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  1. antvwaIa

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/21/15 in tutte le aree

  1. Ciao, oggi stavo rimettendo a posto libri, riviste e fascicoli nello studio e mentre mettevo mano alla collana di Monete Antiche la mia attenzione è stata attirata da un articolo a nome di Roberto Liegi. Il tema è estraneo ai limiti cronologici della Sezione Monete Imperiali ma mi son ricordato che non più tardi di una settimana fa ne parlavo con un conoscente in possesso di una discreta cultura numismatica antica. Purtroppo da tempo non si interessa più alla monetazione romana e parlandone, ad un mio accenno ai sesterzi in argento mi ha risposto “non mi ricordavo nemmeno che esistessero…”. Da qui la mia riflessione: se un numismatico di un certo valore se ne è dimenticato, forse anche i neofiti della Sezione Monete Imperiali danno per scontato che con il termine “sesterzio” si intenda esclusivamente quel bel monetone di oricalco dal peso variabile da circa 30 a 18 g (a seconda del periodo). Per cui, con intento didattico verso chi non ne fosse a conoscenza mi appresto a scrivere un breve post su questo precursore del ben più noto sesterzio imperiale di oricalco. Non essendo comunque il mio campo di conoscenza più stretto invito chiunque (e in particolar modo @g.aulisio e @L. Licinio Lucullo , Curatori della Sezione Monete Repubblicane) a correggere qualche eventuale inesattezza. Il sesterzio nasce in epoca repubblicana come piccola frazione del denario d’argento. Nel sistema monetale repubblicano se il denario era l’unità di riferimento le sue frazioni erano costituite dal quinario (1/2 denario) e, appunto, il piccolo sesterzio (1/4). A sua volta l’unità poteva essere cambiata con 10 assi, pertanto la più piccola frazione di argento era parificata a 2,5 assi. Quando il valore del denario fu portato a 16 assi mantenne il suo valore proporzionale, valendone 4. Il peso del denario corrispondeva a 1/72 di libbra pari a circa 4,55 g (poi ribassato a 3,9 g) e quindi il peso del sesterzio doveva risultare di poco maggiore di 1 g : in realtà quest’ultimo raramente raggiunge tali valori. Il denario presentava al dritto, dietro la nuca di Roma elmata, una X che simboleggiava il valore di 10 assi e il quinario la sigla V ad indicarne 5; il sesterzio IIS ad indicare appunto il valore di 2,5 assi suddetti. Quando fu emesso? Si suppone (senza prove certe) che sia coevo del denario. E qui nasce un altro interrogativo: esistono tre teorie sulla datazione della nascita del denario di argento. 269-268 a.C. (secondo Tito Livio e Plinio) 211 a.C. (Crawford e R.Thomsen) 187 a.C. (Mattingly e Sydenham) Nell’ultimo periodo la più accreditata è quella del 211 a.C. che sarebbe confermata dal ritrovamento a Morgantina (distrutta in quell’anno durante la II Guerra Punica) di denari anonimi ROMA con i dioscuri in conservazione FDC ; la questione è comunque controversa e continuano i dibattiti sulla datazione relativa alla nascita del denario. E per limitare la lunghezza del testo, non mi ci addentro. Ecco ora i tre nominali: Anonymous. 211-208 BC. AR Denarius (19mm, 4.30 g, 8h). Rome mint. Helmeted head of Roma right; X (mark of value) to left / The Dioscuri on horseback riding right, each holding transverse spear. Crawford 44/5; Sydenham 140; RSC 2. VF, toned, tiny flan flaw in field before chin on obverse. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=168080 Anonymous. 211-210 BC. AR Quinarius (16mm, 1.93 g, 11h). Rome mint. Helmeted head of Roma right; V (mark of value) to left / The Dioscuri on horseback rearing right. Crawford 44/6; King 1; Sydenham 141; RSC 3. Superb EF, toned. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=179227 Anonymous. After 211 BC. AR Sestertius (10mm, 1.02 g, 3h). Rome mint. Helmeted head of Roma right; IIS to upper left / The Dioskuri riding right. Crawford 44/7; Sydenham 142; RSC 4. Superb EF. Exceptional metal; very rare in this quality. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=120456 La sua produzione comunque non fu continua e numerosissima: forse le sue ridotte dimensioni ne facilitavano la perdita e non era così apprezzato. Scomparve definitivamente con la riforma di Augusto del 23 a.C., sostituito dal sesterzio in oricalco, confezionato in rame e zinco). Spero di non aver infilato troppi strafalcioni ... e che coloro cui era destinato il post abbiano apprezzato la discussione e chissà, magari colmato un piccolo neo conoscitivo. Ciao Illyricum :)
    6 punti
  2. Nell'universo non esiste nulla che sia privo di gradienti indefiniti e zone i cui confini sono incerti. Gli opposti sfumano l'uno nell'altro attraverso zone che, seppur piccole, esistono. È la bellezza dell'alba e del tramonto. L'uomo non è da meno in quanto, pur credendo di esserne al di fuori, in realtà è esso stesso "universo" e ne segue le leggi. Combattere tali leggi non serve a nulla e può portare solo all'infelicità. Ciò che esiste è un dato di fatto e noi umani non abbiamo i mezzi per giudicarlo, che sia stato creato da un dio, dal caso, da fluttuazioni quantistiche o altro. Possiamo solo osservare e, forse (ma non ne sarei sicuro) comprendere. Il libero arbitrio in noi è una fiamma flebile. Il nostro subconscio interviene nelle nostre scelte in maniera formante e fuori dal nostro controllo consapevole. In ciò siamo figli delle leggi universali. Gli unici momenti, a mio parere, in cui ha un senso intervenire con scelte più nette e forti sono quelle zone in cui determinate situazioni possono creare infelicità. E comunque non sempre riusciamo in ciò. Per concludere, difficilmente possiamo rifiutare una cosa che esiste. Anzi possiamo accettarla fiche essa non provoca dolore in altri esseri umani. Tutto il resto è filosofia.
    4 punti
  3. Mamma mia quante ne sto leggendo . A volte rimango basito .. Crediamo ancora ad esseri che sotto forma di preti stuprano e vioentano bambini , e non accettiamo che due persone dello stesso sesso possano contrarre un matrimonio per far avere al compagno di una vita i diritti che gli spettano, senza che questi tocchino a un cugino di sessantaquattresimo grado . Oppure poter dare l'amopre a un bambino . SIamo troppo arretrati rispetto ai Paesi nordici . GIà . La famiglia è quella in quelli in cui un padre o una madre uccidono il proprio figlio , perchè vengono condannati più i diritti che questi gesti da genitori eterosessuali . Scelte ? Chiesa ? Percorsi ? Siete fuori strada amici miei . Se proprio credete , credete in Gesù , non nei preti o chi diffonde le parole. Sono uomini ( spesso pessimi ) anche loro . E non soffervatemi ai ( per me sbagliati e ridicoli ) gay pride . Frequentate coppie omosessuali insieme da anni . Vedrete che sono persone del tutto identiche a voi . Questo mio intervento se urta segnalatelo pure , a me non porta problemi..
    4 punti
  4. Quando si vede un tondello così in una ciotola come si fa a non portarselo a casa? Credo che anche dalle foto sia ben visibile la sottilissima argentatura, in alcuni punti ormai assente, che serviva a nascondere il metallo vile sottostante (ottone?). La fattura è abbastanza rozza e non sono presenti le classiche porosità tipiche delle fusioni, quindi sono propenso a pensare che il falso sia stato realizzato per coniazione. Crippa non censisce falsi di questa tipologia (simile al 14/A per quel poco che si intravede) quindi penso che già questo dato sia indice di una - magari piccola - rarità aggiuntiva. Ovviamente sono graditissime segnalazioni di altri esemplari e considerazioni varie.... Il peso potrò comunicarvelo domani. Sperando di aver interessato qualche appassionato di Milano, buona serata, Antonio
    3 punti
  5. Credo che il concetto di normalità non abbia una valenza assoluta, ma corrisponda semplicemente a quanto è usuale per la Società dominante, ovvero quella occidentale la cui radice è cristiana. Lo scrivo senza attribuirvi nessuna connotazione negativa: semplicemente constato che ormai in tutto il mondo, tranne in una parte di quello islamico, il modello occidentale cristiano è il modello di riferimento, cioè quello che definisce la normalità, e lo è anche per chi non è né cristiano, né occidentale. Un esempio molto semplice. Ormai il mondo intero usa il calendario occidentale: in un'altra discussione ho appena fatto gli auguri di buon anno (http://www.lamoneta.it/topic/139149-wetripantv/) poiché oggi è il capodanno mapuche, popolo che usa un calendario diverso. Proviamo a confrontare i due calendari. Entrambi vorrebbero far coincidere l'inizio dell'anno con il solstizio d'inverno, cioé con un nuovo ciclo solare: il soltizio solare si dà il 21 dicembre nell'emisfero settentrionale e il 21 giugno in quello meridionale. Dunque la data del capodanno è logica nel calendario mapuche, ma non lo è in quello occidentale. Il calendario occidentale ha 12 mesi per anno, dalla durata piuttosto irregolare: 4 mesi hanno 30 giorni, 7 ne hanno 31 e uno ne ha 28. Ben poco razionale! A questo punto sarebbe più razionale se i mesi con 31 giorni fossero 5 e quelli con 30 fossero 7. Il calendario mapuche non è solare, ma lunare, e quindi ha 13 mesi di 28 giorni ciascheduno, tranne l'ultimo mese che ne ha 29. Molto più omogeneo. Mi pare evidente che un calendario lunare è più razionale di uno solare. Infatti molti popoli nell'antichità hanno adottato calendari lunari anziché solari. Dunque il calendario occidentale non è quello più razionale, al contrario, è meno razionale di altri: ma è quello che si considera normale poiché fatto proprio da una Società dominante. E' un esempio volutamente banale, o piuttosto marginale. Ma anche nella sessaulità le cose non sono diverse. La società occidentale, la cui radice è cristiana, ha un suo modello di comportamento, che non critico: critico, invece, il fatto che in quanto Società dominante, pretende che il "suo" modello di comportamento sia universale e corrisponda alla normalità e ogni modello diverso di comportamento, anche se tollerabile o tollerato, comunque non sia normale. Forse la biologia ha dimostrato che è normale la monogamia? o la fedeltà coniugale? Non intendo esaltare la poligamia o la promiscuità, ma solamente mettere in discussione la "normalità" della monogamia o della fedeltà coniugale. Poi in tantissimi casi la normalità è tale solo di facciata in quanto sappiamo benissimo che nella Società occidentale la poligamia è diffusissima, purché resti nascosta (e in questo modo la donna, anello debole, priva di qualunque protezione e relegata al ruolo di amante o concubina). E anche le esperienze omosessuali, sia pure occasionali, sono molto frequenti nella vita di gran parte delle persone, anche se non ammesse, come bene osservato dagli psicologi e dagli psicoanalisti. Diciamo che in occasione di una "vacanza", spesso ci scappa la "trasgressione" omosessuale (ma solo per provare!): l'importante è che terminata la vacanza si torni nella normalità e, soprattutto, che non lo venga a sapere nessuno! Non so se il modello etico proprio della Società occidentale sia più o meno ipocrita dei modelli etici propri di altre Società: posso solo constatare che è molto ipocrita!
    3 punti
  6. Caro @@417sonia Parafrasando una bella canzone di Anna Mae Bullock (più nota come Tina Turner, nome da lei ripreso da una mia micia cucciola che ora si è accasata in una fattoria presso Bassano - col ruolo di Soprintendente, mi dicono -... o forse era viceversa, cioè l'avevamo copiato noi da lei... boh, non ricordo) mi verrebbe da dire: That's what collectors are for! A questo servono i collezionisti! Infatti non troverai scritto nulla sullo stendardo nella biografia (perfino Stahl non ne ha parlato, nel suo articolo sui punzoni del grosso di Enrico Dandolo (non sui coni, proprio sui punzoni delle teste dei personaggi http://www.numisbel.be/1999_25.pdf) e dubito che nelle schede dei musei ci sia scritto qualcosa, tranne forse in quelli in cui era attivo un raffinato studioso di monete veneziane (o un raffinato disegnatore come Kunz, chissà se ha registrato quelle varianti, mi informerò). Ora i collezionisti sono sempre alla ricerca di particolarità che distinguano i loro pezzi, e quindi hanno forse più possibilità di incappare in varianti rarissime che possono sfuggire, proprio per la loro rarità ed apparente insignificanza, a studiosi professionisti. Non è che questi ultimi non ci guardino, anzi è il loro mestiere, il problema è che come per tutti i professionisti la loro attività è programmata e regolata da criteri di economicità e convenienza, e quindi è difficile che uno possa decidere di passare dieci anni a guardare centinaia di migliaia di pezzi per verificare se ci sono o non ci sono alcuni rari segni diversi, senza sapere quale può essere l'esito. Se anziché del grosso di Venezia si fosse trattato di monete anche solo un po' più rare, che so, denari di Aquileia, potrete star certi che quei segni sarebbero stati notati e discussi da decenni. Nei paesi dove il rapporto fra collezionismo e accademia è molto più collaborativo che in Italia (per colpe attribuibili ad entrambe le componenti, non chiamatevi fuori) in genere ricerche che prevedono soprattutto un'osservazione quanto più approfondita possibile (e quindi terribilmente lenta) del materiale, sono condotte spesso da collezionisti, che non hanno scadenze, contratti, progetti da rispettare, ma non vedono l'ora di prendere in mano le loro adorate monetine e dedicarsi al loro hobby. L'importante è che poi non si dimentichino che alle spalle ci sono secoli di ricerche, che prima o poi vanno prese in considerazione (e che gran parte delle monete sono conservate nei Musei oppure sono pubblicate in monografie o riviste specializzate, non compaiono nei cataloghi d'asta), ma magari con scadenze un po' più dilatate rispetto a chi è pagato per farlo, tanto nessuno corre loro dietro, no? Quindi vi incoraggio ad andare avanti, sono proprio questi i lavori su cui un sito come la moneta può effettivamente aggiungere molto alla conoscenza del materiale. Proprio grazie ai risultati della vostra indagine, ad esempio, ho controllato le foto di un paio di centinaia di grossi appartenenti ad un ripostiglio attualmente in corso di studio da parte di una mia laureanda, dei dogi Pietro Ziani e IacopoTiepolo: mi pare di aver trovato solo un paio di varianti alla normale crocetta ed entrambe per il Tiepolo (ma devo controllare meglio se si tratta refusi o no): una croce patriarcale, apparentemente chiarissima, ed un puntino, un po' meno sicuro. In ogni caso allerterò la ragazza Saluti, Andrea P.S.: che bella l'ipotesi dei tre leoncini di @@ak72, me la terrò nel cuore, per sottrarla allo sguardo gelido della scienza, che nella sua durezza purtroppo non ammette emozioni.
    3 punti
  7. @@Druso Galerio: condivido molte delle cose che hai detto. Per esempio, l'esibizionismo manifestato in molte sfilate a favore dei diritti degli omosessuali, lo trovo sgradevole (anche se rispetto chi si "esibisce") e credo che sia piuttosto controproducente per propagandare il rispetto dell'omosessualità. Mi sembra fuori posto l'esibizionismo eterosessuale e alttrettanto fuori posto quello omosessuale: le scelte di vita o gusto sessuale mi pare che rientrino nel campo della vita privata di ogni individuo e quindi, proprio in quanto della sfera privata, trovo sgradevole farne un'esibizione, tanto più se questa esibizione diventa un circo. Non condivido l'opinione di coloro che negano le differenze tra i generi; mi pare evidente che maschio e femmina appartengono a generi molto diversi. Il fatto che la differenza tra i due generi non sia così rettilinea come spesso si crede, ma con zone d'ombra e che a volte vi siano situazioni dove queste zone d'ombra diventano così estese da potersi parlare a tuti gli effetti di "intersessualità", nulla toglie al fatto che i due generi sono diversi, cioè sono "due" generi e non "un solo". Sul fatto che un bambino è bene che sia allevato da una coppia formata da un maschio e da una femmina, sono anche d'accordo: per il bambino è necessario potersi confrontare con ambedue i generi e ciò non potrebbe avvenire se allevato da una coppia omosessuale. Tuttavia tra crescere in un istituto e crescere in seno a una famiglia costituita da "due padri" o da "due madrI" non ho alcun dubbio nel dire che il secondo caso è assai meglio del primo. Lo dico per esperienza personale in quanto sono cresciuto in un istituto dove ci sono restato da prima di avere 5 anni sino all'adolescenza. Un bambino per crescere ha bisogno di modelli sessuali ai quali riferirsi: dunque è molo importante che abbia un maschio e una femmina quali modelli di riferimento. Ma ancor più, per crescere, ha bisogno di affetto, e l'affetto può riceverlo anche da una coppia omosessaule. L'equazione omosessuale=pedofilo è assolutamente ridicola. Di pedofili ce ne sono moltissimi, purtroppo, e tanto tra gli eterosessuali come tra gli omosessuali. Su certe pratiche di inseminazione artificiale, a volte anche con casi di donne che hanno un figlio a sessant'anni, sono molto dissenziente: mi domando, infatti, se queste persone davvero hanno tanto desiderio di amare un bambino, o piuttosto il loro desiderio è quello di possedere un bambino. Quando ormai le nostre figlie erano cresciute e avevano preso le loro strade, con mia moglie ci siamo domandati se non sarebbe stato bello addottare un bambino, o riceverlo in affidamento (era il periodo della guerra in Bosnia e c'era possibilità di avere bambinbi in affidamneto). Allora abbiamo pednato di fare qualcosa che ci pareva più bello ancora: abbiamo ricevuto in affidamento una madre con la sua bambina. Se davvero vuoi amare un bambino, se possibile, adottane la madre e lascia il bambino con lei, mettila in condizione di essere lei a poterlo crescere....
    3 punti
  8. La frase dii Gesù, riportata dai vangeli, che non dubito essere stata davvero pronunciata, è una citazione talmudica in quanto essa fu detta dal rabbino Hillel il vecchio, che visse alcuni decenni, non molti, prima di Gesù (secondo il biografo Renan, cattolico ortodosso, Gesù forse conobbe e ascoltò Hillel). Hillel, fariseo, contestava duramente l'ipocrisia dei sacerdoti del Tempio, sadducei, e quando pronunciò la sua frase ci fu anche un corollario: "non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te: questa è l'essenza della Scrittura, tutto il resto è solo commento".
    3 punti
  9. Un 1932d 4-reichspfennig della Germania colpito in München di bronzo, 24,1mm di diametro e peso 4,9 grammi. Questo stranamente denominate in moneta coniata molto vicino alla fine della Repubblica di Weimar, è stato concepito come uno strumento di lotta contro depressione, e fu difeso dal cancelliere tedesco Heinrich Brüning (che è il motivo di questa moneta impopolare a volte è stata chiamata un "Tallero di Brüning"). 4-reichspfennig è stato un tentativo—forse anche un disperato tentativo—a che fare con l'economia del paese deflazionistica dei primi anni trenta. Salari tedeschi stavano cadendo, e queste monete sono state introdotte nella speranza che potrebbe incoraggiare i prezzi a scendere pure. Ancora una volta, il 4-reichspfennig non era popolare con il pubblico, ed è stata adottata una strategia insolita nella lotta per ottenere la moneta per far circolare: soldati e governo lavoratori ogni ricevuti 2RM vale la pena di queste monete (50) come parte dei loro stipendi. Una strategia simile è stata usata senza successo i messicani un metà-secolo più in anticipo con loro piccole monete di rame-nichel al 1880s, e una strategia simile è stata utilizzata senza successo da parte degli americani un metà-secolo più tardi con i loro piccoli dollari di rame-nichel negli 1980s. La strategia era infruttuosa in Germania anche; 4-reichspfennig è stato ritirato cominciando 1° ottobre 1933. (Che aiuta a spiegare perché questi sbirri sono trovati solitamente in forma decente). Un'altra cosa su questa particolare moneta... è stato prodotto in München nel 1932, appena circa il tempo il movimento politico che era stato generato c'era laureandosi a Berlino. Questo fallito 4-reichspfennig è uno dei motivi molto piccoli perché. v. ---------------------------------------------------------- Germany’s 1932d 4-reichspfennig struck in München of bronze, 24.1mm in diameter and weighing 4.9 grams. Coined very near the end of the Weimar republic, this oddly denominated coin was conceived as a depression-fighting tool and was championed by German Chancellor Heinrich Brüning (which is why this unpopular coin was sometimes called a “Brüning thaler”). The 4-reichspfennig was an attempt—perhaps even a desperate attempt—to deal with the country’s deflationary economy of the early 1930s. German wages were falling, and these coins were introduced in the hope that they might encourage prices to fall as well. Again, the 4-reichspfennig was not popular with the public, and an unusual strategy was adopted in the struggle to get the coin to circulate: soldiers and government workers each received 2RM worth of these coins (50) as a part of their salaries. A similar strategy was used unsuccessfully by the Mexicans a half-century earlier with their small copper-nickel coins of the early 1880s, and a similar strategy was used unsuccessfully by the Americans a half-century later with their small copper-nickel dollars in the early 1980s. The strategy was unsuccessful in Germany also; the 4-reichspfennig was withdrawn beginning 1 October 1933. (Which helps explain why these coppers are usually found in decent shape.) One more thing about this particular coin…it was produced in München in 1932, just about the time the political movement that had been spawned there was graduating to Berlin. This failed 4-reichspfennig is one of the very small reasons why. v.
    3 punti
  10. @@417sonia ....Sto fantasticando vero?.... Posso provare a fantasticare anche io? ;) Un'avvenimento che all'epoca ebbe tanta enfasi sulla "stampa locale" :pleasantry: può aver ispirato il personale della zecca? due righe dei miei appunti (sono appunti e come tali prendeteli!) Il 13 luglio 1312 fu eletto doge il settantaduenne Giovanni Soranzo, il quale garantì alla Serenissima un periodo di forte espansione dell'attività industriale e di quella commerciale (vedasi gli accordi del 1312 con le città adriatiche di Zara, Spalato, Traù e Sebenico) e con l'Italia meridionale, infatti in ragione delle buone relazioni diplomatiche tra Venezia e la Sicilia, non solo a salvaguardia degli interessi commerciali comuni ma ad una più generale condivisione strategica in ambito di politica estera Federico III d'Aragona (1296-1337) fece dono al doge di una coppia di leoni che vennero sistemati in una gabbia nella corte del palazzo Ducale. La coppia di felini pochi mesi dopo (Il 12 settembre 1316), contro le convinzioni scientifiche dell'epoca (ci si rifaceva a Plinio e la sua Naturalis Historia, in cui si credeva che nei nostri climi e in cattività una leonessa non potesse riprodursi) diede alla luce tre cuccioli, un maschio e due femmine. Il fatto suscitò immediato clamore sia nel popolo che nel doge stesso e l'accaduto venne subito assunto a simbolo di buon auspicio per la repubblica di Venezia. Vennero redatti sull'accaduto, anche su commissione personale del doge, diversi testi come quello di Giovanni Marchisini (che ritroviamo in Monticolo: Poesie latine del principio del XIV secolo.... cod 277 ex Brera all' Archivio di stato di Venezia) ANNO DOMINI MILLESIMO TRECENTESIMO SEXTODECIMO....SEPTEMBRIS..... I versi di Giovanni da principio elogiano il doge e successivamente cercano di "decodificare" il significato simbolico dell'accaduto: - la relazione tra i leoncini nati e S. Marco, patrono di Venezia ....FORTE QUOD EFFIGIEM MARCUS GESTANDO LEONIS, HOC AGIT UT PARTUS FIAT IN URBE SUA..... - un simbolismo del triplice parto rappresentante le tre "gentes" sulle quali si estendeva il dominio veneziano ...EST SUBIECTA TIBI GENTIS GENERATIO TRIPLEX, NAM VENETUS, SCLAVUS ET GRECUS ET IPS SUBEST COMMUNI MODULO LEA TRES PEPERISSE PROBATUR.... :whome:
    3 punti
  11. carissimi, per motivi legati ad un improvviso problema di salute sono costretto ad abbandonare, spero solo per brevissimo tempo, questo magnifico forum. com'e' strana la vita, vi conosco solo virtualmente eppure il pensiero di non potervi seguire, leggere e salutarvi come sempre faccio mi fa star male. spero di risentirvi subito. un abbraccio affettuoso e sincero a tutti gli amici ed in particolare a LAY, NANDO, TOGNON, PIETROMONEY, LELE, ILCOLLEZIONISTA, TARTACHIARA, ANDME, VISROBORIS ALCATRAZ, CRISMA insomma non ricordo il nick di tutti ma l'abbraccio virtuale e sincero e' veramente per tutti voi. Spero di risentirvi presto e vi auguro ogni bene e soprattutto buona collezione. A PRESTO - MAX
    2 punti
  12. http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/06/19/news/il_cardinale_di_bologna_l_europa_muore_se_nobilita_l_omosessualita_-117242945/?ref=fbpr Faccio molta fatica a capire l'odio per l'omosessuale. O meglio, l'antropologia lo spiega, ma il fatto di spiegarlo non ne costituisce una scusante. L'omofobia è un crimine inaccettabile. A me gli omosessuali non mi fanno né caldo né freddo. Né ho conosciuti di simpatici e di antipatici, alcuni erano molto intelligenti, altri stupidi, chi si faceva notare per la sua generosità d'animo e chi per la sua cattiveria. Insomma: gente come tutti gli altri. Eppure alcuni, di fronte all'omossessuale, reagiscono con incredibile astio e a volte anche con violenza estrema. L'antropologia lo spiega in modo molto semplice. Esiste un cervello maschile e uno femminile: sono diversi, e tra questi due cervelli ci sono differenze importanti. Per esempio, nel cervello femminile l'area preposta alla comunicazione ha un'estensione molto superiore a quella presente nel cervello maschile, mentre, al contrario, in questo è notevole l'area preposta all'orientamento, quasi assente nel cervello femminile. Non è che un cervello sia superiore all'altro, non diaciamo cacchiate! Semplicemente sono diversi. Una diversità che viene provocata dagi ormoni in circolazione nell'organismo durante determinate fasi dello sviluppo dell'embirione. A volte questi ormoni scarseggiano e allora cominciano i guai: per l'embrione, ovviamente. L'errore è pensare che il sesso sia qualcosa di molto ben definito e delimitato: o si è maschi o si è femmine. Balle! Tutti siamo allo stesso tempo maschi e femmine: solo che siamo prevalentemente masci o prevalentemente femmine. Ma il confine è incerto. Questo incertezza del confine fa sì che tutti abbiamo impulsi più o meno omosessuali. Nessun problema: un impulso omosessuale non rende la persona omosessuale né mette in discissuone la sua eterosessualità. Il guaio nasce quando alcune persone (non sono poche!) hanno impulsi fortemente omosessuali (uomini o donne che siano) ma li reprimono a causa della loro cultura o ideologia: e quindi hanno bisogno di fronte a se stessi di negarli. Perché ammetterli li mette in crisi. E allora, quale miglior modo di negare la propria omosessualità latente che odiare l'omosessuale? Questo spiega l'antropologia: nell'animo di ogni omofobo si nasconde un omosessuale terribilmente represso. Se non fossero così vigliacchi e cattivi, gli omofobi mi farebbero persino compassione.....
    2 punti
  13. Scusate, se vado off topic, ma oggi ho voglia di un po' di leggerezza... questa frase è stata lungamente ed erroneamente attribuita a Voltaire, mentre sembrerebbe più nel solco della "Lettera sulla tolleranza di Locke". Non voglio allargare il discorso al pre-illuminismo britannico perchè mi sono sentito dire, praticamente, che è una mia invenzione (sic) ma solo prendere spunto per una battuta che ho letto: "non condivido quello che dici e se continui a dirlo ti spacco questo comodino rococò sulla testa" (amico anonimo di Voltaire) :rofl:
    2 punti
  14. Tante opinioni che condivido , altre no, ma la cosa che a mio parere non accetto è quella di acquistare una moneta da un professionista ( a mio parere molto stimato e corretto) e poi chiedere una valutazione e una conferma sulla conservazione. Potrei capire se fosse stata acquistata da un privato sconosciuto , ma non da una ditta seria e fra l'altro utente di Lamoneta.. :nea:
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  15. Stemperiamo un po'? "Non ho pregiudizi. Penso che le persone dovrebbero essere libere di fare quello che vogliono della loro vita, ma credo che sia assurdo che io sia obbligato ad assistere ad una scena simile. Quello che le persone fanno nella loro vita privata è solo affar loro ma, sì, quello che fanno in pubblico riguarda anche me e io mi rifiuto di vedere una scena del genere e considerarla la normalità. È una sfida alle convenzioni sociali e può essere pericoloso. E se accadesse una tragedia o peggio, se qualcuno morisse... Di chi sarebbe la colpa? Cosa succederebbe ad un bambino che assiste a scene del genere ogni giorno? I piccoli penserebbero che è normale aspettare la metropolitana oltre la linea gialla. Quindi non comportatevi come il tizio in fondo, fate come le due ragazze." Cit. Nelson Felippe
    2 punti
  16. Gli stemmi sono praticamente tutti di fantasia. Soprattutto quello imbracciato dal cavaliere.
    2 punti
  17. Non posso fare a meno di sottolineare queste parole.
    2 punti
  18. Il discorso è complesso e presuppone conoscenze specifiche che ammetto di non avere (o di avere solo in parte ad essere ottimisti). Premesso questo: Sulla prima affermazione mi trovo in disaccordo. Estendendo il concetto potremmo allora dire che ogni volta che detesti una cosa o un comportamento è perché tu intimamente invece la apprezzi e ne condividi il valore ma questo ti crea conflitto? Non torna... Per quanto riguarda la seconda affermazione la definizione di "sesso" che danno la biologia/medicina è ancora più ampia: basta prendere un libro di embriologia e da quello che ricordo c'è la definizione di numerosi tipi di sesso: il sesso genetico (legato ai cromosomi XX (femmina) - XY (maschio) che può anche necessariamente non coincidere con il sesso fenotipico (cioè la manifestazione dei caratteri sessuali secondari), il sesso gonadico, il sesso genitale, il sesso cerebrale e il sesso psicologico. Quindi sono d'accordo. Per quanto riguarda tutte queste polemiche e bordelli vari che stanno succedendo ultimamente personalmente ritengano siano il più delle volte solo il frutto di ignoranza che però viene abilmente manipolata (in entrambi gli schieramenti sia chiaro) da personaggi/categorie che vogliono ottenere/mantenere determinati vantaggi particolari. Saluti Simone
    2 punti
  19. Caro Antwala, secondo me - indipendentemente da questioni di carattere religioso - la questione può invece avere un effetto negativo sulla società. Mi spiego meglio. Qui non si tratta degli omosessuali in quanto individui. In quanto tali sono persone che meritano rispetto come tutti, come me e te. Ma l'omosessualità esaltata come stile di vita quasi auspicabile e sopratutto l'impostazione che fa della famiglia uomo-donna una semplice questione culturale, prescindendo da un dato di fatto naturale ineludibile, è secondo me una aberrazione. Primo, perchè rifiuta di accettare un dato oggettivo, e cioè che si nasce dall'unione di uomo e donna, e lo rifiuta con una veemenza e un disprezzo questo sì degno di approfondimento psicologico. Ci vedo quasi una sorta di ricerca dell'appiattimento: invece di esaltare e tutelare le differenze, come spesso asseriscono, i sostenitori di tali idee puntano nei fatti a cancellare ( o meglio, a vivere come se fossero cancellate) differenze naturali che sono parte dell'essere umano. Una sorta di distopia, in questo senso, che è una riedizione del marxismo in salsa gender: se prima era la struttura della società una "sovrastruttura", ora lo è l'"identità sessuale". E sappiamo come finiscono le idee che non tengono conto dei dati base della natura umana. In secondo luogo, ci sono contraddizioni all'interno della teoria del gender, che mi fanno abbastanza paura in termini di effetti sulla società. Infatti, visto che si parla di diritti, ritengo che sia doveroso rispettare quelli dei più deboli, e cioè dei bambini, che hanno bisogno di padri e madri che siano tali e che tali appunto sono in base anche alla differenza sessuale biologica. Sento spesso rispondere "conta l'amore", confondendo il discorso in una bambagia di sentimentalismo sui generis. Ebbene: se conta solo l'amore, perchè non concediamo il diritto di sposarsi e di adottare anche - chessò - a coppie incestuose? Se io e mia madre o io e mia sorella volessimo sposarci e avere figli e/o adottarne? Se il criterio è "l'amore" allora... tanto più che coppie di questo tipo sarebbero anche più naturali a fini procreativi di coppie omosessuali! Oltretutto, il matrimonio e il conseguente diritto alla "famiglia" per gli omosessuali, comporterebbe necessariamente, oltre all'adozione, scenari che letteralmente richiamano il romanzo "Brave New World" di Huxley: bambini concepiti in provetta, con ovuli di terze parti ottenuti dietro compenso. Bambini partoriti da donne che non sono loro madri, ma hanno affittato il loro corpo perchè vi fosse inserito l'ovulo di un'altra donna comprato o da altri 2 uomini o da altre due donne magari (che non vogliono affrontare il parto per x motivi) che a loro volta hanno comprato il seme di uno sconosciuto... E' una famiglia tutto ciò? E' una mera questione senza impatto su una società? E' rispettoso dei diritti dei bambini? Ci si spaventa e si fanno mille scene per un pomodoro OGM, magari modificato in una sciocchezza, e si vorrebbe accettare una simile manipolazione dell'essere umano? Per me è pazzesco.
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  20. "L'Europa sta morendo. E forse non ha neanche più voglia di vivere. Poiché non c'è stata civiltà che sia sopravvissuta alla nobilitazione dell'omosessualità. Non dico all'esercizio dell'omosessualità. Dico: alla nobilitazione della omosessualità". (Carlo Caffarra). Nessuna civiltà è sopravvissuta in eterno, sia essa eterosessuale od omosessuale. Francamento mi pare un'affermazione senza fondamento: tanto vale dire che l'impero d'Occidente è morto perché, tra le altre ragioni, vi era il fatto di "nobilitare l'omosessualità"! Nobilitare la libertà di ogni scelta sessuale tra adulti consenzienti: questo a mio vedere è avere senso democratico, libertario, rispettoso degli altri. Negare che una scelta abbia pari nobilità di un'altra, è il primo passo verso l'intolleranza. Uno Stato laico deve garantire le libertà individuali, anche quelle di una scelta sessuale. Libertà che deve ovviamente avere un solo limite: quando l'atteggiamento o le scelte di un individuo limitano o impediscono quelle di un altro individuo. Tolleranza zero con ogni forma di pedofilia, perché il minore non è realmente libero di fare la sua scelta, o perché troppo giovane per essere consapevole di tale scelta, o perché in una situazione di costrizione. Lo stesso vale per tantissime prostitute dell'est europeo, nigeriane, brasiliane: ricattate e costrette a prostituirsi. Dunque trovo che chi sfrutta anche come cliente il loro "servizi" commette un gesto di violenza. Non vedo ragione alcuna perché un Stato laico non nobiliti ogni scelta sessuale tra individui liberi, maturi e consapevoli, allo stesso modo e con parità di diritti, ivi compreso il matrimonio, il diritto di successione o di accesso alla casa. Diverso il caso di una Chiesa che, in modo secondo me del tutto legittimo, stabilisca le sue regole anche in tema di matrimonio. Ma torniano a parlare di antropologia. Ho riportato due affermazioni fondamentali degli antropologi tanto culturali quanto fisici (che trovano riscontro in quelle dei medici e biologi che si sono dedicati a studiare la struttura del cervello umano): cosa ne pensate?
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  21. "non commettere atti che non siano puri... cioè non disperdere il seme... feconda una donna ogni volta che l'ami così sarai uomo di fede... poi la voglia svanisce e il figlio rimane... tanti ne uccide la fame...io forse ho confuso il piacere e l'amore... ma non ho creato dolore..."Quindi condanni ancora ogni atto sessuale che non sia finalizzato alla procreazione. Magari condanni l'uso di contraccettivi e di profilattici. E consideri magari ogni malattia venerea come una punizione divina? D'altronde anche la chiesa cattolica anche se con ritardo spaventoso rispetto ai tempi cambia le sue posizioni. La chiesa è fatta di uomini che come fortunatamente ammettono anche loro sono fallibili oltre che peccatori come tutti. L'unico vero messaggio del Cristo è "ama il prossimo tuo come te stesso". Non credo abbia mai classificato il prossimo in più o meno raro o lo abbia distinto in base alla "conservazione" rispetto al modello Adamo. Quindi credo se vuoi dirti cristiano cattolico ti tocchi amare i gay come ogni altro quanto te stesso. .. il resto è fuffa.
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  22. :search: La Repubblica Di Austria. 2 SCHILLING (Il 200 ° anniversario della nascita di Joseph Haydn). Il Belgio. Albert I (1875 – 1934). 5 CENTIMES. 50 CENTIMES. 20 FRANCS. Regno Unito. George V (1865 — 1936) 3 PENCE. La Germania. (La Repubblica di Weimar) 4 REICHSPFENNIG. 3 MARK (A 100 anni dalla morte di Goethe). Città Libera di Danzica. 5 PFENNIGE. 10 PFENNIGE. 1/2 GULDEN. 1 GULDEN. 2 GULDEN. 5 GULDEN. 5 GULDEN.
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  23. La Storia si ripete costantemente: è straordinario come tanti aspetti propri del XXI secolo appaiono una ripetizione del V: a) il confronto con una massiccia migrazione di popoli dovuta all'inaridimento di gran parte dell'Asia centrale (V secolo) e all'Africa sub-sahariana (XXI secolo); b) l'incapacità di distinguere tra l'immigrazione di individui e la migrazione di popolazioni intere (V e XXI secolo); c) la corruzione dilagante nella gestione del denaro pubblico che vanifica gli interventi a favore dello sviluppo (V e XXI secolo); d) il costante incremento della tassazione sino al punto di demotivare le attività produttive (V e XXI secolo); e) la crescente destinazione del bilancio dello Stato alle spese militari (V e XXI secolo); f) le crescenti esenzioni fiscali nei confronti della Chiesa a scapito delle classi popolari alle quali ricade una maggiore tassazione (V e XXI secolo); g) la crescente sperequazione sociale data dai sempre maggiori privilegi della casta dominante (V e XXI secolo); h) l'edonismo afrenato e l'assenza di valori morali, divenuti ormai solo valori di facciata (V e XXI secolo); i) l'interruzione della trasmissione patrimoniale della cultura, ovvero la rottura generazionale (V e XXI secolo); l) la diffusione delle droghe oppiacee (V e XXI secolo). Devo proseguire? Historia magistra vitae: è vero, ma noi siamo scolari davvero molto ottusi e non riusciamo a imparare proprio nulla :(
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  24. Volevo condividere questo pezzo con voi. Secondo me è un'ottima moneta, la foto al dritto mostra qualche segnetto che con la lente non si notano.
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  25. Buonasera, vorrei condividere questa bella monetina di recente acquisizione. Il mio campo d'interesse sono le monete cantonali svizzere del XVIII e XIX secolo, ma non ho saputo resistere al fascino della raffigurazione di questo piccolo tondello. Di seguito la catalogazione: Berna, XV secolo Funfer senza data, Ag databile tra il 1435 e il 1472, periodo di attività del mastro zecchiere Cuntzmann Motz e dei suoi figli. D/: nel campo aquila imperiale sul dorso dell'orso, MONETA BERNENSIS R/: croce fiorata, SANCTVS VINCENCIVS peso: 1.06g HMZ 2-166/a, purtroppo non ne conosco la rarità. Un saluto Luca
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  26. È' difficile affiancare monete quando si sale di conservazione.... Io cerco sempre di venderle quando miglioro anche di mezzo punto... È' l'unico modo che ho per ammortizzare un po' la spesa....collezionando tutti gli anni mi ritrovo 3/4 collezioni del Re quasi complete... È' il "quasi" la fase più difficile....
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  27. Assolutamente d'accordo con Emiliano. E' un obbrobrio! ;)
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  28. Ringrazio di cuore il buon art74 per la sua preziosa testimonianza. In fondo ha dato la risposta più esaustiva in questa discussione, che ho voluto sviluppare anche per una precisa ragione, al d là della liceità o meno della dismissione di un bene numismatico da parte di un museo italiano (e la vicenda nel complesso sembra quella di un cane che morde la sua coda, ossia che entra in un circolo senza fine). Il vero problema di fondo della numismatica italiana, che non dobbiamo mai perdere di vista, è che non conosciamo la reale situazione delle monete che sono custodite (?) nelle collezioni pubbliche e finché non investiamo risorse (nemmeno ingenti!) alla loro emersione, con visualizzazione preferibilmente online delle monete presenti, saremo sempre prigionieri di una ristretta visione della materia. Abbiamo la testimonianza che in fondo bastano 20.000 euro per fotografare tutte le monete antiche (e sono migliaia!) presenti nel medagliere della Bibliothéque Nationale di Parigi. Cerchiamo di investire una somma (volendo anche inferiore) per emergere finalmente tutte le grandi collezioni (come quella di Santangelo) a Napoli, senza dimenticare che stiamo superando il centenario della presenza della grande collezione Gnecchi di monete romane nel Museo Nazionale Romano (per il 98% mai pubblicata). Chiaramente si ottiene un immediato risultato, che è quello di rendere non solo fruibile, ma anche di mettere in sicurezza una moneta, che diventa facilmente identificabile in caso di furto. Una moneta mai fotografata e poi sparita in qualche modo è come se non fosse mai esistita! Nel caso specifico del nomos di Metaponto, che ha dato origine a questa discussione, siamo di fronte a un caso che può essere definito limite. Siamo di fronte a una moneta rarissima (e si parla di circa 4 esemplari noti in tutto), che in Italia appare essere presente solo a Napoli. Magari la moneta superstite è ancora migliore del doppione venduto (e al momento lasciamo perdere la liceità o meno dell'operazione), ma vogliamo almeno vedere quale moneta c'è realmente a Napoli. Se c'è fuori di ogni dubbio, allora lo Stato italiano possiede un esemplare di questa rarissima emissione e se c'era un altro della stessa coppia di conii, chiaramente decontestualizzato da informazioni archeologiche, esso poteva tranquillamente essere venduto e si spera soltanto che il ricavato sia entrato nelle casse statali e non in quelle private.... Ne discende che se un collezionista italiano possiede un altro esemplare di questa emissione metapontina, magari di minore conservazione, sul quale non esistono adeguate prove di una diretta e recente provenienza dal suolo italiano, non dovrebbe temere di vederselo sequestrato. Se la moneta sicuramente manca nelle collezioni pubbliche, allora lo Stato potrebbe esercitare il diritto di acquisto coattivo, con giusto prezzo, al fine appunto di vederla presente in una propria collezione pubblica. Chiaramente il discorso cambia in presenza di monete che sono state scavate da tombaroli o provenienti da furti. Poi le monete che sono state ricuperate nel corso di scavi archeologici devono essere sempre bene documentate, anche se nella grande maggiornaza sono dei rottami. Solo se si ha una chiara percezione di quello che è veramente presente nelle collezioni pubbliche, allora diventa più facile allargare anche la propria mentalità e superare finalmente la rigidità anche normativa della tutela dei beni numismatici. Magari un giorno, dopo avere bene documentato e registrato, si potrebbe anche prendere in considerazione la possibilità di vendere monete archeologiche che non hanno particolare rilevanza (appunto perché note in molte copie e magari di modesta o modestissima conservazione). Si ricupererebbe qualcosa sul piano economico (anche se non molto) e si eviterebbe l'immenso accumulo di materiale che diventa difficile da sistemare. Dall'altro lato il collezionista, se diventa più tutelato, ha tutto l'interesse a sviluppare la propria collezione e a renderla a sua volta nota agli studiosi e lo Stato non perderebbe proprio nulla, ma anzi si creerebbe un circolo più virtuoso e soddisfacente. Resta ovviamente il divieto di agire da tombaroli, facendo perdere le preziosi informazioni che solo un archeologo può ricavare e le stesse forze di polizia avrebbero obiettivi meglio perseguibili, piuttosto che perdere tempo e risorse in vicende che quasi quotidianamente vediamo nel forum a danni di tanti collezionisti (magari non proprio tutti in quanto tra di essi si annidano veri tombaroli che saccheggiano siti anche importanti, con danni irreparabili). Molte volte basta il buon senso!
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  29. Salve, Quando tornerò in UK porterò con me alcuni esemplari per sottoporli ad uno scan tridimensionale. La ditta per la quale lavoravo ha macchine con capacitá di ricostruzione tridimensionale che potrebbero, con minimo margine di errore, riprodurre i rilievi anche più piccoli e far luce su questi dettagli dall'interpretazione "oscura" Vi terrò aggiornati........... Buona numismatica
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  30. e già. ci sono dei medici (psichiatri, chirurghi e anastesesti) che ci credono davvero e che per questo cambiano loro i genitali. e lo stato paga loro l'operazione e l'accompagnamento psicologico nella faccenda. strano il mondo eh. circa l'uni percento della popolazione ha schizzofrenia, dunque non è una malattia rara. penso conoscerai più di 100 persone ma forse credi di non conoscere nessuno che ce l'abbia perchè le malattie psichiche sono un tabu e non si raccontano spesso.
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  31. ciao Luciano, adesso capisco. oggi sei libero da tua moglie :good: . Per il soldino di Candia..averla liberata dalla ciotola è un tuo merito.Domanda ma si trova ancora qualche cosa di interessante nelle ciotole al Cordusio? perchè se sì ti vengo a trovare a Settembre una domenica.Sempre che ti vada. Cosi beviamo un caffè.
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  32. Riprende il motivo presente su alcune monete austriache tipo il guldiner.
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  33. se san paolo vivesse oggi avrebbe una diagnosi di schizzofrenia. https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_di_Tarso https://it.wikipedia.org/wiki/Schizofrenia
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  34. L'ho presa ad un prezzo vicino alle stime indicate anche se io penso che l'insieme, medaglia più astuccio, valga di più.
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  35. La biologia indica esattamente il contrario già solo in base all'anatomia maschile. La monogamia è in generale abbastanza rara in natura e non tipica dei nostri piú vicini parenti come le grandi scimmie. Anzi i bonobo pare non si pongano troppi problemi sul genere della controparte quando vogliono divertirsi.
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  36. Quaerendo invenietis... Ehmmmm, ma nessuno ha ancora citato - e controllato - i lavori di Mario Traina sulle monete ossidionali...!!!??? :rolleyes:
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  38. @@david7 con una bava simile al R/ la moneta deve essere FDC per forza.....qualche segnetto al D/ e' fisiologico ma non cambia la bellezza della moneta.... Comunque a volte basta una foto di una moneta al top per capire più di mille parole ...
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  39. la teoria del gender non esiste. è una trovata che alcuni religiosi (cattolici e altri) nominano per ostacolare l' "educazione sessuale" nelle scuole. non ci sono testi scientifici che parlano di teoria del gender. ci sono solo cattolici che la nominano per rendere insicuri i genitori di bimbi piccoli e coinvolgerli nella loro lotta contro l'educazione sessuale e le unioni civili.
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  40. Non avendo assolutamente referenze e letteratura su questo tipo di monetazione mi sono attenuto a una descrizione generica non approfondita sperando di non avendo fatto errori gravissimi; event. Un proessionista di questa monetazione ci trova la rarita... Ben per lui. Arrivano da una collezione di romane e celtiche ferma da decenni.( gran parte da aste lanz e rauch) Mi scuso per event. Errori di grammatica, ma vivendo da piu di 24 anni all estero penso di avere un attenuante. Mi piacerebbe saperne di piu. Buona domenica
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  41. Mi sa che c'è stato un equivoco: ho l'onore di essere amico di Fiorenzo Catalli, che stimo profondamente e che incontro sempre con piacere. Lo ritengo un grande studioso e un innovatore in campo numismatico non da poco. Quello che ho scritto non era riferito ovviamente al suo operato ma al sistema in generale. Quello che ha fatto Fiorenzo a Firenze ha ben poche imitazioni. Ma sono certo che il Dott.Catalli ha capito il senso del mio intervento e non credo che ci siamo giocati futuri suoi contributi.
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  42. Che i nominali in rame non abbiano nulla di meno rispetto agli atri metalli più nobili, è un dato di fatto! Una conservazione in rame rosso, può essere affascinante, ma anche alcune sfumature col cioccolato non sono niente male da guardare. Sulla conservazione può aver influito la chimica, l'ambiente e quindi le modalità con cui una moneta è stata conservata. Per la moneta oggetto del mio post, non essendo stata trattata in alcun modo nel corso di un secolo e mezzo, ho deciso che rimarrà così, senza alterazioni di nessun tipo, la conservo all'interno di una bustina di acetato ripiegata su se stessa, penso che rimarrà così per i prossimi 100 anni. Complimenti a tutti per gli ottimi pezzi postati, un grazie ad Umberto I per aver postato qualche "chiodo" Renato
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  43. Sta tutto nel comprare monete rare ad elevata vonservazione a un un prezzo giusto, poi se il mecato sale riesci a rientrare o guadagnarci qualcosa.. Se comprate a prezzo pieno monete comuni di ampia reperibilità difficilmente in giro di pochi anni rientrerete o guadagnerete qualcosa.. Meglio collezionare per la propria passione con un occhio vigile e attento forse un domani ripagherà pure.. Meglio non vendere..poi se volessimo ricomprarle oggi le pagheremo molto di più!! saluti Fofo
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  44. Attenzione: vorrei assoolutamente evitare di parlare del tema in termini religiosi, ma solo oggettivamente antropologici. Che una religione, qualunque essa sia, stabilisca delle regole, lo ritengo assolutamente legittimo, e se tra queste regole vi è la non accettazione dell'omosessualità, non ho niente da obiettare: purché ovviamente non s'imponga una religione. Quando uno ha la libertà di aderire o non aderire a un credo, se vi aderisce deve accettarne le regole e non metterle in discussione. Critico, invece, il fatto che si abbia l'idea che accettare in altrre persone l'omosessualità sia l'inizio della fine della Società stessa! Lo critico perché è un atteggiamento intollerante che prelude alla violenza o la incoraggia. In ogni caso, mi piacerebbe discutere del tema da un punto di vista propriamente antropologico e psicologico. L'antropologia culturale fa un'affermazione: spesso gli omofobi sono persone con una marcata pulsazione omosessuale che temono in se stessi e che respingono adottando atteggiamenti omofobici anche molto intolleranti. L'antropologia fisica, così come la medicina, dicono che la frontiera tra i due sessi dal punto di vista cerebrale è imprecisa poiché nessuno ha un cervello totalmente maschile o femminile. Siete d'accordo o in disaccordo con quanto sostiene l'antropologia? Ciò a prescindere dalle proprie posizioni fideistiche che comunque vanno sempre rispettate.
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  45. In linea di massima sono d'accordo col vescovo, che tra l'altro mi pare abbia parlato senza astio, ma concordemente con la dottrina ufficiale del suo culto. Cosa non solo coerente, ma che ha tutto il diritto di fare. O esiste una lista a priori delle opinioni legittime?
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  46. probabilmente pur avendo il signore acquistato la moneta , non la conosce :)
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  47. E' una tessera di beneficenza milanese del 1769. Luogo Pio delle QUATTRO MARIE - Milano Tessera di beneficenza: Tessera per due meta di riso - Anno 1769. D/ Le Quattro Marie velate e nimbate, stanti frontali. La prima e la terza da s. oranti. La seconda e quarta con una mano tra le pieghe della tonaca. In c.perl. R/ Su più righe 1769 / {RISO { / META / { DUE { / { In c.rig. Bibl.: VANDONI I, p.117, Tav.VI, 5 - coll.Vandoni: ottone, f 29 gr. 6,44. Ciao pozleo
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  48. Anche se qualcuno l'ha vista "altrove" posto anch'io la mia preferita, con orgoglio. Orgoglio per aver visto oltre una foto un po anonima che non la valorizzava affatto ^_^
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