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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/14 in tutte le aree
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Generalmente chi lascia il forum lo fa dopo aver litigato con qualcuno. Non riferendomi agli ultimi mesi, bensì a quanto accaduto in passato, credo abbia inciso non poco la spocchia da professoroni, il fastidio a dovere trattare anche con i plebei e lo shock nel vedere che la propria posizione non era riconosciuta come unica verità assoluta, diciamo pure dogmatica. Questi migliori che se ne sono andati saranno più contenti ed anche io5 punti
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Ciao @@dabbene , ha ottimamente risposto anche per me l'amico Pietro @@Rex Neap , ottimo post davvero e complimenti per l'interessante argomentazione che hai lanciato, l'uso del bilanciere (ingegni) venne introdotto per la prima volta nel Sud in un'officina monetaria allestita a Torre Annunziata (20 km a sud di Napoli), a quei tempi la scelta di questa location fu decisa per la vicinanza degli ingegni ad alcune fonti di energia idraulica nella suddetta località (torrente/fiume). Le monete coniate al bilanciere sono i famosi carlini e tarì anti-tosatura siglati dai fratelli Biblia, cfr. immagini allegate (rif. Pannuti Riccio 39/41d), oltre allo splendido "tarì del sole" del 1620 di Filippo III con il motto al rovescio OMNES AB IPSO siglato dall'incisore Nicolò Globo (rif. Pannuti Riccio 12). Complimenti anche a @@angel per aver postato le preziose immagini del De Sopo, volume fondamentale per chi vuol approfondire il discorso. La zecca di Napoli iniziò a coniare al bilanciere nel 1680, vedasi a tal proposito nominali in rame in Pannuti Riccio 56 in poi ( a titolo di paragone ho allegato immagini di monete napoletane di questo periodo sia al martello che al bilanciere, da notare la differenza), ma il grosso della produzione vi fu dal 1683 in poi quando grazie alla presenza del nuovo vicerè proveniente da Roma il marchese del Carpio Gaspar de Haro si diede il via ad una massiccia produzione di splendide monete, ma perchè ci tengo a sottolineare il collegamento Roma-Napoli? Perchè le prime monete napoletane del marchese del Carpio vennero concepite proprio a Roma e i conii furono opera dell'incisore camerale Giovanni Hamerani, infatti il ducato con i due globi del 1683 è siglato proprio GH, monogramma in corsivo tipico di questo incisore, @@rcamil potrà confermare il tutto. In questa discussione ho affrontato in maniera molto dettagliata il discorso dell'introduzione del bilanciere nella zecca di Napoli, si tratta di un argomento che ho avuto molto a cuore e che ho pubblicato in Il GdN 231 e 232 del luglio/agosto e settembre 2010(cfr. copertina), ad ogni buon conto il tutto è collegato inevitabilmente alla figura di questo ottimo vicerè che oltre ad essere un buon politico e riformatore fu anche un importante collezionista d'arte, ecco spiegata quindi la pregevole committenza all'Hamerani (si veda a tal proposito anche la presenza del simbolo d'interpunzione a forma di triscele). Per questa ricerca ho trovato inoltre molto utile le fonti dell'epoca di un tale Ridolfino Venuti. Caro Mario, mi permetto di segnalarti i seguenti link per permetterti di leggere quel che ho scritto a tal proposito, certo in un tuo gentile riscontro ti auguro buona lettura e buona giornata, Francesco http://ilportaledelsud.org/monete_carlo_II.htm http://www.lamoneta.it/topic/66127-monete-napoletane-di-carlo-ii-di-spagna-approfondimenti-sugli-hamerani/ 5 Carlo II tornese 1683 al bilanciere rov.bmp 5 Carlo II tornese 1683 al bilanciere.bmp5 punti
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Caro Prov intanto un saluto, visto che mi hai chiamato cerco di dare un solo umile parere, riflessioni no, ne ho già fatte tante in questi cinque anni e penso siano ancora tutte attuali.....il forum è uno strumento indubbiamente sui generis, è altro rispetto al Circolo, Convegno, la Società Numismatica italiana, è altro....ma nel contempo ha alcune potenzialità, per il mezzo stesso, che le altre non hanno e sono enormi, veramente enormi. Certamente la comunicazione, informazioni, divulgare, anche aspetti tecnici, quanti ci leggono senza registrarsi o in anonimo ? Lo fanno perchè a fari spenti dal forum, grazie a chi scrive e posta ogni tanto escono degli spunti incredibili o unici.... E quindi io penso che questo va bene, però il forum deve avere un equilibrio tra chi offre, dona conoscenze e chi riceve, impara, o utilizza. Ecco questo dare/ricevere non deve essere troppo sbilanciato, se gli attori sono pochi e tantissimi i lettori nascono difficoltà in quelli che cercano di offrire sempre spunti e non è facile avere sempre da dire cose non banali, te lo posso assicurare, è un bell'impegno, personalmente penso di avere dato e molto e così altri che rifiatano o rifiateranno, è inevitabile....ci vuole poi anche un ricambio. Altro aspetto su cui batto sempre è la condivisione, il forum è condividere con altri, bene o male è così, qualche baruffa c'è sempre stata per tutti, ma poi queste le superi, invece fondamentale secondo me è creare sinergie tra i più volonterosi e attivi, io li chiamo gli attori del forum, e questo vuol dire condividere insieme valori comuni come la divulgazione, i giovani, il ruolo del collezionismo, l'aiuto per chi inizia e non lo stroncamento di questi, e poi questo deve avvenire tra tutti, almeno il più possibile, bisogna su certi temi superare i periodi storici, le appartenenze, le identità, se questo faremo il forum offrirà sempre di più e si porrà sempre più come riferimento per molti e la numismatica. La discussione che vedrai vicino a questa, sul primo torchio, pur tecnicamente interessante, si pone questo obiettivo quello di unire varie anime e identità, è un pò un test anch'essa diciamo, sembra che ci stiamo riuscendo e questo è un gran bel segnale a cui però dovranno seguirne altri. Ultimo, ma non l'ultimo, potrò rallentare sul forum, essere meno presente, ma la maglia di lamoneta credo mi rimarrà addosso per sempre e anche questo è importante, sentirsi parte di un gruppo, di una realtà, esserne anche orgogliosi. Non l'avevo mai detto, ma credo che cada a proposito ora, forse la più grande soddisfazione che ho avuto in ottica forum lamoneta è stata in primavera, quando il segretario Sozzi mi chiese di parlare nell'Assemblea annuale della Società Numismatica Italiana, e potete immaginare il parterre che c'era, del forum lamoneta e delle collaborazioni tra forum e SNI. Dissi subito di si senza pensarci, prima che cambiasse idea, era la legittimazione ufficiale del forum, e molti di noi lo sapevano e lo capivano, cosa che solo 4 o 5 anni fa sarebbe stata assolutamente impensabile e immaginabile. Quindi se siamo arrivati a tutto questo è anche merito dell'unione, del fare squadra di attori degli anni scorsi, bisogna continuare su questa linea anche con altri nuovi e con chi c'è, certamente però sempre uniti, mai da soli o in gruppi, questo è il mio umile pensiero sul tutto, buona giornata e buona lamoneta a tutti, questo sempre..., Mario5 punti
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Taglio: 1 euro Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 512.500 Condizioni: BB Città: Nizza Note:5 punti
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Grazie molte. Sono figlio d'arte e spero proprio di non dovermi mai disfare della mia collezione. Da non molto condivido alcuni esemplari di pregio non per sentirmi fare i complimenti ma solo per diffondere conoscenza e cultura per monete non a tutti accessibili. Io ho solo avuto la fortuna di ereditare una collezione di una discreta rilevanza, non ho merito alcuno. E se un collezionista ha il 20 lire di Bologna e un altro no, il primo ha solo avuto le possibilità di acquistarlo, ma non ha più meriti.5 punti
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Napoli, 1680. Pensate l'effetto che fece il passaggio da questo... a questo... in questi due esemplari di 3 cavalli di Carlo II del 1680 le differenze qualitative (al di là della conservazione) sono enormi3 punti
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Qualche foto fatta al volo in una giornata piovosa alla zecca di Hall in tirol3 punti
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Per appronfodire il discorso sull'introduzione dell'uso del bilanciere nella Zecca di Napoli, discusso anche da @@Il*Numismatico e @@Rex Neap, allego la scansione delle pagine 38, 39, 40, 41,42, 43 e 44, tratte dal Libro "LE MONETE DI NAPOLI" di Giuseppe De Sopo, Luigi Regina Editore - Napoli, 1971; in esse ho evidenziato i punti che maggiormente interessano la Zecca in questione3 punti
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Sto cercando di capire quando iniziarono in tutte le zecche italiane quando ci fu la prima coniazione a macchina, al torchio, argomento tecnico ma molto generalista, che spero possa coinvolgere tutti o il più possibile, condividendo questo aspetto che decisamente cambiò la numismatica. In particolare sono partito nel vedere cosa successe a Milano, ma di riflesso mi interesserebbe avere notizie su Napoli, Messina, Cagliari che ebbero gli stessi regnanti nel periodo spagnolo. Cercare quindi di capire quali furono le prime zecche a capire le nuove tecnologie e sotto quale regnante e poi usarle. Per Milano ne abbiamo parlato l'altra sera nella chiacchierarata al CCNM con Alessandro Toffanin e altri studiosi e collezionisti di monete milanesi, ufficialmente Milano conia con Carlo VI una doppia in oro nel 1720 e per l'argento un 60 soldi del 1725, quindi arriva tardi rispetto ad altre zecche. Che sia stata poi veramente coniata a Milano, personalmente e anche ad alcuni partecipanti della serata, il ragionevole dubbio rimane per l'impronta tipicamente austriaca per cui potrebbe anche essere stata una coniazione per Milano fatta in una zecca austriaca. Però attenendosi al Crippa, così è per quanto rimane Milano, se così non fosse, ovviamente dovremmo rivolgerci alla successiva monetazione milanese di Maria Teresa, escludendo però la serie dei filippi e loro sottomultipli coniati ancora a martello. Ovviamente ogni commento anche su Milano sarà gradito, ma certamente l'intento è di unire tutti, da Napoli, Firenze, Genova, Venezia.....facendo tutto questo nella sezione moneta moderna probabilmente non avrei ottenuto questo intento e pochi l'avrebbero letto, qui spero e mi auguro di raggiungere tutti o molti....conoscere e condividere sul forum..... P.S. Allego anche link preso da Internet con esempi della doppia di Carlo VI in oro e il da soldi 60 in argento sempre dello stesso. http://www.rhinocoins.com/ITALY/MILANO/cimp.html2 punti
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Scusate la domanda ma da qualche tempo vedo cose fastidiose sul forum. Un'utente che si finge inesperto apre post con monete di bassissimo valore ed interesse considerandole varianti od errori e poi puntualmente le mette in vendita su ebay a cifre folli simulando vendite ma non è questo il punto perché lo stesso utente, più volte segnalato si permette, e gli viene permesso (questo si che è il punto), di mettere in vendita monete postando foto prese da siti di negozi specializzati on line. Per puntualizzare lo stesso utente ha tentato di truffarmi su ebay stesso, e spero non sia qui nel forum per fare altrettanto visto che sempre più molti collezionisti alle prime armi si rivolgono qui proprio in cerca di consigli. E uno sfogo ma che ritengo utili ai fini della correttezza come principio del forum.2 punti
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Grecia Anno: 2013 Accademia di Atene Tiratura: 742.500 Condizioni: B Città: Milano2 punti
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Scusami @@dabbene ma mi ero perso questa discussione decisamente interessante. Riguardo alla meccanizzazione della coniazione e quindi alla coniazione sia a rulli che a torchio o a bilancieri provo a portare anch'io un piccolo contributo. Nel 1618 (18 maggio) Ferrante II Gonzaga, signore di Guastalla, stipulò un contratto con i fratelli Luca e Pietro Xell (proprio quelli che troveremo nel 1625 a Piacenza); tale contratto prevedeva la coniazione a "mulino" e a tale scopo vennero avviate le pratiche con le autorità di Augusta per la spedizione di un instrumentum vel machinam pressoriam seu monetariam. In effetti, in base a quanto descritto dal Bellesia, a Guastalla vennero utilizzate sia presse a rulli che a torchio. Con la pressa a rulli vennero coniati i testoni con San Carlo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/21 una parte dei talleri senza toson d'oro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/33 mentre, in base a quanto riportato dal Bellesia, vennero coniati al torchio i talleri con il toson d'oro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGC/32 e, in virtù dell'evidente numerazione dei conii, i bellissimi ducatoni http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIIGD/4 Già nel 1622 le coniazioni si erano molto ridotte e in seguito alla nomina nel 1624 di Ferrante II Gonzaga a commissario imperiale rallentarono in modo ancora più evidente e Luca Xell, che già nel 1622 a Parma aveva avviato una sfortunata collaborazione con Magno Lippi, nello stesso anno si trasferì a Piacenza dove ottenne l'appalto della locale zecca. segue... Mario2 punti
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Beh che dire abbiamo avuto il botto :blum: , ci speravo ed è arrivato, certamente ora ho e abbiamo molto da leggere sull'argomento, il bello è anche questo, cercare di divulgare insieme e lasciare un segno, in questa discussione mi sembra che lo stiamo lasciando per tutti quelli che vorranno seguirci e leggerci, un buon promo per il forum e la numismatica, grazie dell'intervento Francesco e spero ancora in qualche @ messa ogni tanto e in chi vorrà, ovviamente anche i commenti sul tutto saranno i benvenuti ! Mario2 punti
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Chiedo perdono a nikita_ per il colossale ritardo ed a tutti i partecipanti a questa splendida discussione per postare una moneta datata 1808, si tratta di un franco con l'effige di Napoleone I, con segno di zecca H, abbastanza raretto...peccato per il retro ormai illeggibile, ma mi è stata praticamente regalata e non ho potuto fare a meno di adottarla... :) Prometto che la prossima volta mi atterrò scrupolosamente alla data corrente... :D2 punti
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Gentilissimi Utenti sono Fabio Robotti e mi vanto di essere Lamonetiano dal 2008 come "effeerre", io seguo, quotidianamente, con attenzione le Vostre discussioni anche se non vi ho mai partecipato. Vi ringrazio per l'apprezzamento.2 punti
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@@dabbene Su Napoli in particolare volevo aggiungere quanto avevo letto e riportato dal Finetti, risulterebbero stati acquistati cinque " ingegni " ( probabilmente a conii rotanti ) in Germania nel 1619 ed entrarono in funzione due anni dopo ma vennero accantonati quasi subito perchè dispendiosi. Ma non è da escludere anche la motivazione che gli zecchieri non riuscissero a fornire personale esperto per le nuove tecnologie. Indubbiamente costi e personale tecnico adeguato sono due aspetti che ricorrono in quasi tutte le zecche viste..... Francesco Citarella maestro di zecca dal 1611 al 1621 fu colui il quale costrinse i responsabili della Giunte delle Monete di Napoli di far arrivare dalla Germania i 5 bilancieri da te nominati, ed insieme ad essi l'incisore a seguito Nicolò Globo; a questo, per portare le monete alla perfezione, oltre ad ampliarsi le officine (San'Agostino e Torre Annunziata) si chiamarono a lavorare altri esperti incisori come Gian Francesco Marra e Giovanni Antonio Consolo....numerose furono le prove di moneta. Ma al Citarella successe il Cavo (Michele) il quale cercò di perfezionare la tecnica anche se in momenti difficili come la rivolta del 1622. Ed ecco cosa accadde, questo è un documento ufficiale: […] sul principio dell’anno 1622 il Vicerè di Napoli, Cardinale Antonio Zapata, Arcivescovo di Burgos, ordinava che per sopperire agli urgenti bisogni della popolazione e sostituire al più presto la “mala moneta” detta “Zanetta” si fosse accelerata quanto più potevasi la coniazione della nuova moneta sia di argento che di rame; per cui nella Consulta, tenuta nella Camera della Sommaria il 22 gennaio 1622, fu stabilito dai Signori Illustrissimi della Sommaria d’accordo con il Maestro di Zecca, il Credenziere Maggiore ed il Maestro di Prova, che per accelerare la costruzione della nuova moneta si fossero lavorate monete da un ducato, da mezzo ducato, da un carlino e da un tarì, al titolo di quelle di Carlo V del 1535, con gl’ingegni di Nicolò Globo, impiantati in Torre dell’Annunziata e nella zecca Principale di Napoli, esistente nell’abolito convento di Sant’Agostino, le monete di argento e di rame fatte a mano cioè alla tagliuola ed al martello; poi dietro parere del Luogotenente della Sommaria e Presidente del Tribunale della Zecca, il marchese di Santa Giustiliana, fu stabilito che si fossero emesse monete di rame da due grana ed un grano fatte con il metodo della fusione, giacchè a lui si erano presentati i maestri di banca Matteo Catuogno e Germano Pacifico, persone pratiche nel fabbricare monete a getto o cola. Tale sistema permetteva di accelerare di molto l’emissione della moneta di rame e perciò fu stabilito che si fosse posto a disposizione dei soprannominati maestri la Fonderia del R. Arsenale; in tal modo per la circolazione della moneta in Napoli sul principio dell’anno 1622 funzionarono tre officine monetarie: quella principale detta di Sant’Agostino, quella di Torre dell’Annunziata e la Fonderia del R. Arsenale, tutte e tre sotto la valente direzione del Maestro di Zecca, il genovese Michele Cavo, il quale aveva alla sua dipendenza vari maestri di banca per singola officina. Le monete d’argento da un ducato, da mezzo ducato, da un carlino e da un tarì del 1622, eseguite all’ingegno nell’officina di Torre dell’Annunziata con coni del valente incisore tedesco Nicolò Globo, che io credo dovevano avere i medesimi tipi di quelli eseguiti nell’officina Principale di Napoli, non uscirono in circolazione, perché furono contraddetti e non approvati i modelli dal Credenziere Maggiore della Zecca, Gian Donato Turbolo, persona competentissima su ogni riguardo in materia di moneta. Il Turbolo propose che invece di lavorare le monete con il metodo dell’ingegno, che apportava non solo il triplo della spesa e si ci impiegava gran quantità di tempo, per cui non si raggiungeva lo scopo prefisso, si fossero coniati nell’officina principale di Napoli monete del valore di un Tarì con il sistema delle trafile. Approvata la proposta del Turbolo furono impiantate otto macchine di Trafile in nuovi locali presi in fitto o acquistati, confinanti a quelli della Zecca principale e fu ancora aumentato il numero dei coniatori a 66 alla dipendenza degli aiuti incisori Francesco Festinese e Matteo De Rosa. Il sistema del Turbolo, di coniare Tarì alla trafila, fu servizio di grande importanza giacchè fu facile coniare 18mila ducati di tarì al giorno, tanto da poter ritirare dalla circolazione una parte dei 6 milioni circa di Zanette che erano stata causa di gravi tumulti e tanta miseria alla sottomessa popolazione Napoletana.2 punti
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Le due foto in una unica pagina mi sembra una soluzione ottima, forse quella ideale..... Non riporterei gli ingrandimenti di tutte le monete per millesimo; a mio avviso diventerebbe "monotono" e per certi versi inutile. Metterei però gli ingrandimenti della data e di tutte quelle varianti o caratteristiche particolari che si possono riscontrare (es. il particolare della legenda del 5 cent. 1913 con e senza punto)2 punti
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Questa proposta è già stata fatta qualche decina di volte, se non viene "smaltito" nessun utente evidentemente va bene così a Reficul, visto che è lui l'Adm ed è lui che decide, se fai una ricerca sul sito le potrai trovare e renderti conto delle risposte date in quelle occasioni :) . Problemi simili ci sono sempre stati purtroppo, gente che pensa di esser furba e prende foto dal web per vendere monete inesistenti ogni tanto riaffiora, sia su ebay che su altri siti, Case d'Asta comprese. La nostra Area Annunci non ha Moderatore ma anche se lo avesse non sarebbe facile per lui mettersi a controllare tutte le persone che mettono inserzioni, ebay non lo fa neanche con i truffatori abituali, penso sia quasi impossibile. Ci vorrebbe una persona apposita che controllasse la sezione 24/24 ore. Chi si offre? Come sempre sta a noi essere guardinghi, controllate di persona se l'utente inserzionista ha punti di merito dati per scambi e/o vendite. Chiedete informazioni a coloro che hanno rilasciato il punto od il feedback, se per loro è andato tutto bene siete già un passo avanti. Quindi nulla di nuovo sotto il sole caro @@PierluigiRoma :pardon: :lol: . Quando avete sospetti su un utente segnalatelo, i Moderatori provvederanno a fare i dovuti controlli. Ciao, Giò2 punti
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Buona giornata al Forum questa rara moneta che mi piace condividere con Voi è una delle prima entrate nella collezione di famiglia. Parliamo della fine degli anni '50 (dovrebbe essere il 1959) e fu acquistata a un'asta Ratto, della quale purtroppo si è perduto il cartellino. Negli elenchi redatti dal mio babbo buonanima è riportata una conservazione q. BB come proveniente dallo stesso Mario Ratto. Lascio a Voi come sempre i commenti, augurandoVi ogni serenità M1 punto
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Buonasera al Forum condivido stasera con gli amici il mezzo marengo di Bologna di Vittorio Emanuele II Re Eletto. La moneta fu acquistata nel 2009 con trattativa privata, estenuante devo dire, insieme alla ben più prestigiosa sorella maggiore, che non vi posto non per cattiveria ma perché non sono assolutamente tranquillo né a spostarla dalla banca né tantomeno a tenerla in casa. Inoltre è in bustina di plastica periziata e non ho alcuna intenzione di farle prendere aria. Spero che capirete. Il 20 Lire è uno SPL pieno, non di più, acquisito insieme al pezzo minore, la cui conservazione lascio invece come sempre alle Vostre opinioni. Il 10 lire a volte soffre un po' nella considerazione dei raccoglitori all'ombra del pezzo maggiore, anche se ultimamente è abbastanza ricercata anche per il forte valore storico. Il Gigante afferma che il FDC assoluto del 10 lire è più raro da trovare del FDC del 20 lire. Non so quanto sia vero in realtà. E' una moneta tanto minuta e piccolina quanto bisbetica da fotografare, e so che il risultato non è assolutamente all'altezza dell'esemplare. Tenete presente che i graffi al R sono quasi inventati dalla macchina fotografica e che la macchia sul collo al D è del tutto inesistente. Un saluto a tutti! M1 punto
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volevo rendervi partecipi dell'ultimo arrivo in collezione...francescone di Ferdinando III di Lorena del 1797...purtroppo le foto sono venute troppo scure...riproverò a farle stasera...nel frattempo vi posto queste... la patina è di vecchia raccolta e la conservazione sopra la media per queste monete...migliore al R/ che al D/ come quasi sempre per questi francesconi dove il volto nasce di per se con i rilievi dei capelli molto bassi e di conseguenza l'usura sembra più accentuata... a voi i commenti...1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Belgio Anno: 2006 Tiratura: 5.000.000 Condizioni: B+ Città: Milano1 punto
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Scusate se arrivo in ritardo, ma in questi giorni sono stato via. Ho però questa simpatica monetina... "straniera". Canton Ticino 6 Denari 1813 KM# 1 (Non so perché ma la scansione è peggiore dell'originale...)1 punto
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@@nando12 la Numismatica non è come studiare quando si va a scula............è una passione e quindi la voglia ti viene, eccome se ti viene; l'unico consiglio che mi sento di darti è quello di procedere lentamente e per gradi. La monetazione del sud è un pozzo senza fine. Comunque bravo per i tuoi progressi. ;)1 punto
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DE GREGE EPICURI Anche a me sembra autentica.Credo sia una emissione non comunissima, ma neance eccezionalmente rara. Nel volume della cgb di monete celtiche-gallia a prezzo fisso, uscito circa 1 anno fa o poco più ("Celtic V") ne sono riportate 6 o 7, a prezzi varabili da 240 € (molto malridotta) a 1450 € (decisamente bella), tutte un poco diverse l'una dall'altra; anepigrafi sia al D che al R., peso variabile da 4,59 a 7,08 g. Sono collocate nel II e I secolo a.C. Le puoi trovare in tutti i cataloghi di monete celtiche: De la Tour, Scheers, Delestrée-Tache, ecc.1 punto
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La qualità delle monete emesse nel piccolo ducato guastallese non sfuggirono ai messi dei ducati confinanti tanto che già nel 1620 il duca di Modena veniva avvisato che "qui certi tedeschi cha battono denari ma in maniera differente dalli altri che usano in Lombardia" La cosa a Modena riscosse notevole interesse ma si dovette arrivare all'appalto assegnato nel 1638 da Francesco I d'Este al borgognone Bartolomeo Simonis per vedere arrivare a Modena le prime macchine per coniare monete. Il Simonis introdusse a Modena le presse a rulli rotanti mosse con la forza motrice generata dell'acqua. Interessante notare a tal proposito che il canale che portava acqua alla zecca, per motivi di sicurezza e di segretezza, venne completamente coperto e non venne riportato nelle piante della città, tanto che, anche in epoca moderna (lavori di stabilizzazione e ristrutturazione del duomo) se ne ignorava il reale percorso. e qui mi fermo un saluto Mario1 punto
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Come vedo si parla dello stesso anno di Firenze, ad Aosta nel 1575 vennero introdotte le macchine a forza d acqua, chiamate a Molino di modello Tedesco. Un documento,conservato all Archivio di Stato di Firenze, attesta che già in data 5 ottobre 1565 l invenzione fu sperimentata a Firenze, alla presenza del Duca.(Francesco dei Medici). Sistema che rendeva più evidente e meno praticabile l antica piaga della tosatura.1 punto
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Chi vuole vedere i miei ritrovamenti e esprimere qualche parere ( mi farebbe piacere) può andare alla discussione " le monete di oggi " dove da mesi posto le mie monete che ritrovo nei fine settimana Se qualcuna cattura speciale interesse la posto anche qui1 punto
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Questo è quanto riportato dal Promis, nella sua opera "Le monete dei Reali di Savoia" (vol. 1 pag. 18) a proposito del "molinetto". Probabilmente, le monete battute furono questi talleri: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/611 punto
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Non ci siamo neanche col peso e col metallo.... .. penso che sia pervenuta in quel luogo, si da commercianti ... ma truffaldini... :crazy:1 punto
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Caro Apollonia, capisco la tua preoccupazione a vedere così tanti esemplari quasi identici e simile conservazione tutti insieme. In realtà, come ha dimostrato Gionnysicily, non sono copie ripetute da una unica matrice (falsa). Sono monete coniate, con un solo conio del diritto, ma con una sua progressione nella normale produzione monetaria, grazie alla minuscola frattura di conio sulla guancia che tende leggermente a ingrandirsi man mano che procede la produzione. Un falsario non tende a riprodurre più esemplari in questa maniera, per di più a un certo momento sostituendo anche un diverso conio del rovescio, in quanto richiede troppo lavoro e anche varie difficoltà. Mi chiedi se ci sono esempi di monete greche coniate con uno stesso conio o addirittura con una stessa coppia di conii trovate in più esemplari in un ripostiglio. Ce ne sono diversi e possiamo prendere il considerazione il famoso ripostiglio di Selinunte, trovato nel 1923 e rapidamente disperso all'estero, nonostante rimostranze del noto archeologo Paolo Orsi…. (e siamo già dopo il 1909…). La composizione di questo ripostiglio fu ricostruita con teutonica pazienza dal prof. Christof Boehringer (il figlio dell'autore del famoso Corpus sui tetradrammi di Siracusa), in un articolo apparso sulla Rivista di Numismatica Svizzera (Schweizerische Numismatische Rundschau), del 1997, che è rintracciabile e scaricabile da internet: http://retro.seals.ch/digbib/voltoc?pid=snr-003:1997:76 Riporto l'esempio di una pagina del catalogo delle monete facenti parte del ripostiglio: Si tratta di un gruppo di 19 didrammi di Selinunte. Nel caso in esame, sono TUTTE dello stesso conio del diritto, abbinato con 6 conii del rovescio (in un caso ben 7 esemplari con lo stesso rovescio e in un altro con 8 esemplari con altro rovescio). Tutti i pezzi sono stati rintracciati, ma nella pubblicazione del Boheringer non tutti sono stati illustrati e riporto le immagini disponibili per questo gruppo: Bisogna avvertire che la zecca di Selinunte (e stiamo parlando del 450-440 a.C.) era meno accurata rispetto alla zecca alessandrina (di un secolo dopo)...1 punto
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Vedete cosa ha scritto @@min_ver? Per me un vero collezionista si pone in questo modo.... Non ho bisogno di commentarle....deve solo essere un monito per tutti noi, per i nuovi arrivati che si sentono a volte.... già troppo arrivati....., per chi invece pensa sempre e in ogni occasione di saperne di più di noi..... Complimenti ancora.....hai due chicche storiche....conservale come si deve.....1 punto
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E' catalogata sull'Unusual Word Coins al n. X# M3.1 Sono 31.66 grammi d'oro .900, confermo i 482 pezzi e le quotazioni sono interessanti (per ciò che possano valere): VF 2,500 - XF 4,000 - UNC 6,000 Il catalogo parla di 'medallic coinage' quindi mi dà l'idea che siano emissioni ufficiali anche se di medaglie. Di più non ho trovato.1 punto
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Se vuoi in attesa di @@enzo90 ti rispondo io.Quelli che da la Banca D'Italia sono sempre FDS perche' provengono dalla Zecca e non da aziende che li" riciclano". ti hanno chiesto codice fiscale e documento perche' devi essere "censito".Una volta che lo dai,di norma non te lo chiedono piu' perche' risulti,appunto,gia' censito.Per quanto riguarda problemi con la Finanza o Agenzia delle Entrate non penso proprio che tu possa essere segnalato perche' la Banca D'Italia fa servizio di cambio al cittadino.Non c'e' niente di strano a farsi cambiare i soldi in Banca D'Italia. A meno che tu non cambi un milione di Euro(se non li hai dichiariti alle agenzie delle entrate) che allora qualcosa di strano c'e.Ma di sicuro per 100/1000 o 10 mila euro non ti fanno nessun tipo di problema. Per ultimo si,entro fine anno-si parla di Novembre- uscira' il secondo 2 euro Cc.Si tratta di quello dedicato a Galileo Galilei.1 punto
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Il problema è che la maggior parte di chi entra su questo forum lo fa per questo. Posta una moneta, chiede quanto vale, a malapena augura il buongiorno, esce senza ringraziare ed anzi, a volte, sbattendo la porta. Poi apre un'inserzione sul noto sito ed il gioco è fatto. I moderatori, quelli di questo sito o di eb@y hanno poco da farci, gli manca ancora la sfera magica. Per carità, c'è anche chi resta, prestandosi ad aiutare gli altri, chi con il tempo diventa bravo e chi invece bravissimo. Un "ma che succede" invece mi vien fuori da un dato diverso. Quanta gente brava e competente sta andando via da questo forum? E perché? Pensavo proprio a questo quando ho letto il titolo di questa discussione. E la mente si è appigliata al ricordo di una bellissima disquisizione sul fascino artistico dei simboli mitologici di una medaglia napoletana. Discussione fatta proprio con un utente che non scrive più da almeno un anno. Ma questo è solo il mio "ma che succede" e scusa @@PierluigiRoma se ho invaso il tuo. Magari l'amico @@dabbene saprà parlarne meglio in una riflessione ad hoc1 punto
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Ciao, credo di aver trovato lo stesso conio del sesterzio di porto di Ostia (ex NAC), li metto a confronto (il nastro mi sembra diverso...). Il Nettuno, del sesterzio in questione, mi sembra obeso senza grazia, appesantito. Il Nettuno della NAC da un senso di leggerezza..... Anche nel ritratto trovo delle differenze, guardate la bocca e naso. Comunque sono solo delle impressioni.1 punto
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Così a naso mi sembra che il mese di settembre non veda nessuno dei tre tra @@Atletica, @@Rossano e @@nando12 come vincitore. Se così fosse, sarebbe per me una buona notizia.... :pleasantry:1 punto
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@@nando12 ..... tu vuoi ammattire ? Sei un ragazzo in gamba, ma vacci piano con Napoli. Prego :blum: :blum: http://www.ilportaledelsud.org/bcnn1986_1.pdf Poi leggi questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/38555-piastra-capelli-lisci-1806/1 punto
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Acc ....... -_- -_- come vai a memoria? :rolleyes: Grazie a tutti degli auguri. saluti luciano1 punto
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Caro @@nando12 , ti consiglio la lettura di questa documentazione a firma Michele Pannuti. Giusto a titolo di curiosità: il 7 gennaio 1806 vennero coniati 106.040 esemplari da 120 grana (datati 1805 :help: ). Ecco i documenti a pag. 34, comunque le piastre datate 1805 vennero coniate in abbondanza, in un solo anno la zecca di Napoli ne batté 3 milioni di esemplari (comprese le mezze piastre), per un totale di 3,6 milioni di ducati. Ecco spiegato l'elevato numero di varianti. http://ilportaledelsud.org/bcnn1986_1.pdf1 punto
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Ciao, volevo sapere se @Mirko8710 (che ha esperienza di scavo archeologico) conforta quanto ho espresso qualche post fa in merito alla deposizione in vasi ceramici ... mettersi in dubbio e cercare l'eventuale contradittorio è sempre positivo ;) ... Ciao Illyricum :)1 punto
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Buona serata carissimi. Che dirvi se non grazie? :blush: Grazie a ciascuno di voi per gli auguri; non posso offrivi da bere come l'occasione meriterebbe, ma virtualmente... nulla è impossibile. :blum: Grazie ancora1 punto
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Ci sono 37 nuove foto, 7 di monete inedite e 30 che non avevamo reperito per SICILIA11 punto
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Ragazzi pero' perdonatemi.Speculazione??e' semplice.Fate come ho fatto io:prendetene una e stop senza andare a cercare le varie varianti.Chissenefrega se ha il tondello diverso o chissa' cosa di diverso.La moneta e' belga?si,avete quella belga?si.Stop.Perche' senno ' si parla di speculazione ma se poi tutti le vogliono allora siamo gatti che si mordono la coda.Per me possono farla anche di 200 varianti.Ho preso quella alla zecca(azi ne ho prese due ad essere sincero perche' una la apro per l'album e l'altra la tengo chiusa)e mi basta quella.Inutile andare a cercare i "tondelli"ma vadano non dico dove loro e i tondelli.Casualita' o no non mi interessa(non credo neanche io alle casualita').La vendono a 170 euro??io gli darei 170 calcioni altro che 170 euro.Vero,qualcuno obiettera',fanno il loro lavoro ma basta di fare i polli.Almeno io non ci sto,poi voi vedete cosa fare. Questo e' il mio personale parere anche perche' con 179 euro ci faccio altre 1000 cose piu' belle che comprarmi una monetina.Che poi se fosse un 2 euro chissa' come particolare magari ce le spenderei pure,ma una STRANA VARIANTE di un quasi comunissimo 2 euro belga no..proprio no.1 punto
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Chi non ha mai avuto a che fare con la nostra "passione" o "scienza" crede che la numismatica sia una sorta di patologia virale o sintomo di malessere fisico (confuso forse con il termine "asmatico" o amenità varie). Una volta un amico di famiglia mi presentò ad una sua conoscenza: " ........ ti presento il mio caro amico Francesco .......è un numismatico..." e lui, guardandomi con aria penosa "ah, mi spiace tanto, è da molto che lo sei...?". :rofl:1 punto
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