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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/01/14 in tutte le aree
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Si propio così il 24 gennaio 2015 saranno trascorsi 10 anni, dalla perquisizione con relativo sequestro delle monete. Il 29 ottobre scorso, dopo 8 anni da indagato e 2 da imputato, finalmente si è concluso il processo con l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato, con relativa restituzione di quanrto in sequestro. Dovrei essere contento, ma non lo sono, sono stato privato per 10 anni dalla mia serenità, delle mie monete, e da 5 mila euro di spese legali. Lascio perdere il tempo perso da CC. Magistrati con relativi costi che noi contribuenti sosteniano e che potrebbero essere destinati a ben più nobili esigenze nello specifico settore dei beni culturali. P.S. Appena avro in mano copia della sentenza la posterò.11 punti
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salve a tutti, avete già detto tanto, sottolineando giustamente gli aspetti commerciali che portarono alla fondazione ed allo sviluppo di Livorno. Provo ad aggiungere qualcosa e ci provo partendo da quello che diceva dabbene: Ecco, simbologia e messaggi. Se il tollero con il porto è l'immagine della vocazione commerciale di Livorno, quello con la fortezza rappresenta bene l'altra esigenza che portò alla fondazione della nuova città, ossia la necessità di difesa delle coste dello Stato mediceo. Livorno infatti viene concepita come la chiave di volta di un sistema militare molto più ampio, costituito da decine di torri e da ottantuno località litoranee fortificate. La funzione portuale e quella militare sono connesse, il porto mediceo è la principale base operativa delle galere dell'Ordine di Santo Stefano. La città viene dotata dunque di fortezze, bastioni, torri e all'interno del perimetro urbano viene costruito anche il "Bagno dei forzati" destinato ad ospitare gli schiavi condotti a Livorno come bottino di guerra...(Samuel Fettah in AAVV Firenze e la Toscana) La principale esigenza militare era dunque difendersi dalla incursioni dei pirati turchi, e questo era il compito affidato ai cavalieri di Santo Stefano. L'Ordine, religioso e militare al tempo stesso, era stato fondato da Cosimo I (confermato dal papa nel 1562) e alloggiato nello splendido palazzo della piazza dei Cavalieri di Pisa, appositamente risistemata dal Vasari (@@tommydedo vatti a fida' dell'amici, t'aspettavi di legge' di Livorno e io ti ragiono di Pisa). Il riarmo navale sotto la guida dei cavalieri porterà anche ad azioni militari contro i porti algerini che ospitavano i pirati barbareschi. Importante la presa di Bona del 1607, e qui come non ricordare i Quattro Mori che sono forse l'unico gruppo scultoreo dove i comprimari rubano la scena al protagonista Ferdinando, che sta lì tronfio per aver liberato le coste toscane dai pirati. Quindi nella seconda metà del '500 i Medici fortificano le coste del loro stato, creano un'ordine militare-religioso per combattere per mare e si dotano di una rispettabile forza navale. Ma il '500 è anche il secolo in cui avvengono due grandi battaglie navali: Lepanto e la spedizione dell'Armada spagnola. In entrambe queste occasioni erano presenti navi toscane anche se, a dire il vero, un po' controvoglia. Comunque le memorie dei contemporanei ci possono dare un'idea della consistenza della flotta stanziata a Livorno, che se quantitativamente era piccola (ma non piccolissima), qualitativamente sembra essere stata di tutto rispetto. A Lepanto (1571) la flotta toscana partecipò al completo o quasi aggregandosi alla squadra del papa. Cosimo I probabilmente non era poi così felice ma a Pio V, che gli aveva dato il titolo di granduca nel 1569, non si poteva proprio dire di no. Le navi che parteciparono alla battaglia erano 12, tra i capitani ci sono anche i nomi di nobili fiorentini, tra gli altri un Medici e uno Strozzi, quanto ne capissero di mare poi.... i documenti non lo riportano. La squadra toscana, formata solo di galere di grandi dimensioni, impressionò i contemporanei, le navi furono giudicate "buonissime" o "assai buone" e si comportarono bene contro i turchi. (A. Barbero, Lepanto la battaglia dei tre imperi). Quest'altra storia che vi riporto è probabilmente meno conosciuta, ma conferma i giudizi positivi sulle navi del Granduca. Nel 1586 Francesco I si era accordato con Filippo II di Spagna per partecipare al commercio delle spezie che affluivano a Lisbona dalle indie. Nelle intenzioni del Granduca Livorno avrebbe dovuto diventare il centro di smistamento per il Mediterraneo della preziosa merce. Aveva così inviato la sua nave migliore, il galeone San Francesco, a Lisbona per ritirare il primo carico. Sennonché appena arrivata la nave fu immediatamente ispezionata dal marchese di Santa Cruz, incaricato di allestire la flotta che avrebbe dovuto invadere l'Inghilterra, il quale la trovò "migliore di tutte quelle al suo comando". Temendo che la nave potesse essere requisita il capitano Bartoli cercò di andarsene alla chetichella ma venne prontamente fermato e costretto ad aggregarsi ad una squadra spagnola che stava uscendo dal porto per dare la caccia ai corsari inglesi. Al ritorno Bartoli scrisse a Francesco I con amaro orgoglio che il San Francesco era l'unica nave nella squadra spagnola "che non imbarcava acqua e non aveva avuto avarie" nella missione appena conclusa, e questo rendeva assai improbabile che lo lasciassero ritornare... Il San Francesco, ribattezzato Florencia dagli spagnoli, alla fine fu requisito e costretto ad aggregarsi alla Invincibile Armada, partecipando così alla disastrosa spedizione del 1588. (A. Martelli, la disfatta dell'Invincibile Armada) Ho messo autore e titolo da cui ho preso le notizie, se a qualcuno può interessare l'argomento e vuole approfondire. Adesso, visto che ormai ho la cittadinanza onoraria, vi saluto con un'esclamazione... boia dé che curtura 'he ci s'ha tra tutti.7 punti
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Secondo voi una moneta comune di questa conservazione diventa mooolto rara?6 punti
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il ritratto del 1684 è un' opera d'arte...3 punti
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Volevo approfittare della discussione riesumata da @@picchio per augurare al caro amico Fabio Gigante una pronta guarigione a seguito di un intervento chirurgico molto delicato di tre settimane fa. Massima vicinanza e solidarietà da parte mia e di tutti coloro che in questi anni hanno avuto in lui grande fiducia e stima per il lavoro professionale che porta avanti da oltre vent'anni. Forza Fabio! La numismatica è con te!3 punti
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Presento un recente acquisto, uno Scudo Au di Carlo V; proviene da un'asta da poco terminata ma era apparso anche in altre aste in precedenza, sembra riscuotendo comunque poco interesse. Mi sono lasciato tentare e l'ho presa, visto che anche questa volta non interessava. Mi direte poi voi se ho fatto bene ... Si tratta di un comune scudo di Carlo V con la R nel 4° quarto, comune, PR 11c; l'ho preso un pò perchè mi mancava come tipologia un pò perchè presenta quella che mi sembra una particolarità non comune nella scritta al D/ (stemma) e cioè l'uso di caratteri molto più piccoli rispetto al resto per la S di CAROLUS e la V che stà per 5°. A voi i commenti :rolleyes:2 punti
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Ciao Claudio, concordo, ti dirò di più: il forum è un luogo creato appositamente per il confronto e lo scambio di idee e immagini, lo scontro numismatico ci può anche stare (meglio se ci si limita al semplice confronto ovviamente) ed è spesso utile per animare certi argomenti, ma sempre nel limite del decoro, del rispetto e dell'educazione. Questa discussione è il classico esempio di come ci si confronta e si argomentano le idee supportandole con immagini ed esempi validi.2 punti
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@@francesco77 credo che il Forum sia nato e finalizzato a questo.............o sbaglio?2 punti
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Ciao @@Silver70 , ti rispondo molto volentieri, se permetti gradirei farti degli esempi pratici: queste piastre provengono dall'asta varesi 42 Civitas Neapolis del novembre 2003, considerando il tuo discorso sui graffi, come le giudicheresti? Ci tengo a sapere una tua gentile risposta così da poterti esporre il mio parere personale. :good:2 punti
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Dipende da altri fattori, soprattutto stato dei campi e freschezza generale del metallo. Come scrivevo poco sopra, i rilievi in questa monetazione soffrono di difetti congeniti. Ciò significa che stare a puntualizzare l'altezza del rilievo non è la chiave di lettura. Una moneta può essere qFDC ed avere la schiacciatura sui tre gigli, mentre un'altra può essere Spl aver circolato, e presentare i tre gigli nella palla medicea con un rilievo più alto. La chiave di lettura sono altri dettagli: stato dei campi, colore e freschezza del metallo2 punti
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Non si possono fare paragoni sui rilievi. E' risaputo che la monetazione Borbonica soffre di difetti congeniti da conio, dove è molto molto difficile che tutti i rilievi siano scevri da difetti tecnici (ad es. debolezze, schiacciature, salti di conio e via dicendo...) @ ha fatto un ottimo intervento, ma vedo che è stato preso in scarsa considerazione. I canoni di valutazione delle Borboniche sono differenti dalla monetazione decimale. Se c'è una cosa che vedo accomunare invece molti pareri, è la facilità con cui vengono chiamate in causa le alte conservazioni, molte volte in modo inappropriato2 punti
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I graffi sono da conio, mentre il dettaglio che potrebbe sembrare usura sui capelli è come un difetto, come è stato giustamente osservato dai bravi @ e @@Rex Neap, che hanno dato i pareri più pertinenti. Potrebbe starci anche il qFdC, il metallo sembra molto fresco, ovviamente, come stato più volte detto e ridetto fino alla nausea, i difetti di conio non influiscono sulla conservazione ma sul prezzo (o valore della moneta). Anche l'accentuata decentratura, cui nessuno ha fatto riferimento, è uno dei consueti e ricorrenti difetti di conio. Se non c'era, ovviamente valeva di più, ma ciò non significa che ora per la decentratura, ed il bordo debole, le togliamo mezzo punto di conservazione2 punti
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Altro consiglio... allontanati il più possibile dalla moneta quando scatti, contrariamente a quanto si può pensare le foto macro si scattano stando il più lontano possibile dall'oggetto (ovviamente garantendo un rapporto di riproduzione 1:1), questo al fine di rendere uniforme l'illuminazione Come sfondo ti consiglio di costruirti una scatoletta di compensato (alta una decina di centrimetri) con vetro trasparente sopra (vetro da finestre, niente di speciale) Sotto alla scatoletta metterai un foglio bianco Questo consente di avere un fondo sfumato (perchè fuori fuoco rispetto alla moneta) e potrai scontornarlo facilmente con un programma di fotorittocco Questo è il mio sistema (costruito in casa, i neon sono ad altra frequenza per evitare l'effetto flickering). Spesa circa 100€ e qualche ora di bricolage Per lo stativo a colonna sono poi passato a uno stabilissimo Kaiser con due luci alogene, preso su ebay.de usato per una frazione del suo valore Sistema originale, con la mia prima macchinetta, una panasonic Sistema attuale Questo un risultato (volutamente 1600*1600pixel), scattato con una 6D e lente da 100mm macro... si percepiscono anche le rugosità della lingua dell'acquila2 punti
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Secondo me è anche più di SPL..."l'usura" che c'è tra i capelli mi sembra più una debolezza dovuta ai graffi di conio al rovescio, i quali si trovano proprio in corrispondenza di quella parte più debole del dritto...basta guardare la corona per accorgersi che l'usura è praticamente assente... @@claudioc47 confermi? Gaetano2 punti
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Volevo fare una proposta, un po' per un principio di sana alternanza e per dare poi un giusto riconoscimento a chi si è offerto, ha anche preso un onere e un impegno, cioè Tinianumismatica, di comprare, distribuire, vendere il nuovo prodotto cartaceo di Lamoneta, cioè il Quaderno 1, di fare questa volta il meeting - point lamonetiano per saluti e poi per il raduno per il pranzo davanti al loro banco, mi sembra un gesto di giusta riconoscenza da parte nostra e del forum tutto e poi una buona opportunità per il forum di vendere qualche quaderno in più, come si dice stazionare lì per un po' vederseli lì a quel prezzo....credo che possa invogliare, tra l'altro hanno avuto buoni apprezzamenti anche al di fuori del forum da quello che ho avuto modo di sentire.... Magari col grande R -R si potrebbe fare un meeting-point per il primo pomeriggio per chi arriva dopo ....con un buon digestivo col mirto, è una proposta ovviamente, che ne pensate ? Mario2 punti
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Coi polpastrelli ho presa... coi guanti mica tanto :) Sono per il contatto diretto :) Peraltro la moneta viene da una vendita NAC (30 se non ricordo male) in cui tutte le monete erano 'libere' di respirare e potevano essere liberamente osservate . E' stata l'unica volta che ho avuto il piacere di toccare un 5l 1901 (su cui peraltro feci un pensierino)2 punti
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Bellissimi pezzi Veridio, complimenti! Mi piacciono molto anche a me gli orologi antichi, specialmente quelli da taschino che letteralmente mi fanno impazzire. Sulle medaglie hai ragione, sono molto spesso più belle e curate delle monete, ma hanno a mio parere un difetto: non hanno circolato, non hanno visto la gente e la gente non le ha viste. Per questo a me piacciono anche le monete consumate o appiccagnolate, sono l'espressione di ciò che la gente comune faceva e comprava con quei dischetti di metallo. E per fortuna questa caratteristiche è propria dei pezzi in medio/bassa conservazione, che grazie al signore non sono appannaggio di "persone molto abbienti", ma sono alla portata anche di noi semplici uomini di popolo. Concludo dicendoti che questa piastra l'ho comprata con i fondi ricavati dalla vendita di parte della mia collezione del Regno. Tutti pezzi comuni, in conservazioni tutto sommato non eccezionali, che però hanno trovato per l'80% un acquirente in 2 settimane ad un prezzo onesto ed equo. Se le avessi proposte a qualche commerciante mi avrebbe riso in faccia, mentre con i giusti canali sono riuscito a ricapitalizzare ciò che avevo speso.. e a soddisfare un piccolo desiderio che altrimenti difficilmente avrei realizzato. Ti ringrazio per il confronto, piacevole e costruttivo.. pur avendo un pensiero diametralmente opposto al tuo apprezzo le argomentazioni che hai portato ed il tuo modo pacato e ragionato di esporre le idee (cosa non sempre scontata al giorno d'oggi, quando molto spesso le persone si credono invincibili barricate dietro una tastiera...) Un saluto cordiale, Marco2 punti
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Buona giornata E' sempre difficile trovare dei sottomultipli in condizioni accettabili; alcuni sono proprio rari e introvabili. Non è il caso del Quarto di Ducato a nome del doge Alvise Mocenigo IV, che posto di seguito e che ho acquistato in occasione dell'ultimo Convegno numismatico avvenuto a Bergamo; è considerato comune, ed è un peccato che presenti una piccola scalfittura sull'ala del leone nel conio di R che lo penalizza, però il rilievo è buono, anche se la scannerizzazione non lo favorisce ed il conio ben centrato. D: San Marco in trono porge lo stendardo al doge genuflesso, che lo prende con la mano sinistri, in un cerchio di perline * S * M * V * ALOY : MOCENI ° * D ° in esergo * D ° G * R: Leone stante verso sinistra con le zampe posteriori sul mare, e quelle anteriori sulla terra; la zampa destra sul libro apero e davanti a se un monte con il castello in cima, in un cerchio di perline. QVAR * DVCAT * VENET * Peso gr. 5,69 - Diam. mm. 28,50 circa Papadopoli 75 Si potrebbe pensare, a logica, che i sottomultipli del ducato fossero coniati in maggior misura, rispetto al ducato, eppure è generalmente più facile trovare quest'ultimo, rispetto agli altri. Nell'elenco delle monete gettate al popolo in occasione dell'incoronazione del doge Manin, leggiamo che furono coniati 250 ducati, 200 pezzi da mezzo ducato e 1200 pezzi da un quarto di ducato. Credo che una moneta di minor valore, fosse anche più usata dal popolo; perchè allora si trovano in commercio in minor misura? Qualche informazione o idea in proposito? saluti luciano1 punto
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Entrare nel Museo , situato proprio all’ interno delle antiche Mura della Porta Ostiense , nel tracciato delle Mura Aureliane , da cui si accede da una porticina posta alla base della Torre di fianco alla Piramide , e’ stata una sensazione bellissima che ti riporta indietro nel tempo di oltre XVII secoli ; la Porta Ostiense e’ l’unico accesso visitabile con annesso Museo delle Mura Aureliane che permette di entrare nell’ antica costruzione . Dal camminamento esterno tra le due Torri si gode di una straordinaria visione della Piramide dall’ alto , finalmente ultimata come manutenzione , altrimenti non godibile dal piano stradale e della zona archeologica immediatamente vicina al monumento funebre di Caio Cestio , si notano poi a destra e sinistra alcuni tratti delle antiche Mura , insomma una sensazione dell’ antico , veramente straordinaria . All’ interno del Museo , piccolo ma ottimamente organizzato ed ordinato , si accede tramite una ripida e stretta scalinata fino al primo livello dove nel corridoio e in due sale corrispondenti alle due Torri , che si ripetono parallele tramite una seconda scalinata , fino al secondo livello , sono conservati reperti archeologici provenienti da Ostia , dal sepolcreto romano adiacente alla Piramide , dalla Via Ostiense e dalla Porta stessa , sono presenti anche due grandi plastici su tavolo , riproducenti Ostia antica e il Porto di Claudio e Traiano , piu’ varie . Un particolare , inaspettato ma piacevole , e’ che l’ ingresso al Museo dallo scorso Luglio , e’ gratuito , il personale del Comune che lo gestisce e’ estremamente gentile e cordiale ed e’ concesso fotografare i reperti . Consiglierei a quanti interessati , una visita al Museo , magari da organizzare in gruppo , oltre che per i reperti conservati , pochi ma selezionati , principalmente per la visione che si gode dalle Mura , nel passetto che unisce le due Torri . Prima di esporre le 41 fotografie eseguite in totale nel Museo , un po’ di Storia locale . Il Museo della Via Ostiense e’ situato all’ interno di Porta San Paolo , l’ antica Porta Ostiense ; in realta’ originariamente , questa non era lo sbocco della Via Ostiense ma lo era del Vicus Portae Raudusculanae ; la Porta Ostiense era infatti una Posterula situata oltre 50 metri dalla Porta , dopo la Piramide seguendo il lato occidentale delle Mura ; successivamente , da Aureliano , la Posterula verra’ chiusa e la Via Ostiense incanalata verso l’ attuale Porta . Nella versione originaria costruita da Aureliano , la Porta si presentava con due archi gemelli in entrata ed uscita , come si vedono attualmente dalla parte interna dentro la cinta della Porta . Dopo il restauro di Massenzio la Porta si presento’ con una controporta sempre a due archi , come l’ esterna , mentre le due torri laterali furono innalzate con un secondo piano . Circa nel 403/404 , Arcadio e Onorio restaurarono in modo massiccio la Porta a causa delle previste invasioni ed assedi di Alarico e in questo periodo la Porta dal lato esterno fu rifatta e ridotta ad un solo arco o fornice per meglio essere difesa e le due torri laterali furono innalzate con un terzo piano , furono anche eseguiti lavori interni ; grosso modo nel complesso la Porta era a quell’ epoca come la vediamo ancora oggi . Gli affreschi religiosi fotografati sulle pareti risalgono tra il XIII e XIV secolo forse perche’ i locali delle due torri erano stati trasformati in cappelle . Non ho voluto di proposito riportare le note allegate con targhette , poste a fianco o sopra i reperti archeologici che ne spiegano il significato e l’ origine , per non togliere il piacere a quanti di voi vogliano un giorno visitare la Porta , altrimenti parte del piacere della visita sarebbe gia’ esaudito . Due cose mi hanno particolarmente colpito tra quanto e’ esposto , la prima e’ il coperchio dell’ Urna funebre che conteneva le ceneri del nucleo familiare composto da marito , moglie e figlio/a , bella la posa degli sposi che si stringono le mani in vita come nella morte , bellissimi i volti , bella la posizione aperta di marito e moglie atta a rendere ben visibile la figura posteriore del figlio/a che tiene in mano , sembra , una colomba . La seconda cosa e’ la ricostruzione di come gli antichi Romani costruivano le loro Strade , il plastico si riferisce alla Via Ostiense , ma e’ uguale per tutte le altre Vie : inizialmente in basso piantavano una serie di grandi e profondi pali in legno nel terreno , poi venivano per cosi’ dire “cementati” da una colata di pietraia di dimensione medio piccola che li ricoprivano , sopra questo blocco di pali e pietraia , veniva gettato uno stato di malta alto circa mezzo metro , sopra al quale venivano cementati i grossi basoli di basalto o di calcare , il tutto veniva in basso , al primo stadio di costruzione della strada , ingabbiato da muri laterali ; si capisce bene che tutto questo rendeva la strada un blocco unico eccezionalmente resistente ed eterno , tanto che ancora oggi la Via Appia , come altre strade romane antiche , e’ perfettamente percorribile ancora a piedi e se i basoli non si fossero leggermente separati l’ uno dall’ altro per incuria degli uomini e del tempo , lo sarebbe anche per i veicoli ; ai nostri tempi una strada dura appena qualche anno , meditiamo . Dentro le fotografie , divise in pagine , come al solito sono presenti alcune note di spiegazione .1 punto
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Più che rotolino direi Rotoloni Regina. ..... non finiscono mai. ...... di stupirti.1 punto
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Ciao Jacopo....su questo argomento si è varie volte discusso in passato: io sono dell'idea che se l'annata è Comune, C rimane....ma in questa conservazione la paghi un "Botto" di soldi :blum: L'interno della Corona è qualcosa di eccezionale. :hi: complimenti.1 punto
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idea semplice.. bah dite la vostra :-) Milan, Italy.. http://www.friziodesign.it/coins/expo-1.jpg http://www.friziodesign.it/coins20.html :-)1 punto
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Ottimo! Allora benvenuto! :hi: Ti invito a seguirci e a leggere le nostre discussioni perchè ben presto sarai un accanito fan delle monete napoletane! Ti assicuro che molti decimalisti hanno lasciato tutto per collezionare Napoli e presto capirai il perchè. Francesco :good:1 punto
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Però ho scatenato un bel putiferio!! Domani provo a fare foto con luce ed inquadrature diverse e poi le posterò.1 punto
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Ciao Francesco, sono un principiante ed è per questo ragiono in maniera diversa rispetto un vero collezionista, forse con il passare del tempo cambierò opinione.. Per il momento sto collezionando Piastre 120 Grana , Dollari Morgan, Monete del Regno in prevalenza Vitt. Em III e qualche medaglia Papale. Ho iniziato a collezionare questo Luglio 2014. Per il momento mi sto focalizzando solo sulle monete in Argento. Saluti e buona serata! Silver1 punto
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Belle monete :good: Il Lek è piuttosto consumato, a volte si trova ad un euro in condizioni migliori, il 2 Mils della Palestina è in buone condizioni, viene venduto singolarmente dai 3 ai cinque euro. La corona svedese è in argento .400 e si trova spesso nelle ciotole ad un euro, ma il più delle volte la mettono nelle ciotola delle monete d'argento a scelta per 5/6 euro facendo credere che è una moneta in argento '800/.900, ma in realtà su sette grammi ne contiene solo 1,75. Se ti sei tenuto entro i 10 euro per tutte hai fatto bene a prenderle. p.s.mi manca la moneta da 2 franchi <_< ma la trovo a prima o poi :D1 punto
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Ciao a tutti mi sembra un'ottima idea la proposta di distribuire direttamente a verona il nuovo quaderno, sicuramente invoglia molto di più aprire il portafoglio ed avere subito il quaderno in mano che dover aspettare la consegna :) Vorrei col vostro aiuto "spingere" un po' l'utilizzo del cartellino, si parte sempre con i buoni propositi ma ci si fà prendere dall'euforia e lo si dimentica sempre in borsa :P1 punto
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Sbagli. Non sono graffi, sono striature di conio. La conservazione è QFDC, per i segnetti di contatto. Il conio è un po' debole, a una moneta di alta conservazione veramente1 punto
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Come ho detto altre volte,queste cose continueranno fino a che non si farà in modo che chi ha promossa l'azione non sarà obbligato a pagare non solo le spese legali,ma anche tutti i disagi e essere penalizzato dallo Stato per il tempo perso da giudici,forze dell'ordine ecc. invece di essere elogiato per la solerzia e fare magari carriera sulla incompetenza e la stupidità.1 punto
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Francè...qui, se non sbaglio, non parliamo del valore, ma se uno deve comprare un libro sul quale deve informarsi a riguardo.....in quel caso io sceglierei la novità........se ho capito male allora chiedo scusa.1 punto
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Ci sono vari video su YouTube che spiegano il processo per renderlo così.1 punto
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Beh! Secondo me il discorso è sia economico che di aspettative, a tutti noi piacerebbe avere una collezione in tutti FDC ma non essendo io persona dalle possibilità economiche illimitate (anzi tuttaltro !) mi devo come tanti altri accontentare e fare una scelta, o avere una collezione limitata ma con monete in alta conservazione (possibilmente altissima) o godermi le monete e la loro storia con pezzi che hanno molto vissuto. Nel primo caso appagherò il piacere degli occhi e dello spirito e sarò (quasi) certo di non aver gettato via i miei soldi poichè un giorno i miei figli potranno, se vorranno, recuperarli (quasi) in tutto. Nel secondo caso appagherò solo il mio amore per le monete, l'arte e la loro storia, cosciente che poi le mie monete resteranno economicamente fine a se stesse perchè sarà difficile trovare qualcuno a cui possano un giorno interessare ma, i relativamente pochi soldi spesi, non mi faranno sentire in colpa ne mi rovineranno visto che non ho altre spese voluttuarie (non fumo, non vado allo stadio nè a sciare e i ristoranti/pizzerie mi vedono si e no 5/6 volte l'anno). Come ripeto è pò una questione di scelta e molto una questione di possibilità che, se fossero illimitate, non farebbero nemmenno sorgere la questione :D Per tornare alla moneta all'origine del post a me piace così com'è con tutte le sue cicatrici e la sua storia. Bravo !1 punto
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Medaglia devozionale tonda,bronzo/ottone del XVII sec. (produzione spagnola?). D/ Madonna con mantello,tiene davanti a lei Gesù Bambino, attorniata da angeli.- R/ Lettere su tre righe,sormontate da croce, scritta: .N.S.//. DEL(in monogramma). S°.// .T.,è la prima medaglia che vedo con questa tipologia,potrebbe trattarsi di Nostra Signora del Sagrato di Toledo,ma non posso garantirlo al 100x100,comunque bella ed interessante tipologia mariana da studiare e approfondire,sentiamo anche altri pareri. ciao Borgho.1 punto
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In passato erano molte di più, in pratica ogni stato che della Germania come la conosciamo oggi aveva la sua zecca............ A : Berlin 1750 to date A : Clausthal (Hannover) 1833-1849 B : Bayreuth, Franconia (Prussia) 1750-1804 B : Breslau (Prussia, Silesia) 1750-1826 B : Brunswick (Brunswick) 1850-1860 B : Brunswick (Westphalia) 1809-1813 B : Dresdan (Saxony) 1861-1872 B : Hannover (Brunswick) 1860-1871 B : Hannover (East Friesland) 1823-1825 B : Hannover (German Unification) 1872-1878 B : Hannover (Hannover) 1821-1866 B : Hannover (Prussia) 1866-1873 B : Regensburg (Regensburg) 1809 B.H.: Frankfurt (Free City of Frankfurt) 1808 B (rosette) H-Regensburg (Rhenis Confederation) 1802-1812 C : Cassel (Westphalla) 1810-1813 C : Clausthal (Brunswick) C : Clausthal (Hannover) 1813-1834 C : Clausthal (Westphalla) 1810-1811 C : Dresden (Saxony) 1779-1804 C : Frankfurt (German Unification) 1866-1879 D : Aurich (East Friesland under Prussia) 1750-1806 D : Dusseldorf, Rhineland (Prussia) 1816-1848 D : Munich (Germany) 1872 to date E : Dresden (Saxony) 1872-1887 E : Muldenhutten (Germany) 1887-1953 F : Dresden (Saxony) 1845-1858 F : Magdeburg (Prussia) 1750-1806 F : Cassel (Hess-Cassel) 1803-1807 F : Stuttgart (Germany) 1872 to date G : Dresden (Saxony) 1833-1844, 1850-1854 G : Glatz (Prussia Silesia) 1807-1809 G : Karlsruhe (Germany) 1872 to date G : Stattin in Pomererania (Prussia) 1750-1806 GN-BW – Bamberg (Bamberg) H : Darmstadt (German Unification) 1872-1882 H : Dresden (Saxony) 1804-1812 H.K. – Rostock (Rostock) 1862-1864 I : Hamburg (Germany) J : Hamburg (Germany) 1873 to date J : Paris (Westphallia) 1808-1809 M.C. : Brunswick (Brunswick) 1813-14, 1820 P.R. : Dusseldorf (Julich-Berg) 1783-1804 S : Dresden (Saxony) 1813-1832 S : Hannover (Hannover) 1839-1844 L'ultima a chiudere in ordine di tempo è stata quella di Dresda (Muldenhutten), simbolo di zecca E, ovviamente non era un esclusiva tedesca quella di avere varie zecche, anche l'Italia solo in tempi recenti aveva Milano, Torino, Genova, Napoli, Firenze etc, è stato poi accentrato tutto a Roma che ha come simbolo di zecca la R, in Germania invece si è scelto di mantenere attive 5 zecche, ognuna emette il contingente di monete assegnato e contrassegna le monete con la proprie letterine che come sappiamo sono A-D-F-G-J, sono monete diverse le une dalle altre solo per quella letterina ma è proprio quella che fa la differenza e non è cosa da poco. Stesso discorso per la Grecia 2002 con la serie "estera" EFS, per Malta negli ultimi anni. E' chiaro poi che ognuno sceglie di impostare la collezione come crede..................................1 punto
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Grazie a tutti delle considerazioni! Si, sono pienamente consapevole dei "limiti tecnici" della mia mezza piastra, d'altronde se non li avesse sarebbe costata almeno il doppio e per me sarebbe stata comunque innarivabile, sia oggi che un domani. Diciamo che la mia idea di collezione non è quella di ricercare per forza monete perfette: non sono le classiche monete della repubblica o del regno, decisamente più semplici da trovare in alta conservazione, sono monete che hanno dai 200 ai 500 anni di vita sulle spalle... quindi le valuto e le giudico con un occhio più clemente rispetto a monete più recenti. Non avrò mai una collezione degna di un museo, questo lo so per certo, e di sicuro i miei pezzi sfigurerebbero in qualche collezione importante di chi magari da molti più anni colleziona questo tipo di monete. Ma non mi importa, semplicemente perchè quelle monete sono figlie di una passione, di ognuna mi sono per qualche motivo innamorato, ognuna mi porta un ricordo o una sensazione, ed è questo valore aggiunto che trasforma un tondello in metallo in un oggetto capace di suscitare in noi collezionisti forti emozioni indipendentemente dalle (ahimè) necessarie e sterili valutazioni di carattere economico. Ad esempio il foro riparato mi fa sognare qualche nobildonna romana che nel '700 indossò questa moneta in segno di devozione. Chissà quante ne avrebbe da raccontare questa mezza piastra... se solo potesse parlare... Capite bene che dopo simili voli di fantasia e dopo tutte queste fantasticherie che mi frullano nella mente ogni volta che vedo il mio nuovo acquisto, non riesco a non perdonarle i suoi peccati e difetti! @rcamil ti ringrazio per il tuo autorevole parere, "critiche e precisazioni" ovviamente incluse... ti dirò, sulla patina c'ho riflettuto anch'io... poi però mi sono detto (passatemi il paragone blasfemo) che quando si va a letto con una bella donna, anche se magari non più giovanissima, è meglio non porsi domande sulle sue avventure passate... bisogna invece godersi l'attimo e non pensarci più! :clapping:1 punto
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Questo per me è proprio un bel ritrovamento... Taglio: 50 cent Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 182.000 (circolanti 132.000) Condizioni: SPL Città: Argenta (FE)1 punto
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A me pare una delle tante iniziative che il governo catalano sta mettendo in campo sulla questione dell'indipendenza. E francamente non penso che riceveranno sanzioni di sorta, visto che vogliono fare il referendum indipendentista nonostante la contrarietà espressa dal governo centrale. Dal punto di vista numismatico però le valuterei come le ennesime patacche.1 punto
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1823 Nuova Scozia Giorgio IV 1/2 Penny token - Rame1 punto
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Grazie a tutti. Come diceva un famoso comico anni fa : "ho vinto quaccheccosa ?" :D Sinceramente non me l'aspettavo... Però è un incentivo a proseguire in questa direzione e ne sono felice. Ciao ! :beerchug:1 punto
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Ciao e bentrovato 4Mori.Io penso che l'FDC rimanga per sempre eccome.La patina mon inficia l'FDC.Sarebbe come dire che le 100 lire del 1960 adesso non sono piu' FDC solo perche' il tempo le ha modificate.La lucentezza ,secondo la mia opinione,non le inficia.Anche perche' e' naturale che sia molto meno lucente di prima.l'importante e' evitare le ditate.Quelle si che possono intervenire a sfavore dell FDC. Mio personale parere ovviamente;)1 punto
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L'importante di una moneta è trasmettere la Storia, e penso che quelle con stato di conservazione più basso, se potessero parlare ne avrebbero di cose da raccontare!1 punto
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Come di consueto saremo a Verona dal Giovedì alla Domenica...con un tavolo ancora più lungo e pieno... :P Scherzi a parte, se ci fate sapere quante copie servono, siamo disposti ad ordinarne tale quantitativo e qualcuna in più per i ritardatari da cedere al prezzo di costo al nostro banco :) Un caro saluto.1 punto
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Visti i gravissimi danni indotti dalla ditta falsaria sicula, che è più o meno la stessa, con alcune varie diramazioni, che ha creato altri cloni o falsi delle zecche di Aitna, Agyrion, Kenturipai, ecc. non solo dobbiamo continuare a mantenere desta l'attenzione, come ha fatto il bravo skubydu, ma a questo punto servirebbe passare a una nuova fase per contrastare o quantomeno contenere il brutto fenomeno. Finora abbiamo fatto strepiti, arrivando talvolta a smascherare in modo plateale, come nel caso di Morgantina, i falsi riconoscibili già dalla fotografia. Il problema è che simili denuncie sono sparse in decine, se non centinaia di discussioni, e non è facile poi reperire la moneta che interessa (che poi spesso ripassa su nuove aste, anche di una certa notorietà). La cosa mgliore e più efficace è quella di creare una sorta di vetrina ove mostrare per una rapida consultazione i vari falsi, ovviamente distinti per aree e periodi storici. Per rimanere alle greche dell'Italia e soprattutto Sicilia bisogna creare una sezione con un catalogo dove, cliccando su una determinata zecca, emergono le varie emissioni falsificate, con immagini multiple dei vari esemplari chiaramente falsi, grazie anche alla comoda comparazione. Ad esempio le tre immagini postate in precedenza per Morgantina potrebbero confluire in simile "vetrina" (per un aspetto tecnico, basta pensare all'ottimo catalogo delle monete repubblicane di legionario, dove compaiono diversi esemplari noti per quella emissione). Anche il forum americano, FAC, aveva creato una sezione dei falsi, che, guarda caso, ha avuto alcuni problemi (per hackeraggio ?), ma che è molto consultato. Noi potremmo pensare a qualcosa di simile, ma magari più professionale e strutturato in maniera più agevole e organica. Il vero problema è che ci vuole tempo e costanza, mentre quello di farci non pochi nemici è motivo di vanto. Si potrebbe dare una mano anche alle stesse Autorità che spesso devono bercamenarsi in materiali non solo di dubbia provenienza, ma anche di "recente" fabbricazione. Per cominciare si potrebbe intanto raccogliere il non poco materiale già apparso negli anni in questo forum e naturalmente trovare il curatore-responsabile per la sezione di propria competenza. Le discussioni sul forum sono sempre interessanti e utili, ma per le greche ormai vertono quasi esclusivamente sulla identificazione di possibili falsi, a scapito di argomenti più propriamente culturali. Quando abbiamo identificato sicuri falsi, questi automaticamente dovrebbero essere dirottati nella sezione che li riguarda, eventualmente integrando con nuovi esemplari (cloni) quando compaiono….. Facciamo qualcosa o continuamo solo a piangere….1 punto
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Comincerei da qui: http://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=6311 poi magari prendere la pubblicazione di Steven Album. Aggiungo alcuni cataloghi di collezioni pubbliche che si trovano in rete in pdf: Catalogue_Oriental_Coins_Brit_Museum_v05 (Spagna e Africa) Catalogue_des_Monnaises_Musulmanes_Bibliotheque_Nationale_Lavoix_V2 (Spagna e Africa) A riaggiungo... cercando su academia.edu si trova anche il pdf del lavoro di Hazard.1 punto
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mille e uno, mille e due, mille e tre, mille e quattro, mille e cique, VAI! zzzzz zoott! bip biiiiiiiiiiiiiiiiii soff soff mille e uno, mille e due, mille e tre, mille e quattro, mille e cique, VAI! zzzzz zoott! bip biiiiiiiiiiiiiiiiii soff soff mille e uno, mille e due, mille e tre, mille e quattro, mille e cique, VAI! zzzzz zoott! bip biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Niente da fare, l'abbiamo perso. Ore 18.33, 9 aprile dichiaro il decesso per infarto fulminante. Qualcuno lo conosceva? no? parenti? nessuno? OK chiudete il sacco.1 punto
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