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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/15 in tutte le aree
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la numismatica non è soltanto spendere soldi ma anche - anzi soprattutto - passione e studio!4 punti
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carissimi, per motivi legati ad un improvviso problema di salute sono costretto ad abbandonare, spero solo per brevissimo tempo, questo magnifico forum. com'e' strana la vita, vi conosco solo virtualmente eppure il pensiero di non potervi seguire, leggere e salutarvi come sempre faccio mi fa star male. spero di risentirvi subito. un abbraccio affettuoso e sincero a tutti gli amici ed in particolare a LAY, NANDO, TOGNON, PIETROMONEY, LELE, ILCOLLEZIONISTA, TARTACHIARA, ANDME, VISROBORIS ALCATRAZ, CRISMA insomma non ricordo il nick di tutti ma l'abbraccio virtuale e sincero e' veramente per tutti voi. Spero di risentirvi presto e vi auguro ogni bene e soprattutto buona collezione. A PRESTO - MAX3 punti
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Le debolezze da conio non hanno punti precisi, possono comparire in diversi punti, per cui, stabilire la conservazione in base a dei punti precisi insiti nei rilievi non è sempre il procedimento esatto da seguire. Innanzi tutto, è importante conoscere come sono fatti i rilievi nel loro stato zecca. Se la freschezza del metallo è di una moneta poco circolata, ed un rilievo è poco pronunciato, è evidente che quello è un punto con debolezze di conio. Lascio spazio ad esercizio pratico con un'immagine per chiarire meglio il concetto. Trovate la debolezza di conio presente nel seguente esemplare, e stabilitene la conservazione.3 punti
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Un half-dollar Americano 1933s dalla zecca di San Francisco, ha colpita a ,900 argento, 30,6mm di diametro e peso 12,50 g. Non c'era molto bisogno di grandi monete durante la grande depressione, così 1930, ‘31 e ‘32 passarono senza alcun nuovo halves essendo coniato. Quando monetazione Half-Dollar ripresa nel ‘33, solo San Francisco ha colpito qualsiasi per circolazione. Questo 1933s half-kollar appartiene a quella prima monete dopo-crash. Né era lo iato coniatura limitato a half-dollars. Non c'erano nessun nuovo nickels o dimes nel 1932 e 33; nessun nuovi quarter durante 1931 e ‘33. Quest'anno—1933—era solo 1 cent pezzi di Philadelphia e Denver, e questi half-dollars a San Francisco. Franklin Delano Roosevelt è stato giurato dentro come presidente nel marzo 1933 e detto tutti gli americani avevano "alla paura era paura stessa". Per accompagnare le sue parole coraggiose, FDR ha cominciato quello sarebbe stato suoi 12 anni in ufficio avviando il suo alfabeto delle prescrizioni per l'economia statunitense rotto: NRA (National Recovery Administration), ecc., ecc. Di particolare nota agli appassionati di moneta era 1933 "Bank Holiday" di FDR, i quattro giorni quando le banche statunitensi furono costretti a rivedere vicino alla loro condizione, pratiche, e a loro averi di inventario. Dimenticato di angoli della banca volte—alcuni intatto per molti decenni—sono stati studiati. Sono stati trovati molti, molti elementi interessanti, fra loro borse di busto half-dollars dal 1830 e prima. (Come il più grande americane d'argento monete disponibili nel loro giorno, hanno trovato uso considerevole come riserve bancarie.) E poi queste 1933s halves celebrato come nessun altra moneta americana in più di una dozzina di anni. Prohibition è stato abrogato nel dicembre ‘33, così, fin dal primo questi half-dollars erano responsabili avere stato plunked giù su un bar per un bicchiere di whisky o 5% birra. La prima volta—legalmente—dal 1920. :D v. ------------------------------------------------------------------- An American 1933s half-dollar from the San Francisco mint, struck in .900 silver, 30.6mm in diameter and weighing 12.50g. There wasn’t much need for big coins during the Great Depression, so 1930, ‘31, and ‘32 rolled by without any new halves being coined. When half-dollar coinage resumed in ’33, only San Francisco struck any for circulation. This 1933s half-dollar belongs to that first post-crash coinage. Nor was the coining hiatus limited to half-dollars. There were no new nickels or dimes in 1932 and ’33; no new quarters during 1931 and ’33. This year—1933— it was only 1-cent pieces in Philadelphia and Denver, and these half-dollars in San Francisco. Franklin Delano Roosevelt was sworn in as President in March 1933 and told Americans all they had “to fear was Fear itself.” To accompany his brave words, FDR began what would be his 12 years in office by initiating his alphabet of prescriptions for the broken U.S. economy: the NRA (National Recovery Administration), etc., etc. Of special note to coin-enthusiasts was FDR’s 1933 “Bank Holiday,” the four days when U.S. banks were forced to close to review their condition, practices, and to inventory their holdings. Forgotten corners of bank vaults—some untouched for many decades—were investigated. Many, many interesting items were found, among them bags of Bust half-dollars from the 1830s and before. (As the largest American silver coins available in their day, they found considerable use as bank reserves.) And then these 1933s halves celebrated like no other American coin in more than a dozen years. Prohibition was repealed in December ‘33, so right from the first these half-dollars were liable to have been plunked down on a bar for a glass of whiskey or 5% beer. First time—legally—since 1920. :D v.3 punti
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Purtroppo non c'é nulla di particolarmente raro. La 29 (a legenda Pirakos) é la meno comune, peccato sia piuttosto consunta e probabilmente suberata. La legenda é comunque ben leggibile. Una curiosità: cosa diavolo é successo alla 18? Tento una classificazione, a gruppi, nell'ordine in cui le trovo seguendo i lotti (pertanto né in ordine cronologico né geografico), secondo le tipologie del Pautasso e dell'Arslan (che non sono purtroppo caratterizzate da una corrispondenza 1:1) e riportando le attribuzioni dei due autori. Primo gruppo: lotti 18, 25, 28 Rientrano nel mare magnum del Tipo VII dell'Arslan e del Tipo 3 del Pautasso, per quanto (a mio modesto avviso) rappresentino un sottogruppo a sé stante. L'Arslan attribuisce l'insieme del suo Tipo VII ai Boii-Cenomani, il Pautasso il suo Tipo 3 alla regione liguro-piemontese ed alla lombardia sudoccidentale. Sono datate al III sec. a.C. (nel caso di queste tre direi alla fine). Secondo gruppo: lotti 19, 20, 23, 24 Gruppo di emissioni più antico del precedente. Il leone mostra segni di "scorpionizzazione" nel muso, ma ancora tiene duro sulla criniera e la legenda é corretta. La datazione é dalla metà del IV sec. a.C all'inizio del II. Pautasso le racchiude in tre tipi (P.Massa beta e P.1 e P.2) ed Arslan in due (A.V e A.VI). La 19 può essere attribuita ai tipi P.Massa beta o P.II (oggettivamente la suddivisione dei due tipi da parte del Pautasso lascia in questo caso parecchio a desiderare) od al tipo A.V. La 20 e la 23 ai tipi P.1 e A.VI (il dritto non é consunto, ma prodotto con un conio estremamente stanco o addirittura obliterato). La 24 ai tipi P.2 e A.V. (per quanto su questa abbia un grosso dubbio, andrebbe vista direttamente, la conservazione non aiuta). Per Pautasso sono state prodotte nella regione ligure piemontese e nell'estremità occidentale della pianura lombarda, per l'Arslan sono insubri. Terzo gruppo: lotti 21 e 29. Si tratta di emissioni a leone "naturalistico" con legenda in caratteri nord-etruschi (o leponzi). Per quanto sul 21 la legenda non sia visibile, tipologicamente é da riferire alle emissioni a legenda TOUTIOPOUOS, nel 29 si vede invece chiaramente la legenda PIRAKOS. Pautasso suddivide le dracme a legenda TOUTIOPOUOS in tre sottotipi (P.9A, P.9B e P.9C) sulla base delle caratteristiche della legenda (ahimé) e dello stile della raffigurazione. Arslan di tipi ne ha due (A.XI e A.XII), differenziati su basi stilistiche del dritto (ahimé). Consultando la mia sfera di cristallo direi che si tratti con buona probabilità di un A.XI e, se la legenda invisibile é su una sola riga e non due (in tal caso se ne dovrebbe vedere qualche carattere tra la parte superiore della criniera e la groppa inarcata del leone) di un P.9A. Dovremmo essere alla metà del II sec. Di poco posteriore il tipo caratterizzato dalla legenda PIRAKOS (il n.29) la cui classificazione é decisamente più semplice: P.10 e A.XIII. Pautasso situa l'emissione dei tipi genericamente nell'area lombarda, per Arslan sono Insubri, emessi probabilmente a Mediolanum. Quarto gruppo: lotto 22 Moneta interessante, per la mostruosità del ritratto al dritto (che non mi era mai capitato di vedere spinta fino a questo punto) e per i tratti paralleli che caratterizzano la parte inferiore della criniera al rovescio (presente talvolta, ma in questo caso estremamente accentuati). Si tratta di un P.7B, A.XVI. localizzato da Pautasso nella pianura lombarda ed estremità orientale piemontese e dall'Arslan in area lombardo-piemontese, con un'attribuzione ipotetica ai Libui o ai Salluvii. Siamo nel II sec. a.C. Nel caso specifico direi nella seconda metà. Quinto gruppo: lotti 26 e 27 Anche i due pezzi di questo gruppo (tipo P.6 o A.IX) sono del II sec. a.C. Pautasso localizza l'emissione nella pianura lombarda tra Adda e Mincio. Arslan lo attribuisce ai Cenomani.3 punti
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______________ 1933 Cecoslovacchia E' stato il primo Presidente di questa Nazione (1918 - 1935) Tomas Masaryk (1850-1937) 25 Haleru - Rame/nickel3 punti
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Tante opinioni che condivido , altre no, ma la cosa che a mio parere non accetto è quella di acquistare una moneta da un professionista ( a mio parere molto stimato e corretto) e poi chiedere una valutazione e una conferma sulla conservazione. Potrei capire se fosse stata acquistata da un privato sconosciuto , ma non da una ditta seria e fra l'altro utente di Lamoneta.. :nea:3 punti
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Quando si vede un tondello così in una ciotola come si fa a non portarselo a casa? Credo che anche dalle foto sia ben visibile la sottilissima argentatura, in alcuni punti ormai assente, che serviva a nascondere il metallo vile sottostante (ottone?). La fattura è abbastanza rozza e non sono presenti le classiche porosità tipiche delle fusioni, quindi sono propenso a pensare che il falso sia stato realizzato per coniazione. Crippa non censisce falsi di questa tipologia (simile al 14/A per quel poco che si intravede) quindi penso che già questo dato sia indice di una - magari piccola - rarità aggiuntiva. Ovviamente sono graditissime segnalazioni di altri esemplari e considerazioni varie.... Il peso potrò comunicarvelo domani. Sperando di aver interessato qualche appassionato di Milano, buona serata, Antonio2 punti
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Volevo condividere questo pezzo con voi. Secondo me è un'ottima moneta, la foto al dritto mostra qualche segnetto che con la lente non si notano.2 punti
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Lei si è concentrato esclusivamente sul rilievo, sorvolando a piè pari la freschezza del metallo. Ciò dimostra, come questo progetto, seppur meritevole, è parzialmente errato come concetto, visto che i rilievi sono si importanti, ma non fondamentali (o, potremmo dire, non sono l'unico dettaglio da guardare per stabilire la conservazione)2 punti
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Come ripetuto decine e decine di volte, non c'è modo di risolvere il problema di monete sporche o con impronte che non generino altri tipi di problemi col tempo, per cui è inutile provare qualsivoglia metodo. Sul momento magari il segno va via ma chimicamente si generano comunque dei meccanismi che alterano i metalli.2 punti
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Era riferito alla squallida moneta colorata. Nessun inno alla violenza. Cerchiamo di non strumentalizzare sempre tutto...2 punti
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@@Rex Neap @@Giuseppe notavo ora che il 3 cinquine postato da me (con la croce) presenta anche un fiore come elemento di chiusura della ghirlanda, cosa che manca nell'altro 3 cinquine con la croce con cui è stata aperta questa discussione. Invece lo stesso elemento si trova nel 3 cinquine postato da dareios2 punti
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Effettivamente anche per un esemplare come questo è difficile scendere parecchio sotto i 200 euro. Questa che forse è messa pure peggio ha fatto 300 dollari l'anno scorso http://www.acsearch.info/image.html?id=1829490 Per acquistare un esemplare che, in base ai miei canoni, si può definire piacevole, bisogna avvicinarsi ai 400 euro. L'esemplare di seguito ha fatto 380 euro da Ranieri nel 2012 http://www.acsearch.info/image.html?id=1406003 Mi limito a dire cosa farei io, sulla base del mio modo di collezionare: Io passerei la mano, continuerei ad accumulare, e cercherei di acquistare una moneta con budget 400 euro (non credo, in base alle mie finanze di poter spendere più per questa tipologia) al peggio cercherei di acquistare questa moneta solo ed esclusivamente facendo un affare, ossia sotto i 150 euro, in modo da avere margine per poter cedere in seguito la moneta senza perdere denaro. Ovviamente al venditore non converrà accettare la mia proposta.2 punti
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Questa discussione ha la stessa aspettativa di vita di un tenente paracadutato in Vietnam nel 1968: 16 minuti.2 punti
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"com'e' diacronicamente limitato questo discorso Mi sembra ( perdonami) il compitino di un secchione che spacca in quattro il particolare ma al quale sfugge inesorabilmente la logica dell'insieme.." Sei perdonato numa....non sono mai stato un "secchione" e mi fa abbastanza sorridere sentirmelo dire.... "Il tempo è' ancora una delle variabili il cui significato elude la nostra conoscenza." Questa, ammettilo, l'hai rubata a Marzullo....mi sfuggerà la logica dell'insieme ma anche questa frase...che c..avolo vuol dire? :crazy: M.2 punti
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Devo dire che ho fatto un po' fatica a leggere questa discussione, si è parlato un po' di tutto...., forse perdendo di vista a un certo punto la partenza, il nocciolo della questione, la serialità o meno dell'oggetto moneta, il tema è questo, complesso, dibattuto..... E' vero che il documento moneta è un multiplo e formalmente per esempio un denaro di Lucca di un determinato periodo a prima vista è uguale a tanti altri, innumerevoli direi anche, ma oggi gli studi portano a ritenerlo come oggetto da utilizzare come fonte statistica, da analisi dei conii, a ricostruire le varianti e variantine, i pesi, il titolo, le cronologie, in pratica una moneta come il denaro di Lucca è effettivamente diversa dalle altri, simile ma sempre diversa. E qui nasce il problema o meglio i problemi, quindi se è vero che tutto questo possa essere funzionale e utile per gli studi di certe monetazioni, c'è anche da dire quanto questo è stato poi fatto realmente e quante monete in realtà in quantità industriali giacciono senza speranza negli scantinati, non catalogate, fotografate e chissà se mai lo saranno un giorno.... Io ritengo che se una moneta non è catalogata, fotografata per me non esiste, c'è e non c'è, quindi capisco da un lato lo studioso illuminato e serio che può farne oggetto di attente e importanti analisi ma capisco che anche questo avviene solo in alcuni casi e che l'ammasso di monete non catalogate nei nostri Musei è a dir poco impressionante e fonte di giuste critiche o di mancanza di effettiva fruibilità del bene.....2 punti
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Poi negli originali c'è la frattura di conio, ma non in tutte le monete è presente, nelle prime ovviamente non c'è. E di solito si vede nelle alte conservazioni, quindi nelle basse può essre sparito.2 punti
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@@andme è periziata qFdc/Fdc. Bravo @@nando12 ci hai preso in pieno! Penso che il Perito ha tenuto conto di un paio di segnetti di contatto a sx della testa dell'aquila peraltro visibili solo con la lente, per il resto è bellissima, e questa fà da campione per i prossimi grading delle monete in acmonital.2 punti
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Ciao Corbiniano, come rimasti ti aggiorno su alcune cose che sono riuscito o per lo meno penso di essere riuscito ad identificare. Alcune delle croci pendenti: Prima immagine, prima croce sx: Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (Non sicuro al 100%) Seconda immagine, Prima croce sx: Legion d'Onore versione regia Seconda immagine, seconda croce: Ordine di Malta Seconda immagine, terza croce: Ordine S. Giuseppe Seconda immagine, quarta croce: ?? Forse riesci te :D :D :D Che ne dici può andare??2 punti
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Il perito non è conosciuto?magari non lo conosce (o fa finta) chi te l'ha detto per tirar giu il prezzo, per farti passare da sprovveduto per far si che tu cedessi la moneta ad una cifra ridicola…..son tutte quelle trappoline che molti privati pseudo collezionisti usano per comprare a poco e rivendere con margine ampio.2 punti
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Ciao, oggi stavo rimettendo a posto libri, riviste e fascicoli nello studio e mentre mettevo mano alla collana di Monete Antiche la mia attenzione è stata attirata da un articolo a nome di Roberto Liegi. Il tema è estraneo ai limiti cronologici della Sezione Monete Imperiali ma mi son ricordato che non più tardi di una settimana fa ne parlavo con un conoscente in possesso di una discreta cultura numismatica antica. Purtroppo da tempo non si interessa più alla monetazione romana e parlandone, ad un mio accenno ai sesterzi in argento mi ha risposto “non mi ricordavo nemmeno che esistessero…”. Da qui la mia riflessione: se un numismatico di un certo valore se ne è dimenticato, forse anche i neofiti della Sezione Monete Imperiali danno per scontato che con il termine “sesterzio” si intenda esclusivamente quel bel monetone di oricalco dal peso variabile da circa 30 a 18 g (a seconda del periodo). Per cui, con intento didattico verso chi non ne fosse a conoscenza mi appresto a scrivere un breve post su questo precursore del ben più noto sesterzio imperiale di oricalco. Non essendo comunque il mio campo di conoscenza più stretto invito chiunque (e in particolar modo @g.aulisio e @L. Licinio Lucullo , Curatori della Sezione Monete Repubblicane) a correggere qualche eventuale inesattezza. Il sesterzio nasce in epoca repubblicana come piccola frazione del denario d’argento. Nel sistema monetale repubblicano se il denario era l’unità di riferimento le sue frazioni erano costituite dal quinario (1/2 denario) e, appunto, il piccolo sesterzio (1/4). A sua volta l’unità poteva essere cambiata con 10 assi, pertanto la più piccola frazione di argento era parificata a 2,5 assi. Quando il valore del denario fu portato a 16 assi mantenne il suo valore proporzionale, valendone 4. Il peso del denario corrispondeva a 1/72 di libbra pari a circa 4,55 g (poi ribassato a 3,9 g) e quindi il peso del sesterzio doveva risultare di poco maggiore di 1 g : in realtà quest’ultimo raramente raggiunge tali valori. Il denario presentava al dritto, dietro la nuca di Roma elmata, una X che simboleggiava il valore di 10 assi e il quinario la sigla V ad indicarne 5; il sesterzio IIS ad indicare appunto il valore di 2,5 assi suddetti. Quando fu emesso? Si suppone (senza prove certe) che sia coevo del denario. E qui nasce un altro interrogativo: esistono tre teorie sulla datazione della nascita del denario di argento. 269-268 a.C. (secondo Tito Livio e Plinio) 211 a.C. (Crawford e R.Thomsen) 187 a.C. (Mattingly e Sydenham) Nell’ultimo periodo la più accreditata è quella del 211 a.C. che sarebbe confermata dal ritrovamento a Morgantina (distrutta in quell’anno durante la II Guerra Punica) di denari anonimi ROMA con i dioscuri in conservazione FDC ; la questione è comunque controversa e continuano i dibattiti sulla datazione relativa alla nascita del denario. E per limitare la lunghezza del testo, non mi ci addentro. Ecco ora i tre nominali: Anonymous. 211-208 BC. AR Denarius (19mm, 4.30 g, 8h). Rome mint. Helmeted head of Roma right; X (mark of value) to left / The Dioscuri on horseback riding right, each holding transverse spear. Crawford 44/5; Sydenham 140; RSC 2. VF, toned, tiny flan flaw in field before chin on obverse. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=168080 Anonymous. 211-210 BC. AR Quinarius (16mm, 1.93 g, 11h). Rome mint. Helmeted head of Roma right; V (mark of value) to left / The Dioscuri on horseback rearing right. Crawford 44/6; King 1; Sydenham 141; RSC 3. Superb EF, toned. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=179227 Anonymous. After 211 BC. AR Sestertius (10mm, 1.02 g, 3h). Rome mint. Helmeted head of Roma right; IIS to upper left / The Dioskuri riding right. Crawford 44/7; Sydenham 142; RSC 4. Superb EF. Exceptional metal; very rare in this quality. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=120456 La sua produzione comunque non fu continua e numerosissima: forse le sue ridotte dimensioni ne facilitavano la perdita e non era così apprezzato. Scomparve definitivamente con la riforma di Augusto del 23 a.C., sostituito dal sesterzio in oricalco, confezionato in rame e zinco). Spero di non aver infilato troppi strafalcioni ... e che coloro cui era destinato il post abbiano apprezzato la discussione e chissà, magari colmato un piccolo neo conoscitivo. Ciao Illyricum :)1 punto
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Le 3 cinquine sono state battute sotto Filippo III di Spagna, ma dal 1611 al 1617......quindi per chi conosce un pò la storia dei mastri di zecca, sotto l'amministrazione di due di loro e cioè il Fasulo e il Citarella.........e da qui in poi c'era molto da scrivere. Mi sto adoperando in questo senso.1 punto
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@@Cinna74 incusi al bordo , a voler essere pignoli : qFDC/FDC1 punto
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http://www.sixbid.com/browse.html?auction=2013&category=41084&lot=17453981 punto
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@@417sonia Luciano l'immagine della bolla è presa dalla rete , per quel che riguarda l'articolo sono solamente gli stralci reperibili con google book che reputavo comunque interessanti (tuttavia ho contattato l'autrice che mi ha promesso, una volta rientrata in Italia da un viaggio di lavoro, di fornirmi il pdf e non appena lo avrò a disposizione te lo giro volentieri .1 punto
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Esiste l'opzione se la può tenere ;) è fatica lavorare per prendere 200 euro.... mi schiero dalla parte di chi dice di passare1 punto
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Ciao Michele ! mi rivolgo a te come interlocutore/ destinatario del complicato ma interessante discorso legale, sotteso all'eventuale caso di una sottrazione illegale effettuata "illo tempore" del Metaponto in questione, ma chiaramente è destinato anche a chiunque abbia voglia di intervenire o semplicemente capire come possono andare le cose...date soprattutto le divergenti opinioni che ho sopra riportato ! Personalmente ritengo che il recupero, sempre che si possa provare la sottrazione ed anche identificare l'attuale proprietario ( cosa che già di per sé sembra molto difficile), sia decisamente in salita : stiamo parlando di un pezzo che certamente era fuori dall'Italia almeno dal 1974 ( e verosimilmente anche parecchio prima). Ebbene la prima Convenzione, che mi risulta essere stata fatta e che possa avere applicazione nella restituzione di beni culturali illecitamente usciti dalle rispettive Nazioni, è quella dell'Unesco, a Parigi nel 1970. E uno potrebbe dire: bene, siamo a cavallo c'è una Convenzione Internazionale prima della vendita ! Ebbene No ! Lo Stato Italiano l'ha ratificata solo il 30/10/1975 ( Legge n.873) ed è entrata in vigore tre mesi dopo il deposito del relativo strumento di ratifica ed accettazione, avvenuto ben tre anni dopo (!) il 2 ottobre del 1978 : in definitiva è in vigore dal 02 gennaio 1979. La conseguenza più brutale è che l'Italia ben difficilmente potrà farla valere per il periodo antecedente all'entrata in vigore. Tra l'altro c'è già un precedente con : Francia ( Stato) contro Pilone Giovanni V.(italiano) in Cassazione 24/11/1995 N. 12166 Detta sentenza riguarda il famoso tentativo da parte dello Stato francese di farsi restituire due arazzi (del 1760) trafugati nel 1975 dal palazzo di giustizia di Rom, appartenenti al patrimonio culturale ed artistico francese. Erano poi stati ceduti all'antiquario De Contessini che li aveva a sua volta ceduti al Dott. G.V. Pilone. Senza entrare in dettagli troppo noiosi ( per cui rimando alla lettura della sentenza e relativi commentari) posso riassumere dicendo che gli arazzi sono rimasti di proprietà del Dott. Pilone, sul presupposto dell'acquisto "a non domino" ma in buona fede, con applicazione della "lex rei sitae" ovverossia della Legge italiana, ritenuta peraltro la Convenzione Unesco 1970 non applicabile... Certo, questo lascia qualche minimo spiraglio, per un recupero in una Nazione che avesse reso già all'epoca ( ma quale?) applicabile la Convenzione Unesco, pur nella altissima probabilità che la richiesta italiana, stante la non applicabilità della Convenzione dal versante della ratifica italiana, debba essere comunque respinta. In ogni caso sarebbe una restituzione a titolo oneroso per l'Italia, in quanto il compratore in buona fede dovrebbe essere pienamente compensato ai sensi dell'art. 7 Convenzione... Ho cercato di riassumere e semplificare enormemente la questione, che presenta notevoli difficoltà per essere capita a fondo, sono certo che mi comprenderai se ho commesso talune inesattezze e semplificazioni... Certo, rimangono da esplorare ipotesi relative alla attuale proprietà del Metaponto da parte di un italiano, come pure la "lex rei sitae" di alcuni paesi di Common Law, dove la questione dell'acquisto " a non domino " non è sempre ben vista, ma tali congetture temo esulino dai limiti di questo Forum ed in particolare di questa Sezione. Bisognerebbe anche parlare degli effetti della sentenza Winkworth vs. Christie 1980, ed alcune altre, ma vi manderei di sicuro ai pazzi ... Un carissimo saluto, Enrico P.S. Chiedo scusa per lo sproloquio in simil-legalese, ma ritenevo importante dare un possibile inquadramento giuridico alla questione, invero poco patriottico ma... molto verosimile. P.P.S. Ho notizie che dismissioni possano essere state effettuate ante od intorno agli anni '50, se riesco a raccogliere notizie più certe ve lo comunico, anche se non si riferiscono al Museo di Napoli. Ai sensi dell'art. 24 comma 2 legge 1089 del 1939 lo Stato italiano poteva " autorizzare l'alienazione di duplicati e in genere di cose di antichità ed arte che non abbiano interesse per le collezioni dello Stato o altro Ente o Istituto pubblico " ...quindi...1 punto
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Quindi ti hanno offerto 100 e tu ci stai pensando....mah. Un po' contraddittori questi 2 messaggi comunque.1 punto
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Mario penso tu abbia ragione ! Peccato che il rovescio sia talmente liscio da non riuscire ad identificarne la data...1 punto
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Chiedere non vuol dire offendere o denigrare.. Nn voglio certo difendere qualcuno ma ognuno e libero di chiedere un parereanche se la moneta e sugillate. Non esageriamo!1 punto
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Scusa che c'entra ? Vediamo di tenere fuori la politica, che è contro il regolamento , e comunque fare interventi costruttivi e pertinenti, grazie ;-)1 punto
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Non sono ovviamente momenti belli, pero' se vogliamo essere positivi , proprio in questi momenti si nota come la ns sia una comunità unita . In bocca al lupo, ti aspettiamo presto.1 punto
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Sono d'accordo con l'ultimo intervento. Come scriveva fofo inoltre chi compra per speculare ci rimette quasi sicuramente. Chi invece compra con attenzione e con un'ottica di lungo termine può avere buone soddisfazioni o comunque recuperare - talvolta con buon profitto - i propri denari. E comunque la passione deve essere la prima ragione per un collezionista!1 punto
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Come al solito su questo forum si va un po' sopra le righe. Le monete sono state vendute a Charles Gillette, probabilmente negli anni 40, come doppioni del Museo Archeologico di Napoli e come tali sono state poste in vendita nella vendita Kunstfreund. Mio padre, all'epoca giovanissimo numismatico, segnalo' la cosa alla direttrice dell'epoca la Dottoressa Pozzi, che gli rispose che non Le risultava alcun furto e che l'informazione del catalogo doveva essere quindi sbagliata. D'altronde la vendita Kunstfreund e' probabilmente la più importante asta di monete greche del XX secolo e mi sembra letteralmente incredibile che la Dottoressa Giove la ignorasse !! Se fosse poi vero che le monete sono state rubate o sostituite, mi chiedo come e' possibile che non se ne sia accorto nessuno in quasi 80 anni ? L'unica spiegazione e' che le monete non sono e non siano state accessibili agli studiosi e che il personale del museo sia impegnato a fare altro. Il British Museum, la Biblioteca Nazionale di Francia, che hanno pubblicato la maggior parte delle loro collezioni, ospitano giornalmente studiosi che vengono a studiare le monete. Stesso discorso per l'American Numismatic Society e il Museo di Berlino che tra l'altro hanno le immagini delle monete online. La Biblioteca Nazionale di Francia in previsione della chiusura per ristrutturazione ha assunto due stagisti che al costo di circa 20,000 euro hanno fotografato quasi tutte le monete della collezione e si apprestano a metterle online. Le monete rubate a Parma, per stesse ammissione della direttrice del Museo, erano in dei cassetti che non erano stati aperti per 30 anni !! In Italia negli ultimi due anni il ministero ha effettuato acquisti coattivi per quasi 100,000 euro di monete di nessuna importanza già presenti nel Patrimonio Pubblico e allo stesso tempo negato permessi d'esportazione per monete rare magari anche solo per una variante di leggenda o comuni, ma definite rare solo ed esclusivamente per ignoranza. Purtroppo tranne rare eccezioni non mi risulta che lo stesso impegno sia stato profuso nella pubblicazione delle collezioni pubbliche. Lo Stato dovrebbe preoccuparsi di tutelare e valorizzare quanto in suo possesso e di renderlo accessibile a studiosi e collezionisti, ma questo purtroppo non avviene. Un bene e' pubblico se accessibile e fruibile. Il paradosso e' che oggi le monete che compaiono nelle aste e sono nelle collezioni private sono di fatto più accessibili e fruibili di quanto non lo siano quelle presenti nelle nostre collezioni pubbliche. Per quanto riguarda l'aspetto legale io credo che ci siano ben poche possibilità di recuperare le monete, che comunque sono state quanto meno acquistate nella vendita Kunstfreund in buona fede. D'altronde cosa avrebbero dovuto fare gli acquirenti dell'epoca telefonare o scrivere al Museo di Napoli per assicurarsi che le monete non fossero state rubate ?1 punto
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...E tu ridevi, stella di Venere, stella d'Italia, stella di Cesare: non mai primavera piú sacra d'animi italici illuminasti, da quando ascese tacita il Tevere d'Enea la prora d'avvenir gravida e cadde Pallante appo i clivi che sorger videro l'alta Roma... Scoglio di Quarto di G: Carducci. La stella d'Italia è uno dei simboli della nostra Nazione. Lo si ritrova nell'emblema della Repubblica; nello stemma sabaudo, in uso fino al 1890; nell'Iconologia di Cesare Ripa in diversi monumenti; F. Liberti L'Italia turrita e stellata, Napoli S. Ricci, Cenotafio di Dante Alighieri, Firenze Stele di Quarto nelle onorificenze della Repubblica come l'Ordine della Stella d'Italia , già Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, già Ordine coloniale della Stella d'Italia; , sul bavero dei nostri militari e sulle controspalline dei loro ufficiali. e ovviamente non poteva mancare sulle nostre monete... Ma quale è l'origine di questo simbolo?1 punto
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Una pàtera che fino al 1967 stava murata sopra la porta d'entrata del campanile di S. Aponal, raffigura un leone in moeca. Considerato il più antico leone marciano lapideo esistente in città (fatto risalire per motivi stilistici alla fine del XIII secolo), esso venne opportunamente asportato dal sito originario e ricoverato dapprima all'interno dell'attigua chiesa, per essere successivamente stabilmente accolto nelle raccolte del Civico Museo Correr.1 punto
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In questo caso c'è poco da scherzare. La provenienza da Napoli è chiarita grazie alle tavole e classificazione del sommo Rizzo, Per Naxos, lotto n. 97, la moneta corrisponde esattamente al Rizzo tav. 28, 16, che lui classifica come Napoli, M.N. 4666. Per Selinunte, lotto n. 101, la moneta corrisponde al Rizzo tav. 31,9, classificata come Napoli, M.N. 5021. Ho avvisato la Giove anche dell'esistenza o meno di queste due monete nel medagliere. Forse erano fra le monete sparite negli anni oscuri a cavallo della seconda guerra mondiale…. Non conosco bene i dettagli, ma ricordo di avere sentito che molti decenni fa c'era stato un noto studioso (che non ho identificato) che si era distinto per sgraffignare esemplari dal medagliere di Napoli, sostituendoli con copie fuse. Ci sono diversi cartellini originali, dove è stata aggiunta successivamente, a matita, la parola "falso"....1 punto
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giusto per continuare a parlare di integralismo: "Il 22 luglio 1209 vennero massacrate a Béziers diverse migliaia di persone (circa 20.000), compresi donne e bambini, in quanto Catari , ma oltre agli eretici vennero massacrati anche i cattolici, che erano la maggioranza. Pare che in quell'occasione Arnaud Amaury [legato pontificio] interrogato da un soldato su come poter distinguere nell'azione gli eretici dagli altri, avesse risposto: "uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi". Il problema non è solo la monetizzazione (che ha un ovvia ricaduta), ma il disprezzo verso ogni cultura diversa dalla propria perchè il mondo comincia e finisce nella loro cultura che lo giustifica. Il resto non vale niente, non ha importanza. Ovviamene è solo una opinione Polemarco1 punto
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mmmm.... peccato... le altre monete acquistate erano molto interessanti, della zecca di catania e siracusa.... su questa il venditore aveva dubbi, ma pensava fosse sempre siciliana. L'unica siciliana che le assomigliava era quella di leonzio. purtroppo non avevo preso in considerazione cje poresse essere non siciliana. peccato.... io colleziono solo zecche siciliane :(1 punto
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E ho scoperto che esiste un didramma della stessa città con la raffigurazione di un cinghiale alato. IONIA, Klazomenai. Circa 499-494 BC. AR Didrachm (18mm, 6.99 g). Forepart of winged boar right / Rough quadripartite incuse square. SNG Copenhagen 1-2; SNG München 450; SNG von Aulock 1981-2; BMC 2. Superb EF, toned. Perfectly centered on a broad flan of excellent metal. apollonia1 punto
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