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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/14 in tutte le aree

  1. Taglio: 2 Euro CC Stato: Città del Vaticano Anno: 2006, zecca di Roma ® Scultore: Orietta Rossi (O.Rossi) Incisore: Maria Carmela Colaneri (mcc) Tema: 500° anniversario fondazione delle Guardie Svizzere Pontifice Tiratura: 85.000 in folder FDC, 15.000 in busta Fil.num Data di emissione: 9 Novembre 2006 Descrizione: Al centro l’immagine di una guardia svizzera nell'atto del giuramento con in mano uno stendardo; intorno la scritta “GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA” e sotto la scritta “CITTA' DEL VATICANO”. A sinistra l’anno di creazione del corpo “1506” e il nome dello scultore Orietta Rossi “O.ROSSI”; a destra il millesimo di conio “2006”, il segno di zecca “R” e le iniziali dell’incisore Maria Carmela Colaneri“M.C.C. INC.”.Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Nel 2006 ricorrono i 500 anni dalla fondazione delle Guardie svizzere Pontifice Il disegno della moneta raffigura una recluta nell'atto del giuramento, la cerimonia che si ripete il 6 Maggio di ogni anno avviene in una data simbolica per il corpo in quanto il 6 Maggio del 1527 durante il sacco di Roma da parte di Carlo V furono ben 147 le Guardie svizzere che persero la vita per difendere il Pontefice Clemente VII. Il giuramento È una cerimonia suggestiva per l'ambiente in cui si svolge, il Cortile di S. Damaso, per le personalità religiose del Vaticano che la presiedono e per la folta corona di centinaia di persone, rappresentanti politici e militari della Confederazione Svizzera, parenti, amici e simpatizzanti che vi assistono. La Guardia è in uniforme di gran gala, dal comandante all'ultimo alabardiere, e attira gli sguardi di tutti: la banda con i suoi bravissimi tamburi riscuote prolungati applausi. Il cappellano della Guardia legge per intero il testo del giuramento: "Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice Francesco e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano." Poi le nuove reclute, chiamate per nome, si fanno avanti e ciascuna, con la mano sinistra sulla bandiera della Guardia e la destra alzata con le tre dita aperte, quale simbolo della Trinità, conferma e giura: "Io,. . ., giuro di osservare fedelmente, lealmente e onorevolmente tutto ciò che in questo momento mi è stato letto. Che Dio o i suoi santi mi assistano." È bene notare che tra questi santi, sono sottintesi in modo particolare i Patroni della Guardia Svizzera, e cioè S. Martino (11 novembre), S. Sebastiano (20 gennaio) e S. Niklaus von Flüe, "Defensor Pacis et pater patriae" (25 settembre). La storia della Guardia svizzera inizia il 22 gennaio 1506 quando un gruppo di 150 mercenari elvetici al comando del Capitano Kaspar Von Sileen del Canton d'Uri attraversando porta del popolo entrarono per la prima volta in Vaticano per servire Papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con la confederazione, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici. Successivamente il Corpo delle guardie si ampliò ulteriormente. Le guardie svizzere non furono solo impiegate come scorta personale del papa, ma parteciparono a numerose battaglie prima fra tutte come scritto in precedenza quella avvenuta il 6 maggio 1527 durante il Sacco di Roma da parte delle milizie di Carlo V. Con il loro sacrificio permisero a Papa Clemente VII di avere salva la vita. Dei 189 svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, cioè quelli che all'ultimo momento avevano accompagnato Clemente VII nella fuga lungo il Passetto, il passaggio che collega il Vaticano a Castel Sant'Angelo. Con la conquista di Roma da parte delle truppe italiane nel 1870, le guardie svizzere rimasero a difesa personale del papa nei suoi alloggi, e Papa Pio X nel 1914 decise di fissare il numero dei militi che compongono questo speciale corpo a 100, più sei ufficiali, tra cui il comandante che ha il grado di Colonnello. In base all'articolo 7 del regolamento, il corpo della Guardia svizzera è composta da 110 uomini così suddivisi: Ufficiali 1 Oberst, Colonnello, il comandante delle guardie) 1 OberstLeutnant (Tenente Colonnello), il vicecomandante) 1 Kaplan (cappellano militare), considerato alla stregua di un tenente colonnello) 1 Major (Maggiore) 2 Hauptmann (Capitano) Sottufficiali 1 Feldweibel (Sergente Maggiore) 5 Wachtmeister (Sergente) 10 Korporal (Caporale) 10 Vizekorporal (vice caporale) Truppa78 Hellebardier/Gardist (alabardiere/guardia)
    6 punti
  2. Buona sera a tutti. E' con grande piacere che Vi presento questo nuovo lavoro sulla monetazione Savoia per la Sardegna, che sarà in vendita a partire dal prossimo Convegno di Verona (21, 22 e 23 novembre). Si tratta di un lavoro che mi è costato due anni di ricerca e che vede la luce grazie all'impegno dell'Editore sardo Giampaolo Cirronis. Il libro prende in esame la monetazione emessa durante i 128 anni di dominazione sabauda della Sardegna e s'incentra sull'esame rigoroso di documenti storici – in molti casi sconosciuti alla letteratura numismatica anche più risalente nel tempo – svelando alcune “scoperte” che.....beh non Vi voglio togliere il piacere di verificarlo da Voi, scorrendo il libro..... :pleasantry: In appendice al libro troverete un'altra originalissima novità, curata da una persona che non ha bisogno di presentazioni: sto parlando del perito numismatico Riccardo Rossi (R-R), forse uno fra i maggiori studiosi e conoscitori del mercato relativo alla monetazione sarda. La novità consiste nel fatto che le valutazioni delle monete sono riportate tenendo conto della loro rarità riferita alla conservazione. Credo che questa tecnica estimativa compaia per la prima volta in Italia in questo listino; essa risponde ad un'esigenza molto avvertita dal mondo collezionistico/commerciale ovvero quella di attribuire un più accurato grado di rarità in base allo stato di conservazione della moneta. Chissà che il lavoro di Riccardo non apra, sul fronte dei prezziari/listini, un nuovo scenario anche per altre monetazioni. Staremo a vedere. Vi fornisco alcune caratteristiche del libro: Formato: A4 (150 pagine) – Copertina: rigida (cartonata); Sovracoperta; Rilegatura editoriale (le pagine sono cucite, non incollate): la carta è satinata. Le foto delle monete sono tutte a colori e in buona/alte definizione, mentre i documenti postati sono in bianco e nero. Le foto delle monete sono state gentilmente fornite da alcuni Utenti di questo Forum direttamente o tramite il Catalogo de laMoneta.it nonché da Case d'asta (quando leggerete i ringraziamenti...capirete chi sono i "conferenti"..). L'Editore ha fissato il prezzo di copertina in € 40, ma su mia richiesta, chi lo acquisterà al Convegno di Verona, presso lo Stand di Riccardo, lo pagherà solo 35 euro. La successiva commercializzazione sarà curata direttamente dall'Editore (Riccardo ed io abbiamo rinunciato a qualunque compenso). Il libro si potrà acquistare a partire dal Convegno di Verona in quanto, mentre Vi sto scrivendo, è in corso di stampa presso una Cooperativa tipografica di Iglesias. Vi posterò più tardi due immagini, rispettivamente della prima e della quarta di copertina nonché l'indice del libro. Mi scuso fin d'ora per la qualità delle foto, scattate domenica scorsa in tutta fretta dalla copia numero “zero”, che poi ho dovuto anche lasciare nelle mani dell'Editore.... :crazy: Chi volesse prenotare la Sua copia per ritirarla a Verona, allo Stand di Riccardo (che, per l'occasione ha anche affittato un box tutto Suo... :good:.) può farlo inserendo in questa discussione la Sua richiesta: in ogni caso potete anche contattare direttamente Riccardo (338 9108907), che “traghetterà” materialmente dalla Sardegna a Verona i libri; o l'Editore Giampaolo Cirronis (328 6132020), per qualunque richiesta e/o informazione. Poiché sarò anch'io presente a Verona (dal venerdì alla domenica), chi vorrà potrà ottenere sulla propria copia del libro una dedica “personalizzata”. Grazie per l'attenzione e saluti. :hi: Michele P.S. Naturalmente, se avete qualcosa da chiedere...domandate pure...
    5 punti
  3. Perché essere stretti??? E' sbagliato tanto quanto abbondare nella conservazione. La valutazione deve (dovrebbe) essere unica, né stretta né larga.
    4 punti
  4. Ma voi lo sapete che il posizionamento di valori decrescenti in cerchi concentrici per fermare i tosatori non fu una soluzione inedita per questo carlino del Biblia? In Sicilia, sotto Al-Mu'izz, i tosatori (sayrafi = cambiavalute) erano diffusi come nella Napoli del 1600 e le leggi per combatterli erano praticamente simili (pene fisiche e torture). La soluzione era rappresentata dall'emissione di una particolare serie di monete: i muezzini. Queste monete presentano cerchi concentrici: in ogni cerchio è riportato un valore diverso decrescente verso il centro, il valore complessivo è di un dinar, ½ dinar (al secondo giro), un robai (al terzo giro), mentre per il muezzino da mezzo dinar si ha in sequenza: ½ dinar, ½ dirhem e ¼ dirhem. Settecento anni prima del Biblia qualcuno inventò una moneta sostanzialmente identica alla sua.
    3 punti
  5. ...ecco lo stemma mancante..... :girl_devil: compuiter malato..... :lol: e ne profito mandare una rapresentazione di tipo soldato del vaticano.....
    3 punti
  6. Riporto qui i requisiti tali affinchè si possa essere Guardia Svizzera : - FEDE CATTOLICA : La Guardia Svizzera è un cattolico praticante. Opera quotidianamente nel cuore della Curia romana, incontra continuamente persone che si recano in pellegrinaggio sulla Tomba del Principe degli Apostoli e partecipano a celebrazioni liturgiche in Vaticano. E’ ovvio che la Guardia Svizzera sia, con la sua appartenenza e pratica religiosa, un “biglietto da visita“ del Santo Padre. - CITTADINANZA SVIZZERA : La cittadinanza svizzera è il presupposto per poter accedere al Corpo. Il candidato deve potersi integrare nel Corpo e quest’ultimo desidera conservare il suo tipico carattere svizzero. Quindi ci si aspetta che il candidato abbia un particolare attaccamento per la Svizzera. - BUONA SALUTE : Chi entra nel Corpo della Guardia Svizzera Pontificia deve già essersi sottoposto ad esami medici in Svizzera e poi sottoporsi a un rigoroso esame sanitario che include anche un test psicologico. Solo chi è sano può essere una Guardia Svizzera. - REPUTAZIONE IRREPRENSIBILE : Chi è incaricato della sicurezza del Papa, deve avere una reputazione irreprensibile. - AVER ASSOLTO LA SCUOLA RECLUTE NELL'ESERCITO SVIZZERO : La leva obbligatoria di due anni nella Guardia Svizzera Pontificia è troppo breve per acquisire un’esauriente formazione di base. Perciò, la guardia deve già possedere quei requisiti militari che può acquisire nell’Esercito Svizzero. - FORMAZIONE PROFESSIONALE : Uan Guardia Svizzera deve essere un bravo candidato, volenteroso ed efficiente. L’acquisizione di una capacità professionale è un buon indizio di queste qualità. Di regola, viene chiesto un curriculum di studi di almeno tre anni, in via eccezionale una buona formazione professionale di due anni. - SESSO MASCHILE : Le Guardie vivono in due o in tre in semplici stanze. All’inizio vengono sistemate in camerate. Il cameratismo fra giovani non sposati non è un elemento da sottovalutare. Un Corpo misto non è appropriato servizio . - CELIBATO : Per ragioni di servizio sono tenute a vivere in Vaticano e i luoghi per socializzare sono molto limitati. Gli appartamenti a disposizione sono pochi. Per potere sposarsi la guardia deve avere almeno 25 anni, aver servito per almeno tre anni, impegnarsi a servire per almeno altri tre anni e aver raggiunto almeno il grado di Caporale. - ETA INFERIORE A 30 ANNI : Chi vuole divenire Guardia svizzera, deve decidere in fretta. Spesso i più vecchi incontrano maggiori difficoltà a integrarsi. Non si accettano perciò candidati che abbiano superato i trenta anni.
    3 punti
  7. questa discussione è davvero appassionante...mario l'obbligo di metterla tra le più importanti è un dovere...e per inciso a giorni dovrei ricevere un paio di libri del Cipolla...grazie anche a questa discussione ;) e visto che si parla della fortezza di Livorno...eccone una rappresentazione monetale...la conservazione non è il suo punto forte ma trasuda di storia :) :) quarto di tollero per Livorno del 1683
    3 punti
  8. metto una chicca, la pezza d'oro di Livorno del 1718 di Cosimo III
    3 punti
  9. LA FORTEZZA VECCHIA La storia della fortezza vecchia è anche un pò la storia della vecchia Livorno, infatti.... si narra che.... Una vecchia torre romana, ,del IV-V sec. d.C, detta Castrum Liburni era il rifugio per i pochi pescatori abitanti del villaggio (Livorna), ma pare che le sue origini risalgano addirittura agli Etruschi. Nel 1077 su ordine della Contessa Matilde (nata nel 1046 a San Miniato al tempo dominio di Lucca e morta nel 1115 a San Benedetto Po) sopra i resti della torre romana, fu costruito un torrione a forma quadra, una torre medioevale ancora oggi visibile all’interno della Quadratura dei Pisani, Nel 1200 circa, (pare nel 1241 anno della vittoria Pisana su Genova), i pisani ne fecero innalzare un altro, di circa 30 metri e di forma cilindrica che si erge imponente al di sopra del rosso mattone della Fortezza conosciuto come il “Mastio di Matilde”. Nel 1377 il Gambacorti, doge della repubblica Pisana fece costruire una nuova rocca detta Quadratura dei pisani per la sua forma, e racchiudeva nel proprio perimetro il Mastio ed i ruderi della primitiva torre. Nel 1392 la fortificazione fu collegata a delle mura che circondavano il villaggio di Livorno. resti della torre medioevale oggi Nel 1404, Jean Meyngre de Boucicault (chiamato il Buccicaldo) governò Livorno per nome dei Visconti signori di Milano e di Pisa. Il Suo stemma già sulla Quadratura è ancora oggi visibile su una murata della Fortezza. Questi nel 1407 vendette Livorno a Genova per 26.000 fiorini d’oro. I Genovesi rinforzarono le difese aprendo delle cannoniere in tre fortini sotto la quadratura. Nel 1421 Firenze riacquisterà Livorno per 100.000 fiorini d'oro. Nel 1490 dallo scalo che si tuffa nella Darsena Vecchia, (parte terminale della via Maestra, oggi via S. Giovanni…presso le due palme, per capire) al tempo chiamato Scalo Regio, partirono Amerigo Vespucci e poi Giovanni da Verrazzano per intraprendere le imprese che tutti conosciamo. Il 13-14 Novembre del 1496, dalla Quadratura, dalla Rocca Vecchia (pare di origine addirittura Etrusca) e dalle torri, la guarnigione della repubblica fiorentina guidata da Andrea di Piero de Pazzi aiutati dai livornesi dei borghi vicini, si parla di Guerrino da Montenero, capopopolo asserragliati nel terrapieno detto poi il Bastione del Villano, posto appena a Sud di dov’ é oggi il monumento a Ferdinando I ed ai 4 Mori seppero respingere da terra e dal mare, complice una delle nostre Libecciate, l’armata di 7000 uomini guidata da Massimiliano I di Germania. Nel 1521 iniziarono i lavori per la costruzione della Fortezza per ordine del Cardinale Giulio de’ Medici (poi dal 1523 Papa Clemente VII) e terminata dal Duca Alessandro de’ Medici ( bastardo di Papa Clemente, almeno si dice) nel 1534, capace di contenere 5000 soldati. Una nuova cittadella con tre poderosi bastioni. Sopra il portale d’ingresso “l’arme” del Duca con l’iscrizione : ”Sotto una fede et legge un signor solo” era senza dubbio questo l’epitaffio per la repubblica Fiorentina. (Fortezza Vecchia, progetto di Antonio Giamberti da Sangallo). Il Duca Alessandro morì pugnalato dal lontano cugino “Lorenzaccio” fiancheggiato da un sicario, tale Michele del Tavolaccino, detto “Scoronconcolo”. Con Alessandro ebbe fine il ramo primogenito della famiglia Medici. Nel 1537 l’avvento di Cosimo I° del ramo cadetto della famiglia e figlio del capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere. Egli fu il vero fondatore del governo granducale mediceo e visto che soggiornava spesso a Livorno, nel 1544 vi fece costruire il suo palazzotto sul Bastione detto de “La Canaviglia” quello posto alla bocca della Darsena Vecchia; la Canaviglia è la deformazione popolare del nome di Cesare Cavaniglia da Napoli, comandante delle galee Toscane. Il palazzo sarà rialzato di un piano nel 1590 da Ferdinando I°. L’8 Giugno 1571 dalla Darsena della Fortezza partirono 12 galee per la vittoriosa battaglia di Lepanto del 7 Ottobre successivo contro l’impero Turco, sotto le insegne Stefaniane, ovvero il Sacro Ordine Militare di Santo Stefano. Ordine fondato da Cosimo I° il 9 Gennaio del 1562 per difendere i commerci nel Mediterraneo dalle incursioni dei pirati. Al tempo la Fortezza era munita di 24 cannoni, alcuni adesso al museo dell’artiglieria di Torino. L’associazione de la livornina ha riprodotto una colubrina dell’epoca e sta pensando di riprodurre altri pezzi d’artiglieria di quel periodo, sperando che un giorno possano far bella mostra sui Bastioni di una Fortezza finalmente museo a cielo aperto per la nostra città e per i turisti che nei mesi estivi affollano il porto e non mercato come purtroppo sta accadendo. I Bastioni: A Ovest della Canaviglia, a Nord della Capitana, perché era lì che solitamente ormeggiava la galea Capitana, a Est il Bastione dell’Ampolletta perché ospitava la clessidra che determinava i turni di guardia. Nel 1600, il 16 Novembre dal Molo del Soccorso che esce dalla Fortezza e si insinua nella Darsena, si imbarcò Maria de’Medici figlia di Francesco I, alla volta di Marsiglia per andare in sposa a Enrico IV re di Francia. Il nome di Maria è legato alla divulgazione del galateo. Il 30 Gennaio 1604 (secondo il calendario fiorentino che terminava l’anno il 24 Marzo, quindi 1605 con quello attuale) si corse a Livorno il primo Palio come ci narra Francesco Pera nella raccolta delle “curiosità livornesi del 1899.”Il Granduca andò in sul fosso, dove aveva fatto ordinare la festa dello strappare il collo all’oca da marinai in su gli schifi di galera, sopra il fosso. Poi S.A. fece correre un palio di panno rosso da n° 8 schifi di galera, per il fosso, dalla porta della Torretta per insino alla porta Pisana; dove vinsero quelli della Capitana (galera) con gran gusto di S.A. e di tutto il popolo di Livorno, il quale fu infinito. Poi stette a vedere fare il calcio dalla gioventù di Livorno”. Tutto questo molto probabilmente accadde durante i festeggiamenti per la inaugurazione del Fosso Reale avvenuta appunto in quel periodo. Una sorta di sposalizio di Livorno col mare. Nel Febbraio del 1606 fu consacrato il Duomo e B. Borromei già gonfaloniere fece dipingere per l’occasione, ma anche per ingraziarsi i favori degli abitanti e del Granduca, un quadro “dell’Assunta” dal pittore Domenico Cresti detto il Passignano. Il quadro è ancora visibile sul soffitto a intaglio dorato della Chiesa. La mattina del 19 Marzo del 1606, nella Cappella dedicata a S. Francesco dentro la Fortezza Vecchia, al cospetto di Ferdinando I° dei Medici giunto per l’occasione con la sua corte a Livorno e del Consiglio degli Anziani, venne celebrata una messa. Al termine il gonfaloniere Borromei vestito di un lucco di damascato nero ricevette da Ferdinando la stola o striscia di velluto rosso con rifiniture in pelle bianca, segno della sua nuova carica. E ponendogliela sulla spalla sinistra disse: “Questo sarà il segno d’onore che da oggi e per il futuro porteranno i gonfalonieri della Città” elevò così Livorno al rango di città. Ferdinando nomina Gonfaloniere il Borromei Fortezza vecchia presa dal pontile della darsena La fortezza con in primo piano il bastione l'ampolletta Nasce la Livorno dei mercanti, dei popoli e delle religioni, la Città delle ambasciate che vede la fine della famiglia Medici con Gian Gastone e l’avvento dei Lorena con Pietro Leopoldo (il Suo monumento in piazza della Chiesa a San Jacopo). Nel Maggio del 1849 nel cortile della Fortezza Vecchia fu trucidato dagli Austriaci, chiamati dal Ricasoli e dal Granduca Leopoldo II (Canapone per i Livornesi), Enrico Bartelloni strenuo difensore della Città a Porta San Marco. Nella storia del Risorgimento Italiano tante pagine sono state scritte col sacrificio di quei Livornesi. Nonostante questo a Livorno dove è “legge” tutto ed il contrario di tutto (I livornesi sono "mangiapreti" ma escono magari da un riunione di comunisti e vanno a portare sulle spalle Santa Giulia in processione e guai a chi gli tocca la Madonna di Montenero dove portano ceri e ex voto in ringraziamento.) siamo stati capaci di dedicare una via principale al Ricasoli e due monumenti marmorei (uno in piazza della Repubblica, l’altro in piazza XX Settembre) a Leopoldo II , appunto gli aguzzini e oppressori della insurrezione popolare.
    3 punti
  10. penso che un giovane che si avvicini a questa disciplina (così come altre discipline legate ad un interesse di tipo storico/antiquario -spero che il termine usato calzi in qualche maniera-) costituisca una eccezione. L'interesse autentico (non quello tipo "ho trovato una moneta che sembra d'argento in un cassetto dimenticatissimo di mio nonno... quanto vale che la vorrei vendere (con immensa gioia) ?") forse nasce con l'avanzare degli anni, quando la cultura imparata sui banchi di scuola ('na rottura quasi sempre), comincia a diventare cultura viva e vera (non solo sulla carta)... e tu stesso cominci a dare un peso "vero" anche alle cose (non a caso i capelli cominciano ad ingrigire ... :D ). Oggi i giovani (lo sperimento coi miei nipoti), per quanto brillanti, vivaci e fin troppo stimolati da questo mondo invasivo di iper-informazione (anche di tipo culturale), sono più attratti dai gadgets di tipo tecnologico ... più vivi e gratificanti in un altro senso .... forse la cosa comincia a virare in un altra direzione quando se ne percepisce l'altro lato della medaglia, ovvero il loro status di cose "effimere" e transitorie ... allora si comincia a capire invece che ciò che è già stato "consacrato" dalla storia (le monete, nel nostro caso) sono destinate a rimanere. Solide quanto mai... :)
    3 punti
  11. :) ..buonaserra a tutti........ecco una stemma che trace una storia vecchia,con radice prese nel fondo di tempi passatti,passatti di fatti di onore e cuore...quella de la prima guardia pontificale...che era fatta di Corsi....ecco un link,scritto di francese,e un texto in cui ho datto un massimo di traduzione........ https://sites.google.com/site/tirailleurscorses/home/la-garde-corse-du-pape e una storia..........tiratta da il tomolto politico di quelle epoque dure e instabile..... :huh: ..... allora ecco lo stemmo de la bandiera di compagnia dei soldati Corsi.... e ecco quello un altro,Corso,con la stemma del papa Clemente XIV(1769.1774). la presenza de i Corsi,nel imbiente pontifico,risale al meno a l'epoqua di quando "pepino il breve"(pepin le bref) a attribuato l'isola al papa Etienne II nel 755,prima la donazione di Carlomagno nel 774 a Adriano I.e di puoi quel momento che lo stato pontifico rimenta periodicamente i suoi diritti su l'isola. ecco il monumento funerario di Pasquino Corso,colonello de la guardia di la chiesa di San Grisogno.originare di Perugia,nel 1514,a fatto guerra con Giovanni di Medicis,detto Giovanni bandera nera. nel 1529,commando 2000 soldati corsi al servizio di Florenzia. nel 1530,passo al servizio del papa. muore nel 1532,e insepelitto ne la chiesa di San Grisogno.... ecco tipo di soldato del epoqua delle guerre d'Italia(vaticano) e per una disgrazia che e successa nel 1662..tra Corsi e francesi...onore,storia di non si sa che,quando al momento sono state sparati colpi di arme da fuocco in piena corte,sapiendo cosa si tramava ne la confusione furono ucisi innocente.....una storia,come tante altre,se il re francese luiggi XIV,offeso,domando riparazione al vaticano,malgrado i responsabili giudicati e uccisi,il re domando la danazione de la guardia Corsa....la guardia cosi banita,la maggior parte se ne andarono al servizio di venezia..... e per non finire il tutto,quel re fu irigare un monumento al intratta de la caserna de i Corsi....una pyramide nera....e anche cognio una medaglia... a cquesta quantunche la sua destruzione,ordonata dal papa Clemente IX....ma a battuto medaglia commemorendo la sua destruzione..... e cosa dire di piu,che per un re di sole,offeso,domandando riparazione,furono banati i guardiani pontifici Corsi,al servizio del papa di poi anni e anni..... peccatto,comme la guardia Svizzera,si sara possutto festiggiare allegramente in 2066.....il 500em anniverssario de la creazione,de la guardia Corsa. :( ecco....piccola storietta...che spero incantera ogni pocci di voi......e he stato con molto onore contarla..... :closedeyes: al passaggio di mandarvi tanti saluti di quella piccola isola,a la grande storia.....chiamata Corsica!!... ^_^
    2 punti
  12. evitando di fare polemiche... ma solo dando un mio personalissimo giudizio... se fossi stato io perito non l'avrei sigillata q.FDC , ma SPL+ : la moneta non è circolata ma con quei graffi e le macchie (o cancro?) è parecchio compromessa
    2 punti
  13. Ecco le mie le tengo da anni come monito, sinceramente le pagai molto poco ma ero mooolto inesperto pensavo che lui era ancora meno esperto di me, poi dopo anni cominciai a notare che sui contorni di entrambe è incisa la medesima cosa un accenno di FERT e nodi , ma gia avevo un po di idee piu' chiare e avevo nel frattempo il mio primo catalogo.
    2 punti
  14. per tutti quelli a cui interessa....e per compiacermi :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: visto che abbiamo parlato dei quattro mori....perche' non divulgare anche notizie sulla fortezza vecchia..... vera PANGEA ...da dove tutto è nato e si è sviluppato !!!!! La Fortezza "Vecchia", così denominata per distinguerla dalla "Nuova" eretta nel 1590, è considerata il simbolo e il monumento più caratteristico della città di Livorno. La Fortezza Vecchia è una imponente costruzione (lunga circa cinquecento metri), di assetto pentagonale, interamente cinta dai fossi, ad eccezione della parte di ponente recentemente interrata, caratterizzata da spalti in laterizio (che le attribuiscono un caratteristico colore rosato) che dominano il porto mediceo estendendosi per un perimetro di mezzo km. La fortezza è costituita da tre bastioni: quello lato mare detto la "Canaviglia" (il nome corretto sarebbe "Cavaniglia", dal nome di Cesare Cavanella, secondo ammiraglio dell'ordine di S. Stefano che fu capitano a Livorno nel 1587), quello lato monte detto la "Capitana", quello intermedio detto "Ampoletta". I bastioni di fronte alla città furono rialzati e strutturati con cannoniere ad arco e fenditure per le bocche da fuoco, ad opera dei soldati francesi durante l'invasione napoleonica nel 1796. Sopra il bastione "La Canaviglia" si erge un palazzotto costruito nel 1580 per volontà di Francesco I dei Medici. Nella piattaforma centrale si incontrano la chiesetta di San Francesco (metà XVI secolo) e una cappella ad essa adiacente (fine XVII sec.). La Fortezza Vecchia è il risultato di diverse sovrapposizioni architettoniche succedutesi nei secoli: comprende al suo interno, oltre a tracce di un'antica torre romana, una torre medievale circolare, detta "Mastio di Matilde" (del X-XI sec.) e la piccola fortezza quadrata detta "Quadratura dei Pisani" (risalente alla fine del XIV secolo). Essa rappresenta un tipico esempio di fortificazione medicea. Attorno a queste due massicce strutture difensive infatti (ad un tempo utili all'arroccamento e all'avvistamento sul mare), il governo fiorentino, sotto il cardinale Giulio de' Medici (poi divenuto papa Clemente VII) sviluppò una possente fortificazione fedele ai canoni classici rinascimentali. I lavori della fortificazione furono avviati nel 1519 su progetto di Antonio da San Gallo il Vecchio e sotto la direzione dell'ingegnere Nicolao da Pietrasanta. Dopo un'interruzione avvenuta tra 1526 e 1530, dovuta sia a ragioni politiche (a seguito al Sacco di Roma, il papa Clemente VII fu imprigionato e i Medici nel 1527 furono costretti ad abbandonare Firenze), che igienico sanitarie (si verificò un'epidemia di peste), furono terminati nel 1534, sotto il duca Alessandro. Emblematica a questo proposito è l'iscrizione fatta apporre dal duca sotto lo stemma mediceo sulla porta della Fortezza: "Sotto una fede et legge un Signor solo". Nel 1543 Cosimo I fece costruire sulla sommità della fortificazione un palazzo per la propria residenza che andò distrutto con i bombardamenti di quattro secoli dopo. Curiosità Si racconta che nel 1555 la Fortezza fu testimone della decapitazione di tre rivoltosi contro il governo mediceo. Il Piombanti riporta anche la tradizione per cui Cosimo I avrebbe qui ucciso il figlio Garzia accusandolo dell'omicidio del fratello. In realtà i due fratelli furono entrambi vittime di "pericolosissime febbri" contratte durante una battuta di caccia. Dalla Fortezza il 1 giugno 1563 partirono le prime quattro galere di Santo Stefano che, al servizio di Filippo II di Spagna, andarono a soccorrere Orano assediata dai Turchi. Altro importante imbarco si verificò il 17 ottobre 1601 quando Maria dei Medici, tra solenni festeggiamenti, si imbarcò per Marsiglia verso il suo sposo Enrico IV di Francia. (Tale evento fu immortalato da Cristoforo Allori nel terzo quadro del soffitto della Chiesa dei Cavalieri a Pisa). Nel 1769 la Fortezza, per volontà di Pietro Leopoldo, divenne sede di un collegio militare che tuttavia non ebbe lunga vita; nel 1795 vi fu alloggiata una Caserma. La Fortezza fu gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943.
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  15. Ecco il mio contributo al 1825: un tallero di Francesco I d'Asburgo per la zecca di Vienna. La legenda inizia al diritto e prosegue al rovescio recitando: Francesco I, per grazia di Dio imperatore d'Austria, re di Ungheria, Boemia, Lombardia e Veneto, Galizia, Lodomiria, Illiria, arciduca d'Austria.
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  16. Complimenti, davvero gradevole, ma peccato per l'imperfezione del tondello. Da varesi un anno e mezzo fa o due non ricordo di preciso, ne passò uno che in piena "crisi" delle zecche italiane fece oltre 600 euro. Aveva una bellissima patina bluette, un tondello regolare e dei rilievi molto precisi ed alti, oltre che ben impressi. a memoria, finora, è il più bello che ricordo nel complesso per conservazione, patina, qualità della battitura e integrità del modellato. Ringrazio @@Alberto Varesi per le foto :)
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  17. Busta in plastica trasparente contenente bustina in verosimile cellulosa, periziata da Cavaliere. Borchie in ottone pressochè FDC. Si scorge una moneta all'interno. :P
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  18. E qui torniamo al discorso delle lobby: io credo che quel qualche centinaio di collezionisti che ha questo tipo di monete in collezione non se la prenderà più di tanto...ha la moneta, gli piace, continuerà ad ammirarla.Chi "rosicherà" e farà di tutto per impedire l'immissione sul mercato di altri pezzi sono quelle lobby di cui abbiamo già detto, e che ne detengono altro che alcuni esemplari, ma in alcuni casi anche alcune centinaia. E queste lobby da sempre immettono sul mercato, ciclicamente, il numero di esemplari adeguato ad evitare che i prezzi si abbassino in maniera drastica.E dà loro fastidio perdere il controllo del mercato. Se mi sbaglio, ovviamente, correggetemi.
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  19. Caro @@Ric70 temo che il discorso sulla quantità calcolata o calcolabile del 50% sia una bufala terribile che ogni tanto viene tirata fuori per coprire le nefandezze giudiziarie che in nome di una "Tutela" (che tutela non è) vengono bellamente compiute, a danno dei collezionisti (e a tutto favore dei soliti loschi figuri che continuano ad agire ben poco disturbati...) con risultati finali per la vera tutela decisamente deludenti ( a onor del vero ci sono anche operazioni che portano a dei bei risultati concreti ed importanti, ma non sono certo quelle operazioni contro i collezionisti numismatici nostrani). La legislazione relativa ai beni culturali è sì restrittiva, ma è l'applicazione fuorviante, che a volte ne viene fatta, la responsabile dei nostri mostri quotidiani. Non a caso le assoluzioni e le archiviazioni fioccano, quindi mi sa che è il sistema di partenza che la applica, più che la legge stessa... Quanto al patrimonio e alla sua percentuale, se da un lato il Patrimonio italiano è certamente uno dei maggiori del mondo, dall'altro non è certo l'unico importante. Quindi, anche nell'incertezza di definire cosa è bene culturale o meno ( in Giappone considerano oggetto culturale dei templi in legno vecchi di cinquemila anni che ogni 15 anni vengono rifatti ex novo, in altro paese orientale le rondini sono considerate bene culturale etc.) la percentuale, ove calcolabile, sarebbe molto, molto inferiore al 50%... ( al massimo qualche punto percentuale) Invece, il discorso che tu fai sull'intollerabilità della lunghezza dei processi etc. è totalmente condivisibile ! Cordialmente, :) Enrico
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  20. Ultimo gettone-moneta dello Stabilimento Johnson entrato in collezione :rolleyes: Cosa ne pensate ? Personalmente ritengo questa tipologia insieme al 20 centesimi 1906 (Esposizione di Milano) degna di essere inserita nella collezione ufficiale di V,E,III 2 Lire 1928 Fiera di Milano S.J. Vittorio Emanuele III in Versione Argento (Montenegro 729)
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  21. Si propio così il 24 gennaio 2015 saranno trascorsi 10 anni, dalla perquisizione con relativo sequestro delle monete. Il 29 ottobre scorso, dopo 8 anni da indagato e 2 da imputato, finalmente si è concluso il processo con l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato, con relativa restituzione di quanrto in sequestro. Dovrei essere contento, ma non lo sono, sono stato privato per 10 anni dalla mia serenità, delle mie monete, e da 5 mila euro di spese legali. Lascio perdere il tempo perso da CC. Magistrati con relativi costi che noi contribuenti sosteniano e che potrebbero essere destinati a ben più nobili esigenze nello specifico settore dei beni culturali. P.S. Appena avro in mano copia della sentenza la posterò.
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  22. Buonasera, di recente ho fatto un'offerta alla base per un piccolo piombo romano incuriosito più che altro dall'insolita natura del lotto (finora non mi ero mai avventurato in piombi romani!). Non c'è che dire, ne son rimasto fin da subito affascinato e incuriosito, ancor più quando la casa d'aste me l'ha mandato prima che avessi pagato!!!! So che la stanza più appropriata sarebbe Exonumia, ma ho preferito inserire qui la discussione pensando potesse essere un po' più vista rispetto all'altra sezione. Sarei estremamente interessato a sapere cosa ne penate. Delucidazioni riguardo al simbolo impresso? Cosa rappresenterebbe il tridente intersecato alla cornucopia? E quello centrale che termina a 8 (ricorda molto vagamente il chi rho)? Come mai MUSA al rovescio? Per cosa poteva essere usato? Di che periodo a vostro avviso? Insomma.... sono molto molto curioso di questo piccolo oggetto!! Spero qualcuno possa essermi d'aiuto! Il peso è di 2,19 g, il diametro di soli 12 mm. Grazie
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  23. E’ un post gia’ aperto qualche anno fa nella sezione Monete Imperiali Romane , pero’ vorrei riaprirlo sotto un altro aspetto , non prettamente numismatico , ma dal punto di vista iconografico , interpretativo e archeologico , per questo motivo ne inserisco uno nuovo in questa sezione del Forum . Tra gli altri interessi storici mi piace anche provare ad interpretare e cercare di capire il significato di alcuni particolari rovesci che compaiono infiniti nelle monete romane e che si prestano ad essere analizzati per tentare di comprenderne il messaggio recondito , conscio che corro il rischio , numismaticamente parlando , di essere messo “al rogo per eresia” ; vorrei prendere questa volta in esame il famoso e raro Dupondio di Nerone radiato , con al rovescio una ricca e imponente costruzione a colonne su due piani con gradinata di accesso all’ arco di ingresso e con al centro della costruzione una parte piu’ alta a forma di torre coperta da una cupola rotonda ; intorno alla costruzione , in alto o in altri esemplari ai lati , la scritta MAC AUG con SC ai lati oppure sotto ; negli esemplari della moneta , dentro l’ arco di ingresso all’ edificio , dove in molti si nota bene , si vede una statua nuda che tiene in mano o si appoggia ad una lancia . Questa la descrizione sommaria del rovescio della moneta . Il rovescio del Dupondio , cioe’ il ricco ed imponente edificio che e’ rappresentato tutto a colonnato con fregi sugli architravi e con altri minori particolari , viene attribuito , in relazione alla scritta MAC AUG , al Macellum Magnum , cioe’ al piu’ grande mercato dell' epoca , un emporio coperto di Roma , ai tempi di Nerone . Ho dei dubbi , probabilmente infondati , circa l’ attribuzione al Macellum Magnum dell’ edificio rappresentato nella moneta e per questo mio dubbio vorrei sentire i vostri pareri in merito alla costruzione rappresentata nella moneta ; naturalmente con questo non voglio assolutamente mettere in dubbio l’ esistenza del Macellum Magnum sul Celio , ci mancherebbe , la mia perplessita’ riguarda solo la natura dell’ edificio che e’ rappresentato nella moneta e la possibilita' che questo vada cercato in un altro punto del Celio . I miei dubbi nascono da alcune considerazioni , la prima e’ che Svetonio , vissuto vicinissimo come periodo storico alla vita di Nerone , nella sua Vita dei dodici Cesari e nella Vita dedicata a Nerone , nulla accenna a questa costruzione del Macellum attribuita a Nerone , seppur il Tomo XXXI della sua Vita sia dedicato alle costruzioni di Nerone a Roma , eppure Svetonio e’ scrittore attento e preciso verso le attivita’ edilizie dei suoi dodici Imperatori , il solo scrittore che accenna a qualcosa del genere , ma in modo generico , e’ Cassio Dione , pero’ Dione scrive dopo circa 160/170 anni da Nerone , quindi potrebbe essere poco affidabile circa gli artefici degli antichi edifici ; ma allora , se cosi’ non fosse , quale edificio , in teoria , potrebbe rappresentare la moneta ? personalmente credo o mi piacerebbe credere , che rappresenti in modo stilizzato la Domus Aurea , la ricchezza dei particolari , delle colonne , dei fregi e dalla grandiosita’ dell’ edificio , tutti particolari che si ricavano dalla ricca iconografia della moneta , si prestano ad essere interpretati come appartenenti ad una costruzione molto importante e grandiosa come poteva essere appunto la Domus Aurea , piuttosto che ad un semplice mercato coperto , seppur Magnum , seppur Grande . Ma allora come si coniugherebbe la scritta MAC AUG se l’edificio rappresentato , per caso , fosse la Domus Aurea e non il Macellum ? la scritta MAC AUG interpretata come Macellum Augusti a causa delle tre lettere iniziali MAC , potrebbe forse essere interpretata in altri due modi , il primo come Machinator , che significa anche : Architetto , Ingegnere , cioe’ potrebbe essere letta come : Machinatori Augusti (Architetti Augusti) , cioe’ gli Architetti Severo e Celere , gli autori materiali della costruzione della Domus , non essendo pero’ nominati per nome nella moneta , per ovvi motivi ; il secondo modo di interpretare la scritta MAC potrebbe essere interpretata come Macto , Mactus Augusti , cioe’ (Domus , non citata) Accresciuta , Aumentata , infatti sappiamo che inizialmente Nerone , Tomo XXXI , costrui la sua Domus Transitoria e che successivamente al famoso incendio , in parte la ricostrui’ ampliandola e rendendola molto piu’ ricca e grande di prima , tanto che fu chiamata Domus Aurea , quindi in teoria la Scritta MAC AUG , potrebbe riferirsi a questo ampliamento ricostruttivo della Domus Transitoria in Domus Aurea , riferendo MAC a Macto , Mactus = Aumentata , Accresciuta . In piu’ sappiamo che al centro della Domus Aurea era presente una grande cupola , come e’ rappresentata nella moneta e si tramanda che gli architetti Celere e Severo avessero creato all’ interno della cupola anche un ingegnoso meccanismo , mosso da schiavi , che faceva ruotare il soffitto della cupola come i cieli dell'astronomia antica , mentre veniva spruzzato profumo insieme a petali di rosa che cadevano sui partecipanti al banchetto degli invitati . Un’ altra perplessita’ , pero’ forse di minor importanza rispetto alle due elencate , mi nasce dal fatto che questa tipologia di monete , Dupondi e Sesterzi , sono stati emessi nella zecca di Lugdunum (Lione) , al che mi chiedo , che interesse o importanza poteva avere questa zecca in Gallia a riprodurre su moneta un semplice mercato , anche se Magnum , costruito a Roma e riportarlo coniato nelle monete ? forse poteva essere piu’ importante coniare una moneta che rappresentasse invece di un semplice mercato , la grandiosa Domus Aurea ricostruita , di Nerone . Questi i miei dubbi che mi interesserebbe essere discussi . Tornando al Macellum Magnum costruito da Nerone , secondo il tardo accenno di Cassio Dione , questo si sarebbe trovato su Celio , dove in seguito fu costruita la Basilica di Santo Stefano Rotondo , ma anche questa presunta certezza non e’ cosi’ sicura , anzi forse e’ falsa notizia , perche’ la Basilica sorge sopra una parte della caserma romana dei Castra peregrina , gli alloggi delle truppe provinciali ed in corrispondenza di un mitreo che vi era stato impiantato intorno al 180 e che fu rimesso in luce durante gli scavi archeologici eseguiti in zona tra il 1973 e il 1975 ; nei pressi si trovava inoltre una grande residenza dei Valeri , la Domus Valerii . Nessuna notizia archeologica della Basilica riporta alla sovrapposizione di questa al Macellum Magnum neroniano , anche perche’ il Macellum era ancora in piedi nel V secolo , mentre i ruderi sottostanti alla Basilica appartengono ad altra epoca , posteriore a Nerone e ad altri edifici , quindi probabilmente il Macellum andrebbe cercato in un altro punto del Celio .
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  24. Salve ragazzi buon pomeriggio, sapete dirmi qualcosa su questa moneta di Filippo IV? Valore per un eventuale acquisto,e per quanto riguarda la sua conservazione... Grazie mille!! :hi: :hi: :hi: :hi:
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  25. Ciao a tutti, vi sotto pongo questo grosso di Jacopo Contarini, perché mi piacerebbe conoscerne eventuali peculiarità (a patto che ce ne siano) Moneta non particolarmente rara, ma comunque gradevolissima da tenere in mano. Ciao a grazie. Max
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  26. Vi posto il mio ultimo acquisto, medaglia del 1980, raffigurante il vescovo di Carpi, il Piacentino ARTEMIO PRATI. Materiale, bronzo, diametro mm. 50, peso gr. 46,2, incisore G.Merighi officina S.Johnson http://it.wikipedia.org/wiki/Artemio_Prati
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  27. Ti ringrazio @@Eldorado per la traduzione e le note. Ho revisionato totalmente la scheda: probabile retaggio di una notte fonda. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-AE922/2
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  28. Ti immagino li alle 9 meno qualcosa ad occupare l'accesso con la tua "mole" :rofl:
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  29. Ne ha fatti di libri belli il Cipolla, sarebbero da acquistare tutti....a partire dal più importante perchè facile e per tutti che è " Le avventure della lira "..... Ma c'è un'altra storia a Livorno che a questo punto è giusto ricordare ed è la prima, tutto parte poi da qui, siamo a Ferdinando II, tutti imitano, le monete devono andare in Levante e allora nasce l'idea di fare una moneta l'Ungaro o Ongaro d'oro di imitazione dell'accreditato unghero tedesco, si pensa all'oro perchè in Levante c'è ancora diffidenza verso le monete d'argento che vengono contraffate e falsificate facilmente. L'esperimento non fu un successo, anzi fu presto abbandonato, la moneta era originalissima e molto artistica, ma essendo proprio troppo originale non funzionò nei mercati del Levante, lì andavano i tipi più conosciuti, già accreditati. Ma la moneta fece da apripista a quello che fu poi il tollero d'argento col porto, sull'ungaro c'era infatti al diritto la testa di Ferdinando II e al rovescio la fortezza col porto di Livorno e poi quello che diventerà la leggenda tipo il PATET ET FAVET.
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  30. @r-29 Ciao. Sarebbe meglio partire da immagini in buona definizione per poter ragionare sulla natura delle concrezioni, loro invasività ed opportunità di rimuoverle ma anche e sopratutto per capire di che moneta si parla: rame, bronzo, mistura d'argento....la casistica è infinita e a volte non c'è una soluzione "facile". Il verderame per come è comunemente conosciuto (cristallo di colore azzurro vivo) è solfato di rame (rameico) in forma pentaidrato e deriva dalla reazione aerobica del rame metallico, o di suoi composti, con l'acido solforico. Normalmente le incrostazioni presenti sulle monete sono però costituiti da prodotti dell'ossidazione che possono dare prodotti simili quali l'azzurrite o la malachite. La cuprite e rosso-marrone. La nantochite è un'incrostazione verde-azzurra che tende a produrre altra polvere ed la manifestazione del "cancro del bronzo". Insomma, ci può essere molto da capire...perchè i singoli prodotti della degenerazione del rame hanno ognuno una propria solubilità, punto di fusione e reattività. a presto Mario
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  31. Sì, è proprio lei. Che bello rivederla, è proprio come la ricordavo. Come dicevo non so che fine abbia fatto perchè quando scoprii cosa era (da un amico commerciante cui l'avevo fatta vedere con molto entusiasmo) la tolsi dall'album insieme alle altre ufficiali, e la misi forse nelle cianfrusaglie, perdendone poi traccia. Non so di preciso, ma mi dissero che usciva fuori insieme alle patatine negli anni 70 circa. Anche a me "l'amico" disse all'epoca che era una moneta molto importante, ma si era bambini, bambini anche molto creduloni......
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  33. Grazie per la proposta. Ne saremmo molto onorati. Per quanto riguarda il tavolo e la fila, ancora non sappiamo nulla, purtroppo. Non appena lo sapremo, lo comunicheremo. Grazie ancora.
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  34. Oh finalmente :) Francia Carlo X 20 Franchi 1825 Zecca : Parigi Tiratura : 664472 Ci vediamo al 1834 con una delle monete a cui sono maggiormente legato ...
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  35. ahah vero! in realta non è nemmeno un 9, ma a lui piaceva firmarsi cosi (v. anche i soldini e i ducati)
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  36. Intuisco sia un sette che un due o un uno , ma non vedo nessuna di queste cifre :rofl:
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  37. Ops, visto che ero sincero, parlando di rapida lettura? Forse un po' troppo rapida, ahimè, ma quei dati non dovevano essere in nota, caro Ambrosoli :acute:, Andreas
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  38. Uno della più pazza di storie pazzo moneta americana—e il motivo perché, quando il half-dollar Franklin ha debuttato nel 1948, tutte e tre le iniziali di Sinnock sono stati utilizzati: "JRS." (E naturalmente, come è comunemente noto qui sul Forum, simile follia frequentato il half-dollar Kennedy!) Grazie petronius.... :D v. ---------------------------------------------- One of the craziest of crazy American coin stories—and the reason why, when the Franklin half-dollar debuted in 1948, all three of Sinnock’s initials were used: “JRS.” (And of course, as is commonly known here on the Forum, similar craziness attended the Kennedy half-dollar!) Grazie, Petronius…. :D v.
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  39. contento di averti fatto intervenire nel forum..........ciao!
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  40. Con tuo zio sei libero ti comportarti come credi. Se puoi e se vuoi accettare un consiglio: con i soldi non si scherza. Se in buona fede te la dovesse regalare e poi venisse a scoprire la verità, credo che il rapporto zio/nipote potrebbe subire delle conseguenze. Come già detto sei libero di fare ciò che vuoi, ma la verità è la miglior moneta. Se posti la foto potremmo vedere di cosa si tratta, potrebbe essere anche un riconio. Se è stata incollata, potrebbe essere irrimediabilmente compromessa.
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  41. Un motivo per cui la moneta , Dupondi e Sesterzi , potrebbe essere stata associata al Macellum Magnum di Nerone , oltre che alla scriita MAC AUG , e' la forma dell' edificio riportato nel conio ; questo edificio pero' non e' chiaro che forma geometrica avesse , se rotonda , se rettangolare , se quadrata , in quanto la moneta ce lo mostra sul davanti e non in prospettiva pero' osservando altri grandi bronzi emessi da Roma in altre epoche , quando un edificio aveva forma rotonda od ellittica , in genere alcuni venivano rappresentatati in prospettiva per distinguerli da un altri rettangolari o quadrati che erano invece presi sul davanti , quindi l' unica cosa certa con la Chiesa di Santo Stefano e' la forma rotonda a cupola della parte centrale , ma anche la Domus Aurea aveva questa forma centrale . Per essere un Mercato anche se grande , l' edificio della moneta sembra essere architettonicamente troppo ricco e sofisticato ; siamo naturalmente nel campo delle ipotesi , ma e' interessante parlarne . Riporto alcune foto attuali della Chiesa di Santo Stefano Rotondo , che risulterebbe essere costruita sopra il Macellum Magum neroniano .
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  42. @@Liutprand anche volendo rimanere ai criteri Unesco (che non condivido) e alla lista del Patrimonio Mondiale da loro compilata vedi bene che se l'Italia ha 50 siti su 1001 attualmente censiti stiamo parlando del 5% del patrimonio mondiale. Al di là dei numeri e del loro significato mi sembra che sia una cifra ben più vicina alla realtà rispetto a pretendere di possedere la metà dei beni culturali di tutto il mondo.
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  43. Sono ( di nuovo - staro' male ?!) assolutamente d 'accordo Questa diceria che l'Italia avrebbe il 50% del patrimonio culturale mondiale e' del tutto infondata . Basata su quale 'contabilita' ' di beniculturali di grazia ? Non mi tirate fuori lo stucchevole numero dei siti Unesco mi auguro, che ha tutt'altra valenza e tutt 'altro significato. Sa invece molto di convinzione italocentrica di un sistema che sta perdendo sempre piu' il contatto con un resto del mondo che sa tutelare molto meglio i propri beni, metterli a frutto facendoli rendere turisticamente, valorizzandoli culturalmente e proteggendoli con leggi efficienti ed intelligenti dove nessuno si sogna di perseguire transazioni su ebay di poche decine di euro. Qualcuno ha fatto il calcolo di quanto costi economicamente un processo di cui sopra - durato 20 anni / allo Stato . Se un domani ci si comjnciasse ad interrogare sull ' efficacia di tali procedimenti, sul loro costo e sul risultato ottenuto cosa ne verrebbe fuori? Qualcuno ha detto che tanti procedimenti di questo genere fanno statistiche utili di produttivita ' , ma se un domani cambieranno i criteri per giudicare l'efficienza di un apparato dello Stato. ( e se questa era un'utopia fino a questo governo - domani potrebbe non essere cosi improbabile) , introducendo ad esempio il costo sostenuto contro l'effettivo risultato raggiunto, i risultati sarebbero semplicemente disastrosi... E ' ora di svegliarsi prima che il sistema rischi di mangiare se stesso per la sua inefficienza
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  44. Assolto in primo grado, su richiesta del P.M. nessun appello. Per l'eventuale rimborso ecc, preferisco starmene alla larga dagli avvocati e uffici Giudiziari e non.
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  45. Meno male ! Il pericolo maggiore e' proprio rappresentato dall'inclusione di questi esemplari nella lerteratura scientifica Il rischio e' non solo validare esemplari 'sospetti' o patentemente falsi, ma anche inquinare con delle riproduzioni moderne o artefatte le serie originali oggetto di studio numismatico Che qualcuno se le accatti ( e poi magari - accortosi - le rivenda l'anno dopo ) e' prassi ormai quasi corrente, ma che vengano a turbare e inquinare la ricerca numismatica questo proprio no ...
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  46. Nella prima parte del mese di ottobre 2014 non possono non essere segnalate due importanti aste per le medaglie papali : NOMISMA e GORNY MOSCH. NOMISMA- Ha proposto circa 100 lotti, di cui 13 nella asta principale (la cinquantesima di questa casa di aste) e 85 nella asta aggiuntiva (50 lotti di varia tipologia+ una collezione di circa 35 lotti riferiti alla annuale cerimonia della lavanda dei piedi). Le aggiudicazioni sono risultate intorno al 65% (la percentuale è più elevata, non considerando le medaglie della lavanda), nonostante basi di asta sostenute secondo la tradizione di NOMISMA. Va detto che molte medaglie erano in ottima conservazione; invero non mancava qualche riconio Mazio e qualche copia fusa. I PREZZI PIU' ALTI, trascurando le medaglie auree: Asta 50 Paolo III - Palazzo Farnese - AG. - € 2.000+diritti.......; Pio VII - Annuale anno XXIV - Piazza del Popolo - AG. - € 1.200+diritti; Pio VIII - Annuale anno I - € 1.200+diritti; Benedetto XV - Massimo modulo Regina Pacis - AG - € 1.400+diritti; Asta 51 GIULIO II - Pace di Blois - Ae - fusa - € 1.500+diritti; Paolo V - Ganimede anno XIII - Ae dorato - € 800+diritti; Gregorio XV - Anno III - AG. - Fusione originale? - € 1.200+diritti; Urbano VIII - anno VI - AG - BB - € 1.100+diritti; Urbano VIII - anno XVI - AG - BB - € 1.300+diritti; Alessandro VII - anno VI - AG - FDC - € 1.000+diritti; Clemente XI - Chiusura porta santa - AG - SPL+ € 1.000+diritti; Clemente XI - Anno II - Tipo Beatrice Hamerani - AG. - FDC - € 1.100+diritti; Pio VI - Anno XI - AG - q.Spl. - € 550+diritti; Pio VII - Annuali anno XVIII e XX - FDC o quasi - € 600/700+diritti; Pio IX - Per la zecca di Bologna - AG - € 1.300+diritti GORNY e MOSCH- L'asta a avuto un esito certamente positivo. Sono stati proposti circa 200 lotti di medaglie papali, aggiudicati in misura del 90% circa, a prezzi spesso ben superiori alle stime, invero contenute. Nella parte della medaglistica antica prevalevano i riconi Mazio, ma non mancavano originali e annoto: Clemente XII - Facciata San Giovanni Lat. - AE - € 700,00+diritti; Alessandro VIII - Monumento funebre - AE - € 375+diritti; Pio VI - annuale anno XXIII - BB/SPL - AG. - € 550+diritti. La medaglistica da Pio VII a Pio XII, proposta prevalentemente in bronzo, ha avuto molta concorrenza, con prezzi medi superiori a quelli consueti (per Pio IX - annuale anno XII - AE - Ferrovia - BB - € 225+diritti). Sostenute le aggiudicazioni per i massimi moduli di Pio IX in AE (Altare San Giovanni € 500+diritti; San Paolo € 650+diritti; S. Alessandro (iscrizione) € 500+diritti; San Pietro € 700+diritti). Contese anche alcune annuali in argento, come Leone XIII - anno X , aggiudicata per € 325+diritti. Sottolineo che in questa asta diritti, tasse e spese comportano un incremento del 25% circa rispetto al prezzo di aggiudicazione. Meno brillanti i risultati delle medaglie papali nelle aste LEIPZIGER e SINCONA. Da LEIPZIGER è stato aggiudicato 1/3 dei 25 lotti proposti (tanti Mazio nelle antiche e prezzi base sostenuti). Rilevo comunque che un massimo modulo Pio IX - Ponte Ariccia - bronzo - q.FDC - è stato aggiudicato per € 990+diritti e prezzi sostenuti per annuali in argento Benedetto XV e Pio XI. SINCONA proponeva alcune (poche) consuete medaglie annuali in argento; circa il 50% è stato aggiudicato al consueto prezzo medio di FSV. 150+diritti.
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  47. Esatto Sandokan, Con il metaldetector trovo monete conservate come quella della foto, e quanto meno con aceto e sale risultano leggibili...
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  48. Ciao Arga. Il mio parere è ....eretico, ma se la moneta fosse la mia, la pulirei drasticamente : non l'acido muriatico, ma aceto e un pizzico di sale. La moneta non è una rarità, né antica.....tra possedere un pezzetto di metallo rugginoso e qualcosa di più leggibile, opterei per la seconda scelta. Anche se condivido il parere di chi, più rigorosamente, la conserverebbe allo stato in cui si trova.
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