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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/16/14 in tutte le aree

  1. Che dire…con l’invito e con l’ampliamento in questa discussione alla medaglistica si dà l’opportunità di narrare storie, vicende ed episodi che i Sovrani hanno voluto che rimanessero nella storia, senza nulla togliere alle monete, sia chiaro, ma la medaglia e la rappresentazione di un evento….di un fatto accaduto……quella Napoletana poi, sotto i Borbone è stata il massimo dell’ espressione artistica, dal fascino ineguagliabile. Al contrario di quanto si potrebbe vedere e ammirare in seguito, in questa discussione, ….. altri amici appassionati di medaglie Borboniche potrebbero davvero rilasciare (postando immagini di medaglie dove sono intervenuti il fior fiore degli artisti napoletani) una quantità di informazioni tali da poter scrivere un libro intero, e a differenza però di quanto detto in premessa quella che desidero oggi esporvi è la storia di una medaglietta semplicissima, nemmeno di grande modulo ma con tanto di storia dietro che fino ad ora è stata poco raccontata (se non mai) ma che ha contribuito a migliorare nel sud e nell’Italia unita lo studio, con l’incremento, la diffusione e la promozione delle scienze naturali come a dire: per i regni minerale, vegetale e animale; esempio anche per le accademie Europee….e questo grazie al suo fondatore, Oronzio Costa, e a dei giovani, uomini e donne, che tanto impegno profusero per queste ricerche. Nel 1831 il Costa fu incaricato dal governo borbonico di osservare il dilagare del colera nelle province austriache; venne chiamato dall’Università di Corfù a ricoprire la carica di professore ma, mentre si accingeva a partire, gli venne offerta la Cattedra di Zoologia presso l’Università di Napoli. Iniziò così ad invitare i giovani studenti a casa sua per conversazioni serali che poi divennero sempre più frequenti e regolari; a poco a poco il Costa si trovò in grado di attuare un’idea che aveva già maturato sin dal 1817, ma che non avrebbe potuto avere luogo poi a causa del clima politico. Nel 1838 fondò l’Accademia che venne però inaugurata ufficialmente solo nel gennaio del 1841 con il nome di Accademia degli Aspiranti Naturalisti. Essa educò alla ricerca, giovani volenterosi che divennero poi, degli illustri scienziati. L’Accademia era composta da un Direttore, un Presidente, un archivista ed un bibliotecario ai quali si aggiungevano soci ordinari, onorari e corrispondenti e si raccoglievano nella chiesetta del Pontano, di cui il professore Costa era stato restauratore e ne era possessore. Tutti i giovedì vi furono le adunanze ordinarie dove si leggevano e si discutevano le memorie e le note dei soci; le adunanze pubbliche erano tre: il Capodanno, in cui i soci dopo aver assistito alla Santa Messa e cantato l’inno ambrosiano, passavano nella sala dell’Accademia ad ascoltare l’elogio di qualche “insigne” naturalista e le due domeniche prossime ai giorni Onomastico e Natalizio del Sovrano, Ferdinando II di Borbone (e qui credo di far contenti molti appassionati di medaglie borboniche, compreso @@francesco77) in cui dopo una lezione si distribuivano le medaglie ai più meritevoli …. d’oro, d’argento e di bronzo. Tale medaglia rappresenta nel dritto una Minerva stante ed armata d’ egida e con la mano destra poggiata sulla testa di un leone in riposo che le stà dietro, e porta il motto: SAPIENZA E FORTEZZA, nel rovescio leggasi ACCADEMIA DEGLI ASPIRANTI NATURALISTI e nel mezzo PER MERITO A …. con il nominativo del premiato…..in questo caso ELENA POLLINI Adesso rifaccio contento di nuovo @@francesco77, possessore della medaglia: La Signora Elena Pollini da Taranto dominava l’arte del bello ed inviava dalla sua terra natale vari panierini di fiori contesti di lucidissime conchiglie, ed una figura di stupenda ombreggiatura per farci ripetere con un poeta contemporaneo: e dimmi se non vedi in ogni parte, la Scienza indivisa ognor dell’arte. Inviava ancora un mosaico rappresentante San Francesco di Paola costituito da cinque sole specie di minute conchiglie univalve. Rimetteva ancora, saggi del bisso della Pinna Rudis detto volgarmente lana-penna nei diversi gradi di finezza a cominciare da quello naturale fino all’ultimo perfezionamento. Il tutto veniva accompagnato da una lettera nella quale la Pollini ne esprimeva l’oggetto ….quello cioè di sentir il parere dell’Accademia se ha ben saputo adoperare quelle produzioni che chiama di “Nettuno” e mostrare il grado di raffinamento cui oggi l’arte fa giungere un’altra produzione naturale. L’Accademia trova gli uni e gli altri aver raggiunto benissimo lo scopo e gli si accorda come premio una medaglia d’argento ….. ma questo avvenne nel 1846 (dietro segnalazione dell'Utente Lord Acton, la data corretta è 1847)....perchè questa di Bronzo la ricevette (forse) in un'altra adunanza.l Ovviamente lo spirito è per tutti di abbandonare anche solo per un attimo i propri interessi specifici, le proprie sezioni, le proprie abitudini e per una volta fare una proposta anche qui, per tutti. Con questo tuo invito@@dabbene, devo dire “allettante” ho riportato frammenti e notizie inedite di un articolo che avevo messo in cantiere …… ma l’ho fatto con molto piacere, quindi senza alcun rammarico. Ad maiora Logicamente la medaglia è presa in prestito da Francesco Di Rauso, attualmente possessore. Per chi volesse approfondire l'argomento, ho aperto un'apposita discussione, pochi giorni fa, nella sezione del sud. http://www.lamoneta.it/topic/126753-medaglia-premio-aspiranti-naturalisti/ Un saluto a tutti: Pietro Magliocca
    7 punti
  2. In questo ferragosto per me piovoso occorre in qualche modo occupare il tempo, no? E allora in attesa di leggere ...ho viaggiato un po' con la fantasia ... Sono secoli che si discute sul significato del simbolo dei denari di cui stiamo parlando:castello a tre torri, porta urbica, imago civitas, archi del palazzo vescovile dove si tenevano le assemblee pubbliche, io ne voglio aggiungere un altro: una M rovesciata in alto e una B coricata in basso unite a formare un monogramma che per me rappresenta gioie e dolori (gioia nel leggere i post di MB e dolori quando mi fa venire in mente la conservazione delle mie monetine). E allora in questo delirio forse provocato dall'alcool ho cercato di vedere cosa c'è dietro ...sì! S'è aperta! Ne è subito uscito uno che si è messo a cambiare le monete antiche in euro, un altro che cercava un'imbarcazione per andare a Chios dov'era sepolto il suo tesoro, un altro ancora voleva terminare i suoi "annali" perché stufo degli improperi che i moderni gli lanciavano per non aver scritto niente sulla nascita del genovino d'oro , un altro ancora che insisteva che le indie erano sue ...insomma una folla di genovesi che gridavano ognuno il proprio mugugno ....ho richiuso subito ...finalmente un po' di pace.....
    5 punti
  3. Il seicento un grandissimo periodo per l'uomo, per la Numismatica e per la zecca di Napoli... Filippo IV re di Spagna (1621-1665). Ducato 1622. AR 29,41 g. – ø 41,9 mm. PHILIPPVS • IIII • DEI • GRA • Busto giovanile radiato, corazzato e drappeggiato, a destra; gorgona ad ornamento della lorica. Nel campo a sinistra, MC C (Michele Cavo e Costantino di Costanzo, rispettivamente maestri di zecca e di prova). Sotto, nel giro, •1622• TL. Rv. HISP • VTRIVSQ • SICILIE • RX • Stemma coronato entro cartella a forma di cuore ornata a cartocci. Asse a 170°. CNI 37 var. Cagiati tipo C. Pannuti Riccio 14 (R/4). Davenport 4043. Una variante apparentemente inedita di una emissione della più grande rarità. Filippo IV a soli sedici anni si trovò ad essere il sovrano di domini immensi per estensione e popolazione, purtroppo il suo carattere rispecchiava l'indecisa personalità paterna. Dimostrò abulia nella condotta degli affari di Stato e travagliato dagli intrighi di corte delegò pienamente il potere al Duca di Olivares fino al 1643 e poi a don Luigi de Haro. Filippo IV sposò in prime nozze la figlia del re di Francia Enrico IV, Elisabetta di Borbone e nel 1649, in seconde nozze, Anna Maria d’Austria, figlia di Ferdinando III, poi madre dell' infante principe Carlo. Il suo regno fu segnato da cruente guerre e cocenti sconfitte tra cui vale la pena ricordare quelle che portarono all’ indipendenza del Portogallo nel 1640 e a quella, dopo la pace di Westfalia del 1648, delle Province Unite. Le continue vessazione che oppressero i napoletani durante questo regno culminarono nel 1647 con la rivolta capeggiata da Masaniello. La vera causa di questa rivoluzione non fu, come comunemente accettato, l’introduzione della nuova gabella sulla frutta, ma la cattiva situazione della moneta circolante che, continuamente adulterata nel titolo e nel peso dalle autorità spagnole, veniva immessa in circolazione ma non accettata per il pagamento delle imposte, che venivano riscosse in ragione del peso e non dell’impronta. Va specificato che la moneta realmente circolante a Napoli era: per il popolo quasi esclusivamente il mezzo carlino (zanetta) e per la borghesia il carlino e il doppio carlino, infatti l’unica emissione di questo regno dello scudo in buon argento è quella del 1622, conosciuta in pochissimi esemplari e che ci fa pensare a una coniazione limitatissima.
    5 punti
  4. ... ci provo. :rolleyes: Una moneta per il popolo. Non sappiamo con certezza quanto questa moneta di appena 2,3 g fosse rara. Al momento, quella censita sul MIR, risulta R2. Un dato è certo, furono le prime di Carlo III (poi VI) d'Asburgo per il regno di Napoli (http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_VI_d'Asburgo - http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-vi-imperatore_(Enciclopedia-Italiana)/) e ne furono coniate in due varianti nel solo dritto, mentre uguale nel rovescio. Nel dritto: una con il volto del regnante sobrio, autorevole, con più capigliatura, braccio monco e leggenda diversamente disposta e l'altro, con volto più rilassato, con meno capelli, protome leonina sulla spalla al posto del braccio e con diversi graffi di conio sul dritto o sul rovescio. I due Carlini furono prodotti con l'intento di accompagnare il consenso del popolo verso il nuovo regnate Carlo III d'Asburgo durante la cavalcata per l'entrata e il possesso del regno di Napoli. Ne furono coniati 3050, 3000 lanciati al popolo durante la cavalcata e 50 inviati a Vienna al nuovo regnate dal viceré Georg Adam von Martinitz al quale non piacque la prima versione; infatti, nella relazione della riunione del Collaterale del 7 luglio 1707 è riportato: "[...] si ritrovano così malamente formate che il volto di S.M. che Iddio guardi, si vede sconcio e con membri molto alieni dal suo Naturale ch'è bellissimo, onde diede a me, segretario del Regno e del Collaterale D. Domenico Fiorillo, ordine che mi chiamassi il Mastro di Zecca a fin che riceve la brevità di dicta funzione." (Rif. G. Bovi) A tuttora nessun documento chiarisce quale delle due versioni monetali sia quella rifiutata e bloccata nella produzione pertanto, la rarità dei due Carlini è rimasta un'incognita ancora tutta da scoprire e sarà il tempo, se avverrà, a dirci, sulla base della quantità dei Carlini circolanti, quale dei due è quello più raro. E' il bello della numismatica. I due Carlini: Dritto - CAR . III . DG . . REX . HISP . ET . NEAP Busto del re Volto a destra con braccio monco. Sotto . IM . (Giovanni Montmein) Rovescio - . FIDE . ET . . ARMIS . Stemma coronato, sopra a sinistra AG/A, sotto 17 07 - Contorno dentellato, Taglio liscio Dritto - . CAR . III . DG . REX . HISP . ET . NEAP . Busto del re Volto a destra con protome leonina. Sotto . IM . (Giovanni Montmein) Rovescio - Simile al precedente
    4 punti
  5. Oggi per puro caso ho scoperto che il 7 luglio è un giorno importante per Napoli, fatidico (?) per gli spagnoli. Dunque, come scritto in un mio studio sull'esoterismo http://ilportaledelsud.org/esoterismo.htm e sulla medaglia del 1707 per l'entrata dell'esercito imperiale austriaco a Napoli ho affrontato una serie di argomenti collegati al numero 7 ed in particolare al 7-7-1707, 7 luglio 1707, ma leggendo in rete la storia di Masaniello ho notato con un po' di stupore che questo coraggioso personaggio sollevò il popolo napoletano contro gli spagnoli proprio il 7 luglio del 1647. http://it.wikipedia.org/wiki/Masaniello Che coincidenza, vero? E se non fosse una coincidenza? Tornando indietro nel 1495 scopriamo che Ferdinando II d'Aragona (Ferrandino) cacciò i francesi di Carlo VIII riconquistando Napoli proprio il 7 luglio. Di seguito un passo estrapolato dall'enciclopedia Treccani: " ......... Giunto nelle acque del golfo, F. lasciò il grosso al largo ed accostò con una flottiglia. Dopo qualche esitazione, dovuta a conflitti interni, i "popolari" napoletani, guidati da Gian Carlo Tramontano, presero le armi in suo nome. F. non si lasciò sfuggire l'occasione: sbarcato il 7 luglio presso il ponte della Maddalena, obbligò i Francesi ad uscire dalla città, favorendo così il buon esito della rivolta. Al termine della giornata, i nemici furono infatti costretti a chiudersi in Castelnuovo e F., impossessatosi della città, ma non delle fortezze, poté insediarsi in Castel Capuano. Le sorti del conflitto (mentre gli eserciti della Lega si scontravano con i Francesi in Val di Taro) volsero presto a suo favore: dopo Napoli ed alcune "terre" nei dintorni, a metà luglio, erano state recuperate quasi per intero la Puglia, la Terra di Lavoro e Salerno (esclusa però la rocca)..........". Avete letto chi guidò la rivolta? Certo che gira e rigira la numismatica rientra sempre nei fatti storici importanti. Vabbè, comunque quanto appena scritto non ha nulla di scientifico se vogliamo parlare di numismatica, è giusto per farvi divertire un po'. La sorpresa ve la farò la prossima settimana! Restate in campana perchè ci sarà molto da discutere sulle monete della Repubblica Napoletana e sulla loro circolazione a Napoli e ........ in altre regioni. :good: :angel:
    2 punti
  6. @@filippo88 con quelle fotografie ? .....credo che prima sia meglio vedere bene il cammello e poi pagare :)
    2 punti
  7. Gli avvenimenti citati sono riportati nel Volume 1 del Diario di Francesco Capecelatro: contenente la storia delle cose avvenute nel reame di Napoli negli anni 1647 da pag. 14 a pag. 30 E' possibile leggerli qui: Diario di Francesco Capecelatro - Google Books books.google.com/books/about/Diario_di_Francesco_Capecelatro.html?... Diario di Francesco Capecelatro: contenente la storia delle cose avvenute nel reame di Napoli negli anni 1647 - 1650, Volume 1 (Google eBook). Front Cover.
    2 punti
  8. Guarda che non c'è niente di personale nella mia risposta, e in realtà non era nemmeno sarcastica... L'unico appunto che ti faccio è che se avessi usato il tastino "cerca" avresti trovato decine di discussioni in cui si tratta dell'argomento pulizia (o meglio NON pulizia) delle monete. La crociata contro questo metodo barbaro di trattare le monete è iniziata tanto tempo fa, e, ahimè, pare proprio che non vedrà mai la fine... :rolleyes:
    2 punti
  9. Io qua sono tra i meno attivi perché non ho la possibilità di setacciare tante monete quante Alessandro o Pino, però voglio esprimermi anch'io. Alessandro io penso, e mi sembra abbastanza ovvio, che la maggior parte delle monete che tu visioni rimangono nel setaccio solo per fotografarle e poi postarle qui prima di rimetterle in circolazione. E se tu ritieni "inutile" (meglio dire superfluo) fare ciò, falle passare dal setaccio insieme a tutte le altre e posta qua solo quelle che ritieni più "interessanti" ovvero quelle che finiranno nella tua collezione o poco più. Capisco che per te una 2€cc 2004 Grecia è comune come una qualsiasi moneta italiana 2002, quindi fagli fare la stessa fine, ovvero non le considerare. Ma non per questo mi sembra giusto impedire a chi, come me, ne trova molte meno di postarle per aiutare al fine statistico della discussione. È anche vero che così facendo sarebbe la stessa cosa di limitare in base al numero di monete (la tua proposta), ovvero mozzare la statistica, ma solamente in maniera "non ufficiale". Quindi se dobbiamo comunque essere punto e a capo meglio che sia tu stesso a farti un limite, dato che non sembra esserci soluzione diversa. In alternativa potrebbe essere creata una nuova discussione, più elitaria. Poi starebbe ad ognuno di noi decidere a quale dei due livelli di appartiene; ma non credo che risolva molto... Ps. Alessandro, sono l'ennesimo che ti dà contro, ma non lo prendere come un attacco nei tuoi confronti eh!
    2 punti
  10. Se posso esprimere un parere dico questo:immagino che per te @@alessandro1970 non sia semplice postare tutte codeste monete.Io ti dico che,da parte di un comune mortale come me,fa piacere vedere i tuoi post perche' ti fa rendere meglio conto di quante monete circolino tra i nostri portafogli.In realta' non pensavo potessero circolare tutte codeste "rarita"".Solo leggendo i tuoi post me ne rendo veramente conto.Per l'amor di Dio avrai le tue fonti e saprai dove attingere e noi non lo sappiamo ma una cosa e' certa:quelle monete circolano!chiaramente tu,potendone vedere di piu',ne trovi a bizzeffe,pero' a me rincuora vedere quante circolanti piu' o meno rare ci siano in giro.Non entro nel merito del limite di post perche' quella e' piu' una da addetti ai lavori e io me ne taglio fuori.Qualsiasi cosa decidiate mi troverete daccordo.Sappi solo una cosa:A ME PIACE LEGGERE I TUOI INFINITI RITROVAMENTI.Su questo non ho dubbi;)
    2 punti
  11. Buon giorno a tutti... Dopo aver realizzato delle schede scaricabili per la raccolta di tutte le 500 Lire Caravelle, a gentile richiesta di @@prtgzn ho realizzato anche le schede per la raccolta di tutte le Commemorative in Argento dal 1974 al 2001... Consiglierei di stampare le pagine su cartoncino con formato Larghezza 20,2 cm x Altezza 25 cm...queste misure sono adatte a raccoglitori UNI della Masterphil e fogli correlati a 12 caselle... Spero di aver fatto cosa gradita e per qualsiasi domanda chiedete pure... Ciao Daniele P.S. Per salvare le schede basta cliccare con il tasto destro del mouse sul foglio interessato e cliccare su "Salva con nome"... Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us
    1 punto
  12. Ciao, non essendoci in commercio nulla in merito, vorrei mettere a disposizione di tutto il forum delle schede che ho realizzato io personalmente sotto suggerimento di @@Marfir, per la raccolta di tutte le 500 Lire Caravelle dal 1958 al 2001, in oltre nella prima riga della pagina 1 ho inserito anche le 1000 Lire Roma capitale, 500 Lire 100° Unità d'Italia e 500 lire Dante Alighieri... Consiglierei di stampare le pagine su cartoncino con formato Larghezza 20,2 cm x Altezza 25 cm...queste misure sono adatte a raccoglitori UNI della Masterphil e fogli correlati a 12 caselle... Spero di aver fatto cosa gradita e per qualsiasi domanda chiedete pure... Ciao Daniele P.S. Per salvare le schede basta cliccare con il tasto destro del mouse sul foglio interessato e digitare su "Salva con nome"... Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us Uploaded with ImageShack.us
    1 punto
  13. Sto raccogliendo dati e informazioni sulla zecca di Piombino (1594-1699). Chiunque fosse in grado di fornire notizie, foto di monete, ecc. è pregato vivamente di rispondere. Grazie a tutti Luciano Giannoni- curatore della raccolta numismatica del Comune di Piombino
    1 punto
  14. Buonasera, in un vecchio mobile hanno rinvenuto questa moneta. Ho visto che è rara ma mi viene il dubbio che magari possa non essere autentica. diametro 28mm spessore 2mm metallo: specie di lega di rame peso 15 gr non molto affidabile cosa ne pensate. le foto hanno una strana tonalità ma è quello che mi hanno inviato. Non ho la moneta in mano. Grazie
    1 punto
  15. Salve a tutti vorrei sapere di più sul valore delle seguenti banconote, sono un bel pò e ne ho altre ancora, volevo cominciare a vedere cosa potessero valere grazie in anticipo 1- 2- 3- 4- 5- per ora mi fermo qui, ne ho molte altre, non sò se ci sia qualcosa di interessante mi affido a voi...
    1 punto
  16. Salve a tutti volevo farvi vedere le foto del mio monetiere , premetto che è la prima volta che creo qualcosa del genere, però vedendo che molti utenti hanno provato e notando che i prezzi di tali oggetti sono tutt'altro che accessibili, ho deciso anche io di prendere esempio da qualche utente più esperto di me. Le foto non sono nitidissime perché ho dovuto riadattare le dimensioni per inserirle nel forum :pardon: Pareri? In questi giorni gli darò una passata di pittura. Allego le foto :
    1 punto
  17. Piccola curiosita' : 5 Centesimi Spiga 1918 Vittorio Emanuele III
    1 punto
  18. Anch’io non ho trovato appellativi della ninfa Histiaia come dea della fortuna. Nella mitologia greca Histiaea era una delle figlie del re Hyrieus (uno dei figli di Poseidone), in onore della quale è stata così chiamata la vecchia città (poi Oreum) dell’Eubea settentrionale. Il significato del nome della ninfa e della città è incerto. Può essere derivato dal greco histia (banchetto, festino, pranzo) o dal greco histiē (vita famigliare). Attraverso il nome greco histion (tela, stoffa, lenzuolo) è pure possibile una relazione con il greco histos (tela). Nulla a che vedere con la fortuna, che probabilmente le è stata attribuita come trovata pubblicitaria per promuovere la vendita della moneta che la raffigura. Infatti la ninfa è nota attraverso tipi monetali di varia epoca della città omonima sui quali è raffigurata come una fanciulla seduta sul ponte di una nave con la mano sinistra appoggiata all'albero della stessa. Il tipo è sempre sostanzialmente identico, ma solo in alcuni esemplari vi compare l'iscrizione mentre in altri la ninfa regge con la mano destra un tirso. Le monete di Sanni sono due esemplari del tetrobolo coniato nel III-II sec. a. C. a Histiaia, in Eubea, il cui peso oscilla fra 1,7 e 2,6 g mentre il diametro è sui 12-13 mm. Sul diritto è raffigurata la testa della ninfa a destra con orecchino, collana di perle e capelli tenuti da una ghirlanda di foglie d’uva e bacche. Sul rovescio la scritta in greco ISTI – AIEON (parzialmente rovesciato) e la ninfa seduta a destra sulla poppa di una nave con lo stilis nella sinistra e la destra appoggiata sul ponte di poppa; un’ala è disegnata sul lato della poppa. apollonia
    1 punto
  19. @@alessandro1970 Come avevo già scritto qualche tempo fa quando iniziasti a proporre una soglia oltre cui limitare la quantità di monete da inserire penso che la soluzione più semplice sia.................... l'autolimitazione. Con l'enorme quantità di monete che ti passano per le mani io al tuo posto io inizierei ad inserire solo quelle che mi sembrano più interessanti, per farti qualche esempio potresti postare solo quelle dei mini stati, le italiane più rare come il 5 cent 2003 o il 50 cent 2007, le news, altre che trovi che dovrebbero essere solo in divisionale, altre a bassa tiratura oppure altre ancora che ti sembrano meritevoli di essere viste a tua discrezione, sta solo a te decidere quello che vuoi fare, non abbiamo almeno per il momento intenzione di mettere alcun tetto che una volta superato porti a delle limitazioni, pensaci su, Ciao
    1 punto
  20. Napoli Carlo III d'Angiò (1382-1386) Denaro. D/ Corona. R/ Croce, nei quarti gigli http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAIIID/4
    1 punto
  21. Forza ragazzi, si fa per dire ovviamente, forza forum, cosi 'si fa.....alla grandissima .....la strada e' questa......facciamola insieme, complimenti ! Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App
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  22. @@Pier76 come anche detto nell'altra discussione sono tre patacche , lo si può evincere dalle fattezze delle monete e dal bordo irregolare o malfatto :)
    1 punto
  23. Confermo e segnalo anche io l'ottimo scambio con Alessandro1970. Grazie a lui sto completando la mia collezione di monete circolate. Un abbraccio e al prossimo scambio :) :) ;) ;)
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  24. @@Pier76 tutte e tre false , mi spiace .
    1 punto
  25. Purtroppo non sono d accordo con Lei. Queste sono monete coniate da imperatori Bizantini di conseguenza sono monete Bizantine ....con raffigurazioni bizantine! Il cavallo non esisteva a Costantinopoli? Nelle icone bizantine non ci sono immagini di santi a cavallo ....affreschi bizantini oggetti manoscritti ecc. che raffigurano imperatori e santi a cavallo ? da quale cultura sono contaminate?
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  26. Anche queste pultroppo, tutte dei riconi. Forse, forse il 5 lire di Umberto, servirebbero foto migliori, ma ne dubito fortemente. Ciao.
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  27. Ciao a tutti, dopo aver letto questa interessantissima discussione, sono andato a spulciare tra i miei 2 denari e ne ho trovati un paio "diversi" da condividere : 1733 SABETMFPPE stella 1735 SARTMFPP fiore ciao!
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  28. Stella evanescente a ore 7:30 ?
    1 punto
  29. Beh non ho detto che sei uno che vince alla lotteria , per questo vede monetine. Però sei fortunato nell'ambito della nostra passione a poter vedere monete che ci farebbero restare a bocca aperta . E non ti do assolutamente ragione col mio ragionamento, perchè se Pino ( sempre a termine di paragone ) , vuol postare tutto anche dopo 250.000 ritrovamenti perchè non dovrebbe farlo ? E le statistiche, si, sarebbero mozze perchè io ad Alatri potrei postare una moneta, tu a Palermo e Pino a Milano no , però Derek a Conegliano potrebbe farlo. Che verrebbe fuori ? Sspettiamo anche il parere di altri comunque :good:
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  30. il mio " perché?" non era per farti scusare di alcunché, era solo per farti spiegare la tua opinione e il perché vi eri giunto...tanto per fare "numismatica" non è perché la confutavo...anzi...a tutt'oggi le teorie che si rifanno a emissioni ufficiali non sono "provate al di là di ogni ragionevole dubbio"...qualche moneta molto simile alle emissioni ufficiali, quindi di presunta battitura con gli stessi conii, viene riportata, ma sono una minima parte in confronto al numero dei suberati censiti, quindi, anche tralasciando le leggere differenze che si riscontrano nella comparazione di quei pochi esemplari suberati con i corrispondenti realizzati in buon argento, che potrebbero anche rimettere in discussione l'esattezza delle comparazioni, la questione è che possiamo anche ipotizzare che quei pochi esemplari in cui il "die matching" ci sia, potrebbero benissimo essere derivanti da casuali operazioni illecite di zecca....la maggioranza dei suberati conosciuti, non ha un equivalente perfettamente riconoscibile negli analoghi esemplari ufficiali censiti, quindi la teoria della illecita emissione, o della emissione di necessità a iniziativa locale( tollerata ma non approvata ufficialmente)o della falsificazione "tout court" sono tutte altrettanto valide e ancora da confutare....
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  31. Parlavo del numero degli appassionati di numismatica che effettivamente poi si possono permettere di acquistare materiale per le loro collezioni. Con il termine materiale rientrano non solo le monete, ma anche tutto ciò che occorre (libri e testi specialistici, cofanetti o raccoglitori, strumenti per maneggiare e curare le monete....). Ci si può interessare alla numismatica senza possedere nessuna moneta SI', però non si può non avere almeno qualche testo specialistico sull'argomento, se no allora si è sportivi guardando solo una partita o si è scrittori/giornalisti leggendo un solo libro o un quotidiano? I testi di numismatica, fatti bene (immagini a colori, testi approfonditi, ....), hanno un costo che credo un padre di famiglia con due figli a carico, con uno stipendio di 1100-1200 € [stipendi medi circa] , con un mutuo o un affitto.... NON SE LO POSSA PERMETTERE CON FACILITA'. [non parlo di me, ma faccio un esempio molto lampante] Per poter coltivare la numismatica non servono grandi capitali, è vero, ma un minimo di budget strimizzito si. Se poi nei circoli le persone si iscrivono tanto per farlo, o in attesa di tempi migliori, perfetto. Chi sono io per giudicare le scelte degli altri!! Tuttavia non basta ad iscriversi ad un circolo per diventare appassionati, io non sono iscritto a nessun circolo come molti altri, e in più quelli che si iscrivono lo fanno tutti per passione e interesse culturale o lo fanno tanto per fare qualcosa di diverso il pomeriggio dall'andare al bar? La numismatica è arte, storia, cultura, passione, ma anche dispendio di tempo, energie e purtroppo soldi. Se poi nei circoli fanno della beneficenza... bè allora è un altra cosa e non so come funziona. Per quel che riguarda l'aumento delle transazioni numismatiche: 1- il numero delle transazioni è aumentato semplicemente perché i collezionisti (che se lo possono permettere) possono utilizzare strumenti come internet e giungere a conoscenza di molta più materia prima rispetto a prima; e inoltre prima le transazioni utilizzavano canali diversi come l'intermediazione di periti e negozi di numismatica, che poi non possono essere visualizzati dal pubblico per poter far un calcolo; 2- l'aumento del volume economico delle transazioni dipende non sempre dalla legge del mercato (domanda-offerta) ma molto spesso sono alcune case d'asta [non tutte, anche se le altre sono poi costrette a seguirle] che riescono ad influenzare i prezzi attraverso alcune operazioni che in questa sede non posso e non voglio dire.
    1 punto
  32. Tranquilli, è Baduila al 100% :good: Maurizio
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  33. Io penso che i ritratti sulle monete medioevali, tranne rarissime eccezioni, si riferiscano a dei "modelli" di rappresentazione, ovvero a dei ritratti convenzionali. Quindi il ritratti che compare sui denari di Federico II non e' riconducibile a lui bensi ad una rappresentazione convenzionale e non fisiognomica Idem per gli antiquiores, idem per i vescovi , Idem per gli augustali, idem per i reali di Carlo d'Angio' etc. Etc . Diverso naturalmente il caso per le emissioni della seconda meta' del XV secolo quando appaiono le emissioni fisionomiche che si riferiscono con precisione a "quel" personaggio Cambiano pero' i moduli delle monete che ora permettono incisioni di maggiore dettaglio, cambia lo stile e precisione dell'incisione, camvia il contesto storico e sociale per cui il "ritratto" non e' piu' una convenzione ma una precisa nessita' di espressione e affermazione del "Signore"
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  34. Si, o, come nel caso del nostro amico che le ha comprate online, chiederei la sostituzione facendo presente che sarebbe opportuno una manipolazione più oculata e professionale da parte del venditore.
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  35. Beh, Alessandro però scusami, nonostante fui uno che ascoltò la tua proposta , poi mi sono confrontato con gli altri curatori del file e mi hano fatto riflettere . Se Pino, per esempio, essendo più vicino a te, vorrà sempre postare tutte le monete perchè non dovrebbe farlo ? Altrimenti sarebbe una statistica sfasata, chi può postare una moneta e chi no . Semplicemente , ed è ovvio, non sei obbligato a postarle tutte. Potrai postare semprele più belle, lucide, rare, o come vuoi te. Occhio non vede, cuore non duole :good: PS sull'abbassare la tiratura poi, non se ne parla proprio, non tutti hanno la fortuna di poter vedere milioni di monete l'anno . Monete che tu , o altri utenti fortunati , postate a centinaia, io e molti altri comuni mortali non le abbiamo mai viste o viste un paio di volte ..
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  36. Ciao, devo dirti che fior di studiosi numismatici hanno proposto che i suberati siano stati: 1) prodotti da falsari 2) prodotti da zecche ufficiali 3) prodotti da zecche militari ciascun adducendo prove verso questa o quella opinione. Si tratta di una tecnologia produttiva utilizzata sia nel periodo tardo-repubblicano che imperiale (e a mio modesto avviso le motivazioni possono essere diverse a seconda del periodo). Se ne è parlato recentemente nella Sezione Monete Imperiali quando ho proposto uno studio sui suberati provenienti da alcuni siti della Dacia dove lo studioso dimostra una predominanza della percentuale dei denari suberati nei siti a caratteristica militare rispetto a quelli civili. Tutto ció per farti capire la complessitá del discorso "suberati" e di quanto poco sia ancora chiaro il tema. Ciao Illyricum :) Sent from my GT-I8190 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  37. Hai visto Gatto Preistorico, che solerte è il nostro Curatore Savoiardo .. :good: :D :D , sono contento che così troverai le risposte che cercavi, ciao.
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  38. Dipende a quali nazioni ti riferisci, comunque tieni presente che tutte le banconote americane emesse a partire dal 1890 sono tuttora in corso legale, e quindi al disotto del valore facciale non si scende mai, anche se ridotte a uno straccio. Le emissioni più vecchie, naturalmente, nella maggior parte dei casi hanno un valore collezionistico che supera, anche di moltissimo, il facciale, ma anche le più recenti, se FDS, vengono vendute con un premio sul puro e semplice valore nominale. Nelle emissioni più recenti il timbro (più propriamente seal, sigillo) è verde, in passato sono stati utilizzati sigilli di colore rosso, blu, giallo e marrone (e spero di non dimenticarne qualcuno ). Se, per iniziare, ti limiti a una semplicissima collezione tipologica (una banconota da 1 dollaro, una da 2, da 5, ecc.) la data non è importante, certo se vuoi specializzarti anche solo un minimo dovresti avere almeno una banconota per taglio per ogni serie. petronius
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  40. Vorrei solo far notare che i beni artistici ed archeologici hanno rilevanza in modo consistente nella popolazione solo quando questa ha un livello culturale maturo, conseguente non solo ad un elevato livello istruttivo ma soprattutto quando i suoi bisogni primari sono stati soddisfatti. Soltanto quando sono appagati i bisogni primari ci si può occupare di CULTURA. Questa mia breve premessa è stata necessaria per far riflettere che i beni culturali possono essere tutelati solo quando le persone hanno "la cosiddetta pancia piena" altrimenti questi beni sono solo sassi vecchi e cocci rotti, utili solo ad essere venduti a gente strana ma ricca. Non sorprende che i primi archeologi furono proprio persone "arricchite" [non voglio però generalizzare troppo] da attività commerciali, vedi Schliemann. E anche la maggior parte dei paesi che importano (o trafugano?) beni di questo genere sono i cosiddetti Paesi Ricchi a discapito dei paesi di origine (Poveri) . L'Italia è stata per molto tempo assieme alla Grecia, Egitto e Iraq uno dei più grandi fornitori della cultura antica, un FAST FOOD di arte e reperti per chiunque li trovasse. Oggi invece che si sta un po' meglio [rispetto ai secoli precedenti.....non parliamo di crisi globale di questi ultimi anni] siamo tutti dei sostenitori e dei paladini intransigenti di questi beni, guardando qualche volta dall'alto in basso Paesi meno fortunati che svendono o tutelano poco i loro tesori culturali. Tuteliamo il nostro patrimonio, a non facciamo i fanatici.
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  41. Ecco, partirei da questa frase (del tutto condivisibile) per dare il mio modesto parere. Certo, sarebbe preferibile avere quì i tanti tesori fuggiti (spesso trafugati) all'estero, tipo questo (http://www.metmuseum.org/toah/works-of-art/03.23.1) rinvenuto a pochi chilometri da casa mia. Siamo però certi che la nostra sensibilità, come popolo, ma soprattutto come istituzioni, assicurerebbe una migliore fruizione di cotanti tesori? Lascio volutamente da parte la parola "tutela", usata una miriade di volte a sproposito dai tanti responsabili di musei o soprintendenti per giustificare la mancanza di accesso a tanti siti o tesori culturali della nostra storia. Parliamoci chiaro, il restauro e la tutela del nostro patrimonio sono sacrosanti, ma sono stufo di sentire la parola "tutela" per nascondere le altrui inadempienze o inefficienze varie. Non è giusto generalizzare, ma spesso è così. In un museo, alla richiesta educata di un genitore, peraltro straniero, di fare una foto al bambino di fronte ad una vetrina (non c'era nessun divieto) ho sentito un custode, dopo essere intervenuto in malo modo, giustificarsi così "in teoria la foto in questa sala sarebbe possibile, ma il soprintendente sta ultimando uno studio su questi pezzi, perciò le foto si potranno fare solo dopo l'uscita sulla stampa dell'articolo". Per me è aberrante. Significa che i nostri beni storici ed archeologici sono/sarebbero (a volte?) privatizzati dai funzionari da noi pagati? Ripeto, non voglio generalizzare, ma ritengo che tutela e fruibilità al momento possano essere assicurati all'estero ALMENO allo stesso livello dei nostri migliori musei. Gli oggetti, i nostri tesori culturali, come rileva giustamente Bizerba, sono patrimonio dell'umanità, perciò è bene che l'umanità stessa ne fruisca e ne assicuri l'accesso e la fruibilità anche alle generazioni future. Noi pensiamo a quello che abbiamo già, che è veramente tanto, cerchiamo di migliorare l'esposizione di quanto visibile e a rendere fruibile almeno una piccola parte di quanto nascosto (abbandonato?) nei depositi, oltre ad assicurarne opportuni restauri e tutela (questa si).
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  42. coincard 2 euro lettonia http://collezionieuro.altervista.org/blog/lettonia-coincard-2-euro-dedicato-riga-capitale-europea-cultura-2014/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook Tema: Riga, capitale europea della cultura Valore facciale: 2 Euro Diametro: 25,75 mm Peso: 8,5 grammi Tiratura: BU 5.000 Prezzo emissione: BU 7,30 euro Disegno: Henrihs Vorkals and Jānis Strupulis. Data emissione: 12 agosto 2014.
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  43. Salve a tutti, Ho avuto l'idea di dividere a metà una casella di vassoio per monete, per risparmiare spazio o per raccolte per tipologia con più moduli. Il risultato è in foto: uno stuzzicadenti con avvolta una fettuccia di velluto fissata con vinavil. Si può poi fare più piccola o grossa o a X. So che alcune aziende già li fanno su richiesta. Magari è una scemata ma può tornare utile e il risultato è bello :)
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  44. se vuoi un consiglio vero,dicci quanto è il prezzo! sennò ogni considerazione è inutile.
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  45. Se per quella del '36 non ti chiedono uno sproposito io prenderei quella del '36. Pur essendo tipologicamente la stessa moneta, in pratica sono due monete differenti. Sono di due metalli completamente differenti: nichelio la prima (36) acmonital la seconda. La diversità dei materiali influisce sulla qualità dei rilievi: son più belli e alti quelli in nichelio (anche se la moneta è consumata) e schiacciati e bassi quelli in acmonital.
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  46. Taglio: 2 euro Nazione: spagna Anno: 2008 Tiratura: 19.456.940 Condizioni: BB Regione: Puglia
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  47. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Grecia Anno: 2004 Tiratura: 35.000.000 Condizioni: SPL Regione: Puglia
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  48. Belle le sigillature se la moneta si può agevolmente sfilare e sostituire senza lasciare traccia... di certo ne sono entusiasti i collezionisti di bustine di PVC rivettate e cartoncini autografati Io non mi stancherò mai di dirlo... comprate monete, non comprate perizie! Se proprio volete una certezza e non sapete giudicare da soli una moneta, fatevi fare un certificato fotografico... le monete non sono cotechini da tenere sottovuoto, fatele respirare :)
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  49. Molto interessante, ma ... ben poco "poetico" ... ;) Sarà pure una mia personalissima opinione, ma il fascino delle monete passate è tutta un'altra cosa (mi riferisco a quelle dal Regno d'Italia in giù, ad esempio) ... Queste monete supermoderne sono gioielli della tecnologia. Perfette ma ... asettiche, senz'anima. Scusate la divagazione OT... :D
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  50. L’aquila e la croce sono sempre presenti sulle monete siciliane. E’interessante vedere come questi due simboli si siano evoluti nel tempo fino alla fusione in uno sotto Carlo VI (1720-1734). Enrico Vi chiude la zecca di Salerno e ne apre una a Brindisi., ubicata alla domus Marguriti, la casa che era appartenuta all’ammiraglio Margaritone di Brindisi. Enrico VI adotta il sistema ponderale-onciale, cioè monete coniate a peso sulla base dell’oncia:circa 26,72 grammi. associato al bimetallismo e lascia invariata la produzione di Tarì siciliani nelle zecche di Messina e Palermo a 16,33 carati,cioè 68,5 % oro, 21 % argento e il resto rame Il Tarì era di circa 12 mm e del peso di 0,90 grammi e rappresentava la 30° parte dell’oncia. Vengono coniati anche multipli di tarì uguali al tarì, che non vengono cambiati a numero ma a peso. I Tarì continuano ad avere iscrizioni cubiche. E ciò sta a testimoniare che gli incisori arabi non furono molestati da Enrico VI ma, con il passare del tempo, sostituti da incisori latini. Su molti tarì appaiono le lettere V,C,M , F. L’attribuzione della lettera V a Guglielmo non è una tesi sostenibile. La lettera C è associata Costanza , M a Imperator e F al figlio Federico. La diffusione in Italia meridionale dei provisini o Provinois, denaro in mistura emesso dai conti di Champagne e Provins, aveva spinto Enrico VI ad abolire la coniazione dei follari in rame. Al loro posto viene coniato il denaro in mistura con una lega di 250 millesimi e un rapporto con un tarì di circa un 16°. I caratteri cufici http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEN/3 compaiono solo nella moneta da un quarto di terecenario. Il regno di Enrico VI è dominato dal terrore. Il re non mantiene nessuna promessa fatta, la famiglia Tancredi viene perseguitata, il piccolo Guglielmo è deportato in Germania, dove morirà ancora adolescente. Il Tarascio descrive il martirio subito dal conte Riccardo di Acerra, fratello di Sibilla. Mentre il Conte Riccardo tenta di fuggire, viene preso e condannato al martirio. Prima viene legato a un cavallo e trascinato per le vie di Capua, poi appeso col capo all’ingiù. Dopo due giorni, mentre il conte è ancora rantolante, il re ordina che il buffone di corte gli leghi alla lingua una pesante pietra. Enrico VI distribuisce feudi siciliani ai tedeschi e ottiene così la “pace servile”. Nel natale del 1194 nasce a Jesi l’erede di Enrico VI, Federico II. Nel 1196 Federico II viene incoronato Re dei Romani e per l’occasione Enrico VI fa coniare un denaro che reca al dritto il suo nome e al verso il busto di Federico bambino di prospetto con la legenda FREDERIC REX http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-DEF/1 . Nel 1197 scoppia in Sicilia una rivolta che viene soppressa nel sangue da Enrico VI con supplizi inimmaginabili: uomini e donne mutilati, annegati, bruciati vivi o bolliti nello strutto. A un nobile normanno chiamato Giordano e designato successore a Enrico dai congiurati fa inchiodare una corona in capo. Il 29 settembre del 1197 muore a Palermo a soli 32 anni per il riacutizzarsi di un'infezione intestinale. Enrico VI è sepolto nella cattedrale di Palermo. Antonio Loteta
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