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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/08/15 in tutte le aree
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Ciao a tutti, visto che lamonetazione medievale del sud dormicchia un pò, vi posto questo bel cavallo ribattuto presente nell'asta ACR...un mix pefetto tra le due monete...1,44 g x 19 mm5 punti
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quello che finora è il mio migliore ritrovamento Taglio: 1€ Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 131.800 Condizioni: BB+ Città: Bibione (Ve)3 punti
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Abbiamo visto i piccoli, grandi sogni dei giovani numismatici, ma ci sono anche altri sogni, tipo quelli di una comunità, in questo caso di Borgotaro. Su concessione del dott. Antonio Morello che ringrazio anche qui, posso pubblicare da Monete Antiche di gennaio - febbraio 2015, dalla rubrica " .....dalla redazione " " Il sogno di Borgotaro ", mi sembrava giusto divulgarlo anche sul forum perché la notizia era uscita sul forum nella sezione aste, spero di essere riuscito a comunicare per iscritto l'emozione che ho provato nel sapere questa storia reale di altri tempi, se fossi stato Pupi Avati avrei fatto un film e lo avrebbero meritato, non lo sono :blum: e ho scritto, certamente qui abbiamo dei valori, alti e virtuosi, speriamo ci siano in Italia tante altre Borgotaro.... P.S. Il file è quello che mi ha passato Morello, per rendere la lettura più agevole dovreste copiarlo e poi stamparlo....spero in buona lettura....2 punti
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Trattandosi di un film americano (o di un film Americano di San Marino), certamente non potrà mancare il lieto fine. L'investitore, cui non mancano ingegno e denari, preferirà ricevere la riconoscenza di un'intera comunità e deciderà di donare la moneta (o la venderà a prezzo simbolico): la gratitudine presente e futura degli abitanti di Borgotaro, compenserà il mancato introito di qualche migliaio di euro nella fuggevole vita terrena. Dovesse Borgotaro ripagare il gesto, con una fornitura dei celebri porcini vita natural durante, credo che l'investitore ne trarrebbe, oltre all'onore, anche un'impagabile soddisfazione fisica....2 punti
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Se è vero che non è la destinazione, ma il viaggio quello che conta.... io penso che gli amici di Borgotaro abbiano imparato qualcosa, cementato legami, ma soprattutto un senso di appartenenza che oggigiorno è merce rara....e dunque questo è l'importante.... come mi diceva un "vecchio" amico, "le monete sono rotonde e girano parecchio".... dunque, come in molti hanno suggerito, facciano le dovute considerazioni e abbiano pazienza.... alla fine "le monete" non sono così dissimili dagli altri ambiti dell'umano agire..... Un saluto a tutti loro con grande stima ed ammirazione.....2 punti
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no, è una variante a se, se noti bene nel mio bolognino le lettere GUAR oltre ad essere divise da doppi punti,sono intorno ad un punto, e non come nel 113B intorno alla rosa degli Orsini, da non confondersi con la rosetta a 5 petali usata anche come interpunzione, nel mio articolo ho cercato di evidenziare proprio queste particolarità delle varie varianti2 punti
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Discussione molto interessante. Mi permetto di proporvi quanto da me scritto in proposito per un articoletto di qualche anno fa. LA RITRATTISTICA ROMANA IN ETA' REPUBBLICANA La società romana delle origini era cresciuta in un orizzonte culturale rustico, fiera di una tradizione di parsimonia e semplicità. I templi repubblicani erano in legno con decori di terracotta, la città priva di marmi, il senso del sacro più simile ad una primitiva superstizione che ad una religione propriamente detta. Nessun lusso era permesso ai membri di questa società agro-pastorale. Erano di terracotta il vasellame da tavola, così come le statue delle divinità. Non stupisce pertanto che l’arte romana fin dalle sue origini abbia mantenuto una stretta aderenza alla vita reale, quotidiana, sviluppando un filone di arte definito “arte plebea”, che è il filone vero e autentico dell’arte romana. Un’arte povera, che rammenta gli strumenti di lavoro dei campi, gli animali, le povere vettovaglie della casa, ma anche i volti dei defunti con realismo spontaneo e totalmente inconsapevole dell’estetica classicista del mondo greco. Il ritratto su busto non fu esattamente inventato a Roma, i greci avevano prodotto teste di marmo o busti prima di loro. In Grecia però il ritratto fisionomico non ebbe particolare successo, forse per una resistenza dell’arte greca all’amputazione dell’organicità umana. Le statue greche raffiguravano persone complete, mai solo testa o busto. Il ritratto fisionomico si sviluppo tardi, già nell’ellenismo e si diffuse più che altro nella sfera privata. D’altro canto gli Etruschi, l’altro elemento di influenza artistica che giungeva a Roma, nella ritrattistica producevano in genere tipi umani stereotipati (il giovane, la matrona, l’anziano), non ritratti di persone. Il ritratto a Roma quindi costituisce un contributo fresco ed originale, poco influenzato da condizionamenti esterni. Per comprendere appieno la ritrattistica di età romana, è però necessario fare un ulteriore passo indietro alla Roma delle origini e ai suoi originali riti funebri. A questo scopo giova riportare un famoso passo di Polibio (1.VI, 53 Storie) che descrive, per avervi assistito di persona, il complesso rituale funerario del patriziato romano.2 punti
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Salute Non si tratta di un gettone ma di un chiodo portafortuna con due sferette metalliche alla base che gli conferiscono il significato di simbolo fallico, il quale ben s’adatta alla pubblicità dello storico negozio di abbigliamento maschile in piazza Castello a Torino. La Casa Barbisio fondata nel 1862 propone cappelli di ogni foggia e per ogni stagione, classici e sportivi, di gusto inglese o fattura italiana, e capi d’abbigliamento dallo stile intramontabile per un uomo raffinato. apollonia1 punto
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Nel 70° anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima, vorrei riproporre qui un articolo scritto e pubblicato per un altro sito, esattamente dieci anni fa. "Non posso fare a meno di sentirmi triste se penso alle persone che mi hanno servito tanto lealmente, ai soldati e ai marinai che sono stati uccisi o feriti sui campi di battaglia di là dei mari, alle famiglie che hanno perso la casa e tanto spesso anche la vita nelle incursioni aeree; non è necessario che vi dica come mi riesca intollerabile l'idea di veder disarmare i valorosi e fedeli combattenti giapponesi; altrettanto intollerabile è per me l'idea che altri, dopo avermi servito con devozione, siano passibili di castigo come ispiratori della guerra. Nondimeno, è arrivato il momento di sopportare l'insopportabile" Con queste parole l'imperatore Hirohito, alle tre del mattino del 10 agosto 1945 annuncia al Consiglio della Corona la sua volontà di resa incondizionata agli Alleati; la decisione sarà ufficializzata cinque giorni dopo in un messaggio radio letto dallo stesso Hirohito: è la prima volta nella storia che un imperatore giapponese si rivolge direttamente al suo popolo. Ovunque, nelle case, nei luoghi pubblici, nelle caserme, nelle guarnigioni più lontane, i giapponesi ascoltano quella voce quasi irreale; l'avvenimento che essa annuncia, il tono dimesso, di disfatta, col quale è impartito l'ordine di cessare le ostilità, provocano un irrefrenabile pianto collettivo. Scrive Fosco Maraini, che in quei giorni si trovava a Tokyo: "Molti furono i suicidi, una cinquantina dinanzi allo stesso palazzo imperiale" Il 2 settembre 1945 a bordo della corazzata americana Missouri, ancorata a Yokohama, i plenipotenziari giapponesi, vestiti in frac e cilindro, appongono la loro firma sul documento di resa, davanti al generale Douglas MacArthur, comandante delle forze Alleate, che li riceve in maniche di camicia. E' la fine della Seconda Guerra Mondiale. Per la circolazione monetaria nei territori giapponesi occupati, gli Alleati avevano predisposto della cartamoneta, i cosiddetti am-yen (allied military yen) di tipologia simile a quella emessa per l'Europa (Italia, Francia, Germania) Questi biglietti non indicano, come per la cartamoneta europea, l'anno di emissione, ma l'indicazione generica series 100 poiché la data dell'invasione non era certa. Furono prodotte due serie, contraddistinte dalle lettere A e B nei tagli da 10 e 50 sen, 1-5-10-20-100 e 1000 yen (quest'ultimo solo nella serie B) La serie A, inizialmente prevista per l'occupazione della Corea, dove effettivamente circolò dal 7 settembre 1945 al 10 luglio 1946, fu poi utilizzata anche in Giappone, dal 19 luglio al 30 settembre 1946. La serie B fu utilizzata nelle isole Ryu-Kyu dal 15 luglio 1945 al 15 settembre 1958 e nell'intero Giappone dal 6 settembre 1945 al 15 luglio 1958: il che fa di questa serie l'emissione di occupazione rimasta più a lungo in circolazione. Il colonnello Paul W. Tibbets, il pilota di Hiroshima, decolla alle 2.45 del mattino del 6 agosto 1945 dalla base americana di Tinian, nel Pacifico, al comando del bombardiere B-29 ribattezzato Enola Gay in onore di sua madre: il compito che attende Tibbets e gli uomini del suo equipaggio è quello di sganciare su una città giapponese la prima bomba atomica della storia. La destinazione non è certa, sarà decisa all'ultimo momento in base alle condizioni atmosferiche: alle 7.25, su una rosa già predeterminata di quattro città , la scelta cade su Hiroshima. Tutti gli orologi della città segnano le 8.15 del mattino quando l'atomica scoppia all'altezza di 660 metri da terra, in una palla di fuoco di oltre 100 metri di diametro: il calore emanato dalla deflagrazione dura meno di un decimo di secondo, ma è così alto da fondere il granito della terra entro il raggio di un chilometro: sette secondi dopo il silenzio è spezzato da un rimbombo assordante, mentre con l'esplosione vengono demoliti in un attimo tutti gli edifici nel raggio di tre chilometri. Il pika-don (lampo-tuono) annienta, al primo istante, almeno 30.000 vite. Intervistato a più riprese negli anni seguenti, Tibbets ha sempre dichiarato: "Personalmente non ho rimorsi: mi fu detto, come si ordina a un soldato, di fare una certa cosa. E non parlatemi del numero delle persone uccise. Non sono stato io a volere la morte di nessuno. Guardiamo in faccia alla realtà : quando si combatte, si combatte per vincere, usando tutti i metodi a disposizione. Non mi posi un problema morale: feci quello che mi avevano ordinato di fare. Nelle stesse condizioni lo rifarei.” Hiroshima 6 agosto 1945 - 6 agosto 20151 punto
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Piastra col busto cardinalizio Al diritto FERDINANDO in abito cardinalizio Al rovescio Croce di S.Stefano coronata, circondata dalle palle medicee e sormontata da cappello cardinalizio. La data del 1587 é il primo anno di questa tipologia che riporta solo due date 1587/88. La moneta é in alta conservazione indice la leggera peluria della barba al diritto e i tre gigli in rilievo al rovescio sulla palla più alta. Il diritto impresso in maniera più definita e con conio più fresco é tra le massime definizioni. Il rovescio con conio più stanco e debole non ha laa definizione del diritto ma non per usura ma per conioo. (La moneta é concava, forse anche per questo motivo meno impressa al rovescio) La fustella é tagliente e intatta. Mancava all appello la serie. @@dabbene che ne pensi del ritratto? @@tommydedo ti piacciono le Fiorentine ? se avete delle informazioni o volete aggiungere un pò di storia.. @@dizzeta sempre in ferie?1 punto
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mi pare un prezzo consono al tipo e alla conservazione. In attesa di peso e diametro, comunque, non mi fascerei la testa anzitempo.1 punto
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Vero, ma credo che in questo caso l'imitazione non c'entri nulla. Si tratta di due Fieschi, contemporanei. Più che la zecca, in comune potrebbero aver avuto gli incisori (e in effetti aquila, santo e persino l'epigrafia sono quasi identiche) Quanto ai Borgotaresi (sempre che si dica così, io copio quanto scritto prima da altri) avranno speranze solo raddoppiando (ed oltre) il primo budget; la vedo dura......comunque tanti auguri, sarebbe un bel finale.1 punto
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Vorrei mostrarvi la mia, mi incuriosiscono i puntini tra le lettere di otto: Di che Ottone parliamo ? Grazie1 punto
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Buongiorno, mi allaccio a questa discussione per far notare che la moneta di Messerano è quasi identica a quella di Borgotaro, con Sant Antonino a cavallo. Stessa zecca? Grazie e scusate, cliccate per ingrandire.1 punto
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Buon pomeriggio Condivido il pensiero di Fabrizio. Troppo ben conservata per un prezzo basso .... Ma cosa intendi per basso? In ogni caso attendiamo peso e diametro. Saluti Luciano1 punto
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La classificazione è corretta, RIC II 604, essendo presente la legenda ...TRP COS III è databile al 119-121 d.C.1 punto
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si, non vedo niente che mi faccia propendere per il falso. ovviamente la luce della foto sfalsa molto ed inoltre dovresti sempre postare peso e diametro. Per esempio una moneta come la tua, molto intera con evidenti surplus di bordo non può pesare meno di 2,20 grammi. Alterazioni di peso mi farebbero riflettere. Ha una bella patina definita da "monetiere". Le lettere sono congrue Difetto di conio sulla M di Marcus. Sì non trovo nulla che mi disturbi. Ciao1 punto
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A parer mio il coronato aquilano con la croce potenziata è leggermente più raro ma meno costoso del coronato aquilano con l'arcangelo, in questo caso è un bell'esemplare nonostante le piccole porosità superficiali (non dimentichiamo che in molti esemplari aquilani troviamo una purezza di metallo leggermente inferiore agli esemplari coevi battuti a Napoli). Altra osservazione importante (che sto approfondendo con l'aiuto di studiosi attraverso documenti d'epoca) è la mancanza di sigle. Questo tipo di coronato, come già scritto in altre sedi, dimostra che a L'Aquila come a Napoli si batterono regolarmente monete senza sigle e ciò è collegato a due motivazioni più volte accennate nei registri del tempo.1 punto
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purtroppo è quasi impossibile riportare tutte le varie varianti di ogni moneta , i 2 libri di Giuliani / Fabrizi sulle monete degli angioini ,a mio parere sono ottimi, per impegni non verrò a Napoli, credo di fare una visita al convegno di Riccione1 punto
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Vero...bravo santone... Giuliani e Fabrizi dovranno aggiungere questa nuova variante... Leggerò l'articolo...vieni a Napoli, per il Convegno?1 punto
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ciao @@eliodoro , purtroppo questa variante non è riportata ne sul D.A. e ne su G.F., è il tipo C.N.I. 1 , con lettere GUAR divise da doppi punti, allego il mio,direi un R2, su PN di settembre, ci sarà un mio articolo con le principali varianti dei bolognini di Guardiagrele,1 punto
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Riporto un brano tratto dal volume: Museo Comunale di Gubbio - Monete, di F. Catalli , A. Cavicchi, M. Munzi - Electa 19941 punto
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Anche se non sono Rcamil mi permetto di darti la mia opinione sulla conservazione di questo piacevole baiocco: BB o q. BB, saluti.1 punto
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salve a tutti con piacere posto alcune foto del esposizione in vetrina di medaglie del circolo numismatico di Querceta dal 1985 ad oggi. che da domani 8 e domenica 9 agosto sara apertura dalle 8:301 punto
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Qualche mese fa, ti avrei risposto che non hai bisogno di riconoscere gli originali dai falsi, perché questi timbri sono tutti falsi, di fantasia, apposti a posteriori...però :rolleyes: Però, nel giugno dello scorso anno, su uno degli ultimi numeri cartacei del Giornale della Numismatica, uno studioso serio come Gerardo Vendemia parla del ritrovamento di due buoni partigiani con sovrastampe simili alla tua. Bada bene, simili, ma non uguali, quindi quello che è scritto nell'articolo non è detto possa valere anche per il tuo biglietto. Articolo che poi, in sostanza, non dice molto. Dopo aver riconosciuto che queste sovrastampe finora non erano segnalate in nessun testo o catalogo, Vendemia ammette che nemmeno lui può dare una risposta alla loro presenza, pur riconoscendo che i biglietti sono sicuramente autentici. Ti allego copia dell'articolo, solo la parte in cui parla di questi due buoni (il resto è un breve riepilogo della storia dei buoni partigiani in generale) così puoi giudicare da te se può esserti utile. petronius :)1 punto
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La corona combacia con quella di conte, con nove perle visibili..... la figura umana potrebbe essere un santo con in mano una palma del martirio?1 punto
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Questa medaglia, anche se stilisticamente non è il massimo poichè risulta un po piatta, è davvero importante per la prestigiosa firma dell'incisore. Hai anche la versione in argento da mostrarci? Mi preme aggiungere, per dovere di completezza, che il soggetto a cui è stata assegnata la tua medaglia, Giuseppe Santocanale di Domenico, era un palermitano premiato nella categoria 5 del congresso dedicata a " Mastici, vernici, tinte" con la seguente motivazione "per mostra di colla forte, pregevole"1 punto
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Taglio: 2 Euro Nazione: San Marino Anno: 2011 Tiratura: 631.831 Conservazione: BB Città: Trieste @@vaio4ever Taglio: 20 Cent Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 120.000 Conservazione: BB Città: Trieste @@vaio4ever1 punto
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Quello ecco che ho comprato solo per divertimento circa trent'anni fa a Heidelberg, molto vicino a Schloss. Allora, prima del crollo dell'Unione Sovietica, queste monete erano molto più difficili da trovare nell'ovest in quello che sono ora. Solitamente non compro monete questa vecchia, ma era troppo grande e troppo bella per resistere! :D v. --------------------------------------------------------- Here’s one I bought just for fun about thirty years ago in Heidelberg, very near the Schloss. Back then, before the collapse of the Soviet Union, these coins were much more difficult to find in the West than they are now. Usually I don’t buy coins this old, but it was just too big and too beautiful to resist! :D v.1 punto
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Dopo tanto tempo, finalmente sono riuscito a trovare una moneta nuova... Taglio: 50 Cent Nazione: Vaticano Anno: 2015 Tiratura: ??? Conservazione: BB Città: Trieste Note: 2 pezzi Note: NEWS!!!!1 punto
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Taglio: 2 euro Nazione: Finlandia Anno: 2002 Tiratura: 1.239.000 Conservazione: BB Città: Milano1 punto
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Altra moneta che richiedo nazionalità? Diametro moneta: 17,5 mm Materiale: forse rame Grazie1 punto
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Da questo straordinario rituale legato al culto degli antenati cominciamo a capire l’importanza del ritratto nella società romana, soprattutto quella patrizia. Lo ius imaginum era il diritto concesso alle famiglie più nobili di tenere le maschere di cera degli antenati nell’atrio della casa. Questo diritto era strettamente gentilizio. Le immagini erano conservate in armadietti di legno e aperte in determinate occasioni. Ben presto, sul finire della repubblica, le immagini di cera furono sostituite da busti marmorei, spesso replicati in diverse copie per permettere a tutti i membri della discendenza di onorare gli illustri antenati defunti. Da diritto solo patrizio, lo ius imaginum venne poi esteso a tutte le famiglie che potevano vantare membri che avevano ricoperto magistrature. Tuttavia il concetto di nobilitas rimase a lungo legato al ritratto familiare. Mario, l’homus novus, viene disprezzato “perché non ho immagini di antenati e la mia nobiltà è recente”. Segno di nobiltà era avere l’atrio della casa pieno di immagini affumicate degli avi. Il ritratto assunse quindi nella vita romana una importanza del tutto particolare, un importanza politica prima di tutto, di appartenenza ad una casta, ben prima di avere valenza artistica. E’ sul finire della repubblica che si sviluppò compiutamente il tipico ritratto romano repubblicano, espressione dell’aristocrazia senatoriale. Non stupisce, da quanto esposto, che lo stile ritrattistico della Roma tardo repubblicana sia caratterizzato da un minuzioso realismo. L’arte plebea era in voluto contrasto con l’intellettuale eleganza del mondo greco. Molti uomini recano i tratti di un’età avanzata, alla vecchiaia in sé a Roma era riservato un vero e proprio culto. Uomini troppo giovani non avrebbero posseduto la saggezza e l’esperienza per reggere le sorti della Repubblica, il senso di responsabilità richiesto a chi ricopre alte magistrature si rispecchia proprio sui volti, che non nascondono i tratti di un’accentuata senilità. Il ritratto romano intende celebrare l’austerità e la forza di volontà di una stirpe di vecchi contadini, usi alla fatica ma pieni di fierezza del loro passato e delle loro tradizioni. Mai prima di allora si era creato un tipo di ritratto che esprimesse una così totale aderenza alla realtà. Ma è proprio con questi inconsueti caratteri che è nata e si è sviluppata la ritrattistica nella tarda repubblica.1 punto
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Polibio (1.VI, 53 Storie): “Quando si celebra in Roma il funerale di un cittadino illustre, questi è portato con ogni pompa nel foro, presso i rostri, per lo più in piedi, raramente supino. Alla presenza di tutto il popolo un suo figlio maggiorenne, se esiste e si trova in città, o altrimenti il suo parente più prossimo, sale sulla tribuna e parla del valore del morto e delle imprese che egli ha compiuto durante la vita. Così tutto il popolo ricorda e quasi ha sott’occhio le sue gesta; insieme a coloro che direttamente hanno partecipato alle sue imprese anche gli altri condividono il lutto, che non è soltanto dei familiari, ma diviene comune a tutti… Dopo la laudatio funebris il morto viene seppellito con gli usuali riti funebri e la sua immagine (NB: la maschera funeraria), chiusa in un reliquario di legno viene portata nel luogo più visibile della casa. L’immagine è una maschera di cera che raffigura con notevole fedeltà al fisionomia e il colorito del defunto. In occasione di pubblici sacrifici queste immagini vengono esposte e onorate con ogni cura. Quando muore un qualche illustre parente le immagini vengono portate in processione nei funerali, applicandole a persone che sembrino somiglianti agli originali per statura e aspetto esteriore. Costoro, se il morto è stato console o pretore, indossano le toghe preteste, se censore toghe di porpora e ricamate in oro se ha ottenuto il trionfo. Non è facile per un giovane che aspiri alla fama e alla virtù vedere uno spettacolo più bello di questo. A chi non sarebbe di incitamento la vista delle immagini, per così dire vive, di uomini così famosi per i loro meriti? Quale spettacolo potrebbe essere più bello di questo??”1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 132.000 Conservazione: qSPL Città: Milano1 punto
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Mi è appena arrivata la rivista... Per adesso, ho letto l'articolo dedicato alla moentazione di Valentiniano III°.. Faccio i miei complimenti a @@Poemenius, @@maurizio7751, @@antvwaIa ed Angelo Ortu, su di un argomento molto complesso quali i nummi di Valentiniano III° di zecca controversa.. Nel mio piccolo ( come le formiche ma non mi arrabbio :D :D ), condivido l'ipotesi di una loro coniazione a Cartagine o presso un'altra zecca africana, sprattutto per quanto riguarda i campgate con legende errate o casuali... Adesso, leggerò con attenzione anche l'articolo di Simonluca Perfetto...1 punto
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Anche io sono convinto che, malgrado il poco spazio a disposizione, i ritratti fossero molto accurati. Volti come quelli di Flaminino, Labieno, Pompeo sembrano vere fotografie1 punto
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Per onestà scientifica, bisogna dire che le attribuzioni di alcuni di questi ritratti non sono pacifiche. E, ovviamente, i ritratti dei personaggi più antichi sono idealizzati. Ma tutto questo non toglie, credo, il piacere di "guardare in faccia" alcuni giganti della storia mondiale ... Consentitemi a margine un po' di "gossip out of topic": i canoni della bellezza sono decisamente cambiati ... Fulvia fa paura, Cleopatra oggi non riuscirebbe a sedurre neanche il sindaco di un paesino, Ottavia ha la faccia della brava nonnetta. E mi sembra che valga anche per gli uomini: Scipione (ammesso che sia lui) è effemminato, Pompeo pare un bonaccione, Cesare non ha il volto autorevole che Augusto gli farà attribuire nelle statue, Marco Antonio sembra un villano un po' tardo ...1 punto
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Agli inizi si fanno sempre degli errori,dettati dalla sindrome compulsiva citata da dabbene,in misura piu o meno importante.Si rischia quindi di strapagare,comprare falsi,andare oltre le proprie possibilita'e cosi via(credo che sia capitato piu o meno a tutti),poi pian piano si inizia a ragionare e tutto si aggiusta,ma probabilmente qualcuno non riesce a controllarsi e,proprio come accade per i ludopatici,ha bisogno di un aiuto e spesso l'unica soluzione e'smettere.1 punto
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