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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/06/14 in tutte le aree
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Anche perchè se iniziamo con questi commenti non faremo altro che aumentare il mercato speculativo. Quanto meno le si da importanza più basso sarà il prezzo che inventeranno i venditori. Non dimenticate che anche loro ci sorvegliano qui sul forum ;) Oltre a loro il prezzo lo facciamo anche noi che acquistiamo in questo tipo di collezione ;)4 punti
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Sono un grande estimatore delle patine, l'ho detto più volte e la moneta di @@rickkk ne è un grande esempio, una moneta in gradevole conservazione viene premiata e ricoperta di elogi grazie ad una patina al limite della perfezione, che scalda e nasconde i piccoli difetti, segni, segnetti presenti e ne mette in luce solo i pregi. Al tempo stesso però non posso non riconoscere l'evidenza dei fatti constatando, come già fatto, che la moneta di @r.tino sia nettamente migliore nonostante sia stata lavata a suo tempo...come 80/85% delle monete d'argento in circolazione...... La patina si forma con il tempo o si può creare in modo artificiale anche in poco tempo, la conservazione no....e sulla bilancia nettamente prevale la seconda Chiudo facendo ancora ad entrambi, i complimenti per avere in casa una piccola monetina d'argento ricca di fascino e tanta storia. Saluti ;)3 punti
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No, Disney non c’entra niente, il Pippo di cui mi accingo a scrivere è Filippo Maria Visconti. Niente di serio, ovviamente, ma una libera interpretazione di quel poco che ho potuto leggere e soprattutto capire …a modo mio. Pippo, Signore di Genova dal 1421 al 1435, non è stato molto amato dai genovesi, si prese la Repubblica che gli fu offerta da Tomaso Campofregoso, quando ormai non c’era più speranza, in cambio della personale salvezza e una cospicua “buonuscita” …… Il motivo di questo “poco amore” si può ben intuire da quello che lui stesso scrisse in merito alla sua “politica”: “Facilmente si regna sovra un branco di pecore, e più facilmente se ben tosate, perché la verga del pastore va più sul vivo.” Due righe “serie” per inquadrare il momento storico: “Filippo Maria Visconti preparava da tempo il terreno propizio alla campagna di conquista di Genova per mezzo di una preventiva azione diplomatica volta ad isolare il doge Tomaso Campofregoso e a presentare la signoria straniera come unico possibile rimedio all'inconciliabilità delle fazioni cittadine. L'attacco decisivo viene sferrato durante l'estate del 1421, quando il duca di Milano invia contro Genova due eserciti al comando di Guido Torello e del famoso condottiero Francesco Bussone detto il Carmagnola. La situazione per Genova precipita in breve tempo. Sconfitto per mare dalla flotta aragonese, alleata del Visconti, e premuto dall'esercito milanese, attestato sulle alture retrostanti la città, Tommaso Campofregoso presto rinuncia a proseguire una lotta troppo impari ed inizia trattative di resa con i rappresentanti ducali. La sottomissione di Genova viene così ad assumere l'aspetto di una cessione contrattuale, secondo uno schema già collaudato nel 1396 in occasione dei negoziati tra Antoniotto Adorno e Carlo VI per il passaggio del Comune sotto la sovranità francese: sostituzione del doge con un governatore di nomina viscontea e conservazione di ogni altro istituto pubblico cittadino. Fra l’altro la “dedizione” stabilisce che il Comune di Genova sia tenuto a consegnare al duca di Milano la fortezza cittadina del Castelletto e acta castra del Dominio, ritenuti capisaldi fondamentali per il controllo del territorio genovese. Le fortezze in questione, come nel 1396, sono in realtà dieci, quattro delle quali - Ovada, Novi, Gavi e Voltaggio - già di fatto in mano viscontea: «[. ..] Item quod dictum Commune Ianue confestim ponere teneatur realiter et de facto in manibus dicti domini ducis Mediolani Castelettum Ianue et octo castra, seu fortìlitia, computatis in ipsis octo castris Vultabii, Gavii, Uvade et Novarum, que de presenti tenentur per prefatum dominum ducem «[. ..]». Sebbene avesse conseguito la signoria su Genova, Filippo Maria Visconti, anziché restituire all'amministrazione genovese le terre dell'Oltregiogo, preferisce dunque mantenere un più stretto controllo su quest'area di rilevante importanza strategica: L'agognato sbocco al mare avrebbe d'altronde perso parte del suo significato economico senza sicure vie di comunicazione tra la pianura padana e la costa, onde l'esigenza di mantenere presidi militari nei punti nodali del transito verso Genova e le riviere.” Durante il suo governo fu coniato il ducato che allego in cui, visto che mi dispiaceva un po’ vederla senza la metà superiore della legenda, ho provato ad inventarmi una nuova categoria: la fantanumismatica, cioè ho aggiunto con il fotoritocco il bordo esterno con la legenda che manca facendo diventare la mia moneta un bel ducato “completo”. Penso che la moneta non sia “tosata” successivamente la sua emissione, credo anzi sia uscita così dalla zecca in quanto il suo peso è 3,52 gr che è perfetto rispetto alla media ricavata dai 22 esemplari del CNI di 3,5122 gr, quindi è probabile che, avendo coniato un esemplare con uno spessore eccessivo, in zecca, piuttosto che rifonderla, abbiano raschiato il bordo per farla rientrare nel peso stabilito … d’altra parte occorreva battere moneta a tutto spiano per soddisfare la voracità di Pippo. Se la moneta fosse stata veramente come il fantaducato allegato, in proporzione al suo peso reale, sfiorerebbe i 5 grammi circa. Non so se quanto ho scritto sia d’interesse anche per voi, per me è stato un bellissimo pomeriggio di ricerca passato in ottima compagnia…3 punti
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Rieccomi di ritorno dopo qualche tempo. Regno di Sassonia 1 Tallero, 1826 Federico Augusto I zecca di Dresda3 punti
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buonaserra a tutti....ecco una storia narata in canzone....originalita che mi ha molto piacciuto,piaccere che voglio convidere con voi... :) ...buona serata......!..e tanti saluti di Corsica! :closedeyes:3 punti
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Buondì, descrizione: Firenze Mezza piastra 1676 Cosimo III rara, al diritto il Granduca, al rovescio San Zacharia che benedice il San Giovanni Battista, fanciullo,genuflesso, patrono di Firenze, sotto la data 1676. patina di monetiere, la moneta è leggermente concava, per questo al diritto i capelli sono toccati, al rovescio covessa con bella patina antica, fondi lisci e nitidi. conservazione: qspl/spl2 punti
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Cari amici collezionisti, sulla base della mia pluriennale esperienza in restauro di metalli ed in particolare nella conservazione di monete classiche sia in oro che argento e bronzo, scriverò una serie di appunti descrivendo con precisione gli interventi di restauro più o meno rilevanti delle monete presenti nelle principali aste internazionali al fine di informarvi sul reale stato di conservazione e di integrità degli esemplari che vi interessano. Va da sé che il mio agire non ha alcun intento detrattivo nei confronti di questo materiale numismatico ma nutro la speranza di far nascere una nuova consapevolezza in chi, con amore e infinita dedizione, colleziona appassionatamente monete che appartengono intimamente al nostro mondo, alla nostra cultura, testimoni mute di eventi cosi importanti che continuamente riecheggiano nella nostra storia. Cercherò di indicarvi nei dettagli e con la massima semplicità gli interventi di pulizia, ripatinatura, rimodellazione, integrazione e normalizzazione dei fondi prendendo in considerazione le monete poste in vendita nelle principali aste internazionali in corso e degli scorsi anni. Evidentemente non effettuerò alcuna analisi delle monete poste in vendita da case d’asta che hanno autonomamente indicato gli interventi di restauro e pulitura. Spesso tali interventi sono indicati in modo generico, meglio sarebbe, anche per le monete più importanti, che le case d’asta si abituassero ad allegare alla descrizione del lotto una scheda dettagliata di restauro, come si usa regolarmente fare nelle aste di mobilio, archeologia, scultura, pittura, etc... Sono fermamente convinto che la cultura della conservazione e del restauro diverrà un valore aggiunto legato inscindibilmente agli esemplari come parte indispensabile della loro storia. Voglio dire in sostanza, senza ricorrere a dotte citazioni, che le operazione legate alla conservazione costituiscono un momento molto importante che dovrebbe essere registrato e descritto nella sua consistenza e nella sua specificità; ciò certamente produrrebbe interventi più accurati e più rispettosi della materia originale. Per cominciare ho selezionato una serie di monete presenti nelle aste 79 e 80 della NAC – Numismatica Ars Classica che verranno poste in vendita il 20 ottobre prossimo che a mio parere, soprattutto in considerazione della importanza e della autorevolezza della nota casa d’aste, dovrebbero essere meglio descritte. Come anticipato le monete ove la casa d’aste ha segnalato un intervento di restauro non sono state oggetto di studio, anche se ribadisco il fatto che frasi generiche quali “pulita”, “fondi lisciati”, “cesellata” o “ripatinata” non chiariscono né dove è stato fatto l’intervento, né quanto è stato importante, né come e quando è stata ripatinata. Ritengo importante spiegare sin da ora la questione relativa alle tecniche di rimozione dell’ossido di rame comunemente chiamato “cuprite” dalla superficie dei bronzi sia greci che romani in quanto si tratta di interventi molto diffusi ed estremamente delicati, che determinano in alcuni casi (fondi e superfici piane) una riduzione delle escrescenze per giungere alla normalizzazione dei “piani” ed in altri casi (lettere, ritratti e figure) un vero e proprio intervento di “rimodellazione” per ricostruire quello che la modificazione delle molecole del metallo ha ormai irrimediabilmente trasformato. Nella formazione dei fenomeni ossidativi che riguardano le nostre amate monete, l'ossido di rame (Cu2 O) o “Cuprite” è la prima formazione ossidativa del metallo. Per sua formazione strutturale è meno aggregata dal metallo su cui si sviluppa, quindi occupa volumi maggiori. Il rapporto di crescita è normalmente espresso dal così detto Volume Molare Relativo (VMR) che indica la crescita volumetrica delle molecole espressa in un rapporto percentuale. La Cuprite si attesta con un VRM di 1,67 per cento. In teoria non si tratta di un valore significativo ma l'esperienza dimostra che formazioni di Cuprite possono essere decisamente invadenti creando nei campi e sul modellato vere e proprie strutture che deturpano la leggibilità del soggetto. Va quindi specificato che questa crescita avviene in tutte le direzioni sia nella parte in intimo contatto con il metallo, da cui si alimenta, sia nella porzione superiore dove assume per lo più forme sferoidi. E' su questa porzione che agisce l'operatore rimodellando la formazione al livello del piano originale. Asta NAC 79: Lotto 32 Antonino Pio, Sesterzio Cohen 988. Provenienza: Tradart Genève SA, Genève 1991, lot 317. Pur essendo una moneta di grande fascino non può essere taciuta la perfetta e molto ben eseguita normalizzazione dei fondi, è da osservare con cura la corrosione che è ancora visibile tra le lettere e che era sicuramente estesa a tutte le superfici, non solo quindi tracce di pulitura, come dichiarato, ma un attento lavoro completato da una ripatinatura eseguita con ossidi derivati del ferro, per comporre il bel color bruno che la caratterizza. Lavoro molto ben eseguito e di grande sensibilità che lascia volutamente presenti alcuni graffi e tutte le crepe presenti sul lato dell'effige. Lotto 36 Didio Giuliano, Sesterzio Cohen 12. Provenienza: Numismatik Lanz 60, Münich 1992, lot 608. Adolph Hess A.G. - Bank Leu & Co., Luzern, 23 mars 1961, 240. A. Sambon - C. & E. Canessa, Roma, 18 November 1907, lot 2350. Moneta discretamente restaurata. L'intervento principale è stata la rimozione delle numerose formazioni di cuprite e di malachite che sono state spianate e modellate, si veda in particolare: - aree di intervento di riduzione cuprite al dritto: lo zigomo, il collo, il campo dietro la testa, alcuni punti della barba, diversi punti della leggenda e il campo davanti al naso; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al dritto: microdiffuse su tutto il piano, tra le lettere e sulla testa; - aree di intervento di riduzione cuprite al rovescio: il campo in alto a sinistra, in alto a destra, a destra della cornucopia e tra le lettere; - aree di intervento di spianamento di concrezioni di malachite al rovescio: microdiffuse su tutto il piano e la figura. L’intervento di modellazione non è riuscito in modo perfetto in quanto sono ben visibili alcune innaturali durezze al dritto nella corona, alla fine della barba e nei capelli sotto alla corona; al rovescio nella parte bassa della figura. Da sottolineare comunque la grande attenzione con cui sono state conservate le belle rimanenze di patina verde ben presenti su entrambi i lati ed alcune concrezioni lasciate “ad arte” per consentire all’esemplare di mantenere il “fascino” dell’intonso. Lotto 45 Costanzo II, Medaglione Cohen 238. Provenienza: The New York Sale III, NewYork 2000, lot 788. Monnaies et Médailles SA 76, Basel 1991, lot 912. Relativamente al medaglione di Costanzo II mi limiterò a dire quanto segue. La moneta è di grande fascino e sicuramente ben pulita nel rispetto della fragile e bella patina . Il restauratore ha avuto l’accortezza di lasciare, ove è stato possibile, tracce delle originali incrostazioni di terra (residui terrosi visibili principalmente tra le lettere al dritto e nelle fessure del bordo). Relativamente a questo esemplare mi rimane un forte dubbio che sarei in grado di sciogliere in via definitiva solo visionando la moneta direttamente dal vivo. Come potete chiaramente vedere sono presenti al dritto sul collo, sulla spalla a destra, sul volto, di fronte al naso e sotto il mento numerose macchie color verde marcio. Tali macchie, certamente non riconducibili a residui terrosi e nemmeno a variazioni di colore della patina tendenzialmente compatta e di un bel colore verde intenso, mi riconducono ad un vecchio intervento di restauro che feci io stesso alla fine degli anni ottanta, ancora giovane ed inesperto, su un medaglione identico a questo esemplare utilizzando, per chiudere alcuni fori ed una serie di diffusi salti di patina, uno stucco epossidico per metalli (esattamente “da carrozzeria”) pre-colorandolo con terre ventilate che, con gli anni, potrebbe avere deviato la colorazione originaria acquisendo una gradazione diversa da quella della patina originale. Consiglierei alla casa d’aste o al compratore di fare un micro prelievo della materia in questione per verificare tale eventualità. Asta NAC 80: Lotto 55 Nerone Claudio Druso, Sesterzio Cohen 8. Provenienza: M&M 79, 1994, 467 e M&M 92, 2002, 35. Anche in questo caso non posso trascurare di notare l’accurata normalizzazione dei fondi sia al dritto che al rovescio, che risparmia con attenzione qualche difetto minore (retro della nuca) e alcune formazioni di malachite poste sulla parte superiore dell’effige. Gli spianamenti di cuprite sono evidenti sia al dritto che al rovescio in più punti (piccole macchie rosse). Si noti inoltre un’ampia rintegrazione del piano posta a sinistra davanti al naso e nel retro un ulteriore intervento individuabile immediatamente sopra lo scudo di sinistra. E’ infine evidente un discreto e sapiente intervento per meglio evidenziare gradevoli dettagli quali: occhio, bocca, orecchio, naso e capelli, al dritto e drappeggio della figura oltre a scudi, al rovescio. Lotto 91 Traiano, Sesterzio Cohen 542. Provenienza: M&M 76, 19 November 1991, 875 e M&M 92, 2002, 72. Fondi perfetti da ottimo lavoro di spianamento ma tra i caratteri del dritto sono ancora visibili i segni delle precedenti condizioni del fondo. Va da sé che la moneta è stata ripatinata al fine di uniformare gli interventi di “normalizzazione” delle superfici che comunque compaiono in trasparenza evidenziando innaturali “nuance” di sfumature della superficie ben visibili al dritto sul collo e nei campi. Anche in questo caso la mano del restauratore si è fatta sentire in modo direi “non delicato” nella ridefinizione dei capelli, nella ricostruzione della parte bassa della leggenda al dritto e in alcuni dettagli del ponte al rovescio (acqua e statue). Lotto 191 Erennia Etruscilla, Doppio sesterzio Cohen 21. Provenienza: NAC sale 40, 2007, 808. Il doppio sesterzio di Etruscilla, come chiarirò di seguito, è stato sottoposto ad un sostanzioso intervento di restauro. Tutta la moneta ha subìto una decisa normalizzazione dei fondi che ha risparmiato lievi difetti e rimanenze di patina verde al fine di mantenere una studiata naturalezza. Il radicale intervento di spianamento di grumi di cuprite, di malachite e di altre forme di concrezioni ed incrostazioni presenti in modo diffuso su tutta la superficie, è evidente sia nei campi del dritto che in quelli del rovescio incluse le aree piane tra le lettere, nonché su tutto il busto al dritto e sulla figura muliebre al rovescio. La diversa natura delle concrezioni ha lasciato traccia evidente della loro rimozione sulla “pelle” della moneta che presenta fascinose, ma incongrue variopinte colorazioni che vanno dal rosso “terra di Siena”, all’azzurro malachite, sino al “verde prato” e al “bruno testa di moro”. Evidentemente una moneta fresca e intonsa non presenta tali caratteristiche. Imperfetti gli interventi di “lisciatura” effettuati sul collo e sulla guancia che hanno lasciato una superficie non perfetta ed incoerente, in aperto conflitto con quella del campo in basso a destra che va dal collo al naso che risulta straordinariamente levigata e liscia come il piano di un tavolo da biliardo. Decisamente troppo forzati ed un po’ “rozzi” gli interventi a cesello presenti al dritto su tutto il drappeggio notevolmente “irrigidito” dai colpi di una mano maldestra ed in netto contrasto con le sinuosità dei capelli che sembrano anch’essi un po’ “aiutati” (dalla foto non si capisce molto bene), mentre sicuramente il bulino è passato in profondità tra le maglie della treccia determinando un intenso effetto di duro “geometrismo” almeno nella parte alta. La Pudicizia al rovescio è stata ben “ridelineata” in tutte le sue parti. Veramente poco realistico il movimento che il velo farebbe passando sulla gamba. Qui si vedono ben chiari i colpi di cesello fatti a scavare all’interno della gamba. Gli angoli di distacco dal piano di tutte le parti aggettanti (sia figure che lettere) sono stati ripassati al bulino a punta piatta per meglio staccare tali parti dai fondi al fine di aumentare l’effetto del cosiddetto “alto rilievo”. Nella parte superiore del retro la perlinatura è stata rafforzata. Per ora termino qui questa prima osservazione sui lotti che ho appena descritto e lascio naturalmente aperta ogni osservazione che sarò felice di leggere su questi primi esemplari.2 punti
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Senza fare polemica, ognuno ha le proprie opinioni e c'è poco da fare Personalmente ritengo la mia moneta qSPL e l'ho comprata (su ebay, accompagnata da una foto così-così) semplicemente perchè mi piaceva molto e ho offerto quello che ritenevo giusto vista la conservazione. Non sono stato l'unico a farci un pensierino visto che almeno altri 2 utenti a pochi secondi dalla fine (come me) hanno puntato (uno lo conosco, il buon Gold, e di sicuro non punta a caso) Peraltro il 1862N già ce l'avevo in collezione, presa diversi anni fa sempre su ebay, e come rilievi non era male anche se spatinata... quel grigio topo che non mi piace nelle monete E' questa, adesso doppia (e che cercherò di cedere presto) La moneta di questa discussione ha conservazione sicuramente superiore, che a mio avviso giudicherei SPL/FDC. E' stata lavata e personalmente non mi piace, perchè sembra morta. Il prezzo è certamente diverso, ma adesso la mia è una moneta che non cambierò mai (salvo vincere la lotteria/lotto e prendere un esemplare eccezionale - ma cosa improbabile poichè in vita mia / 40 anni - non ho mai regalato 1 cent allo stato in biglietti e gratta gratta) Ecco l'esemplare che ho sostituito (foto fatte anni fa, quando la presi) e a confronto il nuovo acquisto2 punti
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ed ora la sorpresa di oggi, soprattutto perché non mi aspettavo di trovarlo così presto e in condizioni ottime Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2014 Tiratura: 1.488.376 Condizioni: qFDC Città: Arezzo2 punti
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aggiungo monete di Livorno in bella conservazione. il 1701 e il 1683 hanno la stessa conservazione delle mia del 1700 e 1685 sono eccezionali..fdc l'ultima in fondo mi è sfuggita all asta da poco passata..un spl/fdc il Tollero 1670 ha tutta la sua bellezza e la sua magnificenza in quel conio. la fortezza 1707 è fdc.2 punti
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non ho assolutamente mancato di rispetto a nessuno, anzi dovrebbe far piacere a Fabrizio il fatto che qui sul forum il suo pensiero e' sempre abbastanza importante e che il suo giudizio e' abbastanza influente.......giusto o sbagliato che sia!!!! Ogni persona puo' benissimo dire ed esprimere cio' che vuole, ma visto che le monete le conosce bene, arrivare a dire che la prima e' decisamente migliore, significa farlo apposta.....portando pero' i ragazzi giovani di questo forum che vogliono imparare su valutazioni errate!!! Se invece non e' fatto volutamente......allora devo rivalutare il mio giudizio sulla sua reale competenza! ovviamente questo visto sempre da un mio parere personale del tutto contestabile Te (elmetto2007) ovviamente subito in soccorso.....ma visto che le monete le conosci pure tu, sai benissimo quale delle 2 e' superiore (e non sto' parlando di mezzo, un quarto, tre quinti, o altro....ma solo di 2 monete in conservazione differente).....o no?????????? In definitiva quello che voglio dire e' che sto' forum ha bisogno di giudizi equilibrati per far crescere chi ha bisogno di imparare e non solo per simpatia...(l'avesse postata il buon Renato sarebbe stata questa il bb)2 punti
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Bravo Michele ! I complimenti li riserbo dopo la letture, insieme ad eventuali critiche :) Posso prenotare 2 copie per Verona ?2 punti
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Ieri ho fatto qualche ricerca sui cataloghi di vendite delle medaglie Inglesi e ho rintracciato la stessa medaglia con verso quasi identico a questo realizzata per Edoardo VII: quella che ho esaminato era medaglia-decorazione ufficiale con identico nastro....per analogia anche questa deve esserlo ...ma non sono riuscito a trovarla nelle mie ricerche ... consiglio quindi a @@sulinus la consultazione delle aste Baldwin's dedicate: è l'asta che offre una più vasta scelta di cataloghi in rete e conseguentemente dove si ha maggior possibilità di verifica.2 punti
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la butto là... non si potrebbe prospettare la creazione di una "rete" di scambi cartacei? se tenessi qualche testo numismatico che tratta monete non attinenti ai miei interessi e che potrebbe interessare a qualcuno che possiede a sua volta uno che interessa a me? non so se sono stato chiaro nell'esporre il mio pensiero2 punti
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Se ritenete di aver concluso le munizioni :blum:, inserirò la discussione tra le importanti per una migior e facile reperibilità nel tempo, per eventuali aggiunte, e come ricordo. Credo che sia stata una delle discussioni più partecipate, interessanti, divulgative degli ultimi tempi sul forum, il motivo è da ricercare nell'affiatamento di un gruppo unito che ha remato nella direzione della divulgazione e conoscenza, quindi complimenti ancora a tutti i partecipanti, Mario2 punti
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Andro' controcorrente ma sono anch 'io d'accordo con il pensiero di Alberto Varesi Il fine ultimo dovrebbe essere la tutela del bene stesso ( non come mera proprieta' come rivendicazione di possesso) e soprattutto la sua fruibilita' a beneficio di tutti . Se il vaso di Eufronio o i girasoli di Van Gogh sono secondo questi criteri meglio tutelati a NY restino pure li e mgari si organizzino delle esposizioni ben mirate nei paesi d'origine delle opere, ogni tot anni , per ampliarne la fruizione2 punti
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Un grande penny britannico coniate in rame, più grande anche del penny britannico bronzo familiare del 1860-1970. Questo penny 1826 è un prodotto del Regno di George IV, ed è l'ultima data del tipo coniato per circolazione interna (i pennies 1827 andò in Australia). Stranamente, il penny di rame britannico successivo sarebbe per William IV datata 1831—e molti di quelli sarebbe stati inviati in Canada. :) v. -------------------------------------------------------- A big British penny struck in copper, bigger even than the familiar bronze British pennies of 1860-1970. This 1826 penny is a product of the reign of George IV, and is the last date of the type coined for domestic circulation (the 1827 pennies went to Australia). Oddly, the next British copper pennies would be issues of William IV dated 1831—and many of those would be sent to Canada. :) v.2 punti
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Io invece la penso diversamente. La cultura non ha confini e tutti ne dovrebbero poter godere. Preferirei che il vaso di Eufronio fosse ancora al Metropolitan, visto da centinaia di migliaia di persone all'anno (e che lo stesso museo ci riconoscesse una lauta percentuale sui biglietti) piuttosto che "nascosto" in un museo italiano. Il "mal comune, mezzo gaudio" non fa parte del mio credo...... Ricordiamo inoltre che se migliaia di opere d'arte, di oggetti archeologici, hanno seguito la via illegale dell'estero è in buona parte colpa di una legge per certi versi assurda e restrittiva.2 punti
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Ciao a tutti,e benvenuti in questo nuovo giro del mondo attraverso le banconote. In questa serie di sondaggi ci dedicheremo alle banconote dei paesi non più esistenti,come Antille Olandesi,Jugoslavia e Stati Confederati d'America,tanto per dirne alcuni. Saranno presenti anche banconote riguardanti i periodi coloniali,come ad esempio Algeria Francese,Mandato britannico della Palestina e Rhodesia,e banconote emesse sotto occupazione straniera (vedi banconote emesse dagli alleati nelle varie occupazioni durante la II guerra mondiale,ma anche banconote emesse dalle nazioni occupate dalla Germania nazista. Inizieremo giorno 8 Novembre 2014,quindi tra un paio di giorni. Assieme a me,come sempre,ci sarà @@petronius arbiter ,a cui va un ringraziamento speciale,poichè ci aiuterà affinchè i sondaggi siano chiusi al termine degli stessi. Questa discussione ufficiale riporterà i risultati dei vari sondaggi e tutte le novità su di essi. Ogni utente può usare questa discussione per qualsiasi domanda o proposta. A presto :)1 punto
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Ciao a tutti, Allego un altro esagono acquistato l'altro ieri da sottoporre al vostro giudizio: DESCRIZIONE: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 KB DI UMBERTO 1; CONTORNO TRACCE DI RIGATURA NON MARCATA. Vi ringrazio per eventuali commenti in merito, Gabriele tracce di rigatura non marcata1 punto
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Buona sera a tutti! E' da un pò che vorrei aggiungere in collezione una 2 lire quadriga veloce per affiancare la sorella minore.. Considerando che fino ad ora non l'ho mai acquistata perchè mi sono concentrato su altre monete vorrei un vostro parere su quella postata.. E' in vendita da un noto perito, presente anche sul forum, dal quale ho già acquistato e mi sono trovato molto bene.. Se il riscontro sarà positivo vorrei chiedergli di portarmela a Verona per vederla di persona, sempre se non andrà via prima.. Inoltre secondo voi quale sarebbe un giusto prezzo? Casomai rispondetemi in privato.. :good: Grazie a tutti!!1 punto
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cari tutti, mi consigliate una bibliografia di qualità sullo studio delle patine nei bronzi romani e bizantini? grazie!!!!!!1 punto
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Un Augurio speciale per questo amico davvero speciale. Donty è tra gli utenti più giovani del Forum ma già espertissimo ed appassionato. Tantissimi Auguri Caro Dorian e tante monete bellissime per te. Ciao, Pat :friends: :give_rose: :give_rose: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno: :buoncompleanno:1 punto
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Le origini del Savoia Cavalleria risalgono al '600, ma solo nel 1815 il 3° Rgt. Savoia Cavalleria venne a far parte delle Forze Armate del Re di Sardegna ; oggi è inquadrato nella Brigata Paracadutista Folgore. Con il motto "Savoye bonnes nouvelles" , esclamato dal più giovane degli ufficiali, si aprivano tutte le riunioni dello Stato Maggiore : anche quando - come in Russia nel corso della seconda guerra mondiale - di buone notizie ve ne erano poche, ma testimoniava l'elevato spirito di corpo della Unità. Ho già visto una medaglia simile con lo stemma e il motto, venduta come "portachiavi". Per la forma dell'appiccagnolo, la tua potrebbe sembrare una medaglia portativa, in realtà è un ricordo del Reggimento che nel 1942, sul Fronte russo, fu decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare (come riportato al centro del verso). Un cimelio interessante, ma di valore economico contenuto.1 punto
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certamente....... lo avevamo notato... :nea: "....di "barra" ovvero coniata ricavando il tondello spezzando delle barre già pesate. In genere questo tipo di monete appartiene alle zecche itineranti. "1 punto
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La posizione di SC nel campo non cambia la classificazione, resta sempre un RIC IVb 636.1 punto
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Signore e signori! So che è un pò presto ma... Et voillà! Oltretutto la lettura della discussione postata da @@dabbene mi ha reso ancora più impaziente!!! Chissà se raggiungiamo il record di quella volta come affluenza al pranzo!! Non vedo l'ora!! :good: :good:1 punto
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Molto bella e molto ben centrata, complimenti anche per questa. Saluti Marfir1 punto
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Battaglia combattuta....ma persa per un errore di valutazione ....visto che mezza flotta inglese, capitanata da APPLETON, era all'isaola d'elba....io lo dico sempre...LA FRETTA E' UNA CATTIVA CONSIGLIERA !!! Olanda (Johan Van Galen) Vereenigde Provincien/Zeven Provincien (Province Unite/Sette Province) 40 (nave ammiraglia) Eendracht (Concordia) 40 (nave vice-ammiraglia, Jacob de Boer) Maan (Luna) 40 (Cornelis Tromp) Ter Goes 40 Zon (Sole) 40 Zutphen 36 Maagd van Enkhuysen (Vergine di Enkhuysen) 34 Jonge Prins (Giovane Principe) 28 Julius Caesar 28 (mercantile) Witte Olifant (Elefante Bianco) 28 (mercantile italiano; capitano Sijbrant Janszoon Mol) Madonna della Vigna 28 (mercantile) - si arenò a Nord del Porto di Livorno Susanna 28 (mercantile) Zwarte Arend (Aquila Nera) 28 Salomons Oordeel 28 (mercantile) Roode Haes (Lepre Rossa) 28 (mercantile) Ster (Stella) 28 (mercantile) Inghilterra Squadrone di Henry Appleton Bonaventure 44 (Stephen Lyne) - distrutta dalla Province Unite Leopard 48 (flag) - catturata (dalla Concordia?) Sam(p)son 40 (mercantilen, Edmund Seaman) - incendiata da un brulotto Mary 30 (mercantile, Benjamin Fisher) Peregrine 30 (mercantile, John Wood) - Captured by Aquila Nera Levant Merchant 28/30? (mercantile, Stephen Marsh) - catturata dalla Vergine di Enkhuysen Flotta di Richard Badiley Paragon 52 (flag) Phoenix 36 (Owen Cox) Elizabeth 36 (Jonas Reeves) Constant Warwick 32 (Upshott) Mary Rose 32 (mercantile, John Turtley) Lewis 30 (mercantile, William Elle) William and Thomas 30 (mercantile, John Godolphin) Thomas Bonaventure 28 (mercantile, George Hughes) ? (brulotto, Peter Whyting) Il brulotto è indicato col nome di Charity nel Mariner's Mirror vol. 49, ma sempre secondo il Mariner's Mirror vol. 24 venne persa in azione vicino a Plymouth il 27 agosto 1652. (Il numero accanto ad ogni nave indica il numero di cannoni) eCCO I LINK DI DUE RAFFIGURAZIONI....FOTO D'EPOCA ....DELLA BATTAGLIA DAVANTI A lIVORNO. http://commons.wikimedia.org/wiki/File:The_Battle_of_Livorno_(Leghorn)_march_14_1653_(Johannes_Lingelbach,_1660).jpg#mediaviewer/File:The_Battle_of_Livorno_(Leghorn)_march_14_1653_(Johannes_Lingelbach,_1660).jpg http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Van_Diest,_Battle_of_Leghorn.jpg#mediaviewer/File:Van_Diest,_Battle_of_Leghorn.jpg1 punto
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Non mi sembra sia stata postata precedentemente. Un grossolano falso di oncia argento Carlo VI zecca Palermo 1733 Al dritto ci sono le sigle S M al posto di CP Al verso mancano le sigle S M e legenda riporta ET al posto di EX oltre al disegno e caratteri grossolani Antonio1 punto
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Ottimo @@blaise, faremo un trenino di trolley dei libri per i giovani del forum :blum:.....quindi grande occasione da non perdere direi per i giovani numismatici.....un Verona Giovane, tra l'altro ti porterò anche qualcosina di mio per i giovani del Circolo di Beinasco, a Verona allora, Mario1 punto
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ciao a tutti volevo sapere, prima di scaricare l'app, se e` stato risolto il problema che ho letto esserci quando si vuole pubblicare un post e ti da errore e se tu clicchi ti pubblica il post 10 volte. inoltre volevo sapere nel caso mi si cancellasse l'app o cambiassi telefono devo tutte le volte pagare per scaricarla?gli aggiornamenti sono gratuiti o a pagamento?1 punto
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Comunque visti i problemi che presenta io ci penserei due volte ad acquistarla.1 punto
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Di solito quando qualcuno esprime il desiderio per una particolare moneta al Forum, mi sembra presuntuoso parlare di un'altra moneta, ma dall'anno 1876 è importante nella vostra scelta, potrai rischiare di suggerendo un Half-Dollar 1876. Ecco una parte della voce per quella moneta nel mio notebook-moneta... Ma questi 1876 mezzo-dollar potrebbe avere trovato occupazione presso il Centennial Exposition di Philadelphia...La statua della libertà era allora in costruzione e il suo braccio destro, il braccio con la torcia—era stato istituito presso l'esposizione. Per il prezzo di un pezzo di 50-cent come questo, un visitatore della fiera poteva salire su una scala fino al livello del balcone della Mostra e ottenere un'anteprima di "Liberty illuminare il mondo," un decennio prima sua dedizione nell'ottobre 1886. Solo un pensiero. E una possibile alternativa. (Come sapete, monete d'oro americane del 1876 sono relativamente costose). ;) v. ---------------------------------------------------- Usually when someone expresses to the Forum a desire for a particular coin, it seems presumptuous to mention another coin, but since the year 1876 is important in your choice, I’ll risk suggesting an 1876 half-dollar. Here’s a portion of the entry for that coin in my coin-notebook…. But these 1876 half dollars might have found employment at the Philadelphia Centennial Exposition…The Statue of Liberty was then under construction, and her right arm—the arm with the torch—had been set up at the Exposition. For the price of a 50-cent piece like this one, a visitor to the fair could climb a ladder up to the balcony level of the exhibit and get a preview of “Liberty Enlightening the World,” a full decade before her dedication in October, 1886. Just a thought. And a possible alternative. (As you know, American gold coins of 1876 are relatively expensive.) ;) v.1 punto
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Sinceramente non so prevedere che evoluzione possa avere. Non collezionando queste varianti non mi pongo il problema , sicuramente chi le colleziona qualche conto se lo sta facendo , e l'indecisione se comprarla ora o meno è forte . Una cosa è certa, non siamo noi poveri comuni mortali ad avere queste monete . Non sono svanite nel nulla. Le hanno i soliti noti, purtroppo..1 punto
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Ora sembrerà impossibile, non sto scherzando, ma conosco sul serio un processo veneziano del XIV secolo contro un tizio che aveva incollato tra di loro due pezzi di una moneta spezzata!1 punto
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Anche a me fa venire la febbre gialla a sentire di percentuali di partimonio, che mi fanno pensare a cose immateriali come il sesso degli angeli…. Torniamo con i piedi per terra e, piuttosto che quantificare in maniera astrusa e illogica in termini di percentuali, cerchiamo di curare al meglio il nostro patrimonio, conservandolo anche attraverso appositi archivi digitalizzati, con concreta possibilità di dare anche un lavoro ai giovani, con l'ulteriore vantaggio che in questa maniera si preserva e si trasmette la memoria culturale, che è fondamentale per la nostra società. Anche la numismatica fa parte del grande patrimonio culturale italiano e nel nostro piccolo cerchiamo di diffondere l'emersione del grande patrimonio di monete nelle collezioni pubbliche (e ci sono materiali monetari che sono depositati in maniera non molto migliore degli archivi cartacei del comune di Gela)….1 punto
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Durante alcune mie ricerche mi ero imbattuto sul Corpus in questa moneta...sono andato a controllare e la tua sembra abbastanza simile alla 5341 punto
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Mi ero ripromesso di non intervenire nel forum, almeno per un bel po' di tempo, ma questa discussione mi ispira... E allora un piccolo pensiero voglio esprimerlo. Quando sento parlare di percentuali di beni culturali già mi prende la febbre gialla... Sentire che l'Italia avrebbe il 50, se non il 70 o, perchè no, il 90% di quelli mondiali mi sembra decisamente offensivo verso tutte le culture che si sono sviluppate nei millenni in tutto il mondo. E' affermazione decisamente "italocentrica"! Anche io viaggio piuttosto spesso e mi pregio di cercare di confrontarmi con altre culture e empiricamente valutare e considerare ciò che conosco abbastanza bene, il nostro paese, con tutto quello che esprimono gli altri. Ebbene, dal mio opinabilissimo angolo, troverei più giusto che le percentuali di beni culturali del nostro paese fossero decisamente più basse. Di quanto non sono certo in grado di dirlo, ma già quella dei siti Unesco mi parrebbe più ragionevole (e forse persino esagerata, sempre opinione personale). Ciò non vuol dire che si intenda sottovalutare l'immenso patrimonio che in Italia c'è e sotto gli occhi di tutti noi. Quello che da noi colpisce è la concentrazione di beni culturali, che permeano dal più sperduto e spopolato villaggio, fino al paese più grande, arrivando alle città. Ecco, se una differenza posso farla, rispetto ad alcuni paesi da me visitati (e ribadisco il termine alcuni), forse è la concentrazione. Ma, lo ripeto, vale solo per pochi casi ed in più è valutazione assolutamente empirica. Ciò detto, mi sembra giusto considerare che la difesa dei beni culturali, come principio, è giustissima. E' anche vero che un bene culturale è patrimonio immateriale dell'umanità intera, ma è giusto che rimanga nei luoghi di provenienza, dove va (andrebbe?) tutelato e valorizzato. Pertanto, bene che il cratere d'Eufronio sia a Villa Giulia, piuttosto che al Metropolitan, ma se non si riesce a valorizzare e rendere adeguatamente fruibile (ferma restando in tutti i casi la tutela), sarei persino favorevole a spostarlo per mostre più o meno temporanee che promuovano nel mondo la cultura del nostro passato. Sarò eretico? E va bene... Peraltro, appartiene all'Italia, in quanto rinvenuto nel nostro paese, ma Eufronio era greco e la manifattura del vaso è da collocare in Attica. Allora, anche la Grecia, paradossalmente, potrebbe rivendicarne in qualche modo la proprietà? Certo che no, mi viene da rispondere, in quanto ritrovato a Cerveteri. Però non è la stessa cosa che qualche italico benpensante afferma a proposito della Gioconda di Leonardo, legittimamente custodita al Louvre? E non avviene lo stesso per tutte le monete romane, di cui l'Italia pretenderebbe come principio la proprietà, essendo state prodotte in gran parte da noi? Allora, dovremmo chiederci forse cosa si intende per bene culturale e subito dopo come fare per determinarne l'appartenenza. Non voglio annoiarvi troppo, perciò torno a bomba. Esistono certamente molti casi virtuosi di tutela e valorizzazione da noi, ma questo non dovrebbe esimerci stesso tempo dall'affermare che ciò che è stato fatto per la numismatica (e non solo...) fa acqua da tutte le parti. La normativa è questa, sia chiaro, e a questa dobbiamo sottostare, ma vogliamo parlare delle persone come Antonio, che conosco e saluto, congratulandomi per la fine della sua amara vicenda? Vogliamo parlare dei dieci (10!) anni di ingiusta persecuzione e dello spreco di risorse che lo stato ha fatto, mettendo sotto processo un cittadino onesto? Parlo di spreco proprio perchè in queste vicende, da quanto riusciamo a sapere, c'è un dispiegamento di mezzi e uomini non dissimile da quello che avviene per reati ben più gravi, infamanti e di impatto per la pubblica opinione. Non significa che chi sbaglia, anche nel nostro settore, non debba pagare, è giusto che paghi, ma si valutino veramente bene le situazioni prima. Sarebbe ora che qualcuno si prendesse carico di fare un libro bianco sullo stato dell'arte, che riporti, senza commenti, in maniera asettica, le vicende legate ai sequestri di monete, i vari iter processuali, durata e conclusioni, e una bella percentuale che ci dica, finalmente, quante vicende finiscono con una condanna (o con una assoluzione, il discorso non cambia). Partendo dai numeri, dai mezzi impiegati e dai costi, si potrebbe finalmente spingere verso un qualche cambiamento. Ciò non significa che io sogni una liberalizzazione selvaggia del settore, ma regole semplici e facili da comprendere (senza interpretazioni), responsabilizzazione del cittadino e collaborazione vera e fattiva fra pubblico e privato. E' solo un sogno? Per il momento senz'altro, ma non c'è d'altra parte un detto che afferma " i sogni son desideri"? Per dirla con Friedensreich Hundertwasser, “Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà". Ad maiora. ;)1 punto
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Ecco due news 2014: Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2014 Tiratura: 1.448.376 Condizioni: qSPL Città: Milano1 punto
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Buona Domenica Uomo tutto d'un pezzo, il Venier: aveva il carattere di un uomo senza mezze misure, audace, compassionevole all'occasione; tanto integro nell'animo, dice il Da Mosto, che dopo la battaglia di Lepanto tenne per se un bottino di 205 ducati, 2 lire e 6 soldi, alcuni coltelli, un filo di coralli e due schiavi negri. Sebastiano Venier comandante della flotta veneziana a Lepanto - Jacopo Tintoretto C'è il sospetto che un po' di arteriosclerosi condizionasse il suo modo di fare; spesso sfrontato e senza un minimo di "savoir faire". Ce lo fa capire ancora il Da Mosto riportando il commento di un cronista: "dimostrò poca gravità ed attitudine in sostenere et esercitare la maestà del principato e che aveva fatto spesso desiderare la prudenza e la lingua del principe Mocenigo, suo antecessore". Più esplicito, il Da Mosto, quando scrive che rispondeva con poca dignità alle persone che riceveva nelle udienze, ed anche le risposte che dava agli ambasciatori, lasciavano a desiderare. Sebastiano Venier doge di Venezia - Andrea Vicentino saluti luciano1 punto
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Assolto in primo grado, su richiesta del P.M. nessun appello. Per l'eventuale rimborso ecc, preferisco starmene alla larga dagli avvocati e uffici Giudiziari e non.1 punto
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Taglio 2 euro comm Nazione Portogallo Anno 2013 Tiratura 525.000 Condizione spl ++ Città Bereguardo (PV)1 punto
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Florida era ancora possedimento degli spagnoli, quando questo cent di "Matron’s Head” 1818 fu coniato a Philadelphia. Questi centesimi di grandi vecchi sono stati sostituiti con i più piccoli centesimi di rame-nichel "Flying Eagle" a partire dal 1857 e sono stati efficacemente dalla circolazione subito dopo. I 1818 centesimi appartengono a qualcosa conosciuto come il "Randall Hoard," un gruppo di migliaia di 1816-20 centesimi grande—ancora nella zecca fior di conio rosso—trovato in un barilotto sepolto circa 1868.The fatto la sua strada a un mercante che, come una trovata pubblicitaria, diede le monete ai clienti in cambio. Da allora, naturalmente, vedendo un grande centesimo in circolazione era una vera novità, e molte delle monete sono state rifiutate perché la gente pensiero—perché sembravano così nuovo—che erano falsi. Oops... :) v. ---------------------------------------------------------- Florida was still a possession of the Spanish when this 1818 “Matron Head” cent was coined at Philadelphia. These old large cents were replaced by the smaller copper-nickel “Flying Eagle” cents beginning in 1857, and were effectively out of circulation soon after. The 1818 cents belong to something known as the “Randall Hoard,” a group of thousands of 1816-20 large cents—still in uncirculated mint red—found in a buried keg about 1868.The keg made its way to a merchant who as a publicity stunt gave the coins to customers in change. By then, of course, seeing a large cent in circulation was something of a novelty, and many of the coins were refused because folks thought—because they looked so new—that they were counterfeits. Oops…. :) v.1 punto
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Quanto all’indagine di Andrea, è vero che la posizione dell’aquila è diversa da quella negli esemplari riportati dal Price, ma bisogna considerare il fatto che la scritta è composta da diciotto lettere e quindi gli incisori possono benissimo essersi sbizzarriti nella loro diposizione e interruzione. Invece secondo me rappresentano un particolare più significativo le frange dell’egida di Atena. Guarda per esempio la finezza di questo dettaglio in un vero e autentico Price 105 dove si vedono bene entrambe le frange dell’egida. E direi anche nel Price 109 postato da Andrea, nonostante la conservazione più bassa. apollonia1 punto
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