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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/06/15 in tutte le aree
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Buon giorno a tutti, Segnalo a tutti la nascita di una nuova sezione sul sito della Società Numismatica Italiana, "Le storiche riviste numismatiche italiane" (LINK), nella quale andranno a confluire le raccolte integrali di testate numismatiche che dal XIX al XX secolo sono state pubblicate in Italia. Da oggi è disponibile la raccolta completa del "Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano" LINK Buona lettura a tutti6 punti
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Purtroppo è un dato di fatto che il 90% del materiale sequestrato finisce negli scantinati/magazini dei musei, molto spesso senza essere catalogato....nella migliore delle ipotesi rimarrà li per decenni e passa...nella peggiore... Mi rendo conto che catalogare sia un compito molto oneroso e faticoso ma a me pare che non ci sia la cultura della catalogazione: nessuno ama farla volentieri: se si tratta di esemplari che ti portano sui giornali e TV allora ok, ma se si tratta di materiale meno rilevante, allora si butta in uno scatolone e ti saluto. Nel mese di Dicembre sono andato a visitare un Museo.....pochissimi visitatori (non piu di cinque), tre operatori alla cassa, altri due in giro a bighellonare....zero sorveglianti.... Si dice sempre che mancano i fondi...io credo che manchi soltanto la voglia di credere in quello che si fa, tanto alla fine del mese lo stipendio arriva comunque.6 punti
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Ormai le varianti note di questa particolare moneta, sono talmente tante che, un po per pigrizia, un po perché mi manca il Corpus, per classificarlo, ho deciso di far divertire i numerosi giovani appassionati di questa tipologia. In particolare @ che so che ci "esce pazzo", ma non solo. La classificazione presente sul vecchio cartellino che accompagnava la moneta (De Falco), non corrispondeva sicuramente alla reale classificazione. Per cui neanche la cito, perché fuorviante. Notare il cerchio lineare interno su entrambi i lati.5 punti
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La Zecca di Manfredonia fu attiva dal 1263, anno in cui il Re Manfredi di Svevia (Hohenstaufen) vi trasferì tale funzione da Brindisi, al 1266, anno in cui Manfredi morì, sconfitto dalle truppe di Carlo I d'Angiò, nella battaglia di Benevento. Il Re Manfredi di Svevia (Hohenstaufen), (nacque a Venosa nel 1232 – morì a Benevento il 26 febbraio 1266 in battaglia, sconfitto dalle truppe di Carlo I d'Angiò), ultimo Re svevo del regno di Sicilia, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia e di Bianca Lancia di Monferrato, legittimo o naturale, a seconda se si accetta che Federico II la sposò, anche se solo poco prima della sua morte, o se si accetta che la Curia romana disconobbe quel vincolo matrimoniale, per il profondo odio per la casa di Hohenstaufen, fondò sui resti dell’antica Siponto, la città a cui conferì il suo nome in segno di prestigio e potenza, appunto “Manfredonia”, il giorno di San Giorgio nel 1256, conducendovi la popolazione di Fiorentino e di Dragonera, ma, secondo il Palumbo, i lavori di costruzione della città venne iniziata nella primavera del 1259 e gli abitanti s’insediarono all’inizio del 1263. Per tanto anche la Zecca iniziò la sua attività nel 1263. Si ricorda che allora l’anno iniziava il 1 settembre, per cui potrebbe trattarsi della fine del 1262. Nei progetti di Manfredi, Manfredonia era stata designata a fungere da importante centro per i traffici commerciali del Mediterraneo e "Apuliae Caput", capitale della Puglia o meglio di tutto il meridione continentale, dato che allora per Apuliae si intendeva tutto il meridione continentale. Di tale Zecca si conoscono solo due tipologie monetarie: 1) un tarì d’oro, molto raro, e alcune sue varianti rarissime, di cui non avendo esemplari spero che altri li inseriscano; 2) un denaro in mistura, di cui sono note cinque varianti.5 punti
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scatto con macro 180 mm e canon 5d mark 2 appunto per ottenere risultati di livello professionale.per quanto riguarda photoshop, è stato usato solo per il taglio ed il montaggio. anche se non sono un fotografo professionista (ma vorrei diventarlo) eticamente e numismaticamente trovo scorretto "abbellire" una foto al fine di rendere la moneta più attraente di quello che è in realtá. concetto che ho sempre ribadito, anche nella piccola guida introduttiva sulla fotografia numismatica che ho stilato che trovate negli articoli del forum. la moneta che ho postato è eccezionale, senza se e senza ma, con fondi "speculari" come va tanto di moda dire, e l'attrezzatura che uso per scattare lo è altrettanto, e le infinite prove fatte per migliorarmi, fotograficamente parlando, mi hanno portato ad ottenere risulati fotografici qualitativamente di rilievo. d'altronde, se il mio sogno è quello di scattare per le case d'aste, sarebbe ridicolo se tutte le cose menzionate nel mio sito fossero solo belle parole.4 punti
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Nella visita mattutina assieme ad altri utenti del forum presso il MNR ho fotografato (finalmente) quello che viene definito come uno stampo per realizzare falsi coronati. Quello che a mio avviso colpisce, al di là del metodo, è l'accuratezza dell'incisione. In diversi (@@eliodoro @@adolfos )abbiamo potuto constatare l'abilità del falsario. Lo "stampo" si presenta formato da due placche metalliche (presumibilmente bronzo o lega di rame) con due perni per il bloccaggio delle stesse posti agli angoli opposti per una migliore chiusura. Vi è poi uno "scivolo" su entrambe le placche da dove veniva versato il metallo fuso e, sulla placca con la croce, due ulteriori "canali" presumibilmente creati come sfiatatoi per la fuoriuscita dell'aria. La moneta da falsificare è del tipo privo di sigle ed è stata riprodotta nei minimi particolari. Si possono infatti osservare i cosiddetti "punti di compasso", la rigatura della croce, la cordonatura sul bordo e del cerchio che delimita il campo con la legenda, l'interpunzione etc. Insomma un bel lavoro. Sarebbe stato interessante osservare il prodotto finale venuto fuori da questo stampo che, a guardarlo, sembrerebbe aver lavorato. Ovviamente sarebbe stato tradito dal fatto di essere stato prodotto per fusione, ma magari nel “mucchio”, riusciva a passare inosservato. Sperando di aver fatto cosa gradita.3 punti
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Troppo in basso questa discussione...è vero!! Ecco un mio modesto contributo per l'idolo della mia infanzia che resterà sempre nel mio DNA...l'ho preso ad una fiera a PD praticamente al prezzo di emissione (38€)! Stato: S.Marino Valore € 5,00 Tipologia: Argento 925/000 Peso Legale: gr. 18,00 Diametro: mm. 32 Tiratura massima: 8.000 esemplari Disegno rovescio bozzetto: Marcio Petta Disegno dritto bozzetto: Antonella Napolione Modellazione bozzetto: Silvia Petrassi Bordo godronatura: spessa continua Emissione: 22.7.2014 Prezzo emissione: 34€3 punti
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@@Reficul @@incuso @@francesco77 Avevo già espresso il mio parere positivo su questo nuovo assetto del Forum, e a riprova di ciò, devo dire che da quando sono state riunite tutte le varie sezioni degli Stati Preunitari in un'unica Sezione, oltre alle Borboniche, ho iniziato ad interessarmi di discussioni inerenti monetazioni di altri Stati ed alle monete dei Savoia, che prima non avevo modo di notare. Mi auguro che anche altri amici del Forum abbiano avuto lo stesso impatto con questa novità, che dfinirei "strategica". Complimenti!! Raccomando a tutti di inserire i TAG delle categorie di discussione che aiutano moltissimo a ritrovare i vari raggruppamenti.3 punti
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Es un cavallo de Ferdinando de la ceca de Napoli senza sigle, de las primeras emisiones. Hay numerosísimas variantes de esta tipología.3 punti
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Più che non presa in considerazione, direi che è caldamente e faziosamente stata fortemente osteggiata da chi, lavorando all'interno delle istituzioni, se ne è sentito minacciato dall'impietoso confronto prestazionale.....e anche da quella parte degli addetti che nel torbido, evidentemente, ci sguazza .... Quanto all'idea di far vendere alle istituzioni i reperti comuni e presenti in multipli negli scantinati( perché è lì che poi stanno) sfondi una porta aperta per quel che mi riguarda. Soprattutto perché si eliminerebbe il sostrato in cui vivono e prosperano tutte le figure che lucrano sugli effetti di questo proibizionismo di maniera e di comodo. Pensate: se fosse lo stato a cedere certe categorie di reperti, dopo averli opportunamente studiati e repertoriati, che senso mai avrebbe l'esistenza di un mercato clandestino per quegli oggetti? Tutta la pletora di traffichini e trafficoni che adesso si mettono intasca fior di soldi "esentasse" sparirebbe all'istante con soli benefici per tutti, lo stato che incasserebbe ( e si rimangerebbe anche quelli, visto chi ci governa) e gli acquirenti , che, finalmente, non dovrebbero più preoccuparsi del problema falsi e sveglie mattutine inopportune. Un progresso non da poco. Uniche vittime i traffichini che rimarrebbero disoccupati, ma non me la sento di piangere per questo. Le monete, per la loro intrinseca natura di ripetitività seriale, sarebbero il soggetto principe di una tale rivoluzione.3 punti
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TAGLIO : 2 Cent STATO : San Marino TIRATURA 2002 : 120.000 AUTORE : Frantisek Chochola - Lorenzo Frapiccini TEMA : Statua della Libertà MATERIALE : Acciaio (94,35%) placcato con rame (5,65%) DIAMETRO : 18,75 mm. SPESSORE : 1,67 mm. PESO : 3,06 gr. CONTORNO : Filetto orizzontale in incuso La Statua della Libertà si trova nella Repubblica di San Marino in Piazza della Libertà, tra il Palazzo Pubblico e la Parva Domus Realizzata nel 1876 in marmo bianco di Carrara è opera dello scultore Stefano Galletti (1832-1905). Simbolo della libertà della più antica Repubblica, la statua rappresenta una guerriera che avanza fiera con una mano tesa in avanti e con una bandiera al fianco. La testa è cinta da una corona con tre torri che rappresenta la città fortificata di San Marino.3 punti
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Altro mio secondo pezzo, descrizione: LIVORNO Cosimo III de'Medici, 1670-1720. Tollero 1703 tipo Senile. Ar gr. 27,02 COSMVS III D G MAG DVX ETRVRIAE VI Busto a d. coronato e con lunga capigliatura. Rv. ET PATET ET FAVET Veduta del porto di Livorno. CNI 69/71; Gal. XLVI; Di Giulio 145;MIR 64/18. Molto Rara. Delicata patina. questa è eccezionale, le foto sono col cellulare forse non rendono, anzi non esprimono, ha fondi quasi specchio rilievi nitidi e pungenti..siamo sopra lo splendido. al rovescio dopo la scritta PATET in alto vi è una leggera escoriazione di metallo, dovuta all argento in fase di coniatura..piccole imperfezioni tipiche di questi grandi moduli Medicei. anche per questa moneta la raffigurazione cambia dai precendenti Tolleri del porto, in questa il Granduca è raffigurato in età più matura, busto senile.. @@dabbene @@nando12 @@tommydedo vi piace? mi spiace per le foto al cell mi spiace tanto non le rendono grazia..2 punti
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La corona di Castiglia è il nome dato all'entità nata dalla fusione dei regni di Leon e di Castiglia e così ne viene descritto lo stemma: Scudo inquartato: 1º e 4º di rosso, un castello d' oro finestrato d' azzurro; 2º e 3º d'argento, un león porpora coronato d'oro, armato e lampassato di rosso. Al timbro, elmo reale con corona, cercine e svolazzi nello stesso colore. Come cimiero, un castello d'oro finestrato d'azzurro cimato da un leone di porpora uscente, coronato d'oro, con una spada d'argento guarnita d'oro nella destra e un mondo crociato d'oro nella sinistra. A quanto pare il cimiero è costituito dall'unione di Castiglia e Leon. Il dragone invece è parte dello stemma d'Aragona, infatti viene nominato come: El senyal real del rei d'Aragón (il simbolo regale del re d'Aragona) quindi i tre elmi presenti sullo stemma recano i simboli della Spagna: Leon, Castiglia e Aragona Ormai sulle corone e l'araldica riesco a cavarmela :D E credo che una risposta ai quesiti di junomoneta può esserci stata, poi non so come siano andati a finire i suoi studi a riguardo, certo non sono gli Avalos prospettiati dal mero :D http://www.lamoneta.it/topic/75536-filippo-iv-9-cavalli/?hl=%2Bnapoli+%2Bcavalli+%2Bdrago#entry11765682 punti
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Beh a questo punto mi sembra necessario postare qualche foto... Frazione di siliqua (0,26 g) attribuita a Sergio I (candidata votata da @@adolfos) Denaro antiquiores di Leone III con Carlo Magno (più attinente alla sezione secondo il parere di @@dabbene)2 punti
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Il problema alla base di tutto è che ogni introito di monete sia proveniente da scavi, donazioni o acquisti deve essere subito catalogato, inventariato, fotografato, se non viene fatto le monete non esistono di fatto, non c'è alcuna prova tangibile della loro esistenza, poi tutto il resto segue....non dimentichiamo che le monete donate allo Stato o alle Civiche sono poi di tutti e devono essere tenute come beni da tutelare, proteggere, divulgare, le donazioni hanno come scopo sempre che siano di pubblica utilità, quindi visionabili e a disposizione....2 punti
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Andrea, dai io concordo con molte cose che dici, però così si esagera . Purtroppo per via del regolamento ( spesso inflessibile , ma che purtroppo devo far rispettare ) non si possono inserire link diretti di vendita o indirizzi email in chiaro . Però basta rivolgersi in MP agli utenti e a me hanno sempre risposto . I nomi dei venditori, i link ai siti, gli indirizzi e mail . Ora, non voglio pensare che lo facciano cn me soltanto perchè sono curatore, mi rifiuto proprio di pensarlo . Poi , ce ne sono tante di mele marce , ma non tutte , anzi la maggior parte non lo sono . Non prendere parte alle attività del Forum non vuol dire necessariamente essere speculatori o egoisti, soltanto questo intendevo :good:2 punti
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Ed ecco cosa mi ha rifilato stamane il buon giornalaio...difficile accorgersi che non è un 5 eurocent.. :crazy:2 punti
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@@anto R Hai sicuramente ragione :) . Tuttavia l'esemplare che ho presentato riguarda la prima emissione del Senato Romano e non della zecca di Roma in particolare. Capito mi hai? :) Secondo me, anche se il discorso è lungo e complesso, la prima produzione potrebbe risalire alle bizantino-papali. Argomento sicuramente da approfondire. E comunque l'Alto Medioevo non è il mio campo...... Saluti a tutti2 punti
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un gran buongiorno a tutti....... :good: ....un altra monetina di quella con il A...pare piu fine e piccola.... 0.31 grs,per 10mm di diametro........ormai si potra dire che quella cugina carnale dei minutini,circolavanno.... :) ...e semprecurioso vederne torna un esemplare.... :)2 punti
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Passo io allora a una zecca del sud e vado in Puglia a San Severo......, ne avevamo anche parlato sul forum e la storia di questa moneta è decisamente interessante. Essendo la moneta una sola, tra l'altro in due soli esemplari, e un altro però ritenuto falso, mi sento di non sbagliare su quale fu la prima moneta di questa zecca :blum: e allora raccontiamo.... Nel 1903 il generale Giuseppe Ruggero pubblica una nota sulla RIN " Un tornese di Sansevero " in cui parla e descrive il pezzo ritenuto unico conservato nella Collezione Reale. Si tratta di una moneta che era stata regalata al re quell'anno dal Sign. Emanuele Viviani di La Spezia. Il Ruggero parla di coniazione della moneta in un momento di autonomia della città nel periodo di circa la metà del XV secolo. Il Cagiati riprese successivamente l'argomento che venne poi inserito nel CNI con dati metrologici e immagine della moneta stessa. Cagiati parla di Sansevero che non ebbe mai autonomia di diritto ma nel contempo dice che " in quei tempi era facile attribuirsela di fatto, per qualche tratto più o meno breve....." e il riferimento temporale è sempre la metà del XV secolo. Due sono gli esemplari conosciuti, come già detto, dei tornesi di Sansevero, assomigliano a quelli di Campobasso, sono in rame e hanno fatture similari. Il Ruotolo sostiene essere verosimile il fatto che il Conte Nicola di Monteforte nel periodo in cui fece battere monete in Campobasso lo fece anche per Sansevero. C'erano degli intrecci parentali in tutto questo, il conte di Campobasso era genero di Paolo di Sangro, signore di Sansevero che aveva sposato la figlia Altabella. Furono monete per lucro, certo differenti dai tornesi di Acaja che superavano una lega del 25% d'argento, il Ruotolo illustra anche l'altro esemplare che differisce da quello del CNI per le leggende con le rappresentazioni nei campi invertite. Sempre il Ruotolo presenta anche un falso moderno e dice di averne visto un altro sempre opera dello stesso falsario ; ci sono anche falsi comunque per Campobasso. Quindi una storia interessante, pochissimi pezzi, coniati per un brevissimo lasso di tempo, per lucro a quanto pare, con una zecca che non si sa bene dove fosse, forse nel centro abitato, una storia numismatica questa volta di una zecca poco conosciuta del Sud, allego le immagini tratte da " Il denaro tornese nell'Italia meridionale " di Davide Fabrizi....ora però passerei ad altri....scegliete voi.... :blum:2 punti
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Personalmente uso le capsule, tenendole temporaneamente all'interno di vassoi in floccato (l'unico sistema poco costoso ma abbastanza elegante). Dato che però mi ero stufato di tenere i vassoi in uno scatolone, e dato che le soluzioni disponibili in commercio per contenere i vassoi costano un occhio della testa, ho deciso di costruirmi un monetiere. Alla fine non è risultata una cosa economica come pensavo (tra legname e maniglie per due cassettiere ho speso più di 100 euro!), però il risultato mi soddisfa, e anche costruirle è stato divertente. Visto che ho impiegato molto tempo a progettarlo, ho pensato di scrivere un veloce tutorial che spero possa essere utile come spunto a chi eventualmente volesse fare lo stesso. Non so se sia il caso di inserirlo da qualche altra parte, quindi mi limito per ora a postarlo qui. Tutorial-monetiere.pdf2 punti
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Chiedo scusa a Sanni se non ho ben compreso il suo post... dove è stato scritto che quasi tutti i falsi prodotti sono privi di sigle? Quali sarebbero le ipotesi che lasciano strascichi di cattivi pensieri? Stiamo parlando di uno stampo per creare false monete attraverso una fusione, non parliamo di conii a tuo dire che "potrebbero essere perfetti". A questo punto vengono in mente a me cattivi pensieri... che ancora una volta, con frasi apparentemente innocenti, ci si diverta a lanciare qualche "frecciatina" rischiando di strumentalizzare nuovamente una discussione trasformandola in una potenziale polemica. Spero che i miei cattivi pensieri siano frutto di errata interpretazione e nel caso chiedo scusa ma magari, per evitare certe incomprensioni, basterebbe essere meno sibillini.2 punti
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Ma così è troppo perfetta! a proposito... complimenti! Posso solo spatinarla e farci un foro per usarla come ciondolo ok? :crazy:2 punti
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Mi dimenticavo che è possibile scaricare il lavoro di Lazzarini anche in formato pdf direttamente dalla Revue Suisse de Numismatique, con migliore qualità (adesso ho adeguato ingombro per poter allegarlo): Lazzarini 2005 monetazione Halykiai.pdf2 punti
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Taglio: 2 Euro Nazione: Spagna Anno: 2014 Tiratura: 8.000.000 Conservazione: BB+ Località: Trieste Note: NEWS !2 punti
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Certo che un minimo di grazia nel chiedere non guasterebbe, ti ricordo @@Gabriele1996 che questo forum non è una caserma, ( ma se sei del 1996 manco l'hai viste le caserme!) e gli ordini non si danno. Hai anche sbagliato la sezione essendo una medaglia papale avresti dovuto inserirla nella relativa sezione. saluti. TIBERIVS2 punti
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L'Italia potrebbe guadagnare un sacco di soldi vendendo a prezzi di mercato (non svendendo) i reperti archeologici ripetitivi, soprattutto monete comuni, cocci di anfore,... Basterebbe una modifica legislativa, non si tratta di cambiare la Costituzione. Ma per l'immaginario collettivo ogni coccio o denario romano è un reperto archeologico di valore inestimabile e temo che una simile legge risulterebbe molto impopolare ai non addetti al settore (vendere la storia ai privati? un altro favore ai soliti ricchi, meglio lasciarli a marcire nei musei che però sono di tutti).2 punti
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Giusto per far vedere che sono già in circolazione. Non avevo il tempo di scannarizzarla.2 punti
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Abbiamo visto i piccoli, grandi sogni dei giovani numismatici, ma ci sono anche altri sogni, tipo quelli di una comunità, in questo caso di Borgotaro. Su concessione del dott. Antonio Morello che ringrazio anche qui, posso pubblicare da Monete Antiche di gennaio - febbraio 2015, dalla rubrica " .....dalla redazione " " Il sogno di Borgotaro ", mi sembrava giusto divulgarlo anche sul forum perché la notizia era uscita sul forum nella sezione aste, spero di essere riuscito a comunicare per iscritto l'emozione che ho provato nel sapere questa storia reale di altri tempi, se fossi stato Pupi Avati avrei fatto un film e lo avrebbero meritato, non lo sono :blum: e ho scritto, certamente qui abbiamo dei valori, alti e virtuosi, speriamo ci siano in Italia tante altre Borgotaro.... P.S. Il file è quello che mi ha passato Morello, per rendere la lettura più agevole dovreste copiarlo e poi stamparlo....spero in buona lettura....1 punto
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Io avrei speso i 60 euro per il tuo Soranzo, ma non spenderei mai 50 euro per questo Pietro Gradenigo. Poi questione di gusti. Viene giudicata qspl, ma stiamo scherzando ?1 punto
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non direi cattivello, direi un parere giusto e onesto, qualcosina c'è. Il sottoscritto te l' avrebbe chiusa qFDC /FDC (bello il rovescio). ;)1 punto
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Grazie illyricum. In UK, grazie a questa filosofia si è riuscito a creare un dettagliato inventario dei reperti e delle aree di interesse che hanno indirizzato gli archeologi ad esplorare zone ignorate con ottimi risultati.In UK, tra l'altro, il ritrovamento di reperti di una certa rilevanza sfocia molto raramente nel sequestro degli stessi ma più spesso in vantaggiose proposte di acquisto da parte di musei oppure di prestiti verso quest'ultimi dietro pagamento di un canone mensile. Sono troppo avanti!1 punto
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La mail c'è sul suo sito e anche sulla pagina FaceBook ma, credo, i messaggi su Delcampe gli vengono comunque girati.Sinceramente, perdonatemi, non credo che pressare il venditore porti a velocizzare la spedizione. Se avete effettuato l'acquisto su Delcampe _credo_ possiate stare tranquilli. Anche se potrà volerci tempo. :)1 punto
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Forse è il caso che ti dai una calmata. Io ho acquistato un set dal venditore di paperopoli per la mia collezione, non 10 per poi rivenderle, non sono uno speculatore ma un collezionista come tanti altri qui.1 punto
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La prima medaglia a sx, entro cofanetto rosso: Medaglia Papale Ufficiale di Giovanni XXIII - si tratta di una medaglia straordinaria in quanto preparata prima della morte di Papa Roncalli e destinata ad essere l'annuale Anno V del Pontificato. Purtroppo il Papa Buono morì tre settimane prima del 29 giugno (la festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo e tradizionale giorno d'emissione della Medaglia annuale) quindi fu emessa postuma. Ricorda i viaggi Apostolici effettuati da Papa Roncalli in treno a Loreto e ad Assisi il 04-10-1962. IL Valore della versione in bronzo in qualità Fdc-qFdc secondo le recenti aste è di circa 40-50 euro (puoi trovare le licitazioni in asta e la relativa scheda al seguente link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F195/11 punto
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gran buongiorno a tutti.... :lol: ...un quadrato 16x16 mm di 0.76 grammi......curiosamente sembre di rame... fa sempre piaccere vederne una....di queste incredibile monete....!! :lol:1 punto
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Ciao Lorenzo, il tuo cavallo mi sembra abbastanza simile al 936 per via della divisione della legenda al rovescio Confermo che queste monete mi fanno sempre uscì pazzo ahahah :P Mi piace molto lo stile di questa moneta...questo è il secondo busto giovanile in due giorni che vediamo sul forum :D1 punto
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I can see a dog, but without an illustration in Lazzarini we have nothing to compare it to.1 punto
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Al momento la pubblicazione che offre la panoramica più esaustiva di questa misteriosa zecca, in passato confusa con Himera, è il Buceti, Monete, Storia e Topografia della Sicilia Greca, 2010, che però non può essere considerata un vero libro di numismatica, ma piuttosto un comodo manuale per una prima scernita delle zecche ed emissioni della Sicilia greca. Mancano approfondimenti e riferimenti bibliografici. Allego le tre pagine dedicate a questa zecca:1 punto
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Per il primo esemplare concordo con il parere di Claudio e Nando per gli altri due invece, se proprio dovessi essere costretto a scegliere, sceglierei quello di Fabrizio.....per alcune mie valutazioni complessive personali, tra i quali il viso ed il mento di Gioacchino....ma qui stiamo valutando il già "perfetto" ma qualcosa in più si vede.1 punto
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Questo cavallo secondo me è abbastanza interessante per via dell'assenza della parola REX in legenda al dritto...questa particolarità è già censita, nel corpus ci sono alcuni esemplari. Le monete con questa particolarità, a mio avviso, sono meno comuni di quelle con la legenda classica...@@vox79 @@francesco77 @@fedafa e tutti gli altri che non ho taggato ed hanno piacere ad intervenire, cosa ne pensate? Questo esemplare per me corrisponde al numero 958 del corpus, allego l'immagine della descrizione Gaetano1 punto
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Se lo vendesse lo stato regolarmente il ricavo arricchirebbe il popolo. Se lo vendono ladri, ricettatori e tombaroli (come avviene ora) si arricchiscono le mafie. E' come la prostituzione. E' giustissimo che lo stato sequestri i beni in mano alla malavita. Ma poi, si dovrebbe decidere: - sono unici e hanno valore storico: bene, allora esponiamoli in un museo on tutte le cure del caso; - sono banali e ripetitivi: mettiamoli in asta e tiriamo su un po' di soldi che di questi tempi non fanno male. L'ipotesi di lasciarli nascosti in uno scantinato non dovrebbe nemmeno venir complicata, è economicamente uno spreco.1 punto
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@@renato faccio finta di non aver letto il tuo intervento sul lavaggio.... ;) Saluti1 punto
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Bologna presente Questo bolognino piccolo, pur essendo stato coniato per quasi 200 anni e' considerato uno dei primi tipi in base ai rinvenimenti di ripostigli. Bolognino piccolo in mistura 1191-1236 D / +ENRICIIS, nel campo I.P.R.T in croce attorno a globetto R / +BO.N (cuneo)O.NI, nel campo A di prima maniera tra quattro globetti CNI 1,3 Chimienti 2 R3 per via del cuneo, secondo Chimienti che e' l'autore di riferimento per questa monetazione. PS questa piccolina pesa meno di mezzo grammo e splende come in foto1 punto
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Osservando meglio l'eventuale prodotto finale (qui di seguito riportato elaborando graficamente le immagini), si può notare una certa asimmetria nei bracci della croce, cosa comunque riscontrabile anche in esemplari autentici ma forse non in maniera così evidente. La scelta di falsificare un esemplare privo di sigla credo sia stata fatta per evitare al falsario del lavoro in più rischiando oltretutto di far danni nell'incidere la sigla sulla croce. Il metodo utilizzato e la maestria di chi ha fatto l'incisione credo possano far supporre che siamo di fronte non ad un falsario "della domenica" ma a qualcuno che sapeva fare bene il suo lavoro probabilmente anche ben messo economicamente cosa che gli avrebbe di sicuro facilitato lo smercio dei falsi prodotti. Chissà se l'ha fatta franca.1 punto
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Ciao @@antonio bernardo, complimenti...anch'io condivido la passione per le prutah...ne ho pochine, però, solo tre...1 punto
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Trovo strano vedere insieme TRPX, IMPVII e COSIIII per Marco Aurelio.1 punto
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Perdonami ma per quale due euro? ancora non si sa il tema del nuovo due euro e ti hanno prelevato già l'importo? Ti riferisci forse al due euro 2014?1 punto
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