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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/14 in tutte le aree

  1. Buona serata I miei migliori complimenti a fedafa :clapping: Meritatissimo il riconoscimento; sei una delle "colonne" del forum. :good: luciano
    4 punti
  2. Questa mi sembrerebbe l’ipotesi più attendibile, e comunque in qualche zecca italiana mi pare furono trovati conii anche di altre aree italiane oltre che straniere. Bisogna anche ricordarsi che quando la rivoluzione francese, valicò le Alpi, non solo vennero portate via prestigiose opere d’arte dalle note città, ma anche le zecche subirono in parte un “saccheggio”. E ben noto che Napoleone, avesse previsto che si continuasse a battere moneta solo nell’officina di Milano, e per fare un esempio, la zecca di Modena fu tra queste, molto del materiale asportato, fu destinato alla zecca Milanese per un potenziale utilizzo. Questo l’elenco: “oggetti di ferro di diversa forma e grandezza, con impronte varie,parte di armi Sovrane e gentilizie, parte di busti rappresentanti persone, parte di teste di antica età, parte di bestie ed altro..” Quindi è verosimile che gli scenari possano essere stati molteplici, alcuni incisori avessero potuto agevolare il proprio lavoro con riferimenti e materiali di altre zecche. Le scuole incisorie erano frutto di esperienza di lunghi anni passati in cecca, magari prima a far altro… Rimane il fascino di quegli anni e il velo di mistero che ci accompagna. Eros
    3 punti
  3. Mi aggiungo anche io alla discussione in quanto, seppur in minima parte, facente parte del progetto per quel che riguarda la parte prettamente numismatica. Franco ha giustamente elencato tutte le possibilita' per cui il conio di Milano possa trovarsi in mezzo a quelli di Messerano, ma ricordo anche che erano presenti anche altri conii e punzoni (non di monete ma forse per sigilli o che altro) con gli stemmi di Mantova ed altri con busti e/o stemmi non identificati...quindi non solo Milano ! Sappiamo che Messerano ha prodotto la contraffazione di questa moneta sotto Francesco Ludovico Ferrero Fieschi (1667-1685) Mir 835 denominato "mezzo soldo" ; nella collezione Alberti Lamarmora vi sono 2 conii di martello originali di Milano, molto battuti e usurati ma non possiamo sapere se utilizzati a Messerano o no... potrebbero anche essere qui arrivati in seguito al loro uso in Milano per copiare spudoratamente la croce ornata ed emettere poi la contraffazione con le legende debitamente modificate... ma anche questa e' solo un'altra supposizione ... Andrea
    3 punti
  4. la data non si legge, ma la moneta probabilmente è questa, http://www.deamoneta.com/auctions/view/1/2948 Monete Straniere SVIZZERA Cantone di San Gallo, . 2 Kreuzer . Mi gr. 1,30. .
    3 punti
  5. Prima di iniziare, una premessa doverosa, l'argomento era stato trattato in un'altra sezione, il post come vedremo adesso, pur avendo valenza scientifica, mi era stato totalmente oscurato, nel contempo poi una volta ripristinato aveva mostrato interesse e curiosità in alcuni utenti, quindi mi sembra sempre giusto nel segno della divulgazione, ma anche del confronto reciproco, riproporlo però qui. La domanda che ci si poneva nell'altra discussione era è possibile che un conio possa uscire dalla propria zecca ? La risposta sembrava essere no, ricordai giustamente questo caso per far capire che poi in numismatica tutto è possibile e in questo caso reale. Diamo subito a Cesare quel che è di Cesare, io sono qui solo come figura di narratore, gli attori sono Luca Gianazza e Franco Fornacca che hanno pubblicato sulla RIN 2014 " Conii e punzoni nelle Raccolte del Comune di Masserano e degli Archivi Alberti La Marmora ". Il contributo però lo potrete trovare agevolmente su Academia. edu e cliccando questo titolo lo troverete e lo potrete leggere, altro segno di divulgazione che dobbiamo a questi due autori perché hanno permesso a tutti di poterlo facilmente e gratuitamente leggere. Tra l'altro il contributo scritto è l'atto finale di due giornate di studio in quel di Biella su argomenti vari tra cui anche questo ; l'evento fu uno di quelli che ebbe un grande successo, anche qui sul forum, molti di noi parteciparono e sentirono in anteprima tutto questo ed ebbero la fortuna tra l'altro di vedere i conii e punzoni di cui parliamo. Ma incominciamo a spiegare qualcosa, spero che Luca e Franco se dirò inesattezze mi perdoneranno, e magari se vorranno potranno integrare e specificare meglio. Siamo a Messerano ( anche io preferisco con la e come era al tempo di cui stiamo parlando ), Messerano l'anno prima ebbe tra l'altro un altro Convegno sempre a cura di Luca Gianazza dal titolo " Tra falsi miti e scomode verità ", non so chi scelse questo titolo ma di certo rappresenta bene cosa sia stato e cosa è Messerano. Messerano era in una posizione fortunata, strategica, era sulle principali direttrici europee sia per l'Italia che per la Svizzera e per l'Europa Settentrionale ; per parlare di Messerano non ci possiamo fermare ad esso bisogna guardare oltre, anche molto, a tutto quello che c'era intorno, a Messerano si coniavano monete qualcuna di ostentazione, ma la maggior parte erano contraffazioni. Messerano va inquadrato in un contesto non solo geografico, ma anche economico, sociale, politico dell'epoca. Ma veniamo all'argomento, nel corso delle ricognizioni emersero 32 oggetti di questi 24 conii e 7 punzoni, questi oggetti provenivano dall'originario nucleo di proprietà dei Marchesi Alberti La Marmora. Di questi conii alcuni avevano una provenienza dalle zecche di Messerano e Crevacuore, ma la cosa interessante, forse unica, e direi anche sbalorditiva è che sono stati trovati conii di Milano per contraffazioni insieme a quelli originali della zecca di Milano. Quindi abbiamo conii di soldi milanesi di Carlo II d'Asburgo originali insieme alle sue contraffazioni. Sono tutti molto usurati, con lunghezze molto ridotte, la scoperta di conii è già eccezionale, di questo tipo pone poi mille interrogativi. Come ci erano arrivati lì da Milano a Messerano e quale era il motivo ? Le ipotesi possono essere tante, magari utilizzati dall'incisore per preparare quelli per le contraffazioni, o venivano usati qui in parallelo a Milano . Se fosse buona la seconda ipotesi dovremmo ripensare molti aspetti anche sulle contraffazioni, il fenomeno sarebbe stato più largo con monete contraffatte e anche originali battute nella zecca non sua, ma in altre. E poi ci possiamo porre altri interrogativi, come mai ? Furto ? Incisori infedeli e corrotti ? Domande, ipotesi, tutte suggestive, di certo i conii e i punzoni quel giorno a Biella molti di noi del forum li videro di persona......
    2 punti
  6. Mi sembra interessante mostrare quante possibilità di rovesci si possono incontrare nelle monete partiche dei Sovrani Arsacidi persiani, ispirate spesso a quelle dei Seleucidi siriani. (Figura n.143 del Manuel de Numismatique Orientale di J. De Morgan)
    2 punti
  7. son commosso grazie linda! per avermi fatto questi auguroni in pubblico :D sono stremato da una giornata passata a festeggiare al fiume con super grigliata...son sbronzo e ora vado a letto. vi voglio bene a tutti :) marco
    2 punti
  8. Grazie Sanni è sempre piacevole ricevere complimenti. Il mio scopo è sempre stato quello di trasmettere emozioni, le stesse che provavo mentre ascoltando musica classica, ritraevo questi direttori d'orchestra... Grazie ancora. Eros
    2 punti
  9. La luce sicuramente ha la sua grandissima importanza, in quanto da essa dipende in gran parte la spettacolarità o meno della fotografia finale. Tra le due foto si nota una certa diversità di illuminazione. Nella prima coppia di foto, il viso dell'imperatore è piuttosto buio in contrapposizione con il resto della moneta, a differenza della seconda foto. Tuttavia la prima foto ha dei dettagli davvero stupendi, cosa che la seconda foto non ha immortalato. La risoluzione della seconda foto è decisamente più bassa, cosa invece che non è nella prima. Definizione più alta, attrezzatura usata ed un procedimento di scatto più meticoloso (scatto in RAW e minima compressione finale) fanno sicuramente la differenza, oltre ovviamente ad un sapiente uso della luce. Personalmente non ho mai usato alcun filtro, per cui non posso pronunciarmi al riguardo
    2 punti
  10. Sono fuori dai miei confini e quindi ti do un'identificazione parziale (fonte CNI). Sul CNI è classificato come denaro emesso a nome del santo romano. Il tuo corrisponde alla tipologia con il leone al dritto e legenda:SENATVS.P.Q.R. verso: ROMA.CAPVT.M CNI 278, tav IX n°5. Se non ricordo male l'attuale classificazione le descrive come cinquina. Per avere i riferimenti al muntoni dovrai aspettare gli specialisti. Ciao Mario
    2 punti
  11. questo è Woody sotto al mio letto... fa fatica ad entrarci ma quando ci riesce guai a chi vuol farlo andare via da lì! :rofl:
    2 punti
  12. Grazie a te Mario per l'accoglienza. Le ipotesi prospettate,nei punti a, b, c, sono e restano solo ipotesi, in quanto non si hanno ad ora dati certi di come siano andate veramente le cose. Non escluderei a priori che i coni venissero prodotti presso la sede della zecca di Messerano e Crevacuore. Ma penso che ogni sede di zecca avesse i propri incisori capaci di produrre dei conii o punzoni in base alla richiesta o decisione di produzione di monete. E' risaputo che la zecca di Messerano e Crevacuore producesse contraffazioni di altre monete, pertanto era in grado di produrre dei propri conii "aggiustando" le legende del D/ e del R/ avvicinandosi il più possibile alla legenda originale, senza copiarla in toto ma "storpiando" alcune parole, come ben conosciamo. Mi domando come mai i due conii simili di Milano, ritrovati in mezzo a tutti gli altri con legende di contraffazioni varie, avessero la legenda corretta? sempre che lo sia. Trattasi di rovescio di soldo, periodo Carlo II d'Asburgo, duca di Milano, reggenza di Maria Anna d'Austria. Il fatto che risulti essere un inedito come rovescio, mi fa riflettere, sarà frutto della fantasia dello zecchiere/incisore? fra
    2 punti
  13. ... sembra la bozza di un D/ di moneta ... :D ... nel caso in un (lontano?) futuro, tu e tuo fratello, dovessero mai incoronarvi, avete mezzo lavoro già pronto ... :P
    2 punti
  14. Salve! Ho trovato queste notizie relative al Santuario di San Francesco di Paola, spero possano esservi utili
    2 punti
  15. Non c'è solo la numismatica, ci sono anche i sentimenti e gli affetti della vita e anche se da tempo non scrivo più qui, questa purtroppo è l'occasione giusta. Il mio miglior amico era Charlie, era perché è morto dopo 18 anni e mezzo passati insieme, 18 anni sono tanti, sono un pezzo della propria vita...... Charlie era un bellissimo meticcio, intelligentissimo, affettuoso, fedele, fu abbandonato e trovato in autostrada, fu poi portato in un canile, ovviamente quando poi lo portavo in auto tremava, aveva paura, poi gli passò. Il giorno che entrai in quel canile fu uno dei giorni più emozionanti della mia vita, vidi circa cento cani, erano in queste cellette, tutte storie tristi, abbaiavano tutti, volevano farsi notare, era la loro grande possibilità.... Potevo ridare " la vita " a uno di loro, fu l'istinto a guidarmi, quello che saltava di più, che mi leccava di più dalle grate fu il prescelto. Chiesi alla volontaria di metterlo in cortile, si mise a correre come un pazzo, non capivo, chiesi perché fa così ? Semplice gli ha dato almeno la possibilità di correre, di sfogarsi, una volta in più di quello che fa ogni tanto coi volontari. Charlie era in una piccola gabbia con altri due più grandi di lui, lo morsicavano questi, il cibo glielo prendevano loro......veramente una vita drammatica. Lo portai a casa subito, anche tutto sporco, senza guinzaglio, quando vide la sua prima ciotolina, non capiva, gli sembrava incredibile potesse essere solo sua, la pallina non capiva cosa fosse, non era in grado di fare i gradini. E' ovvio che per lui diventai " il suo eroe, il suo salvatore ", in questi casi l'affezione va oltre il normale, la fedeltà non parliamone, una parte di vita insieme.... Quando andavo via per qualche giorno capiva, si metteva sopra le valigie, voleva venire con noi, quando chiudevo la porta il viso era di quelli da funerali, di rimprovero. Di solito quando uno torna da una breve vacanza è triste, io no, sapevo cosa mi aspettava, dalle due alle tre ore di festeggiamenti...... Il giorno prima di morire, ormai sfinito, non camminava più, mangiava poco, riuscì a leccarmi ancora......era l'ultimo saluto..... Certo gli abbiamo dato molto, ha vissuto felice, bene, ma quello che ho ricevuto è stato di più, molto di più di quello che abbiamo dato, l'amore che un cane innamorato e fedele può dare al suo padrone non si può descrivere..... Riposa in pace vecchio e caro Charlie, il mio miglior amico......
    1 punto
  16. Mi sono capitate sotto gli occhi le immagini di questa bella moneta, fotografata da una casa d'aste collinare e da una d'oltralpe: a vostro giudizio le differenze sono da ascrivere unicamente alla bravura del fotografo o, almeno in parte, all'utilizzo di qualche forma di filtraggio della luce? Qualcuno di voi ha mai usato un fitro polarizzatore? Ne ho sentito parlare ma non ho mai sperimentato nulla sul campo.
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  17. Salve a tutti volevo presentarvi un piccolo loghetto creato per dare un volto alle foto che postiamo, per proteggerle dai bricconcelli di turno e per aggiungere una nota personale, che ne pensate? i profili sono quelli mio e di mio fratello :D A voi i commenti ;D
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  18. Un utente del forum studioso e attento, che ringraziamo coll'occasione, mi suggerisce e comunica altre anomalie che si sono realizzate nel tempo anche in altre zecche, inizio stasera con la prima che mi sembra anche la più sorprendente , ed è riportata sul Pucci nel suo volume sulla monetazione lorenese parte III ( Ferdinando III -Leopoldo II ) pag. 69 dove un direttore della zecca Fabbroni cosi racconta testualmente : 21 novembre 1815 Al Sign.Presidente del Buongoverno : " Vidi effettivamente in vendita sopra un banchetto presso lo speziale Fabrini il conio della piastra di Cosimo il primo, e so erro quello di Ferdinando II con più rovesci anco d'altre monete della famiglia. Questi conii dovevano essere alla zecca, e non vi sono . Sarebbe convenevole di recuperarli e riunirli alla serie che di simili cose , come a suo proprio luogo si conserva, ma debbo osservare a V. S. Ill.ma che la tenuta della monetazione dello scorso anno, che sarà anco minore in questo ponendo la zecca in uno stato di scapito renderebbe ( per ) tenue che essa sia ( la spesa ). Credo per altro che convenga in qualunque maniera al Governo di togliere tali conii dal commercio, perché sebbene non si vedano adesso monete medicee in corso, non sono proibite e potrebbero finalmente aver luogo qualche traffico e speculazione conforme V.S. Ill ma sicuramente rileva. Gli incisori della casa Medici, i celebratissimi Benvenuto Cellini e Gaspero Mola, la superiore abilità di grandi e valenti maestri potrebbe meritare che i conii di che si tratta, taluni de quali debbono essere loro acquistati dalla R. galleria se venisse permesso..... Giovanni Fabbroni Quindi risulterebbe da questa missiva una vendita addirittura di conii fiorentini, tra l'altro ancora idonei a coniare monete non ancora proibite....., ma ci sono anche altri ulteriori esempi..., per stasera direi che con questo caso, sorprendente certamente, può anche bastare.....
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  19. Ecco una prima risposta alla tua gentile richiesta, è un mio mini-articolo on line già pubblicato al post 188 di questa discussione http://www.lamoneta.it/topic/115584-medaglie-inedite-tra-immagini-e-segnalazioni/page-13 , te la riscrivo comunque in questa in corso, domani pomeriggio ti posterò altre immagini di medaglie di Bari: Articolo on line. UNA MEDAGLIA VOTIVA DELLA REGINA MARIA AMALIA Il 7 marzo 1741, Carlo di Borbone e la sua augusta consorte Maria Amalia si recarono a visitare la città di Bari: meta di questa visita era la Basilica di san Nicola, dove essi furono ricevuti dal gran priore Pietro Maria Carafa e dai canonici in sacri paramenti. Venerata la tomba di quel santo, i sovrani presero alloggio nel palazzo priorile e vi restarono tre giorni, durante i quali alle feste esterne s'alternarono quelle religiose della basilica dove più volte i sovrano scesero per assistere alle sacre funzioni e visitare il Tesoro, a quei tempi ricchissimo. Dopo i tre giorni di visita, essi da Bari passarono a Bitonto: in appendice ad una cronaca manoscritta della celebre battaglia combattuta nei pressi di quella città, nel 1734 si dà notizia di questa visita: "L'anno 1741, in occasione che S.M. Cattolica con la Regina Amalia di Valburga sua Augusta Consorte venne in Bari a visitare il santuario di S. Nicolò, si portò in Bitonto ad osservare il Campo, dove si erano rese celebri le sue vittoriose armate. Monsignor Barba allora vescovo di questa città, condusse le M.M.L.L. sopra una piccola chiesa campestre, detta S.Vito, ove avendo fatta ergere una magnifica tenda con la sua eloquente facondia fece loro conoscere la situazione del Campo, e narrò loro minutamente l'istoria di quella Battaglia, che li aveva resi padroni e vincitori di questo fortunato regno." Che una speciale devozione abbiano avuto i sovrani a visitare la tomba di san Nicola di Bari, non c'è dubbio; tutto ci lascia credere che al celebre taumaturgo essi abbiano fatto speciali preghiere per la conquista del regno e che l'adempimento di un voto per l'ottenuta vittoria sia stato il motivo della loro visita a Bari. Quindi, oltre ad una grossa somma donata per il restauro della basilica, vollero arricchire il Tesoro con uno splendido ed artistico baldacchino con ostensorio di finissimo oro. "Questo fu un gran baldacchino di sodo argento, formato di due angioletti di quasi naturale altezza in atto di sostenere la corona, ed un ostensorio di finissimo oro tutto adorno di gemme, tra le quali sfolgoravano massimamente sei bianchi zaffiri di non ordinaria grossezza, che componevano i ricchi pendenti della regina medesima; la sfera di esso rappresentava un serto di spighe miste a grappoli d'uva rosseggiante tra verdi pampini, lavoro meraviglioso di smeraldi e rubini, e sovr'essa altri cinque rubini di bellezza e luce rarissimi disposti a croce" (fonte. Petroni G, Della storia di Bari (Napoli, 1858) vol. II, pag. 180.) Per tale dono che costò ducati 5192 e fu lavorato a Napoli su disegno dell'artista Canevari, fu stabilito dal Capitolo di san Nicola, nella tornata del 12 ottobre 1742, che si eleggessero quattro deputati per formulare l'atto di ricevuta: " Essendo stato proposto come questo R.Capitolo deve legittimare l'atto della ricevuta del preziosissimo Baldacchino ed Ostensorio gioiellato, che dal Signore Preside Provinciale (marchese Cavaselice) in nome di S.M. dovrà offerirsi al nostro glorioso Santo in segno della sua DEVOZIONE SPECIALE, come ancora di dovere specialmente obbligarsi a quelli conservare in perpetuo per l'attestato suddetto ed in memoria di detta R.Munificenza, ecc." Un documento più chiaro dell'esistenza di un voto da parte dei sovrani è l'iscrizione che il gran priore Carafa volle porre, a ricordo, nella stanza del palazzo priorile, dove essi dormirono nella loro dimora di Bari: D.O.M. AUGUSTIS HOSPITIBUS CAROLO. BORBONIO ET M. AMALIAE REG. OPTIMIS PIIS FELICIBUS QUOD HUC VOTI CAUSA PEREGRE ADVENIENTES NONI MARTII MDCCXLI TECTUM HOCCE MAIESTATE PIE SANCTEQUE DEPOSITA MAGNI HOSPITES IMPLEVERINT , etc. La medaglia qui postata si ricongiungerebbe direttamente con l'esito fortunato della battaglia di Bitonto e sarebbe una prima testimonianza della devozione per il santo di Bari ed un primo adempimento del voto fatto. Questa medaglia è in bronzo: al dritto l'immagine di san Nicola in abito pontificale con mitra, croce pettorale, pastorale nella sinistra, mentre con la destra benedice alla latina, il santo ha a destra, nella parte inferiore, la conca con tre bambini resuscitati da lui. Ai lati della figura le lettere S(anctus) N(icolaus). Al rovescio: in alto la data 1736; nel centro la corona gigliata borbonica e intorno ad essa disposte in quadrato le lettere M H A D che lette nel senso verticale, a me pare siano da interpretare come: M(aria) A(malia) H(ispaniarum) D(ucissa)
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  20. come suggerito da @@diodoro dovrebbe essere akragas http://www.acsearch.info/search.html?id=1592295
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  21. Austria, Salzburg, mine tokens (Wahrzeichengeld) for payment in wine for four kruezers, 1726 FHL monogram, Lend (Probszt 2708) in copper (20mm) and another (21.5mm). Good fi ne. ( al nr 1984 trovi due esempi http://www.noble.com.au/site/docs/cats/sale_91/A07.pdf
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  22. Zecca di Macerata, anonime papali del XV sec. ,quattrino, D/ Chiavi decussate - R/ S. Giuliano. Muntoni,5.- Ciao Borgho.
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  23. Grazie ad andyscudo dell'intervento e della riflessione, ricordo che le giornate di Biella furono un evento articolato in più parti, molti furono gli attori e i collaboratori, quindi magari oltre anche ad andy c'è qualcuno che vuole offrire un parere in più. Certamente i dati che mi sembrano risaltare da questa scoperta sono i rapporti comunque tra Messerano e Milano, che Messerano facesse della contraffazione il suo polo dell'attività lucrosa, che i due conii milanese di rovescio trovati erano molto usurati, quindi comunque sia, batterono moneta e molta. Questi indizi comunque ci porterebbero nella direzione di azioni dolose e fraudolente, sia che i conii arrivarono a Messerano in qualche modo da Milano, proprio al limite dell'usura per campione per le contraffazioni per altri conii o magari anche per un uso fatto in loco di originali milanesi fatti in Messerano, di certo Messerano,ma credo anche altre zecche a lei collegate nascondano ancora tanti misteri da scoprire e da analizzare. Tra l'altro, ma probabilmente sarà stato già fatto, il confronto dei conii originali al rovescio con le poche, credo meno di dieci monete rimaste, potrebbe dare qualche indicazione ulteriore su magari anche varianti minime rispetto all'originale, tentate o fatte. Il tema è ampio e affascinante, chi vuol tentare una riflessione ovviamente sarà il benvenuto, tenendo presente che non c'è solo Messerano dove possono essere successe particolari manovre e qui il campo è aperto anche ad altri casi o che abbiano un qualche collegamento.....
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  24. Confermo :) -donty-
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  25. @@contecagliostro si è buona :) Saluto
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  26. 1 punto
  27. Mi unisco agl auguri. Paolo
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  28. Sposto nella sezione dal curioso nome "euro..." ;)
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  29. Mi inchino di fronte a cotanta bellezza...questo 100 lire deve avere dei fondi speculari...se non sbaglio al rovescio vedo il ditino specchiato...un vero gioellino..i miei complimenti e tanta sana "invidia"...
    1 punto
  30. Un saluto e una Buona domenica a tutti voi Antonello credo che la tua identificazione sia esatta, concordo con Sandokan , un tentativo di pulizia ulteriore ci può stare. vi posto un bottone simile , purtoppo nella foto non si vede ma ai margini dell'anello parzialmente sotto la saldatura si legge " london ". Ciao! Giovanni
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  31. complimenti Fedafa per il giusto riconoscimento strameritato (me lo slecchino un pò così mi metto un pò al sicuro se vado a Roma) :blum:
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  32. Mi auguro che sia gradito per gli amici "milanesi", aver postato maggiori immagini dei conii riferiti alle monete della Zecca di Milano. franco
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  33. per tutti gli utenti inesperti come me che stanno leggendo questa interessante discussione,e spero anche per taras,qualora non si sappia come intervenire sulla moneta,si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di affidarsi ad una societa' privata professionale per recuperare e preservare nel miglior modo questo bene culturale.suggerisco questo indirizzo,perche' il museo della citta' di rimini,si e' affidato a loro per il restauro della monetazione di ariminum.ora immagino che ci saranno tante strutture in giro,ma per chiedere ulteriori informazioni,sia sui costi,che sulla fattibilita' dell'operazione,tramite una semplice mail,non costi nulla.comunque sia in bocca al lupo per il restauro,e mi piacerebbe,taras,vedere con foto,una soluzione positiva dello stesso.ciao http://www.kriterion.it/
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  34. Il problema dei mercatini è che si trova poco e niente, a meno che non siano grandi come ad esempio il Borsino (Cordusio) di Milano. In quelli normali quando sei fortunato si arriva a una bancarella dedicata solo a monete e banconote, se no hanno poco di quello oltre al resto d'antiquariato.
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  35. Fino al 22 ottobre 2011, si sapeva dell'esistenza di conii e punzoni della zecca di Messerano per via delle affermazioni di alcuni personaggi come il Poma tanto per citarne uno. Tutto inizia a concretizzarsi con la mostra itinerante (Biella, Torino, Roma) dei quattro biellesi nel Risorgimento, i fratelli La Marmora. Durante l'esposizione a Biella, erano esposti in una piccola vetrina 5 conii della zecca di Messerano, (Foto 1) con la prova di battitura su lastra di zinco. Essendo appassionato della zecca di Messerano, chiesi al Marchese Francesco Alberti La Marmora (di cui siamo stati ospiti un paio di volte in occasione delle conferenze) se al termine della mostra, mi avrebbe permesso di fotografare quei 5 conii. E così avvenne. Il giorno concordato, mi presento a Palazzo La Marmora con la mia macchinetta digitale e con mio stupore, su un tavolo mi si presentano sì i 5 coni da fotografare, ma a fianco c'era una cassetta di "ferraglia arrugginita. Guardo con più attenzione e mi rendo conto che sono tutti conii e punzoni. mi viene messo a disposizione materiale per una sommaria pulitura e comincio a fare delle fotografie. Sono 26 pezzi (foto 3). Successivamente Francesco Alberti mi raccontò la storia di quei punzoni, che da sempre sono appartenuti alla sua famiglia. Mi ricordava che la sua nonna tal Marchesa Enrichetta, più volte gli aveva parlato di questi punzoni di zecca. Oltre ai 26 sopra citati, il Comune di Masserano ne ha altri 6 (foto 2) avuti in dono anni orsono dalla famiglia di uno studioso biellese. Si ipotizza che anche i sei del Comune di Masserano, facessero parte in origine della famiglia La Marmora. Avendo il privilegio di visualizzare tutto il carteggio del Fondo Ferrero La Marmora, presso l'Archivio di Stato di Biella, che raccoglie buona parte della storia del Feudo di Messerano e Crevacuore oltre a San Benigno di Fruttuaria, mi auguro quanto prima di trovare conferma e qualche indizio di come sono andate le cose. Come dice Pittini, il Cardinale Carlo Vittorio Ferrero aveva libero accesso a tutto il carteggio dei Ferrero Fieschi in quanto era il carteggio di Famiglia. Ad oggi non si hanno fonti certe di come potessero esserci coni di Milano a Messerano. Si possono fare solo ipotesi. a) che i coni fossero stati prodotti nella zecca di Messerano. b) che fossero stati ottenuti a "brevi mani" da qualche personaggio di Milano c) che la zecca di Milano facesse produrre una serie di monete in zecche limitrofe a quella di Milano. d) altre possibilità
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  36. Concordo totalmente. Credo che per i fusi con questo tipo di conservazione dovrebbe essere la regola. Ricordiamoci che c'é una differenza sostanziale tra "conservazione" e "restauro". Sarebbe comunque interessante conoscere l'opinione di @@vitellio
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  37. DE GREGE EPICURI Templi ottastili per Adriano si trovano effettivamente nella "monetazione generale" della Bitinia, con la scritta KOINON BEITHYNIAC, come è anche in questa moneta. Nella tua, la scritta inizia in esergo, e continua in senso antiorario, suddivisa: BEITHY-NIAC. Tuttavia, i due esemplari contenuti nella Collezione Lindgren ai n. 97 e 98 sono molto diversi: KOI-NON è ai due lati del tempio, BEITHYNIAC è in esergo; la prima è più grossa, dimensione sesterzio, con testa laureata e riferimento BMC 12; nella seconda la testa è radiata, riferimento BMC 25. Oltre al catalogo Lindgren ( Ancient Bronze Coins of Asia Minor, di H.C. Lindgren e F.L. Kovacs) ed al Catalogo del British M., credo andrebbero consultati: la collezione von Aulock (SNG von Aulock, Berlino 1957) e la SNG della American Numismatic Society. Quanto all'esemplare postato, occorre ricordare che lo stile delle monete provinciali è diversissimo, a seconda dei periodi, degli imperatori e delle zecche. Però anch'io non posso sfuggire ad una impressione non tanto buona, come Alfa Omega, soprattutto per le lettere molto, troppo sottili. Anche la testa così sporgente fa un po' pensare, ma potrebbe anche starci. Però anzitutto occorre trovare altri esemplari simili, per un confronto.
    1 punto
  38. paradossalmente...una moneta fusa con un problema come quello evidenziato da babelone(se veramente esistente..),mi dona ulteriore consapevolezza di aver acquistato un moneta buona e poco trattata(cosa ormai piu' rara della rarita' stessa della moneta).Non mi sembra comunque,di vedere focolai particolarmente attivi,anzi....confermo il mio giudizio sulla godibilita' della moneta,al massimo un bagnetto col benzotriazolo,tanto per sterilizzare. ciao
    1 punto
  39. eh si... ma quello layer ha solo il week end per poter leggere con calma il forum, e in una settimana nascono crescono e muoiono parecchie discussioni il che significa che è difficile rimanere aggiornato ;) @@Sanni
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  40. Considerando che sarò assente per buona parte della giornata di domani e non potrò postare ecco la 4^ moneta: 100 lire 1905. Per qualcuno che cerca il pelo nell'uovo sulla conservazione fatevi un giro su tutte le aste e trovatemi un 100 lire simile che non è stato definito FDC, per quello che la mia modesta esperienza mi ha dato modo di constatare ho visto monete giudicate FDC (con segni da contatto, seeeee graffi e solchi...segni da contatto) Quasi tutte queste monete hanno dei segnetti (puntini in linea retta o semicerchio) a mio parere sono stati caustai dalla caduta da parte del daglio di altra moneta appena uscita dal conio che cadendo lascia il segno della rigatura, più o meno pesante. Ma come recita quel proverbio chi si accontanta gode.
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  41. La Numismatica, o meglio la politica di emissione delle monete, è piena di contraddizioni. In Italia "occasioni perse" di questo tipo non si contano quasi più, basti pensare a monumenti di importanza nazionale e mondiale che nel nostro Paese restano bloccati in Argenti ed emissioni simili... mentre invece andrebbero palesati in tutta l'Europa.
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  42. Quanti ricordi ......quando entrava in casa un altro cane mi si attaccava alla mia gamba e non mi mollava più....come dire occhio non farti strane idee, io sono il tuo cane, una volta mi ruppi un braccio, ero ovviamente ingessato lui capi' subito come d'altronde capiva tutto....gli mancava solo la parola, ma gli occhi parlavano da soli bastava guardarlo, quelle notti invece di stare in cucina stava a fianco al mio letto e ogni tanto leccava il gesso, capiva che mi ero fatto fatto male e cercava in qualche modo di lenirmi il dolore con le sue leccate..... così era Charlie....
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  43. Sul forum ho trovato anche questa piastra, sperando di non fare un dispetto a chi l'aveva postata:
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  44. @@someday564, ci mancherebbe pure, non ti permettere a toccarla anzi a sfiorarla, aspettiamo. questo fatto mi sconcerta molto e mi sta lasciando tanti dubbi, anch'io ho girato in lungo e in largo tanti siti internet ma nulla di fatto e spero solo che sia un banale errore di stampa. la moneta sembrerebbe autantica ma per esserlo tutti i dati devono coincidere.
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  46. Roland !!! Sono davvero dispiaciuto..... Da anni, purtroppo, non lo vedevo, essendosi ritirato (almeno dai convegni) Persona cordiale, onesta, amante della vita, insomma una figura di altri tempi. Mi mancherà.
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  47. http://it.wikipedia.org/wiki/San_Francesco_di_Paola Ehi! Guardate qua, san Francesco di Paola venne tentato a Napoli nel 1474 dal re Ferdinando I d'Aragona, gli venne offerto un ingente quantitativo di monete d'oro (ducati) ma ............. sarà questo sesquiducato napoletano di Alfonso o il ducato napoletano di Ferdinando? .......... Avete notato la prima che segno ha? Sarà la stessa? :blum: A Napoli davanti al Re che vuole tentarlo con un vassoio pieno di monete d’oro offerte per la costruzione di un convento, San Francesco rifiuta, prende una moneta, la spezza e ne fa uscire sangue. Il sangue che usciva dalle monete era quello dei sudditi, del popolo che subisce i potenti. Di fronte ad una ingente offerta di denaro e ad una proposta di prosperità e di ricchezza definitive, chiunque sarebbe capace di lasciarsi sedurre; così non fu per il Santo Paolano.
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