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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/09/14 in tutte le aree

  1. Tempo... abbastanza tempo. :) v. ----------------------------------------------- Time…enough time. :) v.
    7 punti
  2. Buona Domenica Leggendo libri di storia veneziana, ci si imbatte sempre nell'elezione di questo o quel Doge e si legge anche che Questi, assiso in un “pozzetto” portato a spalla dagli arsenalotti, insieme al “ballottino” (il bambino che dall'urna estraeva le ballotte che determinavano le varie mani necessarie alla elezione dogale), e ad un familiare, faceva il giro di piazza San Marco gettando denaro al popolo che lì si accalcava in attesa. Non sempre le cronache e le biografie dei dogi si soffermano su questo dettaglio e quasi sempre vengono spese poche parole al riguardo, eppure il lancio di denaro (ma anche distribuzione di vino e cibo) al popolo, faceva parte della liturgia dell'insediamento del nuovo Doge. Possiamo iniziare una discussione a più mani, dove si racconta di monete veneziane prendendo a prestito proprio il loro lancio alla folla in attesa. Inizio chiaramente io, ma l'invito è rivolto a tutti coloro che hanno desiderio di aggiungersi per continuare il racconto; per scrivere di qualche Doge particolarmente generoso e munifico; oppure di altri più parsimoniosi; oppure di casi nei quali questa tradizione portò in se qualche anedotto “gustoso”. “Questo xe missier lo Dose, se ve biaxe” (Questo è il signor Doge se vi piace) Con queste parole, il 29 settembre 1172, veniva comunicata al popolo veneziano radunato davanti al palazzo ducale, l'elezione del nuovo Doge, Sebastiano Ziani. Per la prima volta il Doge non era stato eletto dal popolo per acclamazione, ma gli era stato presentato, dopo che un comitato di undici maggiorenti, lo aveva scelto. L'avvenimento rappresentava una palese rottura della tradizione e il popolo, che si vedeva defraudato di una sua prerogativa, cominciò ad agitarsi e parve che nessun tentativo di spiegazione potesse essere accettato. La situazione sarebbe oltremodo precipitata se lo Ziani, uomo tra i più ricchi a Venezia, non avesse messo mano alle sue monete e non le avesse lanciate al popolo che, solo allora, si placò; alcuni operai dell'arsenale lo presero di peso e fattolo sedere sulle loro spalle, lo portarono in trionfo lungo la piazza. Così, pare, sia nata la tradizione, per i dogi appena eletti, di gettare denaro al popolo festante. Tradizione che, in verità, affonda le proprie radici in epoche ben più lontante; era già una consuetudine nella Roma dei Cesari, e successivamente dei Papi, nella Bisanzio degli Imperatori d'oriente e in chissà in quanti altri stati; denaro, vino, pane e cibo in generale, erano regalie che venivano profuse a volontà al popolo, dalla persona eletta a così alta carica, per ingraziarsi il loro favore. Ma quali monete lanciò al popolo lo Ziani? Ovviamente non c'è traccia di questo dettaglio nelle cronache; possiamo solo immaginarlo. Lo Ziani non potè certo lanciare i denari scodellati emessi a suo nome; non potevano essere pronti se è vero che era stato appena eletto e il lancio del denaro al popolo avvenne li per li, senza premeditazione; è probabile quindi che vennero gettati i mezzi denari a nome del doge precedente: Vitale Michiel II, congiuntamente ai denari veronesi che, sappiamo, circolassero normalmente in città e forse anche i denari a nome di Enrico IV di Franconia. Denaro veneziano di Enrico IV di Franconia (Ranieri numismatica) 1/2 Denaro di Vitale Michiel II Denaro veronese di Enrico IV / V (Ranieri numismatica) ed ecco denaro scodellato o piccolo emesso sotto il dogato di Sebastiano Ziani (Ranieri numismatica) luciano
    6 punti
  3. caro @@gpittini sulla moneta che hai postato si leggono abbastanza chiaramente le legende nei punti caratterizzanti per individuare il tipo e la serie della moneta, che dovrebbe per ciò essere come segue: D/ +E.INPERATOR ; croce R/ C.INPERATRIX; aquila spiegata con capo a sinistra Dunque non si tratta del tipo di denaro da te citato (Spahr 1976 n. 26), bensì del tipo Spahr 1976, n. 28 ovvero MEC 14, n. 483, che secondo Grierson e Travaini è stato coniato da una zecca siciliana, Palermo o, più probabilmente, Messina. Per tali motivi non presenta neppure il segno di abbreviazione sul gambo della P da te menzionato (quella P "crociata" infatti starebbe per "PER" da cui INPATOR = INPERATOR). Un saluto cordiale MB
    6 punti
  4. Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 780.000 Condizioni: SPL Città: Nizza Note: News
    5 punti
  5. Ringraziando come sempre @@dabbene@@417sonia e tutti gli altri per quello che fanno per noi giovani, vorrei donare anche io 3 cataloghi ( sperando non siano troppo vecchi :blum: ). Io dovrei essere a Verona il sabato mattina. Sperando di fare cosa gradita un saluto a tutti :)
    4 punti
  6. Poter essere collezionista di monete classiche senza tremare quando bussano alla porta!!
    4 punti
  7. 1. libri a prezzi più umani... 2. una o più riviste cartacee di numismatica, facilmente reperibili in edicola come avviene, ad esempio, in Germania (ma questo è legato al numero di persone interessate, c'è poco da fare) Per il resto, parlando di monete di tutto il mondo: 3. un Krause "all'antica" dove c'erano molti meno errori 4. cataloghi più completi per le monete settecentesche 5. un mercato italiano non "drogato" (le monete italiane costano di più che all'estero perchè c'è più richiesta; le monete estere costano di più che all'estero perchè è più difficile venderle...)
    4 punti
  8. Taglio: 50 cent Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 300.000 Condizioni: B+ Città: Milano
    3 punti
  9. Giusto@ Illyricum65, per i primi due, il terzo invece ha conio diverso dagli altri due. Comunque sia non hanno i tondelli identici tra loro, come nel caso dei due Iulianus della discussione, e ancor meno hanno le stesse altezze, mancanze e spostamento della perlinatura e la stessa usura/ mancanza di coniazione della figura al rovescio etc. C'è una differenza tra i due iniziali : la crepa ( o mancanza a simulare una crepa ?) del 2°, che sembra piena e anche un altro punto del bordo a h 9 del D e h 7 del R/ , niente che non si possa facilmente fare in sede di approntamento del dischetto in cera per una fusione... Certo, il secondo è un filo più sfumato, al netto delle corrosioni... quindi... Dal vivo e con gli opportuni mezzi avremmo certezze, così solo... quasi certezze, anche se la identità dei tondelli come ha detto @@Nikko, è "paurosamente simile"o come direi io è realmente imbarazzante. Complimenti a @@Massenzio per la ricerca e il reperimento dei due ! Cordialmente, Enrico
    3 punti
  10. @@dabbene ora di venerdì 21 mi sa che ti tocca prenotare un Transit per arrivare a Verona...altro che trolley! Avendo ricevuto molto dagli amici del Cordusio (e non parlo solo di libri, ma anche di competenza, consigli e amicizia) credo giusto che altri ragazzi come me possano beneficiare di questo amore disinteressato per la cultura, il cui dono, per me, è la massima espressione. In più, è importante che questo tipo di diffusione prescinda dai diaframmi dei gruppi, dei circoli, delle regioni, ma abbracci tutti gli appassionati. Perciò non posso che fare i complimenti per l'iniziativa, in quanto rivolta a tutti i giovani, da "Trento a Trapani" (cit.), che saranno presenti quest'anno a Verona. Un saluto Luca
    3 punti
  11. I giovani sono la porta entro la quale il presente entra nel futuro ed una società lungimirante sa aiutarli nel trovare la propria strada e il proprio spazio, nella numismatica, come nella vita e, come sempre, Quelli del Cordusio, si dimostrano una delle associazioni più attente a questa realtà, per cui non posso che fare loro i miei complimenti e a invitarli ad proseguire su questa strada.
    3 punti
  12. Cari amici collezionisti, sulla base della mia pluriennale esperienza in restauro di metalli ed in particolare nella conservazione di monete classiche sia in oro che argento e bronzo, scriverò una serie di appunti descrivendo con precisione gli interventi di restauro più o meno rilevanti delle monete presenti nelle principali aste internazionali al fine di informarvi sul reale stato di conservazione e di integrità degli esemplari che vi interessano. Va da sé che il mio agire non ha alcun intento detrattivo nei confronti di questo materiale numismatico ma nutro la speranza di far nascere una nuova consapevolezza in chi, con amore e infinita dedizione, colleziona appassionatamente monete che appartengono intimamente al nostro mondo, alla nostra cultura, testimoni mute di eventi cosi importanti che continuamente riecheggiano nella nostra storia. Cercherò di indicarvi nei dettagli e con la massima semplicità gli interventi di pulizia, ripatinatura, rimodellazione, integrazione e normalizzazione dei fondi prendendo in considerazione le monete poste in vendita nelle principali aste internazionali in corso e degli scorsi anni. Evidentemente non effettuerò alcuna analisi delle monete poste in vendita da case d’asta che hanno autonomamente indicato gli interventi di restauro e pulitura. Spesso tali interventi sono indicati in modo generico, meglio sarebbe, anche per le monete più importanti, che le case d’asta si abituassero ad allegare alla descrizione del lotto una scheda dettagliata di restauro, come si usa regolarmente fare nelle aste di mobilio, archeologia, scultura, pittura, etc... Sono fermamente convinto che la cultura della conservazione e del restauro diverrà un valore aggiunto legato inscindibilmente agli esemplari come parte indispensabile della loro storia. Voglio dire in sostanza, senza ricorrere a dotte citazioni, che le operazione legate alla conservazione costituiscono un momento molto importante che dovrebbe essere registrato e descritto nella sua consistenza e nella sua specificità; ciò certamente produrrebbe interventi più accurati e più rispettosi della materia originale. Per cominciare ho selezionato una serie di monete presenti nelle aste 79 e 80 della NAC – Numismatica Ars Classica che verranno poste in vendita il 20 ottobre prossimo che a mio parere, soprattutto in considerazione della importanza e della autorevolezza della nota casa d’aste, dovrebbero essere meglio descritte. Come anticipato le monete ove la casa d’aste ha segnalato un intervento di restauro non sono state oggetto di studio, anche se ribadisco il fatto che frasi generiche quali “pulita”, “fondi lisciati”, “cesellata” o “ripatinata” non chiariscono né dove è stato fatto l’intervento, né quanto è stato importante, né come e quando è stata ripatinata. Ritengo importante spiegare sin da ora la questione relativa alle tecniche di rimozione dell’ossido di rame comunemente chiamato “cuprite” dalla superficie dei bronzi sia greci che romani in quanto si tratta di interventi molto diffusi ed estremamente delicati, che determinano in alcuni casi (fondi e superfici piane) una riduzione delle escrescenze per giungere alla normalizzazione dei “piani” ed in altri casi (lettere, ritratti e figure) un vero e proprio intervento di “rimodellazione” per ricostruire quello che la modificazione delle molecole del metallo ha ormai irrimediabilmente trasformato. Nella formazione dei fenomeni ossidativi che riguardano le nostre amate monete, l'ossido di rame (Cu2 O) o “Cuprite” è la prima formazione ossidativa del metallo. Per sua formazione strutturale è meno aggregata dal metallo su cui si sviluppa, quindi occupa volumi maggiori. Il rapporto di crescita è normalmente espresso dal così detto Volume Molare Relativo (VMR) che indica la crescita volumetrica delle molecole espressa in un rapporto percentuale. La Cuprite si attesta con un VRM di 1,67 per cento. In teoria non si tratta di un valore significativo ma l'esperienza dimostra che formazioni di Cuprite possono essere decisamente invadenti creando nei campi e sul modellato vere e proprie strutture che deturpano la leggibilità del soggetto. Va quindi specificato che questa crescita avviene in tutte le direzioni sia nella parte in intimo contatto con il metallo, da cui si alimenta, sia nella porzione superiore dove assume per lo più forme sferoidi. E' su questa porzione che agisce l'operatore rimodellando la formazione al livello del piano originale. Asta NAC 79: Lotto 32 Antonino Pio, Sesterzio Cohen 988. Provenienza: Tradart Genève SA, Genève 1991, lot 317. Pur essendo una moneta di grande fascino non può essere taciuta la perfetta e molto ben eseguita normalizzazione dei fondi, è da osservare con cura la corrosione che è ancora visibile tra le lettere e che era sicuramente estesa a tutte le superfici, non solo quindi tracce di pulitura, come dichiarato, ma un attento lavoro completato da una ripatinatura eseguita con ossidi derivati del ferro, per comporre il bel color bruno che la caratterizza. Lavoro molto ben eseguito e di grande sensibilità che lascia volutamente presenti alcuni graffi e tutte le crepe presenti sul lato dell'effige. Lotto 36 Didio Giuliano, Sesterzio Cohen 12. Provenienza: Numismatik Lanz 60, Münich 1992, lot 608. Adolph Hess A.G. - Bank Leu & Co., Luzern, 23 mars 1961, 240. A. Sambon - C. & E. Canessa, Roma, 18 November 1907, lot 2350. Moneta discretamente restaurata. L'intervento principale è stata la rimozione delle numerose formazioni di cuprite e di malachite che sono state spianate e modellate, si veda in particolare: - aree di intervento di riduzione cuprite al dritto: lo zigomo, il collo, il campo dietro la testa, alcuni punti della barba, diversi punti della leggenda e il campo davanti al naso; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al dritto: microdiffuse su tutto il piano, tra le lettere e sulla testa; - aree di intervento di riduzione cuprite al rovescio: il campo in alto a sinistra, in alto a destra, a destra della cornucopia e tra le lettere; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al rovescio: microdiffuse su tutto il piano e la figura. L’intervento di modellazione non è riuscito in modo perfetto in quanto sono ben visibili alcune innaturali durezze al dritto nella corona, alla fine della barba e nei capelli sotto alla corona; al rovescio nella parte bassa della figura. Da sottolineare comunque la grande attenzione con cui sono state conservate le belle rimanenze di patina verde ben presenti su entrambi i lati ed alcune concrezioni lasciate “ad arte” per consentire all’esemplare di mantenere il “fascino” dell’intonso. Lotto 45 Costanzo II, Medaglione Cohen 238. Provenienza: The New York Sale III, NewYork 2000, lot 788. Monnaies et Médailles SA 76, Basel 1991, lot 912. Relativamente al medaglione di Costanzo II mi limiterò a dire quanto segue. La moneta è di grande fascino e sicuramente ben pulita nel rispetto della fragile e bella patina . Il restauratore ha avuto l’accortezza di lasciare, ove è stato possibile, tracce delle originali incrostazioni di terra (residui terrosi visibili principalmente tra le lettere al dritto e nelle fessure del bordo). Relativamente a questo esemplare mi rimane un forte dubbio che sarei in grado di sciogliere in via definitiva solo visionando la moneta direttamente dal vivo. Come potete chiaramente vedere sono presenti al dritto sul collo, sulla spalla a destra, sul volto, di fronte al naso e sotto il mento numerose macchie color verde marcio. Tali macchie, certamente non riconducibili a residui terrosi e nemmeno a variazioni di colore della patina tendenzialmente compatta e di un bel colore verde intenso, mi riconducono ad un vecchio intervento di restauro che feci io stesso alla fine degli anni ottanta, ancora giovane ed inesperto, su un medaglione identico a questo esemplare utilizzando, per chiudere alcuni fori ed una serie di diffusi salti di patina, uno stucco epossidico per metalli (esattamente “da carrozzeria”) pre-colorandolo con terre ventilate che, con gli anni, potrebbe avere deviato la colorazione originaria acquisendo una gradazione diversa da quella della patina originale. Consiglierei alla casa d’aste o al compratore di fare un micro prelievo della materia in questione per verificare tale eventualità. Asta NAC 80: Lotto 55 Nerone Claudio Druso, Sesterzio Cohen 8. Provenienza: M&M 79, 1994, 467 e M&M 92, 2002, 35. Anche in questo caso non posso trascurare di notare l’accurata normalizzazione dei fondi sia al dritto che al rovescio, che risparmia con attenzione qualche difetto minore (retro della nuca) e alcune formazioni di malachite poste sulla parte superiore dell’effige. Gli spianamenti di cuprite sono evidenti sia al dritto che al rovescio in più punti (piccole macchie rosse). Si noti inoltre un’ampia rintegrazione del piano posta a sinistra davanti al naso e nel retro un ulteriore intervento individuabile immediatamente sopra lo scudo di sinistra. E’ infine evidente un discreto e sapiente intervento per meglio evidenziare gradevoli dettagli quali: occhio, bocca, orecchio, naso e capelli, al dritto e drappeggio della figura oltre a scudi, al rovescio. Lotto 91 Traiano, Sesterzio Cohen 542. Provenienza: M&M 76, 19 November 1991, 875 e M&M 92, 2002, 72. Fondi perfetti da ottimo lavoro di spianamento ma tra i caratteri del dritto sono ancora visibili i segni delle precedenti condizioni del fondo. Va da sé che la moneta è stata ripatinata al fine di uniformare gli interventi di “normalizzazione” delle superfici che comunque compaiono in trasparenza evidenziando innaturali “nuance” di sfumature della superficie ben visibili al dritto sul collo e nei campi. Anche in questo caso la mano del restauratore si è fatta sentire in modo direi “non delicato” nella ridefinizione dei capelli, nella ricostruzione della parte bassa della leggenda al dritto e in alcuni dettagli del ponte al rovescio (acqua e statue). Lotto 191 Erennia Etruscilla, Doppio sesterzio Cohen 21. Provenienza: NAC sale 40, 2007, 808. Il doppio sesterzio di Etruscilla, come chiarirò di seguito, è stato sottoposto ad un sostanzioso intervento di restauro. Tutta la moneta ha subìto una decisa normalizzazione dei fondi che ha risparmiato lievi difetti e rimanenze di patina verde al fine di mantenere una studiata naturalezza. Il radicale intervento di spianamento di grumi di cuprite, di malachite e di altre forme di concrezioni ed incrostazioni presenti in modo diffuso su tutta la superficie, è evidente sia nei campi del dritto che in quelli del rovescio incluse le aree piane tra le lettere, nonché su tutto il busto al dritto e sulla figura muliebre al rovescio. La diversa natura delle concrezioni ha lasciato traccia evidente della loro rimozione sulla “pelle” della moneta che presenta fascinose, ma incongrue variopinte colorazioni che vanno dal rosso “terra di Siena”, all’azzurro malachite, sino al “verde prato” e al “bruno testa di moro”. Evidentemente una moneta fresca e intonsa non presenta tali caratteristiche. Imperfetti gli interventi di “lisciatura” effettuati sul collo e sulla guancia che hanno lasciato una superficie non perfetta ed incoerente, in aperto conflitto con quella del campo in basso a destra che va dal collo al naso che risulta straordinariamente levigata e liscia come il piano di un tavolo da biliardo. Decisamente troppo forzati ed un po’ “rozzi” gli interventi a cesello presenti al dritto su tutto il drappeggio notevolmente “irrigidito” dai colpi di una mano maldestra ed in netto contrasto con le sinuosità dei capelli che sembrano anch’essi un po’ “aiutati” (dalla foto non si capisce molto bene), mentre sicuramente il bulino è passato in profondità tra le maglie della treccia determinando un intenso effetto di duro “geometrismo” almeno nella parte alta. La Pudicizia al rovescio è stata ben “ridelineata” in tutte le sue parti. Veramente poco realistico il movimento che il velo farebbe passando sulla gamba. Qui si vedono ben chiari i colpi di cesello fatti a scavare all’interno della gamba. Gli angoli di distacco dal piano di tutte le parti aggettanti (sia figure che lettere) sono stati ripassati al bulino a punta piatta per meglio staccare tali parti dai fondi al fine di aumentare l’effetto del cosiddetto “alto rilievo”. Nella parte superiore del retro la perlinatura è stata rafforzata. Per ora termino qui questa prima osservazione sui lotti che ho appena descritto e lascio naturalmente aperta ogni osservazione che sarò felice di leggere su questi primi esemplari.
    2 punti
  13. Buonasera, lo stativo della scorsa discussione, dopo prove varie, si è evoluto: ed ecco i risultati fotografici Saluti. Claudio
    2 punti
  14. Ecco l'ultima arrivata che và ad affiancare quella del 1796 L'ho presa perchè ha un discreto diritto (peccato per quelle macchie) ed un buonissimo rovescio. I rilievi sono alti, i fondi sono molto belli, lisci e nessuna porosità (cosa che ho visto in tanti esemplari) Le foto con luce artificiale non valorizzanzo la moneta, e come dice il bravo @@francesco77, bisogna fare foto alla luce naturale. Domani le farò :blum: Credo che difficilmente cambierò questa moneta, non xchè la ritengo eccezionale ed insostituibile, ma perchè è molto difficile e soprattutto molto costoso trovarla in conservazione alta (@gallo3 ne sà qualcosa :D ) Insomma per le mie tasche e per i miei gusti credo che può andare. :lol: Aspetto i vostri giudizi anche in merito al grado di conservazione
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  15. Bel monetone da 5 Dinar dell'Algeria che commemora il 10° anniversario dell'indipendenza. E' in nickel ed è abbastanza comune, solitamente si trova nelle ciotole ad un euro, in eccellente conservazione viene venduta anche a 3/5 euro, proposte ad oltre rimangono sistematicamente invendute.
    2 punti
  16. Non mi pare ci sia molto da ridere. FAC è piuttosto seguito dagli americani soprattutto e non mi pare una gran bella cosa essere nella blacklist...forse Art Coins sarebbe il caso che contattasse FAC e Sermarini.
    2 punti
  17. Una moglie più tollerante quando faccio acquisti!!
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  18. salve, da studioso e collezionista di monete Abruzzesi, concordo con Vox per la G ribattuta, a mio parere questi coronati sono al 100% Aquilani, allego il mio anche se non bellissimo, eviterei di creare delle pseudo varianti totalmente inesistenti !!
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  19. si. sono proprio due mezzi baiocchi, come dici, di conservazione bruttine, per Ferrara di Benedetto XIV e Innocenzo X
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  20. Grazie dei pareri L'ho pagata 240 , con il venditore che la esponeva in vendita a 275. Forse potevo scendere ancora di qualche cosa Comunque mi piace e sono soddisfatto dell acquisto
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  21. Diciamo che al massimo hanno bisogno di coniarle: se le stampassero poi potremmo dire senza paura di esser presi per pazzi che oggi a pranzo ci berremo un bel piatto di spaghetti :lol:
    2 punti
  22. Ciao Francesco, ho studiato le foto dei particolari che hai appena postato e posso dirti che in alcuni casi si tratta di piccoli errori di punzonatura (non si riesce a comprendere quale carattere sia stato punzonato inizialmente) e in altri casi, dove i caratteri sono parzialmente nitidi, il conio ha lavorato con qualche piccola traccia di usura o polvere di metallo tra i caratteri. Noto inoltre una certa differenza di stile nella parte inferiore di alcuni caratteri, se vuoi che io sia più preciso dovremmo studiare meglio le differenze di stile di altri caratteri in altre piastre dello stesso periodo. All'epoca si alternavano alla zecca diversi artisti specializzati nella creazione e produzione di caratteri. Vero @@Rex Neap ? Si potrebbe parlare un po ' dello studio sugli Aveta.
    2 punti
  23. Forse non le stanno coniando, le stanno cercando. :D
    2 punti
  24. Ancora una volta i "Ragazzi" del Cordusio dimostrano di possedere quello spirito che ha caratterizzato il nostro forum fin dal principio e che mira a diffondere la numismatica fra i giovani. Grazie per tutto ciò che fate per noi e per la numismatica!!
    2 punti
  25. Il mio piccolo contributo con le versioni in Bronzo Dorato e Bronzo Argentato.
    2 punti
  26. Taglio: 1 € Nazione: Portogallo Anno: 2014 Tiratura: ??? Condizioni: SPL+ Città: Milano Note: 2 monete
    1 punto
  27. Inizialmente la ritenevo un'emissione di Al MUizz ma successivamente ho corretto l'attribuzione in Al Aziz per la quale ho dato i riferimenti del Corpus delle monete Fatimidi di Nicol (non ho purtroppo modo di fare delle scansioni ma se qualcun altro ha modo potremmo agevolmente confrontare i tipi ). L'emissione di Amalfi suggerita sopra è lontana per tipologia dalla moneta in questione per i dettagli dei cerchi che non si riscontrano nelle emissioni amalfitane. Per questi motivi continuo a pensare che non vi siano emissioni campane (in pratica poi solo Amalfi e Salerno hanno coniato dei tari di imitazione , ma questi sono molto piu' tardi e nessuna di loro nel taglio dei robaì ) che si avvicinino alla moneta postata da Vox.
    1 punto
  28. L'hai preso da un venditore serio...riconosco le foto..... Quello che c'è scritto sulla perizia corrisponde sempre Saluti
    1 punto
  29. E' una patina comune su questa tipologia di moneta...ne ho diversi patinati così...per quanto riguarda la conservazione non mi spingerei oltre al BB+ Saluti
    1 punto
  30. è sicuramente vero quel che dice minver ma un neofita non può e non deve pensarci a guadagnare con le monete...sennò prende solo cantonate e non si innamora di questo splendido "hobby" :) quando maturerà,questo neofita avrà un'esperienza diversa che lo porterà a comprare magari in modo più oculato ma si deve dar tempo al tempo. :) marco
    1 punto
  31. 1 punto
  32. Buona Domenica Grazie Littore, è proprio così; crediamo molto nei giovani e siamo consapevoli che tanti abbiano bisogno dei "vecchi" :blum: In un'epoca nella quale internet ha reso accessibile tutto a tutti (o quasi), e la numismatica non ne è esente, abbiamo visto scemare le associazioni e i circoli numismatici che, prima, fungevano da scuola per i più giovani ... e allora la nostra idea è stata quella di usare internet per raggiungerli e dare la nostra disponibilità "fisica" per sopperire alla chiusura di istituzioni che, riteniamo, comunque meritorie. Regalare cultura è il metodo che abbiamo scelto, ma siamo sempre "sul pezzo", qualora qualche giovane appassionato abbia necessità di un consiglio o di un parere. Cari saluti luciano
    1 punto
  33. Ciao, il peso ci potrebbe anche stare, dal ritratto grande si potrebbe attribuire alla zecca di Alessandria, coniate su tondello ridotto, se ne è parlato qui Detto questo... la moneta è falsa, la metto a confronto con due esemplari conosciuti dello stesso stampo, nel primo si legge chiaramente in esergo una S a indicare che si tratta di una riproduzione, evidentemente cancella ta per spacciarla come autentica.
    1 punto
  34. Ciao. Sono d'accordo con Littore nel collocare temporalmente la prima moneta del Regno d'Italia dopo la proclamazione dello stesso, che avvenne, come tutti sanno, il 17 marzo 1861 (la Gazzetta Ufficiale nella quale è pubblicata la relativa legge è del giorno successivo e dunque, in realtà, la decorrenza della legge che istituisce il Regno andrebbe posticipata a tale data). Quanto ai primi provvedimenti monetari del Regno d'Italia, essi sono rappresentati dai Regii Decreti nr. 16 e nr. 17 del 2 maggio 1861, rispettivamente concernenti le impronte delle monete d'oro e d'argento e quelle di bronzo. Ma le prime monete emesse del Regno d'Italia sono quelle in bronzo da uno, due e cinque centesimi a cui viene attribuito il corso legale con effetto dal 1° agosto 1861 dal Regio decreto n. 114 del 17 luglio 1861. Va detto che l'art. 1 di questo R.d., nel precisare la decorrenza del corso legale di queste monete, stabilisce che: "avranno corso legale in tutte le Provincie del Regno le nuove monete di bronzo da uno, due e cinque centesimi, battute in esecuzione della Legge 20 novembre 1859, n. 3773, colla impronta conforme al disegno unito al presente decreto" (posto di seguito il disegno allegato al decreto): Quindi l'ordinamento del Regno d'Italia faceva espressamente propria la Legge emanata dal Regno di Sardegna relativa alle caratteristiche tecniche della monetazione da uno, due e cinque centesimi in bronzo, salvo per le impronte, che invece, coerentemente, sono quelle nuove stabilite dal R.d. nr. 17 del 2 maggio 1861 (recanti, al dritto, il ritatto volto a sinistra del re e la legenda "VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA" e, al rovescio, "un ramo d'alloro e uno di quercia intrecciati, con sopra una stella fiammeggiante; e nel centro l'indicazione del valore della moneta e l'anno di fabbricazione"). Saluti. :hi: Michele
    1 punto
  35. Ciao @@Sator Condivido in toto quanto detto da @@aemilianus253...Massimino Daia non è molto ricercato dai collezionisti ed, a ciò, accompgnaci, un'abbondante produzione di follis, per cui i prezzi, pur di fronte a monete in condizioni spolendide come la tua, non sono molto alti. Facendo O.T., di Massimino Daia sono interessanti i bronzi di "persecuzione" o "pseudo autonomi", ed anche gli argentei che, nel caso della quadriga, hanno un bellissimo rovescio. Te le posto: Saluti Eliodoro
    1 punto
  36. Ohhh finalmente siamo arrivati al 1828. Sarò ripetitivo ma di questi anni ho solamente i 20 kreuzer Francesco II d'Asburgo 20 kreuzer 1828 Zecca Kremnitz Ci vedremo fra 7 anni
    1 punto
  37. Giá il fatto che chi lo vende e chi lo compra non lo possiede ma scambiano pezzi di carta il cui valore complessivo (il mercato) é, se non erro, di molto superiore all'oro fisico disponibile. Vorrei vedere se chi compra e vende avesse l'obbligo di possedere veramente ció che sta trattando.
    1 punto
  38. Buona serata Sono assolutamente d'accordo; i bozzetti di @@annovi.frizio non sono nemmeno da paragonare a quella scialba medaglietta che hanno deciso di adottare. A me pare una medaglietta di un qualsiasi portachiavi, roba da gadget aziendale e nemmeno tanto curato; ma si sa, i gusti sono gusti .... Chissà quanti cervelloni, direttori di marketing, funzionari di questo e di quello, c'hanno messo parola e questo è il risultato. saluti luciano
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  39. Nel transito da grossista a venditore al minuto ( parlo di ortofrutta ) a volte si dà che il secondo ,per diversi motivi , acquisti dal primo frutta di buona qualità con un po' di altra più scadente . I rapporti commerciali in essere , a volte obbligati , comunque si consolidano e , poi , si spuntano prezzi convenienti . Tutto , spesso , finisce sullo stesso banco al mercato rionale , magari mescolando lo scadente tra il buono . In mercati più nobili , mi dicono , naturalmente è altra cosa .
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  40. Bella la S. Marino 2013, però SPL+ è veramente eccessivo con quei due segnacci. BB+
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  41. ottime direi!!!!!!!!!!!!!!!! :good: .......ti faro' fotografare tutte le mie!!!!!
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  42. Grazie degli attestati per l'iniziativa, Enrico e Riccardo sono due amici grandi protagonisti in passato e nel presente di ogni iniziativa come lo è @@magdi che arriverà sicuramente in discussione :blum: e che penso riterrà sicuramente opportuno e utile mettere un annuncio nel CGN perché in parte è a loro che è diretto tutto questo. Ma vediamo con questa nuova iniziativa, se riusciamo, ad allargare la platea ai nuovi giovani del forum, ne vedo diversi...., tutta nuova linfa, si parte dal forum, dal CGN, e poi magari si arriva in SNI o si elaborano contributi importanti, di esempi ne abbiamo qui diversi e questa credo che sia una delle mission del forum, aprire la numismatica a tutti, in particolare i giovani, ora alcuni di questi ormai più esperti dovranno secondo me fare da chioccia ai nuovi, alle nuove, arriverà anche qualche ragazza.... si creerà così un circolo virtuoso che potrebbe continuare nel tempo....e magari non fermarsi...una ruota... Mi piacerebbe, e qui parlo a livello personale, che si andasse in futuro oltre...oltre le identità, i gruppi, i giovani, sono giovani, che siano di Trapani o di Trento, se riusciremo in questo, a fare iniziative in modo corale, unito, come in qualche caso purtroppo non è stato, credo che i risultati diventeranno sempre più importanti e andranno sempre di più oltre il forum....ci sono già arrivati in realtà in diversi ambiti esterni importanti e sono stati apprezzati, penso però che si possa creare qualche cosa di molto più ampio, se diverse componenti abbracceranno l'idea e parteciperanno fattivamente in tal senso, qualche utente in discussione ha mostrato già questa disponibilità, credo si possa arrivare ad altri....tutto sommato è difficile non condividere fattivamente tutto ciò.... Mario
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  43. Beh, fatto salvo per la mancanza di metallo, la forma dei tondelli è paurosamente simile.
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  44. grazie ,sempre puntuale nell'esprimere pareri e rispondere alle mie domande :good: il lek e i 2 mils li ho presi perché mi incuriosivano la corona svedese non sapevo di che metallo era ma qualcosa mi diceva che era d'argento e per mia fortuna ho indovinato ... ...ma la cosa più bella,e permettimi se lo dico :blum:, è sapere che il 2 franchi ti manca :rofl:
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  45. Volevo fare una proposta, un po' per un principio di sana alternanza e per dare poi un giusto riconoscimento a chi si è offerto, ha anche preso un onere e un impegno, cioè Tinianumismatica, di comprare, distribuire, vendere il nuovo prodotto cartaceo di Lamoneta, cioè il Quaderno 1, di fare questa volta il meeting - point lamonetiano per saluti e poi per il raduno per il pranzo davanti al loro banco, mi sembra un gesto di giusta riconoscenza da parte nostra e del forum tutto e poi una buona opportunità per il forum di vendere qualche quaderno in più, come si dice stazionare lì per un po' vederseli lì a quel prezzo....credo che possa invogliare, tra l'altro hanno avuto buoni apprezzamenti anche al di fuori del forum da quello che ho avuto modo di sentire.... Magari col grande R -R si potrebbe fare un meeting-point per il primo pomeriggio per chi arriva dopo ....con un buon digestivo col mirto, è una proposta ovviamente, che ne pensate ? Mario
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  46. La moneta è più che collezionabile, l'MB se lo merita tutto, oramai ad inseguire solo le alte conservazioni, si sta tralasciando una fetta importante del materiale numismatico che una volta la faceva da padrone; ben venga chi apprezza anche una moneta non in alta conservazione, ma che, a seguito della sua consunzione, trasmette tutte le vicissitudini che ha dovuto affrontare per giungere fino ai giorni nostri.
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  47. Il periodo in cui furono emesse le monete d'argento di Charles Barber, dal 1892 al 1916, fu un periodo di grande stabilità per la monetazione americana, in termini di pezzi coniati e della loro libera circolazione. Infatti, a parte il dibattito politico sull'utilità del dollaro d'argento, la cui produzione cessò nel 1904, non c'erano problemi di sorta per gli altri nominali, e gli americani poterono godere del privilegio di una larga e affidabile disponibilità. La stessa di cui possono godere oggi i collezionisti dei Barber dimes, tipologia per la quale, a parte il famoso 1894-S, non si segnalano particolari rarità. L'unico per il quale è necessario un esborso superiore ai 1.000 dollari già alle medie conservazioni è il 1895-O, mentre per alcune altre annate, ma non molte, la cifra a tre zeri la si spende solo a partire da una conservazione MS-60. Segnalo in particolare il 1894-O e 1896-O, il 1901-S e 1903-S, e un paio di varianti, il 1893 "3 over 2" e il 1905-O "Micro O". Tutto il resto lo si può considerare comune o, al massimo, non comune, con prezzi che, per molte annate, si calcolano nell'ordine delle poche decine di dollari fino a una conservazione XF-40, mentre bastano pochi spiccioli per le basse conservazioni. Nel 1916, allo scadere dei 25 anni previsti dalla Legge del 1890, le monete d'argento di Barber escono di scena. Tre anni prima era toccato al V-Nickel, sostituito dal Buffalo, una delle più belle monete americane, ora anche per i dimes, i quarti e i mezzi dollari è tempo di fare spazio a monete che meglio esprimono i mutati gusti del nuovo secolo. Come era accaduto 25 anni prima per la Libertà seduta di Gobrecht, ora anche la testa di Cerere di Barber è considerata obsoleta e fuori moda. Ma è proprio nel momento in cui sono costrette a cedere il passo, che le monete del Barbiere incominciano a incontrare il maggior favore dei collezionisti, che prosegue ancora oggi, compensando ampiamente lo scarso entusiasmo con cui erano state accolte al loro apparire :closedeyes: Per concludere, dopo i dimes più significativi di San Francisco, Denver e New Orleans, un bel dime di Philadelphia dell'ultima annata petronius :)
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  48. Variety 1 (1837-1838) La Varietà 1 del Liberty Seated Dime è conosciuta come No Stars on Obverse. Un dritto di grande semplicità, che presenta la sola figura di Liberty e la data. Forse fu ritenuto troppo semplice, e per questo coniato solo per due anni. La Libertà è seduta su una roccia, e indossa un lungo abito drappeggiato. Con la mano sinistra tiene un'asta, sormontata da un berretto frigio. La mano destra si appoggia a uno scudo e tiene una fascia con la scritta LIBERTY Il disegno di Liberty si deve a Thomas Sully, pittore americano nato in Inghilterra, famoso soprattutto come ritrattista. Dai suoi disegni Gobrecht incise il conio per il dollaro, nel 1836, adattandolo poi agli altri nominali. Molte sarebbero state le ispirazioni per questo disegno, dalle tre figure femminili sedute o semisdraiate (forse tre dee) che ornavano il frontone est del Partenone (oggi al British Museum) alla statua di Letizia Bonaparte, madre di Napoleone, scolpita da Canova Per non dire della rassomiglianza con le classiche raffigurazioni della Britannia, che comparivano da tempo su molte monete inglesi, come in questo farthing del 1730 Ma, secondo lo storico dell'arte Cornelius Vermeule, che abbiamo già incontrato in precedenza, la figura della Seated Liberty, sarebbe una creazione completamente americana: "Il lungo naso, i grandi occhi (come quelli di un pulcino) i capelli pettinati non all'indietro, ma in riccioli verso il basso...e il fisico elastico, sono caratteristiche delle eroine neoclassiche nella pittura americana di quelle decadi. Jane McCrea, massacrata dagli indiani durante la Guerra d'Indipendenza, o le figlie dei mercanti che posavano per il loro ritratto, hanno le stesse caratteristiche, sia nei dettagli che per una generale aura proto-Vittoriana, di giovinezza paffuta con gli occhi spalancati. Stringendo il suo ridicolo, piccolo cappello, su un palo, con il piccolo scudo immerso nel panneggio al suo fianco, Liberty guarda ansiosa dietro le sue spalle, come se orde di indiani stessero correndo verso di lei." :rolleyes: Forse non è molto generoso il giudizio di Vermeule, ma bisogna dire che anche i contemporanei non mancarono di criticare il modo in cui Gobrecht aveva inciso la sua Seated Liberty. Dissero che aveva fatto l'area dal suo collo alla sua spalla destra troppo lunga, che il gomito sinistro sembrava sbilanciato sopra la lunga coscia sinistra, e la roccia e il plinto enfatizzavano troppo l'origine statuaria dei prototipi. Insomma, come per molte altre monete americane, l'accoglienza dei contemporanei non fu delle migliori...per fortuna, poi, ci siamo noi collezionisti :D petronius oo)
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  49. purtroppo non posseggo queste due Meravigle del Regno d`Italia ................... Nel 2009 all`asta Lanz di New York , ho cercato di prendere il 20 Lire 1928 Oro Prova senza successo , pensa che partiva da una base di 50000 euro , poi ha realizzato 85000 euro + diritti .In seguito questa moneta e`apparsa due volte all`asta Nomisma , collezione Vitalini nel 2009 e l`altra nel 2011 con un prezzo radoppiato . Il 20 Lire 1908 Aquila non l`ho mai vista , e`apparsa solo una volta nell`arco di 15 anni , se non sbaglio nell`asta Varesi 2000 Collezione " D` Incerti ` , queste due monete rimangono per me un sogno , forse ................................................
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