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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/09/14 in tutte le aree
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Tempo... abbastanza tempo. :) v. ----------------------------------------------- Time…enough time. :) v.7 punti
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Buona Domenica Leggendo libri di storia veneziana, ci si imbatte sempre nell'elezione di questo o quel Doge e si legge anche che Questi, assiso in un “pozzetto” portato a spalla dagli arsenalotti, insieme al “ballottino” (il bambino che dall'urna estraeva le ballotte che determinavano le varie mani necessarie alla elezione dogale), e ad un familiare, faceva il giro di piazza San Marco gettando denaro al popolo che lì si accalcava in attesa. Non sempre le cronache e le biografie dei dogi si soffermano su questo dettaglio e quasi sempre vengono spese poche parole al riguardo, eppure il lancio di denaro (ma anche distribuzione di vino e cibo) al popolo, faceva parte della liturgia dell'insediamento del nuovo Doge. Possiamo iniziare una discussione a più mani, dove si racconta di monete veneziane prendendo a prestito proprio il loro lancio alla folla in attesa. Inizio chiaramente io, ma l'invito è rivolto a tutti coloro che hanno desiderio di aggiungersi per continuare il racconto; per scrivere di qualche Doge particolarmente generoso e munifico; oppure di altri più parsimoniosi; oppure di casi nei quali questa tradizione portò in se qualche anedotto “gustoso”. “Questo xe missier lo Dose, se ve biaxe” (Questo è il signor Doge se vi piace) Con queste parole, il 29 settembre 1172, veniva comunicata al popolo veneziano radunato davanti al palazzo ducale, l'elezione del nuovo Doge, Sebastiano Ziani. Per la prima volta il Doge non era stato eletto dal popolo per acclamazione, ma gli era stato presentato, dopo che un comitato di undici maggiorenti, lo aveva scelto. L'avvenimento rappresentava una palese rottura della tradizione e il popolo, che si vedeva defraudato di una sua prerogativa, cominciò ad agitarsi e parve che nessun tentativo di spiegazione potesse essere accettato. La situazione sarebbe oltremodo precipitata se lo Ziani, uomo tra i più ricchi a Venezia, non avesse messo mano alle sue monete e non le avesse lanciate al popolo che, solo allora, si placò; alcuni operai dell'arsenale lo presero di peso e fattolo sedere sulle loro spalle, lo portarono in trionfo lungo la piazza. Così, pare, sia nata la tradizione, per i dogi appena eletti, di gettare denaro al popolo festante. Tradizione che, in verità, affonda le proprie radici in epoche ben più lontante; era già una consuetudine nella Roma dei Cesari, e successivamente dei Papi, nella Bisanzio degli Imperatori d'oriente e in chissà in quanti altri stati; denaro, vino, pane e cibo in generale, erano regalie che venivano profuse a volontà al popolo, dalla persona eletta a così alta carica, per ingraziarsi il loro favore. Ma quali monete lanciò al popolo lo Ziani? Ovviamente non c'è traccia di questo dettaglio nelle cronache; possiamo solo immaginarlo. Lo Ziani non potè certo lanciare i denari scodellati emessi a suo nome; non potevano essere pronti se è vero che era stato appena eletto e il lancio del denaro al popolo avvenne li per li, senza premeditazione; è probabile quindi che vennero gettati i mezzi denari a nome del doge precedente: Vitale Michiel II, congiuntamente ai denari veronesi che, sappiamo, circolassero normalmente in città e forse anche i denari a nome di Enrico IV di Franconia. Denaro veneziano di Enrico IV di Franconia (Ranieri numismatica) 1/2 Denaro di Vitale Michiel II Denaro veronese di Enrico IV / V (Ranieri numismatica) ed ecco denaro scodellato o piccolo emesso sotto il dogato di Sebastiano Ziani (Ranieri numismatica) luciano6 punti
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caro @@gpittini sulla moneta che hai postato si leggono abbastanza chiaramente le legende nei punti caratterizzanti per individuare il tipo e la serie della moneta, che dovrebbe per ciò essere come segue: D/ +E.INPERATOR ; croce R/ C.INPERATRIX; aquila spiegata con capo a sinistra Dunque non si tratta del tipo di denaro da te citato (Spahr 1976 n. 26), bensì del tipo Spahr 1976, n. 28 ovvero MEC 14, n. 483, che secondo Grierson e Travaini è stato coniato da una zecca siciliana, Palermo o, più probabilmente, Messina. Per tali motivi non presenta neppure il segno di abbreviazione sul gambo della P da te menzionato (quella P "crociata" infatti starebbe per "PER" da cui INPATOR = INPERATOR). Un saluto cordiale MB6 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2014 Tiratura: 780.000 Condizioni: SPL Città: Nizza Note: News5 punti
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Ringraziando come sempre @@dabbene@@417sonia e tutti gli altri per quello che fanno per noi giovani, vorrei donare anche io 3 cataloghi ( sperando non siano troppo vecchi :blum: ). Io dovrei essere a Verona il sabato mattina. Sperando di fare cosa gradita un saluto a tutti :)4 punti
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Poter essere collezionista di monete classiche senza tremare quando bussano alla porta!!4 punti
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1. libri a prezzi più umani... 2. una o più riviste cartacee di numismatica, facilmente reperibili in edicola come avviene, ad esempio, in Germania (ma questo è legato al numero di persone interessate, c'è poco da fare) Per il resto, parlando di monete di tutto il mondo: 3. un Krause "all'antica" dove c'erano molti meno errori 4. cataloghi più completi per le monete settecentesche 5. un mercato italiano non "drogato" (le monete italiane costano di più che all'estero perchè c'è più richiesta; le monete estere costano di più che all'estero perchè è più difficile venderle...)4 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 300.000 Condizioni: B+ Città: Milano3 punti
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Giusto@ Illyricum65, per i primi due, il terzo invece ha conio diverso dagli altri due. Comunque sia non hanno i tondelli identici tra loro, come nel caso dei due Iulianus della discussione, e ancor meno hanno le stesse altezze, mancanze e spostamento della perlinatura e la stessa usura/ mancanza di coniazione della figura al rovescio etc. C'è una differenza tra i due iniziali : la crepa ( o mancanza a simulare una crepa ?) del 2°, che sembra piena e anche un altro punto del bordo a h 9 del D e h 7 del R/ , niente che non si possa facilmente fare in sede di approntamento del dischetto in cera per una fusione... Certo, il secondo è un filo più sfumato, al netto delle corrosioni... quindi... Dal vivo e con gli opportuni mezzi avremmo certezze, così solo... quasi certezze, anche se la identità dei tondelli come ha detto @@Nikko, è "paurosamente simile"o come direi io è realmente imbarazzante. Complimenti a @@Massenzio per la ricerca e il reperimento dei due ! Cordialmente, Enrico3 punti
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@@dabbene ora di venerdì 21 mi sa che ti tocca prenotare un Transit per arrivare a Verona...altro che trolley! Avendo ricevuto molto dagli amici del Cordusio (e non parlo solo di libri, ma anche di competenza, consigli e amicizia) credo giusto che altri ragazzi come me possano beneficiare di questo amore disinteressato per la cultura, il cui dono, per me, è la massima espressione. In più, è importante che questo tipo di diffusione prescinda dai diaframmi dei gruppi, dei circoli, delle regioni, ma abbracci tutti gli appassionati. Perciò non posso che fare i complimenti per l'iniziativa, in quanto rivolta a tutti i giovani, da "Trento a Trapani" (cit.), che saranno presenti quest'anno a Verona. Un saluto Luca3 punti
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I giovani sono la porta entro la quale il presente entra nel futuro ed una società lungimirante sa aiutarli nel trovare la propria strada e il proprio spazio, nella numismatica, come nella vita e, come sempre, Quelli del Cordusio, si dimostrano una delle associazioni più attente a questa realtà, per cui non posso che fare loro i miei complimenti e a invitarli ad proseguire su questa strada.3 punti
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Cari amici collezionisti, sulla base della mia pluriennale esperienza in restauro di metalli ed in particolare nella conservazione di monete classiche sia in oro che argento e bronzo, scriverò una serie di appunti descrivendo con precisione gli interventi di restauro più o meno rilevanti delle monete presenti nelle principali aste internazionali al fine di informarvi sul reale stato di conservazione e di integrità degli esemplari che vi interessano. Va da sé che il mio agire non ha alcun intento detrattivo nei confronti di questo materiale numismatico ma nutro la speranza di far nascere una nuova consapevolezza in chi, con amore e infinita dedizione, colleziona appassionatamente monete che appartengono intimamente al nostro mondo, alla nostra cultura, testimoni mute di eventi cosi importanti che continuamente riecheggiano nella nostra storia. Cercherò di indicarvi nei dettagli e con la massima semplicità gli interventi di pulizia, ripatinatura, rimodellazione, integrazione e normalizzazione dei fondi prendendo in considerazione le monete poste in vendita nelle principali aste internazionali in corso e degli scorsi anni. Evidentemente non effettuerò alcuna analisi delle monete poste in vendita da case d’asta che hanno autonomamente indicato gli interventi di restauro e pulitura. Spesso tali interventi sono indicati in modo generico, meglio sarebbe, anche per le monete più importanti, che le case d’asta si abituassero ad allegare alla descrizione del lotto una scheda dettagliata di restauro, come si usa regolarmente fare nelle aste di mobilio, archeologia, scultura, pittura, etc... Sono fermamente convinto che la cultura della conservazione e del restauro diverrà un valore aggiunto legato inscindibilmente agli esemplari come parte indispensabile della loro storia. Voglio dire in sostanza, senza ricorrere a dotte citazioni, che le operazione legate alla conservazione costituiscono un momento molto importante che dovrebbe essere registrato e descritto nella sua consistenza e nella sua specificità; ciò certamente produrrebbe interventi più accurati e più rispettosi della materia originale. Per cominciare ho selezionato una serie di monete presenti nelle aste 79 e 80 della NAC – Numismatica Ars Classica che verranno poste in vendita il 20 ottobre prossimo che a mio parere, soprattutto in considerazione della importanza e della autorevolezza della nota casa d’aste, dovrebbero essere meglio descritte. Come anticipato le monete ove la casa d’aste ha segnalato un intervento di restauro non sono state oggetto di studio, anche se ribadisco il fatto che frasi generiche quali “pulita”, “fondi lisciati”, “cesellata” o “ripatinata” non chiariscono né dove è stato fatto l’intervento, né quanto è stato importante, né come e quando è stata ripatinata. Ritengo importante spiegare sin da ora la questione relativa alle tecniche di rimozione dell’ossido di rame comunemente chiamato “cuprite” dalla superficie dei bronzi sia greci che romani in quanto si tratta di interventi molto diffusi ed estremamente delicati, che determinano in alcuni casi (fondi e superfici piane) una riduzione delle escrescenze per giungere alla normalizzazione dei “piani” ed in altri casi (lettere, ritratti e figure) un vero e proprio intervento di “rimodellazione” per ricostruire quello che la modificazione delle molecole del metallo ha ormai irrimediabilmente trasformato. Nella formazione dei fenomeni ossidativi che riguardano le nostre amate monete, l'ossido di rame (Cu2 O) o “Cuprite” è la prima formazione ossidativa del metallo. Per sua formazione strutturale è meno aggregata dal metallo su cui si sviluppa, quindi occupa volumi maggiori. Il rapporto di crescita è normalmente espresso dal così detto Volume Molare Relativo (VMR) che indica la crescita volumetrica delle molecole espressa in un rapporto percentuale. La Cuprite si attesta con un VRM di 1,67 per cento. In teoria non si tratta di un valore significativo ma l'esperienza dimostra che formazioni di Cuprite possono essere decisamente invadenti creando nei campi e sul modellato vere e proprie strutture che deturpano la leggibilità del soggetto. Va quindi specificato che questa crescita avviene in tutte le direzioni sia nella parte in intimo contatto con il metallo, da cui si alimenta, sia nella porzione superiore dove assume per lo più forme sferoidi. E' su questa porzione che agisce l'operatore rimodellando la formazione al livello del piano originale. Asta NAC 79: Lotto 32 Antonino Pio, Sesterzio Cohen 988. Provenienza: Tradart Genève SA, Genève 1991, lot 317. Pur essendo una moneta di grande fascino non può essere taciuta la perfetta e molto ben eseguita normalizzazione dei fondi, è da osservare con cura la corrosione che è ancora visibile tra le lettere e che era sicuramente estesa a tutte le superfici, non solo quindi tracce di pulitura, come dichiarato, ma un attento lavoro completato da una ripatinatura eseguita con ossidi derivati del ferro, per comporre il bel color bruno che la caratterizza. Lavoro molto ben eseguito e di grande sensibilità che lascia volutamente presenti alcuni graffi e tutte le crepe presenti sul lato dell'effige. Lotto 36 Didio Giuliano, Sesterzio Cohen 12. Provenienza: Numismatik Lanz 60, Münich 1992, lot 608. Adolph Hess A.G. - Bank Leu & Co., Luzern, 23 mars 1961, 240. A. Sambon - C. & E. Canessa, Roma, 18 November 1907, lot 2350. Moneta discretamente restaurata. L'intervento principale è stata la rimozione delle numerose formazioni di cuprite e di malachite che sono state spianate e modellate, si veda in particolare: - aree di intervento di riduzione cuprite al dritto: lo zigomo, il collo, il campo dietro la testa, alcuni punti della barba, diversi punti della leggenda e il campo davanti al naso; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al dritto: microdiffuse su tutto il piano, tra le lettere e sulla testa; - aree di intervento di riduzione cuprite al rovescio: il campo in alto a sinistra, in alto a destra, a destra della cornucopia e tra le lettere; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al rovescio: microdiffuse su tutto il piano e la figura. L’intervento di modellazione non è riuscito in modo perfetto in quanto sono ben visibili alcune innaturali durezze al dritto nella corona, alla fine della barba e nei capelli sotto alla corona; al rovescio nella parte bassa della figura. Da sottolineare comunque la grande attenzione con cui sono state conservate le belle rimanenze di patina verde ben presenti su entrambi i lati ed alcune concrezioni lasciate “ad arte” per consentire all’esemplare di mantenere il “fascino” dell’intonso. Lotto 45 Costanzo II, Medaglione Cohen 238. Provenienza: The New York Sale III, NewYork 2000, lot 788. Monnaies et Médailles SA 76, Basel 1991, lot 912. Relativamente al medaglione di Costanzo II mi limiterò a dire quanto segue. La moneta è di grande fascino e sicuramente ben pulita nel rispetto della fragile e bella patina . Il restauratore ha avuto l’accortezza di lasciare, ove è stato possibile, tracce delle originali incrostazioni di terra (residui terrosi visibili principalmente tra le lettere al dritto e nelle fessure del bordo). Relativamente a questo esemplare mi rimane un forte dubbio che sarei in grado di sciogliere in via definitiva solo visionando la moneta direttamente dal vivo. Come potete chiaramente vedere sono presenti al dritto sul collo, sulla spalla a destra, sul volto, di fronte al naso e sotto il mento numerose macchie color verde marcio. Tali macchie, certamente non riconducibili a residui terrosi e nemmeno a variazioni di colore della patina tendenzialmente compatta e di un bel colore verde intenso, mi riconducono ad un vecchio intervento di restauro che feci io stesso alla fine degli anni ottanta, ancora giovane ed inesperto, su un medaglione identico a questo esemplare utilizzando, per chiudere alcuni fori ed una serie di diffusi salti di patina, uno stucco epossidico per metalli (esattamente “da carrozzeria”) pre-colorandolo con terre ventilate che, con gli anni, potrebbe avere deviato la colorazione originaria acquisendo una gradazione diversa da quella della patina originale. Consiglierei alla casa d’aste o al compratore di fare un micro prelievo della materia in questione per verificare tale eventualità. Asta NAC 80: Lotto 55 Nerone Claudio Druso, Sesterzio Cohen 8. Provenienza: M&M 79, 1994, 467 e M&M 92, 2002, 35. Anche in questo caso non posso trascurare di notare l’accurata normalizzazione dei fondi sia al dritto che al rovescio, che risparmia con attenzione qualche difetto minore (retro della nuca) e alcune formazioni di malachite poste sulla parte superiore dell’effige. Gli spianamenti di cuprite sono evidenti sia al dritto che al rovescio in più punti (piccole macchie rosse). Si noti inoltre un’ampia rintegrazione del piano posta a sinistra davanti al naso e nel retro un ulteriore intervento individuabile immediatamente sopra lo scudo di sinistra. E’ infine evidente un discreto e sapiente intervento per meglio evidenziare gradevoli dettagli quali: occhio, bocca, orecchio, naso e capelli, al dritto e drappeggio della figura oltre a scudi, al rovescio. Lotto 91 Traiano, Sesterzio Cohen 542. Provenienza: M&M 76, 19 November 1991, 875 e M&M 92, 2002, 72. Fondi perfetti da ottimo lavoro di spianamento ma tra i caratteri del dritto sono ancora visibili i segni delle precedenti condizioni del fondo. Va da sé che la moneta è stata ripatinata al fine di uniformare gli interventi di “normalizzazione” delle superfici che comunque compaiono in trasparenza evidenziando innaturali “nuance” di sfumature della superficie ben visibili al dritto sul collo e nei campi. Anche in questo caso la mano del restauratore si è fatta sentire in modo direi “non delicato” nella ridefinizione dei capelli, nella ricostruzione della parte bassa della leggenda al dritto e in alcuni dettagli del ponte al rovescio (acqua e statue). Lotto 191 Erennia Etruscilla, Doppio sesterzio Cohen 21. Provenienza: NAC sale 40, 2007, 808. Il doppio sesterzio di Etruscilla, come chiarirò di seguito, è stato sottoposto ad un sostanzioso intervento di restauro. Tutta la moneta ha subìto una decisa normalizzazione dei fondi che ha risparmiato lievi difetti e rimanenze di patina verde al fine di mantenere una studiata naturalezza. Il radicale intervento di spianamento di grumi di cuprite, di malachite e di altre forme di concrezioni ed incrostazioni presenti in modo diffuso su tutta la superficie, è evidente sia nei campi del dritto che in quelli del rovescio incluse le aree piane tra le lettere, nonché su tutto il busto al dritto e sulla figura muliebre al rovescio. La diversa natura delle concrezioni ha lasciato traccia evidente della loro rimozione sulla “pelle” della moneta che presenta fascinose, ma incongrue variopinte colorazioni che vanno dal rosso “terra di Siena”, all’azzurro malachite, sino al “verde prato” e al “bruno testa di moro”. Evidentemente una moneta fresca e intonsa non presenta tali caratteristiche. Imperfetti gli interventi di “lisciatura” effettuati sul collo e sulla guancia che hanno lasciato una superficie non perfetta ed incoerente, in aperto conflitto con quella del campo in basso a destra che va dal collo al naso che risulta straordinariamente levigata e liscia come il piano di un tavolo da biliardo. Decisamente troppo forzati ed un po’ “rozzi” gli interventi a cesello presenti al dritto su tutto il drappeggio notevolmente “irrigidito” dai colpi di una mano maldestra ed in netto contrasto con le sinuosità dei capelli che sembrano anch’essi un po’ “aiutati” (dalla foto non si capisce molto bene), mentre sicuramente il bulino è passato in profondità tra le maglie della treccia determinando un intenso effetto di duro “geometrismo” almeno nella parte alta. La Pudicizia al rovescio è stata ben “ridelineata” in tutte le sue parti. Veramente poco realistico il movimento che il velo farebbe passando sulla gamba. Qui si vedono ben chiari i colpi di cesello fatti a scavare all’interno della gamba. Gli angoli di distacco dal piano di tutte le parti aggettanti (sia figure che lettere) sono stati ripassati al bulino a punta piatta per meglio staccare tali parti dai fondi al fine di aumentare l’effetto del cosiddetto “alto rilievo”. Nella parte superiore del retro la perlinatura è stata rafforzata. Per ora termino qui questa prima osservazione sui lotti che ho appena descritto e lascio naturalmente aperta ogni osservazione che sarò felice di leggere su questi primi esemplari.2 punti
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Buonasera, lo stativo della scorsa discussione, dopo prove varie, si è evoluto: ed ecco i risultati fotografici Saluti. Claudio2 punti
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Ecco l'ultima arrivata che và ad affiancare quella del 1796 L'ho presa perchè ha un discreto diritto (peccato per quelle macchie) ed un buonissimo rovescio. I rilievi sono alti, i fondi sono molto belli, lisci e nessuna porosità (cosa che ho visto in tanti esemplari) Le foto con luce artificiale non valorizzanzo la moneta, e come dice il bravo @@francesco77, bisogna fare foto alla luce naturale. Domani le farò :blum: Credo che difficilmente cambierò questa moneta, non xchè la ritengo eccezionale ed insostituibile, ma perchè è molto difficile e soprattutto molto costoso trovarla in conservazione alta (@gallo3 ne sà qualcosa :D ) Insomma per le mie tasche e per i miei gusti credo che può andare. :lol: Aspetto i vostri giudizi anche in merito al grado di conservazione2 punti
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Bel monetone da 5 Dinar dell'Algeria che commemora il 10° anniversario dell'indipendenza. E' in nickel ed è abbastanza comune, solitamente si trova nelle ciotole ad un euro, in eccellente conservazione viene venduta anche a 3/5 euro, proposte ad oltre rimangono sistematicamente invendute.2 punti
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Non mi pare ci sia molto da ridere. FAC è piuttosto seguito dagli americani soprattutto e non mi pare una gran bella cosa essere nella blacklist...forse Art Coins sarebbe il caso che contattasse FAC e Sermarini.2 punti
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salve, da studioso e collezionista di monete Abruzzesi, concordo con Vox per la G ribattuta, a mio parere questi coronati sono al 100% Aquilani, allego il mio anche se non bellissimo, eviterei di creare delle pseudo varianti totalmente inesistenti !!2 punti
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si. sono proprio due mezzi baiocchi, come dici, di conservazione bruttine, per Ferrara di Benedetto XIV e Innocenzo X2 punti
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Grazie dei pareri L'ho pagata 240 , con il venditore che la esponeva in vendita a 275. Forse potevo scendere ancora di qualche cosa Comunque mi piace e sono soddisfatto dell acquisto2 punti
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Diciamo che al massimo hanno bisogno di coniarle: se le stampassero poi potremmo dire senza paura di esser presi per pazzi che oggi a pranzo ci berremo un bel piatto di spaghetti :lol:2 punti
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Ciao Francesco, ho studiato le foto dei particolari che hai appena postato e posso dirti che in alcuni casi si tratta di piccoli errori di punzonatura (non si riesce a comprendere quale carattere sia stato punzonato inizialmente) e in altri casi, dove i caratteri sono parzialmente nitidi, il conio ha lavorato con qualche piccola traccia di usura o polvere di metallo tra i caratteri. Noto inoltre una certa differenza di stile nella parte inferiore di alcuni caratteri, se vuoi che io sia più preciso dovremmo studiare meglio le differenze di stile di altri caratteri in altre piastre dello stesso periodo. All'epoca si alternavano alla zecca diversi artisti specializzati nella creazione e produzione di caratteri. Vero @@Rex Neap ? Si potrebbe parlare un po ' dello studio sugli Aveta.2 punti
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Ancora una volta i "Ragazzi" del Cordusio dimostrano di possedere quello spirito che ha caratterizzato il nostro forum fin dal principio e che mira a diffondere la numismatica fra i giovani. Grazie per tutto ciò che fate per noi e per la numismatica!!2 punti
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Il mio piccolo contributo con le versioni in Bronzo Dorato e Bronzo Argentato.2 punti
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Come vi sembra questa liretta? Sostituisce quella che avevo in collezione (messa molto peggio, ossia MB) Grazie a chi vorrà intervenire1 punto
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Taglio: 50 cent Nazione: Francia Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Bravo Pietro, in questa sezione siamo diversi che ci emozioniamo per i nostri "acquistini", passiamo alla moneta, premetto che secondo me è una moneta che "nasce bene" ovvero appena stampata doveva essere davvero bella, ha una buona centratura, i bordi rilevati sebbene non siano signorili e fastosi danno attenzione ai fondi che si presentano belli puliti, qualche colpettino sulle linee dell'esergo e al D/ sul bordo qualche graffiettino , belli i caratteri che non si sono appiattiti, bello anche il colore, usura omogenea sull'effigie che conserva molta espressività dalla bocca alla guancia al sopracciglio, all'occhio, alla basetta, all'incavo del collo, ai riccioli vicino all'iniziale del Perger, segnalo un'occlusione parziale dei caratteri F e E di FERD, che produce una curiosità che contraddistingue la TUA moneta, la tua napoletana dalle altre;) sulla conservazione non mi esprimo, spero di aver espresso abbastanza sin qui ;) a presto Pietro.1 punto
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Sì, può essere come dici tu, però ... che strano, quasi sempre in quel punto e non in altri. Questo è il D/ del Coronato passato nell'asta Varesi 651 punto
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Bravissimo, come al solito, @@Legio II Italica...la lettura dell'articolo con foto è stato un viaggio virtuale all'interno della villa....1 punto
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Salve a tutti, a scanso di equivoci vediamo di ricapitolare e chiarire. L'ipotesi che si tratti di una moneta di Al-Mu'izz (od anche del suo successore Al-'Aziz) non é mia ma bensí di Numa Numa (vedi post 21 e 27). Questa ipotesi, probabile per le ragioni giá avanzate da Numa e successivamente da Vox, ancora manca della prova finale e cioé della moneta. Io ho solo rilevato che i tipi proposti come soluzione da Numa al post 21 non combaciano coll'esemplare in causa, avanzando allo stesso tempo l'ipotesi, tutta da verificare, che si possa trattare di una imitazione di una cittá campana per ragioni commerciali (post 23). Forse Numa ha letto velocemente il mio post 23 ma la moneta del disegno non é una emissione di Al-Mu'izz per Amalfi, come da lui interpretato al post 27, ma di una emissione autonoma di Amalfi ad imitare il muezzino per ragioni commerciali come appunto detto. Per ultimo se Numa facesse la cortesia di postare le ottime foto delle monete riferite al suo post 27 che secondo lui potrebbero avvicinarsi al robai in questione la discussione ne guadagnerebbe di certo.1 punto
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Ciao, senza entrare nel merito dell'autenticità... allora questi due antoniniani hanno lo stesso conio del dritto e uno diverso per quello del rovescio: 1 ) Sale: Triton VIII, Lot: 1195. Closing Date: Jan 10, 2005. Estimate $2000 Sold For $2150 JULIAN of PANNONIA. 284-285 AD. Antoninianus (3.61 gm, 6h). Siscia mint. Struck 284 AD. IMP C M AVR IVLIANVS P F AVG, radiate, draped and cuirassed bust right / FELICI-TAS TEMPORVM, Felicitas standing facing, head left, holding caduceus in right hand and sceptre in left; S B/XXI. RIC V 2; Venèra 4398; Hunter -; Cohen 1. Good VF, dark green patina. ($2000) http://www.wildwinds.com/coins/ric/julian_I/RIC_0002.jpg 2 ) 1318. JULIAN of PANNONIA. 284-285 AD. Antoninianus (3.50 gm). Siscia mint.Radiate, draped and cuirassed bust right / Felicitas standing facing, headleft, holding caduceus in right hand, sceptre in left; S B/XXI. RIC V pt.2, 2; Cohen 1. Good VF, dark brown patina, very minor smoothing in fields.Rare. ($2000)CNG Mail bid sale #58, 18 Sept 2001, lot 1318. Lot sold for $2000. http://www.wildwinds.com/coins/ric/julian_I/RIC_0002.1.jpg Un terzo esemplare di questo conio di dritto potrebbe essere il seguente, in stato di conservazione inferiore Sale: CNG 61, Lot: 2051. Closing Date: Sep 25, 2002. JULIAN of PANNONIA. BID Estimate $500 JULIAN of PANNONIA. 284-285 AD. Antoninianus (3.62 gm). Siscia mint. Radiate, draped and cuirassed bust right / Felicitas standing facing, head left, holding caduceus in right hand, sceptre in left; S B/XXI. RIC V pt. 2, 2; Cohen 1. VF, dark brown and rough surfaces. Rare. ($500)Lot sold for $960, plus buyers fees. http://www.wildwinds.com/coins/ric/julian_I/RIC_0002.2.jpg Giusto? Ciao Illyricum :)1 punto
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Stai prendendo la malattia di qualcuno? Io ci vedo una G ribattuta ☺1 punto
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Sono d'accordo con Poemenius. In mano molti dubbi si risolvono immediatamente. E molti altri si possono risolvere con un binoculare a 20X. Rimane quel 5% di casi dubbi o meglio di falsi molto ben fatti. Questo sempre se si conosce molto bene il periodo e la tipologia, avendo visto in mano centinaia di esemplari. Se invece non si conosce cosa si osserva, vederlo in mano non cambia molto le cose.1 punto
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Ciao Giovanna, scusami, ma non avevo letto il post! Alla fine ci è scappato per fortuna!! Mi sono comprato qualche monetina....precisamente quella del Belgio in blister 150° Croce rossa, quelle di malta e Lussemburgo, più qualce cianfrusaglia di accessori....cifra modica ma felice al massimo :beerchug:1 punto
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Complimenti nuovamente a Catalli per l' opera di divulgazione del Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.1 punto
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Ciao @@cancun175 175 , con tutta la buona volonta' ma non riesco proprio a leggere PLON in esergo , le ultime due lettere sono una T e un epsilon o gamma , mentre le prime due a me sembrano una MH , da cui MHTЄ , zecca di Eraclea1 punto
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@@sulinus io credo che si tratti di uno schiacciamento dei caratteri che ha portato alla deformazione degli stessi, almeno ingrandendo l'immagine ho avuto questa sensazione.1 punto
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:D :D ... tutto dovuto ad un conio all'ultimo stadio prima della pensione con un quadro fessurativo abbastanza esteso... voi che dite?1 punto
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La moneta presenta ancora l'argentatura originale, a quanto sembra, perciò non direi che sia stata pulita troppo. Al massimo avranno tolto qualche concrezione. Si tratta di pezzi comuni e che spesso si vedono in ottima conservazione. Comunque ottimo acquisto e tranquillo che è ok1 punto
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Stamattina c'eravamo anche io e Marco, siamo restati un paio d'ore circa. Verso le ore 12,30 il Salone si è praticamente svuotato, anche dei commercianti, penso che però nel pomeriggio qualcuno sia tornato. Mancava Lucio Raponi, della Numismatica 1000Lire. Comunque è sempre un Convegno piacevole a cui recarsi, ho comprato qualche monetina e un paio di oggetti misteriosi che posterò più in la in Exonumia. Alla prossima edizione, Giò P.S.- @@uguccione, ci è scappato un regalino per te?1 punto
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Ciao a tutti,concordo sul fatto che derivano dallo stessa coppia di coni...una cosa che mi ha colpito è l'esergo degli antoniani, sembra assolutamente identico..1 punto
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Venduta su ebay come argento insieme ad altri oggetti :lol: ho ancora la foto dell' asta.1 punto
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