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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/15/15 in tutte le aree
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E' un bello spunto non c'è che dire....io penso che siano necessarie entrambe, le grandi opere e gli articoli, gli spunti riflessivi....spesso è vero che le grandi opere dopo poco vengono superate da altre ipotesi, a volte addirittura visti i tempi anche prima che escano, ma è insito nella velocità dei nostri tempi, della tecnologia, del sapere e delle conoscenze per fortuna a portata di molti.... Però è anche vero che non è detto che l'ultimo sia più giusto o meglio di quello precedente, su questo bisogna stare attenti....giusto ricostruire a ritroso la filiera, ma poi ognuno deve tirare le sue conclusioni e non è detto che siano giuste le ultime.... Una riflessione finale, è giusto che ci siano anche pubblicazioni altamente scientifiche, ma è altrettanto giusto che ci siano pubblicazioni più divulgative o con degli spunti facili e comprensibili per tutti, la numismatica deve essere poi capita dalla maggior parte possibile di persone e chi riesce in questo sarà stato doppiamente bravo pur nella scientificità delle proprie idee. E quindi secondo me, se avete idee, riflessioni,spunti, metteteli sempre nero su bianco, su un forum, su un articolo, su un quaderno....non perdeteli, saranno gli altri poi a valutare, ma non perdete e sarebbe un peccato, se sentite l'esigenza, di esprimere le vostre conclusioni, ipotesi, idee, la numismatica ha bisogno di tutti, di tutti quelli che sentono di dover dire qualcosa agli altri.....e anche loro contribuiranno alla conoscenza e comprensione.....5 punti
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@@Giorgio Gualdi Torino, ci risulta che questa moneta sia già in Suo possesso, mentre nell'aprire la discussione, appena ieri sera, Lei aveva affermato: Lo trovo un comportamento poco corretto (che male c'è a dire che la moneta è Sua e chiedere un parere su prezzo e conservazione?), cui si aggiunge il fatto, segnalato da più di una persona, che Lei ha inviato MP ad alcuni utenti del forum offrendo in vendita la moneta suddetta, in palese violazione dell'art. 6.1 del Regolamento: "6.1 E' sempre vietato l'invio di messaggi privati promozionali; quando segnalati possono portare all'allontanamento dell'utente." Per tutto quanto sopra, chiudo la discussione, riservandomi di valutare la Sua posizione con i colleghi dello Staff. petronius5 punti
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La conoscenza della numismatica sta attraversando un momento di grande e veloce sviluppo. Un artefice fondamentale di tale evoluzione della conoscenza è dato da internet. Esso mette a disposizione degli studiosi una quantità di informazioni che sino a vent'anni fa era inimmaginabile, a tal punto che mentre allora la difficoltà per lo studioso stava nel reperire l'informazione, ora sta nel filtrare una messe eccessiva. La costruzione di queste grandi opere citate nel titolo richiede tempi molto lunghi, dell'ordine di decenni. Ma anche osservando ogni singolo tomo che le compongono, corrispondente a un arco limitato di tempo, la sua realizzazione richiede tempi ugualmente molto lunghi. E' così che quando finalmente i'ennesimo tomo della Grande Opera vede la luce, di fatto è già superato dalle conoscenze che si sono accumulate durante la fase editoriale. Questo non succede, invece, con gli articoli, che restano lo strumento sul quale cercare e trovare argomenti e dati quanto più aggiornati possibile su un topico: aggiornati, ovviamente, in rapporto alla data di pubblicazione degli stessi. Questo non significa che le Grandi Opere abbiano perso parte del loro valore: esse sono e restano assolutamente indispensabili quale punto di inizio per impostare ogni serio studio numismatico e quale strumento comune e condiviso di riferimento dei dati. Quando scrivo RIC X,438 per qualunque numismatico, tanto in Cina come in Russia o negli Stati Uniti (e persino nell'arcipelago patagonico dove vivo!), è perfettamente e inequivocabilmente chiaro di cosa sto parlando. Ciò è una pietra miliare. Ma non va tralasciato il fatto che ogni Grande Opera, proprio per il fatto di essere una Grande Opera, è già più o meno obsoleta nel momento stesso in cui viene pubblicata. Se i suoi Autori volessero impedire tale prematura obsolescenza, sarebbero impegnati costantemente nell'aggiornamento della bozza editoriale e l'opera, o il suo ennesimo tomo, non vedrebbe mai la luce. Invece giunge il momento inevitabile in cui si dice "ora basta!, qui ci fermiamo e pubblichiamo il tutto allo stato dell'arte in cui ci troviamo" e cessa l'opera di aggiornamento del testo. Ma trattandosi dell'ennesimo tomo della Grande Opera, anche i tempi di pubblicazione sono lenti e quindi nel momento in cui il volume giunge intonso nelle mani del lettore esso non rappresenta già più l'aggiornamento atteso sull'argomento. Spesso leggo che si stà aspettando l'ennesimo tomo del MEC, oppure che si metta mano all'aggiornamento del RIC. Auspico entrambe le cose, ma solamente perché vuol dire aggiornare tutto l'insieme dei riferimenti disponibili, arricchendone enormemente la base di dati. Ma non mi aspetto di trovare risposte significative ai tanti dubbi numismatici che ho da tale nuovo tomo o aggiornamento: le risposte le cerco negli articoli che via via si pubblicano nelel migliori riviste, e talvolta anche nelle discussioni che avvengono nei forum numismatici.3 punti
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personalmente credo che per concepire Grandi Opere occorrano Grandi Pensieri e Grandi Intelletti. tutto ciò oggi spesso manca e si preferisce la via dell'articolo non definitivo. in cui è più facile districarsi in poche pagine, non correndo il rischio di contraddirsi. si citano aspetti particolaristici e si perde la visione di insieme. in alcuni momenti, però, è necessario che qualcuno prenda in mano un argomento e lo conduca dall'inizio alla fine. questo non significa che gli articoli non servano, ma che il modo di vedere enciclopedico è tutt'altro che scomparso e tutt'altro che inutile. un professore diceva: sono meno insidiosi da scrivere 20 articoli di 10 pagine che un volume da 200 pagine. il numero di pagine è lo stesso, ma occorre una preparazione diversa e più sostanziale per avere sotto controllo un solo argomento per uno scrivere così prolungato. aggiungo che ogni Grande Opera deve tenere conto della bibliografia precedente. possibilmente completa, in maniera tale da costituire un punto fermo. da cui ripartire. mai fermarsi nella ricerca. mi capita spessissimo di leggere articoli in cui l'autore afferma di produrre nuovi elementi a una teoria che in realtà era stata sollevata già 100 anni prima. questo perchè per scrivere delle poche pagine dell'articolo non ha ritenuto imprescindibile documentarsi su tutto il pregresso, ma si è rifatto magari solo all'articolo precedente o di qualche anno addietro.3 punti
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______________ 1891 La prima moneta in assoluto in argento della mia collezione :) Avrei potuto migliorarla innumerevoli volte, ma una moneta che suscita un'emozione per quello che è e rappresenta... non si cambia. http://www.lamoneta.it/topic/132792-la-moneta-in-collezione-da-più-tempo/#entry1513187 Spagna Maria Cristina d'Asburgo (1858-1929) - Reggenza dal 1885 al 1902 Alfonso XIII° (1886-1941) 2 Pesetas - Argento .8353 punti
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Certo, le "celtiche" sono considerate, quanto meno in Italia, monete "poco conosciute". Può darsi che sia così. Ma può darsi anche che non lo sia. Certo é che se alcune serie preromane europee non sono ben conosciute a livello collezionistico nel Belpaese (ed in questo non c'é nulla di strano, visto che si tratta per lo più di specie "esotiche", esteticamente poco appetibili, mentre il panorama italico é già di per sé enormemente ampio e ricco) ciò non vuol dire che non lo siano in assoluto. Ma soprattutto ciò non legittima gli operatori commerciali nel settore nel proporre le poche monete usualmente a catalogo sotto descrizioni folkloristiche, se va bene, se non decisamente tendenziose. Da un operatore commerciale ci si attenderebbe un approccio professionale. Purtroppo, quando si tratta di "celtiche" non é sempre il caso. Anche, in Italia, lo é raramente. Un esempio, non esaustivo, sia ben chiaro, ma ben rappresentativo, tratto dalla recente E-Auction di Art Coins Roma numero 23. Sia detto per inciso che, se non ricordo male, Art Coins Roma si era distinta, qualche tempo fa, per la proposizione di alcuni falsoni padani decisamente pittoreschi. Questa volta (quanto meno per la maggior parte della monete proposte, fortunatamente) non si tratta di falsi. Non so se colui che cura oggi queste monetazioni per ACR sia la stessa persona, ma il livello di approssimazione e dilettantismo (a voler esser buoni) é lo stesso. Ma veniamo ai pezzi, e, soprattutto, a come vengono proposti. Certo, una moneta definita "molto rara", venduta a 29 Euro... Il problema é che l'unica cosa più o meno "corretta" é il prezzo di acquisto. Per il resto la descrizione é solo un'accozzaglia di fesserie: la moneta non é altro che un comunissimo potin dei Senoni, probabilmente uno dei più comuni potin gallici. Il "leone" al rovescio poi... chissà dove l'hanno letto. Ah già, sul "Van Ardsel" (SIC), n.154.9. Certo che bisogna essere particolarmente dotati per classificarla in questo modo, visto che il Van Ardsell non propone alcuna immagine di questa moneta, non fa cenno al leone e si limita a dare questa descrizione: 154 - 09 Kentish Uncertain ca. 30 50 B.C. ER Bronze Unit 11 mm Earliest Record: Allen, 1960 OBV: Head right Identifying points: 1) too poorly preserved to identify REV: Uncertain animal left Identifying points: 1) pellets in field around animal CLASSIFICATION: None NOTES: Possibly an earlier import from Gaul. Not illustrated. Bah... Una "unità" (?) dei Cantiaci? "Molto rara"? :D Per favore, se non siamo avvezzi ai potin cerchiamo almeno di dedicare un po' più di tempo alla bibliografia. Ma in effetti sembrerebbe che presso ACR la bibliografia per le celtiche sia estremamente limitata. Al di là di qualche rara incursione presso altri testi pare che la bibbia dell'anonimo classificatore di celtiche di ACR sia una sola: il primo volume del catalogo delle collezioni del Kunsthistorischen Museum di Vienna curato dal Dembski. Ed in effetti é il Dembski (abbreviato in KMW) che viene di norma invocato. Sia ben chiaro, la collezione di Vienna é estremamente ricca, ed il catalogo del Dembski é importante, soprattutto per le celtiche centroeuropee e danubiane. Ma classificare delle celtiche di Gallia (che nelle collezioni viennesi sono marginalmente rappresentate) utilizzando il Dembski... Bah... Se non si ha voglia di studiare, e ci si vuole limitare ai cataloghi di collezioni, le alternative più appropriate non mancano di sicuro. Eppure ACR come riferimenti per queste tre monete della Gallia propone il Dembski... Tutte e tre vengono attribuite ad Edui o Lingoni, e classificate nello stesso modo, con gli stessi riferimenti, o quasi. Anzi le monete di cui ai lotti 2 e 3, diversamente dal 4, sono dichiarate "rare" (perché? lo dice il Dembski? Non mi pare proprio). Se il potin dei Senoni (lotto 1) visto prima é uno dei potins più comuni, i quinari Kaletedou (quali il n.2 ed il n.3) sono senz'altro in assoluto le monete d'argento più comuni nell'ambito delle emissioni della Gallia Comata. Sono talmente tante, e tanto diffuse, che si ipotizza che siano esistiti una pluralità di centri d'emissione. Il lotto 4 viene classificato come il 2 ed il 3, solo viene esteso il range dei riferimenti a tutti i Kaletedou presenti nelle collezioni viennesi (per la verità anche oltre: il 427 é un Buschelquinare che non ha nulla a che vedere), e ci viene risparmiato l'epiteto di "raro". In effetti si tratta al contrario di una moneta decisamante meno comune dei quinari Kaletedou, e che con questi ultimi ha ben poco a che spartire: é un cosiddetto "denier au chevalier" della Valle del Rodano, attribuito agli Allobrogi. Ma sul Dembski non c'é... Peccato. Il potin dei Remi (lotto 5) viene classificato anche lui sulla base delle collezioni viennesi, peccato, ma, in generale, non c'é molto da dire. Tranne che... il dritto viene descritto come "figura che corre verso d., tiene torcia e lancia". Torcia??? Quale torcia? Evidentemente chi ha compilato la scheda, oltre che tradurre approssimativamente, ignora la differenza tra un torques ed una torcia... Eppure sono oggetti abbastanza diversi. Mah...2 punti
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______________ 1891 Regno Unito Vittoria (1819-1901) 1 Shilling - Argento .9252 punti
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Buonasera , sig. Dabbene sicuramente nel primo pomeriggio saremo lì io è il mio amico (ambidestro) speriamo di non perderci il meglio... ma impegni di lavoro non permettono di arrivare in mattinata come mi auspicavo: per avere più tempo da passare con i (lamonetiani) ma spero di conoscerne tanti nuovi, è stringere la mano ai tanti già conosciuti. arrivederci a sabato 28 marzo.2 punti
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penso sia un geosso da 6 soldi de Messocco - Gian Giacomo Trivulzio 1487-15182 punti
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Articoli e "grandi opere" hanno respiro e tempi differenti. Per ovvi motivi di facilità di pubblicazione e di minor lavoro richiesto un articolo sarà giocoforza piú aggiornato. A discapito degli articoli va la parcellizzazione dell'informazione. Capisco che per uno studioso "avanzato" tener traccia degli articoli sia una questione di routine ma per chi deve iniziare sarebbe difficile senza qualche "summa" sebbene non aggiornatissima.2 punti
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eccovi la mia Argentina dos centavos 18912 punti
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Certo, sarei davvero curioso di vedere un cent 10 con il 3 rovesciato in FDC...ma tanto tanto curioso2 punti
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Colgo l'occasione per dare anch'io un piccolo contributo a questa interessantissima discussione. Posto le immagini di un 10 centesimi ape del 1922, artefatto a 1932 capovolto. In questo caso è ancora più evidente il "giochino" per far diventare il 2 un 3 capovolto, proprio perchè a fianco c'è il secondo 2. Buona giornata a tutti.2 punti
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Si, però se vogliono aggirare il problema, devono emettere la moneta con valore facciale diverso dal due euro; altrimenti direi che non si può fare. La nomenclatura dei nominali destinati alla circolazione è quella nota. Non si può emettere una moneta con valore facciale da due euro, dichiarare che non ha corso legale e cederla a due euro e cinquanta. Questo lo si può fare solo con i nominali destinati ai collezionisti, che fra l'altro hanno comunque corso legale per il loro valore facciale nei Paesi che li emettono. M.2 punti
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Visto che la discussione ha preso una piega "aforistica" dico anche la mia: purtroppo senza arte, cultura e senza tutto ciò che ci gira intorno si campa tranquillamente lo stesso..., altro che senza pane, senza scienza. Provate a toccare la pagnotta a qualcuno, e poi vedrete come le belle parole servano solo a riempire le orecchie. L'arte e la cultura costituiscono la memoria di un popolo, ma certo non un bene primario, di fatti i tagli della spesa pubblica italiana sono stati operati in maniera più incisiva proprio in quei settori (istruzione, beni culturali e via dicendo), e non mi pare che ci siano state sommosse (qualche protesta, forse, ma niente di più - e giusto perché qualcuno vedeva a rischio il suo lavoro, non certo per interessi propriamente culturali), mentre di insurrezioni per il rincaro dei viveri me ne sovvengono alla mente più di qualcuna!2 punti
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Comunque la discussione è nata per giocare con i doppi sensi, che solitamente sono equivoci e divertenti :D Doppi sensi numismatici naturalmente :) tipo: UN TESTONE INEDITO : :rofl:2 punti
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Pensare che una moneta, in qualsiasi conservazione essa sia, possa esserci giunta assolutamente "non toccata" è un errore. Tutte le monete, nel passaggio dallo stato di giacitura a quello di conservazione in museo o in collezioni private, deve necessariamente subire qualche trattamento preliminare. La natura del trattamento dipende da: tipo di incrostazioni, tipo di patina, metallo, destinazione finale del manufatto (se museo o collezione privata). Patina - a seconda del tipo di patina e della sua consistenza, la moneta può richiedere una pulizia più energica, meccanica e chimica, solo chimica, eventuale consolidamento se troppo debole. Incrostazioni - occorre indubbiamente distinguere la patina buona da quella non buona anche definita incostazione o corrosione attiva. Le incrostazioni possono essere punti cresciuti rispetto ai piani del modellato e possono comprendere agglomerati di cuprite o altra forma di patina, spesso associata a terriccio di giacitura che, sovente, rimane agglomerato nella patina stessa. Metallo - a seconda della lega o del metallo che compone il manufatto, si potranno sviluppare tipologie diverse di patine e di incrostazioni. Ad esempio su una moneta in mistura di argento, al momento del ritrovamento essa presenta uno spesso strato composto dai prodotti di corrosione del metallo meno nobile in lega quindi il rame. Spesso non si tratta di patine di bell'aspetto ma di vere e proprie cresciute di malachite e/o cuprite che nascondono totalmente il modellato. Destinazione finale - molto spesso, la destinazione finale del manufatto influisce enormemente sul tipo di restauro. Un moneta che finirà in un cassetto chiuso di un museo sarà certamente protetta da uno spesso strato di paraloid e cera, certamente poco gradevole alla vista (monete dall'aspetto "bagnato" e lucente) ma funzionale per la conservazione. diversamente, una moneta destinata al collezionismo, può subire nel tempo (parliamo di moneta che passano da una collezione privata all'altra nell'arco di decine di anni) diverse migliorie atte a migliorare al massimo la leggibilità del manufatto e con la tendanza ad eliminare tutti i difetti possibili (tracce di crateri spenti, patine macchiate, zone spatinate a seguito di pulizia). In tutti i casi le monete richiedono comunque un intervento di rimozione dei depositi incoerenti (terriccio di giacitura) e stabilizzazione. Ovviamente poi i vari interventi possono essere eseguiti con perizia o meno, con strumenti adeguati o improvvisati, etc. Sono questi però i fattori che incidono enormemente sulla qualità del restauro restituendo un lavoro ben fatto e naturale oppure una moneta snaturata e del tutto artificiale. Tornando sul Lucio Vero in questione posso dire che probabilmente esso presentava una patina non bella o comunque molto incompleta tanto da indurre il restauratore a rimuovere il tutto. Come spesso accade quando ci sono incrostazioni cresciute diffuse, il manufatto richiede anche la pulizia meccanica tra i caratteri della legenda. Per fare queste attività il restauratore può optare per un metodo di pulizia chimica (più lungo) oppure un metodo meccanico più breve. indipendentemente dall'attrezzo scelto, a seconda della potenza utilizzata o dell'utensile adottato, la pulizia può essere più o meno profonda. questo significa che il passaggio di questo utensile lascerà inevitabilmente delle tracce più o meno vistose che poi potranno essere celate con una patinatura successiva. Nel caso del tuo Lucio Vero devo dire che il restauratore non ha fatto un cattivo lavoro perchè la differenza tra zone trattate e non trattate non è poi così evidente. Tuttavia, se avesse utilizzato un metodo meno aggressivo (chimico e meccanico) ma più lungo, avrebbe potuto conservare meglio la patina nei punti trattati (tutti i contorni dei caratteri e del volto di Lucio) senza ricorrere ad una patinatura superficiale successiva (quell'alone color fumo) ma ripeto, non è stato fatto un cattivo lavoro. Riguardo la naturalità delle patine vorrei far presente che anche bronzi importanti come quelli di Riace, hanno subito un restauro imponente ed approfondito oltre che alcune correzioni cromatiche con pigmenti al fine di rendere leggibile un manufatto che altrimenti si sarebbe presentato "chiazzato".2 punti
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______________ da wikipedia: La lira è uno strumento musicale a corde, composto da una cassa armonica alla quale sono applicati 2 bracci verticali, uniti da una traversa. Le corde, in numero variabile secondo i modelli, sono tese tra la cassa armonica e la traversa. Raffigurata su una moneta antica e su una contemporanea Per la mitologia greca l'inventore della lira fu Hermes. Un giorno il dio trovò all'interno della grotta una tartaruga, dopo averla uccisa prese il carapace e tese al suo interno sette corde di budello di pecora costruendo così la prima lira. Museo Archeologico di Lecce Lira ottenuta dal carapace di una tartaruga:1 punto
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Buon giorno e buon fine settimana a tutti. Ho avuto l'occasione di prendere la serie completa dell'A.F.I.S., ad un buon prezzo, secondo me. Le monete mi sembrano tutte in ottime condizioni, forse il 5 centesimi ha una conservazione inferiore. Che ne pensate, qualcuna arriva al FDC? Grazie per le vostre risposte.1 punto
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Stesso diritto, ma cambia rovescio Dal volume di: STEFANO CARLO JOHNSON LE RIVENDICAZIONI ITALIANE DEL TRENTINO E DELLA VENEZIA GIULIA NELLE MEDAGLIE - PARTE III - 19191 punto
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Ho già espresso la mia opinione su questa moneta. Dopo gli ultimi post, vorrei fare una considerazione: credo, e se sono in errore correggete, che questo sia un sito di NUMISMATICA dove si parla di monete ed argomenti ad essa correlata. Quindi quelli che postano foto sono numismatici o appassionati e non FOTOGRAFI. Se qualche volta le foto non sono il massimo, accettiamole, chiedendo eventualmente di farle più nitide se risultassero sfuocate. Ma soprattutto non offendiamo nessuno. Grazie.1 punto
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ci ricovereranno nello stesso reparto: io mi farei un baule pieno di 5 Lire Aquilotto, se potessi! :D ciao1 punto
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Salve a tutti!Sono incuriosito dalla storia di questa moneta,un 20 kreuzer del 1809..qualcuno sa dirmi qualcosa in più sul suo conto?1 punto
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Ciao Riccardo! Bell'acquisto, nulla da dire, sono tutte perfette, la più dura da trovare in quella conservazione è il 50 cent! Ciao, Fabio1 punto
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caro @@eliodoro, voglio darti una risposta chiara, semplice ed esaustiva: BOH :) scherzo.... ma questa serie civica e quella con Cartagine stante, sono uno dei tanti motivi che come "Gruppo" ci ha portato a scrivere delle "riflessioni".... partiamo dall'ultima domanda...a mio avviso il legame con le monete contromarcate (non dico ostrogote non a caso....) è prima di tutto una suggestione. non escludo che il legame possa esistere, ma se guardi i numerali, il legame non si vede.... - serie civiche vandale - XII - XXI - XLII - serie contromarcata - XLII - LXXXIII se escludiamo il valore 42, non c'è nessun altro parallelismo.... 12 e 21 mancano nelle contromarcate, 83 è un valore inesistente nelle vandale. quindi al momento, stante la situazione delle conoscenze, io non mi sento di legarle per forza...o almeno la cosa non è poi così evidente.... sulla possibile datazione (parlo della protome equina), tutti hanno scritto di tutto, da Wroth che le fa partire dopo il 439, a Clover 484-496, Hahn 530-534, Grierson 523-530 etc... sinceramente ci siamo letti tante ipotesi...e anche personalmente mi sono fatto delle idee, ma nulla che vada oltre l'ipotesi personale, "a sentimento".... a oggi un tentativo di datazione è davvero arduo, quindi la datazione proposta dalla casa d'aste mi pare saggiamente ampia1 punto
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Uhm... l'unico candidato al marchio "stella" dovrebbe essere il Rendina del quale parlammo tempo fa a proposito per un simbolo tipo "croce" presente sulla monetazione di Carlo II nel periodo attorno al 1683 ... ma qui secondo me le cose sono diverse, il simbolo non è lo stesso; il Bovi in BCNN 1955 dice esplicitamente che secondo lui la stella è sopra un monogramma IM, io non ho immagini abbastanza nitide di quel dettaglio per poterlo confermare con certezza ma il Bovi aveva in collezione una di queste monete e se asserisce quanto detto sopra delle evidenze doveva pur averle. Inoltre mi sembra evidente che il R/ è un conio modificato anch'esso ottenuto da un conio del 1716, anche se questo il Bovi non lo dice. Qualche supporto a questo ragionamento potrebbe darlo l'articolo del Bovi stesso comparso in BCNN 1957 (Un inventario della zecca di Napoli - 1730) in cui si descrive il materiale preso in carico dal De Gennaro all'inizio della sua attività dai precedenti titolari (Rendina-Monteneim): nota che è riportato l'elenco di una notevole quantità di coni ancora utilizzabili del periodo CarloII-Filippo V-Carlo VI fino al 1718 circa, compresi diversi coni di ducati e mezzi ducati del 1715-1716 .... :good:1 punto
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@@Eolo perchè modesto? vedi di non fare il timido :blum: è un bel esemplare degno di stare insieme agli altri. Continua così :good:1 punto
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Non diciamo amenita'. SPL, forse SPL+, ma non oltre. Comunque bell'esemplare senza dubbio.1 punto
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E' tornato il nostro "Cassaforte" Andrea Barzagli e si è visto subito.....Grande Andrea :clapping: A parte tutto penso che la difesa così quadrata non la vedevo da tempo. Spero che Barzagli a questo punto giochi anche a Dortmund. Comunque grande vittoria. Ottima Juve, niente da eccepire: corsa, tecnica, spirito di sacrificio e giusta fame. Se giocassimo sempre cosi' anche in Champions saremmo tra le prime 4-6 in Europa. Forza Juve1 punto
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Non capisco la polemica. Ognuno è libero di esprimere, civilmente, la propria opinione, e gli altri, nessuno escluso, sono tenuti a rispettarla. Per quanto mi riguarda, ho espresso la mia opinione...rispetto quelle degli altri Gigante compreso, ma non gli dò peso. Ho avuto la fortuna di entrare nella zecca di Stato per servizio e pertanto so come funzionano le operazioni di coniazione e posso tranquillamente dirti che non può esserci una coniazione con un millesimo con un numero invertito, semplicemente perchè..già nel 1924 e da molti anni, i conii venivano assemblati per intero, non come nella zecca di napoli dove errori del genere ci stavano (nel secolo XIX). Quindi...o difetto di conio o truffa...altro non può esserci.1 punto
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La teorizzazione dell'imperium ha un suo fascino: denota con chiarezza lo sforzo teorico per dare veste giurica alla forza bruta e al potere assoluto del primordiale modello di monarca/guerriero. Le monete ci aprono uno scorcio su questo processo1 punto
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...Aggiungo che, quando riuscirò a farle una foto come si vede, vi farò vedere la mia prima moneta fdc, una lira "quadriga veloce" regalatami da mia mamma ai tempi del liceo... rimasta per ben 14 anni nella taschina di plastica dell'album...e, ancora adesso, tale e quale com'era 14 anni fa... ...E non solo quella....anche altre d'argento e di rame, rimaste tali e quali... ...Penso proprio che i problemi riscontrati da qualcuno non siano sempre e solo da imputare alla conservazione in bustine...Mi sembra una grossa esagerazione.... Sono prodotti studiati appositamente!....Se non hanno già tutte le caratteristiche adatte, cosa sono...una truffa?... ....Magari è vero che in alcuni casi, in determinate condizioni di temperatura, umidità...ecc, possono crearsi effetti spiacevoli; ma, appunto, entrano in gioco altri fattori, quelli ambientali ( e non solo quelli tecnici..). Io, personalmente, ho sempre custodito gli esemplari in album chiuso in armadio pulitissimo e asciutto. Pulizia e ambiente asciutto, secondo me, sono fattori molto importanti....oserei dire primari....1 punto
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Il biglietto d'ingresso all'Esposizione Internazionale del 1906....1 punto
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TI LINKO QUESTO SITO DOVE PUOI VEDERE TUTTE LE CARATTERISTICHE DEL TALLERO E VARIE VARIANTI IN BASE AGLI ANNI DI CONIAZIONE. http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-talleri-1780-coniati-in-italia1 punto
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In Italia avrebbero cercato di sequestrare anche la palla di neve... Se poi si fosse sciolta, il bambino sarebbe finito in galera per aver nascosto parte del corpo del reato... :ph34r:1 punto
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Concordo a pieno e faccio mie le monete con pochi rilievi, proprio perchè circolate per decine d' anni... una FDC di questo tipo di moneta vuol dire ,messa da parte o persa o seppellita da subito...che storia ha? magari ritrovata da un contadino nel 1750 e messa nella credenza fino a metà ottocento per poi passare nelle mani di un signorotto che la passa ad un amico numismatico nel 1905 e da lì nei vari passaggi d'asta fino a ieri, quando l' ho acquistata io per 10.000 euro e poi messa in una cassetta di sicurezza per i miei figli che la ritroveranno intorno al 2040....o spero più in là ! meglio le mie circolate....per me. Roberto1 punto
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Intanto la questione del riconio sulle monete dei Mamertini andrebbe valutata bene. Dal punto di vista ponderale non riesco a trovare un pezzo dei Mamertini con toro cozzante che abbia un peso sui 12 g..... Purtroppo la ricchissima collezione delle monete di Velecha presenti a Berlino non è disponibile con immagini su internet e bisogna contattare il medagliere e acquistare le immagini con relativi diritti (almeno 20 euro per moneta...). In ogni caso i Mamertini erano di origine italica e non pochi mercenari erano di ritorno nella madrepatria, in una zona compresa tra la Campania, il Sannio e la Lucania, e quindi è verosimile che le loro monete abbiano circolato anche in questi territori, magari ormai un pò consunte. Servirebbe conferma della presenza di monete mamertine in questi territori. Interessante piuttosto il fatto che l'uncia n. 9 (di piede quadrantale), sia stata ricontata, almeno in un caso, su una semuncia semilibrale di Roma (chiaramente già disponibile e circolante al momento della riconiatura).1 punto
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Salve a tutti, discussioni di questo tipo saranno già esistite in passato, ma è bello rinnovarle ogni tanto con tutti i nuovi iscritti che ci sono. Quale è la moneta che avete in collezione da più tempo e da quanto? Non quella più antica, ma quella che è nella vostra collezione da più tempo :) Inizio io: Ferdinando II di Borbone, 120 grana 1857, moneta in collezione da 13 anni. E' stata la prima "seria" e anche la prima che ho acquistato in assoluto. Risale ai tempi in cui non avevo le idee chiare e compravo indiscriminatamente grandi moduli (ero ancora alle superiori). E' una moneta "sciolta" che non appartiene a una particolare collezione, ma non uscirà mai dalla mia collezione. Troppi ricordi ad essa legati :)1 punto
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Secondo me hai fatto decisamente un buon affare ! Si tratta pur sempre di una moneta classificata "rara", ed il Gigante la valuta (in stato MB) più del doppio di quello che l'hai pagata. In condizione BB la valuta 75 euro, anche se forse si tratta di una valutazione un po' troppo alta.1 punto
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