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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/13/15 in tutte le aree
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Il discorso dei limatori meriterebbe spazio idoneo. Nel mio discorso a Napoli rappresentava solo uno degli argomenti affrontati. Per quanto riguarda il tema in sè vorrei ricordare che anche Giuseppe Ruotolo (Presidente dell'Accademia di Studi Numismatici) ha ricordato che tra gli studiosi il fatto che i graffi di conio siano determinati dalla limatura dei tondelli (prima che vengano coniati e per portarli a peso) è dato solido ed acquisito. Ricordo che in tedesco i graffi di conio vengono definiti "Justiert" e in inglese "Adjusting marks", termini che definiscono l'aggiustamento di peso (chissà perchè da noi si usa il termine graffi di conio: oltretutto i tondelli erano coniati a freddo e di certo non si "attaccavano" ai conii...). Nelle zecche americane di fine XVIII ed inizio XIX secolo questi lavori erano svolti preferenzialmente dalle donne. Documenti bolognesi riportano che a Venezia nell'epoca napoleonica venivano usati preferenzialmentete dei tornietti, capaci di asportare una lamina circolare di metallo dalla superficie della moneta. Rimane traccia di ciò in molti esemplari (anche del periodo Lombardo Veneto) che presentano sottili tracce e graffietti circolari. Nell'archivio bolognese si legge anche che l'uso dei tornietti era stato importato a Milano (periodo Napoleonico) ma con poca fortuna e la maggioranza degli operai continuava ad utilizzare le lime. Personalmente ritengo che questa stessa modalità, più affinata, servisse a portare a peso anche i tondelli del Regno d'Italia Sabaudo (Umberto I e VE III), e di ciò rimanga segno evidente nelle "patine a bersaglio" che appunto evidenziano nella loro formazione l'asportazione concentrica. ... ;)4 punti
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Credo sia difficile sostenere una discussione seria "in cieco", e cioè senza avere di fronte delle persone reali e in mano dei documenti giustificativi. Questo tipo di dibattiti si sono arenati anche in passato nel Forum, perchè ogni parere espresso sembra poter essere accettabile, chiunque sia a proporlo. Per questo stesso motivo non avrei voluto aprire una ulteriore discussione. Tra i partecipanti c'è chi è convinto che i "graffi di conio" siano dovuti alla espulsione delle monete dal conio (come indicherebbe il nome in questione), forse tramite l'improbabile utilizzo di strumenti atti a facilitare tale operazione, e anche chi ipotizza possano rappresentare segni di "sfregio" per il sovrano. http://www.lamoneta.it/topic/34742-sfregiare-le-monete/?hl=justiert#entry377985 http://www.lamoneta.it/topic/94591-strappigraffi-di-conio/ Quanto ho riportato brevemente nella discussione sul Convegno di Napoli (http://www.lamoneta.it/topic/129282-secondo-convegno-numismatico-partenopeo/page-11 #258) mantiene invece una sua validità documentale. Le carte che ho potuto consultare, e che costituiranno oggetto di pubblicazione, indicano i seguenti elementi: - A Bologna i tondelli (sia d'oro/argento che di rame) venivano limati per essere portati a peso (prima della coniazione): in epoca pre-napoleonica sul contorno, in epoca napoleonica sulle facce - Vi erano lime di varia gradazione, in rapporto ai tondelli. Erano fornite da Milano. - I tondelli venivano disposti sopra alcune tavolette di legno che presentavano serie di incavi regolari per alloggiare le monete e venivano limati in piano (in genere da una sola faccia) - Si consigliava di utilizzare la faccia limata del tondello per il conio di rovescio, per non deturpare eccessivamente le monete - A Milano si usava sia questo metodo che dei tornietti ad acqua (cioè mossi da forza idraulica) che "raspavano concentricamente una faccia della moneta (metodo meno utilizzato) - Quest'ultimo metodo era invece prevalentemente in uso nella zecca di Venezia Riporto, perchè già pubblicato da Michele Chimienti (La zecca di Bologna e le sue macchine, Eurocopy, Bologna 2008, p. 333) la seguente osservazione (è tratta da documento dell'Archiginnasio di Bologna - B1060- di Pellegrino Salvigni, direttore della zecca di Bologna in visita alla Zecca di Milano nel 1808) "Aggiustamento de’ tondini. Introdotti in Milano de’ tornetti ad acqua per raschiarli e non limarli. Dicesi da Morosi che questo metodo tolto da’ Veneziani dia risparmio di tempo. Non è vero. È però vantaggioso per la minor dispersione del metallo, e perché non vi restano i segni della lima. Presentemente però in Milano i limatori vecchi seguitano a mettere a peso colla lima, giacché non hanno potuto adattarsi al tornetto, ma i giovani usano di questo. Per riparare all’inconveniente de’ segni della lima si era ordinato che i tagli di essa fossero meno grandi, ma il Mastro ostava per la compassione de’ limatori, ed essi pagavano da bere al tagliatore perché tagliasse grosso." Vorrei completamente smentire @@demonetis dicendo che esistono documenti che riguardano tecniche e modalità di coniazione per Bologna, e che essi assumono una valenza piuttosto generale (Bologna è stata parte del Regno d'Italia Napoleonico, dello Stato Pontificio e del Regno d'Italia Sabaudo nel volgere di 50 anni) e che confidiamo di pubblicarli quanto prima. Consiglio inoltre chi sia interessato ad acquistare il nuovo libro di Chimienti (Incisori e conii della Zecca di Bologna, Bologna agosto 2015) che appare unico nel suo genere per le notizie relative alle tecniche di coniazione, oltrechè beninteso per tutte le altre notizie e immagini fornite. ;)3 punti
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@@rickkk @@nando12 @@Il*Numismatico @@quadriga @@contemax67 @@david7 @@cembruno5500 Grazie a tutti per i pareri espressi! Non l'ho acquistata direttamente da chi ha chiuso la perizia ma in un negozio di articoli vintage che ne aveva alcune in vendita. La perizia è stata chiusa qBB. L'ho presa apposta perché il prezzo era 7 euro e credevo potesse meritare più di quello che dice la perizia..credevo fosse intorno a SPL.. Qualche parere è in linea col mio, altri sono più bassi, altri ancora più alti..capisco che la foto possa deviare un po' in meglio o peggio, in ogni caso nessuno è sceso a qBB.. Pensavo allo SPL pdr la veste e il fogliame ancora abbastanza presente, anche il baffo mi sembra messo bene, contando poi che è rame.. Peccato per quelle macchie al D/! In ogni caso grazie a tutti per i pareri! :)3 punti
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Secondo me questa ed altre discussioni simili sono provocazioni degli amici delle sette di mattina, di quelli che pensano che noi appassionati di numismatica si sia tutti banditi, trafugatori di beni di esclusiva proprietà dello stato, evasori eccetera... Non vale la pena mettersi a rispondere, oppure incazzarsi!3 punti
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Forse occorre precisare che la differenza fra 'imitazioni' e 'contraffazioni', riguardo alle coniazioni che copiano monete altrui, non è affatto basata sul rispetto del peso o della lega della moneta originale, ma sull'esplicitazione o meno di un' autorità emittente diversa da quella originale, che naturalmente deve essere un'autorità in grado di esercitare il diritto di conio, cioè in grado di esercitare il controllo su un determinato territorio. In questo senso le monete di Latisana e Lienz non possono essere altro che 'imitazioni', indipendentemente dalla loro bontà (che comunque mi risulta fosse identica), perché il nome di quel territorio è espresso in modo del tutto esplicito. La differenza è giuridica e non è di poco conto, perché in caso di contraffazioni il rischio per chi le spacciava era il rogo, mentre in caso di imitazioni quello di perdere le monete, se non addirittura solo di vedersele ridotte a bolzone, cioè demonetizzate ma lasciate al proprietario. Il fatto che l'autorità il cui nome o il cui territorio erano posti sulle monete non avesse il diritto di conio, ma lo avesse usurpato, non aveva grandi conseguenze su chi usava queste monete, perché ovviamente tale questione poteva essere risolta soltanto dall'autorità superiore da cui dipendeva tale concessione (re, imperatore o papa) l'unica che potesse dichiarare se una concessione era valida o meno (talvolta anche la semplice consuetudine rendeva legale una monetazione) e di conseguenza bandire come false le monete prodotte in base ad essa (come in effetti avvenne in Friuli per le imitazioni del Frisacense). Proprio questa differenza spiega perché tra '500 e '600 molti imprenditori del Centro-nord Europa si rivolsero ai piccolissimi principati padani con diritto di conio (anche l'imperatore Carlo V aveva largheggiato con le concessioni in Italia, in vista o in conseguenza della sua elezione a imperatore nel 1530) per battere monete che imitassero quelle transalpine: grazie a questo diritto non rischiavano di finire arrosto, importando tali esemplari in patria. L'importante è che sulla moneta fosse chiaramente indicato il titolare di tale produzione. Va da sé che sia per le contraffazioni che per le imitazioni il peggioramento della lega garantiva maggiori guadagni ai produttori, e quindi era largamente praticato. Tuttavia per monete di buon argento come gli 'aglaier', che circolavano in un ambito non analfabeta e assai avvertito dal punto di vista commerciale, produrre esemplari chiaramente distinguibili dagli originali (a causa della diversa legenda), ma con un intrinseco peggiore poteva anche risolversi in una rapida svalutazione di questi esemplari, azzerando così i possibili guadagni. Comunque recenti analisi hanno dimostrato che i soli frisacensi primitivi attribuibili con una certa probabilità ad Aquileia, quelli con la legenda P A (Patriarcha Aquilegensis?) avevano una lega peggiore degli altri. Come dire, per provare ci provavano! Saluti, Andrea3 punti
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Illustriamo anche il tutto con le relative stampe (visto che le scansioni sono pesanti, ne mettiamo una al giorno :P). Partiamo in ordine, ecco la A2 punti
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Buongiorno a voi, ringrazio @@fabry61 per la fiducia, ma ahimè non credo di essere la persona adatta per risolvere il busillis. Non ho molta esperienza riguardo alla monetazione di Rodi, tuttavia non credo che la moneta in asta da CNG sia falsa. O meglio, non credo che la moneta in oggetto sia un falso moderno. Negli ultimi anni sono stati venduti in aste pubbliche un certo numero di ducati a nome di Peter of Aubusson. Solo alcuni di questi erano di “bello stile”, con immagini ben definite nei particolari e lettere miste, capitali e pseudo onciali. Apparentemente (anche se in verità non ho fatto una comparazione approfondita), nessuno di questi ducati, “normali” - chiamiamoli così - e “anormali”, sembra provenire dalla stessa copia di conii. Basta dare un occhiata a CoinArchives o anche solo a acSearch per sincerarsene. In alcuni pezzi il volto di san Giovanni è visto di prospetto, in altri di tre quarti e in altri ancora, come nell’esemplare in esame, è visto di profilo; in alcuni il panneggio delle vesti del Cristo è ben definito, con volumi chiari e ampi, mentre in altri si è di fronte ad un panneggio minimale, quasi geometrico e appena tratteggiato. Per non parlare della differenza nelle lettere: generalmente le uniche che compaiono sempre con le stesse caratteristiche formali sono al “f” e la “E”, pseudo onciali, mentre le altre possono variare, da capitali “romane” a capitali “con grazie” più o meno pronunciate, a pseudo onciali. I fondi stessi dei vari esemplari, che evidentemente rispecchiano la preparazione dei conii con cui sono stati battuti, possono essere più o meno lisci. Quale il motivo di questa proliferazione? Si potrebbe pensare che solo le monete di buono stile siano quelle autentiche e tutte le altre siano false, ma secondo me non può essere così. E per il semplice motivo che le “false” sarebbero in numero maggiore di quelle autentiche e tutte - ripeto - con caratteristiche proprie. Una spiegazione che mi sembra più plausibile è quella secondo la quale in diversi casi - da identificare volta per volta - si tratterebbe di emissioni ufficiali, uscite dalla zecca rodia, mentre non pochi pezzi potrebbero/dovrebbero essere imitazioni levantine del ducato originale. Se ci pensate bene, esistono imitazioni del ducato di Venezia con caratteristiche analoghe a questo esemplare... Buona giornata, Teofrasto PS se cercate con Coin Archives potete utilizzare nella stringa di ricerca sia Peter of Aubusson sia Pierre d’Aubusson, mentre con acsearc, ricordate di digitare esclusivamente Pierre d’Aubusson perché se cercate sotto il nome Peter of Aubusson non trovate nulla... ;) PPS Se vi sembra falso il ducato, allora cosa mi dite di quest’altra moneta, sempre di Pierre d’Aubusson ma in questo caso un unicum comparso sul mercato nel 2004?2 punti
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Cioè, se condo te avrebbe acquistato un 2 € Gk, lo avrebbe maneggiato un po', facendogli perdere di valore e lo avrebbe postato qui per bullarsi?2 punti
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Aggiungo qualcosa in merito allo Zanetti. Questi afferma <Tali sono le Monete, delle quali m'è riuscito aver notizia, col nome de' Principi di Piombino. Questi le fecero coniare nella propria Zecca, che avevano fatto erigere sì in Piombino, in luogo vicino alla Cittadella, ove ancora si conserva la Fabbrica , sebben negletta, che in Follonica; come pure nell'Isola dell'Elba oltre Rio, ed anche in Marciana, restando oggidì denominata una stanza di ragione della Casa Bernotti la Officina della Zecca>. Occorre premettere che lo Zanetti scrive nel 1779, circa cento anni dopo la chiusura della Zecca piombinese, e tuttavia già denuncia nelle sue lettere la mancanza di documenti, non riuscendo a reperire neanche tutte le tipologie monetali emesse. Ancora una volta occorre procedere per indizi e deduzioni, anche se immagino già qualcuno alzare sprezzante un sopracciglio, pensando che voglia paragonarmi ad uno Sherlok Holmes de noantri (comunque la pipa la fumavo anch'io!). Partendo dalla semplice considerazione che un piccolo Stato come Piombino non poteva avere quattro officine monetarie (se non altro a ragione dei costi eccessivi ed inutili) occorre scartare Rio e Follonica, restando valide le ipotesi Piombino e Marciana. Infatti lì la Zecca è in Cittadella, residenza piombinese degli Appiani e del Ludovisi mentre a Marciana è presso la "casa Bernotti" famiglia legata strettamente ai Signori piombinesi e residente nello stesso complesso dove questi soggiornavano. Insomma, visto che lo Stato piombinese emetteva moneta - su questo non ci piove - e che da qualche parte doveva pur coniarla, finchè non emergono documenti comprovanti il contrario, credo che il ragionamento "deduttivo" abbia una sua logica. Nella ricerca storica, come in tanti altri campi della scienza, si procede assai di frequente per ipotesi di lavoro da verificare e/o ribaltare; l'importante è tenere sempre un atteggiamento laico e pronto alla discussione ed al confronto. Ben altra cosa è l'atteggiamento di chi si ritiene depositario della verità "a prescindere" di chi ha fatto dell' ego dixit l'unico metodo di ricerca.2 punti
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La zecca aveva sede nel palazzo che oggi è occupato dalla Biblioteca nazionale Marciana: La struttura Oltrepassata la porta di entrata, l’organizzazione dello spazio al piano terra era così compartita: sulla destra si aprivano le officine per la fabbricazione delle monete, mentre a sinistra, nei locali prospicienti la laguna, erano disposti i magazzini e le fornaci a sinistra. Attorno al cortile si svolgevano tutte le attività di conio. In particolare, nell’attuale sala manoscritti del pianterreno era situata la fonderia, dove venivano affinati e poi raffreddati i metalli. Si affacciavano sul cortile le varie “botteghe” che trasformavano i lingotti in tondelli per le monete mediante l’utilizzo di varie macchine (laminatoi, presse, fornaci), tra queste: la bottega per la creazione dei tondelli con fornace e un’enorme ruota azionata a mano, che dava moto alle trafile per produrre le lamine dai lingotti (corrispondente all’attuale saletta dei terminali per la consultazione dei cataloghi on line); la bottega per l’imbiancamento dei tondelli (corrispondente alla prima parte della attuale sala cataloghi); la bottega per la cordonatura delle monete (corrispondente alla seconda parte della sala cataloghi, dietro la statua del Petrarca); la bottega del fabbro, con annessa fornace, (attuale ufficio dietro al zona cataloghi); la bottega per il conio delle monete. Qui il lavoro era effettuato meccanicamente con i torchi a bilancere, che col passare del tempo avevano sostituito le operazioni di coniatura manuale (attuale ufficio del prestito interbibliotecario); Un esemplare di torchio, datato 1756, è esposto all’Ufficio orientamento. Ovviamente, per motivi legati alla funzionalità del lavoro, le botteghe subirono vari riposizionamenti nel tempo, i dati qui riferiti si riferiscono al periodo attorno al 1750 Al primo piano, verso la laguna, c’erano gli uffici del Maestro della Zecca, del cassiere, del controllore, etc. Su questo piano, distribuiti in varie stanze, c’erano dodici forzieri per la custodia delle barre di metallo prezioso, ognuno col nome di un apostolo. Quattro di questi forzieri sono ancora oggi conservati all’interno della vecchia “cella” della Zecca, detta anche “prigione dell’oro” o “deposito delle paste”, oggi chiamata “stanza degli scrigni”. Una stanza chiusa da muri e volte poderose in blocchi di pietra d’Istria, un vero forziere di pietra a cui si accede da una stretta porta di metallo e al cui interno i quattro grandi scrigni in legno, rinforzati da barre di ferro, ancora custodiscono antichi cimeli della Biblioteca. Tre di questi scrigni imponenti conservano ancora le complicate serrature dell’epoca (sec. XVII-XVIII). http://marciana.venezia.sbn.it/la-biblioteca/la-storia-e-il-patrimonio/il-patrimonio/patrimonio-storicoartistico/il-palazzo-della-42 punti
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Chiudo la discussione, ricordando ancora una volta che LE LEGGI VANNO SEMPRE RISPETTATE. petronius2 punti
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Soggetto difficile. http://www.acsearch.info/search.html?term=Manbij&category=1-2&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&images=1¤cy=usd&thesaurus=1&order=0&company=2 punti
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Vi ringrazio per la partecipazione. Mi sono permesso di sollevare una questione che forse non viene sempre tenuta in debito conto, cioè quello che il Commerciante si aspetta dal Convegno. Ovvio che io esprimo il mio personale parere, che però è abbastanza condiviso anche a livello di Associazione. Creare il connubio che si è realizzato a Napoli è il messaggio ideale che dovremmo trasmettere, a livello teorico, della numismatica; la NIP lo ha stabilito anche a livello statutario; quindi la strada è questa. Forse non è quello che si vede nella maggioranza dei convegni italiani, ma questa è la strada per coinvolgere positivamente anche le istituzioni, che forse così la smetteranno di vederci come i tombaroli o i ricettatori di turno (perdonatemi il linguaggio un po' forte ma sono fermamente che in alcuni soggetti delle istituzioni sia effettivamente così). Se vogliamo sintetizzare tutti gli interventi, mi pare che siamo d'accordo che l'aspetto su cui dobbiamo lavorare, ognuno per le proprie possibilità, competenze e specificità, è l'aspetto dell'aumento della presenza di visitatori, che si porta dietro, ci auspichiamo, anche i risultati; oltre che consolidare comunque gli altri aspetti già positivi (logistica, sicurezza, ambientazione, ecc.). Io comunque, a proposito dei risultati di questa opera di divulgazione, ribadisco che il lavoro sul campo è quello più efficace, ben conscio che sia anche quello più lungo e difficile. Dobbiamo far conoscere la numismatica e trasmettere, con la massima efficacia e trasporto, la bellezza di questa forma di collezionismo. Bisogna cercare di immedesimarsi in un interlocutore e farsi la domanda: " cosa mi aspetto di sentire che mi colpisca al punto tale che mi faccia avvicinare alla numismatica?" Ogni persona ha le proprie personali leve; ed è su questo punto che sta l'efficacia del messaggio e del risultato. Chi cerca un'identificazione di appartenenza (le monete della propria regione o città, o quelle di un luogo a lui caro), chi cerca un'analisi storica/geografica (le monete di una certa area o periodo storico), chi cerca anche solo l'investimento (classico esempio di chi investe in oro monetato), ecc.. Ad ogni interlocutore bisogna toccare le corde giuste. E nei convegni questi "normotipi" ci sono già, ognuno di noi lo è. Adesso bisogna sforzarsi di stimolare l'interesse in persone terze. Perché una cosa è appurata; senza pensare alle monete correnti, ma quasi tutti, anche quelli non numismatici, abbiamo, o direttamente in famiglia o in situazioni limitrofe, avuto a che fare con accumuli di vecchie monete e banconote. Del nonno, dello zio, del parente; in ogni famiglia ce n'è uno. Poi c'è chi lo ha sviluppato come hobby e chi no. Se pensiamo solo a questo, il bacino dei potenziali interlocutori è immenso. Certo, non tutti saranno stimolati, ma il fatto stesso di far riflettere di come la moneta abbia sempre fatto parte, da quando è stata inventata, della nostra vita quotidiana, di tutti, deve far pensare che ognuno può esserne più o meno coinvolto. Ripeto, basta toccare i tasti giusti di ognuno. Per quanto mi riguarda sono disponibile a parlarne di persona con chi è interessato ad approfondire la cosa. Meglio verbalmente, è più efficace. Il mio numero lo trovate sul Sito NIP Buona serata a tutti2 punti
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NEWS!!!!!!!!!!!! la prima italiana 2015 :yahoo: :yahoo: Taglio: 5 cent Nazione: Italia Anno: 2015 Tiratura: ??? Condizioni: qSPL Città: Milano Note: NEWS :yahoo:2 punti
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Buona sera a tutti, Segnalo la pubblicazione sul sito della Società Numismatica Italiana de "La Moneta. Vocabolario Generale" di Edoardo Martinori. LINK2 punti
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Aggiungo qui per ricordarlo l'immagine che Topgun ha inviato al forum per la vittoria nell'Oscar Euro 20122 punti
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La sigla ANCC sta per l’Associazione nazionale per il controllo della combustione fondata nel 1927 con lo scopo di vigilare sulla sicurezza degli impianti nei luoghi di lavoro. L’associazione che si occupava del collaudo di nuovi macchinari da introdurre sul mercato come autoclavi, generatori di calore, forni, recipienti fissi contenenti in tutto o in parte gas compressi, liquefatti o disciolti, ecc. rimase attiva fino al 1979. Per i recipienti assoggettati con esito positivo alle operazioni di verifiche in sede di costruzione, l’ANCC rilasciava un libretto matricolare contenente i dati di targa, l'indicazione dei fluidi di esercizio, le certificazioni e le verbalizzazioni delle operazioni e verifiche eseguite nonché un disegno del recipiente e le dichiarazioni rilasciate dal costruttore. Agli apparecchi ai quali era concesso l’esonero totale delle verifiche in sede di costruzione era applicata su una parte ben visibile una targhetta come questa in rame di 50 mm di diametro con la dicitura "esonerato". La targhetta porta il n° 567852 MI ed è datata 10.5.65. apollonia1 punto
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Visto che nessuno vuole cimentarsi con cosa succedeva in quelle stanze vi svelo subito l'arcano (o quasi visto che la mia familiarità con il francese del settecento è bassina): A - fonderia per la produzione delle lamine, il crogiolo può contenere fino a 1400 marche d'argento B - mulino movimentato da due persone con i piedi per trafilare le lamine C - accesso alla ruota del mulino D - focolare a griglia per la ricottura delle lamine E - forno a riverbero per ricottura lamine e altro fornello per procedura imbiacamento F - semplice passaggio G - macchinari per orlettatura contorni: 1 per le "grandes" (?) e 2 per le monete H - coni con torchio a bilanciere: 1 4618 libbre e 2 7272 libbre I - scale K - dove è stato provato il torchio (?) L - tornio per viti dei bilancieri, cilindri, pistoni e virole M - forgia per la manutenzione dei macchinari, costruzione dei punzoni e conii N - forgia per la preparazione dei lingotti d'argento per la trafilatura1 punto
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quando si sottopone una moneta al giudizio di piu' persone come in un forum, è normale che qualche opinione si puo' differenziare dalla maggioranza... ed è bene che sia cosi!.... altrimenti, se si è "permalosi" o si vuole sentire cio' che piu' conviene, ci si astenga dal chiedere pareri e opinioni. P.S anche per me è buona e in condizioni BB+1 punto
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@@staterepegaso Bisogna essere anche coretti nell'esprimersi: non c'è stato un "coro" che ha esperto dubbi, ma bensì una sola voce, non generalizziamo . ... la moneta è buona ma gli SPL o quasi sono altri cordialmente TIBERIVS1 punto
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Ciao Luciano, quanto diceva @@Giov60 e credo che sarà giusto che lo ripeta poi lui era che la limatura veniva fatta sui tondelli prima della coniazione per portarli al peso giusto . Ci sono stati letti anche alcuni chiamiamoli verbali custoditi nell'archivio di stato di Bologna con le avvertenze e le precauzioni su queste operazioni.1 punto
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Riprendo dall'ultimo intervento sulle difficoltà a portare la numismatica in altri ambiti, è molto difficile indubbiamente, oggi sembra che la gente sia disorientata, senza riferimenti, i giovani non sembrano in molti avere valori e sono interessati a tutto ciò che è materiale, telefonini, vestiti, moto, status symbol...ci metti la crisi, le preoccupazioni per il futuro....e il quadro che ne esce non è entusiasmante.....è anche direi preoccupante.... In un contesto così è difficile, però paradossalmente potreste trovare qualche interlocutore in più che vuole staccare da tutto questo, calarsi nella storia, nella loro storia, nel passato che insegna anche il presente, in chi vuole riprendersi una parte di se stesso, della sua identità, della sua cultura, oggi diciamolo alcuni non hanno più riferimenti.... c'è una grande confusione generale... E allora parlare, ricordare la storia, fare riferimenti, e poi cercare di far venire il famoso brivido mettendogli in mano una moneta, il pezzo di storia, che ha girato migliaia di mani, a volte funziona, amici, conoscenti, scuole, Associazioni, Club, lo stesso forum, blog, cercare di far leggere la stessa Lamoneta, i mercatini, luoghi di incontro e di iniziazione, certo i Circoli che una volta facevano questo ora soffrono, ecco perché internet diventa importante e la divulgazione, il proselitismo oggi secondo me sono anche più importanti della ricerca scientifica e sono la vera sfida numismatica e storica del futuro....comunque numismatica aperta, per tutti, basta piccoli gruppi per solo alcuni, ricordare che comprare una moneta si può, ricordare quanto ha fatto e fa il collezionismo privato dicendolo a testa alta .....un vile, povero denaretto medievale da solo pochi euro ti può aprire un mondo tutto da esplorare..... qualcuno, pochi, l'hanno capito....e questo lo può fare chiunque basta volerlo....1 punto
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È un decanummo della zecca di Antiochia a nome di Maurizio. La legenda al dritto è corrotta ma la decorazione sopra la corona riporta a lui. Il numero di Sear è 536.1 punto
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Signori scusate la mia leggera (arroganza) se così si può chiamare...ma in questo forum vedete bolle ovunque...non esistono più monete buone?? Più originale di questa che volete...in questo forum tutte le monete sono fuse!...mah...pure quelle buone...comunque questa moneta a mio parere è buona ed è un spl...1 punto
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Francia. Quarta Repubblica. 2 FRANCS (Coniate a Beaumont-le-Roger). La Repubblica Cecoslovacca. 50 HALERU. 50 KORUN (Il terzo anniversario della rivolta slovacca). Svizzera. 20 FRANCS. Svezia. Gustaf V (1858 — 1950) 1 ÖRE. 10 ÖRE. 25 ÖRE.1 punto
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non so se sia già stato segnalato questo sito veramente ben fatto dove è possibile scaricare moltissimi testi numismatici che ho scoperto oggi quasi per caso https://sites.google.com/site/digitallibrarynumis/1 punto
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Ciao carissimo, penso proprio di sì, data la loro consistenza minima. Guarda cos'ho appena trovato su un testo d'epoca: https://books.google.it/books?id=MHpfAAAAcAAJ&pg=PA297&lpg=PA297&dq=ostie+sigillari&source=bl&ots=mV3IEmkcwp&sig=CqvNbfG2kg8q0_4sVRIx0SQRlQU&hl=it&sa=X&ved=0CC0Q6AEwAmoVChMInPe3l-TzxwIVxT8aCh1k6A3V#v=onepage&q=ostie%20sigillari&f=false :good:1 punto
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molto interessante, specie per chi è digiuno come me di tali emissioni. Interessante per vari interrogativi. 1 la moneta è datata e l'anno sembra 676. 2 Non sono state usate le classiche cifre arabe. 3 EC o EE? Se fosse Era Egira saremmo verso la fine delle Crociate. Più facile che sia Era Cristiana. 4 Nel mondo islamico mi risulta che fosse vietato, presentare l'effigie del sultano sulle monete. Forse il divieto è arrivato dopo? Quante cose che ancora ignoro...1 punto
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Lo trovo troppo naif per poterlo attribuire al Cigoi. Domani, per sicurezza, controllo ma ne escluderei la paternità. Se fosse una romana la darei al Becker.....1 punto
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Si dovrebbe dare una letta al regolamento ogni tanto, ti giro il punto 9 così può esserti utile la prossima volta. 9. Sezione Scambi Anche se esiste una sezione scambi, sul forum è severamente vietata la compravendita o l'inserimento di annunci pubblicitari.1 punto
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grazie per la risposta Matteo91...è quello che ho cominciato a fare..per il momento ho acquistato tutto (una ventina di monete) da un professionista del settore (iscritto anche qui) che rilascia certificati di lecita provenienza... le prendo poi in spl...devono anche gustare la vista.....1 punto
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Scherzo triste. Adesso in Italia ci saranno molte queste monete. rifugiato................................1 punto
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Secondo me se le metti al collo con uno spago puoi dire sempre che sono degli amuleti hippie portafortuna ........ :rofl: :rofl: :rofl: Chiedere pubblicamente dei trucchi per frodare no, non credo che sia una cosa legale, tantomeno ritengo sia una buona pubblicità per il nostro amatissimo forum e per i suoi gentili ospiti. Facciamo finta che tutto ciò non sia realmente accaduto, perché come hanno detto coloro che mi hanno preceduto è paradossale e grottesco fare tali domande proprio nella sezione legale.....è come chiedere a vigili e polizia come evitare le multe con l'autovelox.................1 punto
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Manbij https://en.wikipedia.org/wiki/Manbij Califfi Damasco 670-690 follis1 punto
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Grazie come sempre delle belle parole. Quindi si potrebbe descrivere il tutto come una sorta di appalto da parte dei germanici con gli aquileiesi? interessantissimo e molto verosimile. nel caso di portum tesana, saremmo addirittura in presenza di un appalto (ai goriziani) che a sua volta appalta ai latisanotti. Aggiungendo che, come giustamente @@Andreas sottolineava poco tempo fa, l'origine del metallo era pur sempre carinziana, dobbiamo però sempre considerare che le regioni dove stavano le miniere erano pur sempre territorio o comunque sotto l'influenza almeno religiosa del patriarca di Aquileia. Vista da questo lato, la situazione mi appare molto più autenticamente "friulana", non vorrei dire cjastronadis ma alla fine se le barre di argento venivano da territori allora pertinenti al patriarca (o anche, magari, di qualche altro vescovo stiriano o salisburghese ma pur sempre cattolico), forse l'influenza tedesca/austriaca potrebbe essere ridimensionata. Temo che ci fossero molti più accordi di quanti ahimè si possono ora trovare negli archivi.1 punto
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E' sempre un piacere @@fofo vedere monete così...., abbiamo l'accoppiata al diritto sempre del busto del Granduca, imponente e a tutto campo con l'unione al rovescio della scena religiosa, qui abbiamo Gesù genuflesso sull'erba con le braccia conserte con San Giovanni nell'atto del Battesimo . Come scena questa del rovescio ha ancora più pathos della precedente secondo me, comunque entrambi momenti religiosi e sacri. Qui è la variante con al diritto MAG invece di MAGN, anno 1604 per MIR sempre R/2, siamo un po' alla produzione finale di queste piastre perché Ferdinando I morì nel 1609 e quindi successiva a questa avremo ancora il 1608 e il 1609 postuma però.1 punto
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Germania. Il rilascio di alleati per la circolazione in Germania. 5 REICHSPFENNIG. Lussemburgo. Charlotte (1896 — 1985) 25 CENTIMES. Il Principato Di Monaco (Louis II ° 1870 —1949). 20 FRANCS. La seconda repubblica portoghese 50 CENTAVOS. Romania. Mihai I° (1921). 50 BANI. 1 LEU. 2 LEI. 5 LEI. 10000 LEI.1 punto
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Secondo me, spassionatamente, l'Adriano e' un bel falsone bulgaro neanche fatto tanto bene. Il Nerva e' completamente rifatto, come minimo, ma anche qui non sapendo da cosa sono partiti non mi sento di poter escludere completamente che sia un falso ribulinato.1 punto
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Il mito di Piramo e Tisbe. Secondo una versione della leggenda Piramo e Tisbe, due fanciulli babilonesi, abitano in due case contigue e, grazie alla vicinanza, si conoscono e col tempo s’innamorano. Ma l’amore era contrastato dai parenti e i due erano costretti a parlarsi attraverso una crepa nel muro che separava le loro abitazioni. Questa difficile situazione li indusse a programmare una fuga d'amore. Nel luogo dell'appuntamento, che era di notte, vicino a un gelso,Tisbe, arrivata per prima, incontra una leonessa dalla quale si mette in salvo perdendo però il velo che viene stracciato e macchiato di sangue dalla belva stessa le cui fauci erano insanguinate per aver prima divorato un cerbiatto. Quando Piramo arriva e riconosce il velo dell'amata macchiato di sangue, la crede morta e si trafigge con la spada. Sopraggiunge Tisbe che lo trova in fin di vita e, mentre tenta di rianimarlo, gli sussurra il proprio nome: Piramo riapre gli occhi e riesce a guardarla prima di morire. Per il grande dolore, anche Tisbe si uccide accanto all'amato sotto il gelso. Tanta è la pietà degli dei nell'ascoltare le preghiere di Tisbe che trasformano i frutti del gelso, intriso del sangue dei due amanti, in color vermiglio. apollonia1 punto
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Bravo ancora una volta Matteo, infaticabile lavoratore e divulgatore per tutti da ormai tanto tempo.....non possiamo che ringraziarti, la tua opera e' veramente meritoria e degna di riconoscenza da parte della comunità intera numismatica.1 punto
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Buonasera @Ladybug581 , io sono appassionato di altra monetazione, ma mi piace collezionare anche gli euro. Il mio modo di collezionarli sta però nel trovarli nel mio portafoglio :) , per due semplici ragioni: 1) è molto più romantico trovarli così, senza un motivo te li ritrovi in mano, dopo chilometri di viaggio 2) non credo raggiungeranno un discreto valore in futuro, tanto da giustificare i prezzi che attualmente hanno le varie versioni FDC, divisionali eccecc.. Detto questo ognuno può collezionare ciò che vuole e nel modo in cui vuole, l'unico consiglio che posso darti è di guardarti attorno e apprendere quanto più puoi sulla monetazione che andrai a collezionare, il bello del collezionare sta tutto lì (e nel possedere le monete ovviamente ;) ) Buon inizio!1 punto
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e per finire un'altra divisionale... :yahoo: Taglio: 10 cent Nazione: Belgio Anno: 2000 Tiratura: solo in divisionale (55.000) Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!*** :yahoo: *** p.s. News in quanto non indicata sul file ritrovamenti :good:1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Germania F Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Città: Milano Condizioni: BB1 punto
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Taglio: 1 euro Nazione: Austria Anno: 2003 Tiratura: solo in divisionale (150.000) Città: Milano Condizioni: BB1 punto
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Queste monetine così non sono cose di tutti i giorni... Averle tra le mani è da considerarsi una più che discreta fortuna, davvero! :good:1 punto
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Riporto in visibilità questa interessante discussione, visto che nell'ultima asta Nomisma 53 c'è il famoso 20 lire granchio in vendita. Allego foto a colori.1 punto
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