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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/18/14 in tutte le aree

  1. Speculatori,(infimi poi è da incavolati con la vita)di qui e di la ma forse le monete a voi le regalano? Se si fatemi sapere su quale o da quale pianete scrivete?! Le monete si pagano ed anche care la Numismatica non è hobby o collezionismo da poveri,ci si può accontentare ma bisogna sempre spendere,come tutto su questo Pianeta. Quindi lasciamo perdere certi buonismi da televisione o da falsi oratori. Infimi sono chi fa campare con pensioni all'osso la gente guadagnando nel bene o nel male stipendi spropositati. Infimi sono le maestre e maestri che picchiano gente inerme o bambini. Infimi sono chi tradisce alle spalle amici o famigliari per la droga. Diamoci una specchiata e una calmata primi di insultare a vanvera.Non siamo sempre coperti dietro un computer domattina dovrete scendere in strada ed allora li guardandovi intorno iniziate a dare dell'Infimo a chi lo merita,se ne avete coraggio. :hi:
    3 punti
  2. Questo esemplare ha una patina molto piacevole, cosa ne pensate? Gradirei un giudizio complessivo sulla conservazione. Sono graditi commenti sulla qualità delle foto :blum: Grazie Renato
    2 punti
  3. Buona Domenica Non sappiamo se nei primi giorni di quel luglio 1429, i membri del Consiglio dei Pregàdi della Serenissima Repubblica di Venezia – così veniva chiamato il Senato della Repubblica – con le loro lunghe toghe rosse e raccolti nella sala posta al secondo piano del palazzo ducale, fossero oppressi da quella canicola umida che, generalmente, avvolge la città in questo mese. Certamente lo erano per le condizioni politiche, sociali ed economiche dello Stato. Venezia era in guerra e le finanze erano a zero. Pochi anni aprima, il 15 aprile 1423, era stato eletto doge, alla sola età di quarantanove anni, Francesco Foscari, già Procuratore di San Marco. Il Foscari era il personaggio di spicco tra i fautori della politica di espansione territoriale della Serenissima in Italia, necessità che nasceva dall'esigenza di garantire la sicurezza dello Stato in prima persona, senza avvalersi di alleanze con le signorie limitrofe che non davano affatto certezze di stabilità e più volte si erano dimostrate infide, facendo dei trattati sottoscritti, carta straccia. Era la persona giusta per questo scopo; era soprattutto giovane, di ottima presenza e di miglior eloquenza, aveva una mimica oratoria che, stando a quanto ci è stato tramandato dai contemporanei, incantava i convenuti; un vero istrione. Dalla sua elezione e per i successivi 34 anni del suo dogato, furono 34 anni di guerre che costarono a Venezia lunghi e penosi sacrifici, con le finanze in “sconquasso” e le cui conseguenze si trascinarono nel tempo. Il casus belli fu l'alleanza che venne siglata nel dicembre del 1425 tra Venezia e Firenze, già in guerra contro Filippo Maria Visconti; di fatto Venezia apriva un nuovo fronte che servisse ad indebolire Milano e le sue mire espansionistiche. Milano aveva già conquistato precedentemente Imola e Faenza e aveva esteso i suoi interessi a ridosso della Dominante; bisognava fermarla ora, senza alcun indugio. La guerra fu più volte interrotta da paci tanto effimere, quanto brevi; tra il 1425 ed il 1433 le battaglie si susseguirono e Venezia, alla fine, poteva aggiungere al suo dominio di terraferma il Bresciano, il Bergamasco e parte del Cremonese. Noi ci fermiamo qui, al 9 luglio 1429; parlare delle successive fasi della guerra ci porterebbe troppo lontano dal nostro tema. Il Papadopoli, nel suo libro “Le monete di Venezia”, ci dice che in questo giorno il Consiglio dei Pregàdi determinava che con il quarto di tutto l'argento che i mercanti vendevano a Venezia e che avevano l'obbligo di consegnare in zecca per farne moneta, si dovevano coniare i soldi nella forma usata e due nuove monete: l'una da due soldi (pari a mezzo grosso) e l'altra da 8 soldi (pari a 2 grossi); l'argento impiegato per tale produzione doveva essere suddiviso in uguale proporzione e cioè per 1/3 ciascuna. Veniva anche confermato che la lega delle monete, sia quelle nuove, sia la vecchia, doveva essere quella solita, tale per la quale 104 soldi fossero pari ad un ducato; si confermava altresì la produzione solita del grosso ad uso dei mercanti che lo utilizzavano in Levante. Il mezzo grosso, seppur col nome di mezzanino, era una moneta che la zecca veneziana aveva già coniato, anche se aveva caratteristiche differenti da quest'ultimo e l'ultima sua coniazione era avvenuta ai tempi del doge Andrea Dandolo (1342 – 1354); era quindi passato quasi un secolo e quella moneta era ormai sconosciuta ai tempi del Foscari, tant'è che non riprese nemmeno la vecchia denominazione; il grosso da otto soldi, chiamato grossone, era invece un nuovo conio che non aveva precedenti. Ma quali erano le motivazioni che avevano spinto Venezia a produrre le due nuove nonete? Sempre il Papadopoli scrive che le monete da uno, da due e da otto soldi erano state coniate perchè venissero spedite nei nuovi territori entrati a far parte del dominio, in particolare il bresciano ed il bergamasco, poiché quelle provincie erano invase da monete forestiere. Più esplicito quello che viene riportato nel “Capitolar dalle broche” - Giorgetta Bonfiglio Dosio, Bibliotheca Winsemann Falghera, Editrice Antenore Padova 1984: “De le sorascrite veramente tre sorte over qualittà de monede debia esser manda' mo' e de tempo in tempo a le parte bressiane e pergamesse quella quantitade, la qual serà deà de bexogno in numero dei denari, i qual de tempo in tempo serà mandadi per le page de le nostre ziente d'arme, aziò che quele monede rezeva chorso debito si per honor chomo utilitate nostra e contentamento de' sudditi nostri.” Analizzando le motivazioni scritte nel capitolare, possiamo evincere che le motivazioni erano più d'una, non solo quella addotta dal Papadopoli. Vogliamo scriverne? In particolare del “Grossone”, moneta da otto soldi veramente nuova nel contesto della monetazione veneziana; moneta che non si rifà a precedenti emessi e che solamente dopo quasi ottant'anni verrà nuovamente coniata, sotto il dogato di Leonardo Loredan (1501 – 1521), ma in un contesto sociale, economico e monetario drasticamente cambiato rispetto a quello in essere al tempo del Foscari. Intanto posto qualche immagine...... saluti luciano
    2 punti
  4. Una considerazione da dilettante: mi sapete indicare in una emissione risalente all epoca una perlinatura cosi particolare? Trovo la perlinatura di questa emissione dissimile dalle altre della sua epoca. Sembra avere rilievo e larghezza molto accentuata tipica per certe medaglie rinascimentali. E vero che in qualche conio tardo repubblicano la perlinatura si presenta particolarmente accurata ma non come in questa emissione. Poi è tutto lo stile molto definito e sopra di rilievo per gli standard dell Epoca. Nelle zecche itineranti troviamo in molti esemplari consuete schiacciature ed altri difetti che qui non si rilevano. Teniamo presente che bruto doveva coniare molto e in poco tempo. Quindi teoricamente non doveva badare troppo alla meticolosità dei coni. La mia è solo una teoria strampalata che avrebbe una qualche valenza se ci fossero poche monete. Invece siamo davanti ad un buon numero di coni, il che fa pensare che non siano riproduzioni cinquecentesche. Scusate la mia divagazione
    2 punti
  5. Ti ho chiesto il peso, perché potrebbe essere anche un doppio denaro, chiamato piedfort. Il denaro è raro, ma il doppio denaro è estremamente raro. Quindi prega che ti arrivi. Ma che ti arrivi quanto più pesante possibile ;) Sarà difficile che al buon Filetti sia sfuggito, ma non si può mai sapere. Per completezza di classificazione, questo denaro è classificato dallo Spahr al n. 35 mentre il doppio denaro al n. 34. La zecca dovrebbe essere quella di Brindisi. Ma se prendiamo il MIR, lo troviamo sia per Brindisi che per Messina. Stranamente però, il denaro per Messina lo riporta non comune (MIR n.158), mentre per Brindisi lo riporta raro (MIR n.343).
    2 punti
  6. Penso che siamo usciti di molto fuori argomento. La prossima volta ci pensero' bene prima di postare qualcosa. Certo che sono passato da un fesso che sta per essere fregato da un collezionisti spregiudicato quando è uscita una cifra 1500 euro ( che io non ho detto ma è stata una risposta ad una mia domanda sul quanto potesse valere una moneta rara ) , adesso sono un approfittatore perché pago "solo" 300 euro 300 monete. Quando io avevo solo chiesto un parere se potesse essere o non essere un affare. Le monete le ho prese per la mia felicita' e pure quella del venditore. Ora me le cataloghero' al meglio e poi piano piano mi mettero' a cercare le monete per ampliare la collezione. Qualcuno mi sa consigliare (spero senza polemiche ) il catalogo migliore sulle monete italiane ? E poi quale è il catalogo migliore per le monete mondiali ? Cordiali saluti Christian
    2 punti
  7. Buongiorno a voi, a mio parere, l'interpretazione di Andreas riguardo alla mano sul sigillo di Agilulfo, non è per nulla peregrina e, prima di scartarla, andrebbe quantomeno approfondita alla luce di altri sigilli coevi e di quanto si conosce sulla gestualità medievale. Se poi risultasse priva di senso e senza alcun fondamento pazienza, ma scartarla a priori non mi pare un atteggiamento scientificamente corretto. Come ipotesi di partenza ci può stare, salvo poi verificare che non è così. In effetti, è noto che la posizione delle dita nella mano benedicente, nell'iconografia - e, immagino, anche nella ritualità - medievale poteva variare. A mia conoscenza, sono almeno tre i modi in cui le dita potevano porsi affinché l'atto si potesse definire a buona ragione 'benedicente'. Nessuno di questi tre, però, prevedeva che il solo dito medio fosse piegato mentre gli altri (pollice compreso) restavano tesi. Il fatto che io non ne conosca di ulteriori, tuttavia, non significa che non ne esistano e sarei contento di scoprire che non è così. Faccio ora un esempio: la gestualità della preghiera è molto più complessa di quanto non si creda. Esistono, o quanto meno esistevano in età medievale, ben sette/nove modi di porsi di fronte alla Divinità per pregare e ognuno di questi modi prevedeva una specifica e precisa gestualità. Questa gestualità è stata codificata e si può credere che, al pari del calcolo digitale, fosse conoscenza comune, o comunque di una parte consistente della popolazione. Se non altro perché entrambe avevano usi pratici: il calcolo digitale per il commercio materiale, la preghiera per quello 'spirituale'. Detto ciò, non credo che ora qualcuno si sogni di affermare che le mani rappresentate sulle monete indichino sempre e solo numeri ed effettivamente mi pare che nei post precedenti nessuno lo abbai affermato. Quello che, almeno per quanto mi riguarda, volevo far notare, è che spesso si danno per scontate cose che in realtà scontate non lo sono. Nel nostro caso si tratta di un certo tipo di lettura dell'iconografia della mano. Buona giornata, Teofrasto
    2 punti
  8. Tanto per finire il discorso, credo che si tratti di Filippo III (il Buono)
    2 punti
  9. Interessante lo stemmino, che riproduce quello attribuito al pontefice Gregorio X, ma che verosimilmente egli mai utilizzò durante il pontificato. Tedaldo Visconti (questo il suo nome da laico) apparteneva a una famiglia piacentina che era soltanto omonima della più nota dinastia milanese. A Piacenza, i Visconti avevano una sepoltura nel chiostro di San Giovanni in Canale, affrescata e con stemmi, tuttora visibile: Come si vede, lo stemma coniato in medaglia è coerente con questo, affrescato verosimilmente alcuni decenni dopo la morte di Gregorio X (1276).
    2 punti
  10. Come anticipato da Ottone, sul numero di maggio di GDN è uscita una riedizione del mio articolo sul grosso aquilino di Treviso pubblicato sulla RIN del 2013, integrato da ulteriori note sulla zecca della gioiosa marca.
    2 punti
  11. Mi correggo.... con su scritto: "Rompere il vetro (e tagliare) in caso di necessità" :rofl:
    2 punti
  12. E magari con una simpatica targhetta con su scritto: "Rompere il vetro in caso di necessità" :lol:
    2 punti
  13. Vi allego un link ad un pdf contenente un articolo scritto da me riguardante una moneta "particolare" come l'articolo che vi propongo. Attendo i vostri commenti, sperando di interessarvi e di divertirvi! http://sri.lamoneta.it/repository/articolo.pdf
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  14. Oggi ho incorniciato il foglio e l'ho appeso ad una parete. Mi moglie dice che non è "cool"...:(...voi che ne pensate! :D MM
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  15. La presentazione-pubblicitaria sul web recita bene o male così: CoinTrust - il suono delle vostre monete Nell'antichità gli operatori del settore erano in grado di distinguere l'oro puro dalle falsificazioni ascoltando solo il suono delle monete. Non avevano bisogno di morderle, misurarle o versargli dell'acido, a loro bastava ascoltare il caratteristico anelito della moneta. Oggi, questa conoscenza è stata utilizzata nell'applicazione CoinTrust, disponibile per il vostro smartphone. Avviare l'applicazione, scegliere la moneta dalla lista e delicatamente far roteare la moneta su qualsiasi piano, il risultato del test verrà visualizzato sullo schermo. ___________________________ .... ha! la tencologia del suono..... p.s. per chi può sistemare il titolo: Coin-technological-sound
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  16. Moneta comune .... mb, non di più.....ma è pur sempre un frammento di storia della monetazione napoletana. :)
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  17. @eliodoro si stà verificando la stessa situazione esaminata nella discussione "MIR Italia Meridionale Continentale", con questo tipo di incongruenza sul grado di rarità, che si ripete sul D'Andrea che lo dà C su "Le monete siciliane dai Normanni agli Angioini" e NC su "Le monete medioevali della Puglia". Lo Spahr non lo considera raro. Penso che anche per questa moneta vale il ragionamento fatto da Alberto Varesi nella discussione sopra citata. Quindi tra C e R il giusto grado di rarità sia NC (il mio così l'ho classificato). Saluti Claudio
    1 punto
  18. Nonostante su ebay ci siano truffatori, disonesti, furbacchioni, vendite fasulle e ingannevoli, rialzi programmati dal venditore stesso (che usa vari account) e chi più ne ha più ne metta, posso dire che secondo la mia personalissima esperienza di circa 3 anni, ebay è una fortuna per noi collezionisti. Ovviamente bisogna sapere scegliere il venditore e nonostante tutto, di persone serie e affidabili (sia privati che commercianti) ce ne sono tantissime. Il 95% delle monete che ho in collezione le ho acquistate tutte tramite e bay e aste on line, e finora mai una delusione, anzi tutt'altro. Di contro, ho paura ad avvicinarmi ad un commerciante sia in negozio che ai convegni. Io capisco i costi che hanno: fitto, luce, telefono,contributi etc etc e costi per esporre il loro stand durante i convegni, ma non è possibile che appena ti vedano vogliono recuperare queste spese vendendo semplicemente una sola moneta. Un esempio accaduto questo week-end al convengno di Avellino: una 2 Lire 1905 Vittorio Emanuele III (conservazione BB), prezzo richiesto 300,00 € Io non ho potuto evitare di rispondergli: "Mi sà che resterà per molti anni nel suo album a prendere polvere" -_- Evviva ebay, che ha portato e porta ad abbassare i prezzi ed invita i collezionisti ad affacciarsi (e non a scoraggiarli) a questo mondo ;)
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  19. Adesso hai anche qualche vassoio per gli argenti o sbaglio?metti i 5 franchi a patinare :D
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  20. è un bagattino di rame con leone in quadro D/ R.C.L.A busto ella Beata vergine con bambino - in esergo le sigle del Massaro N.M . Nicolo' Manin - 1549-1551 R/Leone in soldo in quadrato con quattro rosette ai lati
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  21. Polonia -1/24° di tallero di Sigismondo
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  22. e ora le tavole: Un importante dettaglio. Nei due pezzi, e specialmente in quello Bolaffi, la legenda dell'etnico al diritto è scritto HIMEPA in grossi caratteri, quando in quella serie l'etnico era sempre HIMERA, con la rho arcaica, con la gambetta….. e in genere in caratteri più piccoli. Stupisce il modesto livello culturale del falsario, che evidentemente non conosceva questo importante dettaglio…..
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  23. Per un fungaiolo come me è come vedere un fungo di faggio da un chilo con perfette proporzioni,un bel fior di fungo,scusate il paragone è bellissima complimenti ciao carlo
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  24. Ciao @@antonio bernardo, riguardo l'ultima moneta da Te postata, io ne ho una simile è l'ho classificata, con molto difficoltà, come AE 16 Antioco V° 173 162 a.c. con al Diritto: testa di Apollo ed al R: Apollo seduto
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  25. Ciao sulle prime tre la catalogazione è esatta sulla quarta devo controllare, per quanto riguarda quella dentellatura che si trova solo sui bronzi seleucidi la spiegazione non si sa o per lo meno non l'ho ancora letta. Silvio
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  26. Buon Giorno, vedo solo ora che questa discussione ha avuto un aggiornamento. Riguardo alla classificazione proposta si tratta effettivamente del Fiorino del primo semestre 1321 inconfondibile per lo stile. Allego una immagine dall'asta NAC 44 di un altro esemplare dello stesso conio Riguardo alla didascalia, quanto affermato nella prima riga è senza dubbio scorretto, in quanto il Fiorino come moneta nulla ha da spartire con le sue falsificazioni, saranno al più queste ultime a prendere il Fiorino come modello. Cordialità
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  27. Carlo Afan de Rivera, Della restituzione del nostro sistema di misure pesi e monete alla sua antica perfezione, seconda edizione, Napoli, 1840
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  28. ok,grazie,consulterò le varie discussioni per vedere se c'è qualcosa che mi riguarda però se non trovo quello che cerco spero che abbiate la pazienza di farmi da maestri e chissà,magari potrei stupirvi e stupirmi con qualche rarità :) bene,come inizio mi fermerei qua,grazie e alla prossima
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  29. Innanzitutto benvenuta nel forum! Per quanto riguarda il 50 centesimi 1940 diciamo che si tratta di una moneta molto comune il cui valore economico e' pressoché nullo a meno che non sia in altissima conservazione..viceversa come per tutte le altre monete assume un grande valore storico per il compito che ha svolto durante la sua circolazione nel contesto in cui è stata emessa! Ciao Andrea.
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  30. Anni fa acquistai in un'asta italiana una piastra papale, racchiusa in una di queste "scatole". Mi armai con tanta calma, due cacciaviti, ed ora la scatoletta riposa a parte le la piastra su di un bel vassoio di velluto. TIBERIVS
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  31. Allora io ringrazio tutti per i consigli, le valutazioni e le proposte..... Premesso che sul laido speculatore preferisco sorvolare per una mia educazione personale che non mi permette di rispondere a discussioni di infimo livello. Il costo di tutta la collezione è 400 franchi circa 320-330 euro. Per cui il costo dell'euro a moneta come ha detto qualcuno è giusta. Per me è comunque una cifra importante , per altri potrà sembrare irrisoria ma non tutti abbiamo le stesse possibilità , sempre premesso che io ho iniziato da 40 giorni e ci ho speso già circa 1000 euro. Io ho iniziato come qualcuno già saprà con le monete Svizzere ed ora mi trovo con collezioni da 5-2-1-0.50 che dal 2014-al 1968 (prima sono d'argento ) sono 47 anni per circa 235 monete me ne mancano 9,e di queste monete ci sono monete che non sono state coniate o che sono coniate per le confezioni ( che sto cercando di trovare ad un prezzo accettabile ). Per le monete più piccoline 0.20-0.10-0.05 ho dal 1879-2014 sono 136 anni per monete sono 408 monete me ne mancano 49 . So che per chi come voi è professionista sono cifre ridicole , ma per me neofita del settore è una bella soddisfazione. Ho cominciato a comprare quelle d'argento, quando trovo il prezzo giusto naturalmente e ne ho gia 47 tra cui anche qualche bel FDC. Ieri è successa questa cosa un po' particolare e mi è sembrata una buona occasione per allargare i miei orizzonti sulle monete italiane ( avevo già cominciato a comprarne qualcuna senza saperne niente solo per iniziare) Ora è normale mi trovo una collezione già avviata, per cui è un po' più "facile" ma lo trovo lo stesso stimolante perché comunque mi sono dovuto andare ad informare (grazie al vostro catalogo online spettacolare ). Senza contare poi tutte quelle mondiali che adesso piano piano dovro' catalogare e ordinare (quando il tempo me lo permetterà). Ora per concludere e non farla troppo lunga RINGRAZIO TUTTI , quello che sto facendo è un cammino e voi mi state accompagnando in maniera eccellente, per cui ve ne sarò per sempre grato. p.s. un'ultima nota polemica , io NON VIVO IN ITALIA per cui le ciotoline che dite voi io non le trovo. Nei mercatini trovi qualcosa ma prevalentemente svizzere, euro o del resto del mondo per cui dovete tenere in considerazione anche questo fattore prima di giudicare. Non ho libri italiani ne ho comprato uno in tedesco sulle monete del mondo ma come potete capire è troppo vasto e poco completo e il mio tedesco lascia molto a desiderare :D Cordiali Saluti Christian
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  32. 1 punto
  33. Ma guarda che la colpa non è sua ma tua che a causa della tua ingenuità e buona fede hai giocato a carte scoperte.
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  34. Non credo proprio sia una questione di essere laidi speculatori: se le monete sono mediamente del livello di quelle finora postate, 5 Euro a pezzo non vuol dire certo speculare, ma buttare soldi. La serie delle apette postata non ha praticamente alcun valore, sono pezzi che trovi nelle ciotole da 50 cent dei mercatini, i cent valore al massimo varranno 1 Euro l'uno, i cent di VE II sono in bassissima conservazione, un paio di Euro l'uno vuol dire già strapagarli, l'unica moneta di discreto interesse è il 2 lire valore, che cmq è anch'essa in una conservazione molto bassa e non vale più di una ventina di Euro. Insomma, più che di una collezione completa (??) mi pare si tratti di una piccola raccolta di monete comuni e di bassa conservazione, e, pur non sapendo il prezzo chiesto per questa modesta raccolta, mi pare che sia più il compratore che il venditore a dover stare attento a non essere fregato.
    1 punto
  35. Moneta gradevole nonostante l'usura. Per me è qBB
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  36. L'impressione è quello di un momento tragico indubbiamente, la differenza rispetto ai romanzati Promessi Sposi, è che qui abbiamo dei dati che dovrebbero essere certi. Anche se la sostanza tra i due scritti poi non cambia di molto, qualche signorotto e qualche mercante sopra e sotto poi la popolazione che fatica a mangiar bene e a cambiar vestito. Il caso del chirurgo è comunque uno dei più emblematici, e siamo nel caso di un lavoro considerato e nevralgico, con 18 scudi mensili e 15 per cambiare l'abito, in pratica doveva rinunciare a un mensile per fare questo. D'altronde era un periodo ( sempre dal Cipolla ) in cui era generalizzata in Italia una crisi di produzione di beni, con conseguenti cali di vendita interni ed esterni. E questo anche nel manifatturiero e nel laniero, rimanendo sul laniero e su Firenze, nel periodo 1600 - 1609 la produzione annua media di pannilana era di 13.500 che scende nel 1620 - 1629 a 9.000 e a 6.300 nel 1640-1649. I prodotti stranieri si imponevano, gli italiani tentavano di rispondere con la qualità, il calo demografico del paese per la peste spinse i salari all'insù e la situazione non fu facile...
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  37. Oppure nel catalogo online, la tua dovrebbe essere la terza dell'elenco.................... http://catalogo-euro.lamoneta.it/moneta/E-FIMDFC/3
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  38. L'autore della discussione non ha mai parlato di 1500 €. E' una cifra tirata fuori da un altro utente.
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  39. Ecco accontentato Renato con nuove foto non ramate :blum:
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  40. Ipotesi interessante quella di Andreas che potrebbe applicarsi validamente al sigillo (ammesso che il dito della mano che si vede piegato sia effettivamente tale e non una semplice debolezza dell'impronta) Per le monete pero' sui frazionali di Salerno quello che appare sembrerebbero le due dita benedicenti. Tale rappresentazione è presente anche in altri frazionali e denari del nord europa, per lo piu' di zecche tedesche. Mentre il bellissimo follaro con la mano aperta di Mansone per Amalfi che viene indicata come mano benedicente da Libero Mangieri, ha possibilmente altro significato. Le raffigurazioni su monete dovrebbero ricadere nel linguaggio simbolico lineare che le monete avevano il compito di trasmettere al popolo. Difficilmente, soprattutto in quest'epoca ancora alto-medioevale potevano prealere letture dotte o tantomeno un simbolismo criptato che si sarebbe eventualmente diffuso in epoca piu' tarda (1600 ) per particolari emissioni o anche medaglie. La dactilonomia numerica, ovvero il metodo di rappresentare i numeri con le dita, se veramente impiegata nelle emissioni monetarie avrebbe ricorso a piu' rappresentazioni. Piu' difficile ancora che si fosse utilizzato il medium monetale per rappresentare interpretazioni nascoste di simboli e numeri, una sorta di qabbala numerologica di cui abbiamo già ben pochi esempi nelle testimonianze letterarie pervenuteci. Simboli esoterici, letture criptati, criptogrammi appariranno su emissioni ma ben piu' tarde, sei-settecentesche in particolare nell'area germanica. Piu' convincente l'ipotesi della dactilonomia applicata al sigillo.
    1 punto
  41. leggevo anche l'altro topic su quanto valesse uno scudo genovese e riscontro quel che dici e riporti te dal libro. di moneta ne girava tanta , i tessuti all'epoca costavano tantissimo. cmq sia si denota questo secondo me nell'andamento della storia della moneta negli ultimi 10 secoli circa: nel medioevo le monete erano molto piccole(denari,grossi) e di una sottigliezza di metallo (argento, bronzo e oro )pazzesco; nel rinascimento le monete aumentano il loro volume, (L'INGRESSO DELLA LIRA)il peso e la grandezza sino a diventare enormi da come erano pochi secoli prima. quindi credo che la scoperta di metalli preziosi e di conquista del mondo sia stata veramente notevole per l'epoca, si spendevano cifre enormi per tutto e anche per l'arte. poi col passare del tempo credo che la differenza vedi da inizio 600 all'800-900 italiano non si sia accentuata molto sia sul valore delle lire sia sul peso e volume dei metalli preziosi, vedi l'esempio della pezzadellarosa 25 grammi d'argento valore 5 lire, paragonabile allo sudo di Vittorio emanuele iii addirittura di inizio 900..poi la sua grande speculazione della moneta e del suo valore che in un secolo ha portato la lira a essere un simbolo, sino al 2002 dove la lira è scomparsa e siamo entrati nell'euro e il nostro potere d'acquisto è stato dimezzato ancora. trovo molto interessante parlare di queste cose. se solo potessi essere proiettato per un paio di mesi a fare il chirurgo o l'incisore della zecca in quei tempi, col cavolo che le commercereì quelle fantastiche monete!! così imperfette ma uniche e diverse ad una a una, proprio come un opera d'arte!!!!
    1 punto
  42. Buona sera Giuppo, ate ed al forum; ma che gusto c'è?...personalmente trovo pagante raccogliere pezzo, dopo pezzo seguendo un profilo storico documentato od imput di altro tipo che documentino il percorso della civiltà: divinità; costumi ecc... Una collezione completa! tela ritrovi lì, in un colpo solo senza aver messo conoscenza su nulla o poco, senza aver preparato un percporso da segure...al di là del fattore economico, che escludo a priori; ma che senso ha, che gusto c'è. Un caro saluto da nonno Cesare
    1 punto
  43. ciao Pietro, mi hai preceduto.... Relativamente allo stato di conservazione, credo sia stato rimossa al R/ la patina che rivestiva il pezzo. Personalmente, le preferisco come sono. Per quanto riguarda la classificazione, potrei pensare ad una variante dei pezzi illustrati dalla Johnston (nel suo testo, che poi è il testo di riferimento per la monetazione di Metaponto "The Coinage of Metapontum, part 3, By Ann Johnston, con la sylloge ANS, part.2 Lucania) in quanto sembrerebbero non esserci lettere sotto la foglia al R/, mentre le lettere al D/ sotto il mento di Demetra potrebbero essere al contrario. Forse con un immagine del particolare dell zona del mento si potrebbe vedere meglio... ciao skuby
    1 punto
  44. buonasera @@Gabriele79 questa che allego è la moneta di Metaponto simile alla tua, e puoi puoi vedere bene i particolari Di questa moneta Metaponto ne ha coniate parecchie negli anni, dal 325 al 280 a.C. con piccole varianti: la testa a volte è rivolta a destra ed altre a sinistra. la scritta a volte è intera, e altre volte è monca. nei campi a volte vi sono aggiunti dei piccoli oggetti. il peso è di gr. 7,60 Nella sostanza l'immagine per questo tipo di moneta è quella che ti ho allegato. Le immagini sono quelle che vedi al fronte e al retro immagine rilevata da Wildwinds pietro
    1 punto
  45. Non centra niente con le monete longobarde, ma voglio far notare come un utilizzo delle dita per il calcolo digitale simile a quello medievale esista ancora in Giappone. Esso consente di contare facilmente e velocemente fino a 20 servendosi delle sole 10 dita delle mani. Sarà - anche - per questo che la loro tecnologia è così sviluppata? Buona giornata, Teofrasto
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  46. Mi spiego un po' meglio, quando ho detto che è comune, intendevo che la tipologia di errore (i.e. conio ostruito) è molto comune. Ci sono tantissimi casi di conio ostruito non censiti nei cataloghi, ma per questo non significa che la moneta sia rara, anzi. A titolo di esempio, ti allego una 20 lire 1973 senza una foglia di quercia. Anche questa "mancanza" è causata da un conio parzialmente ostruito e non mi risulta ci sia nei cataloghi. Di monete senza la firma dell'incisore, senza segno di zecca, senza qualche cifra di data, senza qualche lettera o parti della figura ce ne sono tantissime. E' uno degli errori più frequenti. Ti potrei allegare centinaia di immagini di monete con questa tipologia di errore non censite nei cataloghi. Peraltro, a mio avviso non ha alcun senso mettere nei cataloghi questa tipologia di errore, perchè è del tutto casuale. Sicuramente si presenta più frequentemente in determinati "posti" (millesimo, segno di zecca, firma dell'incisore, etc.), ma ciò è dovuto ad una chiara motivazione. Inoltre, ad un vero collezionista di errori di coniazione il millesimo assume un'importanza secondaria, quello che è importante è la rarità della tipologia di errore e la sua "intensità". Non posso escludere che magari il tuo sia l'unico esemplare di 20 lire 1981 senza firma dell'incisore, ma questo - a mio avviso - ha poca importanza, perchè quella tipologia di errore è molto comune. Certo se cominciassero a censirla nei cataloghi assumerebbe valore, ma semplicemette per il fatto che alcuni collezionisti ragionano con una logica "riempi buchi" piuttosto che valutare l'interesse numismatico della moneta. Questa naturalmente è solo la mia opinione.
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  47. prova a studiare di piu' e visitare piu' musei .. poi ne riparliamo :)
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  48. mi pare sia un gettone da gioco inglese a riproduzione di vera moneta, sotto il collo del re si nota il titolo di argento 835
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