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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/05/14 in tutte le aree
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No, Disney non c’entra niente, il Pippo di cui mi accingo a scrivere è Filippo Maria Visconti. Niente di serio, ovviamente, ma una libera interpretazione di quel poco che ho potuto leggere e soprattutto capire …a modo mio. Pippo, Signore di Genova dal 1421 al 1435, non è stato molto amato dai genovesi, si prese la Repubblica che gli fu offerta da Tomaso Campofregoso, quando ormai non c’era più speranza, in cambio della personale salvezza e una cospicua “buonuscita” …… Il motivo di questo “poco amore” si può ben intuire da quello che lui stesso scrisse in merito alla sua “politica”: “Facilmente si regna sovra un branco di pecore, e più facilmente se ben tosate, perché la verga del pastore va più sul vivo.” Due righe “serie” per inquadrare il momento storico: “Filippo Maria Visconti preparava da tempo il terreno propizio alla campagna di conquista di Genova per mezzo di una preventiva azione diplomatica volta ad isolare il doge Tomaso Campofregoso e a presentare la signoria straniera come unico possibile rimedio all'inconciliabilità delle fazioni cittadine. L'attacco decisivo viene sferrato durante l'estate del 1421, quando il duca di Milano invia contro Genova due eserciti al comando di Guido Torello e del famoso condottiero Francesco Bussone detto il Carmagnola. La situazione per Genova precipita in breve tempo. Sconfitto per mare dalla flotta aragonese, alleata del Visconti, e premuto dall'esercito milanese, attestato sulle alture retrostanti la città, Tommaso Campofregoso presto rinuncia a proseguire una lotta troppo impari ed inizia trattative di resa con i rappresentanti ducali. La sottomissione di Genova viene così ad assumere l'aspetto di una cessione contrattuale, secondo uno schema già collaudato nel 1396 in occasione dei negoziati tra Antoniotto Adorno e Carlo VI per il passaggio del Comune sotto la sovranità francese: sostituzione del doge con un governatore di nomina viscontea e conservazione di ogni altro istituto pubblico cittadino. Fra l’altro la “dedizione” stabilisce che il Comune di Genova sia tenuto a consegnare al duca di Milano la fortezza cittadina del Castelletto e acta castra del Dominio, ritenuti capisaldi fondamentali per il controllo del territorio genovese. Le fortezze in questione, come nel 1396, sono in realtà dieci, quattro delle quali - Ovada, Novi, Gavi e Voltaggio - già di fatto in mano viscontea: «[. ..] Item quod dictum Commune Ianue confestim ponere teneatur realiter et de facto in manibus dicti domini ducis Mediolani Castelettum Ianue et octo castra, seu fortìlitia, computatis in ipsis octo castris Vultabii, Gavii, Uvade et Novarum, que de presenti tenentur per prefatum dominum ducem «[. ..]». Sebbene avesse conseguito la signoria su Genova, Filippo Maria Visconti, anziché restituire all'amministrazione genovese le terre dell'Oltregiogo, preferisce dunque mantenere un più stretto controllo su quest'area di rilevante importanza strategica: L'agognato sbocco al mare avrebbe d'altronde perso parte del suo significato economico senza sicure vie di comunicazione tra la pianura padana e la costa, onde l'esigenza di mantenere presidi militari nei punti nodali del transito verso Genova e le riviere.” Durante il suo governo fu coniato il ducato che allego in cui, visto che mi dispiaceva un po’ vederla senza la metà superiore della legenda, ho provato ad inventarmi una nuova categoria: la fantanumismatica, cioè ho aggiunto con il fotoritocco il bordo esterno con la legenda che manca facendo diventare la mia moneta un bel ducato “completo”. Penso che la moneta non sia “tosata” successivamente la sua emissione, credo anzi sia uscita così dalla zecca in quanto il suo peso è 3,52 gr che è perfetto rispetto alla media ricavata dai 22 esemplari del CNI di 3,5122 gr, quindi è probabile che, avendo coniato un esemplare con uno spessore eccessivo, in zecca, piuttosto che rifonderla, abbiano raschiato il bordo per farla rientrare nel peso stabilito … d’altra parte occorreva battere moneta a tutto spiano per soddisfare la voracità di Pippo. Se la moneta fosse stata veramente come il fantaducato allegato, in proporzione al suo peso reale, sfiorerebbe i 5 grammi circa. Non so se quanto ho scritto sia d’interesse anche per voi, per me è stato un bellissimo pomeriggio di ricerca passato in ottima compagnia…6 punti
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Sembrava ieri e invece sono passati 7 anni, 7 mesi e 7 giorni da quando mi sono affacciato su questa piccola piazza e giorno dopo giorno ho trovato fantastici amici, straordinari spunti di discussioni, persone amabili e persone un po' scostanti, giovanissimi davvero in gamba e gente preparatissima sulla nostra comune passione. Un universo incredibile di anime che ogni giorno aggiungono un mattoncino alla causa della conoscenza comune. In una piovosissima sera di novembre volevo dirVi semplicemente....grazie! Min_ver3 punti
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Io invece la penso diversamente. La cultura non ha confini e tutti ne dovrebbero poter godere. Preferirei che il vaso di Eufronio fosse ancora al Metropolitan, visto da centinaia di migliaia di persone all'anno (e che lo stesso museo ci riconoscesse una lauta percentuale sui biglietti) piuttosto che "nascosto" in un museo italiano. Il "mal comune, mezzo gaudio" non fa parte del mio credo...... Ricordiamo inoltre che se migliaia di opere d'arte, di oggetti archeologici, hanno seguito la via illegale dell'estero è in buona parte colpa di una legge per certi versi assurda e restrittiva.3 punti
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@@renato a mio parere tra l'esemplare di rick e quello di roberto non ci sono quasi due gradi di differenza se consideri l'esemplare di @@rickkk BB, questa non è SPL/FDC ma al massimo SPL3 punti
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Riporto qui i requisiti tali affinchè si possa essere Guardia Svizzera : - FEDE CATTOLICA : La Guardia Svizzera è un cattolico praticante. Opera quotidianamente nel cuore della Curia romana, incontra continuamente persone che si recano in pellegrinaggio sulla Tomba del Principe degli Apostoli e partecipano a celebrazioni liturgiche in Vaticano. E’ ovvio che la Guardia Svizzera sia, con la sua appartenenza e pratica religiosa, un “biglietto da visita“ del Santo Padre. - CITTADINANZA SVIZZERA : La cittadinanza svizzera è il presupposto per poter accedere al Corpo. Il candidato deve potersi integrare nel Corpo e quest’ultimo desidera conservare il suo tipico carattere svizzero. Quindi ci si aspetta che il candidato abbia un particolare attaccamento per la Svizzera. - BUONA SALUTE : Chi entra nel Corpo della Guardia Svizzera Pontificia deve già essersi sottoposto ad esami medici in Svizzera e poi sottoporsi a un rigoroso esame sanitario che include anche un test psicologico. Solo chi è sano può essere una Guardia Svizzera. - REPUTAZIONE IRREPRENSIBILE : Chi è incaricato della sicurezza del Papa, deve avere una reputazione irreprensibile. - AVER ASSOLTO LA SCUOLA RECLUTE NELL'ESERCITO SVIZZERO : La leva obbligatoria di due anni nella Guardia Svizzera Pontificia è troppo breve per acquisire un’esauriente formazione di base. Perciò, la guardia deve già possedere quei requisiti militari che può acquisire nell’Esercito Svizzero. - FORMAZIONE PROFESSIONALE : Uan Guardia Svizzera deve essere un bravo candidato, volenteroso ed efficiente. L’acquisizione di una capacità professionale è un buon indizio di queste qualità. Di regola, viene chiesto un curriculum di studi di almeno tre anni, in via eccezionale una buona formazione professionale di due anni. - SESSO MASCHILE : Le Guardie vivono in due o in tre in semplici stanze. All’inizio vengono sistemate in camerate. Il cameratismo fra giovani non sposati non è un elemento da sottovalutare. Un Corpo misto non è appropriato servizio . - CELIBATO : Per ragioni di servizio sono tenute a vivere in Vaticano e i luoghi per socializzare sono molto limitati. Gli appartamenti a disposizione sono pochi. Per potere sposarsi la guardia deve avere almeno 25 anni, aver servito per almeno tre anni, impegnarsi a servire per almeno altri tre anni e aver raggiunto almeno il grado di Caporale. - ETA INFERIORE A 30 ANNI : Chi vuole divenire Guardia svizzera, deve decidere in fretta. Spesso i più vecchi incontrano maggiori difficoltà a integrarsi. Non si accettano perciò candidati che abbiano superato i trenta anni.3 punti
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Buona sera a tutti. E' con grande piacere che Vi presento questo nuovo lavoro sulla monetazione Savoia per la Sardegna, che sarà in vendita a partire dal prossimo Convegno di Verona (21, 22 e 23 novembre). Si tratta di un lavoro che mi è costato due anni di ricerca e che vede la luce grazie all'impegno dell'Editore sardo Giampaolo Cirronis. Il libro prende in esame la monetazione emessa durante i 128 anni di dominazione sabauda della Sardegna e s'incentra sull'esame rigoroso di documenti storici – in molti casi sconosciuti alla letteratura numismatica anche più risalente nel tempo – svelando alcune “scoperte” che.....beh non Vi voglio togliere il piacere di verificarlo da Voi, scorrendo il libro..... :pleasantry: In appendice al libro troverete un'altra originalissima novità, curata da una persona che non ha bisogno di presentazioni: sto parlando del perito numismatico Riccardo Rossi (R-R), forse uno fra i maggiori studiosi e conoscitori del mercato relativo alla monetazione sarda. La novità consiste nel fatto che le valutazioni delle monete sono riportate tenendo conto della loro rarità riferita alla conservazione. Credo che questa tecnica estimativa compaia per la prima volta in Italia in questo listino; essa risponde ad un'esigenza molto avvertita dal mondo collezionistico/commerciale ovvero quella di attribuire un più accurato grado di rarità in base allo stato di conservazione della moneta. Chissà che il lavoro di Riccardo non apra, sul fronte dei prezziari/listini, un nuovo scenario anche per altre monetazioni. Staremo a vedere. Vi fornisco alcune caratteristiche del libro: Formato: A4 (150 pagine) – Copertina: rigida (cartonata); Sovracoperta; Rilegatura editoriale (le pagine sono cucite, non incollate): la carta è satinata. Le foto delle monete sono tutte a colori e in buona/alte definizione, mentre i documenti postati sono in bianco e nero. Le foto delle monete sono state gentilmente fornite da alcuni Utenti di questo Forum direttamente o tramite il Catalogo de laMoneta.it nonché da Case d'asta (quando leggerete i ringraziamenti...capirete chi sono i "conferenti"..). L'Editore ha fissato il prezzo di copertina in € 40, ma su mia richiesta, chi lo acquisterà al Convegno di Verona, presso lo Stand di Riccardo, lo pagherà solo 35 euro. La successiva commercializzazione sarà curata direttamente dall'Editore (Riccardo ed io abbiamo rinunciato a qualunque compenso). Il libro si potrà acquistare a partire dal Convegno di Verona in quanto, mentre Vi sto scrivendo, è in corso di stampa presso una Cooperativa tipografica di Iglesias. Vi posterò più tardi due immagini, rispettivamente della prima e della quarta di copertina nonché l'indice del libro. Mi scuso fin d'ora per la qualità delle foto, scattate domenica scorsa in tutta fretta dalla copia numero “zero”, che poi ho dovuto anche lasciare nelle mani dell'Editore.... :crazy: Chi volesse prenotare la Sua copia per ritirarla a Verona, allo Stand di Riccardo (che, per l'occasione ha anche affittato un box tutto Suo... :good:.) può farlo inserendo in questa discussione la Sua richiesta: in ogni caso potete anche contattare direttamente Riccardo (338 9108907), che “traghetterà” materialmente dalla Sardegna a Verona i libri; o l'Editore Giampaolo Cirronis (328 6132020), per qualunque richiesta e/o informazione. Poiché sarò anch'io presente a Verona (dal venerdì alla domenica), chi vorrà potrà ottenere sulla propria copia del libro una dedica “personalizzata”. Grazie per l'attenzione e saluti. :hi: Michele P.S. Naturalmente, se avete qualcosa da chiedere...domandate pure...2 punti
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Un grande penny britannico coniate in rame, più grande anche del penny britannico bronzo familiare del 1860-1970. Questo penny 1826 è un prodotto del Regno di George IV, ed è l'ultima data del tipo coniato per circolazione interna (i pennies 1827 andò in Australia). Stranamente, il penny di rame britannico successivo sarebbe per William IV datata 1831—e molti di quelli sarebbe stati inviati in Canada. :) v. -------------------------------------------------------- A big British penny struck in copper, bigger even than the familiar bronze British pennies of 1860-1970. This 1826 penny is a product of the reign of George IV, and is the last date of the type coined for domestic circulation (the 1827 pennies went to Australia). Oddly, the next British copper pennies would be issues of William IV dated 1831—and many of those would be sent to Canada. :) v.2 punti
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Ciao Mario, ho un doppione di " Monete di Casa Savoia Regno d' Italia" di Eupremio Montenegro, potrebbe interessare a qualche nostro giovane amico che colleziona proprio il Regno, sarei felice di fare contento uno di loro. Te lo porto giù, ciao2 punti
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più che un esubero io pensavo fosse la firma ribattuta...questo esemplare forse permette di ritornare coi piedi per terra con l'altro ..anche per me l'altro era sul Bb, ma le bestie nere volavano alto e allora ci siam detti "forse non ci capiamo una ce**a" :D bella monetina roby ;D2 punti
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La patina rende sicuramente gradevole e affascinante una moneta, il tempo farà il suo lavoro. Ma se non ci sono i rilievi e la freschezza, quella non te la da nessuno!2 punti
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in allegato foto della mezza pezza della rosa e del quarto della pezza della rosa, monete parecchio rare e particolari.2 punti
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L'Italia detiene il 50% dei Beni Culturali mondiali? Una classica favoletta, stile Italia "sesta potenza industriale" decaduta quando è arrivato l'euraccio cattivo fonte di tutti i mali a rovinare tutto, e altre perle simili. Ecco invece un esempio risalente a qualche anno fa della realtà dietro le favole della buonanotte al cervello, un caso non isolato della fine che hanno fatto e rischiano di fare per questo e molti altri motivi i documenti storici degli archivi di stato e locali, un tipo di bene culturale poco considerato. http://livesicilia.it/2012/09/06/vandali-in-azione-brucia-larchivio-storico_183478/ Riporto la prima frase dell'articolo, da cui già si capisce tutto: "Numerosi carteggi e preziosi documenti storici, appartenenti all'Archivio del comune di Gela, sono andati perduti ieri sera nel rogo che ha visto in azione un gruppo di vandali. I documenti, conservati nel più completo abbandono presso il capannone ex Iannizzotto, si trovavano alla rinfusa dentro capienti sacchi per la spazzatura." Invece di gustarci con così tanto entusiasmo le fiabe inventate da qualche demente in preda a deliri da nazionalismo (o a preoccupazione per la copertura di negligenze o loschi affari?) dovremmo pensare a tutelare quello che abbiamo invece di lasciarlo marcire nel cesso! Facile a dirsi, un po' meno a farsi... meglio le favolette che ci addormentano la sera.2 punti
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Firenze non pote' fare a meno di venire incontro alle richieste dei negozianti, specialmente quelli operanti tra Pisa e Livorno, vedevano compromessi i loro affari in territorio ottomano per l' eccessiva bonta' delle monete fiorentine, che non erano cosi' concorrenziali con quelle di altri stati. Mercanti e banchieri chiedevano infatti di poter disporre di un numerario in grado di poter competere, nei favori del Gran Turco, con gli Ungheri d'oro di Alemagna e con i pezzi spagnoli e messicani in argento da 8 reali. Fu cosi che Ferdinando II si indusse a pubblicare il 2 marzo del 1656, un bando con il quale veniva autorizzata l' emissione di una moneta d'oro del peso di 3 denari meno ungrano e di bonta' di carati 3 1/2 che ragguagli l ' ' Unghero di Alemagna , con l' impronta del Granduca e della mostra del porto di Livorno ed una moneta di argento con la medesimq impronta a lega di once 11 e di peso di danari 23 1/25 che ragguaglia la pezza da 8 reali. Si trattava del tollero in oro, emesso alla bonta di 23 1/2 carati, con un peso di 2 denari e 23 grani per ciascun pezzo, e del tollero in argento . La quantita di fino per quest' ultimo venne fissata in 11 once per libra di metallo da monetare. Il peso di denari 23 1/25 per ogni singolo pezzo. Le monete in oro ed in argento doveveano avere il Granduca in ritratto ( l' impronta di sua altezza),e al rovescio l' impronta del porto di Livorno.( la mostra del porto di Livorno). I tolleri d' oro per i quali non venne fissato alcun valore di tariffa, potevano essere esitati come mercanzia, li si poteva commerciare liberamente come qualsiqsi altra mercanzia e questo anche in conformita' con quanto disposto con bando del primo febbraio 1635 che riconosceva al solo zecchino gigliato la capacita' di fare pagamento in banco e altrove al corso legale di 10 soldi e denari 4 il pezzo. Era quello della circolazione delle divise auree un tema per il quale le autorita' monetarie fiorentineavevano mostro' sempre una vigile attenzione. Ma nknostante i numerosi provvedimenti adottati fin dagli anni della minore eta' di Ferdinando II dal governo reggente, il disordine doveva essere notevole e speculazioni e frodi all' ordine del giorno co pregiudizio e detrimento notevole per la cittadinanza. L'oro scarseggiava e fu cosi' che anche l' emissione autorizzata con il bando del 2 marzo 1656, di una moneta d' oro che pur imitando nel peso e nella lega l' unghero di Alemagna , se ne differenziava nettamente dal punto di vista tipologico, non ebbe fortuna. Alle prime due emissikni del 4 e 15 marzo del 1656, non ne seguirono altre: la novita' tipologica dovette giocare un brutto tiro ai mercanti livornesi che evidentemente incontrarono grosse difficolta' nel piazzare sui mercati di oltremare le nuove monete. Saluti Erik2 punti
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Caro Liutprand Non devo proprio persuaderti, la matematica indica che comunque sia il 50% è nei sogni velleitari dei disinformati e della disinformazione Immagino che non puoi confondere 50 siti su 1000 con il 50 %, per quanto di cultura umanistica ( come pure la mia) un minimo di matematica ... ;) Maggior numero relativo di siti ( di poco, guarda caso Cina 46, e poi Spagna 43, Germania 39, Francia 38, India 32 Messico 31 Spagna ) non vuol dire maggior parte del totale ( 50% famoso) . Ti ricordo che l'argomento di base non è l'importanza del patrimonio italiano, ben chiara a tutti, ma che esso sia il Patrimonio in assoluto ( 50%) , piccola ma non indifferente differenza ! @@Ric70 La mia allergia personale al 50% (o 70% o 90% etc.) non è casuale, ma deriva dalla insofferenza alle tipiche dichiarazioni populiste ( non che tu sia un populista, al massimo hai usato un'espressione infelice) tipo quest'ultima del 50% che poi portano a mostri incredibili. Mostri che fanno eco a "patrimonio inestimabile" per la misera monetucola romana, o il sillogismo errato (troppe volte sentito anche da esponenti pubblici), combattuto personalmente anche nelle aule giudiziarie, che le monete romane sono di Roma, Roma è in Italia ergo le monete romane sono tutte italiane...e simili idiozie, nate dalla pura ignoranza e presunzione di una superiorità culturale italica ( questo anche per rispondere a @@rorey36), salvo poi passare a discutere di queste cose nelle aule giudiziarie, con sul banco degli accusati proprio persone tipo Numismaticasicula etc. Capirai quindi il perchè ho ritenuto di chiarire a fondo la inconsistenza del famoso 50% e simili, non certo perchè non condivida la tua posizione espressa negli ultimi due post... Sempre cordialmente, :) Enrico2 punti
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Ciao a tutti, Allego un altro esagono acquistato l'altro ieri da sottoporre al vostro giudizio: DESCRIZIONE: 20 CENTESIMI ESAGONO 1918 RIBATTUTO SUL 20 CENTESIMI 1894 KB DI UMBERTO 1; CONTORNO TRACCE DI RIGATURA NON MARCATA. Vi ringrazio per eventuali commenti in merito, Gabriele tracce di rigatura non marcata1 punto
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Medaglia devozionale lauretana, tonda, bronzo/ottone, della prima metà del XVII sec.- D/ La Madonna di Loreto dentro una edicola, con ai lati due lampade votive, il tutto circondato da una corona di fiordalisi, anepigrafe.- R/ Crocifisso di Numana ,volgarmente conosciuto come di Sirolo,il tutto circondato da corona floreale (fiordalisi), anepigrafe. Tipologia rara. Ciao Borgho.1 punto
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Si, ricordo che l'avevi scritto comunque hai fatto bene a prenderla, è una moneta sempre ricercata.......... :good:1 punto
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Tutta la superficie è bene a fuoco La foto è un pò scura, ma questo dipende probabilmente dal'intensità non sufficiente delle luci usate... aggiungi Lumen :)1 punto
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Concordo con la tua valutazione, appena sotto il bb, moneta comunque ancora piacevole e collezionabile. :good:1 punto
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Sinceramente non so prevedere che evoluzione possa avere. Non collezionando queste varianti non mi pongo il problema , sicuramente chi le colleziona qualche conto se lo sta facendo , e l'indecisione se comprarla ora o meno è forte . Una cosa è certa, non siamo noi poveri comuni mortali ad avere queste monete . Non sono svanite nel nulla. Le hanno i soliti noti, purtroppo..1 punto
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buonaserra a tutti....ecco una storia narata in canzone....originalita che mi ha molto piacciuto,piaccere che voglio convidere con voi... :) ...buona serata......!..e tanti saluti di Corsica! :closedeyes:1 punto
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Buona serata Credo proprio che per i giovani sia "tanta roba"; un libro (o anche più d'uno, dipende ....) è sempre un bel regalo; soprattutto per quei collezionisti di monete non contemporanee, che difficilmente si fermano all'aspetto della moneta, ma sentono l'esigenza di contestualizzarla al periodo storico al quale si riferisce che, spessissimo, è lontano dalle nostre conoscenze. Storia, tradizioni, economia, finanza, tutte informazioni che non si trovano nei libri di scuola, se non, talvolta, appena accennate in maniera generica. Basta leggere la discussione sulle monete di Livorno, e quante cose interessanti sono state scritte, tutte informazioni che solamente chi ha letto libri di storia sa e può raccontare e tutto questo parlando di monete. E' spettacolare. Riguardo a dove ci si potrà trovare, @@dabbene, suggerisco di anticipare l'incontro alle 11.30, davanti al tavolo di Tinia Numismatica. Se facciamo le 12.00 temo che tra le presentazioni (soprattutto per chi viene per la prima volta a Verona), la consegna di libri ai ragazzi che li desiderano, i saluti agli Amici ecc. ecc. si faccia poi troppo tardi per andare al ristorante, creando magari problemi a chi è legato a degli orari. Bravo @@cembruno5500 (ho letto adesso il tuo intervento) è questo il tipo di partecipazione che ci incoraggia e ci convince che siamo sulla buona strada. saluti luciano1 punto
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No, 2 sono le cose: o è autentica, oppure è un falso moderno. Non l'ho bollata come falsa, ho solo espresso delle perplessità senza averla tra le mani.1 punto
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Innamorato delle toscane, dai tempi dei tempi....Lucca docet , ma non solo....però certamente siamo in continuo miglioramento....poi io spazio...spazio,,,,anche troppo... Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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@@fabio22 Ciao Fabio, una domanda : in che senso la ritieni una medaglia ufficiale ? La presenza del nastro non comporta la sua ufficialità : a me ne diedero una con tanto di nastro per una "camminata non competitiva", come del resto tante altre emesse da Enti o privati sono appese ad un nastro. La penso piuttosto come Leonumi, che sia una iniziativa privata, magari di un Ente che ha rinchiuso in un esagono il proprio acronimo e che compare in alto al verso, troppo grande per essere il marchio dell'incisore.1 punto
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per comprendere i miei dubbi sul volto... e sulla mia affermazione "falso moderno", spulcia le 5 pagine di questo sito di falsi ciao http://www.forgerynetwork.com/viewassets.aspx?mode=IrY~x~6CGiY1Q=&cl=&cln=&br=&pr=&prd=&key=tmnkeMymm8M=&ext=CbSSjWkLN03YeTuQXF4H4QH/Qglw7e7HP/aL3GaaCQipaQhi4iWDIWHE9YfedsH3Bhz3qs6cHUVcmiT780Lk9EOLumVXPWZq26k5XqOmFT3cdZc~x~wQZYyVJBTc3GH2CMSsAf2vYy3sF2SpMb5EMxrg==&srco=1&num=20&srchall=0 scrivendo "otho" nella sezione - Enter Keyword(s):1 punto
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Salve, 500 euro???? da cartellino Giagante 2014 lo riporta a 250 euro..... La forbice di prezzo per questa moneta in tale conservazione è tra i 150 e 200 euro.... Saluti1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, volevo mostrarvi questa moneta per avere un vostro giudizio sul grado di conservazione. Sono ben consapevole che sia una moneta molto comune e facile da trovare ma per ammirare gli splendidi rilievi di una quadriga penso vadi benissimo. Mi è piaciuta molto infatti questa moneta per i dettagli stupendi che ha: la spada, la divisa, lo scudo, per non parlare dei cavalli! Stupendi, sembrano quasi che vogliano uscire fuori dalla moneta per liberare tutta la loro forza.....1 punto
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Contribuisco anche io con il mio soldo del 1791 F. In quell'anno le zecche attive nella coniazione di questa moneta erano Hall (F) e Vienna (A). Conservazione modesta, ma è la mia unica moneta di Gorizia.1 punto
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@@Luca1984 Si era detto di concentrarsi sulle monete negli interventi, lasciando fuori tutto il resto.1 punto
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In effetti adesso che @poemenius e @Eliodoro me lo hanno fatto notare, ho dei leggeri dubbi sull'autenticità , come stile ci siamo secondo me, anche peso e diametro, ma certi particolari non mi piacciono molto, come ad esempio al rovescio la E di SECVRITAS presenta una debolezza di conio molto strana e anche nelle parole IMP OTHO al dritto, la P e la seconda O. Bisognerebbe vederla de visu per esserne certi. Un saluto1 punto
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Ciao @@joker67, com ben detto da @@Fufluns è un denario di Otone così classificato: Otho (AD 69). AR denarius (3.42 gm). Rome, January-April AD 69. IMP OTHO CAESAR AVG TR P, bare head of Otho right / SECVRI-TAS P R, S.Securitas standing facing, head left, holding wreath and scepter. RIC 10 Sull'autenticità,non mi pronuncio, in quanto, i miei dubbi su una certa debolezza di conio, potrebbero non avere rilievo. Saluti Eliodoro1 punto
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Non conosco la medaglia in oggetto, ma ritengo che la stessa possa ritenersi, per caratteristiche e nastro, una medaglia ufficiale. Ne sono state realizzate, per lo stesso evento, molte tipologie e moduli (almeno una decina). Anche la Ditta Johnson ne ha realizzata una molto bella e di modulo medio-grande per questo importante evento, opera di Emilio Monti. Anche il monogramma entro esagono al Verso dovrebbe riferirsi ad Elisabetta II che però è questo: E II R1 punto
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@@dareios it così sono riuscito a completare la scheda http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-M73F/41 punto
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Si certo è molto rovinata, ma qualcosa si vede. Nella prima foto, è ben visibile un Gesù crocifisso al centro, con due figure laterali in piedi, una a dx ed una a sx. Nella seconda foto, si intravedono come due chiavi incrociate, con al centro una specie di stemma. In base a questi indizi, avevo pensato potesse trattarsi di una moneta Pontificia. Ciao e grazie Tommaso.1 punto
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Ciao a tutti, vi mostro questo piccolo scodellato, che in realtà ho già identificato con il Biaggi. (RAIMONDO DELLA TORRE). Tuttavia, mi piacerebbe avere da voi qualche informazione in più. (con il Bernardi ad esempio) Mi piacerebbe avere anche un giudizio sullo stato di conservazione della moneta, per capire sei o abbia fatto o no un buon affare. Ciao e grazie Max1 punto
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Ciao, è un denario di Otone http://www.lamoneta.it/gallery/image/8457-othone-denario/1 punto
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@@Mancusi90, Come primo scudo va benissimo, è buona anche la conservazione che si attesta intorno al BB+-qSPL.1 punto
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@@Luigi Filippo I, Direi che il problema è quasi risolto, la moneta ha cambiato totalmente il volto, adesso risulta più gradevole.1 punto
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Un motivo per cui la moneta , Dupondi e Sesterzi , potrebbe essere stata associata al Macellum Magnum di Nerone , oltre che alla scriita MAC AUG , e' la forma dell' edificio riportato nel conio ; questo edificio pero' non e' chiaro che forma geometrica avesse , se rotonda , se rettangolare , se quadrata , in quanto la moneta ce lo mostra sul davanti e non in prospettiva pero' osservando altri grandi bronzi emessi da Roma in altre epoche , quando un edificio aveva forma rotonda od ellittica , in genere alcuni venivano rappresentatati in prospettiva per distinguerli da un altri rettangolari o quadrati che erano invece presi sul davanti , quindi l' unica cosa certa con la Chiesa di Santo Stefano e' la forma rotonda a cupola della parte centrale , ma anche la Domus Aurea aveva questa forma centrale . Per essere un Mercato anche se grande , l' edificio della moneta sembra essere architettonicamente troppo ricco e sofisticato ; siamo naturalmente nel campo delle ipotesi , ma e' interessante parlarne . Riporto alcune foto attuali della Chiesa di Santo Stefano Rotondo , che risulterebbe essere costruita sopra il Macellum Magum neroniano .1 punto
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Cartonum Grazie per i complimenti. Non hanno un valore economico ma storicamente mi ha molto colpito il fatto che in un momento così duro per la Popolazione e per il Paese si riuscisse ad avere la forza per portare avanti questa passione...1 punto
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E così la storia della medaglia annuale dei romani pontefici continua ed è testimone di tempi di cambiamento. La prima medaglia annuale, in base allo studio di Adolfo Modesti, pur con qualche incertezza, risale al 1550 (Giulio III). Costruire questa collezione, per la rarità delle medaglie pontificie (maxime le originali antiche), è una bella impresa, una ricerca appassionata che non finisce mai........ La data di emissione della medaglia annuale ormai da anni è ritardata rispetto alla tradizione del 29 giugno (festa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo), ma è un particolare privo di importanza (la medaglia ha perso la natura di "gratifica" agli operatori della Camera Apostolica e quindi manca l'attesa...e la data non è cogente). Aggiungo un commento sulla nuova medaglia, anche se altri amici potranno esprimersi con maggiore competenza in ordine al significato storico e al valore artistico. Mi sembra una medaglia sobria, ma bene impostata in armonia con il messaggio che il pontificato di Papa Francesco vuole trasmettere. La grande novità si trova nel diritto, finora per secoli occupato esclusivamente dal ritratto del Pontefice e invece in questa ultima medaglia affiancato da un fanciullo, che forse rappresenta l'attenzione alla umanità e al suo futuro (unitamente al ruolo della famiglia raffigurata nel rovescio). Con evidenza si coglie in questa novità significativa del diritto la testimonianza del cambiamento impresso alla Chiesa e alla sua organizzazione da un Pontefice, che, pur nell'esercizio del ruolo e delle connesse responsabilità, cerca la condivisione e tende a manifestarsi come "uno di noi".1 punto
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Volevo fare una proposta, un po' per un principio di sana alternanza e per dare poi un giusto riconoscimento a chi si è offerto, ha anche preso un onere e un impegno, cioè Tinianumismatica, di comprare, distribuire, vendere il nuovo prodotto cartaceo di Lamoneta, cioè il Quaderno 1, di fare questa volta il meeting - point lamonetiano per saluti e poi per il raduno per il pranzo davanti al loro banco, mi sembra un gesto di giusta riconoscenza da parte nostra e del forum tutto e poi una buona opportunità per il forum di vendere qualche quaderno in più, come si dice stazionare lì per un po' vederseli lì a quel prezzo....credo che possa invogliare, tra l'altro hanno avuto buoni apprezzamenti anche al di fuori del forum da quello che ho avuto modo di sentire.... Magari col grande R -R si potrebbe fare un meeting-point per il primo pomeriggio per chi arriva dopo ....con un buon digestivo col mirto, è una proposta ovviamente, che ne pensate ? Mario1 punto
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Premesso che i cellulari servono per telefonare, non per fare le foto Girando abbastanza per lavoro e per turismo in mete esotiche è un piacere vedere quanta gente abbia abbandonato le point&shot per passare alle dSLR, con il gusto di spostare la rotellina da automatico, a priorità di apertura, o addirittura a tutto manuale Per le foto numismatiche, come ha già scritto Fabrizio la macchina fotografica ha la sua importanza, la lente usata ne ha di più, l'illuminazione ancora di più... ma la differenza la fa il 'manico', c'è poco da fare1 punto
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