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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/15/15 in tutte le aree
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E' un bello spunto non c'è che dire....io penso che siano necessarie entrambe, le grandi opere e gli articoli, gli spunti riflessivi....spesso è vero che le grandi opere dopo poco vengono superate da altre ipotesi, a volte addirittura visti i tempi anche prima che escano, ma è insito nella velocità dei nostri tempi, della tecnologia, del sapere e delle conoscenze per fortuna a portata di molti.... Però è anche vero che non è detto che l'ultimo sia più giusto o meglio di quello precedente, su questo bisogna stare attenti....giusto ricostruire a ritroso la filiera, ma poi ognuno deve tirare le sue conclusioni e non è detto che siano giuste le ultime.... Una riflessione finale, è giusto che ci siano anche pubblicazioni altamente scientifiche, ma è altrettanto giusto che ci siano pubblicazioni più divulgative o con degli spunti facili e comprensibili per tutti, la numismatica deve essere poi capita dalla maggior parte possibile di persone e chi riesce in questo sarà stato doppiamente bravo pur nella scientificità delle proprie idee. E quindi secondo me, se avete idee, riflessioni,spunti, metteteli sempre nero su bianco, su un forum, su un articolo, su un quaderno....non perdeteli, saranno gli altri poi a valutare, ma non perdete e sarebbe un peccato, se sentite l'esigenza, di esprimere le vostre conclusioni, ipotesi, idee, la numismatica ha bisogno di tutti, di tutti quelli che sentono di dover dire qualcosa agli altri.....e anche loro contribuiranno alla conoscenza e comprensione.....5 punti
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@@Giorgio Gualdi Torino, ci risulta che questa moneta sia già in Suo possesso, mentre nell'aprire la discussione, appena ieri sera, Lei aveva affermato: Lo trovo un comportamento poco corretto (che male c'è a dire che la moneta è Sua e chiedere un parere su prezzo e conservazione?), cui si aggiunge il fatto, segnalato da più di una persona, che Lei ha inviato MP ad alcuni utenti del forum offrendo in vendita la moneta suddetta, in palese violazione dell'art. 6.1 del Regolamento: "6.1 E' sempre vietato l'invio di messaggi privati promozionali; quando segnalati possono portare all'allontanamento dell'utente." Per tutto quanto sopra, chiudo la discussione, riservandomi di valutare la Sua posizione con i colleghi dello Staff. petronius5 punti
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La conoscenza della numismatica sta attraversando un momento di grande e veloce sviluppo. Un artefice fondamentale di tale evoluzione della conoscenza è dato da internet. Esso mette a disposizione degli studiosi una quantità di informazioni che sino a vent'anni fa era inimmaginabile, a tal punto che mentre allora la difficoltà per lo studioso stava nel reperire l'informazione, ora sta nel filtrare una messe eccessiva. La costruzione di queste grandi opere citate nel titolo richiede tempi molto lunghi, dell'ordine di decenni. Ma anche osservando ogni singolo tomo che le compongono, corrispondente a un arco limitato di tempo, la sua realizzazione richiede tempi ugualmente molto lunghi. E' così che quando finalmente i'ennesimo tomo della Grande Opera vede la luce, di fatto è già superato dalle conoscenze che si sono accumulate durante la fase editoriale. Questo non succede, invece, con gli articoli, che restano lo strumento sul quale cercare e trovare argomenti e dati quanto più aggiornati possibile su un topico: aggiornati, ovviamente, in rapporto alla data di pubblicazione degli stessi. Questo non significa che le Grandi Opere abbiano perso parte del loro valore: esse sono e restano assolutamente indispensabili quale punto di inizio per impostare ogni serio studio numismatico e quale strumento comune e condiviso di riferimento dei dati. Quando scrivo RIC X,438 per qualunque numismatico, tanto in Cina come in Russia o negli Stati Uniti (e persino nell'arcipelago patagonico dove vivo!), è perfettamente e inequivocabilmente chiaro di cosa sto parlando. Ciò è una pietra miliare. Ma non va tralasciato il fatto che ogni Grande Opera, proprio per il fatto di essere una Grande Opera, è già più o meno obsoleta nel momento stesso in cui viene pubblicata. Se i suoi Autori volessero impedire tale prematura obsolescenza, sarebbero impegnati costantemente nell'aggiornamento della bozza editoriale e l'opera, o il suo ennesimo tomo, non vedrebbe mai la luce. Invece giunge il momento inevitabile in cui si dice "ora basta!, qui ci fermiamo e pubblichiamo il tutto allo stato dell'arte in cui ci troviamo" e cessa l'opera di aggiornamento del testo. Ma trattandosi dell'ennesimo tomo della Grande Opera, anche i tempi di pubblicazione sono lenti e quindi nel momento in cui il volume giunge intonso nelle mani del lettore esso non rappresenta già più l'aggiornamento atteso sull'argomento. Spesso leggo che si stà aspettando l'ennesimo tomo del MEC, oppure che si metta mano all'aggiornamento del RIC. Auspico entrambe le cose, ma solamente perché vuol dire aggiornare tutto l'insieme dei riferimenti disponibili, arricchendone enormemente la base di dati. Ma non mi aspetto di trovare risposte significative ai tanti dubbi numismatici che ho da tale nuovo tomo o aggiornamento: le risposte le cerco negli articoli che via via si pubblicano nelel migliori riviste, e talvolta anche nelle discussioni che avvengono nei forum numismatici.3 punti
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personalmente credo che per concepire Grandi Opere occorrano Grandi Pensieri e Grandi Intelletti. tutto ciò oggi spesso manca e si preferisce la via dell'articolo non definitivo. in cui è più facile districarsi in poche pagine, non correndo il rischio di contraddirsi. si citano aspetti particolaristici e si perde la visione di insieme. in alcuni momenti, però, è necessario che qualcuno prenda in mano un argomento e lo conduca dall'inizio alla fine. questo non significa che gli articoli non servano, ma che il modo di vedere enciclopedico è tutt'altro che scomparso e tutt'altro che inutile. un professore diceva: sono meno insidiosi da scrivere 20 articoli di 10 pagine che un volume da 200 pagine. il numero di pagine è lo stesso, ma occorre una preparazione diversa e più sostanziale per avere sotto controllo un solo argomento per uno scrivere così prolungato. aggiungo che ogni Grande Opera deve tenere conto della bibliografia precedente. possibilmente completa, in maniera tale da costituire un punto fermo. da cui ripartire. mai fermarsi nella ricerca. mi capita spessissimo di leggere articoli in cui l'autore afferma di produrre nuovi elementi a una teoria che in realtà era stata sollevata già 100 anni prima. questo perchè per scrivere delle poche pagine dell'articolo non ha ritenuto imprescindibile documentarsi su tutto il pregresso, ma si è rifatto magari solo all'articolo precedente o di qualche anno addietro.3 punti
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______________ 1891 La prima moneta in assoluto in argento della mia collezione :) Avrei potuto migliorarla innumerevoli volte, ma una moneta che suscita un'emozione per quello che è e rappresenta... non si cambia. http://www.lamoneta.it/topic/132792-la-moneta-in-collezione-da-più-tempo/#entry1513187 Spagna Maria Cristina d'Asburgo (1858-1929) - Reggenza dal 1885 al 1902 Alfonso XIII° (1886-1941) 2 Pesetas - Argento .8353 punti
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Certo, le "celtiche" sono considerate, quanto meno in Italia, monete "poco conosciute". Può darsi che sia così. Ma può darsi anche che non lo sia. Certo é che se alcune serie preromane europee non sono ben conosciute a livello collezionistico nel Belpaese (ed in questo non c'é nulla di strano, visto che si tratta per lo più di specie "esotiche", esteticamente poco appetibili, mentre il panorama italico é già di per sé enormemente ampio e ricco) ciò non vuol dire che non lo siano in assoluto. Ma soprattutto ciò non legittima gli operatori commerciali nel settore nel proporre le poche monete usualmente a catalogo sotto descrizioni folkloristiche, se va bene, se non decisamente tendenziose. Da un operatore commerciale ci si attenderebbe un approccio professionale. Purtroppo, quando si tratta di "celtiche" non é sempre il caso. Anche, in Italia, lo é raramente. Un esempio, non esaustivo, sia ben chiaro, ma ben rappresentativo, tratto dalla recente E-Auction di Art Coins Roma numero 23. Sia detto per inciso che, se non ricordo male, Art Coins Roma si era distinta, qualche tempo fa, per la proposizione di alcuni falsoni padani decisamente pittoreschi. Questa volta (quanto meno per la maggior parte della monete proposte, fortunatamente) non si tratta di falsi. Non so se colui che cura oggi queste monetazioni per ACR sia la stessa persona, ma il livello di approssimazione e dilettantismo (a voler esser buoni) é lo stesso. Ma veniamo ai pezzi, e, soprattutto, a come vengono proposti. Certo, una moneta definita "molto rara", venduta a 29 Euro... Il problema é che l'unica cosa più o meno "corretta" é il prezzo di acquisto. Per il resto la descrizione é solo un'accozzaglia di fesserie: la moneta non é altro che un comunissimo potin dei Senoni, probabilmente uno dei più comuni potin gallici. Il "leone" al rovescio poi... chissà dove l'hanno letto. Ah già, sul "Van Ardsel" (SIC), n.154.9. Certo che bisogna essere particolarmente dotati per classificarla in questo modo, visto che il Van Ardsell non propone alcuna immagine di questa moneta, non fa cenno al leone e si limita a dare questa descrizione: 154 - 09 Kentish Uncertain ca. 30 50 B.C. ER Bronze Unit 11 mm Earliest Record: Allen, 1960 OBV: Head right Identifying points: 1) too poorly preserved to identify REV: Uncertain animal left Identifying points: 1) pellets in field around animal CLASSIFICATION: None NOTES: Possibly an earlier import from Gaul. Not illustrated. Bah... Una "unità" (?) dei Cantiaci? "Molto rara"? :D Per favore, se non siamo avvezzi ai potin cerchiamo almeno di dedicare un po' più di tempo alla bibliografia. Ma in effetti sembrerebbe che presso ACR la bibliografia per le celtiche sia estremamente limitata. Al di là di qualche rara incursione presso altri testi pare che la bibbia dell'anonimo classificatore di celtiche di ACR sia una sola: il primo volume del catalogo delle collezioni del Kunsthistorischen Museum di Vienna curato dal Dembski. Ed in effetti é il Dembski (abbreviato in KMW) che viene di norma invocato. Sia ben chiaro, la collezione di Vienna é estremamente ricca, ed il catalogo del Dembski é importante, soprattutto per le celtiche centroeuropee e danubiane. Ma classificare delle celtiche di Gallia (che nelle collezioni viennesi sono marginalmente rappresentate) utilizzando il Dembski... Bah... Se non si ha voglia di studiare, e ci si vuole limitare ai cataloghi di collezioni, le alternative più appropriate non mancano di sicuro. Eppure ACR come riferimenti per queste tre monete della Gallia propone il Dembski... Tutte e tre vengono attribuite ad Edui o Lingoni, e classificate nello stesso modo, con gli stessi riferimenti, o quasi. Anzi le monete di cui ai lotti 2 e 3, diversamente dal 4, sono dichiarate "rare" (perché? lo dice il Dembski? Non mi pare proprio). Se il potin dei Senoni (lotto 1) visto prima é uno dei potins più comuni, i quinari Kaletedou (quali il n.2 ed il n.3) sono senz'altro in assoluto le monete d'argento più comuni nell'ambito delle emissioni della Gallia Comata. Sono talmente tante, e tanto diffuse, che si ipotizza che siano esistiti una pluralità di centri d'emissione. Il lotto 4 viene classificato come il 2 ed il 3, solo viene esteso il range dei riferimenti a tutti i Kaletedou presenti nelle collezioni viennesi (per la verità anche oltre: il 427 é un Buschelquinare che non ha nulla a che vedere), e ci viene risparmiato l'epiteto di "raro". In effetti si tratta al contrario di una moneta decisamante meno comune dei quinari Kaletedou, e che con questi ultimi ha ben poco a che spartire: é un cosiddetto "denier au chevalier" della Valle del Rodano, attribuito agli Allobrogi. Ma sul Dembski non c'é... Peccato. Il potin dei Remi (lotto 5) viene classificato anche lui sulla base delle collezioni viennesi, peccato, ma, in generale, non c'é molto da dire. Tranne che... il dritto viene descritto come "figura che corre verso d., tiene torcia e lancia". Torcia??? Quale torcia? Evidentemente chi ha compilato la scheda, oltre che tradurre approssimativamente, ignora la differenza tra un torques ed una torcia... Eppure sono oggetti abbastanza diversi. Mah...2 punti
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______________ 1891 Regno Unito Vittoria (1819-1901) 1 Shilling - Argento .9252 punti
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Buonasera , sig. Dabbene sicuramente nel primo pomeriggio saremo lì io è il mio amico (ambidestro) speriamo di non perderci il meglio... ma impegni di lavoro non permettono di arrivare in mattinata come mi auspicavo: per avere più tempo da passare con i (lamonetiani) ma spero di conoscerne tanti nuovi, è stringere la mano ai tanti già conosciuti. arrivederci a sabato 28 marzo.2 punti
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penso sia un geosso da 6 soldi de Messocco - Gian Giacomo Trivulzio 1487-15182 punti
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Articoli e "grandi opere" hanno respiro e tempi differenti. Per ovvi motivi di facilità di pubblicazione e di minor lavoro richiesto un articolo sarà giocoforza piú aggiornato. A discapito degli articoli va la parcellizzazione dell'informazione. Capisco che per uno studioso "avanzato" tener traccia degli articoli sia una questione di routine ma per chi deve iniziare sarebbe difficile senza qualche "summa" sebbene non aggiornatissima.2 punti
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eccovi la mia Argentina dos centavos 18912 punti
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Certo, sarei davvero curioso di vedere un cent 10 con il 3 rovesciato in FDC...ma tanto tanto curioso2 punti
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Colgo l'occasione per dare anch'io un piccolo contributo a questa interessantissima discussione. Posto le immagini di un 10 centesimi ape del 1922, artefatto a 1932 capovolto. In questo caso è ancora più evidente il "giochino" per far diventare il 2 un 3 capovolto, proprio perchè a fianco c'è il secondo 2. Buona giornata a tutti.2 punti
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Si, però se vogliono aggirare il problema, devono emettere la moneta con valore facciale diverso dal due euro; altrimenti direi che non si può fare. La nomenclatura dei nominali destinati alla circolazione è quella nota. Non si può emettere una moneta con valore facciale da due euro, dichiarare che non ha corso legale e cederla a due euro e cinquanta. Questo lo si può fare solo con i nominali destinati ai collezionisti, che fra l'altro hanno comunque corso legale per il loro valore facciale nei Paesi che li emettono. M.2 punti
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Visto che la discussione ha preso una piega "aforistica" dico anche la mia: purtroppo senza arte, cultura e senza tutto ciò che ci gira intorno si campa tranquillamente lo stesso..., altro che senza pane, senza scienza. Provate a toccare la pagnotta a qualcuno, e poi vedrete come le belle parole servano solo a riempire le orecchie. L'arte e la cultura costituiscono la memoria di un popolo, ma certo non un bene primario, di fatti i tagli della spesa pubblica italiana sono stati operati in maniera più incisiva proprio in quei settori (istruzione, beni culturali e via dicendo), e non mi pare che ci siano state sommosse (qualche protesta, forse, ma niente di più - e giusto perché qualcuno vedeva a rischio il suo lavoro, non certo per interessi propriamente culturali), mentre di insurrezioni per il rincaro dei viveri me ne sovvengono alla mente più di qualcuna!2 punti
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Comunque la discussione è nata per giocare con i doppi sensi, che solitamente sono equivoci e divertenti :D Doppi sensi numismatici naturalmente :) tipo: UN TESTONE INEDITO : :rofl:2 punti
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Pensare che una moneta, in qualsiasi conservazione essa sia, possa esserci giunta assolutamente "non toccata" è un errore. Tutte le monete, nel passaggio dallo stato di giacitura a quello di conservazione in museo o in collezioni private, deve necessariamente subire qualche trattamento preliminare. La natura del trattamento dipende da: tipo di incrostazioni, tipo di patina, metallo, destinazione finale del manufatto (se museo o collezione privata). Patina - a seconda del tipo di patina e della sua consistenza, la moneta può richiedere una pulizia più energica, meccanica e chimica, solo chimica, eventuale consolidamento se troppo debole. Incrostazioni - occorre indubbiamente distinguere la patina buona da quella non buona anche definita incostazione o corrosione attiva. Le incrostazioni possono essere punti cresciuti rispetto ai piani del modellato e possono comprendere agglomerati di cuprite o altra forma di patina, spesso associata a terriccio di giacitura che, sovente, rimane agglomerato nella patina stessa. Metallo - a seconda della lega o del metallo che compone il manufatto, si potranno sviluppare tipologie diverse di patine e di incrostazioni. Ad esempio su una moneta in mistura di argento, al momento del ritrovamento essa presenta uno spesso strato composto dai prodotti di corrosione del metallo meno nobile in lega quindi il rame. Spesso non si tratta di patine di bell'aspetto ma di vere e proprie cresciute di malachite e/o cuprite che nascondono totalmente il modellato. Destinazione finale - molto spesso, la destinazione finale del manufatto influisce enormemente sul tipo di restauro. Un moneta che finirà in un cassetto chiuso di un museo sarà certamente protetta da uno spesso strato di paraloid e cera, certamente poco gradevole alla vista (monete dall'aspetto "bagnato" e lucente) ma funzionale per la conservazione. diversamente, una moneta destinata al collezionismo, può subire nel tempo (parliamo di moneta che passano da una collezione privata all'altra nell'arco di decine di anni) diverse migliorie atte a migliorare al massimo la leggibilità del manufatto e con la tendanza ad eliminare tutti i difetti possibili (tracce di crateri spenti, patine macchiate, zone spatinate a seguito di pulizia). In tutti i casi le monete richiedono comunque un intervento di rimozione dei depositi incoerenti (terriccio di giacitura) e stabilizzazione. Ovviamente poi i vari interventi possono essere eseguiti con perizia o meno, con strumenti adeguati o improvvisati, etc. Sono questi però i fattori che incidono enormemente sulla qualità del restauro restituendo un lavoro ben fatto e naturale oppure una moneta snaturata e del tutto artificiale. Tornando sul Lucio Vero in questione posso dire che probabilmente esso presentava una patina non bella o comunque molto incompleta tanto da indurre il restauratore a rimuovere il tutto. Come spesso accade quando ci sono incrostazioni cresciute diffuse, il manufatto richiede anche la pulizia meccanica tra i caratteri della legenda. Per fare queste attività il restauratore può optare per un metodo di pulizia chimica (più lungo) oppure un metodo meccanico più breve. indipendentemente dall'attrezzo scelto, a seconda della potenza utilizzata o dell'utensile adottato, la pulizia può essere più o meno profonda. questo significa che il passaggio di questo utensile lascerà inevitabilmente delle tracce più o meno vistose che poi potranno essere celate con una patinatura successiva. Nel caso del tuo Lucio Vero devo dire che il restauratore non ha fatto un cattivo lavoro perchè la differenza tra zone trattate e non trattate non è poi così evidente. Tuttavia, se avesse utilizzato un metodo meno aggressivo (chimico e meccanico) ma più lungo, avrebbe potuto conservare meglio la patina nei punti trattati (tutti i contorni dei caratteri e del volto di Lucio) senza ricorrere ad una patinatura superficiale successiva (quell'alone color fumo) ma ripeto, non è stato fatto un cattivo lavoro. Riguardo la naturalità delle patine vorrei far presente che anche bronzi importanti come quelli di Riace, hanno subito un restauro imponente ed approfondito oltre che alcune correzioni cromatiche con pigmenti al fine di rendere leggibile un manufatto che altrimenti si sarebbe presentato "chiazzato".2 punti
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Salve a tutti!Chiedo gentilmente delucidazioni su questa medaglia(non me ne intendo di medaglistica) Innanzi tutto,di cosa si tratta?Di che anno è?Può valere qualcosa?Grazie a tutti coloro che risponderanno.Leonardo.1 punto
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Buongiorno a tutti, oggi al mercatino ho preso questa liretta del 1884 di Umberto I, mi date un vostro parere sulla conservazione? poi vi dico per quanto l'ho presa insieme con altre due monete.1 punto
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@@Matteo Penso d'aver finito con Alessandro I. Adesso tocca a te cominciare con Perdicca II. apollonia1 punto
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Un altra moneta palesemente falsa: 1 euro italia 2002 oltre alla solita porosità riscontrabile nel verso dell'uomo vitruviano,c'è da notare il bordo completamente non dorato1 punto
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Beh si, tutto sommato formalmente la moneta era garantita avendo le sigle VM del maestro di zecca e la sigla A del maestro di prova; credo che non potessero lasciare IM perchè non più in carica e d'altra parte il De Gennaro probabilmente non se l'è sentita o non gli è stato concesso di sovrapporre ad esempio una G sulle precedenti sigle. Noterei anche che, per quanto non sappia quante monete da mezzo ducato siano state coniate nel 1731, a giudicare dagli esemplari che appaiono sul mercato sembra sia stata una coniazione piuttosto limitata (tutti i pochi esemplari che per ora ho potuto vedere direi che provengono comunque dai medesimi coni modificati); questo potrebbe tutto sommato giustificare il ricorso ad una pratica, il riuso di vecchi coni modificati, indubbiamente poco "ortodossa" :good:1 punto
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Sul rovescio di questo gettone con la legenda usuale è raffigurato il duca di Cumberland diretto ad Hannover in quanto Vittoria, eletta regina della Gran Bretagna nel 1837, non poteva ereditare il regno tedesco e i ducati in cui vigeva le legge salica che escludeva la discendenza femminile per la successione al trono. La legenda dev’essere l’abbreviazione della frase 'He’s off to Hanover’ dato che l’inglese ‘to be off’ si traduce in ‘andare a’, ‘partire verso’. E’ possibile che nei primi gettoni la frase fosse stata abbreviata in ‘off to Hanover’ e in seguito fosse stato tolto anche ‘off’ oltre al soggetto e al verbo. Oppure il gettone con ‘off’ potrebbe essere stata una specie di prova di conio. In ogni caso il gettone fa parte delle prime coniazioni (come dimostrato anche dal basso grado di conservazione) ed è sicuramente raro. apollonia1 punto
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Il peso dell’ultima moneta presentata si colloca esattamente a metà strada tra quello di un obolo e quello di un diobolo e corrisponde al nominale ‘triemiobolo’, cioè alla semisomma del peso di tre oboli (v. tabella). Non so però se il triemiobolo compaia o meno tra i nominali di Alessandro I, mentre mi risulta assente il triobolo. Ora, una moneta di ca 2 g è più vicina al peso del triobolo che del tetrobolo, ma in assenza del triobolo la si definisce ‘tetrobolo light’, cioè più leggera del peso attribuito a questo nominale dall’autorità emittente. Una moneta di 1,6-1,7 g è pure prossima al peso di un ipotetico triobolo, ma dovendo collocarla in un’altra casella, credo che vada considerata un tetrobolo ‘very light’ per il fatto che l’alternativa ‘diobolo heavy’, cioè pesante, indicherebbe che l’autorità avrebbe emesso una moneta d’argento di peso superiore al dichiarato. E la cosa è poco verosimile. Del resto un calo di peso in alcuni nominali d’argento non di prima emissione si riscontra anche nella monetazione di altri sovrani. apollonia1 punto
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@@Illyricum65 tratto dal libro : "Il mio denario e' falso?" di Fabrega edito da Classica editrice Diana "......Tenuto conto che la coniazione si porta a termine mediante un colpo, si potremmo aspettare che il rilievo emerga dal campo della moneta determinando un profilo ad esso ortogonale, che lasci anche una piccola depressione nello spazio di transizione tra il rilievo ed il campo. In una moneta fusa l'angolo tra il profilo e campo e' molto meno marcato perche', dopo aver riempito lo stampo si e' raffreddato e depositato...." I due profili riportati si ottengono attraverso il metodo della coniazione. Inoltre la malachite stessa e'un ottimo segna di autenticità', anche la brillantezza/lucentezza dei del rilievi, ad un fascio di luce trasversale, e' un buon segno.....1 punto
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Va bene, ma non é che diventa vecchio "il succo del discorso" no ? Bisognerebbe che tutti si rendano conto che in questo settore gli assolutismi servono a poco, secondo me. Ogni moneta fa storia a se. Dire che una moneta é FDC se é una moneta non circolata e che ha segni di contatto é un concetto sbagliato tanto quanto dire che una moneta FDC é perfetta in senso assouto. Per aiutare a far comprendere il senso della mia discussione, se é di gradimento, posto le foto di 3 bighe del '27... I rorvesci, tanto serve solo da esempio. Guardandole applicando le "regole" di cui sopra, come le definireste ? :)1 punto
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Diciamo, allora, di fregarcene un attimo della numismatica e di parlare soltanto della lingua italiana. Fior di conio. Non circolata. Sono sinonimi? In italiano, proprio no; lascio ai numismatici seri il resto del discorso.1 punto
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Buona Domenica Complimenti @@nikita_ divertenti gli accostamenti; discussione tra il serio ed il faceto, ma che ci ricorda i nomi di tante monete. Mi permetto di partecipare, postando un'anatra selvatica dalle zampe rosse, dalla laguna di Marano (osella). e la moneta dalla quale ha preso il nome saluti luciano1 punto
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A me la notizia é arrivata dei componenti del nuovo direttivo :) Comunque sia, pur condividendo l'opinione del mega presidente (:D), non é per niente scientifico mettersi a tirar angoli col cad su fotografie fatte da persone diverse, in momenti diversi, con strumentazioni diverse e con angoli di ripresa e risoluzione diverse... ;) ;) Solo per precisare che tanto "scientifici" proprio non si é, nonostante i propositi.1 punto
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Alla moneta che hai postato è legato un episodio relativo alla fucilazione di Hofer: quest'ultimo infatti, poco prima di comandare egli stesso l'esecuzione, regalò al comandante del plotone di esecuzione una moneta da 20 kreuzer come quella postata qui.1 punto
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Davvero una gran bella storia!Mentre la leggevo ero immerso nell'immaginazione e pensavo a tutte quelle persone,mio padre compreso che hanno iniziato così con un niente e poi si sono ritrovati una piccola collezione.Mi hai fatto venire in mente la storia che mi racconta il mio vecchio ogni tanto:lui andava a giocare in un parco vicino casa sua dove facevano il servizio di leva e i militari sparavano.Lui raccoglieva i bossoli tra la terra e un giorno trovò una tabacchiera in argento con dentro una monetina del re.Da quella volta si aprì un mondo per lui, quello di vedere ogni giorno una moneta diversa, con un disegno diverso e una storia unica da raccontare. Ecco questa ora è anche la mia storia più o meno da 4 anni e la cosa che di più mi piace è avere tra le mani un pezzo di storia racchiuso in una moneta indipendentemente dal suo valore e dalla sua fama. Credo di provare la Vostra stessa piccola emozione ogni volta che i miei occhi ammirano un pezzo a me sconosciuto, e sono anche fortunato perchè essendo il mondo della numismatica un mondo vastissimo le emozioni che potrò provare saranno tantissime ! Questa è la tabacchiera che trovò e che mi ha poi regalato, e proprio come le monete,adesso ha una nuova storia da raccontare!1 punto
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Buona sera a tutti, Per favore, qualcuno potrebbe aiutarmi ad identificare e datare questa monetina (16mm) ritrovata in Corsica e che mi sembra uscire da una zecca italiana. Grazie in anticipo1 punto
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E questo il rovescio. Scusate se potrebbe essere il viceversa tra Dritto e Rovescio ma sono nuovo e ancora non ho molta dimestichezza.1 punto
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Ragazzi i kit per i residenti fino a prova contrara sono 70.000 , distribuiti o meno . Su una discussione di numismatica visual , postato da Luca1984 nell'altro thread su Andorra , ci sono centinaia di commenti volontari di utenti spagnoli , utenti come noi di Madrid, Bilbao, Barcellona, Maiorca, Siviglia , ecc. che testimoniano le loro avventure al Banco de Espana . Ebbene tutte le monete andorrane sono nei rotolini o nelle borse, per i 50,20,10 e 5 cent quasi sempre 25 su 100 sono andorrane . Anche 2€ e 1€ buona frequenza . Ma in tutti i rotolini presi da 2 e 1 cent di monete andorrane neanche l'ombra . Vox populi . E soprattutto secondo me non entreranno mai in circolazione altrimenti le serie vendute a prezzi esorbitanti non varrebbero più un fico secco ,e questo i venditori e gli addetti ai lavori lo sanno benissimo .. Fatto sta che per ora non circolano monete da 2 e 1 cent andorrane . Per il futuro chissà...1 punto
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Direi perchè il Montmein non era più in carica ma d'altra parte se effettivamente fu utilizzato un conio preesistente questo non non era nemmeno opera del De Gennaro, maestro di conio ufficiale in quell'anno; marchiando con un simbolo generico il monogramma IM si risolveva la questione... Ci sarebbe però anche da dire che i tari del 1731 sono stilisticamente del tipo precedente, cioè del periodo Montmein, ma li sono siglati e con la G ... forse questi furono rifatti ex-novo e solo i coni del mezzo ducato recuperati; in effetti i tari 1731 non mi sembra presentino tracce di correzioni o ribattiture a differenza del mezzo ducato.1 punto
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@@Nicolò Il collezionismo è gusto della ricerca, del trovare.... Mio padre iniziò la sua raccolta staccando i francobolli dalle buste poi, con una etichetta, li attaccava su un grosso quaderno. Da quello passò più tardi ad un album, acquistò un catalogo ecc., ma ancora c'era il gusto del ritrovamento, dello scambio. Poi gli Stati si misero a stampare tanti francobolli che non erano solo il tributo necessario a spedire una lettera ma essenzialmente "roba" per collezionisti, e negli Uffici Postali più importanti non mancava infatti uno "Sportello per collezionisti". Dopo alcuni anni. in molti si stancarono di andare ad acquistare questi quadratini di carta da inserire in album i cui fogli di aggiornamento costavano più dei francobolli. Infine, se per caso uno desiderava vendere la propria collezione di francobolli moderni, molto spesso non trovava l'acquirente o si sentiva proporre cifre molto inferiori a quelle da lui sborsate. La stessa cosa sta avvenendo per le monete : lo Stato (molti Stati) ogni anno emettono una serie il cui valore facciale è di XX ma poi per i collezionisti ne predispongono una serie sigillata in una scatola di plastica, magari aggiungendovi un taglio che non circolerà MAI, e vendono questo oggetto a XX+YY , realizzando un notevole guadagno. Prova a venderle ad un commerciante, queste scatoline....E così mentre tutta la monetazione precedente resta oggetto di interesse e di raccolta, questa produzione attuale sta incontrando un favore molto minore. Forse anche per questo i gettoni in questi ultimi anni hanno visto aumentare l'interesse di tanti che hanno iniziato a raccoglierli ; nei loro confronti scatta nuovamente l'interesse tipico del collezionista che li va a cercare ovunque, cerca di identificarli, li scambia con altri, ecc. Anch'io li raccolgo a tempo perso, li riordino in un paio di classificatori, ed ogni volta che ne trovo uno che non ho credo di provare la stessa piccola emozione che provava mio padre quando trovava su una lettera che veniva da qualche Paese lontano un francobollo che non aveva mai visto prima. Magari, col tempo anche tu finirai con l'averne una piccola raccolta !1 punto
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Sentirsi dire "se vi piace davvero questo sito partecipate attivamente al forum" da chi è iscritto da soli 13 giorni, e ha all'attivo solo 6 messaggi, uno più inutile dell'altro, è cosa che mi sta facendo girare i cosiddetti <_< Se A TE piace davvero questo sito, prova a visitare tutte le sezioni del forum, e vedrai che non è affatto piatto come ti sembra, anche se, come in tutte le attività umane, possono esserci momenti di stanca. Se poi provassi anche a intervenire in qualche discussione con messaggi inerenti al tema (ovvero di interesse numismatico) contriburai a renderlo meno "piatto", e la cosa sarebbe sicuramente apprezzata. petronius1 punto
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salve, la moneta e' buona , concordo un bel BB , ci sono molti graffietti e colpetti.saluti1 punto
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Con questo mio post credo che andiamo a chiudere la discussione, perchè finalmente ho ricevuto la divisionale 2014 ed ero l'ultimo che l'attendeva. Vi faccio il resoconto del mio piccolo calvario. Dopo 4 solleciti all'MTM, le poste francesi riconoscono lo smarrimento del mio pacchetto e il 23 febbraio mi rispediscono la divisionale fornendomi il numero della raccomandata. Trascorsi 10 giorni e visto che non arriva, risollecito all'MTM, e nella loro risposta mi rendo conto che il numero di raccomandata, che mi avevano dato, è sbagliato in una cifra; faccio nuovamente la ricerca e vedo che il pacco non mi è stato recapitato per la mancanza del numero civico (che io avevo fornito). Comincio una serie infinita di chiamate all'ufficio postale ed al numero verde delle poste, ma nessuno riesce a dirmi dove è fermo il mio pacco, fino a quando un operatore mi dice di chiamare la sede postale di Milano4. Chiamo la sede postale di Milano4 e mi dicono che il riferimento Milano4 identifica la consegna tramite SDA. Chiamo SDA e riesco a comunicare il mio numero civico il giorno stesso in cui il pacco stava per essere rispedito al mittente. Oggi finalmente mi è arrivato il fatidico pacco e mi accorgo che era giacente presso la sede SDA a 10km da casa mia. :crazy: E' stata dura, ma dopo quasi 6 mesi ho ottenuto sta benedetta BU 2014 e per fortuna le monete sono in ottimo stato, contrariamente a quanto aveva scritto qualcuno di voi in precedenza. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato dei consigli.1 punto
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Per prima cosa dovresti decidere a quale periodo vuoi interessarti, altrimenti è difficile consigliarti dei testi.1 punto
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Ciao, Vi ringrazio a mia volta i vostri graditi e sempre circostanziati interventi. Avendo cominciato a far pratica su come trarre immagini direttamente dal microscopio binoculare (non ho un dispositivo atto ad utilizzare una macchina fotografica pertanto devo destreggiarmi un po') potrei magari sfruttarlo per postarne alcune su varie tematiche (tipi di patine, minerali presenti sulle monete, etc...) sempre a fine didattico. Magari si entra un po' nell'aspetto tecnico ma ritengo possa essere di buon interesse... potrebbe essere un'idea valida? Ciao Illyricum :) PS: @@cliff , di esemplari con "patina Tevere" ti avviso subito che non ne ho! :D1 punto
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Ciao,@@pippo78 Conio stanco, monete false, valore numismatico???? Ma dai? scherzi? sono tre monete autentiche e normali, ma massacrate, sopratutto i20 C. a parte il 50 lire che NON è in italma ma in acmonital ( si vede anche dalla foto), spendile pure...... a parte che ti accettino i 20 c..... saluti TIBERIVS1 punto
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La Messina del post # 74 è un falso che ha una certa pericolosità in quanto si tratta di un riconio su tondello antico nel quale sono riusciti anche a preservare i bordi contenendo le fratture,non inganna l'occhio esperto ma può facilmente ingannare chi non ha una esperienza almeno discreta. Saluti Babelone1 punto
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