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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/02/14 in tutte le aree

  1. Ormai l'articolo è apparso e possiamo pubblicare questa monetina molto affascinante per tutta la storia che ha alle spalle. Filippo III d'Asburgo 1598-1621 Mezzo Carlino Argento diametro: 17,3 mm peso: 1,31 g D: + PHILlPP • III • D • G • REX • ARA • VT • S Busto con tocco arciducale volto a destra, nel campo a sinistra GF/GI R: Anepigrafo Tosone sospeso volto a destra circondato da sei globetti, in corona di quercia chiusa da due + Rif. PR - CNI - MIR - che dite, la mettiamo a catalogo?
    4 punti
  2. Caro @@Ric70 temo che il discorso sulla quantità calcolata o calcolabile del 50% sia una bufala terribile che ogni tanto viene tirata fuori per coprire le nefandezze giudiziarie che in nome di una "Tutela" (che tutela non è) vengono bellamente compiute, a danno dei collezionisti (e a tutto favore dei soliti loschi figuri che continuano ad agire ben poco disturbati...) con risultati finali per la vera tutela decisamente deludenti ( a onor del vero ci sono anche operazioni che portano a dei bei risultati concreti ed importanti, ma non sono certo quelle operazioni contro i collezionisti numismatici nostrani). La legislazione relativa ai beni culturali è sì restrittiva, ma è l'applicazione fuorviante, che a volte ne viene fatta, la responsabile dei nostri mostri quotidiani. Non a caso le assoluzioni e le archiviazioni fioccano, quindi mi sa che è il sistema di partenza che la applica, più che la legge stessa... Quanto al patrimonio e alla sua percentuale, se da un lato il Patrimonio italiano è certamente uno dei maggiori del mondo, dall'altro non è certo l'unico importante. Quindi, anche nell'incertezza di definire cosa è bene culturale o meno ( in Giappone considerano oggetto culturale dei templi in legno vecchi di cinquemila anni che ogni 15 anni vengono rifatti ex novo, in altro paese orientale le rondini sono considerate bene culturale etc.) la percentuale, ove calcolabile, sarebbe molto, molto inferiore al 50%... ( al massimo qualche punto percentuale) Invece, il discorso che tu fai sull'intollerabilità della lunghezza dei processi etc. è totalmente condivisibile ! Cordialmente, :) Enrico
    4 punti
  3. no, mi riferivo alla statua che sta davanti al porto di Livorno e che è uno dei simboli della città rappresenta Ferdinando I circondato da quattro prigionieri con fattezze turche o berbere. Per celebrare questa impresa ed i trionfi riportati contro i corsari barbareschi dall'Ordine dei cavalieri di Santo Stefano, Ferdinando fece erigere un monumento in suo onore. La statua del granduca fu commissionata allo scultore Giovanni Bandini, che la realizzò a Carrara a partire dal 1595, per essere quindi trasportata per mare a Livorno nel 1601. Tuttavia l'imponente monumento restò ai margini della piazza della darsena per ben 16 anni, fino al 1617, quando fu innalzato su un piedistallo alla presenza di Cosimo II de' Medici, succeduto al padre Ferdinando nel 1609. Successivamente, nel 1621 fu dato incarico a Pietro Tacca di completare l'opera di Bandini con l'aggiunta, alla base del piedistallo, di quattro mori incatenati, che lo scultore portò a termine in più riprese, tra il 1623 ed il 1626. Lo stesso Tacca eseguì un gruppo di trofei barbareschi che furono collocati intorno alla statua di Ferdinando, mentre un suo allievo, Taddeo di Michele, realizzò la sommità del piedistallo in marmo. Il monumento avrebbe dovuto essere completato da due fontane con mostri marini, realizzate dal Tacca intorno agli anni trenta del Seicento, che però non giunsero mai a Livorno, ma furono poste in piazza della Santissima Annunziata a Firenze.[2] I Quattro mori costituiscono comunque la parte più rilevante dell'opera: le accentuate torsioni (mutuate dallo stile diGiambologna) e le smorfie di dolore ben rappresentano la condizione di prigionia dei soggetti, che si sublima in un insieme di grande realismo ed eleganza. Infatti Pietro Tacca prese a modello alcuni mori reclusi nel Bagno dei forzati, la vasta prigione ubicata a breve distanza dalla Fortezza Vecchia. I modelli furono scelti per rappresentare le quattro età della vita dell'uomo e sono di diversa etnìa, tutti con espressione di sommesso dolore psicologico e rassegnazione. I primi due posti sul fronte del complesso monumentale rappresentano un uomo vigoroso, il più giovane degli altri, conosciuto col nome di Morgiano e forse di origine greca o ionica, con lo sguardo rivolto verso il cielo. Gli fa coppia sull'angolo destro il vecchio corsaro, tradizionalmente conosciuto come Alì Melioco, forse di origine turca. La profonda attenzione ai particolari anatomici manifesta l'età avanzata del suo corpo muscoloso e possente, evidenziata in particolare dalle rughe che gli solcano il viso. La coppia di statue posteriori fu posta alla basa del monumento solo successivamente. Il primo corsaro, di etnia probabilmente nordafricana e conosciuto da alcuni col nome di Alì Salettino (forse dalla città di Salè), rappresenta il vigore dell'età matura, ancora con un fisico possente ed energico. Infine il quarto è di chiara origine africana. da wikipedia
    3 punti
  4. Credo che saremo tutti d'accordo nel fare i migliori auguri a Panorama Numismatico per il n. 300, sperando che sia solo un traguardo di un ancor lungo itinerario!
    3 punti
  5. idea semplice.. bah dite la vostra :-) Milan, Italy.. http://www.friziodesign.it/coins/expo-1.jpg http://www.friziodesign.it/coins20.html :-)
    3 punti
  6. Secondo voi una moneta comune di questa conservazione diventa mooolto rara?
    2 punti
  7. Anche se con ritardo per problemi personali,vorrei ringraziare Francesco per aver organizzato questo bellissimo convegno..io sono stato solo sabato ma è' stato bellissimo..vorrei fare un saluto particolare a Eliodoro che ho conosciuto meglio dal vivo è soprattutto a Giovanna..senza di lei i convegni non sarebbero la stessa cosa..è un saluto dalla mia compagna Valentina.Un abbraccio a tutti e a presto
    2 punti
  8. Se vogliamo parlare di eccezionale, qualità superiore, eccone una che è senz'altro degna di questi appellativi, senza alcunchè di regalato. Ovviamente, ne scappa fuori una ogni... boh... è la prima ed unica in questa qualità, senza segni di contatto e con dei fondi così lucenti che abbia mai visto.
    2 punti
  9. Premesso che non conosco questa medaglia, direi che l'elemento utile per la sua identificazione possa essere rappresentato dalla sigla all'interno dell'esagono posto al di sopra della scritta. Forse quel marchio sta ad indicare un Ente che commemora con l'emissione di questa medaglia l'incoronazione della Regina. E' solo una ipotesi : ma potrebbe anche avere una sua logica.... @@sulinus
    2 punti
  10. I Quattro Mori Il Monumento ai Quattro Mori è il simbolo più conosciuto di Livorno. La sua storia nasconde molte sorprese: per prima cosa va detto che questa opera dovrebbe essere più correttamente chiamata "Monumento a Ferdinando I", anche se in città tutti la chiamano semplicemente "I Quattro Mori". Deve il suo nome alle quattro realistiche e vigorose figure in bronzo di mori incatenati al piedistallo. E' situato in piazza Micheli, dove sorgeva la Porta Colonnella, affacciato sulla Vecchia Darsena, oltre la quale si estende il Porto Mediceo. L'opera fu commissionata dallo stesso Granduca Ferdinando. Dopo la sua morte nel 1609, il progetto fu terminato in suo onore dal figlio Cosimo II. È composto dalla statua di Ferdinando I de' Medici e da quattro statue di bronzo che raffigurano dei pirati in catene. In origine il monumento fu commissionato per celebrare le gesta dei Cavalieri di Santo Stefano, fondati 1561 da Cosimo I per combattere i pirati che infestavano il Tirreno. La statua, in marmo di Carrara, è opera dello scultore Giovanni Bandini: fu scolpita tra 1595 e il 1599. Giunse per mare a Livorno nel 1601; ritrae il Granduca con l’uniforme di Gran Maestro dei Cavalieri di Santo Stefano. Ai suoi piedi si trovano i quattro possenti bronzi incatenati, opera di Pietro Tacca, aggiunti in un secondo tempo; furono fusi a Firenze in un'officina di Borgo Pinti, trasportati a Livorno via Arno e aggiunti al basamento tra il 1623 e il 1626. Il Tacca, al quale fu affidata l'opera, propose senza successo di fare una statua che raffigurasse l'opera religiosa di Santo Stefano: alla fine si dovette accontentare di forgiare i "Quattro Mori". Lo scultore, assistente del Giambologna per l’erezione del Monumento a Enrico IV a Parigi, poi distrutto durante la Rivoluzione, ne riprese il motivo. Le cronache affermano che si fosse recato di persona alle prigioni di Livorno per fare studi anatomici sui corpi degli schiavi. Si dice che il primo dei “Mori” a sinistra sia Morgiano, un prigioniero che Pietro Tacca conobbe e ritrasse nel “Bagno” livornese. Ma i mori del Tacca si sono presi la rivincita sulla storia, in quanto da secoli sono, agli occhi del popolo, i veri protagonisti di questo gruppo scultoreo. In effetti questi bronzi, caratterizzati dalla naturalezza realistica delle forme, dalla plasticità, dalla tormentata torsione dei corpi e dalla perfezione anatomica, sono sicuramente suggestivi. Il maestro Piombanti arrivò ad affermare: “tu non le diresti di duro bronzo formate, ma sì d’umana carne tinta col colore del bronzo”. Un brutto momento i Quattro Mori lo passarono alla fine del XVIII secolo, quando il generale Miollis, al comando dei soldati napoleonici di stanza a Livorno, additò il monumento come un insulto all’umanità, proponendo la sostituzione della statua di Ferdinando con quella della libertà che soggioga i quattro vizi. Per alcuni mesi la statua fu tolta dal piedistallo, ma poi fu nuovamente ricollocata al suo posto il 23 luglio 1799, dopo la fuga dei Francesi. Purtroppo la statua fu depredata degli ornamenti in bronzo consistenti in un turbante, un arco, un turcasso e una scimitarra, fusi nel 1622 da Taddeo di Michele su disegno del maestro Pietro Tacca, e collocati sullo zoccolo. In epoca più recente, anno 1888, il monumento fu spostato di circa ventri metri verso terra fino alla posizione attuale: con l'occasione fu ingrandita la base ed allargato il perimetro dei cancelli. La curiosità: Il monumento simbolo di una città, nato con un intento e diventato famoso per delle figure secondarie, spostato e modificato più volte, costituisce motivo di curiosità senza altri particolari, ma a tutto questo si aggiunge una credenza popolare, che qualcuno avrà anche avuto modo di constatare di persona in piazza Micheli. Capita spesso di vedere persone aggirarsi ai vari angoli della piazza a scrutare le statue in cerca di un punto di vista particolare, dal quale sono visibili contemporaneamente i nasi dei Quattro Mori. Questo punto esiste: se passate da Livorno vi invitiamo a verificarlo di persona.
    2 punti
  11. Se non vuoi perdere tempo non c'è nulla di interessante,meglio i negozi o le aste numismatica o i piccoli convegni! Altrimenti c'è Portaportese sia a Trastevere la domenica che l'altro nuovo dove trovi alcuni banchetti ma ti ripeto nulla di che e molti ma molti falsi!
    2 punti
  12. L'antica Via Ostiense , a circa 50 metri dalla Porta attuale poco dopo ad Ovest della Piramide , prima della deviazione della Porta Ostiense effettuta da Aureliano come descritto nel post e la posterula rifatta modernamente che ne ricalca l' antica posizione .
    2 punti
  13. Moneta rara proprio perché comune ... Scusate l'ossimoro, ma queste monete erano destinate alla circolazione, per questo erano coniate in gran quantità e nessuno si sognava di conservarle. Per cui, in questa conservazione per me diventa rara. Saluti.
    2 punti
  14. "allora, se lo scopo è solo quello di far cassa, con conseguente azzeramento della componente valoriale numismatica (e questo succederebbe probabilmente solo nel caso più eclatante dei 5000 pz, si spera), perchè non fondere il tutto e piazzare direttamente i lingotti ? Per lo stato non cambierebbe nulla, e nemmeno per i collezionisti ... che qualche attenzione la meritano pure, visto che lo stato ha spesso dedicato loro svariate coniazioni in oro (anche nei tempi dell'euro), cedendogliele non certo al prezzo del puro metallo ..." Innanzitutto non ha alcun senso fondere le monete in quanto ciò comporterebbe delle spese e dei cali che non hanno alcuna ragion d'essere, così come anche l'apposizione di punzoni, oltre a "snaturare" le monete, richiederebbe ulteriori interventi del tutto inutili e costosi. Ma scusa. che cosa prevedeva il famoso decreto del 25 maggio 1992 che ho postato integralmente al post nr. 176 di questa discussione?....perché e da lì che dobbiamo partire per individuare gli scopi che si proponeva (propone?) lo Stato in merito a queste monete. Riporto il passaggio saliente del decreto: "RITENUTO che ai fini di cui sopra si rende necessario costituire un'apposita Commissione di esperti appartenenti alle Amministrazioni interessate con il compito di individuare e mettere a disposizione del Museo della Zecca le monete già assegnate nonché di procedere alla catalogazione, alla valutazione del loro valore numismatico nonché alla composizione di lotti, sotto il profilo numismatico, delle monete restanti, formulando altresì ipotesi di alienazione o immissione graduale sul mercato." Questo è ciò che lo Stato si proponeva di ottenere con quelle monete; non si parla né di fonderle e neppure di "marchiarle", ma si prevede che la commissione formuli "ipotesi di alienazione o immissione graduale sul mercato". Ed è all'interno di questa previsione che dobbiamo rimanere, sempreché nel frattempo non sia cambiato qualcosa....ma questo non è dato saperlo a noi comuni mortali. Gli eventuali "svantaggi" che una piccolissima frazione di cittadini-collezionisti subirebbe dall'immissione sul mercato di questi pezzi, non trovano alcuna tutela in quanto prevalgono gli interessi superiori dello Stato e della collettività dei cittadini non collezionisti, che sono la stragrande maggioranza. D'altronde, ciò non mi sembra affatto uno "scandalo". Non sarebbe infatti la prima volta che una moneta, ritenuta fino ad un certo momento rara o rarissima, diviene comune o molto comune a seguito dell'immissione sul mercato di ritrovamenti di analoghi nominali apparsi successivamente in quantità "industriale." Questo è un rischio che i collezionisti amanti delle rarità sanno di correre e fa parte delle "leggi del mercato". Ecco perché, alla luce del decreto, possiamo discutere ampiamente sulle modalità di "alienazione o immissione graduale sul mercato", di quelle monete ma opinare che ciò non debba avvenire perché comporterebbe la "svalutazione" delle stesse monete oggi in mano a pochi collezionisti, mi sembra una posizione molto di parte e contraria agli interessi pubblici perseguiti dal decreto del 1992. Se poi, invece, qualcosa nel frattempo è cambiato....che facciano un altro decreto e smentiscano se stessi. Saluti. Michele
    2 punti
  15. Taglio 2 euro comm Nazione Portogallo Anno 2013 Tiratura 525.000 Condizione spl ++ Città Bereguardo (PV)
    2 punti
  16. Concordo con l' amico Mario, da sapere il numero di Banco che al momento giusto verrà messo a conoscenza per tutti gli amici
    2 punti
  17. Non potrei entrare in questa discussione come conoscitore di monete romane poiché non lo sono, ma posso dire qualcosa come esperto ... di vacche. A proposito sul dubbio che avete sollevato se si tratti di una vacca, di una manza, di un toro o di un vitello, .... certamente non è un maschio. Non ha le caratteristiche fisiche del toro e neppure del vitellone, ... ma inoltre non ha i testicoli ( mi direte che potrebbero esser nascosti dall'arto posteriore dell'animale, ma sarebbe un po' difficile)e soprattutto non ha il prepuzio (e questo, situato sotto la pancia, si dovrebbe ben vedere!). In pratica, se non ha palle ne uccello non è un maschio. Dunque è una femmina. Giustamente è stato fatto notare che non si vede la mammella. Anche se si trattasse di una razza da carne qualcosa si dovrebbe vedere. E' dunque una manza, una femmina giovane non gravida o non ancora a termine gravidanza (nelle razze da latte le mammelle cominciano "a scendere" e farsi evidenti solo negli ultimi mesi di gravidanza e nelle razze da carne ancora più tardi). Per me è indubbio che si tratti di una manza.
    2 punti
  18. Salute la trecentesima rivista mensile edita da Nomisma S.P.A.pubblica i seguenti articoli: La copertina celebra una importante ricorrenza: il numero 300 della rivista. Nell'Editoriale Franco Grigoli commenta le 300 edizioni di Panorama Numismatico ed altrettanto fa Lorenzo Bellesia Giovanni Santelli, "Naxos: inediti brogli finanziari del V secolo a.C".: già dall’antichità si hanno riscontri di contraffazioni monetali. Per difendere le proprie coniazioni, le autorità vi apponevano una contromarca. Alberto Campana, "Una semisconosciuta emissione bronzea di Siracusa", studio su un esemplare inedito di moneta siracusana del IV secolo a.C. comparso di recente sul mercato Pieluigi Debernardi," Studio dei conii di RRC 46/1 e 60/1c", un approfondimento su le due serie monetali anonime pubblicate sul Roman Republican Coinage di Crawford mettendo in relazione il tesoretto di Orzivecchi Roberto Diegi," I tetradrammi siriani dei Severi, Settimio Severo, Caracalla, Geta"a pag.21 leggiamo un articolo sui Tetradrammi che vennero coniati per ordine di Settimio Severo e dei suoi successori ,della medesima famiglia, nelle regioni siriane. Gianni Graziosi " Divagazioni su ladri, falsificatori e tosatori di monete" i quali, in passato, rischiavano pene dure e severe in base ad una ricerca effettuata dall'autore dell'articolo Giorgio Fusconi, "Una particolare identità di conio nei tremissi carolingi del ripostiglio di Ilanz conservati al Museo Retico di Coira", basandosi su una ipotesi già proposta da Bernareggi,l'autore dell'articolo propende per l'ipotesi che i Tremisse ritrovati siano stati emessi da unica Zecca . Renzo Bruni" Un’inedita scatola con bilancina e pesi monetali di probabile produzione bolognese"Con il suo scritto ,l'autore ci illustra il suo studio condotto su di una contenente pesi monetali di Bologna risalenti alla seconda metà del secolo XVIII Helmutt Rizzolli“Il Signor Denaro e il suo rapporto di attualità con la vita e il mondo di Hans Vintler"., partendo da un testo di Hans Vintler, poeta e funzionario delle Finanze al servizio di Federico IV d’Asburgo, ha approfondito la problematica del ruolo del denaro nella società medievale Umberto Moruzzi"Il segreto della 500 lire. Una storia italiana" In questo articolo di Moruzzi andiamo a leggere di come fu concepita artisticamente la moneta da 500 lire detta “Caravelle”, coniata a partire dal 1958 fino a tempi recenti,. Michele Chimienti "Leggere, Studiare e Scrivere" L'autore ci spiega come ha applicato alla ricerca archivistica metodi scientifici derivanti dalla propria esperienza di medico I volumi recensiti questo mese sono: Bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo, di cui è uscito il primo numero recentemente, e A. D’Andrea, C. Andreani e A. Novelli, Piastre e scudi papali. Gioielli numismatici e capolavori d’arte, pubblicato da Edizioni D’Andrea. Nella rubrica Notizie dal Mondo Numismatico troviamo le anticipazioni delle aste di Numismatica Genevensis del 24 e 25 novembre 2014, e di Éditions Gadoury, del 6 dicembre prossimo --Salutoni -odjob
    1 punto
  19. Si propio così il 24 gennaio 2015 saranno trascorsi 10 anni, dalla perquisizione con relativo sequestro delle monete. Il 29 ottobre scorso, dopo 8 anni da indagato e 2 da imputato, finalmente si è concluso il processo con l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato, con relativa restituzione di quanrto in sequestro. Dovrei essere contento, ma non lo sono, sono stato privato per 10 anni dalla mia serenità, delle mie monete, e da 5 mila euro di spese legali. Lascio perdere il tempo perso da CC. Magistrati con relativi costi che noi contribuenti sosteniano e che potrebbero essere destinati a ben più nobili esigenze nello specifico settore dei beni culturali. P.S. Appena avro in mano copia della sentenza la posterò.
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  20. Dopo un bel pò ho fatto un acquisto sulla baia... anzi due Questo è il primo ...parere conservazione & valore? In asta battuta spesso passa moooooooolto peggio di questa La semicirconferenza nera / scura credo sia dovuta a una moneta posta per diversi anni sopra a questa... magari l'altro 50c che ho preso dallo stesso venditore Ciao
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  21. Salve a tutti, a voi ciotolinisti sarà mai capitata in una ciotola domenicale qualche moneta antica,invece delle solite monetine moderne come vecchie lire e i soliti spiccioli mondiali? Raccontartelo qui. Ps. Ecco i miei rottami pescati nelle ciotole da 0,50 ad 1.00.
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  22. In attesa della risposta di Walker debbo precisare che non ci sarebbe nulla di sorprendente la comparsa di falsi moderni provenienti da un vecchio aureo di Augusto del British Museum. Questo museo spesso faceva copie galvanoplastiche di proprie monete da destinare a studiosi (non c'era internet né tanto meno foto digitali). Quindi nulla vieta che qualcuno sia entrato in possesso di una copia di quella moneta per ricavare un conio moderno che ha dato origine ai pezzi Triton e ArtCoins. Credo che non sia l'unico caso di copie moderne il cui conio possa essere fatto risalire a un esemplare conservato anche da più di un secolo al British Museum. Poi ad esempio nello stesso medagliere di Milano esiste una raccolta di accurati calchi, specialmente a cura di Belloni, di monete di altri medaglieri, fra cui in particolare Berlino, appunto per avere una visione di pezzi rari da studiare…. Ricordo pure di avere sentito delle voci che i falsari, compresi quelli che stanno in Sicilia, gradiscono molto calchi fatti su monete originali, anche quelli eseguiti molto tempo addietro e accuratamente conservati…. Non entro nelle futili polemiche e preferisco attenermi all'argomento di questa discussione. Ovviamente, non avendo esaminato di persona gli aurei di questa interessante emissione, preferisco interpellare chi li ha studiati e sentire le loro impressioni. Ho manifestato solo il sospetto che forse l'aureo di Londra è autentico. Quando avrò nuove notizie vi informerò.
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  23. @@sulinus spero che lo notino, vorrei sentire cosa dicono gli altri utenti :acute:
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  24. @@Il*Numismatico ... ho terminato i Mi Piace, appena ricarico ne prendi un bel pò, ma non è quello che conta .... è da come esprimi i concetti sulle conservazioni che mi fai venir voglia, tanta, di leggerti. Io sono un pò per il riassunto, ma è anche giusto e corretto che chi è più bravo in una determinata "situazione" Numismatica, faccia il suo dovere, appieno...... e lo mette al servizio degli altri. Bravo Fabrizio e complimenti. :good:
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  25. Cari amici, la discussione aperta da @@acraf è stata fino a poco fa un encomiabile esempio di ricerca storica e linearità nella presentazione ed nell'esposizione. E pur non contribuendovi attivamente ho seguito la stessa e quotato quanto lo stesso autore della discussione ebbe modo di affermare nel post #4: Mi rendo ben conto della difficoltà tecnica nel valutare l’autenticità o meno di monete delle quali si dispone solamente, spesso, immagini nemmeno in alta definizione e spesso i risultati proposti dai vari osservatori sono contraddittori. Me ne resi ben conto personalmente tempo fa, quando proposi allo Staff la creazione di un data-base relativo ai falsi numismatici comprovati passati sul Forum (proposta tra l’altro avvallata) e mi trovai ben presto a dover valutare aspetti anche di natura legale in cui sarebbe potuto incorrere il Forum e l’Amministratore stesso e che mi spinsero alla decisione di abbandonare questo progetto che sarebbe stato, a mio avviso, di buona utilità didattica. Inoltre quando le discussioni trattano l'autenticità di una moneta, spesso si assiste alla formazione di schieramenti “pro” e “contro” questa o quella posizione condite talvolta da espressioni più o meno pesanti e/o infamanti. In merito a ciò prego tutti indistintamente di mantenere un comportamento corretto, non polemico e rispettoso delle altrui opinioni. Nel caso contrario, ovvero di “deriva” della discussione stessa fuori dai normali binari comunicazionali sarò costretto a cancellare i post che riterrò fuorvianti dal tema iniziale e a segnalare l’accaduto allo Staff. Pertanto ben vengano post esplicativi e presentanti prove e/o osservazioni (es. post # 37) e cerchiamo di mantenere un comportamento idoneo ad un Forum culturale e non alla “curva nord” di uno stadio. Certo della Vs. collaborazione, Vi saluto cordialmente Illyricum ;)
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  26. non ci sono dubbi, è lei !!!! KINGS OF SKYTHIA.doc KINGS OF SKYTHIA.doc
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  27. @@Rex Neap ti allego il particolare della barba, baffi e dei gigli. Come vedi da questi particolari, a me non sembra di vedere segni di usura ma di debolezza di conio.
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  28. R3 al momento credo che vada bene...aspettiamo un po' e vediamo se ne escono altri...confido nei miei colpi di fortuna per trovarne uno :P
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  29. ciao a tutti, volevo chiedere consiglio ai restauratori .. sarebbe da ripulire subito la parte attaccata del bronzo o si potrebbe aspettare? saluti Roberto
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  30. Medaglia portativa devozionale, cruciforme,alluminio e metallo dorato,tipologie simili sono state prodotte tra il 1940 e 1960,venivano date in occasioni particolari (Confraternite,comitati parocchiali(benemeriti),sposalizi /e cresime/comunioni, ecc.). Ciao Borgho.
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  31. Grazie delle risposta lampo! È quello che ho pensato anche io! Oltre ai solchi e battute non riempite dal lucido! Per ora prende il suo meritato posto in collezione! ;)
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  32. salve, dal peso 12,59 gr. non mi sembra un sesterzio ma un dupondio
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  33. Buona Domenica Uomo tutto d'un pezzo, il Venier: aveva il carattere di un uomo senza mezze misure, audace, compassionevole all'occasione; tanto integro nell'animo, dice il Da Mosto, che dopo la battaglia di Lepanto tenne per se un bottino di 205 ducati, 2 lire e 6 soldi, alcuni coltelli, un filo di coralli e due schiavi negri. Sebastiano Venier comandante della flotta veneziana a Lepanto - Jacopo Tintoretto C'è il sospetto che un po' di arteriosclerosi condizionasse il suo modo di fare; spesso sfrontato e senza un minimo di "savoir faire". Ce lo fa capire ancora il Da Mosto riportando il commento di un cronista: "dimostrò poca gravità ed attitudine in sostenere et esercitare la maestà del principato e che aveva fatto spesso desiderare la prudenza e la lingua del principe Mocenigo, suo antecessore". Più esplicito, il Da Mosto, quando scrive che rispondeva con poca dignità alle persone che riceveva nelle udienze, ed anche le risposte che dava agli ambasciatori, lasciavano a desiderare. Sebastiano Venier doge di Venezia - Andrea Vicentino saluti luciano
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  34. Beh, si, c'è il quattrino MIR 391 col busto al diritto e biscia coronata al rovescio, poi c'è il tipo MIR 392 conl busto sempre al diritto e al rovescio MLNI DVX entro ghirlanda con corona, per Crippa invece rispettivamente il 13 e 14.
    1 punto
  35. Antonio, intanto complimenti vivissimi per l'assoluzioni e per quello che hai passato in questi ultimi 10 anni. Comprendo bene il sollievo che ora tu e la tua famiglia possiate provare. Sebbene tu sia stato assolto su richiesta del PM e tale atto normalmente rende improbabile un ricorso in appello della procura, il ricorso in appello rimane comunque possibile per 45 giorni dopo il deposito della sentenza. Dato che questo è un forum pubblico ti invito dunque alla prudenza, e magari ad attendere il passaggio in giudicato prima di pubblicare informazioni sensibili.
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  36. Questa me l'hanno regalata... era da ciotola a 50 cent, ma è scesa a zero cent, non è uno spicciolino mondiale recente ed io non sono schizzinoso, è pur sempre un keping della Malesia (Malacca) del 1830/31.
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  37. ecco una moneta molto ambita da noi collezionisti dei Medici, pezza della rosa di Gian Gastone 1726 in tutta la sua bellezza..
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  38. @@gianvi in attesa che ci comunichi la cifra...sempre che lo voglia fare :) ti dico che io per una moneta del genere spendo anche 450 euro...è chiaro che la vorrei vedere in mano ma un 57 cosi è la prima volta che lo vedo. rinnovo i complimenti marco
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  39. DE GREGE EPICURI Sì, è considerata provinciale. Si tratta di Antiochia in Seleucide-Pieria, detta anche "sull'Oronte" (con scritte in greco) e non di Antiochia in Pisidia, colonia con scritte latine. Comunque, ci sono altre 3 o 4 Antiochie diverse...
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  40. @@Giuseppe .... nel Corpus "ISPAN" catalogati alcuni esemplari.....logicamente sappiamo anche che il PR non hanno ritenuto opportuno catalogare molte varianti di legende.
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  41. Coi polpastrelli ho presa... coi guanti mica tanto :) Sono per il contatto diretto :) Peraltro la moneta viene da una vendita NAC (30 se non ricordo male) in cui tutte le monete erano 'libere' di respirare e potevano essere liberamente osservate . E' stata l'unica volta che ho avuto il piacere di toccare un 5l 1901 (su cui peraltro feci un pensierino)
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  42. Ciao a tutti ....scoperta oggi.....quiedo una ID...a presto
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  43. Sicuramente almeno BB. Ma non credo arrivi allo SPL. Ottima moneta comunque... Mi piace...
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  44. Premesso che l'affare lo fa sempre chi vende, io devo dire che gli unici piccoli "affari" li ho fatti sui mercatini (faccio medaglistica) e non su banchi specializzati per monete o medaglie, ma da venditori di cianfrusaglie varie.
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  45. La moneta è disastrata ma, come ipotizzato nel mio post precedente, confermo HISPANIA zecca di CARTEIA - Magistrati Romani - I sec.a.C. Sullo HEISS A.- Description générale des Monnaies Antiques de l'Espagne - Parigi -1870 - Ho rintracciato anche il magistrato. La tipologia è quella illustrata sulla tav.XLIX n.25, e solo per il magistrato Q.CVR VI / Q , dove (VR) è in nesso, vedi n.30b. Allego aggiungo anche, per la tipologia, una moneta simile dal medagliere di Napoli pozleo
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  46. io avevo fatto qualcosa tempo fa,.. avevo creato anche una specie di logo vedete qui.. http://www.friziodesign.it/coins17.html http://www.friziodesign.it/coins17.html -----
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  47. Non ho idea da dove provenga questa tessera. E' in piombo ee è incisa con punzoni. Sull'altro verso la cifra 2, molto evanescente.
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  48. DUCATO di PARMA e PIACENZA - ALESSANDRO FARNESE terzo Duca 1586-1592 TESSERA per 2 PANI Rame, diametro mm 20,27 peso gr 3,50 ho riferimenti solo dal cartellino di vendita, leggo Magn. VI n. 221 - list. Ariminensis 1-77 - lst. Toderi n.3-1982 n.312 - list. Varesi n.1-1982
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  49. Ciao Miles, ho letto che hai delle tessere mercantili da catalogare... Se hai ancora bisogno, forse ti posso aiutare: ho fatto la tesi proprio sulle tessere mercantili e ho studiato e catalogato la collezione di tessere mercantili del museo di Orvieto, che lo scorso anno è stata pubblicata dal Museo umbro. Poterti aiutare sarebbe un piacere e una possibilità per conoscere magari qualche esemplare inedito... Un saluto, :rolleyes: Tigellino
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