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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/03/14 in tutte le aree
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Ciao a tutti, in collezione ne ho altri di mezzo ducato, questo oltre ad essere eccezionale presenta una piccola variante sul capo del re, tra le foglie di alloro ci sono anche le bacche. Che ve ne pare?8 punti
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Ecco due news 2014: Taglio: 50 cent Nazione: Vaticano Anno: 2014 Tiratura: 1.448.376 Condizioni: qSPL Città: Milano6 punti
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Caro Liutprand credo che chi fa un'affermazione, abbia poi l'onere di provarla. Temo quindi che un'affermazione così roboante (e così improbabile), come quella per cui l'Italia abbia il 50% dei beni culturali mondiali, debba essere sostenuta e provata con dati, che non sono mai stati dati... Ritengo altresì che sia deleterio sostenere una cosa del genere quale motivo giustificante per le aberrazioni giuridiche/giudiziarie che provocano tanto spreco di denaro pubblico in azioni infondate e dai risultati pressochè nulli. Sia ben chiaro che non ritengo inutili tutte le operazioni di salvaguardia dei beni culturali, ma solo quelle che hanno di mira poveri collezionisti, che non hanno fatto nulla di male, per dei pezzi che ben poco di culturale hanno... Queste operazioni sbagliate sono, in termini percentuali, ben superiori al 50% e ci danno un primato per niente invidiabile... <_< Se comunque volessimo discutere sul fatto che effettivamente l'Italia abbia il 50% dei beni culturali del mondo, dovremmo come minimo definire cosa sono i beni culturali, dato che per il resto del mondo la definizione è diversa, a volte molto diversa (basti ricordare il discorso, credo coreano, che le rondini sono bene culturale nazionale, e temo che le rondini siano ben di più, in termini numerici, delle chiese e abbazie e monumenti vari italiani). A prescindere da una impossibilità di determinare il numero totale dei beni culturali ( e se è per questo è impossibile determinare anche il numero dei beni culturali italiani, stante la colpevole mancanza di censimento e classificazione <_< ), delle semplici considerazioni potrebbero fare luce se è verosimile o meno che l'Italia raggiunga o anche sfiori il famoso 50% : al mondo ci sono circa 200 nazioni, tra cui Grecia, Spagna, Francia, Egitto, Iran e paesi mediorentali vari, Cina, Russia, India solo per citarne alcune che hanno un patrimonio culturale enorme, paragonabile a quello italiano. Ben difficilmente la sommatoria di tanti 50% ( ma anche 30 o 40 %) potrebbe poi dare il semplice 100% che, se la matematica non è la solita opinione, può essere solo il 100%. ;) Da qui l'affermazione che, se proprio vogliamo dare dei numeri, questi numeri non possono essere superiori a qualche punto percentuale. Quanto ai siti Unesco, ricordo che i siti italiani classificati sono molto meno del 50% : su poco più di 1000 siti, solo 50 sono italiani, quindi un 5% un po' scarso del totale, il che mi senbra congruente con quanto detto sopra...come volevasi dimostrare ! Cordialmente, Enrico P.S. @@numa numa, se per caso anche questa volta ti trovi d'accordo con me, respira a fondo che poi passa... :D5 punti
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Fossi un moderatore o amministratore del forum, taglierei tutti i post sul patrimonio italiano e li sposterei in un apposito tread dove gli utenti possono tranquillamente continuare a postare senza inquinare la storia di numismaticasicula.4 punti
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Busta in plastica trasparente contenente bustina in verosimile cellulosa, periziata da Cavaliere. Borchie in ottone pressochè FDC. Si scorge una moneta all'interno. :P4 punti
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Buongiorno a tutti i Lamonetiani! Ritorno a scrivere sul forum dopo tanto - troppo - tempo, per proporvi il secondo articolo, dopo il primo relativo a dei semplici consigli per iniziare. Questa volta si parla di Storia e Numismatica, e se avete qualche minuto da perdere, mi farebbe molto piacere se qualcuno di voi lo leggesse! e magari, chissà, tra i commenti potrebbe iniziare una bella discussione! Vi lascio al link, in cui troverete questo nuovo post, oltre che al primo. http://numismaticamente.wordpress.com/2014/11/03/numismatica-e-storia-tenere-il-nostro-passato-in-una-mano/ Un saluto, thomas3 punti
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Mi ero ripromesso di non intervenire nel forum, almeno per un bel po' di tempo, ma questa discussione mi ispira... E allora un piccolo pensiero voglio esprimerlo. Quando sento parlare di percentuali di beni culturali già mi prende la febbre gialla... Sentire che l'Italia avrebbe il 50, se non il 70 o, perchè no, il 90% di quelli mondiali mi sembra decisamente offensivo verso tutte le culture che si sono sviluppate nei millenni in tutto il mondo. E' affermazione decisamente "italocentrica"! Anche io viaggio piuttosto spesso e mi pregio di cercare di confrontarmi con altre culture e empiricamente valutare e considerare ciò che conosco abbastanza bene, il nostro paese, con tutto quello che esprimono gli altri. Ebbene, dal mio opinabilissimo angolo, troverei più giusto che le percentuali di beni culturali del nostro paese fossero decisamente più basse. Di quanto non sono certo in grado di dirlo, ma già quella dei siti Unesco mi parrebbe più ragionevole (e forse persino esagerata, sempre opinione personale). Ciò non vuol dire che si intenda sottovalutare l'immenso patrimonio che in Italia c'è e sotto gli occhi di tutti noi. Quello che da noi colpisce è la concentrazione di beni culturali, che permeano dal più sperduto e spopolato villaggio, fino al paese più grande, arrivando alle città. Ecco, se una differenza posso farla, rispetto ad alcuni paesi da me visitati (e ribadisco il termine alcuni), forse è la concentrazione. Ma, lo ripeto, vale solo per pochi casi ed in più è valutazione assolutamente empirica. Ciò detto, mi sembra giusto considerare che la difesa dei beni culturali, come principio, è giustissima. E' anche vero che un bene culturale è patrimonio immateriale dell'umanità intera, ma è giusto che rimanga nei luoghi di provenienza, dove va (andrebbe?) tutelato e valorizzato. Pertanto, bene che il cratere d'Eufronio sia a Villa Giulia, piuttosto che al Metropolitan, ma se non si riesce a valorizzare e rendere adeguatamente fruibile (ferma restando in tutti i casi la tutela), sarei persino favorevole a spostarlo per mostre più o meno temporanee che promuovano nel mondo la cultura del nostro passato. Sarò eretico? E va bene... Peraltro, appartiene all'Italia, in quanto rinvenuto nel nostro paese, ma Eufronio era greco e la manifattura del vaso è da collocare in Attica. Allora, anche la Grecia, paradossalmente, potrebbe rivendicarne in qualche modo la proprietà? Certo che no, mi viene da rispondere, in quanto ritrovato a Cerveteri. Però non è la stessa cosa che qualche italico benpensante afferma a proposito della Gioconda di Leonardo, legittimamente custodita al Louvre? E non avviene lo stesso per tutte le monete romane, di cui l'Italia pretenderebbe come principio la proprietà, essendo state prodotte in gran parte da noi? Allora, dovremmo chiederci forse cosa si intende per bene culturale e subito dopo come fare per determinarne l'appartenenza. Non voglio annoiarvi troppo, perciò torno a bomba. Esistono certamente molti casi virtuosi di tutela e valorizzazione da noi, ma questo non dovrebbe esimerci stesso tempo dall'affermare che ciò che è stato fatto per la numismatica (e non solo...) fa acqua da tutte le parti. La normativa è questa, sia chiaro, e a questa dobbiamo sottostare, ma vogliamo parlare delle persone come Antonio, che conosco e saluto, congratulandomi per la fine della sua amara vicenda? Vogliamo parlare dei dieci (10!) anni di ingiusta persecuzione e dello spreco di risorse che lo stato ha fatto, mettendo sotto processo un cittadino onesto? Parlo di spreco proprio perchè in queste vicende, da quanto riusciamo a sapere, c'è un dispiegamento di mezzi e uomini non dissimile da quello che avviene per reati ben più gravi, infamanti e di impatto per la pubblica opinione. Non significa che chi sbaglia, anche nel nostro settore, non debba pagare, è giusto che paghi, ma si valutino veramente bene le situazioni prima. Sarebbe ora che qualcuno si prendesse carico di fare un libro bianco sullo stato dell'arte, che riporti, senza commenti, in maniera asettica, le vicende legate ai sequestri di monete, i vari iter processuali, durata e conclusioni, e una bella percentuale che ci dica, finalmente, quante vicende finiscono con una condanna (o con una assoluzione, il discorso non cambia). Partendo dai numeri, dai mezzi impiegati e dai costi, si potrebbe finalmente spingere verso un qualche cambiamento. Ciò non significa che io sogni una liberalizzazione selvaggia del settore, ma regole semplici e facili da comprendere (senza interpretazioni), responsabilizzazione del cittadino e collaborazione vera e fattiva fra pubblico e privato. E' solo un sogno? Per il momento senz'altro, ma non c'è d'altra parte un detto che afferma " i sogni son desideri"? Per dirla con Friedensreich Hundertwasser, “Se uno sogna da solo, è solo un sogno. Se molti sognano insieme, è l’inizio di una nuova realtà". Ad maiora. ;)3 punti
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Io colleziono da diversi anni, oltre alle monete, candele, oggettini in argento, rose e...mariti :angel: :D , sono in attesa del terzo(anche se un pretendente già c'è) :lol: . Ciao a tutti, Giò3 punti
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ecco un esempio di moneta in Rame Napoletana con Ritratto "Milanese" :P3 punti
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Per fare ordine apriamo questa nuova discussione su un interessante Mezzo Carlino di Filippo III che presenta una Perlinatura attorno al Re al dritto. Voi l'avete mai visto un altro esemplare così? A mio parere è inedito. La conservazione, l'ampiezza e la regolarità del tondello ne fanno un esemplare eccezionale. Proviene dell'asta Varesi 65, lotto 465. 240 euro diritti e spedizione compresa.2 punti
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La discussione sui beni culturali dell'Italia è molto interessante, ma sarebbe il caso di dargli un taglio e tornare all'argomento principale. Anche per rispetto delle tribolazioni passate dall'amico per un decennio.2 punti
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L' esperienza e' il miglior perito che io conosca :good: Andrea2 punti
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Il mio alter ego troverà dozzine e dozzine di notifiche quanto ritornerà online... :rofl: è il sistema stesso che trasforma in maiuscolo la N di nikita, non sei l'unico, capita molto spesso :D Ne approfitto per chiedere se qualcuno ha qualche altra 1824 da postare :)2 punti
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Ti faccio i miei complimenti, tenere in mano una moneta è come avere con se un pezzo di storia, solo in una cosa non sono della tua stessa opinione, non credo che ci siano sempre meno giovani che si appassionano alla numismatica, dubito che ci siano statistiche in proposito ma per me è vero invece il contrario, internet ha fatto la sua parte, ogni giorno vediamo arrivare qualcuno qui sul forum che ha voglia di iniziare ad imparare, è vero che una gran parte di questi inizia con l'euro ma l'importante è che qualcosa faccia scattare una scintilla, un giorno lontano poi anche tenere in mano una moneta da 2 euro vorrà dire la stessa cosa, diventerà storia anche quella. L'importante è iniziare e proprio l'euro ha fatto aumentare in modo esponenziale il numero dei collezionisti che in molti casi hanno poi spostato il loro interesse verso monetazioni più impegnative.2 punti
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Medaglietta Agosto Settembre 1920 - Occupazione delle fabbriche - Agitazione nazionale metallurgici2 punti
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Carissimo Vitellio la mia cultura umanistica mi porterebbe a infischiarmene dei dati ufficiali e a propogandare velleitariamente le mie convinzioni, ma mi piego ai dati e alle Istituzioni, in cui credo. Ci piaccia o no, abbiamo delle Istituzioni che basano le loro statistiche su dati di fatto, tu sei padrone di dire "si fa per dire" che il Vietnam ha più beni di noi - io potrei fare come Voltaire e battermi per le tue idee che non condivido - ma non puoi persuadermi. Questi sono i criteri ufficiali: http://whc.unesco.org/en/criteria/ e queste le conclusioni - ma ti ripeto - non ce ne sarebbe bisogno La lista del Patrimonio Mondiale include 1001 siti che formano parte del patrimonio culturale e naturale. La Commissione per il Patrimonio Mondiale considera che tali siti abbiano un valore universale. L’UNESCO ha finora riconosciuto un totale di 1001 siti (777 beni culturali, 194 naturali e 30 misti) presenti in 161 Paesi del mondo. Attualmente l'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (50) inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. Ma si sa, all'Unesco tutti filoitaliani e...ammazzarondini!2 punti
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Il problema è proprio questo: la conoscenza prima e il concomitante "rispetto" delle culture altrui. La superiorità culturale e artistica invocata, spesso a torto per ribadire la superiorità italiana nel campo dei beni culturali, spesso dimentica che esistono culture ricchissime di beni artistici , tradizioni e storia che non possono essere ignorate solo perche ' lontane geograficamente o storicamente da una cultura italica o europea, presunta , a torto superiore alle altre. Che la Sicilia greca o il Rinascimento italiano abbiano raggiunto punte eccelse, e a tratti inarrivabili, per altre culture non deve far cadere nella trappola di presumere l'inferiorità delle altre culture.Sarebbe sbagliatissimo. E' solo la conoscenza, non superficiale, degli altri popoli e delle culture che hanno prodotto, che permette di avere quell'equidistanza di giudizio e mettere tali valori nella giusta prospettiva. Senza millantare primati che non hanno ragione d'essere né che valgano a qualcosa , quanto invece di abbracciare la diversità delle culture come una molteplicità di forme di espressione al pari di quanto possiamo ammirare nella natura ove non si distingue se un fiore proviene dall'Africa tropicale o dall'Amazzonia o da un giardino montano, ma semplicemente lo si ammira per la sua bellezza e la sua unicità e come tale - al pari della bellezza dell'arte e della cultura di un popolo - va tutelato ed efficacemente preservato per noi e quelli che verranno dopo di noi.2 punti
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A me sembra proprio provinciale, dal ritratto potrebbe anche essere Marco Aurelio o Commodo. Commodo, Philippopolis2 punti
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Mi inserisco nella interessante discussione per aggiungere un dato. Nel ripostiglio vi è anche un grosso di Brescia, che è sicuramente quello coi tre santi. L'esame di documenti dell'epoca mi induce a ritenere che i primi grossi di questo tipo siano da collocarsi dopo il novembre del 1308, e cioè dopo la morte di Berardo Maggi (ottobre 1308). Si tratterebbe dunque di una emissione avvenuta appena dopo la morte del vescovo e signore di Brescia. La deposizione del ripostiglio dovrebbe pertanto collocarsi dopo questa data.2 punti
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Taglio: 50 cent Nazione: Lusemburgo Anno: 2014 Tiratura: 7.000.000 Condizioni: qSPL Città: Milano2 punti
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Se vogliamo parlare di eccezionale, qualità superiore, eccone una che è senz'altro degna di questi appellativi, senza alcunchè di regalato. Ovviamente, ne scappa fuori una ogni... boh... è la prima ed unica in questa qualità, senza segni di contatto e con dei fondi così lucenti che abbia mai visto.2 punti
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Taglio 2 euro comm Nazione Slovacchia Anno 2013 Tiratura 1.000.000 Condizione spl++ Città Bereguardo (PV)2 punti
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Sembra che voglio fare sempre la voce fuori dal coro, non è così. Al di là della rilevanza economica più o meno accentuata delle prime edizioni, il punto è che certe opere passano alla storia, provengano o meno dallo stesso autore. Quanti medievalisti siciliani desiderano uno Spahr? (Non solo la prima edizione del '59) o l'incredibile lavoro della Travaini sulla monetazione dell'Italia normanna del '95? Eppure dopo questi non è venuto il diluvio, anzi!, c'è stato un fiorire di studi e pubblicazioni, utili o meno non sta a me dirlo. Anche noi ci scanneremmo per un Ricciardi o per il memorie metalliche di sicilia del Siciliano, eppure dopo ne sono stati versati fiumi di inchiostro. Il libro della vita non esiste, esistono i libri del cuore e vanno saputi usare2 punti
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@@fabio22 Volevo segnalarti qualche piccolo errore nella trascrizione dell'epigrafe nella scheda del catalogo centivm - GENTIVUM intvrit - INTVLIT Inoltre trattandosi di una medaglia in cui l'epigrafe occupa l'intero rovescio, potrebbe essere utile inserire la traduzione della stessa. "Pio IX Pontefice Massimo, il 29 giugno 1867 venne celebrata la solennità secolare nell' urbe per memoria del giorno trionfale che condusse vincitori in cielo Pietro principe degli apostoli e Paolo maestro del mondo e portò il nome e la gloria di Roma dominatrice delle genti, alla madre e maestra di tutti i popoli" [la Chiesa]2 punti
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Buona serata Assolutamente vero; gran parte di quelli che si trovano in commercio, infatti, vengono dalla Grecia; era infatti quella la loro destinazione; come non ricordare il tesoro di Chalkis (Calcide capitale dell'Eubéa, regione che i veneziani chiamavano Negroponte) costituito da 4.806 torneselli e venuto alla luce nel 1980, tesoro che ha permesso al Prof. Alan M. Stahl la pubblicazione del famoso libro "The Venetian Tornesello a Medieval Colonial Coinage saluti luciano1 punto
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@@Il*Numismatico buonasera, oggi ho fatto alcune prove seguendo la sua guida. Le allego una delle foto che mi sembra meglio riuscita, purtroppo Il vetro di supporto mi si è spezzato e sullo sfondo si vede il bordo dello spezzone che ho utilizzato, ma mi interessa un suo parere sul cosa devo cambiare ulteriormente per migliorare il risultato. Già questa mi sembra migliore rispetto a quella che ho postato nella discussione 'Piastra 1854'. Grazie e cordiali saluti Claudio1 punto
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Però Jacopo, ti stai armando di brutto... Se vai avanti così diventi pericoloso... :crazy: Complimenti un tondello difficilissimo da trovare in conservazione degno di nota... :good: Eros1 punto
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Buongiorno, Anche se mi sono iscritto al forum tanto tempo fa e lo seguo costantemente, questo è il mio primo post. Non sono un collezionista attivo, per ora semplicemente uno studioso di una materia che reputo molto interessante e sono interessato a saperne di più sui falsi e , girando per i vari siti, ho notato queste due foto di un denario di Balbino. La prima è presa dal sito Forgerynetwork e viene descritta come Slavey cast, la seconda l'ho vista su Acsearch ed è una moneta passata in asta. Vorrei capire un po' il meccanismo di falsificazione dal momento che a me, profano, sembrano identiche... Gli esperti del forum che ne pensano? io sapevo che Slavey faceva coniazioni, ovvero repliche battute a conio, non fusioni, mi sbaglio? Oltretutto questa "vittoria" se confrontata con le altre su Acsearch, sembra "attaccata al tram" per il suo braccio che regge la corona di alloro troppo piegato...secondo voi può essere un rovescio di fantasia? grazie a tutti quelli che vorranno rispondere!1 punto
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5 minuti in immersione in soluzione di NaClO e lavaggio veloce con acqua corrente e bagno 10 minuti in acqua demineralizzata. Patina intatta, fondi lucenti.1 punto
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C'è poco da aggiungere caro grande Thomas, è così....ed è bello e giusto scriverlo, riscriverlo spesso....aggiungo che collezionare monete, storia, è una crescita culturale per la nostra società, per le nuove generazioni, è prendere consapevolezza e cognizione del nostro passato, delle nostre identità, della storia dei popoli, sarebbe bello che questo ruolo civico che il collezionismo sicuramente ha fosse recepito oggi anche dal settore pubblico e che il collezionismo numismatico fosse visto da questo con altri occhi.....ma il collezionismo ha altre diverse caratteristiche virtuose, questa che tu racconti molto bene è solo una, ma ce ne sono diverse altre, complimenti e a presto magari a Verona Thomas per un saluto ! Mario1 punto
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@@Liutprand anche volendo rimanere ai criteri Unesco (che non condivido) e alla lista del Patrimonio Mondiale da loro compilata vedi bene che se l'Italia ha 50 siti su 1001 attualmente censiti stiamo parlando del 5% del patrimonio mondiale. Al di là dei numeri e del loro significato mi sembra che sia una cifra ben più vicina alla realtà rispetto a pretendere di possedere la metà dei beni culturali di tutto il mondo.1 punto
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A me il mio gancio mi ha dato come ufficiale l'uscita entro novembre e come ufficiosa la data del 28 Novembre. Vi riporto la notizia cosi' come la so anche io,sperando che non sia l'ennesima bufala. Ne parlavo con un amico del forum: se realmente hanno avuto problemi,ma non credo,ok ma se l'hanno fatto apposta(da un punto di vista solo di marketing) allora sono stati geniali!Visto il valore che stanno raggiungendo le seriette in prevendita.1 punto
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@@Saturno antimagnetica al 100% non esiste... qualsiasi moneta ac/ni se controllata con magneti super potenti si attaccheranno un pochettino esistono quelle con un magnetismo debolissimo... che non si attaccano alla "calamita da lavagna". quelli lì sono da considerare antimagnetiche :)1 punto
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Ma tu stai cercando un catalogo-prezzario (e in questo caso, quelli suggeriti da Legio vanno bene) o un libro che spieghi a un neofita, quale mi pare di capire che sei, la monetazione romana? Se è così, il libro che fa per te è Monete Romane di Adriano Savio. Lo trovi sui principali siti di vendita libri online, da uno dei quali ho tratto queste note: "Un approfondito excursus sulla Numismatica romana, dalla monetazione repubblicana a quella imperiale. Corredato da una ricca introduzione in cui sono spiegate le nozioni fondamentali della materia e i concetti stessi di Moneta e Numismatica. Un manuale appassionante, di facile e immediata consultazione, anche per le numerose tabelle esplicative e per il prezioso apparato iconografico. Completano l’opera approfondimenti su temi specifici, per i lettori più esperti e curiosi. Ampio risalto viene offerto ad esempio alle serie provinciali, alle tessere, agli studi quantitativi, alla banca e alla funzione della moneta come medium, non solo economico, ma anche culturale." petronius :)1 punto
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Ho controllato rapidamente l'Ambrosoli e mi sembra che il ripostiglio di Lurate Abbate di Asti contenga solo tre grossi tornesi, ma potrei sbagliarmi. In ogni caso di questi tre grossi, uno dovrebbe essere tra le monete acquisite da Brera (quindi ora alle Civiche Raccolte Numismatiche di Milano), uno disperso, ed il terzo è presente a p. 9 del catalogo d'asta della Collezione Gnecchi (Hamburger 1902). Non è illustrato, ma è molto ben descritto. Trovate il catalogo online al sito: http://www.numismaticaitaliana.org/biblioteca/files/cataloghi/catalogo_gnecchi.pdf Saluti, Andreas1 punto
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Sono ( di nuovo - staro' male ?!) assolutamente d 'accordo Questa diceria che l'Italia avrebbe il 50% del patrimonio culturale mondiale e' del tutto infondata . Basata su quale 'contabilita' ' di beniculturali di grazia ? Non mi tirate fuori lo stucchevole numero dei siti Unesco mi auguro, che ha tutt'altra valenza e tutt 'altro significato. Sa invece molto di convinzione italocentrica di un sistema che sta perdendo sempre piu' il contatto con un resto del mondo che sa tutelare molto meglio i propri beni, metterli a frutto facendoli rendere turisticamente, valorizzandoli culturalmente e proteggendoli con leggi efficienti ed intelligenti dove nessuno si sogna di perseguire transazioni su ebay di poche decine di euro. Qualcuno ha fatto il calcolo di quanto costi economicamente un processo di cui sopra - durato 20 anni / allo Stato . Se un domani ci si comjnciasse ad interrogare sull ' efficacia di tali procedimenti, sul loro costo e sul risultato ottenuto cosa ne verrebbe fuori? Qualcuno ha detto che tanti procedimenti di questo genere fanno statistiche utili di produttivita ' , ma se un domani cambieranno i criteri per giudicare l'efficienza di un apparato dello Stato. ( e se questa era un'utopia fino a questo governo - domani potrebbe non essere cosi improbabile) , introducendo ad esempio il costo sostenuto contro l'effettivo risultato raggiunto, i risultati sarebbero semplicemente disastrosi... E ' ora di svegliarsi prima che il sistema rischi di mangiare se stesso per la sua inefficienza1 punto
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Ecco cosa mi è capitato di meglio oggi al mercatino di Latina, nella ciotola da 3 monete ad 1 euro: Moneta: 1 yuan "XI Asian Games" Anno: 1990 Paese: China Tiratura: 1.000.000 Conservazione: BB+ Moneta: 1 centesimo "Italia su prora" Anno: 1915 Paese: Italia- regno Conservazione: BB Moneta: 1/2 Lek Anno: 1926 Paese: Albania Tiratura: 1.002.000 Conservazione: BB Moneta: 5 Zloty Anno: 1959 Paese: Polonia Conservazione: BB Moneta: 100 lire "G. Paolo II" Anno: 1990 Paese: Vaticano Conservazione: BB Moneta: 10 Bani Anno: 1955 Paese: Romania Tiratura: 4.100.000 Conservazione: BB Moneta: 10 cent "100° Anniversario Canada" Anno: 1967 Paese: Canada Materiale: Argento Conservazione: BB+1 punto
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La rarità specialmente per la zecca di Napoli, ma potrei citarvi anche Modena o Mantova come esempio, la fa la conservazione, in particolar modo per alcuni nominali che a stento riescono a spuntare il BB, vedi i grani di Palermo per Ferdinando III per intenderci. I cataloghi sono solo indicativi e servono in particolar modo al commercio, questo nominale e palese che diventi più raro visto la difficoltà nel reperirlo in alta conservazione. E' anni che ribadisco questo concento, i cataloghi lasciano il tempo che trovano, e comunque vanno rivisti proprio per la rarità che aumenta indiscutibilmente per lo stato conservativo... Eros1 punto
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E' un peso per i quattro scudi d'oro portoghesi, fatto probabilmente a Lione e aggiustato nel Regno di Sardegna. Il bollo "CE coronato" con le lettere staccate era usato per la verifica in Sardegna ai tempi di Carlo Emanuele III. E' un peso interessante.1 punto
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Dimenticavo: se sarete a Verona ve le porto così potrete esaminarle e nel caso confrontarle1 punto
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I Quattro Mori Il Monumento ai Quattro Mori è il simbolo più conosciuto di Livorno. La sua storia nasconde molte sorprese: per prima cosa va detto che questa opera dovrebbe essere più correttamente chiamata "Monumento a Ferdinando I", anche se in città tutti la chiamano semplicemente "I Quattro Mori". Deve il suo nome alle quattro realistiche e vigorose figure in bronzo di mori incatenati al piedistallo. E' situato in piazza Micheli, dove sorgeva la Porta Colonnella, affacciato sulla Vecchia Darsena, oltre la quale si estende il Porto Mediceo. L'opera fu commissionata dallo stesso Granduca Ferdinando. Dopo la sua morte nel 1609, il progetto fu terminato in suo onore dal figlio Cosimo II. È composto dalla statua di Ferdinando I de' Medici e da quattro statue di bronzo che raffigurano dei pirati in catene. In origine il monumento fu commissionato per celebrare le gesta dei Cavalieri di Santo Stefano, fondati 1561 da Cosimo I per combattere i pirati che infestavano il Tirreno. La statua, in marmo di Carrara, è opera dello scultore Giovanni Bandini: fu scolpita tra 1595 e il 1599. Giunse per mare a Livorno nel 1601; ritrae il Granduca con l’uniforme di Gran Maestro dei Cavalieri di Santo Stefano. Ai suoi piedi si trovano i quattro possenti bronzi incatenati, opera di Pietro Tacca, aggiunti in un secondo tempo; furono fusi a Firenze in un'officina di Borgo Pinti, trasportati a Livorno via Arno e aggiunti al basamento tra il 1623 e il 1626. Il Tacca, al quale fu affidata l'opera, propose senza successo di fare una statua che raffigurasse l'opera religiosa di Santo Stefano: alla fine si dovette accontentare di forgiare i "Quattro Mori". Lo scultore, assistente del Giambologna per l’erezione del Monumento a Enrico IV a Parigi, poi distrutto durante la Rivoluzione, ne riprese il motivo. Le cronache affermano che si fosse recato di persona alle prigioni di Livorno per fare studi anatomici sui corpi degli schiavi. Si dice che il primo dei “Mori” a sinistra sia Morgiano, un prigioniero che Pietro Tacca conobbe e ritrasse nel “Bagno” livornese. Ma i mori del Tacca si sono presi la rivincita sulla storia, in quanto da secoli sono, agli occhi del popolo, i veri protagonisti di questo gruppo scultoreo. In effetti questi bronzi, caratterizzati dalla naturalezza realistica delle forme, dalla plasticità, dalla tormentata torsione dei corpi e dalla perfezione anatomica, sono sicuramente suggestivi. Il maestro Piombanti arrivò ad affermare: “tu non le diresti di duro bronzo formate, ma sì d’umana carne tinta col colore del bronzo”. Un brutto momento i Quattro Mori lo passarono alla fine del XVIII secolo, quando il generale Miollis, al comando dei soldati napoleonici di stanza a Livorno, additò il monumento come un insulto all’umanità, proponendo la sostituzione della statua di Ferdinando con quella della libertà che soggioga i quattro vizi. Per alcuni mesi la statua fu tolta dal piedistallo, ma poi fu nuovamente ricollocata al suo posto il 23 luglio 1799, dopo la fuga dei Francesi. Purtroppo la statua fu depredata degli ornamenti in bronzo consistenti in un turbante, un arco, un turcasso e una scimitarra, fusi nel 1622 da Taddeo di Michele su disegno del maestro Pietro Tacca, e collocati sullo zoccolo. In epoca più recente, anno 1888, il monumento fu spostato di circa ventri metri verso terra fino alla posizione attuale: con l'occasione fu ingrandita la base ed allargato il perimetro dei cancelli. La curiosità: Il monumento simbolo di una città, nato con un intento e diventato famoso per delle figure secondarie, spostato e modificato più volte, costituisce motivo di curiosità senza altri particolari, ma a tutto questo si aggiunge una credenza popolare, che qualcuno avrà anche avuto modo di constatare di persona in piazza Micheli. Capita spesso di vedere persone aggirarsi ai vari angoli della piazza a scrutare le statue in cerca di un punto di vista particolare, dal quale sono visibili contemporaneamente i nasi dei Quattro Mori. Questo punto esiste: se passate da Livorno vi invitiamo a verificarlo di persona.1 punto
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no, mi riferivo alla statua che sta davanti al porto di Livorno e che è uno dei simboli della città rappresenta Ferdinando I circondato da quattro prigionieri con fattezze turche o berbere. Per celebrare questa impresa ed i trionfi riportati contro i corsari barbareschi dall'Ordine dei cavalieri di Santo Stefano, Ferdinando fece erigere un monumento in suo onore. La statua del granduca fu commissionata allo scultore Giovanni Bandini, che la realizzò a Carrara a partire dal 1595, per essere quindi trasportata per mare a Livorno nel 1601. Tuttavia l'imponente monumento restò ai margini della piazza della darsena per ben 16 anni, fino al 1617, quando fu innalzato su un piedistallo alla presenza di Cosimo II de' Medici, succeduto al padre Ferdinando nel 1609. Successivamente, nel 1621 fu dato incarico a Pietro Tacca di completare l'opera di Bandini con l'aggiunta, alla base del piedistallo, di quattro mori incatenati, che lo scultore portò a termine in più riprese, tra il 1623 ed il 1626. Lo stesso Tacca eseguì un gruppo di trofei barbareschi che furono collocati intorno alla statua di Ferdinando, mentre un suo allievo, Taddeo di Michele, realizzò la sommità del piedistallo in marmo. Il monumento avrebbe dovuto essere completato da due fontane con mostri marini, realizzate dal Tacca intorno agli anni trenta del Seicento, che però non giunsero mai a Livorno, ma furono poste in piazza della Santissima Annunziata a Firenze.[2] I Quattro mori costituiscono comunque la parte più rilevante dell'opera: le accentuate torsioni (mutuate dallo stile diGiambologna) e le smorfie di dolore ben rappresentano la condizione di prigionia dei soggetti, che si sublima in un insieme di grande realismo ed eleganza. Infatti Pietro Tacca prese a modello alcuni mori reclusi nel Bagno dei forzati, la vasta prigione ubicata a breve distanza dalla Fortezza Vecchia. I modelli furono scelti per rappresentare le quattro età della vita dell'uomo e sono di diversa etnìa, tutti con espressione di sommesso dolore psicologico e rassegnazione. I primi due posti sul fronte del complesso monumentale rappresentano un uomo vigoroso, il più giovane degli altri, conosciuto col nome di Morgiano e forse di origine greca o ionica, con lo sguardo rivolto verso il cielo. Gli fa coppia sull'angolo destro il vecchio corsaro, tradizionalmente conosciuto come Alì Melioco, forse di origine turca. La profonda attenzione ai particolari anatomici manifesta l'età avanzata del suo corpo muscoloso e possente, evidenziata in particolare dalle rughe che gli solcano il viso. La coppia di statue posteriori fu posta alla basa del monumento solo successivamente. Il primo corsaro, di etnia probabilmente nordafricana e conosciuto da alcuni col nome di Alì Salettino (forse dalla città di Salè), rappresenta il vigore dell'età matura, ancora con un fisico possente ed energico. Infine il quarto è di chiara origine africana. da wikipedia1 punto
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La moneta esce quindi dal conio nel periodo che parte dall’anno della morte di Alessandro, 10 giugno (a preferenza del 13) del 323 a. C., e copre indicativamente i tre anni successivi densi di avvenimenti per la successione al trono della Macedonia. Al Grande succedette il fratellastro psicolabile Arrideo che assunse il nome di Flippo III (323-317 a.C.) e fu poi associato al regno con Alessandro IV (323-309 a. C.), il figlio di Alessandro Magno e della moglie persiana Rossane nato dopo la morte del padre, nell’agosto del 323 a. C. Reggente della Macedonia rimane Antipatro, mentre Perdicca e Cratero si spartiscono il controllo della casa reale; Tolomeo diventa governatore dell’Egitto, Lisimaco della Tracia e Antigono della Frigia e della maggior parte dell’Asia Minore. Nel 321 a. C. Perdicca, membro della case reale macedone sospettato di ambire alla corona, viene assassinato in Egitto dove aveva attaccato Tolomeo. Una nuova suddivisione dei territori conquistati da Alessandro Magno a Triparadiso designa Antipatro reggente e guardiano del re, estende il regno di Antigono a tutta l’Asia Minore e nomina Seleuco satrapo di Babilonia. Il corpo di Alessandro, sulla via del ritorno in Macedonia, è trafugato da Tolomeo e sepolto a Menfi, poi ad Alessandria. Muore Antipatro e gli succede come reggente Poliperconte in stretta associazione con Olimpiade, la madre di Alessandro Magno, provocando la rivolta di Cassandro, il figlio di Antipatro che si aspettava di succedere al padre come reggente. La datazione tra circa il 275 e il 270 a. C. ci avrebbe portato avanti di mezzo secolo, all’epoca in cui Antigono Gonata, dopo un anno di lotta contro i pretendenti locali, assume il regno totale della Macedonia ed è poi impegnato nelle guerre contro Pirro. E il 270 a. C. è l’anno della morte di Arsinoe II, la moglie-sorella di Tolomeo II Filadelfo che compare con il consorte sui famosi ottodrammi d’oro coniati dopo il 265 a. C. apollonia1 punto
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Eccola! 5 Franchi 1823 K (Bordeaux) Luigi XVIII .900/000 Ag. 24,54 g. 37 mm.1 punto
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Volevo fare una proposta, un po' per un principio di sana alternanza e per dare poi un giusto riconoscimento a chi si è offerto, ha anche preso un onere e un impegno, cioè Tinianumismatica, di comprare, distribuire, vendere il nuovo prodotto cartaceo di Lamoneta, cioè il Quaderno 1, di fare questa volta il meeting - point lamonetiano per saluti e poi per il raduno per il pranzo davanti al loro banco, mi sembra un gesto di giusta riconoscenza da parte nostra e del forum tutto e poi una buona opportunità per il forum di vendere qualche quaderno in più, come si dice stazionare lì per un po' vederseli lì a quel prezzo....credo che possa invogliare, tra l'altro hanno avuto buoni apprezzamenti anche al di fuori del forum da quello che ho avuto modo di sentire.... Magari col grande R -R si potrebbe fare un meeting-point per il primo pomeriggio per chi arriva dopo ....con un buon digestivo col mirto, è una proposta ovviamente, che ne pensate ? Mario1 punto
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