Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/04/15 in tutte le aree
-
E` con grande orgoglio che vi presento il nuovo albergo per le mie monete che ho costruito con le mie mani. Si tratta di un trilocale con una biblioteca, uno spazio con le stanze e un'aula magna. la biblioteca ospita qualche libro del mestiere, lo spazio camere comprende 8 stanze da letto per un totale di 288 posti mentre l'aula magna contiene vari folder. :D Le misure sono 50 altezza x 37 larghezza x 25 profondità, è dotato di serratura e i vassoi sono in floccato della leuchtturm. Che ne pensate? E` uscito un bel monetiere secondo voi? la stanza vaticana la stanza antiche6 punti
-
Scusa ma 200 euro dove lo trovi? Io ne comprerei un sacchetto. A 200 siamo a peso d'oro, a quella cifra trovi il 1882. Per un 1897 qFDC siamo sui 280-300 euro.5 punti
-
A questo punto, probabilmente fare un giretto a Casablanca... La mia risposta è tra il serio e il faceto, considerato che più di una volta è emerso che all'UFN parrebbero avere un occhio di riguardo verso il gentil sesso. Normalmente i tempi di attesa per entrare nelle liste per le donne sono decisamente più corti, e adesso emerge che anche in merito alle quantità assegnate c'è una predilezione per favorire le donzelle. Che ne dite, organizziamo un traghetto per soli maschietti e torniamo tutti dal Marocco come delle isteriche pazze ???3 punti
-
che fosse buona lo si capiva già con la seconda foto, quella del rovescio la moneta è stata lavata, come il 99% delle monete del regno. la bustina non l'aiuterà a patinarsi. poi la cosa va molto a gusti. messa così è abbastanza innaturale, ma è autentica ed è la cosa maggiormente importante: la patina la si può togliere e riformare e togliere ancora. la falsità invece non diventa mai autenticità e viceversa3 punti
-
1885 Stati Uniti d'America Dollaro Morgan Ag New Orleans (O) Il mio primo e, per ora, unico dollaro d'argento3 punti
-
Nella sua corsa verso ovest il cavallo darà luogo ad una delle serie più prolifiche e sviluppate dei Balcani. Nel territorio degli Scordisci, tribù celtica stanziata nella Serbia settentrionale, da un gruppo di emissioni di tetradracme caratterizzate da tondelli molto spessi e stilisticamente prossime alle prime emissioni geto-daciche, il cosiddetto "Gruppo Serbo" del Pink si svilupperanno le varie fasi di quello che Popovic definisce come "Tipo di Srem" ed il Pink Kugelwange, per la caratteristica "palla" che costituisce la guancia del ritratto al dritto. Questo di seguito é un raro esemplare del Gruppo Serbo - Fase di transizione (Popovic ne recensisce qualche manciata). La rielaborazione grafica ha stavolta colpito il cavaliere, per altro fornito di elmo con cimiero svolazzante. Interessante anche notare i residui di legenda, trasformati in simboli, che in qualche modo testimoniano una diretta discendenza dalle prime imitazioni. Dal gruppo serbo si sviluppa il tipo di Srem, le cui prime emissioni, quanto meno le dracme, non mostrano ancora la caratteristica "palla" sul volto di Zeus. Per contro il cavaliere é già sparito, lasciando il posto ad una ruota. Tipo di Srem - Fase A Successivamente in questa fase, con la scomposizione del ritratto al dritto, appare la "palla" ed il caratteristico nasone, che accompagnerà quest'emissione sino alle emissioni finali, che il decadimento progressivo della lega renderà praticamente bronzee. Tipo di Srem - Fase A (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase B (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase C (Kugelwange) (posto un paio di esemplari dato che sono talmente brutti che con uno solo sarebbe difficile individuare il tipo...) <continua>3 punti
-
Salve a tutti Cercando tra le monete dell’antica Grecia dei multipli di tre della dramma, ho trovato questo capolavoro che non mi risulta sia stato ancora descritto sul forum. PHOKIS, Delphi. 5th century BC. AR Tridrachm (25mm, 18.26 g). Two rhyta (drinking vessels) in the form of ram’s heads; above, two dolphins swimming toward each other; ΔAΛΦ-I-KON in small letters below; all within beaded border / Quadripartite incuse square in the form of a coffered ceiling; each coffer decorated with a dolphin and laurel spray. Svoronos, Delphi 18, pl. XXV, 34 (Berlin) and 35 (Paris = Kraay & Hirmer 461); BCD Lokris 376 = Asyut 242 (this coin). EF, lightly toned. Well centered and struck. Il diritto fa riferimento alla vittoria dei Greci sui Persiani a Platea nel 479 a. C., quando i vincitori conquistarono un ricco bottino del quale facevano parte i due rhyta (plurale greco di rhyton) raffigurati, delle particolari coppe di forma conica per bevande o per liquidi da versare nelle cerimonie. Questi devono poi essere stati portati a Delfi come dedica ad Apollo, al quale erano sacri gli arieti (come pure i delfini). Anche il rovescio è insolito in quanto non si tratta di un normale incuso diviso in quattro parti ma di un soffitto a cassettoni, decorazione dei soffitti antichi come quello del tempio di Apollo. I delfini a ornamento dei cassettoni confermano questa identificazione in quanto essi entrano in gioco sia sul nome di Delfi sia sul fatto che Apollo stesso può apparire in forma di delfino. Una sintesi perfetta di stile, rarità e importanza storica. apollonia2 punti
-
Salve a tutti...c'è una moneta in particolare che tutti abbiamo o dovremmo avere in collezione che magari non spicca certo nè per patina,nè per rarità,tantomeno per bellezza,ma che non ce ne separeremmo mai semplicemente perché.....è la nostra numero uno; e come il papero più ricco del mondo,la custodiamo gelosamente....la mia è un asse di Domiziano che mi regalò nel lontano 1984 il mio povero e amato zio...la compró da un noto numismatico milanese.Pensate che allora collezionavo monete straniere e il solo possedere che so,un dollaro statunitense o una dracma greca mi pareva di fare il giro del mondo.Ma lo zio conosceva bene la mia passione per la storia....immaginate di certo cosa provai,quando la vidi....mi pareva di essere Aldo Baglio...nooon ci possso creeederee....la voglio condividere con voi....e voi,possedete ancora la vostra numero uno?se si...qual'è?2 punti
-
Ciao, @@profausto , questa volta (e non capita spesso ;) ) devo smentire il mio caro amico @@Exergus. Come hai già segnalato CONSTANS - PF AVG su Coinstuff ricade nel 182 var. e presenta un dot M. Le altre possibilità contemplano CONSTAN-S PF AVG e presentano solo la lettera M. L'essergo può essere TRP o TRS e a questo punto direi [TR]P in base all'osservazione diretta della parte. Ma Coinstuff è moolto utile ma spesso presenta qualche inesattezza. Tra l'altro si potrebbe segnalare a Dane Kurth la moneta per inserirla come ulteriore RIC 182 var. , so che accetta di buon grado segnalazioni in tal senso per ampliare l'elenco. A questo punto: o il "dot" è stato abraso (non mi pare ci sia questa evidenza) oppure siamo effettivamente in presenza di una variante non nota/NOT IN RIC. Non è un'eventualità rara, anzi, tutt'altro. Andate al link http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=60516.0;wap2 Si commenta una moneta CONSTAN-S PF AVG, M in centro e TRP con la particolarità che le Vittorie reggono una unica corona anzichè due. Sempre nello stesso link Dougsmit riporta: Con ciò non affermo che la moneta in esame sia imitativa, certo che si nota una certa differenza stilistica sia ritrattistica che di iconografia del rovescio. Ne faccio accenno solo per evidenziare come lo stile di questa moneta sia leggermente più... "rustico" (non trovo un termine pienamente calzante il mio pensiero) e ritengo bensì che si tratti di una tendenza stilistica degli incisori del periodo della zecca di Trier. Ciao Illyricum :)2 punti
-
La trielina non rovina la moneta, se togli la cera e il risultato non ti soddisfa, si può sempre applicare di nuovo, magari usando cera microcristallina. Dai la cera, togli la cera, dai la cera, togli la cera...2 punti
-
Eccola, è un Dokdo di Rasul Muhammad Khan: http://en.numista.com/catalogue/pieces17565.html2 punti
-
Se mi permetto di suggerire un modo per seguire i dettami di una rigorosamente-rinforzate(!) tipo insieme, e allo stesso tempo ancora ottenere due dollari Morgan nella mia collezione... Il 1921! Anche se i cataloghi non rompono come un tipo distinto, un collezionista intraprendente sempre possibile vederlo in quel modo. ;) Nel thread di dollaro Morgan petronius e altrove sul Forum, è fatta menzione del distintivo "look" del ‘21 Morgans. Produzione della Morgan si era fermato nel 1904; dal 1910 sembrava chiaro che nessun altro dollari d'argento sarebbero necessari per molti anni, se mai, così le autorità causato strumenti coniatura di Morgan essere distrutti. Poi è intervenuto GMI. I britannici necessari argento per l'India, e per fornire un numero enorme di Morgans sono state fuse sotto il Pittman Act del 1918. Dopo la guerra il fuso di dollari sono stati sostituiti, ma per realizzare il lavoro, la zecca doveva creare completamente nuovi strumenti di coniatura. Se dall'incidente o dal disegno, il 1921 Morgans sono sottilmente—ma inconfondibilmente—diverso dal Morgans di 1878-1904. Il ritratto è apparentemente di una dimensione diversa, ma la cosa più importante, il Morgans sembrano essere colpito in rilievo significativamente inferiore rispetto le precedenti monete di 1921. Nella mano il ritratto sembra piuttosto piatto. Comunque, è un modo per lo più principled di ottenere due Morgans in un insieme di tipo... :D v. ------------------------------------------------------------ If I might suggest a way to follow the dictates of a strictly-enforced(!) type collection, and at the same time still get two Morgan dollars into my collection…. The 1921! Even though the catalogs don’t break it out as a distinct type, a resourceful collector can always choose to see it that way. ;) In petronius’ Morgan dollar thread and elsewhere on the Forum, mention is made of the distinctive “look” of the ’21 Morgans. Production of the Morgan had stopped in 1904; by 1910 it seemed clear that no more silver dollars would be required for many years, if ever, so the authorities caused the Morgan’s coining tools to be destroyed. Then WWI intervened. The British needed silver for India, and to supply it an enormous number of Morgans were melted under the Pittman Act of 1918. After the war the melted dollars were replaced, but to accomplish the job, the mint had to create completely new coining tools. Whether by accident or by design, the 1921 Morgans are subtly—but unmistakably—different from the Morgans of 1878-1904. The portrait is seemingly of a different dimension, but most importantly, the 1921 Morgans seem to be struck in significantly lower relief than the earlier coins. In the hand the portrait seems quite flat. Anyway, it’s a mostly principled way of getting two Morgans into a type collection…. :D v.2 punti
-
PS Complimenti @@Alex0901 hai tutte le carte in regola per diventare un ottimo antichista: non perdere mai la curiosità!2 punti
-
______________________ 1885 1293 11 - ١٢٩٣ ١١ Egitto Abdul Hamid II° detto il Sanguinario (1842-1918) 10 Qirsh - gr. 14 - Argento .8332 punti
-
Ecco le foto: quali esemplari ritrarrebbero San Demetrio e quali Pandolfo o Anfuso? Quali hanno una scritta cufica e quali un castello stilizzato?2 punti
-
@@Specialized65 Ciao Roberto. Scusami per il ritardo ma volevo avere il tempo di ricevere un paio di foto e volevo lasciare il tempo anche ad altri di esprimere qualche opinione....ma a quanto pare siamo come le due molecole di sodio nella nota acqua minerale... :crazy: Ho atteso le immagini per documentare e meglio circostanziare il confronto stilistico fra le varianti di cui tanto abbiamo parlato e avendo ora a disposizione immagini meglio utilizzabili, vado ad affiancare le singole lettere estratte dalle legende dei marchesani e dei bagattini. Le singole immagini, quando non presenti in esemplari già presentati nei post precedenti, sono estratte dai seguenti esemplari: bagattino tipo 1 da vendita Filetti bagattino tipo 1 da vendita Artemide bagattino tipo 2 (collezione privata, ex Inasta) Il primo confronto sarà fra le lettera dei marchesani di Nicolò II, di Nicolò III e del bagattino di tipo 1 (quello con le lettere arrotondate). Partiamo con le lettere più difficili: la A si presenta molto simile anche se in Nicolò III appare con i tratti inferiori più incurvati e il tratto superiore leggermente a fiocco….volendo trovare delle similitudini nella lettera A del bagattino io ci vedo le linee inferiori più incurvate e il tratto superiore più curvilineo rispetto a quelle di Nicolò II….ma c’è il filo della polenta. La O, si presenta simile ma in Nicolò II è certamente più tonda che in Nicolò III; nel bagattino vedo forme leggermente eccentriche e setti inferiori e superiori sottili….simili a quelli di Nicolò III….ma anche qui c’è il filo della polenta… Della R abbiamo già parlato e qui la mostro….e basta… Il secondo confronto sarà fra le due varianti del marchesano di Nicolò III e il bagattino del tipo 2: Tutte le lettere si presentano decisamente più corpose nel marchesano di tipo 1, più sottili e stilizzate nel marchesano di tipo 2. La F La A La R Io ci vedo una forte similitudine fra lo stile del bagattino di tipo 2 e quella del marchesano di tipo 2 Purtroppo non sono riuscito a campionare le O che a mio parere confermano ulteriormente questa sensazione…e cioè che il bagattino di tipo 2 sia da accostare all'emissione dei marchesani di tipo 2... Ma lascio a tutti la libertà di fare confronti e valutazioni… Per quanto riguarda la rarità la variante con la “n” snella (tipo 2) è sicuramente più rara di quella con la “n” arrotondata, anch’essa comunque decisamente rara. Riguardo al titolo di fino delle diverse emissioni e delle possibili verifiche va specificato che quelle effettuate ai tempi del Bellini dovevano essere forzatamente distruttive e, per essere rappresentative, andavano svolte utilizzando un certo numero di esemplari (l'atribuzione del quattrino anonimo il Bellini la fece esclusivamente in base a valutazioni stilistiche)….per cui, se partiamo da tre esemplari conosciuti (in effetto penso quattro o cinque)….chi sacrifica il proprio?? Le verifiche strumentali attualmente disponibili mi pare che abbiano il difetto di essere influenzate dalle stratificazioni del metallo per cui una moneta sbiancata, e quindi con maggior percentuale di fino in superficie, darebbe un risultato non rappresentativo del reale valore percentuale. Ok...questo è diventato un poema e qui mi fermo Un saluto Mario2 punti
-
Vickydog se guardi meglio puoi vedere che ci sono due teste, due patere, due S di SC, due cornucopie...2 punti
-
Il periodo che va dall'anno XI al 1815 rappresenta il continuo evolversi del ritratto napoleonico, e la zecca che meglio rappresenta la trasformazione dell'effige dell'imperatore è certamente Parigi. Sono numerose tipologie che rappresentano la testa di Napoleone in un continuo variare nelle proporzioni a rappresentare sia il mutare degli avvenimenti, sia la costante ricerca della migliore immagine di se che l'Imperatore aveva. La prima effige di Napoleone compare sulla monetazione dell'anno XI, in cifre romane, una serie di pochi tipi; il 40 franchi, 20 franchi, 5 franchi, 1 franco, e demi-franc o mezzo franco. La serie non comprende il 2 franchi ed il Quart che appaiono l'anno successivo; An 12. Ad eccezione della data le emisisoni dell'an XI e dell'anno 12 sono identiche- Napoleone già affermato generale e Primo Console, dopo meno di sette anni dalla decollazione della famiglia di Luigi XVI riporta il ritratto sulla monetazione francese, nel rispetto della Repubblica, ben s'intende. Al diritto, infatti, è rappresentato come BONAPARTE PREMIER CONSUL, ed al rovescio REPUBLIQUE FRANCAISE i simboli del gallo a rappresentare Charles Pierre De L'Espine direttore di zecca a Parigi dal 19 Fruttidoro AN 5 (5.9.1797) al 15 dicembre 1821; e la lettera A per Parigi. Incisore dei conii è il noto Pierre Joseph Tiolier (1763-1819). Sul bordo in incuso la legenda, * DIEU PROTEGE LA FRANCE. Il peso segue il franco germinale ed è di 10,00 al titolo di 900 millesimi. Furono battuti 187.121 esemplari per Parigi dei 454.162 totali per tutte le zecche.1 punto
-
Ho guardato la prossima asta G&M 224, ci sono un bel po' di bei pezzi, ma un paio mi lasciano perplesso, uno in particolare, precisamente il lotto 511, descritto come un medaglione in argento di Traiano... Tanto tempo fa mi avevano insegnato che , dato che si usavano i punzoni per le legende, lettere uguali dovevano avere la stessa forma e dimensione....in questa moneta, nella scritta in esergo, ci sono tre lettere "P" che sono tutte diverse una dall'altra , o meglio: che sembrano difformi una dall'altra nella foto, sia per le dimensioni, che per la profondità e riempimento dei cavi della lettera. Stesso discorso per le "O" della legenda....c e poi, mi avevano detto che le lettere evanidi nei campi interni rispetto a quelli esterni e incomplete nella forma,non erano un bel segnale, in quanto erano spesso rinvenibili nei falsi realizzati per fusione ( di quale genere, se presso, micro o altro non importa). Poi mi avevano insegnato che quando i particolari delle impronte appaiono e scompaiono dai piani, pur essendo pensate per essere un disegno continuo, anche questo era una caratteristica spesso riscontrabile sui falsi fusi, e, per ultimo ma non ultimo, mi avevano detto che i medaglioni, in quanto monete ostentative, erano molto curate nell'esecuzione e nel dimensionamento del tondello, oltre che nella centratura..... Insomma me ne avevano dette tante di cose che definivano una moneta dubbia e che caratterizzavano un medaglione....qui trovo tante delle prime e pochissime delle seconde....tant'è che mi domando...ma non sarà mica falsa questa moneta/medaglione?...la mia impressione è che lo sia, ma è solo una mia impressione dedotta da una fotografia...chissà se G&M potrà fornire una foto migliore che dirima ogni dubbio...... Avevo provato a postare questa discussione in "prossime aste" ma i casi sono due: o il post non era gradito, o il premoderatore è ancora in ferie...quindi, se fosse il secondo caso, gli sarei grato se volesse spostarla nella sezione "prossime aste" titolandola "Gorny & Mosch 224 Medaglione in argento"1 punto
-
@@Georg in un monetiere DEVE entrare aria e umidità, altrimenti come fanno a patinare?1 punto
-
Caro @@miroita, hai posto un problema non da poco! Il documento viene descritto come originale dall'editore, quindi sembra affidabile. A questo punto il ventaglio delle ipotesi si apre: potrebbe trattarsi dei denari che a quel tempo correvano comunemente a Ravenna (e si intende una moneta ben specifica) oppure la moneta che di volta in volta risulterà meglio disponibile a Ravenna; vedo meno probabile, ma non impossibile, che si parli di una coniazione autonoma della città di Ravenna, perchè ciò implicherebbe che tale moneta non solo era nota in un territorio abbastanza vasto, ma risultava anche disponibile per i pagamenti. Questa considerazione, nell'ambito delle probabilità, rende più difficile pensare ad un'emissione poco consistente, come ad esempio quella del Patriarca di Aquileia Popone (tra l'altro proprio dell'XI secolo). Nel caso di Aquileia il fatto stesso che il Patriarca avesse utilizzato il diritto di zecca sembrava improbabile, finché un pezzo non emerse in un ripostiglio oltralpino. Di fatto non si conoscono coniazioni caratteristiche di Ravenna per questo periodo, quindi il problema al momento non ha soluzione (e forse non l'avrà mai). Per quanto riguarda la tua ricerca fai benissimo! Bisogna integrare il più possibile il materiale a disposizione. Con pochissimi documenti a disposizione Di Virgilio ha fatto un lavoro molto interessante, anche se certamente migliorabile. Utilizzando più informazioni Anna Morelli ha messo a fuoco molte questioni. Naturalmente con una base di dati ancora più ampia puoi ben immaginare che il quadro in parte si modifichi, in parte diventi ancora più preciso e definito. Come ben sai questo dipende sia dalla disponibilità di notizie documentarie, sia dalla disponibilità di pezzi "nuovi". Mi chiedi se Ravenna e Ancona hanno ancora molto da raccontare? Per Ancona non oso rispondere, ma per Ravenna posso dire tranquillamente di sì, soprattutto nel XIV secolo! Un caro saluto1 punto
-
Volevo ricordare a tutti quanti di specificare nei casi in cui è necessario la propria preferenza, ad esempio nelle serie di zecca FDC molti paesi emettono più di un set, per l'Italia abbiamo Galileo e Bramante, va indicato altrimenti ci troviamo poi in difficoltà al momento di contare i voti. Il post può essere modificato entro 24 ore direttamente dagli utenti oppure anche in seguito contattando via MP il curatore di sezione @@Ciccio 861 punto
-
:whome:il vero problema sono le immagini microscopiche e poco leggibili....! Sono molte le contromarche che si trovano nella monetazione spagnola per le americhe e colonie non solo, se solo si potesse fare un ingrandimento di quel punto, si potrebbe cercare.1 punto
-
@@villa66 siamo quasi nelle stesse condizioni :) negli anni '70 naturalmente per me le centenarie erano le monete che arrivavano sino al 1870, apprezzavo comunque le monete che arrivavano sino al 1899, il XX° secolo non era ancora stato raggiunto :) poi c'erano quelle della fine del '700... e pensavo.. hanno più di 150 anni! woohoo! ora hanno più di 200 anni.... eeeeh le date! non sono solo numeri.... E' l'impressione di chi ha vissuto gli ultimi 30 anni del secolo scorso... tutte quelle monetine del 1920 sino agli anni '30 non erano proprio moderne, ma erano molto vicine, non era passato tanto tempo, adesso anch'esse si avvicinano al secolo di vita... come passa il tempo...1 punto
-
1 punto
-
Visto che @@Paolino67 mi chiama in causa (ma i guru sono altri ; -) provo a dare il mio parere. Innanzi tutto un saluto a Sergio (@@Povalley45) che ogni tanto passa di qui con qualche bella moneta. Le macchie nere sono dovute al solfuro d'argento per cui l'EDTA sarebbe poco o per nulla efficace. Meglio provare con una reazione elettrolitica a catalizzazione spontanea (senza elettricità), facile da provare anche in casa, senza controindicazioni e ripetibile. Servono: vaschetta in plastica o tazza in vetro, lamina in alluminio (tipo quella da cucina), al posto di vaschetta e lamina puoi usare anche il fondo di una lattina d'alluminio carteggiata all'interno, bicarbonato di sodio, acqua. - scaldare l'acqua fino ad ebollizione - mettere nella lattina un cucchiaio da cucina di bicarbonato e la moneta (nel caso si scelga l'uso della vaschetta, foderare la stessa con la lamina d'alluminio poi....) - spostarsi sul lavandino della cucina e versare circa 125 - 150 ml d'acqua bollente all'interno della lattina. ATTENZIONE! la prima reazione sarà una produzione di schiuma che potrebbe uscire dalla lattina (per questo è meglio spostarsi sul lavandino). - La seconda e principale fase della reazione sarà la produzione di bollicine e vapore che potrebbe avere un leggero odore sulfureo. Lasciare agire fino al raffreddamento della soluzione. - togliere la moneta, sciacquarla ed asciugarla con panno carta morbido (il panno dovrebbe macchiarsi) - verificare il risultato e, se necessario, ripetere. Il sistema è efficace, inverte la fase di generazione del solfuro e restituisce l'argento in forma metallica. Non è particolarmente invasivo e per questo non risolverà completamente il problema ma lo dovrebbe ridurre fino ad avere un semplice alone grigiastro. Un saluto Mario1 punto
-
Esemplare presente in Asta iNumis 28 Lotto 544. Particolare la legenda del R. con la M da sola.1 punto
-
"Nel Novecento, un’altra rivoluzione, quella comunista, si incaricò di “liberare” l’Europa dalle tenebre dell’oscurantismo e della superstizione che avevano riempito il Vecchio Continente di arte. Così a Mosca venne demolita la Cattedrale del Redentore, mentre centinaia di altre chiese furono rase al suolo, o saccheggiate e poi adibite a stalle o a granai o a musei dell’ateismo (dopo aver bruciato o derubato icone e arredi sacri). Silenzio anche sul rogo che nel 1945 – dopo la capitolazione di Berlino – divampò “misteriosamente” nei Musei di quella città. Lo stesso Zeri puntava il dito contro l’Armata Rossa. Il rogo divorò 417 opere, fra cui 158 capolavori italiani (in fiamme tre Caravaggio e cinque Paolo Veronese). Il critico romano denunciò anche i crimini consumati dagli antifranchisti durante la guerra civile spagnola, come «l’incendio della splendida cattedrale di Lerida, di età romanica (che venne fatta ardere per tre giorni, con le sue sculture, i suoi quadri, i codici miniati e gli arredi)». «Attraverso il corpo di Cristo, per secoli, la pittura europea ha affrontato il tema della sofferenza», sostiene il direttore della londinese National Gallery. É la cultura visiva che ha educato l’intero Occidente, cristiano e laico."1 punto
-
@@Antonino80 usa una lampada a basso consumo 20 W luce 6400°K (luce fredda), la trovi nei centri commerciali. Soprattutto vai a leggere nella sezione Fotografia-Restauro, la guida, molto chiara e semplice, fatta da @@Il*Numismatico, che fotografa a livello professionale,1 punto
-
Non credo sia lei, la legenda non corrisponde, ma piuttosto questa coniata a Castiglione delle Stiviere: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FERIG/31 punto
-
A Roma i "Franzosi" gareggiavano fra loro a gettare i calici, le pissidi e gli altri vasi sacri lungo la scalinata dell'Ara Coeli... Quello che combinarono i Giacobini fu ben peggiore di una semplice rivoluzione: seminarono il germe del disastro moderno.1 punto
-
Mi riferivo a questo che ha rovescio VICTORIAE DD AVGG Q NN, ex SARL (e anche il dot). Ma se è Not in Ric è inutile che ci perda la testa... :blink:1 punto
-
1 Paisa di uno Stato principesco dell'India britannica che si chiama Ratlam. Sul world Coins lo trovi sotto "Indian princely states (Ratlam)" Devi controllare con diametro e peso se si tratta del KM24, che è stato battuto nel 1947 (equivalente al nostro 1890), o del KM25 che invece è un restrike ;) La prossima volta please foto frontali della moneta e con buona luce1 punto
-
La mia era solo una considerazione personale. I Greci e gli Egiziani hanno avuto una storia stupenda. Forse, inconsciamente, ho fatto riferimento alla Nostra grandezza passata per dimenticare quella attuale. Chiedo scusa per l'intervento inappropriato. Tutto e' nato dall'esiguo valore dato alla moneta.1 punto
-
Ma ... Il rovescio è stato cambiato!!!! Adesso si .. che è una dramma celtica. Senza ombra di dubbio. Saluti a tutti.1 punto
-
@@Liutprand: che ne dici di riprendere qui il tema? Quali sono le tue argomentazioni contro la tesi di Ruotolo?1 punto
-
Per l'Italma che io sappia l'umidita/condensa è la principale causa, bisogna stare attenti ad evitare sbalzi di temperatura da freddo a caldo, sarebbe meglio conservare le monete ad una temperatura constante.1 punto
-
Un saluto al volo dal castello lunigianese che sto scavando (bellissimo e....freddissimo!), solo per dire che avete scritto in buona parte di quello che ho ipotizzato anche io per questo tipo di denari. Ottimo :good: ...almeno per me! Per questo vi avevo detto che era importante vedere la tipologia e quindi la cronologia dei denari di Lucca (se il fenomeno si fosse presentato sui tipi datati ante 1160 non avrebbe avuto gli stessi significati); idem la posizione della lettera (e per la "C" confesso che anche io tra le opzioni ho la lettura CIVITAS che starebbe bene davanti a LVCA); e lo stesso anche il fatto che stia su più di una serie, una delle quali - aggiungo io - nella mia nuova cronotipologia dei denari di Lucca sarebbe in effetti databile post 1181. Visto che abbiamo fatto tutti ragionamenti analoghi riflettendo su certe evidenze :drinks: , vi saluto con un'ultima informazione, che forse vi può essere utile per completare il ragionamento: ci sono anche dei denari di Pisa con un segno che sta tra l'inizio della legenda e il campo, in genere tra la "P" e la "I".... ;)!. Ne avete visti? O volete guardare tra i vostri per vedere se ne avete? Questa cosa invece l'ho inserita negli aggiornamenti sulla monetazione della Prima Repubblica di Pisa che sarà presente nel mio secondo volume sulla zecca pisana che non dispero possa uscire nei prossimi mesi. Alla prossima e...ad maiora! MB P.S. Interessante anche la riproposizione di Valerio...ma ci porta indietro nel tempo: che ne pensate?1 punto
-
Purtroppo i "lucchesi di Ravenna" citati a p. 48 di Travaini 2007 non esistono, sono solo frutto dell'errata trascrizione del documento del 1179 da parte del primo editore. Se siete interessati ho spiegato la questione a nota 60 di un articolo disponibile in rete a questo sito: https://www.academia.edu/3672435/Relazioni_monetarie_fra_le_Marche_e_le_regioni_circostanti_in_et%C3%A0_medievale_e_moderna Segnalo anche, ma lo avevo già detto in una discussione che al momento non ricordo, che tutte le citazioni di ravennates e anconetani precedenti agli anni '70 del XII secolo sono totalmente inattendibili, perché presenti in copie molto tarde (addirittura XV secolo) di documenti non più esistenti. Ora la possibilità che una moneta (come qualunque altra cosa) sia citata diffusamente in copie posteriori di quattro secoli, senza aver lasciato traccia nella documentazione coeva, è considerata statisticamente irrilevante, soprattutto perché cambiare il nome di valute ormai sconosciute in valute meglio note, perché più vicine al'epoca di trascrizione, era un' esigenza importante per i redattori di queste copie. Queste infatti in genere non venivano fatte per lasciare ai posteri memoria storica del passato, ma semplicemente per documentare atti giuridici che erano riportati su documenti che si andavano deteriorando. Ed ovviamente il 'valore monetario' era qualcosa importante da rendere comprensibile ai contemporanei. Buona notte, Andreas1 punto
-
Ciao, delle tre direi la 14. Dopo GALLIENVS sono intubili 3 caratteri (PF A), uno incerto quasi spianato (V) e infine la G della quale si legge la metá inferiore. Ergo, con buona certezza, direi GALLIENS (PF A_)G. Ciao Illyricum :)1 punto
-
In realtà loro sostengono prima di tutto che queste monete siano il risultato di una graduale involuzione del tipo con San Demetrio, il che è anche avvalorato dal fatto che, come dici tu, a volte questi presentano una T a destra del busto. Poi avanzano l'ipotesi che tutta la serie di San Demetrio sia stata coniata a Bari. Quest'ultima ipotesi può essere condivisa o no, ma la somiglianza complessiva di questa serie di monete secondo me non si può negare. Più tardi posto la foto di qualche esemplare che ho in collezione.1 punto
-
Distintivo della Società Operaia di Lucca del 1870. Trinariciuto1 punto
-
dovrebbe essere come questo - zecca di potosi - Bolivia ½ Real Catalog codes: WCC:km69 Themes: Coats of Arms | Kings Issued on: 1791 Last issue date: 1809 Distribution: Standard Circulation Weight: 1.6917 grams Diameter: 15 mm Composition: Silver Mint: Mint of Potosi, Bolivia (Different Assayers) Edge: Plain/smooth Shape: Circular Rim: Raised. Gladiform. Both sides Face value: ½ Spanish Colonial real Known mintage: 943,000 Composition Details: 896/1000 Silver .xxx oz. ASW, 104/1000 copper Score: 87% Accuracy: Low Description: Front: Coat of arms (crowned escutsheon, with quartred shield (1 & 4 , lion, 2 & 3 castle) with1 punto
-
1 punto
-
Una bella storia: un ragazzino trova una moneta del 1562 in una palla di neve e la consegna al suo insegnante, che evidentemente ha una esperienza numismatica che non solo gli permette di identificare la moneta correttamente (con Internet non e' poi cosi' complesso) ma riesce a stabilirne l'autenticita' tramite esame al microscopio... quanto di voi lo saprebbero fare? Comunque, ho messo assieme le immagini del D e del R che si trovano in 2 siti diversi che riportano la notizia: ( da http://www.westernmorningnews.co.uk/Schoolboy-finds-Tudor-coin-snowball/story-26040533-detail/story.htmle http://www.piratefm.co.uk/news/latest-news/1532272/video-has-a-ten-year-old-found-buried-treasure-at-his-school/ ) e le ho confrontate con una moneta che nell'ottobre del 2014 Portsmouth nell'Hampshire, venduta per 60 sterline (soltanto?): (da http://www.gumtree.com/p/hobbies-collectibles/genuine-queen-elizabeth-1st-silver-sixpence-1562-coin/1087463725 ) Fate voi... :rolleyes:1 punto
-
A me è successo di peggio...e siccome non è la prima volta....quest'ultima ci sono andato pesante!!!: vendo un oggetto su ebay, l'acquirente paga con paypal. L'acquirente riceve l'oggetto e mi contatta dicendo che è arrivato rotto..!! Io in buona fede sò che l'imballo era ottimo e l'oggetto in ottime condizioni.... L'acquirente mi propone un rimborso parziale e senza la restituzione....!! Sento odore di truffa, così non accetto. L'acquirente apre una contestazione su paypal e mi sospendono il credito. A questo punto paypal chiede all'acquirente di restituirmi l'oggetto.. Dopo pochi gg, paypal mi comunica i dati del tracciamento....l'oggetto sta tornando nelle mie mani. Aspetto alcuni gg....poi controllo sul sito delle Poste Italiane...e scopro che il mio oggetto è stato spedito altrove.....!!! Paypal contatta l'acquirente ma questi non risponde.... Comincia il via vai di contatti con paypal....finchè mi stufo!! Minaccio di denunciare alla polizia l'acquirente e denuncio paypal per pubblicità ingannevole!! (la denuncia si può fare direttamente su internet). Inoltre mando un email all'ambasciata del lussemburgo, spiegando il comportamento scorretto della azienda....e la copia la mando a paypal E dopo alcuni giorni... sorpresa....sul mio conto mi vengono riaccreditati i soldi precedentemente sospesi..!! Paypal è una truffa autorizzata...loro ci guadagnano anche quando sospendono un credito...!!1 punto
-
@@contemax67, :good: tranquillo, dove cè gusto non cè perdenza. l'importante che ti è piaciuta.1 punto
-
@@Legio II Italica Mi complimento ed aggiungo una "chicca". "Il catasto degli annali dell'epoca Han inserisce nei primi anni dell'era cristiana, nella zona nordoccidentale della Cina, ... una città chiamata Li-Kien, il nome più antico che i cinesi aveno dato all'impero romano. Dunque, nel 36 a.c. Due generali cinesi, Kan Yen Shou e Ch'en T'ang assediarono vittoriosamente una città dell'Asia centrale occupata dagli unni, facendo prigionieri 145 mercenari stranieri. ... Si crede anche che stupirono i nuovi padroni con le innovazioni tipiche della tecnica romana, come la costruzione di palizzate per le fortificazioni e la formazione a testuggine, che i Cinesi chiamarono "formazione a scaglie di pesce". Il brano è tratto da "La via della seta" di Luce Boulnois (ed. 1993). L'autrice cita il Prof. Homer H. Di S " cui va l'intero merito di questa notizia storica curiosa, ha dimostrato che quei mercenari erano probabilmente dei legionari superstiti della battaglia di Carre, qualcuno di quei diecimila prigionieri deportati dai Parti nell'estremo oriente del loro impe,Ro e che, anni dopo, evasi o forse venduti dai padroni, si ritrovarono a difendere una piazzaforte a seimila chilometri dal luogo in cui avevano subito la disfatta, nelle file degli Unni contro i Cinesi." Si aggiunge che probabilmente i legionari si erano uniti sul posto con donne cinesi o indigene di razza unna, tibetana o scita, e così conservato o tramandato la loro cultura militare. Polemarco1 punto
-
Secondo me Secondo me la scoperta di una medaglia in un metallo inedito come questa, rappresenta già un indizio sul fatto che con molta probabilità esistano medaglie inedite per il primo fidanzamento di Ferdinando IV o di metalli inediti... Un altro indizio è rappresentato dagli avvenimenti storici: è vero che c'è stato un fidanzamento con Maria Giovanna... Manca la prova, è vero, tuttavia, io vi ho invitato a cercare prove o inediti in tale direzione... La scoperta di ulteriori medaglie borboniche sarebbe un bellissimo "Scoop"... L'osservazione del D'Auria comunque mi sembra davvero illuminante... E, soprattutto, incoraggia la ricerca...1 punto
-
:) buongiorno a tutti....una piccola monetina di bronzo di 15mm diametro.......cosi piccola che fine a oggi non sapevo la sua esistenza discreta.......certo,e comune,ma mi piacce molto e ne voglio fare vedere la sua efficace bella simplicita........ :closedeyes: con un profume di" allegra époqua" passata...prima l'inferno de la guerra del 14.18.... :mellow:1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.