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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/12/15 in tutte le aree
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Queste due parole del titolo non sono a caso : l'interesse che possiamo avere a vario titolo per il collezionismo numismatico è comunque legato a queste due variabili. Per il collezionista il possesso dela moneta è ovvio e impriscindibile, il possesso è la base del collezionista, a volte questo è dettato anche da varie componenti, il possesso materiale fine a se stesso, l'accumulo di monete ,la speranza e la possibilità di avere una plusvalenza da queste e un giusto riconoscimento economico ; una volta il possesso ma parliamo di un tempo che fu, fu anche ostentazione, il voler mostrare, ora non più, i tempi sono cambiati e i comportamenti pure se addirittura non sono in questo senso opposti. Ma quanto oggi è spinto il collezionista dal possesso che può essere anche un puro piacere personale alla sera di rivedere belle e proprie monete e quanto incide oggi invece il desiderio nell'acquisto di far seguire un processo di conoscenza e studio ? L'interesse per la numismatica oggi è condizionato dal solo acquisto materiale di monete o questa può tranquillamente svilupparsi senza, con un continuo e costante processo di apprendimento ? Possesso e conoscenza, studio possono convivere o oggi uno è più preponderante dell'altro ? La società cambia, gli usi e costumi pure, la crisi economica pure incide sui nostri comportamenti anche nella numismatica, quello che una volta era ostentazione, poi puro possesso ora è studio e conoscenza ? Forse probabilmente si e lo si intuisce e vede realmente, c'è un processo di maturazione e cambiamento nel collezionista numismatico italiano in atto, che cerca sempre più di capire, studiare,vuole partecipare attivamente e collaborare con la ricerca ; questo, ma è un parere e un sentire puramente personale, lo ritengo molto positivo sia per la crescita personale dell'individuo, del sapere collettivo, del movimento numismatico italiano in genere. Certamente la conoscenza e lo studio sono componenti importanti, ma credo che alla fine altrettanto fondamentali siano la passione pura e anche il divertimento nel fare tutto questo, si proprio il divertimento, se piace tutto può funzionare e appagare l'uomo, questo è poi la base e l'essenza di tutti i comportamenti umani. Ovviamente le riflessioni possono essere tante e variegate, dipende molto anche dal sentire e dall'essere di ognuno di noi.5 punti
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La Germania. (La Repubblica di Weimar) 10 REICHSPFENNIG. 3 REICHSMARK (L'unione di Waldeck con la Prussia). 3 REICHSMARK (10 ° anniversario della Costituzione di Weimar). 5 REICHSMARK. 3 REICHSMARK (200 ° anniversario della nascita di Lessing). 5 REICHSMARK. 3 REICHSMARK (1000 ° anniversario del castello e la città di Meissen). 5 REICHSMARK.4 punti
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Condivido con coloro che vedono l'esistenza di una evoluzione dal collezionista che inizialmente è più che altro interessato al possesso, a colui che, infine, attribuisce crescente importanza alla conoscenza. Come in tutti i processi evolutivi, c'è chi evolve e chi, invece, rsta al palo. Chi resta al palo si penalizza enormemente con le sue stesse mai. Infatti il divertimento - perché il collezionismo dovrebbe sempre essere un divertimento e anche, perché no?, un gioco - per chi solo bada al possesso, termina con la catalogazione e, occasionalmente, si rinnova con l'ostensione quando mostra a un amico una monetina del cui possesso si sente orgoglioso. Invece per colui che evolve e che finalmente attribuisce alla conoscenza della moneta l'importanza che merita, il "gioco" non terminerà mai, perché ogni elemento conoscitivo que acquisiamo su una moneta ce ne suggerisce altri, e altri ancora. Nella conoscenza vedrei anche due fasi: la prima soprattutto descrittiva, ovvero volta a una conoscenza completa della moneta nel suo contetso storico; la seconda interpretativa, ovvero volta a comprendere le motivazioni poolitiche, sociali, artistiche all'origine di una scelta iconografica ed epigrafica e, più in generali, a rispondere alla domanda: "perché proprio quella moneta e non un'altra?". Credo che quando ormai prevale nel collezionista l'attenzione all'aspetto interpretativo, ormai sia anche molto venuto a meno il desiderio del possesso della moneta: ovvero da collezionista si sia convertito in numismatico. Questo tenendo presente che non credo che uno sia mai 100% solamente collezionista o 100% solamente numismatico, ma sempre vi sia un mix di entrambi. Antvwala PS. Non c'entra nulla con la discussione e se credono gli Amministratori potranno editare questo PS e non me ne adombrerò, ma vi invito a guardare il video che aggiungo, poiché questi sono i progetti che fanno credere che ci sono anche tante persone buone e generose: purtroppo quelli che fanno notizia sono i più marci e corrotti mentre coloro che davvero dovrebbero essere messi in luce, sono invece ignorati. Il Teatro Regio di Torino è stato davvero coerente realizzando ieri sera un concerto solidaristico per raccogliere fondi per ricostruire una scuola in Nepal. Coerente, perché lo ha fatto coinvolgendo il gruppo Pequeñas Huellas - International orchestra, costituita da bimbi e ragazzini tra i quali vi sono tanti che sono diversamente abili. Al podio si sono alternati un ragazzino di colore e una bimbetta di 8-9 anni. Delle due soliste, una è una ragazzina nepalese adottata da un artista del Teatro Regio. Un Bravissimo! al Teatro Regio Torino e un bravissimi! a tutti coloro che hanno voluto questa iniziativa e si sono impegnati per realizzarla. La piccola solista è una bimba nepalese adottata da un artista del Teatro Regio; a dirigere l'orchestra una "maestra" di soli 8-9 anni!4 punti
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Un pezzo francese a 1929 20-franchi di ,680 argento, 35mm di diametro e peso 20.00g. Insieme a suo fratello di 10-franchi, questo 1929 20-franchi era moneta di circolazione d'argento prima di Francia dal seminatori di Roty del 1920. Questa moneta era argento dollaro-dimensioni primo di Francia ha colpito per la circolazione poiché i pezzi di 5-franchi 1878. Questo pezzo d'argento 1929 era la prima moneta di 20-franchi della Francia di qualsiasi tipo dall'oro "Rooster" era sparito con lo scoppio della prima guerra mondiale. Questa serie di 20-franchi argento troppo sarebbe caduta vittima di una guerra mondiale, che termina un decennio più tardi con la piccola tiratura del 1939. L'anno successivo, nel 1940, Parigi comincerebbe il suo periodo grigio. Una decade più sarebbero passati prima che la Francia aveva un'altra nuova moneta da 20-franchi, nel 1950, ma era una cosa molto ridotta, di alluminio-bronzo. Nel 1929 tuttavia... Una volta, l'introduzione (o ritorno) di una grande moneta d'argento in circolazione solitamente significava che un paese si sentiva abbastanza bene su se stessa. Certo che era il caso in Francia 1929, quando apparve questa grande moneta d'argento. Un paio di occasioni pubbliche per rivisitare la vittoria del 1918 si sono presentati nel 1929. Foch e Clemenceau entrambi morì quello stesso anno, e da qualche parte in mezzo le perdite ricordate e i trionfi ricordati, c'erano anche le probabilità di lasciare il passato alle spalle. "Spirito di Locarno" era vivo (riconciliazione europea... e su termini francesi). Il Patto Kellog-Briand—"Il Patto di Parigi," in alcuni luoghi—è entrato in vigore nel 1929. Guerra in sé aveva stato rinnegato, e alcuni gran parte di tale iniziativa aveva un'etichetta "Fatto in Francia" fissata ad esso. L'anno prima, troppo, il franco era stato fissato—era andato il vecchio franco Germinal e con esso circa l'80% del debito pubblico francese. Al suo posto è stato il nuovo franco Poincaré. Forse meglio di tutti, nel 1929 l'economia andava bene, e sarebbe stato per alcuni anni ancora. La grande depressione ha colpito Francia più lo ha fatto negli Stati Uniti o nel Regno Unito, e che ha dato molti francesi un'ulteriore sensazione di soddisfazione nel modo che avevano organizzate le cose tardi. Ma esso sarebbe evaporano molto rapidamente. 1932 e depressione.1933 e...beh, fforse è sufficiente per dire che questi pezzi d'argento 20-franchi furono demonetizzati 16 aprile 1945. :) v. --------------------------------------------------- A 1929 French 20-franc piece of .680 silver, 35mm in diameter and weighing 20.00g. Together with its 10-franc sibling, this 1929 20-franc was France’s first circulating silver coin since Roty’s Sowers of 1920. This coin was France’s first dollar-sized silver struck for circulation since the 1878 5-franc pieces. This 1929 silver piece was France’s first 20-franc coin of any kind since the gold “Rooster” had disappeared with the outbreak of WWI. This silver 20-franc series too would fall victim to a world war, ending a decade later with the tiny mintage of 1939. The next year, in 1940, Paris would begin her gray period. One decade more would pass before France had another new 20-franc coin, in 1950, but it was a much reduced thing, of aluminum-bronze. In 1929 however… Once upon a time, the introduction (or return) of a large circulating silver coin usually meant a country was feeling pretty good about itself. Certainly that was the case in 1929 France, when this big silver coin appeared. A pair of public occasions for revisiting the victory of 1918 presented themselves in 1929. Foch and Clemenceau both died that year, and somewhere amid the remembered losses and the remembered triumphs, there were also chances to leave the past behind. The “Spirit of Locarno” was alive (European reconciliation…and on French terms). The Kellog-Briand Pact—“The Pact of Paris,” in some places—came into force in 1929. War itself had been forsworn, and some large part of that initiative had a “Made in France” label affixed to it. The year before, too, the franc had been fixed—gone was the old franc Germinal, and with it about 80% of the French national debt. In its place was the new franc Poincaré. Perhaps best of all, in 1929 the economy was fine, and would be for a few years yet. The Great Depression hit France later than it did the U.S. or the UK, and that gave many Frenchmen an extra feeling of satisfaction in the way they had things arranged. But it would evaporate very quickly. 1932 and Depression. 1933 and…well, maybe it’s enough to just say that these silver 20-franc pieces were demonetized 16 April 1945. :) v.4 punti
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Per me la "conoscenza" è stata una scelta obbligata per non far morire una passione che stava affievolendosi, una "terza fase" intrapresa per ...necessità. La prima fase fu la scoperta delle monete di Genova, acquisto compulsivo di tutte le monete comuni e stracomuni che trovavo. La seconda fase la ricerca e studio della storia genovese, ahimè, fino ad allora totalmente sconosciuta. La terza fase, attuale, approfondimento delle singole monete all'interno della storia genovese (con la soddisfazione di far rivivere le cose buone o cattive dei primi acquisti). Perchè "necessità"? Ovvio, perchè, arrivato a questo punto della collezione, le monete che "mi piacerebbe" possedere ....sono quelle particolarmente rare, inarrivabili e troppe volte "impossibili". Quindi che fare? Semplice ed economico: andare alla ricerca di fotografie di quelle monete e così cercare di completare "la collezione" e, visto che la fotografia non è la stessa cosa dell'originale, cercare di colmare questo gap con l'anedottica, le curiosità, il contesto, le particolarità di ogni singolo pezzo. Così mi sento appagato e non sono frustrato dalla ricerca ad ogni costo il "pezzo che mi manca". Inoltre il portafoglio ringrazia.3 punti
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@@marco22 Come altri utenti hanno accennato abbiamo decine di discussioni dedicate al GK qui sul forum, ti rimando a queste, alcune anche recenti, leggendole puoi trovare tutte le risposte su valutazioni o altre indicazioni che cerchi su quella moneta. Volendo evitare l'ennesimo multiplo di discussione su questa moneta e per evitare possibili incomprensioni che sembrano emergere preferisco chiudere. Buon acquisto.3 punti
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La moneta antica è sempre un documento storico: di storia scritta! "Ex nummis Historia: Agonia e morte di un impero": questo è il titolo che demmo a un nostro libro, proprio perché partemmo dal presupposto che la moneta è un documento storico. Un documento che talvolta permette di far luce su episodi storici controversi e poco conosciuti, così come lo studio della storia permette di comprendere e collocare nel giusto luogo monete controverse e poco conosciute. http://www.classicadiana.it/libreria/content/trivero-gennari-ex-nummis-historia-agonia-e-morte-di-un-impero2 punti
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Penso che conoscenza e possesso siano propedeutici l'uno all'altro, ripenso al mio battesimo numismatico quando avevo 8 anni... Mi affascinavano le monete della Città del Vaticano che mio nonno teneva in un raccoglitore insieme ad alcuni articoli di giornale sui papi che le avevano emesse. In seguito acquistai per una decina di euro ad un mercatino un 20 baiocchi di Pio IX ed iniziai ad interessarmi alle monete dello Stato Pontificio. Sempre più interessato alla materia, acquistai un'altra papale (questa volta più vecchia, del XVI secolo) e iniziai a leggere una storia dei papi che avevo trovato in casa....La vera svolta nel campo della conoscenza avvenne con l'acquisto del Muntoni, mi ricordo che a 13 anni me lo leggevo alla sera prima di andare a dormire :D ...quindi senza possesso forse almeno i primi tempi non si è invogliati più di tanto alla conoscenza, ma quest'ultima è necessaria per godere pienamente del primo citato.... Il tutto detto da uno che adesso appartiene alla scuola "prima i libri, poi le monete"2 punti
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Difficile stabilire quanto le incisioni sui piani dello scudo e lo stato del bordo incidano sul grado di conservazione. Basandomi solo sui rilievi direi moneta vicina allo SPL con segnalazione naturalmente dei problemi sopra citati Personalmente preferisco un esemplare di conservazione inferiore ma senza colpi e graffi o attendere l' occasione2 punti
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Io direi di lasciar perdere in assoluto le valutazioni dei cataloghi, quasi sempre inaffidabili anche solo come confronto tra moneta e moneta. Detto questo, la moneta oggetto della discussione è un BB pieno, che è già una discreta conservazione per il tipo. Tanto per dire, su ebay ci sono diversi esemplari scaduti/venduti, spesso dichiarati BB, ma che sono tutti inferiori (anche di parecchio) a questo. I valori di mercato per conservazioni come questa sono sempre abbastanza variabili, ad esempio se dai un'occhiata alle aste, un BB non lo trovi per meno di 30 Euro. Viceversa su ebay non è semplicissimo veder passare dei BB pieni, e questo non permette di avere una osservazione regolare del mercato. Personalmente ritengo che a 13, se è prezzo "finito", sia presa bene. E' moneta che in questa conservazione si può pagare tranquillamente 20 Euro. Poi, come sempre, in un eventuale smobilizzo è spesso complicato riprendere i propri soldi, anche comprando bene.... ma in ogni caso parliamo di cifre piuttosto modeste, se anche ci si perde 4 o 5 Euro non si va di certo in rovina.2 punti
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Questa a suo tempo mi è scappata. Sono d'accordo che la conoscenza e il possesso, in certi ambiti, sono concatenate: non ci può essere una se non c'è l'altra. Non m'interessa conoscere se non ho qualcosa di cui voglio sapere. Il campo dell'arte è fatto di queste due parole. Nel nostro caso avere una moneta e non conoscerne niente, è come avere aria fritta. Conoscere una moneta fin nei suoi infinitesimi particolari, e non averla mai vista dal vivo e non averla mai presa in mano, è solo conoscenza che non si concretizza. La mia esperienza personale? Devo dire che ho imparato più storia seguendo la monetazione, sia cartacea che metallica, che non sui libri di scuola. Ho scoperto periodi storici, anedotti e vicende che MAI avrei pensato fossero accadute. Lo studio della numismatica è lo studio del nostro essere, del nostro passato. La numismatica fa parte del nostro quotidiano, faccio un esempio banale: se non conosciamo l'euro, non possiamo accorgerci se ci rifilano denaro falso. Possedere tanti euro e poi non accorgersi che sono falsi, a cosa serve?2 punti
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Argomento vasto che meriterebbe tanti interventi, certamente il possesso può portare alla conoscenza, a volte magari invece no, ci sono anche collezionisti chiamiamoli raccoglitori, che magari guardano più il mordi e fuggi, la plusvalenza, a volte il collezionismo è anche compulsivo, accumulare, accumulare, senza poi pensarci molto a quello che hai.... Direi che oggi però , e il forum è un po' lo specchio di tutto questo, il collezionismo è portato verso l'approfondimento, la ricerca, la storia, i collegamenti, le fonti bibliografiche, va oltre....e questa è una crescita culturale importante per la società, si passa di massima dalla collezione ostentazione alla collezione conoscenza. A volte però il possesso materiale della moneta non è indispensabile per i soli studi, quanti magari partono con monete e poi proseguono con le fonti bibliografiche, i contributi digitali, i pezzi disponibili e visionabili nei musei, in questi casi la conoscenza è il fine ultimo.... Quello che poi conterebbe e sarebbe importante è se poi possesso privato, conoscenze private sfociassero nella divulgazione pubblica, il forum rappresenta uno dei modi di farlo....ma sono tanti gli studiosi ora che digitalizzano per tutti i loro contributi.... Ho parlato finora di possesso privato, conoscenza privata, divulgazione invece per tutti..... l'altro aspetto che dovrebbe concorrere a formare cultura e conoscenza è quello del pubblico, quando il possesso è pubblico, anche se la proprietà è poi di tutti e le conoscenze e la divulgazione non sempre sono comunicate e non sono disponibili alla comunità per tanti motivi.... Se sale la conoscenza e la fame di sapere, ma anche di divulgare del collezionismo privato, sarebbe indispensabile che anche il pubblico seguisse questa tendenza ed esigenza, e anche se qualche esempio virtuoso c'è stato e c'è, credo che molto si debba fare ancora per una numismatica aperta a tutti e non solo a una nicchia di addetti ai lavori.... Vediamo se si apre il dibattito e qualche riflessione....la tematica è talmente ampia che può portare a riflessioni veramente diverse e differenziate....ma appunto è da un forum che questo può forse partire.....2 punti
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Bellissima discussione, belle foto e monete fantastiche ! Contribuisco con 10 Centesimi di S. Marino, 18932 punti
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Una delle mie particolari aree numismatiche di interesse è exonumia; in particolare, conio gettone emessi dai paesi ai tempi di carenza di monetine taglio. Nel Regno Unito, l'epoca dal 1787 fino al 1804 è stato particolarmente noto per aver prodotto da migliaia private produzione di diversi gettoni penny, token mezzo penny, e gettoni Farthing. I disegni di questi gettoni vanno da pubblicità, alla politica, alla architettonici / storico, e molti altri argomenti. Ho raccolto questi token per circa 6 anni, e continuano a interessarmi. Negli Stati Uniti ci si riferisce a questi token come "Conder Tokens", perché il primo indice quasi completa delle varietà è stato scritto da James Conder nel 1798. Nel Regno Unito i segni di questa epoca sono generalmente indicati come "gettoni provinciali del 18 ° secolo ". Lo standard di riferimento per questi token è stato scritto da Dalton e Hamer 1910-1917. Così, questi token sono identificati dai loro numeri "DH". Si può leggere di più sulla loro storia su Wikipedia (English). ======================================================== One of my particular numismatic areas of interest is exonumia; in particular, token coinage issued by countries at the times of shortages of small denomination coins. In the United Kingdom, the era from 1787 up until 1804 was particularly known for having produced by private manufacture thousands of different penny tokens, half penny tokens, and farthing tokens. The designs of these tokens range from advertisement, to politics, to architectural/historical, and many more topics. I have been collecting these tokens for around 6 years, and they continue to interest me. In the United States we refer to these tokens as "Conder Tokens" because the first nearly complete index of the varieties was written by James Conder in 1798. In the United Kingdom the tokens of this era are generally referred to as "18th century provincial tokens". The standard reference for these tokens was written by Dalton and Hamer from 1910-1917. Thus, these tokens are identified by their "DH" numbers. You can read more about their history on Wikipedia. Saluti, Brandon 1799 Warwickshire Penny Token (DH-27a), Rare (Mintage/Tiratura 24 tokens)2 punti
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Concordo in pieno! Qui si sta veramente andando verso l'assurdità numismatica, sezione davvero in balia di se stessa. Ammesso e non concesso poi, che quelli al bordo siano colpetti... vi domando: ma vi passa per la testa che potrebbero essere i risultati degli incusi nel taglio? non dimentichiamoci che stiamo parlando di un nominale con problemi congeniti molto accentuati per il bordo, quindi, fino a prova contraria, sarebbe magari più esatto chiedere foto del taglio per esaminare la zona incriminata. A parte tutto, la moneta è chiaramente in conservazione interessante (sembrerebbe avere una notevole freschezza), nonostante il trattamento omicida che ha ricevuto. Scendere di un grado a colpetto / segnetto, mi pare cosa assolutamente fuori logica. Da queste foto, il R/ è ancora decisamente molto molto gradevole, che proprio a voler far pesare il tutto in una fredda sigla di tre lettere, non gli si può dar meno di SPL. Il D/ è chiaramente più esposto all'azione della "sevizia", per via dei campi aperti e senza rilievi che circondano l'effige sovrana. Vogliamo dargli un BB/qSPL per penalizzare questa oscenità di trattamento con eventuali colpetti annessi? e diamoglielo! BB/qSPL al D/, SPL al R/, secondo me un qSPL complessivo se lo merita, fermo restando, se si vedesse in mano, sono convinto che le foto enfatizzino in maniera eccessiva i graffi presenti, causato dal contrasto un po esasperato tra luci/ombre della foto.2 punti
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Non sono assolutamente d'accordo né sul tema né sui contenuti della discussione. Chi colleziona monete non le odia, mai, sia per chi raccoglie Euro che per chi colleziona qualunque altra tipologia di monete. Al massimo puoi provare un po' di fastidio per trovarti per le mani alcune monete molto più spesso di altre, il che è fisiologico, viste le tirature di alcune emissioni, ma "odiare" assolutamente non è accettabile (almeno IMHO). Inoltre ci sono monete che tu "odi", per le quali io invece provo un sentimento profondo e positivo ogni volta che le vedo e mi passano per le mani, in particolare quelle di Torino 2006, Olimpiade di cui ho fatto parte integrante e per la quale provo ancora oggi una forte e sincera emozione.2 punti
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Buonasera a tutti, volevo segnalare che per la prima volta dopo circa 7 anni di continue ricerche in siti on line è finalmente apparsa una medaglia uguale a quella mia che potete "ammirare" ai post 223, 224 e 225 di questa discussione. Ho scritto "ammirare" tra virgolette perchè, come scrisse @@francesco77 e poi concordarono tutti gli altri partecipanti alla discussione, si trattava di una volgare copia della rarissima medaglia dell' assedio di Gaeta. Però grazie alla dettagliata inserzione del del venditore (se veritiera) si evince che la medaglia in oggetto non è una una copia, bensi di una medaglia coniata (o fusa) in occasione del del Congresso Nazionale di Studi "Da Caserta ad Arco" (Caserta, Gaeta, Arco, 6-9 giugno 1988), a cura della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro. Naturalmente ho contattato il venditore telefonicamente, il quale ha confermato di aver ricevuto anche un libro (mai apparso nelle aste) con la medaglia in occasione del Congresso. Il valore economico chiaramente è molto basso, ma almeno adesso so cosa posseggo e potrebbe essere l' inizio per altre persone a collezionare questo tipo di medaglie "commemorative". Di seguito i link. http://www.subito.it/hobby-collezionismo/medaglia-commemorativa-della-fortezza-di-gaeta-napoli-123853758.htm?last=1 http://www.subito.it/hobby-collezionismo/medaglia-commemorativa-della-fortezza-di-gaeta-napoli-123853758.htm?last=1 Grazie per l' attenzione, Sergio.1 punto
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Medaglia devozionale ovale, coniata, ottone/rame, della fine del XIX sec.- D/ S. Paolo della Croce volto a sx verso il crocifisso che tiene tra le mani, fu il fondatore della congregazione dei "Passionisti", canonizzato il 29/06/1867, da papa Pio IX.- R/ Cuore sormontato da croce, all'interno del cuore (poco visibile) le lettere:JESU XPI // PASSIO// sotto tre chiodi, emblema dei Passionisti. Ciao Borgho.1 punto
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Buon pomeriggio a tutte/i voi Apporto il mio umile contributo con foto del grosso in mio possesso a 4 globetti1 punto
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Sicuramente la moneta é lei. Mai visto fotografare una moneta al posto di un'altra. Si capisce anche da questa foto che é imbustata, si vede il riflesso della bustina in alcuni punti. Ad ore 10 del dritto io vedo una tacchetta a V sul ciglio, forse qualche piccolo segnetto sul viso e sulla fronte del regnante, ma ti ripeto per valutare fai TU delle buone foto e pubblicale. Queste (le coppiole) sono monete che DEVONO essere perfette per essere considerate FDC. La moneta comunque é un bell'esemplare e il prezzo che hai pagato é in linea con il mercato. Probabilmente non hai fatto l'affare e non hai fatto una sciocchezza. :) Intanto incameri una bella esperienza. (prezzi inavvicinabili come al solito per i pezzi interessanti all'asta Bolaffi, x2 x3 di catalogo anche...)1 punto
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Qui mi pare che appaia una differenza quando l'interessa della conoscenza prevalga sul sentire proprio del collezionista. Infatti quando quell'evoluzione cui prima accennavo si è compiuta, e quindi in una moneta cerchiamo di ricavarne conoscenza, il fatto che il pezzo sia in bassa o alta conservazione diventa marginale, purché anche in bassa conservazione non "neghi" conoscenza (ovvero non sia mutilato di aspetti iconografici significativvi) e anche la riccerca di altre monete non è più indirizzata alla ricerca di quel pezzo che ci manca (per completare una serie, una tipologia, un nominativo, ...) ma verso quelle monete che forniranno una conoscenza diversa: la variante o la moneta inedita. E quando ormai la conoscenza è diventata il fattore primario, ecco che allora ai nostri occhi perde tantissimo interesse una moneta, anche se ben conservata e rara, quando è decontestualizzata: al contrario, una moneta bruttina e comune ma contestualizzata diventa interessante comunque. Se poi il contesto dal quale proviene è inatteso (per esempio, un centennionale costantiniano comunissimo trovato in un antico ripostiglio monetario in Irlanda, oppure in un deposito monetario costituito da monete del XIII-XIV secolo) ecco alloora che quella monetina ai nostri occhi diventa una testimonianza straordinariamente interessante e diventa cosa ambita poterla studiare. Ma in tale fase dell'evoluzione individuale da collezionista a numismatico, sarà anche avvenuto che la moneta fisica non sarà più indispensabile per il nostro piacere, ma lo sarà sempre e comunque la conoscenza che quella moneta fisica proporziona: allora cominceremo a diventare grandi collezionisti di dati e immagini, compilatori di data-base. Numismatici, insomma! :)1 punto
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Le oltre 430.000 zecche non specificate (quasi precisamente la metà di tutto il campione analizzato) potrebbero "spalmarsi" più o meno secondo proporzione. Oppure invece indicare più sovente Roma, come fosse una zecca "di default". Per esempio la casa d'aste Baldwin's spesso indica la zecca solo se diversa da Roma "mint of Rome unless otherwise stated".1 punto
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Penso che la moneta sia molto interessante per il fatto che lo stesso conio del rovescio sia stato utilizzato anche per un altra tipologia. Dal punto di vista numismatico è un dettaglio che apprezzo molto :) Considero meno importanti le "varianti" del conio, ma per te che ti stai concentrando su queste monete capisco possano essere interessanti :) Vediamo se qualcuno possa rassicurarti definitivamente sull'autenticità della moneta, ma credo che tu possa andare piuttosto tranquillo...1 punto
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La Repubblica Di Austria. 1 GROSCHEN. 10 GROSCHEN. 2 SCHILLING (100 ° anniversario della morte del dottor Theodor Billroth). Il Belgio. Albert I (1875 – 1934). 1 FRANC. Regno Unito. George V (1865 — 1936) HALF PENNY. Guernsey. George V (1865 — 1936) 1 DOUBLE. 2 DOUBLES.1 punto
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Moneta a mio paere originale la conservazione è bassa, sono presenti tracce di cancro e colpetti, complessivamente Mb+/qbb, il valore è circa 100 €1 punto
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E' in ottima conservervazione, ma ci vuole la visione diretta del pezzo per essere precisi, tramite foto (o peggio la scansione) si rischia di sbagliare di parecchio. Se esistenti, magari elenca quei piccoli difettucci che puoi intravedere tu stesso avendo la banconota realmente a disposizione. Il numero è solamente bello ed inusuale, tanti zeri messi in fila non si vedono spesso e magari si trova qualcuno che è disposto a spendere qualcosina in più per possederla, ma realisticamente bisogna dire che quella combinazione alfanumerica non è tra quelle che aggiugono valore alla banconota. Diciamo che: avendo a disposizione qualche banconota da L. 10.000 Volta... sceglierei quella con questo numero inusuale per la mia collezione :)1 punto
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Si !!! Leggo EAH... La Y non riesco bene a distinguerla, ma credo proprio ci sia scritto YEAH ! Grazie @Artax1 punto
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Se sotto l'aquila leggi la scritta YEAH è un bronzo greco di Velia (IV-III sec. a.C.)1 punto
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@@Luca1984, quello che hai fatto è un discorso logico al 100%, però (faccio un po' il guastafeste) se vogliamo esaminare rigorosamente la questione dobbiamo consierare tutte le ipotesi possibili. Non dobbiamo dimenticare che questa in realtà non è una faccenda economica, ma politica: dietro le apparenze non deriva dal non riuscire ad affrontare il lato finanziario del problema Grecia - stato che rappresenta una frazione dell'economia europea - ma dal fatto che, per com'è organizzata adesso, l'UE non ha i mezzi per affrontare crisi come queste. Parliamo di una comunità di stati indipendendti dove tutto è frutto di trattative e compromessi a cui non è affatto scontato nè semplice arrivare, se non altro perchè per le questioni fondamentali dobbiamo metterci sempre d'accordo in 28, con il risultato di arrivare spesso alla paralisi. Manca quel minimo di unità politica che fra le altre cose determina i meccanismi con cui si sbrogliano questi casini: non con piani improvvisati fra capi di governo, trattavie infinite ed estenuanti tira e molla, ma con regole e procedure stabilite in precedenza e sotto la direzione di un governo federale, e non una trentina ognuno con diritto di veto, deputato democraticamente a farlo. Sappiamo benissimo che nè la Grecia in ogni caso nè alcun altro che tenga al futuro dell'integrazione europea, o anche solo alla stabilità europea complessiva, ha interesse a uscire dall'UME... ma siamo sicuri che la pensi così anche il governo tedesco di Angela Merkel e il "falco" Stoiber ? E se invece pensassero che la Grecia non sarà comunque in grado di ripagare i debiti, quindi tanto varrebbe lasciarla fallire e sbatterla fuori per dare una "lezione" gli altri? Sono fiducioso che questo non avverrà, sia perchè non esiste una correlazione automatica fra default e permanenza nell'UME, al contrario di quanto qualcuno vorrebbe farci credere, sia perchè non esistono procedure di uscita volontaria o di espulsione dall'unione monetaria: non può certo decidere solo la Merkel di testa sua, e la Grecia non sarà così pazza da andarsi a suicidare uscendo di propria iniziativa... ma si percepisce chiaramente che qualcuno spera sul serio di riuscire a trasformare l'incubo in realtà, e lavora per arrivarci. L'attentato alla costituzione dello stato è una tua opinione politica, legittima quanto vogliamo, ma qui si parla di un'altra cosa. Monti, Letta, Renzi, i Saggi o Napolitano che sia questa è una faccenda che riguarda l'Italia, giusto o sbagliato che sia stato nel nostro parere il modo di agire in quel periodo. Per "capi di governo eletti da noi" intendo che l'organismo che comanda in UE , il Consiglio, è formato da soggetti che non saltano fuori dall'uovo di Pasqua ma vengono dai processi decisionali/elettorali degli stati. Quindi, contrariamente a quanto ripete a ciclo continuo il registratore dell'eurofobia di professione, di quanto si decide di fare (o non fare) in ambito europeo il merito o la colpa non è di non meglio precisati individui che non si sa chi sono, ma degli accordi (o mancati accordi) fra i capi di governo in Consiglio o all'ECOFIN. Ad esempio classico, a decidere i famosi parametri di Maastricht che molti legittimamente criticano non è stata "l'Europa" o qualche folletto del bosco incantato ma sono stati i capi di governo dell'epoca, che per di più hanno deciso di adottarli con processo completamente intergovernativo. Tradotto in italiano significa non solo che hanno deciso tutto fra loro, ma anche che l'hanno deciso al di fuori dell'ambito comunitario e solo in seguito hanno inserito il patto nei trattati europei. Non sono i non meglio definiti e misteriosi "Bruxelles" o "l'Europa" che hanno deciso di agire in questo modo per affrontare il caso Grecia, ma i capi di governo degli stati - su forte pressione di quello tedesco - i quali hanno pensato, bene o male che fosse, di tirare in ballo come parti negoziali anche la BCE (istituzione comunitaria il cui governatore viene messo in carica dai capi di governo degli stati dell'unione monetaria) e il FMI, perchè la prima ha comprato titoli di stato greci e la seconda ha prestato soldi alla Grecia.1 punto
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@@nando12 i miei occhi ....non posso prestarteli :) , mi servono anche per altro1 punto
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Sicuramente 1780-1795, personalmente potrebbe essere un H27a (1781-1788): http://www.theresia.name/en/svariants.html1 punto
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Ah, ok, grazie, non ci avevo pensato. Allora cambia tutto: la manifattura non perfetta diventa problema secondario. Anzi, per essere un bollo plumbeo è particolarmente curato. E dal punto di vista araldico è molto interessante.1 punto
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Poiché si è arrivati a identificare il perito, lo staff ritiene che il forum non sia il luogo adatto per discutere della serietà professionale delle persone, quindi, di comune accordo, siamo giunti alla decisione di chiudere la discussione.1 punto
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E' un tema molto complesso e credo che tutta la Cultura dovrà prenderlo in considerazione. Io ho parecchie idee in merito. E queste idee sono in continua evoluzione. Ne lancio qui una, poi vediamo come evolve la discussione... Sicuramente è vera una questione. Nel caso dei collezionisti non c'è conoscenza senza possesso. O meglio il possesso è il motorino di avviamento della conoscenza. Arka1 punto
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Pezzo assolutamente collezionabile, ci mancherebbe...il ritratto del sovrano e lo stemma sabaudo al rovescio hanno una freschezza invidiabile...osservate il pendente del Collare dell'Annunziata per esempio...è ovvio che la moneta è stata maltrattata, ma al di sotto del qSPL ovvero ancora BB/SPL credo non si possa proprio scendere...1 punto
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Fossi in te, aspetterei di trovarlo in circolazione :D http://www.lamoneta.it/topic/138377-trovato-in-circolazione-il-2-euro-grace-kelly/ Quello che voglio dire, è che monete come questa, che rappresenta, dal punto di vista economico (lasciando perdere per un attimo tutti i discorsi sul valore reale e la speculazione) il top delle monete in euro (oro escluso), costituiscono in genere un punto di arrivo per un collezionista, mentre tu vorresti partire da qui per una collezione ancora tutta da costruire, a quel che mi sembra di capire (dici che sarebbe il tuo primo acquisto). Naturalmente ognuno è libero di impostare la propria collezione come meglio crede, ma io ho sempre pensato che sia meglio farsi le ossa su monete comuni, per poi passare, gradualmente, alle più impegnative. Questo anche per l'euro, sebbene sia considerata una collezione "facile", e snobbata da molti. Se poi quello che più ti interessa è che "salgono sempre più di valore", anche questo è un punto su cui ci andrei molto cauto. Il valore di questa moneta, è gonfiato dalla speculazione (20.000 pezzi non sono poi così pochi, le monete davvero rare si contano nell'ordine delle decine), ma il giorno che la speculazione finirà (prima o poi finisce sempre), qualcuno resterà col cerino acceso in mano :rolleyes: petronius oo)1 punto
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Moneta con un appeal pazzesco, consiglio a tutti di mettere nel monetiere un pezzo del genere. Di deturpante c'è solo il segno grande a ore 3 del D/, tutto il resto per me conta in modo marginale.... @@Pendragon67 complimenti1 punto
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@@claudioc47 Avevi chiesto fotografie di un FDC? Queste sono le mie 2 lire del '42 secondo me in conservazione FDC. Ciao. Vince.1 punto
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@@tommydedo rileggendo quel che scrivevi sul punto 1: Punti di forza :1) tondello ampio , assenze di tosature e limature ( come sappiamo tutti molto comuni in queste monete). fareì una distinzione e un appunto su questo genere di monetazione e di coniazione, che forse va compreso meglio. 1) la coniazione che presenta leggeri difetti di conio, come la tranciatura di conio o strappo di conio, comporta la non perlinatura totale della moneta a orologio, ma non l alleggerimento della moneta, la stessa peserà lo stesso identico peso del catalogo è un discorso dovuto alla fase di coniatura e di uscita dalla macchina. (non comporta un abbassamento del valore, anche se vi si preferisce quella integra e perfetta) 2) ponderazione di peso, con vari decreti lesgislativi, specie quello del 1676 sotto Cosimo III veniva publicato il decreto che sanciva il peso delle monete d'argento e quindi veniva asportato un pezzetto con una pinza o cesoia dal tondello, la non completezza del bordo delle monete veniva fatto volontariamente per non eccedere di un decimo di grammo del peso di questi tondelli. (non comporta un abbassamento del valore e della stima, anche se si preferiscono quelle che non hanno subito tale decreto) 3) monete tosate, quelle monete che presentano un problema o colpo di lima sul bordo, che non hanno la fustella integra, che mancano di peso e tante volte mascherano l'appiccagnolo rimosso con la tosatura del tondello che però è più leggero della sua tipologia. (comporta un forte abbassamento di prezzo e di valore numismatico e di bellezza della moneta) questo Erik per precisare il concetto e far capire meglio la coniazione e il valore della moneta e delle tipologie di collezionismo che vi possono essere. saluti fofo1 punto
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E' passato già diverso tempo da questa discussione :) La riprendo solo per mostrarvi un esempio di come le "Round coins" potevano essere trasportate e di come erano prodotte (mediante fusione) utilizzando delle matrici. Ho scattato le foto al British Museum, che ho visitato a Dicembre, ma ho trovato soltanto ora il tempo per condividerle...1 punto
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Credo sia sbagliato vedere le cose come se fossero separate: io colleziono monete e storia non una delle due, Certo, la numismatica è lo studio della moneta ma non è possibile studiare una moneta estrapolandola dalla sua storia. Insomma, per me sono due cose che vanno di pari passo, per una moneta la storia è un valore aggiunto senza il quale sarebbero solo dei freddi pezzi di metallo: vuoi mettere l'emozione di toccare con mano monete che raccontano la storia della tua città, della tua nazione? E se non sei patriottico nemmeno un po, vuoi mettere l'emozione di toccare con mano una moneta coniata a nome di Giulio Cesare? (per esempio) Secondo me storia e monete non possono essere due cose separate e proprio per questo la tesina che porterò agli esami è basata sulle monete Non va dimenticato, inoltre, che alcune monete hanno un prezzo maggiore proprio per la storia che portano dietro (ma questo è un'altro discorso...)1 punto
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Una moneta che non posso proprio vedere è il 2 euro Grace Kelly 2007...........infatti non lo vedo..nella mia collezione.. :rofl:1 punto
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Chapeau @@cig . Personalmente, intendo, quoto tutto . Per esempio il 50 cent tedesco, prima moneta ricevuta che ha fatto scoccare la scintilla, il 15 gennaio 2002 a Roma . Ne vedo centinaia, ma ogni volta la memoria va a quel primo ..1 punto
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sono d'accordo. Ma dietro la forma "libri mastri dei debiti/drediti in fiamme" c'era - a quei tempi - una sostanza . Ovvero venivano fuori le coperture finanziarie - in questo caso dalla Corona - per poter fare fronte a tale azione. Oggi si darebbe fuoco all'Erario senza avere né coperture né pensare alle conseguenze di tale gesto. Nel 1600/1700/1800 i Papi hanno governato lo Stato della Chiesa e soprattutto Roma esigendo imposte, facendo pagare diritti e imponendo un certo controllo , in compenso hanno fatto a gara ad abbellire la città Eterna (ma non solo) costruendo ponti, strade, fontane, acquedotti , piazze, palazzi , financo ferrovie (tra le prime in Europa). La Comunità pagava imposte ma al tempo stesso si arricchiva di investimenti che non solo rappresentavano delle infrastrutture importanti utilizzate ancora oggi ma generavano un ritorno economico perché impiegavano maestranze cui veniva dato lavoro e compensi che poi tornavano nel circolo economico dell'epoca. La maggior parte dei palazzi romani occupati dalle istituzioni piu' importanti sono - qualcuno se ne sorprenderà - fatti fare dai Papi. Sul forntone dell'ingresso al Quirinale c'è un insegna scolpita nel marmo , che per fortuna non è stata fatta tirare giu' né dai Savoia, né dalla Repubblica , e porta scritto : PAVLVS V PONT. MAX. FECIT Anche il palazzo dell Consulta - accanto al Quirinale - era un palazzo dei Papi. All'epoca ci sarà stato anche un po' di sfruttamento e le imposte le pagavano tutti , ma che gestione della città... I papi saranno certamente stati dei privilegiati con tutta la loro corte .. ma tutta la città ne traeva beneficio.. C'era sicuramente la piaga del nepotismo , ma ben venga rispetto alle miserie luride di quello che trafficanti di infima lega - che purtroppo sono stati lasciati fare e tollerati da politicanti indegni della loro funzione - che ci tocca sopportare oggi, quando du secoli di storia dopo, con tutta il sapere e la tecnologia e il progresso che questo tempo ci avrebbe dovuto dare, ci ritroviamo ad essere gestiti ben peggio che sotto quello che viene ritenuta la gestione oscurantista del papato...(o dei Borboni.... sigh..)1 punto
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Io credo che possesso e conoscenza siano due punti fondamentali per il collezionismo. Il possesso lo potremmo definire il primo gradino di chi inizia a collezionare, magari da giovane, raccogliendo monete senza stare a porsi troppe domande, ma per il puro e semplice piacere di tenerle in mano e di possederle. Inizialmente questo da delle soddisfazioni, ma di certo pone nella testa del collezionista dei quesiti sul come e sul perchè certe monete sono state coniate ed ecco che scatta la voglia di approfondire e saperne di più (la conoscenza), probabilmente approfondendo anche il periodo storico. E' mia opinione quindi che le due cose siano strettamente collegate fra di loro e non può essere altrimenti. Anche al collezionista più integralista (passatemi il termine) che raccoglie solo per il piacere del possesso, se gli si pone una domanda su una sua moneta di certo saprà rispondere, magari semplicemente per il vanto di cui sopra e in maniera non del tutto esaustiva, ma comunque qualche cosa saprà dire e questo implica di sicuro un minimo di conoscenza. La dimostrazione pratica la possiamo avere osservando le nostre librerie. Credo che in tutte sia presente almeno un catalogo/prezziario. L'acquisto di uno di essi credo sia il primo passo verso la conoscenza.1 punto
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Sto seguendo con molto interesse tutta la discussione e vi risparmio la mia indignazione che non porterebbe nulla di costruttivo alla stessa. Ho solo una considerazione da fare, Mi pare di capire che normalmente chi si trova inguaiato in queste faccende si affida al proprio legale di fiducia che praticamente parte da zero, non essendosi mai imbattuto in casi del genere. Succede quindi che ogni legale sviluppa una propria strategia di difesa che può portare al successo ma anche all'insuccesso se la strategia non è corretta. Non c'è un legale che sia anche un numismatico (e quindi a conoscenza di tutte le sfumature di questo nostro hobby) che ci possa difendere in caso di sequestro? Io penso che se avessimo 4 o 5 nomi (o anche di più) distribuiti sul territorio nazionale di avvocati numismatici ai quali affidarci risparmieremo sicuramente tempo (conoscendo loro già le procedure da adottare evitando di sbattersi la testa di quà e di là) e forse anche denaro in virtù della loro preparazione specifica rinforzata dall'esperienza acquisita in casi analoghi già risolti. Il forum potrebbe farsi carico di acquisire i nominativi di questi legali in una sorta di elenco inserito da qualche parte E' chiaro a tutti ormai che se hai un buon legale in Italia hai già praticamente vinto! Maurizio1 punto
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