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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/01/15 in tutte le aree
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La singolarità delle risse verbali (in verità e grazie a Dio, ben poche) che si riscontrano nel forum è costituita dal lento arroventarsi degli animi; sono delle bombe ad orologeria. Normalmente l'algoritmo è questo. Primo Tempo Cippa Lippa: amici, cosa ne pensate di questa moneta, arriva al FDC ? Pinco Panco: perdonami, ma a mio modesto parere non supera il MB. Cippa Lippa: scusami, rispetto la tua opinione, ma come fai a dire tutto questo ? Pinco Panco: guarda questa che ti posto adesso, caro amico,questa sì che è un FDC. Piccolo Principe: ma dai Pinco Panco, sulla tua c'è un colpetto ad ore 11,35 ! Pinco Panco: è la foto che è venuta male, in mano è tutta un'altra cosa ... Secondo Tempo (si inizia) Piccolo Principe: allora fai le foto per bene prima di postare le monete ! Pinco Panco: guarda che la foto è quella che accompagna la perizia del grande Andromuro Gastiota. Cippa Lippa: Il grande Andromuro Gastiota è un cretino che una volta ha preso un 20 lire del 1972 per un aureo (messaggio modificato alle ore 02,35). Terzo Tempo (arrivano le botte) Andromuro Gastiota: Cippa Lippa, io ti denuncio per diffamazione (il messaggio è delle ore 02,25: prima della modifica del precedente messaggio di Cippa Lippa), è stato un operaio della Zecca che, per errore, ha coniato il 20 lire del 1972 utilizzando un aureo. Cippa Lippa: Andromuro, io sarò condannato per diffamazione ma tu un cretino sei ed un cretino rimani. Pinco Panco: Andromuro Gastiota, ma lo stato di conservazione della moneta lo confermi o no ? Andromuro Gastiota: Pinco Panco, soltanto un imbecille come te non sa che lo stato di conservazione è soggettivo. Pinco Panco: Andromuro, ma allora sei proprio un cretino, ha ragione Cippa Lippa, sei sempre tu il soggetto che l'ha periziata; che centra il soggettivo. Cippa Lippa: Pinco Panco è inutile che mi dai ragione, sei sempre un cretino ! Infernoso: secondo me, la moneta di Pinco Panco è falsa, lo dice chiaramente il bordo arrotondato. Andromuro Gastiota: maledetto Infernoso, sei tu che l'hai venduta a me prima che io la vendessi a Pinco Panco. Infernoso: Andromuro, io ti denuncio per calunnia ... Spaccacapellinquattro: ma che calunnia, mica ti ha denunciato alle forze dell'ordine, semmai è diffamazione a mezzo stampa ... Spaccacapellinotto: a mezzo stampa ... spaccacapellinquattro sei un cretino come Andromuro Gastiota. Cippa Lippa: ma la moneta non era di Pinco Panco ?; Infernoso: quale moneta brutto scemo ! Piccolo Principe: ma Andromuro Gastiota non è morto sette anni fa ? Spaccacapelliinquattro: l'hanno ucciso ? Moneta (n.b.: non è un altro collezionista, è proprio la moneta di Cippa Lippa a scrivere sul forum): mannaggia a me, in che mani so' capitata ! Aureo (è la moneta riconiata): 20 lire del 1972 ? Ecco perchè c'avevo quel mal di testa !6 punti
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Io sono già super-contento di tornare a leggerLa @@picchio. Come si dice quando qualcuno se ne va: "Da oggi siamo tutti un po' più soli"; il Suo ritorno nel Forum, che mi auguro permanente, e che saluto con grandissimo piacere, mi fa dire "Da oggi siamo tutti un po' meno soli" :good:5 punti
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quasi dimenticavo di postare la monetina che ho acquistato al convegno...come buon evento... Imperatore: Gallieno tipologia:Ae antoniniano D/ GALLIENVS AVG R/ BON EVEN AVG ex. MT zecca: Mediolanum 264-265 d.c5 punti
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1899 - Straits Settlements , 20 cents, Victoria Queen. km 12, argento 800.4 punti
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Ho notato con grande rincrescimento un lento ma inesorabile aumento di discussioni che sfociano in sterili ed inutili polemiche, travisando completamente lo scopo di questo Foum, che e' (o dovrebbe essere) solo quello di favorire la diffusione della nostra comune passione. Non mi riferisco assolutamente a nessun particolare episodio, cui invece preferirei dovermi riferire, perche' qualche scambio un po' sostenuto e' inevitabile tra migliaia di discussioni e di utenti. Vedo invece che anche discussioni del tutto civili a un certo punto degenerano senza apparente motivo. Io non sono ne' un Curatore ne' un Moderatore e quindi questa e' una considerazione che faccio a titolo del tutto personale, sperando di indurre a qualche riflessione in piu'. Lamoneta.it e' salito in pochi anni ai vertici dei Forum specialistici del mondo sia come numero di utenti che - obiettivamente - come livello culturale dei numerosissimi interventi che leggiamo e che debbono renderci orgogliosi, a mio parere, di farne parte. Facciamo che non diventi un luogo ove sfogare le nostre frustrazioni, sicuramente giustificate dalle situazioni personali, perché se ne snatura la finalità ultima, e si rischia di ridurlo a livello di altri blogs dove l'educazione e' un optional. Mi scuso in anticipo se queste riflessioni dovessero risultare sgradite a qualcuno, ma come direbbe Manzoni..."credete che non s'è fatto apposta" ;) Un saluto a tutti M3 punti
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:D auguri di buone feste di Pasqua a tutti...ecco da identificare ,e soppratuto admirare quest'opera di bronzo di 3 cm di alto......figurazione certenamente con gran interresse simbolico......3 punti
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Come ho avuto occasione di raccontare, raramente acquisto monete perché m'interessa studiarle, non possederle. Tuttavia di quando in quando succede che qualche monetina di modesto valore commerciale, o comunque restata al palo, m'incuriosisca al punto da acquistarla. E' quanto successo con questo nummetto molto particolare di Valentiniano III venduto su ebay GB come "barbaric coin", preso per 12 sterline (+4 di spedizione raccomandata) quasi un mese fa e che mi è arrivato giusto ieri. Non stupitevi per in tempi lunghi, ma per giungere sino all'isoletta patagonica dove vivo la posta deve fare un viaggio complicato, con ben due traghetti via mare. Eccola la monetina in questione: Il dritto non presenta ragioni di dubitare: è Valentiniano III, come vidi subito quando apparve nella baia. Ma il rovescio? Non è possibile, mi dissi, non può essere! Infatti la raffifurazione di un animale in una moneta del V secolo è qualcosa molto improprio, anacronistico. Appunto: qualcosa che non può essere Ma poi riflettei e mutai parere. E invece sì: può essere! Ciò che mi ha fatto mutare parere è Michele Asolati, o più esattamente una moneta da lui riportata su quell'eccellente libro antologico dal titolo PRAESTANTIA NVMMORVM che non può assolutamente mancare dalla scrivania di ogni studioso della monetazione della tarda romanità e barbarica. Infatti in un articolo di Michele nel quale si discute del ripostiglio libico (Il ripostiglio di Gargaresh (Tripoli, Libia) e i limiti orientali della circolazione della monetazione bronzea vandala nel Regnum Vandalorum, 2012) appare anche lì un nummo in nome di Valentiniano III con un rovescio "animalesco": Un quadrupede nel nummo di Asolati, un tonno nel mio. Ma il mio è molto più bello di quello illustrato da Michele e, soprattutto, al dritto si legge chiaramente l'inizio del nome di Valentiniano. Su questi nummi, spesso triangolareggianti, è da ormai vent'anni che litigo con Gianluca, il quale (sostenuto da Kent) li attribuisce a Roma, mentre io (sostenuto da Mostecky) li dò a Cartagine. Lasciando irrisolto il quesito se siano coniato sulle sponde del cinerino Tevere oppure dell'antica capitale punica, ciò che non è in discussione è il fatto che questi nummi siano in nome di Valentiniano III.3 punti
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3 punti
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foto rifatte, non ne sono entusiasta ma è il massimo che son riuscito ad ottenere!! :angel:3 punti
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Ciao a tutti. Non so che fine farà la mia collezione....ma non mi pongo neppure il problema del suo destino. Una delle poche certezze è che non andrà allo Stato, nè per donazione e nè per testamento. Non è la mia una presa di posizione preconcetta: è invece la risultante di una serie di riscontri concreti, (eccesso di burocrazia, incompetenza, diffuso menefreghismo, casi troppo frequenti di malafede, clientelismo, mutismo omertoso, ecc.) che a mio modesto avviso non rendono lo Stato (italiano) meritevole di essere destinatario dei sacrifici compiuti dal collezionista nel corso della sua vita. In buona sostanza, trovo che lo Stato (italiano) sia "indegno a succedere" rispetto alla nostra collezione. Detto ciò, quello che mi preme (e che faccio) è lasciare traccia precisa in un file di exel di ogni moneta acquistata: data di acquisto, prezzo, dove e da chi l'ho comprata ed eventuali documenti a corredo. A tutto questo aggiungo anche una foto fronte e retro e i dati ponderali e metrologici di ogni moneta Trattandosi di una raccolta che non si spinge al di sotto del 1700, tutto ciò può forse apparire persino eccessivo. E probabilmente lo è. Ma credo che la collezione lo meriti. Se poi non sarò io a rimetterla sul mercato ma dovessero essere "gli eredi", essi avranno modo di valutarne il valore e l'interesse e poi ne faranno ciò che vorranno. Di certo, nessuno troverà cartellini riportanti prezzi inferiori a quelli effettivi, come è accaduto alla vedova del racconto di antwvala, che poi è rimasta fregata. Non credo molto, invece, alla figura di un "erede culturale" della collezione....la cui esistenza dovrebbe presupporre un'empatia con il donante che non ho finora mai riscontrato. Saluti. Michele3 punti
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Bravo @@417sonia, è esattamente quello che era venuto in mente anche a me, ed avevo trovato anche una possibile spiegazione del successivo cambio con il tipo con la croce a triangolini. Lo Ziani come è noto introdusse un denaro di valore doppio rispetto al precedente denaro enriciano col S. Marco emesso anche da Vitale II Michiel (la cui moneta quindi non è affatto un bianco), per pareggiarlo in valore al contemporaneo denaro di Verona. Lo scopo era evidentemente quello di penetrare nel circuito delle monete veronesi, che allora dominavano il mercato veneto, anche nella stessa città di Venezia. Evidentemente però lo stile tradizionale con cui erano fatte le nuove monete di Venezia (croce e lettere con unico punzone), essendo diverso da quello delle veronesi, le rendeva facilmente riconoscibili e quindi ne limitava la possibilità di sostituirsi alle concorrenti. Ben presto, quindi, avrebbe deciso di cambiare l'aspetto delle sue monete, rendendolo pressoché identico a quello delle emissioni di Verona (forse grazie al 'furto' di un incisore attivo a Verona, chi lo sa?). L'idea mi sembrava buona, ma c'è un però: Brunetti e Kunz parlano di un denaro con questo stile tradizionale emesso anche a nome di Orio Malipiero. Se così, evidentemente non può trattarsi di un prototipo di tutta la serie dei denari veneziani di piede veronese, e quindi biosogna ritornare all'ipotesi del falso d'epoca (falso moderno no, perché mi sembra di ricordare di averne visto almeno uno con quella croce proveniente da uno scavo ufficiale, ma al momento non ricordo da quale località). Un caro saluto, Andreas3 punti
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min_ver proprio dopo aver avuto una discussione con Lei mi sono preso un lungo periodo di assenza. Ho riflettuto a lungo e sono tornato dalla "vacanza" per una discreta pressione che ho avuto dall'Amministratore e dal fatto che, come in tutto, se si accetta un ruolo, purtroppo, non si è più liberi di fare ciò che si vuole. Ho letto tutti gli interventi pertinenti alla Sua considerazione iniziale, e potrei riassumerli in una sola parola: "educazione". Quando l'educazione viene meno, il rispetto per l'opinione altrui, si passa rapidamente dalla prevaricazione a ciò che ne consegue. Il forum non è nulla di diverso dalla società che ci circonda, con l'aggravante dell'anonimato. E' un forum libero e tutti possono scrivere ciò che vogliono, sta nell'intelligenza di chi legge dare le giuste risposte, o comunque le più appropriate. Non sono i "ragazzini" a fare polemica, sono soggetti maturi ed il più delle volte colti, con una notevole opinione di loro stessi (gruppo nel quale non ho alcuna remora nell'inserirmi). Non credo in tutta onestà che questo atteggiamento sia destinato a migliorare, sarei già contento se non peggiorasse. Dopo qualche anno, nel bene o nel male, gli utenti li conosci ed ho fatto la mia selezione. Mi sono educato nel non rispondere proprio, anche se in palese dissenso con quanto scritto. E' triste a dirsi, le conoscenze le tengo per me, potrebbero dare fastidio oppure essere fonte di discussione ed è proprio la penultima cosa che vorrei. Quindi caro Min_Ver (se La posso chiamare "caro") le cose stano così; se non miglioriamo la nostra educazione civica è impossibile che apprezzeremo il rispetto per il prossimo. Quanto ci circonda è sconfortante, gazzarre in Parlamento, urla e strepiti nel "talk-show", linguaggi al limite dell'esecrabile alla radio, e credo con un po' di qualunquismo nazional popolare si possa allungare la lista all'infinito. Buona giornata a tutti.3 punti
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Cari tutti che ne dite? Vi piace? Ultimamente sono stati condivisi un paio di Aquile 1905. EccoVi quindi ora un esemplare del 1903, da 50 anni e oltre in collezione, nella versione in oro giallo. Il pezzo presenta una perizia Ugo Aureli del 1963 (cartellino assai sbiadito e non fotografabile) e fu acquistato dal mio babbo a 975.000 lire. Attendo i Vostri pareri rilevando il colpo a ore 4 del R, non del tutto secondario purtroppo. Fu acquistata già con questo difetto. Un saluto min_ver2 punti
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Faccio seguito all'intelligente richiesta di @@ilcollezionista90. Allego queste quattro note, sperando di non annoiarvi.... Le 100 lire “aquila sabauda” furono il primo massimale aureo coniato sotto Vittorio Emanuele III e rappresenta, insieme alle pezzature inferiori di questa serie, una novità assoluta rispetto a tutta la precedente monetazione dei Savoia e del Regno d’Italia in particolare, avendo rotto il tradizionale schema stemma/collare-annunziata/rami-vari che caratterizzò il rovescio già dall'inizio dell'ottocento, senza i rami addirittura dalla metà del settecento. Di tutti i ritratti del sovrano della ricca monetazione di VEIII, questa certamente ne reca quello con i tratti più giovanili (anche se un po' musone ... :P ). I rilevi, volto del sovrano ed aquila, sono satinati mentre i fondi sono lucenti. Note tecniche: lega AU900 (sia in oro giallo che rosso). Peso: 32.25 g Incisore: A. Speranza Contorno: rigato Venne coniata solo nel 1903 (966 pezzi) e nel 1905 (1012 pezzi), quindi meno di 1978 pezzi in totale, che non è davvero un numero astronomico. Vengono classificate entrambe R2 (dal Gigante). Di fatto la maggior rarità del 1903 si baserebbe “solo” su una manciata di pezzi in meno … Apro parentesi: la discussione infinita (nella sezione approfondimenti) sugli aurei ritrovati nei famosi “barili” (e di cui si sta ancora aspettando risposta dalle autorità…) parlava di qualche decina di pezzi del 100 aquila col millesimo 1903 e “pochissimi” esemplari con millesimo 1905. Certamente è una delle monete più ricercate di VEIII. Considerazione “tra il serio ed il faceto” in margine alla rarità: visto che 1978 pezzi (e pure suddivisi in due millesimi) portano di fatto "solo" ad un “R2” (d’accordo la tesaurizzazione dell’oro, etc. etc.), vien da chiedersi se fossero stati in rame (o anche argento) quale rarità avrebbero oggi (R5 ?). A proposito del millesimo 1905, va notato che è quasi impossibile da trovare in conservazione FDC rispetto al 1903, e quando si trova… fa il botto. L’esemplare da me postato è stato chiuso qFdc da Tevere.2 punti
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In ciò che , di seguito scriverò , chiedo a chi, leggerà di non vederci invidia ma , una semplicissima considerazione . Bella la moneta , prestigiosa indubbiamente e , senza alcun dubbio degnissima , in qualsiasi conservazione essa sia di essere in una collezione ma , ciò che io CHIEDO è : si può accompagnare da uno studio numismatico ? ; intendo con ciò associare una scheda tecnica , un decreto che ne ordina la coniazione , dei zoom fotografici per far vedere i dettagli a tutti ; altrimenti diviene un pourparler di "bella , stupenda , eccezzzziunale " e sinceramente , non è numismatica ma semplice constatazione dell'ovvio . Non me ne voglia @@ihuru3 , ma , non sono riuscito a tenere a freno le dita :)2 punti
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Ecco i risultati del sondaggio nordamericano finale: 2° Posizione (Eliminata) 8 voti Dominion dell'Isola del Principe Eduardo 1 Cent 1871 km#4 Bronzo Peso: 5,67g ; Diametro: 25,4mm Dritto: Regina Vittoria Rovescio: Valore facciale,stemma del Dominion dell'Isola del Principe Eduardo 1° Posizione (Vincitrice del sondaggio nordamericano finale,qualificata alla finale mondiale) 9 voti Messico Attuale 20 Centavos 1955-1971 km#440 Bronzo Peso: 9,9g ; Diametro: 28,5mm Dritto: Stemma del Messico Rovescio: Berretto della libertà che divide il valore facciale,piramide del Sole a Teotihuacan,vulcani Ixtaccihuati e Popocatepet sullo sfondo Ecco concluso il sondaggio nordamericano finale sulle monete mondiali. La moneta del Messico attuale, con 9 voti, si aggiudica il sondaggio nordamericano finale,e di conseguenza l'unico posto nordamericano nella finale mondiale. Il sondaggio visualizza 9-9, ma il voto di @@Artax è arrivato fuori tempo massimo (il sondaggio chiudeva alle 14:00 , il voto è stato immesso alle 15:41), quindi non è stato conteggiato nel computo finale. Grazie ai 17 utenti votanti (più @@Artax , mi dispiace ma il tuo voto è arrivato fuori tempo massimo, ti aspetto nei prossimi sondaggi!) e grazie a @@luke_idk per il suo prezioso aiuto (ricordati di chiudere il sondaggio). Appuntamento a domani, quando saranno online i sondaggi centroamericani #1 e #2!2 punti
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io ho sperato che fosse una z, nelle immagini che ho visto si vedeva molto meglio, qui c' è una concrezione che la copre parzialmente... ciao Roberto2 punti
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Carissimo Antwala devo dirti che più che un tonno mi sembra un pesce comune, come dire... un pesce d'aprile, di quelli gustosi e piacevoli che hanno un effetto particolarmente esilarante. D'altra parte anche il tonno " aprilino" è una primizia che si può assaggiare solo un giorno all'anno : il primo del quarto mese... Bravissimo! Cordialmente, :) Enrico P.S. il tonno a pinna gialla non è quello pregiato ed ambito dai giapponesi, ma è il tonno rosso o pinna blu.2 punti
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Credo di aver la possibilità di indagare sulla questione, vi saprò dire. A presto, Andrea2 punti
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avrà un bel daffare... Oltretutto invito a non provare a immettere nome utente e password nel link di login lasciato sulla pagina....chiaramente i dati di connessione finiscono dritti agli hacker... .... e poi ti prelevano tutte le monete della tua collezione :rofl:2 punti
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La discussione è fantastica, una di quelle che ti obbligano a riflettere. Però credo sia doveroso un chiarimento per quanto riguarda gli ultimi commenti: Per cortesia non facciamo terrorismo psicologico, gli inquirenti possono risalire alla persona che si cela dietro un nick solo se c'è un'indagine in corso. Il forum è in qualche modo equiparato ad una rivista, un giornale, non è un club privato. Tutto quello che scrivi è visibile a tutti e quindi anche a chi indaga. Se uno scrive "ho in collezione un sesterzio di Adriano" non ti vengono a perquisire casa, se uno è indagato e scrive la stessa frase ci vengono a prescindere. Caro A. io non sono mai stato contattato per vicende di questo tipo, quindi se si parla di un reato questo non ha nulla a che fare con il forum, altrimenti come amministratore mi avrebbero interpellato.2 punti
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Aggiungo ancora qualcosa, a beneficio di @@interamnia23. Per esperienza personale, la miglior cosa da usare sulle monete, per proteggerle e per dare un aspetto più "vivace" è la cera microcristallina, io uso la Renaissance, sviluppata dal British Museum (con una rapida ricerca su Google la trovi) non è costosa e una confezione da 200ml ti dura una vita, perchè ne basta pochissima, ed è facilmente asportabile con trielina. Le monete così protette possono essere maneggiate senza problemi, il sottile velo evita il contatto con il sudore presente nei polpastrelli. L'olio d'oliva è acido, come ben detto da @@Sam , e benchè venga usato in fase di pulitura per rimuovere le incrostazioni terrose, alla lunga la sua permanenza sulla moneta può essere dannosa in quanto col tempo diventa rancido (più acido) e può dar origine a macchie irreversibili sulla patina. @@vandalo85 : per quanto riguarda la similitudine tra pelle e patina, come metafora ci può stare, ma finisce lì. Il pH della pelle umana si attesta intorno a valori fisiologici tendenzialmente acidi, compresi tra 4,2 e 5,6, (con punte fino alla neutralità solo in alcune zone),le creme idratanti sono quindi acide per adattarsi al pH naturale della pelle, il famoso "Neutro" Roberts ha un pH di 5;5.2 punti
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Lo so... vi mancavano i miei rottami... sono tornati!!! :pleasantry: Belgio 1 Centime - Leopold II Rame KM# 33 2.500.000 esemplari e Francia 5 Centimes Bronzo KM# 842 7.400.000 esemplari2 punti
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TERZO ATTO, primo quadro Un collezionista già avanti negli anni che ho avuto tempo di conoscere e frequentare a lungo, socio del Circolo Filatelico e Numismatico di Mondovì, spendeva non poco in monete. La moglie brontolava: "Ginèt: collezionare monete è cosa da masnà! Sei un uomo o non lo sei? Dài, non spendere tutti 'sti dindini in giocattolini!". Ginèt non le faceva molto caso e continuava a comprare monetine, quasi tutte dallo stesso commerciante. Ma per tranquillizzare la moglie, barava sul prezzo e sul cartoncino che compilava attentamente per ogni moneta acquistata indicava il prezzo pagato..... ma togliendoci uno zero! Chi di voi dice la verità in famiglia su quanto spende davvero in monete batta un colpo! Sto attendendo il colpo! Silenzio assoluto.... Ginèt morì. E' un fatto sgradevole, ma che pare che non ci sia modo di evitarlo. Morì, dunque, e la sua collezione restò orfana. Peppina detta la Maiga, sua moglie, di tutte quelle monete non sapeva proprio che farsene. Ma per sua fortuna (fortuna?) nei cartoncini che acompagnavano la maggior parte di esse ci stava il nome del commerciante torinese che le aveva vendute. Lo chiamò, gli spiegò che Ginèt era passato a miglior vita, e che lei di tutte quelle monete non sapeva che farsene, "ma mica le voglio vendere per niente!....". Il commerciante giunse sollecito (chi bazzica Torino magari immagina di chi possa trattarsi!) e fu gentilissimo: le ricompró tutte le monete al prezzo segnato sui cartoncini. Peppina detta la Maiga ne restò soddisfatta. Il commerciante pure!2 punti
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Vorrei dedicare a tutti i polemisti di questo forum, e dei forum in generale, una moneta di Valentiniano III dal rovescio molto particolare: non per l'iconografia - la classica Porta di Campo - ma per la sua legenda, davvero enigmatica (anche se purtroppo la conosciamo in modo incompleto, a voi completarla): VAF [...] ULO Ovviamente, innanzittutto dedico questa moneta a me stesso! :rofl:2 punti
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Titolo di imperator e l’appellatio imperatoria sotto la Repubblica (l’esempio di Silla e relativi problemi cronologici) E’ generalmente ammesso dagli storici, seguendo il concetto espresso dal Mommsen nel 1887, che il titolo di imperator sotto la repubblica romana, benché sia stato usato comunemente dagli antichi autori nel senso di “capo d’armata”, in realtà era riservato solo ai comandanti vittoriosi che avevano ricevuto tale appellativo (appellatio imperatoria) per acclamazione dai propri soldati o dal Senato. Successivamente lo studioso che più ha approfondito tale aspetto fu R. Combès, Imperator. Recherches sur l’emploi et la signification du titre d’imperator dans la Rome républicaine, Paris, 1966. La sua opera divenne il riferimento obbligatorio per qualsiasi studio sul titolo di imperator durante la repubblica romana. E’ opinione comune che l’acclamazione imperatoriale era pratica corrente durante il II e I secolo a.C. e che tale uso fu iniziato dalle truppe di Scipione nel 208 a.C. (Polibio X, 40, 4-5). Tuttavia segnalo un importante articolo francese di Pierre Assenmaker, Nouvelle perspectives sur le titre d’imperator et l’appellatio imperatoria sous la République, Revue Belge de Philologie er d’Histoire, 2012, p. 111-142. Per chi voglia approfondire le sue argomentazioni, è possibile scaricare il suo lavoro in pdf. https://www.academia.edu/2092501/Nouvelles_perspectives_sur_le_titre_dimperator_et_lappellatio_imperatoria_sous_la_R%C3%A9publique Egli ha sviluppato una intuizione già indicata in un voluminoso studio spagnolo (circa 500 pagine) sull’argomento, immeritatamente poco noto, anche perché disponibile unicamente solo come un libro elettronico, che può essere scaricato dal seguente sito: http://ifc.dpz.es/recursos/publicaciones/26/30/_ebook.pdf In breve, egli effettua una accurata analisi dell’evoluzione storica del significato di imperator, evidenziando l’esistenza di una polisemia (ossia di un termine cha ha più significati) del nome di imperator nei documenti ufficiali repubblicani. In pratica: ogni magistrato (o promagistrato) detentore dell’imperium (ossia del comando militare) poteva designarsi come imperator e la presenza del titolo nelle iscrizioni e sulle monete non deve necessariamente essere interpretata a priori come facente riferimento a un’appellatio imperatoria. L’appellatio imperatoria si sviluppò nel particolare contesto della guerra sociale e dei conflitti civili che avvennero a partire dagli anni ’80 a.C. per diventare un caso frequente solo a partire dagli anni ’60 a.C. La prospettiva offerta da questo studio permette di affrontare anche un serio problema numismatico legato alle emissioni di Silla con i titoli di imperator e di imperator iterum. (continua)1 punto
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Gentili amici, desidero segnalare che sabato 11 aprile 2015 si svolgerà a Tagliacozzo (AQ) la presentazione di un interessante libro di araldica, durante la quale si terrà anche una breve conferenza sul tema. Il libro, curato da Fabrizio G. Venturini, ha per titolo "Stemmario delle Razze tagliacozzane", e costituisce il primo esito araldico di un'iniziativa tesa al recupero delle tradizioni culturali e popolari della bella cittadina abruzzese. Per "Razze" si intendono i raggruppamenti in cui le famiglie di Tagliacozzo si sono organizzate nel corso dei secoli, identificandosi in soprannomi spesso legati alle caratteristiche di un loro esponente di spicco. Qualcosa di simile, insomma, ai "clan" scozzesi. Come purtroppo succede per molte tradizioni antiche travolte dalla modernità, anche le "Razze" stavano lentamente tramontando nell'opinione pubblica locale. Per aiutarne le preservazione si sono attivate diverse iniziative, fra cui la creazione ex novo di uno stemma per ogni "Razza": operazione, questa, in cui si sta producendo il dottor Venturini che ha finora realizzato un centinaio di emblemi araldici per altrettante "Razze", circa un quarto del totale. Il libro, stampato interamente a colori, riproduce questi primi frutti del suo lavoro. La presentazione-conferenza si avvarrà dell'introduzione del prof. F. Salvatori (università di Roma - Tor Vergata), e degli interventi del prof. L. Saviano (università di Napoli - Federico II) e di M. C. A. Gorra (Académie internationale d'héraldique, e i cui lavori su temi numismatici sono già noti a chi ci segue nel forum). L'evento, a ingresso libero, si svolgerà nella sala convegni del complesso di San Francesco a Tagliacozzo, con inizio alle ore 18. :good: Partecipate numerosi! ;)1 punto
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felicissimo del nuovo acquisto, che conservazione gli diamo? in rete non ho trovato riferimenti adeguati... che valore potrebbe avere in questa conservazione... giusto per avere un idea se ho acquistato bene..1 punto
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Complimentissimi!!! :) che moneta stupenda e che fortuna suo padre ad avere avuto un figlio che sicuramente l'apprezza come l'ha apprezzata lui!1 punto
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Sei del gatto.... e ti avevo pure avvertito del fascino letale di sti cosi in elettro!!! :lol: Pensa che con uno sputino del genere ti ci potevi comprare un montone e se ricordo bene ti veniva pure il resto..1 punto
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Giusto per dare un'idea delle dimensioni della moneta in questione :D La moneta proviene dall'asta Roma Numismatics, E-Sale 15, lotto 174 ed era andata invenduta http://romanumismatics.com/archive/e-sale-15/lot/0174/1 punto
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RIC 98 Sestertius Obv: IMPNERVACAESAVGPMTRPIICOSIIIPP - Laureate head right. Rev: FORTVNAAVGVST - Fortuna standing left, holding rudder and cornucopia; S C across fields. October 97 (Rome).1 punto
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a me divertono molto le polemiche, se poi a farle sono arzilli vecchietti con una enorme opinione di se e che prendono tutto in maniera estremamente personale....e' il massimo. Basta che pero' ogni tanto arrivi qualche perla di numismatica/storia/letteratura o vita vissuta se no e' monotono (tipo io ce l'ho piu' FDC di te oppure io ho il pezzo da 200.000 euro e vi faccio rosicare con piccolezze sui dettagli di conservazione)1 punto
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È sempre bello sentire le vostre opinioni. Ho tanto da imparare e con la vostra collaborazione crescerò gradualmente giorno dopo giorno ;)1 punto
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Ci sono due aspetti su questa moneta il fiorino intendo, uno che è una moneta dal punto di vista iconografico nuova, discontinua, inizia l'immagine abbiamo il cavaliere armato, l'abbiamo con Galeazzo II, l'abbiamo con Gian Galeazzo ,qui però il cavaliere ha la corona e anche l'elmo coronato, sicuramente un mix di potere, legittimazione, ricchezza, è il messaggio che deve passare e che deve rappresentare lo status raggiunto e che continua con la corona. Quindi legittimazione o autolegittimazione, giustamente direi anch'io personale, e la moneta era veicolo per rappresentare questo all'epoca. Cito anche quello che dice Matzke in " Le zecche italiane fino all'unità", " curiosamente Gian Galeazzo non usò mai il titolo ducale sulle monete, probabilmente perché tentava di istituire un nuovo regno Italico, ma lo usarono il suo figlio primogenito Giovanni Maria ...." Altra ipotesi diversa indubbiamente da discussione e riflessione ancora.....1 punto
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@@dabbene io provo a sbilanciarmi, se cado tirami su :D Ostentazione sì, ma in maniera egoista in quanto solo l'elmo (simbolo del Dominus/Dux) appare coronato nelle emissioni di Gian Galeazzo mentre il biscione, simbolo del popolo milanese e quindi collettivo, è sempre raffigurato a capo nudo. Perché anche il popolo possa beneficiare della luce riflessa della corona ducale dovremo attendere Giovanni Maria, che coronerà anche la biscia. Ovviamente la moneta aurea rappresentava il biglietto da visita internazionale e quindi cosa vedevano le altre potenze? Un sovrano che non aveva paura di giocare con simboli e parole in una febbrile scalata alle vette del potere, ritratto perfetto della personalità politica del Visconti. Se poi vogliamo osservare meglio il sesino con elmo coronato e cimiero notiamo come oltre al nome sparisca anche VERONE lasciando solamente una frase della massima ambiguità: Dominus/Dux MEDIOLANI 3C quindi Signore (o Duca) di Milano eccetera. Ovviamente l'ambiguità sta proprio nell'eccetera reso con 3C: si riferisce agli altri dominii (e quindi il titolo è ancora quello di Dominus) oppure a come Gian Galeazzo sia Duca di Milano ma abbia anche autorità su altri territori? Ai posteri l'ardua sentenza....1 punto
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concordo con sesino per Piacenza- potrebbe essere uno di questi Antonio Farnese: Sesino metallo rame peso gr. 1,41 diam. mm 16-17rarità NC zecca G. Zocchi 1727-1729 Maria Teresa d’Austria: Sesino metallo rame gr. 1,41 Rarità NC zecca di Giuseppe Zocchi Carlo Emanuele III di Savoia: Sesino metallo rame gr. 1,3-1,4 diam. mm 16-17rarità NC zecca sconosciuta1 punto
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grazie molto.....ecco altre viste per aver conscienza del lavoro di ditagli che si e preso l'artiste che creato la matrice....incredibilita di pazienza.per amorosi di gravure. :good:1 punto
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Quante polemiche inutili... Un grazie a @@min_ver e @renato e a tutti gli altri utenti che ci permettono di apprezzare le loro monete. Le due coppiole postate sono entrambe meritevoli: dalle foto la seconda sembra effettivamente la migliore, però la plastica e la foto stessa potrebbero ingannare. Degli ori di V.E. III queste monete sono tra quelle meno onerose e, a mio parere, condivo la scelta di @@renato di comprarne anche più di un esemplare approfittando della notevole offerta.1 punto
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Vorrei tornare al Quarto Quadro del Quarto Atto ricordandovi che non sto narrando dei casi teorici, ma situazioni reali che in modi diversi ho avuto occasione di conoscere dai diretti interessati. Evelina ha regalato a Noriberto Araceli la sua collezione di denarini delle guerre sociali. Ricordate? Or bene: vorrei invitarvi a immaginare quale potrà essere stata la reazione di Noriberto al vedersi proporre tale dono. Inizialmente di stupore, ma senza intendere che si trattasse di un dono: pensò che la richiesta fosse di collaborazione allo studio di quelle monete. E infatti ad un certo punto intende restituirli: ormai sono ben studiati e ben documentati. E' quando Evelina gli dice di trattenerli che comincia a insinuarsi nella sua mente il dubbio che intenda donarglieli. Ricordate? Quando diventa poi chiara l'intenzione del dono, credete che Noriberto si sia messo a saltare su una gamba per l'allegria e abbia stappato una bottiglia di champagne, del migliore? Nossignore. Vi sbagliate di grosso. Noriberto ne è rimasto preoccupato e ha riflettuto a lungo se accettare o meno tale dono. Perché? Ma è chiaro. Noriberto è una persona che ha principi etici e li tiene d'acconto. Quindi si rende conto che Evelina lo sta adottando quale erede culturale: prima di accettare il dono, domanda a se stesso se ne è all'altezza e se ha davvero l'intenzione, a questo punto, di portare avanti un determinato progetto numismatico che non risiede tanto nel possesso di una collezione, quanto nel suo studio che dovrà protrarsi anche nel divenire. Studio che, accettando il dono, assume priorità rispetto ad altri interessi numismatici, pur da lui coltivati. Se, invece, Noriberto si fosse messo a festeggiare l'inatteso dono, ballando su una gamba e stappando la bottiglia di champagne.... beh, sarebbe anche potuto succedere, certamente, ma se così fosse stato, allora la povera Evelina avrebbe fatto una pessima scelta. Come vedete, queste situazioni hanno dei risvolti psicologici e comportamentali ben più complessi e articolati di quanto non appaia ad una prima lettura. A domani, dunque, per discutere sul Terzo e Quarto Sepolcro.1 punto
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No,e' sicuramente genuino quindi e' giusto catalogarlo ,come dice @@dabbene,bellesia tipo 99 del 1657.il MIR segue un'altra teoria.che personalmente non conosco.1 punto
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Fra qualche giorno riceverò questo dupondio. Sarà la mia prima moneta di adriano http://www.deamoneta.com/auctions/view/291/15481 punto
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Certamente, dopo quanto ci ha mostrato jagd, a postare questa ci vuole un gran bel fegato :D . Perdonatemi. Al di là della pessima qualità delle mie foto, penso si possano intuire ugualmente i pregi del mio nuovo paparino (0,65 g). Almeno io ci trovo molti elementi positivi. Che ne dite? Saluti a tutti1 punto
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Forse sarò preso per buonista ma a me sembra una cosa alquanto scorretta . Fornire monete ad un venditore che buggererà con un tranello usando quelle monete , un collezionista casomai alle prime armi e in buona fede , non mi entusiasma molto , sinceramente , anzi non mi va proprio a genio devo dire .. Poi ok la crisi e un guadagno possibile e ci può stare per carità però è un metodo che se fosse vero ( ho qualche dubbio ) mi farebbe un pò rabbia ..1 punto
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Pensa che io mi sono appena sentito rispondere da uno che evidentemente l'educazione non sa nemmeno dove stia di casa che "Qua è pieno di gente che apre bocca e gli dà fiato senza conoscere quel che dice, soprattutto di collezionisti di altre sezioni che diventano esperti anche di pontificie da un giorno all'altro", semplicemente perché ho osato dire che a me piaceva una moneta che a lui non piaceva. La tentazione del "vaffa" era forte, poi ho preferito lasciare il poveretto nel suo delirio di onnipotenza. Sicuramente non è un clima costruttivo, e non favorisce l'avvicinamento dei giovani a una disciplina che avrebbe il meraviglioso potenziale di combinare passione e cultura.1 punto
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Lo stesso studioso Assenmaker, nell’anno successivo, ha pubblicato un interessante e lungo studio, intitolato L. Sulla imperator et imperator iterum: pour une réévaluation de la cronologie des émissions monétaires de Sylla (RRC 367-368 et 359), Revue Numismatique, 2013, p. 247-277. Anche qui, per chi voglia approfondire l’argomento, è disponibile il suo studio: https://www.academia.edu/5505807/L._Sulla_imperator_et_imperator_iterum_pour_une_r%C3%A9%C3%A9valuation_de_la_chronologie_des_%C3%A9missions_mon%C3%A9taires_de_Sylla_RRC_367-368_et_359_ Le emissioni in esame sono gli aurei e denari con L. SVLLA IM(P)(E) (RRC 367/1-5), sugli assi di bronzo con L. SVLLA IMPE (RRC 368/1), e ancora gli aurei e i denari con L. SVLLA IMPER ITERVM (RRC 359/1-2). Per chiarezza riporto qui sotto le relative emissioni: RRC 367/1 RRC 367/2 RRC 367/3 RRC 367/4 RRC 367/5 RRC 368/1 RRC 359/1 RRC 359/2 Il Crawford sistema prima le emissioni con IMPER ITERVM (RRC 359), che sono datate all’84-83 a.C. e tale appellativo troverebbe la sua giustificazione con la doppia acclamazione imperatoriale dopo le vittorie in Cilicia e a Cheronea nell’86 a.C. e quindi nell’ambito del secondo proconsolato di Silla, in Asia (dall’87 all’82 a.C.) Le emissioni RRC 367 e 368 sono state messe in un momento successivo e datate all’82 a.C. Queste emissioni rivestono una grande importanza nella numismatica repubblicana in quanto attestano per la prima volta sulle monete il titolo di imperator. La logica suggerisce che le emissioni con IMPER ITERVM dovrebbero seguire e non precedere le emissioni con il solo titolo IMP, dove non esiste alcun accenno a una seconda acclamazione imperatoriale. Il Crawford ha giustificato tale ordine cronologico sulla sola base dei ritrovamenti. A pagina 80 del suo studio, il Crawford ha scritto: “No. 359 appears in the hoards later than no. 367, but when it does appear it is markedly more worn; its absence from earlier hoards should be explained by its relative rarity”. In realtà bisogna rilevare che il fatto della diversa freschezza delle due emissioni era basato unicamente sui tre esemplari (uno di RRC 359 e due di RRC 367) presenti nel solo ripostiglio di Ferentino (RRCH 261 e Backendorf 1998, p. 67). La prima grande critica alla sistemazione del Crawford fu mossa dallo studioso Thomas R. Martin, Sulla Imperator Iterum, the Samnites and Roman Republican Coin Propaganda, SNR, 68, 1989, p. 19-45, che può essere scaricato (pagina per pagina) da: http://retro.seals.ch/digbib/view?pid=snr-003:1989:68::24 Egli ha analizzato il grande ripostiglio di Mesagne, con 11 denari di RRC 359, 1 di RRC 367/1, 9 di RRC 367/3 e 60 denari di RRC 367/5 (mancano gli assi di RRC 368, che sono molto rari), come pure altri ripostigli (a pagine 33-34 del suo studio). Egli ha visto che non c’era poi questa differenza di conservazione e quindi questo criterio non appare decisivo per posporre l’emissione RRC 359 rispetto all’emissione RRC 367. Martin ha avuto il merito di avere distinto il titolo imperator da quello di imperator iterum, concludendo che l’emissione RRC 359 si riferisce alla doppia acclamazione di Cheronea (86 a.C.) e della Porta Collina (1 novembre 82 a.C.) e quindi deve essere stata coniata dopo questa seconda vittoria, che praticamente concluse la Guerra Sociale, e quindi in Italia. Di contro l’altra emissione RRC 367 deve riguardare un diverso contesto, fuori della campagna in Italia. Il ragionamento di Assenmaker è invece un poco diverso e molto più articolato e arriva alla conclusione che l’emissione RRC 359 fu coniata nell’ambito del finanziamento dell’invasione in Italia, a partire dalla fine dell’84 a.C. e i due trofei sicuramente si riferiscono alle due decisive vittorie di Cheronea e di Orchomene. Un interessante elemento è offerto dall’orientamento dei conii. In questa emissione l’orientamento è costantemente rivolto alle ore 12, quando le emissioni coniate a Roma non prevedono alcun aggiustamento nell’orientamento dei conii. L’emissione RRC 359 fu sicuramente coniata fuori di Roma e quindi cade l’ipotesi di Martin che sia stata emessa a Roma dopo la vittoria di Porta Collina. Resta il dubbio che sia stata coniata in Grecia negli ultimi mesi del soggiorno asiatico di Silla oppure subito dopo il suo sbarco in Italia, utilizzando metallo e maestranze di origine asiatica. In ogni caso tutti i ripostigli contenenti RRC 359 appaiono confinati all’Italia, soprattutto meridionale e non sono noti rinvenimenti in Grecia. Quindi fu una moneta romana destinata alla campagna d’Italia, coniata tra la fine 84 a.C. e inizio 83 a.C.. Il titolo di imperator iterum trova la sua spiegazione nelle due acclamazioni imperatoriali in Asia (come aveva sostenuto il Crawford, ma anticipando un poco rispetto alla sua cronologia). Diverso sarebbe il contesto delle emissioni 367 e 368. Si tratterebbero di emissioni della Guerra Sociale, negli anni 90 e 89 a.C. Il titolo imperator in questo caso sarebbe legato NON a un’acclamazione imperatoriale, ma ancora al tradizionale ruolo di Silla quale “comandante militare”. Infatti Silla fu investito di imperium durante il secondo anno del conflitto, a seguito della morte del console L. Porcio Catone. Sicuramente queste emissioni, in particolare RRC 367, rivestono un carattere eccezionale, con l’emissione, finora inconsueta, anche di aurei, che può essere spiegato con il clima d’urgenza della Guerra Sociale contro i ribelli italici. La presenza di aurei già durante la Guerra Sociale rende anche più comprensibile la comparsa di un aureo emesso dagli Italici in Asia, a nome di Minius Ieius e noto in unico esemplare nel medagliere di Parigi. Nel mio Corpus del 1987 dedicato alla monetazione dei ribelli italici durante la Guerra Sociale avevo nutrito seri dubbi sulla sua autenticità. Tuttavia in tempi molto più recenti ho riconsiderato questo problema ed ero giunto alla conclusione che era invece autentico. Con l’occasione allego il mio studio sull’aureo degli Italici: MA 75 - Statere aureo di Minio Iegius.pdf Per capire meglio la possibile appartenenza delle emissioni RRC 367 e 368 all’ambito della Guerra Sociale c’è il problema di identificare il L. Manlius che figura nei denari e aurei di RRC 367. Tradizionalmente questo personaggio fu identificato con il L. Manlius Torquatus, che fu console nel 65 a.C. e quindi nato al più tardi intorno al 108 a.C. (in base al suo cursus honorum). Ma nel 90-98 a.C. doveva avere meno di venti anni e quindi non poteva diventare il proquestore responsabile dell’emissione. Tuttavia fonti letterarie attestano l’esistenza di un altro L. Manlius, che fu governatore della Gallia Narbonese, col titolo di proconsole nel 78 a.C. e che ebbe un ruolo nella guerra contro Sertorio in Spagna. Quindi questo personaggio avrebbe i requisiti per essere stato giovane proquestore nel 90-89 a.C. C’è poi da considerare che la rara emissione RRC 368 è formata da assi di piede unciale, con peso di 24 scrupoli e quindi vicino ai 27 grammi. Si sa bene che proprio durante la Guerra Sociale fu promulgata la lex Papiria de aeris con la famosa riduzione ponderale, da unciale a semunciale, con peso dell’asse di 12 scrupoli e quindi sui 13 grammi. Secondo la datazione del Crawford, sarebbe più logica una emissione di piede semunciale, già ormai attestata. Restano tuttavia numerosi problemi legati a questa riduzione, a partire dalla stessa identificazione del Papirio autore della legge. Si conoscono almeno tre membri di questa famiglia: Cn. Papirius Cn. F. Carbo (tribuno nel 92 a.C.), C. Papirius C.f. Arvina (tribuno nel 90 a.C.) e C. Papirius Cn. f. Carbo (tribuno nell’89 a.C.). In ogni caso la lex Papiria va datata entro la forbice temporale del 92 – 89 a.C., ma più verosimilmente, grazie a vari contributi scientifici, del 91-89 a.C. Quindi nulla vieta che Silla abbia avuto modo di emettere assi ancora di piede unciale, la cui coniazione fu verosimilmente presto interrotta, forse proprio per l’entrata in vigore della svalutazione papiriana. Assenmaker ha dedicato anche alcune pagine alla riconsiderazione dei dati forniti dai vari ripostigli contenenti monete fino almeno all’82 a.C., contestando alcune conclusioni del Crawford dimostrando la possibilità di una datazione più alta per RRC 367. L’ovvia conclusione è che Silla fu il primo a fregiarsi sulle monete del titolo di imperator (quale detentore dell’imperium), anticipando C. Flavius Fimbria, che secondo la tradizione era stato il primo a usare questo titolo, sui rari cistofori (3 esemplari noti) emessi nell’85 a.C.. Fimbria era diventato il comandante mariano, a seguito di un ammutinamento, dell’armata romana inviata in Asia Minore a combattere contro Mitridate e Silla. Per concludere c’è da considerare che l’appellativo di imperator nel contesto della Guerra Sociale, per designare un comandante militare, non appare inconsueto se si tiene conto che C. Papius ebbe il titolo di embratur, che è l’esatta traduzione in osco di imperator, su alcuni denari emessi dai ribelli italici negli stessi anni della Guerra Sociale. Ecco un denario a suo nome con embratur scritto al diritto: Questo è un ennesimo esempio dell’opportunità di un ripensamento sulla sistemazione di alcune emissioni romane repubblicane rispetto alla classificazione del Crawford. Consiglio vivamente di leggere il lavoro originale di Assenmaker per una visione più dettagliata della problematica sulle monete di Silla.1 punto
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Buongiorno a tutti, desidero comunicare che ho fatto distribuire con l'aiuto di un amico abruzzese una copia del bollettino in oggetto in altre biblioteche, di seguito ho inserito l'addenda evidenziata in blu.1 punto
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Si, a questo punto si tratta proprio del segno H, Birmingham. L'unica alternativa sarebbe potuta essere la N di Napoli, ma dalla foto si legge chiaramente la lettera H.1 punto
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