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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/08/14 in tutte le aree
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In teoria scrivendo da quasi cinque anni sul forum, uno potrebbe anche dire " quello che avevi da dire ormai l'hai detto, basta rileggere ..." e un po' è così ....però ripensandoci non è poi proprio così, perché il forum cambia, si evolve, muta, è un microcosmo estremamente vario che muta, è una realtà molto dinamica. Gli interlocutori cambiano, quanti nick nuovi vedo..., quante domande che si pongono i nuovi amici che approcciano il forum e la numismatica e allora è giusto cercare sempre nuovi spunti di dialogo, di confronto, di racconto di esperienze passate...., la stessa mia ottica di vedere o sentire certe problematiche cambia nel tempo, però è giusto continuare a parlare di tematiche come la divulgazione, i giovani, cosa possa rappresentare oggi il collezionare monete... Certo qualche utente e anche amico oggi non lo vedo più, qualcuno rallenta, qualcuno entra ed esce....anche il forum è come la vita, ci sono gli alti e i bassi, i momenti di entusiasmo e quelli in cui vuoi rimanere solo o hai ben altro a cui pensare....però come dicevo il forum ha sempre nuova linfa, nuovi interlocutori e se per alcuni queste saranno ovvietà, per altri non lo saranno o comunque saranno momenti di riflessione.... Anni fa quando iniziai a collezionare un amico numismatico mi disse " per ogni moneta che compri dovrai comprare un libro, un libro in cui troverai le spiegazioni su cosa è e cosa rappresenta la tua moneta ". Al momento lo ritenevo un tantino esagerato onestamente, oggi riflettendo credo che questo semplice, ovvio, ma poi così ovvio non è, consiglio, mi abbia aiutato molto nel continuare a seguire con maggiore entusiasmo e consapevolezza questa passione. Ricordo amici che partirono con grande entusiasmo, non fecero seguire questa fase e smisero...erano dei raccoglitori di monete, ottimi, ma non capivano bene il " documento moneta" che stavano acquistando. Forse a volte è poi questo il semplice segreto....far seguire all'acquisto la fase dello studio, della conoscenza, della curiosità, di capire o cercare di capire tutto ciò che si cela dietro a un tondello....che è ricerca personale, approfondimento, anche impegno e poi magari anche divulgazione....in pratica passare dal semplice riporre la moneta nel contenitore a capire cosa hai in mano.... Oggi a un amico numismatico consiglierei non una moneta e un libro, ma magari anche due o tre da leggere....", ovviamente sempre finanze permettendo di questi tempi.... :blum:, buon collezionismo e buone letture a tutti e spero di non avervi annoiato troppo.... :blum:, Mario6 punti
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Vorrei essere semplice, semplice: "SI PUÒ COMPRENDERE LA NUMISMATICA SOLO STUDIANDO LA STORIA" tutto qui5 punti
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Ragaziiiiiiiiiii 😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁😁 Taglio: 5 cent Nazione: Principato di Monaco Anno: 2001 Tiratura: 300000 Città: Grottaglie ( TA ) Condizioni: BB( sembra lavato)3 punti
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Ebbene sì. Il ridicolo rasentato sinora pare che vogliano realizzarlo appieno, i nostri parlamentari... Produrre le famigerate monetine ci è costato (dati 2013, gli ultimi certi che ho a disposizione e che rappresentano un campione più che attendibile visto che è l'anno di maggior coniazione se non si considera il 2002 la cui produzione, per ovvie ragioni, è decisamente superiore) rispettivamente 0,045 Euro (x 250 milioni di pezzi) per le monete da 1 cent. e 0,052 Euro (x 150 milioni di pezzi) per le monete da 2 cent. Totale 19 milioni e 50 mila Euro Bene, visto che si parla tanto di stipendi d'oro dei Parlamentari, tralasciando la retribuzione (che, ricordo, supera i 16 mila Euro lordi mensili) in quanto è tabù, perchè non eliminare semplicemente alcuni privilegi assurdi che i nostri rappresentanti in Parlamento si auto concedono, per coprire questo costo e continuare a coniare le monetine a noi care e che per loro risulta tanto intollerabile e insostenibile ? Faccio un piccolo esempio : i nostri parlamentari (630 deputati e 315 senatori) percepiscono un rimborso spese per i trasporti rispettivamente di 1331,70 Euro per i rappresentanti della Camera dei Deputati e di 1650 Euro per i rappresentanti del Senato della Repubblica. Peccato che questo rimborso sia assurdo ed ingiustificato, visto che viaggiano gratis su treni, autostrade, navi e aerei... Facendogli i conti in tasca risulta che moltiplicando per 14 mensilità questo ridicolo rimborso (perchè non mi direte mica che essi rinunciano ai privilegi per il duro "lavoro" che svolgono e si accontentano di 12 mesi di stipendio...) viene fuori un totale di 19 milioni e 22 mila euro (lasciamo perdere i rotti, sennò con cosa se lo pagano il caffè ???), guarda caso proprio quello che servirebbe in un "annus horribilis" come il 2013 per coniare i centesimini che a fine anno ci fanno risparmiare, messi uno sull'altro, dei bei soldoni. E permettono a noi collezionisti di goderci una delle poche cose belle della vita : la passione per qualcosa.3 punti
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Scusami @@eliodoro per la risposta tardiva. Prima di tutto ti ringrazio per l'apprezzamento del libro. Per la moneta ti è stato detto tutto. Si tratta di un nominale coniato in grande quantità e ricco di varianti. Spesso vi sono varianti nell'interpunzione (anellini o doppi anellini, globetti ed altro) a volte presenti anche nel campo della moneta (nel tuo caso mi pare di vedere uno di questi anellini tra la L e la I della legenda POPVLI) e nelle losanghe che dividono i caratteri I e C che, come indicato, corrispondono ai nomi della regina e di suo figlio. Anche quest'ultime lettere possono presentarsi di fattura diversa. Tutto questo a conferma della grande mole di coniato. La variante più caratteristica è quella riguardante la corona che sovrasta le lettere I C che può essere di tipo definito reale (come nel tuo esemplare) o di tipo definito radiata. Quest'ultima più rara della precedente e solitamente le monete appartenenti a questa variante si presentano di fattura più "rozza". Te ne posto un esemplare.2 punti
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Non è di Boccasile ma penso che per chiudere bene la discussione, e la II Guerra Mondiale, non ci sia metodo migliore di un bel Foglio di Congedo, apparteneva allo zio di mio marito... Voglio ringraziare Petronius e tutti coloro che hanno postato immagini e fornito notizie per questa splendida discussione, sarebbe bello vederla trasformata in articolo, invito Petronius a pensarci... Grazie ancora, Giò :)2 punti
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Quello che si impara sui libri è un bagaglio a mano che nessuno potrà mai portarti via. Nessun ladro o istituzione potrà MAI privarti di quello che in tanti anni hai immagazzinato. La cultura rimarrà sempre con te: la puoi insegnare ma non cedere, la puoi trascrivere o dettarla ma rimarrà sempre dentro di te. E' tua, ti appartiene ed è una cosa fantastica.2 punti
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Ed infine l'insperata sorpresina :yahoo: Taglio: 2 Euro CC Nazione: Slovacchia Anno: 2011 Tiratura: 981.000 Condizioni: Spl Città: Trieste2 punti
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La discussione sta avendo un riscontro, sia in termini di interventi che di sola lettura (siamo oltre le 1.700 visite) che va oltre ogni mia aspettativa. Nel ringraziare tutti, ritengo possa essere utile dare qualche indicazione, di larga massima, a chi volesse provare a collezionare queste cartoline. La disponibilità è ottima per il primo periodo, quello che va dal 1940 all'armistizio. I prezzi sono, tranne poche eccezioni, abbordabili, si va dai 10 ai 60-70 euro: in linea generale si può dire che sotto i 100 euro si può trovare, se non tutto, moltissimo, sia nuovo che viaggiato. Il discorso si rovescia per le cartoline emesse dalla Repubblica Sociale. Qui, non sono molte quelle sotto i 100 euro, praticamente inesistenti se viaggiate, mentre, per alcuni pezzi, si può arrivare agevolmente a spendere cifre a tre zeri. Due sono i motivi principali di queste grosse differenze. Il primo riguarda la tiratura, molto più bassa per le cartoline di Salò rispetto alle precedenti. Se infatti è vero che per le cartoline di propaganda generica del 1944 (le più abbordabili dal punto di vista economico) si arrivò anche alle 50.000 copie, per poi scendere a 35.000 nel 1945, per le cartoline dei reparti militari, delle SS italiane e per qualche particolare franchigia non si stamparono più di 3.000-5.000 pezzi. Pezzi che è estremamente difficile trovare viaggiati, e qui siamo al secondo motivo della rarità...la pericolosità del soggetto di propaganda. Molte cartoline vennero infatti distrutte dai destinatari quando le sorti della guerra furono chiare anche ai più fanatici. Distruzione giustificata dal fatto che, in più di un caso, pare sia stata sufficiente una cartolina delle SS italiane trovata in un cassetto per far mettere al muro il suo proprietario. La cosa, peraltro, funzionava a doppio senso. Si poteva essere fucilati dai partigiani per una cartolina fascista, e si poteva essere fucilati dai fascisti per un buono di cartamoneta partigiana...meglio distruggere tutto Per fortuna, oggi l'unico a correre rischi è il portafoglio petronius2 punti
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"L'Italia proletaria e fascista è per la terza volta in piedi, forte, fiera e compatta come non mai! La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: VINCERE...e VINCEREMO!" E' con questa parola d'ordine, pronunciata alle 6 del pomeriggio del 10 giugno 1940 dal balcone di palazzo Venezia, che Mussolini precipita l'Italia nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Una guerra dove, come mai prima, la propaganda svolse un ruolo di primo piano, grazie anche ai nuovi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, radio e cinema. Ma ricoprirono un ruolo di grande importanza anche mezzi più tradizionali, come giornali, manifesti e...cartoline. Infatti, nonostante i progressi negli strumenti pubblicistici, nella Seconda Guerra Mondiale il maggior veicolo di comunicazione restò la posta. Strumento di importanza tale da richiedere, soltanto per il particolare servizio di posta militare, un'organizzazione poderosa, per l'estensione dei fronti, l'impiego in scacchieri operativi distanti migliaia di chilometri, la molteplicità dei servizi offerti e i milioni di militari mobilitati che ne usufruivano. Uno strumento di comunicazione così importante, diffuso e utilizzato, non poteva quindi sfuggire ai responsabili della propaganda, che sfruttarono a piene mani il mezzo postale più usato...la CARTOLINA! Cartoline di propaganda della guerra furono edite, sia per i militari che per il cosiddetto fronte interno, da tutti i paesi belligeranti. E' mia intenzione analizzare in questa discussione, attraverso una serie di esemplari della mia collezione, le tematiche e gli slogan utilizzati dal fascismo per propagandare l'idea che compito e destino dell'Italia in quella guerra fossero uno soltanto...VINCERE, come il Duce comanda!1 punto
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Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano1 punto
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Salve a tutti, Oggi vi vorrei presentare una delle ultime acquisizioni che va a riempire un buco importante nella mia collezione di monete USA, si tratta di un esemplare del pezzo da 2 cent "Shield". E datato 1865, data storicamente importante perchè segna sia la fine della terribile Guerra di Secessione americana (1861-1865), sia l'anno dell'assassinio del Presidente Lincoln. Tale insolita tipologia venne emessa per compensare la grave carenza di moneta metallica determinatasi proprio in conseguenza della Guerra Civile, ed ebbe vita molto breve essendo coniata soltanto dal 1864 al 1873. Spero vi piaccia...ogni commento è gradito... :)1 punto
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Ciao! appena arrivata, cosa ne pensate? in parte della medaglia, sia al D che al R/ manca la patina...secondo voi come mai?1 punto
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Quali sono i paesi dei quali avete più monete? Votiamo i primi 4 paesi e nel messaggio indichiamone quanti vogliamo Per me 1. Italia (inclusi preunitari) 2. Germania (inclusi stati preunitari, notgeld, le due Germanie) 3. Regno Unito (esclusi territori d'oltremare) 4. Russia/URSS 5. Francia 6. Austria (escluse monete ungheresi dell'Impero Austoungarico)1 punto
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Se ne parla (da un bel pezzo) qui http://www.lamoneta.it/topic/106898-1-e-2-cent-andranno-inpensione/ Comunque in linea di principio sono contrario all'abolizione, nonostante io detesti avere nel portafogli le monete in genere (lo so, fa un po' ridere la cosa per un numismatico). Sono il classico tipo che al bar per pagare 90 centesimi chiede alla fidanzata "non hai 2 cent che io coi miei arrivo a 88? così non cambio l'euro"... Sono un po' psicopatico, lo ammetto, ma avere nel portamonete dei centesimi per un totale superiore a 1 euro mi fa uscire di testa :crazy: In ogni caso penso e spero che si limitino a fermarne la produzione ma senza arrotondamenti ufficiali dei prezzi: basta comportarsi come negli anni '90 con le lire: a un conto di 2340 lire se ne pagavano 2350 perché quasi nessuno aveva il 10 da darti di resto, ma rimaneva mia facoltà pagare in totale esatto qualora avessi 2 pezzi da 20.1 punto
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Complimenti, una bella soddisfazione ! Singolare la posizione dell'appiccagnolo, di norma sarebbe stato saldato in corrispondenza della sommità del capo dell'atleta. L'effetto è quello di dare movimento alla figura, non è spiacevole.1 punto
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In questa hai azzeccato il regnante Emanuele Filiberto quarto di grosso di I tipo o di Piemonte http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/25 e questa la puoi classificare perfettamente 1577 V zecca Vercelli !1 punto
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In ogni caso valorizzare una moneta solo in base al numero di pezzi coniati (pur piccolo quanto si vuole) è assai limitativo... il fascino, l'attrazione (o chiamatela come volete) per una certa moneta non può essere legato a questa sola variabile... Ci sono monetucce (piccole e bruttarelle, a mio parere ovviamente) d'oro di VEIII (e sapete bene quali) che hanno quotazioni assurde (sempre a mio parere) se paragonate ad altre ben più fruibili e dal valore storico più consistente (magari un poco meno rare, ma non tantissimo poi) sempre del sovrano numismatico. Sempre parlando di quotazioni, giusto per fare un esempio, il primo 100 lire dell'Italia riunita (meglio ancora quello del 1864, il primo in assoluto), primo di una serie infinita di miliardi di pezzi (da VEII, Umberto I, VEIII alla Repubblica) che ci hanno accompagnato fino al 2001, anche da un punto di vista meramente simbolico cosa dovrebbe quotare ? Se fosse made in USA, statene pur certi, le cifre a 6 zeri le avrebbe già toccate ... ;)1 punto
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Ha proprio ragione: ho avuto paura che qualcuno degli utenti di questo blog decidesse di non acquistare il tetradrammo frontale di Cimone !!! RisponderLe sul tetradramma frontale di Cimone non avrebbe nessun senso. Lei non e' un esperto di monete siciliane. Non ha mai avuto in mano una di queste monete. Continua a mettere freccette a caso senza comprendere che alcune delle immagini da Lei portate come termine di paragone sono foto di calchi (con tutto quelle che ne consegue). Indica differenze che non esistono (si fidi io la moneta la sto guardando mentre Le scrivo). Ignora che i coni delle monete siciliane venivano ritoccati dall'incisore stesso. Tra l'altro la moneta e' stata pubblicata per la prima volta nel 1936 (magari ignorava anche questo) e i falsi siciliani degli inizi del secolo scorso sono fusi, mentre questa moneta evidentemente non lo e'. E poi le monete, come diceva il Russo con la R maiuscolo che era mio padre (su questo ha perfettamente ragione), si giudicano avendole in mano. Questo tetradramma e' passato fisicamente tra le mani di tutti i più grandi commercianti e studiosi del mondo senza suscitare in nessuno il minimo interrogativo, prima che il Grande Numizmo, da una foto e senza neanche vedere la moneta e' riuscito ad individuare delle evidenti incongruenze nel conio. Dal momento che credo che Lei sia un commerciante deve proprio essere un genio incompreso. Io credo di aver dimostrato in maniera inconfutabile che Lei non e' così preparato come vorrebbe far credere. Le considerazione ponderali da Lei espresse sono scientificamente ridicole e questo e' un dato di fatto incontestabile. Per farlo ho fatto ricorso alla letteratura numismatica come e' scientificamente corretto fare. Vede anche quando viene palesemente sbugiardato da qualcuno più competente di Lei (magari non e' il mio caso), Lei non ammette mai di avere torto arrampicandosi sugli specchi. In questo caso, per Sua sfortuna, c'e' poco da arrampicarsi ... Adesso non mi venga a dire che aveva solo chiesto spiegazioni. Lei ha scritto che se la moneta non fosse stata alla NAC sarebbe già stata bollata come una copia. La prego, abbia almeno il coraggio delle sue azioni.... E poi mi chiedo, ma visto che tutti speculano sulla sua identità, perché non la rivela ? Io ho il coraggio di firmare le cose che scrivo, mentre Lei si cela dietro uno pseudonimo. Onestamente non e' molto onorevole.... Dal momento che Lei e' grafomane (la persone cui faccio riferimento lo e') mi risponderà con una lunghissimo testo a cui Le anticipo che non ho nessuna intenzione di replicare.1 punto
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Brutta impressione... A parte la patina che è completamente artificiale.... Ci sono altri elementi che, a mio parere, non convincono....ad esempio, i caratteri strani dell'etnico, il muso mutilato del delfino di destra, le due code poco definite....e poi alcuni dei segmenti che uniscono i raggi della stella sono incerti e si presentano stranamente dritti e non ricurvi come dovrebbero essere.... Saluti, Giuseppe.1 punto
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Al di là delle polemiche e dello specifico caso, io (confesso: nella mia ignoranza) degli aurei mi fido sempre poco. Anche di quelli esposti nei musei o battuti dalle più importanti case d'aste. A meno che...A meno che non si sappia con precisione il contesto in cui sono stati ritrovati. L'oro, purtroppo, non lascia altre valutazioni. Ma dubito che aurei "contestualizzati" si trovino in vendita.1 punto
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@@Maverick Aurora è un ottimo professionista con buoni prezzi, sono un suo estimatore. Per quello che riguarda le monete credo non ci sia molto da dire, le conservazioni sono quelle indicate :)1 punto
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Ciao Mario, allora ho recuperato alcune copie inerenti la mostra e alcuni libri scritti in precedenza. Sabato mattina, salvo imprevisti dell'ultimo minuto, sarò in fiera per la consegna. Purtroppo per il pranzo anche quest'anno salto. Mi farà immenso piacere comunque incontrare te e spero parecchi altri del forum.1 punto
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Sbagliare hai sbagliato...a non aver fiducia e nel non dare tempo ai nostri amici :nea: ...ti scuso solo perchè hai fatto ottime foto, cosa non facile da vedere in un neofita del sito. Cerca di avere più pazienza in futuro e sarai accontentato. Giò :D1 punto
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http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUQ/22 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUQ/19 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUQ/20 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUQ/30 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GUQ/21 non è che non ne capiamo...basta aprire la discussione nella sezione giusta...in questo caso andava aperta nella sezione exonumia quindi chiedo ad uno dei curatori di spostarla in ogni caso sopra ti ho allegato i link del catalogo dei gettoni telefonici..i tuoi sono gettoni del terzo periodo...come vedi ce ne sono moltissimi ed a seconda dei numeri e delle lettere che ci sono scritte sul retro del gettone corrispondono ad un dato anno e ad un dato produttore...ci sono alcuni anni che sono più rari ma la maggior parte sono comunissimi e si trovano in qualsiasi mercatino nelle ciotole a 50 cent o 1 euro... è comunque un collezionismo di nicchia per cui non aspettarti quotazioni alte neanche per i più rari...c'è chi colleziona i gettoni anno per anno e chi come me che invece li colleziona per tipo1 punto
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Non entro nella polemica, ma per chiarezza verso chi può essere interessato agli aurei delle Guerre Civili, posto qui sotto l'esemplare citato da Arturo, quello dell'asta Goldberg, che pesa effettivamente 7,20 grammi. Ira & Larry Goldberg Coins & Collectible Auction 72, del 5 febbraio 2013 (un’asta interessante e con pezzi rari) Lot n. 4136 The Civil Wars, AD 68-69. Gold Aureus (7.2g) probably struck at Tarraco, AD 68. Minted at Tarraco, AD 68. DIVVS AVGVSTVS. Radiate head right of the deified Augustus, his features resembling those of Galba. Reverse: HISPANI - A. Hispania standing left, holding two grain-ears in right hand, two short spears in left; shield slung on her back. Sear 2068; Calicó 451a (this coin); RIC 112; Giard 63. Lustrous. Exceedingly rare. One of perhaps six known examples. About Extremely Fine. . The closing months of Nero's reign saw uprisings against his tyrannical rule in Gaul, Spain, and North Africa. Julius Vindex in Gallia Lugdunensis was the first of these commanders (March AD 68), and his appeal for military assistance was answered the following month by Servius Sulpicius Galba, governor of Hispania Tarraconensis. Vindex issued anonymous aurei and denarii, probably at Vienne, until his revolt was crushed by Verginius Rufus, governor of Upper Germany, in May. Galba was now committed to the cause, and Nero's suicide in June and the Senate's subsequent acceptance of his rule left Galba as the successor to the now extinct Julio-Claudian dynasty. While Galba was in revolt in Spain he also issued anonymous aurei and denarii as well as some with his portrait and the title Imperator. This aureus was issued at Tarraco in the period April-June AD 68 and bears the head of the Empire's founder as the deified Augustus. At this time of civil war, the type looks back to the stability of the Augustan age and forward to its restoration under a new regime. The personification of Hispania on the reverse honors the province from which Galba's bid for the throne was being launched. Estimated Value $30,000 - 40,000 (realized 87,500 $) Provenance: The Hunter Collection; Ex Gilbert Steinberg Collection (Numismatica Ars Classica and Spink Taisei, 161 punto
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prendo in "prestito" una immagine di un quattrino per Desana postato in passato da @@giancarlone ( che spero non me ne voglia) per confermarti che potrebbe essere questo1 punto
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Alla faccia di coloro che considerano tutti i meridionali truffaldini e disonesti!1 punto
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rileggevo quello che ha scritto AZAAD e devo dire che in Istria in realtà non si è salvato neanche chi possedeva terreni o case visto che con l'arrivo delle truppe di Tito moltisimi sono scappati abbandonando tutto per evitare persecuzioni ed esecuzioni di massa nelle foibe1 punto
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gli effetti di luce, non permettono di leggere appieno la moneta, confidando che "dal vivo" si possa leggere bene, chiedo di controllare se sono effettivamente 4 fleur de Lys oppure due fleur de lYs e due fiamme come questo Douzain ou Blanc..... quelle lettere che si leggono SIT . DM ... potrebbe essere ......SIT . DE....... ??' Lot 803 - Dombes (seigneurie de Trévoux), Pierre II de Bourbon, douzain ou blanc, Trévoux Douzain ou blanc. Trévoux. s.d. (1483-1488).A/ + PETRVS: COMES: CLARIMONTIS: T. D (différent). L'écu de Bourbon, avec brisure, dans un trilobe, entouré de trois flammes. R/ + DISPERSIT: DEDIT: PAVPERIBVS. Croix dans un quadrilobe, cantonnée de deux fleurs de lis et de deux flammes. Billon. 2,61 g. 26,0 mm. 3 h.1 punto
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Presentato dall' editore Dott. Montenegro al 33' Convegno Numismatico Citta' di Torino: LUPPINO Domenico Prove Progetti e rarita’ numismatiche della monetazione italiana (dal secolo V al 2002) tentativo di un catalogo generale Albania appendice al I’ volume – Montenegro editore 20141 punto
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Si tratta di un libro redatto dall'Osservatore Romano, con foto inedite, fatti e curiosità inerenti ai due papi santi e agli ultimi due papi... Non c'entra nulla col fatto che l'UFN non risponde alle mail.... , in quanto il database con i nostri indirizzi di posta elettronica son stati divulgati a vari enti del vaticano....1 punto
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Questa è spettacolare! :) Sempre trovata in un rotolino integro da 500 lire. Ma la tengo per me! :D1 punto
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Il dritto della presente è stato utilizzato più volte nel corso del 1961 per celebrare il centenario dell'Unità d'Italia, come puoi vedere dalla scheda seguente: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME65/27 è opera di Orlando Paladino Orlandini (1905-1986).1 punto
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L'ipotesi moneta secondo voi è da escludere del tutto? La figura è chiaramente quella di un sovrano con attributi liberamente ispirati a quelli degli Imperatori bizantini: labarum e una sorta di globo crucigero stilizzato. Come epoca io ipotizzerei il tardo medioevo.1 punto
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Propendi :good: bene. É certamente una pezza onorevole, perchè è troppo marcata per costituire la delimitazione dei quattro quarti di un inquartato. Come giustamente osservi, è però una croce più sottile del solito, grosso modo la metà della norma. La terminologia del blasone conosce più modi per definire le pezze così "ridotte": dimidiate (---> termine antico, e bruttarello, che traduce alla lettera il corrispondente termine francese); in divisa (---> locuzione usata tuttora, ma che evito perchè può venir intesa come refuso di "indivisa", parola della lingua corrente che non ha significati araldici di alcun genere); diminuita (---> termine che preferisco). Il blasone di quello stemma potrebbe essere quindi d'azzurro, alla croce diminuita di (argento?), accantonata in capo da due gigli, e in punta da due conchiglie, (il tutto dello stesso).1 punto
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Ciao :) Cosa ne pensate di questo tetra di Filippo in vendita nell'asta Lanz di Giugno? Dando per scontato che sia autentico e non ritoccato (non sono in grado di valutare da solo), mi sembra che il ritratto di Zeus sia estremamente realistico. http://www.sixbid.com/browse.html?auction=1331&category=27400&lot=12266061 punto
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Secondo me,sia dal punto di vista politico/finanziario,sia dal punto di vista prettamente grafico,sarebbe tutt'altro che un voltastomaco. Tutto sta,come le ho disegnate io,nel farle emettere dalla nazione e non dalla banca (un pò come le banconote da 500 lire che i nostri papà ma anche noi ricordiamo bene),ma comunque è un discorso decisamente lungo,nonchè fuori dalla nostra discussione... Lasciando stare il punto di vista politico/finanziario,cosa ne pensi della grafica?1 punto
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...e vincere bisogna! Siamo nel novembre 1942, la cartolina è stata spedita il 13 di quel mese, e sebbene il tema del messaggio al retro, congratulazioni per la laurea a una neo-dottoressa, sia festoso, Giorgio, il sottotenente dei bersaglieri che l'ha scritta, ha voluto forse lanciare con questa frase un grido, quasi un'invocazione disperata, come Disperata è il nome della brigata fascista raffigurata, in un momento in cui le sorti della guerra sono ormai chiare, e il VINCERE...come il Duce comanda con cui avevamo aperto questa discussione, ha ormai mostrato tutto il suo vuoto retorico. Ma "....e vincere bisogna!" nonostante tutto, nonostante la disparità degli armamenti, gli imboscati, le incapacità degli alti comandi e la retorica del regime...si possono non condividere, e sicuramente non condivido, le idee del sottotenente bersagliere Giorgio, ma il suo impegno e il suo coraggio, come quelli dei tanti nostri soldati, meritano rispetto Il mio viaggio attraverso la propaganda di guerra, dopo oltre un mese e nove pagine di discussione, termina qui, con questa cartolina particolare, ma naturalmente se avete argomenti da approfondire, immagini da mostrare, domande da fare, siete più che invitati a farlo...io ringrazio tutti e resto qua, a disposizione petronius1 punto
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La propaganda di Salò, però, come del resto anche quella precedente, non è tutta "onore e gloria", c'è spazio anche per qualche momento più intimo, che porta a riflettere sui dolori e gli orrori della guerra. La madre è forse la più celebre cartolina di Boccasile: un'anziana donna, vestita di nero dalla testa ai piedi, una medaglia appuntata sul petto, si staglia, gigantesca, su uno sfondo rosso fuoco....piange, con dignità, suo figlio, morto in guerra. Di questa cartolina esiste la versione con la frase "Non tradite mio figlio", quella che vi propongo, sempre dalla mia collezione, è invece "muta" e perciò, a mio parere, ancor più significativa. In questo modo, infatti, la donna viene a perdere la sua connotazione di parte per assumere un valore universale, diventando il simbolo del dolore di tutte le madri di tutti i caduti, di tutte le guerre1 punto
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buonasera, per restare in tema Boccasile vi mostro la pagina centrale a colori della rivista TEMPO del 18-23 luglio 1942 dedicato ai cartelli di guerra, trasformati poi in formato cartolina. se interessano i testi posso fare scansioni migliori. grazie della compagnia1 punto
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Riguardo alle prime due affermazioni io credo che siano entrambre vere, e per nulla in contrapposizione (escludendo ovviamente il presente, quando solo l'affermazione di Fratelupo è vera, non essendoci più la parità metallica). il valore alla moneta era sicuramente basato sulla quantità di metallo prezioso rappresentata da una moneta, ma questo valore era sicuramente soggetto a variazioni in meno o in più determinate dalla fiducia del mercato (solo dalla fiducia o anche da altro?), variazioni che potevamo esser anche molto ampie. Comunqure i dubbi che ho non riguardano questo aspetti generali, ma si riferiscono a cose più concrete, anche se forse più complesse. Ad esempio, quando si decideva di introdurre una moneta con certe caratteristiche di peso e di lega, cosa si faceva: si prendeva in considerazione il valore commerciale di un peso 'tondo' di metallo prezioso (un grano, un carato, un' oncia, una libbra?) e si immetteva nel mercato un esemplare con quella quantità, lasciando poi che le legge della domanda e dell'offerta ne fissasse il il prezzo definitivo. Oppure, al contrario, si considerava un certo prezzo teorico fisso (che so, il costo nominale di una certa tassa, come il teloneum o il ripaticum) e poi si creava una moneta che contenesse la quantità di metallo prezioso sufficiente a far si che il valore nominale rimanesse stabile nel tempo? E, di conseguenza, quando il valore commerciale dell'oro o dell'argento aumentava cosa succedeva? Aumentava anche il valore delle monete, oppure queste uscivano dal mercato per essere tesaurizzate e qundi fuse (o tosate e poi reimmesse in circolazione), con la conseguenza che le zecche alteravano il contenuto intrinseco affinché il valore nominale rimanesse stabile. In altre parole: era il valore nominale stabilito a priori che determinava il contenuto di metallo prezioso, o, al contrario, era il contenuto di metallo prezioso che deteminava il valore nominale delle monete? Sembra soltanto una questione dell'uovo e della gallina, ma in realtà è una faccenda molto importante, che nei secoli ha diviso due intere scuole di pensiero (sostenitori della 'moneta merce' oppure fautori della 'moneta segno'), e che se oggi la moneta avesse ancora la parità metallica, sicuramente annoverebbe fra i primi la Merkel e tutto il Nord Europa (la moneta deve mai perdere di valore, non importa a quali conseguenze), e tra i secondi la Federal reserve, il Giappone etc. . I due interventi successivi hanno toccato altri due momenti fondamentali del pensiero medievale sulla moneta: ero un strumento del 'principe', che ne poteva decidere a piacere, oppure era un qualcosa di oggettivo (e si ritorna al contenuto metallico stabile), che nessuno poteva alterare senza venir meno ai precetti della fede? ). Migliaia di pagine sono state scritte sull'argomento, ma io vorrrei riuscire ad immedesimarmi in un piccolo mercante di foleas del mercato che si teneva nella platea di Gargonza nell'aretino (da quell parti sono nato). Cosa pensava di quelle monetine, conosceva il loro valore effettivo, con che criteri accettava e rifiutava i vari pezzi. Poteva farlo? Andreas1 punto
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Albania 50 Leke del 1988 in argento Moneta meravigliosa... la inserisco in questa discussione perché mi piace un sacco e per la sua particolarità. Ha un foro che simula molto realisticamente un tunnel ferroviario.1 punto
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ciao a tutti non so se ciò che segue entra nei "diffetti" e pertanto se i moderatori lo riterranno opportuno, possono spostare questo post dove più si adatta. Siamo nel 2002 e i primi euro cominciano a distinguersi fra le mani degl'appassionati. Dopo centinaia o meglio migliaia di controlli, ecco quello che non ti saresti mai aspettato: bordo zigrinato solo a metà. Non vi dico, poi, quante monete ho continuato a controllare per vedere se fosse una cosa "comune" o meno. Son passati 7 anni e di monete me ne son passate tante sotto gli occhi da perder quasi la vista, ma un "diffetto" simile non l'ho più rivisto sulla moneta da 2 euro. Dico sulla moneta da 2 euro in quanto un'amico, anch'esso collezionista, mi ha fatto vedere un 10 cent col medesimo "diffetto". Penso quindi ad un problema meccanico di brevissima durata dove possono anche essere uscite delle monete senza zigrinatura. Ma quante? Mah, chissà! Forse solo una, forse 2 o di più. Al momento non ho riscontri (a parte il 10 cent), voi ne sapete di più a riguardo? Vi allego una foto dell'esemplare. ciao1 punto
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