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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/28/15 in tutte le aree
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Dunque ragazzi, È la terza discussione di seguito che devo moderare in quanto tutte sfociano, alla fine, in qualche attacco o insulto... La chiudo direttamente, non vedo spazio tra voi per ulteriori spunti di interesse. Ricordo, inoltre, che questo è un forum di numismatica e che la sezione agorà non è stata creata per discutere di argomenti extra numismatici in modo sistematico, bensì per fornire una zona di colloquialità più generica. Non vedo tuttavia alcuna colloquialità in questa discussione.5 punti
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Recentemente mi sono posto una domanda : abbiamo parlato nel tempo tanto dei denari ottoniani di Lucca, di Pavia, ma di Milano poco... eppure ci sarebbe molto da dire e molto è stato detto e forse altro si dirà ancora.... Mancava un po' di bibliografia specifica sull'argomento, ora è arrivata e le scuse allora sono poche....il MIR Milano di Toffanin, il BDN Materiali 12 ( che trovate anche on line ) di Gianazza, il recente Crippa sull'epoca medievale....e allora dico esercitiamoci anche un po' e vediamo se abbiamo capito e cosa ci potrebbe essere ancora da dire ....da dire c'è sempre.... E allora i libri ci sono....mancano le monete....una mi è capitata ed è il meglio per la leggibilità e conoscenza che si può avere per queste monete. E' un Ottone III di Sassonia, nella monetazione milanese non è semplice riconoscere un Ottone II da un III, non abbiamo il TERCIVS della pavese, le leggende sono uguali, bisogna andare su altri particolari.... Parto dalle leggende : D/ + IMPERATOR, OTTO disposto a croce R/ AVG + MED IOLA NIV a tutto campo su quattro righe Peso gr. 1,18 - diametro 18 mm., AG Gli ottoniani milanesi in generale hanno delle loro caratteristiche comuni, vediamone alcune : 1) scodellatura ( o a bordo rialzato per Travaini) 2) Immobilizzazione tipo per OTTO al diritto disposto a croce 3) nome città sempre più evidente Accenno solo qualche motivo ( e ce ne possono essere tanti altri ...) per catalogare questo come Ottone III e non II 1) i pesi diminuiscono ( circa da 1, 25 gr. a 0, 80 ) 2) i diametri diminuiscono circa 18 mm. contro per Ottone II circa 20 - 21 mm. ( anche il diametro interno è più piccolo ) 3) La R è chiusa e non aperta come in Ottone II ( con la stanghetta e non senza per essere più chiaro ) 4) lettere più piccole e ad alto rilievo 5) frequenti schiacciature di conio al diritto che non permettono la totale leggibilità della leggenda ( in questo caso siamo un po' nell'eccezione ) 6) cerchi perlinati di solito irregolari o incerti 7) cambiamenti nelle lettere, nei cunei, globetti, nella crocetta o nelle crocette e per questo lascio a voi.... 8) le O di OTTO disposte orizzontalmente Vi lascio un pò divertirvi , la leggibilità è totale, direi che è un pezzo per tutti, da divulgazione, per conoscere le lettere e altro, occhio alla crocetta, alla G inclinata col cuneo, al NIV, alla M e a come è la P....basta ho forse detto troppo.... :blum:2 punti
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@@pedro_88 Se osservi bene, vedi le due perline di prosieguo che ho segnalato che ci sono prima e dopo la pulitura a dimostrazione che non c'è stata modifica,quelle sopra la " I " da te citate sono state ripulite dal residuo ferroso e sono riemerse di più dal flan dando l'impressione di modifica e se aggiungi anche la diversa esposizione fotografica il quadro si completa ,se poi tu sei convinto del contrario naturalmente è il tuo giudizio personale ed in ogni caso va rispettato. Saluti Babelone2 punti
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Buona Domenica ... tanto per non farci mancare nulla :pleasantry: http://www.ebay.de/itm/Italien-Venedig-Silber-Grosso-1-93gramm-19-5mm-Giovanni-Sorenzo-1312-1327-/291496094281?pt=LH_DefaultDomain_77&hash=item43de856a49 notate quei triangolini posti sotto il vessillo. Mai visti segni simili. Nel rovescio guardate il sopracilio sinistro del Cristo ... :pardon: non sembra anche a voi che ci siano delle lettere e dei numeri, oppure è il caldo che mi fa vedere cose che non ci sono? luciano2 punti
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Buongiorno, il tuo soldo da 12 bagattini dell'Erizzo ha una variante. Al R/ ha DEFEN NOSTE invece che del normale DEFENS NOSTER. Fra i soldi quelli dell'Erizzo sono tra i più comuni.Ciao2 punti
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Da ingegnere potrei essere d'accordo con te, ma non lo sono. Ma su questo forum è meglio parlare di numismatica e non di analisi matematica. Forse dovresti ripassare il concetto di limite e di punto di accumulazione. Lascia perdere questo topic. Meglio chiuderlo. Grazie @@Reficul @@incuso2 punti
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sapete dove sta la "carognata"..utilizzare massimo Dapporto per la pubblicità..una persona che ha un volto rassicurante..specie per gli anziani...2 punti
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Buonasera, credo che su aste pubbliche non sia mai passata e non si sia mai vista di questa tipologia e in questa conservazione e definizione inoltre di difficile apparizione sul mercato (moneta priva di screpolature di metallo e con bei rilievi, non tosata) : Piastra Ferdinando dei Medici R3 secondo il Di Giulio Piastra col Redentore Genuflesso d=43 mm Piastra 1601. AR 31,93 g Al diritto: Busto a destra corazzato e paludato. Al rovescio: Battesimo: il Redentore , genuflesso , poggia col ginocchio su una zolla erbosa ed ha le braccia conserte. Nel campo non figurano le onde del Giordano, ed alle spalle del Cristo manca la roccia. Data in esergo. ex provenienza artemide aste invenduta : http://www.deamoneta.com/auctions/view/21/474 l'epoca d'oro del periodo del regno dei Medici avvenne sotto Ferdinando 1 dei Medici : Biografia[modifica | modifica wikitesto] La giovinezza[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando era il quinto figlio maschio del granduca Cosimo I de' Medici e di Eleonora di Toledo, figlia di Don Pedro Álvarez de Toledo, viceré spagnolo di Napoli. Fu fatto cardinale nel 1562 all'età di soli 14 anni, subito dopo la morte del fratello cardinale Giovanni. A Pisa la malaria uccise sia la madre Eleonora sia i piccoli Giovanni e Garzia, fratelli di Ferdinando I, e lui rimase l'unico a sopravvivere. Negli anni successivi soffrì di tubercolosi. Gli anni di regno[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando I succedette sul trono del Granducato di Toscana a suo fratello Francesco I de' Medici nel 1587, a 38 anni. A Roma, come cardinale, Ferdinando aveva già dato prova di essere un abile amministratore. Fondò Villa Mediciacquistando molte opere d'arte che poi riportò a Firenze quando ascese al trono granducale. Mantenne l'ufficio di cardinale anche dopo essere diventato granduca fin quando, per ragioni dinastiche, dovette abbandonare la porpora per sposare Cristina di Lorena nel 1589. Il matrimonio venne celebrato anche da alcuni dei più grandi artisti dell'epoca con uno spettacolo, attualmente conosciuto con il nome di Intermedi della Pellegrina. Busto e targa commemorativa di Ferdinando I de Medici a Pisa Alla sua morte, nel 1609, aveva quattro figli, dei quali il primogenito Cosimo II de' Medici, che ereditò la corona granducale all'età di 19 anni. Claudia (1604-1648), l'altra figlia di Ferdinando, sposò Federico Ubaldo Della Rovere, duca d'Urbino, ed in seconde nozze Leopoldo V d'Austria. Statua equestre di Ferdinando I inPiazza della SS Annunziata. Per molti aspetti Ferdinando I fu l'esatto opposto del suo fratello e predecessore Francesco. Ristabilì il sistema giudiziario, riorganizzò le corporazioni, i dazi e soprattutto l'apparato burocratico e promosse una riforma fiscale. Fu sinceramente interessato al benessere dei propri sudditi. Incoraggiò il commercio e guadagnò molta della sua ricchezza attraverso l'istituzione, in tutte le più importanti città europee, di banche controllate dai Medici.[senza fonte] Un suo editto di tolleranza verso gli ebrei e gli eretici (la cosiddetta Costituzione Livornina) fece di Livorno un porto franco per numerosi ebrei spagnoli che erano stati espulsi dalla Spagna nel 1492 e per altri stranieri. Fece deviare parte del flusso dell'Arno in un naviglio che migliorò sensibilmente gli spostamenti commerciali tra Firenze e Pisa. Grazie ad un progetto d'irrigazione, da lui promosso, fu possibile rendere coltivabili molti terreni, da Pisa a Fucecchio, dalla Val di Chiana, fino alla Val di Nievole. Politica estera[modifica | modifica wikitesto] In politica estera Ferdinando I cercò di rendere indipendente la Toscana dall'influenza asburgica (per il rientro in toscana e la conquista dello stato di Siena i Medici si erano dovuti affidare agli eserciti imperiali). Dopo l'assassinio diEnrico III di Francia nel 1589, si alleò con Enrico IV di Francia, che stava lottando contro la Lega Cattolica. Ferdinando garantì il suo appoggio finanziario ad Enrico e lo incoraggiò a convertirsi al cattolicesimo. Quando il re francese si convertì, Ferdinando usò tutta la propria influenza per fare in modo che il papa accettasse tale conversione. Enrico non mostrò grandi apprezzamenti per questi favori e Ferdinando lasciò raffreddare la loro relazione, mantenendo la sua amata posizione d'indipendenza. Si riavvicinò agli Asburgo dopo la perdita del saluzzese e combinò il matrimonio fra suo figlio Cosimo II e l'arciduchessa Maria Maddalena d'Austria, sorella dell'imperatore. Militarmente, spalleggiò sia Filippo III di Spagna nella campagna d'Algeria, che il Sacro Romano Impero contro i turchi. A causa di queste imprese dovette aumentare le tasse dei suoi sudditi, ma sembra che anche questi servigi non riuscirono a liberarlo del tutto dalla subordinazione agli Asburgo; infatti, nel suo testamento del 10 ottobre 1606 si legge che il suo successore « ...non manchi... di essere verso S.M. cattolica et la corona di Spagna obsequente et divoto, conforme all'obbligatione che seco si tiene, maxime per lo Stato di Siena... » Promosse la formazione di un'efficiente marina da guerra e sconfisse più volte le flotte dei pirati (Costa Berbera 1607) e turche (Famagosta 1608, Bona 1609). Gli affreschi delle sue imprese militari, eseguiti da Bernardino Poccetti, si possono vedere ancora oggi nella Sala Bona di Palazzo Pitti. Il mecenatismo[modifica | modifica wikitesto] In campo artistico Ferdinando I non mancò di tener fede alla grande tradizione di mecenatismo dei Medici: commissionò il Forte Belvedere al Buontalenti; fece eseguire la statua di suo padre Cosimo I, che ancora oggi campeggia in Piazza della Signoria, dal Giambologna. Completò il sistema delle ville medicee, facendo costruire le ville di Artimino e dell'Ambrogiana. Inoltre fece edificare il Forte di San Giorgio e le Cappelle Medicee nella chiesa di San Lorenzo. Protesse ed incoraggiò l'attività della Camerata de' Bardi che avrebbe posto le basi per la grande stagione delmelodramma e, in seguito, dell'opera lirica italiana. Nominò capo incisore della zecca fiorentina Gasparo Mola. Gli succedette il figlio primogenito Cosimo II de' Medici. Tentativo coloniale[modifica | modifica wikitesto] Ferdinando I fece anche l'unico tentativo italiano di creare una colonia nelle Americhe.[1] organizzando una spedizione nel Brasile settentrionale e nelle Guiane che partì nel 1608 dal nuovo porto ingrandito di Livorno.[2] La spedizione comandata dal capitano inglese Thornton, al ritorno a Livorno nel 1609 dal suo viaggio esplorativo in Amazzonia, trovò deceduto da pochi mesi Ferdinando I ed il suo progetto coloniale venne annullato dal successore Cosimo II (il galeone "Santa Lucia" usato dal capitano Thornton tornò a Livorno con molta informazione e materiale da studio -da aborigeni a pappagalli tropicali[3]- dopo avere fatto scalo a Trinidad, ed era pronto ad imbarcare coloni originari di Livorno e Luccaper portarli in Sudamerica nell'area dove oggi esiste la Guyana francese). « Nei primi anni del Seicento Ferdinando I di Toscana accarezza il sogno di un piccolo impero africano; poi valuta la possibilità di una colonia brasiliana. Il 30 agosto 1608 l'ingegnere fiorentino Baccio da Filicaia, sul quale torneremo, gli invia una lettera da Lisbona. In essa ricostruisce la conquista del Brasile e spiega le ragioni del declino della colonia lusitana. Neanche un mese più tardi Ferdinando fa armare una caravella e una tartana nel porto di Livorno e le affida al capitano Thornton. Il viaggio è in realtà preparato da tempo – la lettera di Baccio ha soltanto accelerato un programma già stabilito - e il granduca ha persino chiesto a Robert Dudley una pianta dell'Amazzonia, da quest'ultimo esplorata nel 1595. Dudley consiglia a Thornton di cercare l'oro sulle rive del Rio delle Amazzoni e dell'Orinoco. Ferdinando ordina più prosaicamente di caricare balle di merci e di fondare, se possibile, un avamposto commerciale. Thornton naviga per quasi un anno: approda in Guyana e in Brasile, esplora il Rio delle Amazzoni e l'Orinoco, rientra facendo tappa alla Caienna e a Trinidad. Il 12 luglio 1609 è di nuovo a Livorno, ma non trova nessuno cui riferire la propria impresa. Il 7 febbraio di quell'anno il granduca è morto e a Firenze non si pensa più alla possibilità di fondare una colonia o un comptoir commerciale oltreoceano.[2] »1 punto
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@@pedro_88 anche io eresie in quello che hai scritto non ne ho lette, sinceramente; inizierei col tentare immergendo la moneta in acqua molto calda, il comune mastice va via facilmente, si ammorbidisce e poi lo tiri via con le dita; altrimenti proverei con un acetone per unghie, ma, ti dico, lo farei su una moneta mia; segui il consiglio di dare uno sguardo nella sezione conservazione e restauro. per il resto poni sempre e comunque con la massima tranquillità qualsiasi domanda tu ritenga opportuno. saluti.1 punto
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Ma si, è sicuramente tra lo splendido ed il fdc... Poi quel quarto di punto in più o in meno bisognerebbe darlo con la moneta in mano.. Non stiamo discutendo se sia un bb o un qFdc come già visto in altre discussioni...1 punto
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Siamo sicuri che è stata modificata? ..io penso di no...1 punto
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Nessun problema figurati ... Bellissima città Amsterdam , ci sono andato coi miei qualche anno , mi ricordo che c'era un mercatino una volta a settimana con anche qualche monetina ma poco .. In compenso ci sono dei bellissimi antiquari dalle parti del Rikjimuseum ( non so come si scrive :) ) .... Per il portale per seguire le aste inglesi Quasi tutte sono su The Saleroom.com ... Ti devi registrare con un tuo account e poi ti devi registrare ogni volta per l asta di tuo interesse e devi attendere l autorizzazione della casa stessa ... A differenza di Deamoneta o sixbid con thesaleroom tu segui le aste in diretta live , come se tu fossi in sala1 punto
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Questa moneta è presente solo nel Dattari-Savio, con un numero che non riesco a leggere, essendo scritto a matita ed il libro è una fotografia di quello repertoriato dal Dattari, ma non tutte le monete presenti in queste foto poi sono riportate come numero nel Dattari con legende. La numero 368 esiste ed è LI-E, questa in vece è L-IE. Sul fatto che ci sono pochi ritrovamenti di queste monete di Traiano, cioè tetradrammi, è strano in quanto in moneta enea ci sono svariate tipologie e numero di oboli, dramme.1 punto
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Se il peso è gr.4 è una lira ,la mancanza di 1 grammo ci sta tutto e mi sembra d'intravedere la N di zecca Napoli.1 punto
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Il FS è una speciale lavorazione iniziata per le medaglie e poi per le monete da collezione.In molti scambiano dei FDC particolarmente splendenti per FS ma sono due cose differenti si usurano diversamente,patinano diversamente e non sono fatte ,le seconde,per il contatto,lo smercio,la circolazione quindi si rovinano molto di più se non tenute molto bene.1 punto
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ciao, non me la sono sentita di condannarla a priori senza un immagine HD. se tu mi avessi chiesto, la compreresti con le sole immagini della vendita, ti avrei risposto di no. Relativamente a chi vende, e sulla preparazione in generale, se ne è ampiamente parlato. Sai la monetazione greca, soprattutto di area continentale è assai ampia ed è difficile essere dei tuttologi. Diciamo, che pezzi con certe caratteristiche, prima di essere posti in vendita, potrebbero essere fatti valutare, da chi conosce di più la tipologia. Al limite, saltare l'immediata vendita, per poi porla o meno nella prossima. Forse, cè anche troppa fretta di vendere e di realizzare... in bocca al lupo skuby1 punto
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In queste condizioni il peso non puo' assolutamente corrispondere ma essere notevolmente inferiore. Anche stabilire l'autenticita' la vedo dura; qua urgono i superesperti. Ciao1 punto
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ti posto quella che ho preso io qualche giorno fa fondo specchio http://postimg.org/image/7akgrntuj/1 punto
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A me sembra che una richiesta - visti i rapporti di ricerca intercorsi con la d.ssa Giove - potesse essere sufficiente, ma per carità assecondiamo le (piu' sicure si spera) vie burocratiche Nel frattempo segnalo che anche il Garrucci riporta l'esemplare della coll. Santangelo alla tav 104 n. 3 della sua monumentale opera. L'autore non segnala altri esemplari mentre sappiamo che nella coll. Santangelo (1866) vi erano due esemplari (nn. 4018/4019). L'enciclopedica monografia di NOE - JOHNSTON rd. ANS) registra l'esemplare della Gulbenkian, descritto da Robinson nella prima parte del catalogo - straordinario - del magnate armeno , al n. 70 (e illustrato nelle tavole) , con provenienza (c'era da stupirsi ?) Jameson (n. 290 illustrato tavola XIV. Un esemplare mi sembra manchi nella pur vastissima collezione dell'ANS (se non ho visto male ), non ho potuto controllare la situazione nella collezione del British , mentre - sempre se non mi è sfuggito qualcosa - noto una perlatro singolare assenza anche nel RUTTER - Historia Numorum La testa è attribuita dal Robinson a Dioniso piuttosto che ad Apollo1 punto
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peso, materiale e diametro li controllerò alla ricezione, per ora ne ho solo le foto. Mi sono fidato del fatto che il venditore sembrasse onesto (un migliaio di feedback per vendita monete tutti decisamente positivi). Magari gli ho comprato l'unico falso che ha messo in vendita, che sfortuna :cray:1 punto
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Mi concentro al momento sulla questione degli emioboli con i tipi Protome di toro fluviale a d./Ruota. Fa parte della serie degli emioboli-oboli cosiddetti "barbarisierten", ossia frazionali barbarici, che circolarono ampiamente nel territorio occupato da Ducezio e probabilmente per lui. Sono emissioni non ufficiali che riprendono tipi di zecche note, soprattutto Siracusa, Gela, Leontinoi. Il Boehringer nel 1929, nel suo Corpus sulle prime monete d'argento di Siracusa, ha destinato un capitolo a queste emissioni "barbariche" e i tipi con Protome di toro fluviale/Ruota sono indicati a pagina 257 ai nn. B75 e B76 (dove B sta a indicare appunto barbarico). Ecco il testo (con traduzione a matita di mio padre): e le relative foto: In pratica B75 è caratterizzato dalla presenza di lettere SV RA fra i raggi della ruota (che si ritrovano anche in altri emioboli barbarici), mentre B76 è anepigrafo. Il figlio Christof Boehringer, nel 1970, in occasione di un congresso sulle emissioni dei centri siculi fino al tempo di Timoleonte, ha pubblicato un dettagliato articolo in tedesco, intitolato "Die Barbarisierten muenzen von Akragas, Gela, Leontinoi und Syrakus im 5. Jahrhundert v. Chr.", pubblicato negli Atti del Congresso, come supplemento al volume 20 degli Annali dell'Istituto Italiano di Numismatica, a pag. 157-179, seguita da resoconto di interessante discussione in italiano a p. 179-190. Riporto sotto i 9 esemplari illustrati in questo articolo, a tavola XXIV, per il più comune tipo B76 (anepigrafo). Essi attribuite a copie barbariche di Gela e classificate anche con Jenkins B21 - B29: 1) London g. 0,29 (= Jenkins B 21) 2) Berlin g. 0,26 (= Jenkins B 22, 1) 3) Paris F 464 g. 0,24 (= Jenkins B 23) 4) Paris F 465 g. 0,22 (= Jenkins B 24) 5) Berlin g. 0,26 (= Jenkins B 25) 6) Berlin g. 0,34 (= Jenkins B 26) 7) Berlin g. 0,26 (= Jenkins B 27) 8) Berlin g. 0,26 (= Jenkins B 29, 1) 9) Berlin g. 0,36 (= Jenkins B 29, 2) Per il tipo B75 è da osservare che esistono incroci di conio, col conio del rovescio in comune con una testa maschile. Il Boehringen nel 1970 conosceva questi esemplari, pure essi attribuiti a Gela: 12) Berlin g. 0,25 (= Jenkins B 37, 1 = Boehr. 1929 B 75,1) 13) Berlin g. 0,26 (= Jenkins B 37, 2 = Boehr. 1929 B 75, 2) 14) Paris 1201 g. 0,32 (= Jenkins B 37, 3 = Boehr. 1929, B 75, 3) Il realtà i nn. 12-13 hanno una testa molto grande e le zampe del toro in corrispondenza del collo sono molto sottili. Il rovescio risulta essere combinato anche con una testa tipicamente siracusana (classificata al n. B 38): 10) Berlin I-B g. 0,26 (= Boehr. 1929, B 38, 1) 11) Paris g. 0,25 (= Boehr. 1929, B 38, 2)1 punto
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Ciao@@Pistola84 si per certi versi. ma se guardi le foto 7 ed 8 riportano FII nello scudetto come in quella da me postata ed è praticamente lo stesso conio. La tua moneta (che potrebbe essere un falso d'epoca) ha il puntino divisorio attaccato alla I in modo da dare l'impressione della F rovesciata. Ma è sicuramente il materiale che dà l'indicazione maggiore. Poi ti invito a guardare il peso ed il diametro che tu non hai indicato. Devi sapere anche che a volte le foto sfalsano la moneta ed è per questo che siamo molto cauti nel dare giudizi. Buona domenica1 punto
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Aggiorno la situazione, specialmente per chi non legge bene tutta la discussione (anche se sarebbe comunque utile rileggerla). Resto in attesa delle ricerche promesse dalla Dr.ssa Giove, curatrice del medagliere di Napoli, anche se credo che tra un pò andrebbe sollecitata, visti anche i suoi vari impegni. Nell'occasione approfitterò a inoltrare la richiesta per le immagini dei pezzi indicati dai numeri del catalogo Fiorelli che sono coinvolti nella storia e naturalmente di eventuali altri esemplari della stessa coppia di conii. In genere a una richiesta di immagini (col solito pagamento dei diritti di riproduzione) si risponde, solo che questo è un momento poco opportuno a causa dei lavori di ristrutturazione nel medagliere. E' probabile che farò la richiesta a fine estate, quando i lavori dovrebbero essere terminati. Quindi al momento sono in stand by...1 punto
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Ciao, moneta gradevole ancora con la sua patina. Vedo macchioline di sporco, ma non la pulirla, giusto una lavatina semplice con acqua e sapone neutro se proprio devi, con le mani e senza strofinare (asciugala tamponando). E' autentica e vale circa 20/25 euro.1 punto
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Oltre alle monete già presenti per questo regnante aggiungo quest'altra venduta da Art Coins Roma asta n°16 lotto n°745 per € 730 + diritti Pierreale:Pietro II d'Aragona(1337-1342) Zecca di Messina ,argento mm.22 gr.3,19) Riferimento:SPAHR n°11 --Salutoni -odjob1 punto
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Beati voi!! Intuisco che dalle vostre parti fa caldo --Salutoni -odjob1 punto
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Soldo da 12 bagattini del doge Francesco Erizzo (1631-45) http://www.ebay.it/itm/VENEZIA-SOLDO-DA-12-BAGATTINI-FRANCESCO-ERIZZO-1631-1646-/3805537573261 punto
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Io credo che la scritta IHS non sia da attribuire direttamente ai Gesuiti, quanto piuttosto ad una farmacia dal nome tipo "al Gesù", poi a Venezia sappiamo ci sono innumerevoli toponimi derivanti da "Gesù", Gesuati, ecc. O forse, dato che spesso "a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire" (Guglielmo di Occam), potrebbe essere semplicemente una sigla religiosa di buon augurio come spesso se ne vedono ovunque a Venezia, basta passeggiare ed è pieno di IHS sugli stipiti delle porte, nelle chiese e anche nelle piccole ancone agli incroci delle calli. Magari si voleva intendere che quella teriaca era in un certo senso benedetta? Marketing ante litteram?1 punto
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E' stata acquisita consapevolmente, non è stato sicuramente un caso.1 punto
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anche a mio avviso sono semplici curiosità. come gia ben fatto osservare da piergi00, scudi e lire presentano difformità a dozzine dai modelli originali. Questo non ne aumenta valore o rarità. ciao per curiosità, quale conservazione è stata attribuita alla moneta? Il rovescio è sicuramente da BB, il dritto come spesso accade paga invece un appiattimento marcatissimo dei rilievi sul viso del re, da MB1 punto
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Bellissimo il denaro postato da Giancarlo, poi dice quel "la mia prima" che ci fa stare piacevolmente in attesa ;) Sia per l'esemplare della Cronos 8 sia per quello del post 12 direi che siamo decisamente ad Ottone III, vedo nel secondo una crocetta al diritto abbastanza definita (si riescono a distinguere le braccia della croce, per quanto sempre simile ad un quadrato e ben diversa da quella del primo esemplare postato in discussione). Per quanto riguarda l'Ottone II postato Giancarlo penso che il rettangolo al centro del monogramma sia voluto, le basi della T sono infatti realizzate con un punzone triangolare (cuneo) e non con uno di forma rettangolare. Vorrei sottolineare come nelle emissioni pavesi (e, seppur con una forma diversa, anche in quelle lucchesi) il monogramma ottoniano con le O in verticale abbia le T diritte, non ruotate con le basi verso il centro. I denari milanesi presentano invece un monogramma più raccolto, se mi passate il termine,che almeno ad un primo impatto non sembra spezzato in tre righe.1 punto
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Eh... ultimo acquisto purtroppo budget finito ero indeciso con un 50 pesos mexico, ma quella mi ha attirato di più. Questa è del mio secondogenito. Ma sicuramente per Natale qualcosa d'altro uscirà. In fondo che cavolo lavoro da 25 anni.1 punto
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non mi esprimo mai in termini di prezzi e sigle, ma secondo me è un gran bel pezzo. complimenti!1 punto
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Ciao a tutti, apro questa topic per festeggiare assieme a voi i 1000 messaggi raggiunti sul forum interagendo con altri utenti che come me amano maneggiare tondelli e scoprirne le storie che essi celano Grazie di esistere :D1 punto
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@@numa numa Quanto scritto ti fa onore ma, anche se spesso le istituzioni e i suoi funzionari (anche MIBAC) sono persone stimabili ed oneste, ciò non sempre è vero. Globalizzando i problemi numismatici ricordo un fatto eclatante e inquieatante che riguarda la Collezione Reale di Palazzo Massimo a Roma. Ci racconta @@elledi nel suo bel libro "Stato e Collezionismo: Indagine sulla Numismatica" dell'increscioso fatto delle 20 lire aquila araldica del 1808, moneta pressochè unica, sostituita con falso nella CR, come tale scoperta dalla GF, ritrovata nella casa di un consulente del Museo (al tempo deceduto e giunta in possesso della vedova), mai fotografata e che la Direzione Museale negò essere mancante e fosse mai stata rubata, con assoluzione degli imputati e restituzione della moneta in legittimo possesso alla vedova del compianto. E ricordo, questa volta a Napoli e in ambito diverso, i fatti riguardanti il furto di preziosi volumi dalla biblioteca dei Girolamini ad opera (o comunque complicità) del Direttore (consulente MIBAC) http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/23/biblioteca-girolamini-confermata-in-appello-la-pena-per-lex-direttore/997758/. Si tratta forse di casi isolati? Forse ... o forse no! Citando il Cardinal Mazzarino (e Andreotti che riprese la frase) "a pensar male si fa peccato, ma ci s'indovina quasi sempre"1 punto
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@@claudioc47: non è possibile prescindere dalla brillantezza dei fondi nel valutare una moneta in alta conservazione. Qualcuno in qualche messaggio precedente si chiedeva come fosse possibile distinguere se i segnetti presenti su di una moneta sono di contatto dovuti al processo di produzione, oppure sono dovuti a una sia pur minima circolazione: ebbene, in molti casi è proprio il lustro di zecca e quindi la brillantezza a distinguere una moneta mai circolata ma con segnetti di contatto dovuti alla coniazione, da una moneta in alta conservazione, ma che ha circolato. Se una moneta è stata immessa in circolazione e ha subìto alcuni passaggi di mano prima di essere tesaurizzata, il lustro avrà subito un parziale ma visibile deterioramento. Una moneta particolarmente sfortunata può uscire dalla zecca con una miriade di segnetti di contatto, ma manterrà sempre il lustro completo (a meno che qualcuno in zecca l'abbia presa in mano con le mani sporche e l'abbia maneggiata per bene). Poi è chiaro che una moneta come l'ultima postata è chiaramente un esemplare "fortunatissimo", nel senso che ha un lustro che abbaglia ed è pure pulitissima (termine che io uso in maniera non letterale: mi piace parlare di moneta "pulita" quando ha i fondi pressoché intatti ed esenti da qualsiasi tipo di segno) a livello di rilievi e di fondi.1 punto
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Caro @@Paolino67, Rispetto la tuo opinione e concordo: l'esistenza di temi "caldi" può creare contrasti. Ti faccio presente che tutto dipende, però, dalla buona educazione delle persone. Ci sono soggetti che, per azzannare senza pietà, non hanno bisogno di temi "caldi", basta loro non essere d'accordo su una variante di conio, sul grado di conservazione di una moneta, sulla falsità o meno di un pezzo: forse si divertono così. Riuscirebbero a litigare anche discutendo sul grado di avvenenza fisica della Lollobrigida o della Loren. Per quello che mi riguarda, sono sul forum da quasi quattro anni, scrivo poco, ne so poco, ma leggo ed imparo molto e sono grato alla struttura. Non ho mai ricevuto alcun avvertimento nè ho segnalato alcun post allo staff e, soprattutto, non ho mai litigato con nessuno. E' che mi piace frequentare il forum e, quindi, rispetto le sue regole. Quando mi capita di incontrare uno "scontroso", saluto e mi metto da parte, se lo scontroso è "troppo scontroso" utilizzo il tasto che mi consente di non visualizzare i suoi interventi (che è un modo ancora più elegante di ignorarlo). Polemarco1 punto
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Nel passare in rassegna monete con il motivo dello scudo macedone sul diritto ho trovato questo bronzo di Alessandro con il gorytos sul rovescio che non è pubblicato dal Price ma dalla Liampi. KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. Æ 13mm (3.59 g). Uncertain mint in Asia Minor. Struck after 323 BC. Macedonian shield / Bow in bow-case and club; [K?] above, grain ear below. Price -; Liampi 160-2. VF, dark green patina, a little rough. Rare type. apollonia1 punto
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Non sarà il modo più ortodosso per analizzare i punzoni, però credo renda abbastanza bene l'idea che è emersa Per quanto riguarda la particolare crocetta al diritto..è molto curata sebbene il diametro della moneta porti verso Ottone III. Il peso è una via di mezzo tra le emissioni di Ottone III e II...moneta prodotta in un periodo di transizione?1 punto
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Non è del 1972-75 circa, è proprio dell'anno 72 equivalente al nostro 1983 (1911+72) :good: Il loro calendario parte dal nostro 1911 (l'anno della fondazione della Repubblica Popolare taiwanese. 年二十七國民華中 Traduzione letterale: 年 anno 二十七 72 國民華中 Nazione Centrale formula: 2 + (10 x 7) = 72 e quindi 1983 http://en.numista.com/catalogue/pieces1587.html ciao Questa è la mia - anno 80 十八 - 19911 punto
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@@alcatraz89 A me non sembra che quella che hai postato sia Fdc. Le monete in acmonital dalle foto non è facile graduarle, quindi potrei anche sbagliare. Per confronto ti allego la foto della mia ! Lira 1940, qFdc/Fdc, giudica tu. Per la lira 1901 dalla foto è alquanto difficile dare un giudizio, almeno per me. ma credo che non andiamo al di là del Bb.1 punto
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Gentili lettori di lamoneta.it, sono contento di annunciarvi che un piccolo passo nella battaglia legale contro l'IPZS è andato in porto. A seguito di atto di citazione davanti al giudice di pace, l'IPZS, attraverso il loro ufficio legale ha contattato il mio avvocato ed ha offerto una transazione. UDITE UDITE... restituzione dei 4.500€ previo riconsegna del cofanetto.... (si trattava della Storia della Lira - serie completa in argento). Questo risultato è stato possibile grazie ad una perizia del PERITO NUMISMATICO dott. Umberto MORUZZI di Roma e di una attestato da parte del proprietario della casa d'aste ACR Auction Dot. Giuseppe BERTOLAMI e colgo l'occasione per ringraziarli pubblicamente per la loro professionalità e disponibilità. Per chi dovesse aver bisogno, a breve il mio avvocato metterà a disposizione un indirizzo di posta elettronica dedicata per chi volesse ottenere la restituzione come ho fatto io.1 punto
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Bisogna incoraggiare sempre tutti, io ho visto gente brava, giovani... azzoppata ai primissimi post...è sbagliatissimo....lasciateli esprimere e poi eventualmente conduceteli per mano... Non fate come quello che mi disse ai primi post, su un argomento complesso, ritorna tra un paio d'anni con un argomento simile quando ti sarai accreditato.....io sono ritornato due anni dopo con lo stesso argomento :blum:....però sul forum, e il bello è questo, siamo tutti uguali, pari dignità, certamente chi sa deve con sapienza accompagnare nel percorso....così si dovrebbe fare....e qualche mi piace dateli ogni tanto a chi merita....incoraggiano e aiutano....ma anche un bravo, vai avanti....1 punto
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Nel Forum non ci sono né possono esserci foristi VIP e foristi non VIP. Il giorno che così fosse, il Forum sarebbe morto o quanto meno avrebbe perso molti dei suoi pregi, uno dei quali - fondamentale - è che tutte le opinioni di tutti i foristi hanno sempre pari dignità e sono ugualmente meritorie di essere prese in attenzione e considerazione.1 punto
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Cavallo rampante. ANCIENT COINS. GREEK. Kingdom of Macedon, Philip II (359-336 B.C.), Silver Tetradrachm, 14.51g, 12h. Mint of Pella, struck c.323-315 B.C. Bearded head of Zeus facing left, wearing a laurel-wreath. Rev. Φ I Λ I Π - Π OY , young male rider, naked and holding palm-branch, on a horse prancing right, Θ below the horse’s raised foreleg (Le Rider pl. 18, 436-9; SNG ANS 430; cf Prospero, lot 298). Lightly toned, well-struck and extremely fine. Rare left facing variety. apollonia1 punto
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Ciao. Non ho capito se il titolo di questa discussione ("Dogana svizzera e tasse") è riferito, in realtà, agli oneri doganali italiani cui è sottoposto l'oro da investimento proveniente dalla Svizzera e diretto in Italia. Comunque, visto che pare esserci confusuione sul concetto di "oro monetato da investimento", la cosa migliore mi sembra essere quella di riportare il primo comma dell'art. 344 della Direttiva 2006/112/CE del Consiglio dell'Unione Europea del 28 novembre 2006, che ne fornisce, inequivocabilmente, la nozione: Articolo 344 1. Ai fini della presente direttiva, e fatte salve altre disposizioni comunitarie, sono considerati «oro da investimento»: 1) l'oro in forma di lingotti o placchette di peso accettato dal mercato dell'oro, di purezza pari o superiore a 995 millesimi, rappresentato o meno da titoli; 2) le monete d'oro di purezza pari o superiore a 900 millesimi, coniate dopo il 1800, che hanno o hanno avuto corso legale nel paese di origine e che sono normalmente vendute a un prezzo che non supera dell'80 % il valore sul mercato libero dell'oro in esse contenuto. Sull'oro in forma di lingotti o placchette, mi pare che non ci siano problemi. Per "l'oro da investimento monetato", riporterei il link, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, relativo all'elenco delle monete d'oro (per il 2014) che rispecchiano le indicazione dell'art. 344 precedentemente citato, precisando come tale elenco non sia tassativo, in quanto, come espresssamente riportato, vi possono rientrare anche altre monete d'oro che avessro gli stessi requisiti e che fossero state omesse dall'elenco. http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52014XC0508(01) Tutto questo "oro da investimento" è soggetto al regime speciale di esenzione dall'IVA Detto questo, è evidente come per "oro monetato da investimento" non si intenda, necessariamente, l'oro monetato "puro" (che comunque, se rspetta le condizioni poste dall'art. 344, sarà anch'esso considerabile "oro da invesimento"). Invece, non è mai considerato "oro da investimento" e quindi non gode di esenzione IVA: - l'oro monetato di purezza inferiore a 900/1000; (si considera sempre "oro numismatico"); - l'oro monetato di purezza pari o superiore a 900/1000 ma coniato prima del 1800 (si considera sempre "oro numismatico"); - l'oro di purezza pari o superiore a 900/1000 che non ha avuto corso legale nel Paese di origine e che viene venduto ad un prezzo che supera dell'80% il valore di mercato dell'oro contenuto nella moneta (anche questo, ai fini dell'applicazione dell'IVA, si considera sempre "oro numismatico" e quindi l'IVA si paga). Questo è quanto..... Se non siete d'accordo con la precedente esposizione, sarebbe auspicabile citare a confutazione norme, circolari o pareri di Uffici.....astenendosi possibilmente dall'esporre sensazioni personali, "sentito dire" o "ma io credevo che....". Trattandosi di un argomento tecnico, sarebbe quanto mai utile affrontarlo, appunto, tecnicamente e non "ad orecchio". Saluti. M.1 punto
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