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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/16/14 in tutte le aree
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Ciao a tutti, Vi posto il mio ultimo arrivo: Cavallo Carlo VIII° zecca di Chieti..4 punti
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La data qui sembra quasi più "1851" di "1831", ma è di 1831. :D Questo 1831 5/10-real della provincia argentina di Buenos Aires (notare l'ortografia diversa qui) appartiene a un tipo introdotto nel 1827 come successore il decimos Buenos Aires del 1822-3. Molte di queste monete di 5/10-real "Banco Nacional" spiccia furono giustiziati 1827-31 (vedi i molti muoiono crepe e sciopero di questo particolare esempio fuori centro), e almeno alcuni di quei problemi di produzione deve risultato da molti di loro avendo stato sia utilizzando i decimo 1822-3 pezzi. :) v. -------------------------------------------------------- The date here looks almost more like “1851” than “1831,” but 1831 it is. :D This 1831 5/10-real from the Argentine province of Buenos Aires (note the different spelling here) belongs to a type introduced in 1827 as the successor to the Buenos Aires decimos of 1822-3. Many of these 1827-31 “Banco Nacional” 5/10-real coins were sloppily executed (see the many die cracks and off-center strike of this particular example), and at least some of those production problems must result from many of them having been overstruck using the 1822-3 decimo pieces. :) v.4 punti
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Ciao Luciano. Riporto qui quanto ho già scritto al nostro comune amico. Preciso subito che Lorenzo Tiepolo è piuttosto lontano dai dogi che di solito frequento ....ma qui provo a sbilanciarmi. Analizzando il dritto, sulla base della forma dei caratteri, e per quanto riguarda la scritta S.M.VENETI, la S invertita, la M solo abbozzata, la N ottenuta con una E speculare senza trascurare la sproporzione della X di DVX, io vedo una serie di errori, caratteri anomali e inversioni che non mi sembrano propri della produzione a nome di questo doge. Ho riguardato le diverse varianti di cui posseggo immagini (comprese quelle del catalogo on-line) e non ho trovato alcuna corrispondenza. Penso quindi che si debba considerare come possibile che si tratti di un falso di matrice slavo bosniaca (che spesso usavano le stelle come interpunzoni).....penso... ma non ne sono certo. ciao Mario3 punti
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La data dice 1826 ma... Non così comune, in quale conservazione la giudichereste? E un bel primo piano dell'aquila :)2 punti
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Allora ecco il mio esemplare. E' passato anche per me il tempo in cui consideravo con esclusività la monetazione sabauda: ora gli interessi sono più variegati e mi piace prendere spunto da una moneta che mi affascina, per approfondirne gli aspetti storici, economici e monetari correlati. ;)2 punti
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Provo con questa identificazione, anche se potrebbe non essere corretta... CONSTANS (25/12/333-18/01/350) Flavius Julius Constans César (25/12/333-9/09/337) Centenionalis ou nummus 335-336 Date : 335-336 Nom de l'atelier : Nicomédie Métal : cuivre Diamètre : 15mm Axe des coins : 6h. Poids : 1,15g. Degré de rareté : R1 Traduction avers : 'Flavii Constantis Beatissimus Caesar', (Au très heureux césar Flavien Constans). Titulature revers : GLOR-IA EXERC-ITVS// SMN?. Description revers : Deux soldats debout face à face, casqués et vêtus militairement, tenant chacun une haste et s'appuyant sur un bouclier ; au milieu, une enseigne militaire. Traduction revers : 'Gloria Exercitus', (La Gloire de l'armée). Commentaire à propos de cet exemplaire : Poids léger. Historique : Constans est né en 320 et reçoit le titre de césar le 25 décembre 333. Auguste après le 9 septembre 337 avec ses deux autres frères, Constantin II et Constance II, il ne tarda pas à se fâcher avec son frère aîné qui périt en avril 340. Après la mort de son frère, Constans récupéra l'héritage de Constantin II et eut en charge l'Occident. Nell'immagine non vedo bene l'officina... su quello aspetta pareri piu autorevoli2 punti
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alcuni dei miei, cavallo con croce cantonata da gigli, D.A. 26 RRR " " " " " rosette, D.A. 27 RR " " " ancorata D.A . 14 NC2 punti
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i cavalli di Carlo VIII per Chieti, partono da NC a R5, comunque , si vedono in vendità molto di frequente, questo è il tipo D.A. 22 NC, var. per l'assenza della T, ci sono anche esemplari ribattuti su cavalli di Ferdinando I, su questo non noto evidenti tracce di ribattitura, ma se vuole, mi mandi delle immagini ingrandite in mp2 punti
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Ammazza Claudio. Ti è venuta proprio la piastrite acuta hahah. Torna alle medievali :)2 punti
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Uhmm.....penso che sia @ che @@francesco77 ci hanno visto giusto, riprenderemo il discorso (se non Vi dispiace, più avanti quando arriveremo a queste date). :) Stamane però (diciamo che ieri sera era tardi e di sabato pure) ho fatto alcune considerazioni che volevo sottoporvi, analizzando appunto, il fatto che avrebbe fatto tutto lui, il Cariello. Essere precipitosi nello scrivere non è un buon segno, ma se non si scrive non ci rendiamo conto se commettiamo degli errori. Mi sono andato a riguardare un pò di appunti che avevo, erano notizie già di mia conoscenza, ma che ieri mi erano sfuggite .... ed ho constatato che (sommariamente): Quando si costituì il Gabinetto d'Incisione (1830) Vincenzo Catenacci era un incisore già affermato in zecca e proprio a lui si devono parecchi coni anche della monetazione di Francesco I; il Direttore del neo-costituendo Gabinetto fu il Rega e credo, anzi sono quasi sicuro che il Catenacci svolse in zecca un ruolo importante in quegli anni, assumendo (vista la consolidata esperienza e bravura) la carica di Primo incisore dei dritti. Il regolamneto però prevedeva anche la carica di un secondo Incisore (dritti) e aiutanti e d alunni, ma questi ultimi teniamoli da parte, perchè parliamo di effige sovrana. Nel 1830 l'alunno Cariello era già in grado di operare ad alto livello in zecca (sotto Francesco I) e credo che in zecca con l'istituzione del Gabinetto, prese la carica di secondo Incisore dei dritti (e probabilmente il figlio di Catenacci, Scipione era tra gli alunni o addirittura già un aiutante). Nel 33, morto il Rega, Catenacci divenne Direttore, ma è proprio in questo lasso di tempo 31-33 che si diede avvio alla monetazione di Ferdinando II di Borbone. Ora non è da sottovalutare il fatto che il Direttore (Rega) era colui il quale dava ordini in zecca e distribuiva i lavori agli incisori, sorvegliandone anche le lavorazioni ecc.ecc. Mi sono chiesto: è mai possibile che il Rega avesse scelto il Cariello (anche se bravo, ma ancora molto giovane) per preparare i conii delle monete di Ferdinando ? tutte ? ... credo di no, anche perchè il Catenacci era uno oramai consolidato (amico del Rega) e su cui si poteva fare appieno affidamento per iniziare la monetazione.....non si poteva sbagliare o fare brutte figure. Un'ultima considerazione mi è data dal fatto che in zecca i lavori veniva divisi e/o distribuiti ed in questo caso si affidava i moduli maggiori agli incisori più bravi o ai Primi, mentre quelli di taglio inferiori agli altri, i secondi. E credo che proprio su questa linea che dobbiamo muoverci per imboccare la strada che ci conduce fino al 1860. Adesso mi fermo un attimo, poi proseguiamo. Grazie per la cortese attenzione.......e spero di non annoiarVi....tutti.2 punti
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Buona Domenica Bruno Vedo che gli appuntamenti si moltiplicano con orari che, tra l'altro, si sovrappongono; considerato che questo può generare non poco smarrimento (soprattutto per i ragazzi che desiderano ritirare i libri e per coloro che, come te, invece, li donano); oppure quelli che desiderano acquistare da Tinia il Quaderno Lamoneta, ricapitolo a beneficio di tutti: Sabato ore 11.30 presso Tinia Numismatica: appuntamento per coloro che hanno interesse alla consegna/ritiro di libri, o l'acquisto del Quaderno Lamoneta; Terminato lo scambio, penso verso le 12,00 - 12,15 nulla osta congiungersi a coloro che non avendo tale interesse, desiderano farsi trovare presso R-R e poi, per coloro che si sono prenotati, dirigersi insieme al pranzo numismatico. Ovvero, al grido di "liberi tutti" .... :pleasantry: trovarsi addirittura alla Grotta Azzurra. Dopo pranzo - sempre per coloro che sono interessati - si tornerà presso Tinia Numismatica per consegnare altri libri ai ragazzi che non sono potuti venire in mattinata. Ho dimenticato qualche cosa? Eventualmente correggetemi. :pardon: saluti luciano2 punti
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Sul fatto che questa moneta non andrebbe considerata a tutti gli effetti come appartenente al Regno d'Italia, mi ero già espresso, nel mio primo messaggio. Il fatto che sia stato prodotto da una zecca ufficiale non significa che sia ufficiale anche esso: al termine zecca vanno ricondotti due significati fondamentali; il primo è quello del luogo fisico dove vengono battute le monete, il secondo riguarda il diritto di battere moneta che spetta al sovrano (o allo stato). In questo caso, è chiaro il divario tra i due aspetti. Il fatto, comunque, che sia un rpodotto di zecca ufficiale, che abbia circolato liberamente (ma nel regno circolavano anche, ad esempio, monete francesi, che nessuno attribuirebbe al Regno d'Italia, per questo) sicuramente la rende appetibile e non nascondo che la vorrei anche io in collezione. Riguardo alla F, ritengo possa essere la semplice contrazione di Fecit (ovvero fece). Questa benedetta F si ritrova anche, ad esempio, in questo francescone http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-L2/19. Un piccolo excursus storico sui fatti toscani mi pare doveroso: A seguito dell'esilio di Leopoldo II di Lorena e dello scoppio della seconda guerra di indipendenza, il 27 aprile la municipalità di Firenze nominò un Governo provvisorio (Peruzzi, Malenchini e Danzini) che avrebbe dovuto offrire la dittatura a Vittorio Emanuele II, il quale si limitò ad assumere il protettorato e nominare Commissario straordinario (per lo stato di guerra) il suo Ambasciatore nel Granducato Boncompagni: i tempi non erano maturi e Cavour con lettera indirizzata al Governo Provvisorio il 30 aprile 1859 sosteneva la necessità di mantenere l'autonomia amministrativa (e dunque monetaria) riservando al Re il comando delle truppe. Il commissario straordinario divenne ((11 maggio 1859) quindi il vero e proprio capo di stato che nominò il suo governo (Interni Ricasoli, Istruzione ed Esteri Cosimo Ridolfi, Giustizia e Grazia Poggi, Finanze Busacca, Guerra Malenchini, Affari ecclesiastici Poggi) e una Consulta. Gli atti e le sentenze venivano emanati a nome del Governo di Toscana e il giuramento doveva essere rivolto a Vittorio Emanuele II, come protettore del governo nazionale di Toscana. Con l'approssimarsi dell' armistizio di Villafranca, venendo meno la necessità del regime commissariale Boncompagni il 1° agosto cedette i suoi poteri al consiglio dei ministri, il cui presidente divenne Ricasoli. Vennero, quindi indette le elezioni per l'Assemblea toscana il 7 agosto che avrebbe dovuto dichiarare decaduta la dinastia dei Lorena e richiedere l'annessione al Regno di Sardegna. Con proclama del 29 settembre il governo dichiarava esplicitamente di volere esercitare il potere "in nome di S, M. Vittorio Emanuele di Savoia, Re eletto". La formula del giuramento divenne: "Giuro di essere fedele a S. M. Vittorio Emanuele Re eletto". Tra gli altri provvedimenti presi vi fu quello dell'adozione dello stemma di Savoia, l'attribuzione del titolo Regio alle isitituzioni e l'introduzione del sistema decimale (la moneta toscana cessò di avere corso legale il 1 novembre del medesimo anno) Nel marzo 1860 il plebiscito sancì l'annessione al regno di Vittorio Emanuele ii che nominò Eugenio di Savoia Luogotente e Ricasoli governatore generale. L'annessione, comunque, fu graduale e venne comunque mantenuta, inizialmente una certa autonomia (decreto del l 23 marzo 1860 (...) Art. 2. È mantenuto provvisoriamente in Toscana un centro amministrativo che rimane stabilito nella città di Firenze. A capo di esso sarà un governatore generale. Art.3 A ciascuno dei rami do governo e di pubblica amministrazione, che a termini delle leggi vigenti in toscana erano rispettivamente di competenza dei cessati ministri (...) presiederà un direttore sotto la dipendenza immediata del Governatore (...) art. 5 Il Governatore sottoporrà al nostro luogotenente i provvedimenti pei quali, secondo le norme vigenti in Toscana, richiedevasi per lo passato la sovrana assensione e spedirà direttamente gli affari pei quali bastava un decreto ministeriale (...)2 punti
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"Se in mano fosse FdC non mi sorprenderebbe" Ho capito bene? Nonostante i difetti di conio, le debolezze e la successiva corrosione, questa moneta viene classificata qFDC o addirittura FDC? Renato2 punti
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di ritorno dall asta ranieri, vi posto il mio acquisto (son arrivato verso le 15, le sabaude son iniziate intorno alle 17.50 quando la sala era grandemente svuotata). che ne pensate? non e una moneta rara, ma il millesimo mi mancava, e quando l ho vista in catalogo l ho subito biddata on line e son passato in asta per non farmela fregare e prendermela subito...ciao A1 punto
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Braccino corto, dici? Sono in tanti che me lo dicono, ma io mica son tirchio... Raccolgo laddove gli altri sprecano. Perché spendere 30 euro al mese per comperare caffè al supermercato se posso averlo gratis usando ciò che gli altri buttano? Mia moglie ed ioci concediamo, soprattutto nell'alimentare, certi piccoli lussi proprio perché magari spendiamo (veramente poco) più tempo, ma risparmiamo. Parliamo di monete : ho fatto spesso scorta di rotolini commemorativi italiani; ben sapendo a quanto vendono le singole monete, molto spesso ho "piazzato" questi rotolini all'estero a 60 euro, quindi con un margine di 10 euro. Poca cosa, se pensiamo, ma finora a colpi di deca mi sono sempre ripagato il viaggio e magari anche qualche piccolo acquisto...1 punto
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Ciao Leonumi . una medaglia davvero modestissima come concezione, di cui al massimo si potrà giungere a sapere il nome della Ditta che ha provveduto a coniarla. Giustamente l'hai definita omnibus, può essere impiegata per le più svariate occasioni : al verso, schiacciato da un serto ingombrante, lo spazio per il nome di chi ha meritato questo modesto premio (direi sia stato usato soprattutto per premi scolastici). Due euro sono pochi....ma non ne vale di più. Dall'aspetto e dai caratteri grafici potrebbe essere stata prodotta nella prima metà del '900, ma non ne sono certo. Saluti.1 punto
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non so se abbia senso confrontare uno zecchino del '700 con uno del '300 (perlomeno riguardo alla cosiddetta "satinatura" e i "fondi a specchio"), credo che una foto migliore senza luce riflessa possa aiutare a riconoscerne la autenticità o meno. Per ora, quindi, sospendo il mio giudizio riguardo al Venier. Per carità, si tratta di un ducato abbastanza comune, ma raro in conservazione così perfetta, quindi meglio andarci con i piedi di piombo, credo.1 punto
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Ciao @r-29, prendila con molto beneficio di inventario: Dupondio Traiano D: MP CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS V P P. R:S P Q R OPTIMO - PRINCIPI/ S|C, Trophy of arms. RIC 586 Saluti Eliodoro1 punto
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Mi prenoto anche io se verrà fatto qualcosa per gli over. Interesserebbe anche a me il Gianazza.1 punto
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@@nikita_ un momento di gloria anche per lei!1 punto
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Ok... ma non è un gran bel guardare.... ______________ 1832 Austria Francesco II° 10 Kreuzer - argento .5001 punto
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se è diversa, serve, e non a fare numero. :blum:1 punto
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@oddone, buonasera e benvenuto nel Forum, vengo subito al sodo.La piastra da 120 grana del 1816 e' comune (cosi dice il catalogo Gigante), ma ti assicuro che raggiunge quotazioni di mercato molto elevate. Ottimo il rovescio, mentre l' ossido nella leggenda e i capelli molto consumati del dritto, fanno scendere la conservazione. Io credo che valga circa 250 euro. La valutazione economica comunque la fa il mercato e il momento in cui si vende. A tale proposito ti do due numeri oggetto di due aste di ebay cosi ti fai un idea: 361097558451 - 111077755207 Il 10 tornesi del 1859 e' anch' essa comune, e con i vistosi colpi sul bordo e l' ossido al rovescio credo che raggiunga circa 30-40 euro. Naturalmente queste sono opinioni mie personali, ascolta i pareri di tutti, e valuta con serenita'. Ciao, Sergio.1 punto
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Penso che sia dovuto al decentramento del tondello. Come puoi notare al D/ a ore 11 non c'è ed è doppio a ore 5; nel R non c'è a ore 12 ed è doppio a ore 6. :hi:1 punto
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Taglio: 5 cent Nazione: Lussemburgo Anno: 2014 Tiratura: 10.000.000 Condizione: SPL Città: Milano1 punto
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Non è che abbia molta importanza, perchè non è la rarità effettiva... ma secondo il RIC: Prima: R3 Seconda: R3 Terza: R2 Quarta: R41 punto
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Ti ringrazio Michele per avere considerato importante questa discussione pur contenendo nel mio intervento di apertura notizie note e risapute nella cerchia degli appassionati del Regno Per il resto e' costituita da pareri , sicuramente graditi da parte mia ,sulla conservazione degli esemplari postati . Fortunatamente nel Regno e nella sezione Sabauda ci sono ancora utenti che con piacere e orgoglio postano le foto delle loro monete , permettendoci di apprezzare gli esemplari appena entrati in collezione. A differenza di utenti di altre sezione dei quali non si e' mai vista una moneta della loro collezione , probabilmente perche' gelosi dei loro nummi o semplicemente studiosi puri che si dilettano unicamente nel partecipare a discussioni di alto livello1 punto
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Vado un attimo OT, ma ritorno sulla riflessione del disprezzo, o della non percezione del valore, dei singoli centesimi. Ho da poco fatto una scoperta interessante: c'è una nota marca di caffè che ha uno store che ti premia con o,o2€ ( 2 centesimi) per ogni capsula usata di caffè che porti loro; ho trovato un'azienda che con le macchinette usano parecchio caffè e sono riuscito a convincere il responsabile a fare differenziata, facendo gettare le capsule usate in apposita scatola da me fornita; l'altro giorno, dopo due mesi, ne ho prelevate circa 1500 che mi hanno fruttato 30 euro di buoni spesa presso quello stesso negozio. Ho percorso, tra andata e ritorno, 3 km in macchina e tra prelievo e "versamento" in negozio ho speso meno di 2 ore. Insomma, due centesimi saranno anche pochi, ma nell'insieme non sono mica poi così male...1 punto
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Ciao Pietro, ottime osservazioni, ma grazie a questa discussione si potrebbe anche affrontare il discorso delle varie fasi dell'anzianità del sovrano attraverso monete e medaglie. Stavo osservando meglio il confronto tra effigie del 30 ducati 1852 e medaglia del 1836 per il compimento della basilica di san Francesco di Paola, la somiglianza è impressionante ma fermo restando che nel 1836 il ventiseienne re Ferdinando avesse quel volto già barbuto. ....... cosa ci fa lo stesso su una moneta d'oro quando aveva 42 anni? Interessante, no?1 punto
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bene sarà più appassionante la ricerca quando capiterai in un mercatino e poi amici parenti colleghi che magari vanno all'estero o vivono in altri luoghi buna caccia @@Ciccio 861 punto
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Complimenti...le monete che brillano agli occhi si riconoscono in un secondo... Appena l'ho vista stamane ho detto è lei!!!! Un grande acquisto1 punto
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La moneta di @@Lasaz Davide è la stessa che ho nella mailing list di Massimo Filisina di questa mattina n 98/2014 periziata dallo stesso perito in QFDC/FDC. Dico bene????? ;)1 punto
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@@claudioc47 bellissima moneta anche questa. Complimenti per l'aggiunta. Ottima lucentezza e freschezza A giudicare dalle foto sembra esserci una leggerissima usura sulla punta del naso, sul baffo e sulla guancia. Ad ogni modo è veramente una grande moneta ed in mano per me il qFDC ci stà1 punto
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si hai capito bene. scusa ma cosa c entrano debolezze e difetti di conio con il fior di conio stesso? se una moneta esce cosi dalla zecca, pur con I suoi difetti (insiti in quella e in tutte le altre dello stesso millesimo e taglio), e non ha mai circolato, resta un FDC...mi sembra ovvio no?1 punto
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Curiosa la moneta postata da profausto. Al termine della leggenda del D/ hanno invertito la M con la N.1 punto
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No per 180 euro sono troppi di sicuro. E' una moneta che si trova, con un pò di calma, come uno desidera. Quella in foto, sarà anche l'angolazione ma non mi entusiama per niente.... Saluti1 punto
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Inutile aprire un'altra discussione sui mezzi carlini. Questo è un altro R3, ritratto adulto senza sigle tosone a sinistra... testa piccola1 punto
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Mi sono rivolto all’Assistenza clienti di eBay con questo messaggio: Buona giornata. La mia domanda è di carattere generale: come deve comportarsi l'acquirente che riceve un articolo (es. una medaglia) spedito per posta prioritaria dopo aver pagato per la spedizione raccomandata. Grazie xxxx La risposta di una gentile operatrice dal nome esotico non si è fatta attendere. Gentile xxxx, ti ringrazio di averci chiesto come agire in caso quando l'oggetto pagato non viene spedito con la posta raccomandata ma prioritaria. Io sono xxxx e sono lieta di assisterti. Desidero informarti che nei casi del genere (speriamo che non ci siano, mai capitati) ti consiglio di contattare il venditore e chiedergli delle spiegazioni in merito e cercare di trovare un accordo comune per poter risolvere la situazione. Se non risultera' una collaborazione da parte del venditore, ci contatti noi, indicandoci il numero del'oggetto, l'ID del venditore e piu' dettagli possibili al riguardo. Noi valuteremo il caso, basandosi sui fatti e sulle nostre regole e sicuramente troveremo una soluzione soddisfacente. Ok, visto anche come si è conclusa questa vicenda, vuol dire che se mi capita un fatto del genere sarò meno intransigente. apollonia1 punto
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Gentile Giovanna, la passione nasce nel momento stesso cui hai il "primo contatto", lo puoi avere a 15 anni, oppure a 50 anni. Gli eredi che non trovano le monete, avranno qualcos'altro in cambio, il ricordo del nonno per i nipotini sono più importanti per i figli che per i nipoti. Tutto è relativo, ci sono collezioni da 200 monete anche molto importanti che possono essere tesaurizzate e dimenticate in cassetta in attesa di un pro erede interessato, ci sono altre collezioni, probabilmente più complesse che richedono un'architettura e sapienza completamente diverse e non possono restare in balia degli avvenimenti. Io sono il primo beneficiato di un lascito, molto probabilmente senza il quale non sarei mai diventato un collezionista e studioso di monete, ma era un nucleo omogeneo e contenuto per valore e numero di pezzi, di facile gestione. Poi, gentile Giovanna, non è certo "Picchio docet" ognuno ha punti di vista quanto mai validi ed importanti. La numismatica è un fattore fortemente emozionale, il denaro meno e vanno conciiato questi due aspetti. All'età delle mie figlie, giravo già l'Europa a cercare monete, con la "mia" mitica Fiat UNO 55 culur trasù de ciucc (con tanto di aria condizionata che non si poteva accendere altrimenti la macchina non superava i 70 km/h); dal venerdì al lunedì arrivavo sino a Amburgo, Amsterdam, Lione, Marsiglia, Monaco in Baviera, Innsbruk, Napoli, Roma, e sa il cielo dov'altro a cercare monete. Queste cose o le hai dentro o non ti vengono. I miei amici andavano alle feste, discoteca ed al mare e io partivo per monete. Il lunedì sera ci vedevamo spesso tutti stravolti dal week end, io avevo il vantaggio di non aver buttato via il mio tempo (almeno dal mio punto di vista). Poi tre sere alla settimana con mio padre a studiarle, erano altri tempi e si potevano tenere a casa. Ci passavo ore con il "mio vecchio" a guardare cataloghi d'asta, a cercare di capire perchè una moneta era fdc ed una che mi sembrava uguale, solo splendida. Oggi lo faccio da solo. Una collezione deve essere vissuta, lasciarla in eredità è un impegno tutt'altro che trascurabile, sia per l'impiego finanziario sia per la dismissione, lasciata ad eredi non pratici può essere un "danno"..1 punto
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