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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/12/15 in tutte le aree
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A chi fosse appassionato a questa monetazione, sperando di fare cosa gradita, comunico che ho caricato in internet un mio recentissimo contributo sull’argomento già pubblicato in cartaceo su Panorama Numismatico, Aprile 2015. Quando ho scelto la struttura razionale con cui trattare il tema numismatico ero consapevole che probabilmente sarei andato incontro a qualche mugugno. In effetti, a molti, il lavoro potrà apparire semplicistico nei suoi contenuti; in realtà essi sono soltanto descritti schematicamente e in estrema sintesi. Il lavoro è indirizzato verso un pubblico già smaliziato e propone quesiti e spunti che offrono opportunità di approfondimento e critica. Ciò non toglie che l’articolo rappresenta un primissimo tentativo di riflessione riguardo a un argomento mai trattato in letteratura e che esige, quindi, prossimi studi da parte di chi ha i mezzi e “gambe” per farlo. Nel frattempo vi dovete accontentare del mio breve e modesto lavoro. Cari saluti https://www.academia.edu/11868540/AL_DI_LA_DEL_PROVISINO_Le_emissioni_aggiunte_di_denari_piccoli_della_zecca_senatoriale_romana4 punti
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Ciao!!!volevo condividere con voi la prima piastra che entra a far parte della mia collezione... Ho iniziato con la più comune ma appena vista mi ha colpito!!cosa ne pensate??4 punti
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______________ 1905 Cina CHING KIANG Zhenjiang anno 16 - 文十 ___ Imperatore Guangxu (1871-1908) In realtà la Cina dal 1898 al 1908 fu governata dall'Imperatrice reggente vedova Cixi dopo aver fatto incarcerare il nipote Guangxu. L'Imperatore governò dal 1889 al 1898, in seguito al colpo di stato ordito dalla zia fu messo agli arresti nella sua abitazione fino alla sua morte. 10 Cash - Rame4 punti
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La più comune della serie, ma a volte freschezza e lustro ti fanno innamorare di certi esemplari, anche se ne hai già in collezione! Renato3 punti
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La Francia. Terza Repubblica. 20 FRANCS. Svezia. Oscar II (1829 — 1907). 1 ØRE. 5 ØRE. 25 ØRE.3 punti
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Austria. Franz Josef (1830 — 1916). 10 CORONA. Il Belgio. Leopoldo II° (1835 – 1909). 2 CENTIMES. La Germania. 1/2 MARK. Il Regno Di Württemberg. Wilhelm II (1848 - 1921) 20 MARK. Il Regno Di Sassonia. Friedrich August III (1865 - 1932) 20 MARK. Portogallo. Carlos I° (1863 — 1908) 5 REIS3 punti
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Buongiorno a tutti voi! Sono recentemente venuto a conoscenza di possedere questo straordinario marengo coniato a nome di Umberto I, regalatomi in occasione del mio battesimo. Non mi è mai stato mostrato prima, perché ero ancora troppo "piccolo" :pleasantry: !. Adesso, però, vorrei porre a voi espertissimi delle domande: I miei genitori hanno fatto un "buon lavoro" a custodire tanto gelosamente questo pezzo? Hanno giustamente attribuito un valore economico, oltre all'elevatissimo valore affettivo, vista la ricorrenza in cui mi è stato regalato? Ed attualmente, In che stato di conservazione si trova? Quale pensate sia la sua attuale valutazione in queste condizioni? Peso:6,45 g. -21 mm. Vi ringrazio infinitamente per gli aiuti che mi fornirete :good:!.2 punti
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Il "problema" come al solito son le foto. Noi non possiamo sapere come appaia la moneta in realtà, ci basiamo su quello che vediamo. In base a quello che si nota, gli utenti precedenti hanno espresso giuste perplessità. I graffi però, potrebbero anche essere conseguenti al difetto di conio riscontrabile al R/ ad h. 11, che coincide proprio con la zona del D/ afflitta dai graffi. Ma è solo una mia congettura. Dovrebbe postare nuove foto, o chiarirci meglio il dubbio sulla natura di quelle rigature, perchè se prodotte da pulitura meccanica, incidono sia sul valore che sulla conservazione. La foto risulta di un colore tendente al giallo, e non si comprende bene se le zone scure son dovute a residui di patina conseguenti un blando lavaggio oppure sono l'effetto dell'esposizione fotografica2 punti
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http://www.ebay.it/itm/AN-5-Lire-Aquilino-1926-Bordo-Largo-Rara-FDC-Argento-Periziata-NIP-/291428031123?pt=LH_DefaultDomain_101&hash=item43da76da93 secondo me il fdc o il quasi devon avere queste caratteristiche...il lustro dice tutto di una moneta e se non dice tutto dice quasi tutto. :)2 punti
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Credo che oggi le Civiche di Milano non abbiano possibilità e fondi per acquisti, cosa che invece capitava anni fa, si acquistavano monete nelle aste private.....,ricordo per esempio l'Asta importante per le monete milanesi Kunst und Munzen a Lugano nel 1988, ci fu un budget da spendere e si acquistarono molte monete significative.... Altrettanto per i bellissimi Cataloghi di alcuni periodi o di zecche in particolare quella di Milano stampati credo fino al 2004, poi furono purtroppo interrotti.... A Milano al 1975 c'erano raccolte circa 140.000 monete, certamente lo studioso su appuntamento e su precise richieste può vederle, fotografarle, l'ho fatto tra l'altro anche io con la grande gentilezza e cortesia del Conservatore, però entriamo nella cerchia di chi sa e sa bene cosa cercare.... Io credo che la divulgazione, la curiosità per le monete possa invece partire e amplificarsi anche dalla visione diretta di monete, monete che sono poi nostre, della collettività....io personalmente, ma tutti quelli che conosco di Milano e non solo, vorrebbero vedere qualche esposizione di monete cittadine, anche solo alcuni esempi o mostre temporanee a tema. In realtà oggi a Milano, città che vanta nella numismatica molte eccellenze, si possono vedere solo 7 o 8 monete, classiche tra l'altro, esposte al Museo Archeologico di Corso Magenta, con un piano terra libero per eventuali mostre a tema. Ne parlai in discussioni varie, ricordo il " Sogno numismatico ", un papà, un ragazzo, il ragazzo chiede un sabato in modo inaspettato di vedere monete della sua città, il papà si trova in difficoltà, non sa cosa rispondere, poi però prende la macchina, va in Brianza al Civico Verri di Biassono e lì trova il Museo innovativo, aperto, un dottore volontario che il forum conosce bene che gli fa vedere e spiega al ragazzo le monete di Milano, e non solo, esposte lì. Parlo di un ragazzo, ma potrebbe essere un amico, uno straniero che vuole vedere....oggi a Milano bisogna prendere la macchina.... E credo che il circolo virtuoso possa partire anche da questi input, divulgatori, maestri, monete come esempi, grandi eventi a 360 gradi, e sotto questo aspetto Milano ha dato ed avuto una grande risposta, il Convegno commerciale, il Convegno culturale con le Conferenze, le esposizioni dal vivo, i giovani, tanto altro, e questo si sta ripetendo vedi Torino, Napoli, poi anche questa è divulgazione della numismatica che parte anche dalla comunicazione anche qui sul forum e poi si apre a tante altre realtà....è il circolo virtuoso che si muove.... C'è molto da fare, però qualcosa si è fatto, qualcosa si sta facendo, altro credo si farà....,l'importante è cercare di fare per avere una numismatica aperta, per tutti, l'interesse potenziale c'è, certamente non siamo più al collezionismo status symbol di un tempo.... E il collezionismo nella crescita, nell'apertura, nella divulgazione può contare molto e come dice Arslan che è meglio citare : " In altre parole la scienza numismatica non sarebbe nata se non vi fosse stato il collezionismo, ma anche il collezionismo non sarebbe nato se non avesse trovato nella scienza numismatica le premesse logiche soprattutto per l'organizzazione del materiale ".2 punti
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Quando il lustro "spacca" !! :blum: Trovare tanta freschezza il esemplare del '33, non capita molto spesso. Solo nei '31 IX è molto comune. Ci sarà poi una ragione? Renato2 punti
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Allego mio contributo, ho affiancato la Bissona con una Biscia Viscontea (in questo caso Bernabò) affinchè appaiano evidenti le affinità tra le 2. MI scuso per la qualità delle immagini (nessuno supera Giancarlone...) ma i miei limitati mezzi non consentono di più (soprattutto il colore della bissona è molto diverso dall'orginale..non so.)2 punti
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Esistono anche casi, purtroppo rari, dove una collezione di pregio viene venduta (piuttosto che donata) a un museo italiano (in questo caso Musei Civici di Milano) e poi valorizzata con una pubblicazione bene curata e con ottime fotografie a colori. Qualcosa si sta muovendo.... Cfr: http://www.lamoneta.it/topic/136714-collezione-sabetta-di-folles-costantiniani/2 punti
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Un messicano 1905 5-centavos coniate in nichel, peso 5,00g, con un diametro di 20 mm. Precedentemente un piccolo pezzo d'argento—questo 5-centavo è una moneta di primo anno—nuovi metalli, nuove dimensioni, nuovo design. Nuovo organismo emittente troppo, non è più in stile sulla sua monetazione come la "Repubblica del Messico", ma invece come "Stati Uniti del Messico" (tranne, brevemente—ed è interessante notare che—sul suo 1-peso d'argento). Con la riforma monetaria del 1905 Messico aveva optato per una parità aurea e come parte della transizione aveva ridotto il valore del peso in termini di oro di circa la metà, decidendo di rendere "gettone" delle sue monete controllate riducendo le loro dimensioni e contenuto d'argento. Nel caso di nuovo 5-centavo si decise di eliminare del tutto argento. Era una scelta ovvia, davvero. Diminuendo le dimensioni della già minuscola (1,35g, 14mm) 5-centavo argento avrebbe reso la moneta forse troppo scomodo da utilizzare. Così nichel fornito un pratico—e moderna—alternativi, producendo un'attraente moneta che è stata una buona misura in termini di valore e dimensione. Ci deve essere stato preoccupazioni, tuttavia, circa come la gente avrebbe ricevuto il nuovo "nichel". Dopo tutto, le monete di rame-nichel di basso valore del 1882-83 accuratamente erano state rifiutate dal pubblico messicano. Ma che non sembra essere stato il caso con il nichel 5-centavo di 1905-1914. La condizione generale dei superstiti suggerisce l'uso considerevole del tipo. Ma c'è quel particolare anno, ancora... 1914. GMI terminò la carriera di questo nichel 5-centavo; nel 1914 fu sostituito da un grande (9.00g, 28mm) moneta di bronzo. :) v. -------------------------------------------------------------------- A 1905 Mexican 5-centavo struck in nickel, weighing 5.00g, with a diameter of 20mm. Formerly a small silver piece—this 5-centavo is a first-year coin—new metal, new size, new design. New issuing authority too, no longer styled on its coinage as the “Republic of Mexico,” but instead as the “United States of Mexico” (except, briefly—and interestingly—on its silver 1-peso). With its 1905 monetary reform Mexico had opted for a gold standard, and as a part of the transition had reduced the value of the peso in terms of gold by about one-half, deciding to make “tokens” of its subsidiary coins by reducing their size and silver content. In the case of the new 5-centavo it was decided to eliminate silver altogether. It was an obvious choice, really. Decreasing the size of the already tiny (1.35g, 14mm) silver 5-centavo would have made the coin perhaps too inconvenient to use. So nickel provided a handy—and modern—alternative, yielding an attractive coin that was a good fit in terms of its value and size. There must have been worries, however, about how folks would receive the new “nickel.” After all, the low-value copper-nickel coins of 1882-83 had been thoroughly rejected by the Mexican public. But that seems not to have been the case with the nickel 5-centavo of 1905-1914. The general condition of the survivors suggests considerable use of the type. But there is that particular year, again….1914. WWI ended the career of this nickel 5-centavo; in 1914 it was replaced by a big (9.00g, 28mm) bronze coin. :) v.2 punti
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si, è corretta l'identificazione. Per inquadrare l'area dove è stata emessa la moneta, siamo in Magnesia, posto la cartina della Tessalia, tratta dalla splendido catalogo CNG Thessaly del gennaio 2012. Ricordo l'importanza della BCD collection e credo che per immensità, non abbia precedenti... la moneta in discussione, se corretto l'orientamento della testa al D/ verso destra, potrebbe essere la variante dell'esemplare in catalogo 418.3, che riporta la testa a sinistra. Al R/ infatti tra le zampe del centauro è presente la lettera A, che dovrebbe essere presente anche sull'esemplare di Ares. ciao skuby2 punti
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@@paolo1978 ogni tanto un po di umorismo ci vuole ...cmq difficile sia piombo di solito si ossida bianco o beige ...con foto migliore e almeno l altro lato qualcosa si potrebbe individuare....mah2 punti
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:yahoo: Taglio: 2 € TYE Nazione: Cipro Anno: 2012 Tiratura: 975..000 Condizioni: BB Città: Trieste Note: mi mancava2 punti
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Quando uno legge " la bissona " come fa poi prima o poi a non comprarla ? La tentazione è troppo forte e a volte le denominazioni d'epoca aiutano il collezionista a sognare.... Siamo a Milano, a Ludovico XII d'Orleans ( 1500 - 1512 ), Ludovico fa coniare due grossi da 3 soldi , che hanno indubbiamente delle affinità, ma che poi ti portano a scegliere quello più raro e che ti sembra più " milanese ". Più " milanese " perché in questo al diritto abbiamo la biscia viscontea coronata con ai lati i due gigli, nell'altro si inverte l'iconografia invece, scudo di Francia coronato e ai lati due piccole bisce coronate, al rovescio in entrambi l'impresa della corona ducale annodata con il velo. Quindi più Francia o più Milano....? E alla fine si opta, anche se più raro, al grosso con più Milano col biscione in primo piano.... L'impresa della corona ducale con il velo annodato parte da lontano da Gian Galeazzo Visconti e rappresenta la dignità ducale. Quindi dignità ducale, ma certamente anche un mix di identità tra gigli e biscioni che vengono riconfermate anche nelle leggende. Moneta semplice nei simboli, ma ben studiata, indubbiamente un'altra moneta da ricordare e divulgare di Milano....chi volesse poi commentare potrebbe anche fare il raffronto con l'altro grosso più comune con più gigli e meno bisce ..... GROSSO REGALE DA 3 SOLDI - LUDOVICO XII D'ORLEANS ( 1500 - 1512 ) - ZECCA DI MILANO D/ giglio LVDOVICVS D G FRANCOR REX biscia coronata tra due piccoli gigli R/ testina fra due gigli MEDIOLANI DVX ET CET fascia annodata con sopra corona da cui escono i rami di palma e olivo AG, diametro 23 mm., peso gr. 2, 37 Rif. MIR 244, Crippa 11, CNI 100-104 Rarità R2 per MIR, R per Crippa1 punto
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DE GREGE EPICURI @@Druso Galerio: hai sostanzialmente ragione quando dici che la monetazione imitativa era soprattutto locale (anche se poi, in ogni caso, le monete un po' viaggiavano). Le imitative di cui noi qui ci occupiamo sono tutte e solo di rame; per le imitative in metallo nobile (es. denari repubblicani imitati) il discorso sarebbe molto diverso. Quello che tu hai in mente, e che ti suscita giustamente molte perplessità, è un impero romano ben ordinato, pacifico e mediamente ben funzionante. Ma dal 250 d.C. circa in poi le cose andavano ben diversamente. In certi periodi, la zecca di Roma aveva ben altro a cui pensare, che coniare grandi quantità di antoniniani da mandare in Gallia, Britannia ed Africa. A volte magari cercava di farlo, ma i sacchi di monete non arrivavano a destinazione, intercettati dagli Alamanni o altri che facevano scorrerie. Tieni conto che almeno dal 260 la Gallia era quasi tutta perduta per l'Impero, ed aveva un suo proprio regnante (Postumo e successori), con tutte le conseguenze anche economiche, monetarie ecc. Per non pochi anni, Postumo coniò monete di livello buono od ottimo, molto meglio di quelle coniate a Roma, Milano o Siscia. Poi però in molte zone della Gallia mancò il piccolo numerario, e dovettero arrangiarsi. Aggiungerei che non tutte le imitative hanno un peso particolarmente basso, alcune hanno peso normale o quasi normale.1 punto
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è da vedere in mano....quando i fondi son molto lucenti per non dire quelli a specchio,i segni del tondello pulito posson venir confusi con graffi da pulizia in foto. dal vivo è molto più facile perchè la pulizia toglie il lustro quindi....ci siam capiti. da questo mica tanto piccolo particolare dipende la valutazione di questa moneta secondo me. marco1 punto
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@@lilly86 guarda la serie di immagini con le monete che al centro hanno ......SC.... http://www.wildwinds.com/coins/ric/augustus/t.html tipo questa1 punto
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E' un piccolo bronzo tolemaico... se cerchi sullo Svoronos lo trovi senza difficoltà...1 punto
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@@Lay11 i punti da guardare sono : - il fascio ed i fascetti sotto alle zampe dell'aquila - il petto dell'aquila e la corona savoia - la lama del fascio - la freschezza del fogliame - i tratti più in rilievo , sopratutto le nervature del collo .1 punto
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Danimarca. Cristiano IX (1818-1906) 10 ØRE. 25 ØRE. Paesi Bassi. Wilhelmina (1880 — 1962). 1 CENT. 10 CENTS. La Spagna. Alfonso XIII (1886 — 1941) 2 PESETAS.1 punto
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ho trovato un recentissimo commentario al libro IX del cod Teod. ha si e no 400 anni :) ho messo le pagine in cui si cita il Penta e il Decargiro1 punto
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El carlino con sigla S de Ferdinando es uno de los más raros, dejando a parte los fabricados en cecas de L´Aquila o Sulmona, sean de Alfonso o Ferdinando y la curiosa pieza con las siglas C-I o C-T según los diferentes estudiosos.1 punto
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grazie per la tua risposta! concordo pienamente nel gradimento di questa moneta; sebbene non avrei mai potuto notare questa particolarità, poiché appunto non è il mio campo di studio, mi ha colpito molto la sua bellezza e per questo sono intervenuto nel post. Sono totalmente ignorante in materia di monete antiche, ma spesso frequentando il forum mi diletto nel seguire alcuni post, relativamente alle monete che mi colpiscono maggiormente. un saluto.1 punto
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Guarda che le monete dei miei cassetti sono virtuali! E' una foto che ho in archivio e che è saltata fuori inaspettatamente. Lpincisore aveva cominciato a scrivere VALENTINIANUS, ma si è accorto del suo errore è, invece di cancellare con quanto già scritto, ha proseguito con il nome corretto, THEODOSIVS, e ne è venuto fuori un inedito DN VALEODOSIVS. Mai visto nulla di simile. Magnifica moneta!1 punto
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Magari sai delle persone esperte nel ramo giuridico potrebbero dissipare il dubbio.1 punto
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Anch'io penso che sia un artefatto. Ho questo tondello da 5 grammi proveniente da un rotolino integro della zecca, del 1979 o 1980 se non ricordo male: Qualche segnetto giusto da "strofinamento" con le altre monete. Lo tengo come curiosità, mi viene difficile considerarla una "moneta non coniata".1 punto
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@@nando12 domanda : hai mai visto un aquilino fdc o quasi ? , se lo hai visto allora non puoi dire che questa sia qfdc1 punto
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CASALE MONFERRATO ASSOCIAZIONE GENERALE DI MUTO SOCCORSO - Distintivo di 120° anniversario dalla fondazione 1850-19701 punto
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Perché è una emissione privata, non potremmo nemmeno chiamarle "tokens" una volta che erano vendute al prezzo di un dollaro pur avendo le dimensioni e peso del mezzo dollaro. La raccolta fondi era destinata per sostenere Cuba per la lotta per l'indipendenza di fine '800, era rivolta a persone che se lo potevano permettere perché un dollaro all'epoca era una bella cifretta, in buona sostanza si donava mezzo dollaro una volta che il souvenir conteneva argento per 50 cent. (il Peso cubano ufficiale con la stessa iconografia pesa il doppio). Non so a quanto veniva venduta per sostenere la causa quella in bronzo con lo stesso valore nominale, e come veniva utilizzata successivamente, forse @@villa66 è più informato. Sono state "accettate" per la spendita è vero, ma non è questo che le fa diventare delle vere e proprie monete. Saranno sicuramente rare, ricercate dai collezionisti, interessanti e con una storia da raccontare, ma nulla hanno a che vedere con una emissione ufficiale.1 punto
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In un'altra discussione ( http://www.lamoneta.it/topic/136637-decargiro-ma-quanto-valeva-davvero/page-3#entry1559708) è emerso il concetto di valroe nominale e intrinseco della moneta metallica nel Mondo antico. Postom qui questa discussione per non incasinarte l'altra. Il valore nominale (o facciale) è quello attribuito dalla Stato, generalmente con una legge specifica, ad una moneta. Il valore intrinseco è quello corrispondente al valore del metallo che la costituisce. Quindi se la moneta pesa 1 g ed è d'oro, in linea dio massima il valore intrinseco corrisponde a quello di un grammo d'oro. Solo in linea di massima, perché in realtà nella determinazione del valore intyinseco dobbiamo tener conto di vari fattori: a) il valore del metallo con cui è realizzata (che rappresenta il fattore assolutamente predominante) b) il costo di fabbricazione della moneta (energia per fondere il metallo, perdita di fusione, costo del lavoro) che è proporzionalmente maggiore nelle monete di piccola dimensione e di valore modesto c) il costo di distribizione, che corrisponde al margine di guadagno che lo Stato concede ai nummularii e in generali ai soggetti cambisti che la immettono sul mercato Il valore intrinseco effettivo è dato da a + b + c Se lo Stato desse alla moneta un valore nominale inferiore all'intrinseco, ci rimetterebbe nella fabbricazione della moneta Se, invece, lo Stato assegna alla moneta un valore nominale superiore all'intrinseco, allora il valore della moneta diventa fiduciario. Una certa fiduciarietà nella moneta antica ci fu certamente: fin tanto che non oltrepassa certi limiti, il mercato lo tollera. Ma se li oltrepassa, allora il mercato rifiuta la moneta e fa suoi altri strumenti di scambio: ad esempio, il baratto. Nel caso dell'oro e dell'argento, il grado di fiduciarietà era basso e comunque era esattamente lo stesso per tutti i nominali. Nel caso del bronzo, potrebbe in determinate occasioni non essere stato così. Soprattutto nel basso impero, si nota che i diversi nominali non sempere guardano tra loro una proporzione evidente, per esempio essere 2 o 4 volte quello minore. In questo caso, è possibile che al nominale maggiore sia stata data una maggiore fiduciarietà di quello minore, ovvero che abbia un valore nominale superiore a quello intrinseco. Ovviamente è allo Stato che conviene fare questo, ed è conveniente farlo soprattutto con i nominali dal valore e peso più elevato. Ma la cosa non è così semplice e, soprattutto, la fiduciarietà non deve essere troppo diversa tra i vari nominali. Supponiamo che la più piccola moneta di bronzo pesi 1 g (chiamiamola AE4) e che il suo valore corrisponda all'intrinseco. Se parallelamente lo Stato produce una moneta maggiore (AE2) che pesa 5 g e alla quale attribuisce un valore di 10 AE4 succederebbe immediatamente che tutti cercherebbero di cambiare gli AE2 con AE4, poiché in cambio di ogni AE2 otterrebbero 10 g di bronzo che potrebbero rivendere ai commercianti di metalli (importantissimi nel mondo antico) a 1,5 AE2, con un guadagno del 50% e a loro volta i commercianti di metalli fonderebbero. Se succedesse questo, lo Stato avrebbe una sola misura possibile: ritirare immediatamente gli AE2 dal mercato ma, soprattutto, proibire per legge il cambio degli AE2 con AE4: ma l'applicazione di questa legge sarebbe impossibile da controllare. Dunque la fiduciarietà si può dare, ma dev'essere proporzionata tra tutti i nominali, anche se sarà comunque maggiore sui nominali di maggior valore. Quanta fiduciarietà ammette il mercato? Dipende dalla fiducia che il mercato nutre nello Stato. Il Regno vandalo conobbe un momento di grande ricchezza e ad esso corrispose una moneta, le due serie civiche, dove la fiduciarietà era molto elevata. Anastasio, un grande imperatore che di economia ne capiva davvero, realizzò una prima riforma creando il follis fiduciario con le sue frazioni: ma esagerò nella fiduciarietà, tanto che pochi anni più tardi dovette riformare la sua riforma raddoppiando il peso del follis (mantenendone invariato il valore nominale o facciale). Un fattore che crea fiducia nel mercato e, quindi, consente di aumentare il livello di fiduciarietà della moneta, è la garanzia che essa possa in qualunque momento essere convertita in una moneta di maggior valore o in metallo fine senza perdita. Le banconote, massimo esempio di fiduciarietà, un tempo recavano la scritta "convertibili in oro". Nel Mondo antico lo Stato riuscì a dare fiduciarietà alla moneta, senza esporsi al rischio che tutti i cittadini pretendessero immediatamente convertirla in oro, agendo su due aspetti: a) creando una unità di base (per esempio un AE4) dal valore facciale equivalente all'intrinseco (e quindi non fiduciaria) b) stabilendo per legge la convertibilità del AE4 in oro sulla base del suo valore facciale (ma non dei multipli del AE4) In questo modo se non si esagerava nella fiduciarietà, ovvero se si manteneva una certa proporzione tra valore facciale e valore intrinseco dei moduli di maggior valore (AE3 e AE4) il sistema funzionava senza scosse.1 punto
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Quanta fiduciarietà può accetare il mercato? Dipende dalla credibilità e potere economico dello Stato che emette la moneta. La fiduciarietà è correlata a: a) solidità del'economia dello Stato b) credibilità e competenza della sua classe dirigente c) capacità dello stesso di generare ricchezza e di esportarla d) assenza o basso livello di debito pubblico Il dollaro è una moneta altamente fiduciaria perché è garantita soprattutto dalla solidità dell'economia degli USA, dal loro potere politico, dalal capacità di generare ricchezza. Il peso cileno è una moneta altamente fiduciaria perché è garantita soprattutto dalla totale assenza di debito pubblico (sostituito dalla presenza di credito pubblico) La stessa cosa avveniva nel mondo antico. L'impero romano avrebbe avuto un enorme bisogno di contare su una moneta altamente fiduciaria quando si trovò ad affrontare la grande crisi del V secolo: ma la sua economia era a pezzi e la fiducia nella classe dirigente compromessa, per cui fu solo possibile mantenere un sistema monetario basato sull'oro dove vi era corrispondenza tra valore nominale e intrinseco, mentre venne a meno la momnetazione di bronzo, quella sulla quale sempre vi fu un certo grado di fiduciarietà, poiché non era possibile emettere moneta fiduciaria, ma solamente nummi dove la differenza tra valore nominale e intrinseco era limitats.1 punto
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Questa invece mi è nota .... ed anche al Gamberini che l'ha inserita nel suo volume "Le imitazioni e le contraffazioni monetarie nel Mondo" parte III° Venezia. Però ha fatto un errore; nel suo elenco di zecchini imitati, per questo ha citato che proviene dal CNI volume III, ma il disegno che ha riportato manca dell'esergo che, come correttamente scritto nel ns. catalogo, ne identifica approssimatamente l'anno di coniazione. Altro dato che ne qualifica la rarità è il prezzo che viene riportato nella tariffa del Dotti: nel 1913 veniva valutata tra le 800 e 1.000 lire. (un capomastro a quel tempo, percepiva un salario mensile di ca 145 lire; per acquistarlo ci sarebbero voluti quasi 7 salari) saluti luciano1 punto
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E' tutto il contrario: nel 1841, 1842, 1845 e 1846 la capigliatura è scapigliata, poi dal II semestre del 1846 in poi l'effigie ha la capigliatura con fila di lato. La colpa è mia che nei post precedenti non ho postato le foto in ordine.1 punto
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Non mettei le 500 lire 1957 Prova dette anche con le bandiere controvento tra gli errori di conio, anche se si è diffusa la leggenda che fossero state battute per errore e che si potessero trovare in circolazione, per carità alcune sono state spese come delle comuni 500 lire, ma questo non le fa entrare negli errori, essendo appunto una moneta di prova. Per errore io intendo una moneta che per imperizia o perizia volta a far si che la macchina batta monete in malo modo, che sia "difettosa" ossia si discosti dal modello della moneta. Che io sappia ci sono delle 500 lire del 1958 che presentano la leggenda del contorno invertita ossia invece di Repubblica Italiana - Italiana Repubblica, poi sicuramente ci saranno anche altri errori.1 punto
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Ho raccolto la documentazione di alcune monete con la raffigurazione di Chirone, il più saggio e benevolo dei centauri, esperto nelle arti, nelle scienze e in medicina, che ebbe anche Eracle tra i suoi numerosi e prestigiosi allievi. Seguendo l’indicazione di skuby, son risalito a questo bronzo che potrebbe essere quello che cerca Ares. THESSALY, Magnetes. Mid 2nd-mid 1st centuries BC. Æ Tetrachalkon (20mm, 8.60 g, 5h). Laureate head of Zeus right / [MAΓNHT]Ω–N, the centaur Chiron advancing right, raising right arm, holding palm frond over shoulder in left. Rogers 342; BCD Thessaly II –; BCD Thessaly I –. VF, green and brown patina. apollonia1 punto
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Questo è un altro esemplare dello stesso anno con triplice tranciatura. La foto ha un po' troppa luce....sorry1 punto
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certo che è strano, siamo in italia e la prima moneta del 2009 ricevuta è quella Austrica. manco una monetina Italiana. <_<1 punto
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