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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/30/15 in tutte le aree
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Vorrei mostrarvi l'unica "aquila" che ho (faccio per tipologia e grossi moduli) ... quella in metallo "meno prezioso" ancora mi manca ... e penso mi mancherà sempre... :D10 punti
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Per me Paulby ha fornito la risposta più giusta e vedo che è condivisa anche dall'amico Antvwala. Io stesso, nell'arco di quasi 50 anni, avevo avviato una bella e importante collezione, con grande partecipazione anche di mio padre. Arrivato a una certa età, con figli grandi e nipoti ancora molto piccoli, mi sono reso conto che la mia collezione non interessava a nessun erede (e mia moglie aveva sempre visto con un certo fastidio la mia passione, anche se l'ha rispettata). Che fare, con il cervello ancora lucido? Ho catalogato accuratamente tutta la collezione, con foto e provenienza, e ho contattato alcune Case di asta, scegliendo alfine quella che forniva maggiori garanzie. Solo che era una Casa straniera e quindi necessitava dell'esportazione. Forte della mia regolare posizione di collezionista che aveva sempre acquistato monete con legittima provenienza per le norme allora in vigore, ho optato per la regolare esportazione, attraverso l'ufficio esportazione di Milano. Così è avvenuto, anche se, proprio verso la fine dei vari scaglioni da esportare, la Soprintendenza ha deciso di porre vincoli su 5 monetine e di procedere all'acquisto coattivo per altre due, considerate di grande interesse storico e culturale e da destinare al medagliere di Milano. Cosa ho fatto. Ho preferito procedere alla donazione delle (poche) monete vincolate e a non oppormi (come era nelle mie facoltà) all'acquisto coattivo (in ogni caso recuperavo le spese allora sostenute, anche se perdevo la sicura maggiorazione fornita dalla vendita in asta). Tutti felici e contenti, anche se ho dovuto sostenere una discreta rottura di palle per le procedure burocratiche legate alla donazione e all'acquisto coattivo. In questa maniera ho potuto avere un buon realizzo con regolare denaro che ho poi destinato quasi integralmente ai miei due figli, che stavano pure creando le rispettive famiglie. Tutti contenti. E le monete sono ritornate nel mercato per alimentare a loro volta i nuovi collezionisti. E' così che va la vita. E io come passo ora i miei anni, come ex-collezionista. Sicuramente ho dovuto superare il dispiacere di separarmi dalle mie monete, ma è come se a un amore carnale subentra un amore platonico (sicuramente più facile quando si comincia ad avere una certa età) e quindi ora riguardo le varie monete che passano sul mercato con maggiore distacco e metto a frutto la mia lunga esperienza per fornire contributi e consigli ai numismatici. Debbo dire che sto vivendo serenamente, ma ovviamente è l'esperienza che riguarda una sola persona e non si può generalizzare. Ma può essere uno spunto per alcuni collezionisti.7 punti
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Grazie per i vostri commenti. Come vi avevo detto con questa moneta ho concluso la serie e di seguito potete vedere una fotografia di famiglia dal 1923 al 1927. Mi permettete di definirla una "gran bella famiglia"? :-) Per rispondere a @@miza: la moneta della discussione è, secondo me, chiaramente in conservazione FDC e come tale è stata periziata. Ciao. Vince6 punti
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Io penso che il regalo più grande che possa fare un collezionista alla comunità sia quella di lasciare un catalogo e degli studi della propria collezione, aldilà della moneta fisicamente intesa. Difficile che una collezione fisica possa essere fruibile ad un pubblico vasto per i problemi organizzativi connessi. Un libro invece lo sarà per sempre :) Certo che smembrare una collezione é un peccato...interessante discussione, compimenti :)6 punti
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Grazie @@antvwaIa, mi hai fatto passare una mezzoretta piacevole dandomi spunti interessanti e immergendomi in un mondo lontano. Io ho una piccola collezione e so già che prima o poi la venderò tutta , perchè se anche ai miei eredi interessasse , io voglio che per raggiungere certi traguardi facciano il loro percorso ed il loro cammino. Non si arriva ad avere monete o medaglie importanti se prima non si sono comprati o guardati tanti rottami o avuto in mano tanti sogni. Gianluca5 punti
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EPILOGO "Ne hai del tempo da perdere, Antvwala, se ti metti a scrivere queste favolette! La fantasia non ti manca di certo". Se pensi questo, non hai capito nulla! Non è una favoletta, non è opera di fantasia. I personaggi e le vicende sono rigorosamente reali. Tuttavia, per ovvie ragioni di riservatezza, i nomi sono quasi tutti fittizi e fittizi sono i luoghi dove si fanno svolgere le vicende. Il Museo di Torino è del tutto estraneo ai fatti narrati i quali sì sono reali, ma sono avvenuti in una città lontanissima dalla prima capitale d'Italia. Ho scritto Torino come avrei potuto mettere qualunque altro nome di una città italiana: se ho scelto proprio quella, è solo per coerenza narrativa con la personalità di Evelina, personaggio assolutamente reale anche se si chiama diversamente. Sempre per difendere la riservatezza delle persone, gli argomenti delle collezioni descritte sono affatto diversi da quelli verdidici. In quanto alla narrazione del secondo quadro del quarto atto, per incredibile che possa apparire, è assolutamente reale. Due dei personaggi della vicenda sono dei lamonetiani, ma sono certo che qualche altro lamonetiano ha identificato benissimo anche altri personaggi; che ne ha identificato uno, chi un altro. A proposito di Norberto Araceli, che è ancora stupito per la collezione ricevuta in modo così inatteso, mi ha confessato che ha in animo di fare la stessa cosa: in un prossimo futuro, magari non così prossimo, la trapasserà ad un altro collezionista che voglia proseguire nello studio di quello specifico argomento. Mi sembra una buona idea. L'amico di cui al secondo atto, dopo aver letto la presente discussione (quando la leggerà), sono certo che sbotterà dicendomi: "e tu mi consiogliavi di donare a un museo la mia collezione? Ma sei proprio rincoglionito?!".5 punti
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Mi unisco alla discussione essendo ben consapevole che la mia piccola collezione non ha nulla a che vedere con quelle che alcuni utenti del forum hanno raccolto in tanti anni e non con pochi sacrifici. Ho letto con attenzione i pareri degli intervenuti perchè anche io ho dei figli...grandi, e momentaneamente non interessati alla mia collezione, anzi....a volte mi deridono nel vedermi gioire quando riesco ad aggiudicarmi una monetina in un asta o riuscire ad acquistarne in negozi. Anche mia moglie mi guarda con aria dismessa tant'è che quando comincio la mia tiritera sulla storia di una monetina che ho aggiunto alla mia piccola collezione...lei si addormenta..! Diciamo che sono solo... L'unica cosa che mi consola è che loro sono ben consapevoli del loro valore...! Io, sarà perchè sono rimasto "scottato" da quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni, il commercio, la politica corrotta...c'è qualcosa che non torna...ed io inizio ad avere paura....paura di non fidarmi più delle istituzioni. Da un po ho iniziato a ragionare in modo diverso: quei pochi soldi che riescono ad entrare nelle mie tasche, una buona parte finiscono nella numismatica. Prendetemi pure per pazzo...ma io mi fido più di investire in questo hobby, che oltre a darmi soddisfazioni visive....forse un giorno verrò ricompensato anche economicamente...forse..!! In nessun caso mi sognerei di consegnare a musei o altri enti quello che, con tante rinunce, ho FATICATO per avere! La collezione è mia....e deve restare a casa mia.....che, fino a prova contraria, è oggi il posto PIU' SICURO dove tenere qualcosa a cui uno tiene. L'Italia è alla frutta...ci stanno portando via tutto, soldi, proprietà ecc ecc. Nel mio dialetto si dice: "nin s'abbottn mai", nel senso che le loro tasche sono senza fondo...e mi riferisco ai politici e altre classi di personaggi che, con i soldi rubati ai contribuenti ci fanno di tutto: auto di lusso, vacanze, puttante e quant'altro!!! Scusatemi per il mio modo volgare...ma sono terribilmente arrabbiato....per cui concludo dicendo questo: la mia piccola collezione, se pur di poco valore, resterà a casa mia....magari (e non è detto che già non lo sia..) accompagnato da un vigilantes molto sicuro: il mio sovrapposto calibro 12!! Buona giornata5 punti
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Bellissima discussione! Io ho 36 anni e da circa 6 anni ho ripreso in mano, con interesse, una collezione di monete lasciatami da mio padre scomparso da molti anni. Non ho mai mostrato interesse per questo suo hobby però lui non ha mai ipotizzato di lasciarle a qualcun altro se non a me e di questo lo ringrazio. E costituisce anche un modo per ricordare una persona scomparsa. Quindi non bisogna arrendersi con eredi poco interessati!4 punti
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Attenzione, il sicil. rex che vedi su questa moneta non sta per Siciliae rex, ossia re di Sicilia, ma sta per siciliarum rex, ossia re delle sicilie. se vedi in altre monete di modulo maggiore infatti, potrai vedere che l'abbreviazione non sarà più sicil. rex ma siciliar. rex come nella seguente: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV2/6 Sia il Regno di napoli che quello di Sicilia avevano infatti formalmente il nome di regno di Sicilia. :rolleyes: Questo deriva direttamente dalle guerra del vespro del 1278, quanto Carlo d'Angiò, re di Sicilia, venne espulso dalla Sicilia, portando con se il titolo di re di Sicilia, Gli aragonesi, conquistando la sicilia, però divennero anch'essi re di Sicilia. Fu così che nacquero le "due sicilie". In compenso, nel 1816 Ferdinando riunì i regni, e da "rex utriusque siciliae" (re delle due sicilie) divenne "rex regni utriusque Siciliae" (re del regno delle due sicilie) Puoi approfondire qui di seguito http://it.wikipedia.org/wiki/Due_Sicilie So che a leggerla oggi pare una cacchiata pazzesca, ma in realtà queste scelte nascondono da motivazioni politiche estremamente profonde... ma qui si apre un capitolo enorme, e non mi pare il caso di dilungarmi troppo. Buona serata4 punti
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Buon giorno a tutti! Quest'oggi vorrei condividere con voi la mia gioia per l'aver finalmente messo in collezione una moneta della Serenissima! Il titolo forse non è il più appropriato in quanto l'interesse e lo studio per questa monetazione lo coltivo già da tempo, tuttavia è pur sempre l'inizio della collezione "materiale". Vengo ora al tondello. Trattasi di un'osella di Francesco Loredano, in particolare quella del 1755. La moneta si presenta in conservazione un pò bassina, abbastanza tosata (almeno abbiamo la prova che ha circolato sul serio e non è una medaglia :blum: ), ma a mio avviso ancora molto gradevole. Riporto quanto scritto in "Illustrazione delle medaglie dei dogi di Venezia denominate Oselle" di Leonardo Manin. Il diritto della quarta Osella conservando il solito motto S. M. VENET. FRANC. LAVREDAN., e sotto A. D. il nome del massaro Antonio Diedo, mostra in un quadro la nascita del Bambino adorato dagli Angeli e al di sotto di questo il santo Protettore che inginocchioni dà la benedizione al Doge il quale è pure in ginocchio col berretto deposto e fra loro il leone col libro aperto. L’essere sul rovescio di questa Osella una Pace alata che nella sinistra mano un ramo di ulivo porta e nella destra il ducal corno, è il motivo per cui si è creduto di riportare di essa pure l’impronta FRANCIS. LAVREDANI. PRINCIPIS. MVNVS. AN. IV. MDCCLV. (lett. d). Nessuna trattativa di pace a vero dire in quell’anno le storie nostre alla Repubblica assegnano, quindi non si potrebbe con certa conoscenza asserire, quale oggetto fosse preso di mira; e solo si può alludere o allo stato di pace in cui trovavasi allora la Repubblica, o all’armonia interna del governo, dappoiché era stato conchiuso un trattato di confinazione nel Bergamasco e Milanese, tra la Repubblica di Venezia e Sua Maestà l’imperatrice e regina Maria Teresa d’Austria. Aggiungo io.. Che dire, un ottimo periodo per la Serenissima, anche se forse, letto a posteriori, un pò noioso.. :pleasantry: Come al solito ogni commento, aneddoto, ispirazione od altro è ben accetto! Pensavo di redigere una scheda per ogni moneta che metto in collezione da inserire in un quaderno di studi, con analisi e quant'altro, quindi ogni commento è prezioso!! Buona giornata a tutti!3 punti
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Giornata davvero intensa, personalmente sono rimasto molto soddisfatto, aldilà della location unica e di altissimo prestigio, delle tante monete presenti sui banchi, delle numerose ed intense conferenze, è stata una giornata che lascerà il segno. La premiazione dei giovani ha un valore simbolico notevole, l'aria sta cambiando e Milano, come spesso accade, sdogana e inaugura nuove strade. Il mio applauso speciale va ad alcuni amici. A Mario e Giamba per il loro immenso impegno nel creare l'evento dei giovani. Ad Alessandro Toffanin per la sua chiara e innovativa lettura del donum dei. A Giancarlone e Matteo per il loro contributo nel preparare la teca sulle tessere alimentari di benificenza (che difficilmente si rivedranno in futuro).3 punti
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Ciao se posso essere d'aiuto , inserisco le foto del mio Denaro dello Ziani , aggiungendo che effettivamente la moneta è poco scodellata , confermando quanto detto al riguardo.3 punti
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Grande Convegno a Milano :) Monete di alta qualità e luogo molto bello :) Se i NIP sono i più autorevoli in Italia in fatto di Numismatica "dal vivo", il nostro Forum lo è a suo modo "on-line" :) :D Sono felice per l'amico Mario e per chi con lui ha organizzato il tutto (e, a quanto pare, non è restato di certo deluso!) e sono felice (con la mia ragazza, che è stata in un certo senso premiata pure lei) per il riconoscimento ricevuto! :)3 punti
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QUARTO ATTO, Quarto quadro La scena si svolge a Siracusa, nel piccolo alloggio di Evelina. L'arzilla insegnante di Storia è in linea con i tempi. E' domenica sera ed è seduta alla sua scrivania sulla quale il PC è acceso. Da tanti anni Evelina segue un forum numismatico: www.ilsesterzio.it. Non ha mai scritto un intervento: la sua timidezza glie lo ha sempre impedito. Però segue con attenzione le discussioni sui due temi di suoi interesse. E' ancora in attesa di una risposta definitiva da Torino, ma il suo avvocato siracusano l'ha rassicurata. Le cose si stanno risolvendo bene, per lei. Quel sesterzio da lei donato al Museo, ma solo quello, è stato sequestrato, ma la sua posizione stralciata e si va verso un non luogo a procedere. "Stia serena, signora mia bella!" le ha detto l'avvocato. Ma lei serena non è. I denarini delle guerre sociali ha deciso che al museo romano non li donerà più. L'esperienza torinese le è bastata e avnzata! E' da tempo che segue le discussioni che di quando in quando un forista avvia sui denarini delle guerre sociali. E' ben preparato quel forista del quale conosce solo lo pseudonimo: Picenum52. Pensa che forse è nato nel 1952, immagina che sia di Ascoli, una città che l'ha sempre incantata per la sua straordinaria bellezza. Ci ha pensato a lungo prima di farlo, ma ora è decisa. Anche se non sa chi sia, quesrto forista, che nome abbia. Ma ha percepito quanto ama le monete, con quanta passione ne parla. Ci si è identificata. Ha preparato con calma il suo messaggio. Gli ha spiegato chi è, che ha questi venti denarini delle guerre sociali e che vorrebbe inviarglieli in modo che lui possa studiarseli per bene. Alcuni sono dei tipi inediti.... Ora ha pigiato il tasto di invio: alea iacta est! Noriberto Araceli, è lui che stà dietro il nick Picenum85, legge il messaggio. Pensa in uno scherzo. Venti denarini delle guierre sociali? e chi li ha mai avuti?! Eppure nel lungo messaggio c'è qualcosa - non saprebbe dire cosa - che gli fa intuire che non è uno scherzo, che davvero una signora anziana e sconosciuta vuole fargli avere quei venti denarini per poterli studiare. Le risponde ringraziandola e dandole il suo nome e l'indirizzo. Sono passati alcuni mesi. Noriberto ha ricevuto i denarini delle guerre sociali, se li è goduti a fondo, li ha fotografati nel migliore dei modi, pesati con esattezza, ben misurati nel loro diametro. Ha preparato un'ottima relazione che invia per email a Evelina. Il giorno dopo le telefona: "Evelina, ha letto quanto ho scritto?". "Ma certo, Norberto: ha scritto un'ottima relazione e ha avanzato delle ipotesi che sono davvero interessanti e ben suffrafate dallo studio così dettagliato che ha fatto delle monete. Mi ha fatto davvero molto piacere". "Allora" prosegue Norberto, "ora glie li rendo". "Restituirmi i 20 denarini? E perché mai? Forse che la infastidiscono?".3 punti
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Da allora le ricerche, finora esclusivamente di superficie, sono proseguite. E non sono mancati i risultati. Come accennai a suo tempo nel post # 7, vi erano probabilità di trovare il forte principale. Sì, perché se il sito di Monte Grociana Piccolo rappresenta una “testa di ponte” verso l’interno. E il campo principale doveva essere a breve distanza dal mare, dove era sbarcato il contingente militare romano. Il sito di San Rocco in effetti era stato segnalato per “presenze romane” ma non vi era mai stato documentato alcunchè. Il LiDAR vi evidenzia sottostrutture sepolte su un area che ha una superficie pari a 13 campi di calcio. E in seguito a ricerche sistematiche di superficie sono emersi resti ceramici. Frammenti di anfore Lamboglia II, frammenti di anfore greco-italiche, frammenti di ceramiche da cucina di provenienza laziale e campana con inclusi vulcanici (quindi molto resistenti agli shock termici). Per forma e misure del tutto inquadrabili nel II secolo a.C. , così come quelle presenti nel primo sito. Vi sono stati eseguiti sondaggi Geo-radar GPR che hanno confermato al presenza di strutture sepolte. Nel sito di Monte Grociana è emerso un chiodino di caligae nel terriccio smosso da animali fossatori del tutto sovrapponibile per forma, dimensioni e decorazione a quelli presenti nei siti delle guerre cesariane in Gallia. Quindi dalle ceramiche abbiano la conferma che San Rocco e Monte Grociana Piccolo sono coevi e quasi certamente databili alle guerre istriane e che il secondo fenomeno di riuso del secondo sito (scusate i termini) va probabilmente imputato alle truppe che Cesare inviò in zona per bloccare i disordini di popolazioni locali (vi è traccia nelle fonti storiche). Non solo, ma oltre ai due siti (che rispettano il principio dell’intervisibilità che contraddistingue gli insediamenti militari romani) vi sono tracce di una precisa e programmata pianificazione dell’occupazione territoriale. Sbarcarono, guarda caso, laddove vi era presenza di corsi d’acqua “maggiori”: il Timavo presso Duino e il Torrente Rosandra, che è fonte pressochè perenne e che fu usato in seguito per trarne le acque necessarie all’acquedotto di Tergeste http://www.lamoneta.it/topic/114912-acquedotti-romani/?hl=%2Bacquedotto#entry1304896 Non va dimenticato che il territorio dove sbarcarono i Romani erano densamente abitato e i locali vi avevano eretto molti abitati su altura cinti da possenti murature a secco (i cosiddetti “Castellieri”). E’ vero che si tratta anche di uno dei pochi litorali della zona dove era agevole lo sbarco delle milizie romane ( e come detto avevano accesso diretto ad una fonte d’acqua) ma anche, se vogliamo, giocarono di psicologia affermando più o meno “siamo venuti qui e non vi temiamo”. Mostrarono i muscoli, in pratica ostentarono ai locali la loro potenza e organizzazione. Non scelsero itinerari nascosti, sbarcarono alla luce del giorno e si insediarono laddove avevano programmato. Anche perché nei pressi esisteva un sito costiero pre-romano che fungeva da imbarco e scarico per i natanti dei nativi. Ma i Romani non lo sfruttarono, decisero di sbarcare dove a loro era più comodo. Anche se il punto era intensamente abitato e quindi difeso. Tornando alla pianificazione dello sbarco, costruirono un presidio sul declivio di un colle poco discosto (vedi in alcune foto nei link seguenti denominato Montedoro)) che aveva il compito di vigilare verso la cima del colle (dove sorgeva un vasto abitato pre-romano) e di controllare la via di accesso tra il campo principale di San Rocco e il litorale dove erano attraccate le navi con il supporto logistico. Di questo posso postare una foto tratta da Google Earth di qualche anno fa (2005, attualmente il sito è stato oggetto di operazioni di impianto di olivi). Misura 54x74 m ed ha un orientamento analogo a quello di Monte Grociana Piccolo. Se il vallum del campo principale è costituito anche da pietre, qui si limitarono a creare un piccolo fossato e con il risultato dello scavo a costruire un piccolo agger. Probabilmente fu usato per un breve periodo, risultando assenti in superficie resti ceramici.3 punti
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______________ 1898 Muscat e Oman 1315 - ١٣١٥ Sultano __ Faisal bin Turki (1864-1913) 1/4 Anna - Rame/Ottone3 punti
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Finalmente !!! Dopo oltre 4 anni di ricerca è arrivato in collezione questo tanto desiderato 10 Tornesi. Con esso termino la serie dei 10 tornesi (manca solo il 3° tipo di Ferdinando II) La trattativa con il commerciante che me l'ha venduto è stata lunga e faticosa, ma alla fine con un ottimo compromesso credo di aver portato a casa una bella monetona. La desideravo cosi, bella al punto giusto senza andare a cercare la perfezione e puntando ad un gradino leggermente più alto rispetto a quello che normalmente si vede in giro. Sono felice di condividere con voi questa moneta e spero che la foto sia venuta bene per poterla valutare come si deve. Saluto l'amico @@UmbertoI che ha già visto la moneta (in foto fatte di fretta) e che mi invitava a fargli delle foto migliori. Ringrazio tutti quelli che vorrano intervenire2 punti
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Buona Domenica Come avrei potuto partecipare al Convegno NIP fatto a Milano, senza acquistare una monetina Veneziana? E' stato un po' come "marcare" un evento del quale Milano sentiva da tanto tempo la mancanza.... e così anche a beneficio dei "Venetici" :pleasantry: posto il mio acquisto Intendiamoci, non è una moneta la cui sola "fisicità" appaga la vista, però, per quanto mi riguarda, appaga la fantasia e non solo; ha il fascino di essere la prima moneta di questo tipo ad essere coniata e devo dire che anche le sue condizioni, benchè lo scanner non le valorizzi appieno, sono buone (o così io le ritengo) e non così facile da trovarne di simili. Sebastiano Ziani, doge dal 1172 al 1178 Denaro scodellato o piccolo D: + S (orizzontale) E B DVX al centro, in un cerchio lineare, croce patente R: + S (orizzontale) MARCV S (orizzontale) al centro, in un cerchio lineare, croce patente Gr. 0,31 - Diam. mm. 13,5 saluti luciano2 punti
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so gia che le foto la penalizzano ma volevo condividere il mio ultimo acqiusto fatto a Torino con voi BUONO DA LIRE PROVA TECNICA Diametro 29 mm peso 9.97 g R42 punti
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è vero Luciano il ditone comunque ad ore alterne vi è stato un buon flusso di presenze questo lo dico poichè sono stato presente sia il sabato che la domenica il venerdi durante l'asta ho incontrato anche Rongo salutamelo Luciano e dai un saluto anche a Mario :hi:l'ultima foto è del Prof Baima Bollone2 punti
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Infatti alle 19 gli ultimi 5 della moneta.it lasciano il palazzo2 punti
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Antvwala non smetterei mai di leggerti!! Dai messaggi letti finora sono convinto che presi singolarmenmte siamo tutte persone gradevoli e con tante cose da dire, se ci trovassimo in un ristorante con le proprie mogli verrebbero fuori sicuramente delle amicizie profonde e durature, sorprendentemente la passione che ci accomuna invece di essere un veicolo per farci trovare nuovi amici crea tensioni e antipatie, credo sia dovuto al fatto che non guardandoci negli occhi quando ci si parla basta un'accento sbagliato e nasce il finimondo, questo è uno dei limiti del web e della tecnologia in genere, cerco di farlo capire ai miei figli ma è una battaglia contro i molini a vento........ Sforziamoci di pensare che quello dall'altra parte non è detto che sia necessariamente una persona "contro" ma forse è solo ignorante (della materia che stiamo trattando, non come persona) o ingenua e magari spara qualche cazzata proprio per inesperienza, e allora sforziamoci ancora e prendiamolo per mano e portiamolo dove ambisce di arrivare, se poi persevera allora postiamo la monetina di Antvwala Maurizio2 punti
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Ottimo! :) Una moneta che ha vissuto la Storia e anche Rara! :) Ovvio che non valga moltissimo, ma l'importanza c'è ed è degna di essere conservata in collezione! :)2 punti
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La moneta è palesemente contraffatta. Di originale non ha nulla, è una produzione privata a fini truffaldini. Non è assolutamente strano che un falso abbia lo stesso peso dell'originale, anzi, deve avere lo stesso peso dell'originale. Fosse più leggera chi la accetta se ne accorgerebbe e presterebbe maggior attenzione scoprendone il raggiro, data la grossolanità della produzione. L'utile è tutto sulla lega d'argento, in questo caso modesta che probabilmente equivarrebbe ad un 5 soldi se non di meno. Durante il periodo napoleonico, sia in Italia, sia in Francia furono immesse sul mercato una notevole quantità di moneta falsa, che è stata costantemente ritirata dall'Amministrazione francese punendo i colpevoli con la pena capitale (altri tempi). Ho scritto in "monete estere" il 2 franchi napoleonico a Parigi che riporta i passaggi di una coniazione di falsa moneta. La qualità era ben superiore a questo 5 soldi, di pari peso all'originale, anche in quel caso, titolo dell'argento più basso.2 punti
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@@antvwaIa A te che non manca di certo il talento letterario, non potevi cercarti un nick più semplice da scrivere? :-) Complimenti per i racconti, molto ben scritti, non so se sei uno scrittore di professione ma sei davvero molto bravo! Il dilemma è grande e invade diversi campi, quello affettivo, quello economico, addirittura porta ad interrogarci sul senso della vita, come capita ogniqualvolta si pensa a qualcosa che dura oltre la vita di una persona..... Le collezioni, si fa di tutto per accrescerle, per arricchirle, per proteggerle, si spera che interessino a qualcuno degli eredi (a cui in genere se non altro per spirito di contrarietà non frega nulla). Poi il grande problema? Che farne? Tutte le ricette sono valide ed hanno un senso, a seconda della sensibilità di ciascuno. E per restare in tema, ogni medaglia ha il suo rovescio: le dai allo stato che nemmeno sa proteggere il patrimonio che ha già, neanche ti ringrazia, qualche inserviente poco onesto ne può far man bassa; oppure metti in condizione un tuo erede "ignaro" di far contento qualche commerciante; oppure? Se nessuno degli eredi le volesse conservare penso che il conferimento ad un'asta possa essere la soluzione migliore: lasci 2 righe dicendo di farle valutare da almeno 2 case d'asta per evitare stime "interessate" e le monete torneranno in circolo. Se nessuna collezione fosse stata dispersa cosa avremmo mai potuto acquistare noi? Dalla fine di una collezione l'inizio di tante altre, la passione per le monete e le medaglie non morirà mai!2 punti
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Come pausa intermezzo PREMIAZIONE DEI GIOVANI del FORUM LAMONETA.IT2 punti
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la legenda è sballatissima...secondo me non può trattarsi di un originale bulinato. ricordiamoci anche che oltre a peso e diametro si deve controllare lo spessore della moneta....se questo è diverso abbiam già capito tutto.2 punti
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Intanto ti allego il PDF degli articoli che erano stati pubblicati sul Giornale della Numismatica in due parti e che sono ora nella parte articoli che è però difficile ora recuperare sul forum in quanto non ancora sul Portale e questo è un problema....non essendoci un collegamento diretto dal forum a questa mole di articoli del periodo pre-portale, ha il titolo " Astensis " tratta della classificazione dei denari di Asti, ma anche di storia, economia, commerci, circolazione delle monete ai tempi in quel di Asti , gli autori, sono tre utenti del forum, Lorenzo Bartolucci, Lorenzo Gherardi, Mario Limido, buona lettura... http://numismatica-italiana.lamoneta.it/docs/201112/Astensis.pdf Nella parte bibliografia in fondo trovi tutti i riferimenti utili per la parte del periodo medievale per Asti.....2 punti
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QUARTO ATTO, Secondo quadro Evelina ha due collezioni di monete. Non sono "grosse" ma sono importanti. La prima, quella che è il proseguo di quel dono, è costituita da una quarantina di medi e grandi bronzi dell'alto impero. Il filo conduttore della collezione sono gli edifici dell'antica Roma. E' una collezione importante la sua e se la stà riguardando, come spesso fa alla sera. Ecco il Porto di Ostia che scivola tra le sue dita, ecco il Colosseo, ecco il tempio di Giano dalle porte chiuse, ecco l'anfiteatro, i ponti, gli archi trionfali, le colonne. Tutta la Roma antica scivola tra le sue dita. Ma si sofferma sempre su quel Macellvm Avgvsti che fu il seme della sua passione. Ha una seconda collezione numismatica: i denarini delle guerre sociali. E' un tema che la coinvolse molto quando studentessa: infatti su quel tema versò la sua tesi di laurea. Fu così che quando in un listino d'asta apparve un denarino delle guerre sociali, anche se molto costoso, non se lo fece sfuggire. Ora ne ha una ventina: sembrano pochi, ma invece è una collezione davvero molto rilevante! Un'ombra di tristezza sfiora il suo volto. Un colpo di tosse. Poi decide di andare a riposare. Va in bagno, si lava i denti, si sveste, indossa una lunga camicia da notte e infine si toglie la parrucca. E' l'ultimo gesto che compie prima di mettersi nel letto, e mettersela è il primo gesto che fa quando si alza al mattino. Nessuno a scuola sa che usa la parrucca, che quei capelli così bianchi non sono più i suoi. Lo sa bene il suo medico, l'oncologo che la segue nella chemio. E' sincero il suo medico: sa che quella donnina sottile che arrossisce quando sente la parola miiiinchia in realtà è una roccia molto solida. Le ha detto che può avere ancora alcuni anni di vita davanti a se, ma il tumore non perdona quando è alloggiato nel polmone. Proprio lei, che non ha mai fumato neppure una volta in vita sua! Ama le sue due collezioni di monete. Tantissimo. Hanno riempito la solitudine delle sue serate, dei giorni festivi, delle vacanze, quando le mancavano la scuola e i suoi alunni. "Che ne sarà delle mie monete?", si domanda. Sa che ai suoi nipoti non interessano. Probabilmente si affretteranno a venderle, malamente. Non hanno bisogno di soldi, no, stanno bene, ma non le terranno perché non saprebbero che farsene. Evelina vorrebbe che le sue collezioni non andassero disperse, vorrebbe che restassero intatte, ma che fossero fruibili a tutti gli interessati, che ricordassero il suo nome: Evelina Gualtieri. Ha deciso: le donarà a un museo. Anzi, a due musei diversi. A quello della città dov'è nata e dove ha vissuto la sua infanzia donerà la raccolta con i rovesci architettonici e a quello di Roma lascerà l'altra, i denarini delle guerre sociali.Non subito entrambe: una alla volta, che vuole ancora poter godere di una monetina. Ha scritto al museo torinese: le hanno risposto dopo un paio di mesi invitandola a portare la sua collezione per parlarne. Approffitta delle vacanze estive appena iniziate - è la fine di giugno - e si reca a Torino con il monetiere con i quaranta bronzi. Pesa poco più di un kg, ma quant'è prezioso! Per vivere si contentava di pochissimo e il suo stipendio, non certo elevato!, le bastava e in buona parte le avanzava. Ecco lí, in quel monetiere, una buona metà dei risparmi di quarant'anni di vita! Le monete sono state consegnate, inventariate, le hanno dato una ricevuta ma le hanno anche detto che occorrerà fare un atto notarile di donazione. "Sì, certamente", ha risposto. Settembre volge a termine. Le foglie degli alberi sono arrossite. Nei filari non c'è più l'uva. Evelina è appena arrivata a Caselle. Pensava che all'areoporto ci sarebbe stato qualcuno del Museo ad attenderla - è andata a Torino su loro appuntamento, per firmare dal notaio Giraudengo la donazione - e invece non c'è proprio nessuno ad aspettarla. Pazienza. Prende un taxi e si reca al Museo. Viene "passata" da due o tre persone diverse: nessuna sa nulal. Finalmente trova la persona giusta: "ma non è da noi! E' in Comune che doveva andare!". Un paio di telefonate. "Vada subito dal notaio: è in Piazza Carlina, subito che è già tardi!". Fanno per spiegarle dove si trova Piazza Carlina, immaginano che non lo sappia con il suo accento siciliano, ma Evelina taglia corto: "so dovè, so dovè". Piazza Carlina è a pochi isolati dalla casa dove ha vissuto la sua gioventù. Arriva dal notaio. Lì c'è un'impiegata del Comune che l'aspetta. "Finalmente!", le dice a mo' di saluto. Entrano dal notaio che legge le tre paginette dove si descrivono le sue monete: mentre le elenca, Evenina non lo ascolta. Le sembra che il notaio stia recitando le litanie del rosario. Firma. Scende in strada insieme all'impiegata del Comune, la quale ha fretta. La saluta appena e scappa via. Evenina resta lì, in piazza. Neppure un ringraziamento, neppure un caffé. C'è rimasta male. Pensa che con quello che ha speso per andare in aereo a Torino avrebbe potuto comprare un'altra monetina. Ormai è andata. Prende un taxi e torna in areoporto, anche se l'aereo prenotato è solo alla sera. A Siracusa ci arriverà solamente l'indomani, che a quell'ora da Catania non ha nulal con cui rientrare a casa sua. Ora si trova seduta su una scomoda poltroncina dell'aereoporto. E' delusa. "Non mi hanno neppure ringraziata!", sta pensando.2 punti
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Nell'impaziente attesa del Quarto Atto, mi associo a Bizerba nel cercare di capire la norma che regola l'affidamento in custodia temporanea illimitata (a me vien da ridere l'antinomia tra "temporanea" e "illimitata"). Non mi pare che ci sia. Inoltre debbo confermare che la semplice e diretta donazione alla Soprintendenza o a un Museo richiede un notevole carico di burocrazia. Solo se la donazione è definita di "modico valore" (al massimo intorno a 1000 - 1500 euro) allora il tutto si risolve in uno scambio di numerose raccomandate. Solo per avere donato 5 monetine alla Soprintendenza di Milano ho calcolato che la Soprintendenza ha speso più di 50 euro per le sue raccomandate (e ho una pila di fogli protocollati). Se la donazione non è di modico valore, allora ci vuole un atto notarile e non so quanto ricarico di burocrazia (e di costi) ci sarebbe. So solo che in genere le donazioni di buon valore sono accolte con imbarazzo, se non con fastidio.... Io poi avevo proposto di donare un buon stativo con impianto di illuminazione per il medagliere del Museo di Palermo, che ha una bellissima collezione, solo in minima parte nota (per lo più attraverso descrizioni del sommo Salinas, nell'800). Questo ovviamente per agevolare la fotografia in loco e a cura del personale interno delle monete ivi custodite, specialmente ora che i Musei possono muoversi con maggiore autonomia. Mi hanno ringraziato per il pensiero e dopo circa un anno sono ancora in attesa di come adempiere alle procedure burocratiche. L'ultima notizia, molto recente, è che la persona che si occupa materialmente delle sponsorizzazioni è assente (non ho capito in che modo, se al bagno oppure per altro)....2 punti
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Statere simile a quello postato da Matteo ma della serie 1, con la lettera O del nome del sovrano sotto la pancia del cavallo. KINGS of MACEDON. Archelaos. 413-399 BC. AR Stater (10.66 gm, 2h). Aigai mint. Head of Apollo right, with short hair, wearing taenia / ARCE-[L]-A-O, horse advancing right, trailing rein, within shallow incuse square. Westermark, Staters, Group 2, Series 1 (O26/R-; unlisted reverse die); Westermark, Remarks pl. LXIX, 2; AMNG III 4; SNG ANS 67; SNG Alpha Bank -. Good VF, lightly toned, reverse a little flat in center. Struck with artistic dies. Notare i dettagli dei capelli di Apollo e il suo occhio, completo di iride, pupilla e sopracciglia. apollonia2 punti
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Ho ricevuto un email da un amico che accompagnò a lungo Sergio e che stette insieme a lui anche nei suoi ultimi giorni di vita. Lo trascrivo perché le parole che scrive su Sergio sono davvero molto belle e sincere: "Sergio non era un appassionato di numismatica, era un appassionato di vita. Lui viveva al massimo possibile per la sua età e per i suoi acciacchi. Non aveva mai studiato una pagina di alcun saggio o manuale o catalogo. Il primo catalogo che ha avuto è stato il Cohen, in formato digitale, dopo 40 anni che catalogava monete. Ma le conosceva già tutte, e le varianti non gliele dovevano spiegare i libri, giuro che è così. Poi è arrivato il RIC, su cui si permetteva di dissentire sulle presunte rarità, poi il Sear, e così via. Poi è arrivato il forum (prima quello americano poi Lamoneta) con cui ha potuto confrontarsi con altri appassionati, scoprendo che aveva ancora tanto da imparare (secondo lui), e tanto da trasmettere (secondo tutti). Però sapeva tutto sulla storia antica del suo territorio: da Falerii, da dove arrivava la sua famiglia, a Volci, dove lavorò in gioventù, a Rom,a la città dove è nato e vissuto tutta la vita Quando raccontava ti ipnotizaba: sapeva tutto e arricchiva ogni storia di aneddoti della vita dei grandi imperatori o della sua: ma a quel punto tu non riuscivi più a distinguere l'uno dall'altro, tanto eri partecipe del suo racconto: "Antonino Pio abitava a casa dei suoi nonni sull'Aurelia, io da piccolo giocavo dentro la Piramide di Caio Cestio perchè il custode era nostro amico". Questo succedeva passeggiando con Sergio. "Sergio sei l'ultimo degli antichi romani" gli diceva mia moglie: lui rideva, ma forse ci credeva. Come credeva negli spiriti degli antenati, proprio come i Romani, per questo Lui, se lo vogliamo, è ancora tra noi. Non so se dovrei parlare di monete. Non saprei che dire. La numismatica era solo una piccola parte del suo sapere eclettico. Potrei giusto accennare al fatto che si interessava della monetazione tardo imperiale, quando la maggior parte dell'universo collezionistico non sapeva neppure che esistesse qualcosa dopo Costantino. Valentiniano III era per lui una presenza comune, come Giovanni o Libio Severo o le altre meteore del dopo 410. Come pure gli Ostrogoti o i Bizantini in Italia. Parlava di loro come avrebbe parlato di Garibaldi o Vittorio Emanuele, gente dell'altro ieri insomma. La foto che tu, Antvwala, hai pubblicato è stata scattata in occasione dell'ultima passeggiata, poi non si è più mosso. Eravamo a Sant'Oreste, sul Monte Soratte, a Nord di Roma, il paesino dove da bambino andava in vacanza con i nonni. Voleva portarci li, come se volesse chiudere un cerchio. Al Santuario di Papa Silvestro su in cima alla montagna. La strada era chiusa, ma lui con la sua fantastica tenacia, è riuscito a farsi dare le chiavi dai vigili: abbiamo aperto la strada e siamo saliti su in vetta, avvolti dalla nebbia. Abbiamo camminato su sentieri sconnessi, pietra nuda, frammenti di bosco. Lui senza un piede e con la stampella ci stava davanti, più veloce di noi, baldi giovani. E una volta in cima ci ha fatto vedere il mare, lo stesso che vedeva da Piccolo. Credeva nell'esistenza dei piccoli nummetti di bronzo di Romolo Augusto. Ora Lui glie lo può chiedere directamente all’Imperatore. Se per caso la risposta è affermativa, Sergio, ce lo dici pure a noi?"2 punti
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Tra una foto e l'altra di Giancarlone, eventualmente alla fine vediamo se devo integrare con qualche altra immagine, cerco di fare un commentino alla giornata di ieri. Giornata che è terminata ieri sera tardi, ma che in realtà è nata qui sul forum con questa discussione più di due mesi fa, un po' una maratona della comunicazione devo dire, anche se in realtà di questo evento e di quello che sarebbe successo tra molti di noi se ne parlava già da dopo l'estate scorsa. Evento decisamente articolato con l'organizzazione che si è completata sotto molto aspetti anche durante la discussione, in realtà ho cercato di comunicare l'evento man mano che prendeva forma quasi in diretta, potenza di un mezzo come questo che può permettersi di comunicare immediatamente con tutti e con così tanti.... Quando si parla di un evento di questo tipo la comunicazione è fondamentale e le letture sulle due discussioni testimoniano l'interesse che ci è stato e l'apporto che il forum ha dato alla giornata che poi è stato confermato ieri con partecipazione veramente folta in tutte le fasi, dall'Assemblea, al Convegno Commerciale alla parte Conferenze. E' stato un evento di numismatica in cui c'è stato di tutto, l'evento a 360 gradi che personalmente ho sempre auspicato e che può richiamare l'interesse di tutti, dal curioso, a chi inizia, al puro collezionista, al giovane, lo studioso, fino ad arrivare agli addetti ai lavori, alcuni prestigiosi, che ieri hanno partecipato. E' l'evento per tutti, una numismatica aperta e per ogni livello, con sinergie e collaborazioni col principio dei vasi comunicanti e l'esempio è l'iscrizione di ieri di quattro giovani almeno del forum in SNI. Se il circolo virtuoso si mette in moto questi poi sono i risultati, se c'è una iniziativa, studiata, comunicata, valida per i giovani, questi porteranno gli amici, i fratelli, i cugini, i compagni di scuola....e così è stato ieri, una kermesse della numismatica dove tutti hanno partecipato e collaborato. Evento complesso, mi sembra che però tutto sia andato al meglio, sia per la partecipazione, affluenza, per le conferenze con splendidi protagonisti, ai nostri giovani del forum che hanno avuto modo di essere presentati e di essere parte integrante dell'evento. Certamente non si può che essere soddisfatti, stanchi ma soddisfatti, credo però, visto che bisogna guardare sempre oltre, in un prossimo futuro si debba tentare di passare per quanto riguarda i giovani a un ulteriore step, i giovani numismatici bravi li abbiamo in ogni regione italiana, e allora bisognerà parlarsi nel prossimo futuro, ci vorrà dialogo con ogni componente della numismatica, bisognerà cercare sotto la bandiera dei giovani di andare oltre, se ci riusciremo questo non lo so....ma sicuramente ci proveremo, dobbiamo provarci e spero che gli interlocutori della numismatica italiana, quando questo verrà prospettato, sappiano riflettere e ragionarci sopra, oltre all'idea ci vuole anche pragmatismo, ma questo sarà il futuro...., per il momento godiamoci le immagini, e credo ne arriveranno molte anche con riflessi specifici forum e giovani, che testimoniano una grande e splendida giornata della numismatica italiana....le sue potenzialità, l'interesse e l'entusiasmo che è in molti di noi, più di quanti pensiamo, e il forum in tutto questo sicuramente ha fatto la sua parte e ha contato molto....2 punti
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Personalmente non amo la polemica ma credo che quando alla base degli scambi, anche virulenti, vi é il rispetto reciproco ciò sia accettabile e non necessariamente negativo. Al contrario ciò che mi dà un po' da pensare é una certa tendenza -quanto meno così a me sembra- ad abbandonare la lingua italiana nello scrivere i post. Sempre più spesso compaiono post pieni di abbreviazioni da SMS o da Twitter, in cui gli accenti sono un optional, la punteggiatura inesistente. Ma questo é un forum, non ci sono limitazioni rispetto al numero di caratteri impiegati. Si può tranquillamente scrivere "comunque", senza la necessità di abbreviarlo in "cmq". E mettere l'accento sulle "e" che ne hanno bisogno credo che non rappresenti un grandissimo sforzo. Non credo che alla base di tali scritture vi sia l'ignoranza della lingua italiana. Al contrario. Credo si tratti soprattutto di una questione di pigrizia, o di abitudine, forse indotta dall'uso dei dispositivi mobili. Ecco, quando leggo post di questo tipo percepisco una mancanza di rispetto nei confronti di colui che legge. Come se l'importante fosse scrivere in fretta, poi agli altri l'onere di decodificare. Un forum é uno strumento di comunicazione, e tale comunicazione é basata sulla parola scritta. Cerchiamo di rispettarla, questa povera parola, e cerchiamo di rispettare chi la leggerà. PS Devo fare io stesso autocritica in quanto molto spesso utilizzo l'apostrofo (') per accentuare alcune vocali quali "o" ed "i". A scusante potrei addurre il fatto che utilizzo una tastiera straniera in cui la "ò" e la "ì" non sono presenti. Per scrivere "ò" devo digitare <alt gr>-7-o, per la "ì" <alt gr>-7-i. Ma non é una buona giustificazione, e me ne scuso.2 punti
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Di sicuro BB+ è fuori da ogni logica Numismatica, al contrario dello Spl che potrebbe anche starci, magari non comodissimo, ma sicuramente più azzeccato del BB+... Dalle doto, prudentemente mi terrei su una conservazione mediamente qSpl-Spl. Quello che più conta, davanti ad esemplari di questo livello, è l'appeal, davvero molto molto alto. Complimenti!! Fab1 punto
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Il file allegato contiene la recensione del libro di Y. P. Touratsoglou, A Contribution to the Economic History of the Kingdom of Ancient Macedonia (6th-3th cent. BC), ed. K. Liampi, KERMA 2, Athens 2010. Calomino_recensione_RIN_2012-libre ancient Macedonia.pdf Il libro di 236 pagine sia in Greco sia in inglese è mirato alla monetazione dei predecessori di Filippo II e di Alessandro Magno e consiste in una trattazione complessiva della storia economica e monetaria del Regno di Macedonia. Fermo restando che il riferimento è ancora il testo di D. Raymond, Macedonian Regal Coinage to 413 B.C., New York, 1953. apollonia1 punto
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Questa la facciamo a quattro mani :blum: Lafayette a seguire Magdi al tavolo i quattro moschettieri del forum :blum: 417sonia, dabbene, Rapax, giamba54......1 punto
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Capisco molto bene @@elledi che tu possa essere arrabiato e con tutte le ragioni direi, infatti tutto il lavoro svolto ed il tempo speso per preparare il libro avranno sicuramente richiesto un grosso sforzo, per poi vedere che per colpe non propie il risultato non è quello che l'autore si aspettava, deve essere stato veramente brutto.......................... Comunque questo non pregiudica in alcun modo il lavoro svolto dall'autore nel propio libro, infatti visto che ho la fortuna di poter vedere l'opera (anche se fallata) posso garantire che come i precedenti volumi risulta sia molto ben fatto che interesante. In attesa di novità sulle pagine mancanti che spero presto di poter leggere rinnovo ancora una volta i miei complimenti all'autore. :good: :good: Magari non sarà come il famoso francobollo, ma sicuramente rimarra un edizione che oltre ai contenuti pregevoli avra anche come contorno l'anedotto delle pagine mancanti....................................1 punto
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Premetto, la mia conoscenza della monetazione è pari a zero quindi nessun problema ad essere rimandato. La sparo, nummo di Leo I ?1 punto
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QUARTO ATTO, Terzo quadro Natale è giunto e tra un paio di giorni è Capodanno. Evelina si trova di nuovo a Torino, nell'Ufficio legale del Comune. L'hanno convocata con una lettera poco esplicita. E' a proposito della sua collezione, c'è un aspetto delicato da chiarire. Ora è nell'ufficio con l'avvocato. "E' un grosso problema", le dice "ma il sesterzio con il Porto di Ostia è una moneta trafugata!". Le avevano detto di portare tutta la documentazione dei suoi acquisti. "Ma ho qui la fattura della casa d'aste lussemburghese! Guardi!". "Già", le risponde l'avvocato "l'inchiesta è sorta proprio qperché tutta la collezione che quella casa d'aste ha venduto era stata rubata!". "Ma io cosa ne posso? Come potevo immaginarlo", ribatte Evelina. "Ce l'ha la documentazione doganale d'importanzione? A quella data non c'era ancora l'Unione Europea". "No, non ce l'ho", risponde la professoressa, "la moneta me l'inviarono per posta, come fosse una lettera raccomandata, non come pacchetto!". "E brava! E questo non l'ha messa in guardia? Perché l'hanno spedita come una lettera anziché un pacchetto? Proprio per evitare i conrtrolli doganali! Ma signora! Alla sua età essere così ingenua! Ma lo sa che è un bel pasticcio? Lo capisco benissimo che lei è in buona fede, ma intanto ha acuistato una moneta rubata e non ha denunciato alla dogana l'acquisto! Cercheremo di aiutarla per quanto possibile, ma le suggerisco che ne parli con un avvocato: è preferibile. Anzi, no, è assolutamente necessario!". Evelina è in aereoporto che attende il suo aereo. La giornata è grigia, nebbiosa. Si stringe nelle spalle: ha freddo, nonostante il riscaldamento, ma soprattutto ha un nodo alla gola.1 punto
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Ciao, sì, potrebbe essere. L'unica certezza è che si tratta di un piombo che doveva/poteva esser visto su ambo i lati: quindi, non andava fissato, il che fa il paio con l'appiccagnolo (o quel che sia) alla sua sommità. Ma a cosa poteva essere "appiccato"? A qualcosa di siciliano, stante la triquetra? Se così fosse, com'è altamente probabile, e se la parola "Turin" fosse confermata, ecco che potremo datare l'oggetto a dopo il 1860. Escluderei altri periodi che legavano la Sicilia al Piemonte, come il settennato sabaudo (1713-1720) di regno sull'isola. Lo stile di quest'oggetto tende al simil-gotico, quindi pienamente compatibile con la seconda metà del XIX secolo.1 punto
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@@antvwaIa È questo che dobbiamo metterci in testa: Messi insieme siamo un enciclopedia di monete ( io no ) e di vita che Wik... è il vagito di un lattante. E allora rispetto per tutti e garbo ( e un poco di ironia ed autoironia). Nello foto c'è Felice o Antvwala ?1 punto
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Con lo spruzzetto, come per le orchidee? Una o due volte al giorno? Basta acqua o con l'aggiunta di sali minerali? (P.S.: scusa, non voglio ironizzare, ma .... )1 punto
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io a mio marito dico esattamente quanto spendo e anche adesso ho adocchiato una monetina che la venderanno tra 10 giorni in america e che mi interessa e mi ha chiesto quanto è stimata e glie l'ho detto e lui sa benissimo che è un'asta e il prezzo può salire nell'asta. tanto per capire: questa paura delle uniformi è per le cose non troppo lecite che si potrebbero possedere o per cosa ? anche su questo io non ho paura perchè ho tutte le fatture di tutte le monete che ho comprato. dei libri di numismatica che ho comprato non ho le fatture ma delle monete si. e di monete cercate da me col metal detector non ne ho. se il signore del terzo atto, primo quadro avesse detto la verità alla moglie questa avrebbe ricevuto più soldi dal commerciante...1 punto
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Buongiorno carissimi vi mostro questo Antoniniano del terzo secolo della mia collezione. cosa ne pensate? Come si valutano, nella pratica, le conservazioni del periodo repubblicano od imperiale? Ovviamente un FDC di una moneta di 100 anni fa non è paragonabile con una che di anni ne ha 1000 o anche di più. Cordiali saluti a tutti,1 punto
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MILANO SOCIETA' MUTUO SOCCORSO DEL PERSONALE D'ALBERGO, OSTERIA E TRATTORIA - 50° ANNIVERSARIO 1861-1911 Nel 1905 la sede in VIA PALAZZO REALE 31 punto
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Salve a tutti. Non immaginate quanto condivida i vostri saggi pareri proferiti dalla vostra sconfinata esperienza... . Anch'io, come @@Titta99, rientro nella fascia dei "giovanissimi numismatici", ed è davvero difficilissimo, avendo soltanto 13 anni, scovare qualcuno avente la mia età che condivida almeno in parte questa passione straordinaria qual è la numismatica(non posso però pretendere che i miei coetanei apprezzino tutto ciò...),essendo criticatissimo e incitato a lasciar perdere e "divertirmi" come fanno tutti(se questo non è divertimento, ditemi voi cos'è ;)). Noto un incredibile calo nell' apprezzare i valori storici che da tempo ci sono tramandati, tutto a causa delle nuove mode dilaganti come Watsapp(a mio parere totalmente inutile), che atrofizza i nostri cervelli alla pari di alcuni videogiochi violenti e diseducativi, ma che affascinano quasi tutta la mia generazione a tal punto da renderli quasi il loro unico argomento di conversazione. A mi avviso, la numismatica andrebbe insegnata come materia curriculare in tutti gli istituti Italiani a partire da quello secondario di primo grado, alla pari della Storia. Chissà quanta, di Storia, si potrebbe ricavare da un singolo esemplare... Non hanno la minima idea di cosa di perdono... Dovrebbero "gustare" e passarsi tra le mani un bel sesterzio(non ne ho mai avuto la possibilità...), e allora, se avessero almeno un briciolo di sensibilità e amore verso il nostro glorioso passato, di sicuro cambierebbero idea. Quanta ignoranza nel nostro paese, quanti beni di interesse archeologico nelle piccole città come la mia sono abbandonati nell'incuria del tempo e nel degrado... . Fortunatamente ho scoperto questo straordinario forum, traboccante di persone colte e gentilissime con le quali mi sento a mio agio e posso condividere il mio peculiare interesse :clapping:!.1 punto
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