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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/14 in tutte le aree
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Taglio: 2 Euro CC Stato: Città del Vaticano Anno: 2006, zecca di Roma ® Scultore: Orietta Rossi (O.Rossi) Incisore: Maria Carmela Colaneri (mcc) Tema: 500° anniversario fondazione delle Guardie Svizzere Pontifice Tiratura: 85.000 in folder FDC, 15.000 in busta Fil.num Data di emissione: 9 Novembre 2006 Descrizione: Al centro l’immagine di una guardia svizzera nell'atto del giuramento con in mano uno stendardo; intorno la scritta “GUARDIA SVIZZERA PONTIFICIA” e sotto la scritta “CITTA' DEL VATICANO”. A sinistra l’anno di creazione del corpo “1506” e il nome dello scultore Orietta Rossi “O.ROSSI”; a destra il millesimo di conio “2006”, il segno di zecca “R” e le iniziali dell’incisore Maria Carmela Colaneri“M.C.C. INC.”.Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea. Nel 2006 ricorrono i 500 anni dalla fondazione delle Guardie svizzere Pontifice Il disegno della moneta raffigura una recluta nell'atto del giuramento, la cerimonia che si ripete il 6 Maggio di ogni anno avviene in una data simbolica per il corpo in quanto il 6 Maggio del 1527 durante il sacco di Roma da parte di Carlo V furono ben 147 le Guardie svizzere che persero la vita per difendere il Pontefice Clemente VII. Il giuramento È una cerimonia suggestiva per l'ambiente in cui si svolge, il Cortile di S. Damaso, per le personalità religiose del Vaticano che la presiedono e per la folta corona di centinaia di persone, rappresentanti politici e militari della Confederazione Svizzera, parenti, amici e simpatizzanti che vi assistono. La Guardia è in uniforme di gran gala, dal comandante all'ultimo alabardiere, e attira gli sguardi di tutti: la banda con i suoi bravissimi tamburi riscuote prolungati applausi. Il cappellano della Guardia legge per intero il testo del giuramento: "Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice Francesco e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano." Poi le nuove reclute, chiamate per nome, si fanno avanti e ciascuna, con la mano sinistra sulla bandiera della Guardia e la destra alzata con le tre dita aperte, quale simbolo della Trinità, conferma e giura: "Io,. . ., giuro di osservare fedelmente, lealmente e onorevolmente tutto ciò che in questo momento mi è stato letto. Che Dio o i suoi santi mi assistano." È bene notare che tra questi santi, sono sottintesi in modo particolare i Patroni della Guardia Svizzera, e cioè S. Martino (11 novembre), S. Sebastiano (20 gennaio) e S. Niklaus von Flüe, "Defensor Pacis et pater patriae" (25 settembre). La storia della Guardia svizzera inizia il 22 gennaio 1506 quando un gruppo di 150 mercenari elvetici al comando del Capitano Kaspar Von Sileen del Canton d'Uri attraversando porta del popolo entrarono per la prima volta in Vaticano per servire Papa Giulio II. Già in precedenza Sisto IV aveva concluso nel 1479 un accordo con la confederazione, che prevedeva la possibilità di reclutare mercenari elvetici. Successivamente il Corpo delle guardie si ampliò ulteriormente. Le guardie svizzere non furono solo impiegate come scorta personale del papa, ma parteciparono a numerose battaglie prima fra tutte come scritto in precedenza quella avvenuta il 6 maggio 1527 durante il Sacco di Roma da parte delle milizie di Carlo V. Con il loro sacrificio permisero a Papa Clemente VII di avere salva la vita. Dei 189 svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, cioè quelli che all'ultimo momento avevano accompagnato Clemente VII nella fuga lungo il Passetto, il passaggio che collega il Vaticano a Castel Sant'Angelo. Con la conquista di Roma da parte delle truppe italiane nel 1870, le guardie svizzere rimasero a difesa personale del papa nei suoi alloggi, e Papa Pio X nel 1914 decise di fissare il numero dei militi che compongono questo speciale corpo a 100, più sei ufficiali, tra cui il comandante che ha il grado di Colonnello. In base all'articolo 7 del regolamento, il corpo della Guardia svizzera è composta da 110 uomini così suddivisi: Ufficiali 1 Oberst, Colonnello, il comandante delle guardie) 1 OberstLeutnant (Tenente Colonnello), il vicecomandante) 1 Kaplan (cappellano militare), considerato alla stregua di un tenente colonnello) 1 Major (Maggiore) 2 Hauptmann (Capitano) Sottufficiali 1 Feldweibel (Sergente Maggiore) 5 Wachtmeister (Sergente) 10 Korporal (Caporale) 10 Vizekorporal (vice caporale) Truppa78 Hellebardier/Gardist (alabardiere/guardia)6 punti
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Buona sera a tutti. E' con grande piacere che Vi presento questo nuovo lavoro sulla monetazione Savoia per la Sardegna, che sarà in vendita a partire dal prossimo Convegno di Verona (21, 22 e 23 novembre). Si tratta di un lavoro che mi è costato due anni di ricerca e che vede la luce grazie all'impegno dell'Editore sardo Giampaolo Cirronis. Il libro prende in esame la monetazione emessa durante i 128 anni di dominazione sabauda della Sardegna e s'incentra sull'esame rigoroso di documenti storici – in molti casi sconosciuti alla letteratura numismatica anche più risalente nel tempo – svelando alcune “scoperte” che.....beh non Vi voglio togliere il piacere di verificarlo da Voi, scorrendo il libro..... :pleasantry: In appendice al libro troverete un'altra originalissima novità, curata da una persona che non ha bisogno di presentazioni: sto parlando del perito numismatico Riccardo Rossi (R-R), forse uno fra i maggiori studiosi e conoscitori del mercato relativo alla monetazione sarda. La novità consiste nel fatto che le valutazioni delle monete sono riportate tenendo conto della loro rarità riferita alla conservazione. Credo che questa tecnica estimativa compaia per la prima volta in Italia in questo listino; essa risponde ad un'esigenza molto avvertita dal mondo collezionistico/commerciale ovvero quella di attribuire un più accurato grado di rarità in base allo stato di conservazione della moneta. Chissà che il lavoro di Riccardo non apra, sul fronte dei prezziari/listini, un nuovo scenario anche per altre monetazioni. Staremo a vedere. Vi fornisco alcune caratteristiche del libro: Formato: A4 (150 pagine) – Copertina: rigida (cartonata); Sovracoperta; Rilegatura editoriale (le pagine sono cucite, non incollate): la carta è satinata. Le foto delle monete sono tutte a colori e in buona/alte definizione, mentre i documenti postati sono in bianco e nero. Le foto delle monete sono state gentilmente fornite da alcuni Utenti di questo Forum direttamente o tramite il Catalogo de laMoneta.it nonché da Case d'asta (quando leggerete i ringraziamenti...capirete chi sono i "conferenti"..). L'Editore ha fissato il prezzo di copertina in € 40, ma su mia richiesta, chi lo acquisterà al Convegno di Verona, presso lo Stand di Riccardo, lo pagherà solo 35 euro. La successiva commercializzazione sarà curata direttamente dall'Editore (Riccardo ed io abbiamo rinunciato a qualunque compenso). Il libro si potrà acquistare a partire dal Convegno di Verona in quanto, mentre Vi sto scrivendo, è in corso di stampa presso una Cooperativa tipografica di Iglesias. Vi posterò più tardi due immagini, rispettivamente della prima e della quarta di copertina nonché l'indice del libro. Mi scuso fin d'ora per la qualità delle foto, scattate domenica scorsa in tutta fretta dalla copia numero “zero”, che poi ho dovuto anche lasciare nelle mani dell'Editore.... :crazy: Chi volesse prenotare la Sua copia per ritirarla a Verona, allo Stand di Riccardo (che, per l'occasione ha anche affittato un box tutto Suo... :good:.) può farlo inserendo in questa discussione la Sua richiesta: in ogni caso potete anche contattare direttamente Riccardo (338 9108907), che “traghetterà” materialmente dalla Sardegna a Verona i libri; o l'Editore Giampaolo Cirronis (328 6132020), per qualunque richiesta e/o informazione. Poiché sarò anch'io presente a Verona (dal venerdì alla domenica), chi vorrà potrà ottenere sulla propria copia del libro una dedica “personalizzata”. Grazie per l'attenzione e saluti. :hi: Michele P.S. Naturalmente, se avete qualcosa da chiedere...domandate pure...5 punti
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Perché essere stretti??? E' sbagliato tanto quanto abbondare nella conservazione. La valutazione deve (dovrebbe) essere unica, né stretta né larga.4 punti
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Ma voi lo sapete che il posizionamento di valori decrescenti in cerchi concentrici per fermare i tosatori non fu una soluzione inedita per questo carlino del Biblia? In Sicilia, sotto Al-Mu'izz, i tosatori (sayrafi = cambiavalute) erano diffusi come nella Napoli del 1600 e le leggi per combatterli erano praticamente simili (pene fisiche e torture). La soluzione era rappresentata dall'emissione di una particolare serie di monete: i muezzini. Queste monete presentano cerchi concentrici: in ogni cerchio è riportato un valore diverso decrescente verso il centro, il valore complessivo è di un dinar, ½ dinar (al secondo giro), un robai (al terzo giro), mentre per il muezzino da mezzo dinar si ha in sequenza: ½ dinar, ½ dirhem e ¼ dirhem. Settecento anni prima del Biblia qualcuno inventò una moneta sostanzialmente identica alla sua.3 punti
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...ecco lo stemma mancante..... :girl_devil: compuiter malato..... :lol: e ne profito mandare una rapresentazione di tipo soldato del vaticano.....3 punti
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Riporto qui i requisiti tali affinchè si possa essere Guardia Svizzera : - FEDE CATTOLICA : La Guardia Svizzera è un cattolico praticante. Opera quotidianamente nel cuore della Curia romana, incontra continuamente persone che si recano in pellegrinaggio sulla Tomba del Principe degli Apostoli e partecipano a celebrazioni liturgiche in Vaticano. E’ ovvio che la Guardia Svizzera sia, con la sua appartenenza e pratica religiosa, un “biglietto da visita“ del Santo Padre. - CITTADINANZA SVIZZERA : La cittadinanza svizzera è il presupposto per poter accedere al Corpo. Il candidato deve potersi integrare nel Corpo e quest’ultimo desidera conservare il suo tipico carattere svizzero. Quindi ci si aspetta che il candidato abbia un particolare attaccamento per la Svizzera. - BUONA SALUTE : Chi entra nel Corpo della Guardia Svizzera Pontificia deve già essersi sottoposto ad esami medici in Svizzera e poi sottoporsi a un rigoroso esame sanitario che include anche un test psicologico. Solo chi è sano può essere una Guardia Svizzera. - REPUTAZIONE IRREPRENSIBILE : Chi è incaricato della sicurezza del Papa, deve avere una reputazione irreprensibile. - AVER ASSOLTO LA SCUOLA RECLUTE NELL'ESERCITO SVIZZERO : La leva obbligatoria di due anni nella Guardia Svizzera Pontificia è troppo breve per acquisire un’esauriente formazione di base. Perciò, la guardia deve già possedere quei requisiti militari che può acquisire nell’Esercito Svizzero. - FORMAZIONE PROFESSIONALE : Uan Guardia Svizzera deve essere un bravo candidato, volenteroso ed efficiente. L’acquisizione di una capacità professionale è un buon indizio di queste qualità. Di regola, viene chiesto un curriculum di studi di almeno tre anni, in via eccezionale una buona formazione professionale di due anni. - SESSO MASCHILE : Le Guardie vivono in due o in tre in semplici stanze. All’inizio vengono sistemate in camerate. Il cameratismo fra giovani non sposati non è un elemento da sottovalutare. Un Corpo misto non è appropriato servizio . - CELIBATO : Per ragioni di servizio sono tenute a vivere in Vaticano e i luoghi per socializzare sono molto limitati. Gli appartamenti a disposizione sono pochi. Per potere sposarsi la guardia deve avere almeno 25 anni, aver servito per almeno tre anni, impegnarsi a servire per almeno altri tre anni e aver raggiunto almeno il grado di Caporale. - ETA INFERIORE A 30 ANNI : Chi vuole divenire Guardia svizzera, deve decidere in fretta. Spesso i più vecchi incontrano maggiori difficoltà a integrarsi. Non si accettano perciò candidati che abbiano superato i trenta anni.3 punti
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questa discussione è davvero appassionante...mario l'obbligo di metterla tra le più importanti è un dovere...e per inciso a giorni dovrei ricevere un paio di libri del Cipolla...grazie anche a questa discussione ;) e visto che si parla della fortezza di Livorno...eccone una rappresentazione monetale...la conservazione non è il suo punto forte ma trasuda di storia :) :) quarto di tollero per Livorno del 16833 punti
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3 punti
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LA FORTEZZA VECCHIA La storia della fortezza vecchia è anche un pò la storia della vecchia Livorno, infatti.... si narra che.... Una vecchia torre romana, ,del IV-V sec. d.C, detta Castrum Liburni era il rifugio per i pochi pescatori abitanti del villaggio (Livorna), ma pare che le sue origini risalgano addirittura agli Etruschi. Nel 1077 su ordine della Contessa Matilde (nata nel 1046 a San Miniato al tempo dominio di Lucca e morta nel 1115 a San Benedetto Po) sopra i resti della torre romana, fu costruito un torrione a forma quadra, una torre medioevale ancora oggi visibile all’interno della Quadratura dei Pisani, Nel 1200 circa, (pare nel 1241 anno della vittoria Pisana su Genova), i pisani ne fecero innalzare un altro, di circa 30 metri e di forma cilindrica che si erge imponente al di sopra del rosso mattone della Fortezza conosciuto come il “Mastio di Matilde”. Nel 1377 il Gambacorti, doge della repubblica Pisana fece costruire una nuova rocca detta Quadratura dei pisani per la sua forma, e racchiudeva nel proprio perimetro il Mastio ed i ruderi della primitiva torre. Nel 1392 la fortificazione fu collegata a delle mura che circondavano il villaggio di Livorno. resti della torre medioevale oggi Nel 1404, Jean Meyngre de Boucicault (chiamato il Buccicaldo) governò Livorno per nome dei Visconti signori di Milano e di Pisa. Il Suo stemma già sulla Quadratura è ancora oggi visibile su una murata della Fortezza. Questi nel 1407 vendette Livorno a Genova per 26.000 fiorini d’oro. I Genovesi rinforzarono le difese aprendo delle cannoniere in tre fortini sotto la quadratura. Nel 1421 Firenze riacquisterà Livorno per 100.000 fiorini d'oro. Nel 1490 dallo scalo che si tuffa nella Darsena Vecchia, (parte terminale della via Maestra, oggi via S. Giovanni…presso le due palme, per capire) al tempo chiamato Scalo Regio, partirono Amerigo Vespucci e poi Giovanni da Verrazzano per intraprendere le imprese che tutti conosciamo. Il 13-14 Novembre del 1496, dalla Quadratura, dalla Rocca Vecchia (pare di origine addirittura Etrusca) e dalle torri, la guarnigione della repubblica fiorentina guidata da Andrea di Piero de Pazzi aiutati dai livornesi dei borghi vicini, si parla di Guerrino da Montenero, capopopolo asserragliati nel terrapieno detto poi il Bastione del Villano, posto appena a Sud di dov’ é oggi il monumento a Ferdinando I ed ai 4 Mori seppero respingere da terra e dal mare, complice una delle nostre Libecciate, l’armata di 7000 uomini guidata da Massimiliano I di Germania. Nel 1521 iniziarono i lavori per la costruzione della Fortezza per ordine del Cardinale Giulio de’ Medici (poi dal 1523 Papa Clemente VII) e terminata dal Duca Alessandro de’ Medici ( bastardo di Papa Clemente, almeno si dice) nel 1534, capace di contenere 5000 soldati. Una nuova cittadella con tre poderosi bastioni. Sopra il portale d’ingresso “l’arme” del Duca con l’iscrizione : ”Sotto una fede et legge un signor solo” era senza dubbio questo l’epitaffio per la repubblica Fiorentina. (Fortezza Vecchia, progetto di Antonio Giamberti da Sangallo). Il Duca Alessandro morì pugnalato dal lontano cugino “Lorenzaccio” fiancheggiato da un sicario, tale Michele del Tavolaccino, detto “Scoronconcolo”. Con Alessandro ebbe fine il ramo primogenito della famiglia Medici. Nel 1537 l’avvento di Cosimo I° del ramo cadetto della famiglia e figlio del capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere. Egli fu il vero fondatore del governo granducale mediceo e visto che soggiornava spesso a Livorno, nel 1544 vi fece costruire il suo palazzotto sul Bastione detto de “La Canaviglia” quello posto alla bocca della Darsena Vecchia; la Canaviglia è la deformazione popolare del nome di Cesare Cavaniglia da Napoli, comandante delle galee Toscane. Il palazzo sarà rialzato di un piano nel 1590 da Ferdinando I°. L’8 Giugno 1571 dalla Darsena della Fortezza partirono 12 galee per la vittoriosa battaglia di Lepanto del 7 Ottobre successivo contro l’impero Turco, sotto le insegne Stefaniane, ovvero il Sacro Ordine Militare di Santo Stefano. Ordine fondato da Cosimo I° il 9 Gennaio del 1562 per difendere i commerci nel Mediterraneo dalle incursioni dei pirati. Al tempo la Fortezza era munita di 24 cannoni, alcuni adesso al museo dell’artiglieria di Torino. L’associazione de la livornina ha riprodotto una colubrina dell’epoca e sta pensando di riprodurre altri pezzi d’artiglieria di quel periodo, sperando che un giorno possano far bella mostra sui Bastioni di una Fortezza finalmente museo a cielo aperto per la nostra città e per i turisti che nei mesi estivi affollano il porto e non mercato come purtroppo sta accadendo. I Bastioni: A Ovest della Canaviglia, a Nord della Capitana, perché era lì che solitamente ormeggiava la galea Capitana, a Est il Bastione dell’Ampolletta perché ospitava la clessidra che determinava i turni di guardia. Nel 1600, il 16 Novembre dal Molo del Soccorso che esce dalla Fortezza e si insinua nella Darsena, si imbarcò Maria de’Medici figlia di Francesco I, alla volta di Marsiglia per andare in sposa a Enrico IV re di Francia. Il nome di Maria è legato alla divulgazione del galateo. Il 30 Gennaio 1604 (secondo il calendario fiorentino che terminava l’anno il 24 Marzo, quindi 1605 con quello attuale) si corse a Livorno il primo Palio come ci narra Francesco Pera nella raccolta delle “curiosità livornesi del 1899.”Il Granduca andò in sul fosso, dove aveva fatto ordinare la festa dello strappare il collo all’oca da marinai in su gli schifi di galera, sopra il fosso. Poi S.A. fece correre un palio di panno rosso da n° 8 schifi di galera, per il fosso, dalla porta della Torretta per insino alla porta Pisana; dove vinsero quelli della Capitana (galera) con gran gusto di S.A. e di tutto il popolo di Livorno, il quale fu infinito. Poi stette a vedere fare il calcio dalla gioventù di Livorno”. Tutto questo molto probabilmente accadde durante i festeggiamenti per la inaugurazione del Fosso Reale avvenuta appunto in quel periodo. Una sorta di sposalizio di Livorno col mare. Nel Febbraio del 1606 fu consacrato il Duomo e B. Borromei già gonfaloniere fece dipingere per l’occasione, ma anche per ingraziarsi i favori degli abitanti e del Granduca, un quadro “dell’Assunta” dal pittore Domenico Cresti detto il Passignano. Il quadro è ancora visibile sul soffitto a intaglio dorato della Chiesa. La mattina del 19 Marzo del 1606, nella Cappella dedicata a S. Francesco dentro la Fortezza Vecchia, al cospetto di Ferdinando I° dei Medici giunto per l’occasione con la sua corte a Livorno e del Consiglio degli Anziani, venne celebrata una messa. Al termine il gonfaloniere Borromei vestito di un lucco di damascato nero ricevette da Ferdinando la stola o striscia di velluto rosso con rifiniture in pelle bianca, segno della sua nuova carica. E ponendogliela sulla spalla sinistra disse: “Questo sarà il segno d’onore che da oggi e per il futuro porteranno i gonfalonieri della Città” elevò così Livorno al rango di città. Ferdinando nomina Gonfaloniere il Borromei Fortezza vecchia presa dal pontile della darsena La fortezza con in primo piano il bastione l'ampolletta Nasce la Livorno dei mercanti, dei popoli e delle religioni, la Città delle ambasciate che vede la fine della famiglia Medici con Gian Gastone e l’avvento dei Lorena con Pietro Leopoldo (il Suo monumento in piazza della Chiesa a San Jacopo). Nel Maggio del 1849 nel cortile della Fortezza Vecchia fu trucidato dagli Austriaci, chiamati dal Ricasoli e dal Granduca Leopoldo II (Canapone per i Livornesi), Enrico Bartelloni strenuo difensore della Città a Porta San Marco. Nella storia del Risorgimento Italiano tante pagine sono state scritte col sacrificio di quei Livornesi. Nonostante questo a Livorno dove è “legge” tutto ed il contrario di tutto (I livornesi sono "mangiapreti" ma escono magari da un riunione di comunisti e vanno a portare sulle spalle Santa Giulia in processione e guai a chi gli tocca la Madonna di Montenero dove portano ceri e ex voto in ringraziamento.) siamo stati capaci di dedicare una via principale al Ricasoli e due monumenti marmorei (uno in piazza della Repubblica, l’altro in piazza XX Settembre) a Leopoldo II , appunto gli aguzzini e oppressori della insurrezione popolare.3 punti
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penso che un giovane che si avvicini a questa disciplina (così come altre discipline legate ad un interesse di tipo storico/antiquario -spero che il termine usato calzi in qualche maniera-) costituisca una eccezione. L'interesse autentico (non quello tipo "ho trovato una moneta che sembra d'argento in un cassetto dimenticatissimo di mio nonno... quanto vale che la vorrei vendere (con immensa gioia) ?") forse nasce con l'avanzare degli anni, quando la cultura imparata sui banchi di scuola ('na rottura quasi sempre), comincia a diventare cultura viva e vera (non solo sulla carta)... e tu stesso cominci a dare un peso "vero" anche alle cose (non a caso i capelli cominciano ad ingrigire ... :D ). Oggi i giovani (lo sperimento coi miei nipoti), per quanto brillanti, vivaci e fin troppo stimolati da questo mondo invasivo di iper-informazione (anche di tipo culturale), sono più attratti dai gadgets di tipo tecnologico ... più vivi e gratificanti in un altro senso .... forse la cosa comincia a virare in un altra direzione quando se ne percepisce l'altro lato della medaglia, ovvero il loro status di cose "effimere" e transitorie ... allora si comincia a capire invece che ciò che è già stato "consacrato" dalla storia (le monete, nel nostro caso) sono destinate a rimanere. Solide quanto mai... :)3 punti
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:) ..buonaserra a tutti........ecco una stemma che trace una storia vecchia,con radice prese nel fondo di tempi passatti,passatti di fatti di onore e cuore...quella de la prima guardia pontificale...che era fatta di Corsi....ecco un link,scritto di francese,e un texto in cui ho datto un massimo di traduzione........ https://sites.google.com/site/tirailleurscorses/home/la-garde-corse-du-pape e una storia..........tiratta da il tomolto politico di quelle epoque dure e instabile..... :huh: ..... allora ecco lo stemmo de la bandiera di compagnia dei soldati Corsi.... e ecco quello un altro,Corso,con la stemma del papa Clemente XIV(1769.1774). la presenza de i Corsi,nel imbiente pontifico,risale al meno a l'epoqua di quando "pepino il breve"(pepin le bref) a attribuato l'isola al papa Etienne II nel 755,prima la donazione di Carlomagno nel 774 a Adriano I.e di puoi quel momento che lo stato pontifico rimenta periodicamente i suoi diritti su l'isola. ecco il monumento funerario di Pasquino Corso,colonello de la guardia di la chiesa di San Grisogno.originare di Perugia,nel 1514,a fatto guerra con Giovanni di Medicis,detto Giovanni bandera nera. nel 1529,commando 2000 soldati corsi al servizio di Florenzia. nel 1530,passo al servizio del papa. muore nel 1532,e insepelitto ne la chiesa di San Grisogno.... ecco tipo di soldato del epoqua delle guerre d'Italia(vaticano) e per una disgrazia che e successa nel 1662..tra Corsi e francesi...onore,storia di non si sa che,quando al momento sono state sparati colpi di arme da fuocco in piena corte,sapiendo cosa si tramava ne la confusione furono ucisi innocente.....una storia,come tante altre,se il re francese luiggi XIV,offeso,domando riparazione al vaticano,malgrado i responsabili giudicati e uccisi,il re domando la danazione de la guardia Corsa....la guardia cosi banita,la maggior parte se ne andarono al servizio di venezia..... e per non finire il tutto,quel re fu irigare un monumento al intratta de la caserna de i Corsi....una pyramide nera....e anche cognio una medaglia... a cquesta quantunche la sua destruzione,ordonata dal papa Clemente IX....ma a battuto medaglia commemorendo la sua destruzione..... e cosa dire di piu,che per un re di sole,offeso,domandando riparazione,furono banati i guardiani pontifici Corsi,al servizio del papa di poi anni e anni..... peccatto,comme la guardia Svizzera,si sara possutto festiggiare allegramente in 2066.....il 500em anniverssario de la creazione,de la guardia Corsa. :( ecco....piccola storietta...che spero incantera ogni pocci di voi......e he stato con molto onore contarla..... :closedeyes: al passaggio di mandarvi tanti saluti di quella piccola isola,a la grande storia.....chiamata Corsica!!... ^_^2 punti
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evitando di fare polemiche... ma solo dando un mio personalissimo giudizio... se fossi stato io perito non l'avrei sigillata q.FDC , ma SPL+ : la moneta non è circolata ma con quei graffi e le macchie (o cancro?) è parecchio compromessa2 punti
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Ecco le mie le tengo da anni come monito, sinceramente le pagai molto poco ma ero mooolto inesperto pensavo che lui era ancora meno esperto di me, poi dopo anni cominciai a notare che sui contorni di entrambe è incisa la medesima cosa un accenno di FERT e nodi , ma gia avevo un po di idee piu' chiare e avevo nel frattempo il mio primo catalogo.2 punti
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per tutti quelli a cui interessa....e per compiacermi :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: :rofl: visto che abbiamo parlato dei quattro mori....perche' non divulgare anche notizie sulla fortezza vecchia..... vera PANGEA ...da dove tutto è nato e si è sviluppato !!!!! La Fortezza "Vecchia", così denominata per distinguerla dalla "Nuova" eretta nel 1590, è considerata il simbolo e il monumento più caratteristico della città di Livorno. La Fortezza Vecchia è una imponente costruzione (lunga circa cinquecento metri), di assetto pentagonale, interamente cinta dai fossi, ad eccezione della parte di ponente recentemente interrata, caratterizzata da spalti in laterizio (che le attribuiscono un caratteristico colore rosato) che dominano il porto mediceo estendendosi per un perimetro di mezzo km. La fortezza è costituita da tre bastioni: quello lato mare detto la "Canaviglia" (il nome corretto sarebbe "Cavaniglia", dal nome di Cesare Cavanella, secondo ammiraglio dell'ordine di S. Stefano che fu capitano a Livorno nel 1587), quello lato monte detto la "Capitana", quello intermedio detto "Ampoletta". I bastioni di fronte alla città furono rialzati e strutturati con cannoniere ad arco e fenditure per le bocche da fuoco, ad opera dei soldati francesi durante l'invasione napoleonica nel 1796. Sopra il bastione "La Canaviglia" si erge un palazzotto costruito nel 1580 per volontà di Francesco I dei Medici. Nella piattaforma centrale si incontrano la chiesetta di San Francesco (metà XVI secolo) e una cappella ad essa adiacente (fine XVII sec.). La Fortezza Vecchia è il risultato di diverse sovrapposizioni architettoniche succedutesi nei secoli: comprende al suo interno, oltre a tracce di un'antica torre romana, una torre medievale circolare, detta "Mastio di Matilde" (del X-XI sec.) e la piccola fortezza quadrata detta "Quadratura dei Pisani" (risalente alla fine del XIV secolo). Essa rappresenta un tipico esempio di fortificazione medicea. Attorno a queste due massicce strutture difensive infatti (ad un tempo utili all'arroccamento e all'avvistamento sul mare), il governo fiorentino, sotto il cardinale Giulio de' Medici (poi divenuto papa Clemente VII) sviluppò una possente fortificazione fedele ai canoni classici rinascimentali. I lavori della fortificazione furono avviati nel 1519 su progetto di Antonio da San Gallo il Vecchio e sotto la direzione dell'ingegnere Nicolao da Pietrasanta. Dopo un'interruzione avvenuta tra 1526 e 1530, dovuta sia a ragioni politiche (a seguito al Sacco di Roma, il papa Clemente VII fu imprigionato e i Medici nel 1527 furono costretti ad abbandonare Firenze), che igienico sanitarie (si verificò un'epidemia di peste), furono terminati nel 1534, sotto il duca Alessandro. Emblematica a questo proposito è l'iscrizione fatta apporre dal duca sotto lo stemma mediceo sulla porta della Fortezza: "Sotto una fede et legge un Signor solo". Nel 1543 Cosimo I fece costruire sulla sommità della fortificazione un palazzo per la propria residenza che andò distrutto con i bombardamenti di quattro secoli dopo. Curiosità Si racconta che nel 1555 la Fortezza fu testimone della decapitazione di tre rivoltosi contro il governo mediceo. Il Piombanti riporta anche la tradizione per cui Cosimo I avrebbe qui ucciso il figlio Garzia accusandolo dell'omicidio del fratello. In realtà i due fratelli furono entrambi vittime di "pericolosissime febbri" contratte durante una battuta di caccia. Dalla Fortezza il 1 giugno 1563 partirono le prime quattro galere di Santo Stefano che, al servizio di Filippo II di Spagna, andarono a soccorrere Orano assediata dai Turchi. Altro importante imbarco si verificò il 17 ottobre 1601 quando Maria dei Medici, tra solenni festeggiamenti, si imbarcò per Marsiglia verso il suo sposo Enrico IV di Francia. (Tale evento fu immortalato da Cristoforo Allori nel terzo quadro del soffitto della Chiesa dei Cavalieri a Pisa). Nel 1769 la Fortezza, per volontà di Pietro Leopoldo, divenne sede di un collegio militare che tuttavia non ebbe lunga vita; nel 1795 vi fu alloggiata una Caserma. La Fortezza fu gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1943.2 punti
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Ecco il mio contributo al 1825: un tallero di Francesco I d'Asburgo per la zecca di Vienna. La legenda inizia al diritto e prosegue al rovescio recitando: Francesco I, per grazia di Dio imperatore d'Austria, re di Ungheria, Boemia, Lombardia e Veneto, Galizia, Lodomiria, Illiria, arciduca d'Austria.2 punti
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Complimenti, davvero gradevole, ma peccato per l'imperfezione del tondello. Da varesi un anno e mezzo fa o due non ricordo di preciso, ne passò uno che in piena "crisi" delle zecche italiane fece oltre 600 euro. Aveva una bellissima patina bluette, un tondello regolare e dei rilievi molto precisi ed alti, oltre che ben impressi. a memoria, finora, è il più bello che ricordo nel complesso per conservazione, patina, qualità della battitura e integrità del modellato. Ringrazio @@Alberto Varesi per le foto :)2 punti
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Busta in plastica trasparente contenente bustina in verosimile cellulosa, periziata da Cavaliere. Borchie in ottone pressochè FDC. Si scorge una moneta all'interno. :P2 punti
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E qui torniamo al discorso delle lobby: io credo che quel qualche centinaio di collezionisti che ha questo tipo di monete in collezione non se la prenderà più di tanto...ha la moneta, gli piace, continuerà ad ammirarla.Chi "rosicherà" e farà di tutto per impedire l'immissione sul mercato di altri pezzi sono quelle lobby di cui abbiamo già detto, e che ne detengono altro che alcuni esemplari, ma in alcuni casi anche alcune centinaia. E queste lobby da sempre immettono sul mercato, ciclicamente, il numero di esemplari adeguato ad evitare che i prezzi si abbassino in maniera drastica.E dà loro fastidio perdere il controllo del mercato. Se mi sbaglio, ovviamente, correggetemi.2 punti
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Caro @@Ric70 temo che il discorso sulla quantità calcolata o calcolabile del 50% sia una bufala terribile che ogni tanto viene tirata fuori per coprire le nefandezze giudiziarie che in nome di una "Tutela" (che tutela non è) vengono bellamente compiute, a danno dei collezionisti (e a tutto favore dei soliti loschi figuri che continuano ad agire ben poco disturbati...) con risultati finali per la vera tutela decisamente deludenti ( a onor del vero ci sono anche operazioni che portano a dei bei risultati concreti ed importanti, ma non sono certo quelle operazioni contro i collezionisti numismatici nostrani). La legislazione relativa ai beni culturali è sì restrittiva, ma è l'applicazione fuorviante, che a volte ne viene fatta, la responsabile dei nostri mostri quotidiani. Non a caso le assoluzioni e le archiviazioni fioccano, quindi mi sa che è il sistema di partenza che la applica, più che la legge stessa... Quanto al patrimonio e alla sua percentuale, se da un lato il Patrimonio italiano è certamente uno dei maggiori del mondo, dall'altro non è certo l'unico importante. Quindi, anche nell'incertezza di definire cosa è bene culturale o meno ( in Giappone considerano oggetto culturale dei templi in legno vecchi di cinquemila anni che ogni 15 anni vengono rifatti ex novo, in altro paese orientale le rondini sono considerate bene culturale etc.) la percentuale, ove calcolabile, sarebbe molto, molto inferiore al 50%... ( al massimo qualche punto percentuale) Invece, il discorso che tu fai sull'intollerabilità della lunghezza dei processi etc. è totalmente condivisibile ! Cordialmente, :) Enrico2 punti
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non so se è truffa...di sicuro è una neanche tanto velata presa per il cu...ehm per i fondelli. marco1 punto
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Esecrabile trasmissione condotta da persone che tutti noi vorremmo solo ignoranti e che invece sono in evidente malafede. Ma non era finita l'epoca degli imbonitori televisivi? E che nessuno si azzardi a dire che queste trasmissioni contribuiscono alla diffusione della numismatica, perché affermando ciò ci si pone al loro infimo livello, manica di stolti e segno della dissolutezza del Paese!!1 punto
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Una scheda di lusso... lieto di aver dato il mio piccolo contributo.1 punto
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Ciao "socio". Forse "spettacolo" è un po' troppo.....però Tu sai bene quale "mazzo" ci si debba fare per portare a termine un lavoro di questo tipo..... A proposito....lo leggerete nei ringraziamenti....ma il lavoro di editing del libro, la copertina, le foto e le immagini....insomma tutta la grafica...sono opera di Matteo Rongo, che non finirò mai di ringraziare. GRAZIE MATTEO!!!1 punto
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Grazie a tutti per i Vostri tanto generosi quanto prematuri commenti, che spero troveranno conferma dopo la lettura del libro.... :clapping: Vorrei però ricordarVi che si tratta di un lavoro realizzato da un "manovale" della numismatica, privo di specifici titoli abilitanti.....insomma, un "dopolavorista"... che secondo quanto scriveva qualcuno tempo fa qui sul Forum, non dovrebbe neppure avere certe velleità....... :girl_devil: Ma tant'è....ormai il danno è fatto.....speriamo solo che gli Accademici non se ne abbiano troppo a male... :pardon: Queste sono le (pessime) foto che al momento posso proporVi...ma è giusto per avere un assaggio: Per rispondere ad Andrea circa la tiratura....ho sentito parlare di 500 copie. Saluti. Michele1 punto
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Letto con piacere ed attenzione le meomrie dello Spano, innanzi tutto vorrei dire che lo Spano attribuiva questa moneta in argento anche se molto vile, non a Castelgenovese, ma bensì a Monteleone, la dove in realta tale moneta sarebbe stata ritrovata e spedita dal parroco di Monteleone insieme ad altre 20 allo Spano, lo Spano giudica la moneta oltretutto non coniata ma fusa e riferisce che è di rozza fattura e quindi presumibilmente coniata in un periodo di necessita, propio nel momento dell'assedio della Rocca, non si legge mai che tale moneta sia stata lasciata al Museo di Cagliari come invece si vede nella nota 1 di pagina 14 riferita a monete Pisane, oltre a cio lo Spano scrive l'articolo nel 1868 in riferimento al 1867, mentre le donazioni al museo sono nel catalogo pubblicato nel 1865, quindi come fece Eusebio Birocchi a sostenere che la moneta fosse stata coniata in Castelgenovese e che fosse poi stata consegnata al Museo di Cagliari? Col tempo credo ci siano state molte imprecisioni nelle trascizioni rispetto a quello che lo Spano scrisse, fino ad arrivare ad attribuire la moneta a Castelgenovese anche nel volume II del Corpus Nummorum Italicorum. Anche lo Spano però credo abbia sbagliato nel credere che il vicino Castello di Bonvehi o Bonuighinu (buonvicino) si chiamasse in altro modo al tempo di Nicolò Doria e che poi il nome cambi con la venuta dei Catalani, infatti se si osserva la foto si puo vedere come i due si ti di Monteleone (a sinistra) e Binuighinu (monte a punta sulla desta) siano ad un passo e quindi facile pensare che una rocca amica cosi vicina sia stata chiamata in tale modo anche a quel tempo.1 punto
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Selma Burke ...chi era costei? Una scultrice afroamericana, a quanto mi consta pressoché sconosciuta da noi, che ha attraversato con la sua vita e la sua arte tutto il XX secolo, essendo nata il 31 dicembre 1900, e morta il 29 agosto 1995. Se ne parliamo qui, è perché, dal 1946 alla fine dei suoi giorni, la Burke ha sempre sostenuto di essere lei la vera autrice del ritratto di Roosevelt sul dime, ritratto che Sinnock avrebbe plagiato da una sua opera. Il tempo trascorso, e il fatto che la maggior parte dei possibili testimoni siano venuti a mancare, rende ormai virtualmente impossibile stabilire quale sia la verità. Da una parte, c'è la storia personale di una donna che ha incontrato il Presidente, ne è rimasta affascinata, ha modellato il suo ritratto dal vivo, e ha usato questo lavoro come un trampolino di lancio per una carriera come poche, piena di importanti riconoscimenti e successi. La storia di una persona affascinante e genuina, che onestamente, e profondamente, riteneva di aver subito un torto, e avrebbe voluto mettere le cose in chiaro. Dall'altra, c'è un mondo numismatico che, tranne qualche caso sporadico, ha sempre dato ben poco credito alle affermazioni della Burke, rimuovendo anzi la sua storia, che è apparsa di rado nel corso degli anni nei circoli numismatici, che sostengono invece che Sinnock si sarebbe basato su due suoi studi dal vivo del Presidente, fatti nel 1933-34, e utilizzati dall'artista anche per la sua medaglia inaugurale della prima presidenza Roosevelt. La questione resta sospesa, io non posso far altro che invitarvi a seguire la storia di Selma Burke, che si dipanerà nei prossimi post, lasciandovi per il momento con una sua bella foto degli anni '50 petronius1 punto
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Non lo metto in dubbio.. Infatti nel mio intervento ho scritto "volendo essere pignoli".. Poi potrei postarvi foto di monete chiuse in fdc che lo vedono col binocolo ma qui si apre un dibattito e comunque non è il caso della moneta in oggetto.Detto questo rinnovo i complimenti per la moneta!! ;-)1 punto
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Dove il monogramma di Gilroy Roberts, posto anch'esso sotto il collo del Presidente, è stato interpretato da qualcuno come falce e martello, simboli del comunismo...certo che ne avevano di fantasia petronius1 punto
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1825 Regno Unito Giorgio IIII 1/2 Farthing - Rame Giorgio IV fu l'ultimo Re inglese a farsi raffigurare col busto laureato sulle monete.1 punto
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Propongo un'alternativa lettura della legenda al rovescio. V S L M dove la L è resa così come la V ad uncino chiuso (arcaica o da scrittura corsiva). Quindi: votum solvit libens merito, la tipica espressione utilizzata dai romani nelle epigrafi da "offerta"...esplicando l'adempimento del voto. Comunque è un oggetto molto interessante. Esempio di dedica a Minerva Ovviamente è solo quello che ci ho letto non appena l'ho vista...ma probabilmente è una deformazione professionale.... :rofl:1 punto
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Dalla Fiera di Verona ci hanno appena comunicato quanto segue: L'area espositiva di Tinia Numismatica è situata nella Corsia F, stand 332/A. S.E.&.O.1 punto
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Sinceramente non ho grande esperienza sulla ripatinatura di monete trattate con acidi... L'unica cosa che mi viene in mente è quella di tenerla aperta, in un cassetto, appoggiata su di un asse di rovere o noce non verniciato (tipo le assicelle per parquet), girandola spesso...nella speranza che i tannini del legno, l'aria e il tempo facciano il loro corso. Attendiamo anche il parere di altri utenti.. ciao Mario1 punto
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Molti di voi si ricorderanno la incredibile vicenda Weiss e il dekadracma di Akragas (falso?) ritirato alla Triton di quasi tre anni fa. Se ne parlò molto sul forum e sui media: http://www.lamoneta.it/topic/92806-weiss-un-falsario-lo-ha-ammesso/ http://www.lamoneta.it/topic/83422-triton-xv/ Ci sono stati ulteriori sviluppi nel maggio scorso con l'esecuzione della sentenza del tribunale americano, la confisca di 23 monete a Weiss e la restituzione di 5 monete alla Grecia, con relativa cerimoniosa consegna all'ambasciatore greco: http://nypost.com/2014/08/04/da-returns-ancient-coins-to-greece-after-crime-bust/ http://www.ice.gov/news/releases/hsi-new-york-manhattan-district-attorney-return-ancient-coins-greece (dettagli sulle monete) Weiss è stato anche obbligato dal tribunale a scrivere un articolo sul collezionismo etico e sui rischi del collezionismo. Tale articolo (dal titolo "Caveat emptor") è stato pubblicato sul magazine dell'American Numismatic Society, con una prefazione del direttore esecutivo dell'ANS, Ute Wartenberg Kagan. L'articolo è stato caricato integralmente su Scribd: https://www.scribd.com/doc/106755887/Caveat-Emptor-Arnold-Peter-Weiss-on-the-trade-in-ancient-coins1 punto
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Oh finalmente :) Francia Carlo X 20 Franchi 1825 Zecca : Parigi Tiratura : 664472 Ci vediamo al 1834 con una delle monete a cui sono maggiormente legato ...1 punto
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Ho trovato in rete questo che conferma che il peso che ho trovato si riferisce alla Quadrupla corona (Ecu) di Carlo V, usato fino al 1820. Chiamato in Spagna dos doblones1 punto
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sc@@Arka@@gigetto13 scusate ma io leggo solo IA 9TARIN. La leggenda ondulante è curiosa ma già vista. Però è sempre una bella moneta. Da notare la S quasi coricata.1 punto
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I miei complimenti, decisamente foto gradevoli! Allora stà guida funziona per davvero... orpo, avrei dovuto farmi pagare! :D scherzi a parte, il colore adesso è decisamente molto più realistico, molto buona la messa e fuoco e la nitidezza, che non è cosa facile. Ha talento, sinceri complimenti! :) da queste foto mi sembra addirittura migliore il R/ del D/, ma in generale, secondo me siamo su una conservazione intermedia tra lo Spl/FdC e il qFdC. Davvero non male! Quello che le rimane da fare... è, se ha passione, esercitarsi con tanta tanta tanta pratica fino alla nausea. Le prove non finiscono mai, glielo posso garantire ;)1 punto
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Bene @@vox79 l'hai preso tu.......sono contento quando una moneta rimane in "famiglia" sono sempre contento. ;) Quindi teniamo buono il filone di questa discussione....giusto ? perchè qui c'è la foto della moneta. Ho scritto un'articolo su questi Mezzi Carlini di Filippo III.....diciamo che li ho rivisitati uno per uno. A mio parere è inedito. :nea: Che mi dici di questo.1 punto
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Monetina da un centesimo del 1910, ufficialmente punzonata per essere utilizzata come peso da un grammo. http://www.lamoneta.it/topic/95061-un-centesimo-veiii-1910-1-grammo/?hl=grammo1 punto
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sarò presente venerdì e sabato tutto il dì ma a pranzo non ci sono. speriamo in un bel convegno chiaramente ma a me Verona ultimamente non ha mai deluso :) ...a Bologna come già detto c'è stato un bel movimento,speriamo si ripeta in meglio(viste le dimensioni del Veronafil). @R.E.IN.SENA io e luca direi che per venerdì sera siam presenti...non faremo tardi però perchè torniamo a casa. un saluto marco1 punto
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Buonasera Palpi62, sì, ha fatto centro. Si tratta di un sesino di Federico Landi (1590-1630) coniato nella zecca di Compiano. Bibliografia. Bellesia 1997, p. 30, n. 14 (raro), MIR Emilia, (2a ed.), p. 30, n. 95 (R3). Cordialmente, Teofrasto1 punto
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Le bacche, quando la moneta è battuta molto bene, a volte compaiono .... altrimenti è difficile a dire se ci siano o meno. Quella che hai presentato è veramente eccellente quanto a nitidezza :good:1 punto
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Mi ero ripromesso di non intervenire nel forum, almeno per un bel po' di tempo, ma questa discussione mi ispira... E allora un piccolo pensiero voglio esprimerlo. Quando sento parlare di percentuali di beni culturali già mi prende la febbre gialla... Sentire che l'Italia avrebbe il 50, se non il 70 o, perchè no, il 90% di quelli mondiali mi sembra decisamente offensivo verso tutte le culture che si sono sviluppate nei millenni in tutto il mondo. E' affermazione decisamente "italocentrica"! Anche io viaggio piuttosto spesso e mi pregio di cercare di confrontarmi con altre culture e empiricamente valutare e considerare ciò che conosco abbastanza bene, il nostro paese, con tutto quello che esprimono gli altri. Ebbene, dal mio opinabilissimo angolo, troverei più giusto che le percentuali di beni culturali del nostro paese fossero decisamente più basse. Di quanto non sono certo in grado di dirlo, ma già quella dei siti Unesco mi parrebbe più ragionevole (e forse persino esagerata, sempre opinione personale). Ciò non vuol dire che si intenda sottovalutare l'immenso patrimonio che in Italia c'è e sotto gli occhi di tutti noi. Quello che da noi colpisce è la concentrazione di beni culturali, che permeano dal più sperduto e spopolato villaggio, fino al paese più grande, arrivando alle città. Ecco, se una differenza posso farla, rispetto ad alcuni paesi da me visitati (e ribadisco il termine alcuni), forse è la concentrazione. Ma, lo ripeto, vale solo per pochi casi ed in più è valutazione assolutamente empirica. Ciò detto, mi sembra giusto considerare che la difesa dei beni culturali, come principio, è giustissima. E' anche vero che un bene culturale è patrimonio immateriale dell'umanità intera, ma è giusto che rimanga nei luoghi di provenienza, dove va (andrebbe?) tutelato e valorizzato. Pertanto, bene che il cratere d'Eufronio sia a Villa Giulia, piuttosto che al Metropolitan, ma se non si riesce a valorizzare e rendere adeguatamente fruibile (ferma restando in tutti i casi la tutela), sarei persino favorevole a spostarlo per mostre più o meno temporanee che promuovano nel mondo la cultura del nostro passato. Sarò eretico? E va bene... Peraltro, appartiene all'Italia, in quanto rinvenuto nel nostro paese, ma Eufronio era greco e la manifattura del vaso è da collocare in Attica. Allora, anche la Grecia, paradossalmente, potrebbe rivendicarne in qualche modo la proprietà? Certo che no, mi viene da rispondere, in quanto ritrovato a Cerveteri. Però non è la stessa cosa che qualche italico benpensante afferma a proposito della Gioconda di Leonardo, legittimamente custodita al Louvre? E non avviene lo stesso per tutte le monete romane, di cui l'Italia pretenderebbe come principio la proprietà, essendo state prodotte in gran parte da noi? Allora, dovremmo chiederci forse cosa si intende per bene culturale e subito dopo come fare per determinarne l'appartenenza. Non voglio annoiarvi troppo, perciò torno a bomba. Esistono certamente molti casi virtuosi di tutela e valorizzazione da noi, ma questo non dovrebbe esimerci stesso tempo dall'affermare che ciò che è stato fatto per la numismatica (e non solo...) fa acqua da tutte le parti. La normativa è questa, sia chiaro, e a questa dobbiamo sottostare, ma vogliamo parlare delle persone come Antonio, che conosco e saluto, congratulandomi per la fine della sua amara vicenda? Vogliamo parlare dei dieci (10!) anni di ingiusta persecuzione e dello spreco di risorse che lo stato ha fatto, mettendo sotto processo un cittadino onesto? Parlo di spreco proprio perchè in queste vicende, da quanto riusciamo a sapere, c'è un dispiegamento di mezzi e uomini non dissimile da quello che avviene per reati ben più gravi, infamanti e di impatto per la pubblica opinione. Non significa che chi sbaglia, anche nel nostro settore, non debba pagare, è giusto che paghi, ma si valutino veramente bene le situazioni prima. Sarebbe ora che qualcuno si prendesse carico di fare un libro bianco sullo stato dell'arte, che riporti, senza commenti, in maniera asettica, le vicende legate ai sequestri di monete, i vari iter processuali, durata e conclusioni, e una bella percentuale che ci dica, finalmente, quante vicende finiscono con una condanna (o con una assoluzione, il discorso non cambia). Partendo dai numeri, dai mezzi impiegati e dai costi, si potrebbe finalmente spingere verso un qualche cambiamento. Ciò non significa che io sogni una liberalizzazione selvaggia del settore, ma regole semplici e facili da comprendere (senza interpretazioni), responsabilizzazione del cittadino e collaborazione vera e fattiva fra pubblico e privato. E' solo un sogno? Per il momento senz'altro, ma non c'è d'altra parte un detto che afferma " i sogni son desideri"? Per dirla con Friedensreich Hundertwasser, “Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà". Ad maiora. ;)1 punto
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Il problema sta a monte, in quanto indipendentemente dal venditore la conservazione non è e non potrà mai essere OGGETTIVA, per cui un mezzo punto di margine (o anche più, per monete più difficili da valutare) ci starà sempre. Ne consegue ovviamente che a mio avviso pagare centinaia di euro di differenza per un "quasi" è una corbelleria... Fortunatamente ognuno è libero di fare ciò che crede e seguire o meno la moda del mercato.1 punto
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Enrico ti ringrazio del consiglio, in merito all'eventuale rimborso, rinuncio, se poi c'è qualche avvocato che si fa avanti, lo faccia pure il rimporso il 50x100 sarà suo, il resto lo devolvo in menefifienza per contribuire a qualche restauro di cui tanti nostri veri gioielli archeologici vengono abbandonati al degrado. Per il resto stai tranquillo conosco un pò di procedura penale, con calma racconterò anche se purtroppo non potrò scendere nei particolari, per ovvi motivi di privacy di altre persone che a vario titolo sono comparsi nella vicenda, ma darò modo a chi legge di capire in quale degrato giuririco siamo noi tutti.1 punto
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Sono d'accordo per l'orientamento simile a questo Ma da qui a leggerci MVSA e trovarci un collegamento con l'altro lato ce ne vuole... in realtà ci sarebbe tra Hermes/Mercurio e Musa: l'Inno Omerico a lui dedicato Canta Ermes, Musa, di Zeus e Maia,il signore di Cillene e dell’Arcadia ricca di pecore,il supremo messaggero degli dei, il figlio di Maia, dico,- la venerabile ninfa dai bei capelli -, e di Zeus,lei che i beati fuggiva, dimorandonell’antro tutto ombra; qui, il Cronidealla ninfa soleva unirsia notte profonda,- mentre il sonno abbracciava Era dalle bianche braccia -,di nascosto dagli dei e dagli uomini.Ma quando Zeus compì il suo piano,- e per lei il decimo mese era passato nel cielo -,da solo fece luce e illustre fu l’opera:ella generò un figlio astuto, ingannatore,ladro, guida di buoi, padrone dei sogni,spia notturna, custode di porte,che prestoavrebbe compiuto imprese famose fra gli immortali. Ciao Illyricum ;)1 punto
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Buonasera Luca, a proposito del ripostiglio di Lurate Abbate, è molto difficile stabilirne con certezza la data di interramento perché, a parte i nomi dei dogi di Venezia letti sui matapan, delle altre monete Ambrosoli ha dato indicazioni molto sommarie. Sto pensando soprattutto alle monete di Firenze presenti nel ripostiglio e dalle quali, se lo studioso milanese avesse riportato i segni di zecchiere, oggi ci potrebbero venire indicazioni molto utili al riguardo. Visto però che non potremo mai sapere con maggiore precisione quali monete fossero presenti, credo che dovremmo accontentarci del terminus ad quem che ci dà la moneta di Ludovico IV (non V come indicato da Ambrosoli ) ivi contenuta. Le monete di questo imperatore furono infatti coniate tra il giugno del 1327 ed il febbraio del 1329. Ora, poiché i primi denari imperiali di Ludovico il Bavaro con il titolo di rex furono scoperti solamente nel 1907-1908 dobbiamo pensare che l'imperiale di Lurate fosse il tipo "più comune", con il titolo di imperator (in caso contrario Ambrosoli non avrebbe certo mancato di segnalarlo), coniato non prima dell'incoronazione avvenuta nel gennaio del 1328. Questa seconda tipologia di imperiale fu poi emessa fino al febbraio del 1329. La data di nascondimento del ripostiglio non può dunque essere antecedente il gennaio 1328. Il fatto che fosse presente un unico esemplare potrebbe infine significare che quando il gruzzolo fu nascosto tali monete erano appena entrate in circolazione. Naturalmente in questo caso si tratta di un ipotesi non altrimenti verificabile. Spero di esserle stato d'aiuto. PS per quei pdf che lei sa, la prego di scusarmi, ma nei giorni scorsi sono stato molto impegnato con il lavoro. Abbia ancora qualche giorno di pazienza. Una buona serata, Teofrasto1 punto
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Salve buonasera, aspetto solo la conferma telefonica entro il 15 ottobre degli ultimi 5 espositori alla fine della lista: 1) Aghate (Materiale numismatico-filatelico) - Catania 2) Filatelia Numismatica La Cervese (Numismatica) - Ravenna 3) Studio Filatelico Evergreen Fil. (Filatelia) - Lucca 4) Chiarelli Vincenzo (Telecarte) - Ascoli Piceno 5) Studio Numismatico Testa Paolo (Numismatica) - Taranto 6) Aiello Sergio (Numismatica) - Napoli 7) Straziota Michele (Numismatica) - Bari 8) Numismatica Salentina (Numismatica) - Lecce 9) Marino Massimo (Materiale numismatico-filatelico) - Torre Annunziata 10) Natrella Dante (Numismatica-Oggetistica) - Foggia 11) Di Canosa Michele (Numismatica-Oggetistica) - Foggia 12) Hatria di Andreani Christian (Numismatica) - Giulianova 13) Rosario Greco (Numismatica) - Salerno 14) Barretta Antonio (Numismatica-Stampe-Cartoline) - Napoli 15) Carbone Angelo (Filatelia) - Avellino 16) Arnone Giovanni (Numismatica) - Napoli 17) Nippolis (Stampe-Cartoline-Materiale cartaceo) - Caserta 18) Ciapparonne Celestino (Numismatica-Stampe-Cartoline) (da confermare entro il 15 ottobre) - Salerno 19) Lombardo Filippo (Numismatica) (da confermare entro il 15 ottobre) - Catania 20) De Angelis Eugenio (Numismatica) (da confermare entro il 15 ottobre) - Roma 21) Studio Filatelico Numismatico Mille Lire (Numismatica) (da confermare entro il 15 ottobre) - Ancona 22) Signorello Pietro (Numismatica) (da confermare entro il 15 ottobre) - Catania Per ulteriori informazioni, sono a vostra disposizione, ciao da Attilio.1 punto
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@@UmbertoI oltre lo spl mi sembra assai generoso , il colpo ad ore 12 è penalizzante . Ciò che più mi preoccupa è quella macchia a destra della scure , non vorrei fosse un inizio di cancro ( ma spero di no ) . In questa conservazione mi terrei intorno ai 30 euro :) Saluto1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
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