Vai al contenuto

Classifica

  1. Legio II Italica

    Legio II Italica

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      5275


  2. ciosky68

    ciosky68

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      3862


  3. Tenebroleso

    Tenebroleso

    Utente Senior


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      339


  4. bizerba62

    bizerba62

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      5924


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/12/15 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, apro questo thread per rendervi partecipi di un piccolo traguardo per me comunque significativo... oggi ho raggiunto, nella mia modestissima collezione di monete mondiali, quota 10.000 pezzi! Certo, quantità e qualità sono misure diverse e, per un buon 80%, la mia collezione è composta da monete circolate di valore praticamente nullo... però il "viaggio numismatico attorno al mondo" è ciò che ho scelto di collezionare, ciò che mi appassiona, e la soglia raggiunta oggi non è un obiettivo da poco. Grazie a tutti per l'attenzione, nel mio profilo, per i curiosi, trovate il link alla collezione. :)
    4 punti
  2. Il Gianicolo e’ un Colle di Roma dal quale si gode , dal pianoro dove sorge il grande monumento a Giuseppe Garibaldi , una panoramica unica della parte storica della Citta’ , veramente fantastica e praticamente completa ; il Colle e’ alto attualmente quasi 90 metri , ma nell’ antichita’ doveva superare abbondantemente i 100 metri in altezza a causa dell’ innalzamento attuale del livello stradale sotto il Gianicolo e di tutta la Citta’ moderna rispetto all’ antica ; il Colle sorge sulla riva destra del Tevere e stranamente in antico non rientrava nei canonici sette Colli di Roma , forse perche’ appartenuto in origine agli Etruschi , esso fa corpo unico con il Colle Vaticano che insieme al Gianicolo erano Colli estranei alla Roma dei Re in quanto la Citta’ antica era distesa solo sulla riva sinistra del Tevere ; i due Colli insieme formano una muraglia naturale verso Nord Ovest . Sembra che il nome del Colle secondo la tradizione derivasse dal Dio Giano che vi avrebbe fondato sul pianoro del Colle un centro abitato dagli Aborigeni nella lontana antichita’ e conosciuto con il nome di Janiculum ; in realtà pare che in relazione a questa divinità , sul Gianicolo esistesse solo un altare dedicato al Dio oppure un sacello dedicato ad uno dei suoi figli avuti dalla Ninfa Camese , chiamato Tiberino . Una grande area del Gianicolo era coperta da boschi sacri , forse dedicati con un Tempio all' antica divinità Furrina . Un secondo villaggio , o forse l’ unico , perche’ siamo in piena protostoria quindi non esistono documenti scritti ma solo scarsi ed incerti reperti archeologici , era presente ai piedi del Colle nella zona pianeggiante di Trastevere dove oggi e’ situata piu’ o meno Piazza Mastai . Il Colle Gianicolo , situato sulla riva destra del Tevere in territorio appartenuto agli Etruschi , sarebbe stato occupato e annesso a Roma dal Re Anco Marzio che l' avrebbe fortificato , in quanto chi teneva il Colle , riusciva a dominare dall’ alto la Citta’ , era collegato ad essa tramite il Ponte Sublicio originariamente in legno , sul quale doveva passare l' antica strada dell’ epoca dei Re che provenendo dall' Etruria attraversava il Colle e che in seguito diventò la Via Aurelia antica ; nel II secolo a.C. questa antica strada partendo da Roma si congiungeva prima di arrivare alla Porta Aurelia delle Mura Aureliane sulla sommita’ del Gianicolo , mentre l’attuale Porta San Sebastiano si trova alcuni metri piu’ avanti dell’ antica Porta Aurelia , con la Aurelia Nova che tramite le moderne Via della Lungara prima , che costeggia il Tevere passando sotto il Gianicolo e poi con Via della Lungaretta che ricalcano Vie antiche , saliva al Gianicolo . All’ inizio di Via della Lungara , sotto il Gianicolo , si trova la Porta delle Mura Aureliane , chiamata Settimiana , due parole su questa Porta : La Porta Settimiana costituisce uno dei tre vertici , quello rivolto a settentrione , aperto verso la zona del Colle Vaticano di quella specie di triangolo che la cinta muraria edificata dall’imperatore Aureliano compiva arrampicandosi sul Gianicolo fino alla sommita’ , per racchiudere l’area di Trastevere . La Porta si trova all’inizio dell’attuale Via della Lungara , ed è una delle tre porte sulla sponda destra del Tevere , le altre sono la Porta Portuense e la Porta Aurelia , la Settimiana e' l’ unica delle tre che sia rimasta pur nelle successive ristrutturazioni e riedificazioni , esattamente nel posto in cui era stata costruita da Aureliano . Diverse sono le ipotesi sul significato del nome , potrebbe derivare da un’etimologia legata al fatto che si trovasse a Settentrione del vicino Tempio di Giano , da cui il nome del Colle . Le ipotesi più recenti prendono invece in considerazione la possibilità che il nome derivi dalla vicinanza con qualche monumento dell’ epoca dell’imperatore Settimio Severo o forse era l’ingresso agli Horti di Geta , i giardini di proprietà di suo figlio . Non è rimasta comunque alcuna traccia o indicazione della struttura architettonica originaria , che forse consisteva in una semplice posterula più che una vera Porta . Dopo un restauro della strada della Lungara operato da papa Niccolò V nel 1451 , proprio per la notevole importanza acquisita da quella strada che conduceva a San Pietro , nel 1498 Papa Alessandro VI Borgia riedificò la porta ampliandola , forse anche rialzandola rispetto al livello originario e conferendole l’aspetto attuale coma si presenta oggi . Quando poi, nel 1643 le nuove Mura Gianicolensi volute da papa Urbano VIII abbatterono quasi tutto il tratto delle antiche Mura Aureliane evidentemente fatiscenti sulla destra del Tevere , la porta Settimiana venne inglobata al loro interno e perse così ogni ruolo sia militare che di accesso . Tornando al Colle , nel 477 a.C. gli Etruschi dopo aver sconfitto l’ esercito romano nella battaglia del Cremera , composto dalla sola Gens dei Fabii , formato sembra da 300 individui e condotto dal Console Tito Menenio Agrippa Lanato che era accorso da Roma in aiuto , stabilirono un accampamento fortificato sul Gianicolo da dove partivano per razziare la campagna romana . Il Colle fu riconquistato l'anno successivo dai Romani a seguito e conclusione della decennale battaglia combattuta e vinta contro i Veienti. Il Gianicolo rimase sempre escluso dalle antiche mura serviane , ma all’ epoca di Aureliano quando Roma fu cinta dalle sue mura , venne nella parte piu’ alta , parzialmente incluso nelle Mura Aureliane . Un' altra area di culto , più tarda , è il Santuario Isiaco sulla pendice orientale del Colle , dove oggi si trova la Via Dandolo vicino Villa Sciarra , il sito è caratteristico , purtroppo poco curato e praticamente sempre chiuso ; tutti i reperti archeologici qui rinvenuti sono attualmente esposti nella collezione egizia di Palazzo Altemps a Roma . Nella Roma antica sul Gianicolo vi erano gli Horti di Geta , fondati dal padre Settimio Severo , occupavano il pianoro del Colle e il pendio verso il Tevere , nel terreno ora occupato dalla Villa Corsini dove oggi si trova l’ Orto Botanico di Roma che si estende per 12 ettari , dal Convento di Sant’ Onofrio e da Villa Lante . Al tempo di Papa Urbano VIII durante la costruzione delle nuove Mura , venne trovata una statua in bronzo di Settimio Severo , mentre nel 1857 vennero scoperte tre stanze con stupendi pavimenti in marmo e pochi anni dopo varie colonne in marmo cipollino , capitelli corinzi , e una statua in marmo femminile seduta . Infine nel giardino di Sant’ Onofrio , nella Passeggiata del Gianicolo , esiste ancora anche se malconcia per la veneranda eta’ la Quercia del Tasso ( Torquato ) , sotto la cui ombra il poeta si ritirava per meditare e studiare . Questa famosa Quercia fu in parte abbattuta dall’ uragano dell’ Ottobre del 1842 , riparata e risistemata come la vediamo oggi , spuntarono in seguito diversi nuovi rami .
    4 punti
  3. Rovescio : Allegoria dell`Italia armata con ramo nella destra e scudo nella mano sinistra in quadriga andante a sinistra . Sotto i cavalli la data 1913 e in basso a sinistra il nome dell`autore ( D * CALANDRA ) e a destra il nome dell`incisore ( A * MOTTI INC * ) . In esergo il valore ( L. 5 ) tra nodi sabaudi , il marchio di zecca ( R ) a sinistra e la stella d`Italia a destra .Nel campo in alto circolarmente la scritta " 1^ Prova "
    2 punti
  4. Un paio di bronzetti del magistrato SOSTHENES GAIO CESARE sotto AUGUSTO OTTAVIANO con Zeus LAODICEA RPC 2396 con capricorno e spighe di grano RPC2897
    2 punti
  5. Buon pomeriggio, vi lascio un link in cui poter vedere un documentario che parla proprio dell ' avvelenamento del Granduca. http://www.rtve.es/alacarta/videos/documenta2/documenta2-asesinato-casa-medici-ascension-amante/3244999 1) E' in Spagnolo 2) E' disponibile fino al 18 Agoso 2015
    2 punti
  6. Speculare ad oggi su monete del regno la vedo alquanto complicata...
    2 punti
  7. Ho deciso di aprire questa discussione in quanto partecipando alla 1a asta Felsinea per il lotto 3912 “Contraffazione di soldino Veneziano” e bisognoso di maggiori informazioni avevo iniziato a cercare informazioni su Internet. Con mia grande sorpresa digitando contraffazione soldino veneziano si aprono ai primi 2 posti, 2 discussioni del nostro forum: http://www.lamoneta.it/topic/20066-contraffazioni-depoca-di-soldini-veneziani/ aperta da @@rob nel 2007 http://www.lamoneta.it/topic/83883-aiuto-identificazione-moneta-veneziana/ aperta da @@altrove2000 nel 2011. Digitando invece imitazioni soldino veneziano al 3° posto abbiamo la discussione: http://www.lamoneta.it/topic/70223-soldino-di-venezia/ aperta da @@profausto nel 2010 Questi 3 topic insieme alla discussione: http://www.lamoneta.it/topic/89455-la-circolazione-di-soldini-veneziani-in-uk/ aperta da @@rick2 nel 2012 mi hanno fornito le uniche immagini disponibili, nel variegato mondo di internet, sull'oggetto della mia ricerca. Ecco quindi che tutte le nostre discussioni sono non più semplici scambi di informazioni o di opinioni, ma “testimonianza documentale” per tutti coloro che per studio o ricerca necessitano di approfondimenti numismatici. Chapeau. :hi:
    1 punto
  8. Mi è stato proposto l'acquisto di queste 100 lire 1834 zecca di Torino periziata cavaliere spl/fdc secondo voi quanto è il valore? Grazie a tutti coloro che risponderanno per un confronto
    1 punto
  9. Salve a tutti. Oggi, mi sono offerto questa monetina in argento di Carlo Felice. Amerei avere il vostro parere a proposito dello stato di conservazione. Grazie per le vostre risposte Alain.
    1 punto
  10. Questa è la prima volta che la vedo. Tiberio PHRYGIA EUMENEIA Ae17 Magistrato Valerio Zmertoris D. CEBAC R. TORO. magistrato. Eymenewn RPC3144.3145 BMC35.34
    1 punto
  11. @@vaio4ever grazie delle correzioni, con tutte ste monete non ci capisco più nulla... :good:
    1 punto
  12. Una tabella aggiornata in questo post ci starebbe a Ciccio :rofl: :rofl:!
    1 punto
  13. Ciao a te Borgho, e grazie. :good:
    1 punto
  14. Quanto detto da Corbiniano è esatto,aggiungo solo che è una tipologia rara. Ciao Borgho.
    1 punto
  15. Ho completato l'esame dell'oggetto nella pagina che segue: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/b231/b231.html Amuleto/Portafortuna cinese
    1 punto
  16. La puntata odierna http://www.repubblica.it/cultura/2015/08/12/news/alla_ricerca_dell_appia_perduta_i_formidabili_contadini_vera_faccia_del_sud-120864139/ Tutte le puntate saranno disponibili sul sito di Repubblica fino al termine, e ancora per qualche tempo dopo la conclusione, ma poi saranno tolte. Se siete interessati a conservarle, vi conviene salvarle, io lo sto facendo come testo di word, che al termine trasformerò in pdf. petronius :) Alla ricerca dell'Appia perduta.doc
    1 punto
  17. Grazie Claudio. Adesso procedo con una leggerissima pulitura. Posterò il risultato
    1 punto
  18. La controporta antica in una incisione del Rossini
    1 punto
  19. @@diego84 Lo farò io , nella discussione già esistente sui commemorativi 2015 . Metterò soltanto l'immagine quella standard e scriverò date e tirature . A meno che non voglia farlo qualcun'altro , una discussione specifica che chiuderò . Ma secondo me meglio accorparla no ?
    1 punto
  20. volendo si possono prendere anche su ebay. con 220 euro si prende un 20 lire umberto I 1882 in FdC, un 20 lire di Vittorio Emanuele 1863 in alta conservazione. oppure muoversi sui marenghi comuni europei. a 220 euro dovresti trovare dei FdC. con 200 euro dovresti trovare comunque le alte conservazioni.
    1 punto
  21. Grazie Andrea per il riassunto.E' perfetto. Certo che 1 milione per l'italia fa quasi ridere. Tirature molto basse per tutte. Come se volessero far cassa(germania a parte ma loro cassa la fanno in altri modi).
    1 punto
  22. Il prezzo dei marenghi comuni, italiani e non, segue il prezzo dell'oro a prescindere dalla conservazione (escluso fdc). Se si tratta di investimento puoi trovarli in vari siti internet o da qualche cambiavalute. Il prezzo considerando un giusto guadagno per il negoziante in questo periodo si aggira attorno ai 200 euro.
    1 punto
  23. La tua banconota è tutt'altro che unica, è un particolare difetto di stampa definito "decalco", ossia il colore del rovescio della banconota traspare anche sul dritto. Ricordo perfettamente che ai tempi della lira ne avevo trovate in circolazione più di una, peccato che all'epoca (parliamo di almeno 25 anni fa) non sapessi minimamente che questo tipo di oggetti avesse un valore collezionistico! Per il resto, su ebay se ne vedono con relativa frequenza, qui per esempio un esemplare da 1000 lire Montessori: Asta N° 321820497596
    1 punto
  24. http://www.deamoneta.com/auctions/view/233/226
    1 punto
  25. Ma la perizia è anche giusta per monete di questi importi però quello che volevo dire è che da sola non serve a molto.....queste sono monete difficili ed è un attimo rimetterci davvero tanti soldini, qui il quarto di punto è fondamentale e un pizzico di esperienza prima di decidere per l'acquisto a mio parere è fondamentale.
    1 punto
  26. Ciao @@Veridio , grazie a te , gentilissimo come sempre . Colgo inoltre l'occasione per ringraziare tutti gli amici del Forum che gradiscono i miei post anche se gli argomenti trattati non sono sempre a carattere numismatico , materia primaria del Forum ; nel mio piccolo , trovo piacere nel divulgare in modo semplice un po' di storia e archeologia patria .
    1 punto
  27. Buono Ass.Visita agli infermi poveri Sono alla ricerca di notizie di questa Associazione e dove operava Grazie
    1 punto
  28. @jocker67 quanto la fai lunga...con il muso sporco di cioccolata e il barattolo nascosto dietro la schiena. A mio modesto parere il valore relativo è150€, se trovi un acquirente che gradisce il tuo l'esemplare. :hi:
    1 punto
  29. Sarebbe uno stranissimo ibrido emilitra/pentonkion di Eryx/Himera, che mi lascia del tutto perplesso. Sono noti rapporti tra Eryx e Himera, anche se non a questo livello. La cosa che non mi convince è che il conio con H della rara emilitra di Eryx è un conio di martello e non di incudine. Non so proprio come hanno fatto a fare un ibrido con due conii di martello…. I dettagli del lato dell’emilitra mi fanno pensare a un conio moderno. Non mi piace poi il bordo, che mi sembra troppo “smussato” in una monetina così sottile. Poi non conosco questa ditta numismatica inglese, timelineauction, e chi c’è dietro. Personalmente lo condanno come una invenzione moderna e ormai la fantasia dei falsari è senza ritegno...
    1 punto
  30. Effettivamente si tratta di una monetazione affascinante. Al momento non mi ricordo quale sia la variante dell'acconciatura nella moneta da 3 centesimi. Esistono varianti per le moneta da 1 franco e soprattutto per quelle da 5 franchi, le cui principali diversità riguardano la forma della corona, la posizione della parte finale del busto di Felice rispetto alla parola "Piombino", la forma del nodo dei capelli di Elisa; al rovescio esistono 6 varianti nella forma della corona di olivo, nella forma del fiocco che unisce i due rami di olivo e nella punteggiatura. Era uscito un bellissimo articolo di Luciano Giannoni che descriveva nei dettagli tali varianti. Quanto alla tua moneta il dritto è penalizzato, mentre il rovescio arriva al MB+. Per questa conservazione il valore si aggira intorno ai 15/20 euro. Essendo una tipologia di moneta che non si trova di frequente in alta conservazione, io la considero assolutamente collezionabile :good:
    1 punto
  31. Ciao @@Alex0901, Ti confermo che solo il sei tornesi delle quattro monete della Repubblica Partenopea del 1799 (o come riporta la leggenda delle monete Repubblica Napolitana), riporta al di sotto del valore della stessa la sigla "Z.N.", il cui significato è discusso se sia Zecca Nazionale o Zecca (di) Napoli. Come rarità penso sia "R" (rara), al momento non ho nessun catalogo per controllare, ma quelle che sono passate per le aste mi sembra che siano catalogate "R". Di tale tipologia non ne ho mai visto oltre il qspl; io posseggo due esemplari di tale tipologia uno mb ed un altro bb+, Io giudicherei il tuo un qmb. Quella che definisci "corona", costituite a volte da tre triangoli isosceli uniti per la base, altre volte da quattro, mi dà l'idea che sia dovuto a qualche rullo con cui si è passato sulla moneta più volte e con intensità variabile, anche se non ne intuibile la motivazione.
    1 punto
  32. Ciao, riprendo questa discussione per presentare quei dati cui avevo accennato e che oggi, rivedendo una corrispondenza con un ricercatore britannico, si sono palesati. :) Figura 1: depositi archeologici (Attenzione, non esclusivamente monetali!) del periodo 235-259. Come si evince chiaramente, la distribuzione maggiore è relativa all'area renana-belgica e basso-danubiana Figura 2: depositi archeologici (Attenzione, non esclusivamente monetali!) del periodo 260-274. Maggior distribuzione nell'area gallica renana (e in subordine gallica meridionale) ,britannica. Figura 3: depositi archeologici (Attenzione, non esclusivamente monetali!) del periodo 275-295. Distribuzione prevalente nell'area britannica. In ultimo, un diagramma di distribuzione cronologica degli hoard britannici rinvenuti. Pur considerando che il fenomeno "hoarding" è presente nell'area britannica fin dalla protostoria e corrisponde verosimilmente ad un radicato fenomeno culturale, si nota come nel periodo 269 (e seguente, seppur con minore intensità) si assista all'incremento del fenomeno stesso, probabilmente collegato all'instabilità del periodo. Ciao Illyricum ;)
    1 punto
  33. Fantasica la menzione del Grosso nella Divina Commedia, da incorniciare :D
    1 punto
  34. Da quello che ho letto, questa data non è stata colpita come parte del processo di coniatura. Invece—ancora una volta da quello che ho letto—la data su questi fiorini è stato fatto in una seconda fase di produzione, con l'incisione! :D v. ------------------------------------------------- From what I’ve read, this date was not struck as a part of the coining process. Instead—again from what I’ve read—the date on these florins was done in a second production phase, by engraving! :D v.
    1 punto
  35. L'Ordine di Santo Stefano papa e martire è un ordine religioso cavalleresco di fondazione pontificia (Bolla His quae del 1º febbraio 1562 di Pio IV), con doppia personalità giuridica, cioè canonica (attualmente Associazione pubblica di fedeli di fondazione pontificia) e civile. È di collazione della casa granducale di Toscana, così come l'Ordine di San Giuseppe e l'Ordine del merito civile. Indice [nascondi] 1 Storia 1.1 Le campagne militari 2 Obiettivi 3 Organizzazione interna 4 Situazione odierna 5 Note 6 Bibliografia 7 Voci correlate 8 Altri progetti 9 Collegamenti esterni Storia[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Marina del Granducato di Toscana. Dopo vari tentativi di Cosimo de' Medici duca di Firenze e di Siena (come feudatario imperiale), fu solo con l'ascesa al soglio papale di papa Pio IV, favorevole alla casa dei Medici, che poté essere fondato l'Ordine di Santo Stefano papa e martire, consacrato sotto la regola benedettina, in memoria della vittoria riportata sui francesi del maresciallo Strozzi del 2 agosto 1554 contro Siena, festa di santo Stefano papa e martire, per altri dal giorno della vittoria di Cosimo nella battaglia di Montemurlo (1º agosto 1537). Fu lo stesso papa Pio IV che con la solenne bollaHis quae del 1º febbraio 1562 ne decretò la costituzione ("perpetuo erigimus ac instituimus") e ne approvò lo Statuto ("statuimus ac ordinamus"), dando il gran magistero ("ufficio ecclesiastico") "in affidamento" ("perpetuo constituimus et deputamus") a Cosimo de' Medici duca di Firenze e poi Granduca di Toscana e ai suoi successori, cosicché l'Ordine fu definito una quasi religio. Il primo gran maestro fu quindi Cosimo e poi i suoi successori, igranduchi di Toscana prima di casa Medici e poi di casa Asburgo-Lorena (il passaggio del Gran Magistero ai Lorena fu confermato da papa Benedetto XIV con il breve "Praeclara Militiae" dell'8 giugno 1748). La prima sede dell'Ordine fu Portoferraio nell'isola d'Elba, poi Pisa in via definitiva. La piazza dei Cavalieri prende il nome proprio da quest'ordine, così come la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri. Le insegne dell'ordine sono lacroce rossa a otto punte bordata d'oro in campo bianco, accantonata da gigli d'oro. I suoi cavalieri erano "nobili, militari, cavalieri di giustizia, serventi e fratelli d'armi" e per essere ammessi dovevano dimostrare quattro gradi di nobiltà paterna e materna. Il successo dell'ordine fu notevole e si estese anche fuori dai confini della Toscana, tra gli altri stati italiani ed esteri, lasciando una eccellente fama. La sua missione era di liberare il Mediterraneo dai pirati musulmani e i cristiani dalla schiavitù ottomana. Le campagne militari[modifica | modifica wikitesto] Il palazzo dei Cavalieri a Pisa Le campagne militari possono essere riassunte in tre fasi: la prima (anni verso il 1570) vide l'Ordine schierato a fianco della Spagna contro gli Ottomani, con la difesa di Malta(1565), la battaglia di Lepanto (1571) partecipandovi con dodici galee e la presa di Bona in Algeria; la seconda, dopo il riconoscimento delle qualità aggressive dell'Ordine, contro turchi e barbareschi lungo le coste delMediterraneo; risalgono a questo periodo una serie di incursioni sulle isole dell'Egeo tenute dai turchi, le campagne inDalmazia e Negroponte e la guerra di Corfù; la terza (attorno al 1640) con una diminuzione dell'attività militare in favore di compiti di rappresentanza e di difesa della costa; risale a questo periodo un aiuto ai veneziani contro gli ottomani. L'ultima azione militare risale al 1719: il granduca Pietro Leopoldo alla fine del Settecento ne promosse una riorganizzazione interna, eliminandone la componente militaresca e riciclandolo come l'istituto per la preparazione della classe dirigente toscana. La legge sulla riorganizzazione della nobiltà toscana e dei feudi del 1749 si ispirò proprio agli statuti e ai principi dell'Ordine cavalleresco. Un primo tentativo di soppressione si ebbe in epoca napoleonica, il 9 aprile 1809, ma Ferdinando III di Lorena lo ripristinò il 22 dicembre 1817 con alcunee modifiche statutarie. Alla vigilia dell'Unità italiana l'Ordine era composto da 34 Priori, 23 Balì, 49 Cavalieri con commenda familiare, 177 Cavalieri per Giustizia, 187 Cavalieri collatarii di commende di Grazia e 12 Collatarii autorizzati senza commenda per un totale di 482 membri oltre il Gran Maestro, e i Cavalieri di Gran Croce. Tra gli ultimi esponenti illustri del periodo granducale si ricordano il principe Colloredo-Mansfeld, i marchesi Malaspina, Emanuele Fenzi, il principe Andrea Corsini,Stanislao Grottanelli De Santi, i principi Poniatowski, il conte Francesco De Larderel, Alessandro Carega, i conti della Gherardesca, l'avvocato Ubaldo Maggi, il conte Demetrio Finocchietti, Cosimo Ridolfi, Giovanni Baldasseroni, Guglielmo De Cambray Digny, l'avvocato Primo Ronchivecchi, il conte avvocato Luigi Fabbri. Un nuovo tentativo di soppressione dell'Ordine avvenne nel 1859, con l'unificazione della Toscana al Regno di Sardegna, ma con valenza solo agli effetti patrimoniali perché l'Ordine di Santo Stefano, quale ordine religioso fondato "perpetuo" direttamente da un Papa, può essere soppresso solo con bolla papale e quindi è a tutt'oggi pienamente operante. Oltretutto l'Ordine era legato alla Dinastia Granducale che aveva avuto il Gran Magistero "in affidamento" e non allo Stato e al suo territorio. Ferdinando IV e i suoi successori nel Gran Magistero continuarono a concedere l'Ordine, sia pure con parsimonia. Nel 1587, con bolla papale e su sollecitazione del granduca di Toscana, subentrò nei beni del soppresso Ordine di San Giacomo d'Altopascio, detto anche dei cavalieri del Tau, ordine religioso cavalleresco nato intorno al 1050. "Con la incorporazione da parte della Santa Sede dell'Ospedale di S. Jacopo dell'Altopascio, eretto in Religione nel 1239 (anche se la comunità esisteva fin dal 952), nell'Ordine di S. Stefano si ribadiva la qualità di quest'ultimo come ente canonico e si dava allo stesso una maggiore patente d'antichità, perché come successore dell'Altopascio poteva affondare le sue radici legali al XIII secolo" (Neri Capponi)[indicare la pubblicazione in nota]. Obiettivi[modifica | modifica wikitesto] Nato a somiglianza degli Ordini gerosolimitani e di quelli spagnoli, si proponeva come scopo la difesa della Fede e la lotta agli ottomani e alla pirateria barbaresca nel Mediterraneo, soprattutto nel mar Tirreno, dove Cosimo aveva da poco promosso il nuovo porto di Livorno. Inoltre egli desiderava che l'Ordine raccordasse la nobiltà toscana da poco riunita sotto la sua corona (in particolare quella senese e pisana) e voleva dare un forte segno di appoggio alla Chiesa romana, minacciata dal pericolo turco e quello protestante. A un livello più generale si può riassumere che il fine ultimo di Cosimo non era altro che quello di rafforzare la sua autorità e il prestigio interno ed esterno al Granducato. Organizzazione interna[modifica | modifica wikitesto] Dettaglio del Palazzo della Carovana, con lo stemma dei Medici e dell'Ordine e la statua di Cosimo I Inizialmente l'Ordine fu generosamente finanziato dal Granduca, poi grazie a oculati acquisti di tenute agricole, accrebbe il proprio patrimonio diventando tra i maggiori produttori e mercanti di grano della Toscana. Tre erano le categorie di partecipanti all'Ordine, ciascuna divisa in due sottocategorie: militi (conventuali e commendatori), sacerdoti (conventuali e d'obbedienza) e serventi (d'arme e di stallo, questi ultimi in realtà non appartenenti all'ordine); ciascun livello richiedeva dei precisi requisiti: solo coloro che potevano dimostrare quattro quarti di nobiltà (cioè nobiltà di tutti i nonni, materni e paterni) potevano accedere alle cariche di cavaliere milite o sacerdote conventuale, così com'è attualmente. I cavalieri militi erano tenuti a profferire i tre voti di castità coniugale, carità e obbedienza e tali voti sono sempre rimasti nei vari Statuti dell'Ordine, fino all'attuale; era tuttavia facoltà del gran maestro dispensare dai voti. Erano previsti altri riconoscimenti al merito e altre classificazioni gerarchiche legate all'organizzazione interna dell'ordine (Priori, Balì, ecc.). Prima di venire arruolati nell'Ordine si dovevano seguire tre anni di noviziato, durante i quali venivano impartite nozioni digeometria, cosmografia, aritmetica, disegno, cartografia, storia, pratica delle armi da punta e da fuoco; veniva inoltre provato l'imbarco su una galea dell'Ordine. La carica di gran maestro era stata affidata dal papa erigente l'Ordine al capo della famiglia granducale di Toscana. Il governo interno era retto da un capitolo generale, cioè l'assemblea di tutti i cavalieri tenuta a scadenza triennale, da un consiglio provinciale (presto dimesso) e dal consiglio dei cavalieri composto inizialmente di dodici membri (poi ridotto alle cinque grandi cariche). Nella pratica però l'autorità si concentrava nelle mani dell'auditore, scelto direttamente dal sovrano, e poi subordinatamente ai cavalieri di gran croce, i grandi dignitari dell'Ordine specializzati in vari settori organizzativi. Cavaliere Commendatore Cavaliere di Gran Croce Situazione odierna[modifica | modifica wikitesto] Sigismondo d'Asburgo Lorena. Attualmente conta circa 70 cavalieri nei vari ranghi e ne è gran maestro il principe Sigismondo d'Asburgo-Lorena arciduca d'Austria, capo della casa granducale di Toscana; gran cancelliere è il marchese Giovanni Fossi, vice cancelliere il marchese Francesco d'Ayala Valva, gran tesoriere il marchese balì gran croce di giustizia Vittorio Pancrazi, gran conservatore il balì gran croce di giustizia marchese don Domenico Serlupi Crescenzi Ottoboni e gran priore il balì gran croce di giustizia conte Neri Capponi. Per la parte spirituale, opera un cappellano maggiore,Mons. Giovanni Scarabelli, nominato internamente all'Ordine stesso come prevede lo Statuto. Alcuni tra i membri più insigni dell'ordine sono l'arcivescovo di Pisa monsignor Alessandro Plotti, lo storico marchese Aldo Pezzana Capranica del Grillo Scarlatti, il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, il nobile Niccolò Ridolfi dei Marchesi di Montescudaio e il principeAlessandrojacopo Boncompagni Ludovisi[qual è il criterio dell'inclusione?]. Canonicamente oggi si configura come un'Associazione pubblica di fedeli di fondazione pontificia. È prevista dallo statuto e da apposito Regolamento, con assoluta continuità dall'antico, l'emanazione di speciali promesse di castità coniugale, carità e obbedienza ("professione stefaniana"), dalla quale però il gran maestro può dispensare. Attualmente esistono due cavalieri di giustizia professi (Griccioli e Agostini). La ricezione nell'Ordine avviene esclusivamente a seguito di dimostrazione del possesso dei requisti nobiliari statutari, cioè, di norma, l'essere le quattro famiglie degli avi paterni e materni di "nobiltà generosa" di 200 anni ciascuna. Ai sensi della Legge 178/51, l'Ordine è riconosciuto dallo Stato Italiano come "ordine dinastico non nazionale", attraverso le autorizzazioni all'uso concesse dal Ministero degli affari esteri[1]. Anche l'Ordine di Malta riconosce l'Ordine e i suoi ultimi due gran maestri sono stati decorati della gran croce di giustizia dell'Ordine di Santo Stefano[senza fonte]. L'Ordine si distingue, a livello regionale, nazionale e internazionale, per la "croce rossa ottagona", concessa nel 1562 da papa Pio IV in sede di approvazione degli Statuti. In base al principio per cui "prior in tempore potior in iure" la croce rossa ottagona è ancor oggi di uso esclusivo dell'Ordine di S. Stefano P. e M. e come tale è tutelata nei confronti di chi ne facesse un indebito uso in ambito cavalleresco. Esiste in Pisa l'Istituzione dei cavalieri di Santo Stefano (Fondazione italiana nata nel 1939) che, insieme all'Accademia di marina dei cavalieri di Santo Stefano (ambedue del tutto indipendenti dall'Ordine), si occupa del mantenimento della memoria storica del glorioso Ordine
    1 punto
  36. grazie Fabrizio del consiglio . Ho gia provveduto a liberare la moneta dalla sua perizia , adesso riposa sul velluto insieme alle altre Prove
    1 punto
  37. Per vendere la moneta direttamente al comune di Borgotaro come dice acraf,penso si debba ritirare preventivamente la moneta dall'asta in corso e sinceramente non lo troverei un modo d'operare molto corretto...soprattutto nei confronti di eventuali altri interessati. Le favole son belle ed anche io faccio il tifo per loro ma la moneta è in asta;quindi si gioca e poi si vince o si perde. in bocca al lupo Borgotaro. marco
    1 punto
  38. Taglio: 2 euro CC Nazione: Belgio Anno: 2006 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: SPL Città: Lussemburgo
    1 punto
  39. Quoto @@cristianaprilia , sempre preciso e pronto , ognuno decide di impostare la propria collezione e collezionare ciò che vuole . C'è chi colleziona il circolato , chi le monete FdC sfuse , chi le Divisionali , chi le Proof o anche chi colleziona le colorate . Ognuno le conserva a suo modo , in oblò o capsule, in vassoi di velluto, in raccoglitori . Il bello del collezionare è proprio che è personale quindi nessuno potrà mai dirci se è giusto o sbagliato cosa facciamo . Al massimo un consiglio su conservazione, acquisti, patina ecc. ma nessuno potrà mai criticarci per ciò che collezioniamo e dove lo teniamo :good:
    1 punto
  40. I falsi del Meneghetti. di Ivan Mirnik e Giovanni Gorini Co-autore : Elisabetta CHINO. in Bolletino del Museo Civico di Padova (Padova), 80/1991: 321-357 (324-344). https://www.academia.edu/1945347/I_falsi_del_Meneghetti
    1 punto
  41. Esatto! sono tutti gadget del Carrarmato Perugina, altro che soffitta! saluti TIERIVS
    1 punto
  42. Almeno è stata tempestivamente fotografata e segnalata. Noto però che nella scheda manca il numero di inventario, che credo avrebbero dovuto citare. Chissà se è stata correttamente inventariata e soprattutto dove si trova ora?
    1 punto
  43. Io sono favorevole al cambio totale lire euro :rofl: ....sarebbe infatti poi interessante saperne di più su quei poveri signori che si presentano al cambio con 200/300 milioni di vecchie lire...risparmi direte voi? mah...piuttosto strano...non è infrequente rinvenire nei meandri di vecchie case, sotto i materassi, tra vecchie cose, fasci di banconote, a volte anche di valore significativo...ma quando si va oltre un certo valore....consentitemi...non sono proprio risparmi puliti puliti....chi si tiene per anni centinaia di milioni in contanti nascosti puzza...e non poco...ci sarà anche l'eccezione che conferma la regola...ma tra evasori fiscali, riciclatori, criminalità orgazizzata ecc...rimborsando diversi miliardi di euro sarebbe come sanare moltissime situazioni potenzialmente illecite.... Ma questo rimane ovviamente il mio parere personale.
    1 punto
  44. Te la traduco terra terra, puoi vendere e comprare quel che ti pare ma se hai fatto il furbo son krauti tuoi, sopratutto ed e' wuesto il punto, dal giorno che la legge sara' in vigore se qualcuno ti contesta un qualcosa, devi dimostrare che quel che vendi e hai venduto ha lecita provenienza Quindi, fossero italiani, sarebbero ad interpretare le virgole, son tedeschi e sanno che sara' applicata. Se tutto e' in ordine, se Monaco non e' una delle centrali del mercato nero , sinceramente non vedo problemi
    1 punto
  45. Buonasera, per me è stata CONOSCENZA, la mia ampliata e per altri divulgata. Il forum mi ha dato la possibilità di fare la CONOSCENZA di persone formidabili, giovani e non più.... Bravo Mario....continua così Roberto
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.