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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/25/15 in tutte le aree
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la numismatica è anche: comprare di nascosto le monete e nel caso barare alla moglie il prezzo pagato. se si viene sgamati preparare il portafoglio per acquisti di accessori, borse e affini. godersi le monete di notte...in silenzio...quando (figlia e moglie) dormono. andare al convegno con la scusa di un appuntamento di lavoro in zona. vivere nel terrore che se ti sentirai male possano avere accesso alle monete e svenderle per nulla.8 punti
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Niente di personale, ma trovo che ultimamente su questo forum ci siano troppe discussioni che esulano dalla numismatica. Anni fa fu creato uno spazio agorà per permettere una certa convivialità parlando anche di argomenti non strettamente numismatici, e quello lo capisco, il problema è che la gente non sa darsi un limite e non sa capire che in un forum di numismatica si viene per chiacchierare di numismatica, e non per fare processi a persone basati peraltro solo sulle accuse di un'unica parte. Trovo quindi sacrosanto che sia stata chiusa la tua discussione... se hai problemi con queste due persone che frequentano il forum, te li chiarisci in privato con loro. Perchè per un estraneo ai fatti come sono tutti gli altri utenti del forum, non è affatto giusto e corretto che ci si debba creare opinioni su persone basandosi solo sul racconto di una parte. Ecco quindi che una discussione come la tua avrebbe presupposto che i "copevoli" intervenissero a loro volta e si creasse un dibattito, che in realtà più che un dibattito sarebbe diventato un processo. Morale della favola: non è certo un forum di numismatica il luogo dove debbano farsi processi!! P.S. La stessa cosa vale pure per discussioni su temi delicato che coinvolgono la religione, la sfera sessuale ed altri argomenti sensibili di questo tipo. Fosse per me discussioni del genere le chiuderei per direttissima anche prima che inizino a scaldarsi... perchè tanto poi è matematico che nessuna di queste discussioni ha esiti finali diversi che non una chiusura da parte dei moderatori, come è poi appunto accaduto nelle recenti discussioni su questi temi. Per quel che mi riguarda per me si potrebbe pure eliminare il forum agorà, però capisco che per molti sia uno spazio dove creare la convivialità di cui parlavo all'inizio. Però un conto è chiacchierare di argomenti leggeri, un altro usarlo a sproposito per argomenti delicati, che non fanno altro che creare flames e problemi per chi deve gestire il forum. Non ci si può sempre nascondere dietro il luogo comune "se non ti piace o interessa l'argomento, non leggere"... perchè argomenti di questo tipo creano polemiche e dissapori che spesso si estendono a tutto il forum.7 punti
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Allego il dritto della prima moneta postata, segnalando in rosso le zone con mancanza di lustro/leggera usura ed in verde i segni di contatto. Non é precisissima, ma come già scritto, l'esasperazione dei microdifetti data da una foto molto ingrandita e iperilluminata in questo caso può essere utile.4 punti
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I segni di contatto sono segni di contatto e stop. Se dati da normali processi di lavorazione, stoccaggio o meno, entriamo nel campo delle illazioni: ovvero non é dimostrabile se uno o più determinati segni siano da messa in sacchetto o postumi, quandanche rimane molto probabile che molti di questi siano da fase di produzione conoscendone il procedimento. E fino a qui ci siamo tutti: una moneta può essere quindi non circolata ma presentare addirittura anche segni di contatto e qualche colpettino al ciglio/bordo. Segni di contatto però che non tolgono zone di lustro sulla superficie (escludendo la mera piccola sona di contatto ovviamente), ne tantomeno posso limare i rilievi, guarda caso quelli maggiori, di una moneta. Si può arrivare a fare grading anche non contando assolutamente i colpi al bordo, come fanno gli americani nei loro slab, e che in più di qualcuno anche qui dentro osanna come metodo molto preciso. Personalmente ho sempre visto osannare quel metodo di grading (piuttosto che un altro) da parte di neofiti e/o poco avvezzi a riconoscere la reale conservazione delle monete, e persone che non hanno capito che il problema non é tanto il protocollo usato (linguaggio), quanto la serietà e/o bravura di chi lo usa. Io, per inciso, sono un altro di quelli che quando legge "da FDC in su" da parte di qualcuno, gli viene un attacco di orticaria numismatica.4 punti
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Fino a che ci sarà chi continua a scrivere che una moneta con presente usura (per minima che possa essere) possa essere classificabile qFDC, si imparerà davvero poco.3 punti
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Pezzo da 10-cent 1934h del Sarawak, colpito di rame-nichel a Heaton Mint a Birmingham, 26mm di diametro e peso 5,8g. Alcuni 2.000.000 di questi pezzi di 1934h 10-cent furono coniate, l'unica moneta di Sarawak denominate superiore a 1-cent per essere colpito dopo il 1927—e la moneta di metallo bianco finale da quel paese. Quando Charles Brooke—cui Regno come Rajah è durato quasi mezzo secolo—tornò a Londra e morì nel 1917, suo figlio C.V. (Charles Vyner) è diventato il terzo e ultimo Rajah Brooke di Sarawak. Le sue prime monete erano datate 1920 e aveva incluso un pezzo di 10-cent di finezza ridotto, ma il forte aumento dei prezzi d'argento del dopoguerra—come altrove—presto invitato un "ripensamento". Un pezzo di 10-cent rivisto è stato prodotto in rame-nichel, anche datato 1920. Un altro conio del tipo era datata 1927, e poi finalmente queste monete, datato 1934. La grande depressione ha colpito questa parte del mondo duro, forse più difficile rispetto alla maggior parte—in parte a causa del denaro facile che lo aveva preceduto. Gomma, per esempio, che industria statunitense aveva inghiottito nel corso degli anni '20, aveva raggiunto il picco nel 1926 a US$ 1,14 per libbra—ma poi aveva toccato il fondo nel 1932 sotto US$0,04 per libbra. Con il tempo che questo pezzo di 10-cent 1934h è stato coniato, tuttavia, l'economia dell'area aveva cominciato il suo rebound. (Era nel 1934 che Sarawak si unì un sistema di quote del mondo per la produzione di gomma). Ma la guerra era dietro l'angolo. Il giapponese occupato Sarawak nel 1942 ed è riuscito a distruggere così il paese dalla fine della guerra—la raccolta di tutta la monetazione di Sarawak argento potevano trovare e fonderla, per prima cosa—che C.V. Brooke, cedette Sarawak alla corona britannica nel luglio 1946. Ceduta? Beh, forse venduto (ho letto che belle pensione sono stati creati per C.V. e le sue tre figlie). In ogni caso, non c'erano nessun ulteriori Rajahs Brooke. Dopo più di un secolo, la grande avventura di famiglia era finita. Che cosa erano a volte chiamato il "Rajah bianco" sono stati rifiniti; e dopo il 1950—dare o prendere—così era finito questo pezzo di 10-cent, loro finale moneta di metallo-bianco.” :) v. ----------------------------------------------------------------- Sarawak’s 1934h 10-cent piece, struck of copper-nickel at the Heaton Mint in Birmingham, 26mm in diameter and weighing 5.8g. Some 2,000,000 of these 1934h 10-cent pieces were minted, the only Sarawak coin denominated higher than 1-cent to be struck after 1927—and the final white-metal coin from that country. When Charles Brooke—whose reign as Rajah lasted nearly a half century—returned to London and died in 1917, his son C.V. (Charles Vyner) became the third and final Rajah Brooke of Sarawak. His first coins were dated 1920 and had included a reduced-fineness 10-cent piece, but the sharp postwar rise in silver prices—as elsewhere—soon invited a “rethink.” A revised 10-cent piece was produced in copper-nickel, also dated 1920. Another mintage of the type was dated 1927, and then finally these coins, dated 1934. The Great Depression hit this part of the world hard, maybe harder than most—partly because of the easy money that had preceded it. Rubber, for instance, which U.S. industry had gobbled up during the ‘20s, had peaked in 1926 at US$1.14 per pound—but had then bottomed out in 1932 at under US$0.04 per pound. By the time this 1934h 10-cent piece was coined, however, the area economy had begun its rebound. (It was in 1934 that Sarawak joined a world quota system for rubber production.) But war was around the corner. The Japanese occupied Sarawak in 1942 and managed to so wreck the country by war’s end—gathering up all the Sarawak silver coinage they could find and melting it, for one thing—that C.V. Brooke ceded Sarawak to the British Crown in July, 1946. Ceded? Well, sold maybe (I have read that nice pensions were created for C.V. and his three daughters). At any rate, there were no additional Rajahs Brooke. After more than a century, the great family adventure was over. What were sometimes called the “White Rajahs” were finished; and after 1950—give or take—so was this 10-cent piece finished, their final white-metal coin. :) v.3 punti
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Salve , ho letto tanti pareri , anche discordanti , su questo generale problema specifico , e' comprensibile e giusto che ognuno apprezzi o neghi la moneta restaurata secondo il suo punto di vista e la sua sensibilta' ; quindi mi permetto anche io di esprimere un giudizio personale e mi scuso se questo possa disturbare qualcuno . Personalmente sono del parere che la moneta antica romana , in particolare i bronzi , vada lasciata come la Storia l' ha trasmessa a noi posteri , quindi accetto solo non invadenti e leggere puliture , mentre detesto bulinature e ripatinature , interventi che servono solo nell' ambito commerciale , l' unico intervento al di fuori di una leggera pulitura , che credo sia giusto , anzi necessario sul bronzo , e' quello di eliminare eventuali cancri del bronzo che andrebbero prima o poi a "consumare" la moneta , questo e' l'unico restauro accettato per tramandare la moneta ai tempi futuri . Forse questo concetto e' un po' romantico forse superato , ma la penso cosi' . In pratica quanto espresso e' quello che avviene sulla statuaria in bronzo , qui non esiste bulinatura e ripatinatura , gli unici ed impegnativi interventi sono di pulizia dai sedimenti , eliminazione e correzione di parti "malate" e successiva lucidatura e protezione del bronzo ; tutto il resto viene lasciato cosi com'e' .3 punti
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....si rarissimo davvero, non ricordo di averlo mai visto; ma ancora con stà C gotica ....Vincè come devo fare per convincerti che quella è una CI in legamento. Non esiste un mastro di zecca con una C gotica .... ci sono molte discussioni che lo dimostrano. Dovrai convincere prima o poi anche il tuo amico "catalano".3 punti
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Recentemente mi sono posto una domanda : abbiamo parlato nel tempo tanto dei denari ottoniani di Lucca, di Pavia, ma di Milano poco... eppure ci sarebbe molto da dire e molto è stato detto e forse altro si dirà ancora.... Mancava un po' di bibliografia specifica sull'argomento, ora è arrivata e le scuse allora sono poche....il MIR Milano di Toffanin, il BDN Materiali 12 ( che trovate anche on line ) di Gianazza, il recente Crippa sull'epoca medievale....e allora dico esercitiamoci anche un po' e vediamo se abbiamo capito e cosa ci potrebbe essere ancora da dire ....da dire c'è sempre.... E allora i libri ci sono....mancano le monete....una mi è capitata ed è il meglio per la leggibilità e conoscenza che si può avere per queste monete. E' un Ottone III di Sassonia, nella monetazione milanese non è semplice riconoscere un Ottone II da un III, non abbiamo il TERCIVS della pavese, le leggende sono uguali, bisogna andare su altri particolari.... Parto dalle leggende : D/ + IMPERATOR, OTTO disposto a croce R/ AVG + MED IOLA NIV a tutto campo su quattro righe Peso gr. 1,18 - diametro 18 mm., AG Gli ottoniani milanesi in generale hanno delle loro caratteristiche comuni, vediamone alcune : 1) scodellatura ( o a bordo rialzato per Travaini) 2) Immobilizzazione tipo per OTTO al diritto disposto a croce 3) nome città sempre più evidente Accenno solo qualche motivo ( e ce ne possono essere tanti altri ...) per catalogare questo come Ottone III e non II 1) i pesi diminuiscono ( circa da 1, 25 gr. a 0, 80 ) 2) i diametri diminuiscono circa 18 mm. contro per Ottone II circa 20 - 21 mm. ( anche il diametro interno è più piccolo ) 3) La R è chiusa e non aperta come in Ottone II ( con la stanghetta e non senza per essere più chiaro ) 4) lettere più piccole e ad alto rilievo 5) frequenti schiacciature di conio al diritto che non permettono la totale leggibilità della leggenda ( in questo caso siamo un po' nell'eccezione ) 6) cerchi perlinati di solito irregolari o incerti 7) cambiamenti nelle lettere, nei cunei, globetti, nella crocetta o nelle crocette e per questo lascio a voi.... 8) le O di OTTO disposte orizzontalmente Vi lascio un pò divertirvi , la leggibilità è totale, direi che è un pezzo per tutti, da divulgazione, per conoscere le lettere e altro, occhio alla crocetta, alla G inclinata col cuneo, al NIV, alla M e a come è la P....basta ho forse detto troppo.... :blum:2 punti
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Carissimi, che ne pensate di questo gigliato di Roberto D'Angiò P.R.2 con errore nell'iscrizione? C'è scritto al D/ "RET" invece di "REX". Un saluto, Luca2 punti
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Mi aggancio a questa interessantissima discussione di Illyricum per mostragli/vi una follis ridotto che ho appena acquistato Oltralpe. Non ha un grande appeal estetico, ma mi ha colpito immediatamente per la "strana" leggenda: CONSTANTINVS PF IN AVG. Nonostante collezioni da anni le monete di Londinium, mi era del tutto sfuggito che vi fosse in uso una leggenda riportante il titolo di INVICTVS (invero è molto rara).2 punti
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no, non devi valutare se intorno ad un segnetto sui campi o sui rilievi (quelli segnati di verde) c'è o meno la presenza di lustro. devi osservare, (ma innanzitutto, prima capire) quali sono i rilievi più alti e che, di conseguenza, sono i primi ad essere soggetti ad usura. Se la moneta presenta una debolezza di conio ma è in alta conservazione (fdc o quasi), il lustro sarà presente anche sui punti dove la moneta presenta debolezza di conio, al contrario, se è usura, il lustro sui quei punti viene a mancare, dando poi una differenza nel colore e si presenterà, di conseguenza, più "opaca"(zona evidenziata di rosso).2 punti
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La foto è fatta attraverso il vetro di una lente di quelle da tavolo. Ecco il mio sistema, no ridete però :lol:2 punti
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TROVATOOOOOO!!!! Scusate il grassetto ma la gioia è tanta, il lavoro di ricerca ha pagato. Grazie anche a Corbiniano e al forum I NOSTRI AVI. La famiglia alla quale appartiene il bottone è quella dei De Larderel ecco qui una breve storia del Conte De Larderel, alla fine trovate un'immagine dello stemma di famiglia posto sulla facciata del palazzo omonimo sito in Livorno. Noto in Italia col nome di Francesco Giacomo de Larderel (il "de" fu aggiunto solo con l'acquisizione della nobiltà), originario del Delfinato, si trasferì a Livorno dalla madrepatria nel 1799, e nel 1818 mise a punto la tecnica per la raccolta del vapore emesso dai lagoni e la sua messa in pressione. Il vapore veniva poi utilizzato per alimentare delle caldaie di evaporazione necessarie per estrarre l'acido borico dai fanghi naturali ricchi di sostanze boriche. La tecnica fu perfezionata intorno al 1827 e poi nel 1833, quando furono effettuati i primi carotaggi che permisero di aumentare la quantità di vapore estratto. Grazie alle continue innovazioni introdotte, Larderel riuscì a costruire in breve tempo un cospicuo patrimonio economico, delle cui ricadute poté beneficiare, sia sotto il profilo occupazionale sia in termini mecenatistici, soprattutto il vicino centro abitato di Pomarance, eletto dall'imprenditore a sua residenza privata e da lui in parte trasformato secondo l'ideale del capitalismo paternalistico. I meriti di Larderel furono premiati dal granduca Leopoldo II, che lo nominò conte di Montecerboli (sede dello stabilimento originario del 1818) e in suo onore nel 1846 mutò in Larderello il nome della località, ora parte del comune di Pomarance, dov'era situato il nucleo dell'agglomerato industriale. Inoltre, a partire dagli anni trenta dell'Ottocento, il conte fece costruire il sontuoso palazzo di famiglia a Livorno (Palazzo de Larderel), ampliato nel tempo e caratterizzato da un'imponente facciata neoclassica coronata da un timpano dove sono impressi alcuni strumenti del commercio, della meccanica, dell’agricoltura; la famiglia nel 1837 acquistò pure un antico palazzo a Firenze, in via Tornabuoni (Palazzo Larderel). François-Jacques de Larderel era figlio di Abel Philibert e Antoinette nata Alcoque. Nel 1815, sposò la prima cugina, Marie-Pauline Morand (1790-1868). Ebbero otto figli, di cui cinque maschi e tre femmine. Tra essi, Federigo De Larderel fu sindaco di Livorno e senatore. Una delle nipotine, Bianca Enrichetta de Larderel (1856-1942), sposò a Firenze nel 1873 Vittorio Emanuele Guerrieri di Mirafiori, figlio naturale di Vittorio Emanuele II di Savoia e Rosa Teresa Vercellana. Francesco morì il 15 giugno 1858 presso l'abitazione del figlio Adriano, a Firenze[1]; le spoglie furono trasportate a Livorno, nella cappella di famiglia situata nel cimitero della chiesa di San Matteo. Nello scudo centrale nel terzo in basso quello che sembrava un animale si è rivelato essere appunto il riferimento alla famiglia relativamente all'estrazione dei vapori dalla terra. Nello scudo sotto il grifo di destra vediamo nella parte alta due riferimenti alla città di Livorno la fortezza a due torri (stemma della città dal 1815) e una torre (Primo stemma adottato dalla città nella prima metà del XVI secolo). Sul bottone però sembra che al posto della fortezza a due torri ci sia la lettera L facendo pensare al primo stemma della città che riportava sopra la torre in mezzo al mare la lettera L di Livorno o Labrone.2 punti
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sì, potrebbe benissimo essere anche un Vittorino e quella X una V degradata. mancherebbe l'astro * a destra, dove sembrerebbero esserci le lettere finali "AVG". mancanza relativa dato che nelle imitative tutto ci può essere e non essere. Quello che mi fa maggiormente suggestione è la parte di "scettro(?)" o "ramo di palma(?)" davanti la veste che copre le gambe che sembrerebbe ricordare maggiormente appunto il ramo di palma delle Vittorie di Mario, Leliano, Claudio II & C. che non la compostezza dello scettro della PAX di Vittorino sì la X è in una posizione anomala rispetto a dove dovrebbe eventualmente stare. tuttavia con le imitative... tutto è possibile! (e forse anche di più :D )2 punti
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Una cosa di questo tipo? Victorinus con la PAX, stante a sinistra con le ginocchia flesse, si nota anche lo scettro, una V in campo sinistro che magari somiglia ad una X nel tuo caso.. Per essere una VICTORIA dovrebbe avere il braccio proteso forse, mentre sembra alzato..2 punti
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Purtroppo la Storia Augusta che in origine trattava anche della Vita di questo Imperatore , ci e’ giunta con una lunga e gravissima lacuna che riguarda le Vite degli Imperatori del terzo secolo , oltre che dei primi due Imperatori del I e II secolo Nerva e Traiano , a cominciare da Filippo L’Arabo fino a Volusiano compreso , perdita che comprende anche gran parte della Vita di Valeriano , cioe’ in pratica dal 244 fino all’anno 259/260 ; in pratica si tratta di una perdita temporale di 16 anni , anni cruciali e travagliati per l’ Impero Romano che gli storici hanno definito come l’ inizio della grande crisi del III secolo . Per fortuna alcuni brevi cenni che sopperiscono in parte alla grave perdita della Storia Augusta ci giungono da Zosimo nella sua opera : Storia Nuova , di cui abbiamo parlato recentemente a proposito di Costantino e da Giordane , un altro storico bizantino , di lingua latina , del VI secolo ma di origine barbara , molto probabilmente Goto o forse Alano , che scrisse l’ opera : De origine actibusque Getarum ; di entrambi gli storici riporto sotto alcuni passi relativi agli ultimi momenti della Vita di Traiano Decio . Traiano Decio il cui vero nome era Gaio Messio Quinto Decio , appellato in seguito dal Senato : Traiano , a ricordo del grande Traiano , per il suo buon governo , anche se breve , dello Stato e per le sue vittoriose campagne iniziali sotto Filippo , contro i Goti ; nacque a Budalia in Pannonia ma da madre di sicura origine italica , probabilmente discendente dagli antichi Decii , famiglia consolare plebea repubblicana ed imperiale di cui un loro ramo e’ storicamente accertato prese in seguito il nome di Quintii , mentre il padre potrebbe essere appartenuto alla Gens dei Messii , di ignota origine , forse essa stessa italica . Per le sue vittorie nell’ Illirico nel 249 , fu dall’ esercito acclamato Imperatore , anche se contro la sua volonta’ per non essere indotto a tradire il suo Imperatore in carica , Filippo l’Arabo , contro il quale infine fu costretto a combattere e vincere nella battaglia di Verona , divenendo cosi Imperatore . Ora senza ripercorrere la vita , le opere e la morte di Traiano Decio da Imperatore , ben disponibile per approfondimenti su libri ed in rete , torniamo all’ argomento del post , il Genio ; che cosa rappresentava in generale la raffigurazione simbolica del Genio nella religione e nella numismatica romana e in particolare nelle monete emesse sotto Traiano Decio ? presso gli antichi la credenza era che il Genio nasceva e moriva con ogni uomo o secondo un’altra corrente postuma gli sopravviveva nell’ aldila’ come un anima immortale ; il Genio consigliava e guidava l’ uomo generalmente verso il bene ma alcune volte anche verso il male se non veniva ascoltato o capito nelle sue manifestazioni , nel corso del proprio percorso terreno ; era una figura spirituale che puo’ essere comparata con il successivo Angelo custode dei Cristiani . Esistevano nella religione romana diverse simbologie del Genio , tra queste vi erano : Il Genius loci e Genius familiaris in aspetto di serpente Il Genius familiaris, rappresentato per lo più come togato accanto ai Lari , viene sostituito da un grande serpente posto tra i Lari . Il Genius del pater familias può apparire anche in figura di serpente. Il Genius familiaris ; Augusti ; loci , in figura umana con la toga Il Genius Augusti ha origine dal culto del Genius familiare e si presenta come un giovinetto con mantello o in toga e i suoi attributi sono la cornucopia , la cassetta d'incenso o il ramo nella sinistra e la patera nella destra , anche il Genius loci viene rappresentato in casi eccezionali come togato e con una patera nella mano destra . Il Genius exserciti e’ rappresentato togato e sul capo cinto da una corona murale Il Genius Populi Romani , questo risulta già esistente alla line del III sec. a. C. da una notizia in Tito Livio (Libro XXI , 62, 9). Possiede anche un santuario, confermato sicuramente da Dione Cassio (Libro XLVII , 2, 3 e l 8, 2), al Foro Romano in vicinanza del tempio della Concordia, almeno sin dal periodo tardo repubblicano Il Genius del Senato viene rappresentato , senza eccezioni , anziano e barbuto Nelle emissioni di Traiano Decio che ci interessano vediamo due rappresentazioni del Genio nei rovesci , una con la legenda GENIVS EXERC ILLYRICIANI S-C , e l’altra con la legenda semplificata GEN ILLVRICI S-C , in entambi i casi con giovinetto seminudo che tiene nella mano destra una patera e nella sinistra una cornucopia , con la testa turrita . La prima moneta faceva riferimento al Genio dell’ esercito Illirico che lo guidava nelle sue vittorie contro i Goti , la seconda al Genio dell’ Illirico come parte territoriale e importante che proteggeva l’ Impero Romano sul confine nord orientale . Sebbene questi aiuti avuti dal Genio dell’ esercito a Traiano Decio , questi non pote’ nulla o non ascolto’ i consigli del Genio contro il tradimento ? (notizia riportata dal solo Zosimo) di Treboniano Gallo e mori insieme al figlio Herennio Etrusco nella battaglia di Abritto nel 251 Giordane : De origine actibusque Getarum , XVIII , 2 “ E subito il figlio di Decio cadde mortalmente trafitto da una freccia. Alla notizia il padre, sicuramente per rianimare i soldati, avrebbe detto "Nessuno sia triste, la perdita di un solo uomo non deve intaccare le forze della Repubblica". Ma poco dopo, non resistendo al dolore di padre, si lanciò contro il nemico cercandovi o la morte o la vendetta per il figlio ……. Perse pertanto impero e vita. “ Secondo invece la versione di Zosimo, la fine di Decio fu causata dal tradimento di Treboniano Gallo Zosimo , Storia nuova , Libro I , 23.2-3 “….. Gallo , deciso a ribellarsi [a Decio], inviò dei messaggeri presso i barbari, invitandoli a partecipare al complotto contro Decio. Accolta in modo favorevole la proposta, mentre Gallo rimaneva a guardia, i barbari si divisero in tre armate: disposero la prima in una località davanti alla quale si estendeva una palude. Dopo che Decio ebbe ucciso molti di loro, subentrò la seconda armata, e quando anche questa fu messo in fuga, apparvero solo pochi soldati presso la palude del terzo contingente. Gallo consigliò allora a Decio di attraversare la paude e inseguire i barbari. L'Imperatore, che non conosceva quei luoghi, mosse all'attacco senza alcuna precauzione. Bloccato, però dal fango con tutto l'esercito e colpito da ogni parte dagli arcieri dei barbari, fu ucciso insieme alla sua armata, non potendo più fuggire. Questa fu la fine di Decio, che aveva regnato in modo eccellente” Sotto : busto di Traiano Decio , Sarcofago Ludovisi dell'epoca di Traiano Decio nel quale si pensa di vedere Decio in battaglia contro i Goti , pianta dei combattimenti di Decio fino ad Abritto , sesterzi con il Genio1 punto
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@@guarracino .... prego, avrai tanto da studiare :blum: ... per adesso Vol. XIX http://www.numismaticadellostato.it/web/pns/iuno-moneta/biblioteca/corpus1 punto
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Caro @@Paolino67, Rispetto la tuo opinione e concordo: l'esistenza di temi "caldi" può creare contrasti. Ti faccio presente che tutto dipende, però, dalla buona educazione delle persone. Ci sono soggetti che, per azzannare senza pietà, non hanno bisogno di temi "caldi", basta loro non essere d'accordo su una variante di conio, sul grado di conservazione di una moneta, sulla falsità o meno di un pezzo: forse si divertono così. Riuscirebbero a litigare anche discutendo sul grado di avvenenza fisica della Lollobrigida o della Loren. Per quello che mi riguarda, sono sul forum da quasi quattro anni, scrivo poco, ne so poco, ma leggo ed imparo molto e sono grato alla struttura. Non ho mai ricevuto alcun avvertimento nè ho segnalato alcun post allo staff e, soprattutto, non ho mai litigato con nessuno. E' che mi piace frequentare il forum e, quindi, rispetto le sue regole. Quando mi capita di incontrare uno "scontroso", saluto e mi metto da parte, se lo scontroso è "troppo scontroso" utilizzo il tasto che mi consente di non visualizzare i suoi interventi (che è un modo ancora più elegante di ignorarlo). Polemarco1 punto
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Buona sera al forum ed a te Mario...Grazie, sai che mi ci sono ritrovato un pochino come viaggiatore numismatico della storia; e per gli altri guardate che si possono ammirare con piacere rigirarsi tra le mani tante monetine a basso costo, ma che possono dare brividi ...di storia. Grazie per l'opportunità e buona serata da nonno cesare1 punto
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Quindi, secondo quanto è stato detto fin ora, questo dovrebbe essere un Ottone III "classico" (sempre seguendo la cronologia di Saccocci-Toffanin-Gianazza) giusto? "Classico" per il peso (1,17 gr.), per le R chiuse, per le crocette tozze ed imprecise (quanta differenza rispetto a quella del primo denaro postato!!) e le I delle M molto distaccate. Le schiacciature di conio sono molto presenti ed evidenti, i rilievi delle lettere decisamente alti. PS nell'esemplare di Ottone II noto che a A di IOLA non è inclinata con la base verso destra, ulteriore discriminante nell'attribuzione ad un imperatore o all'altro?1 punto
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A Trieste si usa "pagar un bianco e un nero" nel senso di pagare pochissimo, è riferito a due monete retaggio dei nostri tempi felici: 5 Kreuzer 0,48g di argento (un bianco) e 1 kreuzer 1,68g di rame, che quando ossida diventa molto scuro (un nero).1 punto
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No, anche senza debolezza la conservazione non sarebbe cambiata. I difetti di conio non inficiano la conservazione, quanto l'aspetto economico della vicenda. La moneta appena coniata sarebbe stata FdC con o senza questa debolezza, chiaramente la moneta senza debolezza avrebbe avuto un valore maggiore. In generale nelle monete di seconda (come questa), o terza classe (monete dei secoli precedenti in generale), gli errori e i difetti di conio sono la norma, e quanto non sono presenti la conservazione rimane uguale, ne cambia solo il valore economico.1 punto
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@@Crimson85 Dovrebbero essere tutti segni da processo produttivo, certamente non è immacolata, ma non mi sembra circolata. Guarda questo video, le monete senza segni sono molto fortunate, con tutte le volte che si scontrano fra di se. Saluti Marfir.1 punto
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No, le prove non si distinguono certo per gli incusi del contorno, che sono similari.... bensì per scritte di vario tipo (PROVA, PROVA TECNICA, PROVA DI STAMPA, ecc.) presenti al rovescio: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-V3PR/351 punto
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Nulla di strano, le rosette sono quelle normali presenti di norma su queste monete. Essendo gli incusi sul contorno molto deboli (in alcuni casi addirittura parte degli incusi manca completamente), l'effetto è quello che si sono venuti a creare delle sorte di asterischi o stellette, anzichè le belle rosette piene presenti su tipologie precedenti.1 punto
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Quello che hanno tolto dall'interno è stato principalmente quelle che si definiscono le "terre di fusione", utilizzate nella formazione originaria delle statue, quindi materiali endogeni alla statua, e tutto sommato sacrificabili per permetterne la conservazione. Se mi definisci "miracoloso" il risultato finale ( ed effettivamente ora l'aspetto è migliorato) però devi allora concedere anche alla moneta in topic qualche "chance" di essere apprezzabile... Se i bronzi di Riace fossero stati di mia proprietà ( ), avrei agito in maniera un po' più soft, soprattutto nelle scarnificazioni effettuate... Converrai con me che gli interventi museali spesso hanno teso e tendono al " ripristino dell'originario splendore " come viene spesso proclamato nelle conferenze di presentazione dei restauri, e questo mi sembra quantomeno discutibile come fine ultimo di un restauro. Poi, se vogliamo parlare di commercio, la storia è diversa, in quanto spesso manca negli acquirenti la sensibilità ( nel senso di cui al mio precedente post ) necessaria per capire quello che effettivamente stanno strapagando e, anzi ricercano ciò che sia perfetto e che in natura invece non esiste... Mi è capitato sovente di vedere collezioni anche multimilionarie, soprattutto di recente formazione ....da mettersi le mani nei capelli ... :moon: Scusa l'utilizzo dell'ultimo emoticon, ma non l'avevo ancora usato sul forum e mai come in questo caso mi è sembrato rispondente al sentimento.... :D Cordialmente, Enrico1 punto
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Se desideri leggere un'opera latina originale ti consiglio "I Fasti" di Ovidio. Ripercorre i giorni di calendario parlando delle varie festività, parlando di origini, motivazioni, riti,divinità coinvolte... Purtroppo l'opera, difficile ma estremamente significativa, è incompleta (solo 6 mesi). Questo libro costituisce la principale fonte sull'argomento di tutti i trattati moderni.1 punto
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leggendo il titolo della discussione avevo capito che @@incuso avesse un dubbio.... :rofl:1 punto
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Quoto questo passaggio perché è stato un tuffo al cuore nei miei ricordi universitari... che bel periodo! Grazie per aver nominato e citato questi nomi... non sono l'unico allora che li ha studiati! :D :D :D ...con i voli pindarici che la memoria poi ti fa fare... mi basta veder citato Boito e penso che i due fratelli, Arrigo e Camillo, hanno intersecato i miei percorsi scolastici... superiori prima (tema di maturità compreso) e università poi. Scusate per il piccolo OT.1 punto
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Qualcuno possiede le immagini e/o può controllare i tremissi “flavi" del Kunsthistorisches Museum di Vienna?1 punto
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In Araldica, ogni animale rampante è solitamente volto alla sinistra di chi guarda.1 punto
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Mi sembra tu stia esagerando . Ok , l'hai presa sul personale ma noi dello staff abbiamo una vita privata con impegni e o famiglie . Ci prestiamo alla cura del nostro forum volontariamente, perché ci piace e lo sentiamo nostro . Ok il confronto ma questi ripetuti attacchi verso di noi sono oltremodo ingiusti ..1 punto
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La prima medaglia di Pio VII in argento che hai acquistato è veramente molto bella, in conservazione eccellente e proviene dai coni originali. Nei riconi Mazio il rovescio è infatti leggermente modificato; in particolare, in esergo, l'ultima asta di MDCCCXXII è interna alla I di PIUM nei coni originali ed esterna nelle coniazioni successive. Le incertezze sulle tipologie di medaglie annuali di Pio VII presenti nel Rinaldi sono state risolte con gli studi del Bartolotti, confermati dalle recenti ricerche di Modesti, la cui pubblicazione è essenziale per il collezionismo della medaglia annuale. Quanto alla situazione dei riconi, l'accertamento per la collezione di Pio VII è abbastanza semplice; tanti coni infatti si fratturarono dopo le primissime coniazioni e furono rifatti con piccole differenze. Invero il Modesti per la medaglistica annuale non ha ripetuto i modelli del CORPUS tesi ad individuare la successione dei coni (e neanche Bertuzzi per le annuali di Pio VII ha dato queste indicazioni). Le differenze tra coniazioni originali e successive sono invece presenti nel nostro catalogo e le note ivi inserite potranno essere di aiuto. Buon proseguimento!1 punto
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Pio VII è il grande ostacolo per i collezionisti di medaglie annuali ottocentesche.Ci sono,innanzitutto,discrepanze su quali siano medaglie annuali e quali siano straordinarie(es.tra il Modesti e il Rinaldi).Io ho seguito il Modesti.Poi,molte medaglie sono veramente molto rare da anni!Non si trovano(parlo dell'argento)!Io sono bloccato da venti anni con l'anno I di Pio VII,ad esempio...mi manca solo quella...Avvertimento per gli amici del forum:se la trovo in asta,dovrete sudare sette camicie per strapparmela!☺Complimenti per le tue medaglie!1 punto
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@@angel: il simbolo che è stato in un secondo momento aggiunto sullo scudo non è una contromarca ma è il leone di San Marco, come è facilmente verificabile osservando quello che è tutt'oggi il simbolo di questo partito politico. La versione senza il leone di San Marco credo fosse una precedente e più arcaica versione dello stemma: il leone di San Marco mi pare sia infatti stato aggiunto solo successivamente per "aggregare" anche il Veneto. Non per niente nella prima versione del gettone si parla di "lombardia libera", dicitura poi sostituita da un più ampio "libertà ai popoli".1 punto
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Non sarà il modo più ortodosso per analizzare i punzoni, però credo renda abbastanza bene l'idea che è emersa Per quanto riguarda la particolare crocetta al diritto..è molto curata sebbene il diametro della moneta porti verso Ottone III. Il peso è una via di mezzo tra le emissioni di Ottone III e II...moneta prodotta in un periodo di transizione?1 punto
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Secondo me bisognerebbe distinguere il collezionismo dalla numismatica; possono coesistere ma non sono imprescindibili uno dall'altro. Una persona può essere tranquillamente un numismatico e collezionista di monete ma anche essere solo un collezionista o solo un numismatico... Ci sono molti numismatici che non posseggono monete ma sanno "vita morte e miracoli" di tantissime monete come ci sono tantissimi collezionisti che hanno importanti collezioni di monete ma che sanno poco o niente della loro storia e dei popoli che le usavano...1 punto
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@@prtgzn no.. attenzione,..... il nome è Ferraris !... ed è giusto.! la zecca è quella di Bologna ... l'anno è classificato R3 Ovviamente quella postata non è genuina , a prescindere...1 punto
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1934 France, 20 Francs, 35mm, 20g, 68% argento1 punto
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Buona serata Un leon co' la coa sbasada ..... tra le gambe :nea: poareto. :rofl: Non è che si siano sprecati artisticamente, direi medaglia minimalista! @@apollonia l'hai mai visto il gettone che ho postato qui? http://www.lamoneta.it/topic/138823-gettone-dalle-fiandre-con-leone-di-s-marco/ saluti luciano1 punto
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Testimoni di una delle peggiori amministrazioni europee in Africa. I cosiddetti "orrori del Congo" spinsero il sovrano ad abbandonare il governo del proprio possedimento personale, cedendolo al regno del Belgio1 punto
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Ciao, aggiungo ai follis di Londinium il seguente follis: Galerio Massimiano, RIC 14b, C VAL MAXIMIANVS NOB C , busto laureato e corazzato / GENIO POPV-LI ROMANI , Genio stante verso sinistra reggente patera e cornucopia e calzante copricapo a forma di modius. Nessuna sigla di zecca presente in esergo. Peso 9,9 g per diametro di 26 mm. Rating “R”. Mi pare di poter affermare moneta con buoni dettagli e qualche lacuna nei caratteri componenti la legenda al dritto. La sua particolarità consiste nella residua presenza di argentatura superficiale parziale (nella foto sopra la stessa assume un color sabbia) maggiormente evidente nell'immagine seguente: Ciao Illyricum :)1 punto
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Buona Domenica Alla fine ce l'ho fatta e a Verona ho avuto l'opportunità di prendere ad un costo abbordabile una tessera dell'olio; è il tipo solito, quello più comune. D: TERNARIA * VECCHIA con il simbolo di 1 libbra di Olio R: PRO (CURATO) RI * A LOGLIO con stellina sopra e sotto la scritta saluti luciano1 punto
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