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  1. L. Licinio Lucullo

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/07/15 in tutte le aree

  1. Metallo: mistura(?) peso: 2,4 grammi diametro: 16-17 mm Leggenda: + I.A.N.V.A. CVNRAD.REX. chiedo l'aiuto degli esperti della monetazione genovese per una esatta catalogazione, ringrazio fin d'ora
    2 punti
  2. Gentili amici, vi segnalo la presentazione del libro di Lucio Taraborelli, il 12 agosto alle 18,00 a Guardiagrele (CH), importanti novità anche sui bolognini
    2 punti
  3. ... e più passa il tempo, più aumenta la follia... C'è una piazza a Trieste che per il deflusso dell'acqua piovana ha una canaletta coperta da una grossa griglia; questa canaletta è a due metri dall'uscita di un bar e di un tabacchino e si trova in un punto di grande passaggio; spesso passo di là addolorandomi per la quantià di monete che giaciono sul fondo del colatoio, ben sapendo che non sono monete propiziatorie lasciate lì dallo scaramantico di turno, bensì che siano semplicemente il punto di arrivo di quelle che cadono dalle tasche o dalle mani del proprietario. Ebbene, quando ieri ho visto lì sotto la monetina da due centesimi Lituania 2015, mica potevo lasciarla lì? Ed ecco un uomo di quasi 45 anni tornare sul posto con cordicella e calamita.... E sono tornato a casa felice e contento!
    2 punti
  4. @@tommydedo c'hai proprio ragione sulle foto, metto queste scattate con altra luce. questa piastra pesa 32 grammi e più e a differenza delle successive col battesimo è di diametro 42,5 mm invece di 41 mm insomma un bel monetone..
    2 punti
  5. Che il Signor Alfa ne abbia 10 sacchi della zecca!!! :rofl:
    2 punti
  6. "se scrivi per il Notiziario del Portale numismatico dello STATO, è un po' difficile porre sul banco degli imputati lo STATO. Non credi?" Se si ricostruisce un fatto storico bisognerebbe riportare tutti gli elementi di valutazione noti, a prescindere da chi opera la ricostruzione. Altrimenti chi legge è indotto a pensare solo quello che chi scrive vuole che si intenda. Saluti. M.
    2 punti
  7. Nel 70° anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima, vorrei riproporre qui un articolo scritto e pubblicato per un altro sito, esattamente dieci anni fa. "Non posso fare a meno di sentirmi triste se penso alle persone che mi hanno servito tanto lealmente, ai soldati e ai marinai che sono stati uccisi o feriti sui campi di battaglia di là dei mari, alle famiglie che hanno perso la casa e tanto spesso anche la vita nelle incursioni aeree; non è necessario che vi dica come mi riesca intollerabile l'idea di veder disarmare i valorosi e fedeli combattenti giapponesi; altrettanto intollerabile è per me l'idea che altri, dopo avermi servito con devozione, siano passibili di castigo come ispiratori della guerra. Nondimeno, è arrivato il momento di sopportare l'insopportabile" Con queste parole l'imperatore Hirohito, alle tre del mattino del 10 agosto 1945 annuncia al Consiglio della Corona la sua volontà di resa incondizionata agli Alleati; la decisione sarà ufficializzata cinque giorni dopo in un messaggio radio letto dallo stesso Hirohito: è la prima volta nella storia che un imperatore giapponese si rivolge direttamente al suo popolo. Ovunque, nelle case, nei luoghi pubblici, nelle caserme, nelle guarnigioni più lontane, i giapponesi ascoltano quella voce quasi irreale; l'avvenimento che essa annuncia, il tono dimesso, di disfatta, col quale è impartito l'ordine di cessare le ostilità, provocano un irrefrenabile pianto collettivo. Scrive Fosco Maraini, che in quei giorni si trovava a Tokyo: "Molti furono i suicidi, una cinquantina dinanzi allo stesso palazzo imperiale" Il 2 settembre 1945 a bordo della corazzata americana Missouri, ancorata a Yokohama, i plenipotenziari giapponesi, vestiti in frac e cilindro, appongono la loro firma sul documento di resa, davanti al generale Douglas MacArthur, comandante delle forze Alleate, che li riceve in maniche di camicia. E' la fine della Seconda Guerra Mondiale. Per la circolazione monetaria nei territori giapponesi occupati, gli Alleati avevano predisposto della cartamoneta, i cosiddetti am-yen (allied military yen) di tipologia simile a quella emessa per l'Europa (Italia, Francia, Germania) Questi biglietti non indicano, come per la cartamoneta europea, l'anno di emissione, ma l'indicazione generica series 100 poiché la data dell'invasione non era certa. Furono prodotte due serie, contraddistinte dalle lettere A e B nei tagli da 10 e 50 sen, 1-5-10-20-100 e 1000 yen (quest'ultimo solo nella serie B) La serie A, inizialmente prevista per l'occupazione della Corea, dove effettivamente circolò dal 7 settembre 1945 al 10 luglio 1946, fu poi utilizzata anche in Giappone, dal 19 luglio al 30 settembre 1946. La serie B fu utilizzata nelle isole Ryu-Kyu dal 15 luglio 1945 al 15 settembre 1958 e nell'intero Giappone dal 6 settembre 1945 al 15 luglio 1958: il che fa di questa serie l'emissione di occupazione rimasta più a lungo in circolazione. Il colonnello Paul W. Tibbets, il pilota di Hiroshima, decolla alle 2.45 del mattino del 6 agosto 1945 dalla base americana di Tinian, nel Pacifico, al comando del bombardiere B-29 ribattezzato Enola Gay in onore di sua madre: il compito che attende Tibbets e gli uomini del suo equipaggio è quello di sganciare su una città giapponese la prima bomba atomica della storia. La destinazione non è certa, sarà decisa all'ultimo momento in base alle condizioni atmosferiche: alle 7.25, su una rosa già predeterminata di quattro città , la scelta cade su Hiroshima. Tutti gli orologi della città segnano le 8.15 del mattino quando l'atomica scoppia all'altezza di 660 metri da terra, in una palla di fuoco di oltre 100 metri di diametro: il calore emanato dalla deflagrazione dura meno di un decimo di secondo, ma è così alto da fondere il granito della terra entro il raggio di un chilometro: sette secondi dopo il silenzio è spezzato da un rimbombo assordante, mentre con l'esplosione vengono demoliti in un attimo tutti gli edifici nel raggio di tre chilometri. Il pika-don (lampo-tuono) annienta, al primo istante, almeno 30.000 vite. Intervistato a più riprese negli anni seguenti, Tibbets ha sempre dichiarato: "Personalmente non ho rimorsi: mi fu detto, come si ordina a un soldato, di fare una certa cosa. E non parlatemi del numero delle persone uccise. Non sono stato io a volere la morte di nessuno. Guardiamo in faccia alla realtà : quando si combatte, si combatte per vincere, usando tutti i metodi a disposizione. Non mi posi un problema morale: feci quello che mi avevano ordinato di fare. Nelle stesse condizioni lo rifarei.” Hiroshima 6 agosto 1945 - 6 agosto 2015
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  8. Abbiamo visto i piccoli, grandi sogni dei giovani numismatici, ma ci sono anche altri sogni, tipo quelli di una comunità, in questo caso di Borgotaro. Su concessione del dott. Antonio Morello che ringrazio anche qui, posso pubblicare da Monete Antiche di gennaio - febbraio 2015, dalla rubrica " .....dalla redazione " " Il sogno di Borgotaro ", mi sembrava giusto divulgarlo anche sul forum perché la notizia era uscita sul forum nella sezione aste, spero di essere riuscito a comunicare per iscritto l'emozione che ho provato nel sapere questa storia reale di altri tempi, se fossi stato Pupi Avati avrei fatto un film e lo avrebbero meritato, non lo sono :blum: e ho scritto, certamente qui abbiamo dei valori, alti e virtuosi, speriamo ci siano in Italia tante altre Borgotaro.... P.S. Il file è quello che mi ha passato Morello, per rendere la lettura più agevole dovreste copiarlo e poi stamparlo....spero in buona lettura....
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  9. Piastra col busto cardinalizio Al diritto FERDINANDO in abito cardinalizio Al rovescio Croce di S.Stefano coronata, circondata dalle palle medicee e sormontata da cappello cardinalizio. La data del 1587 é il primo anno di questa tipologia che riporta solo due date 1587/88. La moneta é in alta conservazione indice la leggera peluria della barba al diritto e i tre gigli in rilievo al rovescio sulla palla più alta. Il diritto impresso in maniera più definita e con conio più fresco é tra le massime definizioni. Il rovescio con conio più stanco e debole non ha laa definizione del diritto ma non per usura ma per conioo. (La moneta é concava, forse anche per questo motivo meno impressa al rovescio) La fustella é tagliente e intatta. Mancava all appello la serie. @@dabbene che ne pensi del ritratto? @@tommydedo ti piacciono le Fiorentine ? se avete delle informazioni o volete aggiungere un pò di storia.. @@dizzeta sempre in ferie?
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  10. Salve. questa monetina è comune ma mi piace la sua patina e la leggenda del dritto tutta leggibile. Allora, l'ho presa! ;) Cordiali saluti. Alain.
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  11. interessante: https://www.academia.edu/5894482/An_Unknown_Token_of_the_Commune_of_Genoa_in_Thirteenth-Century_Akko
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  12. Dopo una breve ricerca ho trovato pure il link dell'asta con tutti i dati esatti http://www.sixbid.com/browse.html?auction=997&category=20515&lot=941980
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  13. Sinceramente anche io non capisco "numismaticamente" quanto scritto al punto 1. La numismatica è una scienza e come tutte le scienze ha bisogno di essere alimentata con studi e proposte. Chi scrive sa, e lo accetta (altrimenti non lo farebbe) che la critica possa aspettarlo al varco. L'importante è che la critica non abbia basi personali, ma sia costruttiva. skuby
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  14. Su dove trovare la moneta che cerchi ti hanno risposto gli altri amici del forum, ma ti rispondo ugualmente anch'io perchè, per una volta, mi voglio complimentare con un nuovo utente che ha avuto il buon senso di cercare la discussione esistente (e soprattutto quella corretta !!!) per porre una domanda, anzichè aprirne pigramente una nuova (sarebbe stata, credo, la 295esima su questa moneta :D ). Bravo e benvenuto ! :clapping:
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  15. Andando a memoria il problema nasceva con la circolazione che abbassava notevolmente i rilievi già non forti. Una delle modifiche apportate ai nuovi conii è stata anche quella di alzare i bordi perchè possano proteggere i rilievi dagli sfregamenti..
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  16. Grazie ho letto la risposta solo ora. L'avevo pubblicate prima in identificazione e poi in questo post. Sono le stesse. Grazie devo ancora capire bene il forum.
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  17. quello che finora è il mio migliore ritrovamento Taglio: 1€ Nazione: San Marino Anno: 2002 Tiratura: 131.800 Condizioni: BB+ Città: Bibione (Ve)
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  18. Taglio: 2 Euro Nazione: San Marino Anno: 2011 Tiratura: 631.831 Conservazione: BB Città: Trieste @@vaio4ever Taglio: 20 Cent Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 120.000 Conservazione: BB Città: Trieste @@vaio4ever
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  19. @@bizerba62 Ovviamente sono d'accordo. l'onestà intellettuale è tutto per uno scrittore scientifico. pena la sua decadenza a causa della sua faziosità. la mia era una domanda retorica. d'altronde se vuoi fare una critica a un politico di sinistra, non lo fai sull'Unità, questo intendevo dire. @numanuma mi piacerebbe vivere nello stesso mondo tuo, caro numa numa. mondo in cui le istituzioni straniere sono prodighe verso gli studiosi. foto della Bibliotheque Nationale de France costano circa 150 euro l'una. per una moneta 300 euro. foto per il Museo di Berlino costano 100 euro l'una, scontate se è per un'opera scientifica. foto del British gratuite se già online, a pagamento 100 sterline l'una se da fare. foto del Vaticano. non ne parliamo proprio costi spropositati, neanche annunciabili. quanto alla disponibilità. avete mai chiesto una foto al Museo di Vienna? avete ricevuto risposta? se poi si tratta degli amici degli amici, allora si può ottenere di tutto. d'altronde Acraf scrive: "mi è bastato contattare il curatore...che conoscevo...per avere le foto senza oneri." questo non è il mondo che vorrei. almeno io. @@acraf funzionari statali che lavorano a titolo gratuito? cosa? i funzionari statali del Mibac sono fra i più pagati in Italia. o intendevi per pubblicare sul Notiziario? forse risulterà strano ma i funzionari vengono pagati proprio e principalmente per pubblicare e fare ricerca. altrimenti sarebbero solo degli occupatori stazionari di sedie. Quindi chiunque può chiedere di studiare un tesoretto e poi pubblicarlo sul notiziario? provvederò ad avvisare di questo qualche mio collega archeologo specializzato in numismatica(io non lo sono), poi vi farò sapere la disponibilità verso i "privati". Saluti Maria A. P.S. Non riesco a fare il copia-incolla delle frasi. non riesco a citare i commenti con il tasto rispondi. qualcun altro ha segnalato questo problema?
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  20. @@fofo.....a me le fiorentine fanno impazzire...ma di 30-35 anni pero'..... la tua e' troppo attempata. Gran bella piastra, ma se posso farti un appunto, non fotografi con la stessa bravura con cui acquisti. :blum:
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  21. Ma no magari, le chiavi delle teche le hanno buttate da anni, vedi i neon che le illuminano fulminati da 20 anni e nessuno che le cambia.. C'è libertà assoluta di fotografia, come hai notato le foto vengono accettabili anche da dietro il vetro. .magari se hai una macchina fotografica...puoi migliorare il mio lavoro dato che tutte le foto le ho fatte solo con il mio Samsung Galaxy :D
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  22. Innanzi tutto il termine inglese "pellet" sta a indicare genericamente ogni oggetto che abbia la forma di un globetto (o di una pallina...) e non implica necessariamente che sia un segno di valore. Quindi il termine italiano che corrisponde più letteralmente a "pellet" è "globetto". Nel caso specifico dell'emissione con due crescenti, la maggior parte degli autori la classifica cone un emiobolo, ma ci sono altri che la considerano come 3/8 di obolo ( e allora dovrebbe essere un triemitetartemorion), ma sinceramente ancora mi sfugge un valido inquadramento metrologico sui frazionali di Tarentum, mancando ancora, come giustamente evidenziato da Dracma, un valido Corpus su queste emissioni. Resta il fatto che all'interno di questa emissione con i due crescenti, il peso resta sostanzialmente costante, sui 0,19-0,23 g (mentre un vero emiobolo attico pesa teoricamente 0,36 g e un triemitetartemorion attico pesa 0,27 g), mentre il numero dei globetti o "pellets" è variabile, nella netta maggioranza dei casi ammontante a 4. Se i 4 globetti sono un segno di valore, allora si potrebbe immaginare anche 1/4 di obolo, ossia un tetartemorion (che nel sistema attico pesa 0,18 g, piuttosto vicino al peso teorico nel sistema attico). Poi il frazionale con T e tre globetti illustrato da Dracma nel post # 18 ha un peso che si concentra intorno a 0,17-0,19 g. Il sistema metrologico dei frazionali tarentini è un bel rebus che attende ancora chiarito in maniera soddisfacente e non può nemmeno essere disgiunto da un corretto inquadramento cronologico, che è ancora lontano dall'essere definito nei dettagli.....
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  23. Alla ricerca di un po' di fresco in questa serata torrida... GROENLANDIA - COLONIA DANESE, 1922 H.C.N. ♥ G.J. (1926) IVIGTUT CRIOLITE MINING & TRADING COMPANY 10 KRONER TOKEN. Colonia danese, zecca di Copenhagen, zecchieri Hans Christian Nielsen e Knud Jensen Gunnar. Gettone da 10 Corone emesso per la Ivigtut Criolite Mining & Trading Company. Rame-nichel, 12,08 g, 31 mm. Bordo zigrinato, coniato nel 1926. D: IVIGTUT • KRYOLITHBRUD / HCN 1922 [cuore] GJ, orso polare seduto con un elmo alato sopra la testa e affiancato da attrezzi di minatori. R : Kryolith * MINEOG * HANDELS SELSKABET * / 10 KR, valore in cornice ornamentale. Cf.: KM Tn49 . Coniazione di 10.706 monete. La miniera a Ivigtut è stata chiusa nel tardo 20° secolo e la città mineraria è stata abbandonata. I pezzi da 10 Corone coniati nel 1922 sono caratterizzati da un contorno liscio e sono stati prodotti in bronzo-alluminio. Poiché erano delle stesse dimensioni e dello stesso colore della moneta danese da 2 Corone, sono stati ritirati dalla circolazione e quasi tutti distrutti. Gli stessi conii datati 1922 sono stati usati nel 1926 per coniare i gettoni sostitutivi da 10 Corone in rame-nichel, caratterizzati da un contorno zigrinato per distinguerli dalle 2 Corone danesi. apollonia
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  24. Moneta che in FDC si trova tranquillamente a 40 euro, 200 euro sono assurdi, inspiegabili.... se non con una sola cosa...
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  25. Buonasera, non ho resistito a lungo...vi ho rifatto le foto con la luce naturale, naturalmente in spiaggia :blum: Poichè ho acquistato una nuova macchina fotografica con l opzione macro attendo commenti!!!! :acute: Adesso vanno bene le foto? Buone vacanze a tutti.
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  26. Ho visto questa discussione e allora invece di aprirne un'altra uso questa. qualcuno saprebbe indicarmi dove potrei trovare la famosa 2€ comm. finlandia 2004? anche circolata se in buone condizioni e cercando di spendere meno dei 40€ a qui si trova. Grazie per chi risponderà. Leggendo indietro nella discussione mi è venuto un dubbio, se acquisto delle monete fdc conviene metterle nelle capsule? e poi nell'album o le metto via cosi come sono?
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  27. Chiedo a voi esperti un parere su queste 4 monete. sono in argento molto piccole 1,5 cm diametro. il peso non lo conosco. Sono monete di Ottone ma non riesco ad identificare se I;II;III. Mi potreste dare una mano?
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  28. Rieccomi posto la mia gazzetta per Candia. Se qualcuno mi segnala la discussione dei zecchini venezia avrei un antonio venier qfdc da caricare..
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  29. "Si tratta di un volume interessante, in parte dedicato alla storia del famosissimo Tesoro di Boscoreale, che segnò una pagina non molto edificante della tutela del nostro patrimonio archeologico e numismatico. La polemica che ne seguì contribuì non poco alla stesura della prima organica legge di tutela archeologica, del 1909 (e nel volume viene riportato anche il testo integrale). Posso solo dire che, per ironia della sorte e vero esempio di opportunismo tutto italico, il proprietario del terreno dove avvenne il grande ritrovamento e che fu artefice della sua clandestina esportazione fino a Parigi, incassando fior di quattrini, l’avv. Vincenzo De Prisco, divenne poi anche deputato del Regno d’Italia per una legislatura….. e in Italia non è rimasto niente....". Ciao Alberto. Innanzitutto complimenti per il Tuo contributo nel Notiziario. La vicenda di Boscoreale ha certamente mosso le coscienze verso l'adozione di strumenti normativi di tutela, quali quelli che poi vennero adottati con la Legge del 1909 e con il Regolamento di attuazione del 1913. Tuttavia e almeno per una volta, mi sembra ingeneroso bollare con l'etichetta di "opportunismo tutto italico" una vicenda che se appare indubbiamente abnorme, osservandola con gli occhi di un contemporaneo, se la inquadriamo correttamente nell'epoca in cui si svolse e la circostanziamo sul piano dei fatti, potremo giungere a ben altre conclusioni. In altre parole, usare Boscoreale come "goccia che fa traboccare il vaso", per evidenziare l'esigenza di tutela del nostro Patrimonio alla fine dell'800, è certamente comprensibile, ma trattare Boscoreale come un episodio in cui si violarono le leggi esistenti e il cittadino agì truffaldinamente, mi pare alquanto gratuito e antistorico. I contributi riportati nel Notiziario (non il Tuo, sia chiaro) pur citando il testo del Prof. Carlo Avvisati come fonte, omettono alcuni passaggi o non li mettono nella giusta evidenza, impedendo una oggettiva comprensione della vicenda. Comprendo che Boscoreale sia utilizzato come "casus belli", ma sarebbe magari stato opportuno anche precisare che: 1. il rinvenimento dei primi reperti avvenne il 6 aprile 1895 (un sabato). Già il giorno 9 successivo (martedì) nel primo pomeriggio, il Direttore del Museo di Napoli Giulio De Petra inviava al Ministero a Roma un telegramma (la data del 6 aprile riportata a pag. 101 Fig. 2 del Notiziario, a commento del testo del telegramma è sbagliata) con il quale segnalava gli importanti ritrovamenti nella proprietà De Prisco, sottolineando l'opportunità di acquistarli con fondi speciali ministeriali, non avendo il Museo mezzi sufficienti. Ciò dimostra come il De Prisco informò immediatamente il Responsabile del Museo di Napoli del ritrovamento e ciò mi pare in evidente contrasto con asseriti intenti fraudolenti del fortunato ritrovatore, che ben avrebbe potuto celare del tutto la scoperta se fosse stato davvero animato da volontà illecite, o quanto meno farla emergere con il tempo, dopo aver "bonificato" accuratamente il sito da ciò che poteva rivestire maggior valore, per lasciare al De Petra le sole "briciole". Non è nota, invece, la risposta che il Ministero fornì al telegramma del De Petra, ma non ci stupirebbe se essa mancò o se anche ci fu, lasciasse al Funzionario la responsabilità di prendere le decisioni più opportune, ferma restando la non disponibilità di fondi. In altre parole; arrangiati! 2. Già il 28 giugno 1895, cioè a meno di 3 mesi dal ritrovamento dei primi reperti, il Direttore del Louvre Villefosse diede pubblicamente notizia "in pompa magna" (cito quanto scrive Avvisati a pag. 33) "che il Tesoro sarebbe entrato a far parte delle Collezioni del Louvre", grazie alla donazione del Barone Rothschild. Dov'erano le Autorità italiane quando venne diffusa questa dichiarazione e perché, se il De Prisco, Canessa & soci avevano commesso atti illeciti, anche con riferimento all'esportazione in Francia dei reperti, gli stessi non vennero denunciati? 3. Leggendo il libro di Avvisati (pag. 70 e seguenti), si scopre poi che il De Prisco aveva pure richiesto ed ottenuto una licenza di scavo, che dopo i noti fatti gli venne ritirata dal De Petra. Da ciò ne nacque un contenzioso penale con contrapposte denunce che si concluse con un proscioglimento del De Prisco "per insussistenza del reato". Ma vi è di più. All'esito del procedimento di primo grado, non solo non si valutò opportuno andare in appello contro De Prisco ma si scomodò persino l'allora Ministro Baccelli per proporre al De Prisco una transazione in dodici punti. Vale la pena di riportare cosa scrive Avvisati a pag. 71: "Dodici. i punti considerati e accettati. Tra essi, oltre tutti quelli suggeriti da Vincenzo De Prisco" (alla faccia della transazione....n.d.r.); "'c'erano: la conferma della licenza per il primo scavo archeologico e la promessa di rilasciare permessi per i terreni limitrofi di cui erano proprietari i fratelli; si ribadiva l'impegno a rispettare i decreti ferdinandei": omissis; "ci si impegnava a denunciare tutto quanto recuperato"; omissis; "i reperti sarebbero stati disponibili per studi e foto che la Direzione del Museo avesse ritenuto opportuno fare; lo Stato avrebbe avuto prelazione sugli oggetti recuperati, ovvero poteva acquistarli al prezzo stabilito da tre periti o a quello offerto da privati, ma in questo caso diminuito di un terzo"; omissis; "infine, il De Prisco donava al Museo tutti i reperti recuperati ed inseriti nella [nota] della Direzione dei musei e scavi di Napoli, datata 5 novembre 1894"; omissis. Come si vede dal tenore della transazione, sottoscritta il 29 aprile 1896, al De Prisco non solo non venne mossa alcuna accusa, ma gli si consentì di proseguire le ricerche con il principale (se non esclusivo) limite del riconoscimento della prelazione statale sui ritrovamenti a condizioni, tuttavia, che potremmo definire "di mercato". Queste circostanze non sono state riportate nel "Notiziario" e il Lettore potrebbe essere indotto a stigmatizzare la figura del De Prisco, del Canessa & C. non avendo una precisa rappresentazione dei fatti. In conclusione, la storia di Boscoreale mi pare che metta in evidenza non tanto "l'opportunismo italico", quanto piuttosto il lassismo ed il disinteresse dello Stato italiano rispetto alla tutela del nostro Patrimonio archeologico. Almeno per una volta dunque, metterei sul "banco degli imputati" lo Stato e non il cittadino, che peraltro lo stesso Stato non ritenne allora responsabile di alcunché. Saluti. :hi: Michele
    1 punto
  30. Buon giorno,la prima foto,quella con il monogramma,abdrebbe ruotata di 180° si nota cosi che la legenda inizia ad ore 10,come negli esemplari da enrico V in avanti,escludendo cosi enrico III ,ma per lo stile approssimativo e confuso,oltre che per la forma del tondello,credo che si tratti un emissione piu'tarda cioe' dopo il 1125 si entra cosi' in un periodo di probabili imitative.A tal proposito vorrei chiedere a @@magdi se oramai sono suggestionato o vedo la T a fungo di volterra?
    1 punto
  31. Stranamente una commemorativa italiana del 2015 dalla tiratura abbastanza bassa per una 2 euro italiana (3500000 pezzi)...
    1 punto
  32. molto interessante è la storia della morte del precedente esponente della casata Medici a Firenze, il fratello Francesco che dopo la morte di sua moglie Giovanna d'Austria, si innamorò di Bianca Capello di Venezia di famiglia Patrizia. al fratello Ferdinando non piacque mai questa cosa, non accetto mai che il fratello Francesco si sposasse con Bianca Capello nel 1579. così viene descritto a una cena con la moglie e il fratello Ferdinando dove al giorno seguente i due coniugi accusarono forti dolori e di li a poche ore anche la morte. ( non vi è certezza piena di tale accuse, certe sono prima state date per attendibili, poi smentite) fatto sta che vi erano forti interessi per il potere sulla città da parte del fratello e del Granducato di Toscana. e Ferdinando non verrà certo ricordato per la sua benevolenza ma per la sua fama di schiavista negrero. LA MORTE COINCIDE CON L ANNO DELLA DATA DELLA PRIMA PIASTRA SOTTO FERDINANDO DEI MEDICI DA ME PUBBLICATA. 17 ottobre 1587, Poggio a Caiano Francesco I de' Medici, Data di morte La morte controversa[modifica | modifica wikitesto] La sera dell'8 ottobre 1587, dopo una giornata trascorsa in battuta di caccia insieme al fratello Ferdinando, Francesco I e Bianca cenarono presso la Villa di Poggio a Caiano, ma, prima Francesco e poi Bianca, si sentirono male e si misero presto a letto accusando febbre elevata e intermittente con episodi di vomito: undici giorni dopo erano morti entrambi, senza che l'uno sapesse dell'altro. Quattro docenti dell'Università di Firenze (i tossicologi Francesco Mari, Elisabetta Bertol, Aldo Polettini e la storica della medicina Donatella Lippi) hanno analizzato frammenti di fegato di Bianca e di Francesco: questi resti sono stati ritrovati pochi anni fa nellachiesa di San Francesco a Bonistallo, in seguito al ritrovamento di un documento che testimoniava come le viscere dei due sposi vi fossero stati interrati dopo l'autopsia. Esilissime tracce di un fegato femminile e di uno maschile sono state sufficienti a provare tracce di arsenico, in quantità letale ma non fulminante (per questo la lunga agonia); a questo punto restava solo da chiarire la paternità dei tessuti organici. Se per Bianca Cappello Ferdinando negò le esequie di stato (quindi si ignora la sepoltura), Francesco I venne interrato nelle Cappelle Medicee accanto alla sua prima moglie Giovanna d'Austria. Proprio dalla tomba di Francesco, oggetto di un recente sopralluogo nel 2004 all'interno di un ampio progetto di studio sulla casata medicea, sono state trovati resti organici il cui DNA è risultato compatibile con quello del fegato maschile, quindi permettere un'attribuzione certa. Gli studi scientifici e le questioni aperte[modifica | modifica wikitesto] Nella cassetta di zinco di Francesco I, riesumato dalle Cappelle Medicee nel 2004, non c'era traccia di materiali organici, ma solo resti di tessuti che avvolgevano le ossa, peraltro ampiamente manipolate dagli antropologi degli anni cinquanta. Quindi il DNAtrovato e confrontato con quello di Bonistallo non è DNA originale, ma è dovuto a inquinamento. Inoltre, l'ossario di Bonistallo non è stato scavato con tecniche archeologiche. Era consuetudine comune, dopo l'autopsia, trattare i visceri asportati con composti arsenicali per conservarli. Francesco I presentava febbre elevata e intermittente, mentre l'avvelenamento da arsenico è caratterizzato da vomito senza febbre. Quindi l'avvelenamento resta soltanto una semplice ipotesi, almeno per alcuni studiosi. Francesco I de' Medici bambino ritratto da Agnolo Bronzino, 1551. La tesi formulata nel 2006 dal gruppo di studiosi delle Università di Firenze e Pavia si basa su evidenze ricavate da un'attenta analisi dei documenti storici e su accurate indagini di laboratorio. Oltre alla sintomatologia presentata da Francesco I, i riscontri dell'autopsia ed i risultati delle indagini chimico-tossicologiche espletate sui resti rinvenuti a Bonistalloconcorrono nel definire un quadro compatibile con l'intossicazione letale da arsenico. Sono numerose le pubblicazioni scientifiche ed i testi di tossicologia (uno fra tutti: Curtis D. Klassen Casarett and Doull's Toxicology - The basic science of poisons) che riportano la febbre tra i sintomi dell'intossicazione arsenicale, accompagnata da episodi di vomito violento, che perdura durante tutto il decorso patologico. È inoltre documentata, nei casi di avvelenamento, l'emissione di feci fortemente maleodoranti, difficoltà respiratorie e blocco renale presenti negli ultimi giorni di vita del Granduca. Il quadro clinico, descritto nei documenti relativi al decorso della malattia del Francesco I, mette in luce la presenza di dolori acuti, contraddistinti dall'emissione di urli e gemiti talmente forti da essere uditi in tutte le stanze della villa. Questi riscontri sono compatibili con il bruciore gastrico lacerante e l'agitazione violenta e delirante che caratterizzano anch'essi l'avvelenamento da arsenico. Le evidenze ricavabili dall'autopsia di Francesco I danno anch'esse ragione dell'ipotesi di intossicazione. La notevolissima infiammazione gastrica, il fegato bruno, ingrossato e molto duro al taglio oltre che i polmoni iperemici ed edematosi sono più che suggestivi. La milza nella norma e l'assenza di ipertrofia (splenomegalia) escludono invece che il decesso sia avvenuto per un attacco di malaria. Per confermare l'identità dei resti nei quali è stata rinvenuta una concentrazione di arsenico compatibile con uno stato di intossicazione acuta, il DNA rinvenuto nei reperti prelevati a Bonistallo è stato confrontato con i resti rinvenuti nel 2004 nelle Cappelle Medicee ed attribuiti con certezza a Francesco I. In particolare, durante la riesumazione del 2004 vennero rinvenuti, oltre alle ossa del Granduca, un frammento di cute con annessi dei peli. Questa matrice è stata utilizzata come termine di paragone per le indagini genetiche. I risultati dei ricercatori fiorentini si scontrano con il dato oggettivo che gli antropologi degli anni cinquanta, e in particolare il prof. Giuseppe Genna, effettuarono il calco in gesso del cranio di Francesco I, il che comportò necessariamente la totale asportazione degli eventuali tessuti molli residui. Perciò la presenza stessa del frammento di cute, su cui si basa tutta la ricerca, è da ritenere impossibile. Inoltre i procedimenti di estrazione e di amplificazione del DNA non risultano sufficientemente documentati nel loro articolo (L. Ottini). Infine, appare molto verosimile che il risultato molecolare, ottenuto in un laboratorio non dedicato allo studio del DNA antico, sia dovuto ad inquinamento da DNA moderno. Un dibattito di rilevanza scientifico-accademica sull'argomento non può di certo prescindere dalla pubblicazione di risultati e argomentazioni su riviste riconosciute a livello internazionale e proprio per questo motivo i riscontri del team fiorentino sono stati pubblicati su una rivista di chiara fama. Ogni obiezione alla loro tesi anima comunque un dibattito di alto livello, in nome della scienza e della verità, che non può che essere positivo. Tuttavia, l'analisi, nel 2009, effettuata con un moderno metodo immunologico da parte di ricercatori delle Università di Pisa e di Torino, e la scoperta della presenza di proteine del Plasmodium falciparum (l'agente della malaria perniciosa) nel tessuto osseo di Francesco I, conferma le fonti secondo cui il Granduca e la moglie morirono di febbre malarica e fa respingere nuovamente la già controversa ipotesi dell'avvelenamento da arsenico. La presenza di arsenico si spiega con la consuetudine dei medici del tempo di trattare i visceri asportati nell'autopsia con composti arsenicali allo scopo di favorirne la conservazione.
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  33. @@dabbene @@tommydedo che ne pensate di questa su nomisma in asta a Ottobre ? http://nomisma.bidinside.com/it/lot/53698/firenze-ferdinando-i-de-medici-1587-1609-/ visto che prezzo??? a me sembra bellissima, come la mia, (ci corre veramente poco) forse le mie foto non rendono perfettamente comè in mano la moneta, ma basta guardare i dettagli per fare un confronto.. ad esempio quella su nomisma ha delle leggere screpolature di conio che la mia non ha, ma presenta fondi ancora più brillanti, anche se dalle mie foto non si percepisce ma sono molto accesi anche i miei pur non arrivando a quella lucentezza. sicuramente superiore di un briciolo quella di questa asta, ma non di molto. insomma non vuole essere un confronto questo mio messaggio, vuole solo sottolineare la rarità e bellezza di questa moneta in tutta la sua maestosità!
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  34. Ciao, monetina interessante quella che hai appena acquistato da Lanz. Non ho partecipato all'asta perché possiedo già alcuni esemplari con la S coricata in legenda. La variante è già conosciuta e se ne è parlato tempo fa anche qui sul forum (mi sembra di ricordare che ne avesse presentata una @@scacchi) che poi dovrebbe aver inserito anche in Catalogo. Per quanto mi risulta, se ne trovano con la S coricata nelle tipologie più tarde ma ancora con buona lega d'argento, quelle che CNI cataloga come CNI 74-76 e Biaggi 42. Nella scheda che hai segnalato, da me compilata, puoi trovarne un paio di esemplari. Il tuo esemplare, più che la particolarità della S coricata ne ha un'altra: un piccolo cuneo nella parte esterna del cerchio proprio all'altezza della S. Una cosa voluta? fortuita? Ne prendo nota qualora se ne presentassero altri esemplari. Comunque, complimenti.
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  35. @@Jan80 Magari puoi interpellare direttamente l'Azienda Trasporti di Como : non sempre, ma a volte funziona....
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  36. Serve che sia sigillata per sapere che il perito lavora bene renato? O basta che te la venda per quello che è?magari al prezzo giusto?
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  37. Da quel che riesco a vedere ( meglio fare foto frontali perché se no si deforma l'immagine) il secondo e' Ottone II , gli altri tre sono Ottone III.
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  38. Gneo Pompeo (75-45) Fonte Cataloghi Online Il primo figlio di Pompeo Magno, che organizzò la resistenza in Spagna e fu sconfitto a Munda https://it.wikipedia.org/wiki/Gneo_Pompeo
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  39. Marco Antonio (83-30) Fonte Cataloghi Online L’aitante nipote di Cesare, sfrenato nei divertimenti ma indomito sul campo di battaglia, che aspirò invano a raccogliere le redini del nascente impero https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Antonio
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  40. Marco Giunio Bruto (85-42) Fonte Cataloghi Online Il più famoso e tormentato ritratto del Cesaricida https://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Giunio_Bruto
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  41. Gneo Pompeo Magno (106-48) Fonte Cataloghi Online Il grande generale, che aveva trionfato su tutti i tre continenti allora conosciuti. https://it.wikipedia.org/wiki/Gneo_Pompeo_Magno
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  42. Publio Cornelio Scipione l’Africano (236-183) Fonte Cataloghi Online Il grande generale rimasto invitto, che sfidò e vinse Annibale, avendo il coraggio e l'intuizione di andargli a tagliare le radici nella terra da cui era partito, la Spagna. https://it.wikipedia.org/wiki/Publio_Cornelio_Scipione
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  43. Quelli che....... per quella cifra la trovavi molto meglio...oh yeah Quelli che.... il venditore mi ha assicurato che è autentica ma non risponde alle mail...oh yeah Quelli che .....ho un 25 lire quadriga veloce ma non troppo....oh yeah Quelli che ....le mie monete le conservo nelle bustine di adamantio ....oh yeah Quelli che .....io le tengo nel monetiere foderato in velluto cammellato del Kazakistan ....oh yeah
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  44. Quelli che...si portano le salviette ai convegni per pulirsi le mani dopo aver rivoltato tutte le ciotole...oh yeah Quelli che...quando dicono che hanno preso il MEC gli interlocutori pensano al computer della Apple...oh yeah Quelli che...chiedono aiuto per identificare un denario di Giulio Cesare trovato nella collezione di famiglia, forse inedito, con scritto Parmalat...oh yeah
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  45. Quelli che hanno trovato un 5 lire del 14 in una ciotola a 50 centesimi e chiedono se e' autentico......oh yeah
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  46. Nei giorni scorsi mi aveva cercato il sacerdote di un paese qui vicino chiedendomi se per caso avessi potuto recarmi in parrocchia per esaminare le monete delle offerte, ci sono andato stamattina, ho passato un paio d'ore divertenti a spulciare monetine......... Il bello è che davo per scontato fossero euro, altro che euro ! In sostanza si trattava di tutte le monete che nel corso degli anni i fedeli versano durante le funzioni al momento delle offerte, a quanto pare molti parrocchiani invece che euro utilizzano per l'offerta monete fuori corso o meno provenienti da: Svizzera, Belgio, Croazia, Francia, Lussemburgo, Germania, Spagna, Portogallo, Grecia, Israele, Austria, Ungheria, Cipro, Malta, e di vari paesi sparsi d'Europa, i più esotici versano come offerte monete di Colombia, Nepal, Perù, Cile, Argentina, U.s.a., Canada, Messico, Filippine, Ucraina, Russia, vari paesi arabi, seichelles, Senegal, Australia, Thailandia, India, Brasile, ed altri ancora. Molti anche i gettoni delle sale giochi e di supermercati, naturalmente lire nostrane fuori corso, gettoni telefonici ed alcune monete stracomuni del Regno d'Italia. Naturalmente tra le vecchie lire non c'era nulla di interessante da poter rivendere per la parrocchia, poi ho capito che era quello il motivo per cui mi aveva fatto venire, vedere se fra tutto c'era qualcosa di valore. Come ho detto mi sono comunque divertito, per quanto riguarda le monete il mio consiglio è stato di regalare tutto a dei ragazzini che vorrebbero iniziare una raccolta.................. :D A proposito, c'erano anche per sbaglio 2 monete da 10 cent in euro, italiane
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  47. grazie azaad.....come dici......un immense piacce.....!!!!.....salutoni..!!.. :)
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  48. Urgono foto ben fatte del D/ e R/, se il bordo è rigato, iniziamo già male......... ps: il busto non è di Maria Teresa ;) saluti TIBERIVS
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