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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/14/14 in tutte le aree
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:yahoo: Signore e Signori, la R E G I N E T T A di questa tornata!!! Taglio: 10 Cent Nazione: Germania Anno: 2005 D Tiratura: 185.000 Condizioni: BB Città: Trieste Note: solo Folder4 punti
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Desidero illustrarvi una new entry, stavolta della zecca di L'Aquila, la zecca più importante del regno dopo la capitale Napoli. Il coronato in oggetto è diverso dagli altri che in genere troviamo sul mercato, molte le particolarità che ci terrei ad evidenziare: in primis, al dritto troviamo l'aquiletta dietro la testa del re anzichè in leggenda ad ore 6, al rovescio invece l'aquiletta in leggenda come per molti altri esemplari. Ma la particolarità che la rende inusuale è la direzione delle rigature nella croce potenziata al rovescio dove in genere hanno due differenti direzioni. La cosa però che ho notato è la mancanza della sigla del maestro di zecca, infatti, L'Aquila come Napoli era solita coniare spesso e volentieri monete senza sigle, la moneta in oggetto ne è la prova lampante. Sono graditi commenti e giudizi sul coronato, grazie a tutti.3 punti
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Grazie amici ..per tutta questa affezione....un abraccio fraternu........di Corsica........ecco il cielo sopra Toscana questa matina visto di casa3 punti
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Taglio: 50 Cent Nazione: OlandaA nno: 2005 Tiratura: 300.000 Condizioni: SPL Città: Palermo Note: mancante3 punti
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Buona serata Joseph Heintz il Giovane e bottega (www.artericerca.com) Ed i cattivi presagi non tardarono a materializzarsi. Dovette gestire, finchè ne ebbe possibilità, la contesa con la corte romana, l'interdetto comminato alla Serenissima e la scomunica a Paolo Sarpi, il frate servita consultore della Repubblica che, a rischio della vita (cadde vittima di un accoltellamento da parte di sicari), patrocinò le istanze di Venezia. Un piccolo salto temporale e arriviamo all'elezione di Marc'Antonio Memmo (1612 – 1615). I 41 avevano scelto una persona molto malata; appena eletto si sentì male e si mise a letto; i portoni di Palazzo Ducale vennero sbarrati e si rimandò qualsiasi cerimonia a quando il Doge se la sarebbe sentita; quando sembrò che stesse meglio e cominciarono i preparativi, si sentì così stanco che si mise nuovamente a letto fino al giorno seguente quando, finalmente, la cerimonia venne effettuata, ma si dovettero aspettare i denari appena coniati perché non erano ancora pronti (forse si volle essere certi del nome impresso, vuoi mai che questo non arrivasse alla cerimonia?); chi lo vide sentenziò “dubito debba viver poco”; in ogni caso a denari arrivati, fece il giro della piazza insieme al nipote Tribuno ed al figlio di questi e vennero gettati zecchini, mezzi e quarti di zecchini, monete da 4 Lire e da 40 Soldi; una volta che il pozzetto arrivò in fondo alla piazza, gli arsenalotti fecero la curva tanto stretta che il Doge con i suoi parenti dovettero tenersi fermamente ed in quel lato della piazza, proprio dove c'era la casa dove aveva abitato in Procuratia, di denaro ne venne gettato poco! Finito il giro, salì le scale per entrare nei suoi appartamenti nel Palazzo Ducale, ma non ce la fece a salire, troppo affaticato; dovettero togliergli il mantello ed aiutarlo portandolo quasi di peso. Veniamo ad un altro Doge munifico, Antonio Priuli (1618 – 1623) che, dicono i cronisti, gettò al popolo 2.000 ducati di danaro “minuto” (importo che quindi va inteso come unità di misura totale) e 1.000 ducati in oro (come sopra); altro denaro ancora venne gettato dalle finestre del suo palazzo dalla figlia Adriana. Non sappiamo quanto denaro lanciò, anni dopo, Nicolò Sagredo (1675 – 1676), ma il giro che fece nella Piazza San Marco assurse alla cronaca ugualmente per il trambusto che successe. Il Sagredo fece camminare lentamente gli arsenalotti che portavano il pozzetto, perché era sua volontà che tutti potessero godere del lancio; questo però indusse la gente a farsi sotto, senza paura di essere travolti e così fece pure un tale che, per meglio profittare del lancio, spinse verso il doge un'asta con in cima una retina, solo che fu così maldestro e forse anche osteggiato dai vicini, che colpì malamente il Doge facendogli cadere il berretto nel bacile che conteneva le monete. Furono gli stessi vicini a prenderlo a male parole e a bastonate. Non fu l'unica occasione di trambusto; nel pozzetto c'era anche il ballottino ed anche lui gettava denaro, solo che essendo piccolino, la statura non gli permetteva di lanciare bene le monete che, più spesso, ricadevano all'interno del pozzetto invece che fuori. Quando terminò il giro davanti alla Scala dei Giganti, il pozzo venne aperto per far scender il Doge e gli arsenalotti si tuffarono letteralmente all'interno per raccogliere quella “manna”, schiacciando malamente il Sagredo che dovette essere liberato dall'energico intervento di un senatore; appena fu fuori successe il finimondo per raccogliere i denari rimasti. saluti luciano3 punti
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Ciao. Non so se ne abbiate già parlato: http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/islamic-state/11230324/Islamic-State-announces-its-own-currency.html Saluti. m.2 punti
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Una famosa moneta siceliota di bronzo è quella di Kentoripai (in latino, Centuripae), classificata con Calciati, vol. III, p. 165, n. 1, del periodo timoleonteo. Purtroppo si sa bene che anche questa moneta fu ampiamente falsificata, specialmente a partire dagli anni '80. Mi ha colpito un esemplare, recentemente venduto da Gorny: Gorny & Mosch 224/2014, 29 = MuM 64/1984, 29 g. 31,98. Si tratta di uno dei più belli esemplari e, grazie anche alla provenienza di MuM del 1984, è stato aggiudicato a ben 2400 euro. Recentemente, in altra discussione, avevo accennato che ormai i collezionisti impegnati sono molto sensibili ai pedigree, quasi fossero una garanzia di autenticità. Purtroppo non è sempre così e l'importanza del pedigree dipende da vari fattori, anche storici. Ricordo, ed ero ancora agli inizi della mia carriera di studioso, che ad esempio Munzen und Medaillen era particolarmente ambito dai primi falsari che si stavano specializzando sui bronzi siciliani. Il responsabile per le monete greche di MuM era allora il dr. Strauss, che aveva intuito la potenzialità di espansione del mercato dei bronzi greci della Sicilia, specie dopo l'exploit della collezione Virzì, nell'asta Leu del 1974. Egli quindi acquistava molto e volentieri i bronzi che stavano affluendo in Svizzera, ma ricordo che incappò abbastanza frequentemente anche in falsi, mentre molto più guardinga era ad esempio la compianta Silvia Hurter, della Bank Leu, senza dimenticare il ben preparato Roberto Russo della NAC. Fatta questa premessa, mi ha incuriosito la legenda dell'etnico, sotto l'esergo del rovescio, ben consapevole che è raro riscontrare in questa emissione delle monete che abbiano bene conservata tale legenda. Proviamo a ingrandire l'etnico: Vediamo subito l'incongruenza della forma di alcune lettere, il particolare del pi greco. Non ho mai visto in una moneta autentica l'identità della forma del "rho" e del "pi". Anche l'omega mi sembrava strano. Per un possibile confronto, prendiamo due bellissimi esemplari che erano nell'asta Leu della collezione Virzì: Virzì 140 g. 32,37 Virzì 141 = Jameson 558 g. 28,43 e gli ingrandimenti dei relativi etnici: Virzì 140 Virzì 141 Si può facilmente osservare come in questi casi la forma epigrafica sia molto più corretta (e si tratta in ogni caso di due esemplari provenienti da due conii diversi). Non ho mai visto in pezzi originali una grafia così approssimativa come in quella osservata nel pezzo di Gorny. E' vero che non si tratta di un esemplare ripulito e lisciato, ma ho alcuni dubbi sull'originalità di quelle incrostazioni verdi, che ricordo di avere visto in alcuni vecchi falsi…. Debbo sempre richiamare l'attenzione sull'importanza di osservare molto attentamente una moneta prima del suo acquisto e si soffermare sui dettagli, compresa la correttezza della forma delle lettere…. Quindi, in conclusione, debbo manifestare quanto meno delle perplessità sul pezzo di Gorny.2 punti
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Visto che il mio volumetto sui falsi d'epoca e già stato assegnato ne metto una seconda copia a disposizione per i giovani. Blaise2 punti
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Vi giuro che è del 1831 :D ______________ 1831 Francia Luigi Filippo I° (1773-1850) 5 Franchi - Argento .9002 punti
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Lasciando da parte le considerazioni morali su questi individui, penso che, se davvero decidessero di introdurre in circolazione monete d'oro e d'argento, imparerebbero presto a loro spese la legge di Gresham.2 punti
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http://www.ebay.it/itm/NL-DUE-SICILIE-FRANCESCO-I-PIASTRA-DA-120-GRANA-1825-ECCELLENTE-PER-LA-TIPOLOGI-/161471761321 e questo ornato al diritto che sembra quello di ferd II? ....è solo venuto male o ...?2 punti
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Volumi per i giovani: Ass. Cul. Italia Num. Quaderno n.5/2020 . ". n.6/2011 Giuliani A.-Perfetto S. Politica feudale e monetaria di Alfonso d'Aragona.p Blaise2 punti
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Tantissimi auguri, auguri e auguri!! Per l'occasione ti voglio regalare il particolare raffigurante Bastia del famoso dipinto su tela di Gerolamo Bordone del 1568.2 punti
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risolto il problema, il venditore si è scusato per l'errore probabilmente dovuto alle numerose spedizioni effettuate insieme e mi ha rimborsato la spedizione...ho comunque lasciato feedback positivo con segnalato il problema e che ho ricevuto il rimborso... :)2 punti
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Grazie a Gianfranco e a tutti gli intervenuti per l'opportunità di imbastire delle chiacchierate informali sul tema della monetazione milanese. Una bella occasione per discutere con amici della passione che abbiamo in comune, non è facile trovare interlocutori così appassionati e competenti... Inoltre abbiamo potuto vedere materiali - sia monete che medaglie e documenti originali - che difficilmente capita di avere tra le mani, il massimo per ogni appassionato collezionista. Alessandro2 punti
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Quest'anno sarà la mia prima volta a Verona e questo già è un bellissimo regalo per me, se ci mettiamo anche un bel libro in regalo non posso che esserne contento :D Se c'è qualcosa di Napoli mi prenoto :D Ovviamente grazie al Cordusio per queste lodevoli iniziative :)2 punti
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Questo che scrivo è un "loro ci vedono così" diciamo "invertito" o "positivo" :P Dunque ho conosciuto un signore appassionatissimo di ferromodellismo che mi ha invitato a casa sua e mi ha mostrato la sua enorme collezione di locomotive e vagoni fatta anche da molti pezzi di ottima fattura (per esempio un vagone che da solo costa 200 euro), mi ha mostrato il plastico, i simulatori ecc... Io per ringraziarlo dell'ospitalità e della sua passione che ha condiviso con me la volta successiva che l'ho visto in giro gli ho dato questa banconota comunissima della Cambogia dove si vede un treno. Ieri mi ha invitato di nuovo a casa e mi ha fatto estremamente piacere vedere che ha messo la banconota in un quadretto mettendola esposta accanto ad una locomotiva su piedistallo molto simile a quella della stampa :) Tutte le banconote e monete che ho regalato ai miei amici o le hanno perse per la casa oppure le tengono buttate a casaccio senza cura su qualche mensola o in qualche cassetto...2 punti
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Questa è una discussione che se prende piede (cosa che già sta avvenendo) ci porterà (a tutti Noi) grandissime soddisfazioni. :director: quindi datevi da fare...... Vedete Fabrizio ha subito tentato...mettendo in campo il ritratto di Ferdinando sulla medaglia della campagna di Sicilia...e così potremmo continuare. Pregherei solo, ove fosse possibile inserire le immagine delle medaglie e delle monete quando si portano a rifermento...così tutti possono osservare.2 punti
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Tutto questo per dire: "ignoranti amatori, uniamoci!" Torniamo sul forum, e scriviamo le nostre inesattezze per far sentire a tutti la sensazione che proviamo di fronte a questi relitti di un'epoca tanto affascinante. ci siamo anche noi ...2 punti
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Sei stato fortunato perchè hai certamente avuto un angelo custode in questa piccola vicenda, sii superiore, dimostrati onesto, inviagli una semplice email facendogli presente il problema e se non vorrà rimborsarti sarà lui ad avere la coscienza sporca. Sei un professionista e sei al di sopra di certe ragazzate, ricordati che nella vita qualsiasi cosa negativa che si fa verso il prossimo si pagherà sempre, spesso anche a distanza di pochi giorni. Queste cose non sono il frutto della fantasia ma di una serie di piccole esperienze personali: due mesi fa ero andato a prendere del latte fresco di domenica in una salumeria fuori zona perchè mi era finito improvvisamente, la signora mi dà 25 euro circa di resto in più del dovuto, io esco e resomi conto immediatamente dell'errore rientro a restituire il danaro, la settimana successiva poi acquisto in un negozio una maglia per mio figlio e la cassiera mi dà 30 euro di resto in più (spesso accade quando paghi con il 20 e dall'altra parte sono convinti di aver ricevuto il 50), metto i soldi in tasca ............ ma dopo pochi secondi rientro per restituire i 30 euro. ................. a distanza di pochi giorni accade qualcosa in uno dei supermercati di mia proprietà: la cassiera dà per errore ad una signora 10 euro in più, la signora ritorna a restituire la banconota dopo 2 minuti ............... dopo tre giorni poi capita che una delle cassiere si rende conto che in cassa mancano 50 euro, si pensa immediatamente ad un errore di resto o piccolo furto ............. il giorno dopo una cliente restituisce alla cassiera un biglietto da 50 euro che aveva ricevuto in più come resto (sto parlando di una pensionata e non una riccona). Spesso questi errori capitano quando in un negozio ci si distrae a causa di attimi di confusione o quando si creano le file davanti alle casse. Ma questo botta e risposta di gesti giusti (non eroici) saranno coincidenze? Io dico di no, è certamente qualche dimostrazione che mi è stata data da qualcuno per farmi capire che l'onestà ripaga sempre, poi ognuno è libero di fare come vuole. :)2 punti
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Salve Ho pensato di riunire i libri di numismatica, i romanzi e le pubblicazioni inerenti ad Alessandro Magno e ai suoi predecessori e successori che ho in biblioteca. Apro con i romanzi apollonia1 punto
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Buona Domenica Leggendo libri di storia veneziana, ci si imbatte sempre nell'elezione di questo o quel Doge e si legge anche che Questi, assiso in un “pozzetto” portato a spalla dagli arsenalotti, insieme al “ballottino” (il bambino che dall'urna estraeva le ballotte che determinavano le varie mani necessarie alla elezione dogale), e ad un familiare, faceva il giro di piazza San Marco gettando denaro al popolo che lì si accalcava in attesa. Non sempre le cronache e le biografie dei dogi si soffermano su questo dettaglio e quasi sempre vengono spese poche parole al riguardo, eppure il lancio di denaro (ma anche distribuzione di vino e cibo) al popolo, faceva parte della liturgia dell'insediamento del nuovo Doge. Possiamo iniziare una discussione a più mani, dove si racconta di monete veneziane prendendo a prestito proprio il loro lancio alla folla in attesa. Inizio chiaramente io, ma l'invito è rivolto a tutti coloro che hanno desiderio di aggiungersi per continuare il racconto; per scrivere di qualche Doge particolarmente generoso e munifico; oppure di altri più parsimoniosi; oppure di casi nei quali questa tradizione portò in se qualche anedotto “gustoso”. “Questo xe missier lo Dose, se ve biaxe” (Questo è il signor Doge se vi piace) Con queste parole, il 29 settembre 1172, veniva comunicata al popolo veneziano radunato davanti al palazzo ducale, l'elezione del nuovo Doge, Sebastiano Ziani. Per la prima volta il Doge non era stato eletto dal popolo per acclamazione, ma gli era stato presentato, dopo che un comitato di undici maggiorenti, lo aveva scelto. L'avvenimento rappresentava una palese rottura della tradizione e il popolo, che si vedeva defraudato di una sua prerogativa, cominciò ad agitarsi e parve che nessun tentativo di spiegazione potesse essere accettato. La situazione sarebbe oltremodo precipitata se lo Ziani, uomo tra i più ricchi a Venezia, non avesse messo mano alle sue monete e non le avesse lanciate al popolo che, solo allora, si placò; alcuni operai dell'arsenale lo presero di peso e fattolo sedere sulle loro spalle, lo portarono in trionfo lungo la piazza. Così, pare, sia nata la tradizione, per i dogi appena eletti, di gettare denaro al popolo festante. Tradizione che, in verità, affonda le proprie radici in epoche ben più lontante; era già una consuetudine nella Roma dei Cesari, e successivamente dei Papi, nella Bisanzio degli Imperatori d'oriente e in chissà in quanti altri stati; denaro, vino, pane e cibo in generale, erano regalie che venivano profuse a volontà al popolo, dalla persona eletta a così alta carica, per ingraziarsi il loro favore. Ma quali monete lanciò al popolo lo Ziani? Ovviamente non c'è traccia di questo dettaglio nelle cronache; possiamo solo immaginarlo. Lo Ziani non potè certo lanciare i denari scodellati emessi a suo nome; non potevano essere pronti se è vero che era stato appena eletto e il lancio del denaro al popolo avvenne li per li, senza premeditazione; è probabile quindi che vennero gettati i mezzi denari a nome del doge precedente: Vitale Michiel II, congiuntamente ai denari veronesi che, sappiamo, circolassero normalmente in città e forse anche i denari a nome di Enrico IV di Franconia. Denaro veneziano di Enrico IV di Franconia (Ranieri numismatica) 1/2 Denaro di Vitale Michiel II Denaro veronese di Enrico IV / V (Ranieri numismatica) ed ecco denaro scodellato o piccolo emesso sotto il dogato di Sebastiano Ziani (Ranieri numismatica) luciano1 punto
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praticamente è lo stesso ritratto, non c'è la firma, ma l'autore è lo stesso...1 punto
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Grazie a tutti per le risposte!!!! Beh se arriva a 400 euro non credo di potercela fare.. Sono giovane e squattrinato! Ma sono cosi tentato che non escludo follie!!!! :) intanto io spero che con con tutte le monete fantastiche e fuori dal comune presenti nell'asta questa siliqua venga un po ignorata.. Magari avrò fortuna e l avrò a un buon prezzo!!1 punto
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Cipolla - Conquistadores, pirati, mercatanti... cavolo anche questo è interessante :) non voglio approfittarne troppo, ma se è possibile avrei già il posto in biblioteca :)1 punto
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L'inaridimento rappresenta l' ignoranza imperante in questo paese, più passa tempo più questo paese diventa ignorante e dimentica che grande paese era in passato. Solo conoscendo il passato possiamo migliorare il presente e costruire il futuro. E' vero molti di noi tra cui il sottoscritto si sono eclissati da questo forum per diverse ragioni. Credo che sia molto costruttivo sapere di patine e restauri ma in questo forum sono sicuro che molti vogliano sapere la storia che cela dentro di sé ogni moneta. La storia così raccontata è veramente appassionante e io non voglio perdere questa passione. Caro Licinio non è importante avere una Porsche o una Renault 4 importante è farle camminare entrambe. Io credo in questo forum e nei suoi componenti e credo che la cultura che questo forum dà continuerà a darla. Dobbiamo essere noi stessi a far camminare questo Forum. un caro saluto Adriapel1 punto
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Gentile amico, sarò pessimista ma, parafrasando un famoso motto latino, posso dirti per esperienza che :nea: stemmata non dant panem... A parte questo, purtroppo non conosco “software” del genere che dici. Probabilmente si tratta di qualcosa legato a iniziative che ebbero una loro diffusione fino a 10-15 anni fa. Forse la difficoltà di trovare un “esperto” di questo “software” dipende da ciò. Speravo nell'intervento di qualche altro amico più informato, ma l'assenza di risposte mi sembra :pardon: significativa... Hai provato a sentire il parere di altri siti o forum specifici sull'araldica? :good: Grazie comunque per il quesito. ciao1 punto
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aggiungo altre due belle immagini dal Libro: di cui una è una bellissima pezza del 1698 del Re. del Luigino di Cosimo III. medaglie di Livorno, di cui immagini delle Galere Latine e delle piante di Rose. Livorno e la sua storia...1 punto
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@@Legio II Italica se guardi bene, le ultime due "barrette" sono due P P ( almeno cosi' la vedo io :pardon: )1 punto
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Cowrie shells I primi “oggetti” a circolare con valore monetale (ma non come moneta in senso stretto) furono le “cowrie shells” ovvero i gusci di un gasteropode marino. Le cowrie shells, denominate bei (), cominciarono a circolare intorno al 2000 a.C. e vennero utilizzate per centinaia di anni durante i regni delle dinastie Shang e Zhou. Le conchiglie rappresentarono un’ottima soluzione come riserva di valore per le piccole transazioni quotidiane in quanto soltanto i sovrani potevano permettersi di raccoglierle nei mari all’estremo sud del territorio cinese per poi metterle in circolazione. Inoltre una conchiglia naturale era impossibile da contraffarre. Tuttavia esistono imitazioni di cowrie shells, di periodi più tardi, in vari materiali, tra cui osso, pietra, ceramica, giada, argilla, ma anche argento, bronzo e bronzo dorato. Non è però possibile stabilire con certezza se anche queste imitazioni ebbero un uso monetale come le conchiglie naturali: è possibile ritenere però che le imitazioni in metallo (bronzo e argento) abbiano svolto questo ruolo, mentre le altre imitazioni abbiano avuto perlopiù un ruolo di oggetto votivo utilizzato nelle cerimonie funebri. Inoltre le cowrie shells, naturali e non, presentano talvolta uno o più fori probabilmente per essere inserite in corde per facilitarne il trasporto. 1700 a.C. – 771 a.C. circa Cowrie shell, guscio naturale. Imitazioni in osso e in argilla1 punto
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Introduzione storica La Dinastia Shang regnò per circa 600 anni, dal 1600 al 1045 a.C., mentre dal dal 1045 al 256 a.C. le succedette la Dinastia Zhou. Il regno della Dinastia Zhou fu caratterizzato da periodi di forti tensioni ed instabilità proprio perché la Cina, in questo periodo storico, fosse una nazione costituita da numerosi stati indipendenti. Tra il 771 e il 476 a.C., denominato Periodo delle primavere e degli autunni, il territorio cinese era infatti così suddiviso: Lo stato di Quin riuscì ad imporsi e ad unificare il territorio sotto il potere della Dinastia Quin nel 221 a.C. E’ possibile individuare alcuni gruppi di tipologie monetarie che circolarono in Cina nel corso di questo arco temporale millenario; tuttavia le medesime tipologie vennero utilizzate per centinaia di anni apportando solamente alcune modifiche che oggi ne rendono difficile l’esatta collocazione temporale (senza considerare, al momento, le differenze stilistiche riscontrabili nelle emissioni più tarde di città e zecche differenti).1 punto
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@@TONDELLO ... è molto semplice: bordo sottile, in alcuni punti "dentellato" (ore 10/11 del rovescio) ... questo può succedere per i 50 centesimi leoni, ma MAI sul cappellone! Inoltre: rilievi abbastanza scarsi di profondità, ed il colore abbastanza brutto (grigio topo.. tipico dei metalli usati per i falsi) ultimo particolare è la firma... la L di romagnoli appare come una "I" anzichè L mezza incusa e mezza in rilievo (vedere foto del catalogo per capire cosa intendo)1 punto
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Ciao Pietro...ieri sono stato tutta la giornata fuori e non ho potuto dare il mio contributo...stamattina invece mi sono messo sotto di buon'ora...sto facendo parecchi confronti tra i ritratti presenti sulle varie medaglie e sul 30 ducati e ti dirò la mia...ovviamente uno dei maggiori candidati è anche per me L. Arnaud, soprattutto vedendo, come hai fatto anche tu, la medaglia del 1849 della Real Armata Militare...un dettaglio che non trascurerei è l'orecchio e qui mi sembra che la somiglianza ci sia... Sarei però propenso a tenere in considerazione anche Cariello...ho confrontato il 30 Ducati con la medaglia del 1836 per il compimento della Basilica di San Francesco di Paola e devo dire che ho notato molte somiglianze, soprattutto nella capigliatura... Tra i due se proprio devo dire la mia direi Cariello Le foto, ovviamente, sono di Francesco :) PS. Ho modificato la foto del confronto con la medaglia della Basilica di San Francesco di Paola mettendone una migliore :)1 punto
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Secondo me si, se funziona così l'universo non vedo come noi, che ne facciamo parte, potremmo funzionare diversamente ;)1 punto
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...anche nel fascio scolpito su quest'altro stemma (che ho postato da poco al messaggio #13): http://www.lamoneta.it/topic/130416-villa-celimontana-a-roma/#entry1485419 sventolano due lacci simili a baffi...! :rofl: Che però sovrastano una minuscola testina d'ariete. :good:1 punto
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Ciao. Verificando le coniazioni della zecca di Firenze immediatamente precedenti a quella dello scudo del 1861, notiamo effettivamente una certa "libertà espressiva" nelle legende e nei simboli riferibili ai direttori di zecca. 1. Se partiamo dalla prima enissione a nome del Governo della Toscana, e cioè dal "Fiorino", notiamo come il decreto che istituiva tale moneta (del 27.7.1859) nulla riporti in relazione all'apposizione di simboli di zecca, dell'incisore o del direttore. La moneta reca però inciso sia il nome dell'incisore (L. Gori) che il simbolo del direttore (Luigi Guicciardini). Sull'altra coniazione attribuita a questo periodo, quella del "Ruspone" in oro, di cui però non vi è alcuna disposizione che la istituisca e che personalmente mi fa dubitare che si tratti di una moneta (sul punto sono peraltro in buona compagnia, considerato che anche il Marchisio, in R.I.N. 1904, pag. 211, la considera solo un "saggio"), non possiamo effettuare alcuna comparazione poichè, come detto, non c'è il decreto. 2. Venendo alle coniazioni a nome del "Re Eletto", il decreto del 29 settembre 1859 stabilisce all'art. 5 che "tutte le monete d'argento in lire italiane avranno da un lato l'effigie di S.M. il Re Vittorio Emanuele colla leggenda intorno VITTORIO EMANUELE RE ELETTO; nell'altro lato avranno lo Stemma della Casa di Savoja e l'indicazione del rispettivo valore" Come si vede, non è riportato che tali monete debbano recare incisa al rovescio, fra l'altro per esteso, la parola FIRENZE, chiaramente riferita alla zecca di coniazione, nè il nome dell'incisore e nè, tanto meno, il simbolo araldico del direttore Ridolfi (a proposito, ma Ridolfi come fa di nome di battesimo? Il Galeotti e l'articolo di P.N. lo indicano come Luigi....ma a me sembra che il suo nome fosse Cosimo...). 3. Un altro aspetto che ora mi pone ulteriori dubbi e che renderebbe urgente esaminare la lettera del 7.11.1859 (a proposito, ho mandato un email all'Autore dell'articolo di P.N., chiedendogli se ha copia della suddetta...attendiamo risposta): quando con lettera il Ministero invita il Ridolfi ad apporre la lettera F sullo scudo del 1861, si dice per "legittimarne" l'emissione....ma si intendeva la F di Ferraris o la F di Firenze? ...... :mega_shok: In questa seconda ipotesi, chiaramente mi aspetterei che il Ministero chiedesse contestualmente anche la rimozione della parola FIRENZE dal rovescio...perchè altrimenti non avrebbe avuto molto senso aggiungere la F simbolo di zecca quando era già evidente la provenienza della moneta. Saluti. :hi: Michele1 punto
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Domenica chiedo conferma a lui ma penso non ci siano problemi. Mi raccomando divertitevi anche per me :)1 punto
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Purtroppo questa moneta gira spesso in Italia perchè è molto simile alla 2 euro, per cui...attenzione al resto quando fate la spesa... :aug:1 punto
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Buonasera a tutti vi presento l'ultima entrata in collezione...scusate per le foto che non son proprio il massimo in mano ha una bella tonalità rossa e un gran lustro. aspetto i vostri commenti :) grazie e un saluto a tutti. marco1 punto
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Odio per le perizie? :o :huh: :nono: Nessunissimo odio per le perizie, ho diverse monete del regno periziate, perchè quando vai su certe cifre è sempre meglio tutelarsi. Inoltre quando compro monete che, incidentalmente, sono già periziate non le apro mai. Certo, non mi verrebbe mai e poi mai in mente di far periziare una moneta che ho già in collezione (salvo, forse, che non debba immediatamente rivenderla, ma direi che la cosa è piuttosto improbabile), cosa di cui non capisco il senso (se hai dei dubbi di qualsiasi tipo sulla moneta era probabilmente meglio se te li toglievi prima di pagarla...). ne tantomeno mi verrebbe mai in mente di far periziare monete da 20 o 30 Euro, col risultato di pagare più la bustina che la moneta. E per cosa poi? Per la pigrizia di non imparare ad arrangiarsi da soli. Nessuno è nato con la scienza numismatica congenita, tutti quelli che oggi hanno un pò di esperienza se la sono fatta visionando monete ed imparando da chi questa esperienza se l'era già fatta. Ma come ci sono riusciti questi, ci può riuscire chiunque altro, è solo questione di volerlo fare.1 punto
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@@paperocv le prese migliori le ho sempre fatte dove le foto dei venditori erano brutte e dove di conseguenza a osare erano in pochi… io invece se posso ci provo sempre ;) :)1 punto
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@@nando12 Pensa che e' molto piu' bella di quella postata dall'amico e costa circa 80 euro in meno periziata spl. Questo insegna che quando si punta una moneta bisogna con pazienza cercare piu' opportunita' possibili. Quasi quasi se non la prende lui la prendo io. Ciao1 punto
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in effetti la quantità (forse anche eccessiva) di Aste rispetto ai convegni è un elemento che permette di avere una scelta decisamente variegata con una comodità non indifferente. La questione che io mi pongo però è anche un'altra. Allora io preferisco le aste perché rispetto ai prezzi che ho dai negozianti risparmio a volte anche il 30/35%. Ma se una moneta io la prendo in asta a 1000€ e con il trend attuale mi arriverà una fattura di 1000€+250€ diritti+spese assicurata = ca 1265€ e dal commerciante la ho a 1300€ (magari trattando alla strenua a 1280€) e magari me la da con perizia fotografica (o normale anche se poi la taglio) e se c'è qualche intoppo attraverso la strada e ci parlo alla fine quale convenienza rimane? Di scegliere una moneta in foto (a volte anche bruttine) da un conferente anonimo con l'ansia della spedizione per risparmiare su una moneta da 1280€ l'1/2%?1 punto
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Non è mica tanto leggenda; la logica conseguenza dell'abbattimento del muro è stata la riunificazione della Germania, un affare che turbò molto la politica europea dell'epoca. Non tutti erano favorevoli alla riunificazione, i tedeschi la volevano fortemente e subito, perché temevano l'opposizione di Francia e Gran Bretagna, probabili oppositori della Germania unita (l'Italia, per mezzo di Andreotti, fece sapere il suo dissenso) Diciamolo chiaramente, la Germania da quando è stata unificata nel 1871 ha creato instabilità politica ed economica all'Europa, ha sempre cercato di espandersi, sia militarmente che economicamente (come adesso). I vincitori della 2^ guerra mondiale, volevano eliminare per sempre il "pericolo tedesco", smembrando la Germania in più Stati (nel piano Morgenthau, venne proposto di distruggere l'industria tedesca, riducendo la Germania a paese agricolo). Poi la guerra fredda , congelò la situazione in due distinti Stati tedeschi a sovranità molto limitata. La Repubblica Federale fu integrata nella NATO, ma praticamente occupata da forze armate USA. allo stesso modo la Repubblica Democratica, satellite sovietico. La stessa Unione Sovietica si preoccupò di creare una cintura di Stati cuscinetto con la Germania , memore delle invasioni che subì da occidente... L'abbattimento del muro, iniziò in Ungheria in estate, ma non tutti se ne accorsero, quando incredibilmente fu smantellato il confine con l'Austria con l'assenso dei sovietici. Il crollo definitivo colse gli alleati occidentali di sorpresa: la DDR , priva della copertura sovietica, si sciolse rapidamente, come neve al sole e la corsa alla riunificazione iniziò (complice l'Unione Sovietica che praticamente ha "venduto" la DDR all'occidente). Nel 1989, il nome stesso di "Germania" , mai più pronunciato dal 1945, evocava gli spettri della guerra nell'animo degli altri europei e dei francesi in particolare; bisognava trovare un modo per bloccare e ingabbiare l'inevitabile espansionismo tedesco. Fu trovato nella ideazione della moneta unica europea: la Germania doveva rinunciare al marco , farlo diluire nella nuova divisa comune, per sterilizzarne la forza. Unire le economie del continente poteva servire a contenere la vitalità del nuovo Stato unitario tedesco, anzi farne forza trainante per tutta l'Europa. Se il progetto è riuscito, è questione ancora aperta. saluti1 punto
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Ciao a tutti!! Io rientro tra i giovani?? :pardon: Comunque complimenti a tutti!! Una iniziativa veramente lodevole!! Oltretutto vedo libri decisamente interessanti.. Quello dei Savoia di @@cembruno5500 oltretutto me lo segno.. Non lo conoscevo neppure.. :pardon: Ci vediamo a Verona!!!!!!1 punto
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Stemma della Repubblica di Ginevra (e stemma cantonale) su un 3 Soldi (II tipo) del 1776. Lo stemma ginevrino risale al XV secolo e riunisce il simbolo imperiale dell'aquila incoronata (la città era stata annessa all'impero nel XI secolo) e la chiave d'oro vescovile. Anticamente i colori della città erano il grigio e il nero, per poi passare al nero e viola nel XVII secolo. Gli attuali colori (giallo e rosso) hanno infine prevalso durante il XVIII, a cui è stato aggiunto il nero nel periodo rivoluzionario. Il motto "Post tenebra lux" è un riferimento alla riforma luterana del XVI secolo. Dalla Costituzione della repubblica e cantone di Ginevra: Art. 7: Stemma e motto. 1) Lo stemma della Repubblica e Cantone di Ginevra rappresenta la fusione dell'aquila nera con testa coronata su fondo giallo e della chiave d'oro su fondo rosso. Il cimiero rappresenta un sole che si leva sul bordo superiore e che riporta il trigramma IHS in lettere greche. 2) Il motto è «Post tenebras lux». (chiedo scusa anticipatamente se la conversazione fosse stata intesa per i soli stemmi familiari)1 punto
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ecco il dettaglio del Giglio se fosse vero sarebbe uno sfregio enorme visto che al verso c'era il sanguinario Vittorio Emanuele II1 punto
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