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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/22/15 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti voi! Sulla scia della mia discussione aperta ieri sera, ho deciso di raccontarvi quest'altra piccola storia numismatica che mia nonna (87 anni) adora raccontare e ricordare. Ho deciso di raccontarvela così come piace immaginarla a me: arricchita di tutte quelle piccole sfumature che trasformano un fatto in un racconto. Mi scuso se il racconto risulta lungo, spero possa essere di vostro gradimento. La mia speranza inoltre è che possiate rivivere anche voi con queste mie righe le fantastiche storie che ci raccontavano (o ci raccontano, per i più fortunati che li hanno ancora) i nostri nonni ed i parenti più anziani. ...E magari, la prossima volta che vi troverete davanti un malandato aquilotto in BB, oltre ai suoi tre euro scarsi di argento saprete leggervi, tra i rilievi un pò consumati di quel metallo scurito dal tempo, storie e vicende di ogni giorno che appartengono al passato familiare di ognuno di noi... Siamo nell'estate 1935 anno XIII dell'era fascista, in una calda giornata di Luglio. La guerra è ancora lontana, le sanzioni della Società delle Nazioni e la conquista dell'Impero dell'Italia fascista erano ad un passo, ma Romeo quel giorno ancora non lo sapeva. Romeo lavorava a quel tempo alle Regie Poste di Udine. Era il suo lavoro e quello di suo padre: aveva cominciato giovanissimo nel 1913 come portalettere, ma poi nel tragico 1915 era stato richiamato a servire la patria sui monti maledetti del Carso, nel secondo Fanteria, Brigata Re. Quei giorni terribili non li aveva mai dimenticati... gli assalti alla baionetta, l'orrore della morte, la paura di trovarsi di fronte qualche cugino o parente... si, perchè Romeo era italiano, ma di madre austriaca: alla tragedia della guerra si sommava così l'angoscia di far del male a qualcuno che potrebbe essere sangue del tuo sangue. La Grande Guerra aveva anche lacerato i suoi affetti: mentre lui combatteva sul carso la sua mamma era finita in un campo d'internamento riservato ai cittadini delle potenze nemiche, nella lontanissima Basilicata. Suo papà invece non l'avrebbe più rivisto una volta tornato, nè avrebbe mai saputo quale fosse stata la sua sorte. [quella storia l'ho scoperta io 95 anni dopo, ridando dignità alla morte di mio trisnonno... primo in famiglia a sapere cosa gli fosse successo veramente. Ma questa è un'altra storia...] Destino volle che proprio in quel campo di internamento la mamma di Romeo conobbe la futura nuora: anche lei austriaca, viennese di nascita ma con sangue carinziano nelle vene, anche lei internata perchè sgradita agli occhi del governo italiano come presenza sul suolo patrio, seppur residente in Italia da più di dieci anni... rimasta orfana da bambina assieme ai suoi sei fratelli, era stata mandata con la sorella maggiore dalla zia materna, che all'epoca si era sposata con un oste friulano. Quanti sacrifici per riuscire a vivere una vita con un briciolo di serenità... Finita la guerra i due si erano conosciuti, si erano piaciuti e alla fine sposati nel 1920. Dal loro matrimonio erano nati tre figli, un maschietto e due bimbe.. ..la più piccola, classe 1928, è mia nonna. Ma torniamo a quel giorno del 1935: era un giorno di festa, una domenica tranquilla dopo l'ennesimo sabato fascista che obbligava tutti ad estenuanti e non gradite manifestazioni ginniche per mantenere l'animo ed il corpo pronto ed allenato per la causa della rivoluzione. Camminava da solo sul marciapiede Romeo, la moglie ed i figli a casa, stava andando a comprare le sue sigarette... chissà, forse avrebbe preso quattro pacchetti quel giorno. C'era in quell'anno un bizzarro concorso riservato a chi acquistava le sigarette con filtro tre stelle: in premio una maschera antigas a chi raccoglieva le figurine presenti all'interno delle scatole! Ma chi voleva una maschera antigas nel 1935? per carità.. ne abbiamo già avute abbastanza vent'anni orsono, non li vogliamo vedere più quei maledetti aggeggi.. Udine era tranquilla e gioiosa in quel giorno di festa: le massaie stendevano i panni lavati in liscivaia cantando motivetti allegri e canzonette popolari ("parlami d'amore Mariù" di Tino Rossi era la più gettonata...), il tram sferragliava come ogni giorno per le vie della città portando su e giù il suo carico di umanità con le sue preoccupazioni e le sue speranze. Quando all'improvviso... Romeo vide un bagliore sul marciapiede. Si avvicinò con passo tranquillo, senza dare nell'occhio.. ma si, è proprio una moneta quella! Chissà, forse è un leone da 50 centesimi, il colore è quello del metallo chiaro e non scuro come le monete di valore inferiore. Ma anche una palanca da dieci centesimi con l'ape non era mica da buttare... avrebbe potuto comprare le caramelle ai bambini... Si china a raccogliere il tondello... perbacco, un aquilotto in argento! Quello era davvero un regalo inaspettato.. 5 lire trovate per strada, una mezza fortuna! Col cuore felice, presto si dimenticò anche delle sue sigarette. Bisognava festeggiare.. Tornò a casa con passo deciso, felice di poter regalare una giornata speciale alla sua famiglia... Spalancò la porta d'ingresso, sfoderando il suo sorriso migliore. Bambini, si va in gita, preparatevi! Oggi è un giorno di festa! Papà ha trovato un aquilotto per strada... Fu così che la famigliola in men che non si dica si preparò per una gita fuori porta, un fuori programma inaspettato e raro in quei tempi... Decisero di andare sulle colline, e presero il piccolo tram bianco che da Udine portava a Tarcento. Trenta chilometri di distanza tra i due capolinea, ma quel giorno sembrò di andare sulla luna a Romeo... L'aquilotto bastò per portare i cinque in gita tutta la giornata, andata e ritorno, con una bella merenda fatta di panini al salame per tutti e gazzose (di quelle con la pallina sotto il tappo, solo quelle valevano una fortuna tra i bambini!)... Fu così che per un giorno quell'allegra famigliola potè dimenticare le difficoltà di ogni giorno, trascorrere una giornata diversa e spensierata, sentendosi una volta tanto davvero liberi nell'animo. E tutto merito di un aquilotto... ...che mia nonna non dimenticherà mai... [nella foto, il tram bianco di Tarcento negli anni '30]11 punti
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Apro questo topic per raccontarvi una storia raccontatami proprio questa sera da mio nonno (classe 1929). Nel bel mezzo della cena, parlando delle lire d'anteguerra e del loro valore, mi racconta che suo padre (che di professione faceva il tramviere) nel 1936 dopo la proclamazione dell'impero comprò una serie di monete in cofanetto (tra cui alcune d'oro, e di questo mio nonno ne è più che certo, ed altre di grande diametro [il 20 lire evidentemente?]) che celebravano tale evento, non destinate alla circolazione e vendute ad un prezzo superiore al facciale, pagandole a piccole rate trattenute dallo stipendio. Si trattava di una iniziativa promossa proprio dalla locale azienda di trasporti udinese, che offriva ai propri dipendenti la possibilità acquistare un pezzo di storia alla portata di tutti... ...figuratevi il mio stupore nel sentire questa storia per me assolutamente inedita... :crazy: Alla mia ovvia domanda "ma nonno, che fine hanno fatto quelle monete?" mi racconta che sparirono da casa dopo la guerra, ed alla morte di mio bisnonno avvenuta nel 1981 non furono mai più ritrovate. Erano il nostro piccolo tesoro di famiglia... e io fino ad oggi non ne sapevo nulla... :bash: Ovviamente tali monete in oro dovevano essere le 50 e 100 lire 1936, probabilmente quella serie altro non era che la serie completa del 1936. A questo punto rivolgo a tutti voi una domanda: vi risultano delle serie impero vendute in confezione completa compresi gli ori? Esiste qualche immagine di questi cofanetti? Credo possiate comprendere il mio stato d'animo stasera dopo questa rivelazione numismatica... Pensare di aver avuto in famiglia un tale tesoro e per di più perso non si sa bene come... ...Quindi sappiate che da qualche parte c'è una coppiola del '36 che mi spetta di diritto... e prima o poi la troverò... :rolleyes: ...Marco5 punti
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Certo che arriva al BB, un Marengo di Napoleone con un bordo così esente dai soliti difetti di conio, come graffi ed esuberi vari di metallo, centrata, senza difetti di conio che compromettano i rilievi, non è cosa mica di tutti i giorni, anche in questa conservazione, che rende l'esemplare in suo possesso un bel BB senza se e senza ma4 punti
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4 punti
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Sono stato abbastanza fortunato da trovare una coppia pezzi del 19th secolo che sembravano aver viaggiato assieme fin dai giorni quando erano entrambi nuovi. Non ho alcuna prova reale che sono state insieme così a lungo, naturalmente, ma le circostanze in cui li ho trovati fortemente suggeriscano—a me, comunque. (A me sembrava che aveva fatto parte del viaggio di un austriaco in Germania ed erano stati portati a casa e mettere via fino al—circondato da monete austriache più o meno contemporanee (ma ben utilizzato)—essi emigrarono negli Stati Uniti.) Stavo comprando monete mondiali casuale a un quarter (25-cents) a testa fuori sacchetti di sandwich di plastica nella stanza sul retro di una casa d'aste (molto) small-time quando mi sono imbattuto su questo bel 1888d 20-pfennig: La mia giornata è stata effettuata, naturalmente. E poi ho trovato questo gettone, che mi piaceva anche: Da quello che ho letto in rete, questo token di ½-litro di birra da Dessau sembra appartenere al periodo 1883-1896 del "Brauerei zum Waldschlösschen", e "Haustrunk" significa che era un token in-casa di qualche tipo (ma se fosse per uso da parte dei dipendenti della fabbrica di birra, e/o visitatori, ancora non so). Il birrificio di Dessau era chiuso dalla sua nuova casa madre nel 1994, e oggi l'edificio è stato ridisegnato in modo tale da conservare gran parte del suo aspetto storico. E ho quasi dimenticato. Quando tornai a casa e ha preso uno sguardo più attento a questa coppia, il pezzo di 20-pfennig aveva qualcosa di interesse supplementare—il difetto di produzione conosciuto come "mensola-raddoppio," chiamato anche "die rimbalzo". :D v. --------------------------------------------------------------- I was lucky enough to find a pair of 19th century pieces that seemed to have traveled together since the days when they were both new. I have no real proof that they’ve been together that long, of course, but the circumstances in which I found them strongly suggest it—to me, anyway. (To me it looked like they’d been part of an Austrian’s trip into Germany, and had been brought home and put away until—surrounded by more or less contemporary (but well-used) Austrian coins—they had migrated to the United States.) I was buying random world coins at a quarter (25-cents) apiece out of plastic sandwich bags in the back room of a (very) smalltime auction house when I stumbled onto this nice 1888d 20-pfennig: My day was made, of course. And then I found this token, which also appealed to me: From what I read on the Net, this ½-liter beer token from Dessau seems to belong to the 1883-1896 period of the “Brauerei zum Waldschlösschen,” and “Haustrunk” means that it was an in-house token of some sort (but whether it was for use by employees of the brewery, or visitors, or both, I don’t yet know.) The brewery in Dessau was closed by its new corporate parent in 1994, and today the building has been redeveloped in such a way as to preserve much of its historical appearance. And I almost forgot. When I got home and took a closer look at this pair, the 20-pfennig piece had something of extra interest—the production flaw known as “shelf-doubling,” also called “die bounce.” :D v.3 punti
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Grazie a tutti per i vostri bellissimi commenti, mi fa davvero piacere che questa piccola storia "vera" vi sia piaciuta! Alla fine sono convinto che le storie delle persone semplici valgano più di quelle che leggiamo sui grandi libri di storia. Sono patrimoni che dobbiamo conservare gelosamente... per tramandarli a nostra volta... riscoprire il valore della narrazione orale di fatti e vicende a noi cronologicamente lontane ma in fondo vicine perchè cariche di quell'umanità fatta di mille sfaccettature che contraddistingue ognuno di noi... @@Lay11 ti confesso che in passato, quand'ero più giovanotto, ho scritto un romanzo storico, ambientato nella seconda guerra mondiale. Una cosa senza pretese e mai pubblicata se non in poche copie per amici e parenti, ma che mi è nata come un'urgenza interiore. In tempi recenti invece ho scritto una storia della mia famiglia (anche questa ovviamente per pura soddisfazione personale), che racconta i miei vent'anni di ricerche genealogiche familiari tra archivi, parrocchie e registri. Ad oggi il mio albero genealogico conta 380 antenati diretti (non mi occupo di zii e cugini e collaterali, quindi si tratta solo di nonni, bisnonni, trisnonni e via dicendo indietro nel tempo) sparsi in giro per l'Europa, ognuno con la sua storia da raccontare... e di storie da raccontare ce ne sarebbero davvero molte. Non vi nascondo che sarebbe un mio grande sogno segreto quello di abbinare ad ogni mio antenato una moneta, che sappia raccontare la storia del tempo e del luogo in cui è vissuto. Penso che non ci possa essere una collezione più personale di questa.. leggere il proprio passato familiare attraverso le monete... Qualche altro asso da calare legato alla storia numismatica della mia famiglia ce l'ho ancora a dire la verità.. Le monete spesso sono al centro delle vicende familiari. Magari in futuro, se ne avrete voglia, ve le racconterò più che volentieri. :good: Mi piace davvero vedere la nostra passione numismatica andare una volta tanto oltre le mere valutazioni estetiche, ai parametri economici e di valutazione. Alla fine ognuna di quelle monete che tanto amiamo di storie da raccontarci ne ha a bizzeffe, basta saperle leggere appena al di sotto di quella patina che il tempo giorno dopo giorno deposita sui suoi rilievi. Marco3 punti
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Ciao, dopo la recente discussione su un deposito monetale italiano, rientro nei ranghi proponendovi un nuovo hoard britannico. Si tratta del Leominster Hoard, rinvenuto nel Herefordshire (Midlands, Galles). E' stato rinvenuto nel luglio 2013 ma dopo il passaggio presso il British Museum ne è stata data comunicazione preliminare solo nell'agosto 2015. Come di norma è stato rinvenuto da due metal detectorist. Consta di 518 esemplari per cui un hoard abbastanza piccolo come dimensioni ma comunque penso già abbastanza significativo per dare alcune indicazioni sul periodo che rappresenta, ovvero gli anni tra il 260 e il 290 d.C. Vi sono rappresentati l'Impero Gallico, quello Britannico e quello centrale. Nei link che accludo vedrete alcune monete di Tacito e Massimiano. Maximianus http://www.bbc.com/news/uk-england-hereford-worcester-33815609 http://www.herefordtimes.com/news/13582367.Roman_coin_hoard_found_near_Leominster_classed_as_treasure/ Dalle indagini delle immagini RX del grumo delle monete è stato evidenziato che era stato deposto in tre sacchetti a loro volta raccolti in uno di pelle di dimensioni maggiori. Per ulteriori dettagli... bisogna attendere le comunicazioni ufficiali del British Museum. Ciao Illyricum :)2 punti
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Non avevo colto il senso... Comunque no, non mi piace per niente questo evento... è davvero raccapricciante. La carrozza coi cavalli, l'elicottero che lancia i petali, la musica di "il Padrino" in sottofondo, lo striscione con la scritta: "Hai conquistato Roma ora conquisterai il paradiso"... questi qua ci hanno presi bene bene per il xxxx. L'unica cosa che dovrebbe conquistare questa gente è l'ergastolo in isolamento totale oppure una pallottola in testa, altro che petali di rose lanciati dall'alto. E poi fantastici, a dir poco fantastici anche i CIELLINI, i sommi paladini dell'immenso Iddio in Terra, che a uno dei loro gran raduni hanno dichiarato che un funerale non si nega a nessuno, basta che sia svolto secondo tutti i canoni previsti. Peccato che la massima autorità di Santa Romana Chiesa a cui i prodi CIELLINI fanno riferimento abbia dichiarato e sottoliniato più volte che I MAFIOSI SIONO SCOMUNICATI. Ma non fa niente, non fa niente... per brave persone come quella il funerale ci sta sempre, anche contro la volontà del Papa. Mi fermo qui, perchè se vado avanti perdo la testa e rischio di farmi bannare.2 punti
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In realtà, essendo questo un forum di numismatica, semplicemente si parla di numismatica... Gli argomenti fuori tema sono spostati in agorà proprio per questo motivo. Siccome si è visto negli anni che gli argomenti politici e religiosi sono sempre fonte di litigio sul forum, si è ritenuto di fare in modo che, se proprio su un forum di numismatica non si possa fare a meno di parlare di tutt'altro, questo non porti a questo tipo di problemi. Questa discussione (al di là del fatto che anche io sono stanco della classe dirigente, aspetto retorico e che accomuna molti) rimanda a un link che cita espressamente nel titolo cognomi di uomini di potere di una precisa fazione politica, alludendo che questa fazione politica sia responsabile della rimozione dell'individuo in questione. Se anche fosse così (la cosa non mi stupirebbe affatto) non vedo un motivo per parlarne su un sito che si chiama "lamoneta.it". Questa discussione inoltre, riportando come detto a un link con cognomi di una fazione precisa, appare da fuori come "schierata". Per questo è una discussione che ha qualcosa di politico. E anche se l'intento forse non era quello, il risultato non cambia.2 punti
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L'Italia sarà pure uno Stato finito, ma anche questa discussione non sta tanto bene :rolleyes: http://www.lamoneta.it/topic/7751-lamoneta-it-e-politica/ Per quanto riguarda l'articolo, riporta un solo fatto certo, il trasferimento di Ultimo a altro incarico, tutto il resto sono chiacchiere e illazioni, se questo è il modo di fare politica in Italia, hai ragione, è ora di finirla. petronius.2 punti
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com'è piccolo il mondo.. in quelle acciaierie ci lavorò mio nonno dal 1950.. in più vorrei raccontarvi che quella furba della mia bisnonna, al passaggio degli addetti al ritiro dell'oro, nascose la sua fede sotto terra e gli diede una fasulla. In cambio le diedero la fede in rame che ancora conservo gelosamente. Spero di non essere andato off-topic2 punti
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@@Lay11 ti ringrazio per il tuo contributo. Sono intimamente convinto che mantenere vivo il ricordo di chi ci ha preceduto sia il modo migliore per non farli scivolare nell'oblio.. e ciò é particolarmente vero ed importante per noi umili che non troviamo mai posto nei libri di storia. Le vicende di vita vissuta di chi ci ha preceduto sono un prezioso tesoro da custodire e tramandare a chi verrà dopo di noi, e molto spesso sono in grado di dare delle risposte ai nostri grandi perché della vita..2 punti
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La guerra, da qualsiasi angolazione la si guardi, è sempre ricca di orrendi episodi e di feroci barbarie. nessuno ne esce con le mani pulite, anche se vincitore.2 punti
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A riguardo volevo condividere con voi questo interessantissimo articolo del The New Yorker dell'agosto del '46 che prende le testimonianze di alcuni sopravvissuti allo scoppio della bomba su Hiroshima e le loro considerazioni "in diretta" prima, durante e dopo lo scoppio. E' un po' lungo ma ne vale la pena: http://www.newyorker.com/magazine/1946/08/31/hiroshima2 punti
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... e poi questa chicca!!!!!!! Taglio: 10 cent Nazione: Monaco Anno: 2003 Tiratura: 100.800 Condizioni: SPL Città: Montecarlo 2 punti
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per chi non bazzica nell'Osservatorio Rarità vi partecipo il mio ritrovamento... :yahoo: Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: Sede Vacante MMV Tiratura: solo in divisionale (60.000 BU set) Condizioni: BB+ Città: Milano2 punti
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Il gettone del titolo citato in due interventi ( http://www.lamoneta.it/topic/139824-gettoni-di-torino-e-provincia/ e http://www.lamoneta.it/topic/51185-un-bel-gettone/page-12 ) merita a mio avviso una descrizione a parte per l’importanza storica e la qualità del conio. Su un tondello di ottone di meno di 18 mm di diametro è raffigurata al diritto la Ruota alata, l’antico simbolo delle ferrovie, utilizzato nei ‘logotipi’ dalla quasi totalità della Compagnie Ferroviarie. Esso trae origine dal mito del ‘Piede alato di Mercurio’ e simboleggia il trasporto celere, prerogativa esclusiva delle ferrovie in passato, prima dell’aereo. Le saette incrociate su cui poggia la ruota ribadiscono l’aspetto della celerità dei trasporti. La stella pentafilla raggiata in alto e la data in basso completano la scena. Sul rovescio, al centro il valore 1 con CENT. ripetuto due volte in cornice circolare perlinata, e all’esterno, in circolo, la scritta* COOPERATIVA FERRRIA * TORINO, la società di cui ho trovato questa notizia nella storia di Torino. Quindi questo gettone del controvalore di 1 centesimo era un buono per generi alimentari e altri di prima necessità spendibile alla fine del 1800 nello spaccio all’interno della cooperativa oppure nel ristorante cooperativo come buono mensa. apollonia1 punto
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La guerra Franco-Prussiana (19 luglio 1870 - 15 febbraio 1871) ebbe la sua origine dagli intrighi del ministro Prussiano Otto von Bismark che con il dispaccio di Ems fece in modo da "obbligare" moralmente la Francia - nella persona dell'Imperatore Napoleone III - a dichiarare guerra alla Prussia. Quest'ultima, appoggiata da tutti gli altri Stati tedeschi, vinse (a Sedan capitolò il grosso dell'esercito francese, e lo stesso Imperatore fu catturato). In questo periodo di incertezza politica e grandi sommovimenti, Parigi visse l'esperienza della Comune, esperienza stroncata dal resto dell'esercito Francese con l'appoggio dei Prussiani. I Francesi furono costretti a firmare l'armistizio (a condizioni molto dure) a Versailles, luogo dove fu anche proclamato (sempre ad opera del Bismark) l'Impero Tedesco. In Germania la maggior parte degli Stati coniarono in occasione della Vittoria Talleri, doppi Talleri... uno dei pochi (forse l'unico) ad emettere solo uno spicciolo non in argento fu il Baden, nella persona del Granduca Federico I Baden-Durlach. Se la storia me l'avessero insegnata così, mi sarebbe piaciuta MOOOOLTO di più Spero che a voi non dispiacciano queste escursioni storiche, fatte senza la pretesa di fare il saccente né tanto meno di annoiarvi, ma solo per il piacere di condividere con degli amici come voi la gioia di avere un pezzetto di storia in casa. (P.S.: è un regalo di S. Valentino ) E lo "spicciolo"... eccolo qui: metallo: rame condizioni: spl diametro: 21.5 mm.1 punto
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Ok, la notizia l'hai data. Il sito è palesemente politico (e non mi esprimo su altre notizie apparse su quel sito). Chiudiamola qui perchè la politica non si fa solo nei comizi, ma anche con un varietà o con un telefilm1 punto
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Si tratta di un denaro di Ancona, monetazione autonoma. Questa tipologia indicativamente è di fine 1200/1300. Ti segnalo la scheda del Catalogo che ho fattto. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-REPUAN/11 Come classificazione direi CNI 76 - Biaggi 42 Valore indicativo in quello stato di conservazione, 5-10 euro.1 punto
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E quali sarebero i "risvolti positivi"? Facciamo vedere a tutti quanto è civile e distaccata dalla criminalità la società italiana? A parte che a quanto mi risulta i mafiosi sono scomunicati , quindi non potrebbero neanche averlo un funerale religioso.1 punto
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Per il mio gusto estetico quella patina era da bloccare con l'acetato. ...e poi,per i vassoi,serve il clima giusto .1 punto
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Hai fatto BENISSIMO a rendere pubblica questa ennesima schifezza, perpetrata ai danni di un servitore dello stato che con metodi, a volta discutibli, ha sempre ottenuto grandi risultati, ma sopratutto ha saputo conquistarsi il rispetto dei suoi uomini. Esempio classico di come funzionano le cose in Italia, paese che ormai ha perso la speranza di cambiare. Purtroppo anche nelle piccole cose ci siamo abituati a stare sempre zitti per paura di possibili conseguenze negative. Poveri figli nostri........1 punto
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E' già un post politico, soprattutto per la pubblicità di fatto al sito.1 punto
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Denaro provisino romano con fiore e mezzaluna, penso che @@adolfos a partire da qui ....saprà dirti qualcosa di più ciao Mario1 punto
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buon pomeriggio. La S su pettine non indica Siena. Direi che è un denaro Provisino del Senato romano. vedi link http://www.lamoneta.it/topic/65916-senato-romano-denaro-provisino/1 punto
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Si, diciamo che è un "radar" primordiale con un solo elemento trasmittente-ricevente, tipo quelli classici degli anni '40, non un moderno phased array attivo ad antenne planari fisse.1 punto
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Le prime 3 sono quotate sui cataloghi qualcosa in più del facciale: sul mio ALFA del 2012 siamo a 4€ in più per la 1) , 7€ in più per la 2) e 10€ in più per la 3). Le altre teoricamente potresti spenderle tranquillamente, perchè se non sono in FDS non hanno alcun plusvalore collezionistico. "Teoricamente" perchè se le metti all'asta potresti incontrare qualche pazzo che te le compra e te le paga pure bene...1 punto
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Li puoi trovare per pochi euro nella versione "Clad" (qualcosa in più in quella "Silver Clad"), questo per aiutarti a riconoscerli ;) (immagini dal web) petronius :)1 punto
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Bella storia. :) Praticamente il potere di acquisto di una banconota da 50€ o forse addirittura 100€... Come impatto economico se ne ricava un impressione similare ad altri racconti fatti qui sul forum: ne ricordo uno in cui si diceva che bastava a pagare una bevuta a tutto il bar. Saluti e rispetto agli aquilini circolati! :D Simone1 punto
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Sono dei milk spots. Nelle once moderne sono piuttosto comuni (e irritanti per alcuni) tanto da ricevere - a domanda - una risposta ufficiale da parte della Royal Canadian Mint: http://www.goldismoney2.com/showthread.php?2709-Royal-Canadian-Mint-s-official-position-on-quot-milk-spots-quot-on-silver-Maple-Leaf-coins Da Wikipedia: Samples of the Silver Maple Leaf often carry a so-called milk spot, i.e. a baked-in blemish that has a milky white appearance. This happens when a cleaning detergent is left on the coin when the coin goes into the annealing furnace. The detergent gets baked into the coin itself and leaves a spot that cannot be removed with a single lick. https://en.wikipedia.org/wiki/Canadian_Silver_Maple_Leaf Mio parere: nascono così, lasciale così.1 punto
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Io ho quello riminese! Almeno nel mio caso, ma credo anche per gli altri, era una vera e propria moneta di necessità, data di resto alla mensa delle officine ferroviarie (tuttora esistenti). Ricordo anche che non molto tempo fa ne sia passato uno sulla baia della cooperativa di Milano e, guarda caso, in tutte e tre queste città c'era e c'è ancora un'officina ferroviaria con relativa mensa per i lavoratori.1 punto
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Trovo complicato spiegarlo a parole... La moneta lavata "splende"...l'operazione toglie un po' di contrasto ai rilievi e di naturalezza in generale. Immagina un viso di una bella donna illuminato da un raggio di sole...quello è il lustro! Ora,immagina di volerlo "migliorare" con photoshop... Hai presente quella sensazione che ti lasciano certe immagini elaborate con photoshop?...ecco... Comunque per apprezzare il lustro serve un video: ne allego uno di una moneta fdc molto patinata con lustro. *Non so se si vedrà perchè l'ho fatto col telefonino...al limite posso mandarlo per email,se t'interessa. IMG_4802.MOV1 punto
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Nel 2013 continua l'oriental woman ma credo che il refuso sia nel fatto che i compilatori non approfondiscano la storia del paese e guardando solo la foto di questa donna con un cappello triangolare in testa e una specie di mantellone, sono stati indotti in errore nel considerarla orientale piuttosto che tradizionale lesothiana. Qui c'è una descrizione un po' più accurata: http://colnect.com/it/coins/coin/39192-10_Maloti_10th_Anniversary_of_Independence-1966~Today_-_Numismatic_Products_Silver-Lesotho1 punto
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aggiungo: le sigle dello zecchiere del denaro sono: I I , sigle poste ai lati dello stemma e corrispondenti a Giovanni del Giudice. Stando alla Spahr queste monete sono state coniate dal 1458 al 1466. Dal 1466 in poi è maestro di zecca Matteo Campagna (sigle MC sotto la croce) e la tipologia cambia. la qualità del conio migliora leggermente. Le monete della tipologia sopra mostrata rappresentano probabilmente il punto più basso dal punto di vista qualitativo della produzione di denari siciliani. Probabilmente perchè furono emessi in quantitá enormi e quindi la qualità dovette risentirne.1 punto
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@@slapdash84 come ho già detto, preferisco non esprimermi nel dettaglio in merito alle vicende di quel periodo, anche se non sono necessarie grandi orecchie per intendere quale sia il mio pensiero, e da quanto ho commentato in questa tua discussione, e da quanto ho detto in passato in altre. Il tuo interesse, il tuo studio, la tua passione per la storia della tua famiglia, hanno un fascino immenso, ai miei occhi, quindi, altro che annoiare!!! un saluto. p.s. il mio bisnonno, ferroviere in quella che era la capitale del nostro Stato prima di una serie di eventi, cioè, Napoli, fu invece costretto a trasferirsi con famiglia a seguito nei primi anni '40 in un'altra città, a distanza di 400 km, dopo essere stato "visitato" da un gruppetto di signori che lo ridussero in fin di vita perché socialista. Morì dopo una decina d'anni, meno che sessantenne. Lungi da me immergermi in discorsi politici, Dio mi fulmini se intendo farlo; qui si parla solo della storia delle nostre famiglie (e, come da oggetto della discussione, dell'interessantissima questione a carattere numismatico da te posta, alla quale il Dott. Varesi ha già fornito una preziosissima risposta), tema che a quanto pare a noi due sta molto a cuore. Rinnovo i miei saluti.1 punto
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La prima medaglia cuoriforme,in bronzo/ottone, è del XVII sec.(2°metà). Presenta la Madonna del Rosario con Gesù Bambino- Al R/ San Domenico di Guzman(in) Soriano. La seconda medaglia ovale, bronzo/ottone, del XVIII sec. di possibile produzione spagnola, rappresenta al D/ La Madonna della Neve (Nuestra Senora de Nieva), che si venera a Ibiza (Spagna), medaglia non comune. Ciao Borgho. P.S.: Non ho inserito io il tag Sicilia, ciao Francesco............. Giovanni1 punto
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L'atteggiamento di Tibbets ci appare oggi alquanto cinico (qualcuno ha paragonato le sue giustificazioni a quelle dei gerarchi nazisti processati a Norimberga, che anch'essi si difesero affermando di aver solo obbedito agli ordini), ma non tutti i partecipanti al lancio reagirono allo stesso modo. Famosa, e profondamente diversa, è la storia di Claude Eatherly, che vediamo in una rara foto del tempo di guerra Eatherly era il comandante del bombardiere Straight Flush (Scala Reale), l'aereo che doveva rilevare le condizioni meteo in base alle quali si sarebbe deciso su quale, delle quattro città già pre-selezionate, sganciare la bomba...fu lui a scegliere Hiroshima. "Ho volato su Hiroshima per 15 minuti per studiare i gruppi di nuvole; il vento le spingeva allontanandole dalla città. Mi pareva il tempo e il luogo ideale, così trasmisi il messaggio in codice e mi allontanai in fretta come mi era stato detto, ma non abbastanza. La potenza della bomba mi terrorizzò. Hiroshima era sparita dentro una nube gialla". Fin da subito Eatherly rimase scioccato, ma solo al suo ritorno alla base di Tinian si rese conto pienamente della devastazione e della grande perdita di vite umane causate dallo scoppio. Decorato al pari degli altri partecipanti alla missione, dopo la guerra Eatherly chiese di essere congedato. Si meravigliarono un po' tutti: come poteva bruciarsi un futuro pieno di promesse? Gli offrirono 237 dollari al mese di pensione, ma li rifiutò. Siccome rifiutare non era consentito dal regolamento, dispose che andassero a beneficio dell'associazione per le vedove dei caduti in guerra. Tornò a casa, nel Texas. Era nervoso, magro: non rideva più. La notte aveva gli incubi e si svegliava gridando "Gettatevi, gettatevi: arriva la nuvola gialla!". Nel 1950, dopo aver tentato il suicidio ingerendo dei sonniferi, si lasciò convincere dai parenti a farsi ricoverare nell'ospedale psichiatrico di Waco, dove trascorse sei settimane. Si tornò a parlare di lui agli inizi del 1953, per alcuni casi di piccola criminalità: la falsificazione di un assegno d'importo irrisorio a New Orleans, reato per il quale venne amnistiato, e quindi una rapina a mano armata a Dallas, che gli fruttò un nuovo e più lungo ricovero a Waco dove, stavolta, venne dichiarato malato di mente. Tornato a casa, tentò nuovamente il suicidio, recidendosi le vene di un polso. Nuovo ricovero a Waco e massiccia cura a base di insulina per la rimozione dei ricordi che lo ossessionavano. Intanto, la moglie, esasperata dai suoi comportamenti, chiese e ottenne il divorzio insieme con l'interdizione di Eatherly a incontrare i loro figli, sentenza che l'ex aviatore accettò. Tra le tante lettere ricevute negli anni in cui era in ospedale, Claude Eatherly fu colpito da una scrittagli dal filosofo tedesco Günther Anders nella primavera del 1959, e decise di rispondergli. Anders consigliò a Eatherly di manifestare il suo pentimento nel giorno della memoria a Hiroshima, facendo giungere lì una lettera di scuse e di partecipazione addolorata entro il 6 agosto 1960: ogni anno, in quel giorno, Eatherly riviveva con orrore il dramma che aveva sconvolto la sua vita. Dopo aver scritto la lettera, i cittadini di Hiroshima gli risposero dicendo che anche lui era stato una vittima della bomba. Riappacificatosi con Hiroshima, Eatherly si sentì sollevato e iniziò nuovamente a vivere, sebbene restando in ospedale, dove morì, nel 1978. petronius1 punto
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Ecco qua anche le uniche due immagini già pubblicate sul web del ripostiglio che vi posso postare al momento (altre, visto che il ripostiglio è ancora inedito, non posso senza avere il permesso della Soprintendenza). Di nuovo un saluto MB1 punto
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Caro @@jagd, i due denari che hai postato sono molto interessanti non tanto per la tipologia, che corrisponde a tipi già noti (miei gruppi Ia e Ic del catalogo online), ma perché assomigliano ai denari di quel periodo che sto studiando in un bellissimo tesoro ritrovato in Sardegna, soprattutto il denaro più antico che appare così "leggero" (0,61g) perché consunto e tosato probabilmente perchè rimasto in circolazione fino alla metà circa del Duecento. Così mi hai offerto il destro per dire qualcosina in più di questo tesoro, che ormai ho quasi finito di studiare, grazie anche al sostegno dell'Università di Sassari e del Circolo Numismatico ligure "Astengo" che qui ringrazio sentitamente e pubblicamente, anche se ci saranno i modi, i tempi e le sedi opportune. Si tratta del noto tesoro rinvenuto nell'area della chiesa di Santu Miali (San Michele) di Padru che consta di 3671 monete tra grossi, denari e mezzi denari di Genova. Lo trovate già citato nel mio articolo del 2009 dedicato alle monete piccole di Genova, in appendice a p. 358 con questa breve nota, che corrisponde a quanto ne sapevo allora: Santu Miali, Padru (Sassari), dep. ante 1330? Scavo archeologico, chiesa, rinvenuto sotto l’altare, nel 2002. Composizione: 3.500 monete genovesi (soltanto denari?), databili 1139-1330 circa. «La Nuova Sardegna», 3 ottobre 2002; www.comune.padru.ss.it/pages/C_Miali. Per mia fortuna la composizione del ripostiglio è più articolata. Come direbbe jagd è vero un piacere per gli occhi, oltre che per la mente: avere l'opportunità di studiare un ripostiglio così ampio mi ha dato modo di affinare ancora di più le mie conoscenze di questi nominali :) e di poter ricostruire meglio alcune successioni di certi tipi e di alcuni conii. Vi sono inoltre due tipi di denari ancora inediti ed alcune interessanti ribattiture. Di più per il momento non posso dire, ma spero di avervi incuriosito abbastanza :P . Comunque, visto il sostegno avuto dal circolo Astengo lo studio completo del tesoro sarà presentato in anteprima presso la loro sede, in data ancora da stabilire, mentre il complesso monetale sarà esposto prossimamente in una mostra nel nord della Sardegna e poi in modo permanente al nuovo Museo della Civiltà Giudicale che è in fase di "costruzione". Presto quindi vi potrete lustrare gli occhi anche voi ! Un caro saluto e a presto MB1 punto
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Taglio: 2€ cc Nazione: Belgio Anno: 2009 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: BB+ Città: Argenta (FE) 1 punto
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Una domanda molto interessante. Il tipo di moneta è semplicemente il "Indian Head 5-dollar" o il "Indian Head half-eagle," anche se io l'ho anche visto "Pratt’s Indian Head..." Come per come si chiama la 5-dollaro moneta stessa ed eventuali soprannomi che ha raccolto, ho davvero sentito solo chiamato un "half-eagle" (che hanno guadagnato un appiglio nella lingua a causa della legge di zecca 1792), o "5 dollar piece" (che è diventato attuale alla metà del 1830). Quello ultimo è interessante perché "pezzo" era stata applicata in precedenza per le monete più piccole in inglese americano, ma ha fissato a monete più grandi troppo col passare degli anni. Immagino che anche ci sono le variazioni su quanto sopra, soprattutto ora—poiché l'oro in circolazione quotidiana è una cosa del passato—diciamo anche "5-dollaro pezzo moneta d'oro," "5-dollaro moneta d'oro", o "l'oro di 5 dollari," o "5-dollaro dell'oro." E anche "l'oro half-eagle," che significa il significato intrinseco di "eagle" (nel suo senso di moneta) viene eroso—non da ultimo perché la gente alla zecca degli Stati Uniti hanno venduto "eagle" per quasi tre decenni che sono pezzi di 1-dollaro d'argento invece i pezzi d'oro 10-dollari creati tramite l'atto di zecca 1792. La cosa divertente è—e la realizzazione di ordinate tua domanda causa—è un pezzo di buon senso. Studenti dell'monete americana (molti di loro qui sul nostro Forum) parlare spesso della American predilezione per dollari di carta più metallo dollari. E poiché i soprannomi sono la lingua di tutti i giorni, per quanto riguarda le denominazioni più grandi, è soldi di carta americani—non monete—che sembra essere l'oggetto di più "ingegno verbale." Ma un'ultima nota. Monete d'oro sono stati fuori circolazione negli Stati Uniti per più di otto anni, e le loro vite circolanti sono qualcosa che quasi tutti noi hanno solo letto. Sicuramente nell'uso quotidiano c'erano alcuni soprannomi per l'oro di 5 dollari che comunemente non vediamo ora. Così se qualcuno trova alcuni, spero che avrai li condivida. Domanda interessante. ;) v. ----------------------------------------------------------- A very interesting question. The coin type is simply the “Indian Head 5-dollar” or the “Indian Head half-eagle,” although I have also seen it “Pratt’s Indian Head…” As for how the 5-dollar coin itself is called, and any nicknames it has picked up, I have really only heard it called a “half-eagle” (which gained a foothold in the language because of the 1792 Mint Act), or a “5-dollar piece” (which became current by the mid-1830s). That last is interesting because “piece” had previously been applied to smaller coins in American English, but got fastened to larger coins too as the years went by. I guess also there are the variations on the above, especially now—since gold in everyday circulation is a thing of the past—we also say “5-dollar gold piece,” “5-dollar gold coin,” or the “5-dollar gold,” or “gold 5-dollar.” And even “gold half-eagle,” which means the intrinsic meaning of “eagle” (in its coin sense) is being eroded—not least because the folks at the U.S. Mint have been selling “eagles” for nearly three decades that are silver 1-dollar pieces instead of the gold 10-dollar pieces created via the 1792 Mint Act. Funny thing is—and the neat realization your question causes—is a piece of common sense. Students of American coinage (several of them here on our Forum) talk often of the American predilection for paper dollars over metal dollars. And since nicknames are the language of the everyday, where the larger denominations are concerned, it is American paper money—not coins—that seems to be the object of the most “verbal ingenuity.” But one final note. Gold coins have been out of circulation In the U.S. for more than eight decades, and their circulating lives are something that almost all of us have only read about. Surely in everyday use there were some nicknames for the 5-dollar gold that we don’t commonly see now. So if anyone finds some, I sure hope they’ll share them. Interesting question. ;) v.1 punto
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Bella moneta :good: Non mi risulta che fosse indicata con qualche nomignolo particolare, anche perché al suo apparire fu rifiutata sia dal pubblico che dai collezionisti. La particolare lavorazione (nota come "Egyptian relief") con i disegni e le legende in incuso o incise in modo uniformemente piatto sulla moneta, senza alcun rilievo o bordo protettivo, suscitò molte critiche e, soprattutto, l'infondato timore che una moneta siffatta potesse essere un ricettacolo di germi. Oltre che per la inusuale realizzazione, questa moneta (e la sua consorella da 2,50 dollari, quarter eagle) si segnala per essere stata la prima a portare il ritratto di un vero indiano. Secondo alcuni, Pratt scelse come modello il capo Hollow Horn Bear dei Lakota Brulé (Sioux) il cui volto comparirà nel 1922 anche su un francobollo da 14 centesimi Altre fonti, invece, indicano come modello Chief Thundercloud, dei Blackfoot, ritratto anche da famosi pittori come Remington e Sargent e per anni modello presso la Art Students League petronius oo)1 punto
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Taglio: 1 Euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2005 Tiratura: 2.000.000 Condizioni: BB Città: Trieste Taglio: 1 Euro Nazione: Lussemburgo Anno: 2007 Tiratura: 510.000 Condizioni: BB Città: Trieste @@vaio4ever1 punto
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Gettone Citta' di Torino Minestre economiche con fustellata una stella1 punto
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eccola la tanto attesa... Taglio: 2 euro CC Nazione: Spagna Anno: 2015 Tiratura: 8.000.000 Condizioni: SPL Città: Milano Note: NEWS!!!! :yahoo: :yahoo:1 punto
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