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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/17/15 in tutte le aree
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La golosità, la voglia di avere qualcosa di particolare che altri non hanno, qualcosa di raro per dissetare la voglia di apparire. .. ma tutto ciò spesso è corredato dal piacere del bello e dall'amore per la storia e la cultura.4 punti
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Non credo ci sia un motivo particolare, per cui qualcuno comincia a collezionare qualcosa. Penso sia il classico amore a prima vista. Nel nostro caso le monete. Nel mio caso personale, ho cominciato a trattenere le 500 lire di San Marino perchè diverse da quelle italiane. Poi aggiungi le 100 e le 50 e comincia con le lire, e poi vai a ritroso finchè sono arrivato a conoscere V.E.III. A quel punto è stato un cercare e studiare. E, in tutta sincerità, ho imparato di più la storia studiando le monete che non sui libri di scuola. Un pò di numismatica a scuola non starebbe male.3 punti
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I Romani antichi , quelli dei primi 400/500 anni della loro storia , non erano assolutamente un popolo ricco di monete o di oggetti d’ argento e d’ oro , infatti quasi tutta l’ economia interna e il patrimonio personale si basavano sul bronzo , principale lega di metalli di rame e stagno con percentuale di quest’ ultimo metallo variabile tra l’8<>10% e con presenza minore di minerali secondari , metallo sul quale si fondava la ricchezza della Repubblica , il poco oro e il piu’ diffuso argento servivano principalmente per le operazioni commerciali estere con i popoli confinanti , specialmente con quelli di matrice greca . Famosa , come esempio di questa situazione di penuria di metalli nobili , e’ una frase di Marco Porcio Catone , riportata da Plutarco , che rende bene l’ idea della rarita’ e preziosita’ presso i cittadini romani della Repubblica al tempo di Catone dei due metalli nobili : quando Catone comandava una guerra in Spagna intorno al 204 a.C. , alla richiesta dei suoi Legati di Legione di dividere tra i piu’ coraggiosi dell’ esercito l’ oro razziato dopo un assedio e la conseguente conquista di una citta’ spagnola , alla proposta , rispose che non avrebbe diviso l’oro , bensi’ l’argento , in tal modo avrebbe fatto felice , ma meno ricca , una massa maggiore di soldati , anziche’ rendere ricchi pochissimi soldati se avesse acconsentito invece a dividere l’oro ; oro che sarebbe andato all’erario statale come patrimonio comune della Repubblica insieme alla rimanenza dell’argento . Famosa anche un’ altra frase di Marco Porcio Catone riportata da Aulo Gellio in Notti Attiche , XI , XVIII , XVIII : “I ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene , quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori” , frase che ricorda , specialmente nella sua seconda parte e in modo sconcertante , alcune situazioni dei nostri giorni , altra prova de : “la storia si ripete” Un altro fatto eclatante del rapporto degli antichi romani con la ricchezza ci giunge da Tito Livio , da Virgilio e da Dante Alighieri , quando raccontano il fatto di Caio Fabricio Luscino riferito alle trattative con i Sanniti prima e con Pirro dopo , questo famoso Romano antico fu’ Console nel 282 a.C. e rifiutò per due volte , nel 282 a.C. dai Sanniti , e nel 280 da Pirro , cospicui doni in oro rivolti a corromperlo , fu di nuovo console nel 278 a.C. . Da allora venne preso a modello come esempio di austerità e di disprezzo della ricchezza dagli antichi scrittori romani “parvoque potentem / Fabricium”, Virgilio , Eneide , VI 843-4 ; la sua figura venne ripresa come modello di virtù perfino da Dante, che lo ricorda nel De Monarchia come “altum... exemplum avaritiae resistendi” , cioe’ di “alto esempio di resistenza all'avidità” ed anche nel XX canto del Purgatorio , dove lo pone , seppur pagano : “ Seguentemente intesi o buon Fabrizio , con povertà volesti anzi virtute ; che gran ricchezza posseder con vizio” Questi furono solo alcuni esempi del rapporto con la ricchezza dei prischi Romani o comunque di gran parte della classe dirigente romana dell’ alta e media Repubblica romana ; purtroppo con la fine della terza guerra Punica iniziarono le guerre in Oriente che portarono a Roma grande quantita’ di ricchezze di ogni genere , ricchezze gia’ assaporate in precedenza con la conquista di Taranto nel 272 , avvenuta nel corso della seconda guerra punica . La ricchezza se non ben gestita e distribuita adeguatamente , non arreca benessere al popolo ; inoltre provoco’ la corruzione negli antichi costumi e di conseguenza ingordigia di nuova e sempre maggiore ricchezza ; forse il buon Catone , nemico della cultura greca , si sarebbe rivoltato nella tomba . Alcuni passi di alcune opere romane di epoca imperiale che meglio chiariscono l’ uso e il concetto del denaro , inteso come ricchezza : Petronio : Satyricon , 77 “Credete a me : noi valiamo per quello che abbiamo , più possiedi , più sarai considerato” Seneca : De vita beata , 26 “Le ricchezze sono al servizio del saggio , mentre comandano allo stolto” Publilio Siro : Sententiae “Il denaro è governo di tutte le cose” Plinio il Vecchio : Naturals Historia , XXXIII , 48 “...con la moneta è nata la prima causa dell'avidità...di colpo è divampata come un delirio rabbioso quella che non era più desiderio ardente ma vera fame dell'oro” Fedro : Fabulae , IV, 23 “L’uomo dotto ha sempre con sé le sue ricchezze” Fedro, Fabulae , II , I due muli e i ladri Due muli camminavano sotto il peso del loro carico : uno portava ceste colme di denaro , l'altro sacchi rigonfi di orzo . Il primo , quello dal carico prezioso , procede a testa alta e scuote con il collo la sonagliera tintinnante ; il compagno lo segue con passo tranquillo e placido . All'improvviso i briganti piombano addosso da un'imboscata e nella mischia feriscono il mulo a colpi di spada , arraffano i soldi e trascurano l'orzo di nessun valore . Allora mentre il mulo depredato piangeva la sua sorte , l'altro disse : "Sì , io sono proprio contento di essere stato trascurato , perché non ho perso nulla e non ho subito nessuna ferita" . Questo prova che la povertà mette l'uomo al sicuro ; le grandi ricchezze sono esposte ai pericoli . Marziale : Epigrammi , Libro II , XXX “Ti chiedevo ventimila sesterzi in prestito che pure a farne un regalo non sarebbe stato dono gravoso : poichè aveva ricevuto la richiesta di un collega sia felice sia vecchio e la cui cassaforte è piena zeppa di quattrini . Egli mi disse :"sarai ricco se farai l'avvocato" . Dammi ciò che ti chiedo , o Gaio , non chiedo un consiglio” Marziale : Libro IV Il povero Gauro pregava il pretore da cui era ben conosciuto di donargli centomila sesterzi : diceva che questi soli mancavano ai suoi trecentomila per poter applaudire l'imperatore da perfetto cavaliere . Il pretore gli dice : ”Tu sai che io dovrò pagare Scorpo e Tallo e volesse il cielo che bastassero centomila sesterzi ” Ah vergogna , vergogna , per il tuo ingrato forziere , indegno delle sue ricchezze ! Ciò che non vuoi dare al cavaliere , vuoi darlo , o pretore , al cavallo ? Marziale : Libro VI Ti ho chiesto , o Febo , in prestito, centomila sesterzi, perché tu mi avevi detto :” Dunque non mi chiedi nulla ?” . Tu indugi , tentenni , e tormenti te e me per dieci giorni . Ormai, ti prego , o Febo , rifiutameli . Marziale : Libro VIII , XIII Era considerato uno scemo e l'ho comprato per ventimila sesterzi . Restituiscimi il denaro , o Gargiliano : quello capisce bene . Marziale , Libro X , XV “Tu dici che non resti inferiore a nessuno dei miei amici . Ma che fai , ti chiedo , o Crispo , perché ciò sia vero ? Ti ho chiesto un prestito di cinquemila sesterzi , e tu me l'hai negato , benché la tua pesante cassaforte non riuscisse a contenere tutto il tuo denaro . Quando mi hai regalato un modio di fave o di farro , benché coloni egizi arino le tue terre ? Quando mi hai mandato una corta toga nella stagione del freddo imverno ? Quando mi è arrivata una mezza libbra di argenteria ? Non vedo altra ragione per cui ti possa credere mio amico al di fuori del fatto che tu , o Crispo , suoli spetazzare in mia presenza”. Marziale : Libro XI , LXXVI “O Peto , mi obblighi a pagarti il debito di diecimila sesterzi , perché Buccone te ne ha fatti perdere duecentomila . Non mi far pagare , ti prego , il fio per colpe non mie : tu che puoi perdere duecentomila sesterzi , perdine pure diecimila . Marziale : Libro XII , XXV “Quando ti chiedo soldi senza garanzia , mi dici : "Non li ho" ; se mi fa da garante un campicello , mi dici : "Ce li ho" : il credito che tu non dài a un tuo vecchio amico , lo dài , Telesino , ai miei cavoli , ai miei alberi . Ecco , Caro il delatore ti accusa : ti assista il campicello . Cerchi qualcuno che vada con te in esilio : vada il campicello ! Marziale : Libro IV , LXI “O Mancino poco fa pieno di gioia ti sei vantato con fierezza che un amico ti aveva regalato duecentomila sesterzi , quattro giorni fa nel circolo dei poeti , mentre si chiacchierava , hai detto che quel tuo mantello del valore di diecimila sesterzi era un dono di Pompulla e hai giurato che Bassa e Celia ti avevano dato una sardonice di tre cerchi e due acque marine . Ieri sei scappato improvvisamente dal teatro mentre Pollione cantava e fuggendo , hai detto che ti era arrivata un'eredità di trecentomila sesterzi ; stamani te ne è arrivata una di centomila sesterzi e un'altra di centomila sesterzi nel pomeriggio . Che male così grande ti abbiamo fatto noi amici ? O crudele , abbi ormai pietà e taci una buona volta . O , se codesta tua lingua non può tacere , comunicaci finalmente ciò che desideriamo ascoltare” Res Gestae Divi Augusti , 101( Testamento di Augusto ) Lasciò al popolo romano quaranta milioni di sesterzi, alle tribù tre milioni e mezzo, ai pretoriani mille sesterzi a testa, a ciascun soldato delle coorti urbane cinquecento e trecento ai legionari. Ordinò di pagare questa somma senza ritardo, perché l'aveva tenuta sempre di riserva nella sua cassetta. Fece altri lasciti d'importanza variabile, e alcuni non superavano i ventimila sesterzi; per il pagamento stabilì un anno di tempo, scusandosi per la modestia del suo patrimonio personale e dichiarando che ai suoi eredi non sarebbero andati più di centocinquanta milioni di sesterzi, perché, sebbene negli ultimi venti anni i testamenti degli amici gli avessero procurato quattro miliardi di sesterzi, egli li aveva quasi totalmente spesi per lo Stato, insieme con i suoi due patrimoni e tutte le altre eredità. Svetonio , Nerone , 30 “A proposito delle ricchezze e del denaro pensava che non vi era altro motivo di averne se non per sperperarlo , e considerava come sordidi e avari coloro che tenevano nota delle spese , mentre stimava munifici e splendidi quelli che abusavano delle loro sostanze e le dilapidavano . Ammirava ed esaltava suo zio Gaio soprattutto perché in poco tempo aveva fatto fuori le immense ricchezze lasciate da Tiberio . E così non ebbe misura né nelle sue liberalità né nelle sue spese . Per ricevere Tiridate prelevò dal tesoro ottocentomila sesterzi al giorno , e quando se ne andò gliene diede più di cento milioni . Il citaredo Menecrate e il mirmillone Spicolo ricevettero da lui case e patrimoni di trionfatori . Dopo aver arricchito l'usuraio Panerote Cercopiteco con possedimenti situati in città e in campagna , gli fece funerali quasi regali . Non portò mai due volte lo stesso vestito . Ai dadi giocò fino a quattrocentomila sesterzi per punto e andò a pescare con una rete dorata trattenuta da corde intrecciate di porpora e filo scarlatto . Si dice che non viaggiò mai con meno di mille vetture , con muli ferrati d'argento , con vetturini vestiti di lana di Canusio e con una schiera di vari corridori coperti di decorazioni e di braccialetti” Svetonio , Vespasiano , 19 “In occasione dei giochi celebrati per l'inaugurazione della scena nuovamente restaurata del teatro di Marcello , aveva anche richiamato vecchi artisti . Donò all'attore tragico Apollinare quattrocentomila sesterzi , ai citaredi Terpno e Diodoro duecentomila ciascuno , ad alcuni centomila , agli altri per lo meno quarantamila , senza contare le numerose corone d'oro . Per di più offriva spesso banchetti , la maggior parte sontuosi e completi, per far guadagnare i mercanti di commestibili . Distribuiva doni non soltanto agli uomini , durante i Saturnali , ma anche alle donne per le calende di marzo . E nonostante queste elargizioni , la sua antica reputazione di avidità non si affievolì . Gli abitanti di Alessandria continuarono a chiamarlo Cibiosacte , soprannome di uno dei loro re che era stato della più sordida avarizia . Per di più , in occasione dei suoi funerali , Favore il capo dei mimi , che portava la maschera dell'imperatore e , secondo l'usanza , imitava i suoi gesti e le sue parole , domandò pubblicamente ai procuratori quanto costavano il convoglio e le esequi e poiché quelli avevano risposto : dieci milioni di sesterzi , gridò di dargliene centomila e poi di buttarlo anche nel Tevere” Petronio , Satyricon , LXXVI (Trimalcione ) “Ad ogni modo , come gli dei han voluto , in quella casa divenni io il padrone , e il mio signore faceva tutto di testa mia . Che altro dovrei dirvi ? Mi nominò erede unico insieme all'imperatore , lasciandomi un patrimonio da senatore . Ma nessuno ne ha mai abbastanza , e così mi buttai nel commercio . Per non farvela troppo lunga , feci costruire cinque navi , le caricai di vino che in quel tempo era oro colato e lo spedii a Roma . Però , nemmeno a farlo apposta , le navi andarono a picco dalla prima all'ultima . È la verità, mica una frottola . In un solo giorno il mare si pappò trecentomila sesterzi . Credete che mi sia scoraggiato ? Manco a pensarlo : la cosa non mi fece né caldo né freddo , come se non fosse successo un bel niente . Invece feci costruire altre navi , più grosse , più robuste e più fortunate , così che tutti andassero a dire in giro che ero uno che non si scoraggia . Lo sapete benissimo , più una nave è grande , più diventa resistente . Imbarcai di nuovo vino , lardo , fave , cosmetici e schiavi . In quel frangente fu Fortunata a compiere un bel gesto davvero : vendette in massa gioielli e guardaroba e mi mise in mano cento monete d'oro . E per le mie finanze questo gruzzolo fu come lievito . Quando poi il cielo ti assiste , le cose filano ch'è un piacere . Con un viaggio soltanto mi misi in tasca dieci milioni di sesterzi . Riscattai subito la terra che era stata del mio padrone , mi tirai su una casa , acquistai schiavi e bestie da soma . Tutto quello che toccavo , cresceva come fosse stato un favo . Quando mi resi conto di esser più ricco di tutta la mia città messa insieme , la piantai col commercio e mi misi a prestare a interesse ai liberti . A essere sinceri , non lo facevo volentieri quel traffico , ma a spingermi a continuare fu un astrologo che dalle nostre parti ci era capitato per caso, un greco di nome Serapa , che quanto a consigli poteva darne anche agli dèi . Riuscì a elencarmi per filo e per segno anche quelle cose che ormai io mi ero bello che dimenticato . Sembrava in grado anche di leggermi negli intestini e poco mancò che mi sapesse dire anche quello che avevo mangiato il giorno prima . Sembrava avesse passato con me una vita intera” Petronio : Satyricon , LXXI "Qui riposa G. Pompeo Trimalcione Mecenaziano . Gli decretarono il sevirato mentre lui era assente . Pur potendo far parte di qualsiasi decuria di Roma , non lo volle . Devoto , forte , leale , anche se venuto su dal nulla , lasciò trenta milioni di sesterzi , senza mai dare ascolto a un filosofo . Salute anche a te" Come riporta Petronio , Anche numerose epigrafi funerarie esaltano o condannano la ricerca della sfrenata ricchezza , sintomo che i beni terreni erano considerati anche dai pagani in modo completamente opposto . Sotto , probabile busto di Marco Porcio Catone , il Censore , in eta' avanzata , volto che ben si adatta all' austerita' del personaggio ; Riproduzione di gemma antica raffigurante Marco Porcio Catone , il Censore , in eta' matura3 punti
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Il bisogno di un piccolo mondo nel quale esercitare gestione e padronanza totale!3 punti
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Buongiorno, questa fa parte delle prime monete, dell'inizio della collezione del Granducato di svariati anni fa.. immagini prese dall ultima asta Varesi, catalogata da lui BB/SPL FIRENZE Regnante COSIMO III DE' MEDICI Periodo (1670-1723) Tipo Piastra 1680. Pucci 33/33b Di Giulio 119 MIR 327 Ag g 31,07 Conservazione BB÷SPL questa è la piastra che il Di Giulio identifica come, Piastra 1680 col Busto Grande e più maturo di Cosimo III con legenda non interrotta R2 il bavero c'è quasi tutto e anche i capelli, ben centrata e con patina di raccolta. mi piaceva la raffigurazione del tipo "gotta" del Granduca che era nel momento di maggiore importanza del suo Governo che durò quasi 50 anni.. saluti fofo2 punti
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In questo Post ci occupiamo solo delle Pietre dure incise in epoca greco romana , tralasciando quelle risalenti all’epoca babilonese , assira ed egiziana che ci porterebbero troppo lontano nel tempo appesantendo anche il discorso . La civilta’ romana fu estremamente completa , variegata e funzionale in tutte nelle sue manifestazioni , lasciando a noi posteri infinite opere , dalle grandi costruzioni ai piccoli oggetti , meravigliosamente e diversamente belli , di cui oggi non ammiriamo che dei pochissimi e miseri avanzi della loro primitiva magnificenza , ad esempio : costruzioni che ancora suscitano meraviglia , il diritto , sul quale si basano le leggi moderne ; il primo e duraturo esempio di unita’ europea , unita’ mai piu’ realizzata successivamente , se non per brevissimi periodi ; ma oltre che averci lasciato queste grandiosita’ materiali ed istituzionali , non vanno dimenticate quelle che vengono definite , arti minori , tra le quali , la numismatica per quello che riguarda le monete e le pietre incise per la glittica , veri capolavori in miniatura . Vorrei soffermarmi proprio sulle pietre incise , pietre che erano incastonate generalmente su anelli per uomo , ma anche per le donne , specialmente in collane , bracciali ed orecchini ; quelle montate su anelli da uomo , in particolare negli uomini di alto rango : nobili , uomini di Stato ed anche Imperatori , di cui un tipico esempio fu il famoso anello d’oro di Augusto con pietra in nero Onice o in rossa Corniola , incisa con un Capricorno , simbolo del potere e dell’ affermazione in campo sociale , indossato prima da Agrippa quale erede designato da Augusto all’ Impero , poi morto Agrippa , fu ripreso da Augusto che voleva consegnarlo al secondo erede Marco Claudio Marcello , ma che dopo la morte di questo secondo erede fu infine consegnato a Tiberio suo successore ufficiale ; questi anelli con pietre incise venivano spesso usati anche come sigilli per garantire e certificare l’ autenticita’ di un documento ufficiale premendo il castone dell’ anello , dalla parte della pietra , su della cera fusa colata e in parte rassodata , sul bordo finale del documento , insomma la gemma incisa incastonata in anello era per molti personaggi come l’attuale “carta di identita” che faceva riconoscere l’ autore del documento da parte del ricevente . Naturalmente con l’ Impero , aumentata la ricchezza generale , molti potevano permettersi un anello con pietra anche senza essere come minimo Cavalieri , cioe' dell' ordine Equestre , come avveniva per legge , durante la Repubblica ; chi poteva permetterlo si adornava di questi anelli in oro o in argento con pietre incise oppure lavorate a Cammeo , cioe’ con figure in rilievo , oppure grezze solo lucidate , per risparmiare sul lavoro di incisione ; i meno abbienti ricorrevano invece ad anelli in bronzo , semplice o dorato con il castone sempre in bronzo solamente inciso , senza pietre . Le pietre incise venivano lavorate da abili incisori , spesso Greci o Orientali , le cui incisioni , cioe’ i temi delle figure , venivano scelte dai clienti o lasciate alla sensibilita' dell' incisore insieme alla qualita’ piu’ o meno alta di incisione ; le migliori opere dei migliori incisori portavano da un lato la firma dell’ autore , aumentandone di molto il prezzo e il valore generale dell’ opera finita . Questa arte manuale secondaria , ma dalla quale nascevano veri e propri capolavori in miniatura , non era inferiore alle arti maggiori , anche per il motivo che l’ artefice lavorava su materiali durissimi da incidere , tipo : Corindoni , Berilli , Quarzi , Calcedoni , Diaspri e altri minerali per glittica simili , con superficie disponibile ridottissima dovuta all’ utilizzo in anello , al massimo di 2/3 centimetri ma generalmente inferiore , questa arte minore si chiamava : Glittica Uno degli incisori piu’ famosi di pietre dure dell’ antichita’ fu il Greco Pirgotele che firmo’ le sue opere , incise tra altre la pietra da suggello di Alessandro Magno , altro fu Satireio dell'epoca di Tolomeo I , Dioscuride , originario dell'Asia Minore , contemporaneo di Augusto al quale forse consegno' il primo anello imperiale , poi Aspasio , celebre per avere riprodotto in una gemma famosa , ora nel Museo Nazionale Romano , il busto della statua fidiaca di Atena Parthenos . Passato l’ Impero Romano , l’ arte della glittica quasi scomparve , fino a riprendere grande impulso nel Rinascimento quando si risveglio’ l’ interesse verso il mondo classico dell’ antica Roma ; da questa data in poi fiorirono i “falsi” di pietre dure incise , “falsi” solo nel termine che queste opere rinascimentali venivano a volte fatte passare per originali dell’epoca romana , ma nulla toglievano all'arte e alla grandissima qualita’ di incisione ; anche oggi esiste un fiorente mercato semi nascosto di queste pietre , spesso opera di incisori orientali cinesi e giapponesi , ma anche di incisori del medio oriente come in antico , i quali pero' a volte usano spesso al posto delle vere pietre dure , del semplice vetro fuso colorato e con figure incise stampate a caldo , ma questa non e' piu' arte , un occhio esperto non si farebbe pero' ingannare . La tecnica usata dagli antichi incisori consisteva nel lavorare le pietre grezze prima dandogli la forma voluta ' in genere ovale , da inserire alla fine del lavoro nel castone dell’anello o di altre montature , quindi si lucidava la pietra con polveri abrasive provenienti da pietre di uguale o maggiore durezza , dopo chi si procedeva al lavoro di incisione con un trapano ad archetto con punte di ferro duro che , per vincere la durezza della pietra , erano intrise di polvere o di piccoli diamanti provenienti in antichita’ dalla sola India con la quale l' Impero romano aveva costanti contatti economici , oppure con smeriglio proveniente dalla Grecia intriso di olio per ridurre l' attrito . Il motivo per cui si sono trovate migliaia di antiche pietre incise , quasi sempre senza anello , nel corso degli scavi secolari , e' perché in massima parte venivano tolte e gettate via , senza valore , da chi cercava solo oro e argento , come dai Barbari nei tempi delle invasioni , solo in minima parte dipendeva invece da distacco naturale dal castone . Botteghe di incisori e venditori di pietre dure finite , abitavano anche il Foro Romano2 punti
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La prima repubblica portoghese 10 CENTAVOS. Romania. Karl II° (1893 — 1953). 50 LEI. L'Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. 1 КОПЕЙКА. La Francia. Terza Repubblica. 5 CENTIMES. Svezia. Gustaf V (1858 — 1950) 2 KRONOR. (300 ° anniversario dell'insediamento in Delaware) La moneta raffigura la nave "Kalmar Nyckel", che ha dato l'ancora nella baia di Delaware a metà del mese di marzo 1638, diventando il primo nella storia della nave svedese che ha raggiunto le coste dell'America.2 punti
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Monete e studio e' un binomio perfetto......ma aggiungerei anche per capire e riflettere sulla nostra identità , sulle nostri radici , e se inizi, non finisci più......2 punti
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Non è un rovescio imperiale, ma repubblicano, perciò fuori "concorso". Però permettetemi di menzionare nella galleria dei rovesci più suggestivi la galoppata solitaria di Luna in biga sotto un cielo con enormi stelle. Emozionante! :)2 punti
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Credo che Milano avesse ben poca autonomia decisionale e che fosse soltanto uno stato vassallo del potere spagnolo. Emblematico il colletto alla spagnola come tentativo di imposizione di un carattere esotico, non "italiano". Purtroppo il catalogo Lamonetiano non è completo e non ho molti testi su Milano, ahimé, ma come si sono evolute le coniazioni, dagli Sforza ai francesi agli spagnoli? Come sono cambiate le raffigurazioni del mezzo scudo da quando è stato coniato? N.2 punti
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sono tornato e sono felicissimo. mi siete mancati. mi e' mancato il forum, mi e' mancato condividere con voi la mia passione, sono felice e non vedo l'ora di interagire e comunicare con tutti voi. un abbraccio sincero a tutti, davvero, grazie per essermi stato vicino. per ora i problemi di saluti li metto da parte. max2 punti
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Ecco .... ragioniamo così e facciamo bene. Bene? Siamo persone oneste. Comperiamo da persone oneste. Oneste? Qualcuno di noi non lo è ... è nella logica, ... assumerà i suoi rischi. Alcuni che vendono non sono onesti, .... molti di questi vendono per vie trasverse, alcuni per vie ufficiali (monete acquistate da privato, che firma una generica cessione, monete che vengono dichiarate agli organi ufficiali che se questi non hanno niente da rilevare diventano "pulite"). Casi estremi, ... normalmente, nella stragrande maggioranza dei casi siamo onesti noi che acquistiamo e sono onesti coloro che vendono. E monete da vendere pulite veramente, che se erano nella terra lo erano tanto tanto tempo fa, ce ne sono in numero enorme. Rischi? Ce ne sono, ovvio ... Ma non esageriamo. Io son felice di non essere un collezionista di monete classiche, perché quei rischi non li corro, ... ma non vedo la ragione per cui un appassionato onesto di quelle monete non possa acquistarle da un onesto professionista ed essere abbastanza tranquillo. Se tutti ragionassero come te dove arriviamo ? .... Non sposarsi perché la moglie potrebbe chiedere il divorzio e mangiarti la casa, ... non cercare amici perché potrebbero rivelarsi non veri amici, ...? Timori ci possono essere, ... ci sono, ... ma non rinunciamo alla nostra passione, .... comperiamo onestamente, da chi riteniamo onesto, quello che il "fuoco" che abbiamo dentro ci fa desiderare di possedere. Non è nelle decimali la grande cultura numismatica, ... è nelle antiche, classiche o medioevali. Rinunciarci? No.2 punti
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2013B Tiratura: 1.477.000 Condizioni: BB Città: Milano2 punti
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Salve a tutti! :) Oggi mentre ascoltavo un pò di musica (Echoes - Pink Floyd) e sistemavo alcune monete riflettevo... Perchè collezioniamo? Nel nostro caso specifico stiamo parlando di monete ma ovviamente ci sono tante e tante forme di collezionismo.. Ho provato a darmi una risposta da solo ma non ci sono riuscito.. Cos'è che ci porta a collezionare secondo voi?1 punto
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Buonasera, presento il nuovo arrivo: FIRENZE Cosimo I de’Medici, 1537-1574. I Periodo, Duca della Repubblica Fiorentina 1537-1557. Scudo d’oro. Au gr. 3,30 Stemma a cuore ornato di fogliame sormontato da corona. Rv. Croce gigliata. CNI 10 var.; Galeotti 5-2/3; Fried. 286 Raro. Il titolo di “duca della Repubblica Fiorentina” venne conferito a Cosimo da Carlo V dopo che il Senato di Firenze lo aveva nominato “capo primario della città di Firenze e suo dominio”. questo è il primo scudo di Cosimo che riporta la corona sopra lo stemma, simbolo del passaggio di potere. la moneta a differenza di molte altre ha meno ribattiture e fratture di tondello, è quasi perfetta, le foto sono fatte purtroppo dal cellulare, ma se riesco le aggiungo con la macchina fotografica. presenta i gigli sulla sfera, ha quasi tutto il bordo perlinato a orologio e la moneta è ben centrata per il tipo. presenta una leggera ribattitura o schiacciatura da conio sul diritto alla lettera X e al rovescio sulla I moneta che di solito non ha leggibile la legenda.. molto fresca in mano, direì eccezionale per la tipologia. chiedo parere anche all'amico @@dizzeta @@dabbene @@rorey36 @@min_ver e a chi vuole..1 punto
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Ciao vorrei postare questa foto, tratta dal catalogo del mio amico Agrippa, putroppo andata perduta. Per qualche ragione, che ignoro, era catalogata come Leone I Vi dice qualcosa?1 punto
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Ritratto volto a sinistra con corona radiata, tipo Scudo d'oro del sole, ma senza sole1 punto
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Anche se come ho già detto su questo terreno non mi sento troppo a mia agio, vorrei aggiungere una piccola riflessione su di un particolare che fino ad adesso non è stato evidenziato...mi riferisco alla testina di S. Ambrogio messa in leggenda, elemento che sa molto di sforzesco e che vedo impresso solo su quei mezzi ducati dove al rovescio è riportato lo stemma. Invece nelle due tipologie con al rovescio il patrono (MIR 309 e 310) non vedo nessuna testina, probabilmente Milano era già fin troppo rappresentata, visto appunto il rovescio dominato letteralmente da S. Ambrogio tra l'altro in pose tutt'altro che pacifiche. E qui chiedo a voi esperti del periodo: cosa portò alla produzione di tipologie con il rapporto Milano/Spagna così differente? Io vedo una sorta di discontinuità, due tipi con una Milano guerriera, forte seguiti da quattro tipologie dove la Spagna si impone su tutta la moneta, mentre Milano si deve accontentare solamente di qualche millimetro (e nemmeno nel campo..). Vi leggo sempre più interessato :hi:1 punto
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Il mezzo ducato napoletano di Filippo II è una moneta di circa 15 grammi, dunque mi sembra di capire più pesante del mezzo scudo, ma è quella che per analogia è più simile ad esso. Fondamentalmente il regno di Filippo II si divide in due periodi: quello che va dal 1554 al 1556 col titolo di Principe di Spagna e quello assai più lungo di Re di Spagna (1556-1598). I mezzi ducati possono dividersi in maniera semplicistica in quattro macro-gruppi: i primi due tipi (con testa nuda e con testa coronata) del primo periodo e analogamente altri due per il secondo. C'è anche chi li distingue a seconda della presenza della data o meno. Quello presentato da @@dabbene è del secondo periodo e con data. In particolare rispetto all'esemplare milanese si nota, come già accennato, una espressione austera, una certa plasticità nella rappresentazione della capigliatura e una certa attenzione ai dettagli del busto corazzato. I mezzi ducati per Napoli sono monete tipologicamente comuni, ma non sono esenti da difetti di conio. L'esemplare mostrato è di già tutto rispetto. Se si guarda al rovescio, ovvero allo stemma, mille varianti esistono di questa moneta sia a livello degli ornamenti che delle forme dello stesso stemma.1 punto
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Studio e investimento secondo me arrivano dopo. All'inizio è curiosità, che come qualcuno a scritto più sopra, diventa golosità. A mio parere la scintilla è il desiderio di possedere qualcosa di bello e non totalmente conosciuto che scatena il collezionismo... poi arrivano approfondimento e razionalità.1 punto
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Dai....proviamo lo stesso a fare questo confronto spericolato :blum:....mi armo con i mezzi che ho, il buon MIR NAPOLI del caro amico Davide Fabrizi e via.... Rimango per il confronto sul campo dei coronati e sui mezzi ducati, trovo e vedo che sono sempre radiati, almeno mi sembra, la fattura è migliore dei milanesi, i tratti sono precisi, barba, naso, mento aguzzo, abbiamo a Napoli le sigle dietro al capo di Filippo II, ne prendo uno da Artcoins Roma, è del 1575 un MIR 174/7, il busto è decisamente sul senile, certamente nel ducato possiamo apprezzare più particolari in particolare dal volto in giù, ma giusto per dare una idea....non sono belli questi confronti e non ci sarebbe solo Napoli volendo ?1 punto
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In effetti su certe monetazioni i Periti hanno manica larga inoltre per le rarità sotto una certa datazione adottano da R ad R10. Altro fatto importante riguardo i libri dobbiamo calcolare che prima dell'entrata di internet nella Numismatica le monete erano molto meno "visibili" alcuni pezzi e spesso inediti o unici lo dobbiamo grazie al web dove tutti i collezionisti in qualsiasi parte del Mondo senza spostarsi da casa possono vendere,acquistare o far vedere le loro monete. I libri prima del 1999 riguardo alcune cose sono da prendere come "vecchi" e da aggiornare,forse anche fino al 2002.1 punto
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Ciao Nikko e grazie della risposta! So che il follis andrebbe più appropriatamente chiamato nummus e che molti propendono per la datazione da te illustrata. Solo per conoscenza voglio fare un esempio di un libro nel quale si ritiene al contrario che si debba considerare le monete in oggetto come nummus fino al 348: "Coinage in the Roman Economy, 300 B.C. to A.D. 700" di Kenneth W. Harl, esimio professore americano, dove ad esempio viene allegata una tabella in cui viene confrontato il peso e il grado di fino dei nummii (li definisce proprio così) dal 305 al 348. Ho letto questo libro ed è estremamente dettagliato e preciso. Degli estratti, tra cui la tabella (pag.164) che ho menzionato, sono visibili in googlebooks: https://books.google.it/books?id=5yPDL0EykeAC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Purtroppo il libro completo, essendo protetto da copyright, è disponibile solo se acquistato cartaceo (che io possiedo)1 punto
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Confermo, davvero molto bello. Uno dei primi libri che ho preso sulla monetazione siciliana.1 punto
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Difficile dare una risposta universale ma secondo me sono tre i prinpipali motivi Studio Investimento Voglia di possedere Una persona puo'avere uno o piu' motivi ma secondo me questi sono i principali1 punto
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Sono riuscito a trovare più informazioni, molto probabilmente la iniziali voglio dire: B eata V irgo S ine PE ccato OR iginale C oncepta Che ne dici? :)1 punto
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C'è poca bibliografia sull'argomento, credo comunque che delle linee guida arrivassero dalla Real Casa, anche se poi nel Ducato di Milano il responsabile diretto era il Governatore. E le grida, i provvedimenti erano emanati di norma a suo nome. Per quanto riguarda la materia puramente monetaria venivano fatti degli editti e degli ordini emanati dallo stesso Ducato di Milano. Forse potremmo essere e definirla una autonomia controllata, un qualcosa del genere, d'altronde per esempio per i conii venne chiamato Leone Leoni per dirne uno..... Nel Ducato giravano monete locali, monete forestiere, giravano monete imitate, contraffazioni, anche falsi e per esempio anche monete internazionali tipo lo scudo d'oro col sole raggiante sopra la testa con corona radiata del Re . Su Internet trovate quest'ultima riflessione sulle monete internazionali e sull'organizzazione del Ducato di Milano ai tempi della dominazione spagnola, è in slides ed è di Luca Gianazza, è interessante e chiarisce alcuni punti sull'argomento, anche se secondo me il campo è ancora da studio....1 punto
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Prendo spunto da questo ultimo intervento ( mi piace che intervengano i giovani in questa discussione, a differenza di chi ha una lunga militanza e avrebbe molto da dire....chissà perché da parte di alcuni non si vuole intervenire in alcune discussioni generaliste, di riflessione, ma stare solo sulla propria zecca, sul tecnico di competenza, è bello condividere anche questi spunti, sempre parere personale....) ed esce dal precedente post il forum COME UN PORTO SICURO, dove andare, chiedere, confrontarsi....ecco Lamoneta sicuramente lo è ....c'è sempre ogni giorno, ogni ora, in qualunque parte del mondo....sapete che potete contare sempre su di lei.... E poi ultimo aspetto, nel forum ci sono anche tanti utenti soli, e avendo questa passione, quale miglior modo per stare in COMPAGNIA ATTIVA, possiamo anche dire IMPARARE INSIEME, è poi la CONDIVISIONE, che è la base del forum, ecco perché onestamente speravo in qualche autorevole intervento in più....non fa niente....1 punto
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Posso risponderti parzialmente, non si tratta della Madonna di Guadalupe,la scritta potrebbe essere questa : Beata - Vergine Santissima - Protegi E - ORate(pregate)- C?, questa scritta è la prima che mi capita di vedere! Sentiamo anche altri pareri. Ciao Borgho.1 punto
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Regno d'Ungheria. 20 FILLER. 50 FILLER. 2 PENGÖ. 5 PENGÖ (900 anni dalla morte di Stefano (István) I).1 punto
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Qualche annetto fa me lo sono fatto..... però è vuoto e le monete sono custodite in altro luogo....... saluti TIBERIVS1 punto
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@@dabbene se vai avanti con questi post tra un po' dovrai pubblicare "Onde numismatiche vol. II" :hi: Personalmente il Forum ora come ora lo vedo prevalentemente come mezzo per tenersi in contatto, per riflettere insieme, con il punto di forza degli interventi da parte di Numismatici con appunto la N maiuscola. Il bello è proprio questo, almeno per me. Si studia, si commenta una moneta non solo "tra gli amici del circolo" ma si da l'opportunità di fare lo stesso a tutti gli Utenti, indipendentemente dalla distanza fisica. LaMoneta è quindi un modo intelligente di usare l'informatica, di usare la tecnologia in maniera attiva, e questo secondo me oggi non è poi così scontato...è certamente più facile "spegnere" il cervello e andare in una trance intellettuale...purtroppo...1 punto
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Caro Eros, intanto un abbraccio, spero di rivederti presto.... si, lo devo ammettere è un vero peccato....pensando in particolare a quanti potrebbero intervenire su una tematica come questa e mi riferisco in particolare a chi ha vissuto il forum anche più di me e da questo ha tratto giovamento....ma così è ....almeno sembra....di più non si può fare, sarebbe accanimento insistere e questo non va bene.... Tu hai però detto un'altra parolina magica .....CUORE.....ma io aggiungerei insieme a questa UOMINI e DONNE, il forum è scambio di informazioni di scienza numismatica, storia, analisi di monete, ma dietro alle monete, alla storia, ci sono e ci sono stati sempre uomini, non dimentichiamolo mai, che hanno fatto la storia nel bene e nel male, che hanno ideato le monete, le loro iconografie, i loro messaggi, le hanno anche coniate, le hanno utilizzate, spese, ora noi le collezioniamo, le studiamo, ma dietro a tutto questo c'è sempre l 'UOMO col suo IO, col suo essere, le sue idee, i suoi comportamenti, lo stesso forum è fatto non da nick ma da uomini e ad essi comunque in primis dobbiamo sempre rivolgerci, parte tutto sempre dall'uomo.... Tu dicevi CUORE, è importante, in tutto, nella vita, in ogni ambito e in ogni azione, so che oggi siamo nel materialismo totale, nel consumismo, prevale l'individualismo, ma se non c'è cuore è tutto più triste e arido, anche in un forum ci può stare e ci deve stare il cuore, in certi interventi, anche se strettamente scientifici, lo si avverte lo stesso, mettiamocelo quando capitano le occasioni....anche il cuore è una componente di un network, forse pensandoci, in fondo, in fondo....la più importante....e mi scuso se probabilmente ho annoiato alcuni, la prossima volta cercherò di fare un post divertente, almeno ci proverò.... :blum:1 punto
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Ecco il monetiere verniciato e con i pomelli! Mancano ancora le "griglie" e il velluto...1 punto
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Ho editato parte di un post, ricordo ancora che la discussione si trova ancora supervisionata dalla commissione disciplinare. Ho appena editato parte di un post, non accetto che vengano denigrate qui le forze dell'ordine, la polizia postale, lo ricordo, ne fa parte.1 punto
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Ciao @@deas , a me pare ci sia un po' di confusione nell' articolo , primo perché l' Oricalco non e' di colore rossastro bensi' piu' vicino al colore dell' Oro , da cui il nome latino Oricalco , nome che dal greco significa invece "Rame dalla montagna" . E' un metallo , per quello che conosciamo , non naturale , cioe' artificiale in quanto lega di Rame e Zinco ed e' conosciuto come lega da quasi tre millenni in quanto piu' duro e resistente del Bronzo antico composto da Rame e Stagno . Quello che riporta Platone come esistente ad Atlantide come minerale naturale potrebbe essere stata della semplice Calcopirite o Pirite , che all' aria tendono ad imbrunire , anche se il colore fresco di questi due minerali e' piu' simile all' Oricalco che al Rame , quindi non rossastri ; mentre un minerale naturale rosso e' il Cinabro , principale minerale del Mercurio , minerale ben conosciuto dai Greci e ritenuto di natura divina perché lavorato "divorava" l' Oro . Insomma azzarderei una fantasia o una imprecisione mineralogica di Platone affermare che l' Oricalco veniva estratto nelle montagne di Atlantide come metallo naturale . Un articolo completo sul tema citato da deas : http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&uact=8&ved=0CCwQFjABahUKEwj0pu_Ms9jGAhVEZ3IKHRNzAG4&url=http%3A%2F%2Fepochtimes.it%2Fn2%2Fnews%2Foricalco-il-leggendario-metallo-di-atlantide-trovato-in-un-relitto-di-2600-anni-453.html&ei=n9ajVbRbxM7JA5PmgfAG&usg=AFQjCNEs439AApgcq_91z8YlCRIxRGj4lA&bvm=bv.97653015,d.bGQ Lingotti in Oricalco trovati in mare davanti a Gela , Sicilia1 punto
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Puoi anche modificarlo tu se hai 5 minuti, in alto dal pc basta cliccare sul tasto modifica :good: Scusate l'OT1 punto
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Taglio: 2€ 2005 sede vacante Nazione: vaticano Anno: 2005 Tiratura: ? Condizioni: bb+ Città: cassolnovo 2 euro sede vacante 2005!!! :crazy: :crazy: :crazy: p.s. scusate la qualità della foto ma è fatta col cellulare di corsa!1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Olanda Anno: 2007 Tiratura: 200.000 Condizioni: qSPL- Città: Bruxelles1 punto
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Nel post precedende ho condiviso con i lamonetiani la medaglia di S. CARLO del XVII secolo, a me personalmente tanto cara, con al rovescio l'icona della Santa Sindone, invitando a leggere a pag. 2 post 37. Oggi il Santo Padre è a Torino ha pregato davanti alla Sindone e per richiamere l'attenzione di una esposizione precedente posto un diploma dell'Ostensione del 1898. Cliccando sull'immagine si ingrandisce1 punto
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Buon giorno ho appena trovato questa con millesimo 2007 è buona da tenere? Io non colleziono per anno1 punto
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Attirandomi le ire dei compilatori di cataloghi e dei loro sostenitori ti consiglierei di rivolgerti direttamente al Mercato. Al di la' dei cataloghi e' il Mercato che fa i prezzi 'veri', ovvero quelli di scambio. Se consulterai le vendite all'asta , che si susseguono ormai frequentissime, potrai trovare a quanto vengono scambiate le monete di tuo interesse. Ogni moneta fa poi storia a ae' in dipendenza non solo di elementi oggettivi, conservazione, patina, freschezza etc che influiscono sul prezzo, ma anche soggettivi se, ad esempio, per una vendita vi sono fue o piu' collezionisti agguerriti che se la contendono o magari in un'altra vi e' disinteresse e si trova l'occasione. Il mercato delle monete - da un punto di vista di analisi economica - e' altamente imperfetto, per questo e' divertente e ci puo' scappare l' occasione...1 punto
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Per me le polacche son le più belle! (Quella in allegato e un pezzo da 10 zlotych prova che non riesco a trovare :( ) -donty-1 punto
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La moneta di velia postata è molto interessante, tuttavia la leggenda mi insospettisce un pò per la mancanza del lambda. Errore di incisione?1 punto
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