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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/15 in tutte le aree
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In molti riteniamo sul forum che stare vicini ai giovani sia importante e premiante, personalmente penso che sia indispensabile un programma organizzato a vari livelli verso di loro, il ricambio generazionale nella numismatica è un problema sempre più incombente e non è difficile accorgersi di questo guardando le iscrizioni di Associazioni, Circoli ,Società, crisi economica, i cicli della vita, la nuova linfa è vitale e necessaria non solo per i numeri, che contano eccome, ma in particolare per l'entusiasmo, le idee, le energie che possono portare in questo mondo. E allora come forum Lamoneta continuiamo in questa direzione che ha dato e sta dando buoni frutti, Lamoneta e i giovani un bel binomio, ma anche Lamoneta e le varie entità della Numismatica Italiana. Il 28 marzo 2015, a Milano avremo il Convegno NIP commerciale e culturale con le conferenze, l' esposizione di tessere alimentari, l'Assemblea SNI, la partecipazione della SNI e del CCNM alle Conferenze, tanti attori, e Lamoneta, come sempre ci sarà anch'essa, a suo modo ma ci sarà. Ci sarà con la comunicazione dell'evento nell'apposita discussione che è in corso, ci sarà col meeting -point di incontro alle 12,45 al Circolo della Stampa, ma ci sarà anche nel modo con il quale spesso partecipa ai Convegni, con piccoli gesti, piccoli, ma significativi e i gesti sono giustamente rivolti verso i nostri giovani del forum. Abbiamo fatto tante iniziative, l'ultima un libro per i giovani a Verona è stata significativa sia per il forum, che per il Convegno stesso, ora a Milano Lamoneta vuole essere vicina ai giovani ancora e lo sarà con un suo prodotto, il nuovo Quaderno da poco uscito il n.2, il cartaceo del forum con i contributi di tanti utenti del forum stesso. Quindi Lamoneta, il suo nuovo Quaderno e i giovani.....giovani che verranno premiati con l'omaggio di 6 Quaderni n.2. Un modo per permettere di comunicare una iniziativa editoriale del forum, una nuova avventura..... e un modo tangibile per stare vicini ai giovani.... 6 di loro lo avranno, ovviamente dovranno essere sul posto quel giorno, vorrei che venissero consegnati al pomeriggio durante le Conferenze, dovranno essere nick conosciuti e il criterio verrà comunicato al momento. Potranno esserci anche altre ulteriori iniziative a favore dei giovani......vedremo, chi vorrà accodarsi a noi, a Lamoneta in questo appoggio, aiuto, percorso comune che credo sia necessario sarà il benvenuto......ogni ulteriore iniziativa avrà la sua valenza... noi ci saremo, e saremo quelli che sono intervenuti finora nell'apposita discussione negli eventi, ci saranno anche dei giovani e ci saranno anche i 6 Quaderni di Lamoneta per loro.....quindi un Milano 28 marzo giovane con i NIP, la SNI, il CCNM, Lamoneta e i giovani....i giovani del forum.....7 punti
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Ciao a tutti, Partecipo volentieri a questa discussione, parlando della zecca di Capua. Nato come una contea del Ducato di Benevento, il Principato di Capua, con Pandolfo Capodiferro ( 961 - 981), raggiunge il suo massimo splendore con la conquista del Principato di Salerno, unificando, così i domini dell'Italia Longobarda Meridionale. La zecca di Capua, già attiva dal 216 - al 211 a.c., quano fu chiusa dai Romani per punire la città che si era alleata con Annibale, fu riaperta intorno alla metà del IX° secolo, con la coniazione di monete che si ispiravano ai modelli longobardi beneventani.. Vi posto un follaro che viene attribuito a Pandolfo Capodiferro, per il quale, però, ho delle riserve, in quanto è molto simile a quello attribuito ad Anfuso: Una discreta atttività, la zecca capuana l'ebbe con la dominazione dei Normanni fino ad Anfuso, ossia fino alla metà del XII° secolo. Nel caso di Anfuso, però, alcuni follari vengono attribuiti dubitativamente a Capua. Studiosi quali Ruotolo e Travaini, sostengono, infatti, che, in realtà, tali follari fossero stati coniati da Ruggero II, Re di Sicilia, a Bari... Il Rasile sostiene, invece, che la coniazione dei discussi follari sia avvenuta a Capua. Ecco il follaro in oggetto... Sicuramente fu coniato a Capua questo follaro di Ruggero II° Con l'arrivo dei Normanni, Capua, quindi, perde definitivamente la propria autonomia, entrando a far parte del Regno Normanno, prima e, poi, del Regno di Sicilia. La città di Capua, mantiene, però, un suo ruolo rilevante durante il periodo normanno. Ruggero II°, infatti dopo la vittoria a Galluccio sulle truppe pontificie avvenuta nel 1139, fu investito, dallo sconfitto Papa Innocenzo II°, Re di Sicilia, Duca di Puglia e Principe di Capua.... Con l'avvento degli Svevi, Capua non conia più... Le zecche sveve furono, infatti, Brindisi, Messina, Palermo ed, infine, Manfredonia.. La zecca di Capua, per poter nuovamente battere moneta, dovette attendere il XV° secolo, con l'arrivo degli Aragonesi e, in particolare, di Ferdinando I°. Ad essa, infatti, viene attribuita la coniazione di un "Cavallo" di Ferdinando I° d'Aragona. Questo è quanto... Saluti Eliodoro6 punti
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ed infine la reginetta di oggi è..... Taglio: 2 Euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 900.000 Conservazione: BB Città: Trieste :yahoo:6 punti
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Buona Domenica Spesso si è avuto modo di leggere in talune discussioni che hanno riguardato la circolazione monetaria che: “la moneta cattiva scaccia quella buona”; oppure che l'uso di monete di minor intrinseco hanno determinato, per la “Legge di Gresham”, la sparizione delle monete con maggior intrinseco. Ma cosa significa questo concetto? Il banchiere inglese Thomas Gresham, nel XVI secolo, fu il primo a teorizzare che in un'area monetaria, quando più tipologie di monete corrono contemporaneamente e dove talune abbiano un'elevata percentuale di metallo prezioso (moneta buona) ed altre una bassa percentuale di metallo prezioso (moneta cattiva), queste ultime verranno sicuramente preferite per l'utilizzo dei pagamenti, mentre le prime si tenderà a tesaurizzarle. Per moneta cattiva deve intendersi altresì quella tosata, consunta dal lungo uso o danneggiate; insomma tutte quelle monete che non rispecchiano più, per evidenti motivi, il valore nominale originario, rispetto al proprio valore intrinseco. Un chiaro esempio della “Legge di Gresham”, lo si trova nella Venezia dei primi anni del 1500. Nel 1508 viene costituita la “Lega di Cambrai” con lo scopo di annientare Venezia; nel giro di pochi mesi la Serenissima si trova a dover combattere le armate coalizzate di mezza Europa: lo Stato della Chiesa, la Francia, l'Austria, il Regno di Napoli e Sicilia, il Ducato di Ferrara, il Ducato di Savoia ed il Marchesato di Mantova; per resistere Venezia le prova tutte, sia militarmente, sia diplomaticamente e al riguardo non mi dilungherò, perché sappiamo come andò a finire; ciò che ci interessa è che Venezia dovette dar fondo a tutte le sue risorse per il pagamento delle sue truppe e di quelle mercenarie assoldate alla bisogna, con l'aggravante che, a causa dei blocchi militari effettuati dai nemici, non arrivano a Venezia né merci, né argento, né oro. Di buone monete Veneziane non se ne trovavano più in circolazione, sono tutte incettate, anche per pagare l'esercito e al loro posto vengono usate monete di altri stati di infimo intrinseco. Stanno avverandosi gli effetti della "Legge di Gresham". Vediamo cosa scrive al riguardo un contemporaneo: il Sanudo. 1 febbraio 1514 … per questa guerra, è venuto che non si vede troppa moneta veneziana, ma bezi (moneta tedesca in argento e rame che a Venezia correva per ½ Soldo e preferita per le sue dimensioni maggiori, rispetto al Mezzanino veneziano di ottimo argento che, per le sue ridotte dimensioni, era poco maneggevole) assaissimi et altre monede forestiere. Le nostre li inimici e altri le toleno e le disfano, et fa bater questa altra moneda, come ho dito; ducati non si vede. (Le nostre i nemici ed altri le prendono e le fondono e fanno battere quest'altra moneta, come ho detto; ducati non se ne vede). 30 aprile 1515 … in questa terra non si vede troppo moneda venitiana e oro niuno venitian, et pochissimi forestieri; quelle monede core (che corrono), sono bezi numero infinito, et monede todesche da Soldi 3 et 6 di valuta l'una, et monede milanese di Soldi 4 et Soldi 8, la più parte false. Etiam di bezi molte son falsificate. 6 gennaio 1616 … Non voglio restar di scriver, come per queste guerre, cussì, come prima non si spendeva si non monede venetiane, mocenigi, marzeli, e pur bezi per esser comode monede, cussì al presente non si spende altro che monede forestiere. In questi brevi appunti del Sanudo si intravede il dramma che deriva dal pauperamento della buona valuta veneziana, senza dubbio tesaurizzata dai veneziani che, visto il periodo, preferivano spendere la moneta cattiva e tenersi quella buona come scorta, ma anche in maggior misura incettata dai nemici per essere fusa e trasformata in bezi, che tornavano nel veneziano per svolgere la loro funzione. E' solo uno degli esempi che si possono fare riguardo alla applicazione della "Legge di Gresham"; in questo caso Venezia l'ha subita, ma spesso ne è stata la consapevole artefice della sua applicazione, per poter imporre la propria moneta a scapito di quella degli Stati confinanti. Ma questa è un'altra storia ... saluti luciano5 punti
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Condividere con gli utenti di questo forum, non deve essere mai vista come una ostentazione, mai come un vanto, chi decide di pubblicare qui le sue monete lo fa con l'intento di rendere un servizio a chi non ha sempre la possibilità di prenderle in mano. Ieri al Convegno di Forlì, accanto a questa, c'era uno Scudo 1901, quanti hanno la possibilità di vederne e prenderne in mano uno? Ihuru3, tu, come tanti altri, hai deciso di condividere un pezzo eccezionale, per il nostro piacere e sai quanto te ne sono grato. Io, nel mio piccolo, cerco di postare le monete che entrano in collezione, non per essere incensato, quanto per far conoscere dei pezzi che non sono proprio sotto gli occhi tutti i giorni, si ha la possibilità di studiarle, apprezzare il lavoro di incisori e modellisti. Qualcuno tempo fa, decise di non postare un esemplare messo in collezione, esemplare secondo me fantastico, perché troppo bello e non ritenne e non ritiene tutt'ora degno questo forum di vederlo e apprezzarlo....beh io certi punti di vista proprio non li capisco! Renato5 punti
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Cosa ne pensate di questo esemplare? Non viene dalla solita soffitta o dal solito cassetto del nonno..... :blum: :blum: Renato4 punti
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Dopo diverso tempo di magra si direbbe che la fortuna abbia deciso di baciare anche me! La mia prima commemorativa finlandese che trovo in circolazione! Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2013 A Tiratura: 1.500.000 Conservazione: bb Città: Busto Arsizio (VA) Note: Ringrazio mio papà che è sempre attento! :clapping:4 punti
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Buongiorno a tutti, è stata presa la decisione, dopo gli ultimi avvenimenti, di aprire una nuova discussione , più pulita, su questi benedetti euro andorrani. Ciò che sto per scrivere sembra scontato, ma a volte non lo è . Perciò di seguito ci sono alcuni punti che devono andare rispettati, invitando tutti alla moderazione e al rispetto dei curatori, che prestano la loro opera su base esclusivamente volontaria e gratuita. In questa discussione parliamo esclusivamente di : - qualità del conio , con impressioni personali - notizie riguardanti modalità di emissione o variazioni di tiratura e nuove emissioni - le modalità di acquisto ( i link o le mail di venditori VANNO CHIESTE VIA MP all'utente che posta la news ) - notizie riguardanti statistiche o varianti , insomma tutto ciò che riguarda solo e soltanto le monete. Le polemiche lasciamole stare, anche giudizi e critiche gratuite verso l'operato di altri utenti . Qualora si voglia un chiarimento lo si può richiedere via MP , tanto in caso di trasgressione del regolamento c'è lo staff a vigilare . Vi ringrazio Ciccio 863 punti
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Prova a cercare se in un altro cassetto c'è una macchina fotografica, così puoi mostrarci una foto di entrambe le facce della moneta. ?? Se poi ci fosse anche una bilancia ...3 punti
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Aggiungo un'altra zecca papale: Montefiascone. Qui iniziò l'attività di zecca per volere di Giovanni XXII (1316 - 1334), il quale riteneva la vicina Viterbo poco sicura a causa delle continue sommosse. Proprio per motivi di sicurezza venne scelto come edificio per ospitare la neonata attività la Rocca de papi, edificata nel punto più alto della città nei primi anni del XIII secolo durante il pontificato di Innocenzo III. A Montefiascone sotto Giovanni XXII vennero coniati solamente denari paparini, nominale già esistente nei territori d'Oltralpe. www.youtube.com/watch?v=48xcaj2gmv4 D: + IOS' . PAPA XII * due chiavi in palo R: + PRIM' . BEI . PE (armetta) croce patente3 punti
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Buona Domenica "Fare per insegnare" Sembra una frase scontata, ma non è così. In questo caso, il "fare" fa rima con il "donare" e quanto scritto da @@dabbene non può che avvalorare l'attenzione che alcuni del forum hanno nei confronti dei giovani che si dimostrano curiosi, propositivi e appassionati della numismatica. Giovani che non si accontentano del collezionare una moneta piuttosto che un'altra, ai quali non interessa speculare sulle sue condizioni di conservazione, ma vanno alla radice storica della moneta stessa; gli aspetti economici, politici, finanziari che l'anno generata. Forza giovani! luciano3 punti
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Dopo un consulto con lo Staff di lamoneta , siccome tale discussione ha perdo la bussola, è diventata un pò "fuffa" , viene chiusa, restando ovviamente visibile. Ne sto per aprire un'altra. Si pregano gli utenti di leggere bene il mio primo post . VI ringrazio per la collaborazione. Ciccio 863 punti
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Ci sono tante discussioni generaliste che potrebbero arricchire le conoscenze di tutti, anche in questo momento, ovviamente bisognerebbe poi partecipare e anche chi sa divulgare, sono " Le prime monete " nel medievale, " La lira " nelle moderne, ma ci fu anche quella sui mercanti e le monete dei commerci nel medioevo nel Mediterraneo e altre ancora, sono discussioni per tutti, ogni identità dovrebbe partecipare ed essere presente e nel contempo capire in quel momento storico cosa succedeva vicino ; capirete leggendole che tutto è poi legato, interconnesso, se si farà questo, ci potrà essere più partecipazione e possibilità di apprendere i fenomeni monetari nel suo complesso, se invece ognuno rimarrà nel suo ambito, sicuramente la scelta sarà altrettanto valida ma andrebbe non nella direzione che mi sembra si sia voluto intraprendere..... Personalmente, credo con l'avvento dei TAG che dovranno essere però completati, che questa sia una ulteriore possibilità offerta a tutti di approfondimento, quella della singola identità e quella del contesto storico, due strade sul forum entrambe presenti e disponibili, poi toccherà a noi vedere se approfittarne o meno....o fermarsi a una sola modalità, ma è un peccato precluderla a chi è interessato di avere anche la seconda opzione di lettura dei fenomeni monetari....3 punti
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TAGLIO : 5 Cent STATO : San Marino TIRATURA 2002 : 120.000 AUTORE : Frantisek Chochola - Lorenzo Frapiccini TEMA : Castello della Guaita MATERIALE : Acciaio (94,35%) placcato con rame (5,65%) DIAMETRO : 21,25 mm. SPESSORE : 1,67 mm. PESO : 3,92 gr. CONTORNO : Liscio San Marino - Lire 1.000 in argento del 1988 La Guaita o Prima Torre, è la più antica delle tre rocche che dominano la Città di San Marino. Grazie all'ultimo restauro risalente al 1930 è accessibile ai visitatori. Fu il rifugio dei primi abitatori del Monte Titano e risale all'undicesimo secolo, due cinte murarie difensive proteggono la torre. La cinta esterna, coronata da merlature, fu costruita a difesa della città La torre ha pianta pentagonale e non ha fondazioni in quanto poggia direttamente sulla roccia del monte. Alcuni locali interni furono usati dalla metà del XVIII secolo fino al 1970 come carceri, venivano ospitati coloro che dovevano scontare pene non superiori ai sei mesi, per pene superiori era previsto il trasferimento nelle carceri italiane. Nel cortile sono presenti alcuni pezzi di artiglieria, due mortai e due cannoni con i quali la Guardia di Rocca spara a salve durante i giorni di festa, dono di Vittorio Emanuele III.3 punti
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"....e' moolto scoraggiante per noi che abbiamo solo monete normali....." Non ho ben afferrato il senso di questa frase. Tutte le monete sono "normali" dalla più comune alla più rara, dalla conservazione più bassa fino agli estremi. Ogni moneta ha la sua dignità e ogni collezionista deve essere orgoglioso delle proprie monete. Quando decide di mettere in collezione un esemplare lo fa con tutte le migliori intenzioni. Ognuno di noi imposta la propria collezione come più gli piace e come più ritiene soddisfacente. Chi ama le monete vissute, monete che hanno assolto alla funzione per le quali sono state create e chi rincorre la perfezione, la moneta che non ha mai coccolato e non è mai stata spesa. Una collezione è degna e dignitosa sempre, la differenza a volte, la fa il portafogli o quanto ognuno di noi può dedicare economicamente al reperimento degli esemplari che desideriamo. Renato3 punti
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Non è la mia monetazione, ma quasta mi sembrava super :blum: Gradirei i vostri pareri esperti, grazie Renato2 punti
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Cari amici visto che, grazie a Simone, a quanto sembra è una domenica dedicata al massimali di Umberto, condivido oggi con Voi probabilmente uno dei migliori esemplari esistenti del 100 lire con data 1888, se non il migliore in assoluto. Le fotografie sono impietose e come di consueto accentuano fino all'esasperazione ogni minimo difetto, e onestamente anche poco in grado di rendere giustizia alla bellezza dell'esemplare, ma Vi garantisco che, mentre il D presenta effettivamente minimi graffietti nei campi il R è veramente "stato zecca", con segnetti infinitesimali nei campi (ce ne sono un paio microscopici a sinistra dello stemma e basta) o assenti. I rilievi sono al 100% assoluto e i bordi non hanno nessun colpetto, neanche lieve. Ho compiuto ricerche in aste recenti e meno recenti e un R così su un 88 in effetti non si trova. Moneta acquistata da Numismatica Bassani nel 2004, pagata assai già allora in verità, e periziata FDC, il buon Bazzoni cercò più volte di ricomparmela invano, asserendo che un rovescio così non lo aveva mai visto. Sono grandi soddisfazioni considerando la reticenza del povero Angelo a lasciarsi andare a simili affermazioni. Un amico numismatico americano che ho incontrato a NY la scorsa settimana - e a cui ho inviato le immagini - mi ha detto che la valuta MS69 (MS68 il D, MS70 il R) e io sono del tutto d'accordo con lui. Come dice qualcuno : Vi piace? :) Buona domenica a tutti!2 punti
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Ciao @@Illyricum65, prova a guardare questa inserzione, http://pages.ebay.com/link/?nav=item.view&alt=web&id=391050048794 Le trovo un po' troppo simili, cosa ne pensi ?2 punti
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http://www.socnumit.org/page_46.html Nel sito ufficiale della Societa' Numismatica Italiana sono stati messi a disposizione tutti i Bollettini del Circolo Numismatico Napoletano2 punti
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una breve 'zirudela' La prima lira di Bologna fu emessa nel 1529 sotto il pontificato di Clemente VII, quello del sacco di Roma. Tempi duri. La moneta non era pero' a nome del pontefice non recando nessuna menzione a questo. Non era neanche di tipo pontificio in quanto riporta al dritto lo stemma comunale e il busto stante del santo protettore. Era in effetti una coniazione di necessita' o d'urgenza. Bologna, Clemente VII, lira peso 11,67 g materiale argento alla lega bolognese del 820/1000 le legende: D/ COGENTE INOPIA REI FRUMENTARIE R/ EXCOLLATO AERE DE REBUS SACRIS ET PROPHANIS IN EGENORUM SUBSIDIUM M D XXIX BONONIA da qui si puo' gia capire molto, io pero' mi fermo qui per ora, in attesa di aver il tempo di raccontare la seconda e ultima puntata e di postarvi il famoso tondello.2 punti
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Tra i tanti interventi in questo thread , e anche in altre discussioni, mi sono soffermato su questo intervento. Lo scorso anno mi sono trovato a fare una lezione (parola un po' "aulica" - diciamo meglio "chiacchierata" ) di numismatica ad una classe di IV elementare. Abbiamo portato un video , molto carino , un cartone animato sulla nascita della moneta e ed esempi di monete da tutto il mondo comprese quelle , pesanti 5kg in rame svedesi e i "cash" bucati cinesi. Un po' timorosi di come bambini cosi giovanio avrebbero reagito di fronte ad una materia reputata "vecchia".. ci siamo avventurati ad illustrare ai bambini i tanti d^significati e la storia delle monete. Ebbene, siamo stati subissati di domande, tutti poi volevano "toccare" le varie monete portate. Questi bambini avevano una curiosità ineusaribile. Ecco, a chi mi dice che la numismatica è una scienza "vecchia"... porto questo esempio. Qui sul Forum abbiamo organizzato in occasioni diverse concorsi e iniziative per i giovani , tutte hanno avuto un grandissimo successo. I giovani ci sono e molti di loro sono anche molto in gamba :) I giovani di oggi non sono certo peggiori di come eravamo noi, ma forse noi eravamo piu' fortunati perche ' avevamo maestri piu' preparati. Quello che è fondamentale è stimolare la "curiosità". Interessarsi a qualcosa - qualunque cosa - ma fatta con passione, se poi sarà la numismatica tanto meglio ma l'importante è che vi "sia" qualcosa che stimoli il nostro spirito, i nostri interessi. Un giovane che è curioso, non farà poi molta fatica a studiare e non distinguerà piu' se è roba vecchia o nuova perché presto vi si perderà dentro . Essendo curiosi e , di conseguenza , studiando e assorbendo cultura, si aumenta l'autostima. L'aridità culturale è la mancanza di interessi, la curiosità è la fucina degli interessi che ci rendono piu' bella e interessante la vita.2 punti
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Cosa ne pensate di questa patina? Valorizza o penalizza la moneta? Renato2 punti
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________________________ 1874 Francia Terza Repubblica francese 5 Franchi - Argento .9002 punti
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Sono gli "spiccioli" del Re Numismatico, ma rappresentano dei piccoli capolavori!! Renato2 punti
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Le risorse ci sarebbero...il problema è che spesso vengono male distribuite....perchè servono per creare clientelismo...2 punti
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Veramente un super modulo!! :hi: Complimenti!! Se ci arriva, vorrei vederla a Parma! Renato2 punti
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Instancabile Francesco..... Il bollettino del circolo numismatico napoletano rimane, a mio modesto avviso, una delle migliori pubblicazioni periodiche di sempre..... Lo custodisco gelosamente :)2 punti
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io romango dell'avviso che dal punto scientifico rimane più opportuno avere le discussioni ordinate per periodo storico in quando monetazioni contemporanee sono profondamente influnzate l'una dall'altra. io addirittura arriverei a far confluire tutte le monetazioni, non solo quelle italiane, in un unico ambiente. per capire cosa voglio dire basta pensare a quanto la monetazione bizantina e araba abbia influenzato quella normanna (di fatto ne segue i tipi). i trifollari di Guglielmo II circolavano in medio oriente e rispondevano ad una ben precisa esigenza monetaria comune (si pensa che in entrambi i casi tali monete sostituissero monete di grosso modulo d'argento. Il titolo degli augustali ricalcava quello dell'hyperperon perchè entramve monete commerciali nel mediterraneo, ecc. ecc. E' chiaro che ci sono singoli aspetti che riguardono solo una o poche zecche, ma limitarsi a questi finirebbe per non farci comprendere le cose nella loro generalità e completezza, facendoci limitare al particolare.2 punti
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Scusatemi se mi era sfuggita la serie III.2 del Lazzartini, che era senza immagine. Conosco personalmente il prof. Lazzarini e proverò a contattarlo direttamente, anche se è spesso molto impegnato e in giro (è docente all'Università di Venezia e uno dei massimi esperti di marmi greci). Sicuramente a prima vista non sembra un cinghiale, ma un cane, anche se mostra un grugno abbastanza suino…. e poi esiste un'ampia varietà anche morfologica dei cinghiali in questa zecca, con esemplari di stile molto approssimativo (come accennato sul Buceti). E' difficile capire se l'incisore, nella sua imperizia, voleva realmente cambiare l'usuale tipo del rovescio, passando dal cinghiale al cane, mantenendo grosso modo il peso, ma ho le mie perplessità. Resta da capire come mai Lazzarini sia sicuro dell'identificazione del cane nella sua serie III.2. Spero che possa offrire la sua testimonianza.2 punti
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Eccovi la foto delle statistiche gentilmente stilata da @@Ciccio 86. L'abbiamo voluta mettere perche' pensiamo possa essere molto utile per farsi un'idea di quante monete di Andorra "circolino" realmente. Di conseguenza occhio ai prezzi perche' le monete non sono pochine proprio per niente. La fonte e' http://www.numismatica-visual.es Sono dati in divenire ovviamente.Man mano che la gente ne prende,li aggiorna.2 punti
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Siamo alle solite, l'oggetto della discussione si trasferisce dall'argomento a chi lo prospetta ... E scoppia la rissa. Il primo ad esaminare il processo irreversibile è Aristotele, quando parla dell'argomentum ad hominem (che per inciso si considera fallace per irrilevanza). Nel pieno rispetto di tutti i partecipi e delle loro opinioni mi interrogo su quanto segue. La regola principe dell'acquisizione della conoscenza è che "si vede quello che si guarda e si trova quello che si cerca". Ne discende che un esame preventivo (accurato quanto si voglia) non ha funzione anticipatoria rispetto a quello che non si cerca ancora. Ulteriore conseguenza è che quello che si considera "poltiglia numismatica" oggi, potrebbe diventare un elemento prezioso del domani. Altro problema è quello di natura economica: premesso che gli esami accurati di cui si parla hanno un costo che dovrebbe ricadere anche sulla poltiglia numismatica, chi sarebbe disposto ad accollarsi questo costo al momento dell'acquisto ?. Polemarco2 punti
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La Zecca di Manfredonia fu attiva dal 1263, anno in cui il Re Manfredi di Svevia (Hohenstaufen) vi trasferì tale funzione da Brindisi, al 1266, anno in cui Manfredi morì, sconfitto dalle truppe di Carlo I d'Angiò, nella battaglia di Benevento. Il Re Manfredi di Svevia (Hohenstaufen), (nacque a Venosa nel 1232 – morì a Benevento il 26 febbraio 1266 in battaglia, sconfitto dalle truppe di Carlo I d'Angiò), ultimo Re svevo del regno di Sicilia, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia e di Bianca Lancia di Monferrato, legittimo o naturale, a seconda se si accetta che Federico II la sposò, anche se solo poco prima della sua morte, o se si accetta che la Curia romana disconobbe quel vincolo matrimoniale, per il profondo odio per la casa di Hohenstaufen, fondò sui resti dell’antica Siponto, la città a cui conferì il suo nome in segno di prestigio e potenza, appunto “Manfredonia”, il giorno di San Giorgio nel 1256, conducendovi la popolazione di Fiorentino e di Dragonera, ma, secondo il Palumbo, i lavori di costruzione della città venne iniziata nella primavera del 1259 e gli abitanti s’insediarono all’inizio del 1263. Per tanto anche la Zecca iniziò la sua attività nel 1263. Si ricorda che allora l’anno iniziava il 1 settembre, per cui potrebbe trattarsi della fine del 1262. Nei progetti di Manfredi, Manfredonia era stata designata a fungere da importante centro per i traffici commerciali del Mediterraneo e "Apuliae Caput", capitale della Puglia o meglio di tutto il meridione continentale, dato che allora per Apuliae si intendeva tutto il meridione continentale. Di tale Zecca si conoscono solo due tipologie monetarie: 1) un tarì d’oro, molto raro, e alcune sue varianti rarissime, di cui non avendo esemplari spero che altri li inseriscano; 2) un denaro in mistura, di cui sono note cinque varianti.2 punti
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Personalmente uso le capsule, tenendole temporaneamente all'interno di vassoi in floccato (l'unico sistema poco costoso ma abbastanza elegante). Dato che però mi ero stufato di tenere i vassoi in uno scatolone, e dato che le soluzioni disponibili in commercio per contenere i vassoi costano un occhio della testa, ho deciso di costruirmi un monetiere. Alla fine non è risultata una cosa economica come pensavo (tra legname e maniglie per due cassettiere ho speso più di 100 euro!), però il risultato mi soddisfa, e anche costruirle è stato divertente. Visto che ho impiegato molto tempo a progettarlo, ho pensato di scrivere un veloce tutorial che spero possa essere utile come spunto a chi eventualmente volesse fare lo stesso. Non so se sia il caso di inserirlo da qualche altra parte, quindi mi limito per ora a postarlo qui. Tutorial-monetiere.pdf2 punti
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Questi complimenti li giro a @@MEDUSA51 , @@ndy92 , @.Pino. e @@derek83 . Io inserisco il file, dò qualche opinione, ma il vero motore e la vera mente sono loro :clapping: :clapping: :clapping: :clapping:2 punti
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Più che non presa in considerazione, direi che è caldamente e faziosamente stata fortemente osteggiata da chi, lavorando all'interno delle istituzioni, se ne è sentito minacciato dall'impietoso confronto prestazionale.....e anche da quella parte degli addetti che nel torbido, evidentemente, ci sguazza .... Quanto all'idea di far vendere alle istituzioni i reperti comuni e presenti in multipli negli scantinati( perché è lì che poi stanno) sfondi una porta aperta per quel che mi riguarda. Soprattutto perché si eliminerebbe il sostrato in cui vivono e prosperano tutte le figure che lucrano sugli effetti di questo proibizionismo di maniera e di comodo. Pensate: se fosse lo stato a cedere certe categorie di reperti, dopo averli opportunamente studiati e repertoriati, che senso mai avrebbe l'esistenza di un mercato clandestino per quegli oggetti? Tutta la pletora di traffichini e trafficoni che adesso si mettono intasca fior di soldi "esentasse" sparirebbe all'istante con soli benefici per tutti, lo stato che incasserebbe ( e si rimangerebbe anche quelli, visto chi ci governa) e gli acquirenti , che, finalmente, non dovrebbero più preoccuparsi del problema falsi e sveglie mattutine inopportune. Un progresso non da poco. Uniche vittime i traffichini che rimarrebbero disoccupati, ma non me la sento di piangere per questo. Le monete, per la loro intrinseca natura di ripetitività seriale, sarebbero il soggetto principe di una tale rivoluzione.2 punti
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A Reggio Emilia le coniazioni iniziarono in seguito alla concessione rilasciata l’11 settembre del 1232 dall’imperatore Federico II a Nicolò Maltraversi, Vescovo di Reggio Emilia dal 1230 al 1243. Vista la crescente richiesta di moneta, nel 1233 la zecca cittadina aprì i battenti, iniziando l’emissione di moneta grossa di buon argento (860 °/00 ) e moneta piccola; il grosso aveva valore pari a 12 volte il piccolo. Tale monetazione doveva avere a riferimento la moneta circolante nelle altre città emiliane: Bologna, Parma, Ferrara (Modena seguì Reggio aprendo la propria zecca nel 1242, il grosso di Modena presentava un fino pari a 880 °/00; il grosso bolognese presentava un fino pari a 864 °/00 e peso pari a 1,4 grammi); allo scopo di salvaguardare i reciproci scambi Ferrara, Bologna, Parma e Reggio sottoscrissero un accordo che portò alla creazione nell’Emilia orientale di un’ampia area con buona omogeneità monetaria. Il verso (ex asta Varesi) il dritto I pesi del grosso reggiano riportati dal CNI presentano fluttuazioni da 1,11 a 1,41 grammi con un massimo di 1,96 grammi Il grosso di Reggio Emilia fu sempre ben accetto tanto che la sua produzione proseguì ben oltre la morte del Vescovo Nicolò Maltraversi. Reggio Emilia proporrà una nuova versione del grosso solo dal 1293 con Azzo d’Este. Ma il grosso ed il piccolo a nome del vescovo Nicolò Maltraversi furono solo le seconde “prime monete” di Reggio…..in effetti a Reggio vi fu un’altra prima emissione, attorno al 760 a nome di Desiderio, re dei longobardi. Si tratta di un tremisse conosciuto in unico esemplare coniato con caratteristiche identiche ai tremissi coniati anche a Lucca, Milano, Pavia, Piacenza, Pisa, Treviso, Vercelli e Vicenza. Resta da chiarire se questa moneta fosse il prodotto di una zecca itinerante o…? Questa moneta, oggi conservata ai civici musei di Reggio Emilia, venne rinvenuta da Flavio Tirelli, un appassionato locale, che la trovò fra le sabbie scartate da un’idrovora sul Po. il dritto il verso un saluto Mario2 punti
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Mezza piastra del 4° tipo quella del '56, comune come moneta e in conservazione a mio dire SPL+ pieno.1 punto
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A ben vedere direi proprio di si....la prima N nel mio esemplare, nella stecca bassa, ha un piccolo difetto che la fa apparire come una N in posizione naturale ma è identica alla tua....che si legge meglio....quindi confermo N coricata o Z. A questo punto, mettendo insieme tutto il leggibile delle tre monete, la lettura è: dritto: D E D O N O V (o DEDONON ?) verso: S(?).PE....ZINVS (o NINVS ?) la ricerca continua ciao Mario1 punto
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La vendita dell'azienda in concordato è una modalità di liquidazione particolarmente conveniente in quanto il "tutto" operativo vale di più della somma del valore delle singole parti (magazzino, beni strumentali ed altro) La ditta che acquista "eredita" i lavoratori della ditta che vende. A volte, l'operazione è più complessa: 1) si scinde l'azienda e si vende solo un ramo : sono salvi solo i lavoratori addetti al ramo venduto (si divide, ad esempio, il ramo commerciale da quello produttivo o si divide un ramo produttivo da un altro) 2) la vendita è preceduta da un affitto di azienda 3) vi possono essere accordi di ristrutturazione con i sindacati o la stipula di contratti di solidarietà La cosa che mi sorprende è che una azienda in concordato assuma lavoratori, l'unica ipotesi dovrebbe essere quella che le assunzioni siano indispensabili per mantenere operativa la struttura aziendale in vista della vendita. Polemarco @@Erdrückt1 punto
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ti faccio i complimenti per l' assidua e testardaggine ricerca ma alla fine sei riuscito a chiarirti le idee. Una bellissima medaglia1 punto
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Certo che pensavo che le lire coniate in Italia fossero parecchie di più... A proposito della Lira Tron postata da Liutprand nel post n.3, forse non tutti sanno che è l'unica lira veneziana con il ritratto. Infatti appena morto il Tron, le autorità veneziane stabilirono che il doge potesse essere rappresentato solo nel modo tradizionale, ovvero in ginocchio davanti a S. Marco. Così ci siamo persi una sequenza di ritratti interessantissima. Arka1 punto
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Purtroppo è un dato di fatto che il 90% del materiale sequestrato finisce negli scantinati/magazini dei musei, molto spesso senza essere catalogato....nella migliore delle ipotesi rimarrà li per decenni e passa...nella peggiore... Mi rendo conto che catalogare sia un compito molto oneroso e faticoso ma a me pare che non ci sia la cultura della catalogazione: nessuno ama farla volentieri: se si tratta di esemplari che ti portano sui giornali e TV allora ok, ma se si tratta di materiale meno rilevante, allora si butta in uno scatolone e ti saluto. Nel mese di Dicembre sono andato a visitare un Museo.....pochissimi visitatori (non piu di cinque), tre operatori alla cassa, altri due in giro a bighellonare....zero sorveglianti.... Si dice sempre che mancano i fondi...io credo che manchi soltanto la voglia di credere in quello che si fa, tanto alla fine del mese lo stipendio arriva comunque.1 punto
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Bello spunto anche questo, ci vorrebbe però poi un po' di partecipazione....lascio stare Milano questa volta e mi concentro su Pavia, presumo, vista la sezione, che debba iniziare da Carlo Magno ( anche se non mi dispiacerebbe cimentarmi anche su Desiderio sempre per Pavia....),lascio stare anche il il tremisse stellato CNI1 e parto col denaro pesante di Carlo Magno, che poi ritroviamo anche a Milano e Treviso. E' il tipo monogramma e nome della città in cerchio che ha un peso circa sul 1,70 gr. Coniazioni che furono sicuramente abbondanti per il numero importante di conii conosciuti con un articolato sistema di identificazioni basato essenzialmente sulla presenza di globetti e simboli nella leggenda del rovescio. Il tipo che posto è la variante col +PAPI . A ed è tratto da " Le monete di Pavia dalla riforma monetaria di Carlo Magno alla seconda metà del XIII secolo " " di Mario Limido e Giorgio Fusconi, è il denaro n.1 ed è quello che è presente nella Collezione Brambilla presso il Museo Civico di Pavia, nell'immagine c'è il confronto col disegno fatto dal Kunz come riportato nel libro di Camillo Brambilla " " Le monete di Pavia ", libro del 1887. Spero in una buona partecipazione di tutti nel nome della divulgazione, in questo caso sicuramente lo è e rappresenta il giusto tributo che dobbiamo dare alla figura di Camillo Brambilla, grande collezionista, insigne studioso, grande e virtuoso donatore che tanto ha dato alla numismatica pavese e italiana e che è giusto ogni tanto ricordare come esempio a tutti noi.1 punto
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