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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/04/15 in tutte le aree

  1. Buona sera al Forum ed a tutti gli: “ansiosi” Se ho ben capito gli eventi che più producono effetti d’ansietà sono: La morte Il timore che la collezione ci venga sottratta (Stato o visitatori indesiderati) La dispersione delle monete raccolte. Dove sta il problema? Per quanto riguarda la dipartita, preferisco chiamarla così giacchè il termine: morte m’intristisce…vivrò coll’anima nell’Aldilà, in un altro mondo…la dipartita, dicevo, dal momento che siamo nati è l’unica certezza, un bel giorno il viaggio finirà e dovremo uscire di scena, così come ci siamo entrati e si badi bene, entrambe gli eventi: la nascita e la dipartita sono estranei alla nostra volontà. La nascita è legata ad un atto d’amore dei nostri genitori e fors’anche solo per questo dobbiamo: ringraziare, rispettare ed onorare. La dipartita proprio non è problema nostro, quando Lui chiama hai voglia di dire: non vengo, picchiami; ma lasciami qui…si deve andare…punto…”vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole” Il suicidio? E’ una condizione patologica, un atto di disperazione e di rinuncia a cui, in un attimo di debolezza, si può essere spinti, per lo più da spiriti perversi: demoni in forma antropomorfa che ci fanno uscire di senno. Per quanto riguarda il timore dell’acquisizione forzata è la storia stessa che ci ricorda come…Riporto il pensiero di Heinz Siegert; giornalista e saggista nato a Vienna nel 1924 i cui interessi storici si sono per lo più rivolti all’area Balcanica. “…Presso tutti i popoli, guerra e rapina, agli albori della storia, furono attività altrettanto normali, come la caccia, né c’erano eccezioni di sorta giacchè la differenza tra rapina legittima e rapina illegittima venne compresa dall’uomo solo in seguito quando chiamò rapina legittima: la guerra, il tributo, la decima, infine le imposte; rapina illegittima è invece quella operata da persone a ciò non deputate.” La dispersione! Chi non conserva tra le proprie monete quel reperto…ex collezione “Pinco pallino” dispersa dalla casa d’aste “Vattelappesca” nel lontano “Tempo che fu” ? Una collezione dunque che smenbrandosi si fa seme per altri insiemi, si spera più significativi rispetto alla collezione dispersa. Non vi torna alla mente la figura del pellicano che col becco si dilania le carni per nutrire i suoi piccoli? Per concludere il lungo sermone ringraziamo chi ci consente di vivere, godiamo della Sua benevolenza e del piacere che questi nostri tanto amati dischetti ci offrono: Lampi di storia e se domani dovessimo rinunciare ad ammirarli e studiarli , ringraziamo ancora per il tempo che ci è stato concesso di essere stati in loro compagnia ed auguriamoci che quando saranno uscite dall’uscio ( noi o le monetine ha poca importanza) vadano comunque a rallegrare altri che come noi condividono questa passione, che siano anzi da stimolo per nuove più salienti raccolte. Grazie per l’opportunità di espressione concessa ed a voi tutta una buona serata da nonno cesare
    4 punti
  2. Tutti i paesi dell'eurozona per ingresso diretto sono obbligati a coniare le emissioni comuni come aggiunta alle commemorative nazionali, se presenti, al contrario dei paesi che coniano euro per via di accordi con altri stati facenti parte dell'eurozona (Monaco, San Marino, Andorra e Vaticano), che possono comunque aderire alle emissioni comuni ma come moneta commemorativa nazionale, come ha fatto San Marino nel 2012.
    3 punti
  3. Ciao, monetina interessante quella che hai appena acquistato da Lanz. Non ho partecipato all'asta perché possiedo già alcuni esemplari con la S coricata in legenda. La variante è già conosciuta e se ne è parlato tempo fa anche qui sul forum (mi sembra di ricordare che ne avesse presentata una @@scacchi) che poi dovrebbe aver inserito anche in Catalogo. Per quanto mi risulta, se ne trovano con la S coricata nelle tipologie più tarde ma ancora con buona lega d'argento, quelle che CNI cataloga come CNI 74-76 e Biaggi 42. Nella scheda che hai segnalato, da me compilata, puoi trovarne un paio di esemplari. Il tuo esemplare, più che la particolarità della S coricata ne ha un'altra: un piccolo cuneo nella parte esterna del cerchio proprio all'altezza della S. Una cosa voluta? fortuita? Ne prendo nota qualora se ne presentassero altri esemplari. Comunque, complimenti.
    2 punti
  4. Ringrazio il buon Giorgio per l'ottima illustrazione delle procedure per la produzione di tondelli a partire dalle barre a sezione sia rettangolare sia circolare. Le ragioni del passaggio dalla precedente procedura di preparazione di tondelli ricavati direttamente per fusione da appositi stampi all'uso delle barre da sezionare al tempo dell'impero romano sono probabilmente di ordine pratico. I Romani avevano uno spiccato spirito pratico e hanno trovato più conveniente produrre prima le barre, probabilmente vicino alle grandi fonderie e alle miniere. Un importante vantaggio delle barre è la loro trasportabilità da un luogo all'altro del vasto impero romano. Per il loro trasporto bastava un buon carro, scordato da militari. Queste barre, all'arrivo all'officina monetaria, venivano preparate e bastava una semplice procedura di riscaldamenti, con piccola fornace, senza fondere. A questo punto bastava lo scapello per poter ricavare i tondelli che poi venivano variamente predisposti, con scappelli, cesoie e martello, con l'obiettivo di scegliere i tondelli che potevano andare bene ai vari nominali da coniare, sesterzi o dupondi o assi. Ovviamente in una officina monetaria bene funzionante si stabiliva già in maniera abbastanza corretta quanti sesterzi e quanti dupondi si potevano ricavare dalle barre a disposizione. E' possibile che piccoli frammenti eccedenti venivano rifusi e tilizzati per produrre tondelli da fusione, ma in questo caso bastavano poche forme e un crogiolo per la fusione di piccoli pezzi e quindi non serviva una vera fonderia annessa all'officina monetaria, che era vista dai Romani come una soluzione poco economica e anche pericolosa (spesso le zecche erano situate in piena città). Quando però la situazione politica ed economica diventava precaria, come al tempo di Gallieno (ma anche di altri imperatori, a partire dal III secolo), allora la procedura diventava meno accurata e questo spiega la presenza di sesterzi "quadrati" accanto a coevi sesterzi di regolare forma circolare.....
    2 punti
  5. Ragazzi chi ha un 5 lire del 14 patinato pagato 10000 euri si armi di sidol e cif che poi ce ne fa 40000, addirittura diventa fondo specchio, un'autentica rarita'.
    2 punti
  6. Siamo a circa un mese dall'evento....vediamo di vedere chi ci sarà e passerà a salutare al meeting -point previsto il sabato di Lamoneta....visto che verrà organizzata questa possibilità di conoscenza tra utenti. CHIAMIAMOLA UNA STRETTA DI MANO.....una stretta di mano tra chi parla la stessa lingua, quella della numismatica....., l'avere la possibilità di passare dal virtuale al reale....e provare a fare gruppo tra noi.... Io credo molto in questo, è vero ....è un gesto simbolico...ma può dire e fare molto sui rapporti tra noi, per uno scambio di opinioni, per progetti comuni, è una opportunità che viene data e messa gentilmente a disposizione degli organizzatori... Una volta una stretta di mano era tutto ....più di un contratto scritto....vediamola oggi come una cortesia e una forma di condivisione tra utenti del forum e appassionati di questo mondo che è la numismatica... Chi vorrà potrà incominciare a comunicarlo anche qui, ovviamente sarà un piacere incontrare più appassionati possibili....commerciale, culturale, ma anche punto di incontro reale tra numismatici...
    2 punti
  7. Ho cominciato seguire la monetazione Balcanica durante la mia ricerca sui soldini imitativi. Ho avuto la fortuna di acquistare un grosso imitativo di Urosio che utilizzo come comparazione. Indubbiamente le Imitazioni e le contraffazioni rappresentano un aspetto importante nella monetazione di Venezia. Ancora oggi non sempre sono chiare le provenienze di certi ducati o grossi http://www.lamoneta.it/topic/140269-il-fascino-di-questo-ducato-imitativo/ e men che meno delle monete più piccole come i soldini od altri frazionali http://www.lamoneta.it/topic/134547-il-soldino-veneziano/ Sotto questo aspetto abbiamo ancora tanto tanto da scoprire e studiare. Il prossimo acquisto sarà un bel libro come il Medieval Slavic Coniage in the Balkan
    1 punto
  8. Molto somigliante direi! In effetti la moneta che ho postato é messa male! Grazie mille cmq!
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  9. Ciao, dovrebbe essere un sesino coniato per il territorio di Piacenza della famiglia Farnese, magari Ranuccio II oppure Francesco ( la legenda non è leggibile in foto, per sapere chi lo ha coniato è necessaria, forse con la moneta in mano riesci a leggere qualcosa...) Ti allego delle foto per un riscontro:
    1 punto
  10. su ebay ho trovato questa immagine, la moneta è molto simile alla mia, però è venduta come quattrino. sono ancor più in confusione !
    1 punto
  11. Ciao, personalmente ritengo Gallieno un imperatore quantomeno... sfortunato e comunque per il periodo storico in cui visse, capace. Si trova immerso suo malgrado in un periodo storico infelice della Storia dell'Impero: nuove coalizioni di barbari che premono ai confini e non solo... penetrano profondamente negli stessi territori imperiali. A Est deve fronteggiare la spinta dei Sasanidi che tra l'altro, imprigionano e uccidono il padre Valeriano. Oltre a lottare con vari invasori deve lottare sul fronte interno contro l'aristocrazia senatoriale che perde potere a scapito dell'esercito e in genere, dei militari. La sua aderenza al Neoplatonismo e l'amicizia con Plotino mi fa ritenere che non fosse per natura un guerriero ma le vicende lo portarono a diventarlo. Perde un figlio ucciso da un suo generale che poi attua una svolta secessionista, creando l'Impero Gallico. A Est, rendendosi conto di non poter bloccare tutte le invasioni, lascia al Regno di Palmira il compito di stato-cuscinetto che si frappone tra i territori imperiali e quelli sasanidi, governati da una classe dirigente vocata all'espansione territoriale (a differenza dei Parthi). In tal modo perde ampie parti di territori ma riesce a fronteggiare meglio le varie emergenze. L'Impero Gallico, infatti, sarà soggetto alle invasioni sul versante renano. Infatti a parte degli scontri iniziali, la situazione si stabilizza. In pratica è un'anticipo della Tetrarchia (scusate l'eresia ma concedetemi questo termine forzato), nel senso di suddivisione dell'Impero in tre settori che devono gestire le varie emergenze locali... In più comprende che la forza dell'Impero, basata sulla fanteria pesante (Legioni), deve essere rinnovata e sull'esempio dei catafratti sasanidi cerca di creare reparti di cavalleria pesante. Direi che in quel momento storico non avrebbe potuto fare di più. se vai a vedere le evidenze da hoard segnalate su base cronologia noti invece che ad esempio nel 250 vi è un fiorire di depositi monetali nelle aree renane e italiane. A partire dal 270 nella Britannia, etc... un chiaro nesso con l'instabilità locale. Se ripenso alla situazione renana posso dirti che probabilmente alcuni benestanti si trasferirono. Vi sono ville in Britannia che richiamano architettonicamente quelle dell'area belgica: probabilmente qualche benestante si trasferì dal continente all'isola britannica, allettato dalla situazione più stabile. Magari aveva contatti commerciali tra le due sponde della Manica ed aveva chiara la situazione delle due aree. Ma il piccolo proprietario cosa poteva fare? Era gente che magari viveva da generazioni in un'area, là aveva i suoi possesimenti e non aveva idea di dove andare. Anzi... andare dove? Tutta l'Europa era in fermento. Nell'incertezza celava i suoi beni sperando di recuperarli in seguito. Alla fine della seconda guerra mondiale molti italiani scapparono davanti all'avanzata delle truppe jugoslave. Certi benestanti rimasero là (e le proprietà furono confiscate dal nuovo Stato). Altri fuggirono. Alcuni borghesi scapparono ma seppellirono i beni nel giardino di casa nella speranza di tornare e recuperarli. Un discendente di questi (ormai in età avanzata) mi confessò di ricordare dove, davanti a lui bambino, i suoi prima di partire seppellirono nel cortile di casa, l'argenteria di famiglia, con l'obiettivo di recuperarla quando "la situazione si fosse calmata". "Adesso, mi dice, è ancora là. O almeno credo". In pratica hanno creato un ripostiglio. Alcuni rimasero. Celarono i loro beni per evitare sequestri. Tanti fuggirono. Ma non lasciarono tracce. Si trattava di gente di ceto basso, che si portava dietro i pochi beni. Lo so, in queste ultime righe sono andato :offtopic: ma mi premeva far comprendere che i meccanismi umani in momenti di emergenza sono vari. E a vedere adesso cose accadute circa 2000 anni fa e delle quali sconosciamo gli eventi successivi può portare a conclusioni fuorvianti. Oltre alle invasioni mettici nella Gallia e Ispania la presenza di Bagaudae, gente che aveva perso tutti i loro averi tra tassazioni sempre maggiori e danni causati dalle invasioni: saccheggiavano le proprietà. Non erano pochi: li annienta Massimiano nel 286! Non a caso, abbiamo una ripresa del fenomeno sotto Costanzo II, dopo un'invasione di Alemanni. Se pensi al momento attuale siamo in un momento di piena evoluzione. Tutte le crisi prima o poi finiscono. Il problema è individuare come. E questo non è assolutamente facile, perchè ti basi su quanto a te noto e immaginare il futuro è spesso difficile. Ciao Illyricum :)
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  12. Buongiorno, come prima cosa ti chiedo di postare anche il dritto. Non penso sia in dubbio l'autenticità, sulla conservazione dichiarata, beh, diciamo che forse bisognerebbe discuterne.
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  13. Infatti era un eufemismo... chiamo così le monete di area o di derivazione veneziana ma non uscite dalla zecca lagunare, come anche il bisante di Cipro.
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  14. Io credo che la moneta sia Mb o Mb+ al massimo, per l'usura e quella "spaccatura" se una faccia è Bb e l'altra Mb , la moneta dia Mb e non una via di mezzo, almeno così mi è sempre stato detto. Anche perché il dritto qui è quasi sempre "bonazzo" da Bb , sente meno l'usura.
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  15. Io non attendo altro,carissimi! Sará un occasione per conoscerci di persona, finalmente!
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  16. Invece hai fregato eccome lo sprovveduto che l'ha presa, perchè una moneta lucidata col Sidol non può essere descritta come in alta conservazione, anzi, fosse stata un FDC patinato avrebbe perso tutto il suo plusvalore e sarebbe diventata semplicemente una moneta da vendere a peso. Avrei voluto vedere se nell'inserzione avessi scritto che l'avevi lucidata col Sidol se ti faceva 4 volte il suo valore....
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  17. grazie blaise io ne posseggo 1 a chi lo posso far valutare? argento
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  18. Mi dispiace, ma tutto quello che posso trovare è il totale complessivo per i diversi paesi combinati, e sono sicuro che è informazioni che già avete trovato voi stessi. Sembra che il Camerun totale dovrebbe essere facilmente disponibile, ma... Queste sono davvero belle monete—hanno catturato la mia attenzione alcuni anni fa. (Naturalmente questo è solo un parere personale—so che questo stile non è il preferito di tutti.) ;) v. ---------------------------------------------------------- I’m sorry, but all I can find is the grand total for the several countries combined, and I’m sure that’s information you have already found for yourself. It seems like the Cameroon total should be easily available, but…. These are really good-looking coins—they caught my eye some years ago. (Of course this is a personal opinion only—I know this style isn’t everyone’s favorite.) ;) v.
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  19. Società Orticola Napolitana, rarissima emissione in argento coniata dalla ditta napoletana Olivieri, mm. 41,5. Medaglia eccezionale conferita ad un premiato nel 1892 ma incredibilmente abrasa al rovescio da qualche criminale senza scrupoli. Peccato. :m249:
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  20. @@Edofall ciao,sbaglio o sei un commerciante?
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  21. Sono "artefatti" di ditte private, nulla di ufficiale, e nulla da pagare in più rispetto le singole monete ( tenendo in considerazione unicamente la conservazione delle stesse) saluti TIBERIVS
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  22. E' un particolare che viene riportato anche su altri anni,1872 ne avevo un paio, dovrebbe essere uno slittamento di conio sporco o usurato che in quel punto specifico della figura forma una piccola griglia. Se non è stata cancellata forse una vecchia discussione potrebbe stare qui sul forum. :rolleyes:
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  23. in questo stato si fa fatica a dargli un valore...valore vuol dire che c'è qualcuno che te la compra per quella cifra e per me 10 euro son già troppi. fosse solo usurata sarebbe di più ma questa sembra esser stata pulita con la carta vetrata al rovescio...
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  24. Un’ipotesi proposta è che il denario suberato di Faustina fosse in circolazione ed omologato ad un antoniniano in argento povero della seconda metà del III secolo. La scarsa rappresentazione del II periodo può esser imputata ad un ridotto volume di monete prodotte nel lasso temporale 253-259 e quindi scarsamente rappresentate nella massa circolante (e quindi meno tesaurizzzate), anche se in realtà da contesti analoghi non si ha questa sensazione. Curioso il fatto che nel periodo 253-259 le monete di Gallieno siano il 20% e quelle di Salonina ben il 73.3% mentre in quello successivo i valori si rovesciano: trionfa Gallieno con un rapporto di 88.8% vs. 9,7%. La presenza nel II periodo di solo 3 zecche (Roma 9, Mediolanum 3 e Lugdunum 3) occidentali e nessuna orientale fa supporre che la circolazione monetale molto equilibrata. La moneta di produzione gallica attesta una diffusione delle sue emissioni anche in area nord-italica (e nel periodo infatti la storia ci riporta che i destini dei due territori furono spesso collegati). I periodi III, IV e V rappresentano il grosso del deposito: circa il 98,5% del totale! Il già segnalato periodo III risulta pari al 51% del totale e in forma dubitativa si può imputare questa grossa percentuale ad una possibile dispersione di monete relative al periodo II e al V. In un sito coevo guida la percentuale del periodo III si assesta attorno al 32%, in linea con le evidenze del periodo. Sempre per la fase III è singolare la scarsa rappresentazione della vicina zecca di Mediolanum (7 % ca.), il che può far supporre una formazione del deposito lontano dal punto di deposizione; oppure che i prodotti della zecca milanese si limitavano alla circolazione urbana. La presenza del 3,5% di monete di Siscia (seppur limitata percentualmente rispetto ad altri contesti nord-italici di riferimento dove raggiunge valori tra 12 e 8 %) può esser imputata al loro trasporto da parte di truppe provenienti dai Balcani e ivi stanziate. La presenza di monete di Postumo (0,6%) è indicativa delle vicende militari nel settore nord orientale italiano tra Impero Gallico e impero Centrale. La presenza di monete dei “Gallici” indicherebbe che la moneta veniva accettata indifferentemente dall’emittente o dal messaggio che promulgava. Nel contesto sono presenti 93 monete dei Tetrici (9% ca). Il successivo periodo 268-270 è quello più rappresentato con ben 385 monete (38% del totale) di Claudio II. Segue un 1,18% di monete (12) di Quintillio e un cospicuo numero (62 , 6,12%) del tipo Claudio DIVO. Chiudono la serie poche monete di Aureliano (11, 1,08%).
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  25. Buona Giornata @@dabbene Io sabato sarò a Napoli per l'intera giornata: il mattino per il convegno e il pomeriggio per assistere alle conferenze.
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  26. Credo che questo sia un modo per "fregare" le persone, più che un modo per "fregare" (pulire) le monete. Poi ognuno è libero e padrone di fare ciò che vuole. Senza nessuna polemica, è solo un mio personalissimo parere.
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  27. Ciao oltre a cosa potevano servire, sarebbe anche interessante capire come le trasportavano, perché se portare in giro un ottobolo Tolemaico di 90 gr era scomodo ma non vi era il pericolo di perderlo, portare a spasso una monetina di 5 mm e 0,15 gr non era semplice. Le frazioni d'argento erano la moneta spicciola (pocket change) degli antichi Greci prima dell'avvento e dell’impiego diffuso della monetazione di bronzo. Alcuni oggi sostengono che gli antichi Greci tenevano in bocca queste frazioni quando andavano e tornavano dal mercato, in base a quando scrive Aristofane nelle sue commedie. Ad es., ne ‘Gli uccelli’ un personaggio descrive sé stesso mentre alza lo sguardo di sorpresa e inghiotte accidentalmente un obolo. Ne ‘Il parlamento delle donne’ (Ekklesiazusae) un personaggio descrive sé stesso con la mascella piena di monetine per comperare della farina. Nell’Aiolosikon un personaggio descrive sé stesso con un pezzo da due oboli in bocca. Ma Aristofane parla anche di borsellini e sacchettini portamonete, e poiché gli indumenti del Greci non avevano le tasche, piuttosto di pensare che tenessero in bocca queste monetine, cosa scomoda e pericolosa, è più credibile ritenere che le tenessero in piccole borse o sacchetti. Ciao apollonia
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  28. Ciao @@fabietto83...grazie. .. è buono. .c'è il post di Massenzio ed il like di Babelone che me ne danno conferma. ...
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  29. In linea generale, l’incrostazione è qualcosa che proviene dall’esterno e si deposita sulla superficie della moneta (o medaglia o gettone). Per eliminare incrostazioni di natura inorganica si può tenere l’oggetto in acqua demineralizzata addizionata di un po’ di detersivo neutro e quindi sciacquarla a fondo, mentre per eliminare quelle di natura organica tipo depositi di materiali resinosi o cerosi è necessario un solvente organico puro come l’acetone (non però quello usato in cosmetica) o l’alcool etilico (non però quello denaturato). Invece la patina è dovuta a un processo di trasformazione chimica superficiale che ha luogo sulla moneta (o medaglia o gettone) ad opera degli agenti atmosferici o anche per contatto con altre monete o oggetti metallici ed è evidente da una colorazione delle zone interessate diversa da quella del metallo originale. Per toglierla è necessario un reattivo in grado di riportare il prodotto di ossidazione del metallo (per l’argento generalmente il solfuro) al metallo stesso. Nel caso dell’argento vi sono vari trattamenti adatti allo scopo, tra i quali si può sperimentare quello all’acido citrico. Si spreme un limone e si prepara una soluzione costituita da una parte in volume di acqua distillata e una parte in volume di succo di limone, in quantità sufficiente da tener immerso il gettone in un contenitore adatto (una fondina o un barattolo di vetro). Immergere anche uno stuzzicadenti da usare dopo il bagno per rimuovere meccanicamente i depositi. Si lascia per 24 h, si pulisce con lo stuzzicadenti e poi con un panno morbido, e infine si lascia riposare per altre 24 h in acqua distillata per eliminare l’acido citrico. Se l’esperimento non risulta efficace, si può ripeterlo nelle stesse condizioni oppure utilizzando solo il succo di limone (quindi non diluito) e aggiungendo un pizzico di sale da cucina, allo scopo di rendere la soluzione più reattiva. Altri metodi che possono dare buoni risultati per l’argento sono quelli che richiedono l’uso dell’aceto (acido acetico invece dell’acido citrico) oppure del bicarbonato di sodio e alluminio (Domopak): metodi che uno può sperimentare anche in cucina, sempre che la moglie non abbia nulla in contrario! apollonia
    1 punto
  30. la mia ansia più grande è stata quando mi sono reso conto che stavo perdendo una persona cara per colpa del collezionismo,le monete sono degli oggetti,per quanto interessanti non sono e non devono essere più importanti delle persone che amiamo, ed è per questo che ho "quasi"smesso di collezionare...
    1 punto
  31. Da questo straordinario rituale legato al culto degli antenati cominciamo a capire l’importanza del ritratto nella società romana, soprattutto quella patrizia. Lo ius imaginum era il diritto concesso alle famiglie più nobili di tenere le maschere di cera degli antenati nell’atrio della casa. Questo diritto era strettamente gentilizio. Le immagini erano conservate in armadietti di legno e aperte in determinate occasioni. Ben presto, sul finire della repubblica, le immagini di cera furono sostituite da busti marmorei, spesso replicati in diverse copie per permettere a tutti i membri della discendenza di onorare gli illustri antenati defunti. Da diritto solo patrizio, lo ius imaginum venne poi esteso a tutte le famiglie che potevano vantare membri che avevano ricoperto magistrature. Tuttavia il concetto di nobilitas rimase a lungo legato al ritratto familiare. Mario, l’homus novus, viene disprezzato “perché non ho immagini di antenati e la mia nobiltà è recente”. Segno di nobiltà era avere l’atrio della casa pieno di immagini affumicate degli avi. Il ritratto assunse quindi nella vita romana una importanza del tutto particolare, un importanza politica prima di tutto, di appartenenza ad una casta, ben prima di avere valenza artistica. E’ sul finire della repubblica che si sviluppò compiutamente il tipico ritratto romano repubblicano, espressione dell’aristocrazia senatoriale. Non stupisce, da quanto esposto, che lo stile ritrattistico della Roma tardo repubblicana sia caratterizzato da un minuzioso realismo. L’arte plebea era in voluto contrasto con l’intellettuale eleganza del mondo greco. Molti uomini recano i tratti di un’età avanzata, alla vecchiaia in sé a Roma era riservato un vero e proprio culto. Uomini troppo giovani non avrebbero posseduto la saggezza e l’esperienza per reggere le sorti della Repubblica, il senso di responsabilità richiesto a chi ricopre alte magistrature si rispecchia proprio sui volti, che non nascondono i tratti di un’accentuata senilità. Il ritratto romano intende celebrare l’austerità e la forza di volontà di una stirpe di vecchi contadini, usi alla fatica ma pieni di fierezza del loro passato e delle loro tradizioni. Mai prima di allora si era creato un tipo di ritratto che esprimesse una così totale aderenza alla realtà. Ma è proprio con questi inconsueti caratteri che è nata e si è sviluppata la ritrattistica nella tarda repubblica.
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  32. Polibio (1.VI, 53 Storie): “Quando si celebra in Roma il funerale di un cittadino illustre, questi è portato con ogni pompa nel foro, presso i rostri, per lo più in piedi, raramente supino. Alla presenza di tutto il popolo un suo figlio maggiorenne, se esiste e si trova in città, o altrimenti il suo parente più prossimo, sale sulla tribuna e parla del valore del morto e delle imprese che egli ha compiuto durante la vita. Così tutto il popolo ricorda e quasi ha sott’occhio le sue gesta; insieme a coloro che direttamente hanno partecipato alle sue imprese anche gli altri condividono il lutto, che non è soltanto dei familiari, ma diviene comune a tutti… Dopo la laudatio funebris il morto viene seppellito con gli usuali riti funebri e la sua immagine (NB: la maschera funeraria), chiusa in un reliquario di legno viene portata nel luogo più visibile della casa. L’immagine è una maschera di cera che raffigura con notevole fedeltà al fisionomia e il colorito del defunto. In occasione di pubblici sacrifici queste immagini vengono esposte e onorate con ogni cura. Quando muore un qualche illustre parente le immagini vengono portate in processione nei funerali, applicandole a persone che sembrino somiglianti agli originali per statura e aspetto esteriore. Costoro, se il morto è stato console o pretore, indossano le toghe preteste, se censore toghe di porpora e ricamate in oro se ha ottenuto il trionfo. Non è facile per un giovane che aspiri alla fama e alla virtù vedere uno spettacolo più bello di questo. A chi non sarebbe di incitamento la vista delle immagini, per così dire vive, di uomini così famosi per i loro meriti? Quale spettacolo potrebbe essere più bello di questo??”
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  33. 20 centesimi francesi 1941 Sempre carina Qualcuno mi spiega il buco?
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  34. bel soldo da 12 bagattini di Alvise Mocenigo quale? :blum: ..... 3 Alvise Mocenigo III 1722-1732 banderuola con 2 punte e fiocchi. Nessuna variante. Ciao e buona serata
    1 punto
  35. ok, grazie mille!
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  36. 1 punto
  37. Serve che sia sigillata per sapere che il perito lavora bene renato? O basta che te la venda per quello che è?magari al prezzo giusto?
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  38. Ovviamente sarei curioso di vedere le facce degli storici quando, tra qualche secolo, si troveranno davanti una "Rara-medaglia-di-un-antipapa-sconosciuto-alla-Storia"...
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  39. Sicuramente occorre incrementare la tiratura ;)
    1 punto
  40. salve, che sia un quattrino? prova a guardare il link http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIMF/2
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  41. Sancti martiri Ioanni Baptistae ora pro nobis...... Prima di scrivere, pur non essendo molto superstizioso, ho fatto qualche rito scaramantico (per intenderci quelli che possono fare solo gli uomini) per la serie non è vero ma ci credo ...... Tornando al tema centrale, a nessuno di voi è venuto in mente, se sposato o in convivenza, che la persona amata in un momento di ira gli venga un raptus e si sfoghi con i nostri piccoli amici metallici? A me personalmente è capitato qualche volta quando la mia compagna mi ha minacciato che le avrebbe vendute o regalate o danneggiate se non avessi...... Sia chiaro, lei non avrebbe mai fatto e non farebbe mai una cosa del genere perché la conosco troppo bene [o almeno penso!?!], però solo l'idea della minaccia, mi ha fatto venire qualche brivido e qualche pensierino poco lusinghiero, ma naturalmente, so che in quei casi aveva ragioni da vendere e che era esasperata per molte altre ragioni, quindi ob torto collo si obbedisce, sia per la pace che per la sicurezza delle monete.
    1 punto
  42. Regno d'Ungheria. 2 FILLER (KM# 518.1). 2 FILLER (KM# 518.2).
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  44. Medaglia che raffigura sul rovescio l’incontro di Alessandro con Diogene Quando Alessandro visitò Corinto per la prima volta, vi fu fermento nella città perché tutti erano curiosi di vedere il giovane re di cui tanto si parlava, erede di Filippo e allievo del grande Aristotele. Per avvicinarlo, per parlargli, facevano a gara uomini politici, soldati, filosofi, ma anche gente del popolo. Tutti tranne uno, il filosofo Diogene, che vagava per la Grecia portandosi appresso quella che egli chiamava “la sua casa”: una botte d’argilla dentro la quale viveva. Alessandro aveva sentito parlare di lui ed Aristotele lo aveva edotto delle teorie dei cinici, in base alle quali solo privandosi di tutto ciò che è superfluo ci si poteva liberare da ogni tipo di desiderio e quindi da ogni genere d’infelicità. Poiché il bizzarro filosofo non era venuto a fargli visita, Alessandro pensò di recarsi a trovarlo. Diogene aveva sistemato la sua botte in modo che v’entrasse il sole in una spianata vicino a una porta della città, e stava là, disteso a scaldarsi, ad occhi chiusi. Seguito dall’inseparabile Efestione e dai suoi ufficiali, Alessandro gli andò davanti e gli disse: “Salve, Diogene. Chi ti sta di fronte è Alessandro di Macedonia, e ti ammiro molto. Chiedimi ciò che vuoi e io sarò felice di dartelo.” Il vecchio aprì la bocca sdentata: “Qualunque cosa?” domandò con una vocetta stridula, senza nemmeno schiudere gli occhi. “Qualunque cosa” ripeté Alessandro. “Allora fatti in là che mi fai ombra.” Tutti tacquero sbalorditi: mai nessuno aveva osato rispondere in quel modo ad Alessandro. Ma Alessandro si spostò immediatamente e si sedette di lato, ai suoi piedi, come un postulante, congedando il suo seguito affinchè fosse lasciato solo col vecchio. E alla fine del colloquio ebbe ad esclamare: “Per Zeus, se non fossi ciò che sono, se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene!”. apollonia
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  45. Questa mi piace particolarmente, sarà per l'anno tondo e comunque per una conservazione superba. Altro pfennig, sempre di Salisburgo, coniato per Johann Ernest Thun-Hohenstein (1687-1709). Che ne dite? Qui si vede grande, ma è di 11mm di diametro.
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  46. Nella Rivista dell'esposizione internazionale 1911 di Torino i tondelli dei post 8-9 e 11 sono definiti come medagliette ricordo ufficiali
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  47. ecco un esempio di moneta in Rame Napoletana con Ritratto "Milanese" :P
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