Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/14/15 in tutte le aree
-
Vi mostro questa magnifico esemplare di Leone per il Levante al nome di Silvestro Valier, 109° Doge della Repubblica di Venezia. Qui altre foto del rovescio La moneta, a fronte dei difetti congeniti che afliggono i grossi moduli coniati per il levante, si presenta in una qualità inusuale, conservando ancora una buona freschezza e lucentezza dei fondi. Così come occorsero 7 giorni a dio per realizzare il suo creato, anche per questa moneta ci vollero addirittura 7 battiture per arrivare al risultato finale che oggi possiamo osservare :) Vediamo se riuscite ad identificare tutti e 7 i punti incriminati :) più tardi posterò una foto per risolvere il "quiz" :) Un caro saluto, Luca4 punti
-
Le corone di Aragona e Castiglia erano separate e lo sono state fino a quando Carlo V non le unificò. Mettiamo in chiaro una cosa: Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia erano rispettivamente re di Aragona e re consorte di Castiglia e regina di Castiglia e regina consorte di Aragona. Una volta morta Isabella, la corona di Castiglia passò alla figlia Giovanna con re consorte Filippo il bello d'Asburgo. Per le mire di potere sulla corona di Castiglia nacquero le situazioni ambigue attorno alla figura di Giovanna. Nel 1504 Isabella, nel testamento, stabilì che alla propria morte Ferdinando avrebbe dovuto restituire la Corona di Castiglia alla figlia Giovanna. Cosa che non avvenne. Con la morte di Filippo il bello (1506) Ferdinando si autoproclama reggente di Castiglia adducendo alla figlia una forma di pazzia e facendola imprigionare. Nel 1516 muore Ferdinando e il potere che dovrebbe passare alla figlia passa al nipote Carlo. Nel 1520 Giovanna viene liberata dai rivoltosi, in cerca di legittimazione per la loro rivolta. Nel 1521, dopo la repressione della rivolta dei Comuneros, Carlo prende il potere riconosciuto da tutti gli spagnoli. Numismaticamente Per l'Europa quasi sicuramente sono coniazioni precedenti al 1521 e sulle monete veniva riportato il nome di Giovanna regina di Castiglia e Carlo suo reggente, come è riportato anche durante altri periodi di reggenza (Carlo II e madre, ad esempio) viene prima il nome del re e poi quello del reggente. Per le zecche americane, invece, si parla di coniazioni quasi sicuramente avvenute dopo il 1523, anno di costituzione del viceregno di Nuova Spagna. Nel 1523, ricordiamo, i ruoli di Giovanna e Carlo sono gli stessi e, in quanto equivalenti, viene data importanza al regnante maschio da cui il nome di Carlo viene prima di quello di Giovanna @@francesco77 spero siano soddisfatti i tuoi dubbi :D4 punti
-
Sentirsi dire "se vi piace davvero questo sito partecipate attivamente al forum" da chi è iscritto da soli 13 giorni, e ha all'attivo solo 6 messaggi, uno più inutile dell'altro, è cosa che mi sta facendo girare i cosiddetti <_< Se A TE piace davvero questo sito, prova a visitare tutte le sezioni del forum, e vedrai che non è affatto piatto come ti sembra, anche se, come in tutte le attività umane, possono esserci momenti di stanca. Se poi provassi anche a intervenire in qualche discussione con messaggi inerenti al tema (ovvero di interesse numismatico) contriburai a renderlo meno "piatto", e la cosa sarebbe sicuramente apprezzata. petronius4 punti
-
Tipo di seconda della Germania imperiale rame-nichel 20-pfennig, questo 1890a primo anno colpito a Berlino visualizza l'aquila imperiale più espansiva che ha cominciato a comparire sulle monete minori tedeschi quest'anno. Il precedente tipo 20-pfennig (con il vecchio "piccola aquila") era stata introdotta solo nel 1887, e questo nuovo tipo di "grande aquila" è stata prodotta soltanto attraverso 1892. Entrambi i tipi sono stati ritirati solo un decennio più tardi, 1° gennaio 1903, quindi è difficile sfuggire l'idea che questi erano infruttuosi monete. (La nuova denominazione di 25-pfennig non apparve fino al 1909, così chiaramente che non può avere stati il motivo questi pezzi 20 pfennig—dopo una breve corsa—fermato prodotte e sono state ritirate.) Queste monete erano forse create per un particolare lavoro che poi presto si estinsero? O forse erano parte dello sforzo per affrontare i problemi della confusione che circonda la moneta 50-pfennig? O forse, semplicemente, qualche idea di creare un "ponte" tra le 10-pfennig e 50-pfennig aveva preso piede? Qualunque sia la ragione, sembra chiaro che qualcosa è andato storto. :) v. ---------------------------------------------------------- Imperial Germany’s second copper-nickel 20-pfennig type, this first-year 1890a struck in Berlin displays the more expansive Imperial eagle that began appearing on German minor coins this year. The previous 20-pfennig type (with the old “small eagle”) had been introduced only in 1887, and this new “large eagle” type was produced only through 1892. Both types were retired just a decade later, on 1 January 1903, so it’s difficult to escape the idea that these were unsuccessful coins. (The new 25-pfennig denomination didn’t appear until 1909, so clearly that can’t have been the reason these 20-pfennig pieces—after so short a run—stopped being produced and were withdrawn.) Were these coins perhaps created for a particular job that then soon went extinct? Or were they perhaps part of the effort to deal with the problems of the confusion surrounding the 50-pfennig coin? Or perhaps, simply, some idea of creating a “bridge” between the 10-pfennig and 50-pfennig had taken hold? Whatever the reason, it seems clear that something went wrong. :) v.4 punti
-
Il problema dei fora (come per tutti i mezzi di comunicazione virtuale) è che, non avendo la possibilità di confrontarsi di persona, ma solo virtualmente si può fraintendere il tono delle risposte. Non credo che vi sia stato un intento "lapidatorio" in chi è intervenuto in questa discussione: sono state solamente esposte le motivazioni in sostegno alla teoria a favore del numero "2" modificato, così, come tu hai espresso i tuoi dubbi sull'eventuale uso del "3" rovesciato; credo, che, in questo modo, ciascuno possa confrontare i pareri e trarne una conclusione personale. Se avrai la pazienza di continuare a frequentare il forum, potrai, a mio parere, imparare e insegnare, a tua volta, molte cose sulla passione che ci accomuna.3 punti
-
Salve,Prima di tutto tantissimi complimenti a tutti coloro che hanno realizzato o che stanno realizzando il proprio monetiere, i risultati visti finora sono meravigliosi. Io ne ho acquistato uno dal Sig. Zecchi, uno piccolo da 8 cassetti. È stata una spesa notevole ma in esso ci vedo tutto l'amore di chi lo ha fatto con cura e passione. Leggevo con interesse questo offtopic e ci tenevo ad aggiungere la mia opinione: per alcuni ( e sottolineo la soggettività di questa idea) la numismatica non è solo collezionismo, alcuni provano immensa gioia nel toccare le proprie monete, girarle tra le dita immaginando chi potesse averle usate prima di loro, passando ore a guardarle con la lente d'ingrandimento assaporandone ogni piccolo dettaglio, ogni riflesso. Per alcuni le monete sono oggetti che hanno un ciclo di vita, le monete invecchiano, è giusto che sia così, è giusto che ogni proprietario aggiunga qualcosa alla vita della moneta ( una pulizia, un miglioramento della patina, oppure un graffio maldestro). Come il vino, il tempo arricchisce gli esemplari di nuovi particolari, aumentandone il valore per il proprietario (ed alle volte anche quello economico). Attenzione, perchè proprio come il vino, la cattiva conservazione può alle volte risultare in un disastro. Tenerle chiuse in buste privandosi del contatto per alcuni sarebbe la rinuncia ad una parte importante della propria passione. Per i commercianti il discorso è differente: per loro sono un bene da vendere e la preservazione delle loro caratteristiche è essenziale per aumentare le possibilità di vendita e realizzare un guadagno. Esistono tuttavia dei negozi (io ho avuto la fortuna di visitarne un paio quando vivevo in inghilterra), piccoli e dimenticati in vicoli senza tempo, dove chi ti serve si avvicina con un piccolo monetiere, lo apre e ti mostra gli esemplari che ti interessano (rigorosamente usando guanti e pinzetta). Indipendentemente dagli effetti dannosi della lunga permanenza in plastica (che potrebbero essere oggetto di diatriba che mi guardo bene dall'alimentare), congelare la moneta in una bustina, per alcuni (e ribadisco per alcuni) potrebbe non essere gradevole. Io personalmente appartengo a questa categoria, ogni giorno mi tuffo nel mio piccolo monetiere ed acchiappo qua e la guardando e riguardando. Credo sia una scelta, come tante altre fatte, e come tale interamente soggettiva. Buona collezione compagni e compagne di viaggio3 punti
-
Non capisco la polemica. Ognuno è libero di esprimere, civilmente, la propria opinione, e gli altri, nessuno escluso, sono tenuti a rispettarla. Per quanto mi riguarda, ho espresso la mia opinione...rispetto quelle degli altri Gigante compreso, ma non gli dò peso. Ho avuto la fortuna di entrare nella zecca di Stato per servizio e pertanto so come funzionano le operazioni di coniazione e posso tranquillamente dirti che non può esserci una coniazione con un millesimo con un numero invertito, semplicemente perchè..già nel 1924 e da molti anni, i conii venivano assemblati per intero, non come nella zecca di napoli dove errori del genere ci stavano (nel secolo XIX). Quindi...o difetto di conio o truffa...altro non può esserci.3 punti
-
3 punti
-
@@Il*Numismatico... io penso che il tuoi commenti siano inappropriati e fuori luogo.... qui ognuno esprime la propria opinione che deve essere rispettata dagli altri anche se non concorda con la propria. non mi piace nemmeno quel termine dialettale dispregiativo, in quanto l'utente che ha acquistato l'oggetto lo ha fatto senza dubbio in buona fede e chiede da noi un giudizio sereno, .3 punti
-
______________ 1890 Olanda Nel 1890 muore: Gugliemo III° (1817-1890) Sale sul trono: Guglielmina (1880-1962) 2 1/2 Cent. - Rame3 punti
-
buonasera a tutti, dopo mesi di assenza dal forum torno a postare una moneta, la prima in questa sezione.. grazie a tutti quelli che risponderanno..2 punti
-
Buonasera a tutti, è il momento di mostrarvi questo mio scudo, una moneta prodotta in soli 18000 esemplari che compare poco sul forum. Vuoi per la monetazione di "nicchia" (come è quella di S. Marino) o per il suo stile a cavallo tra i secoli. Io lo trovo uno scudo bello e anche un pò raretto. Vi allego foto formato pizza come sempre. A voi tutti i commenti :) P.S.: i segni che si vedono al bordo sono per lo più derivanti dalle scritte in incuso che si trovano sul contorno.2 punti
-
2 punti
-
@@Nicolò Il collezionismo è gusto della ricerca, del trovare.... Mio padre iniziò la sua raccolta staccando i francobolli dalle buste poi, con una etichetta, li attaccava su un grosso quaderno. Da quello passò più tardi ad un album, acquistò un catalogo ecc., ma ancora c'era il gusto del ritrovamento, dello scambio. Poi gli Stati si misero a stampare tanti francobolli che non erano solo il tributo necessario a spedire una lettera ma essenzialmente "roba" per collezionisti, e negli Uffici Postali più importanti non mancava infatti uno "Sportello per collezionisti". Dopo alcuni anni. in molti si stancarono di andare ad acquistare questi quadratini di carta da inserire in album i cui fogli di aggiornamento costavano più dei francobolli. Infine, se per caso uno desiderava vendere la propria collezione di francobolli moderni, molto spesso non trovava l'acquirente o si sentiva proporre cifre molto inferiori a quelle da lui sborsate. La stessa cosa sta avvenendo per le monete : lo Stato (molti Stati) ogni anno emettono una serie il cui valore facciale è di XX ma poi per i collezionisti ne predispongono una serie sigillata in una scatola di plastica, magari aggiungendovi un taglio che non circolerà MAI, e vendono questo oggetto a XX+YY , realizzando un notevole guadagno. Prova a venderle ad un commerciante, queste scatoline....E così mentre tutta la monetazione precedente resta oggetto di interesse e di raccolta, questa produzione attuale sta incontrando un favore molto minore. Forse anche per questo i gettoni in questi ultimi anni hanno visto aumentare l'interesse di tanti che hanno iniziato a raccoglierli ; nei loro confronti scatta nuovamente l'interesse tipico del collezionista che li va a cercare ovunque, cerca di identificarli, li scambia con altri, ecc. Anch'io li raccolgo a tempo perso, li riordino in un paio di classificatori, ed ogni volta che ne trovo uno che non ho credo di provare la stessa piccola emozione che provava mio padre quando trovava su una lettera che veniva da qualche Paese lontano un francobollo che non aveva mai visto prima. Magari, col tempo anche tu finirai con l'averne una piccola raccolta !2 punti
-
Mi aggiungo ai complimenti a @@francesco77 per l'articolo.. e gli fornisco una traccia per un ampliamento della storia del Reale Monte Villalobos... che successe, con l'avvento del Regno d' Italia, al Monte Ortiz y Villalobos? Se ne occupò la Camera dei Deputati: http://archivio.camera.it/patrimonio/archivi_del_periodo_repubblicano_1948_2008/acp01/documento/CD3000001690 Rimanendo al Regno di Napoli, molto interessante l'articolo di Raffale Iula... Adesso passo alla lettura degli altri articoli...2 punti
-
di numismatica ne capisco poco (e ne so meno ancora); inoltre delle monete mi piace la loro bellezza intrinseca, la storia che queste rappresentano ma la loro rarità non mi coinvolge. Detto questo rimango sempre affascinato dai misteri e dalla possibilità di svelarli, monete o non monete. Nel caso specifico non posso dire niente, vista la mia dichiarata ignoranza, ma ho notato una cosa interessante, che evidenzio tramite l'immagine associata: a voi trarre le conclusioni. Buone indagini2 punti
-
La teorizzazione dell'imperium ha un suo fascino: denota con chiarezza lo sforzo teorico per dare veste giurica alla forza bruta e al potere assoluto del primordiale modello di monarca/guerriero. Le monete ci aprono uno scorcio su questo processo2 punti
-
Non ho letto tutta la discussione perchè non trovo gli occhiali, però scusate, mi pare che state parlando del sesso degli angeli....nessuna variante, nessun falso...controllate il numero 2 su una moneta buona...semplicemente per un piccolo difetto del conio in un punto non è venuta impressa parte del due tanto da farlo apparire come un 3 rovesciato. Tutto qui Alberto Varesi lo ha scritto poco fa2 punti
-
Dalla foto postata direi che si tratta di un 2 al quale manca, causa un "colpetto" (fortuito o intenzionale è impossibile stabilirlo), una parte del proprio "corpo", venendo quindi ad assomigliare ad un 3. un semplice raffronto con esemplari degli anni '30 dovrebbe togliere ogni dubbio in merito, essendo il 3 originale ben diverso da quello che si vorrebbe qui rappresentato capovolto. Opinione personale......2 punti
-
Salve, Io credo che tutte le riflessioni di questo post abbiano una profonda base di serietà ed apprezzo quest'atmosfera velata di ironia che lascia sempre qualche dubbio sul senso vero di ciò che si legge. Bravo, bravo!2 punti
-
Ciao amici , mi dispiace per il mio cattivo italiano ... Sono il traduttore di questo libro . La ringrazio molto per il vostro interesse . Sono felice di aver finalmente rilasciato e spero vi sia utile .2 punti
-
______________ da wikipedia: La lira è uno strumento musicale a corde, composto da una cassa armonica alla quale sono applicati 2 bracci verticali, uniti da una traversa. Le corde, in numero variabile secondo i modelli, sono tese tra la cassa armonica e la traversa. Raffigurata su una moneta antica e su una contemporanea Per la mitologia greca l'inventore della lira fu Hermes. Un giorno il dio trovò all'interno della grotta una tartaruga, dopo averla uccisa prese il carapace e tese al suo interno sette corde di budello di pecora costruendo così la prima lira. Museo Archeologico di Lecce Lira ottenuta dal carapace di una tartaruga:1 punto
-
Buonasera, volevo "festeggiare" il mio centesimo messaggio e il mio primo anno su questo magnifico Forum iniziando una discussione. Centocinquantacinque anni fa a Gaeta veniva emanato l’ultimo prestito pubblico del Regno delle Due Sicilie. Il 10 Ottobre 1860 le Reali Finanze di Re Francesco II emanavano un Prestito di Cinque Milioni di Ducati per sostenere le spese necessarie alla difesa del Regno. A Voi i commenti e le considerazioni sul Titolo postato. P.S. Ho volutamente iniziare questa discussione su questa sezione per avere maggiore visibilità, ma se i Curatori lo riterranno opportuno, la potranno spostare d' ufficio. Sergio.1 punto
-
Da poco uscito: LATE ROMAN BRONZE COINAGE "An attribution guide for poorly preserved coins". E' la traduzione in inglese del classico lavoro di Guido Bruck "Die spätrömische Kupferprägung: ein Bestimmungsbuch für schlecht erhaltene Münzen", pubblicato nel 1961 e mai piu' ristampato. Data l'utilità del volume (Guido Bruck era il curatore del Kunsthistorisches Museum di Vienna, che possiede una delle piu' grandi collezioni di bronzi romani del IV secolo) e la sua popolarità tra i collezionisti del periodo (per l'utilità nell'identificazione di bronzetti tardo imperiali in cattivo stato di conservazione) ora ne hanno curato una ristampa in traduzione inglese. Saranno contenti @@Nikko @@Poemenius e gli altri amanti di questo periodo, se già non possedevano il testo in tedesco ;) Traduzione curata da Alisdair Menzies di Ginevra e libro acquistabile dal suo blog: http://www.lateromanbronzecoins.com/the-book/1 punto
-
Salve a tutti!Sono incuriosito dalla storia di questa moneta,un 20 kreuzer del 1809..qualcuno sa dirmi qualcosa in più sul suo conto?1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
UNA SOVRANA D'ORO :rofl: Per la cronaca Marie Luise zu Sayn-Wittgenstein-Berleburg1 punto
-
Divago un attimo, a proposito di patina color "melanzana" posto questa foto, la moneta non c'entra nulla con San Marino, ma la patina è come quella che stiamo apprezzando. Che ve ne pare?1 punto
-
... per la qualità delle pessime foto. Rifalle e taglia lo sfondo superfluo. ;)1 punto
-
1 punto
-
______________________ 1890 Francia Terza Repubblica Presidente: Emile Loubet (1838-1929) 5 Centimes - Rame1 punto
-
Era da parecchio tempo che purtroppo non aggiungevo un pezzo della Z.A.R. (Zuid Afrikaansche Republiek), ovvero Repubblica del Transvaal, nella mia piccola collezione a tema. Finalmente però ho reperito questa moneta che non mi sono voluto lasciare scappare per diversi motivi. In primo luogo, il mio unico altro esemplare da 2,5 scellini, datato 1896, è veramente mal messo tanto che non lo avevo nemmeno postato nella discussione di qualche anno fa in cui avevo affrontato la storia della sfortunata repubblica boera. Si tratta di una tipologia che mi affascina moltissimo, in ragione del modulo medio-grande si possono apprezzare i dettagli del severo ritratto di Paul Kruger al diritto e l'elaborato stemma dalla Z.A.R. al rovescio, con l'aquila che sovrasta bellicosa il cartiglio centrale. Infine, pur non trattandosi della data più rara della serie è certamente quella con la tiratura minore, difatti nel 1892 furono coniati soltanto 16.300 esemplari per la normale circolazione, oltre a 50 esemplari di presentazione con i fondi a specchio, dato che si trattò del primo anno di coniazione. La moneta da 2,5 scellini ha un peso di 14,14 grammi in argento '925 ed un diametro di 32,30 millimetri. Sono ovviamente molto graditi i vostri commenti, anche sullo stato di conservazione... :)1 punto
-
Buongiorno @@miroita, hai ragione quando dici che la bibliografia in proposito è vasta, ma prova a controllare in quali documenti del tempo tali attributi sono effettivamente riportati. Lascia stare per un momento quello che possono essere le variegate opinioni di esimi studiosi... Buona giornata, Teo :)1 punto
-
L’imperium è, in età repubblicana, il massimo potere civile. L’imperium è il potere dei magistrati curuli, e sta alla radice di tutte e tre le componenti che oggi individuiamo nel potere statale: l’imperium è infatti potere esecutivo (perché tramite esso i consoli reggevano la cosa pubblica), giudiziario (perché grazie all’imperium il pretore decideva delle liti) e persino legislativo (infatti, seppur i magistrati non potessero cambiare il ius consuetudinario né le leges, sappiamo che il pretore era uso disapplicare alcune di queste disposizioni e dettarne di proprie, dando così origine al cosiddetto ius honorarium). Ma cosa è, nella sua sostanza, l'imperium? La risposta è nella sua stessa coreografia : i littori con i fasci di verghe e (fuori dal suolo sacro di Roma) la scure. L’imperium è, nella sua origine storica, il potere di applicare, ai cittadini, la fustigazione e la pena di morte. Perché chi può punire i cittadini, può dar loro ordini, dirimerne le liti e persino generare norme astratte. L’imperium è, nella sua sostanza profonda, la potestà di applicare ai cittadini la violenza legittima, il cui monopolio spetta allo Stato. I Romani, fini giuristi sin dalle origini, riconoscevano anche d’istinto un principio cui la scienza giuridica è formalmente approdata solo secoli dopo: i precetti normativi si identificano nelle sanzioni previste per la loro disapplicazione; infatti, si dice che una regola è “giuridica” solo se è coercibile (dire “il comportamento x è obbligatorio” equivale a dire “sarà punito chiunque non tenga il comportamento x”). Quindi chi ha la facoltà di esercitare la violenza legittima nei confronti dei cittadini (= imperium) può reggere lo Stato. In figura: sedia curule e fasci, sul retro del denario http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G73/3 Fonte Cataloghi Online1 punto
-
ho appena finito di leggere l'articolo di Francesco Di Rauso, complimenti! apprezzo tanto una ricerca come questa che, partendo dal rinvenimento del documento metallico, va presto a ricercare le fonti documentarie inerenti, per rapportarle insieme, in quella che risulta infine una ricerca scientifica. se leggerete l'articolo, quanto ho scritto vi risulterà evidente, particolarmente in un punto! ;) se invece l'avete già letto... vi invito a dire già da ora secondo voi qual'è. ahahahah1 punto
-
Per il Nomisma 2009 coll. Vitalini posso aiutarti, visto che l'ho acquistato io ... ti posto le mie foto1 punto
-
Poteva mancare in tutto questo Taormina 2015 ? No certamente, la Prof.ssa Caccamo Caltabiano ha accettato l'invito di promuovere al Convegno il Congresso di Taormina. Alle ore 14,20 la dott.sa Angela D'Arrigo ci parlerà del XV International Numismatic Congress Taormina 21 - 25 settembre 2015. Ci sarà anche nella parte espositiva un tavolo con depliants e materiale informativo sul Congresso di Taormina. Domani sera riporterò la locandina completa anche di questo e il banner del Convegno, di tutto e di più direi a questo punto .....1 punto
-
Cari Amici, se avessi avuto la percezione di suscitare un vespaio così di "durezze" tra voi MAI (ma proprio MAI-MAI) vi avrei fatto una domanda così... Io chiedevo "semplicemente" come districarsi tra i diversi "pareri autorevoli". C'è qualcuno su questa o quella materia che è "più esperto"? Per me che sono un rozzo collezionista tutta questa discussione sembra dire che la numismatica sia una cosa da iniziati e che, in fondo, merita SOLO che io compri quello che mi attira di più, stando solo attento a non pagare fuori misura quello che altrove si paga meno... E che la attenzione ai FALSI non è poi così un argomento "stringente". Smettetela di litigarvi per causa mia! Sono un prete e la Quaresima è il tempo della propria PERSONALE purificazione! Un caro saluto e ringraziamento, comunque!! don Stefano1 punto
-
I 9 Cavalli con la torre al rovescio, non si trovano quasi mai in queste conservazioni.....questo secondo me è un ottimo esemplare; i campi, il bordo, i caratteri delle lettere e la torre stessa, mi fa esprime un giudizio da almeno qsPL. Sono stati giudicati (in note aste) BB oppure >Buon BB esemplari molto meno conservati di questo.1 punto
-
Penso che certe singole esperienze di apparente svincolo dal Dio Denaro possano verificarsi solo perchè c'è una massa critica sufficientemente ampia di adepti che lascia dietro di se briciole che sommate si rivelano preziosissime per questi soggetti . Tuttavia il senzatetto/indigente può sopravvivere " "agevolmente" " (metto volutamente le doppie virgolette) solo nelle aree urbane o comunque sufficientemente popolate perchè messo invece in un ambiente montanaro ostile e disabitato presto o tardi fa la fine del tizio del film "Into the wild"... Si estingue. Sono sicuramente esperienze utili come invito alla lotta allo spreco e al dare più valore alle cose ma in termini assoluti, come diceva qualcuno precedentemente, un approccio del genere non porterebbe a nessun miglioramento dell' esistenza umana. Saluti Simone1 punto
-
Credo si stia lamentando del fatto che questa moneta sia stata chiusa come MS64, mentre secondo lui non merita questa classificazione. Certo, finché scrive in russo non è facile capirsi e ripondergli, in passato aveva scritto in italiano e inglese, non capisco perché adesso continua a usare il russo, se insiste temo che sarò costretto a chiudere le sue discussioni, tanto così non andiamo da nessuna parte. petronius1 punto
-
Riguardo all'articolo di Iula "Alcune tracce di legittimazione politica nella Napoli del XVI secolo. Un comune esempio numismatico"riporto quel che scrive Bernareggi sulla figura storica di Carlo V:"non un grande diplomatico e neppure un grande condottiero,ma un cavaliere ed un gentiluomo;forse non un genio,ma una personalità che superava quella di molti principi del suo tempo;una natura scrupolosa,coscienziosa,tenace,dedita al dovere;infine un uomo che viveva tra due età e,ancor più,tra due concezioni del vivere,e che per questo,riassumeva,nelle sue intime contraddizioni,urti e contrasti giganteschi di popoli,di generazioni e di ideali"1 punto
-
1 punto
-
Usura nella veste, nel mantello, lo scudo, la spada che se ne andata via, poi potrò anche sbagliarmi però io vedo questo, mhaaaaa....1 punto
-
"In Italia non si può progettare qualcosa che non si formino due fazioni ..." Ciao. Non penso che in questo caso si possa addirittura parlare di "fazioni". La riflessione di partenza, ben sintetizzata nell'intervento di Luciano, è che in un sistema che non è neanche disponibile a rispondere ad un'interrogazione parlamentare di tematica numismatica, proposta da un deputato della Repubblica italiana, non sembra realistico attendersi che un Ministro, o chi per lui, si interessi e si metta a leggere discussioni di questo Forum, solo perché lo si iscrive come socio onorario e lo si invita a partecipare. Capisco che la mia è probabilmente una visione "terra-terra", legata a vetusti schemi logici evidentemente superati e che non tengono conto del fatto che il nostro è un Paese di "fantasisti" imprevedibili, dai quali non devi mai aspettarti reazioni che rientrino in una prevedibile dinamica dialettica, che altrove sarebbe invece la normalità. D'altronde, va ricordato che anche prima della presentazione dell'interrogazione parlamentare, anche alle numerose email inviate non è mai stata data alcuna risposta..... Quindi....perché stupirsi ancora? Pertanto, ben venga anche l'invito al Ministro ad iscriversi al Forum, la concessione della targa di socio onorario della SNi a politici, portaborse e a chiunque può essere utile alla "causa", smuovendo le acque. Detto questo però, è lecito poter dire, senza polemica e senza essere tacciato di "faziosità" o di disfattismo, che questa modalità appare un poco ingenua e "miracolistica"? Saluti. :hi: Michele1 punto
-
Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano1 punto
-
Una volta ritirato magari regali qualche piastra agli amici del forum :crazy: :rofl:1 punto
-
Buon pomeriggio come avrei potuto restare a leggere? Allora eccomi a voi con una storia che, in analogia con quanto fatto da chi mi ha preceduto, ho provato a mettere in prosa. :blum: Mi chiamo Andrea Barbarigo, nato a Venezia nel 1399, sebbene i miei avi venissero da Creta; non appartengo in linea diretta ai Barbarigo che diedero alla Serenissima ben due dogi, ma appartengo comunque alla famiglia, così come sono imparentato con i Falier. Insomma, posso dire che: “nasco bene”, eppure la mia carriera di mercante è iniziata con soli 200 ducati datimi da mia madre, ciò che restava della sua dote. Certo mio papà Nicolò fu un gran personaggio, stimato e riverito; lui era comandante della flotta di mercato che faceva la spola tra Venezia e Alessandria; la flotta più ricca, quella che trasportava nel Levante oro, argento e preziosi e ritornava a casa con le spezie ma, purtroppo, per una sua “stupidata” fatta nel 1417, siamo caduti in rovina. Pur vigendo il divieto di navigare di notte con merci così preziose, lui aveva deciso di farlo lo stesso per la fretta di rientrare a casa prima di Natale e per di più lo fece bordeggiando tra le pericolose isole dalmate. Proprio all'uscita del canale di Zara, in prossimità dell'isola di Ulbo, la “muda” era stata investita da una tempesta ed uno dei vascelli si incagliava tra degli scogli. Subito il comandante della nave incagliata aveva fatto accendere i fuochi per segnalare l'evento, ma mio papà aveva preferito accostare solo un attimo, giusto il tempo per permettere ai marinai di far scendere in acqua una scialuppa, così che potesse raggiungere l'imbarcazione per controllare e non si era curato di andare personalmente con la propria nave. Anzi, aveva deciso di riprendere subito il viaggio per Venezia, abbandonando al proprio destino l'equipaggio della nave incagliata e le merci che trasportava; io credo che l'abbia fatto in buona fede, forse perché aveva sottostimato i danni e la situazione che era venuta a crearsi. Sta di fatto che a Venezia veniva denunciato dai mercanti proprietari delle merci perdute e dalla Serenissima, proprietaria della nave e quindi processato. L'epilogo è stato pesantissimo, è stato condannato per indisciplina e disumanità e ha dovuto pagare una multa di 10.000 ducati; di fatto sono state prosciugate le nostre sostanze e per fortuna che i parenti ci hanno sostenuto. A 19 anni e con un capitale di 200 ducati, ho dovuto quindi imbarcarmi per tentare di risollevare le sorti della mia famiglia; certo non sono andato allo sbaraglio, ho cominciato anch'io, come tanti giovani nobili, in qualità di “balestriere da popa” su di una nave mercantile che effettuava la rotta del Levante: Alessandria, Beirut, Tripoli, Tiro, tutte città che ho visitato e così ho potuto conoscere anche i miei zii ed i miei cugini che stanno ancora a Creta. Per fortuna che il nostro Stato agevola questo tipo di pranticantato che, pur dubbio sulla effettiva efficacia militare dei balestrieri imbarcati, è una formidabile palestra per fagli imparare la mercatura, così, sul campo, a gomito con anziani e navigati mercanti veneziani o stranieri, con la possibilità di avere un piccolo salario e un po' di merci da vendere in franchigia, senza pagare alcun nolo. Oltre a ciò, tra un viaggio e l'altro, ho svolto anche studi ed incarichi a Venezia come avvocato ordinario nell'attivissimo tribunale commerciale; anche questa è una forma di praticantato che la nostra Serenissima riserva ai giovani nobili, così che imparino le leggi e le consuetudini commerciali che sono indispensabili per svolgere la mercatura ed è una sinecura per svolgere poi anche la carriera politica. Con i soldi guadagnati con questo incarico e con quelli guadagnati con i miei primi affari, mi sono anche pagato delle lezioni private da maestri di lettere e di abaco, per imparare l'aritmetica e, più a fondo, la contabilità e la partita doppia. Ma non finisce qui! luciano1 punto
-
Devo ammettere che alle volte leggo qualche articolo del nuovo GdN, ma rispetto a prima non riesco a leggere tutto e comunque trovo la versione web più confusa, ci si perde nelle pagine che si aprono una dopo l'altra, insomma io rimago affezionato alla cartacea. Trovo gli articoli anche meno estesi e dettagliati rispetto alla versione cartacea, sono molto più sintetici e non sono sempre accompaganti da immagini, tutttavia è molto interessante leggere le notizie che vengono pubblicate, speriamo in un ravvedimento ed in una nuova versione cartacea se magari lo consentiranno i tempi.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.