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  1. francesco77

    francesco77

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/17/14 in tutte le aree

  1. Lista espositori al convegno numismatico partenopeo 26, 27 e 28 settembre Numismatica Salentina di Esposito (Tricase - LE) Numismatica Eugubium (Gubbio - PG) Numismatica Picena (San Benedetto del Tronto - AP) Numismatica Katane (Catania) Trinca Sante (Albano Laziale - RM) Hatria Numismatica di Christian Andreani (Giulianova - TE) Numismatica Moruzzi (Roma) Numismatica Felsinea (Bologna) Inasta (Repubblica di San Marino) Numismatica Pietro Paolo Testa (Pulsano - TA) Sergio Aiello (Napoli) Numismatica Straziota Michele (Casamassima- BA) Numismatica Mazzarino (Villa d'Agri di Marsicovetere PZ) Numismatica Cavaliere (Seregno - MB) Numismatica Lucio Raponi (Maiolati Spontini - AN) Numismatica Giacomo Valente (Varese) Numismatica Bassani (Ravenna) Numismatica Cavedoni MCN (Firenze) Numismatica Pratesi Luca (Siena) Numismatica Montenegro (Torino) Numismatica Rennella (Aversa - CE) Re Mida di Palladino Maria Dafne (Campobasso) Roman Phil (Roma - Napoli) Loris Zanirato (Torino) Nomisma SPA (Repubblica di San Marino) Libreria Classica Editrice Diana (Cassino - FR) Adolfo Modesti e Stefano Bertuzzi (Roma) Numismatica Eugenio De Angelis (Roma) Omnia Arte (Napoli) Vincenzo D'Amico (Nocera Superiore - SA)
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  2. Infatti, prova a chiedere a chi ha acquistato il "Gronchi rosa" per tre o quattro milioni (lire) e cosa vale adesso. E' la storia, la cultura il vero investimento che aumenta con gli anni, se aumentano anche i soldi ben venga; ma i soldi non sono lo scopo primario del VERO collezionista. Faccio un esempio: un mio carissimo amico possiede il secondo decreto delle 1000 lire con matrice 09/12/1899 (parliamo di banconote) pezzo giudicato unico. Gli sono stati offerti tantissimi soldi, molti di più di quelli spesi per l'acquisto e la sua risposta è stata: "Se vendo la banconota mi rimane un buco vuoto, i soldi che prendo non servirebbero a ricomprarla perché non ce né un'altra, per cui me la tengo." Questo , per me, è lo spirito del VERO collezionista. Per passione non per denaro.
    5 punti
  3. Siamo presenti anche sul quotidiano Il Mattino (Napoli) a pag. 44. Ecco alcuni articoli a firma Cicatelli F., vabbè, hanno evidenziato il solito luogo comune del valore delle vecchie lire ................ l'importante è esserci! :rofl:
    4 punti
  4. Lunga ed interessante è la storia di questa piccola zecca gestita dai fratelli Mazzetti. Il Bobba & Vergano dedica varie pagine (p.66-90): I fratelli Mazzetti ebbero il diritto di battere moneta nel 1487 per concessione imperiale (secondo quanto risulta da un inventario citato dal Promis in Monete dei Radicati e dei Mazzetti, Torino, 1860, p. 26): "li Massetti signori di Frinco dalle investiture del 1487 ottennerro da Cesare il privilegio di batter monete d'oro e d'argento colla impressione e marche d'essi signori...". Pare che solo nella seconda metà del secolo XVI i Mazzetti abbiano usufruito dell'importante privilegio. Ma in lettere del 13 maggio 1581 il Duca di Savoia proibiva il corso e transito per il Piemonte delle monete basse di Frinco, con minaccia di confisca e di multa di duecento scudi a chi ne portasse. Il commercio e il traffico di monete false doveva infatti essere molto lucroso, tant'è che queste attraversano spesso i confini Lombardi e della Serenissima. Fu proprio quest'ultima ad intraprendere una vera e proprio indagine, inviando un certo Priuli in quei di Asti, per indagare sull'operato dei Mazzetti. Il Vergano Bobba riporta parecchie delle lettere del Priuli dove si dimostrava l'attività di falsari dei Mazzetti, che gli costò la condanna a morte per decapitazione da parte della Serenissima, ai due fratelli così come agli zecchieri che operavano nel castello di Frinco. Presso l'Archivio Storico di Asti ho trovato una: "Givstificatione del Sig.Giulio Cesare di Frinco al Sereniss. Senato Veneto", conservata in duplice copia, dove i Mazzetti cercano di negare l'evidenza e di dimostrare la propria innocenza. Al di là di questo, ancora il Vergano Bobba scrive che le monete uscite dalla zecca di Frinco sono ora considerate di altissimo valore dai numismatici per la loro rarità e riporta 63 tipi di monete uscite da quella zecca, di cui almeno 52 sono delle contraffazioni! Spero di fare cosa gradita proponendo di seguito sei di queste monete, trovate sul catalogo d'Asta Varesi n. 64, del 29 aprile 2014. 1) FRINCO ANONIME CONSORTILI (1581-1601) Bianco al tipo di quello di Casale. D/ Croce ornata R/ Stemma coronato. CNI 7/10 MIR 609 Mi g 4,03 Rarissima q.BB 2) FRINCO ANONIME CONSORTILI (1581-1601) Giulio s.d. al tipo di quello papale per Bologna. D/ Leone con vessillo R/ Busto barbuto di Pontefice. CNI 3/6 MIR 608 Ag g 4,41 Rarissima MB 3) FRINCO ANONIME CONSORTILI (1581-1601) Grosso 1585 ai tipo di quello di Francia. D/ Grande H coronata e accantonata da gigli R/ Croce con gigli alle estremità. CNI 18/19 MIR 612/3 Mi g 3,14 Rarissima SPL 4) FRINCO ANONIME CONSORTILI (1581-1601) Grosso Dozzeno s.d. al tipo di quello francese. D/ Stemma coronato affiancato da iniziali C coronate R/ Croce con due corone e due delfini a guisa di C nei quarti. CNI 24/26 MIR 620 Mi g 2,44 Rarissima BB 5) FRINCO ANONIME CONSORTILI (1581-1601) Parpagliola al tipo di Parma. D/ Testa galeata di Pallade R/ Busto di Alessandro Farnese. CNI 42 MIR 623 Mi g 1,42 Estremamente rara q.SPL 6) FRINCO ANONIME CONSORTILI (1581-1601) Parpagliola al tipo di Piacenza. D/ Busti accollati di Ottavio ed Antonio Farnese R/ Minerva seduta. CNI 37/41 MIR 622 Mi g 2,11 Molto rara BB
    3 punti
  5. Un saluto a tutti gli utenti del forum, colgo l'occasione per salutare e ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato, ascoltato, e tanto ancora, sperando doi essere stato utile a qualcuno pure io. 10 anni, sembra ieri che mi sono imbattuto nel forum e mi sono iscritto. Ho conosciuto nuovi amici e ho scambiato opinioni, ho fatto molti scambi, ho partecipato a una "razzia" e ho imparato molto. Pochi sono i miei interventi, preferisco ascoltare ( o leggere in questo caso) al contrario di altri, e se scrivo cercò di essere sicuro di ciò che dico. Spero di poter riesumare questo post tra 10 anni e auguro un buon forum abtutti. GRAZIE Alberto
    3 punti
  6. Caro fofo, gran belle monete quelle mostrate ma attento a non dire "inesattezze". Nonostante ogni zecca in ogni tempo abbia presentato peculiarità, alcune cose possono essere assodate nel periodo Seicento-Ottocento. 1) Tutte le monete d'argento nascevano bianche, anzi il "bianchimento" era una tecnica per aumentare la lucentezza superficiale degli esemplari appena coniati. 2) Qualsiasi patina è una reazione chimica tra argento e composti di idoneo potenziale redox (ossido-riduttivo): in genere ossigeno e zolfo (da non confondere con le concrezioni, mineralizzazioni superficiali dovute al rame presente in lega con l'argento, che forma composti con ossigeno, cloro, bicarbonati, solfuri ...). 3) E' bensì vero che un metallo caldo reagisce più rapidamente con l'ossigeno o lo zolfo ed è esperienza comune che riscaldando l'argento diventa scuro o "arc-en-ciel", in genere a causa delle impurità che ossidano (vedi sopra). Tuttavia i tondelli nell'epoca di cui parliamo non venivano preventivamente scaldati (come invece per parte della monetazione greca classica) ma erano battuti a freddo (!). Oltretutto monete come le piastre di Cosimo II credo fossero coniate tramite conii rotanti od oscillanti su lamine di metallo poi ritagliate (con appositi taglioli). 4) Non confondiamo conii e punzoni. Il punzone serve ad improntare il conio ed era ricavato da una matrice originaria. Il tondello viene battuto dal conio, non dal punzone. 5) Il termine "fondo specchio" va riservato a tondelli opportunamente lucidati e poi coniati, e riguarda la monetazione di zecche non italiane nel XIX secolo, e italiane molto più tardivamente. Il termine "ghiaccio" caro a vari commercianti, definisce monete a "fondo lucido" e con evidente lustro di conio (come bene ha detto magellano83), in genere brillante (se coperto da patina, dunque non "lavata", la moneta non può essere definita con fondi gergalmente chiamati "ghiaccio", per ovvie ragioni). 5) Le monete di cui sopra ("ghiaccio") sono sempre "lavate", perchè l'argento scurisce spontaneamente, specie dopo secoli. Concordo appieno che trattamenti prolungati e ripetuti con liquidi per l'argento sono riconoscibili (ad esempio i particolari divengono meno netti e "taglienti") ma trattamenti ben fatti non lo sono (salvo prendere atto dagli effetti sull'argento divenuto brillante; un'ipotesi alternativa è la conservazione sulla luna o altro ambiente anaerobico). P.S. a proposito di patine iridescenti: se una moneta le presenta consiglio di controllare se vi siano chiari aspetti a tipo "condensazione" (macchie a bordi arrotondati più chiare) che rappresentano un segno evidente di patina ricreata artificialmente (es. patina da "uovo sodo", già richiamata in questa sede!). ;)
    3 punti
  7. Non fa parte della mia collezione, ma "Il grido della natura", meglio conosciuto come "l'Urlo" di Edvard Munch è il quadro che rappresenta meglio di qualsiasi altro lo smarrimento che provo davanti alla stupidità e alla crudeltà umana.
    3 punti
  8. Ricordo ancora il mio approccio commerciale con la numismatica. Ero a un mercatino... avevo da poco scoperto la bellezza delle monete grazie a una scatolina di monete di vari stati ed epoche che mi aveva dato mio nonno... in questo mercatino vedo una ciotola con dentro uno scintillante "cappellone" di Vittorio Emanuele III... lo compero dando tutto ciò che avevo messo da parte per quel giorno (ben 5.000 lire). Al banchetto dopo vedo un catalogo di monete dell'Alfa... lo sfoglio e vedo la quotazione... incredibile! ho fatto un affare! poi, subito dopo mi sento una strana morsa allo stomaco... e se avessi preso una fregatura? con il viso rosso tiro fuori la moneta e la faccio vedere al venditore del catalogo che fa un bel sorriso e mi dice che quella è una patacca e mi accompagna al banco dove l'avevo presa e dice al venditore: "vergognati! perchè gli hai venduto questa porcheria senza dirgli che era un riconio? ridagli le sue 5.000 lire". Sono tornato a casa, con 5.000 lire in tasca e con in regalo un catalogo di monete. Ero solo un bambino, ma posso dire con certezza che quella è stata la più bella lezione di numismatica a cui abbia mai preso parte.
    3 punti
  9. Voglio mostrarvi uno dei miei...
    2 punti
  10. Ricordo che qualche tempo fa è stata posta almeno una volta una domanda perfettamente uguale. Ricordo anche la risposta che diedi, e che riporto qua: il ciclo naturale del collezionismo numismatico è il seguente: il collezionista compra le monete dai commerciante alla cifra X, accumula monete nel tempo e invecchia, poi a un certo punto muore, e gli eredi rivendono al commerciante alla cifra X-60/70/80/90% a seconda dei casi. Quindi le monete tornano sul mercato e il ciclo si ripete più o meno all'infinito. Ci sono anche altre alternative tipo che il collezionista si stufa prima di diventare vecchio, ma anche qui vige inderogabile la regola che rivendendo al commerciante ci perde quel buon x%.
    2 punti
  11. Il collezionismo numismatico non si fa per investimento. Se all'atto dell'acquisto pensiamo già al futuro ricavo abbiamo sbagliato settore. Io credo - e sono convinto che in tanti condividano - quando si acquista una moneta lo si fa perché ci piace, l'abbiamo inseguita, ecc.ecc. Per gli investimenti ci sono i lingotti, e altri prodotti finanziari.
    2 punti
  12. Mi ricordo quando 20 anni fa dicevano che le pellicce di visone e di non so che cosa, erano un investimento sicurissimo: se vai tra i mercatini ti trovi pellicce di qualunque bestiola a 150€ come max e per acquistarle nuove invece devi spendere migliaia di €. Il valore di mercato sì...ma ci vuole chi è disposto a spendere. Prendiamo la nostra passione per quello che è (cultura, arricchimento personale, passa tempo, ecc..) e tralasciamo il lato economico: non ho ancora sentito un vero collezionista dire "bèh ho comprato oggi questo a x € e non vedo l'ora che fra 5 anni lo rivenderò a 5volte x €".
    2 punti
  13. Molto probabilmente, il giornalista che ha scritto l'articolo, potrà essere ferrato su molti argomenti di economia ma sicuramente non è un collezionista di monete. Sembra di leggere quegli articoli che ogni tanto appaiono sul web dove tirando un cassetto in casa puoi trovare la moneta da 1000 euro. Sicuramente il collezionismo numismatico ha un suo ritorno economico. Io ho questa opinione sul valore della mia collezione e faccio un esempio: se avessi una moneta/banconota di cui il valore attuale, riportato da cataloghi e quant'altro, fosse 1000,00 euro, sarei contento; ma fintanto che non l'ho venduta, fintanto che non trovo qualcuno che mi dà 1000,00 euro, la mia moneta/banconota ha solo un valore virtuale-teorico. Quando ho in mano i soldi, fisicamente, posso dire con certezza il valore di quella moneta/banconota. Questa è la risposta che do ai vari interlocutori quando mi chiedono: "Quanto vale ?".
    2 punti
  14. E' sempre difficile avere certezze in merito alla circolazione monetaria di quasi un secolo fa, ma facendo un raffronto con quanto accade oggi possiamo immaginare che i tagli più piccoli (come il 5 cent, che può essere paragonabile agli spicciolini da 1 e 2 Eurocent di oggi) fossero maggiormente tesaurizzati proprio perchè di scarso valore. Anche oggi capita di ricevere di resto di resto fiammanti monetine da 1 e 2 cent e poi accantonarle in un cassetto. Chiaro che più aumenta il valore facciale della moneta più questo fenomeno si attenua. A questo vanno aggiunte le politiche di immissione in circolazione della moneta che possono cambiare di anno in anno. E' solo una supposizione, ma posso immaginare che delle apette dei primi anni sia stato mandato in circolazione il necessario e il resto immagazzinato nei caveau bancari e tenuto di scorta, mentre negli anni successivi quasi tutto il coniato venisse mandato in circolazione. Questo fa sì che le monete di certi anni si trovano per lo più circolate mentre quelle tesaurizzate sono rimaste in FDC. Sono solo ipotesi, ma non credo di andar troppo lontano dalla realtà dei fatti....
    2 punti
  15. Esatto. A questo punto occorrerebbe chiarire cosa si intende per collezionista. Se vogliamo definire collezionista ogni persona che conserva qualche moneta che gli pare "curiosa", allora credo che saremo anche largamente più di un milione, se invece si riduce il campo a coloro che hanno una logica collezionistica diventa estremamente complicato quantificare un numero. In questo caso, infatti, subentrano mille variabili, anche solamente soffermando l'analisi ai 2 Euro commemorativi. C'è chi colleziona tutto, chi per anno, chi per nazione, chi solo il circolato e chi un mix tra circolato e acquistato in Fdc, chi da rotolino e chi in folder... E spesso e volentieri, col passare degli anni, queste tipologie mutano, soprattutto nei neofiti che magari iniziano col circolato per poi passare al Fdc. Insomma, analizzare quanti siano coloro ai quali interessa una determinata tipologia di monetazione credo sia pressochè impossibile e senz'altro mutevole nel tempo.
    2 punti
  16. ....apprezzare più la bellezza del conio.... Intorno a questo semplice pensiero si è sviluppata tutta la mia modesta collezione! Diamo al denaro l'importanza che merita, perché, a meno di non esser ricchi, ci costa fatica averne, quindi dovendo e potendo spendere 1500 euro con la testa e col cuore dovremmo portare a casa un piccolo capolavoro che esprima al massimo la bellezza che modellista e incisore hanno voluto rappresentare e trasmettere a chi quel tondello era destinato.
    2 punti
  17. Vorrei ritornare alla moneta principale oggetto di questa discussione: la piastra di Urbano VIII per Ferrara. Ho riguardato con attenzione le (non ottimali) immagini postate da ateniese e mi sono convinto, forse sbagliando, che la moneta sia autentica ma ritoccata. I fondi sembrano ripassati (pietra d'agata) e l'aspetto è più evidente nel campo di fronte alla testa del cavallo al R/, e davanti al profilo anteriore del volto papale al D/ (soprattutto davanti al profilo fronte-naso). Non si può escludere che alcuni particolari abbiano conosciuto il bulino! Resta una gran bella moneta ma, come ho detto sopra (e non tanto per diplomazia) è necessario un esame diretto e, senza voler entrare nello specifico, una perizia da parte di chi conosca bene la monetazione papale (non tutti i periti sanno tutto di tutto). Capisco le perplessità di ateniese: non vi è niente di peggio che il dubbio su una bella moneta (ed anche il mio non è che un parere) Per quanto riguarda i pedigree, il discorso porta lontano. Non infrequentemente compaiono in commercio collezioni che hanno una storia anche secolare o monete in passato vendute con trattativa privata: in quel caso è difficile la rintracciabilità degli esemplari stessi!
    2 punti
  18. Sempre Vermeule, nel 1971 avanzò l'ipotesi che quello dell'aquila non fosse un disegno orignale di Reich, e non fosse nemmeno americano, ma derivasse da un gettone prodotto in Inghilterra per la ditta di gioiellieri Mott di New York, e noto come Mott token. Il gettone, datato 1789, porta al dritto (ma quale sia davvero il dritto è questione anch'essa controversa) un orologio da tavolo, e al rovescio un'aquila che somiglia tremendamente a quella di Reich. Le iscrizioni, sia al dritto che al rovescio, parlano dei Mott come importatori, commercianti e produttori di articoli in oro e argento, in particolare orologi e gioielli. Ma la teoria di Vermeule venne successivamente contestata, sulla base di un ritrovamento di un Mott token riconiato su un Large cent del 1837-1839. Il gettone sarebbe dunque stato retrodatato, e in questo caso sarebbe stato l'ignoto autore dello stesso a copiare l'aquila sulla moneta, e non il contrario. Ma poi, altri misero in discussione l'autenticità del pezzo riconiato sul centesimo, altri ancora, facendo ricerche sulla ditta Mott, datarono il gettone agli anni 1820, ma qualcuno tornò a dar ragione a Vermeule, sostenendo che il token risalisse alla fine del '700. Insomma, un maledetto intreccio di ipotesi e opinioni che, se volete, potete provare a districare leggendo questo link http://www.coins.nd.edu/ColCoin/ColCoinIntros/Mott.intro.html che racconta nel dettaglio la storia del Mott token...io, per stasera, mi fermo qui petronius
    2 punti
  19. a me sembra un Obolo di Asti coniato da Carlo duca d'Orleans nel secondo periodo (1447-1465), questi i dati: D) crocetta e KAROLUS DUX ET C, croce fiorata accantonata da 4 punti R) corcetta e ARELIAN ET MEDI D, in centro AST fra due rette diametro mm16, gr.0,85-0,50 esistono varietà la legenda al dritto può essere KAROLUS DUX e al rovescio AURELIAN ET MLI D la N di AURELIAN può essere in caratteri gotici minuscoli o maiuscoli fonte ANTICHE ZECCHE DELLA PROVINCIA DI ASTI, Bobba-Vergano pag 31
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  20. durante il loro anno di conio, in tutti tre le nazioni, vi furono tre diversi capi di stato. i 3 imperatori in Germania (Guglielmo I, federico III, Guglielmo II), 3 re in Gran bretagna (George V, Edwaurd VIII, George VI), e 3 presidenti in USA (Hayes, garfield & anthur)
    2 punti
  21. Ciao a tutti Sfogliando il Montenegro 2015 ho scoperto - alla mia veneranda e non più verde età - che i marenghi 1854, 1856 e 1858 coniati sotto Vittorio Emanuele II Re di Sardegna nella zecca di Genova possono presentare la variante di avere l'asse spostato di 15 gradi per 1854 e 1856 e di 30 gradi per il 1858. Recuperando il mio plateau dei marenghi collo lungo dalla banca oggi ho rilevato che ben tutte e tre le date i miei rispettivi esemplari (tutti sopra lo SPL) presentano questa particolarità che ignoravo. Il Montenegro non le valuta e assegna un grado R3 alle tre varianti. Tendo personalmente a non attribuire una particolare rilevanza a queste varietà, assegnandole al rango di curiosità o poco più, ma avrei piacere di leggere l'opinione di qualche savoiardo preparato sul tema. Sempre Montenegro segnala altresì un asse spostato di 40 gradi anche per il 1857 Torino, ma il mio esemplare in questo caso e' normale e ha solo il pregio che e' un FDC. Grazie in anticipo! M
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  22. i commercianti, sembrerà strano, si riforniscono sul mercato...esattamente dove vanno ad acquistare tutti gli altri soggetti interessati all'acquisizione di monete...fine. p.s. non essendovi fabbriche di monete antiche e/o da collezione (con l'esclusione di quelle aventi corso legale - che interessano ad una area ristretta di "collezionisti"- prodotte in zecca) non esiste alcun un mercato all'ingrosso.
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  23. @@rada, penso che il fatto di stare su un forum è proprio per darci una mano o, per meglio dire, uno scambio di opinioni e consigli a vicenda Buon Prosieguo
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  24. Grazie per la dritta @@angel, la terrò sicuramente presente per valutare un po' meglio l'andamento dei prezzi ;)
    1 punto
  25. Ciao @@rada La 5 lire del 1954 esiste nella versione con firma vicina al bordo (trattasi del secondo conio) ed è comune e con la firma distanziata di un millimetro dal bordo (trattasi del primo conio) ed è non comune, ma reperibile piuttosto facilmente soprattutto per conservazioni non alte. Per il 1955 non ho mai letto nulla inerenti a varianti. Ciao
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  26. Ho rintracciato un vecchio esemplare presente da anni in una collezione privata, che è quasi sicuramente autentico e nemmeno bulinato. Pesa 4,88 g e diam 16 mm.
    1 punto
  27. A proposito di separazioni forzose ma inevitabili: mi ricordo, se la memoria non mi inganna, un certo Mazzarò che diceva "Roba mia vieni con me"...
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  28. @@gs80, si evince anche dai bordi che si tratta di un falso.
    1 punto
  29. Ciao, tra le più belle banconote repubblicane, ma quel periodo, metà anni '70, vide l'uscita a mio parere delle più belle emesse dalla BI in periodo repubblicano: oltre il ventimila citato, il cinquantamila di Leonardo e il centomila di Manzoni. Il perchè non fu gradito il taglio ( 20.000) forse il 2, come anche il biglietto da 2.000 lire, ma in minor misura, non rientrava nell'ordine delle idee della gente, abituata da decenni ai biglietti 1/5/10/50/100; anche in circolazione non se ne vedevano molti, si preferiva l'uso del diecimila, o se necessario si riteneva più utile un taglio superiore, cosa alquanto strana, in quanto il taglio da 20€ non ha subito la stessa "sgradita" sorte. saluti TIBERIVS
    1 punto
  30. @@nikita_...e per non fare dispetto a nessuno Palau ha pensato bene di farla anche col termometro in gradi Fahrenheit..... Daniel Gabriel Fahrenheit 1oz Silver Coin +THERMOMETER $5 dollar Palau 2014
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  31. Naturale! :D Poi influenzerà il tutto anche la dimensione del tondello ecc. in caso di faccia identica... :) Ci penserò! :)
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  32. Non è detto: se ad esempio ti piace 1 cent di Cipro (che ha lo stesso disegno sui centesimi), non è detto che, per quanto riguarda i 2 centesimi, tu non possa preferire, ad esempio, il 2 cent italiano rispetto a quello cipriota ;)
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  33. Nn quanto me ahah...cmq Si vero...e un sito stupendo questo!!persone ottime disponibili e competenti...ce da imparare molto qua!
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  34. Medaglia Straviareggio 1993 'europea' Metallo bianco: 20,98 g, 40 mm. apollonia
    1 punto
  35. Il prezzo per le apette cambia esclusivamente per le alte conservazioni, perchè per un MB/qBB una data vale l'altra (ovviamente a parte il 1919). Il valore di mercato per le varie date cambia, a volte anche sensibilmente, perchè alcune date sono molto più difficili rispetto ad altre a reperirsi in FDC o cmq in alta conservazione, e questo come è facile da intuire è slegato alla tiratura, che conta solo fino a un certo punto. Per i 5 cent il problema è minore perchè in genere non ci sono date difficoltose da reperire in FDC.
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  36. Se non erro il 3 pence di Edoardo VIII circolò brevemente per errore tra il dicembre 1936 ed il gannaio 1937...solo pochissimi esemplari ovviamente...
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  37. Invece osservando bene la moneta e soprattutto preoccupandosi di mettere il rovescio nel giusto senso, ci si accorgeva che il simbolo in alto al rovescio non era assolutamente una K, ma una sorta di rametto con 2 ciliegine. Si trattava quindi, del raro bronzo Price 2071, con peso e diametro corrispondenti (2,51 grammi qua e 2,78 grammi sul Price, direi che la piccola differenza di peso ci può stare). Sempre nel Price il riferimento a Liampi è 160-2. Prezzo finale di aggiudicazione 45 euro, 5 sotto la stima di 50. Un po' e anche un bel po' di fortuna ogni tanto non guasta :blum:
    1 punto
  38. Beh, quando Leopoldo nacque, nel 1679, il ducato era già stato occupato da Luigi XIV; i genitori di Leopoldo ripararono alla corte asburgica, dove ottennero protezione. e lo stesso Leo nacque non a caso a Innsbruck, in Tirolo. Solo nel 1697, con la firma del trattato di Ryswick, la Lorena tornò alla famiglia regnante e Leo fece il proprio ingresso trionfale a Nancy. Quindi, l'area di riferimento era quella imperiale ma col potente vicino francese sempre agguerrito.
    1 punto
  39. Io invece NON l'acquisterei, per il semplice motivo, che un venditore che propone foto del genere, "velate" dall' oblò, ecc ecc, non merita una fiducia incondizionata. saluti TIBERIVS
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  40. Senza dimenticare che le monete sono state concepite per essere usate e vissute. Quindi, in quanto collezionisti di MONETE, dovremmo in linea di massima apprezzare più la bellezza del conio o qualche sua particolarità o la semplicemente la sua storia piuttosto che l'oggetto in se (che alla fine è un pezzo di metallo). Per cui io capisco il fascino dell'FDC, vedere monete di 150 anni come appena uscite dalla Zecca... ma oltre al discorso economico (che vorrei tralasciare perchè tanto da studente posso solo dire di capirlo ahimè in pieno) a volte ci sono monete circolate che ti raccontano storie che un FDC non è in grado! Detto questo io 1500€ credo di non averli mai nemmeno visti in vita mia quindi mi prenderei uno-due degli stupendi aurei di VEIII, perchè non ne ho nessuno ad oggi :/
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  41. Si.......il secondo mezzo tornese è un ottimo BB .... e forse pure qualcosa di più, ti ho evidenziato alcuni dettagli per il confronto ma è tutto il rovescio, in generale, che è migliore......oltre la corona osserva le lettere, pur essendo una moneta di piccole dimensioni, si vedono bene che le lettere sono meno consumate.
    1 punto
  42. una volta però non avendo le presse moderne dovevano riscaldare il tondello prima della battitura.Secondo me le patine iridescenti derivano proprio dal connubio tra un conio particolarmente pulito e un tondello molto riscaldato.Ovviamente poi la moneta deve essere conservata adeguatamente e circolare poco o niente.
    1 punto
  43. @@lollo2013, Conservazione complessivamente MB.
    1 punto
  44. Fofo, il MB è riferito a me come scarso sulle conservazioni, è una battuta.... :blum: , le tue monete invece da quello che ho visto finora sono tutte intorno allo SPL, certamente dobbiamo tutti ringraziarti per la visione e il successivo commento delle stesse e non è poco.... :good: Mario
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  45. Chiudo ufficialmente la razzia, ringrazio tutti gli utenti che hanno partecipato contattandomi nel presente topic oppure nella mail dedicata all'acquisto collettivo.
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  46. buona sera a tutti,tutto giusto quello che avete detto ma ci sono casi in cui e' inutile tenere li,nel cassetto delle monete logore da 0,50 cent. di valore,una moneta magari bella e rara ma incrostata a tal punto che non sappiamo nemmeno se e' romana o cinese.non vorrei che tra chi, in questa discussione,demonizza la pulizzia ci fosse qualcuno che invece tollera il restauro.e' vero che,come dice @prtgzn (La moneta è storia vissuta, se togli la patina togli loro la storia e le fai diventare comuni pezzi di metallo, anche se sono rarità).ma almeno la terra togliamola e' min_ver ?
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  47. Ciao, Pietro. Molte grazie per i chiarimenti sulla periodicità delle esposizioni borboniche. :good: Durante una mia ricerca sui monumenti solenni dedicati ai sovrani di Napoli, mi sono casualmente e fortuitamente imbattuto in Google Books, nel testo "Cronica delle Due Sicilie" di De Sterlich, annuario degli eventi notabili accaduti nel regno nell'anno 1841 stampato dalla nota tipografia di Gaetano Nobile. Questo, oltre ad essersi rivelato un testo essenziale per le mie ricerche sul tessuto sociale ed urbanistico della Napoli dell'Ottocento, fornisce anche delle preziose quanto inattese informazioni sulle tirature di monete col millesimo 1841 emesse in tre diverse liberate. Forse è la prima volta che emergono dati quasi ufficiali sui quantitativi emessi dalla zecca dei principali tagli monetari come piastre, tarì e monetazione in rame. Dacci un'occhiata e fammi sapere. Sull'Esposizione ti riporto invece quanto emerso dalla lettura del libro segnalato. Il 27 luglio 1841, furono assegnate le medaglie secondo lo schema che segue. grandi oro - 7 piccole oro - 14 argento prima classe - 53 argento seconda classe - 62 argento terza classe - 15 Non mi trovo con i totali indicati nel testo (20 d'oro e 120 d'argento). I totali suindicati dicono invece 21/130. Come si è letto sopra, non troviamo menzione dei due Grandi da te citati (Cariello e Arnaud jr.) a meno che non furono loro assegnate medaglie di rango inferiore, anche se ne dubito. Figurano fra gli insigniti di due aurei, una grande ed una piccola, rispettivamente a: Antonio Niccolini al tempo direttore dell'Istituto di Belle Arti, praticamente il numero uno tra gli architetti attivi nel Regno ed eguagliato a mio parere per importanza delle opere compiute, solo dal contemporaneo Stefano Gasse. Gabriele Smargiassi docente di pittura di paesaggio alle Belle Arti succedendo in questa cattedra addirittura ad un artista del calibro di Pitloo. Scusate se mi sono dilungato rasentando più volte l'OT ma non è facile scindere la numismatica dal contesto storico in cui ci si muove, quindi i riferimenti per me sono d'obbligo. Solo così possiamo capire l'importanza di libri come questi che pensati e scritti con disarmante lucidità, sono un omaggio ai posteri, una testimonianza di assoluto valore storico. A presto.
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  48. Perchè è una gara? :rofl: :rofl: Allora ti dico che il C.N.R.L. è stato fondato prima del Cordusio, quindi ci siamo prima noi... :lol: :lol: (come Gruppo intendo), e l'Associazione dei Ducati ancor prima di noi...Marioooooooooooooo, ogni realtà locale è importante in egual modo, non è importante essere i primi...i migliori...i più grandi...l'importante è ...essere e fare sopratutto. Ciaoo :D :D
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