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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/26/15 in tutte le aree
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1)B 2)C 3)B 4)B 5)B 6)A 7) Pagare un biglietto per l'ingresso e dare ai commercianti una certa quantita' di biglietti gratis da poter dare ai propri clienti. Il ricavato potrebbe essere utilizzato dentro la fiera e fuori dalla fiera. Avere un parcheggio custodito ed al ''buoi'' per i commercianti dove, a fine fiera, tutti tornano alle auto e sanno che solo loro sono in quel parcheggio, nessuno sguardo indiscreto ecc3 punti
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Ahahah! Si ti piacciono? ☺️?☺️?Un poco di umorismo ogni tanto ci vuole ?3 punti
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@@cliff, contrariamente al solito quest' anno le monete antiche l' hanno quasi fatta da padrone. Dei 10 banchi presenti (di cui uno dedicato solo alle perizie e uno solo agli accessori), 3 vendevano unicamente antiche, e altri 2 ne avevano in abbondanza. Poco rappresentate le romane repubblicane, è andata molto meglio per chi colleziona imperiali e greche. Buona o molto buona, a mio inesperto avviso, la qualità media del materiale, ma c' era comunque un po' di tutto per tutte le tasche. Fortunatamente. Per quanto riguarda le osservazioni fatte, sono parzialmente d' accordo. Purtroppo il convegno è stato annunciato tardi e pubblicizzato poco, ed è caduto in vicinanza con altri grossi eventi. Tuttavia, la mattina ho notato un certo fermento (nonostante i pochi espositori), sia a livello di confronto che di "transazioni". Non c' ero il pomeriggio, ma anche gli anni passati hanno sempre visto un vistoso calo dei partecipanti dopo pranzo. Si è già parlato poi delle problematiche legate alla sede ed effettivamente, se fossi un commerciante, prenderei in considerazione delle alternative. Però, come gia notato da @@claudioc47, la sede attuale evita il caos tipico di eventi più grossi e penso che sia preciso intento degli organizzatori quello di creare un' atmosfera più calma. Sarei curioso di sentire il parere dei commercianti che hanno partecipato, molti dei quali sono qui sul forum e leggono questa discussione. Penso potrebbe essere costruttivo un dialogo diretto commerciante-collezionista..3 punti
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Penso che sia stato troppo ravvicinato con quello di Milano Nip e che ha profuso parecchie energie e tempo per l'organizzazione anche per la parte culturale, espositiva, giovani.....dopo pochi giorni organizzazione e comunicazione difficile replicare con gli stessi commercianti con un Verona alle porte, io credo che Roma, ma anche altre città meritino altro.... , un Convegno con più componenti, con tante offerte per il visitatore, anche il convegno evolve e si deve anche seguire quello che chiede l'appassionato....ma per fare questo ci vuole tempo, organizzazione, unione, offrire e riunire tante componenti.. e poi la location per uno che mettiamo viene da fuori Roma, e' vero che c' e' il Pendolino che ora e' velocissimo ma poi ci vuole una location di livello ma vicino alla Stazione se no in giornata e' una odissea e poi comunicazione....tanta comunicazione , ma ripeto tempi, unione, organizzazione che parte da lontano, più spunti oltre al commerciale, ora il collezionista e' anche studioso e ama sentire anche Conferenze, approfondimenti, presentazione di libri, esposizioni, gli spunti non mancano e non mancheranno c'è un Giubileo, ci possono essere iniziative per i giovani a cui penso da tempo ....ovviamente opinione personale di uno che commerciante non è e che vede dal forum, da fuori la situazione.....3 punti
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questa è la mia presa proprio settimana scorsa; una moneta che mi piace tantissimo!3 punti
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buongiorno a tutti... :) ..eccono dui,di questi griffi.....son sempre belli da vedere,belli e intriganti! :)3 punti
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Ciao, di seguito illustro alcune mie riflessioni che ho formulato dopo aver ricevuto l’ultimo acquisto relativo alla zecca di Londinium e aver confrontato due follis prodotti dalla medesima zecca britannica a distanza di pochi anni. Perché continuo a tener d’occhio le emissioni di Londinium e quando si presenta un’occasione propizia e il prezzo è interessante amplio la collezione tematica… RAPIDO PROLOGO: Nel caos politico che contraddistingue la situazione della Britannia della fine III secolo abbiamo vari protagonisti che contradistinguono e caratterizzano le varie fasi. Dapprima l’Impero Gallico e i suoi regnanti, del quale fece parte l’isola e successivamente, dopo un periodo di rientro nell’Impero Centrale, quello cosiddetto Britannico con protagonista Carausius in primis (fine 286 – inizio 287?) e quindi Allectus (293?). In questo periodo probabilmente circolavano in Britannia monete dei Gallici, imitative, carausiane e allettane. Sembra che già l’anno seguente l’autoproclamazione di Carausius ad Augusto Massimiano (Marcus Aurelius Valerius Maximianus Herculius), legittimo Cesare della regione, avesse in programma un’invasione poi procrastinata probabilmente a causa dell’invasione continentale dei territori gallici da parte dei Franchi (forse “aiutata” dallo stesso Carausius al fine di creare un secondo fronte continentale che distogliesse l’attenzione dalla situazione britannica). Nel periodo Carausius batte moneta a Londinium, Rouen e forse in altre zecche non ben identificate (Colchester? Zecche ausiliarie londinesi?) nel tentativo di ottenere il riconoscimento formale da parte dell’Impero Centrale. La situazione rimase immutata fino al 293 quando Massimiano occupò i territori gallici dell’Impero Britannico e cominciò la pianificazione della riconquista dell’isola: primo step era quello della creazione di una flotta che consentisse il trasporto delle truppe d’invasione senza subire d’altra parte il potere navale, fino a quel momento appannaggio di Carausius. Il compito in realtà fu delegato ad un altro personaggio romano: Flavius Valerius Constantius detto Chlorus ovvero il padre del futuro imperatore Costantino. Fu lui che nel 296 fisicamente sbarcò in Britannia alla volta di Londinium con un contingente militare dopo la sconfitta e l’uccisione di Allectus (avvenuta a sua volta in realtà per mano del Prefetto del Pretorio Iulius Asclepiodotus [Asclepiodoto]). Fin qui sembra tutto abbastanza chiaro (si fa per dire, in quanto anche le date sono spesso incerte e le biografie dei personaggi coinvolti sono spesso confuse e delineate a sommi tratti specie per i “britannici”). Massimiano assurge quindi al titolo di Augusto all’inizio del 286 (aprile?) principalmente per evitare di proporsi come Cesare contro Carausius che si è incoronato Augusto: quindi da un punto di vista formale Massimiano avrebbe avuto un ruolo di minore rilevanza rispetto all’usurpatore, sebbene la sua investitura a Cesare fosse ufficiale e conferitagli da Diocleziano. Che nell’occasione non ebbe alcun problema a conferirgli l’onoreficenza massima certo della lealtà di Massiminiano nei suoi confronti, sebbene non fosse presente all’investitura (Diocleziano era impossibilitato a presenziare alla cerimonia in quanto si trovava tra Bisanzio, dove è documentata la sua presenza il 22 marzo 286, e Tiberiade, che visitò dal 31 maggio al 31 agosto). In fondo era quello che Diocleziano auspicava come fine ultimo della Tetrarchia: egli come Augusto curava gli interessi della Pars Orientalis e si trovava nei suoi territori, Massimiano come Augusto della Pars Occidentalis svolgeva i suoi compiti istituzionali nei territori assegnati. E nelle loro funzioni Diocleziano e Massimiano si facevano aiutare dai due Cesari Galerio e Costanzo Cloro. Mentre Costanzo guidava la Britannia, Galerio si scontrava nei settori orientali dell’Impero contro i Sasanidi. E attorno al 300 lo stesso Costanzo omaggia il collega Galerio sulle monete emesse dalla zecca di Londinium: Obv.- MAXIMIANVS NOB CAES; busto laureato e corazzato verso destra. Rev.- GENIO POPV-LI ROMANI; Genio stante verso sinistra reggente patera e cornucopia. Essergo: / . RIC VI Lon 15 26mm; 7.8 g. Se paragonato con i parametri della discussione http://www.lamoneta.it/topic/120627-la-zecca-di-londinium/?hl=%2Blondinium+%2Billyricum#entry1372098 risulta leggermente sottopeso con caratteristiche del ritratto riferibile a Londinium, stilisticamente affine ai ritratti di Carausius e Allectus. RIC Volume VI (Londinium), Group I, (ii), Class II, (a), No. 6-16, c. 300 onward, 11.0-9.5 gm, 28/26 mm. Sulla base delle caratteristiche del ritratto (in realtà qui alquanto sfumate) degli “specialisti” anglosassoni del periodo ma l’hanno classificato come sopra descritto. E l’emissione è databile ad un generico “dal 300 in poi” con una probabile datazione attorno proprio al 300 d.C.2 punti
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DE GREGE EPICURI Il Centro Culturale Numismatico Milanese ha deciso di concludere gli incontri prima della pausa estiva con qualcosa di "veramente classico". La conferenza di martedì 9 giugno ore 20.45 (nella nostra sede di via Terraggio 1, Milano) sarà tenuta da Fiorenzo Catalli, che parlerà su: "Le monete di Augusto: un moderno e raffinato mezzo di comunicazione". L'argomento è stato oggetto di molti articoli, studi, approfondimenti, e di molte discussioni anche qui sul Forum: sia partendo dai ritratti di Ottaviano-Augusto e dalla loro evoluzione, sia dai rovesci augustei, sia direttamente sul tema della "propaganda" (c'era o non c'era, e se sì, com'era condotta). E poi il tema dinastico e familiare: le monete con Augusto e Agrippa (Nemausus), il notissimo aureo/ denario coi nipoti Caio e Lucio Cesari, e così via. Direi che i temi non mancano, anzi c'è solo l'imbarazzo della scelta! E sicuramente Fiorenzo Catalli sceglierà bene.2 punti
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La prossima volta fai vedere meno sfondo e più moneta se riesci! Sembra un buon BB comunque2 punti
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Ritengo questa discussione molto interessante, si può tenerla in evidenza, così da non farla "sommergere" da altre ?2 punti
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Per non lasciare da solo il Grosso ho pensato che sarebbe stato bello affiancargli un Forte.. Così trovato questo in ottima conservazione si potranno fare compagnia! Spero che piaccia come piace a me... :)2 punti
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E sì che ha attinenza. Peccato che le fotografie siano un po' sfuocate in alto. E' un bel quartaro del I° tipo detto "al castello", che cronologicamente sarebbe l'ultimo coniato. Il materiale è rame e vedo nel campi segni sospetti che mi fanno supporre sia stato coniato sopra ad un quartaro col grifo. Complimenti, è un bell'esemplare e se ne vedono sempre meno in giro, secondo me è piuttosto raro.2 punti
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Bellissima! rimango sempre colpito ogni volta che vedo sta moneta, bellissime anche le foto che fanno gustare appieno la moneta.2 punti
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grazie @@ilcollezionista90 ! come oramai sapete non ho enormi pretese, ma almeno vorrei appunto riuscire a beccare sempre pezzi in almeno BB pieno! l'ho pagata 18 euro, secondo te sono ben spesi? un saluto2 punti
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Passato nel pomeriggio, che dire, mi dispiace il posto può essere anche bello, ma non è per niente pratico per chi volesse raggiungerlo da fuori Roma. La qualità di quello esposto non si discute, assolutamente, ma a Roma non mancherebbero di certo le location per attrarre e agevolare molti più visitatori e la vendita agli espositori. Di sicuro è un ambiente più familiare dove è possibile scambiare opinioni lontano dai carnai dei grandi convegni. Tanto per ribadire, sarebbe più agevole se fosse accorpato al Romafil al palazzo dei congressi, ci sarebbe da perdersi tra i banchi e le sale per le conferenze o altro. Location facilmente raggiungibile con ogni mezzo da qualsiasi parte.2 punti
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Pezzo di 50-cent 1911 di Terranova, coniate in argento ,925 quasi quattro decenni prima Newfoundland divenne una provincia del Canada (1949). L'interazione tra questo 1911 Newfoundland pezzo di 50-cent e la controparte Canada è una sottile, piena di interessanti punti di accordo e di disaccordo. Guardando questo 1911 Newfoundland pezzo di 50-cent, collezionisti conoscere con monete canadesi probabilmente noterà innanzitutto la presenza di "DEI GRA[TIA]," la cui assenza sulle monete canadese del 1911 ha provocato tali controversie. Le monete canadesi "Godless" sono stati corretti nel 1912, ma naturalmente tale correzione non serviva a Terranova. (Monetazione di "Godless" 1911 del Canada è stato incolpato un paio di errori, uno nel Regno Unito omettendo il motto, con l'altro errore che si verificano in Canada quando sono stati approvati i nuovi progetti. Fretta e disattenzione si dice che sono stati i colpevoli—che è una realtà più banale che forse la possibilità che una vista mutevole dei monarchi era trasferito oltre la formulazione "dalla Grazia di Dio", e che l'omissione era stata intenzionale. Ma no. L'indignazione pubblica sostiene altrimenti.) Due altre dichiaratamente piccole differenze potrebbero causare il 1911 "Newfie" 50-cent essere considerato un tipo separato dalle monete del 1917-19, nuovo con contrasti canadesi. Questa moneta è ancora il vecchio diametro, 29,85 mm, che cambierebbe a 29,72 mm nel 1917, ma aveva già cambiato in Canada con alcune delle monete 1910. Il peso, troppo, era ancora il vecchio 11.78 g, che vuoi cambiare ancora nel 1917 a 11.66, ma che il Canada aveva già fatto nel 1910. Infine, una nota circa l'aspetto slavato di questo pezzo di 50-cent 1911. È qualcosa che non credo che avrei comprato come un singolo—monete puliti sono opera del diavolo (Godless!)—ma la moneta è venuto in una collezione di monete, nascosta in uno dei leganti neri. Così va bene... e forse in trenta o quarant'anni, sarà un bel grigio nuovamente. Temo, però, che non sarà qui per vederlo. :) v. --------------------------------------------------------- Newfoundland’s 1911 50-cent piece, struck in .925 silver nearly four decades before Newfoundland became a province of Canada (1949). The interplay between this 1911 Newfoundland 50-cent piece and its Canadian counterpart is a subtle one, full of interesting points of both agreement and disagreement. Looking at this 1911 Newfoundland 50-cent piece, collectors acquainted with Canadian coins will probably notice first the presence of “DEI GRA[TIA],” whose absence on the Canadian coins of 1911 caused such controversy. The “Godless” Canadian coins were corrected in 1912, but of course no such correction was needed in Newfoundland. (Canada’s 1911 “Godless” coinage has been blamed on a pair of mistakes, one in the UK omitting the motto, with the other mistake occurring in Canada when the new designs were approved. Haste and inattention are said to have been the culprits—which is a more mundane reality than perhaps the possibility that a changing view of monarchs had moved past the “By the Grace of God” formulation, and that the omission had been intentional. But no. The public outrage argues otherwise.) Two other admittedly small differences could cause the 1911 “Newfie” 50-cent to be considered a type separate from the coins of 1917-19, again with Canadian contrasts. This coin is still the old diameter, 29.85mm, which would change to 29.72mm in 1917, but had already changed in Canada with some of the 1910 coins. Its weight, too, was still the old 11.78g, which again would change in 1917 to 11.66, but which Canada had already done in 1910. Finally, a note about the washed-out appearance of this 1911 50-cent piece. It’s something I don’t think I would have bought as a single—cleaned coins are the devil’s work (Godless!)—but the coin came in a coin collection, hidden in one of the black binders. So okay…and maybe in thirty or forty years it’ll be a nice grey again. I’m afraid, though, that I won’t be here to see it. :) v.2 punti
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Location ottimale, buona affluenza la mattina, ma il pomeriggio pochisimi collezionisti. Mi aspettavo una maggiore presenza di operatori. Comunque l'atmosfera tranquilla, mi ha permesso di conoscere di persona e di fare qualche bello scambio di opinioni con @@fedafa e @@carlino. Un particolare grazie a @@Monetaio che con la consueta cordiale ospitalità mi ha permesso di esaminare molte belle monete, con un interessante ed istruttivo scambio di opinioni.2 punti
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Partiamo dal presupposto che c'è il titolo dell'oro, quindi sicuramente una moneta non è.2 punti
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buongiorno a tutti, con immenso piacere comunico l'imminente uscita del II Volume del Buceti sulla zecca di Siracusa, la prova di stampa sarà consultabile al convegno di Roma di sabato 25 aprile presso il tavolo della NumismaticaKatane, il libro sarà quasi sicuramente disponibile al convegno di Verona presso il medesimo stand NumismaticaKatane MONETE STORIA E TOPOGRAFIA DELLA SICILIA GRECA VOLUME II Siracusa di Buceti Giuseppe con la collaborazione di Domenico e Gaetano Faranda 490 pagine in formato A4, con sovraccoperta su copertina rigida e rilegatura in filo. Tutte le monete di Siracusa, con cenni storici sulla città e sulle autorità emittenti. Oltre 3.100 immagini di monete, a colori, di cui alcuni esemplari inediti, provenienti in grande maggioranzadalle aste pubbliche ed, in piccola parte, da collezioni private.1 punto
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Cari amici, Desidero condividere con una nuova moneta che è entrata nella mia collezione. Si tratta di un Tallero per l'Eritrea del 1918. Si tratta anche della prima moneta periziata che ho acquistato (intendo periziata secondo criteri e modalità italiane, avendo invece già qualche moneta in slab americani). Volevo condividere con voi anche le motivazioni ed i criteri di scelta, dato che da qui mi piacerebbe anche sviluppare una tematica. 1) Ovviamente l'ho acquistata perchè mi piace, mi piacciono soprattutto monete di queste dimensioni, e mi interesserebbe sviluppare la tematica delle monete coloniali. 2) Volevo fare un acquisto di qualità, e per cui ho valutato anche la qualità della perizia, che credo provenire da una delle figure più autorevoli della numismatica italiana. 3) Per il valore della moneta (o almeno per le mie capacità di spesa), non mi sarei mai arrischiato di comprare questa tipologia di moneta non periziata. 4) Il passo successivo sarebbe quello di trovare qualche sua moneta "gemella" quale il tallero di convenzione o il tallero di Menelik. Ci sarebbe anche il 5 lire tallero, che però in discreta conservazione comporta un esborso abbastanza rilevante, almeno per le mie risorse. E di questa monteta mi ha colpito, in negativo, l'enorme numero di falsi che leggo essere in circolazione. Inoltre ci sono almeno altre tre sottotematiche (le tre monete sottomultipli del tallero di Umberto I, le Rupie della Somalia, la monetazione dell'Albania fine anni trenta. 5) Considerazioni sulla conservazione. Se siete d'accordo, non vi metto per il momento il grado di valutazione (ho visto che molti amano dare la propria valutazione e poi confrontarsi con quella del perito. Vi dico che io ho scelto questa moneta con questo grado di conservazione perchè era in linea con il mio budget. In seconda battuta, tenendola in mano, ho pensato che pur piancendomi l'idea di averne una più bella, questa moneta probabilmente ha circolato (anche se poco, in quell'epoca lontana ed in quei paesi lontani, che tra l'altro conosco molto bene). Per cui ha assolto alla sua funzione precipua, è passata di mano nei mercati dell'epoca, quindi ha un valore aggiunto, secondo me importante. Probabilmente superiore ad un FDC che magari in Eritrea non ci è mai arrivata: sappiamo infatti che è stata presto ritirata perchè non accettata, e mi pare di aver letto da qualche parte che alcuni lotti sono stati fusi. 6) Tgliare o non tagliare la perizia. Ho letto discussioni lunghissime in merito, e valide ragioni da ambo i lati. Vi confesso che per il momento, pur non ipotizzando di dovermi separare in futuro da questa moneta, l'ultima cosa che mi verrebbe in mente è tagliare la perizia, soprattutto questa perizia. Lo so forse sbaglio, perchè dovremmo essere concentrati sulla moneta e non sulla perizia, però sicneramente non mi sentirei di farlo, ne di biasimare che come me (e penso siamo più di qualcuno) non si sente (ancora) di farlo. Vi ringrazio fin d'ora delle varie riflessioni che potremo fare insieme.1 punto
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Sisto IV per la zecca di Bologna ha coniato solo un ducato. Si tratta di un quattrino di Giulio II (1503-1513) CNI 98-99 Munt 991 punto
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Io non ho nessuna remora invece a parlarne anche dal punto di vista economico se serve... ;) I molti giovani arrivati provengono nella quasi totalità dal noto gruppo di facebook, alcuni presi "al volo" proprio il giorno prima, e quando gli stessi sono andati a pranzare assieme a Giovanna & co, é arrivato un po' il deserto in sala... Sino alle 13/14 circa personalmente sono stato piacevolmente sommerso da tutti questi ragazzi e non, tanto da avere qualche difficoltà a scambiare qualche chiacchiera con amicizie di lunga data, con i quali ho tentato di recuperare nelle brevi pause nicotiniche all'esterno. Tra un microscopio ed altro, Claudio, Fabrizio e Francesco hanno dovuto attendere parecchio prima di riuscire ad avere la mia attenzione, e li ringrazio molto per la pazienza. Personalmente, visti i costi da sostenere tra distanza, viaggio, albergo e tavolo, sicuramente non un buon affare, anzi, per dirla chiaramente ci si perdono dei bei soldini. Cosa comunque ampiamente prevista sin dall'inizio. E addirittura vista la perdita solo parziale dovuta ad una serie non prevista di vendite/acquisti succedutesi, rimango moderatamente soddisfatto anche da quel punto di vista. Alla fine mi pare fossi l'unico NON socio NIP presente tra i professionisti espositori. Comunque ne ho approfittato volentieri sia per salutare tutti i miei amici/clienti romani, sia per sbafarmi pasta cacio e pepe e coda alla vaccinara a Trestevere e mi son divertito molto. Un particolare ringraziamento ad Andrea Cavicchi per l'organizzazione e l'impegno non solo di "tempo" impiegato, e alla sicurezza che ho trovato molto simpatica oltre ben organizzata.1 punto
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A mio parere, anche se tutte le tipologie di monete rappresentano periodi storici riconducibili ad ambiti geografici, alcune di esse hanno avuto, fin dai primordi, valenza "internazionale", in quanto accettate e apprezzate in vaste aree, al di fuori dei confini politici prestabiliti. E' il caso, per esempio, dello statere di Egina e poi di quello di Corinto, del tetradracma di Atene e di quello di Siracusa, del tetradracma di Alessandro III (e seguenti analoghi, post mortem), del denario, dell'antoniniano e del follis nella romanità, etc. Poi.....massima libertà in base alla sensibilità ed ai gusti personali. Milone1 punto
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Ciao @@Gallienus, ti ringrazio per le tue belle parole, e ringrazio @@vandalo85 e @@Cristian97 per i complimenti e suggerimenti! Il tetradramma di Atene era senz'altro nei miei pensieri.. così come lo sono le emissioni di Dario I o un classico denario della Roma repubblicana, oppure una bella Dracma di Alessandro III a rappresentare il III secolo a.C. In realtà proprio come dice Gallienus la mia idea era proprio quella di rendere la dimensione umana attraverso le monete.. liberarmi dai vincoli delle classiche raccolte tipologiche, o per annate, o per tipi monetali. Sentirmi finalmente libero nel raccogliere semplicemente delle BELLE monete che sono legate tra loro dal filo della storia... quindi ben vengano monete asiatiche, americane, africane.. purchè rappresentative ed evocative della loro era. Ovviamente avendo la "responsabilità" di rappresentare un intero secolo devono essere delle monete significative... ma non per forza costose. Il bello dell'idea è proprio questo. Non punto a pezzi unici, punto a pezzi belli... Che ne dite se dividiamo i post all'interno della discussione proponendo per ogni secolo diverse monete? renderebbe meno impegnative le risposte, e sono sicuro porterebbe ad una serie di interessantissimi spunti ed approfondimenti legati alle singole monete. Chi vuole iniziare col V secolo a.C.? (o forse addirittura dal VI secolo a.C.?)1 punto
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Complimenti bellissima idea se posso permettermi l unica cosa che non condivido e l internazionalità della monete. Secondo me viene piu precisa se si continuano le monete di un solo posto secolo per secolo .....tipo le monete di Roma. Scusate ma sono un po di parte....1 punto
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Caro @@slapdash84 leggo sempre con piacere i tuoi interventi perché intelligenti e curiosi, frutto di una sincera passione. Questo tuo interessante post conferma la mia opinione. E' davvero una bella idea, e la costruirei seguendo i tuoi stessi criteri. Ci voglio pensare con calma e poi auspico di stilare una lista; per ora voglio solo darti un suggerimento: punta al risparmio su II e III secolo d.C. (si trovano meravigliosi denari e antoniniani dell'impero romano a 30 euro) e direi anche su XIII e XIV (denarini comunali e hammered pennies inglesi costano anche meno), ma prenditi il tetradramma di Atene: quella è LA moneta.1 punto
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Hai usato delle bellissime parole e lo apprezzo molto ?Grazie mille, non immagini la mia soddisfazione quando ho trovato il 20 lire con l'asse ruotato!1 punto
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prima di tutto, bellissima moneta. il verde che appena si nota credo che sia tipico di queste monete (come hanno già detto), la stragrande maggioranza delle quali si trova in colorazione verdastra su tutta la superficie (almeno, quelle che ho vosto io); proprio oggi ho comprato un esemplare del 1919 carino, secondo me, poi eventualmente lo posto. un saluto.1 punto
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Convegno poco frequentato. A malapena una decina di espositori, pochi anche i visitatori in confronto alle due scorse edizioni, ma questo non ci ha impedito di acquistare un paio di monetine in alta conservazione :rofl: Roma merita di più !1 punto
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Ciao rcamil...secondo te si parla di collezione recente o inizio 900... Comunque non intendo togliere il numero che bene o male fa parte della storia della moneta?1 punto
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@@zelig......mannaggia....ma ora com' e' che c' e' tutto questo accanimento sulle medicee per Livorno !! ...colti da improvvisa tollerite???.... tutta questa concorrenza mi crea ansia :rofl: ........ ah ah ah.... gran bel tollero quello del 1704.... data notevole e conservazione molto molto buona su entrambe il lati .....e patina deliziosa !!! @@fofo...... ma un lo potevi indirizzare sulle papali ...sul regno....o ...sugli euri ????.... proprio le toscane ???? ....lo sai ridolfo....una volta che le prendi in mano....ti ci innamori !!!!1 punto
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L ultima 4 molto carine....partendo da sinistra ...prime 2 greche...l altre due romane del periodo repubblicano....abbastanza comuni...pero belle..1 punto
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Vi pare una ricostruzione storica abbastanza attendibile, per quanto non dimostrabile da fonti storiche? Non dimentichiamo che Costantino sposta nel 313 la zecca di Ostia ad Arelate… per cui quella di spostare del personale da Treveri a Londinium costituirebbe solamente un … anticipo di quanto avrebbe fatto in seguito (e di cui si ha documentazione storica). secondo voi il Genio del Massimiano Erculio calza un copricapo costituito da un modius o da una torretta? Cambia il RIC e la rarità: DN MAXIMIANO PF S AVG, PLN, modius à RIC 85, scarce DN MAXIMIANO PF S AVG, PLN, torre à RIC 90, C 2 la “S” rappresenta nella legenda tra PF e AVG (legenda presente con GENIO POP ROM solo a Londinium, Treviri e Lugdunum) se non erro lo identifica come Senatore e quindi come Augusto uscente, al pari delle monete di Diocleziano?Ciao Illyricum :)1 punto
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C'è una marea di falsi di questa moneta, spesso se ne vedono a mucchi sulle bancarelle dei mercatini. Le informazioni che ti ho chiesto sono la cartina di tornasole per determinare la sua originalità. Dalla foto non me la sento di azzardare giudizi. Se la acquisti da un negoziante, non credo possa essere una patacca! luciano1 punto
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Austria. Franz Josef (1830 — 1916). 20 HELLER. 10 CORONA. Il Belgio. Leopoldo II (1835 – 1909). 2 CENTIEMEN. 2 FRANK. Leggenda fiammingo. 2 FRANCS. Leggenda fiammingo. Regno Unito. Edward VII (1841 — 1910) FARTHING. La zecca tutto FARTHING in 1897-1917 artificialmente fatto nero, in modo che più chiaramente differivano da 1/2 SOVRANO.1 punto
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______________ 1911 Marocco 1329 Sultano del Marocco dal 1909 al 1912 _ Abd al-Hafiz (1875-1937) 10 Dirhams - Argento .9001 punto
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______________ 1911 Brasile Presidente dal 1910 al 1914 _________ Hermes Rodrigues da Fonseca (1855-1923) 2000 Reis - Argento .9001 punto
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Un 1910 1-anna dell'India britannica, coniate in rame-nichel, l'ultimo anno di produzione per questo tipo di innovativo. A differenza dei suoi altri britannico monetazione indiana, dove è capo scoperto, la tardo-comparente 1-anna raffigura un incoronato Edward VII: Il divario fra il bronzo grande metà-anna di India britannica e il piccolo d'argento 2-anna era uno scomodo. Bronzo avrebbe fatto per una moneta di 1-anna che forse era troppo grande, e argento avrebbe fatto una moneta di 1-anna che forse era troppo piccola. Era un problema, tuttavia, per il quale c'era una soluzione pronta—nichel. Così rame-nichel era (il primo utilizzo della lega all'interno della serie India britannica) e lavorando—mi aspetto—con la conoscenza della confusione altri paesi avevano sperimentato quando si utilizza il nichel o monete di lega di nichel in un mondo ancora densamente popolato da monete d'argento, i britannici ha adottato una forma drammaticamente smerlata per loro nuova 1-anna di rame-nichel. La nuova moneta era popolare con il pubblico indiano, e anche se Edward VII passato dalla scena con questi pezzi finale di 1-anna datato 1910—la condizione eccellente di questo esempio può essere dovuto il suo avendo stato rimesso come un piccolo souvenir del re morto—comunque, British India smerlato rame-nichel 1-anna continuò sotto entrambi George V e (ad eccezione di una deviazione in breve tempo di guerra in nichel-ottone) George VI. Alla fine del 1954, anche dopo l'indipendenza, echi di questo pezzo di Edwardian potrebbero ancora essere sentiti nei nuovi pezzi 1-anna cadendo fuori presse moneta della Repubblica dell'India. :) v. --------------------------------------------------- A 1910 1-anna of British India, struck in copper-nickel, the final year of production for this ground-breaking type. Unlike his other British Indian coinage, where he is bareheaded, the late-appearing 1-anna depicts a crowned Edward VII: The gap between British India’s big bronze half-anna and the small silver 2-anna was an awkward one. Bronze would have made for a 1-anna coin that was perhaps too large, and silver would have made a 1-anna coin that was perhaps too small. It was a problem, however, for which there was a ready solution—nickel. So copper-nickel it was (the first use of the alloy within the British India series), and working—I expect—with the knowledge of the confusion other countries had experienced when using nickel or nickel alloy coins in a world still heavily populated by silver coinage, the British adopted a dramatically scalloped shape for their new copper-nickel 1-anna. The new coin was popular with the Indian public, and although Edward VII passed from the scene with these final 1910-dated 1-anna pieces--the excellent condition of this example may be due to its having been put back as a small souvenir of the dead King--anyway, British India’s scalloped-edge copper-nickel 1-anna continued under both George V and (excepting a brief wartime detour into nickel-brass) George VI. As late as 1954, well after independence, echoes of this Edwardian piece could still be heard in the new 1-anna pieces tumbling out of the Republic of India’s coin presses. :) v.1 punto
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