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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/30/15 in tutte le aree
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Quattrino di Mantova per Francesco II Gonzaga, con Virgilio e il crogiuolo. http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FR2/3 guarda anche le varianti presenti nella pagina del collegamento che te ne pare? ciao Mario4 punti
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@@vandalo85 Come dicono a Roma: "essi bravo, lassa perde, li stai a fa imbruttì, questi te massacrano !" Traduco: "per evitare spiacevolezze, mi asterrei da ulteriori commenti". Anche voi ... Abbiate pietà. P.S. Io con il regno uso il mascara, Vittorio Emanuele III sembra un po' fru fru con quelle ciglia lunghe e nere, però la patina ne risente positivamente. Polemarco4 punti
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Risulta già difficilissimo farlo per una parte del IX tomo, figuriamoci se stenderlo! Poi è il IX tomo che mi sembra mostrare molte criticità, non gli altri tomi. Il X, poi, che costituisce il mio pane di ogni giorno, lo trovo magnifico sotto ogni aspetto. Poi ci sono anche alcuni punti specifici sui quali discutere (p.e. i nummi di Avito o l'attribuzione a Roma di alcuni nummi battuti in nome di Valentiniano III), ma sono dettagli che nulla tolgono alla validità, e direi anche sostanziale attualità, del X tomo del RIC. Comprendo che non è facile impegnarsi in un progetto così ampio come quello proposto. Molto meglio è non prendere nessun impegno, piuttosto che dire "ci sto!" e poi essere latitanti. Per ora ho deciso di sospendere il tutto. Ho potuto toccar con mano, ed è ciò che m'interessava comprovare, che con una diversa definizione dei periodi, meno storico-biografica e più monetaria, quello che pareva molto intricato diventa, invece, semplice e lineare. Dunque ho preso la strada giusta. Ora riprendo altri impegni che avevo momentaneamente accantonato (gli amici del Gruppo di Studio sento che stanno dicendo: "era ora!"), accantonando invece questo progetto. Ma accantonare non vuol dire rinunciare. :)2 punti
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@@Poemenius AHAHAHAH!!! Ma no dai è una domanda che non genera tensioni questa! ;) @@Nikko grazie! Per cui le mediorientali hanno una patina, in senso stretto, nera ricoperta da uno "strato" sabbioso..mentre le altre hanno una patina misto-sabbia vera e propria..grazie del chiarimento! @@vandalo85 no no, non mi sogno di toccarla sia perché farei un disastro, sia perché come dicevo mi piace questo effetto sabbia, l'ho presa proprio per quello! :) Grazie a tutti!!2 punti
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probabilmente hai ragione, ma ti chiedo cortesemente di argomentare in modo più ampio, così da potermi guidare verso le tue posizioni, altrimenti sembrano un po' buttate li, mentre invece sono certo che hai basi che ti hanno portato a queste conclusioni, che non si limitano al solo peso, oppure al "è così e basta" aiutaci a capire le tue posizioni argomentando un po' di più, per aiutare chi sa meno, a sapere di più un forum serve a questo... io ho sempre sete di imparare di più2 punti
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Non male, belli soprattutto i rilievi del rovescio. E' sacrosanto che le GLORIA EXERCITVS sono assai comuni, ma quelle di Heraclea non sono semplicissime da trovare in bella conservazione. Il prezzo pagato è più che buono... in collezione ne ho un esemplare in alaoga conservazione e mi pare di averlo pagato una quindicina di euro ;)2 punti
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Un passo di Erodiano in cui descrive la cerimonia di arrivo a Roma di El Gabal : « .......Un tiro a sei cavalli ( quattro rappresentatati nella moneta ) trasportava la divinità , cavalli enormi e di un bianco immacolato , con dispendiosi finimenti in oro e ricchi ornamenti . Nessuno teneva le redini , e nessuno era a bordo della biga ; il veicolo era scortato come se il dio stesso fosse l'auriga . Eliogabalo camminava all'indietro davanti alla biga , rivolto verso il dio e reggendo le redini dei cavalli . Compiva tutto il viaggio in questo modo inverso , guardando in faccia il suo dio ....... »2 punti
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Ma abbiamo anche il doppio soldo- GIOVANNI CORNER II 1709-1722 GAZZETTA DA 24 BAGATTINI O DOPPIO SOLDO, CON PRAESID NOSTRUM (PROGETTO).MI GR. 2,37 DR. LEONE, ALATO E NIMBATO, COL CAPO CINTO DA CORONA E CORNO DUCALE, SEDUTO IN MAESTÀ; ESERGO 24. RV. LA BEATA VERGINE CON IL BAMBINO IN BRACCIO, SEDUTA DI FRONTE, POSA I PIEDI SULLA MEZZA LUNA FRA LE NUBI. PAOLUCCI 372 punti
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Per rimanere in tema- GIOVANNI CORNER 1709-1722 SOLDO CON LA BEATA VERGINE PROVA 4^VARIETA' 1.29 g PAOL.38 MONT.12472 punti
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Buona serata Arrivato, grazie a eBay tedesco, il tipo nr. 10 Riporto quindi l'elenco aggiornato: 2 3 4 5 6 7 8 10 11 12 13 14 15 16 19 22 24 29 30 31 32 33 all'appello mancano il 1 - 17 - 18 - 20 - 21 - 23 - 25 - 26 - 27 - 28! saluti luciano2 punti
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Escher e' la possibile soluzione Mai sfidare Ant sul piano tecnico , c'e' qualche possibilità' solo su quello umanistico ( perche' ammette piu' soluzioni :)) Ho tutte le prime edizioni di Borges ( quelle italiane) sono libri bellissimi anche esteticamente - di collane che non esistono piu'... compre El Congreso del Mundo di FMR Ebbi la fortuna di potergli stringere le mani quando da studente liceale partecipai alla consegna del premio Balzan al grandissimo scrittore argentino Lo ricordo come se fosse oggi: gia' quasi completamente cieco da tempo , il suo bastone ricurvo dal quale non si separava mai, i suoi aniti di un'eleganza fine ma di altra epoca , i suoi capelli lisci, radi, argentati , la sua fedele accompagnatrice ( chi poteva essere? Maria Kodama ? Silvina Ocampo ?) la serenita ' senza tempo che emanava la sua persona Ho mancato tanti personaggi cui avrei voluto stringere la mano, conoscere almeno verbalmente ( Athos Moretti, Carlo Cipolla, Giuseppe Tucci , Dino Buzzati, Bruce Chatwin, Fosco Maraini... ) per alcuni ero davvero troppo giovani, per altri in quel momento lontano Con Borges ho davvero avuto fortuna e ne sono felice...1 punto
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grazie amico mio; si, un po' di grossi moduli in argento sono sempre belli da avere e ammirare! c'è l'imbarazzo della scelta.1 punto
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______________ 1913 Impero Russo Nicola II° (1868-1918) 3 Kopeks - Rame1 punto
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cosa hai fatto? :) sul tema patine potresti aver aperto un caso internazionale :rofl: chiamo i mediatori dell'ONU :blum:1 punto
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Il tempo di Bologna si avvicina a grandi passi e se ne parla ancora poco. Mi auguro che nonostante le defiance della struttura, la nuova location (si entra dallo stesso ingresso?) sia adeguata ed ospitale. :)1 punto
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Non vedo l'errore: ogni esagono ha due pareti aperte che permettono di comunicare: a) una con con gli altri esagoni attraverso un piccolo locale intermedio che da un verso dà accesso a un locale, non bene individuato, che consente di dormire (in posizione vericale), di soddisfare le necessità fisiologiche, e che dall'altro contiene una scala a chiocciola che sale e scende dando accesso ai piani superiori assicurando infinite soluzioni in senso verticale, b) l'altra con gli altri esagoni in modo diretto, ciò che consente infinite soluzioni in senso verticale. Nella prima versione del racconto solo una parete è aperta, mentre nella versione del 1956 (che è quella che ho letto) le pareti aperte sono due. E' vero che il postulato della prima versione che ammetteva una sola parete di comunicazione avrebbe consentito un sviluppo infinito solo in senso verticale: ma questa limitazione è valida solamente se consideriamo una geometria euclideana, ciò che non fa parte degli assiomi del racconto. Se, per esempio, immaginiamo la nostra biblioteca in una geometria moebiana, ecco che le cose cominciano a mutare notevolmente (disegnarle sarebbe molto complesso). Ovvio che le chiavi di lettura sono infinite. Una di esse potrebbe corrispondere alla metafora della creazione. Un'Entità suprema usando 25 mattoncini elementari può creare 1,956x101834097 universi paralleli, in uno dei quali noi esistiamo nella nostra forma e nel nostro contesto di eventi, ma possiamo esistere anche in altri universi immersi in un diverso contesto e con un diverso vissuto. Polemarco: perché dici che il racconto di Borges non ha la mia approvazione (a parte il fatto che non ha nessun bisogno di averla! :) ). Mi è piaciuto e mi ha invogliato a leggerne altri. Comunque è un tema già letto in un racconto di Ende e l'idea degli infiniti universi molteplici con dei punti di comunicazione fa addirittura parte dei concetti fisici in studio ed è una delle ipotesi di Einstein. La tradizione talmudica non dice che l'Entità suprema creò l'universo (in questi termini la creazione è un concetto cristiano), ma che lo 'fabbricò' usando le 22 lettere dell'alfabeto ebraico, che possiamo far corrispondere a 22 simboli logici. E' interessante notare che il vangelo di Giovanni (Yehohanan in ebraico), l'unico con alcuni caratteri gnostici, inizia con le parole "in principio era il logos e il logos era al cospetto di Dio", affermazione del tutto coerente con la creazione così come nello spirito della Torah (Bibbia ebraica). Poiché 22 non è un numero infinito, gli universi che si possono 'creare' con 22 simboli sono straordinariamente numerosi, ma non infiniti, così come non è infinita la biblioteca di Babel.1 punto
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Suberato? E dove vedi i segni del denario suberato? E' sottopeso perché piccolo, che sia stato tosato in antichità oppure di modulo stretto...1 punto
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Secondo me è un minuto di Raffaele Adorno http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GEV20/6 con sigla I rosetta Saluti carissimi1 punto
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Ciao, la moneta secondo un mio parere è un BB+ al dr/ e un BB al rovescio. In questi due articoli trovi molti approfondimenti storico/numismatici sulla monetazione di questo Sovrano. Buona lettura. http://www.ilportaledelsud.org/monete_carlo_II.htm1 punto
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Ti dirò; non sono un collezionista di questa monetazione, ma mi sembra di capire, dagli interventi fatti, che queste monete, difficilmente, sono esenti da difetti; cosa che il tuo non ha e che è semplicemente consumato dall'uso, peraltro in maniera uniforme. Tutto è comunque bel "leggibile" nella tua moneta e pertanto lo considererei BB. saluti luciano1 punto
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Salve, Jagd, e grazie, Dizzeta per l'interesse che abbiate per queste monete. Posto un 'altro scan della prima, per mostrare meglio la piccola croce all'interno del'castello; A presto;1 punto
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Buona giornata nessun raffronto è possibile .... il leone di Venezia è arte, storia, religione, cultura; è il paradigma della civiltà veneziana, che in quello si è voluta raffigurare e che da tutti è riconosciuto. L'altro è un leone tra i tanti. :blum: Vuol essere una battuta, per carità, non prendetela per spocchia ... :pleasantry: ... ma non ho saputo resistere .... tra l'altro quello raffigurato nel carlino è un bellissimo leone, molto ben conservato quello di Parpajola. saluti luciano1 punto
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@@gius79 Comunque mi è venuto in mente adesso di aggiungere l'immagine anche qui sopra nel tuo post.......... :good:1 punto
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Ok basta....grazie tutti quelli che hanno partecipato alla polemica sul post delle polemiche.1 punto
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vi possono essere più interpretazioni : o la ricorrenza della morte oppure , una palese ostilità verso la neonata repubblica e quindi , opera di un fervente nostalgico . Rappresenta comunque un momento storico , in cui molti hanno creduto e , la prova più tangibile è appunto l'artefatto qui presentato . Un saluto .1 punto
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Precisamente: posso dichiararti ciò che voglio in sede di vendita, ma per avere valore legale, quello che dichiaro deve essere anche quello che è scritto sui registri, sennò son chiacchiere. Nel caso delle cessioni tra privati quel che il venditore dichiara deve essere riscontrabile sulla documentazione dell'acquisto fatto dallo stesso a suo tempo. E la responsabilità, in questa tipologia di vendite documentate , è sempre del venditore. Mai dell'acquirente. Si trasferisce sull'acquirente in caso di vendite non documentate in cui , all'acquirente, può essere imputato l'incauto acquisto se non addirittura la ricettazione, proprio per la presunta consapevolezza dell'illecito in atto desumibile della mancanza di una provenienza dichiarata e documentata. Però, dato che la legislazione italiana non ammette la difesa propria, ti tocca sempre chiamare un avvocato con i costi relativi.1 punto
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Ultimo tentativo che faccio per tentare di guadagnare qualcuno al progetto di riscrivere buona parte del RIC IX. Vi avevo detto che, secondo me, se invece di ragionare per periodi connessi alle nomine imperiali, come ha fatto Pearce, si ragiona in periori tra una riforma monetaria e l'altra, tutto diventa molto più semplice e lineare. Ho provato a riscrivere tutti i nummi riportati da Pearce che corrispondono al periodo compreso tra la continuità con la monetazione di Gioviano, ovvero l'avvento di Valentiniano I e di Valente, e la riforma monetaria di Graziano, quella del 378. Ne viene fuori che: 1) una situazione che sembrava molto articolata e complessa, in effetti è piuttosto semplice e lineare 2) la successione delle emissioni probablmente spesso non è quella riportata da Pearce 3) ci sono delle interruzioni nelle emissioni dei tipi che vanno analizzate per capire se sono tali o semplicemente quando si compilò il RIX IX mancavano esempi 4) determinate tipologie sembrano non essere state emesse da alcune zecche: idem c.s. Se neppure questo quadro v'invoglia o vi convince che abbiamo la capacità di riscrivere buona parte di quel volume del RIC, purché se ne abbia voglia, allora proprio ci rinuncio definitivamente... :( :( :( Sul IX tomo tutte queste tipologie, che qui stanno in una paginetta, occupano un centinaio di pagine!1 punto
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Si e no. Dato che le monete vendute da noi, come da qualunque altro professionista( o almeno così dovrebbe essere a termini di legge) trovano una loro protocollazione sul registro di P.S. dei beni antichi, in cui è scritta la loro provenienza pregressa, il certificato di cui sopra ( e quelli analoghi) oltre a certificare l'autenticità, sono, a tutti gli effetti legali, certificati di lecita provenienza nelle mani del commerciante e da lui a quelle dell'acquirente. Se poi la PG avessero bisogno di dati più indietro nel tempo, li potranno chiedere al nominativo scritto, in qualità di cedente, nel registro sopracitato e così indietro fino a che sarà loro necessario. IL commerciante, e noi lo facciamo di solito, può chiedere al cedente di dimostrare, tramite l'esibizione di fatture o prove di acquisto pregresse, la provenienza del bene, ma, legalmente, non si può obbligare il cedente stesso ad esibirle, a causa delle norme sulla privacy. Quindi le dichiarazioni del cedente sono delle autocertificazioni. Normalmente, però, i cedenti con la coscienza tranquilla, non hanno grandi problemi ad esibire le fatture o altri documenti di acquisto ( magari nascondendo gli importi pagati all'epoca). Se qualcuno fa difficoltà immotivate, di solito, si soprassiede dall'acquisto per precauzione per noi e per gli acquirenti futuri. Quindi, la differenza tra il certificato come sopra descritto e una pagina di ebay o altro sito web è sostanziale, ed è racchiusa in quel numero di protocollo e registrazione nel registro di PS che identifica , insieme alla fotografia( che è imprescindibile per legge) quella specifica moneta oggetto della transazione.1 punto
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Un tetradramma ‘firmato’ che ho in collezione è questo esemplare di Tolomeo I Sotere proveniente dall’asta Varesi n. 48. Re Tolemaici d’Egitto. Tolomeo I Sotere. 305-282 a. C. Tetradramma (15,6 g, 28 mm). Diritto firmato dall’artista D (delta maiuscola). Zecca di Alessandria. Coniato in nome di Alessandro III di Macedonia, circa 305 a. C. Testa con diadema di Alessandro a destra, con copricapo in pelle d’elefante; piccola delta maiuscola a destra dell’orecchio d’elefante / Atena Akedimos che avanza a destra, brandendo una lancia e tenendo uno scudo; elmo, monogramma e aquila sul fulmine a destra. Svoronos 169; Jenkins, Early, gruppo a; SNG Copenhagen 19. Questo è il cartellino della moneta. Mentre scrivo è ancora in corso l’asta Varesi 66. Nella sessione mattutina mi sono aggiudicato due tetradrammi che descriverò in seguito. apollonia1 punto
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Medaglia di committenza privata degli anni '20 del XX secolo in metallo bianco, purtroppo le medaglie per la prima comunione, a meno che non siano di buon livello artistico, hanno una quotazione commerciale molto modesta.1 punto
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Buona giornata "Piatto ricco" il P.N. di questo mese ... ed io mi ci sono "ficcato", anche se in ritardo. Complimenti ad Adolfo e Mario e Andrea; tutti pezzi molto interessanti, anche per chi non segue quelle monetazioni; soprattutto gli scritti sui provisini e sesini, monete di popolo e come tali portatrici di quel fascino che intriga e che io chiamo del "letto sfatto" :blum: curiosa la storia della monetina "Pill"; bella lettura. Complimenti anche a Vigna-Chimienti-Cassanelli, mi piace sempre leggere le corrispondenze dell'epoca. Bravi luciano1 punto
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Moneta a me sconosciuta ma di grande fascino. Concordo sul fatto che se si pensa alle tasche che avra' visitato.........varra' meno di un fdc ma vuoi mettere la storia. Ciao1 punto
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Tutto vero... questa è la mia valutazione. Il parere/quotazione in termini di soldini te la daranno altri più ferrati in materia :good:1 punto
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Inesorabile espansione mi sembra una visione un po' ottimistica, e poi così si finisce con l'esagerare nel mettere in croce il povero Giovanni Maria; oggettivamente Gian Galeazzo non aveva la minima possibilità di diventare Re d'Italia, avendo contro il papa e le vere grandi potenze economico-commerciali del 'Regnum', Venezia, Firenze e Genova, quelle che potevano contare sui capitali dei traffici fra Nord-ovest e Sud-Est del mondo, traffici che dominavano. Una certa condiscendenza da parte della importantissima storiografia tedesca (grazie all'origine feudal-imperiale del dominio visconteo, visto in contrapposizione con la discendenza dalle odiatissime istituzioni comunali di altre signorie), non toglie il fatto che Gian Galeazzo 'non' era andato moltissimo oltre quello che quasi settantani prima avevano già raggiunto gli Scaligeri di Verona con il semisconosciuto Mastino II (anche lui voleva farsi re, secondo le cronache): Genova era già persa prima di Gian Galeazzo; in Veneto, dove era stato accolto benignamente da Venezia come castigamatti delle aggressive signorie dell'entroterra, non appena si era affacciato alle lagune occupando Padova era stato sloggiato dalla città dopo due anni; in Toscana neppure lontanamente era in grado di minacciare veramente Firenze; e non parliamo dei domini della chiesa. Del resto quando un secolo dopo una delle tre grandi potenze comunali, Venezia, che era la meglio strutturata politicamente, si trovò veramente nelle condizioni di creare un vasto stato nel Nord Italia, oltrettutto organizzato in forme repubblicane così vicine al sentire dei ceti dirigenti di queste regioni, sappiamo cosa riuscì a mettere in campo il papato, per riuscire ad impedirlo: l'Impero, Il Regno di Francia con Milano, il Regno di Spagna con il regno di Sicilia, Ferrara, Firenze, Urbino, il Regno d'Inghilterra, quelli di Scozia e d'Ungheria, perfino i bellicosissimi rompiscatole, al tempo, dei Cantoni Svizzeri. Già sulla carta si erano spartiti le spoglie della Repubblica veneta, se non che l'abile diplomazia veneziana (e la strenua resistenza del popolo di terraferma, che nelle previsioni delle aristocrazie locali avrebbe invece dovuto ribellarsi al giogo veneziano, concedendosi ai 'liberatori' al primo colpo di spingarda) riuscirono nel colpo gobbo di portare dalla loro parte il fondatore dell'alleanza nemica, cioè il papa. Così Venezia si salvo con pochissime perdite territoriali (a favore del papa, ça va sans dire), ma svanì definitivamente la possibilità di una qualunque ricostituzione di uno stato nazionale italiano. In questo contesto credo che l'ipotetico Regno Visconteo con capitale Milano sia essenzialmente un sogno storiografico, non molto più reale di un Regno Scaligero con capitale Verona. Saluti, Andreas1 punto
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buongiorno.... :lol: ...esemplari di questi battuti e ribatutti!!!..ma sempre d'atualita,perche unice in mediterraneo.... :lol:1 punto
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Che il collezionismo sia nato prima della numismatica, sono d'accordo anch'io. L'esistenza di collezionisti mi pare che sia citata da Flavio Giuseppe a proposito dell'assedio di Gerusalemme da parte delle legioni romane. Ma si tratta di pochi casi isolati e appartenenti ad una sfera sociale elevata. E così è stato sino all'800, dove in effetti collezionista e studioso sono inscindibili. Il collezionismo di monete ora è un fenomeno di massa: ma è reso possibile grazie alla presenza di cataloghi e, in second'ordine, di studi numismatici. Purtroppo il collezionista-tipo soprattutto cerca la catalogazione della sua monetina. Quando il collezionista comincia davvero ad andare oltre la catalogazione, a "capirla" la sua moneta, è perché inizia a convertirsi in numismatico. Sugli esempi espositivi postati da Eolo: molto ben presentate le monete nella prima figura, ma per chi volesse davvero osservarla, la presentazione è del tutto inutile: è presente una sola faccia e la leggibilità è possibile solo per i moduli di una certa dimensione. In effetti, la moneta va tenuta in mano per poter essere letta, oppure disporre di una buona fotografia. Gli altri esempi illustrano dei tipici ripostigli.1 punto
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1) Le monete per la loro piccola dimensione mal si prestano ad essere reperti museali atti ad essere esposti, Inoltre il visitatore tipico di un Museo, non ha particolare interesse nella visione delle monete. Può esere interessante, come ad esempio nel Museo Bottacin, esporre un orcio con tutto il suo contenuto, per mostrare al pubblico come appare un ripostiglio appena trovate, oppure la monetazione aurea, alla stregua dei gioielli antichi: ma sono eccezioni i casi in cui la moneta si presta a essere oggetto espositivo. 2) L'interesse dello studioso credo che debba assolutamente prevalere su quello del collezionista non studioso (precisazione che faccio perché, ovviamente, vi sono studiosi che sono anche collezionisti). E' lo studioso, con i suoi lavori, che dà interesse alla monetazione e la rende interessante anche agli occhi del collezionista. Che ne sarebbe di questo se non avesse a disposizione testi e cataloghi realizzati dagli studiosi? Senza lo studio della moneta, non esistirebbe il collezionismo numismatico; invece lo studioso esistirebbe anche prescindendo dal collezionismo. Problemi giuridici nel caso di collezioni private se non si ha la certezza di poter documentare in modo inoppugnabile la liceità dell'origine di ogni moneta della collezione, anche da un punto di vista fiscale (fatture d'acquisto e, se del caso, documentazione doganale d'importanzione). Problemi economici nel caso di collezioni pubbliche. Per esempio, come Gruppo di Studio per la Monetazione Vandala abbiamo predisposto la documentazione completa (testo, foto e descrizione di ogni moneta) di un'interessante donazione giacente in un primario Museo italiano. Abbiamo l'autorizzazione del curatore del Museo per poterla pubblicare e anche il placet del donatore... ma senza uno sponsor che sia disposto a finanziare almeno in parte la pubblicazione, il lavoro resterà in un cassetto, a disposizione nostra, che infatti ad esso attingiamo spesso nei nostri studi, e a disposizione degli studiosi che ce ne facciano richiesta (ma se non verrà pubblicato, gli studiosi non potranno essere al tanto dell'esistenza di questa donazione e farci richiesta della documentazione della stessa). E qui torniamo al punto di prima: l'inadeguatezza dei fondi pubblici nei confronti di tutto ciò che è cultura: non solo dei Musei, ma nei confronti di tante altre Istituzioni che non danno, agli occhi del legislatore, un ritorno economico diretto ed evidente, ad esempio i Teatri Lirici, alcuni dei quali stanno chiudendo le loro porte, temo definitivamente). Ma il legislatore resterà indifferente alla cultura sino a quando gran parte dell'elettorato mosterà, come già mostra, ben scarso interesse per la cultura. L'ignoranza del legislatore è lo specchio dell'ignoranza di chi lo elegge.1 punto
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Mi unisco alla discussione essendo ben consapevole che la mia piccola collezione non ha nulla a che vedere con quelle che alcuni utenti del forum hanno raccolto in tanti anni e non con pochi sacrifici. Ho letto con attenzione i pareri degli intervenuti perchè anche io ho dei figli...grandi, e momentaneamente non interessati alla mia collezione, anzi....a volte mi deridono nel vedermi gioire quando riesco ad aggiudicarmi una monetina in un asta o riuscire ad acquistarne in negozi. Anche mia moglie mi guarda con aria dismessa tant'è che quando comincio la mia tiritera sulla storia di una monetina che ho aggiunto alla mia piccola collezione...lei si addormenta..! Diciamo che sono solo... L'unica cosa che mi consola è che loro sono ben consapevoli del loro valore...! Io, sarà perchè sono rimasto "scottato" da quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni, il commercio, la politica corrotta...c'è qualcosa che non torna...ed io inizio ad avere paura....paura di non fidarmi più delle istituzioni. Da un po ho iniziato a ragionare in modo diverso: quei pochi soldi che riescono ad entrare nelle mie tasche, una buona parte finiscono nella numismatica. Prendetemi pure per pazzo...ma io mi fido più di investire in questo hobby, che oltre a darmi soddisfazioni visive....forse un giorno verrò ricompensato anche economicamente...forse..!! In nessun caso mi sognerei di consegnare a musei o altri enti quello che, con tante rinunce, ho FATICATO per avere! La collezione è mia....e deve restare a casa mia.....che, fino a prova contraria, è oggi il posto PIU' SICURO dove tenere qualcosa a cui uno tiene. L'Italia è alla frutta...ci stanno portando via tutto, soldi, proprietà ecc ecc. Nel mio dialetto si dice: "nin s'abbottn mai", nel senso che le loro tasche sono senza fondo...e mi riferisco ai politici e altre classi di personaggi che, con i soldi rubati ai contribuenti ci fanno di tutto: auto di lusso, vacanze, puttante e quant'altro!!! Scusatemi per il mio modo volgare...ma sono terribilmente arrabbiato....per cui concludo dicendo questo: la mia piccola collezione, se pur di poco valore, resterà a casa mia....magari (e non è detto che già non lo sia..) accompagnato da un vigilantes molto sicuro: il mio sovrapposto calibro 12!! Buona giornata1 punto
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Se non erro, l'esemplare proposto da Filetti è sta esitato pochi anni fa da Ghiglione,1 punto
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