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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/13/15 in tutte le aree

  1. Questo è il mio messaggio n. 5000, si tratta solo di un numero ma credo sia anche l’occasione per fare alcune riflessioni. Poco più di sette anni fa approdai a questo sito così per caso, come spesso accade navigando in internet. Mi accorsi subito però che era un forum diverso dagli altri: più ampio, più articolato e con numerose possibilità di interagire. Tante cose sono cambiate in questi anni, tanti vecchi utenti sono spariti nell’oblio ma tanti altri nuovi sono entrati e ancora oggi costituiscono la colonna portante del forum e con alcuni si è anche instaurato un rapporto di amicizia. Vorrei infatti sottolineare che la vera forza di questa realtà è appunto la molteplicità di competenze, di interessi e di vedute, non esenti, spesso, anche di qualche polemica, ma da considerarsi a mio avviso come il “sale” degli scambi di opinione, purché ovviamente non si esca dal confine della correttezza e del rispetto reciproco. Qui ho imparato tante cose, ho visionato le foto di migliaia di monete che di certo hanno accresciuto la mia esperienza, così come spero di essere stato utile a qualcuno. Quindi colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Reficul per questo forum e voi tutti per il vostro apporto.
    12 punti
  2. per me è un quinario di Cn. Cornelius Cn.f. Lentulus Clodianus Crawford 345/2 http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G211/7
    6 punti
  3. Concordo. Aggiungo che, complessivamente, una moneta possa rapprentare uno scrigno pieno di stimoli e suggestioni per chi la osserva. Da quelli storici a quelli artistici ed ideali, nonchè fonte di sensazioni assolutamente personali legate ai vissuti ed all'animo di ognuno di noi.Pensate ad un tetradracma di Atene del V secolo a.C., con Atena sul D/ e la civetta sul R/: moneta considerata a forte valenza storica ed artistica, credo unanimemente. Ma non basta: quando la osservo e la giro tra le dita, penso che potesse circolare ai tempi di Pericle, con il suo sogno di panellenismo di stampo ateniese, potendo essere stata maneggiata anche da Socrate (per quanto detestasse il denaro, doveva pur vivere). Vado con la mente alle miniere del Laurion, dove è stato estratto l'argento per coniarla e dove sono stato con la mia famiglia dopo aver visto il meraviglioso tempio di Poseidone a Capo Sounion. Qui Lord Byron non potè fare a meno di eseguire un graffito personale sulle rovine, vandalo della prim'ora...........insomma una ciliegia tira l'altra di sensazioni incredibili. E quanto altro ancora provoca in me una moneta!
    5 punti
  4. Lo studio della Storia c'insegna anche a capire dove stiamo andando (o dove rischiamo di andare). La frase Historia magistra vitae, la storia è maestra della vita, è verissima: il guaio è che noi siamo pessimi alunni! Tanti sono gli eventi che storicamente si ripetono, eppure ripetiamo gli stessi errori. Mi piace partgicolarmente lo studio del V secolo per la sua attualità. L'impero romano non seppe comprendere che si trovavano di fronte a un'enorme migrazione di popoli causata dall'inaridimento di grandi aree asiatiche che per effetto domino spingeva i popoli a migrare verso ovest spingendo più a ovest quelli che già si trovavano in un'area, e soprattutto non seppe gestire questa migrazione: e ne fu travolto. L'impero romano aumentò a dismisura la tassazione dei ceti medi e popolari, salvaguardando i privilegi dei potenti e della chiesa cristiana, alleata del potere, e fece crollare il sistema economico provocando l'abbandono delle campagne e il completo disamoramento della gente per la propria Nazione. L'impero romano non comprese di vivere una cambiamento epocale e che sorgeva un sentire molto diverso dal passato, sforzandosi per mantenere in vita regole sociali e lavorative ormai obsolete, causando la morte di ogni regola del vivere civile. A leggere le lettere private del V secolo - ce ne sono tantissime giunte sino a noi - sembra di leggere una corrispondenza attuale: la diffusione delle droghe, la contestazione dei genitori da parte dei figli, il vandalismo inutile e gratuito non da parte dei barbari ma di coloro che non credono più a nulla, l'edonismo privo di qualunque scrupolo e senso sociale... Se uno osserva bene le iconografie della monetazione imperiale, si può rendere conto che essa evolve parallelamente all'evoluzione (o involuzione) della società romana: infatti le scelte iconografiche sono dei messaggi ben precisi che l'impero vuole diffondere a tutti gli strati sociali, ma in modo differenziato: ci sono i messaggi diffusi tra i ricchi (l'iconografia della monetazione aurea) e quelli diffusi ai popoli (i rovesci della monetazione enea). Ecco perché in un post precedente avevo scritto che ad un certo punto del processo evolutivo da collezionista/aspiratore a numismatico/interpretativo uno giunge a porsi una domanda che è essenziale: perché proprio quella moneta, con quell'iconografia, in quel preciso momento? Un esempio: tre solidi in sequenza temporale, il primo di Petronio Massimo (Ric 2201, anno 455), il secondo di Avito (Ric 2401, anno 455-456) e uno di Maggioriano (Ric 2614, anno 457-461): Notate come cambia un particolare del rovescio: ciò che "schiaccia!" il piede dell'imperatore: Petronio schiaccia la serpre, che simboleggia l'eresia ariana, ma questa iconografia cambia con Avito, che schiaccia il nemico dell'impero, mentre con Maggioriano torna ed essere schiacciata l'eresia. Avito, infatti, voleva costruire un impero laico e tollerante in materia religiosa, unendo romani e visigoti per combattere insieme coloro che ne minacciavano la sopravvivenza stessa (Genserico). Invece prima di lui tanto Petronio Massimo quanto Maggioriano vogliono presentarsi agli occhi pubblici come cattolici integralisti che schiacciano l'eretico ariano. Ma si potrebbe andare avanti con l'analisi del perché e quindi del significato dell'iconografia di quetso solido: per esempio il fatto che Petronio (e Valentiniano III che lo precede) e Maggioriano (e Libio Severo che lo segue) presentano l'immagine dell'imperatore frontale, mentre Avito la presenta rivolto a destra, altro simbolismo correlato all'integralismo religioso dellì'epoca al quale Avito tenta di opporsi, l'unico imperatore laico dopo Giuliano II. E poi ci sta anche il piede che schiaccia l'eretico oppure il nemico: quello destro, nel primo caso, e sinistro nel secondo, scelta tutt'altro che casuale (e tanto meno banale)! Sono queste analisi che rendono davvero affascinante la numsimatica!
    5 punti
  5. Cacciatori di taglie …E sì, a Genova fu una professione disciplinata e produttiva, molto prima che nel Far West, in particolare nella val Bisagno, i cui sentieri costituivano la via più rapida per uscire dal territorio della Repubblica e raggiungere i feudi imperiali (in particolare il Marchesato di Torriglia) sottraendosi alla giurisdizione della Repubblica. Ci furono nuclei familiari che si arricchirono con questa attività dal tardo ‘500 alla fine del ‘700. Inseguivano e catturavano un gran numero di militari disertori e di “banditi”, sia quelli prodotti dalla miseria e dalle faide familiari ma anche dalle rivalità aristocratiche, che, volta per volta a seconda dei vincitori, producevano fuoriusciti di origine anche nobiliare, per incassare il relativo premio (premium occidentis rebellum) o per “riabilitarsi” in quanto Genova aveva legalizzato la vendetta privata sulla base del principio: “i banditi che ammaeseranno banditi sieno liberi”, ovviamente i delitti dovevano essere della stessa gravità , consegnando un assassino si poteva riabilitare un altro assassino (reato di prima classe), un ladro di polli riabilitava un altro ladro di polli (reato di terza classe). La maggior parte dei banditi erano individui colpiti da pene comminate per comportamenti criminosi assai diversi, ma in gran parte connesse agli scontri e alle lotte di potere fra le diverse parentele. Ne derivava che il bandito ligure non era, di norma, un emarginato, ma continuava ad essere considerato parte integrante della struttura sociale delle comunità locali e le “vendette/delazioni” erano prevalentemente fra banditi di faide avversarie. Circa i disertori catturati doveva essere loro comminata la pena di morte, ma la pressante necessità di riempire i ranghi induceva le autorità militari ad essere clementi, limitando le condanne ad alcuni anni di servizio ai remi delle galee, di solito poi condonati dopo poco tempo se non sorgevano problemi di natura disciplinare. Sono documentati alcuni episodi negli “Atti criminali” del Magistrato di Guerra, nei quali ogni cattura veniva accuratamente registrata in un dettagliato fascicolo. Mediamente le taglie si aggiravano intorno alle 40 lire di allora (reati di terza classe: semplici disertori o accusati di reati comuni), cifra comunque tutt’altro che disprezzabile, se consideriamo che era lo stipendio mensile di un sottotenente, un lavorante guadagnava 1 lira per giornata di lavoro e un capomastro ne guadagnava 1,20, ma, come potete vedere nella seconda immagine allegata, c’erano anche premi notevolmente più sostanziosi per banditi particolarmente pericolosi. Nella prima fotografia allegata ci sono lo scudo con l’immagine della Vergine, che nel 1537 (958 millesimi e 38 gr) valeva 4 lire ma nel 1672 il suo valore commerciale era aumentato a circa 8 lire, e il nuovo scudo di S. Giovanni che valeva 4 lire (924 millesimi e 21,287 gr), emesso l'anno prima per riportare lo “scudo” al giusto valore dell’intrinseco. Alcuni casi? Eccoli: Alcuni disertori, venduta l’uniforme per acquistare abiti civili, si fermavano nelle osterie per farsi passare da comuni viaggiatori, e qui i Bounty killer riuscivano a stanarli e portarli al posto di guardia più vicino. Altri, più prudenti, cercavano riparo presso chiese e cappelle entro le quali, godendo queste allora dell’immunità, potevano riposare al sicuro: ma molti avevano un brutto risveglio, come il soldato catturato da Giacomo Poggi nel gennaio 1742, mentre usciva dalla Chiesa di San Michele di Montesignano per i propri bisogni fisiologici. Un altro episodio curioso, sempre in zona Montesignano, a febbraio del 1741 quando Giacomo Ansaldo vide dalla finestra un soldato in uniforme che gli parve un ufficiale, chiamati alcuni familiari, si mise ad inseguirlo e una volta raggiunto il soldato reagì con la pistola ne seguì una sparatoria ma alla fine, sotto la minaccia dei fucili, il soldato si arrese consegnò spada, pistola e una bisaccia piena che portava in spalla. Legatolo e condotto a Porta Pila (che era circa a metà dell’attuale Via XX Settembre), si scoprì che era un soldato semplice della Compagnia corsa del capitano Rossi, di nome Gio. Pietro Casanova, che aveva rubato l’uniforme al suo sergente. I bounty killer rimasero molto delusi perché il soldato semplice valeva molto meno di un ufficiale. L’ultima cattura segnalata risale al 1768 poi con la Rivoluzione Francese e l’avvento della Repubblica Napoleonica il fenomeno si esaurì …non il banditismo, ma questa è un’altra storia.
    4 punti
  6. Un lettone 1929 5-lati ha colpito alla Royal Mint a Londra d'argento ,835, con un diametro di 37mm e peso di 25.00g. Il ritratto è la somiglianza dell'operaio governo Zelma Brauere (b.1900-d.1977), ma "Milda" è il nome usuale per la donna sulla moneta. Il forte richiamo di questi bei pezzi grandi di argento è innegabile, e sono stati un favorito di molte persone per molti anni. Questa serie di 5-lati va dal 1929 al 1932, con una produzione totale di 3.600.000 monete. Essi hai condotto una vita intensa—anche se circolarono per solo circa un decennio. Molte di queste monete è diventato immediatamente souvenir dell'esistenza del paese nuovo, e quando la Lettonia è stata occupata dall'Unione Sovietica nel 1940, si dice che molti altri di questi pezzi di 5-lati andato sottoterra come simboli di un sonno Lettonia. (Entrambi i motivi che queste monete sopravvivono in gran numero oggi.) E poi ho letto che un numero elevato di queste monete sono stato sequestrato dai sovietici stessi nel 1940 e divenne una parte del magazzino dell'Unione Sovietica di metallo prezioso. Che almeno li salvò dall'invasione tedesca della Lettonia nel 1941 (dopo la quale—se ciò che viene detto su famiglie lettone e loro accaparramento diffuse queste monete è vero—poi molti di questi pezzi di 5-lati deve essere stato testimone di alcune scene di immensa tristezza.) Naturalmente molti dei pezzi 5-lati che sono sopravvissuti alla guerra in mani private è rimasto sotterranei per diversi decenni un altro, fino a quando la Lettonia si svegliò. Durante questi anni, loro incisione sul bordo era sempre pieno di speranza: "DIEVS SVETI LATVIJU," vale a dire "Dio benedica Lettonia." :) v. -------------------------------------------------------- A 1929 Latvian 5-lati struck at the Royal Mint in London of .835 silver, with a diameter of 37mm and weighing 25.00g. The portrait is the likeness of government worker Zelma Brauere (b.1900-d.1977), but “Milda” is the usual name for the woman on the coin. The strong appeal of these beautiful big pieces of silver is undeniable, and they’ve been a favorite of very many folks for many years. This 5-lati series runs from 1929-1932, with a total production of 3,600,000 coins. They’ve led eventful lives—even though they circulated for only about a decade. Very many of these coins immediately became souvenirs of the new country’s existence, and when Latvia was occupied by the Soviet Union in 1940, it is said that many more of these 5-lati pieces went underground as symbols of a sleeping Latvia. (Both reasons these coins survive in large numbers today.) And then I’ve read that large numbers of these coins were seized by the Soviets themselves in 1940 and became a part of the Soviet Union’s stock of precious metal. Which at least saved them from the German invasion of Latvia in 1941 (after which—if what is said about Latvian families and their widespread hoarding of these coins is true—then many of these 5-lati pieces must have been witness to some scenes of immense sadness.) Of course many of the 5-lati pieces that survived the war in private hands remained underground for another several decades, until Latvia awoke. Throughout those years, their edge lettering was always hopeful: “DIEVS SVETI LATVIJU,” that is, “God Bless Latvia.” :) v.
    4 punti
  7. Ottimo post che fa capire quanto sia universale il messaggio che il documento moneta mandava a tutti nel tempo, messaggio che va ben oltre il puro e semplice mezzo di pagamento. Andare oltre il possesso ed entrare nelle conoscenza, nella storia, nell'analisi della moneta ti permette enormi possibilità di correlazioni in varie discipline. Ma l'aspetto più affascinante è che la moneta era il mezzo di comunicazione per eccellenza della nostra civiltà, non c'era internet, non c'erano giornali, non c'era la TV....e il messaggio che si poteva dare e che raggiungeva tutti era la moneta. La moneta è quindi comunicazione, messaggi, simbologie, propaganda, valore, disvalore, icona, memoria, identità, rappresenta il bene, il male nei secoli, avarizia, elemosina....ma mi fermo qui....potremmo andare avanti quasi all'infinito a trovare significati nelle monete oltre a quello economico. Mi fermo visto che si parlava di Impero Romano, sul fatto che il messaggio aveva connotazioni geografiche, raggiungeva tutti e tutto l'Impero ed era rivolto a ogni strato di popolazione, le immagini per gli analfabeti, le leggende per i colti, e analizzare l'iconografia, le leggende ti porta a considerazioni sociali, storiche, politiche, dell'epoca esaminata, si va oltre la moneta singola.... Questo può accadere in ogni momento storico, in ogni monetazione, invito a vedere la moneta anche con questi occhi, darà grandi soddisfazioni, credo più di una conservazione o di difetti tecnici presenti.... Per quanto riguarda la storia, certo vedere le monete insieme alla storia è gratificante, ti rende più consapevole dei momenti storici passati, ti fa vedere, e non è una frase fatta, che la storia si ripete, ti insegna, anche oggi siamo in una fase storica, certamente c'è poi anche da dire che capirlo ti rende certamente più consapevole, ma non più felice....
    4 punti
  8. Salve a tutti, che ne dite di questa moneta? gradirei i vostri pareri in merito alla conservazione e il prezzo che paghereste per questa. Grazie a tutti. Saluti da nando12
    3 punti
  9. Una moneta che non posso proprio vedere è il 2 euro Grace Kelly 2007...........infatti non lo vedo..nella mia collezione.. :rofl:
    3 punti
  10. E' stato difficile far rientrare nei ranghi questa discussione, vi siete sovrapposti e citati molte volte. Inoltre un utente si è autocensurato rendendo la discussione molto caotica. Ho fatto del mio meglio per cercare di far si che, chi la legge, possa capire qualcosa sulla moneta e la perizia. Invito a esprimere le opinioni in modo produttivo e tranquillo, non c'è bisogno di scaldarsi. Inoltre sarebbe bene pensare a quello che si scrive prima di scriverlo, così da non doverlo poi cambiare. Possiamo ora parlare della moneta.
    2 punti
  11. EDITATO DA MODERATORE si , ma si può esprimere la propria opinione senza essere offensivi, e rispettando anche i pareri che non condivide, ci sono periti con anni e anni di esperienza alle spalle !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    2 punti
  12. @@nando12 personalmente non ce lo vedo . E' da specificare che questa moneta è stata lavata ( come la gra parte ) , ma comunque il baffo che , notoriamente è già di per se bassino di conio è penalizzato dalla circolazione , così come i capelli , molto bassi e lo zigomo . Tratta per un qspl e non andare oltre . EDITATO DA MODERATORE
    2 punti
  13. Io però vedo una differenza sostanziale tra storia e arte di una moneta, il fatto che sia storica e' un fatto oggettivo di tutte, che sia anche artistica e' soggettivo non per tutte......
    2 punti
  14. La Germania. (La Repubblica di Weimar) 3 REICHSMARK (700 ° anniversario della morte di Walther von der Vogelweide). 3 REICHSMARK (Giro del mondo del dirigibile "Graf Zeppelin"). 5 REICHSMARK. 3 REICHSMARK (il rilascio della Renania). 5 REICHSMARK. Repubblica ellenica (la seconda). 5 ΔΡΑΧΜΑΙ. 10 ΔΡΑΧΜΑΙ. 20 ΔΡΑΧΜΑΙ.
    2 punti
  15. taglio: 2 euro cc paese: Francia anno: 2014 B tiratura: 3.000.000 condizioni: bb città: Busto Arsizio
    2 punti
  16. Purtroppo ultimamente l'attitudine a spaccare il capello in quattro di noi accademici ha fatto si che sia difficile capire cosa è e cosa non è un ritratto medievale, senza aver seguito almeno un paio di master post-dottorato in 'psicologia della percezione' e/o 'mentalità medievale'. Col risultato che leggiamo cose diversissime tra loro, dove ognuno dice ciò che gli pare, sulla base essenzialmente delle proprie impressioni. Siccome io sono pervicacemente affezionato all'idea che una sorta di oggettività possa esistere anche nelle discipline umanistiche, ritengo invece che possano e debbano esserci elementi riconoscibili, per poter parlare di ritratto. Ed essenzialmente questi elementi a mio avviso dovrebbero essere 'tratti fisionomici che normalmente non compaiono nella rappresentazione ideale di un soggetto e sono propri di un personaggio reale', ad esempio un doppio mento, un naso adunco, gli occhi sporgenti, una particolare pettinatura etc. Venendo al piccolo ritratto' del doge nella moneta qui postata (cosi raffinata da far pensare al 'prototipo' di tutta l'emissione con il doge barbuto), vediamo che lo zigomo molto pronunciato e assolutamente orizzontale, staccato dalla parte mandibolare, è un tratto del tutto nuovo, così come lo sono la barba appuntita e quei distanziati segni verticali sulla mandibola, che rappresentano la barba in modo tale da suggerire una notevole magrezza delle guance. Ora, guardando i ritratti noti di Antonio Venier, qui sotto, appare evidente l'assoluta vicinanza fra le due rappresentazioni. E' anche possibile che all'incisore fosse stato chiesto di realizzare un' immagine più vicina al generico look dei dogi di quel tempo (infatti lo stesso punzone è usato anche con monete di MIchele Steno), non un ritratto vero e proprio, ma essendo attivo sotto Antonio Venier, chi volete che abbia preso a modello della sua raffigurazione, un doge precedente, tanto per farsi benvolere dal suo capo? Un doge ancora da eleggere, perché si dilettava di predizioni?. Per questo secondo me si tratta di un ritratto assolutamente attendibile di Antonio Venier, sono d'accordo con Stahl. Se poi guardiamo alla raffiguazione di San Marco, sulla stessa moneta, è vero che questa è realizzata con notevole attenzione anatomica, però è anche vero che i singoli elementi (zigomi, barba, naso, occhi) pur essendo rappresentati in forme un po' diverse rispetto all'immagine del redentore al rovescio (occhi più aperti, fronte più piatta, barba più sottile) rispondono assolutamente al medesimo schema compositivo e seguono le stesse proporzioni, il che ci fa capire che non può trattarsi in alcun modo di un ritratto (immagino di un modello, non credo si volesse intendere proprio di San Marco), al massimo di riproduzione di una raffigurazione generica del Santo presa chissà da dove. Saluti, Andreas
    2 punti
  17. Volevo lasciarvi delle foto migliori, ma con il cellulare non posso pretendere miracoli! In mano è decisamente migliore. Sono davvero soddisfatto. Ora mancano solo Leliano e Domiziano II per finire, tipologicamente, tutti gli imperatori gallici ?
    2 punti
  18. Car.mi, e' opportuno ricordare che le attuali rarità o comuni...tà (mmm, non credo sia il termine giusto); comunanza? (neppure, temo).... vabbé frequenza, diffusione ecc. non sono affatto indicativi della situazione originale di una serie monetale, soprattutto se si tratta di monete di alto valore (quindi soggette o meno a fenomeni di tesaurizzazione e rifusione). Sono troppi i fattori di disturbo che potrebbero alterare completamente la consistenza di una determinata emissione; può essere ad esempio che una moneta sia stata prodotta in milioni di esemplari, ma che sia completamente stata cancellata da diffusi fenomeni di rifusione perché il metallo con cui era realizzata subì una forte rivalutazione subito dopo la sua emissione; al contrario può essere che tutti i mille esemplari di una emissione limitatissima siano sopravvissuti perché l'unica cassetta in cui erano raccolti venne nascosta e poi non più recuperata, per essere riscoperta ai giorni nostri (quindi risultando comunissima ai nostri occhi). Questo è ancora più vero se raccogliamo dati principalmente nei cataloghi d'asta, nelle collezioni private o in rete (dove in genere i ripostigli non compaiono come tali, per ovvi motivi di convenienza economica e.... di opportunità legale). Così può capitare che vi si trovino solo esemplari bucati o contromarcati, cosa che potrebbe dare l'impressione che tutta quella serie sia stata soggetta a tali fenomeni, quando invece è solo la conseguenza del fatto che tutto il mercato in un certo periodo è stato rifornito da un nucleo di monete bucate. Temo proprio questo sia il caso del grosso di Antonio Venier. Ad esempio in un altro ripostiglio di c. 700 grossi da Giovanni Soranzo ad Antonio Venier, pubblicato sul Numismatic Chronicle del 2002, soltanto l'1% delle c. 200 monete di Venier con doge barbuto risulta invece bucata; lo stesso dicasi di un ulteriore ripostiglio pubblicato da Stahl sulla RIN del 1984, nel quale una sola delle 27 monete di Venier con testa barbuta appare bucata. Riguardo all'origine del buco, si tratta sicuramente di un fenomeno di montatura a gioiello di tipo arabo, visto che in un esemplare del ripostiglio del Chronicle, successivamente acquisito dal Fitzwilliam Museum di Cambridge e quindi illustrato nel futuro MEC 12, è sopravvissuta anche la catenella che si agganciava al buco. L'origine orientale (meglio, egiziana) del gruzzolo, poi, è dimostrata dal fatto che lo stesso ripostiglio conteneva anche un centinaio di monete mammalucche. A chi è interessato alle monete del Venier, come il nostro @@417sonia, suggerisco la lettura del lavoro sul Chronicle del 2002 (pp. 265-291), perché ricco di spunti e di suggerimenti per la classificazione, con anche bei disegnini. Buona notte, Andreas
    2 punti
  19. Feticcio.....2. fig. Cosa o persona esaltata oltremisura, fatta oggetto di fanatico culto, o assunta come simbolo da gruppi sociali, correnti religiose o artistiche o letterarie, ecc. E mi giustifico dicendomi che in fondo è un modo come un altro di investire e lasciare qualcosa di più o meno importante ai miei figli.
    2 punti
  20. DE GREGE EPICURI Come si sa, Otone regnò per soli pochi mesi (da gennaio ad aprile) nell'anno cosiddetto dei quattro imperatori, cioè il 69 d.C. Ad Alessandria fu riconosciuto imperatore per 3 mesi, ed a suo nome furono emessi tetradrammi e monete di bronzo; ma il ritratto dovette essere inventato, perchè evidentemente dei "modelli" in marmo o in altro materiale, o delle monete coniate in Italia, non fecero in tempo ad arrivare. D'inverno e all'inizio della primavera, come si sa, la navigazione era più difficile e più lenta. Insomma, gli incisori crearono qualcosa di "intermedio", forse su vaghe notizie a loro giunte; e l'aspetto di Otone sulle loro monete si discosta molto da quello dei denari imperiali, in cui la capigliatuta è particolare: un "riporto" o forse addirittura una parrucca, perchè pare fosse quasi calvo...Ma anche nei rovesci, ad Alessandria, non ebbero modo di innovare molto, ed utilizzarono quelli di Galba: soprattutto il busto di Alessandria (col copricapo in pelle di elefante); Eirene ossia la Pace; e Roma elmata, il rovescio che ora vi mostro: è volta a destra, brandisce uno scudo che si vede appena, ed una lancia. Scritta: PWMH. Al diritto è indicato il primo anno di regno (LA), mentre la titolatura è: AYTOK MAPK OTHWNOS KAIS SEB. Nella mia moneta, che è un po' usurata e incrostata, si vede solo qualcosa; pesa 11,4 g. e misura 23 mm. Il peso medio dei tetra di Otone era di 13 g. , la percentuale di Ag il 16,4% (come Nerone, mi sembra). Secondo Christiansen, la percentuale dei tetradrammi di Otone su tutti i tetra egiziani imperiali ritrovati rappresenta solo lo 0,18%.
    1 punto
  21. @@ilcollezionista90 provo con altre luci
    1 punto
  22. tanti saluti Mario......grazie!!..... :lol: ...anche terra di vacanze oggi!!!.. :lol: ma oggi,e farniente!! :lol:
    1 punto
  23. fra...!!.. :lol: :lol: :lol: .....tanti saluti..... :lol: ...e se chi sei,e che e Genovese...!! :lol:
    1 punto
  24. ed è pure noto perito! Potrebbe essere pure il Dio Numis in persona, ma se mi chiude una tal moneta in FDC... maddechèstamoaparlà?
    1 punto
  25. Farnabazo come comandante delle truppe persiane. Aggiungo: Cilicia, Tarsos. Satrap Pharnabazos, 379-374 BC. AR Stater. Female head three-quarter facing to left, wearing sphendone and necklace. Reverse: Helmeted male head left (Ares?) with name of Pharnabazos (PRNZBU) and Cilicia (HLK) in aramaic; in right field, ankh. SNG Cop 267-269; cf. Weber 7616 (plate 275). A giudicare la foto parrebbe autentica, ma andrebbe vista dal vivo.
    1 punto
  26. stiamo iniziando a tirare fuori i pezzo forti, eh, @@nando12? che spettacolo. un caro saluto.
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  27. https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/2014/11/24/trovata-a-orvieto-la-testa-del-dio-degli-etruschi-voltumna-nel-tempio-del-fanum-voltumnae-il-santuario-federale-della-lega-delle-dodici-citta-etrusche-localizzato-dopo-secoli-di-ricerche/
    1 punto
  28. Monete/Storia sono un binomio indiscinbile..anzi, sovente, è proprio lo studio della moneta...dal luogo del ritrovamento, alla lettura della legenda, che ci permette di individuare e conoscere personaggi e fatti storici, che, altrimenti, sarebbero rimasti ai margini...basti pensare ad usurpatori e tiranni romani del IV° e V° sec.d.c., ad esempio la conferma dell'esistenza di Proculo.. Concordo, inoltre, con altri foristi; la passione per la moneta , mi ha portato a studiare la storia della mia zona geografica...pacificandomi con il suo passato, ma, soprattutto, con il suo presente... Il fatto che la moneta possa essere un'opera d'arte, come lo è spesso, non inficia, in alcun modo, la sua duplice funzione storica: quello di facilitare i commerci, ma, per me, soprattutto, di essere un fenomenale strumento di comunicazione, informazione e conoscenza per i popoli..... Se, fra duemila anni, gli uomini del futuro troveranno l'euro e la lira...ben potranno capire cosa è successo, storicamente ed economicamente, in Europa nel XXI secolo....
    1 punto
  29. Adesso senza offesa ma qFdc Neanche morto se si definisce la mia qfdc... La mia non ha colpi ed è più fresca a mio avviso.. però in mano è sicuramente diversa. Metto la foto del mio esemplare solo per fare un confronto. P.s: non lo faccio con aria polemica
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  30. Foto un po troppo luminosa... sembra pulita.. prezzo intorno a 1000
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  31. grazie diego :) subito quando l'ho presa l'ho guardata bene perche mi sembrava più un 3 che un 8, poi quando ho realizzato che era un 8 mi son sentito felice per la scoperta, adesso fa compagnia all'altra da 2 lire che tempo addietro postai; il prossimo step è trovare la sorella maggiore, il 5 lire 56, anche se ci vorrà tanto :moon: :crazy:
    1 punto
  32. La Repubblica Di Austria. 2 SCHILLING (700 ° anniversario della morte di Walther von der Vogelweide). La Repubblica Di Albania. 1/2 LEKU. 1 LEK. Il Belgio. Albert I (1875 – 1934). 10 FRANK. Leggenda fiammingo. 10 FRANCS. Leggenda francese. Regno d'Ungheria. 5 PENGÖ (10 ° anniversario della reggenza dell'ammiraglio Horthy). Danimarca. Christian X (1870-1947) 2 KRONER (Il sessantesimo anniversario Cristiano X).
    1 punto
  33. @@lucarosina Ciao, Grazie per le info :good:
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  34. ______________ 1930 Romania Carlo II° (1893-1953) 10 Lei - Nickel/ottone
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  35. ______________ 1930 Lussemburgo _____ Carlotta di Lussemburgo (1896-1985) 10 Centimes - Rame
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  36. Al rovescio c'è indubbiamente una SALVS, si vedono l'altare e il serpente molto bene sulla sx. Al dritto il busto si rifà a Tetrico I anche se la legenda appare incoerente, si legge comunque una terminazione in in AVG. Direi che il prototipo potrebbe essere il RIC 126 di Tetrico I
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  37. Taglio: 2 € CC Nazione: Slovenia Anno: 2011 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: BB Città: Bibione (Ve)
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  38. D/Tête barbue tournée vers la droite (Chef de Saint Jean) La coupe de cheveux, coupe au bol est remarquable, la barbe est portée courte. A noter dans la légende: le E est collé au deuxième N de IOHANNES R/Croix pattée avec un croissant dans chaque quadrant, à chaque angle de la croix. Flan en argent Diamètre = 18 mm. Poids = 1,02 gramme.
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  39. pubblico un altro dinar di Car Dusan che potrebbe essere uno dei soldini tanto vituperati da Venezia.Iconografia molto particolare. "http://www.ebay.it/itm/RARE-SILVER-MEDIEVAL-SERBIA-CAR-DUSAN-THREE-FINGERS-CHRISTIAN-/161724470659"
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  40. Visto così dovrebbe essere un peso per i 5 scudi d'oro romani del 1835. Però senza peso...
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  41. Il catalogo è il più importante per la monetazione britannica e ne contiene tutti i tipi monetali, sovrane incluse. Le quotazioni che ti ho dato sono quelle dell'edizione di quest'anno. Il titolo è coins of England & the united Kingdom edito dalla più antica casa numismatica del mondo, la spink. Visto che è pubblicato in regno unito, i prezzi sono in valuta locale e non in euro
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  42. Comunque @@Rex Siciliae a scrivere e a postare siciliane siamo rimasti tutti e due, tu specializzato nel periodo del vicereame spagnolo e io in quello precedente!! Sta cosa non va bene, bisogna trovare nuovi adepti!! :crazy: Se no tanto vale che ci organizziamo tutti e due e ci vediamo una volta al mese per discutere di monete e fare scambi (che non sarebbe poi un'idea così malvagia) :D
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  43. Manca - tutto - Ho vinto!
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  44. Concordo con Il Numismatico, definire la moneta BB è eccessivamente penalizzante. E' già stato detto svariate volte che giudicare delle monete da delle foto con questi ingrandimenti è fuorviante, in quanto i difetti vengono ingigantiti. Secondo me la moneta ha circolato pochissimo, i graffi ci sono ma sono solo 2 quelli evidenti, i colpetti/colpi al bordo andrebbero valutati dal vivo per capire se buona parte non siano dovuti ai FERT sul contorno. Penso che BB-SPL o qSPL sia la conservazione più appropriata.
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  45. Uhm.... Le monete affascinano proprio perché intrise di storia, la raccontano, la racchiudono come degli scrigni. Per quel che mi riguarda sono legate indissolubilmente. Io, che sono agli inizi, sto partendo dalla storia per cominciare a capire le monete. Mi risulterebbe noioso e senza senso dire bella moneta, la compro senza sapere e quindi cominciare a studiare la vita di quella moneta. E ci vuole molto tempo per cominciare a dire di aver acquisito un minimo di "conoscenza"... Anche perché, da quel che leggo qui, non c'è mai fine :-) Penso che la scelta sul come rapportarsi a questo mondo sia comunque soggettiva. Buona serata Chiara
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  46. Intanto ci avrei messo un bel buongiorno, quantomeno un ciao con la domanda , in tutte e 3 le discussioni aperte ;-) è una questione di rispetto . Il pezzo è molto interessante per chi colleziona questo tipo di errori , sicuramente qualcuno più ferrato saprà risponderti , basta avere soltanto un pò di pazienza ..
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  47. ricordi il cavallo nell'asta NAC 85, attribuito a Ferdinando II, ritratto con capelli lunghi, in realtà ,è a mio parere di Federico III, dopo un attento confronto con altri esemplari di Federico che hanno uno stesso segno sul naso, sembrano usciti dallo stesso conio
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  48. Ecco delle foto decenti, la moneta si vede decisamente meglio :D
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  49. @@gpittini @@cliff Il "piccolo" collezionista Luigi ha 34 anni. la sua collezione è composta per gran parte da monete del Regno, marenghi europei e dalle monete che gli porto dagli angoli più strani del mondo. Le prossime saranno birr etiopi :lol: . Luigi è andato a Verona e ha pensato a me. Si è messo d'accordo con Mirko (Tinia Numismatica) che mi conosce e mi ha fatto un regalo. Quale che sia l'età di un figlio, per un padre è sempre una cosa gratificante
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  50. Allego, per chi fosse interessato, l'articolo che, con l'aiuto dell'amico Luciano, abbiamo trascritto in Italiano A fourteenth-century venetian coin pattern.pdf
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