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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/04/14 in tutte le aree
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Ciao a tutti. Stavano per farla franca, ma non hanno fatto i conti con la coppia di numismatici più temuta dai falsari; Riccardo Rossi, alias RR (o, secondo alcune cronache non ufficiali, noto anche come “Mago Ecchecà”), perito numismatico e impiegato modello di UNICREDIT, Agenzia di Assemini (CA); Domenico Luppino, alias elledi, meglio noto negli ambienti numismatici come “il mastino della zecca”, ufficiale Superiore della Guardia di Finanza, in servizio presso il Comando Regionale Sardegna. Insieme hanno stroncato uno spaccio di dollari statunitensi falsi, che non era stato rilevato da un certo numero di Banche e di beneficiari della Sardegna, che ne erano venuti in contatto senza accorgersi di nulla. Ma quando i “verdoni” da 100 dollari sono stati presentati da un inconsapevole correntista che voleva cambiarli, allo sportello presidiato da Riccardo, la falsità di quei dollari è stata scoperta. Contrariamente a quanto avevano ritenuto altre Banche, che non solo avevano cambiato quei biglietti ma li avevano anche consegnati ad ignari correntisti diretti negli U.S.A. (che poi hanno avuto laggiù non poche “rogne”), Riccardo si è subito accorto che qualcosa non andava e che quei dollari, ancorchè perfettamente imitati, avevano dei particolari che non lo convincevano; un ulteriore verifica ed il consulto con Domenico ed il raggiro è stato smascherato, con grande imbarazzo per quelle Banche che li avevano battezzati autentici. Quest'oggi, il quotidiano locale “L'Unione Sarda” a pag. 14 ha dedicato ai nostri eroi un articolo che potete leggere di seguito: Complimenti ad entrambi. Michele 2014070427859105.pdf7 punti
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Oltre che ringraziarmi dovrete anche, tu e gli altri, sopportarmi ancora per un po' non ho mica finito, nel mio post lo avevo detto che incominciavo dal principio. Però non vorrei andare troppo OT, parlare una o due volte di cartamoneta può ancora andar bene, ma in fondo siamo nella sezione dedicata alle Zecche Italiane, quindi dopo questo intervento, prima di procedere oltre, anch'io mi fermo per un po'. Dalla Cina all'Europa il passo è...lungo. Da quando Marco Polo racconta della cartamoneta cinese, passano quasi quattro secoli prima che anche in Europa si arrivi ad adottare qualcosa del genere. Il primo paese a farlo è la Svezia, nel 1661, e naturalmente da subito iniziano le falsificazioni. E quando il Banco di Stoccolma entra in crisi, sarà il suo fondatore, Johan Palmstruch, ad essere accusato di aver messo in circolazione diversi biglietti falsificati. Alla Svezia seguì la Gran Bretagna, e da lì ci arriva la triste storia d'amore di William Waugham. Ce la racconta Gemino Mutti ne Il falso nella cartamoneta: "Vale la pena di eternare la storia del tappezziere William Waugham che, innamoratissimo di una ragazza restia al matrimonio per la pochezza economica del modesto spasimante, tentò di tutto per farsi credere benestante dalla bella riottosa e, nel 1758, falsificò banconote da 20 sterline della Banca d'Inghilterra. Forte di un pacchetto di tali banconote, le sfoggiò alla ragazza, che trovò il giovane improvvisamente meritevole di essere ricambiato Scoperto, il tappezziere venne sottoposto a processo e condannato, come prescriveva la legge, alla pena del capestro. Il povero giovane ebbe così a perdere due volte la testa per la sua ragazza." petronius3 punti
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E' il giorno prima delle idi di novembre della XIII indizione, essendo consoli Flavio Teodoro e Saniniano (anno Domini 505): la navigazione marittima è ferma a causa della stagione invernale. Claudius Episaurus è un liberto al servizio di Iulius Petronius Anicius. Ovviamente il suo mentore è ricchissimo, non per nulla si chiama Anicius (chi non comprende perché per il solo fatto di chiamarsi Anicius dico che è ricchissimo, è meglio che lasci perdere la moneta imperiale e si dedichi a collezionare le varianti degli eurini). Claudio Episauro, invece, ricco non è. Sbarca il lunario come può svolgendo piccoli incarichi commerciali per conto del ramo alessandrino della famiglia Anicia: sì, perché Claudio Episauro è di Alessandria e, accompagnato da quattro schiavi, si è allontanato dalla città in groppa a cinque asinelli dirigendosi colà dove tramonta il sole, verso la Tripolitania. Gli asinelli non sono cinque, ma sette: due, infatti, sono assai carichi con provviste di cibo e di acqua per affrontare le 300 miglia di deserto che hanno da attraversare e che richiedono 8-10 giorni di viaggio. Giunsero finalmente in Tripolitania, allora terra di nessuno a cavallo tra l'Impero d'Oriente, dove regnava Anastasio e il Regno vandalo sui cui trono sedeva Trasamundo, ed erano ormai prossimi alla loro meta. Ma sebbene terra di nessuno, proprio di nessuno la Tripolitania non lo era: infatti scorazzavano indomite alcune tribù di nomadi berberi che si dedicavano al commercio, ma senza pagare i loro acquisti in quanto li ottenevano con la forza. Insomma, tribù dedite al saccheggio. Claudio Episauro con i quattro schiavi che lo accompagnano stanno riposando e dissetandosi all'ombra di alcune misere palme nell'oasi di Al Wáhat. Improvvisamente sentono il rumore di animali al galoppo: ed ecco poco dopo giungere all'oasi una dozzina di berberi in groppa ai loro cammelli. La fuga è inutile, che gli asinelli sono lenti e i berberi veloci come il vento del deserto che li accompagna. Claudio Episauro spera che i nomadi predoni si contentino del carico che stanno portando e salvino loro la vita: in fin dei conti, il carico appartiene a Giulio Petronio Anicio e non vale certo la pena morire per difenderlo. Piuttosto, pensa il liberto, "devo salvare il poco denaro che ho con me nel follis fissato alla mia cintura". E immediatamente nasconde il follis* con il suo sigillo di bronzo sotto una grossa pietra giallognola, nei pressi dell'abbeveratoio. Si tratta di un migliaio di monete: alcune decine sono denarini vandali d'argento, e le altre nummi enei: non è molto, ma per Claudio Episauro è una grossa somma. La placchetta di riconoscimento del follis di Claudio Episauro Purtroppo i cavalieri berberi non si contentano del carico che reca seco la comitiva: non vogliono testimoni della piccola razzia e uccidono i cinque. Il follis nascosto sotto la pietra giallognola non è visto e resta lì dove si trova, accompagnato da un lucertolone più interessato a catturare un ragno che, incauto, si è avvicinato un po' troppo, piuttosto che al sacchetto di monete. Trascorrono le indizioni e i romani tornano a dominare l'Africa, ma per breve tempo che gli è strappata da altri cavalieri in groppa ai cammelli che hanno grandi drappi neri con scritte in oro e che gridano Allahù Baktar, Dio è grande. Trascorrono i secoli, i califfi si alternano sul potere; poi giungono gli europei, inglesi, francesi, tedeschi e italiani che si combattono per il possesso di una terra che non gli appartiene; poi i discendenti di quei predoni berberi si scuotono di dosso il giogo straniero e conquistano la loro indipendenza. O così credono, poiché gli europei continuano a dominarli: ma ora lo fanno con le grandi multinazionali del petrolio. Ed è così che un operaio libico al servizio di una di queste grandi compagnie, gode di una giornata libera. Fa molto caldo nell'accampamento petrolifero e decide di bagnarsi nella pozza di Al Wáhat, poco distante. E' un'acqua un po' fangosa, che gli giunge appena alla cintura: ma è lo stesso un refrigerio. E' solo e, nudo, si distende sulla riva ad asciugare. Si è collocato disteso su un fianco, per non avere il sole negli occhi, e osserva una grossa pietra giallognola. Gli pare di vedere qualcosa di estraneo sotto di essa. Incuriosito si alza, la solleva e raccoglie quello strano sacchetto che immediatamente si disfa facendo scivolare fuori tanti piccolissimi dischetti di metallo. Cosa saranno? Bah. Li raccoglie e li porta nell'accampamento. Colà li fa vedere al suo capo, un ingegnere francese. Neppure questi sa cosa possano essere, anche se immagina che si tratta di monete molto antiche. Credono che tutte siano di bronzo, poiché anche i pochi denari d'argento sono scuri come i nummi. Qualche banconota moderna, di poco valore, passa di mano e il contenuto dell'antico follis finisce nel cassetto centrale di uno scrittorio dove resta a lungo dimenticato. Qualche anno più tardi, l'ingegnere francese torna a Parigi e l'antico tesoretto raggiunge anch'esso la Ville Lumière e viene riposto in una scatola di scarpe, a lungo dimenticato, sulla quale un pennarello ha scritto Al Wáhat. Passano altre 3 decadi. L'ingegnere è morto e il figlio, erede dei suoi beni, cede la scatola di scarpe con il suo contenuto a un collezionista parigino di monete antiche, che si rende ben conto di cosa si tratta, anche se decide di rivolgersi ad altri per saperne di più. Quel modesto follis dimenticato durante 15 secoli sotto un grosso masso giallognolo è una vera e propria Pompei della numismatica dell'inizio del VI secolo che ci dona un'istantanea della circolazione monetaria minuta di quegli anni. L'argento è vandalo, denarini di Guntamundo e Trasamundo di diverse pezzature, ma tra i nummi di bronzo ci sta un po' di tutto. Una decima parte sono vittorie di Trasamundo; altrettanti sono i nummi di Leone e le monete imitative nordafricane; poi, in minor quantità, nummi di Marciano e di Valentiniano III, di Zenone e di Teodosio II, di Libio Severo e, sempre in quantità decrescente, un po' di tutti gli imperatori che regnarono nel V secolo. Se qualcuno si osa ancora a pensare che questi nummetti che sto riportando con la dicitura "bassissimo impero" siano delle ciofeche, m'incazzo!. Antvwala *cioè il sacchetto contenete il denaro, poiché questo è il significato della parola follis.3 punti
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Ah, ma si può parlare anche di cartamoneta, e non necessariamente italiana? e dillo subito allora Intanto vi mostro, dalla mia collezione, uno dei "falsi Bernhard" che hai citato, più tardi proverò a raccontare qualche storia più direttamente collegata al titolo della discussione...dei castighi e delle pene. petronius3 punti
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Lo svilimento delle monete in circolazione nel XVII sec. venne di volta in volta effettuato o aumentando il metallo vile nella lega ( e perciò abbassandone il titolo) ovvero consentendo di “cavare” un numero maggiore di monete dalla libra di metallo ( con ciò erodendo, impercettibilmente ma progressivamente, il peso unitario delle monete). Il fenomeno era di antica data, a distanza di quattro secoli dalla riforma di Carlo Magno, alla fine dell’VIII sec, con una libra d’argento gli zecchieri erano arrivati a coniare da 1500 a 4000 denari, in luogo delle 240 previste dalle antiche regoli imperiali. Nonostante le ripetute e rigorose procedure all’interno delle zecche, pensate che prima della messa in circolazione si effettuava il “saggio”, definitivo controllo, a campione, della bontà della lega e del rispetto del peso, erano diversi i tondelli che uscivano con intrinseco ridotto, e quasi sempre erano le altre città a scoprire l’inganno, facendo saggiare tale monetazione. La categoria più colpita erano le donne, che non avendo dimestichezza con la mala moneta, accettavano tutto, rimettendole nuovamente in circolazione diventando perseguibili per legge. Eros2 punti
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Caro @@dabbene, hai toccato un argomento che, come ben sai mi affascina da sempre! Sono così affascinato perchè ritengo che per molti aspetti e in tanti casi la falsificazione può essere considerata quasi un'arte. Come avete giustamente scritto a più riprese, la falsificazione esiste da sempre e sarà sempre così; nel tempo si è certamente evoluta producendo pezzi sempre più "pericolosi". Per moltissimo tempo, almeno sino alle produzioni del Cavino, sono esistite probabilmente solo le falsificazioni della moneta di scambio mentre, dai "padovanini" in poi, si iniziano a falsificare anche le monete da collezione. Osservando i falsi d'epoca probabilmente molti di noi sorrideranno mentre immaginano come, monete talvolta tanto rozze, possano in qualche modo aver ingannato gli antichi possessori. Ricordo ad esempio un asse di Traiano dove, al posto della corona laureata, l'improvvisato falsario ha inciso una bella corona radiata trasformando così il nominale da un asse in un nominale da un dupondio raddoppiandone il valore. Certo la frode è immediatamente individuabile ma, cosa sarebbe accaduto se il falsario avesse spacciato il falso dupondio, insieme ad altri autentici, in un rapido acquisto? Anche alcuni euro falsi ottenuti oggi per fusione sono decisamente brutti, eppure riescono ancora a passare di mano in mano con il solito trucchetto del pagamento multiplo. Bisogna poi pensare che probabilmente, come spesso accade ancora oggi, il malcapitato appena truffato, tentasse a sua volta di rifilare il pezzo falso nel tentativo di recuperare il suo denaro. Il salto di qualità avviene indubbiamente con i falsi delle monete da collezione. Per questo tipo di produzioni intervengono infatti i migliori artisti d'Europa e poi del mondo. Gli autori dell'epoca ci hanno tramandato i nomi dei più illustri e indubbiamente dei più bravi (Domenico Sestini in alcune delle sue opere denuncia i nomi dei falsari a lui contemporanei che, a vario titolo, riproducono le principali monete antiche e da collezione), ma certamente altri sono rimasti e rimarranno anonimi. I falsari più quotati dovevano certamente avere qualità artistiche e nozioni metallurgiche e chimiche all'avanguardia; tra questi molti erano orefici. E' assolutamente vero che il falsario doveva essere una persona assai erudita e benestante, ma queste qualità da sole non erano sufficienti. I migliori falsari infatti disponevano di una buona rete di commercianti e numismatici compiacenti i quali erano fondamentali per smerciare per buoni i pezzi fraudolenti. Quando poi il falsario veniva scoperto, molto spesso questo si difendeva sostenendo di aver operato sempre in buona fede producendo copie dichiarate e vendute come tali mentre, altri (i commercianti compiacenti) avrebbero venduto per buone e a sua insaputa i pezzi falsi. E' quello che accadde ad esempio per Becker ma lo stesso si sostiene talvolta per Cavino... la verità non la sapremo mai. Altre volte invece il falsario e la sua cerchia non si sono dimostrati all'altezza e, nonostante abbiano anche prodotto copie di discreta fattura, sono stati rapidamente scoperti per via di errori di copiatura fatti dall'incisore supportato da un numismatico poco competente. E' il caso del falsario greco Christodoulos i cui prodotti furono addirittura pubblicati dal museo di Atene per mettere in guardia i collezionisti. I falsari del '900 hanno indubbiamente raggiunto livelli tecnici impressionanti. Mentre i collezionisti imparavano a riconoscere i difetti tipici dei falsi più vecchi, nascevano produzioni perfezionate e prive di quei difetti oramai "bruciati". Con l'invenzione della microfusione i difetti più grossolani si riducono e questa nuova generazione di falsi entra in tutte le collezioni per non uscirne più. Oggi, periodo di crisi economica globale, le collezioni vengono vendute e questo è uno dei motivi per cui il mercato è nuovamente invaso dai falsi.Contemporaneamente, la possibilità di acquistare intere collezioni a prezzi vantaggiosi fa abbassare la guardia e, inevitabilmente, si finisce per acquistare anche qualche falso anche di ultimissima generazione. Come ho scritto negli Atti del Convegno di Torino, per il falsario è fondamentale sfruttare l'aspetto psicologico al fine di rendere il falso più appetibile deviando così l'attenzione dai possibili difetti di produzione. Ecco che le monete vengono etichettate come "provenienti da vecchia collezione". I falsari più abili del '900 provengono indubbiamente dalla Sicilia dove, in alcuni casi, possiamo parlare di veri e propri geni che hanno studiato nei minimi particolari l'aspetto delle monete antiche autentiche, compresi i difetti di coniazione, i difetti provocati dalla corrosione, etc. Oggi la tecnica consente di ottenere produzioni di qualità altissima che però richiede sforzi tecnologici e quindi economici enormi. Ancora una volta il falsario ha bisognoo di essere circondato da un fidato gruppo in grado di produrre e smerciare il falso. Sempre oggi, la tecnica consente di smascherare la maggioranza di questi falsi ma, il falsario conosce inevitabilmente anche queste tecnologie ed è alla continua ricerca di metodi per contrastare eventuali ispezioni. Dunque appare impossibile immaginare un mondo senza falsi e, soprattutto senza falsari. PS: per gli esperti della cartamoneta, mi pare di non aver letto nulla sopra a riguardo, chi ci racconta la storia del falsario altruista Paolo Ciulla di Catania?2 punti
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salve a tutti, vorrei acquistare questa 8 lire del 1796, si può avere qualche vostra considerazione in merito e dare un valore approssimativo.2 punti
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@@Nando 12 nessun problema :) un abbraccio borbonico :)2 punti
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Io mi fermo qui....è anche giusto....lascio questo bel week - end per chi volesse continuare con storie e osservazioni, ce ne sono infinite ancora......i potenziali attori per farlo sul forum ci sono, abbiamo grandissimi esperti di falsi qui, e il falso parte dall'antichità a oggi, tutti sicuramente possono dire qualcosa. Le esche, i @, le strizzatine lanciate in discussione sono infinite.....vedremo se qualcuno, non per me, ma per la divulgazione e per il forum vorrà e potrà raccogliere questo invito.... La discussione ha avuto tre citazioni con relativi link anche nella sezione curatori e anche loro possono ovviamente partecipare come ha fatto per esempio il buon Petronius......la discussione comunque anche finisse qui è stata veramente, e non lo dico solo io, una grande perla di divulgazione a disposizione per tutti, su un argomento che ci riguarda e che tutto sommato ci affascina. Creare una discussione così oggi che comunque ormai è fatta e fatta bene, grazie all'apporto di amici, di generosi, di divulgatori non è stato e non è per nulla facile, spero possa essere di esempio positivo per il futuro, spero possa diventare una ripartenza dove alla base c'è il piacere di condividere insieme quello che conosciamo e vogliamo trasmetterlo agli altri, mi auguro possa diventare un esempio virtuoso che tutto sommato si possa anche fare..... In attesa nei prossimi giorni di eventuali vostri ulteriori interventi e dei stradovuti e strameritati ringraziamenti per chi ha partecipato e condiviso che arriveranno prossimamente, insieme all'ingresso tra le importanti della discussione stessa, io mi fermo giustamente e aspetto per domani ore 10 la venuta del rianimatore...... :blum:, ragazzi comunque che fatica.....provare per credere.....2 punti
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Grazie mille Petronius ho apprezzato molto il tuo intervento, direi che abbiamo coperto bene anche l'ambito cartamoneta e ti dobbiamo solo ringraziare...... Parliamo di falsi e falsari, ma i falsari giustamente dobbiamo dirlo ci sono anche oggi, eccome se ci sono, ne parliamo sul forum ogni giorno e ormai sono arrivati a livelli tecnici in cui per riconoscere un falso o ci vuole un grande esperto o a volte comunque i dubbi rimangono ancora.... Per parlare e capire il fenomeno falsi odierno il consiglio che posso dare è quello di leggere il recente contributo " La falsificazione dall'antichità al XX secolo ", ci sono pregevoli e aggiornati interventi, alcuni già citati e alcuni autori sono proprio del forum. L'articolo di Francesco Lamanna @@centurioneamico che chiaramente se intervenisse qui anche con calma nei prossimi giorni ci porterebbe un parere importante, è molto tecnico e aiuterà molto a capire i nuovi metodi di falsificazione che diventano sempre più raffinati, dai citiamolo un attimo : " il moderno falsario deve inevitabilmente sottoporre le sue (creazioni ) a speciali trattamenti chimici, termici, e meccanici al fine di rendere più credibili le monete prodotte con i più recenti macchinari......." E il falsario oggi è abile a nascondere i difetti, a occultarli, a lavorare sulle patine.....difendersi oggi non è facile, anche se decisamente c'è più consapevolezza del fenomeno e comunque molti hanno un occhio più attento. Tutto questo per dire che i falsi non muoiono mai .....dall'epoca più antica a oggi, il falsario lavorava ieri , l'altro ieri e oggi lavora ancora spesso e anche bene. Certamente il falsario degli anni 2014 è un tema sconfinato come una prateria, chissà se qualcuno vorrà prenderlo in considerazione.....non si sa mai.....2 punti
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Grazie, allora incomincio dal principio Come certo saprete i primi ad utilizzare monete fatte con una specie di carta, ricavata dalle scorze del gelso, furono i cinesi. Pare che i primi esemplari abbiano fatto la loro comparsa già nel IX secolo d.C., quel che è certo è che ne parla Marco Polo nel Milione: All'incirca negli stessi anni in cui il viaggiatore veneziano visitava la Cina, il Ministro della Giustizia di quel paese stabiliva le pene da applicare ai falsari. Si andava dalla morte al curioso numero di 107 bastonate e 1 anno di detenzione; se, scontata la detenzione, il falsario ci ricascava, se non veniva ucciso era condannato alla deportazione a vita. C'erano però anche pene meno gravi, e curiose, come la raschiatura della stampa di un biglietto alterato da effettuarsi con le unghie (del falsario, naturalmente), o il ripristino dello stato originale con un pennello (le banconote erano ovviamente disegnate a mano, una ad una). La legge prevedeva anche ricompense per chi denunciava i falsari. I denuncianti potevano infatti venir ricompensati con il patrimonio di proprietà del falsario. In alcune province erano invece i funzionari dello stato ad essere ricompensati con la metà del patrimonio del falsario, mentre l'altra metà era incamerata dallo stato, che non sempre però si atteneva a tali criteri di spartizione. Le cronache parlano di un certo Su Sou-on, della provincia di Shandong che fu trovato in possesso di biglietti falsificati ai quali però mancava ancora il sigillo reale rosso. Il delitto fu considerato incompiuto e Su Sou-on salvò così la testa, ma non sfuggì alla deportazione. Scrive ancora Marco Polo a proposito di questo sigillo: petronius2 punti
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All’insegna della Vecchia e del Cedro Imperiale La farmacia, sita a due passi dal teatro di S. Luca (battezzato nel 1833 "Teatro Apollo" e nel 1875 "Teatro Goldoni"), era il ritrovo degli artisti e di quanti praticavano il teatro, tra i quali George Sand che utilizzava la farmacia come recapito per la sua corrispondenza a Venezia. E ancora, Gioacchino Rossini, che non solo frequentava la spezieria, ma ne era diventato l'ospite del titolare Giuseppe Ancillo "chimico-farmacista assai reputato, ed uomo di spirito, colto ed istruitissimo", col quale il grande pesarese coltivò grandissima amicizia testimoniata dalle numerose lettere da lui scritte (ora conservate in collezione privata) e da un prezioso dono: il leggio su cui il Maestro compose e diresse per la Fenice la prima della Semiramide, conservato nel Museo del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli. Sul mobile sono incollate due attestazioni autografe di Gioacchino Rossini, coperte da vetri. Quella inferiore riporta: Faccio dono di questo Lettorino all'antichissimo amico Ancillo, ed attesto avere composta La Semiramide su questo modesto arnese. Venezia 1823. Gioacchino Rossini. Quella superiore: "Riveggo con somma soddisfazione nell'abitazione del mio dilettissimo amico Ancilo il Lettorino modesto che mi fornì l'Impresa del Teatro della Fenice per comporre la mia Semiramide. Primo Marzo 1841: Gioacchino Rossini". Ingresso della farmacia con l’insegna Mosaico sul pavimento che raffigura la Vecchia seduta con la rocca e il fuso apollonia2 punti
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intervengo in punta di piedi (scalzi, ma lavati!) perché è una campo della numismatica che conosco come i manat del turkmenistan... voglio solo fare un grande plauso a antwala per questa sua tornata di post e soprattutto per come propone monete e argomenti riuscendo a porre l'accento laddove spesso si lascia il posto allo "scontato" ovvero far emergere il vero senso (almeno per me) del collezionare/studiare monete: le monete sono preziosi documenti che raccontano la storia e, di più, ogni moneta è in grado di raccontare una sua precisa e ben contestualizzata "piccola storia", una tessera di un ben più vasto mosaico. a interventi del genere, tanto di cappello! :hi:2 punti
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Ciao moneta gradevole che presenta un usura uniforme e qualche graffio e segno sul rovescio ... Dopo la data è presente la stella ( si ipotizza che indichi le monete coniate nel 1814 ) sotto la data non capiscoa cosa sia dovuto quel segno , forse un appicagnalo rimosso ..... Nel complesso direi che come valore si aggira sui 250 Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum2 punti
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:lol: ..sembre il bambucciu mostrare col dito questa incertitudine....... :lol:2 punti
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Caro Eros, cari amici tutti, è un po' così Eros, hai anticipato un po' quella che poteva essere una delle considerazioni finali, non sono certo le conoscenze che mancano a molti di noi, anzi ci sono qui grandi utenti che sono dei grandi esperti dei falsi, altro che il sottoscritto, però non fanno sentire la loro voce, anche se sono a conoscenza dello svolgimento di questa discussione. Ieri un grande utente mi ha mandato un MP dicendomi " i miei più grandi complimenti per quello che state facendo, state costruendo una piccola perla ", lo ringraziamo e aggiungo ero ben conscio di quello che stavamo facendo e che spero continuerà, più che di piccola perla parlerei ora di grande perla....., una perla divulgativa, una grande storia da leggere per tutti che lasciamo ai lettori.... Ecco è vero era questo lo spirito che ci aveva portato qui sul forum, almeno per molti, quello di condividere, di donare, fare gruppo per divulgare la numismatica, è stato così per tempo, è stato così ed è ancora per alcuni grandi attori che avrete letto qui e che ricorderò sempre per il loro gesto di questi giorni, vedremo se intorno a questi pilastri si riuscirà a ricostruire quello spirito che ci ha animato, lo spirito disinteressato che è poi anche quello di chi vede una moneta, sa cos'è e perdendo tempo spiega all'altro tutto.....io sono sempre speranzoso, però certamente ci dobbiamo muovere in un'unica direzione, insieme, senza divisioni e con lo stesso spirito e ideali......ma la discussione non finisce qui, sono sicuro che altri nel week -end con un po' più di tempo a disposizione potranno intervenire......e allora avremo veramente " la grande perla divulgativa "......2 punti
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Parliamo un po’ di Sicilia, una storia a parte e quella delle monete false prodotte, a partire già del settecento e anche prima, per ingannare i collezionisti e storici entusiasti, ansiosi di colmare le lacune delle loro raccolte o di poter dimostrare con una moneta qualche fatto storico. L’abilità dei falsari per collezionisti si è evoluta nel tempo e oggi ve ne sono di molti pericolosi, ( penso ai 30 Tarì di Ferdinando III per Palermo), così che è quasi spesso impossibile se non esperti in tecniche riproduttive, riconoscere il vero e il falso, sto studiando da anni la materia e ancora oggi ho forti dubbi su diversi tondelli dell’area Italiana. Ma veniamo ai fatti della Trinacria del XVIII sec., un celebre falsario che rientra in questa categoria fu il canonico maltese Giuseppe Vella, attivo a Palermo nel settecento, con i falsi documenti arabi del “suo codice diplomatico”, con l’invenzione del “ Consiglio d’Egitto”, e con le sue false monete arabe, ora nella collezione della Biblioteca Comunale di Palermo, egli ottenne, allora la cattedra universitaria a Palermo, e oggi una grande fama e persino un film (Scinà 1978, Sciascia 1989, DeLuca 1995. Basato sul testo di Sciascia è il film “ consiglio d’Egitto” 2002, di Emidio Greco con Silvio Orlando nella figura di Vella). Vedo però che manca ancora qualcosa a questa stimolante discussione, è non parlo di contenuti, ne abbiamo avuti molti e interessanti, ma di partecipazione e cuore, dato che ultimamente latita sempre più in tutto il forum, forse perché sono un nostalgico idealista, o forse perché ricordo ancora quando tutti eravamo uniti per un unico scopo, quello di stare insieme e imparare, niente più… Eros2 punti
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Aggiornamento. La US Mint offrirà quest’anno tre pacchetti diversi per commemorare il 50° anniversario della prima emissione del mezzo dollaro Kennedy nel 1964. In totale ci saranno sette monete con quatto finiture differenti. I prodotti saranno i seguenti: Una moneta da mezzo dollaro in oro 9999 a fondo specchio coniata a West Point (segno di zecca W). La moneta conterrà approssimativamente ¾ di oncia troy di oro e avrà le dimensioni e il disegno del mezzo dollaro originale. Riporterà la doppia data 1964-2014. Il prezzo sarà basato sulle quotazioni dell'oro al momento della vendita. Un set da quattro monete coniate in argento 900. Una proof (fondo specchio) con segno di zecca P coniata a Philadelphia. La seconda in reverse proof (fondo specchio inverso) coniata a West Point (segno W). La terza coniata a San Francisco (S) avrà la più recente finitura enhanced uncirculated. Infine, la monete in finitura uncirculated coniata a Denver (D). Prezzo $99.95 Un set da due monete in finitura uncirculated coniate in rame-nickel a Denver e Philadelphia. Prezzo $9.95 La moneta in oro (la foto sotto non è quella ufficiale visto che ancora non ne è stata rilasciata nessuna) dovrebbe essere messa in vendita il 5 Agosto, sia online sul sito della US Mint che alla fiera ANA di Rosemont, IL (vicino a Chicago). Qui sotto il link alla pagina della US Mint dove c'è qualche dettaglio in più sul packaging. http://www.usmint.gov/pressroom/?action=press_release&id=1592 MM Rendering della moneta in oro2 punti
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come promesso ecco intanto le foto del pentolino e anche di una spilla che non ricordavo di avere... :)2 punti
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La cornucòpia, letteralmente "corno dell'abbondanza", (dal latino cornu, "corno" e copia, "abbondanza"), è un simbolo mitologico di cibo e abbondanza. Secondo la mitologia greca è il corno perduto dal fiume Acheloo nella lotta con Ercole per Deianira e riempito dalle Naiadi di fiori e di frutta, come simbolo dell'abbondanza, alludendo con ciò alla fertilità della valle dove scorreva l'Acheloo e all'imbrigliamento del fiume stesso per opera di qualche principe velato sotto il nome del semidio. In forma di corno traboccante frutta e fiori, è spesso presente nei dipinti in braccio alla figura simbolica dell'abbondanza. Tratto da Wikipedia. Simbolo della fertilità: è raffigurato da un corno, che in origine era quello della capra Amaltea, nutrice di Giove, colmo di frutti e circondato d’erbe e fiori; era attributo di molti dei e dee ritenuti dispensatori dei beni della terra necessarî alla vita umana. La leggenda voleva che essendosi spezzato uno dei corni della capra Amaltea che nutriva il piccolo Giove, il corno fosse riempito di frutti, circondato di fronde, e donato da Giove alle ninfe. Un'altra leggenda voleva che Ercole, vinto Acheloo, gli strappasse uno dei corni e lo consacrasse ugualmente alle ninfe. È probabile che nel corno di abbondanza si debba vedere solo una trasformazione del corno di animale, di cui in antico ci si serviva come di vaso da bere. Spontanea doveva nascere l'idea di accoppiare il corno da bere coi frutti, a significare quello che in un'umanità primitiva doveva bastare per il benessere della vita. Ed è naturale che l'emblema divenisse specialmente l'attributo degli dei che dispensano i beni terreni. Il corno di abbondanza appare raramente quale attributo di Giove e di Ercole; più spesso appare nelle figurazioni di Ade (Plutone) e di Dioniso; anche Satiri e Menadi, Sileno e il dio Pane ne sono talora forniti. In età posteriore la figurazione del corno d'abbondanza diviene via via più frequente. Da Alessandria, dove la dinastia dei Lagidi lo ebbe in particolare onore, l'emblema trovò larga diffusione in Grecia, in Italia e a Roma, specie sulle monete. Per i Romani, di cui è noto lo spirito realistico, esso acquistò un'importanza di primo piano, e rimase non solo l'attributo dei fiumi, ma si accompagnò con la figurazione di ogni divinità allegorica cui si attribuisse un senso o un augurio di prosperità, di fertilità e anche di felicità pubblica. Quindi la Fortuna, la Vittoria, la Pietà, la Concordia, l'Annona, la Felicità, l'Abbondanza, l'Onore, il Genio del Popolo romano lo ebbero come emblema, particolarmente sulle monete imperiali. E assai note e frequenti sono le figurazioni plastiche analoghe, specie del Genio di Augusto, del Genio del Popolo romano, delle Provincie, e infine della Fortuna, divinità di ben maggiore importanza a Roma che in Grecia. Per tali concetti è naturale che anche divinità maggiori, come Cerere, Giunone, Cibele, Hestia (e i suoi seguaci, gli dei Lari), siano figurate col cornucopia, che appare variamente ornato e striato, e decorato di nastri. Alla bocca del corno sono per lo più mele, melograni e una focaccia piramidale di farina e miele. Dalla Treccani La prima moneta del regno di Napoli ad averla incisa (peraltro Doppie) è il Doppio Sestino di Federico III d'Aragona (1496 - 1501) classificato al n. 9 del PR e al n. 108 del MIR1 punto
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ERRORE 10 CENT un 10 cent con orlo su entrambe le facce : presumibile colatura della zigrinatura contorno a formare tante onde unite1 punto
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Complimenti x il racconto. Mi ha portato a sognare cosa potrebbe esserci sotto....1 punto
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E' ovviamente difficile esprimere un parere senza vedere l'oggetto della discussione per cui ti propongo solo alcune riflessioni di tipo generale. Se un gruppo di monete di diversa tipologia ed epoca presenta lo stesso colore, la stessa tipologia di patina, lo stesso "carattere"....bhe! E' possibile che queste monete abbiano subito un trattamento dalla stessa mano... questo non vuol necessariamente dire che il trattamente debba essere considerato deturpante...ma consiglia un accurato approfondimento. Riguardo alla seconda domanda "spatinare le monete"...perchè? Penso che tutto dipenda dallo stato iniziale della moneta, dalla necessità di renderla leggibile e dalla volontà di renderla appetibile. Non è da trascurare il fatto che molti commercianti sono "solo" dei commercianti e che hanno la necessità di rendere vendibile il loro prodotto. ritengo che gli intenditori non arriverebbero mai ad acquistare monete "rifatte", ma i neofiti potrebbero essere invece attratti proprio dall'apparente maggior pulizia di certi esemplari.....e qual'è il rapporto numerico fra i primi ed i secondi? Qual'è la categoria più numerosa e meglio disposta all'acquisto? Il gran numero di monete rimaneggiate che si trova in circolazione penso ci dia la risposta. ciao Mario1 punto
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Ciao @@massi75rn e grazie , se un giorno' riusciro' a costruire la macchina del tempo , sarai invitato , appuntamento davanti il Tempio della Pace , poi faremo un giro per Roma antica , pero' in vestiti d' epoca e senza portare oggetti attuali , altrimenti ci dedicano un Tempio o ci buttano nell' arena del Colosseo :D1 punto
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Ragazzi ho chiuso la contrattazzione, dopo un'estenuante discorso, "ripreso" nuovamente in termini economici, siamo giunti al punto di chiusura, non ditemi che l'ho pagata troppo altrimenti sarei capace di riportarla indietro, ho chiuso per 205 euro e in più mi ha offerto il caffè al bar. che dite ho fatto bene a prenderla, d'altronde a me piace come monetazione. :nea: nei prossimi giorni potrei chiudere altri discorsi, con delle sorprese. :blum:1 punto
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zecca Romana senza ombra di dubbio :) l'unico peccato è stato il tentativo maldestro di pulirla.....ma 10 euro li vale sicuramente. marco1 punto
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Non credo sia stata lavata o strofinata, credo siano dei segni figli della coniazione. So che queste monete sono molto difficili da trovare esente difetti. Comunque si notano con luce diretta e inclinando la moneta. Ma non sono molti per fortuna! In mano è bellissima. Certo, è ancora dentro la perizia, quindi non hai la visione perfetta. Come risposto precedentemente, non penso sia stata strofinata. Al massimo il bagno nel liquido dell'argento, ma comunque non in tempi recenti. Penso che quei leggeri graffi che si notano siano li dalla coniazione. Hai ragione, la moneta nella bustina non mi permette foto migliori, quando la toglierò le rifarò, anche del taglio, che è perfetto. Al limite è stata pulita col liquido ma non strofinata, ma non credo in tempi recenti. Il bordo dove dici tu non è scontornato male, è il riflesso della bustina che, con la luce, è diventato bianco e si confonde con lo sfondo bianco. Rifarò le foto cambiando sfondo e luce ;)1 punto
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Anche l'editto di Rotari, quindi riguardante la legislazione longobarda, si fa riferimento alla coniazione illegittima, ovvero quella senza autorità refgia, e, ancora una volta, la pena è commisurata alla gravità. "Si quis sine iussionem regis aurum figuraverit aut moneta confinxerit, manus ei incidatur." "Se qualcuno senza ordine del re batte oro o conia moneta, gli sia tagliata la mano". (cap. 242). Tra l'altro, dabbene aveva già fatto riferimento a tale norma, in questa discussione. http://www.lamoneta.it/topic/82573-la-mano-sulle-monete-longobarde/?p=8976001 punto
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Ciao @@Barone90, non demoralizzarti se qualcuno non concorda con te sugli acquisti fatti, sulle conservazioni date ecc Quello che molti fanno e hanno sempre fatto è dare dei consigli ed esprimere una loro opinione, non soffermarti sui toni, che ahimè vuoi per la fretta o per altro si interpretano a volte male….magari qualcuno è più schietto di un'altro e ci sta, perchè non tutti hanno lo stesso carattere o modo di dire/scrivere le cose. Insomma, quello che mi sento di dirti è di non demoralizzarti e di andare avanti nella collezione, se hai bisogno qui siam tutti prontissimi a dare un consiglio e aiuto. Anch'io agli inizi mi incendiavo quando qualcuno mi "bacchettava" ma a distanza di tempo le bacchettate prese mi son servite da lezione per acquisti più oculati, per capire le conservazioni e tante altre cose. Per concludere ti do il benvenuto in questo mondo, e se hai bisogno non farti problemi ad aprire discussioni e a porre le tue domande. Buona giornata Linda1 punto
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Siamo un po' carenti sulla parte classica.....cercherò di integrare, anche se classicista di certo non lo sono.....e vado ancora su storie, aneddoti e su quanto dice Catalli : Siamo sulla tosatura ancora a Bisanzio c'era un certo Alessandro, capo della Ragioneria di Stato, carica che lo rese presto ricchissimo ; i bizantini lo chiamavano col nome di Forbicina, per la sua facilità di tagliare intorno alle monete d'oro rimpicciolendole quanto voleva. Forbicina è il nome tra l'altro dell'attrezzo con cui si facevano simili operazioni ( Procopio, La guerra gotica, III, 49 ). Non sappiamo esattamente come fosse l'attrezzo di Forbicina, ma a Siena, al tempo di Cecco Angiolieri, per ottenere lo stesso risultato si usava battere moneta con uno strumento in legno chiamato " trabocchetto ", tale da provocare una spianatura del tondello e poi si tagliava la parte eccedente il tondello. Sarebbe stato difficile accorgersi poi visivamente, al più si sarebbe detto che era un conio stanco. La Forbicina e il Trabocchetto.....queste sono le storie incredibili che ci offre la numismatica e che mi piacciono da matti.....1 punto
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Buongiorno Barone90, mi permetto di darti del tu. Tutti abbiamo cominciato e tutti agli inizi abbiamo fatto degli sbagli. Nel primo post ho percepito un entusiasmo tipico della persona appassionata che spero non perderei dopo qualche critica o nel corso del tempo... Quando si è agli inizi e l'occhio non è allenato, sfuggono dei particolari che a volte fanno molta differenza sul prezzo (soprattutto per monete rare o in alta conservazione). come si dice "bisogna farsi l'occhio". :rolleyes: A volte quello che si scrive viene interpretato in maniera diversa da ognuno di noi e quindi può dar adito a frantindimenti Magari di persona e spiegando le motivazioni, ci si farebbe una risata, questi sono i limiti delle chat... Ma siamo su un forum pubblico e hai chiesto pareri e secondo me dovresti accettarli giusti o sbagliati che siano... ti posso assicurare che alcuni che magari hanno espresso pareri un pò ruvidi o schietti, hanno molta esperienza sul forum (lo puoi vedere dai loro post nelle innumerevoli discussioni!) oltre che sulla numismitica e sul forum in generale ci sono molte persone preparatissime da cui ci sarebbe molto da imparare. Ho apprezzato molto il post di Gallienus e spero che non ti scoraggi. io non ti dico se le hai pagate più o meno, ti posto dei link di aste chiuse da cui potrai giudicare tu stesso: 10 lire 1936: http://www.ebay.it/sch/Monete-e-Banconote-/11116/i.html?_from=R40&LH_Complete=1&_nkw=10+lire+1936&_ipg=200&rt=nc 10 lire 1927: http://www.ebay.it/sch/i.html?_odkw=10+lire+1937&_ipg=200&_osacat=11116&_from=R40&LH_Complete=1&_trksid=p2045573.m570.l1313.TR3.TRC0.A0.H0.X10+lire+1927&_nkw=10+lire+1927&_sacat=11116 Non te la prendere :nono: , se ti piace, goditi il tuo primo acquisto e fai tesoro dei consigli che ti vengono dati, non avere la "foga dell'acquisto" magari nel prossimo farei scelte più oculate. :) saluti1 punto
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Estimate: 45'000 CHF | Starting price: 36'000 CHF Price realized: 60'000 CHF Mi pare che ci siano 59'950 CHF di troppo. Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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Per coloro che non potranno andare venerdì stavo pensando invece di chiedere di tenere aperta la sezione Numismatica la domenica mattina e di parlarne con la direttrice di persona. Mi recherò al Museo una ventina di giorni prima dell'evento per un sopralluogo. :good:1 punto
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Tratto da un manuale di codice penale del Regno di Sardegna, degli anni quaranta dell'800. Titolo IV Dei reati contro la fede pubblica Capo I Della falsificazione di monete [omissis] Sezione I Della falsa monetazione 331 Chi senza legittima autorità fabbrica moneta, contraffacendo quella di regio conio o di conio straniero, ovunque abbia corso legale, od latera la vera moneta, commette reato di falsificazione di moneta [omissis] 333 L'alterazione della vera moneta si commette o col tosarla o col raderla o col far uso di qualsiasi ultro modo per sottrarne il valore. L'alterazione ha parimenti luogo quando si praticano mezzi per dare alla moneta l'apparenza di un valore superiore. 334 Chiunque avrà fabbricata falsa moneta d'oro o di argento, contraffacendo quella di regio conio, sarà punito colla pena dei lavori forzati a vita. Se la falsa moneta è erosa od eroso-mista la pena sarà dei lavori forzati a tempo. 335 Chiunque avrà fabbricata nei Regii Stati falsa moneta di oro o di argento, contraffacendo quella di conio straniero, ovunque abbia coros legale, sarà punito colla pena dei lavori forzati a tempo. Se la falsa fabbricazione è solamente di moneta erosa o eroso-mista, la pena sarà della reclusione non minore di anni settee potrà esntendersi a quella dei lavori forzati per anni dieci. 337 Quando l'autore dei crimini [omissis] sia un impiegato nelle regie zecche, sarà punito colla pena immediatamente superiore a quella inflitta in ognuno dei casi accennati [omissis]; se la pena sarà dei lavori forzati a vita sarà punito colla morte. [omissis] 339 L'alterazione della moneta, sia di oro o di argento, sarà punita colla reclusione quando il valore che si è voluto sottrarre alla moneta alterata non eccede lire cinquanta; [omissis] eccedendo detto valore [omissis] la pena sarà aumentata di uno o di due gradi , e potrà estendersi ai lavori forzati a tempo. [omissis] 340 Chiunque con intelligenza coi falsificatori di monete di regio conio o di conio straniero avrà cooperato ad introdurre tali monete nei Regii stati, od a metterle ivi in corso, sarà punito come se fosse autore di fabbricazione o alterazione commessa nei Regii Stati. [omissis] 343 Chiunque fabbricherà o farà fabbricar, o scientemente riterrà in casa od altrove conii, forme, crogiuoli macchine od altri instrumenti atti a fabbricare false monete, sarà punito [omissis] colla reclusione.1 punto
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Tutto è divisibile! Di sicuro ci saranno monete sfuse dovute al fatto che non avranno tutte e 4 lo stesso grado di conservazione. Ne riparliamo quando escono i sets in autunno/inverno, se me lo ricordi posso provare a cercartene una. MM1 punto
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tutto giusto è una bella moneta (AE3) coniata da Onorio forse poco tempo dopo il sacco di Roma. L'allegoria fa riferimento alla clemenza rivolta a chi si sottomette e alla fermezza nei confronti di chi si ribella. La figura a sinistra è un prigioniero che viene trascinato a forza.1 punto
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Comunque a me solo con una casa d'aste mi è capitato di ricevere la moneta con la lista delle altre offerte ricevute per il mio lotto. Pur avendo offerto molto di più, ricevetti la moneta, pagandola un euro in più della seconda offerta più alta. Sarebbe bello se tutte le case d'asta facessero la stessa cosa. Il collezionismo numismatico, forse più di altre tipologie, prevede che ci sia fiducia tra le parti. Se questa manca per vizi di qualunque tipo, la gente si disaffeziona. E se la gente si disaffeziona, potrebbe accadere ciò che sta accadendo al collezionismo filatelico.1 punto
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Si tratta di un supporto per vasi. Tipo questo: http://artefacts.mom.fr/fr/result.php?id=CRU-3001&find=support&pagenum=1&affmode=list1 punto
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o allora che dire di questa "fusaiole"(mi dispiace nome in Italiano non so)....con il suo bucco in parfeto centro.... -_- ....che faceva girare come una trottoia(toupie),il stecco di legno,o osso per fare filo......ne i ditti delicati di donna.... -_- il "thrace"e la providenza...... :lol:1 punto
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saluti tutti...... :) ....ecco portata in ciondolo.......quella bola di Innocento... ^_^ ....certamente con orgoglio e onore da quello che avra ricevuto un suo corriere importantissimo.......1 punto
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10 cent di VE 2, incisi per ricordare qualcosa avvenuto l'11 di luglio del 1914 a Plava. Plava è un paesino sloveno sulle rive dell'Isonzo, che fu teatro di aspri scontri tra le truppe italiane ed austriache durante la prima guerra mondiale. Nel '14 la guerra tra Italia ed Austria non era ancora scoppiata e purtroppo non ho trovato nulla che riguardi la data incisa... Se invece la data riguardasse il 1916... stava per infuriare la 6a battaglia dell'Isonzo (battaglia di Gorizia) e mi piace pensare che qualche soldato annoiato di stanza presso Plava abbia passato qualche ora ad incidere questo tondello.1 punto
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Io continuo e insisto nel ribadire se chi giudica una moneta buona può anche indicare i punti da osservare per permettere anche agli altri di farlo. Grazie1 punto
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Se volessimo iniziare una tematica di monete e/o banconote che riguardasse l'evoluzione della Comunità europea dalla sua nascita ad oggi ecco quali valute dovremmo raccogliere. Questo a prescindere che si limiti la scelta a quanto era in corso a partire dalla data d'ingresso nella Comunità o non ci si ponga questo limite e s'includa tutto il circolante degli stati membri anche nelle epoche precedenti. Le prime valute erano quelle in corso al 23 luglio 1952, se si prende come inizio la data di nascita della CECA, oppure al 1 gennaio 1958, se si prende la data di nascita della Comunità economica europea: - Franco francese (con la sua versione per la Saar) - Marco tedesco dell'ovest (anche dell'est se si comprende il circolante tedesco passato) - Franco belga-lussemburghese - Fiorino olandese - Lira Italiana - Franco algerino [Nota sull'ultima valuta citata: fino al 1962 (anno dell'indipendenza dell'Algeria) il nord dell'attuale Algeria faceva parte a tutti gli effetti del territorio nazionale francese, dunque la valuta locale che vi circolava era comunitaria] Successivamente si sono aggiunte, il 1 gennaio 1973: - Sterlina britannica (con le sue versioni grafiche per la circolazione a Guernsey, Jersey e Man, e la sterlina di Gibilterra essendo anche Gibilterra parte della Comunità) - Corona danese (con versione grafica per le Faer Oer) - Sterlina irlandese il 1 gennaio 1981: - Dracma greca il 1 gennaio 1986: - Peseta Spagnola - Scudo portoghese il 1 gennaio 1995: - Scellino austriaco - Corona svedese - Marco fnlandese il 1 gennaio 1999: - Euro (fino al 2002 sotto forma delle ex-valute nazionali dei paesi che l'hanno adottato, poi in contante unitario attuale) il 1 maggio 2004: - Tallero sloveno - Sterlina cipriota - Sterlina maltese - Fiorino ungherese - Złoty polacco - Corona ceca - Corona slovacca - Corona estone - Lita lituano - Lat lettone il 1 gennaio 2007: - Leu rumeno - Lev bulgaro il 1 luglio 2013: - Kuna croata E se volessimo comprendere proprio tutte le valute circolanti nella Comunità europea dovremmo citare anche: - Franco svizzero (regolarmente usato nel comune italiano di Campione d'Italia e in quello tedesco di Büsingen am Hochrhein) - Dollaro USA (il 10 ottobre 2010 le isole olandesi di Bonaire, Sint Eustatius e Saba, che facevano parte con altre della dipendenza delle Antille olandesi, sono diventate municipalità speciali d'oltremare del Regno dei Paesi Bassi - quindi parte del territorio dei Paesi Bassi/UE - ma hanno adottato il Dollaro come valuta. Oltre alle vecchie vecchie Lira e Franco e l'attuale Euro di San Marino, Vaticano, Monaco e Andorra.1 punto
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Io ho in casa questa pinza fermacarte con incastonata una moneta di Francesco Giuseppe:1 punto
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A 20.000 si diventa Guru. Qui c'è scritto tutto: http://www.lamoneta.it/page/gruppi_utente.html1 punto
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e non sai ancora quante altre ce ne sono :blum: ti allega una foto del millesimo 3 Uploaded with ImageShack.us1 punto
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