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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/26/15 in tutte le aree
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Ho ripulito la discussione, ricominciamo pure a discutere partendo dal pdf dell'Artbonus postato da @@vitellio. petronius4 punti
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Un pezzo di 50-centavos 1935 messicano coniate in argento ,420, 27mm di diametro, con un peso di 7,97g. La stessa punta in argento prezzi che ha portato alla rinascita di 1935 il grande 10- e 20-centavos di monete di rame (notgeld messicano!) ha causato l'argento in questo 50-centavos 1935 per essere ridotto a una finezza anemico di ,420 (si noti la scomparsa della solita "0.720" alla testa dell'Aquila). Queste monete—un tipo di un anno—recare il marchio di zecca di città del Messico, e molti sono stati infatti colpiti lì (c.10,799,150), ma grandi numeri sono stati coniati anche presso le zecche americane a Philadelphia (25.000.000), Denver (17.000.850) e San Francisco (18.000.000). L'monete americana 1935 per il Messico è una vera stranezza. Messico ha raramente bisogno molto aiuto soddisfare i propri requisiti di monete, e quale aiuto è necessario solitamente è stato più confortevole sempre da fonti europee. Infatti, solo precedente istanza di aiuto coniatura americano era nel 1906-07 come ottenere nasce il nuovo conio "ESTADOS UNIDOS". (Compreso l'unica monete di New Orleans per un altro paese). Non fino al 1949 una zecca americana ancora colpirebbe monete messicane—e quelli sono stati intesi per il nazionalista cinese. Ma torno questi pezzi 50-centavo e 1935. L'invenzione americana riflette la relazione di Messico e Stati Uniti molto migliorato del tempo, e suggerisce anche che il Messico bisogno un sacco di 50-centavos molto rapidamente. La denominazione non fosse stata prodotta dal 1925—modo alimentazione era probabile stretto comunque—e l'economia del paese migliorando stava mettendo pressione su moneta forniture al momento molto alta dei prezzi d'argento sono stati ulteriormente riducendo la loro disponibilità. Ma l'emergenza fu di breve durata e lunga tradizione buone monete d'argento del Messico si è riaffermata rapidamente. Molto rapidamente si è riaffermata—ho letto che questi pezzi di 50-centavo 1935 furono demonetizzati il 28 agosto 1936. (Questo particolare esempio supporta certamente quella data). :) v. ------------------------------------------------------------------- A Mexican 1935 50-centavos piece struck in .420 silver, 27mm in diameter, with a weight of 7.97g. The same spike in silver prices that led to 1935’s revival of the big copper 10- and 20-centavo coins (Mexican notgeld!) caused the silver in this 1935 50-centavos to be reduced to an anemic fineness of .420 (note the disappearance of the usual “0.720” at the eagle’s head). These coins—a one-year type—bear Mexico City’s mintmark, and many were indeed struck there (c.10,799,150), but large numbers were also coined at the American mints in Philadelphia (25,000,000), Denver (17,000,850), and San Francisco (18,000,000). The 1935 American coinage for Mexico is a real oddity. Mexico has rarely needed much help meeting its own coinage requirements, and what help it has needed it has usually been more comfortable getting from European sources. In fact, the only previous instance of American coining help was in 1906-07 as the new “ESTADOS UNIDOS” coinage was getting established. (Including the only New Orleans coinage for another country.) Not until 1949 would an American mint again strike Mexican coins—and those were intended for the Nationalist Chinese. But back to 1935 and these 50-centavo pieces. The American coinage reflects the much-improved Mexican-U.S. relationship of the time, and suggests too that Mexico needed a lot of 50-centavo coins very quickly. The denomination hadn’t been produced since 1925—so supply was likely tight anyway—and the country’s improving economy was putting pressure on coin supplies at the very moment high silver prices were further reducing their availability. But the emergency was short-lived, and Mexico’s long tradition of good silver coins quickly reasserted itself. Very quickly reasserted itself—I have read that these 1935 50-centavo pieces were demonetized on 28 August 1936. (This particular example certainly supports that date.) :) v.3 punti
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Sono altre le monete fuori luogo @@vandalo85 .... Qui se non c'era la foto del "prima" tutti questi interventi scandalizzati non ci sarebbero stati ed al loro posto ci sarebbero parole di lode per il bel ritratto e la bella patina verde con inclusioni marroncine...siamo onesti! Il 95% delle monete antiche sono piu' o meno restaurate, anche i BB e gli MB...prima questo ci entra in testa meglio è... E il restauro se fatto bene e ci permette di apprezzare e leggere meglio una moneta, ricavandone anche una certa gratificazione estetica che appaga la nostra ricerca del bello, uniformando un po' colori e superfici senza intaccare il modellato creato dall'incisore antico...secondo me non è da demonizzare ed è anzi auspicabile in molti casi di monete obliterate e problematiche. Qui si è andati un pelo oltre con qualche aiutino a bulino, ok, ma da qui a falsificare e mistificare ce ne passa!3 punti
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Regno di Albania. Zog I°; 1 franco 1935 e 2 franchi 1935; argento 835, zecca di Roma3 punti
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Lo so, il mio intervento può apparire "politico", me ne scuso e sono pronto alle reprimende. Ma credo che a questa roba, oggi, non sia da dare spazio. Probabilmente tra qualche anno lo si potrà fare in un forum di numismatica. Ma oggi no.3 punti
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Per gli amici di Parma, posto questa graziosa medaglia in vendita sulla baia, che se non sbaglio non è presente sui cataloghi LaMoneta.2 punti
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Ciao a tutti, apro questa topic per festeggiare assieme a voi i 1000 messaggi raggiunti sul forum interagendo con altri utenti che come me amano maneggiare tondelli e scoprirne le storie che essi celano Grazie di esistere :D2 punti
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@@claudioc47: non è possibile prescindere dalla brillantezza dei fondi nel valutare una moneta in alta conservazione. Qualcuno in qualche messaggio precedente si chiedeva come fosse possibile distinguere se i segnetti presenti su di una moneta sono di contatto dovuti al processo di produzione, oppure sono dovuti a una sia pur minima circolazione: ebbene, in molti casi è proprio il lustro di zecca e quindi la brillantezza a distinguere una moneta mai circolata ma con segnetti di contatto dovuti alla coniazione, da una moneta in alta conservazione, ma che ha circolato. Se una moneta è stata immessa in circolazione e ha subìto alcuni passaggi di mano prima di essere tesaurizzata, il lustro avrà subito un parziale ma visibile deterioramento. Una moneta particolarmente sfortunata può uscire dalla zecca con una miriade di segnetti di contatto, ma manterrà sempre il lustro completo (a meno che qualcuno in zecca l'abbia presa in mano con le mani sporche e l'abbia maneggiata per bene). Poi è chiaro che una moneta come l'ultima postata è chiaramente un esemplare "fortunatissimo", nel senso che ha un lustro che abbaglia ed è pure pulitissima (termine che io uso in maniera non letterale: mi piace parlare di moneta "pulita" quando ha i fondi pressoché intatti ed esenti da qualsiasi tipo di segno) a livello di rilievi e di fondi.2 punti
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Io penso e l'ho sempre scritto da quando sono sul forum che tutto ciò che è pubblico è di tutti, tutti hanno diritto, che sia uno studioso, che sia un collezionista, che sia semplicemente un giovane appassionato del forum. In una discussione che feci su questo forum chiesi quale fosse il desiderio numismatico più importante degli utenti, ci furono molte risposte e il risultato fu di proporzioni bulgare, tutti volevano vedere monete, le nostre monete che sono nei nostri Musei, nelle Civiche.... Era ed è forte questa esigenza in particolare per le strutture che non hanno esposizioni fisse o temporanee, non hanno digitalizzato, non hanno cataloghi cartacei....eppure io sento, ho sentito tanti, senza alcun curriculum, senza studi o pubblicazioni, semplici appassionati che vorrebbero vederle, magari fotografarle per uso personale, credo sia dovuto anche per far crescere le passioni, le vocazioni, un giovane appassionato, anche non titolato, anche non iscritto, deve poter vedere, con appuntamento, con precisa richiesta ma deve, può... la numismatica è per tutti, se no torniamo ad alcuni si, alcuni no, e siccome queste cose le ho sentite più volte.....ecco questo non mi piace per nulla.....e visto tra l'altro dove stiamo scrivendo su un forum per tutti dove tutti imparano, apprendono, chiedono, divulgano, i giovani si incuriosiscono, si appassionano....ancor di più dico che l'accesso deve essere per ognuno che è semplicemente incuriosito, motivato....cerchiamo di andare nella direzione per tutti quelli che vorrebbero, e certo non ci sarà la fila comunque, e non solo per pochi accreditati, referenziati, conosciuti....ecco questa è la numismatica che vorrei con un papà che potesse dire al figlio settimana prossima ti porto nel tuo Museo, della tua città , a vedere la tua storia, le tue monete, la tua identità ......2 punti
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mi pare la soluzione migliore che andrebbe adottata sempre. altrimenti il forum diventa ostaggio e certi argomenti non vengono affrontati mai fino in fondo. se a qualcuno non piace una discussione, interviene, la metta in caciara, fomenta e si chiude. ottiene così quello che vuole.2 punti
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@@claudioc47 lo stato dei fondi non è un elemento determinante sul grading sbagliato .2 punti
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per avere un idea di come intendo io lo stato dei fondi per un fdc o qfdc... dovrebbero essere cosi'.. e ti garantisco che parlano piu' di tante analisi sullo stato di usura dei rilievi2 punti
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Allego pdf con una introduzione su cosa è l Artbonus e in fondo troverete gli art. 108 e109 Codice beni culturali così come modificati dall'Artbonus. Credo che la risposta la troverete, bella e chiara ! Invito a leggerli attentamente, e se non basta a rileggerli, prima di fare ulteriore polemica !!!! Grazie ! Cordialmente, Enrico P.S. La chiusura del topic e/o la cancellazione dei post sarebbe un vero peccato, vediamo quindi di non lanciare frecciate e controfrecciate, per favore, anzi se potete modificate i post che ognuno ritenga lesivo nei confronti dell'altro, senza aspettare l'intervento di un moderatore, di nuovo grazie... Artbonus.pdf2 punti
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Negli ultimi mesi sono state aperte varie discussioni in alcune sezioni che a vario titolo avevano questo comune denominatore (isis) Parlo di "monete" come in questo caso, di materiale numismatico antico di dubbia provenienza, di distruzioni varie del patrimonio storico etc. Tutte se non ricordo male sono degenerate in diatribe a sfondo o tema politico tra gli utenti con conseguenti interventi dello staff. In questo caso mi permetto di anticipare il tutto, Chiudo.2 punti
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Che si sappia invece ... che il direttore di un museo ha fatto una cortesia ad uno studioso .... mettendo a disposizione di questi il suo tempo e lo ha favorito nella sua richiesta. Perché bravi funzionari ci sono. Che la Corte dei Conti vada a vedere quelli che scaldano sedie e non conoscono ciò che gestiscono, ... che non si sognano neppure di rispondere ad una richiesta.2 punti
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Buonasera a tutti, ho notato che in questa sezione molte discussioni sono inerenti a degli errori di conio, quindi pensavo che sarebbe interessante inserire delle foto di queste interessanti monete in un unica discussione in modo da accontentare i collezionisti di questa branca della numismatica inizio io inserendo una moneta da 500 lire del 1989 con doppia battitura fortemente decentrata :1 punto
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Purtroppo la Storia Augusta che in origine trattava anche della Vita di questo Imperatore , ci e’ giunta con una lunga e gravissima lacuna che riguarda le Vite degli Imperatori del terzo secolo , oltre che dei primi due Imperatori del I e II secolo Nerva e Traiano , a cominciare da Filippo L’Arabo fino a Volusiano compreso , perdita che comprende anche gran parte della Vita di Valeriano , cioe’ in pratica dal 244 fino all’anno 259/260 ; in pratica si tratta di una perdita temporale di 16 anni , anni cruciali e travagliati per l’ Impero Romano che gli storici hanno definito come l’ inizio della grande crisi del III secolo . Per fortuna alcuni brevi cenni che sopperiscono in parte alla grave perdita della Storia Augusta ci giungono da Zosimo nella sua opera : Storia Nuova , di cui abbiamo parlato recentemente a proposito di Costantino e da Giordane , un altro storico bizantino , di lingua latina , del VI secolo ma di origine barbara , molto probabilmente Goto o forse Alano , che scrisse l’ opera : De origine actibusque Getarum ; di entrambi gli storici riporto sotto alcuni passi relativi agli ultimi momenti della Vita di Traiano Decio . Traiano Decio il cui vero nome era Gaio Messio Quinto Decio , appellato in seguito dal Senato : Traiano , a ricordo del grande Traiano , per il suo buon governo , anche se breve , dello Stato e per le sue vittoriose campagne iniziali sotto Filippo , contro i Goti ; nacque a Budalia in Pannonia ma da madre di sicura origine italica , probabilmente discendente dagli antichi Decii , famiglia consolare plebea repubblicana ed imperiale di cui un loro ramo e’ storicamente accertato prese in seguito il nome di Quintii , mentre il padre potrebbe essere appartenuto alla Gens dei Messii , di ignota origine , forse essa stessa italica . Per le sue vittorie nell’ Illirico nel 249 , fu dall’ esercito acclamato Imperatore , anche se contro la sua volonta’ per non essere indotto a tradire il suo Imperatore in carica , Filippo l’Arabo , contro il quale infine fu costretto a combattere e vincere nella battaglia di Verona , divenendo cosi Imperatore . Ora senza ripercorrere la vita , le opere e la morte di Traiano Decio da Imperatore , ben disponibile per approfondimenti su libri ed in rete , torniamo all’ argomento del post , il Genio ; che cosa rappresentava in generale la raffigurazione simbolica del Genio nella religione e nella numismatica romana e in particolare nelle monete emesse sotto Traiano Decio ? presso gli antichi la credenza era che il Genio nasceva e moriva con ogni uomo o secondo un’altra corrente postuma gli sopravviveva nell’ aldila’ come un anima immortale ; il Genio consigliava e guidava l’ uomo generalmente verso il bene ma alcune volte anche verso il male se non veniva ascoltato o capito nelle sue manifestazioni , nel corso del proprio percorso terreno ; era una figura spirituale che puo’ essere comparata con il successivo Angelo custode dei Cristiani . Esistevano nella religione romana diverse simbologie del Genio , tra queste vi erano : Il Genius loci e Genius familiaris in aspetto di serpente Il Genius familiaris, rappresentato per lo più come togato accanto ai Lari , viene sostituito da un grande serpente posto tra i Lari . Il Genius del pater familias può apparire anche in figura di serpente. Il Genius familiaris ; Augusti ; loci , in figura umana con la toga Il Genius Augusti ha origine dal culto del Genius familiare e si presenta come un giovinetto con mantello o in toga e i suoi attributi sono la cornucopia , la cassetta d'incenso o il ramo nella sinistra e la patera nella destra , anche il Genius loci viene rappresentato in casi eccezionali come togato e con una patera nella mano destra . Il Genius exserciti e’ rappresentato togato e sul capo cinto da una corona murale Il Genius Populi Romani , questo risulta già esistente alla line del III sec. a. C. da una notizia in Tito Livio (Libro XXI , 62, 9). Possiede anche un santuario, confermato sicuramente da Dione Cassio (Libro XLVII , 2, 3 e l 8, 2), al Foro Romano in vicinanza del tempio della Concordia, almeno sin dal periodo tardo repubblicano Il Genius del Senato viene rappresentato , senza eccezioni , anziano e barbuto Nelle emissioni di Traiano Decio che ci interessano vediamo due rappresentazioni del Genio nei rovesci , una con la legenda GENIVS EXERC ILLYRICIANI S-C , e l’altra con la legenda semplificata GEN ILLVRICI S-C , in entambi i casi con giovinetto seminudo che tiene nella mano destra una patera e nella sinistra una cornucopia , con la testa turrita . La prima moneta faceva riferimento al Genio dell’ esercito Illirico che lo guidava nelle sue vittorie contro i Goti , la seconda al Genio dell’ Illirico come parte territoriale e importante che proteggeva l’ Impero Romano sul confine nord orientale . Sebbene questi aiuti avuti dal Genio dell’ esercito a Traiano Decio , questi non pote’ nulla o non ascolto’ i consigli del Genio contro il tradimento ? (notizia riportata dal solo Zosimo) di Treboniano Gallo e mori insieme al figlio Herennio Etrusco nella battaglia di Abritto nel 251 Giordane : De origine actibusque Getarum , XVIII , 2 “ E subito il figlio di Decio cadde mortalmente trafitto da una freccia. Alla notizia il padre, sicuramente per rianimare i soldati, avrebbe detto "Nessuno sia triste, la perdita di un solo uomo non deve intaccare le forze della Repubblica". Ma poco dopo, non resistendo al dolore di padre, si lanciò contro il nemico cercandovi o la morte o la vendetta per il figlio ……. Perse pertanto impero e vita. “ Secondo invece la versione di Zosimo, la fine di Decio fu causata dal tradimento di Treboniano Gallo Zosimo , Storia nuova , Libro I , 23.2-3 “….. Gallo , deciso a ribellarsi [a Decio], inviò dei messaggeri presso i barbari, invitandoli a partecipare al complotto contro Decio. Accolta in modo favorevole la proposta, mentre Gallo rimaneva a guardia, i barbari si divisero in tre armate: disposero la prima in una località davanti alla quale si estendeva una palude. Dopo che Decio ebbe ucciso molti di loro, subentrò la seconda armata, e quando anche questa fu messo in fuga, apparvero solo pochi soldati presso la palude del terzo contingente. Gallo consigliò allora a Decio di attraversare la paude e inseguire i barbari. L'Imperatore, che non conosceva quei luoghi, mosse all'attacco senza alcuna precauzione. Bloccato, però dal fango con tutto l'esercito e colpito da ogni parte dagli arcieri dei barbari, fu ucciso insieme alla sua armata, non potendo più fuggire. Questa fu la fine di Decio, che aveva regnato in modo eccellente” Sotto : busto di Traiano Decio , Sarcofago Ludovisi dell'epoca di Traiano Decio nel quale si pensa di vedere Decio in battaglia contro i Goti , pianta dei combattimenti di Decio fino ad Abritto , sesterzi con il Genio1 punto
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@@lukas1984 Figurati ;) No,non possiamo fare pubblicità sul forum,basta che vai su ebay e scrivi gigante 2015,o se non vuoi aspettare,basta andare in una qualsiasi libreria,il costo è di 20 euro,sulla baya lo trovi a meno1 punto
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______________ 1935 Nuova Guinea Giorgio V° (1845-1936) 1 Shilling - Argento .9251 punto
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Salve a tutti,premetto che è giusto rispettare tutte le opinioni e personalmente anche io penso che stravolgere i connotati di una moneta con degli interventi di restauro invasivi sia da condannare. Premesso questo,credo che nello specifico questo signore ( molto bravo ) è intervenuto pochissimo sulla moneta e che si sia solo limitato a togliere quel residuo ferroso che copriva la patina originale,ho accentuato l'esposizione è potete vedere benissimo nel quadrato in rosso il colore della patina originale ed il residuo ferroso che la copre,naturalmente ha dovuto rifinire un pò ma lo ha fatto con grande perizia non intaccando minimamente i rilievi originali della moneta e la sua patina naturale,probabilmente ha dato un pò di cera e per questo appare lucida. Mi ricordo che in una discussione aperta forse da @@cliff su questa moneta ed altre che presentavano lo stesso residuo qualcuno aveva addirittura ipotizzato che la terra era posticcia dubitando forse anche della loro autenticità e stava gridando già al lupo invece qualcun altro ha capito, forse le ha potuto anche vedere personalmente e questo è l'ottimo risultato che è riuscito ad ottenere. Credo che sul mercato compariranno anche le altre, visto i prezzi di aggiudicazione, e come ho detto sopra, personalmente penso che ci si sia solo limitato ad una asportazione del residuo ferroso e che con la sua scomparsa tanti particolari naturalmente sono riapparsi e questo ha fatto pensare ad un restauro invasivo. Saluti Babelone1 punto
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Nel caso della vecchia babbiona, l'effetto del restauro anatomico è evidente e pacchiano per tutti, anche senza visualizzazione dello status quo ante. Per il restauro delle monete la cosa è ben diversa....... Il restauro è un intervento umano su un originale, che può essere condiviso o meno: non esiste in questo campo la verità ma solo l'opinione. In poche parole, ognuno colleziona le monete che vuole. E' questo il bello del collezionismo. Non mi permetterei mai di dare un giudizio pesante ad un amico che mi mostra orgoglioso la sua collezione: non servirebbe a nulla se non a guastare l'amicizia stessa. Se ama i suoi pezzi, anche se io posso considerarli falsi o ritoccati, che viva tranquillo nella sua convinzione. Milone1 punto
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ciao Matteo, mi scuso con te e con Caio, ma purtroppo ho poco tempo per essere presente sul forum. è corretto, quanto già detto. è possibile che nell'antichità potessero usare gli stessi conii su emissioni diverse ma contemporanee (e possibilmente con lo stesso valore). Serve cmq attenzione, e preferirei dare un giudizio sulla moneta con le immagini che spero verranno postate. ciao skuby1 punto
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..."(non pago nulla, ergo le pubblicazioni che realizzerò avranno un costo più contenuto)..." Caro Domenico, ma c'è anche il rovescio della medaglia....dovrei pagare (molto) e quindi, semplicemente, non pubblico, perchè il prevedibile ritorno economico non giustifica l'esborso e quindi, salvo trovare degli "sponsors" o rimetterci di tasca, l'idea di pubblicare rimane nel cassetto. "Io penso e l'ho sempre scritto da quando sono sul forum che tutto ciò che è pubblico è di tutti, tutti hanno diritto, che sia uno studioso, che sia un collezionista, che sia semplicemente un giovane appassionato del forum." Caro Mario, Tu che sei un Utente "anziano" del Forum, ricorderai certamente come andò a finire la pubblicazione sul Forum (per motivi squisitamente di studio...non certo per fini di lucro) di alcune foto relative alle monete di una nota Collezione pubblica musealizzata...... Le considerazione generali e di buon senso che fai vanno (purtroppo) sempre "calate" nella realtà delle cose, realtà che può anche essere molto diversa dalle enunciazioni filosofiche di principio. Nel caso che ricordavo, l'Utente che ebbe a postare sul Forum quelle foto (e non solo Lui.., purtroppo) vennero denunciati penalmente proprio perchè vi era un problema di omesso pagamento dei relativi diritti sulle foto. E non credo che la pubblicazione sul Forum di foto di monete (dello Stato...cioè come Tu dici, di tutti noi..) potesse o possa sottendere finalità di lucro. Però la legge parla chiaro, alla faccia della discrezionalità di Funzionari, del diritto di tutti a fruire delle cose pubbliche ed altre belle cose del genere. M.1 punto
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Mi dispiace aver fatto scoppiare un bubbone sollevando una questione che la moltitudine può ritenere anti numismatica....però....scusatemi, mi viene da pensare che se oggi i numismatici si trovano molto spesso a combattere contro i mulini a vento è proprio perchè alcuni funzionari si comportano come fossero i padri padroni di quello di cui hanno una responsabilità di custodia. Intendiamoci, se da un punto di vista scientifico e ragionando da stuidioso, posso approvare il comportamento del funzionario che consente la fruizione gratuitamente del patrimonio numismatico di cui è consegnatario (non pago nulla, ergo le pubblicazioni che realizzerò avranno un costo più contenuto), da un punto di vista di uomo dello Stato mi sorgono le stesse perplessità sollevate da Bizerba.....e parafrasando una scenetta di Aldo Fabrizi nel film "I tartassati" , lui diceva anche io ho un parente postino ma non per questo non metto l'affrncatura nella lettera che intendo spedire. E che succederebbe se ogni mese uno studioso va in quel museo e pretende di fotografare 1.200 monete? Tutti godrebbero dello stesso trattamento? Non credo sia possibile.1 punto
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Me lo vedo già il nostro cavalieresenzasoldi con bilancino di precisione, calibro digitale centesimale, fonometro e grossa lente d'ingrandimento... aggirarsi guardingo tra i banchi dei mercatini. Diventerà il terrore dei commercianti. Poi su un carrettino ci metterà uno scanner per postarci in diretta i vari ritrovamenti. :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :clapping: :good: :good: :good: Si scherza ovviamente, buona caccia.1 punto
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Attento che non ti vedano o che non siano in alta conservazione... io se qualcuno mi battesse un anello su una mia moneta o la facesse cadere su un piano di pietra o marmo che sia.... Bhe...diciamo che mi arrabbierei giusto un pochino1 punto
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Spero di non tralasciarne nessuno. Clemente VII, Giulio III, Gregorio XIII, Clemente VIII, Urbano VIII, Innocenzo X, Clemente X, Innocenzo XII, Clemente XI, Benedetto XIII, Pio VI1 punto
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Concordo con la valutazione espressa da @@villa66 sulla conservazione....con riferimento all'autenticità forse occorrerebbero immagini migliori, data la quantità di falsi in giro...da un primo sguardo sembrerebbe buona...mi piacerebbe poter osservare il contorno..1 punto
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Grazie @@vitellio :) Mi associo al tuo invito di rivedere alcuni messaggi che potrebbero causare la chiusura della discussione, in quanto si sta discutendo di un argomento di estrema importanza: la fruibilità e la divulgazione del materiale museale. Mi sembra di aver capito che l'articolo 108, con le sue successive modifiche, ora preveda che i canoni di concessione del materiale fotografico siano determinati dall'autorità che ha in consegna i beni: questo vuole dire che si possa prevedere il pagamento di nessun canone? In generale, nessun canone è richiesto per motivi di studio non a scopo di lucro.1 punto
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Ne ho anch'io un esemplare :good: Frattura del conio con primi segni di rottura.1 punto
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Può anche essere che ci siano disposizioni diverse da Civiche a Statali, Milano per esempio è Comunale.....1 punto
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Oltre ad essere nel sottoforum sbagliato, ricordo che c'è già una discussione aperta sulle emissioni maltesi 2015 : http://www.lamoneta.it/topic/134036-2015-malta/. Non credo sia il caso di disperdere informazioni in una nuova, inutile, discussione.1 punto
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Calma, calma, calma... :director: Mi risulta che con il cosiddetto Decreto Artbonus ( convertito in legge il 31/07/2014) sia cambiato parecchio per quanto riguarda la fotografia di oggetti presenti nei musei: se la riproduzione non è a fini di lucro è libera e gratuita, anche per fini di studio. Non per tutto: i beni archivistici e librari sono stati esclusi da un emendamento del PD, sul supposto che il contatto per la riproduzione di detti beni fosse inevitabile... Dando un'occhiata sul web ho notato che ogni istituzione ha le sue pretese o meno, nessuna uniformità ... Comunque, la situazione sembra molto meno drammatica di quanto sembrava a prima vista... A voi gli approfondimenti del caso... ;) Cordialmente, Enrico1 punto
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Stater of Aegina with sea-turtle Greek Archaic Period about 535–525 B.C. Mint: Aegina CATALOGUE RAISONNÉBrett, Greek Coins (MFA), no. 1108; Highlights: Classical Art (MFA), p. 155. DIMENSIONSDiameter: 22 mm. Weight: 12.36 gm. ACCESSION NUMBER04.842 MEDIUM OR TECHNIQUESilver ON VIEWMichael C. Ruettgers Gallery of Ancient Coins (Gallery 212C) Obverse: Sea turtle with shell in form of shield, a row of dots on the back. Reverse: Incuse square divided by diameters and diagonals. Provenance1889 (?): found in the Cyclades Hoard (according to Brett); by date unknown: Canon Greenwell Collection; July 1902: acquired from Canon Greenwell Collection by Edward Perry Warren (Regling, Die Griechischen Münzen der Sammlung Warren, no. 860); September 1904: purchased by MFA from Edward Perry Warren Credit LineHenry Lillie Pierce Fund Museum of Fine Arts Boston1 punto
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@@guarracino .... prego, avrai tanto da studiare :blum: ... per adesso Vol. XIX http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/iuno-moneta/biblioteca/corpus1 punto
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Buona serata Sesino veneziano certamente. Se di Marino Grimani difficile dirlo ... per un calcolo delle probabilità, considerato il gran numero di queste monete a suo nome, potresti avere ragione; onestamente, però, salvo una A che mi pare di scorgere, tutto il resto è "nebbia fitta" :pardon: saluti luciano1 punto
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Sapevo che fosse possibile trovarla sulle monete di Heraclea, ma non si finisce mai di imparare.... Rispondendo anche a Matteo, credo che non ci siano dubbi nel mettere in relazione tale titolo imperiale col deus Sol Invictvs. Dobbiamo considerare che Costantino assunse questo titolo nel 310-311, in una fase critica per la propria sopravvivenza politica e biologica, per cui era estremamente forte la necessità di legittimare il proprio potere. Le monete come grande mezzo di propaganda.... e oggi, invece, c'è facebook :rofl:1 punto
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TROVATOOOOOO!!!! Scusate il grassetto ma la gioia è tanta, il lavoro di ricerca ha pagato. Grazie anche a Corbiniano e al forum I NOSTRI AVI. La famiglia alla quale appartiene il bottone è quella dei De Larderel ecco qui una breve storia del Conte De Larderel, alla fine trovate un'immagine dello stemma di famiglia posto sulla facciata del palazzo omonimo sito in Livorno. Noto in Italia col nome di Francesco Giacomo de Larderel (il "de" fu aggiunto solo con l'acquisizione della nobiltà), originario del Delfinato, si trasferì a Livorno dalla madrepatria nel 1799, e nel 1818 mise a punto la tecnica per la raccolta del vapore emesso dai lagoni e la sua messa in pressione. Il vapore veniva poi utilizzato per alimentare delle caldaie di evaporazione necessarie per estrarre l'acido borico dai fanghi naturali ricchi di sostanze boriche. La tecnica fu perfezionata intorno al 1827 e poi nel 1833, quando furono effettuati i primi carotaggi che permisero di aumentare la quantità di vapore estratto. Grazie alle continue innovazioni introdotte, Larderel riuscì a costruire in breve tempo un cospicuo patrimonio economico, delle cui ricadute poté beneficiare, sia sotto il profilo occupazionale sia in termini mecenatistici, soprattutto il vicino centro abitato di Pomarance, eletto dall'imprenditore a sua residenza privata e da lui in parte trasformato secondo l'ideale del capitalismo paternalistico. I meriti di Larderel furono premiati dal granduca Leopoldo II, che lo nominò conte di Montecerboli (sede dello stabilimento originario del 1818) e in suo onore nel 1846 mutò in Larderello il nome della località, ora parte del comune di Pomarance, dov'era situato il nucleo dell'agglomerato industriale. Inoltre, a partire dagli anni trenta dell'Ottocento, il conte fece costruire il sontuoso palazzo di famiglia a Livorno (Palazzo de Larderel), ampliato nel tempo e caratterizzato da un'imponente facciata neoclassica coronata da un timpano dove sono impressi alcuni strumenti del commercio, della meccanica, dell’agricoltura; la famiglia nel 1837 acquistò pure un antico palazzo a Firenze, in via Tornabuoni (Palazzo Larderel). François-Jacques de Larderel era figlio di Abel Philibert e Antoinette nata Alcoque. Nel 1815, sposò la prima cugina, Marie-Pauline Morand (1790-1868). Ebbero otto figli, di cui cinque maschi e tre femmine. Tra essi, Federigo De Larderel fu sindaco di Livorno e senatore. Una delle nipotine, Bianca Enrichetta de Larderel (1856-1942), sposò a Firenze nel 1873 Vittorio Emanuele Guerrieri di Mirafiori, figlio naturale di Vittorio Emanuele II di Savoia e Rosa Teresa Vercellana. Francesco morì il 15 giugno 1858 presso l'abitazione del figlio Adriano, a Firenze[1]; le spoglie furono trasportate a Livorno, nella cappella di famiglia situata nel cimitero della chiesa di San Matteo. Nello scudo centrale nel terzo in basso quello che sembrava un animale si è rivelato essere appunto il riferimento alla famiglia relativamente all'estrazione dei vapori dalla terra. Nello scudo sotto il grifo di destra vediamo nella parte alta due riferimenti alla città di Livorno la fortezza a due torri (stemma della città dal 1815) e una torre (Primo stemma adottato dalla città nella prima metà del XVI secolo). Sul bottone però sembra che al posto della fortezza a due torri ci sia la lettera L facendo pensare al primo stemma della città che riportava sopra la torre in mezzo al mare la lettera L di Livorno o Labrone.1 punto
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la numismatica è anche: comprare di nascosto le monete e nel caso barare alla moglie il prezzo pagato. se si viene sgamati preparare il portafoglio per acquisti di accessori, borse e affini. godersi le monete di notte...in silenzio...quando (figlia e moglie) dormono. andare al convegno con la scusa di un appuntamento di lavoro in zona. vivere nel terrore che se ti sentirai male possano avere accesso alle monete e svenderle per nulla.1 punto
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Secondo me bisognerebbe distinguere il collezionismo dalla numismatica; possono coesistere ma non sono imprescindibili uno dall'altro. Una persona può essere tranquillamente un numismatico e collezionista di monete ma anche essere solo un collezionista o solo un numismatico... Ci sono molti numismatici che non posseggono monete ma sanno "vita morte e miracoli" di tantissime monete come ci sono tantissimi collezionisti che hanno importanti collezioni di monete ma che sanno poco o niente della loro storia e dei popoli che le usavano...1 punto
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La Storia si ripete costantemente: è straordinario come tanti aspetti propri del XXI secolo appaiono una ripetizione del V: a) il confronto con una massiccia migrazione di popoli dovuta all'inaridimento di gran parte dell'Asia centrale (V secolo) e all'Africa sub-sahariana (XXI secolo); b) l'incapacità di distinguere tra l'immigrazione di individui e la migrazione di popolazioni intere (V e XXI secolo); c) la corruzione dilagante nella gestione del denaro pubblico che vanifica gli interventi a favore dello sviluppo (V e XXI secolo); d) il costante incremento della tassazione sino al punto di demotivare le attività produttive (V e XXI secolo); e) la crescente destinazione del bilancio dello Stato alle spese militari (V e XXI secolo); f) le crescenti esenzioni fiscali nei confronti della Chiesa a scapito delle classi popolari alle quali ricade una maggiore tassazione (V e XXI secolo); g) la crescente sperequazione sociale data dai sempre maggiori privilegi della casta dominante (V e XXI secolo); h) l'edonismo afrenato e l'assenza di valori morali, divenuti ormai solo valori di facciata (V e XXI secolo); i) l'interruzione della trasmissione patrimoniale della cultura, ovvero la rottura generazionale (V e XXI secolo); l) la diffusione delle droghe oppiacee (V e XXI secolo). Devo proseguire? Historia magistra vitae: è vero, ma noi siamo scolari davvero molto ottusi e non riusciamo a imparare proprio nulla :(1 punto
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In altra sezione del forum ( questioni legali ) tuttora scorre un fiume di inchiostro virtuale perché alcune dozzine di modeste monetine ( sic ) antiche , detenute da un piccolo collezionista italiano , hanno mosso denunce , indagini , sequestri , magistrati , consulenti , nonché ipotesi di reati a iosa . Vero , con 14.986 giorni di ritardo , tuttavia affiora la notizia che 3 , molto importanti , più che rare , costosissime monete greco-italiche ( 289.000 Fr. S. netti ) , sono state vendute in una importantissima asta internazionale , con , a loro maggior blasone , la pubblicamente dichiarata provenienza dal Museo Nazionale di Napoli . Quali le considerazioni ed aspettative ? Che nulla si muoverà e , chi ha dato , ha dato , chi ha avuto , ha avuto , scurdammoce ...... Con fiducioso ottimismo , ho cercato e riletto l'altra discussione " il mistero del Taras Jameson 2389 ( 08/09/2014 ) " : comincio a temere che anche quell' " una delle più famose e belle monete di Taras ( Acraf post 1 ) " , difficilmente rivedrà il Gabinetto Numismatico di Brera .1 punto
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ottima conservazione per una delle monete coniate in brutte misture e di pessima qualità bella!1 punto
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