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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/23/15 in tutte le aree
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Riprendo questa discussione , pur non essendo un commerciante, per dire due parole sul mercato del Cordusio. E' una libera Associazione Culturale in cui gli espositori privati possono accedere la domenica mattina, ma non tutte, c'è un numero massimo prefissato, pagano una quota annua per poter esporre e sono forniti di un contrassegno di riconoscimento che devono mostrare . Nel caso , come e' successo e succede, il privato entri nell'ambito prettamente commerciale e si doti di una partita IVA ,non può più partecipare ed esporre per statuto al mercato. Ci sono casi di bravi commercianti che sono partiti da qui e sono ora nella Nip per esempio. Ci sono frequenti controlli su questo ed altro da quel che ho potuto vedere. Quindi anche un inizio per chi vuole accostarsi alla professione ma soprattutto , a parte le vendite o gli scambi che pur ci sono ( il Cordusio nacque per solo scambi tra privati ), il mercatino ,qualunque sia , riveste in senso lato una virtuosa funzione di punto fisso e continuativo di incontro, quasi un salotto culturale tra appassionati, un riferimento per molti giovani e meno giovani. E quindi punto e ritrovo reale per la divulgazione numismatica per tutti, poi ovviamente se la passione crescerà ...., la numismatica offrirà e saprà offrire altri riferimenti sia commerciali che non .....4 punti
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Mi fà piacere vedere che ogni tanto torna in primo piano questa discussione aperta oltre quattro anni fà...... Dall'altra vedo però che in questo arco di tempo poco si è fatto per cercare di migliorare e far assumere una maggiore responsabilità a chi sigilla le nostre amate monete.... Ho letto gli ultimi interventi e mi ritrovo in pieno con il pensiero di @@Alberto Varesi, sempre un signore,di @@Tinia Numismatica, fossero tutti così responsabili, e dell'ottimo @@claudioc47, preciso come pochi. In ultimo constato con amarezza che la mia bella regione è molto avara di periti..... -_- Saluti3 punti
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E se eliminassimo la formula " a mio parere" sostituendola con " in base alle evidenze ne concludo che"?.... questo costringerebbe a motivare tecnicamente le proprie opinioni e sposterebbe l'ago della bilancia da una valutazione fondamentalmente soggettiva e in misura minore oggettiva, a una valutazione prevalente mente oggettiva, e come tale intrinsecamente dotata della caratteristica basilare delle prove scientifiche, ovvero la replicabilità del risultato, e in maniera minore soggettiva, pur mantenendo questa parte che prende in considerazione anche la valenza stilistica e le eventuali incongruenze in essa, anch'esse significative soprattutto nel caso della monetazione classica di cui non ci sono codifiche delle emissioni come per le monete più recenti.3 punti
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se noi periti disponessimo di un esemplare "certamente autentico" (stabilito poi da chi ? Dallo stesso perito ?) per effettuare un raffronto con il pezzo da certificare Commetteremmo meno errori, questo è vero, ma non li porteremmo comunque a zero. Anche con il raffronto si delega alla sensibilità e competenza del perito di stabilire se eventuali differenze siano dovute al processo di produzione (nuovo conio non perfettamente identico al precedente o difetto di battitura, ad esempio) o ad una falsificazione/manipolazione. Si dovrebbe inoltre poter disporre di ogni moneta emessa, per ogni singolo millesimo noto, e questo è praticamente impossibile; nel caso lo fosse, si dovrebbero immobilizzare enormi capitali col risultato che una perizia non costerebbe più 15/20 euro ma qualche centinaio. se vuole evitare periti "approssimativi" (ma io preferirei definirli "tuttologi") guardi sul sito Nip, alla voce "anpe" e troverà i nomi di periti esperti in determinate branche della numismatica. Lì andrà sul sicuro, glielo garantisco. Alberto Varesi3 punti
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Avere una moneta identica avrebbe senso, forse, solo per le monete moderne prodotte industrialmente le quali, essendo perfettamente identiche, possono essere confrontate. Per le monete antiche, prodotte artigianalmente, questo semplice criterio non sarebbe valido. Non solo: si presuppone che un perito abbia una conoscenza tale da permettergli di capire se un pezzo sia assolutamente falso o pericolosamente sospetto, e nel secondo caso ha a disposizone immagini da libri ed archivi informatici con cui poter fare confronti. Del resto, non si può pretendere che ogni perito tenga in cassaforte l'infinità di pezzi che, potenzialmente, potrebbe trovarsi a dover periziare. La perizia resta, comunque, una valutazione di tipo personale (per quanto basata su conoscenze e valutazioni il più possibile oggettive), e di conseguenza può anche essere sbagliata. Buona domenica3 punti
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Ok, anche qui si è detto abbastanza. Non voglio fare il moralista; io sono il primo a sparare veri e propri comizi politici, altro che discussioni come queste che sono molto blande e, semplicemente, riportano notizie e sentimenti. Però, io lo faccio su facebook... qui si da adito a scatenare polemiche, purtroppo2 punti
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Sicuramente più verso il bb che allo spl, diciamo che a mio avviso ci sta un bb+.2 punti
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ciao, lo ignoravo anch'io e ho scoperto che si riferisce al nome della città. DESEETE sta per "di Sidone", ma in francese Sidone è chiamata "Saette" per cui sulla moneta diventa "Seete". Per il valore commerciale attendiamo altri...2 punti
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Concordo con @@Afranio_Burro . Poi se anche il perito possedesse tutte le tipologie (ipotesi per assurdo...e penso irrealizzabile) per confrontare una moneta, chi ci dice che questo solo modus operandi sia veramente efficace ? Se ad esempio il perito possiede una moneta falsa che considera vera, e fa un confronto con una in possesso di un privato, ci possono essere due conseguenze: 1- se quella del privato è identica a quella del perito, allora l'esperto dichiarerà sbagliando la genuinità della moneta del privato; 2- se quella del privato è differente (sia essa vera o falsa), l'esperto dichiarerà che la moneta è un falso ( a ragione o a torto a seconda dei casi). Quindi il confronto è utile, ed è vero, però è un po' riduttivo come unico criterio valutativo.2 punti
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Grazie a tutti per i vostri bellissimi commenti, mi fa davvero piacere che questa piccola storia "vera" vi sia piaciuta! Alla fine sono convinto che le storie delle persone semplici valgano più di quelle che leggiamo sui grandi libri di storia. Sono patrimoni che dobbiamo conservare gelosamente... per tramandarli a nostra volta... riscoprire il valore della narrazione orale di fatti e vicende a noi cronologicamente lontane ma in fondo vicine perchè cariche di quell'umanità fatta di mille sfaccettature che contraddistingue ognuno di noi... @@Lay11 ti confesso che in passato, quand'ero più giovanotto, ho scritto un romanzo storico, ambientato nella seconda guerra mondiale. Una cosa senza pretese e mai pubblicata se non in poche copie per amici e parenti, ma che mi è nata come un'urgenza interiore. In tempi recenti invece ho scritto una storia della mia famiglia (anche questa ovviamente per pura soddisfazione personale), che racconta i miei vent'anni di ricerche genealogiche familiari tra archivi, parrocchie e registri. Ad oggi il mio albero genealogico conta 380 antenati diretti (non mi occupo di zii e cugini e collaterali, quindi si tratta solo di nonni, bisnonni, trisnonni e via dicendo indietro nel tempo) sparsi in giro per l'Europa, ognuno con la sua storia da raccontare... e di storie da raccontare ce ne sarebbero davvero molte. Non vi nascondo che sarebbe un mio grande sogno segreto quello di abbinare ad ogni mio antenato una moneta, che sappia raccontare la storia del tempo e del luogo in cui è vissuto. Penso che non ci possa essere una collezione più personale di questa.. leggere il proprio passato familiare attraverso le monete... Qualche altro asso da calare legato alla storia numismatica della mia famiglia ce l'ho ancora a dire la verità.. Le monete spesso sono al centro delle vicende familiari. Magari in futuro, se ne avrete voglia, ve le racconterò più che volentieri. :good: Mi piace davvero vedere la nostra passione numismatica andare una volta tanto oltre le mere valutazioni estetiche, ai parametri economici e di valutazione. Alla fine ognuna di quelle monete che tanto amiamo di storie da raccontarci ne ha a bizzeffe, basta saperle leggere appena al di sotto di quella patina che il tempo giorno dopo giorno deposita sui suoi rilievi. Marco2 punti
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Triste, ma vero Ma per non intristirci troppo, e riportare il discorso al tema numismatico, posto gli altri am-yen della serie B, sempre dalla mia collezione, come quelli del post di apertura. 10 sen 5 yen 100 yen Manca il biglietto da 1000 yen, praticamente introvabile, nonché quelli della serie A, che non possiedo, ma che sono identici tranne che per la grande lettera identificativa. Le dimensioni di questi biglietti sono le stesse dei corrispondenti usati in Europa (uguali alla banconota da 1 dollaro i tagli da 20, 100 e 1000 yen, stessa altezza ma lunghi la metà quelli da 10 e 50 sen, e 1 yen). Fanno eccezione i tagli da 5 e 10 yen, di misura intermedia tra le due precedenti, misura peraltro già usata in Germania per il biglietto da 10 am-mark. La maggior parte di questi biglietti furono stampati dalla Stecher-Traung Litograph Corporation di San Francisco, la cui iniziale, una piccola S, compare in un'angolo degli stessi (nella foto evidenziata in rosso nel biglietto da 5 yen) Altri biglietti (solo da 1 yen) furono stampati dal Bureau of Engraving and Printing (BEP) che aveva già stampato parte delle am-lire, fu poi lo stesso Ministero delle Finanze giapponese a incrementare la stampa all'inizio degli anni '50. Le emissioni giapponesi comprendono, tra gli altri, tutti i biglietti da 1000 yen, che entrarono in circolazione soltanto nel 1951. I miei biglietti sono tutti della STLC (oltre alla S lo si evince dai numeri di serie, tutti A--A, se a qualcuno interessa posso postare il dettaglio dei vari stampatori :rolleyes:) petronius2 punti
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Buonasera a tutti, desideravo informare l'utenza che noi del Circolo Numismatico Partenopeo stiamo organizzando il SECONDO CONVEGNO NUMISMATICO PARTENOPEO. Nei prossimi giorni sottoscriveremo il contratto con la struttura che ospiterà l'evento e per tanto nel giro di una decina di giorni (massimo due settimane) saremo in grado di ufficializzare location e data. Ho deciso di scrivere questo post perchè ci stiamo muovendo anche a livello scientifico e non solo commerciale per poter offrire a tutti gli studiosi qualche ora di relax numismatico da trascorrere nell'ambito di conferenze e mostre tematiche su cartofilia, monete e medaglie che verranno improntate sui seguenti argomenti: IL CONGRESSO DI VIENNA ATTRAVERSO LA NUMISMATICA DISFATTA DI RE GIOACCHINO MURAT E RITORNO DEI BORBONE A NAPOLI LA RESTAURAZIONE ATTRAVERSO LA NUMISMATICA Avvenimenti storici di rilevanza europea che il prossimo anno compiranno ben due secoli (1815-2015) Il convegno commerciale avrà luogo in una location con superficie espositiva molto ma molto più grande di quella della sala che ci ha ospitato a fine settembre, centinaia di posti auto custoditi, fermata della metropolitana a poche decine di metri e numerose strutture alberghiere adiacenti. Ci saranno per tanto molti più espositori numismatici e non mancheranno quelli della filatelia e della militaria (questi ultimi verranno ospitati nella stessa struttura ma evidenziati con la dovuta cartellonistica e pannelli separatori). Pubblicheremo il nostro secondo bollettino che molto probabilmente sarà di 300 pagine a colori, e tante, tante altre novità. Sarà mio dovere aggiornarvi e mi scuso se vi ho comunicato il tutto con un certo anticipo ma in questi giorni siamo stati letteralmente sommersi da messaggi di curiosi che chiedevano info sul secondo convegno, onde evitare di rispondere ad ognuno ho pensato di rendere pubbliche le nostre intenzioni e di tenervi costantemente aggiornati. Si accettano suggerimenti di ogni tipo, anche tramite e-mail. Un caro saluto a tutti.1 punto
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Gettone di Norimberga opera di Johan Lauer dritto: REICHEPFEN(stella)JOHAN LAUER(stella) // nel campo rosa dei vento verso: MER CURIUS // nel campo testa di Mercurio elmata rivolta a destra tipologia abbastanza comune ciao Mario1 punto
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http://sri.lamoneta.it/Numismatica/rechenpfennig.php https://it.wikipedia.org/wiki/Abaco1 punto
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qBB, non di più, l'usura sulla chioma del giovane Ferdinando è molto accentuata.1 punto
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@@Alex0901 pochissimi esemplari visti e in circolazione sul mercato; moneta davvero rara, io ne ho visti solo 3 con questo 4 ..... siamo introno ai 350/400 euro di valutazione, anche in questa conservazione. :moon:1 punto
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ciao, tornando al tema del post: vi è mai venuto in mente... in un certo senso sì. Alcuni anni fa qualcuno aveva proposto una specie di concorso per fare la moneta del forum. Diverse idee, ma non si sono concretizzate. Il mio progetto di allora non lo trovo più. Deve essere stato cancellato in una delle formattazioni che si sono succedute. Perciò l'ho ridisegnato. Ho usato Paint e Irfanview.1 punto
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L' esemplare di Blaise non e' inserito nel suo catalogo sui falsi , in compenso c'e' quello dell' amico B.V. che Savoiardo ben conosce1 punto
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1. Conosco proprietari di ZENO, gli orientalisti più forti. 2. Krause- è troppo sbaglia1 punto
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nel 2004 ne ho venduta una ad un notissimo numismatico della mia città, che di certo non era uno "sprecone" - per dirla in maniera elegante...... - a 15 euro, offertimi di sua sponte da lui, ed era deformata, non so se mi spiego, "piegata". I rilievi erano simili a quelli della tua. Evidentemente la aveva valutata come autentica. Detto questo credo quindi che (facendo il raffronto con la mia, come la ricordo, purtroppo non ne conservo foto) questa qui, se è autentica, possa valere anche qualche cosina in più di 10 euro. Parere personalissimo, ovviamente. ciao.1 punto
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Buongiorno a tutti voi! Sulla scia della mia discussione aperta ieri sera, ho deciso di raccontarvi quest'altra piccola storia numismatica che mia nonna (87 anni) adora raccontare e ricordare. Ho deciso di raccontarvela così come piace immaginarla a me: arricchita di tutte quelle piccole sfumature che trasformano un fatto in un racconto. Mi scuso se il racconto risulta lungo, spero possa essere di vostro gradimento. La mia speranza inoltre è che possiate rivivere anche voi con queste mie righe le fantastiche storie che ci raccontavano (o ci raccontano, per i più fortunati che li hanno ancora) i nostri nonni ed i parenti più anziani. ...E magari, la prossima volta che vi troverete davanti un malandato aquilotto in BB, oltre ai suoi tre euro scarsi di argento saprete leggervi, tra i rilievi un pò consumati di quel metallo scurito dal tempo, storie e vicende di ogni giorno che appartengono al passato familiare di ognuno di noi... Siamo nell'estate 1935 anno XIII dell'era fascista, in una calda giornata di Luglio. La guerra è ancora lontana, le sanzioni della Società delle Nazioni e la conquista dell'Impero dell'Italia fascista erano ad un passo, ma Romeo quel giorno ancora non lo sapeva. Romeo lavorava a quel tempo alle Regie Poste di Udine. Era il suo lavoro e quello di suo padre: aveva cominciato giovanissimo nel 1913 come portalettere, ma poi nel tragico 1915 era stato richiamato a servire la patria sui monti maledetti del Carso, nel secondo Fanteria, Brigata Re. Quei giorni terribili non li aveva mai dimenticati... gli assalti alla baionetta, l'orrore della morte, la paura di trovarsi di fronte qualche cugino o parente... si, perchè Romeo era italiano, ma di madre austriaca: alla tragedia della guerra si sommava così l'angoscia di far del male a qualcuno che potrebbe essere sangue del tuo sangue. La Grande Guerra aveva anche lacerato i suoi affetti: mentre lui combatteva sul carso la sua mamma era finita in un campo d'internamento riservato ai cittadini delle potenze nemiche, nella lontanissima Basilicata. Suo papà invece non l'avrebbe più rivisto una volta tornato, nè avrebbe mai saputo quale fosse stata la sua sorte. [quella storia l'ho scoperta io 95 anni dopo, ridando dignità alla morte di mio trisnonno... primo in famiglia a sapere cosa gli fosse successo veramente. Ma questa è un'altra storia...] Destino volle che proprio in quel campo di internamento la mamma di Romeo conobbe la futura nuora: anche lei austriaca, viennese di nascita ma con sangue carinziano nelle vene, anche lei internata perchè sgradita agli occhi del governo italiano come presenza sul suolo patrio, seppur residente in Italia da più di dieci anni... rimasta orfana da bambina assieme ai suoi sei fratelli, era stata mandata con la sorella maggiore dalla zia materna, che all'epoca si era sposata con un oste friulano. Quanti sacrifici per riuscire a vivere una vita con un briciolo di serenità... Finita la guerra i due si erano conosciuti, si erano piaciuti e alla fine sposati nel 1920. Dal loro matrimonio erano nati tre figli, un maschietto e due bimbe.. ..la più piccola, classe 1928, è mia nonna. Ma torniamo a quel giorno del 1935: era un giorno di festa, una domenica tranquilla dopo l'ennesimo sabato fascista che obbligava tutti ad estenuanti e non gradite manifestazioni ginniche per mantenere l'animo ed il corpo pronto ed allenato per la causa della rivoluzione. Camminava da solo sul marciapiede Romeo, la moglie ed i figli a casa, stava andando a comprare le sue sigarette... chissà, forse avrebbe preso quattro pacchetti quel giorno. C'era in quell'anno un bizzarro concorso riservato a chi acquistava le sigarette con filtro tre stelle: in premio una maschera antigas a chi raccoglieva le figurine presenti all'interno delle scatole! Ma chi voleva una maschera antigas nel 1935? per carità.. ne abbiamo già avute abbastanza vent'anni orsono, non li vogliamo vedere più quei maledetti aggeggi.. Udine era tranquilla e gioiosa in quel giorno di festa: le massaie stendevano i panni lavati in liscivaia cantando motivetti allegri e canzonette popolari ("parlami d'amore Mariù" di Tino Rossi era la più gettonata...), il tram sferragliava come ogni giorno per le vie della città portando su e giù il suo carico di umanità con le sue preoccupazioni e le sue speranze. Quando all'improvviso... Romeo vide un bagliore sul marciapiede. Si avvicinò con passo tranquillo, senza dare nell'occhio.. ma si, è proprio una moneta quella! Chissà, forse è un leone da 50 centesimi, il colore è quello del metallo chiaro e non scuro come le monete di valore inferiore. Ma anche una palanca da dieci centesimi con l'ape non era mica da buttare... avrebbe potuto comprare le caramelle ai bambini... Si china a raccogliere il tondello... perbacco, un aquilotto in argento! Quello era davvero un regalo inaspettato.. 5 lire trovate per strada, una mezza fortuna! Col cuore felice, presto si dimenticò anche delle sue sigarette. Bisognava festeggiare.. Tornò a casa con passo deciso, felice di poter regalare una giornata speciale alla sua famiglia... Spalancò la porta d'ingresso, sfoderando il suo sorriso migliore. Bambini, si va in gita, preparatevi! Oggi è un giorno di festa! Papà ha trovato un aquilotto per strada... Fu così che la famigliola in men che non si dica si preparò per una gita fuori porta, un fuori programma inaspettato e raro in quei tempi... Decisero di andare sulle colline, e presero il piccolo tram bianco che da Udine portava a Tarcento. Trenta chilometri di distanza tra i due capolinea, ma quel giorno sembrò di andare sulla luna a Romeo... L'aquilotto bastò per portare i cinque in gita tutta la giornata, andata e ritorno, con una bella merenda fatta di panini al salame per tutti e gazzose (di quelle con la pallina sotto il tappo, solo quelle valevano una fortuna tra i bambini!)... Fu così che per un giorno quell'allegra famigliola potè dimenticare le difficoltà di ogni giorno, trascorrere una giornata diversa e spensierata, sentendosi una volta tanto davvero liberi nell'animo. E tutto merito di un aquilotto... ...che mia nonna non dimenticherà mai... [nella foto, il tram bianco di Tarcento negli anni '30]1 punto
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Certamente, gradevole lo è sicuramente!;) In mano potrebbe anche essere qualcosina in più del mio giudizio di conservazione, solo tu lo potrai confermare!;)1 punto
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Una "valutazione " verbale non è la stessa cosa di una "perizia". nella valutazione verbale , specie se fatta durante un convegno, in fretta e tra un cliente e l'altro, non si può, ovviamente, pretendere la stessa accuratezza di una "perizia" estimativa vera e propria, così come non ne si può pretendere l'esaustività se fatta per fare un favore ad un amico in via informale. Quelle a cui mi riferisco io sono le perizie effettive, quelle in cui, alla fine della descrizione, si legge , troppo spesso " a mio parere"...formula che dice tutto ma non garantisce nulla, neanche la responsabilità postuma di chi l'ha stilata...e questo non è un bene, per nessuno. Dovrebbero essere stilate come le perizie asseverate, invece.1 punto
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Ciao Renato! Penso proprio di fare come hai detto! Aspetto Verona e le vedo in mano, perchè in foto mi fido poco.. :good:1 punto
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La prerogativa di questo gettone è la doratura, In questo esemplare, a giudicare dalle foto, la doratura sui rilievi è in gran parte compromessa. Al di la del prezzo, personalmente, ti sconsiglio di mettere in collezione un esemplare così. Guardati intorno, se ne trovano con la doratura in gran parte integra e i prezzi sono molto contenuti. Prezzi folli si trovano solo per esemplari al 99% integri, dove appena il gambale del cavaliere è segnato. Complessivamente, per questo esemplare non andrei oltre lo SPL. Sul giusto prezzo da pagare, non ti saprei proprio dire. A Verona di questi gettoni ne trovi tanti e in tutte le conservazioni, vanno visti in mano, perché le foto tendono a dare un risultato molto diverso da quello che è la moneta in realtà. Renato1 punto
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Ma mi sembra una cosa talmente normale che una persona si deve rivolgere sempre ad uno specialista per avere delle informazioni migliori. Quando si hanno dei problemi ai denti si va dal medico sì, ma più precisamente dal dentista. Certo in tempo di guerra va bene qualunque medico, però è sempre meglio lo specialista. Ora non è che bisogna estremizzare ma in certi ambiti sarebbe cosa buona e giusta andare da chi è veramente ferrato in materia. Vorrei fare un altro esempio: la monetazione etrusca è una branca molto settoriale e specialistica, quindi io mi rivolgerei a personale specializzato (non farò pubblicità ad un nostro notissimo forista toscano perché non ne ha bisogno, però io lo contatterei) saltando la trafila degli altri periti, intendiamoci che sanno fare il loro mestiere, però magari avrebbero delle incertezze in determinati ambiti. Poi magari sbagliano a volte anche gli specialisti....però l'errare è intrinseco della natura umana....chi non ne ha mai commessi?1 punto
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Ho trovato, ho trovato. :clapping: Jodhpur, 1/4 Anna, INO Edward VII & Sardar Singh https://it.wikipedia.org/wiki/Jodhpur Raccomando. Enciclopedia enorme. http://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=103191 punto
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ciao @@dabbene so quanto sei affezionato a queste terre(a proposito non passi piu da queste parti?)ho preso spunto da alcuni episodi di storia vera perchè la storia di marciana(quindi si intende tutto il versante occidentale) ed in parte del resto dell isola in epoca medievale,sotto la dominazione pisana è veramente interessante.E' una storia povera come le sue genti,ma avvincente,fatta di piccoli eroi come il nostro protagonista, di grandi fatiche,basti pensare alla morfologia del versante e alle sue centinaia di chilometri di terrazzamenti o alle miniere di ferro che venivano raggiunte a piedi nottetempo cosi, come le cave di granito sudoccidentali per affrontare poi un intera giornata di piccone o di mazzolo,devastanti epidemie di peste che decimavano la popolazione come in nessun altro luogo,tasse insostenibili che talvolta causavano inevitabili rivolte e non ultime le incursioni piratesche protrattesi fino al XVIII sec.con morti e rapimenti.Pensa che la strada e la corrente elettrica a pomonte(ho la mamma pomontinca)così come nel resto del versante, sono arrivate sul finire degli anni 50 e fino ad allora ci si spostava attraverso gli antichi tracciati di montagna d'epoca medievale se non romana da un paese all altro a dorso d'asino e si illuminava con lampade a petrolio.per quanto riguarda la nostra moneta, ho il sospetto che margheludo da pomonte,narcisista com'era abbia assoldato un maestro di zecca,al momento sconosciuto visto che l'armetta "@" risulta finora inedita,e si sia fatto fare questa copia o poche altre,visto che nessuno gli avrebbe mai concesso di battere moneta.Praticamente un simpatico cialtrone, se pensiamo che nel periodo delle" capitanìe,"il capitano dell elba era quello di capoliveri e gli altri erano tutti sotto di lui. Quindi povero il nostro eroe ,"valeva quante l' du di picche".Chissa' che buonaccorso da palude qualche decennio prima si sia voluto premiare per le sue conquiste marinaresche facendo la stessa cosa,lasciando ai posteri la sua monetina commemorativa(esiste solo solo un disegno di 2 esemplari) che al dritto recita :BONAC.DE PALVDE.PIS.POT.dando cosi spunto al nostro stravagante eroe?cari saluti e buona notte.1 punto
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Purtroppo questa patacca può fregare perché ha un bel bordo... persino troppo perfetto per la tipologia :lol: ma lo stemma è proprio approssimativo nei dettagli e napoleone ha il masciellone :lol:1 punto
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Non avevo colto il senso... Comunque no, non mi piace per niente questo evento... è davvero raccapricciante. La carrozza coi cavalli, l'elicottero che lancia i petali, la musica di "il Padrino" in sottofondo, lo striscione con la scritta: "Hai conquistato Roma ora conquisterai il paradiso"... questi qua ci hanno presi bene bene per il xxxx. L'unica cosa che dovrebbe conquistare questa gente è l'ergastolo in isolamento totale oppure una pallottola in testa, altro che petali di rose lanciati dall'alto. E poi fantastici, a dir poco fantastici anche i CIELLINI, i sommi paladini dell'immenso Iddio in Terra, che a uno dei loro gran raduni hanno dichiarato che un funerale non si nega a nessuno, basta che sia svolto secondo tutti i canoni previsti. Peccato che la massima autorità di Santa Romana Chiesa a cui i prodi CIELLINI fanno riferimento abbia dichiarato e sottoliniato più volte che I MAFIOSI SIONO SCOMUNICATI. Ma non fa niente, non fa niente... per brave persone come quella il funerale ci sta sempre, anche contro la volontà del Papa. Mi fermo qui, perchè se vado avanti perdo la testa e rischio di farmi bannare.1 punto
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Sappiamo tutti che paragonare prezzi di epoche diverse é molto arduo e sempre impreciso perché diversa é la reperibilità e il valore delle varie merci e servizi nel corso del tempo. Ad esempio dalla tua tabella si può vedere come lo zucchero era molto costoso mentre di patate se ne potevano comprare 10 kg con un aquilotto. Ora entrambi gli articoli stanno più o meno allo stesso basso prezzo di 80 cent/ 1 euro al kg. Il conto che ho fatto io per cercare di capire e rendere ai lettori l'idea della fortuna e della gioia nel trovare quella moneta é stato molto piú pratico: ho immaginato 5 persone di una famigliola partire oggi con mezzi pubblici per destinazione turistica a 30 km pagando quanto?15€ di biglietti a/r? 5 bibite e 5 panini in un baretto oggi le paghi 10€ per le bibite e 15/20 € per i panini ed ecco che a spanne stiamo su 40/50 euro totali. Tutto qui. C'é da dire poi che un conto era l'Italia cittadina e un conto quella agricola tant'é che se ricordo bene 5 lire al giorno era proprio la paga giornaliera di un bracciante agricolo. Saluti Simone PS Quel paniere riporta addirittura il ferro da stiro elettrico come se fosse un oggetto di largo consumo e acquisito: dove abito io (in campagna ma appena 6 km dal capoluogo di provincia) la corrente elettrica arrivo' a fine anni '50... Prima si usava ancora il ferro da stiro a brace.1 punto
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Si tratta di un denaro di Ancona, monetazione autonoma. Questa tipologia indicativamente è di fine 1200/1300. Ti segnalo la scheda del Catalogo che ho fattto. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-REPUAN/11 Come classificazione direi CNI 76 - Biaggi 42 Valore indicativo in quello stato di conservazione, 5-10 euro.1 punto
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Scusate l'ignoranza. Cosa significa la legenda del R/? Idee sul valore commerciale?1 punto
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Però.... che storie ci racconti @@slapdash84, veramente toccante, un bravo e un grazie di cuore per avercele narrate..... E poi permettimi di sottolineare una tua frase che ogni collezionista non dovrebbe MAI dimenticare: ...E magari, la prossima volta che vi troverete davanti un malandato aquilotto in BB, oltre ai suoi tre euro scarsi di argento saprete leggervi, tra i rilievi un pò consumati di quel metallo scurito dal tempo, storie e vicende di ogni giorno che appartengono al passato familiare di ognuno di noi... Un caro saluto Daniele1 punto
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QUARTA PARTE : LE TERME DI TRAIANO Per quanto riguarda queste Terme occorre dire che solo due fonti antiche accennano alla costruzione di Terme da parte di Traiano , Pausania solo le accenna come esistenti mentre Cassio Dione ci racconta solo che furono progettate per Traiano dal suo architetto Apollodoro di Damasco , l’ autore del Foro e dei Mercati ; da fonti letterarie antiche sappiamo che le Terme erano ancora in uso nel V secolo quando esse furono adornate di statue dal Prefectus Urbis , Iulius Campanianus agli inizi del 400 . Probabilmente si ritiene che il complesso termale abbia perso il suo utilizzo nel VI secolo , dopo il taglio degli acquedotti effettuato nel 537 da Vitige Re dei Goti per costringere Roma alla resa ; tuttavia recenti scavi archeologici sembrano anticipare l' abbandono alla fine del V secolo per il rinvenimento di una necropoli all' interno delle Terme , alcune sepolture ritrovate nei pressi dell' emiciclo sembrano abbandonate intorno al VII secolo . Nel corso del medioevo il Colle Oppio fu semi abbandonato e occupato solo da vigne e orti ; nel 1871 nell' ambito delle programmazioni urbanistiche rese necessarie dalle nuove esigenze di Roma Capitale l'area venne destinata a giardini pubblici . Sorgono in massima parte sopra i resti della Domus Aurea di Nerone sepolta dopo l’ incendio del 104 . Tutto il complesso termale fu conosciuto con il nome “Terme di Tito” ininterrottamente fino alla fine del XVI secolo quando Papa Giulio II fece trasportare una grande vasca di granito trovata “in una vigna appresso al Coliseo” al Belvedere Vaticano . La distruzione , o meglio il saccheggio , di queste Terme sembra fosse avvenuto per mano dei Monaci della Chiesa di San Pietro in Vincoli , infatti quasi tutti i materiali preziosi ancora in loco in particolare tutti i marmi e mattoni , furono venduti ai calcarari ; ad oggi nulla e’ rimasto se non poche strutture murarire , per fortuna sono rimaste le planimetrie delle Terme eseguite nel ‘500 che danno un’ idea dell’ estensione dell’ edificio termale , planimetrie gia' viste nelle Terme di Tito ; i pochi resti presenti nel Parco del Colle Oppio offrono un misero spettacolo dell’ antica magnificenza . Una seconda vasca ovale di 4,5 metri decorata con anelli e teste di leone fu vista vicino la citata Chiesa ma in seguito se ne persero le tracce ; furono trovate anche bellissime colonne spezzate in marmo Portasanta ed Africano , molte statue , circa 25 , tra cui una di Ercole , oltre ad una lampada in bronzo a forma di testa umana . In foto alcune immagine dei ruderi delle Terme attualmente visibili in alto sul Colle Oppio e il famoso gruppo scultoreo del Laocoonte trovato il 14 gennaio del 1506 scavando in una vigna sul colle Oppio , forse inizialmente posto nella Domus Aurea di Nerone e in seguito ricollocato nelle Terme di Traiano oppure in quelle di Tito perché una notizia di Plinio ci racconta che vide la statua nella casa di Tito ; oggi si trova ai Musei Vaticani .1 punto
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Esemplare con usura diffusa, si notano inoltre un paio di colpi al D/. A mio parere qBB.1 punto
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Leggo e resto allibito. E' sempre colpa di qualcun altro, "la colpa é dell'Italia..." Le leggi? Evidentemente un optional. "A Roma (o Milano, o Sassari, o Canicattì, o...) funziona così". Gli "altri" rubano, quindi é giusto rubare. Ecco, quando leggo queste cose tiro un sospiro di sollievo per aver deciso, un giorno della mia vita, di trasferirmi all'estero. E non é che all'estero sia rose e fiori, ma a questo schifo, dove sto io e per ora, non ci si é arrivati. Scusate la brutalità, ma di fronte a certe affermazioni resto proprio di sasso.1 punto
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Sinceramente resto basito ed altresì molto rammaricato. In pratica, seguendo questo ragionamento,bisognerebbe tenersi lontano dal problema dei frazionali di Taranto (e dal sistema ponderale in uso nella città) in quanto "sarebbe controproducente continuare ad indagare aspetti singolari e specifici, perdendo di vista la complessità del problema". Io credo invece che il problema vada affrontato e rendo merito agli studiosi che, a vario titolo, hanno proposto le più disparate ipotesi interpretative. Anche il problema delle campano-tarentine, tutt'altro che risolto, ha sempre rappresentato un bel rebus da sciogliere. Eppure su di esso si è scritto ad abundantiam. E ben vengano le critiche, se costruttive (basti rammentare quelle non proprio positive di C. Arnold-Biucchi al volume di Fischer-Bossert). Piccola postilla: non mi risulta affatto che Stazio si sia tenuto lontano "il più alla larga possibile" dal problema della metrologia tarantina. Fu proprio Stazio nel 1970 a dedicare un corposo articolo alla monetazione di Taranto negli Atti del X Convegno di Studi sulla Magna Grecia.1 punto
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@@tornese71 e questa è quella di Padova 1869, nominativa.1 punto
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Piccola nota sulla pronuncia del nome di questa moneta. La prima cosa di cui mi sono reso conto quando ho iniziato ad avvicinarmi a questo idioma, è che risulta estremamente difficile rendere con esattezza la pronuncia Thai in italiano, l'alfabeto è costituito da 42 consonanti (alcune delle quali in realtà suonano come vocali) divise in tre classi e 17 vocali (alcune possono suonare come consonanti), molti di questi suoni sono per noi quasi impossibili da pronunciare correttamente, almeno nel breve periodo. Il tutto viene complicato dal fatto che il Thai è una lingua tonale, ci sono 5 toni principali: basso, medio, alto, ascendente e discendente, approssimando lavora su 3 note, per rendere l'idea: basso Do, medio Re, alto Mi, ascendente dal Do al Re oppure dal Re al Mi, e discendente dal Mi al Re oppure dal Re al Do) il tono della parola (sillaba) è dato dalla combinazione della classe di appartenenza delle consonanti con la vocale che può essere breve o lunga; esistono anche 5 segni tonali che cambiano queste regole. Se ciò non bastasse il suono delle consonanti può cambiare a seconda della loro posizione nella sillaba, consonanti che diventano vocali e viceversa, inoltre l'ordine dei caratteri con cui è scritta una parola non è necessariamente quello in cui devono essere pronunciate ma bisogna considerare la sillaba nella sua interezza. In sostanza, la prima cosa da fare per imparare il Thai è DIMENTICARSI di come funziona il nostro alfabeto e la nostra scrittura. Non si può parlare Thai senza saper leggere, ad esempio, la parola che per noi suonerebbe "MAI", ha 17 (diciassette) significati diversi, naturalmente scritti e pronunciati in maniera diversa, cosa che per noi occidentali è veramente difficile da apprezzare; la frase "mai mai mai mai mai?" ovviamente ogni "mai" ha una pronuncia e tonalità differente, significa "la seta non nuova non brucia?" Anni fa ricordo che al ristorante volevo sfoggiare il mio Thai fresco di studi, così chiamai il ragazzo che serviva ai tavoli "Non!" (quello che per me era "giovane!") in realtà l'avevo chiamato: verme! Per fortuna i Thai sono molto comprensivi con noi... Torniamo alla moneta, la scrittura originale è questa พดด้วง che è divisa in due sillabe พด: il primo carattere è una P aspirata (PH), il secondo è una D, ma in realtà quando si trova alla fine della sillaba diventa T, la vocale O (breve, esiste anche la O lunga, come nell'inglese door) non è scritta ma sottintesa tra quei due caratteri. La pronuncia è quindi Phòt, ho messo l'accento sulla o, in realtà sarebbe una tonalità alta con la o molto breve. ด้วง: il primo carattere è sempre la nostra D, che essendo all'inizio della sillaba si pronuncia proprio D, il secondo carattere è una U (badate bene, consonante, da non confondere con le U vocali, breve e lunga che sono dei caratteri più piccoli scritti sotto le consonanti) l'ultimo carattere è una NG (simile al suono in mango) ma alla fine della sillaba la G non si pronuncia (o quasi) suona quindi N. Il piccolo carattere scritto sopra la nostra D è uno dei 5 segni tonali che ho citato in precedenza, così la pronuncia diventa discendente (come passando dal Re al Do, per capirsi) senza quel segno la pronuncia sarebbe media. La pronuncia è quindi Dùan. พดด้วง = Phòt Dùan Spero di non avervi fatto venire il mal di testa... :)1 punto
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I miei complimenti Francesco per questa bellissima iniziativa. Hai contribuito decisamente a rivitalizzare l'attivita' convegnistica e associativa delle quali - soprattutto a Napoli - se ne sentiva molto il bisogno. Auguri per la riuscita di questa nuova grandiosa edizione !1 punto
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Non è affatto male per una monetina "rinvenuta" in un cumulo di scartoffie ;)!. Ciò che mi stupisce è come mai riversi in un simile stato di conservazione, nonostante la sua lunga presenza in un umido cassetto!.1 punto
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