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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/12/15 in tutte le aree
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@@claudioc47 ... per me non lo sapeva "Nessuno" .... fidati :drinks: .... e poi in qualche discussione, qualcuno mi dice che; "giro come una trottola senza pervenire ad un punto (almeno in pubblico) " ........... roba da matti. Questi sono argomenti che mai nessuno ha portato nelle discussioni di questo forum..... Si vuole lasciare tutto come era ? io non sono daccordo e quindi vado avanti per la mia strada. L'ho detto e lo ripeto, la monetazione di Napoli è in continuo sviluppo ed evoluzione, ricca di novità (anche grazie a chi stà impiegando una quantità notevole di energie, magari togliendole anche alla famiglia) .... non è che possiamo scrivere un articolo (nero su bianco) ogni giorno !! Molte volte, mi chiedo, ma chi me l'ho fa fare ? ma è l'amore per Napoli che mi calamita. Claudio .... sei daccordo su questo ?4 punti
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Una versione romanzata , ma non priva di una sottesa verità , un momento commovente per chi , come il generale Nunziante si ritrovò ad essere attendente di quel Re che ora , si trovava difronte al suo plotone d'esecuzione . Molto si è detto , e molto ancora si dirà , dal suo coraggio e alla sua gloria al momento in cui , voltò le spalle all'Impero , un gesto che , medita riflessione . Da poco l'Impero si è dissolto, ed a tante glorie , successi , onori militari di ogni singolo soldato , segue la dissoluzione dei reparti napoleonici , così a Milano [ di cui si ritroveranno gli esempi poi , del generale Teodoro Lechi ] , poi a Napoli , città nella quale , un Re , peraltro francese divenne napoletano . Ognuno di loro in cuor suo , manteneva una certa affezione , o comunque un certo sentimento nei suoi confronti , ad eccezione , s'intende di coloro i quali , furono i principali attori dell'arresto dell'ex Re di Napoli , costretto , per forza degli eventi , pagando ora il tradimento dell'ottobre 1813 , a ritornare , dalla Corsica , con un pugno di uomini alla conquista del suo regno . Era la domaenica dell'otto ottobre dell'anno 1815 , quando , dopo una faticosa navigazione , il Re Gioacchino , circondato dai suoi fedelissimi , sbarca nella spiaggia di Marina di Pizzo . Qui , accolto con una certa affezione dai cittadini del luogo , è seppur stanco ed avvilito dai recenti fatti accaduti , spronato a proseguire , la sua ultima avventura . Si avviano man mano dalla spiaggia , ove sono sbarcati , ad una località vicina , chiamata " Perrera " [ chi del luogo o comunque stato , saprà specificare meglio del sottoscritto ] , ed è qui che , il capitano Trentacapilli , fedelissimo borbonico , da poco ripristinato nel suo grado , raggiunge il manipolo di uomini , ed intima loro l'arresto . Un battibecco verbale che sfocia nell'estrazione reciproca delle pistola , la folla si accalca , la tensione sale , il Re ordina di non rispondere al fuoco ed esprime chiaramente la sua volontà di parlamentare , onde evitare spargimenti inutili di sangue . Il capitano , rozzo nei modi , lo ingiuria , lo offende , lo sbeffeggia . Il clima si surriscalda , il gruppo non può fronteggiare una situazione siffatta e così , decidono di reimbarcarsi , tentativo il quale , non riesce a funzionare , solo l'intervento poi , del conte Alcalà e del duca dell'infatado , riescono a far desistere la folla dal proseguire oltre , all'ingiuria . L'ex Re , viene arrestato e , previo avvertimento del generale Nunziante , inviato nella fortezza del coccodrillo , sita nella città di Pizzo . Qui , in meno di un giorno e mezzo , oltraggiato , derubato dallo stesso Trentacapilli , zelante ufficiale , sopratutto negli oltraggi ; riceve , la notizia della sua condanna a morte , mediante fucilazione . Una commissione , creata in fretta e furia dal sovrano restaurato , ora piegato all'invadenza inglese , decide per tale sentenza , riconoscendolo " nemico pubblico". [ quanta legalità in questa sentenza ?] Nei giorni che susseguono la prigionia , pochi , visto che il nemico è assai scomodo , sopratutto per ciò che rappresenta , ha il tempo per dare spazio all'uomo e mettere da parte sia il soldato che il re . Arriviamo al giorno 13 ottobre , data nella quale il Re Gioacchino riceve , prima il generale Nunziante , al quale recapita una lettera contenente una ciocca dei suoi splendidi capelli , per ricordo ai suoi figli ( Achille e Luciano ) ed una lettera per sua moglie Carolina : Cara Carolina del mio cuore, l’ora fatale è arrivata, morirò con l’ultimo dei supplizi, fra un’ora tu non avrai più marito e inostri figli non avranno più padre. Ricordatevi di me e tenetemi sempre nella vostra memoria. Muoio innocente e la vita mi è tolta da una sentenza ingiusta. Addio mio Achille; Addio mia Letizia. Addio mio Luciano; Addio mia Luisa. Mostratevi degni di me; vi lascio in una terra e in reame pieno di miei nemici; mostratevi superiori alle avversità e ricordatevi di non credervi più di quanto siete, pensando a ciò che siete stati. Addio, vi benedico. Non maledite mai la mia memoria; ricordatevi che il più grande dolore che provo nel mio supplizio è di morire lontano dai miei figli, da mia moglie e di non avere nessun amico che possa chiudermi gli occhi. Addio, mia Carolina, addio figli miei; ricevete la benedizione eterna, le mie calde lacrime ed i miei ultimi baci. Addio, Addio. Non dimenticate il vostro infelice padre! Così si congeda l'uomo Murat , mentre il soldato , darà dignità all'ultimo atto della sua vita . Nel colloquio con il generale Nunziante , al quale oltre a dare la lettera , riceve anche l'ora , alla quale avverrà l'esecuzione , chiede , di poter comandare il suo plotone . Il generale in questione , acconsente e , dopo una certa commozione , considerando il ruolo ricoperto da quest'ultimo , vicino al grande Re si congeda . Alle ore 16:30 il plotone , costituito da 12 uomini , si appresta a disporsi in posizione per eseguire gli ordini impartitegli : Il soldato prende possesso dell'uomo ed ordina , con una certa freddezza , calma , costanza, gli ordini di caricamento dei fucili . Comanda il fuoco , e dei 12 colpi 8 vanno in vano e 3 colpiscono il muro . Ed ecco che , l'affezione dei soldati napoletani si manifesta , soldati che hanno condiviso gloria e disgrazia con il loro Re , sopratutto la cavalleria , che arrivò ad essere la scorta dell'Imperatore Napoleone . Gioacchino ancora , rivolge nuovamente gli ordini al plotone , e questa volta , dopo la raccomandazione di non sfregiare il suo viso , cade a terra , tutto finisce , ma di quei 12 colpi solo pochi raggiungono veramente il cuore . L'atto di morte così recita : <<L'anno 1815 a dii dodici del mese di ottobre - Avanti a noi Gerolamo Tranquillo , Sindaco ed Uffiziale dello stato civile del comune di Pizzo , provincia della calabria ulteriore , sono comparsi : Nicola Moschella di anni 45 , domiciliato entro la città , di professione bastaso e Diego Galeano delle medesima professione , i quali hanno dichiarato che alle ore 21:00 di questa giornata del mese di ottobre 1815 è stato fucilato in questo castello Gioacchino Muratte Napolione ove era detenuto e si fece la commissione , di anni (45 ? ) di professione generale francese , domiciliato in questo castello , è morto nel suddetto domicilio . Per esecuzione della legge ci siamo trasferiti presso il defunto , ed avendo conosciuta , insieme ai dichiaranti , la sua effettiva morte ne abbiamo formato il presente atto , di cui s'è fatto lettura ai dichiaranti . ed indi si è segnato da noi . Essi dichiarano non sanno firmare >> Ma dov'è il corpo del Re ? , e di questo farò un altro post al seguito di quello presentato . Spero per tutti che la lettura sia stata piacevole . dedicata personalmente a @@francesco77 e @@Rex Neap che , con grande gentilezza ed umanità mi hanno accolto in questa sezione3 punti
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Buonasera a tutti :) Vorrei iniziare una discussione sui commerci internazionali del XIII-XV secolo. La mia scelta ricade su questo particolare periodo per due motivi. In primo luogo, credo che siano questi i secoli in cui l'Italia e il Mediterraneo siano all'apice della loro centralità nel mondo: con la scoperta dell'America, ma anche con la circumnavigazione dell'Africa, a mio modo di vedere, divennero scenari non più così centrali nell'economia globale. Inoltre, posticipando le ricerche al periodo 1500-1800 potremmo vedere diverse monete già documentate nella discussione "La saga dell'argento spagnolo", con il rischio di ripeterci. Vorrei però provare a fornire un elemento di “novità” in questa discussione. Vorrei infatti che protagonista della discussione fosse un ipotetico mercante italiano (genovese, veneziano, fiorentino…via via aggiungeremo città), che parte con delle merci e delle monete dalla sua città natale, per farvi ritorno, dopo un lungo viaggio nei porti mediterranei, carico di nuove merci e di monete delle città in cui è stato e con le quali è stato pagato. Focalizziamoci dunque sul “portafogli” di quel mercante, sulla storia che ha da raccontarci attraverso quelle monete. In questo modo potremmo avere l’occasione di parlare di monete italiane, monete estere (ma legate all’Italia per i rapporti commerciali), commerci, geografia e storia. Una discussione, spero, ad ampio respiro ma senza pretese scientifiche... Penso che un buon modo per partire potrebbe essere quello di decidere una città, trovare una mappa con le sue rotte commerciali e individuare le monete che il nostro mercante potrebbe aver scambiato con le sue merci. Oltre a quelle monete con le quali era partito, ovviamente :) Cosa ne pensate? Potrebbe essere interessante una discussione di questo genere? Matteo.3 punti
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La patinatura è un processo naturale, che oltre a dipendere dall'ambiente in cui viene a trovarsi la moneta, risente dei trascorsi di questa. Ho notato che se la patina viene asportata con l'apposito liquido, il tempo di patinatura è molto molto lungo. Consiglierei caldamente di non cercare escamotage per accelerare la formazione della patina. Più il processo è lento, più il risultato è gradevole. madre natura è un'artista formidabile, ma ha i suoi tempi, dovuti (il più delle volte) alle manomissioni dell'uomo. lasciamogli fare il suo lavoro, tempo al tempo... non deluderà ;) Questa moneta sono anni ed anni che sta riposando (complice il lavaggio subito)... e finalmente il processo è iniziato... e promette bene ;) Come era... come è...3 punti
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la mia è una medaglia francese di assicurazione contro gli incendi.. 18203 punti
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Precisando che la mia, più che una recensione, è una segnalazione (visto che ancora non l’ho letto tutto), indico i riferimenti di questa recente opera: Letteratura e denaro. Ideologie metafore rappresentazioni. Atti del XLI Convegno Interuniversitario, Bressanone, 11-14 luglio 2013 a cura di Alvaro Barbieri e Elisa Gregori Padova, Esedra editrice, 2014 (Quaderni del Circolo Filologico e Linguistico Padovano, 29) ISBN 88-6058-048-X Segnalando in particolare questo volume al curatore @@Liutprand, a @@dabbene, per il suo interesse specifico sulle presenze numismatiche nei Promessi Sposi (LINK), nonché a @@petronius arbiter, @@Ramossen, @@favaldar, @@apollonia, @@Littore, @@donax, @@tartachiara, @@Paleologo, @ziopaperone89, @entropia, @Flavio Burni, @Jan€ e @odjob – cioè a tutti gli utenti che intervennero nella discussione “Monete dalla letteratura” (LINK) – chiarisco subito che l’opera non è impostata dal punto di vista numismatico, ma letterario. In altri termini, la presenza del denaro o di specifici nominali all’interno di testi di letteratura non è analizzata con gli occhi del numismatico (che quindi andrebbe a caccia dell’individuazione delle monete specifiche e magari della correttezza delle citazioni) ma con quelli direi quasi del filologo. Meglio delle mie parole, comunque, chiariscono bene il contenuto del volume quelle riportate sulla quarta di copertina: “Il presente volume raccoglie gli interventi del XLI convegno interuniversitario di Bressanone (2013), dedicato allo studio del rapporto tra letteratura e denaro. Le grandi direttrici d’indagine della silloge si rivolgono alla funzione che il denaro svolge dentro la letteratura, con particolare riguardo a quelle opere in cui il denaro costituisce non un tema tra gli altri, ma il fuoco d’interesse principale e, forse ancor più, il dispositivo generatore dei significati del testo. I contributi – distribuiti lungo un arco cronologico che spazia dall’antichità ai giorni nostri – focalizzano l’attenzione sulla magia seduttrice del denaro, sul denaro come fattore determinante nella produzione e nel consumo dei prodotti letterari, ma anche sulle metafore del denaro e sul denaro come metafora. Imprevedibile e mobilissimo, il denaro prende vie diverse, volta a volta alimentando e frustrando i sogni di guadagno degli uomini in un gioco ininterrotto di profitti repentini e perdite inattese. L’ “odore” dei soldi, le scenografie precapitalistiche dell’oro come attributo del potere, le sirene della ricchezza e il tintinnio ipnotico della moneta, la forza corruttrice del denaro: sono temi di larga estensione diacronica che appaiono ripetutamente nelle letterature occidentali. Gli studi qui raccolti valorizzano gli elementi topici e ricorrenti di queste figurazioni, senza perdere di vista le specificità individuali e le determinazioni storico-culturali dei singoli testi”. Questa è la copertina: Nel prossimo post, invece, allego la scansione dell'indice3 punti
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______________ 1861 Nuova Scozia Vittoria (1819-1901) Half Cent - Rame3 punti
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Sì certo , massima llibertà ma mi piacerebbe che le religioni in generale fossero lasciate in pace! Sarebbe molto meglio! Perché essere irriverenti verso santi, dio e profeti a qualsiasi religione appartengano? Anche la bestemmia è una libertà espressiva ma di pessimo gusto! la fratellanza tra le genti e le razze la si raggiunge solo col rispetto delle usanze/fede altrui. Detto questo, bella moneta che in tutte le lingue sarebbe davvero apprezzabile per il messaggio!3 punti
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Mi chiamo Tommaso sono nato a Venezia nel 1305, ho sempre amato il mare e viaggiare, viaggiare con la mente ma anche con il corpo, presto ho capito che il mio lavoro era quello di navigare, di andare per mare.... Quando nacqui i trasporti incominciavano a prendere sempre più la via del mare piuttosto che quelle per terra, navigare per mare era diventato più veloce, a volte si potevano fare anche 160 km. al giorno, d'altronde io ero sempre su barche che trasportavano merci, a volte pesanti, e per terra trasportare merci era pesante, difficile, periglioso, antieconomico. E così iniziai a salire a bordo in quel di Venezia, iniziai con delle barche chiamate cocche più piccole delle navi, le cocche presero piede in Guascogna e attraverso lo stretto di Gibilterra entrarono nei nostri mari come pirati facendo molti danni. Le cocche furono adottate subito sia da veneziani,genovesi, catalani, veleggiavi più facilmente, in sicurezza, con tempi ridotti . Fu un po' un nuovo modo di navigare, quasi una rivoluzione, il trasporto marittimo delle merci diventava il mezzo preferito, andar per mare era un lavoro, un lavoro necessario, i mercanti ti affidavano le merci, a volte venivano anche loro per poi trattare e commerciare nei vari porti. Partivamo ovviamente da Venezia e arrivavamo sempre a Corfù, Corfù era il crocevia delle rotte, da lì si biforcavano in due le rotte o verso Est verso le colonie greche, a volte si andava ad Alessandria, a volte si puntava verso Rodi per poi andare a Famagosta e poi Beirut, a volte la rotta era invece verso ovest, si scendeva l'Italia, facendo scali in Sicilia, risalendo verso Napoli, Pisa, Marsiglia, Barcellona, a volte si puntava verso l'Africa, Tunisi, Algeri, Melilla e poi da Gibilterra verso Cadice, Lisbona per arrivare a Bruges o a Londra. Ho visto tutto e di più, di ogni porto ho dei ricordi, usanze, costumi, modi e stili di vita, ma la terraferma non mi mancava, io amavo il mare, le onde, l'avventura, e navigando facevo guadagnare i mercanti veneziani e trasportavamo un po' di tutto a seconda delle rotte. In ogni porto caricavamo acqua e cibo per il numeroso equipaggio, portavamo di solito cereali dal Nord Africa o il cotone siriano, il vino cretese, le più grandi cocche potevano trasportare anche 250 tonnellate di merci, Certamente erano Genova e Venezia a spartirsi il traffico marittimo del Mediterraneo e poi per le altre mete, Lubecca per esempio aveva traffici di circa un quinto delle due potenze marittime, si pagava in ducati, ma io di ducati personalmente ne ho visti pochi, i ducati li facevano girare i ricchi mercanti, ma a me bastava altro, io Tommaso nato a Venezia nel 1305 amavo il mare, l'avventura e la gente e le donne dei porti, la mia vita era questa e a me bastava, il mare....la mia vita...2 punti
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@@nando12 hai sbagliato secolo!! Lucenti è un incisore del 1670! Ha inciso medaglie di Papa Clemente X. Hai sbagliato sezione!! ahahahah!!2 punti
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il motivo per cui bisogna collezionare per passione vera, secondo me, è proprio questo... al di là dei prezzi e del mercato, si sarà sempre soddisfatti di ciò che si acquista. se invece si cerca l' affare puramente economico, il rischio di essere fregati non appena gira il vento è piuttosto concreto..2 punti
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@@cliff Come prima moneta direi che è un bell’esordio: complimenti. Non so come è stato descritto e classificato dal venditore questo bronzo, spesso confuso con uno molto simile che sul rovescio invece del gorytos (bow in bow-case, cioè arco nel suo fodero) ha arco e faretra (quiver + bow). Si tratta di un bronzo della Macedonia coniato tra circa il 325 a. C. e circa il 310 a. C., che il Price classifica come Unit (AE) = 4-calchi (emiobolo), incluso quindi nella categoria comprendente i bronzi di 16-20 mm di diametro e 5-8 g di peso. Il Price riporta tre esemplari del peso di 4,47 g, 5,33 g e 5,28 g, il più pesante dei quali è contromarcato con un triscele sul diritto. B e A alle estremità del fulmine sotto la clava sono le iniziali di BASILEOS ALEXANDROY, al genitivo, e si traducono quindi ‘di re Alessandro’ sottinteso ‘moneta’. Tieni presente che il titolo regale, che può anche comparire per esteso, indica che la moneta è postuma in quanto il Grande non lo ha mai aggiunto sulle monete coniate quando era in vita. Il Price cataloga il tuo bronzo col numero 373 a indicare la presenza del gorytos sotto il fulmine, mentre il numero 375 spetta al bronzo con arco e faretra, illustrato nella foto seguente. KINGS of MACEDON. Alexander III. 336-323 BC. Æ 18mm (5.22 gm). Macedonia mint. Struck circa 323-317 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / Thunderbolt with B A on either side between club of Herakles above and quiver below. Price 375; SNG Alpha Bank -. Choice VF, dark olive surfaces. Come ho detto all'inizio, può capitare che il 373 sia scambiato col 373 e viceversa, ad es. se il venditore non vede la differenza tra il gorytos (pezzo unico) e l'arco più la faretra (due pezzi). Qualche dettaglio sul gorytos lo trovi a pag. 81 di questa discussione, al post # 2019 http://www.lamoneta.it/topic/84573-le-monete-piu-attraenti-di-alessandro-magno/page-81 apollonia2 punti
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Austria, Francesco Giuseppe, 4 kreuzer2 punti
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mi adeguo alla bassa conservazione con questa: 25 centimos de Real isabella 2a :blum:2 punti
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Odio dirlo, ma posso ottenere un po ' più vicino a restrikes confederato di Scott che il catalogo di francobolli—ho alcuni Scott cataloghi di monete! Ma ovviamente non mi serve. Sai il vecchio detto: "Close only counts in horseshoes and hand grenades.” Catalogo delle monete di Scott è stato introdotto nel 1971, ed ecco una foto della copertina del 1976 2° edizione: Questi erano davvero superiori libri, ma non sapevo su di loro fino a primi anni '90, quando ho comprato il libro il catalogo aveva trasformato in Scott. Ecco, da circa 1990, ciò che è in vigore l'edizione 3rd del catalogo di Scott: Grazie ancora petronius, per avermi al collegamento di J.W. Scott per il confederato restrikes, ecc. Posto migliore che conosco per imparare sulle monete americane... Lamoneta.it, forum premier moneta italiana! v. ------------------------------------------------------- I hate to say it, but I can get a little closer to Scott’s Confederate restrikes than your stamp catalog—I have some Scott coin catalogs! But of course it does me no good. You know the old saying: “Close only counts in horseshoes and hand grenades.” Scott’s coin catalog was introduced in 1971, and here is a picture of the cover of the 1976 2nd edition: These were really superior books, but I didn’t know about them until the early ‘90s, when I bought the book the Scott catalog had morphed into. Here it is, from about 1990, what is in effect the 3rd edition of Scott’s catalog: Thanks again Petronius, for alerting me to the connection of J.W. Scott to the Confederate restrikes, etc. Best place I know to learn about American coins….Lamoneta.it , the premier Italian coin forum! v.2 punti
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e per finire la ciliegina sulla torta... :yahoo: Taglio: 20 cent Nazione: Germania J Anno: 2004 Tiratura: solo in divisionale :yahoo: Conservazione: BB Città: Milano2 punti
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Qualcuno dirà che la vedo con un po' di cinismo...per me alla fine cambia tutto ma non cambia niente: i tag garantiranno comunque una seconda vita alla sezione (anche se solo teorica), ma con uno spirito più volto alla partecipazione, cosa sempre buona e giusta. Per il resto si torna all'origine e, così come ci si divertiva prima, ci si divertirà ora2 punti
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se posso , sarò con piacere dei vostri . Ovviamente aggiornerò eventualmente la mia situazione e di conseguenza la mia presenza :)1 punto
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grazie dei commenti...vedo di rispondere a tutti; @@claudioc47 il segno dietro la nuca a mio parere è di contatto...ce ne sono diversi sulla moneta ma questo secondo me è amplificato dall'incidenza della luce su di esso. :) l'ho fotografata a 16 Mpixel @@Il*Numismatico grazie del commento dettagliato(come tuo solito);ti confermo i segnetti da sfregamento sullo zigomo anche se il colore cambia leggermente da quello,ad esempio,del collo....insomma da qualche mano è passata,questo penso di poterlo dire con sicurezza. ;) @@Vince ti ringrazio...è stato un piacere rivederti al convegno e vedere anche le tue belle monetine :D1 punto
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mi pare >Samosata Samosata SGI 1491 Antoninus Pius AE24 of Commagene, Samosata. AUTO KAI TI AIL ADRI ANTWNEINOC CEB EYC, laureate draped bust right / F L CAMOCATEWN MHTRO KOM, goddess seated left on rock holding corn ears, river god Euphrates swimming at her feet. Text Text http://www.wildwinds.com/coins/ric/antoninus_pius/_samosata_AE24_SGI_1491.jpg1 punto
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Il quesito posto da @@adolfos sui denti del pettine non è affatto banale (e come poteva esserlo ;)?) E anche la risposta non è da meno, vista anche - ma non solo - la scarsa leggibilità di molti provisini in quel punto. Comunque, al di là delle considerazioni già fatte nei precedenti post, vi chiedo se per questo aspetto ravvisate o meno delle possibili differenze cronologiche: cioè se pensate che possa esservi un periodo nel quale si adotta una soluzione e in altro periodo altra, o se invece non ravvisate possibili differenze in questo senso e pensate che adottino solo una tecnica (p, o anche entrambe ma senza alcuna "regolarità". Vi chiederei inoltre di fare un piccolo gioco, secondo me utile per capire meglio tutti ciò di cui stiamo parlando, se ne avete voglia: ovvero di dire secondo voi come sono stati realizzati i denti negli esemplari che posto qui di seguito (potete indicarli per lettera, nel caso doveste distinguerli tra di loro). Vedo che non siamo numerosi a seguire la discussione, ma molto attenti, appassionati ed "occhiuti", quindi spero che vogliate partecipare. Ovviamente anche il parere di chi fino ad ora non ha preso parte attivamente, ma avesse delle idee in merito, è più che benvenuto :). In attesa di vostre nuove, un caro saluto a tutt* MB P.S. Non so perchè ma non vuole caricare il provisino F : provo con il prossimo post altrimenti...pazienza!1 punto
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Non sono molto esperto, in effetti non si vede se è 1680 o 1681...mi sembrava però che le coniazioni successive ripartissero dal 1691, o sto sbagliando ?1 punto
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te lo dico per esperienza... Avevo comprato qualche anno fa una valigetta della leuchturm che ha i vassoi in floccato... Dopo qualche mese che vi avevo risposto delle monete in argento, non notando, come te, nessun cambiamento, ho comprato un metro di velluto e ho fatto dei quadrati per le caselle dei vassoi.... Nel contempo ho lasciato delle monete sui vassoi ed altre le ho spostate sul velluto; il risultato è che sul velluto si stanno patinando che è una bellezza, sui vassoi adesso si sta iniziando a vedere qualcosa... Probabilmente sul velluto patinano prima ma non chiedermi il motivo, non sono un chimico/fisico... :-)1 punto
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Nella mia ricerca su immagini di soldini contraffatti ( di cui ne ho trovato 1a qui sul sito) mi sono imbattuto in questa vecchia discussione. Premetto che so' che l'immagine non è similare ma guardate un pò chi aveva l'abitudine di firmare alla base dell'asta...... @@Genova1 punto
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Ciao @@grigioviola al rovescio c'è LIBERAL AUG e la personificazione della Liberalitas con tessera e cornucopia. Dovrebbe essere un ibrido, nel senso che è un rovescio inteso per Gallieno, inoltre con la S nel campo sembra non esistente nel RIC ( cfr. Salonina " sole reign of Gallienus " N° 77 a pag. 199 con I in campo e riferimento a Revue Numismatique 1892). Molto interessante ! Un cordiale saluto, Enrico1 punto
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Béla II of Hungary ( Béla II. ( Ungarn ) ) 1131 - 1141 Denar (1131-1141) Unger: 52, About VF / About VF Belo II., Denár (1131-1141) Denar1 punto
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Mi inserisco per una piccola riflessione. Barcellona 18 dicembre sono appena uscite le coins card da 2 euro e i 30 euro con le immagini di Felipe. Vado in posta centrale e allo sportello mi informano che sono spiacenti ma le hanno finite. Passeggiando vedo un negozio di numismatica aperto, suono ( la sicurezza vige ovunque), entro e mi accoglie un gentilissimo signore sorridente al quale chiedo la coins card. Altrettanto gentilmente la tira fuori e comincia a parlare (con la mia dolce signora che si era messa a leggere una rivista). Dove vengo, cosa colleziono ecc. ecc. Poi mi informa che se avessi voluto i 30 euro non esisteva problema, sarebbe andato Lui stesso in Banca Central ( visto che doveva passarci)e me li avrebbe procurati al costo vivo, cioè 30 euro. Be' signori questa è PROFESSIONALITA' allo stato puro. Pur sapendo che ero un turista non ha fatto distinguo. Sicuramente quando passerò di nuovo a Barcellona andrò a trovarlo per continuare la chiaccherata e dare un occhio alle Sue medievali e sono sicuro che se anche non comprerò nulla sarò sempre un gradito ospite. Alcuni nostri commercianti dovrebbero meditare.....1 punto
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È on-line: http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do1 punto
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Certo se le foto fossero un po' più a fuoco basterebbe leggere... vedo una V a ore 11, faccio un'altro tentativo, RIC IVa 82.1 punto
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@@Silver70 Concordo con @@francesco77. Al R/ oltre ai giglietti, le onorificenze del collare sono tutte ben visibili;, quella al centro dello stemma più che usura sembra uno schiacciamento di conio. Schiacciamento che ritroviamo al D/ sul volto del sovrano, che presenta qualche segno di usura sul mento, sul naso e sulla base del collo. I fondi di entrambe i lati sembrano piuttosto puliti, con qualche piccola mancanza di metallo al D/. Le legende sono tutte nitide e non presentano segni di usura ed il conio è ben centrato nel tondello. Ovviamente bisognerebbe vederla in mano, ma non è niente male per la tipologia, ne ho viste di ben peggiori classificate BB.1 punto
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I rilievi sono buoni, minima usura sui rilievi e non vedo colpi ai bordi. Il qSPL ci può stare. Io per ora proverei a lavarla con acqua calda e sapone neutro, strofinando delicatamente con i polpastrelli. Dopo l'operazione prova a rifare le foto. Renato1 punto
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@@stefano108, @@fra crasellame il sito "stile pisano" mostra le scansioni del mio primo contributo di sintesi sulla monetazione pisana (saccheggiato senza pietà quanto ad immagini e invece dimostrando di non avere letto bene neppure il testo e senza riportare la fonte... :(): M. Baldassarri, La monetazione della Repubblica di Pisa fino alla prima dominazione fiorentina, in Pisa nei secoli, II, a cura di A. Zampieri, ETS, Pisa 2003, pp. 7-66. Quell'immagine si trova a p. 53. In quel primo contributo di ormai una dozzina di anni fa (tempus fugit...! dal punto di vista scientifico per me praticamente un secolo) li definivo entrambi come piccioli, anche se quello in alto in realtà è un quattrino (e @@magdi, se volesse, potrebbe classificarlo senza problemi con il mio studio del 2010, come ha fatto con il denaro piccolo ;)), mentre quello sotto in effetti è un picciolo o denaro piccolo. Nel secondo l'iscrizione recita in FEDERIC'.IHPATOR. e la tipologia è quella indicata da Magdi, che io dato al 1318-1330 circa. Un cordiale saluto a tutt* MB1 punto
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In questa dramma (CNG 183) con il tirso come unico simbolo, questo si trova fra il sedile di Zeus e lo scettro. KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (17mm, 4.22 g, 11h). Magnesia ad Maeandrum mint. Struck circa 323-319 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / Zeus Aëtophoros seated left; thyrsos in inner right field. Price 1946 corr. (location of thyrsos). Good VF, light toning. apollonia1 punto
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a me sembra questa - 3 denari di V. Amedeo 1° 1636 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VA1/11 punto
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@@Jacopo92 ottima moneta, come sempre ci hai abituato a vedere ..... ancora bravo. L'unico Carlino di Carlo non è per niente facile da trovarsi in queste ottime conservazioni....ed è anche abbastanza raruccio. Riguardo la somiglianza con il Tarì Siciliano non ne sarei molto convinto ..... prova a fare un raffronto fotografico e postalo, così sentiamo anche altri pareri. Ciao e sempre in gamba.1 punto
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Small Cent 1 CENT - Indian Head 1860 (P) (rounded bust) Coniati 20.566.000 di pezzi1 punto
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@@Reficul @@incuso Propongo due nuovi curatori per le preunitarie e zecche del Sud: @@Rex Neap e @@fedafa , sempre che siano d'accordo ad accettare l'incarico. Penso sia giunto il momento di premiare chi ha scritto decine di migliaia di righe nel forum e premiare chi già dal 2006 ha creato le basi di una sezione importante come questa.1 punto
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Buongiorno, sapreste aiutarmi nel catalogarmi questa moneta per la zecca di emissione ? pensavo a Mediolanvm D/ IMP C AVRELIANVS AVG R/ ROMAE AETERNAE RIC 142/ ? grazie per l' aiuto Roberto1 punto
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Ciao Amedeo, c'è, in questo caso, una perfetta concordanza tra quanto da TE affermato ed il libro di D'Andrea/Contreras, veramente ben fatto, circa l'attribuzione del titolo di Rex a Ruggero II.. Ti saluto1 punto
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@@eliodoro @@Anniovero @@Claudio I finalmente ho acquistato la prutah non vedo l'ora di averla tra le mani1 punto
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@@appah @@arnold @@carlino @@francesco77 @@gionni980 @@Giovanna @@Il*Numismatico @@Monetaio @Numi62 @@Rex Neap @@Ric70 @@sulinus @@vox79 @@motoreavapore e a tutti i lamonetai AUGURI DI BUON NATALE E SERENO 20151 punto
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Medaglia d’argento (2,7 x 3,6 cm) di un’asta passata sulla nota piattaforma, donata dalle città di Ferrara e Ravenna a ricordo della presa di Gorizia dell’8.8.1916. Dalla stessa ‘baia’ una cartolina militare della Brigata Pavia, 1° guerra. apollonia1 punto
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Un altro pezzo da 90 della numismatica che ci ha lasciati. Condoglianze alla famiglia.1 punto
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una delli mie..........!!.. :) .....a cavallu n'antu u spinu di a liberta.......!!!.... :lol:1 punto
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