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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/05/15 in tutte le aree
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basta aprire un catalogo per capire che non è buona...il volto del re è completamente un'altra cosa.....già di primo impatto e senza soffermarsi troppo3 punti
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Dopo avere venduto il primo stativo che avevo costruito ne ho fatto un'altro cosi ho approfittato per condividere il mio 100 lire del 552 punti
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Nell'augurarvi Buona Pasqua posto le foto di questo : Centesimo:VITTORIO EMANUELE III(1900-1943) 1911 Æ Italia su prora. Riferimento: Pagani 948 la moneta conserva quel lustro di conio che solo i ramini ,emessi sotto il regno di Vittorio Emanuele III,hanno --Salutoni -odjob2 punti
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@@ilcollezionista90, grazie - grande come al solito si e' vero scusate, mi sono incartato aprendone due uguali grazie a tutti @@cembruno5500, @@Lay11, @@Romano86,@@Ianva, @@petronius arbiter2 punti
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Buonasera!! E' da un po' che non postavo una discussione...ma stasera sono stato colto da un flash...Sapete quelle cose che una volta sapute sono facilissime ma che prima nemmeno le avevi pensate? Ecco, francamente non c'avevo mai pensato, ma vediamo di cosa sto parlando (per molti di voi sicuramente sarà la "scoperta dell'acqua calda"...ma io, non c'avevo mai pensato, pertanto, lo condivido :D). Come dal titolo avevate intuito che la moneta della quale sto parlando è questa. Chi ama le repubblicane, avrà sicuramente notato che al 90% c'è sempre un nesso tra le figure nella moneta e il magistrato emittente...fino all'esasperazione dei nomi (Thorius, un toro; Acisculus, un piccone e così via). Ecco, di questa moneta, mi ero sempre chiesto del perché vi fosse il buon vecchio satiro Marsia, fino a stasera...ma facciamo una digressione "linguistica". Premesso che non sto per farvi una lezione di latino, non ne ho i mezzi e nemmeno ci voglio provare. Nel latino arcaico, così come nell'Etrusco, la lettera "C" veniva rappresentata con la "K", in quanto non esisteva la "C dolce" (/ʧ/). Quest'ultima nacque solo più tardi, nella tardo antichità, si pensa. Tralasciando che il grafema "C" soppiantò comunque la "K", sappiamo però che il suono rimase sempre "duro". Avremo quindi: IVLIVS CAESAR che si pronuncia: KHESAR (scusate ma non conosco i modi per trascrivere le pronunce, quindi, mi arrangerò :D ). Perché sì, non si dice CESAR, neanche SISAR come gli anglofoni...ma si diceva KHESAR, un po' come il KAISER tedesco. Ma anche un altro personaggio ha il nome storpiato da tempo...il buon Cicerone :D...sì, la vera pronuncia non è come la si dice tutti i giorni...ma era con molta probabilità KìKERO. E così via, insomma. Vi chiederete, cosa c'entra tutto questo con il satiro? C'entra, perché la lettera C subì un'altra inflessione a seconda della sua posizione in una parola. Esempio pratico: Anco Marcio, tutti noi lo leggiamo Anco Marzio. Marco Porcio Carone: meno frequente, ma alcuni lo chiamano Marco Porzio Catone...ebbene, l'accoppiamento "RC", veniva appunto pronunciato come l'odierna Z, o più probabilmente come la S. Viene da se, quindi, che la gens MARCIA i latini stessi la chiamavano gens MARZIA, o MARSIA. Bene...dopo tutto sto papier di scritto, sono fermamente convinto che il buon KENSORINUS (e non CENSORINUS) abbia volutamente inserito nella moneta il buon satiro semplicemente per una splendida assonanza tra il nome della sua Gens e quello del povero sileno finito scorticato vivo da Apollo. Quindi, la prossima volta che leggerete L. MARCIVS CENSORINUS, leggetelo L. MARSIUS KENSORINUS. :P Buonanotte!! :) Mirko :)2 punti
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Bellissimo posto Vindolanda. Ci andai apposta, dopo aver letto proprio quella lettera. Tutto il Vallo merita comunque una lunga gita. In auto, o meglio in bicicletta. Scusate l'OT PS Anche il russo царь (czar) deriva da Caesar...2 punti
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Buongiorno Alex 0901, la moneta che Lei presenta è riportata in diverse pubblicazioni numismatiche; a titolo di esempio dal Pannuti Riccio al n. 105a e dal MIR - Monete Italiane Regionali- Napoli al numero 494/2 dove viene indicata una rarità R3 ed una stima variabile da €80 incoservazione MB a € 600 in conservazione SPL. Nell'asta Varesi XXXIII del maggio 2000 un esemplare simile in condizioni SPL venne aggiudicato a € 460 Negli esemplari "normali" le sigle sono visibili molto chiaramente, conseguentemente il Suo dovrebbe essere senza sigle. ( Cordialità ed auguri di Buona Pasqua. vannilo2 punti
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ciao e auguri , da quanto vedo dalle immagini ,anche a me sembra non ci siano le sigle, comunque va vista dal vivo per essere sicuri2 punti
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Cahn cosa ne potrebbe pensare di una esposizione così negativa sul forum in una discussione in cui non si portano dati oggettivi ma solo opinioni personalissime e "per sentito dire"?Secondo me si rischia la querela...azione che se io fossi Cahn avrei già avviato nei confronti di coinzh e dello stesso forum....qualche moderatore dovrebbe intervenire a salvaguardia, credo... Comunque complimenti a coinzh che continua imperterrito nella sua opera di svuotamento delle sue scarpe dai vari sassolini.... Oltretutto deve essere uno sfigato di primo ordine, i falsi li becca quasi tutti lui....oppure son tutte parabole pro domo sua?....si accettano scommesse.2 punti
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Ragazzi, questo è un forum di numismatica, non vedo come possa essere inerente, all'interno questa discussione, come Cahn usasse vendere i suoi vasi (nulla hanno a che vedere con le monete). @@coinzh , continui a portare argomentazioni per sentito dire (un commerciante mi ha detto..., un amico fidato..., e così via) e non vi è quasi mai nulla di ciò che posti che abbia un fine informativo, bensì solo polemico e di critica nei confronti di ogni commerciante. Questo è un forum di numismatica, all'interno di esso si parla di tutto, anche dei commercianti, ma non solo di questo. Cerchiamo di rimanere on-topic, in questo caso si sta parlando di monete, non di vasi e nemmeno di come Cahn, per "sentito dire" da qualcuno, cercasse di frodare le persone (tutto per altro da dimostrare). Basta polemiche per favore ;)2 punti
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Aggliungo: pronuncia diversa anche per i dittonghi: leggiamo AE come E, mentre allora si leggeva proprio AE. Quindi CAESAR non era CESAR, ma KAESAR. Davvero incredibile l'assonanza con il tedesco Kaiser, senza dubbio derivato dal latino (e conservato latino).Il latino che studiamo oggi è quello derivato dalla patristica. Se uno lo parlasse bene, sarebbe capito da Sant'Agostino o Sant'Ambrogio. Certo non da Cesare o Cicerone.2 punti
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Di opportunisti in questi anni sul forum ne sono passati a bizzeffe, ma purtroppo è sempre difficile accusare. Speriamo che invece si tratti di qualcuno che inizi a partecipare attivamente ( :rolleyes: ). In ogni caso, se si trattasse dell'ennesimo irriconoscente approfittatore, cosa volete che ottenga dall'informazione ricevuta ? Se è un privato troverà da Paperoga lo stesso muro di gomma che hanno trovato ultimamente altri acquirenti, se si tratta di un commerciante e ha bisogno di venire qui a reperire certe informazioni significa che è un broccaccio da quattro soldi e non combinerà niente lo stesso ;)2 punti
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Non vorrei essere frainteso, davvero, ma queste meteore a me non sono mai piaciute: 1 messaggio, ottengono ciò che vogliono e poi spariscono..... L'esperienza insegna....... Per quanto mi concerne, non gli avrei trasmesso assolutamente nessuna informazione..... Troppo facile..... :nea:2 punti
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Buona sera e auguri di buona Pasqua. Io ho iniziato a collezionare monete da poco. Ne ho trovata una in treno di Vittorio Emanuele III, sotto un sedile , 20 centesimi del 1918 esagono,dopo aver consultato internet pagina dopo pagina ne sono rimasto talmente coinvolto da aver deciso di avviare una collezione e di iniziare a studiare le monete.2 punti
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Finalmente !!! Dopo oltre 4 anni di ricerca è arrivato in collezione questo tanto desiderato 10 Tornesi. Con esso termino la serie dei 10 tornesi (manca solo il 3° tipo di Ferdinando II) La trattativa con il commerciante che me l'ha venduto è stata lunga e faticosa, ma alla fine con un ottimo compromesso credo di aver portato a casa una bella monetona. La desideravo cosi, bella al punto giusto senza andare a cercare la perfezione e puntando ad un gradino leggermente più alto rispetto a quello che normalmente si vede in giro. Sono felice di condividere con voi questa moneta e spero che la foto sia venuta bene per poterla valutare come si deve. Saluto l'amico @@UmbertoI che ha già visto la moneta (in foto fatte di fretta) e che mi invitava a fargli delle foto migliori. Ringrazio tutti quelli che vorrano intervenire1 punto
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Ciao a tutti gli amici e utenti di questa sezione. .. Volevo augurarvi Buona Pasqua e mandarvi un saluto di cuire... Roberto1 punto
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era li da almeno 25 anni sotto un mucchio di scartoffie 20 cent errore di stampa. non mi ricordavo di averlo. mi sono sentito come un archeologo che dissotterra un reperto.1 punto
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Certo, le "celtiche" sono considerate, quanto meno in Italia, monete "poco conosciute". Può darsi che sia così. Ma può darsi anche che non lo sia. Certo é che se alcune serie preromane europee non sono ben conosciute a livello collezionistico nel Belpaese (ed in questo non c'é nulla di strano, visto che si tratta per lo più di specie "esotiche", esteticamente poco appetibili, mentre il panorama italico é già di per sé enormemente ampio e ricco) ciò non vuol dire che non lo siano in assoluto. Ma soprattutto ciò non legittima gli operatori commerciali nel settore nel proporre le poche monete usualmente a catalogo sotto descrizioni folkloristiche, se va bene, se non decisamente tendenziose. Da un operatore commerciale ci si attenderebbe un approccio professionale. Purtroppo, quando si tratta di "celtiche" non é sempre il caso. Anche, in Italia, lo é raramente. Un esempio, non esaustivo, sia ben chiaro, ma ben rappresentativo, tratto dalla recente E-Auction di Art Coins Roma numero 23. Sia detto per inciso che, se non ricordo male, Art Coins Roma si era distinta, qualche tempo fa, per la proposizione di alcuni falsoni padani decisamente pittoreschi. Questa volta (quanto meno per la maggior parte della monete proposte, fortunatamente) non si tratta di falsi. Non so se colui che cura oggi queste monetazioni per ACR sia la stessa persona, ma il livello di approssimazione e dilettantismo (a voler esser buoni) é lo stesso. Ma veniamo ai pezzi, e, soprattutto, a come vengono proposti. Certo, una moneta definita "molto rara", venduta a 29 Euro... Il problema é che l'unica cosa più o meno "corretta" é il prezzo di acquisto. Per il resto la descrizione é solo un'accozzaglia di fesserie: la moneta non é altro che un comunissimo potin dei Senoni, probabilmente uno dei più comuni potin gallici. Il "leone" al rovescio poi... chissà dove l'hanno letto. Ah già, sul "Van Ardsel" (SIC), n.154.9. Certo che bisogna essere particolarmente dotati per classificarla in questo modo, visto che il Van Ardsell non propone alcuna immagine di questa moneta, non fa cenno al leone e si limita a dare questa descrizione: 154 - 09 Kentish Uncertain ca. 30 50 B.C. ER Bronze Unit 11 mm Earliest Record: Allen, 1960 OBV: Head right Identifying points: 1) too poorly preserved to identify REV: Uncertain animal left Identifying points: 1) pellets in field around animal CLASSIFICATION: None NOTES: Possibly an earlier import from Gaul. Not illustrated. Bah... Una "unità" (?) dei Cantiaci? "Molto rara"? :D Per favore, se non siamo avvezzi ai potin cerchiamo almeno di dedicare un po' più di tempo alla bibliografia. Ma in effetti sembrerebbe che presso ACR la bibliografia per le celtiche sia estremamente limitata. Al di là di qualche rara incursione presso altri testi pare che la bibbia dell'anonimo classificatore di celtiche di ACR sia una sola: il primo volume del catalogo delle collezioni del Kunsthistorischen Museum di Vienna curato dal Dembski. Ed in effetti é il Dembski (abbreviato in KMW) che viene di norma invocato. Sia ben chiaro, la collezione di Vienna é estremamente ricca, ed il catalogo del Dembski é importante, soprattutto per le celtiche centroeuropee e danubiane. Ma classificare delle celtiche di Gallia (che nelle collezioni viennesi sono marginalmente rappresentate) utilizzando il Dembski... Bah... Se non si ha voglia di studiare, e ci si vuole limitare ai cataloghi di collezioni, le alternative più appropriate non mancano di sicuro. Eppure ACR come riferimenti per queste tre monete della Gallia propone il Dembski... Tutte e tre vengono attribuite ad Edui o Lingoni, e classificate nello stesso modo, con gli stessi riferimenti, o quasi. Anzi le monete di cui ai lotti 2 e 3, diversamente dal 4, sono dichiarate "rare" (perché? lo dice il Dembski? Non mi pare proprio). Se il potin dei Senoni (lotto 1) visto prima é uno dei potins più comuni, i quinari Kaletedou (quali il n.2 ed il n.3) sono senz'altro in assoluto le monete d'argento più comuni nell'ambito delle emissioni della Gallia Comata. Sono talmente tante, e tanto diffuse, che si ipotizza che siano esistiti una pluralità di centri d'emissione. Il lotto 4 viene classificato come il 2 ed il 3, solo viene esteso il range dei riferimenti a tutti i Kaletedou presenti nelle collezioni viennesi (per la verità anche oltre: il 427 é un Buschelquinare che non ha nulla a che vedere), e ci viene risparmiato l'epiteto di "raro". In effetti si tratta al contrario di una moneta decisamante meno comune dei quinari Kaletedou, e che con questi ultimi ha ben poco a che spartire: é un cosiddetto "denier au chevalier" della Valle del Rodano, attribuito agli Allobrogi. Ma sul Dembski non c'é... Peccato. Il potin dei Remi (lotto 5) viene classificato anche lui sulla base delle collezioni viennesi, peccato, ma, in generale, non c'é molto da dire. Tranne che... il dritto viene descritto come "figura che corre verso d., tiene torcia e lancia". Torcia??? Quale torcia? Evidentemente chi ha compilato la scheda, oltre che tradurre approssimativamente, ignora la differenza tra un torques ed una torcia... Eppure sono oggetti abbastanza diversi. Mah...1 punto
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Credo che dovresti fornire peso e misure. D.M.Metcalf suddivide questa tipologia denominata Follis anonimi in tre classi A2-A2-A3 La classe A1 Coniata durante il regno di Giovanni Tzimisces dovrebbe pesare intorno ai 7 g. La classe A2 coniata durante il regno di Basilio II e Costantino VIII ha un peso variabile da 15 a 20 g. frequentemente la moneta raggiunge i 36 mm. Sovente, come nel tuo caso, sopra la prima parola del rovescio e sotto l'ultima parola ci sono lettere con ornamenti vari. La classe A3 risalente agli aultimi anni di regno di Basilio II e principalmente al regno di Costantino VIII presenta un peso intermedio tra la classi precedenti di circa 9/10 g. La diminuizione di peso avverrebbe intorno al 1020. Philippe Grierson non distingue sul suo catalogo di Dumbartin Oaks le due classi A2 ed A3 e posticipa il termine della coniazione di questi folles anonimi al regno di Michele IV. che intodurrà la classe anonima B con la croce sul rovescio1 punto
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Si puo' quasi che la zecca di Roma abbia lavorato ininterrottamente Dopo la caduta dell'impero ( demarcazione degli storici non perche' il popolo si accorse del cambio di denominazione ) sibprodussero le bellissime emissioni dei sovrani goti ( una su tutte il follis da 40 nummi di Teodato) Indi le emissioni dei sovrani bizantini (come quelle splendide di Giustiniano Poi la serie di bizantine papali , sono rare in se' ma sono molte come emissioni ( quella di Sergio e' solo una delle tante) Poi iniziano con Adriano I i denari cosiddetti , in letteratura, antiquiores ( sogno di molto collezionisti) Poi la grande cesura che riprende con le emissioni indicate da Adolfos si Pietro di Vico e con quelle molto interessanti del Senato Romano Per proseguire in pratica ininterrottamente fino ai giorni nostri...1 punto
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Salve. Per iniziare, mi sento in dovere di ringraziare sentitamente tutti per i loro messaggi riguardanti il mio articolo sulle emissioni di Carlo V e Giovanna d'Aragona. Mi scuso se passo a rispondere solo adesso in questa discussione, chiedendo venia per il mio non voluto ritardo. Passo subito a rispondere al quesito posto da @@francesco77 prendendo atto anche delle considerazioni che sono già state espresse in questa sede. La richiesta di Francesco mi sembra peraltro molto interessante e potrebbe fornire un ulteriore spunto di ricerca per le particolari serie monetali che furono emesse in questo periodo per i sovrani spagnoli. Vorrei far notare un particolare: le monete d'oro di zecche spagnole che ho pubblicato a pag. 15, figg. 2, 3, 4 presentano, nelle legende di D/, il nome della regina Giovanna che precede sempre quello di Carlo, mentre i busti dei sue personaggi sono variamente disposti, nel senso che, nell'esemplare in fig. 3, è il profilo di Giovanna a fronteggiare quello di Carlo, mentre nel doppio ducato in fig. 4 accade esattamente il contrario. Queste due emissioni, come ho avuto modo di spiegare nel corso dell'articolo e come giustamente ha qui sottolineato il buon @@Layer1986, furono protagoniste, a partire dal 1520, del disegno politico di Carlo V per il suo riconoscimento da parte dei Comuneros in rivolta. In questo caso, dunque, sia il nome che il ritratto di Giovanna appaiono sulle monete in qualità di "garante" del potere che Carlo stava acquisendo in Spagna, dove era la madre Giovanna ad essere riconosciuta legittima erede. La serie enea napoletana si data, invece, in un lasso temporale immediatamente precedente alla rivolta dei Comuneros spagnoli (1516 - 1519) quando cioè Carlo aveva bisogno della figura della madre per instaurare un proprio dominio, anche nelle province dell'Impero spagnolo e dunque soprattutto a Napoli. Venendo al punto focale della questione, io penso che l'ordine secondo cui furono disposti i nomi, ovvero prima quello di Giovanna e poi quello di Carlo sia sulle emissioni napoletane che su quelle spagnole, ha la sola funzione, se ammettiamo il caso che essi siano stati disposti in tal modo volontariamente, come penso sia avvenuto, di legittimare le pretese di Carlo V sulla Spagna, adoperando la figura della madre, e di conseguenza il prestigio di cui godeva presso gli spagnoli, come "copertura" per la sua autorità regia. Concordo quindi con quanto detto altresì dal già menzionato Layer, ovvero che le zecche coloniali spagnole del Nuovo Mondo non coniarono moneta prima del 1535 ed infatti, nella didascalia che ho scritto per la fig. 5 (mezzo real d'argento della zecca di Città del Messico) affermo che tale moneta fu battuta negli anni Trenta del Cinquecento e che essa fu tra le prime coniazioni della zecca cittadina. In questo caso le lettere che costituiscono le iniziali di Giovanna e Carlo sono disposte in ordine mutato, ovvero con la K di Carlo prima della I di Giovanna. Anche nella legenda di D/, infatti, il nome di Carlo precede quello di sua madre, dimostrando come gli equilibri politici erano già mutati dopo la fine della rivolta dei Comuneros (1520 - 1525) di appena quindici anni prima: l'autorità di Carlo V nei Paesi sottoposti al governo spagnolo era più salda, nonostante tutto, però, il sovrano asburgico decise di non correre rischi e di intraprendere anche nelle Americhe lo stesso motivo di legittimazione che aveva usato in Europa, adoperando sempre il prestigio della madre come "copertura". Questa volta, però, come abbiamo detto, l'autorità di Carlo si era rafforzata e ciò gli permise di "scavalcare" la madre che aveva in questo modo esaurito il suo ruolo politico e si apprestava a cadere nell'oblio. Un grazie particolare va dunque a Francesco che mi ha permesso così di ampliare anche qui sul Forum un discorso che avevo concepito come breve nota di approfondimento. A lui vanno altresì i miei più sinceri complimenti per l'ottima ricerca che ha condotto nel presentare l'interessantissima decorazione borbonica protagonista del suo lavoro, avvincente come sempre. Colgo l'occasione per augurare a tutti gli utenti del Forum una buona Pasqua. :)1 punto
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Auguri di buona pasqua a tutti,ovviamente non voglio scavalcare profausto ma provo a dare un mio parere,direi piombino per via dello scudo ovale che sembrerebbe quello dei ludovisi,se profausto o qualcun'altro conferma ,prova a riesumare la discussione sulla zecca di piombino e chiedi un parere al dott. Giannoni massimo esperto su questa monetazione,auguri di nuovo e buona serata.1 punto
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Buona Pasqua :) Le monete sono le stesse del link che avevo già inserito nel precedente post. Le rimetto di seguito: In verità c'era pure questo gettone: Da bambino a lungo ho creduto che fosse una vera moneta, quando seppi che era un semplice gettone ci rimasi veramente male...1 punto
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@@nando12 prima mi dici che vuoi le foto e non le chiacchiere , poi mi dici che voglio creare problemi ed ora mi dici che ero pronto a fare polemica ? .... birbone che altro non sei ....e daje nò , dai su , ridi che è gratis :D1 punto
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un pezzo che genera solo ammirazione ed una genuina e costruttiva invidia! complimenti. un saluto.1 punto
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un pezzo (per usare un aggettivo già apparso nella discussione) magnifico, veramente da esserne orgogliosi.1 punto
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Forse è lei che non ha capito cosa ha realmente scritto...il che mi da parecchio da pensare sulla reale paternità dei contenuti. Checche ne dica, e lei che ha legato il concetto di etica , LA SUA ETICA PRECISIAMO , alla componente economica della questione, sorvolando sul fatto che l'etica, come tutte le questioni morali o di principio, esulano dal valore venale dell'oggetto in questione.evidentemente la sua etica e la sua morale hanno un prezzo ben definito, se fa questo distinguo, quindi, si potrebbe, per usare un sillogismo, argomentare che ogni uomo ha la sua etica, coinzh è un uomo, coinzh ha la sua etica, coinzh lega l'etica al prezzo di vendita ,ergo coinzh, e la sua etica, sono in vendita. Ancora congratulazioni per il fulgido esempio di statura morale che ci ha di nuovo dispensato. Quanto all esigere due contestazioni scritte e non un semplìce sentito dire, è presto spiegato: intanto questo modus operandi è la prassi legale in qualsiasi caso di contestazione di una certificazione o di una perizia da parte di un qualsiasi professionista in qualsiasi disciplina.. Secondo, se mi consente, dato che io quello che opino lo metto nero su bianco nel momento in cui rilascio una fattura e relativa certificazione allegata, pretendo, a Termini di legge e sempre per deontologia professionale, che chi vuole contestare quel che ho dichiarato, lo faccia assumendosi , altrettanto nero su bianco, le sue responsabilità. Il sentito dire, o il " me l'ha detto caio" non contano assolutamente nulla....verba volant, scripta manent....è pieno di esperti della domenica che però per scritto non mettono nulla...sono forse da tenere in Considerazione? No, assolutamente no.1 punto
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Per dare un'idea di quello che era il latino del I-II secolo date un'occhiata a questo frammento dalle carte di Vindolandia. Siamo sul Vallo Adriano, al momento della sua costruzione. La lettera è della moglie del comandante di Vindolanda alla moglie di un collega del marito. E' un semplice invito alla festa di compleanno scritto da una donna di buona cultura (probabilmente il marito apparteneva all'ordine equestre). Come vedete anche persone discretamente acculturate non si destreggiano: la lettera appare incomprensibile e per "tradurla" in latino volgare servono specialisti. Occorre almeno sapere che esiste il problema per intuire anche certe scelte "numismatiche. Questa, comunque, la volgarizzazione latina del frammento che posto: http://vindolanda.csad.ox.ac.uk/4DLink2/4DACTION/WebRequestTablet?thisLeafNum=1&searchTerm=118-573&searchType=number&searchField=TVII&thisListPosition=174&displayImage=1&displayLatin=1&displayEnglish=11 punto
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Io ho quasi 19 anni , da 4 sono indentro alla numismatica. un paio di anni fa ho acquistato un 10 lire 1937 di San Marino , uno dei miei primi "pezzi". Allora con il commerciante , presi il pezzo valutato da lui SPL+ e mi fece un ottimo prezzo. Oggi , fatti un po gli occhi e l'esperienza quella moneta la valuto BB+ / mSPL , e pertanto mi fu fatto all'incirca il prezzo di catalogo ( quindi un pochino alto rispetto il valore di mercato) sulla conservazione reale del pezzo. Quello che ho imparato è di osservare le monete con la massima attenzione , avendo in mente un modello FDC , conoscendo pertanto bene la moneta trattata. Infatti ho sempre potuto osservare che i 10 Lire di San Marino tendono ad evidenziare usure , anche lievi , in prossimità delle mani di sant'Agata e dei capelli al di sopra della fronte, mentre negli altri punti è più difficile osservare rilievi consumati, a meno di conservazioni quasi sotto il BB. Ho inoltre affinato un poco la mia concezione delle singole conervazioni BB, SPL e ecc... , anche se ho visto che comunque la cosa cambia molto soggettivamente nelle sfumature!. Non sono stati necessari 20 anni di vita , anche probabilmente grazie al forum e alle possibilità che offre ; avessi avuto quest'età negli anni 70' ...... immagino che le cose sarebbero andate un po diversamente!. vi allego un paio di foto (una non mi ci stava con la quota) , con un paio di monete prese dal sito di Moruzzi e la mia. ovviamente le foto del catalogo appaiono perfette , non so se vengano un poco ritoccate , nelle mia invece sono visibili anche i microsegni, più difficili da osservare a occhio nudo.1 punto
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@@nando12 ma vuoi per una VOLTA cominciare ad osservare le monete senza fare i paragoni ? . Le monete non si paragonano , o si conoscono o non si conoscono . Sono cento volte che te lo ripeto e ripetiamo , sembra o credo che tu non voglia capirlo , ed allora questa è la centounesima : se non sei sicuro di ciò che dici , NON dirlo . Senza rancore , buona pasqua .1 punto
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@@Ciprios ardua pretesa , evidenziare ciò che non c'è :) , buona pasqua .1 punto
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Ragazzi, cortesemente, stiamo sull'argomento Segesta/bronzi.... grazie, Buone Feste! skuby1 punto
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Ho notato anche io. Non si capisce perché non vengono visualizzate. Da quando sono stati introdotti i tag, come ha fatto notare @@Rex Neap, il forum non funziona bene e non filtra nel modo dovuto. Inoltre con la App non funziona proprio... E non si sa quando verrà aggiornata, nonostante sia a pagamento. Spero presto si risolva questa incresciosa situazione.1 punto
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Aggiungo li link del museo di Santa Giulia di Brescia anche se non è propriamente un Museo archeologico ma il Museo della città che però contiene capolavori come la vittoria alata o le Domus romane dell'Ortaglia http://www.bresciamusei.com/nsantagiulia.asp?nm=10&t=I+capolavori%2E+La+Vittoria+alata1 punto
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Tanti auguri di buona Pasqua a tutto il forum.1 punto
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Ho trovato un altro esemplare del raro tetradramma con la tartaruga in esergo che avevo postato qui (# 2201) http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-89 Macedon Empire, Alexander III the Great (336-23 BC), tetradrachm after c. 330 BC, mint Aegina (?). Obv. head of Heracles with lion skin r. Rev. Zeus with eagle and sceptre enthroned to l., in the fields and below throne mint and mint master signs. SNG FM Leake and General coll. 2182; Price 851. © Fitzwilliam Museum. La novità rispetto al precedente è che qui è ben evidente sotto il trono la sigla P del mastro di zecca, probabilmente quella di Egina. Visto che è quasi mezzanotte, l’occasione per un augurio di Buona P(asqua) a tutti. apollonia1 punto
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cerco di risponderti in ordine alle tue domande: si, penso sia possibile ma non ne ho la certezza. ipotizzo che l' importante evento sia stato celebrato con un' emissione massiccia di questi testoni ( il pontificato dell' Aldobrandini si concluse nel 1605 ). il motivo poi perche' sul mercato mumismatico non sia una moneta di facilissima reperibilita' puo' essere ricondotto a ritiri e/o fusioni successive o altro ancora. si, penso ai testoni di suoi successori come Paolo V e Urbano VIII e al predecessore Gregorio XIII. tra i loro numerossimi tipi di testoni molti simili nei soggetti del D/ e del R/ hanno coniazioni differenti. non lo so, ti posso solo dire che da quando iniziai io a collezionare nei primi anni 2000 e fino a non oltre il 2010 l' attribuzione piu' frequente era zecca di Ferrara, poi venne sempre piu' spesso indicata la zecca di Roma.1 punto
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buonasera, nel mio caso la scintilla è scattata gradualmente all'incirca 5 anni fa, mettendo da parte gli € che trovavo in giro, poi da 1 anno a questa parte dopo che mi sono iscritto qui sul forum, ho incominciato a interessarmi seriamente di monete e pian piano ho allargato la mia collezione ad altre monetazioni :)1 punto
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la terza è Anchialus Tracia Maximinus I classificata Varbanov ed. Inglese numero 521. AΓXIAΛEωN.1 punto
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Questo mi fa pensare ad un fatto dei primi anni '80 (ero già maggiorenne :D). Un collega mi vide mentre riponevo con cura due pezzi del 200 lire FAO del 1981 in fior di conio (provenivano da un rotolino integro della zecca), erano usciti in circolazione da qualche mese. Mi chiese che cosa collezionavo come monete perchè lui era un GRANDE Numismatico (parole sue). Contento di aver trovato un'altra persona che collezionava monete e con cui avrei potuto condividere qualche esperienza (già spulciavo ciotole, sicuramente avrei potuto imparare qualcosa), gli rispondo che ero appassionato di monete estere e qualcosa di italiano, monete destinate alla comune circolazione ma rappresentative di tanta storia sui vari popoli della terra, che mi affascinavano, una vera passione ecc. ecc. Guardandomi dall'alto in basso (forse meglio dire dall'altissimo al bassisimo), mi disse che possedeva ben 10 sterline d'oro (null'altro). Gli domandai se in queste 10 monete vi erano rappresentati vari sovrani del Regno Unito, varie tipologie, annate diverse... mi rispose che erano del 1978-79 (praticamente le aveva comprate da poco) e che non aveva importanza, erano rarissime, erano tutte d'oro! Pensai al fiato sprecato... forse mi fece quella domanda perchè le 200 lire nuove di zecca e luccicanti sembravano d'oro.. GRANDE Numismatico... che tristezza... e che pena! (vorrei aggiungere anche "che schifo!", ma è meglio non esprimersi così) dimenticavo... la scintilla: http://www.lamoneta.it/topic/132792-la-moneta-in-collezione-da-più-tempo/#entry15131871 punto
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Un 1900 1-krone da immaginando il Principato di Liechtenstein di eccezionalmente lunga regnante principe Johann II. Colpito a Vienna del .835 d'argento, pesa 5 grammi, e 23 mm di diametro, questa corona 1900 è—nel suo tessuto fisico—identico a 1-corona e 1-korona contemporaneo Impero austro-ungarico. Valuta del Liechtenstein, che era legato al suo vicino di casa Austria-Hungary negli anni prima di Guerra Mondiale I, aveva quel link rotto dalle incertezze del dopoguerra. Invece, Liechtenstein forgiato valuta e legami commerciali con il suo vicino, Svizzera. Una nuova moneta, il frank, legato alla Svizzera Franco nel 1920, è stato emesso in inizio di forma di moneta con monete datati 1924, and this 1900 1-krone type, although identical in weight and fineness to the Swiss 1-franc as well as the previous Austro-Hungarian corona/koruna, was nevertheless retired in August, 1920. Come monete in circolazione, sia questa corona e il successivo frank erano di breve durate. Il franco svizzero ha fatto il moneta-lavoro giornaliero in Liechtenstein per molti decenni. :) v. ------------------------------------------------------ A 1900 1-krone from Liechtenstein picturing the Principality’s exceptionally long-reigning Prince Johann II. Struck in Vienna of .835 silver, weighing 5 grams, and 23 mm in diameter, this 1900 krone is—in its physical fabric—identical to the 1-corona and the 1-korona of contemporary Austria-Hungary. Liechtenstein’s currency, which was tied to its neighbor Austria-Hungary in the years before WWI, had that link broken by the uncertainties of the postwar. Instead, Liechtenstein forged currency and trade ties with its other neighbor, Switzerland. A new currency, the frank, linked to the Swiss franc in 1920, was issued in coin form beginning with coins dated 1924, and this 1900 1-krone type, although identical in weight and fineness to the Swiss 1-franc as well as the previous Austro-Hungarian corona/koruna, was nevertheless retired in August, 1920. As circulating currencies, both this krone and the later frank were short-lived. The Swiss franc has done the day-to-day coin-work in Liechtenstein for many decades now. :) v.1 punto
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Un ringraziamento sentito da parte nostra anche alla NIP che ha donato per l'occasione per i giovani di questa iniziativa 5 copie del libro " Le monete di Casa Savoia della Collezione Margherita Nugent ", libro tra l'altro altamente pregevole per i contenuti, e che 5 giovani sabato hanno potuto ritirare.1 punto
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Interessante capire con quale criterio venne all'epoca indicato su alcune monete (tra cui quelle napoletane) la I di Giovanna e la C di Carlo mentre in quelle coniate a Città del Messico la C di Carlo precede l'iniziale della madre. Secondo voi c'è una spiegazione? :help: :help:1 punto
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A Reggio Emilia le coniazioni iniziarono in seguito alla concessione rilasciata l’11 settembre del 1232 dall’imperatore Federico II a Nicolò Maltraversi, Vescovo di Reggio Emilia dal 1230 al 1243. Vista la crescente richiesta di moneta, nel 1233 la zecca cittadina aprì i battenti, iniziando l’emissione di moneta grossa di buon argento (860 °/00 ) e moneta piccola; il grosso aveva valore pari a 12 volte il piccolo. Tale monetazione doveva avere a riferimento la moneta circolante nelle altre città emiliane: Bologna, Parma, Ferrara (Modena seguì Reggio aprendo la propria zecca nel 1242, il grosso di Modena presentava un fino pari a 880 °/00; il grosso bolognese presentava un fino pari a 864 °/00 e peso pari a 1,4 grammi); allo scopo di salvaguardare i reciproci scambi Ferrara, Bologna, Parma e Reggio sottoscrissero un accordo che portò alla creazione nell’Emilia orientale di un’ampia area con buona omogeneità monetaria. Il verso (ex asta Varesi) il dritto I pesi del grosso reggiano riportati dal CNI presentano fluttuazioni da 1,11 a 1,41 grammi con un massimo di 1,96 grammi Il grosso di Reggio Emilia fu sempre ben accetto tanto che la sua produzione proseguì ben oltre la morte del Vescovo Nicolò Maltraversi. Reggio Emilia proporrà una nuova versione del grosso solo dal 1293 con Azzo d’Este. Ma il grosso ed il piccolo a nome del vescovo Nicolò Maltraversi furono solo le seconde “prime monete” di Reggio…..in effetti a Reggio vi fu un’altra prima emissione, attorno al 760 a nome di Desiderio, re dei longobardi. Si tratta di un tremisse conosciuto in unico esemplare coniato con caratteristiche identiche ai tremissi coniati anche a Lucca, Milano, Pavia, Piacenza, Pisa, Treviso, Vercelli e Vicenza. Resta da chiarire se questa moneta fosse il prodotto di una zecca itinerante o…? Questa moneta, oggi conservata ai civici musei di Reggio Emilia, venne rinvenuta da Flavio Tirelli, un appassionato locale, che la trovò fra le sabbie scartate da un’idrovora sul Po. il dritto il verso un saluto Mario1 punto
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Secondo Angelo Finetti, con il quale concordo pienamente (ma non solo io), la prima moneta emessa dal Senato Romano fu il provisino a titolatura Pietro II di Vico, Prefetto di Roma dal 1186. Lo studioso giunse a questa conclusione basandosi su un’attenta critica storica del periodo e un’analisi di ordine stilistico del tipo. E’ una fedele imitazione del denaro di Provins di Enrico II del quale mantiene la Y fra due mezzelune rovesciate, numero e forma dei denti del pettine, simboli agli angoli della croce, modulo, taglio dei caratteri epigrafici. D\ PETRVS DEI GRATIA croce patente: 1° bisante, 2° omega, 3° alfa, 4° bisante R\ PREFECTVS . VRBIS pettine a 12 denti dritti sormontato da Y fra due mezzelune. Diam. mm. 19,5; peso g 0,97; tondello circolare Chiedo scusa, non posto l’immagine per il semplice fatto che ne esiste un unico esemplare noto della ex collezione Muntoni (poi lotto n° 31 dell’Asta della ditta Montenapoleone di Milano 1 Marzo 1984) e non è più rintracciabile. Tutto ciò è importante perché la datazione proposta revisiona la letteratura trascorsa. Cari saluti e complimenti per la discussione ;)1 punto
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Su questa moneta siamo passati dal BB+ al qFDC. Chi legge e magari tenta di imparare qualcosa, magari non è proprio uno ferratissimo o semplicemente alle prime armi, cosa ne può capire di questo marengo? Quando si pesa una moneta sarebbe bene, prima di scrivere, fare una lettura attenta di tutti gli elementi che possono portare ad esprimere un giudizio quanto più vicino alla realtà di quello che si osserva. Non che io sia uno ferratissimo, ma nel dubbio mi astengo o quantomeno, ne discuto prima con gli amici e poi eventualmente scrivo. Questo marengo ha dei rilievi ottimi un ottimo lustro, qualche minimo segnetto di contatto, cosa se ne deduce? Minimo è SPL/FDC, in mano la moneta potrebbe essere tranquillamente un qFDC, vista la difficoltà che abbiamo tutti nel fotografare le monete in oro e a farle rendere ad massimo. Renato1 punto
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