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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/03/14 in tutte le aree
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Se sei un collezionista Numismatico non guardi se è un centesimo di rame o un 20 lire d'oro ma la sua rarità la sua bellezza e cosa più importante per cosa l'acquista ? Se per collezione o per poterla rivendere o per cosa? Dipende solo da te c'è chi spende migliaia d'euro per "monetine cosi" e se potessi io sarei uno di quelli. :good:3 punti
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Medaglia intrigante di Francesco Putinati @@palpi62 .... bellissima la rappresentazione del Fiume Po http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME51I/52 punti
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Ciao @@enrico70, dovrebbe essere un sesterzio di Antonino Pio, con la Securitas al rovescio - Ric 967 Attendi i pareri degli esperti Saluti Eliodoro2 punti
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E' quasi impossibile con queste foto esprimersi,anche se sono propenso a credere che sia fusa,non so che dirti e che consigliarti, se ti ispira, 50 dollari si possono rischiare e dopo la puoi fare periziare dal vivo da persona esperta,il mio intuito mi consiglia di lasciarla perdere ma questa è solo la mia scelta personale sulla tua dovrai decidere tu. Ti ho evidenziato dei punti che devi controllare attentamente dal vivo,la foto purtroppo sgrana,ma mi sembra di vedere sulla piega del ginocchio un cratere e sul petto una sfera se è così si tratta di fusione. Saluti Babelone @@antonio bernardo2 punti
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E il Meneghetti ? Non chiuderò la discussione senza il Meneghetti..... :blum:....diventerà un tormentone.... :blum: Allego una comunicazione della SNI a firma di Andrea Saccocci. Vicenza2004.pdf2 punti
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Come fa un archeologo a occuparsi di Numismatica (infatti sono pochissimi quelli che lo fanno, alcuni in maniera egregia), non sapendo nulla di circolazione monetaria e di flussi finanziari...? Il Numismatico dovrebbe scaturire da studi di Economia. Arka P.S. E' solo un esempio per dimostrare che la materia è molto complessa...2 punti
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http://ilportaledelsud.org/bollettini.htm Il terzo riguarda sempre gli appassionati di zecche meridionali. Ruotolo G. Inedito mezzo denaro battuto a Messina per Corrado I Hohenstaufen (1250 - 1254). http://ilportaledelsud.org/bcnn79c.pdf Spero stiate gradendo questo mio umile lavoro. Buona lettura e a presto.2 punti
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Grazie Biagio, anche la bibliografia conta per giusti approfondimenti anche nel tempo...... Torniamo a noi ..... Luca Gianazza.......Cittiglio in provincia di Varese ......da " Le zecche Italiane fino all'unità ", volume 2 : " Cittiglio fu sede di una zecca clandestina intorno al 1607. L'officina era impiantata all'interno dell'abitazione di Maddalena Levardina o Lecardina e di Giuseppe Curti o o Accursio, non collocabile con precisione nell'attuale contesto urbanistico del paese. L'attività di coniazione avveniva con la complicità di un certo Gabriele Onofrio, frate dell'ordine degli Eremitani di Sant'Agostino. Dal verbale di sequestro stilato a seguito dell'irruzione delle soldatesche milanesi all'interno della zecca nel giugno del 1607 , si ottengono informazioni abbastanza dettagliate relativamente alla dislocazione delle operazioni di coniazione all'interno dei locali dell'abitazione, dei materiali utilizzati e della tipologia di monete falsificate. La cucina avrebbe con molta probabilità rappresentato il locale in cui venivano preparate le leghe metalliche per la successiva coniazione.....mentre la battitura avveniva nelle due stanze del piano superiore. Il quadro che emerge, comunque, sarebbe quello di una zecca gestita da persone con scarsissime esperienze dell'ambito della produzione di monete. A Cittiglio vennero falsificati denari da cinque soldi, sesini e ducatoni di Milano, oltre a scudelini tedeschi e ad una moneta in rame di Bozzolo oggi sconosciuta. Le leghe utilizzate sarebbero state costituite da rame, argento, ottone. " Storia intrigante, che affascina, che ci fa pensare a cosa si poteva fare in quei momenti, la possibilità di guadagni facili, tra l'altro in un posto che conosco bene e il tutto mi è ovviamente, a livello personale , più vicino..... Che fine fecero i falsari ? Non viene riportato, ritengo furono arrestati, poi......2 punti
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Grazie Fofo del contributo, poi ovviamente la domanda può avere più risposte e riflessioni varie, la lascio ovviamente aperta questa...... Ma veniamo alle storie numismatiche, quelle che mi piacciono di più, questa è veramente notevole, ce la racconta in un contributo G. Carbonelli nel 1906, liberculo avuto da mani preziose :blum:, dal titolo " L'officina di un falso monetario nel XIV secolo ". Siamo nel 1391, con Amedeo VII di Savoia, detto il Conte Rosso, il quale qualche anno prima di morire ordina la riordinazione della moneta di Savoia ; in questo momento di probabile disordine, ne approfittò un medico maestro Guglielmo Valpon, inglese d'origine e residente ad Evian. Il Valpon era in una condizione favorevole, abilissimo chimico e parente del Conte, approfittò alla grande di tutto questo. Divenne in pratica un gran falsario ed Evian casa sua , la sede della zecca clandestina. Non gli andò bene però, lo scoprirono, fu chiuso insieme alla moglie nel castello di Evian, al servo e alla cameriera. Le monete furono sequestrate e mandate per essere esaminate a Ginevra al Consiglio dei Savoia. Il Valpon falsificava più che altro oro e argento, il Carbonelli riferisce di una vera e propria officina ben organizzata, non molto diversa dalle zecche ufficiali. Il Valpon, viste le sue capacità di chimico, fu considerato un abilissimo falsario, fu condannato alla pena capitale, la sua famiglia fu invece scarcerata. Se la pena fu poi veramente eseguita c'è qualche dubbio, di certo questa storia vera dimostra che una persona colta, abile, con le parentele e conoscenze giuste, in un momento di confusione, approfittò alla grande del tutto, ma fu scoperto..... Chi se la sente di continuare o rispondere alla domanda di cui sopra, mal che vada, visto il momento di grande bontà collettiva, ne uscite con 2/3 mi piace e un ringraziamento formale :blum: :blum: :blum:, in questa discussione mi sento di comportarmi così e vedo che anche altri lo stanno facendo, ovviamente non sarà sempre così....... :blum:, Mario2 punti
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ciao a tutti, ho preso questa 10 lire 1949 al mercatino, secondo voi arriva al FDC. grazie.1 punto
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Esiste un luogo a Roma , anomalo nel suo genere , che sicuramente conserva come in uno scrigno segreto e nascosto agli occhi degli uomini antichi e moderni , innumerevoli tesori in oggetti e marmi in generale che furono a lui affidati o presi di prepotenza dalla sua natura a volte distruttrice , come ad un vecchio padre premuroso , affiche’ li conservasse preservandoli dagli effetti nocivi di assedi , saccheggi e distruzioni quali Roma dovette ripetutamente subire dal V secolo della nostra era fino al XIX secolo . Partono fin dal Medio Evo le notizie vere o false , del ritrovamento nel letto del fiume Tevere , l’antichissimo Albula , poi Thibris o Rumon , di incredibili tesori , quali ad esempio il fantasioso ritrovamento del candelabro a sette braccia il cui destino è tuttora oscuro , era fatto interamente d'oro massiccio di un sol blocco, venne con molta probabilità portato a Roma quando Tito conquistò Gerusalemme nel 70 , come testimoniato da una raffigurazione scultorea nella volta interna dello stesso Arco che sovrasta la sommita’ della via Sacra . Secondo alcune testimonianze non confermate, il candelabro è rimasto a Roma fino al sacco di Roma ad opera di Genserico , finendo poi , dopo alterne vicissitudini a Costantinopoli , da qui in poi se ne perdono le tracce (sotto un disegno) Tornando al nostro argomento , Rodolfo Lanciani ci tramanda che in occasione dei dragaggi del letto del fiume nel 1877 per la costruzione dei possenti muraglioni , che incanalano il Tevere impedendogli di nuocere alla Citta’ con le frequenti inondazioni invernali , ma snaturandone l’ antica bellezza , vennero portati alla luce una incredibile quantita’ di oggetti di valore , dalle statue di bronzo che ornavano sia la Citta’ sia i parapetti degli antichi ponti , capolavori del’arte antica , affinche’ non cadessero in mani nemiche , fino ai piccoli oggetti di valore , di uso personale . A dimostrazione della ricchezza storica conservata nel Tevere , furono incredibilmente trovate anche punte di frecce preistoriche , fino alle armi da fuoco usate dai Romani per scacciare i Francesi da Roma nel 1849 . Occorre precisare che tutti questi ritrovamenti furono solo occasionali e superficiali , cioe’ furono rinvenuti senza cercare , ma solo in conseguenza della grande opera ingegneristica dei muraglioni , le draghe non andarono in profondita’ nel letto del fiume Tevere che al massimo raggiunsero la profondita’ di circa 2,70 metri , se invece per cercare volutamente reperti si raggiungesse la profondita’ sotto il letto del fiume di 8/10 metri , chissa’ quali tesori dell’antichita’ tornerebbero alla luce del Sole e a rallegrare gli animi . Veramente sempre Lanciani ci racconta che solo in due occasioni si raggiunse la profondita’ di oltre 10 metri sotto il letto del Tevere , esattamente a Ponte Garibaldi e a Ponte Sisto , in entrambe le occasioni fu raccolta una ingente quantita’ opere d’arte e di oggetti antichi . Praticamente tutti gli oggetti grandi e piccoli e di qualsiasi natura , recuperati dal Tevere sono in uno buono stato di conservazione , essendo l’ acqua dolce molto meno nociva di quella marina , inoltre il seppellimento veloce dovuto al limo e all’ argilla presenti nel letto , faceva si che gli oggetti caduti nel fiume non si allontanassero molto a causa della corrente del fiume dal luogo di caduta , fu calcolata al massimo una distanza di 500 metri che rapportata a circa 2000 anni e’ irrisoria , inoltre questi due elementi del letto isolano sia il metallo sia il marmo dalla ossidazione e corrosione preservandone anche il colore , tipiche sono le monete in bronzo trovate nel fiume , specialmente i grandi sesterzi , che non assumendo patina , mantengono il colore quasi originario dell’oricalco , oggi chiamata “patina fiume” forse tra le piu’ rare , ricercate e affascinanti . Tra le opere statuarie in marmo recuperate in quella occasione , forse la migliore fu una statua di Apollo arcaico che oggi e’ esposta in una sala del Museo delle Terme di Diocleziano a Roma ( sotto la foto ) , per le statue in bronzo la piu’ bella e affascinante recuperata fu quella di Bacco , anch’essa conservata nello stesso Museo ( sotto la foto ) In prossimita’ di Ponte Sisto o in antico Ponte di Agrippa o di Valentiniano e Valente dopo il restauro da loro eseguito nel 367 , uno dei ponti antichi che unisce il Gianicolo Trastevere al Campo Marzio , furono trovati sulla sponda sinistra resti di un’ Arco trionfale eretto nel 367 d.C. in onore degli Imperatori Valentiniano e Valente insieme a frammenti di una colossale statua in bronzo che ornava l’Arco ; inoltre fu trovata una iscrizione datata al tempo di Vespasiano ed un’altra del tempo di Valentiniano e Valente in cui descriveva il Ponte essere stato ricostruito tra il 366/367 da L.Aurelio Aviano Simmaco prefetto della Citta’ ; furono trovate anche monete , terrecotte , frammenti di statue , bassorilievi in marmo , pezzi di una enorme iscrizione che in origine doveva essere lunga quanto il Ponte , circa 100 metri , insieme a pezzi architettonici del Ponte . Successivamente in occasione della costruzione del piu' recente Ponte Garibaldi , poco piu’ a valle di Ponte Sisto , fu trovata una splendida statua in bronzo rappresentante Bacco , gia’ menzionata sopra , a 11 metri sotto il letto del fiume , in piu’ una Patera in bronzo del diametro di 60 centimetri lavorata a sbalzo che probabilmente doveva fare parte di un' altra enorme statua in bronzo li' giacente o nelle vicinanze del Ponte e inoltre una grande quantita’ di monete antiche romane e medaglie antiche papali . Una cosa e’ certa , in base alle varie migliaia di testimonianze relative ai meravigliosi ritrovamenti archeologici avvenuti in tutte le epoche , alle testimonianze degli antichi storici relativi ai monumenti che ornavano la Citta’ e ai poeti antichi che decantavano le bellezze dell’ Urbe al massimo del suo splendore nel IV e V secolo , possiamo credere a quel personaggio storico , di cui pero' non ricordo il nome , che scriveva Roma essere popolata da Dei , non da uomini , tanto era lo splendore , la bellezza e la ricchezza dell’ Urbe di cui noi oggi non possiamo immaginare praticamente nulla . Per concludere questa brevissima esposizione dei tesori del Tevere , si comprende bene quali e quanti tesori siano ancora nascosti sotto il letto del fiume in quanto le grandi quantita' di oggetti trovati nel passato furono solo occasionali , non cercati , semplice conseguenza di lavori eseguiti negli argini del fiume ; chissa’ mai se un giorno si decidera’ di dragare sistematicamente almeno il tratto cittadino del fiume , sicuramente il costo dell’opera verrebbe ripagato abbondantemente dal valore archeologico e artistico dei reperti recuperati dal "Padre Tevere" , andando ad arricchire le collezioni dei Musei cittadini e il patrimonio nazionale .1 punto
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Buongiorno, posto questa medaglia, che non è mia, ma ci sto facendo un pensierino, riguarda la battaglia di NAPOLEONE sul ponte di LODI. Piccolo aneddoto, domenica scorsa sono andato a mangiare una pizza a una decina di chilometri dal mio paesello e mi sono trovato questo cartello, verità, leggenda?? Dell'olmo rimane un ceppo alto un paio di metri con un diametro di circa 50/60 cm.1 punto
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Ricevuto dalla direzione Archeoclub e volentieri vi giro: Caro Socio, sperando di fare cosa gradita le ricordo che domenica 6 luglio i musei e le aree archeologiche statali saranno visitabili gratuitamente. Con la norma del decreto in vigore dal primo luglio, ogni prima domenica del mese non si pagherà il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato. Cordiali saluti La Segreteria nazionale1 punto
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Non è solo questo, è un discorso di correttezza, onestà e trasparenza verso i clienti. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che uno dovrebbe offrire ciò che reputa giusto e nulla di più ma se il regolamento di una casa d'aste vale per i clienti perchè non dovrebbe valere per la casa d'aste che lo ha scritto? Allora scrivessero "Il lotto verrà aggiudicato alla massima offerta ricevuta" invece di "fare la cresta" sulle offerte. Saluti a tutti, Qu3!1 punto
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Grazie al contributo e all'aiuto dell'amico @@Michelangelo2 ho potuto leggere ed esaminare alcuni passi dello scritto di Tumminelli Mortillaro " Cenni su alcune medaglie siciliane ... " ....interessante forse uno dei pochi se non l'unico che abbia scritto su queste medaglie, a parte l'articolo successivo del Gaudioso che ci porta a conoscenza di una sua medaglia inedita, d’oro a firma del Melazzo sempre per gli stessi eventi. Bene....in questo scritto pur non avendo in collezione una medaglia del tipo che discorro, il Tumminelli presuppone, sapendo che alle esposizioni biennali vennero concesse medaglie d'oro, che queste fossero dello stesso conio di quelle descritte dal Ricciardi al nr. 231 (per capirci del tipo di quella in apertura della discussione - conio F.lli Costanza - solo dritto) e dice fino ad oggi ..... posso dire, dopo accurate ricerche fatte dal sottoscritto, che egli all’epoca dello scritto non sbagliò, infatti quel conio venne usato sia per l'oro che per l'argento nelle diverse esposizioni che si tennero in Sicilia. Poi però nella stesura dello scritto prosegue dicendo che era in suo possesso una medaglia d’argento per l'esposizione del 57 (quindi uguale a quella della discussione e che questa faceva parte di uno dei premi straordinari concessi proprio per quell'esposizione: a questo punto scinde le medaglie d'argento e le divide in ordinarie e straordinarie, affermando che se le ordinarie erano molto più grandi (da 10 ducati) queste, cioè quelle del 57 dal valore di 3 ducati oltre a servire per l'esposizione del 57, il conio, lo stesso, venne usato per le passate esposizioni, ma solo per l'oro, ricollegandosi quindi al discorso fatto in precedenza. Ma a mettere in discussione parte del suo scritto, e non solo, è la medaglia di cui Francesco ci parla spesso e cioè quella concessa al Sig. Natale Aliotta datata 1847, d'Argento, ma conferita per l’esposizione biennele del 1846 ( @@francesco77 c’è la puoi mostrare cortesemente ?); questa medaglia cosa ha di particolare e perchè mette in controversia lo scritto del Mortillaro ?1 punto
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DE GREGE EPICURI Giusto, e siccome c'è una S anche al Rov. (a destra), è proprio un semisse, e infatti la prua di nave si intravvede!1 punto
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I danneggiamenti al bordo a dx del R/ sono evidentissimi, così come i graffi ritoccati nel campo del dritto a dx della VI di VITTORIO. Poi se non si vuole vederli non so cosa farci. La moneta è, a voler essere molto ottimisti, un MB e nulla più. Certo dall'accalorata difesa che stai facendo della moneta, sembra quasi che il venditore sia tu stesso.... ma ovviamente non è così, vero?1 punto
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Buona serata Grazie al diarista Marin Sanudo, vi posto il racconto che fa di una pena capitale, effettuata per furto di oggetti sacri ad opera di 4 disgraziati in combutta con un prete; proprio per colpa di quest'ultimo e del suo fare circospetto che vengono catturati e processati. Probabile che la polizia in borghese sorvegliasse obiettivi "sensibili". Fatto stà che il prete ebbe salva la vita perché denunciò subito gli altri 4 ed anche un altro prete che riuscì a dileguarsi; oltre a ciò ebbe pagata una taglia di 50 ducati. :nea: I 4 erano: Sier Bertuzi da Canal e suo figlio Tadio, Lunardo da Monte e un tal Donato, barcarolo. Curiosa l'informazione che il boia non fosse un personaggio stipendiato, ma un carcerato lui stesso, tant'è che aveva una corda legata ad un piede, così che non potesse approfittare della situazione per fuggire. :pardon: 8 giugno 1520 In questo zorno, poi nona, in Piaza San Marco fono Justiciati li 4 (quattro ladri di oggetti sacri, smascherati da tale prete Vincenzo che stava con una cariola, con fare circospetto, presso la Chiesa della Madonna dei Miracoli di giorno e la notte andava a rubare con loro e se la intendeva anche con falsari), videlicet (naturalmente) sier Bertuzi da Canal qu. Sier Jacomo, primo apichato, e quel Lunardo Damonte, vecchio di anni 70, canuto de barba e di caveli, qual zà anni 50 scapulò (scampò) di poco la forcha, e da lui in qua si sona la campana dil maleficio che prima non si sonava, come si fa al presente; et fono trati di prexon. La corte e piaza era piena di grandissimo numero di zente. Sier Bertuzi prima andava cridando “merito mazor morte”, e come fu soto il palazo dil Doxe, cridò: “Serenissimo Principe! Merito mazor morte etc.” et a la porta di la chiexia era assà persone, si voltò dicendo: “Non dubitè scampi in Chiexia, vo' volentieri a questa morte”. Et a Tadio, suo fiol, (parte dei quattro) disse: “Fiol, vien constante” (Figliolo, seguimi) e lui rispose: “Padre, son qua e vado a questa morte volentiera, perché la merito, aver robà e violà e tochà tante reliquie”. El vechio nulla diceva, e mancho quel altro barcaruol padre de 6 fioli. Hor come sier Bertuzi fo su la scala, cridò tre volte “misericordia” etc., e fo butà zozo dal boja, qual è in preson per il Consejo di X, e havia una corda al pe' azio' non fuzisse. El vechio nulla disse, che subito morite. Sier Tadio suo fiol se inzenochiò al zoco (ceppo), pregò tutti dicesse una Ave Maria per lui, e li fo tajà la testa al primo colpo. E subito salite 6 zoveni sul soler (pedana) e tolse el corpo e la testa, che era in terra e messe in una cassa, et poi fo tajà la testa al barcaruol, che era mezo morto, et non stete molto che li apichadi tutti fo tolti zozo el canal, posti in una cassa e li altri do in cadeleti (barelle) et mandati a seppelirli; sichè non si vete altro che la forca. Questa è una delle sentenze capitali meno "trucide"; d'altra parte non c'erano stati omicidi e quindi non erano state aggiunte le pene "accessorie", che venivano applicate solitamente prima della giustizia capitale e, spesso, anche successivamente. saluti luciano1 punto
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Druso è ricercato...dalla foto 60-90 euro Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Grazie Adolfo dell'intervento, degli apprezzamenti e dal capire, e chi meglio di te può dirlo, la situazione attuale e il tentativo di unire e condividere con altri un tema, non facile ma ci stiamo provando, certo non è semplice..... Collaborare, condividere, unire e divulgare......sentirsi parte comune di una stessa comunità, è questo il sentire comune e poi c'è anche la competenza, l'esperienza e in questo caso l'amicizia che quando c'è si rivela come in questo caso e come ho visto fare da altri nella stessa discussione. E' una prova, vediamo....., io direi una ripartenza, questo credo sia il termine giusto, vediamo se riusciamo a creare il magico che c'era qualche anno fa.....certamente sarebbe bello che intervenissero anche chi ha minore esperienza, qualche giovane, come sarebbe interessante avere qualche parere da qualche classicista, io ne ho evocati alcuni.....chissà magari il week - end aiuterà loro e altri che ritengo possano dire molto, ma veramente molto..... Hai parlato giustamente di un aspetto che è stato poco discusso, la tosatura, atto indubbiamente fraudolento, e ne hai parlato da esperto facendoci cogliere alcune differenze e diversità. La tosatura sembra andare dal XII al XVII secolo, l'avvento delle macchine fermerà il processo. In Italia meridionale già da Ruggero II le fonti confermano il problema, con Federico II si stabiliranno pene severe contro tosatori e falsari, quali la confisca dei beni e a volte la pena di morte. Tutte le zecche si preoccuparono di arginare il fenomeno o con leggi blande, con forti multe, col taglio della mano destra, col l'ordine agli zecchieri di avere tondelli belli circolari e centrati, ma anche con controlli con i cambiatori. Quindi un problema per tutte le zecche, difficile da arginare e controllare....che si affianca a quello dei falsi.....1 punto
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Complimenti a tutti e in particolare @@dabbene che riesce sempre a proporre argomenti di grande interesse. Da ex Curatore devo ammettere che in questo ultimo periodo è molto difficile riuscire a coinvolgere attivamente i partecipanti al Forum. Probabilmente sono tempi duri sotto ogni aspetto per tutti e comunque vedere che in molti collaborano scrivendo e anche solamente leggendo mi rincuora. Mi sembra che Mario inizialmente avesse accennato al fenomeno della tosatura delle monete (scusate ma non ricordo se qualcun altro ha poi ripreso il discorso). Attualmente sono interessato alle produzioni monetarie del Senato Romano; ho esaminato sia dal vero che da immagini qualche centinaio di grossi romanini con le insegne (prima metà del XIV secolo circa) e la prima particolarità che emerge all'occhio è che in maggioranza evidenziano vistose tosature. Perché? E' stato facile comprenderne il motivo perché Finetti ne dà una convincente spiegazione in Boni e mali piczoli . Infatti vi fu un riallineamento "spontaneo" da parte del pubblico che reimpiegava i vecchi pezzi d'argento riducendoli al valore dei bolognini. Quindi non un comportamento fraudolento ma bensì "autorizzato". Al contrario a Firenze e in altre aree italiane che non adottarono il bolognino la tosatura fu "discreta" ed è evidente quindi una frode volutamente applicata. Questo per dire che ogni situazione, anche per la falsificazione-contraffazione, va esaminata in base a elementi di fatto che possono avere mille risvolti inaspettati. Molti di questi sono emersi nelle vostre considerazioni. Un bravo a tutti. Cari saluti1 punto
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Questa foto è sicuramente migliore della mia scansione La particolarità della farmacia all’insegna de ‘Il Cedro imperiale’ è che fu associata alla farmacia all’insegna ‘Alla Vecchia’, sita lì vicino sempre in campo S. Luca. La farmacia ha assunto così una doppia insegna che ha mantenuto nel tempo perché l’attuale indicazione della farmacia nella stessa zona in campo S. Luca del sestiere di S. Marco è "Farmacia all'insegna della Vecchia e del Cedro Imperiale" e l’insegna che si trova all’esterno, sulla colonna a destra dell’ingresso, è questa: apollonia1 punto
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Mi è capitato poche volte di acquistare da questa casa d'aste. Oggi mi è arrivata la fattura ed in precedenza quanto acquistato. In pochi spediscono prima di ricevere il denaro. Poi che dire, commissioni al 15% (con catalogo cartaceo stampato) e 15,50 € di spese di spedizione (pacco enorme). Che dire, meglio di cosi...... skuby1 punto
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Facendo una media dei prezzi di vendita su Ebay e dei commercianti, direi che 48€ è un prezzo ragionevole. :good:1 punto
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Per me è possibile solo venerdì mattina o sera. Ho visitato il medagliere ad inizio anno ma ci ritorno volentieri, se in gruppo. Lord Acton1 punto
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Il secondo riguarda gli appassionati di zecche meridionali. Ruotolo G. Zecche di Campobasso e San Severo, indagini su falsi moderni. http://ilportaledelsud.org/bcnn79d.pdf @@odjob @@claudioc471 punto
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Negli oboli di Alessandro Magno la divinità sul trono è Zeus con lo scettro nella mano sinistra, come in questo esemplare il cui diritto è simile a quello della tua moneta. KINGS of MACEDON. Alexander III. 336-323 BC. AR Obol (9mm, 0.55 gm). Ake mint. Head of Herakles right, wearing lion's skin headdress / Zeus seated left, holding eagle and sceptre; Phoenician "ayin" and "kaph" in left field; Phoenician "tzadeh" beneath throne. Newell, Sidon and Ake, -; Price -; Müller -. EF, toned. Possibly unpublished. Mi sembra che Baaltars non sia mai associato ad Eracle con copricapo in pelle di leone, e non solo sugli oboli. Quindi, fino a prova contraria, la moneta Eracle-Baaltars dovrebbe essere di fantasia. apollonia1 punto
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Questa è meravigliosa Taglio: 1c Nazione: Finlandia Anno: 2001 Tiratura: 410.000 Condizioni: BB Città: Palermo Note: mancante :yahoo:1 punto
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Taglio: 1 cents Nazione: Lettonia Anno: 2014 Tiratura: 120.000.000 Condizioni: BB Città: Palermo Note: non so se è una news ma è la prima che trovo1 punto
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Ciao lucarosina, incuriosito dal tuo gettone, ho cercato "cinematografo sociale" su Google e, da due documenti che trovi ai seguenti link, ho scoperto che ve ne era uno nella città di Chiavenna: http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD0F91E3/ http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/unita/MIUD0F90E5/ Ho poi scoperto che a Chiavenna c'è in effetti Piazza Castello. Spero possa esserti utile.1 punto
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Da " La falsificazione dall'antichità al XX secolo con un saggio di economia internazionale " Atti del 32° Convegno Numismatico di Torino nell'intervento di Fiorenzo Catalli dal titolo " La repressione del reato di falso monetale nel mondo antico e medievale ", giusto solo qualche piccolo passo, indubbiamente stiamo citando in discussione massimi esperti..... " Il falso monetale è vecchio quanto è vecchia la moneta. La distinzione tra moneta vera e moneta falsa nel mondo antico è più direttamente legata al riconoscimento della bontà del metallo usato e della corrispondenza col peso teorico ufficiale che alla corretta identificazione dell'autorità emittente e il falso monetale veniva realizzato intervenendo sulla qualità del metallo utilizzato ". " In Grecia e nelle colonie greche impiantate sia in Asia Minore che in Magna Grecia e Sicilia, è ben documentata l'esistenza di monete realizzate già nel VI e nel V secolo a.c. , dunque poco dopo la nascita della prima moneta, allo scopo di truffare la circolazione, mediante l'uso di tondelli in rame rivestiti con una lamina d'argento ( monete suberate ). La quasi totalità della produzione buona di moneta greca è composta da nominali di alto valore intrinseco in argento puro. E' certificato il rinvenimento di monete con incisione, realizzata evidentemente con una sorte di scalpello, allo scopo di verificare la bontà del metallo anche all'interno di una falsificazione. " Nel mondo romano nel III sec. d.c. " la produzione di monete false non diminuì con l'introduzione di nuovi sistemi di coniazione a macchina, né con la conferma delle gravi pene previste per i responsabili, senza distinzione tra fabbricanti e spacciatori. Inutili si sono rivelati anche gli editti che proibivano a tutti, medagliari compresi, di possedere torchi e bilancieri. Fin dall'antichità il diritto di battere moneta legale era considerato un attributo della sovranità strenuamente difeso con la promessa di pene severe." Ovviamente si può continuare, stiamo facendo semplicemente divulgazione per tutti e a favore di tutti con autori prestigiosi su un tema che come dice Catalli è vecchio come la moneta, se volete unirvi....., ma vedremo di fare poi anche qualche commento personale come qualcuno ha già iniziato a fare, certo qui gli aspetti commerciali non compaiono e non compariranno......continueremo, continuerò con chi ci sta per i lettori di lamoneta.....questo è poco ma sicuro.....1 punto
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Fermo restando che avrei preferito vincere il mondiale giocado malissimo e pur pareggiandole tutte 0-0 , ora onestamente mi chiedo , se avessimo passato il turno che cosa ci facevamo noi negli ottavi ? Saremmo stati noi le mosche bianche, per gioco espresso . 5 partite su 8 ai supplementari o rigori. Squadre che corrono fino al 120esimo , la traversa del Cile al 120esimo , l'Olanda all'88 esimo era fuori ma poi è passata. La sorprendente Costa Rica e la modesta Grecia hanno dato tutto fino ai rigori . L'Algeria ha impattato 0-0 con la Germania ed ha ceduto di misura ai supplementari, idem gli Stati Uniti . E l'Argentina ? Gol al 118esimo e subito dopo assalto svizzero con palo e gol sfiorato. Ottavi stupendi, è stato giusto che non ci fossimo . Il campo ha detto così ed è giusto..1 punto
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Non litigate...:) @@joker67...in effetti anche io preferisco, per monete interessanti, che venga aperta una discussione a pezzo, tuttavia per il titolo delle discussioni ti consiglio onde evitare confusioni di utilizzare il taglio e la nazionalità della moneta di cui vorrai trattare, ad esempio :"Olanda 2,5 Gulden del 1938". In questo modo le discussioni saranno più fruibili anche nel futuro...;)1 punto
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Ciao Mattia, Tutti, penso, desidererebbero aver certezza che il denaro speso sia anche denaro investito, ovvero protetto ed eventualmente in qualche misura rivalutato nel tempo. E' la prima domanda che mi sono posto anch'io quando ho cominciato ad acquistare qualche oggetto da collezionare (moneta o non), magari andando oltre un certo limite di spesa immaginato o prefissato ... ;) Purtroppo la certezza di scegliere il cosiddetto cavallo vincente non esiste (del resto non esiste da nessuna parte al mondo). Esistono certamente scelte più o meno oculate, ma, anche le più "solide", possono essere soggette alle intemperanze del mercato, delle mode e dei trend. In ogni caso la variabile più importante è il tempo ( e non certo un breve lasso di tempo). Ed il tempo, si sà, può riservare sorprese (in tutti i sensi). Basare le proprie scelte solo su una "scommessa al rialzo" mi pare comunque la peggior via da percorrere. Scegli quello che più ti interessa e che ti piace, e che possibilmente abbia solide fondamenta, sia in senso storico che di qualità .... :D1 punto
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Ho riunito e introdotto in questa sede l'interessante argomento in quanto avevo previsto che, al solito, si sarebbero accesi gli animi su una materia niente affatto secondaria. Non stiamo parlando di figure che sono preposte, come giustamente evidenziato da Polemarco (col codice alla mano), alla tutela, vigilanza, ispezione, protezione, conservazione e fruizione di beni culturali (e quindi anche delle monete). E' ovvio che ci vogliono figure riconoscibili sul piano professionale e con titoli legali, in quanto esistono anche delle oggettive responsabilità. Ma qui stiamo parlando di contributi culturali che, se mi permettete, è cosa un pò diversa e complessa. Da persona concreta (almeno lo ritengo), avevo subito tirato fuori un esempio pratico, come quello del Museo Nazionale Romano che ha avviato una collaborazione con cultori privati di provata esperienza (con pubblicazioni alle spalle, accolte anche in ambienti accademici). Magari, e lo auspico, che ci siano anche numismatici con adeguati titoli di laurea in grado di fornire un valido aiuto nei vari settori specialistici. Basta cercarli…. Veramente è stata MAP, una archeologa con interessi in numismatica, a balenare la possibilità di denunce….. e su quali basi? Per esercizio abusivo della professione, come un falso medico? Ma non fatemi ridere…. Qui c'è una professionista, con adeguati titoli di laurea, che è la responsabile del medagliere del museo romano. E' lei che si assume la responsabilità della tutela e fruizione di monete, in quasto caso della zecca di Milano. Chiaramente e in prima battuta potrebbe rivolgersi ad altri archeologi/numismatici per la catalogazione. Ma se individua altre persone, al di fuori dello specifico percorso universitario, che hanno dato dimostrazione di possedere competenze e che non vengono neppure pagate per il competente aiuto, sinceramente non vedo dove sta il "reato". Una cosa è collaborare a studi numismatici a fini di lucro (allora diventa una sorta di esercizio abusivo di professione), altra cosa è contribuire in via gratuita alla crescita culturale. Allora dove la mettiamo con la famosa meritocrazia? Solo chi sa dovrebbe vedere premiata la sua conoscenza. Nella storia della numismatica ci sono tanti esempi di illustri numismatici, che hanno dedicato anni e anni a seri studi per sincera passione, fino ad avere riconoscimenti di alto prestigio, anche se per lo più onorari. All'estero è prassi comune, senza scomodare il caso limite di Max van Bahrfeldt, che era un generale dell'esercito prussiano, criminale di guerra (I guerra mondiale), condannato a morte nel 1925 da un tribunale del Belgio, ma che in Germania divenne docente onorario in numismatica, all'Università di Halle, con studi che ancora adesso sono consultati (migliore destino umano ebbe il grande Ulrich Bansa, di lontane origini danesi, anche lui proveniente dall'ambiente militare, ma in Italia). Lasciamo stare lo spettro delle denunce. Qui si tratta semplicemente di riconoscere le giuste competenze, con giusti titoli per i giusti riconoscimenti di responsabilità legale, ma ritengo che sia sempre possibile aprirsi a un fecondo dialogo anche con altri cultori, proveniente da ambienti privati. Altrimenti saremo fatalmente destinati a un chiuso corporativismo, autoreferenziale, cosa particolarmente perniciosa in una situazione che vede coinvolti seri e preparati collezionisti italiani (allora dovrebbero rimanere zitti !?).1 punto
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Complimenti. Anche io ho acquistato diversi testi. Trovo che in quest'ultima asta si sia acquistato abbastanza bene. I prezzi spuntati, escluse alcune eccezioni, erano in linea con il mercato. In Italia i libri li vogliono tutti ma in realta' solo in pochi li comprano......il Montenegro esordi' con questa affermazione durante la presentazione del secondo testo di Luppino a Torino. E' un' affermazione che, purtroppo, condivido in pieno. Un esempio classico e' il Mazzini V volumi. Un testo e una collezione fantastica. Oggi giorno sarebbe impossibile trovarne di eguale, soprattutto in Italia, anche perché se mai qualcuno la eguagliasse certo non la pubblicherebbe. Un tempo non se ne trovava neanche una copia e quando usciva si pagava almeno 1500 euro. Ora, sarà complice la crisi o la poca voglia di investire nel libro, ma trova molto più' spesso e anche a 900 euro. Forse, le copie che si vedono ultimamente sono quelle messi in vendita dalla vecchia generazione di numismatici, che a differenza di questa nuova, badavo molto più alla biblioteca e alla cultura numismatica.1 punto
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Chi non si fida partecipi di persona, oppure al telefono, o ancora tramite amico o professionista numismatico affidabile (ce ne sono tanti). Altrimenti lasci perdere, non offra, e lasci perdere soprattutto la dietrologia o i sospetti senza riscontri.1 punto
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Capita ma se non si crede ad una vendita di questo tipo l unico modo per non aver dubbi e' non partecipare1 punto
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E infatti risaputo che le crisi sono sentite dalla media delle persone (quelle che 16 milioni nel 2000 li tenevano per pagare il mutuo;)) e che i beni di lusso non ne risentono. Infatti la discussione all' inizio riguardava le medie conservazioni che sono quelle preferite da chi vuole un bel pezzo ma non puendere un piccolo capitale, appunto la media dei collezionisti. Il discorso sul pil e simile poiche in Italia le statistiche affermano che e formato dal 60% dai consumi interni, la spesa delle famiglie, le quali MEDIAMENTE sono le pi colpite dalla crisi. Si e innescato un circolo vizioso provocato da diversi fattori per cui le piccole aziende italiane manifatturiere non riescono pi a vendere i loro prodotti sul mercato interno e di conseguenza riducono o licenziano il personale, che e lo stesso che prima comprava quegli stessi prodotti. Ovviamente le conseguenze si ripercuotono su tutti gli altri poiche anche il terziario vive per la gran parte sui consumi interni, e da qui chiusura di alberghi ristoranti piccoli negozi etc....persone un tempo benestanti con l'hobby della numismatica oggi non fanno pi spese a cuor leggero ma sono molto pi prudenti! La colpa?nostra che abbiamo eletto chi era pi simpatico o pi bravo a parlare invece di valutare le competenze specifiche e ancora insistiamo, e qui mi fermo perche vado fuori tema!:angry:1 punto
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Concordo . Ovviamente questa collezione della Bolaffi era una fregatura , perchè con la cifra che sborsavi per terminarla potevi comprati molte più monete ai convegni o mercatini Però se uno era interessato alle monete mondiali a circolazione ordinaria poteva essere piacevole e non condivido assolutamente chi sostiene che collezionare monete di quel tipo sia da "bambini" Per me il colezionismo deve emozionare e non mi preoccupo se sia o meno un buon investimeno , anche perchè se il nostro obiettivo è quello allora potremmo salutare la numismatica e investire i nostri soldi in ben altre cose più remunerative Ad esempio le monete d'oro contemporanee bullion , te le fano pagare il doppio del valore intrinseco dell'oro e quando le rivendi ci rimetti sempre..quindi dov'è il guadagno? Inoltre trovo le monete a circolazione ordinaria molto piu interessanti , istruttive , cariche di significato di quelle coniate solo per collezionisti ( oro , argento ecc , che a ben vedere non sono menneno monete perchè coniate solo per ingrassare le tasche delle zecche )1 punto
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Altro negozio: Dal 1859 al 1878 Ritratto a sinistra di VITTORIO EMANUELE II R. DOTTI - MILANO VIA S. PIETRO ALL'ORTO 16 CARTE DA GIUVEO - GIUOCHI - COMISSIONI Ottone, mm.19,31 punto
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Si sono propio queste le nove regioni storiche, ancora 2 e la mia collezione sarà completata.1 punto
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Oddio, ammetto che ho visionato solo il settore numismatico, ed in effetti delcampe nasce come sito per filatelici solo in seguito aperto a tutti i tipi di collezionismo, pertanto non mi stupisce troppo che sia ben fornito in questo settore. Certo il settore numismatica è davvero deludente: regno d'Italia propone solo rottame (nel vero senso della parola, il 90% è materiale comune in bassa conservazione) a prezzi assurdi, se poi vai sugli antichi stati rischi di fare una ricerca ogni 3 mesi e ritrovarci ogni volta lo stesso materiale della volta precedente.1 punto
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