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  1. giancarlone

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/24/15 in tutte le aree

  1. CHIUDO A MALINCUORE E CON RAMMARICO PER UN TEMPO NON PRECISATO QUESTA DISCUSSIONE . I CURATORI DEL FILE HANNO RITENUTO OPPORTUNO SOSPENDERE LA DISCUSSIONE A TEMPO INDETERMINATO PER VALUTARE IL COMPORTAMENTO DI ALCUNI UTENTI IN BASE ALL'OSSERVATORIO. PER EVENTUALI CHIARIMENTI CHIEDERE IN PRIVATO. GRAZIE A TUTTI !
    6 punti
  2. @@pietromoney anche io all'inizio del mio interesse (molto recente, un anno fa circa) alle monete moderne dicevo come dici tu, poi seguendo le spiegazioni dei più 'anziani' ed 'esperti' mi sono reso conto che non è così. Per capire bene i vari stati di conservazione è necessario un continuo confronto delle monete. Io devo ringraziare @@Il*Numismatico perché nei pochi incontri che abbiamo avuto, mi ha dato la possibilità di fare questi confronti e quindi acquisire quelle nozioni e "l'occhio" per rendermi il più obbiettivo possibile (ma ancora ne ho di strada da fare!). Come hai giustamente osservato, necessita una maggiore omogeneità di valutazione da parte di tutti, cosa che non avviene, secondo il mio modesto parere, perché non operiamo con una metodologia standard, quindi uguale per tutti. Chi usa la lente 3X, chi la 5X, chi la 7X, chi la luce calda, chi la luce fredda, chi la luce naturale e così via, chi dice che sono più importanti i campi, chi il bordo e chi più ne ha più ne metta. E' a questo punto che ho deciso di provare a mettere a punto una metodologia standard per la graduazione basata su criteri oggettivi ripetibili da tutti. Forte della mia esperienza nelle perizie dei diamanti (oramai sono 15 anni che lo faccio a livello professionale) mi sono reso conto che il metodo di analisi di un diamante può essere applicato anche alle monete e così ho iniziato a lavorare su questo progetto. Oramai sono tre mesi che ci sto lavorando, e sto applicando il metodo sulla graduazione delle varie monete che vengono postate sul forum (come avrai notato i miei interventi nelle discussioni sono sempre più frequenti), e i miei giudizi vedo che quasi sempre corrispondono con quelli dei più esperti in materia, il che mi induce a pensare che sono sulla strada giusta. Il giudizio con questo metodo su questa moneta è Spl/Fdc-qFdc, che si avvicina molto ai diversi giudizi dati nei precedenti post. Prossimamente spiegherò, in linea di massima, i criteri del mio metodo, che comunque ha bisogno di un adeguato periodo di rodaggio e verifica. Le foto che posto sono volutamente piccole (corrispondono ad un ingrandimento 4 o 5 volte l'originale, che è più che sufficiente), perché mi sembra assurdo postare le "pizze", è come se si esaminasse una moneta al microscopio, cosa che nella realtà non avviene. A presto, con la prossima moneta!! :hi:
    5 punti
  3. Un AD1882/VS1938 pezzo di 5-kori di Kutch (a volte anche "Cutch") ha colpito in 13,87 grammi d'argento .937. Suo dritto—a sinistra—questa moneta proclama "Victoria, Empress dell'India," ed è stata colpita alla zecca in Bhuj, capitale dello stato indiano principesca di Kutch. Nel 1882, quando fu colpito questo pezzo 5-kori, il giovane monarca Kutch Khengarji III aveva solo circa 16 anni ed era (dal 1875) sentenza ancora con il consenso di un Consiglio di Reggenza. Egli avrebbe acquisito la potenza del suo trono alla fine del 1884, e con un 66-anno-Regno che continuerebbe fino al 1942, Khengarji III continuerebbe a diventare uno dei monarchi più lunga regnante del mondo. (E questo su una durata di 75 anni). Una nota di Kutch (Cutch) e la sua "kori". La guida e il catalogo delle monete del Commonwealth britannico 1649-1971 dice questo: "Tre sistemi monetari dovevano essere trovati in India durante il 19° secolo, il Muhammedan, l'indù e il particolare sistema che fu confinato alla penisola di Kathiawar e Cutch". Questo alquanto singolare 1882 5-kori, quindi, è più pesante e d'argento migliore rispetto la rupia dell'India britannica contemporanea—e infatti avrebbe dovuto essere—valeva 25% più di rupia. :) v. ---------------------------------------------------------- An AD1882/VS1938 Kutch (sometimes also “Cutch”) 5-kori piece struck in 13.87 grams of .937 silver. On its obverse—at left—this coin proclaims “Victoria, Empress of India,” and was struck at the mint in Bhuj, capital city of the Indian Princely state of Kutch. In 1882 when this 5-kori piece was struck, the young Kutch monarch Khengarji III was only about 16 years old and was (since 1875) still ruling with the consent of a Council of Regency. He would acquire the full power of his throne late in 1884, and with a 66-year-reign that would continue until 1942, Khengarji III would go on to become one of the world’s longest reigning monarchs. (And this on a 75-year lifespan.) A note about Kutch (Cutch) and its “kori.” The Guidebook and Catalogue of British Commonwealth Coins 1649-1971says this: “Three monetary systems were to be found in India during the 19th century, the Muhammedan, the Hindu and the particular system which was confined to the Kathiawar peninsula and Cutch.” This somewhat singular 1882 5-kori, then, is heavier and of better silver than the contemporary rupee of British India—and indeed it should have been—it was worth 25% more than the rupee. :) v. 0
    5 punti
  4. Ecco , con buona pace di Elledi e di quanti ritengono difficilmente realizzabili certe operazioni vediamo che e' possibile perseguire i " fornitori" del materiale da scavo invece di limitarsi agli intermediari o , peggio, perseguire solo i malcapitati acquirenti delle ruzziche da Ebay Interessante notare come siano stati sequestrati diversi falsi accanto a reperti autentici, prova di quanto abbiamo sempre sostenuto in merito alla commistione e allo smercio di pezzi autentici e falsi da parte degli stessi autori Complimenti alle Forze dell'Ordine per questa brillante operazione ! Ad maiora ...
    5 punti
  5. Ciao, oggi, complice forse un po’ di … metereopatia (giornata grigia, lievemente uggiosa, abbastanza malinconica), le meningi hanno cominciato a girare un po’ a ruota libera. Meditazioni quasi filosofiche, quasi metafisiche … e così mi è venuta l’idea per una discussione un po’ dissacrante ma da vivere così, in piena libertà. :D In breve pensavo alle monetuzze nostre, i nostri pargoletti … oggetto spesso di sacrifici, di passioni, di ricerche, bramosie e discussioni e ho messo mentalmente in gioco alcuni tabù mentali. Non me ne vogliate, rispetto sempre l’altrui pensiero ma ad esempio… perché cercare a tutti i costi la moneta con la patina migliore, pur sapendo che incorro nel rischio di ricadere in una foto traditrice e in una patina non autentica? Ormai di patine autentiche se ne vedono ben poche mi pare di poter affermare. Eppure la loro presenza su una moneta è come il miele e attira i collezionisti più esperti. Ma patina sì, patina no, dettagli perfetti (ma autentici o no?) … ma cosa manca ad un sesterzio come questo? 32 mm per 23 g. … che bella sensazione a soppesarla nel palmo della mano! Ma soprattutto il cristallizzarsi di un momento storico con i due Augusti che si danno la mano in segno di Concordia. Non solo: la sua usura sui rilievi dimostra che ha circolato per qualche tempo di mano in mano, fino a che ha goduto di un riposo meritato. Probabilmente ha perso la patina che si è formata nel tempo e le superfici si sono scurite, perdendo di nuovo il suo colore originale quasi dorato (oricalco) per brunirsi… Leggibile, a mio avviso godibile, circolata: ha avuto una vita! E mi pare che non ci siano dubbi sull’autenticità di un esemplare come questo, a differenza di tanti “restyling” più o meno pesanti cui siamo ormai assuefatti! Ma potrebbe anche esser messa peggio, si tratta comunque come detto di un’istantanea di un momento storico! Oppure questo Domiziano: 33 mm per 26 g, circolato, usurato ma nell’insieme abbastanza leggibile, di cui mi danno più fastidio le probabili macchie di cancro del bronzo (quasi sicuramente una attiva e due spente a rovescio) che non la carenza di patina verde o di alcuni dettagli… Ma per i quali non debbo chiedermi se siano autentici o meno. E di questi tempi non mi pare poco! E quindi mi vien da pensare: l’apprezzamento per la patina è proprio dell’osservatore che privilegia la collezione da un punto di vista numismatico? E se così fosse, allora colui che privilegia il punto di vista storico dà meno peso alla stessa? Nei musei spesso ho visto monete con … “croste” sulle superfici, più che formazioni degne di meritarsi l’appellativo di patina. La perfezione nei dettagli può voler dire che è stato tesaurizzato subito o quasi… ma allora non ha avuto una sua vita, al limite un… letargo più o meno lungo! Non me ne vogliano coloro che puntano tutto su questi valori… sapete che per mio carattere che sono conciliante, si tratta solo di pensieri in libertà che voglio condividere con voi… Ciao Illyricum ;)
    4 punti
  6. Il conte GIOVANNI MULAZZANI la descrive così:
    4 punti
  7. Va ricordato che le ipotesi sulla origine delle parole picchione, pegione sono due, quella tradizionale da 'piccione', dal latino pipio / pipionis, e quella più recente da peggio, per la cattiva qualità della lega, proposta da Beatrice Shaerli negli atti del congresso sulla zecca di Milano organizzato dalla SNI nel 1983. Una delle due è grossolanamente sbagliata dal punto di vista storico e soprattutto linguistico, ma non vi dico quale, perché dopo l'uscita del MEC, che sposa una delle due, penso che scriverò un piccolo contributo sul'argomento. Tutte e due comunque sarebbero chiaramente di origine popolare, ed il fatto che nella grida del 1391 il termine sia invece in latino significa che la tale soprannome era ormai consolidato, al punto da essere recepito nel linguaggio giuridico. Quindi sicuramente era abbastanza piu antico, rispetto a quella data. Giova anche ricordare che a Perugia, probabilmente tra gli anni '80 e '90 del XIV secolo, pecchioni sono ricordati nella relazione su un saggio delle monete in circolazione effettuato da un cambiavalute (Vermiglioli, p. 69) Saluti, Andreas
    4 punti
  8. La storia della Palestina (Gerusalemme) cammina parallelamente da sempre, e anche per molti secoli dopo fino ad oggi, con l'Isola di Cipro. Due regioni da sempre occupate da tutti, la prima per la sua posizione religiosa ed altro, la seconda per la sua posizione geografica strategica e commerciale. Posto pertanto un bisante dell'assedio di Famagosta (Cipro) da parte araba contro i veneziani ed un denaro ancora di Famagosta quand'era in mano ai genovesi. ... e con questo metto un nuovo semino ...
    3 punti
  9. Non faccio il furbo ... mi piacciono perchè profumano di grande storia. Questa è un quattro prutah di Erode Antipas piuttosto rara (20 aC - 39 dC)
    3 punti
  10. Messana, Mamertini Pentonkia Testa di Zeus laureata a d. MAMEPTINWN Guerriero nudo in attacco a d. con asta all'altezza del petto e scudo rotondo; davanti (P greco) Gabrici 22-23, Sng Dan 458-462, Sng Ans 440-451, Calciati I/108/40-41
    3 punti
  11. ______________ 1882 note: Il Sultanato di Zanzibar fu un importantissimo punto della vasta rete commerciale del medio oriente, tale da interessare a tutte le potenze coloniali europee. Nel 1890 divenne un protettorato britannico. La guerra anglo-zanzibariana del 1896 è ricordata come la più breve guerra della storia. Il tentativo del'Oman di imporre un sultano non gradito agli inglesi si concluse con la resa dopo 45 minuti di bombardamento navale della capitale di Zanzibar da parte della marina inglese. Zanzibar rimase sotto il controllo britannico fino al 1963 (anno in cui il Regno Unito concesse l'indipendenza). Nel 1964, con la rivoluzione, fu istituita la repubblica ponendo fine al sultanato, nello stesso anno si decise di unire Zanzibar e Tanganica in un'unica nazione, da questa unione nasce la Repubblica Unita della Tanzania. 1299 - ١٢٩٩ Descritto sulla moneta: Sultano Barghash bin Said - possa Allah salvarlo Zanzibar Barghash bin Said (1837-1888) 1 Pysa - Rame
    3 punti
  12. Come non concordare..io che seguo antiche e medievali, del FDC o dello SPL non me ne frega niente... La penso come Roberto @@ciosky68.. nel momento in cui guardo le monete, immagino la vita avventurosa che hanno avuto, per giungerci dopo 2000 anni... Ecco un sesterzio, emesso da Domiziano, di un soldato che, magari, dopo aver onorato Roma con il suo servizio, in età matura, acquista un pezzo di terra dove crescere la propria famiglia, quindi costruire una casa, coltivare la terra ed allevare gli animali... All'improvviso, però, ci sono i nemici alle porte, quindi, perchè non sotterarre la poca ricchezza nella campagna adiacente, con la speranza di riprendere i propri sesterzi quando il nemico si è allontanato... Però... nella storia c'è sempre un però... il soldato vede i nemici alle porte di Roma ed, invece di scappare, riprende le armi e combatte... e ci lascia la pelle.... Passano i secoli ed un contadino del 600 o 700 oppure 800, arando, con i buoi o con il cavallo, il proprio terreno, scopre il tesoretto lasciato dal soldato morto...Alla vista di queste monete antiche, il contadino pensa subito a realizzare un guadagno, d'altronde, a quei tempi, c'era la fame e l'analfabetismo...il clima è freddo, i raccolti sono magri e ci sono o ci sono state pestilenze che hanno decimato la popolazione... Si rivolge, perciò, al curato di campagna, oppure al nobile del luogo che, fiutato l'affare, lo paga quattro soldi e si prende tutte le monete antiche che vanno a far parte delle prime collezioni.... Ma si sa, la cultura non si tramanda, allora il sesterzio di Domiziano viene venduto e passa di mano di mano in mano arriviamo al XXI° secolo..girando per Roma, lo vedo fa bella mostra di sè, in una vetrina a poche centinaia di metri da Piazza Navona ( quanti ricordi per il Domiziano) ed eccolo qui.. Si legge poco, però, che avventura....
    3 punti
  13. Concordo a pieno e faccio mie le monete con pochi rilievi, proprio perchè circolate per decine d' anni... una FDC di questo tipo di moneta vuol dire ,messa da parte o persa o seppellita da subito...che storia ha? magari ritrovata da un contadino nel 1750 e messa nella credenza fino a metà ottocento per poi passare nelle mani di un signorotto che la passa ad un amico numismatico nel 1905 e da lì nei vari passaggi d'asta fino a ieri, quando l' ho acquistata io per 10.000 euro e poi messa in una cassetta di sicurezza per i miei figli che la ritroveranno intorno al 2040....o spero più in là ! meglio le mie circolate....per me. Roberto
    3 punti
  14. A parte il prezzo.....(perchè Fabrizio ha ragione, la moneta è comune e quindi dipende da quanto si vuole spendere) e quel piccolo colpo ad ore 3........la moneta si presenta davvero gradevole. Un giudizio "secco" per me è uno Spl +
    2 punti
  15. Buonasera a tutti voi! Di 'sti tempi, ahimè, ho molto che mi distoglie da questa grandiosa comunità virtuale, ne sento decisamente la mancanza, purtroppo non posso farci molto in contrario. Ringrazio l'amico @@aleale che mi ha indicato questa discussione e tutti voi amici che sempre fate il più possibile per incoraggiare noi giovani lungo questo cammino. Io credo proprio di esserci, anzi, direi che ci sarò sicuramente, caso vuole che proprio il 28 (di ritorno dalla gita) io sia già a Milano per l'open day al Politecnico..... non so bene quando finisca, ma un salto direi che ci sta proprio (magari anche per conoscere qualcuno di nuovo oltre a salutare gli amici del Cordusio e fare qualche spesetta...)! A presto Federico
    2 punti
  16. E invece fai male, perchè non è detto che sia così necessariamente, anzi il forum è proprio il posto dove sentire pareri vari può arricchire tutti..... Mi spingo oltre e voglio dire ora due cose a @antoR, qui sono intervenuti dei grandissimi numismatici, massimi esperti ( e non parlo di me....), hai un'altra potenziale fortuna, potrebbe, e ripeto potrebbe, che questi esperti siano presenti anche in Assemblea e poi al Convegno, se così sarà, vorrei presentarteli e magari mandarvi nella pausa pranzo a parlare insieme di pegioni, picchioni, piccioni..... :blum: , sarebbe il massimo per un ragazzo, ma può anche capitare, e questo è successo a me molte volte, che in Biblioteca in SNI il sabato chiedi un libro e ti trovi l'autore dello stesso che ti intrattiene e ti risponde a domande, il bello della numismatica e della SNI è anche questo...... Vorrei però con questo post andare oltre....a volte la mia dabbenaggine esce fuori ( da cui il nick dabbene :blum: ....), mi è capitato veramente in modo sbadato di comprare due copie del libro, la ristampa moderna , non quello del 500 ovviamente :blum: di " I dodici Visconti ", libro di Paolo Giovio, libro di storia importante per capire meglio il periodo ed avevo pensato il 28 marzo di donarne comunque una copia a un ragazzo nel piccolo spazio che avremo per Lamoneta e i giovani, a questo punto sarà veramente un piacere darlo a te, estimatore dei nostri Visconti, come segno e anche ringraziamento per esserti proposto qui con belle monete e con una tematica estremamente interessante, che come vedi, è stata ed è dibattuta da tanti, al 28 marzo, ( dove le sorprese saranno tante però per tutti i giovani che ci saranno....questo me lo sento di sostenerlo oltre la ragionevole certezza :blum: e per oggi direi che un pò di show l'ho fatto....e può bastare), Mario
    2 punti
  17. penso ci siano diverse rarità: 1. rarità di catalogo - quando una moneta è data R - R2 - R3 ecc... nelle varie pubblicazioni 2. rarità di mercato - quando anche se ritenuta C o NC è di difficile reperibilità sul mercato (ne esistono parecchie) 3. rarità per conservazione - quando una moneta (qualsiasi sia la sua rarità) diventa "R5" in alte conservazioni 4. rarità di pedigree - quando una moneta è stata parte di più collezioni famose o pubblicata su qualche testo 5. moneta inedita - quando una moneta non è presente sui testi, ma proprio perchè mancante di basi solide su cui affermare la sua rarità può essere tanto R5 tanto C o sbaglio?
    2 punti
  18. Buon pomeriggio Anch'io lo trovo più logico; non si rischiava di perdere tempo nella coniazione per scoprire solo dopo che il "flaone" (dischetto non ancora impresso) era fuori dalla misura prestabilita. Considerato però che il numero di "flaoni" veniva predeterminato in base alla quantità di metallo da lavorare (a Venezia era la marca), poteva avvenire che il peso totale dei pezzi fosse conforme e di conseguenza non si provvedeva al controllo di ogni dischetto. Questo non voleva dire che ci potesse essere qualche scarto in più o in meno rispetto al peso standard. Dico questo perchè una delle raccomandazioni che spessissimo veniva reiterata nella zecca di Venezia, è che fosse vietato agli operai fare la cernita di monete una volta coniate....... vuoi mai che qualcuno sostituisse qualche pezzo crescente di peso con uno calante? Evidentemente i sospetto c'era eccome! Altra pratica che avveniva nella zecca di Venezia, benchè vietata, era quella di "portarsi il lavoro a casa" ..... Da: Bibliotheca Winsemann Falghera “Il Capitolar dalle Broche” - a cura di G. Bonfiglio Dosio - EDITRICE ANTENORE PADOVA 1984 pag. 133. “...1449 di zugno. In el Cholegio. Perché l’è introduto in consuetudine che i mendadori, che son a la Cecha de l’Arzento, portano le monede a le suo chaxe et mendano e conzano quelle fuor de la Cecha, la qual chossa è pessimamente fata, vada parte che da mò avanti per niun modo algun de mendadori prediti possa nè portar nè mendar monede fuora de la Cecha, soto pena de privacion per anni cinque de tuti officii et beneficii del comun de Veniexia. Et se algun de officiali de la Cecha de l’Arzento intenderà che algun de predite mendadori aver contrafato e non procederà contra quello, subitamente sia privado de l’officio che l’avesse, pagando la pena, chomo si lor avesse refudado. Et le predite cosse siano chommesse a li Avogadori de Chomun...” saluti luciano
    2 punti
  19. E' sicuramente legato al processo produttivo. I conii erano soggetti a spazzolature per la pulizia, ed inoltre eventuali residui nel campo del conio facevano si che i rilievi non erano mai "precisi" come già possiamo trovarli nella monetazione imperiale. Tutto ciò si riversava ovviamente sulla "linearità" delle superfici delle monete. tenendo conto di questi fattori, eventuali risultati del processo produttivo rappresentano un indizio importante per stabilire la qualità della moneta.
    2 punti
  20. http://www.ilportaledelsud.org/aveta.htm Articolo appena inserito on line e gratuitamente scaricabile in pdf sul sito http://www.ilportaledelsud.org/francesco_di_rauso.htm
    2 punti
  21. A prima vista dovrebbe essere una Pentonkion (pesa 11 gr. o giù di lì?) emessa dai Mamertini prima del 288 Al D/ Testa laureata di Zeus, volto a dx Al R/ Guerriero con elmo, lancia e scudo
    2 punti
  22. @@claudioc47 qui ti meriti un GROSSO MI PIACE :good: E' quello che ho sempre tentato di far capire...............hai centrato il senso dei miei interventi. A volte dimentichiamo che stiamo giudicando foto e non monete. Va detto che in mano la moneta è sempre più bella che in foto (in linea di massima) e che foto zoomate ovviamente esaltano ed esasperano anche i microscopici graffietti che anche un FDC invenitabilmente porta con sè Da qui ne discendono accanimenti nel trovare sempre il "pelo nell'uovo" Tempo fà mostrai una 2 Lire 1911 non affatto male e forse complice delle foto non granchè (ed in formato gigante) fu subito "scartata" con SPL Secondo me merita un giudizio migliore...... E vabbè siamo in tanti qui.......è impossibile uniformare i giudizi. Apprezzo il tuo impegno in questo senso......e ti ringrazio. Con grande stima, ti saluto :hi:
    2 punti
  23. In effetti la testa dell’aquila compare sempre nella forma normale nelle dramme e nelle emidramme (e anche nei bronzi) di Itano, mentre solo negli stateri la troviamo nelle due versioni, normale e particolare, quest’ultima – come ha spiegato Silvio - dovuta a una frattura del conio. Togliendo la protuberanza si vede che la testa dell’aquila riprende la sua forma. Piuttosto è singolare il fatto che a causa di questo ‘incidente’ di coniazione, la testa dell’aquila sia diventata simile a quella di un cagnolino con la lingua penzoloni. Ma neanche tanto, a pensarci bene. Non dimentichiamo che qui l’aquila è il simbolo di Zeus e che il sovrano dell’Olimpo era solito assumere le sembianze di un animale nelle sue conquiste amorose: cuculo per Era, cigno per Leda, toro per Europa, la stessa aquila per Egina, serpente (dalle cosce in giù) per unirsi a Olimpiade e generare secondo un mito Alessandro Magno. Forse con questo ha voluto mandarci un segnale che ricorda le sue straordinarie capacità metamorfiche. apollonia
    2 punti
  24. La rugosità dei campi, o come lo chiamo io l'effetto "buccia d'arancia", non è un difetto, ma anzi, è sinonimo di qualità, in quanto il metallo è ancora vergine, non toccato, quindi alta conservazione. Questa è una moneta ostica, molto molto ostica da trovare in VERO fdc, ma avendola vista in mano in tale e reale conservazione, posso dire che l'effetto "buccia d'arancia" è presente in misura davvero molto forte quando la moneta non è circolata. Anche l'esemplare in qFDC REALE che ho in collezione, presenta lo stesso effetto. Quindi, la moneta di Claudio, è ALMENO in Spl+ REALE EDIT: Allego dettaglio di quanto sopra descritto, con foto in alta risoluzione
    2 punti
  25. Ciao Mario Ovvio che la risposta "logica" c'è. Hai accennato al termine "veteres" che spesso si trova negli scritti e che presuppone l'esistenza di un conio nuovo; ma quando ci sono monete emesse dalla medesima zecca, che hanno lo stesso valore, ma i cui tipi cambiano più volte in un lasso di tempo medio/breve, in assenza di un riferimento certo come l'anno di battitura, che altro si poteva escogitare se non "battezzare" la moneta identificandola con un proprio specifico segno distintivo? Una iconografia differente od anche un particolare aggiunto o tolto dalla versione precedente poteva essere sufficiente. Riguardo a Venezia, spesso ci si riferiva al doge sotto il quale la moneta era stata emessa, nascono così i "troni", i "mocenighi", i "marcelli", oppure ci si riferiva al/alla Santo che era effigiato sulla moneta, come ad esempio le "giustine", ecc. ecc. Non so (non ci ho mai pensato prima) se all'atto dell'emissione di tali monete da parte dell'autorità emittente, questa gli avesse già affibiato una identificazione propria e specifica, oppure fossero nate come "lira", "1/2 lira", ecc. ecc. Eppure nelle "Grida" o nelle tariffe di cambio che riguardano monete veneziane, spesso sono identificate, a seconda della tipologia, come: "troni", "mocenighi", "marcelli", "giustine". Io credo fossero denominazioni "popolari", che solo in un secondo momento vennero fatte proprie dalle autorità. Riguardo a quando; credo proprio che la certezza la possa dare solo uno scritto, ben sapendo che tale data potrebbe essere "vecchia" anche di anni.... saluti luciano
    2 punti
  26. Bellissima la riflessione - domanda di Luciano che rigira a noi un interrogativo giusto e su cui riflettere, penso in molti perché riguarda il caso specifico ma va anche oltre. Certamente dobbiamo avere le monete da attribuire, il loro valore, poi ci sono i documenti ufficiali, quello che abbiamo perché siamo nel 1300 - 1400 con la difficoltà di reperirne spesso e poi una volta trovato il documento inerente a monete, bisogna anche decifrarlo, capirlo bene, sono scritti in latino, a volte i termini lasciano spazi a interpretazioni, la parola grosso, nuovo, veteres, ci possono essere interpretazioni, a volte anche errori di riporto o di esposizione..... E poi c'è l'interrogativo più che legittimo che porti e poni, dobbiamo pensare a una moneta solo quando la vediamo scritta in un documento ? E' ragionevole che fosse presente da prima e magari anche da un buon lasso di tempo ? Su un certo margine di tempo direi di si, di quanto bisogna poi vedere.... Torno al caso dei pegioni, il primo documento sembra essere del 1391, ma magari ce sono altri..., sempre dal Motta il 6 febbraio 1391 c'è una dichiarazione di alcuni dubbi sulle monete da usarsi nei pagamenti : il pegionis viene citato, e se ci sono dubbi su questo, è ragionevole pensare che ci fosse già da un po' di tempo. Nell'Editto di poco precedente a questa Dichiarazione il 25 gennaio 1391 di Giovanni Galeazzo Visconti viene accresciuto il valore nominale delle monete, e qui parliamo del pegionum , quindi anche qui evidentemente c'era, e forse anche da un bel po'. Ma il più interessante, e credo da riflessione, tra questi documenti è successivo, è del 31 agosto 1409, Milano, è un Decreto relativo a certe monete da coniarsi e perché quelle in corso si spendano in base alla nuova tariffa : e qui tra i tanti vengono citati i pichiones novissimi che evidentemente si riferiscono al periodo di Giovanni Maria Visconti, ma si parla anche di pichiones galeaz e pichiones crucis, e qui ci riferiamo al padre Gian Galeazzo e alle sue emissioni, ma poi arrivano anche i pichiones veteres e qui presumibilmente ci dovremmo riferire a un periodo ancora antecedente a quello Gian Galeazzo spingendoci probabilmente anche a quelli Bernabò e Galeazzo II. Questi " veteres " che si pongono prima di Gian Galeazzo sono forse la partenza documentativa ma dimostrano anche che, oltre al pensare che prima di arrivare su un documento, c'è stato comunque un vissuto importante precedente, che debbono essere ben ponderati, valutati su quanto riportato, l'ultimo certamente ci apre a considerazioni su una primogenitura di questa moneta su epoche precedenti, certamente l'argomento è ampio e da riflessione, se non lo fosse stato, importanti numismatici, non ci avrebbero perso tempo a discutere e scrivere su tutto questo....
    2 punti
  27. Queste "monete" disney credo alla fine siano tra le poche che valgono più o meno quanto la moneta che si doveva ricevere (di solito i simil euro sono di valore nettamente inferiore)
    2 punti
  28. La medaglia è catalogata da Modesti nel CORPUS al n. 483 ed è ritenuta, anche se dubitativamente, l'annuale dell'anno 1559. Fu emessa per condannare l'indegnità dei nipoti Carlo e Giovanni Carafa. I coni entrarono a far parte della raccolta della famiglia Barberini (non esistono pertanto riconi Hamerani) e da questa famiglia furono acquistati dal Mazio. L'esemplare postato sembra un riconio Mazio abbastanza curato; i coni provenienti dai Barberini erano molto meno usurati di quelli acquistati dagli Hamerani. Vorrei anche aprire una discussione sulle tesi dell'amico Veridio in ordine ai riconi Mazio. Ognuno sceglie un modello di collezione, che non può essere (per buona fortuna) l'unico. I riconi Mazio non sono le coniazioni o le copie fuse di un falsario privato. Hanno una ufficialità e una storia che si coordina con la ricerca della medaglistica nei secoli e, se sono indicativi di un intento speculativo, non si deve tuttavia disconoscere il significato culturale. Nel 1800 la ricerca di medaglie papali antiche era notevole e la disponibilità insufficiente nonostante i riconi degli incisori Hamerani nella loro bottega di Via Coronari, molto frequentata. Il Cardinal Mazio pensò un'operazione culturale e al tempo stesso commerciale per lo Stato Pontificio, raccogliendo tutti i vecchi coni, più o meno dispersi, revisionandoli (in qualche caso rifacendoli) e organizzando la produzione di medaglie a richiesta in base a catalogo. In questo catalogo c'era la storia della medaglistica papale dalle origini al 1800. Io sono tra i vecchi collezionisti che sono affascinati da medaglie originali; ma avrò (ho) certamente in collezione riconi Hamerani e riconi Mazio (magari incerti e non conclamati come si verifica nella produzione tarda del Mazio). Ritengo un danno per il collezionismo solo il fatto che manchi commercialmente uno sforzo di classificazione puntuale e di differenziazione logica dei prezzi, che dovrebbe essere molto più accentuata; invece si tende (particolarmente in vendite all'estero) ad una certa omogeneizzazione di valutazioni , che resta di vantaggio per i venditori perchè il rapporto coni originali/riconi sarà di 1:10.
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  29. Salve amici del forum!!! Ecco il cinquantasettesimo pezzo, della monetazione di Ferdinando II, appena entrato in collezione. Cosa ve ne pare? Aspetto i vostri commenti. Saluti a tutti!
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  30. Ho fatto una ricerca sul forum, ma non è comparsa nessuna immagine di questa Madonna. Chiedo conferma a @@francesco77 Nel 1892 fu incoronata Regina della Lucania. Di seguito un link con la storia di questa Madonna veneratissima in Basilicata http://www.comuneviggiano.it/la_storia_del_santuario.htm La medaglia è in alluminio, pesa 3.77 grammi, compreso di anellino sospensivo. Il diametro è di 32 millimetri. Se vuole, @@fabio22 può fare la scheda e l'inserimento immagine.
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  31. Beh si è un bel pezzo, ma credo che 140 euro siano un tantino eccessivi. Fatti dare foto migliori, peraltro.
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  32. @@Silver70 giudicare da queste foto non è facile in particolar modo la freschezza del metallo. Potrebbe essere tra uno Spl+ ed un Spl/Fdc. Ma io seguirei il consiglio de @@Il*Numismatico, acquistala di persona. Io la mia l'ho acquistata tra gli invenduti di un'asta, non è male, ma avrei fatto meglio a prenderla di persona.
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  33. Francesco complimenti per la medaglia dell'Esposizione Nazionale di Palermo, per quella di Benevento leggo SOCIETA' OPERAIA DI M.(UTUO) S(OCCORSO), manca il punto dopo la S, non vedo nulla di strano. saluti
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  34. Buona serata La presenza delle due lettere a rappresentare il Massaro "M" e "P" fa coincidere il tipo a quello del doge Francesco Foscari (1423-1457); malauguratamente la tosatura impedisce di sapere se la legenda era composta da FRA ° FOSCARI oppure FRAC ° FOSCARI (in ogni caso non è che uno è più raro dell'altro); sono monete comuni. Purtroppo non si conoscono tutti i nominativi dei Massari corrispondenti alle varie siglie presenti sul grosso. saluti luciano
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  35. la moneta coniata prima è rimasta sul conio?!?
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  36. Salve Nel postare questo statere nella discussione sugli animali raffigurati in monete greche non avevo fatto caso che era stato aggiudicato a 60000 USD, 7,5 volte il prezzo di partenza riportato a fine didascalia (New York Sale XXVII del gennaio 2012). The Prospero Collection of Ancient Greek Coins. CRETE. Itanos (c.350 B.C.), Silver Stater, 11.28g. Bearded marine deity (Glaukos?), with the upper body of a man and the lower body of a fish, facing as if swimming outwards from the coin, inclined to the right, spearing downwards with a trident. Rev. TA , two crested sea monsters facing each other (Svoronos pl. 19, 7 (this obverse die); BMC 4). Cabinet tone, very fine and very rare, attractive style. Ex Nelson Bunker Hunt Collection, Sotheby’s, New York, 21 & 22 June 1990, lot 443. The figure appearing on the obverse of this coin could possibly be that of Glaukos. He was a mythological figure who had built the Argo and accompanied Jason and the Argonauts on their travels. During the sea-fight against the Tyrrhenians, Glaukos was said to have sunk to the bottom of the sea to become a marine deity, after which he possessed the lower body of a fish. US$ 8,000. Credo che la performance nell’asta sia dovuta alla rarità, allo stile e anche all’originalità della moneta che raffigura sul diritto un dio marino (Glauco o Tritone), la metà superiore del quale ha le sembianze di un essere umano mentre la metà inferiore è un pesce, che impugna un tridente. Sull’altra faccia sono rappresentati due serpenti marini affacciati, suggerendo che nella città all'estremità orientale dell'isola di Creta si venerava una divinità del mare. apollonia
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  37. E quindi anche per cercare di dare una risposta al nostro caro e giovane amico che si assocerà alla SNI il 28 Marzo e che si è appassionato dei Visconti, beccandosi tra l'altro al primo colpo una variante non censita in bibliografia, poi mi spiegherai se c'è stato l'occhio o anche altro.... :blum:, ma comunque sia complimenti vivissimi perché la moneta c'è.....se è un pegione questa moneta di Galeazzo II su base documentaria cosa gli rispondiamo ? Direi che dopo quello che dice Andreas che circolavano negli anni 80 pecchioni a Perugia e quindi se un cambiavalute parla di circolante, questi giravano anche un pò prima della morte del 1378 di Galeazzo II, se ci aggiungiamo il Decreto che ho prima riportato che c'erano i pichiones galeaz con Gian Galeazzo e che c'erano anche rispetto a questi i pichiones veteres, quindi più antichi, mettiamoci che quanto riportato su ogni documento deve essere stato preceduto da qualche anno di circolazione, ecco io penso che prima della morte di Galeazzo II del 1378 i pegioni circolassero e ci fossero....questo su base documentaria, poi certamente l'argomento è stato talmente dibattuto da tanti e lo sarà ancora in futuro che ogni considerazione può essere utile in questo caso per cercare di approfondire....e sappiamo che tutto è sempre in divenire....
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  38. Ha esempi di monete tosate in zecca? Vedo più logica una correzione del peso sul tondello ancora vergine, prima della coniazione (solitamente si preferiva il taglio netto di un frammento in luogo della limatura circolare, proprio ad evitare possibili confusioni con interventi fraudolenti).
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  39. ancora non ce l'ho per curiosità che dice il commento??
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  40. eccoti le scansioni dei grossi con foglia all'inizio della leggenda dal libro di Stefano DI VIRGILIO Il tuo dovrebbe corrispondere al n°14
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  41. @@ak72 salve, il suo tornese è una variante del D.A. 4 ; D.AB. 4 ; Ruotolo A3 , R , anche a me sembra ci sia una sola S in Campibassi, nel catalogo lamoneta c'è una pagina sul tornese di Campobasso fatta da me, magari ci sentiamo in MP
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  42. Per quanto riguarda le pubblicazioni credo che le domande di MAP e le richieste di Acraf siano condivisibili , se qualcuno ci permette di pubblicare gratuitamente perché non farlo. Ora le stesse domande potrebbero essere fatte per quanto riguarda i portali / strumenti di catalogazione online, qualcuno ha parlato di costi esorbitanti per la realizzazione del portale numismatico dello Stato... allora perché non utilizzare gli strumenti messi a disposizione gratuitamente? Tra l'altro leggendo questa discussione mi sono incuriosito e sono andato a cercare informazioni sui costi di questo progetto (portale numismatico dello Stato)... purtroppo aldilà della tanto decantata "Trasparenza Amministrativa" non sono riuscito a trovare nulla e come se non bastasse sul sito del Ministero il tasto cerca non funziona bene (sob!). Il paradosso è che noi, nel Comune dove sono Assessore da quattro anni, sul sito istituzionale dobbiamo pubblicare ogni transazione, anche l'acquisto di un semplice francobollo (la trovo una cosa giusta) ma sul sito del Ministero non c'è modo di vedere queste informazioni. Mah... forse sono io che non le ho trovate, comunque sia per tagliare la testa al toro ho scritto al ministero chiedendo informazioni sui costi sostenuti per la realizzazione del portale numismatico dello stato. Se avrò novità non esiterò ad aggiornarvi, per ora il dato certo è quello del medagliere di Firenze che è costato ZERO allo Stato Italiano e a noi contribuenti.
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  43. Complimenti per la prima entrata in collezione dei Savoia allora e ti auguro che sia la prima di tante. Veniamo alla moneta: sicuramente ha circolato poco il rovescio mi piace di più e gli darei uno SPL+,il dritto invece per me si attesta sullo SPL non fosse altro perché sulla guancia del re e sui capelli sopra l' orecchio nella parte che si vede piu' chiara noto dei segnetti di usura dovuta o alla circolazione o ad una leggera pulizia della moneta stessa.Sinceramente pero' la moneta andrebbe vista in mano per un giudizio piu' approfondito!Rimane comunque una gran bella moneta...ancora complimenti!
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  44. A mio avviso la moneta è superiore allo spl, il D la penalizza, la chioma del re poco definita, i fondi che non risultano omogenei. Comunque un'ottimo esempio di 2 lire 1911 cinquantenario. saluti, Fabio
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  45. @@ak72 quello sopra non è un mio studio Ti chiedo scusa,non volevo essere offensivo nello spronarti a documentarti un po'di più sulle monete che acquisti --Salutoni -odjob
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  46. In realtà quello che scrivi non mi stupisce affatto caro Antwala. E' un forum a spiccato indirizzo commerciale sorto come corollario al negozio di Sermarini, che è IL principale obbiettivo e scopo ultimo di tutto il carrozzone. Ci sono su quel forum utenti molto validi e studiosi appassionati ed è per quello che continuo a seguirlo, ci sono e ci sono state discussioni interessanti nell'ambito della monetazione classica. Ho difficoltà a scriverci invece, soprattutto nella sezione falsi. La loro percezione dei falsi e delle falsificazioni è in qualche modo limitata, e d'altronde la regia vuole che resti cosi'. Ho ricevuto minacce di ban privatamente da Joe piu' di una volta a riguardo di discussioni che avevo postato là e alcuni miei messaggi sono stati oscurati. Mi ha detto chiaramente che lui ci vive vendendo monete e non permette affermazioni che affermino che il fenomeno dei falsi sia in crescita o che esistono falsi di alto livello che vengono venduti anche in aste rinomate. Il collezionista medio ed ancor di piu' il neofita deve rimanere con la percezione che sia un hobby sicuro, tranquillo e rilassante e soprattutto privo di insidie in modo che non si spaventi e continui a comprare monete ONLINE. Anche tutte le affermazioni che invitano ad osservare bene le monete in mano o con una lente non sono ovviamente permesse, perchè quello che interessa è che la gente continui a comprare monete ONLINE. Di fatto là si possono pubblicare solo falsi di cui è riconosciuta chiaramente la falsità perchè con gli stessi conii di falsi conosciuti e presenti nel loro database, guai inoltre a dire che un possibile falso è stato venduto in un'asta rinomata (asta rinomata secondo Lui, ovviamente. Nel caso di ACR di qualche tempo fa se ne parlò anche là a profusione perchè non godevano della sua stima, evidentemente). Da quanto ho capito è un tipo abbastanza rancoroso e vedo che ora ogni intervento che faccio là è monitorato da vicino e spesso vengo subito ripreso e censurato con veemenza al minimo commento in cui esprimo un'opinione. L'ultima volta altri utenti hanno reagito ricordandogli di stare calmo perchè è risultato davvero maleducato e fuori luogo... Un paio di settimane fa ho comprato un libro dal suo shop finalmente...chissà che magari si sia rabbonito un po' ora... ;)
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  47. From Sofia with love.... ;)
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  48. Il pegione, alias il piccione, fu il simpatico nomignolo che vuoi per gioco vuoi per ignoranza il popolo attribuì all'aquila che sormonta il drago visconteo ritratto per la prima volta sui grossi di Bernabo' e Galeazzo II Non so se anche quelli per Pavia fossero chiamati all'epoca pegione o se siano stati battezzati così successivamente per similitudine con quelli di Milano. Ecco il pegione da 1 soldo e 1/2 di Bernabo' e Galeazzo II Visconti
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  49. io l'ho fatto più di una volta (si parla di colpetti insignificanti, non deturpanti ovviamente), e non me ne pento ... (è chiaro che, dovessi vendere, mi scontrerei probabilmente con un mercato "ideologicamente" contrario) PS: mutatis mutandis, e non me ne vogliano i puristi della numismatica ( :P), preferite un dipinto danneggiato sulla tela o sulla cornice ? :D ... va da sè che uno senza danneggiamenti lo preferiscono tutti, così pure una moneta ;)
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  50. "Inoltre, scusatemi, ma io non credo assolutamente che io sono stato l'unico ad accorgersi di questa nota solo..." Credo proprio che invece Tu sia stato l'unico.....qui siamo troppo impegnati a discutere se una monete sia spl+++/qfdc---- o piuttosto mspl---/spl++++, se l'abbiamo pagata troppo o troppo poco, o se la caccola che si intravede nella narice destra del sovrano costituisca una variante o un difetto di conio. E questa volta non abbiamo neppure la scusante che si tratti di un testo inaccessibile, costoso o scritto in lingue incomprensibili, perchè invece è sul web a disposizione di tutti ed è scritto in italiano. Purtroppo non leggiamo come si dovrebbe.........e questa è la dimostrazione lampante. M.
    1 punto
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