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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/03/14 in tutte le aree

  1. Titolo: Fotografia Numismatica: piccola guida interattiva (… Ovvero, non servono attrezzature costose per ottenere buoni risultati) Autore: Fabrizio Galiè (@@Il*Numismatico) Data Pubblicazione: 03/05/2014 ABSTRACT: L’intento che mi pongo (e che spero di raggiungere) è di rendere la materia in oggetto semplice e chiara per tutti, anche (e forse soprattutto) per chi pensa di essere negato nella fotografia. Le “lezioni” saranno poche e brevi (fondamentalmente non c’è molto da dire, visto che dobbiamo fotografare un semplice tondello grande, al massimo, qualche centimetro), e si pongono come obiettivo quello di fornire concetti, più che procedure da seguire, il tutto presentato cercando di non dimenticare semplicità e chiarezza nelle spiegazioni. I concetti che andremo ad esaminare potranno essere ovviamente rielaborarti e perfezionati a seconda del proprio gusto personale, anche in seguito alle numerose prove che effettuerete per esercitarvi. Prove che vi accompagneranno (così come è ancora il mio caso) per molto tempo anche dopo che penserete di aver raggiunto un risultato qualitativo soddisfacente. Gli argomenti di questa guida, saranno i seguenti: Introduzione: costruiamo il nostro “set” fotografico Qual è la luce ideale e come ricrearla La preparazione allo scatto: l’inquadratura L’esposizione ed il bilanciamento del bianco Le ultime impostazioni prima dello scatto Scattiamo la nostra prima fotografia numismatica La PostProduzione (PP): che cos’è e come va fatta Installazione del software di fotoritocco e prime operazioni di PP Continua... LEGGI TUTTO L'ARTICOLO
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  2. Titolo: Fotografia Numismatica: piccola guida interattiva (… Ovvero, non servono attrezzature costose per ottenere buoni risultati) Autore: @ilnumismatico Data Pubblicazione: 03/05/2014 ABSTRACT: L’intento che mi pongo (e che spero di raggiungere) è di rendere la materia in oggetto semplice e chiara per tutti, anche (e forse soprattutto) per chi pensa di essere negato nella fotografia. Le “lezioni” saranno poche e brevi (fondamentalmente non c’è molto da dire, visto che dobbiamo fotografare un semplice tondello grande, al massimo, qualche centimetro), e si pongono come obiettivo quello di fornire concetti, più che procedure da seguire, il tutto presentato cercando di non dimenticare semplicità e chiarezza nelle spiegazioni. I concetti che andremo ad esaminare potranno essere ovviamente rielaborarti e perfezionati a seconda del proprio gusto personale, anche in seguito alle numerose prove che effettuerete per esercitarvi. Prove che vi accompagneranno (così come è ancora il mio caso) per molto tempo anche dopo che penserete di aver raggiunto un risultato qualitativo soddisfacente. Gli argomenti di questa guida, saranno i seguenti: Introduzione: costruiamo il nostro “set” fotografico Qual è la luce ideale e come ricrearla La preparazione allo scatto: l’inquadratura L’esposizione ed il bilanciamento del bianco Le ultime impostazioni prima dello scatto Scattiamo la nostra prima fotografia numismatica La PostProduzione (PP): che cos’è e come va fatta Installazione del software di fotoritocco e prime operazioni di PP Leggi l’articolo originale completo oppure Visualizza il PDF con gli ultimi aggiornamenti per poterlo salvare in locale
    10 punti
  3. Tra quelli che commentano la notizia, ce n'è uno che sostiene di avere ben 5 monete da 10 lire del 1947, di cui 4 in buono stato...saranno le solite 5 patacche :rofl: Quello che più mi sorprende ogni volta che vengono pubblicati articoli del genere, è come la gente creda che trovare per caso monete di grande valore sia la cosa più facile di questo mondo. Se un giorno scrivessero che un tizio ha trovato tra le sue cianfrusaglie in cantina un quadro di Van Gogh che vale milioni, credo che nessuno si metterebbe a buttare all'aria la propria casa nella speranza di un ritrovamento simile. E invece, con le monete succede proprio questo, non ci si rende conto che trovare dimenticate in cantina certe monete è più difficile che trovare un quadro di Van Gogh :rolleyes: petronius oo)
    3 punti
  4. Le uniche monete che con certezza sono autentiche (o falsi d'epoca) sono quelle contestualizzate ovvero una percentuale ridottissima, pur ritenendo per "contestualizzata" anche quella moneta della quale sappiamo tutta la sua storia numismatica di collezione in collezione per almeno un secolo o più. Molti anni fa scrissi proprio su lamoneta.it che bisognerebbe che il collezionismo numismatico fosse permesso solo a chi, avendo superato un difficile curriculum di esami, fosse abilitato a collezionare. Lo penso oggi con ancora più convinzione di allora. Ovviamente la mia è un'affermazione paradossale. Il fatto è che i collezionisti che davvero si dedicano a imparare sono sempre di meno, mentre gli aspiratori di monete" numismaticamente analfabeti (o quasi) sono sempre più numerosi. E quando hanno tanti dindini, si dedicano ad aspirare monete importanti. E quando la moneta è importante, per falsari che spesso mostrano di avere una buona cultura numismatica, e non solo un'ottima manualità, il gioco diventa interessante: allora vale la pena impegnare risorse tecnologiche per fabbricare bellissime monete antiche che ingannano anche l'esperto. Mi chiedo quanto spesso, ormai, anche i numismatici meglio preparati stiano studiando e traendo conclusioni da monete false, tenute per autentiche in quanto provenienti da raccolte istituzionali.
    3 punti
  5. Buon weekend a tutti, questa tipologia di piastre è in assoluto la mia preferita di questo sovrano...penso che non mi limiterò a fare una tipologica ma prenderò tutte le date...a tempo debito si intende. oggi vi posto questo '42,in collezione da un pò...spero che le foto permettano una buona lettura della moneta. in mano i fondi son lucenti...che ve ne pare? :) un saluto a tutta la sezione...ciaoooooo marco
    2 punti
  6. Ferdinando Galiani, uomo di grande ingegno, faceva proprio riferimento alla "sproporzione" come il grande "male" che affliggeva la moneta. Cambiano i tempi, cambiano i luoghi, ma la sostanza del problema rimaneva sempre la stessa..
    2 punti
  7. @@Sixtus85 La Medaglia di Sant'Elena è stata creata da Napoleone III il 12.8.1857 per coloro che avevano prestato servizio in armi sotto Napoleone I e venne consegnata a 405.000 veterani, non solo francesi ma anche fiamminghi, italiani, ecc. che avevano combattuto nella Grande Armée. Il nastro della decorazione è quello che puoi vedere nella foto. Il tuo esemplare è ben conservato, si tratta di una decorazione militare ufficiale ed ha un suo mercato presso i collezionisti.
    2 punti
  8. questa non l'ho capita!! anzi fingo di non averla capita! :crazy: :aggressive:.. poco buongusto!
    2 punti
  9. L'esperienza si acquisisce toccando con mano molti esemplari cosa che non sempre capita ai grandi collezionisti, se per grandi intendiamo "dal portafogli rilevante". Costituire una collezione numericamente o economicamente rilevante non vuol dire necessariamente acquisire competenze. Sono proprio certe collezioni, al contrario, ad "attrarre" grandi falsi (vedi la Farouk)
    2 punti
  10. Sono nikita mi dispiace, ma non sono ben informato sui prezzi correnti per queste monete. Sono venuto incredibilmente vicino l'acquisto di una VF 1799 per $700 circa 1992—e sapeva i prezzi e il mercato poi—ma mi sedetti allo show moneta prima di fare una rapida visita alla banca per ottenere più soldi. Mentre ero seduto lì, pensando a quello che è stato ben presto a essere mio dollaro busto drappeggiato grigio, incontrato e fu coinvolto in una conversazione con un professore dall'Ungheria. Troppo stava visitando lo show di moneta e voleva vendere alcune monete tedesche. Abbiamo parlato a lungo. Così non ho mai fatto ottenere alla banca, e non mai torno a casa con quel dollaro d'argento. Ma ha preso casa una pila d'argento di stato tedesco, e un mucchio di monete di porcellana di Weimar! Purtroppo mai ancora una volta sfiorato che comprando un busto drappeggiato dollaro—troppe altre monete che necessaria l'acquisto! (E ovviamente ora sono molto più costosi. Oh well.) Ma posso fare una generalizzazione sul busto drappeggiato dollari del 1795-1803: they are never bargains, non importa quanto povero la loro condizione. Ci sono semplicemente troppe persone che vogliono uno, e non solo abbastanza per andare in giro. ;) v. ---------------------------------------------------------------- I’m sorry nikita, but I’m not well informed on the current prices for these coins. I came incredibly close to buying a VF 1799 for $700 about 1992—and knew the prices and the market then—but I sat down at the coin show before making a quick trip to the bank to get more money. While I was sitting there, thinking about what was soon-to-be my gray Draped Bust dollar, I met and became involved in a conversation with a visiting professor from Hungary. He too was visiting the coin show, and wanted to sell some German coins. We talked a long time. So I never did get to the bank, and I never did get home with that silver dollar. But I did take home a pile of German state silver, and a bunch of Weimar porcelain coins! Unfortunately I never again came that close to buying a Draped Bust dollar—too many other coins that needed buying! (And of course now they’re very much more expensive. Oh well.) But I can make one generalization about Draped Bust dollars of 1795-1803: they are never bargains, no matter how poor their condition. There are just too many people who want one, and just not enough to go around. ;) v.
    2 punti
  11. Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano
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  12. Prendo spunto dalla comparsa nella prossima asta Negrini di un rarissimo statere d'oro di Tarentum, al n. 2: e alle giuste osservazioni di Odisseo: http://www.lamoneta.it/topic/121231-negrini-raffaele-asta-39/page-2 per confermare che si tratta di un falso. Purtroppo non ho foto di alta definizione e chiedo a Odisseo se può postare di nuovo qui le relative immagini. Per un più corretto inquadramento, gli stateri d'oro noti e autentici sono illustrati da Fische-Bossert e ricavati da due coppie di conii: V14 - R17 = G17 (13 esemplari noti, e quello illustrato da Fischer-Bossert è di NAC 9/1996, 27, ex Moretti e Jameson 136) V15 - R18 = G18 (5 esemplari noti e quello illustrato è di Berlino, Loebbecke) Per una foto disponibile a colori di un pezzo autentico, riporto quello di Parigi, Luynes 239 (che è un G17): In realtà l'esemplare di Negrini proviene da un lotto di falsi prodotti nei primi anni '90 e già riconosciuti in due numeri di Bulletin of Counterfeits. Impressionante la somiglianza con il pezzo illustrato sul Bulletin Counterfeits 22/1, peso 8,50 g: Poi è stato illustrato anche quest'altro falso, che fu immesso sul mercato con l'affermazione che proveniva da un ripostiglio trovato vicino a Crotone, in Calabria, su Bulletin Counterfeits 23/1-2, peso 8,60 g: Il pezzo autentico usato come riferimento è quello del British Museum, BMC 8. Avvisate Negrini di ritirarlo dall'asta…..
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  13. Göbl 344c GALLIENVS AVG VIRTVS AVG Radiate head right, slight drapery on both shoulders Mars standing left, holding globe in right hand and spear in left. P in right field. è comune... ciao
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  14. è Gallieno con al R/ Virtus Aug lettera P in campo a destra
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  15. è pero' molto difficile leggere la lettere ( perlomeno quelle che interessano maggiormente , cioè il D/) Vedo le due rosette a lato del busto e una terza in basso alle ore 6 - potrebbe anche essere questo denaro nero di Ponte della Sorga http://www.mcsearch.info/record.html?id=389998
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  16. DE GREGE EPICURI Gli antoniniani di Allectus non hanno praticamente mai la patina argentea. Complimenti, moneta sicuramente non comune.
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  17. Ciao, la data del passaggio in effetti è il 1860. Just three portraits of the Queen (Victoria) were used on the penny in the whole of her reign: the Young Head (used from 1838 to 1859, with rare copper issues from 1860 - the 60 is struck over 59), designed by William Wyon (who died in 1851), whose eldest son Leonard Charles Wyon (1826–91) designed the bronze coinage of 1860 with the second ("bun") head (1860–1894 with scarce issues of the farthing in 1895). Alla luce di tutto ciò mi è più chiara la valutazione relativamente alta raggiunta da un penny di Victoria (young bust) che seguivo e che recava la contromarca sul collo W.W. : si trattava di uno di quelli meno diffusi e in rame. Quante cose si imparano sul Forum... :D e quante cose scopro di non sapere... ;) Ciao Illyricum :)
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  19. Medaglia devozionale(francescana), ovale, bronzo/ottone, del primo quarto del XVII sec.- D/ L'Immacolata Concezione con le mani congiunte sul petto,coronata da sette stelle, su crescente di luna,entro ellisse di raggi e fiammelle.- R/ S. Isidoro agricoltore,in abiti da contadino,regge una vanga o falce, ai lati due figure, scritta: S.ISI - DO - RV.- , fu Canonizzato da papa Gregorio XV, nel 1622.- Ciao Borgho.
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  20. Bell'articolo: testi di avviamento alla fotografia se ne trovano, difficile però che siano specificamente rivolti alle monete! Questo è molto curato e allo stesso tempo agevole. Un grazie per la condivisione!
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  21. Ciao, se vuoi richiedere info sulla moneta che hai, dovresti inserire la foto della tua moneta, non di una presa a caso nel web ;) http://www.panorama-numismatico.com/category/monete-antiche/monete-pre-romane/
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  22. In allegato il manifesto del XXIII CONVEGNO FILATELICO IRPINO che si svolgerà ad Avellino presso La palestra della Scuola Media "F. Solimena" in Via Fratelli Del Gaudio, 2 il 17 e 18 Maggio con i seguenti orari il 17 dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 20:00 e il 18 dalle 9:00 alle 13:00 XXIII Convegno Avellino.pdf
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  23. 1 euro Germania del 200 :rofl: con segno di zecca praticamente invisibile conio stanco nell'anno di zecca: si intuisce il 2 finale
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  24. @francesco77 hai ragione. Io ho iniziato tre anni fà a studiare e collezionare bizantine di Sicilia e medioevali dell'Italia meridionale e, a parità di stato di conservazione, ora costano (quando si trovano! Specialmente le salernitane) il doppio o il triplo di quanto le pagavo.
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  25. @angel Sullo Spahr (215) per un diam. 15 mm dà un peso da 0,55 a 1,05 gr considerato che la tua ha un mm in più di diam. penso che il peso in più dipende da quello. Io ne ho una con diam. 13 mm 0,80 gr e il tondello non è regolare come il tuo. Saluti
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  26. Ecco ho trovato la paga annua dello scrivano di bordo: annue 100 lire - giornaliere 5 soldi e 6 denari e di un marinaio: 58 lire annue - giornaliere 3 soldi e 2 denari e siamo alla fine degli anni 50 del XV secolo, dal libro paga dell'armatore Benedetto Italiano.
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  27. Non c'è nulla da pulire... Con 10 grammi dovrebbe essere un asse in rame di Adriano, al verso forse la Fortuna con cornucopia e timone, difficile dare una classificazione precisa in assenza quasi totale di legende, qualcosa tipo questa:
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  28. Infatti un'affermazione senza capo ne coda... Sent from my GT-I8190N using Lamoneta.it Forum mobile app
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  29. Tombola davvero ! La cosa curiosa è che le teste dei cavalli sul pezzo di Berlino differiscono dall'altro Nel Berlino anche il resto nei dintorni ( lettere e primo cavallo) sembra avere un salto, nella Nac... Anche le seconde gambe dei cavalli non scherzano, oltre a vari particolari qua e là... E se per di più il Berlino fosse falso di suo, a questo punto... Cordialmente, Enrico P.S. Bravissimo Odisseo !!!
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  30. inoltre, ho scavato nella mia biblioteca: ricordavo che nel libro "L'arte della moneta nella sicilia greca" edito dal Rizzo nel 1938, l'autore condannava fermamente il pezzo di Siracusa di cui vi ho sopra postato le foto. Questo è il motivo per il quale Rizzo non ha mai pubblicato le foto del Siracusa 1 tedesco nella sua summa sulle monete greche di sicilia del 1946. Così scrive il Rizzo a pag. 9 del volume "L'arte della moneta nella sicilia greca": "MA IO NON HO INCLUSO NELLE TAVOLE IL TETRADRAMMO "UNICO" DEL GABINETTO NUMISMATICO DI BERLINO, ALLA CUI AUTENTICITA' NON HO MAI CREDUTO. GLI ERRORI GROSSOLANI NEL DISEGNO DELLA QUADRIGA SONO STATI ACUTAMENTE RILEVATI DAL GAEBLER; COME, PER ESEMPIO, QUELLO DEL COMPLESSO NON BIPARTITO DELLE SEI REDINI CHE NON HANNO ALCUNA CONNESSIONE CON LA TESTA DEL TIMONE, E VANNO A FINIRE NON SI SA DOVE; E L'ALTRO DELLA ASSURDA MANCANZA DELLA REDINE DI GUIDA DEL CAVALLO ANTERIORE, E SIMILI. L'INCUSO QUADRIPARTITO DEL ROVESCIO E' COPIATO DALLE MONETE ARCAICHE DELLA MACEDONIA, LE CUI FREQUENTI FALSIFICAZIONI SONO STATE SICURAMENTE RICONOSCIUTE". Rizzo riporta che oralmente lo stesso Boehringer gli aveva confessato che pure lui riteneva falsa la moneta in esame.
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  31. tombola..... ho trovato la foto del pezzo del Museo di Berlino.....
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  32. Buon giorno a tutti Problema risolto spuntando la casellina "elimina files temporanei, cookie, ecc." nella scheda opzioni internet posta nel pannello di controllo. L'unico problema e' che vengono cancellate anche le password memorizzate; poco male basta reimpostarle e tutto torna a posto. Ho scaricato anche Google chrome con il quale il problema si e' risolto ma vista la lentezza sono ritornato su Explorer. Grazie per l'aiuto e a disposizione se qualche amico avesse il mio stesso problema.
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  33. Beh, se è solo per questo anche la palpebra inferiore è decisamente diversa nelle due monete, molto più pronunciata nella NAC e molto più dolce nella Pennisi e di forma differente( sfuma nel l'orbita prima della fine dell'occhio, mentre nella NAC continua fino al l'orbita) Il ricciolo sulla fronte ( a destra per chi guarda) è di forma differente: convesso nella Pennisi e concavo nella NAC Il sopracciglio a destra per chi guarda sembra più rilevato ella NAC che nella Pennisi. Il delfino in basso sfuma nel collo, nella Pennisi, mentre nella NAC è molto più staccato e definito e ha una "pallina" in fondo al corpo, all attaccatura della coda, che nella Pennisi non c'è Per contro, il delfino a destra, ha, sul muso, una deformazione dovuta a una rottura del conio che non è presente nella moneta NAC..la cosa curiosa è che a giudicare dalla rottura sul delfino di sinistra per chi guarda, la moneta NAC ( se proveniente dallo stesso conio) è stata realizzata "dopo" la Pennisi che non presenta questa rottura , però la rottura sul muso del delfino di destra , nella NAC , manca e i particolari suddetti differiscono.. I casi sono due: o è un altro conio, o l'incisore ha ripassato il conio tra la battitura dell'esemplare pennisi e quello NAC, eliminando ( ma non vedo come) la rottura sul muso del delfino, ravvivando la silhouette di quello sul collo e allungando la palpebra sinistra, oltre ad aver modificato il sopracciglio e il ricciolo sulla fronte.......oppure i casi sono tre.....
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  34. scusate se rispondo solo adesso...ho avuto qualche problemino di salute che mi ha tenuto lontano dal pc. grazie per tutto ciò che è stato detto. vorrei soffermarmi sulle divergenze che ci sono state. Sono contento per tutto, perchè proprio da queste divergenze si riesce ad aprire gli orizzonti e conoscere delle nozioni sconosciute. Proprio per questo sono sempre più convinto di aver scelto il forum giusto per dare un pò di linfa alla conoscenza di questo affascinante mondo che è il nostro. a tutti gli intervenuti dico GRAZIE! Chi vuol cogliere da queste discussioni positività lo faccia.
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  35. Questa discussione comincia a “spaventarmi”. Per diversi motivi: Oltre un secolo fa Tardani fabbricò oltre un migliaio di conii con i quali produsse falsificazioni che ingannarono (e ingannano ancora!) il fior fiore dei collezionisti e (spero!) commercianti dell’epoca: basti pensare a Vittorio Emanuele III, Serafini, Martinori, Ruchat, ecc. fra i collezionisti e Vitalini e Stettiner fra i commercianti; La relativa semplicità delle raffigurazioni degli stellati e, credo, della preparazione dei relativi conii da parte di personale esperto (i falsi “Merlo” dei tremissi con san Michele, graficamente più complessi degli stellati, pur con raffigurazioni facilmente riconoscibili avevano risolto abbastanza bene il problema dei “cerchi”); L’elevato prezzo di mercato di queste monete; La comparsa sul mercato negli ultimi 15-20 anni di un numero molto elevato (relativamente a quelli conosciuti fino agli anni ’80) di stellati di nuovo apparizione; E’ senza dubbio interessante approfondire la tecnica di coniazione di queste monete, ma anche “pericoloso”; Quando mi si dice che con un po’ di esperienza non ci sono problemi e non si corrono rischi ho qualche dubbio pensando ai grandi collezionisti del passato ingannati dal Tardani. Certamente l’esperienza aiuta ma credo che a volte possa non essere sufficiente.
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  36. E evidente che la moneta Pennisi e di prima battitura , pertanto i dettagli sono più freschi della moneta NAC . Anch'essa è una (bomba) . Veri capolavori del grande Kimon. Nessun dubbio sulla genuinità di tutti e due i pezzi. Il NAC , evidenzia un inizio di rottura o scheggiatura di conio od ore 8 del dritto pertanto è successiva al Pennisi. Solo una moneta costituisce un patrimonio economico. Concordo con te @@dux-sab che la moneta Pennisi ,offre una visione più dolce . ..... Che capolavori.
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  37. le tirature sul Krause sono tutte con 3 zeri in meno a parte poche eccezzioni, per questioni di spazio credo
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  38. non credo sia stato inserito, ma ho visto che c'è anche la versione in oro da 50$ anno 2012, oncia oro 999,9 con 3 diamanti da 0,02 ct
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  39. @@Arka. Per esempio, potrebbero sorgere a seguito di migrazione-conglomerazione di particelle di impurezze presenti nella lega utilizzata nei tremissi. Mi pare che Michele Asolati avesse studiato quest'argomento, ma non ricordo dove....
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  40. mi spiace la moneta è un falso e pure di bassa fattura lo stile è lontano anni luce dagli originali
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  41. Non per qualcosa,ma credo che sarebbe meglio postarle qui,per il semplice motivo che le monete euro andrebbero postate nella sezione euro,quella discussione essendo sotto la categoria delle monete estere andrebbe bene ad esempio per monete statunitensi o australiane,tanto per dirne due,non per gli euro,anche e soprattutto a causa della scarsa visibilità agli euro-appasionati
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  42. caro Renato era gia' tua al convegno di Bologna ? se si mi spiace non averla visionata dal vivo. mi sembra se non sbaglio che l'amico Giov60 durante la fila x lo scontrino del caffe' mi ha detto chi eri ma purtroppo il tempo x conoscersi e far 4 parole e' sempre troppo poco.... detto questo concordo con Veridio ma stai molto contento del tuo acquisto. ottima moneta, da sincera invidia. spero ti limiterai in futuro a solo questa o al massimo al XIX secolo delle papali.... sai siamo gia' in troppi da queste parti.... ( scherzo naturalmente ). saluti.
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  43. E' da un po' che manco in piazzetta, anche questa volta prima di iniziare questo post mi sono chiesto ma è giusto ? Poi ho pensato a tutto quello che ci sta dietro e mi sono detto se non parlo di questo di cosa devo parlare ? Cerco di essere meno criptico e di arrivare al dunque, gli amici medievalisti lo sanno, ne abbiamo parlato in questi giorni nell'apposita discussione che è " denari di Lucca ", ma credo che quello che si sia realizzato in tanti vada ben oltre una sezione, interessa sicuramente tutto il forum , diciamo pure anche la numismatica. Partì tutto circa cinque anni fa ormai con il post iniziale di scacchi, non capiva bene " come identificare queste ostiche monete ", da quel giorno fu tutto un crescendo rossiniano, quantità industriali di monete postate, interventi, varianti, anomalie, nuove catalogazioni, possiamo dire di avere visto di tutto...e di più.... Sono sfociate queste novità anche in più contributi pubblicati, è stato un gioco di squadra, un ping-pong incredibile, tanti partecipanti, ricordo la musa ispiratrice monbalda, il curatore Adolfos, ma tanti, tanti.... e farei un torto ora a citare solo alcuni. Ora siamo qui a parlare di 100.000 letture, centinaia di monete a disposizioni per tutti, per studi, diciamolo pure un record per un forum, tra l'altro secondo me veramente inaspettato. Se mi avessero detto che un denaro di Lucca potesse raggiungere un record per consenso, letture, gradimento, cinque anni fa diciamolo pure non ci avrei scommesso un euro. Un euro perché non è una moneta da investimento, non è da asta, un certo collezionismo ricerca altro, iconografie, conservazioni, qui tutto questo non c'è, è una moneta povera, svilita, che era usata da tutti ai suoi tempi, che circolava, imitata, falsificata, che però....però racchiude tanto fascino, tante verità nascoste, tante anomalie, una moneta misteriosa, da scoprire insieme, che affascina.... E così è stato, ora ha anche vedo in certi listini una sua rivincita in termini commerciali, anni fa non era così, spesso è capitato di averne uno come sconto per un'altra più importante. Tutto questo non è e non deve essere commemorazione, è semplicemente ricordare una storia numismatica, una storia da forum, una moneta improbabile che diventa protagonista, coinvolge studiosi e appassionati....poi lo scopo di un forum è anche questo, se una moneta che io definisco sempre " la più uguale, ma nel contempo la più diversa ", bruttina, snobbata ottiene questo è un buon segno. Cinque anni sono tanti nella vita....in un forum non parliamone.....è tanto, veramente tanto, su una moneta poi..., sempre la stessa, è anche una storia di amicizie, intese, ricordi.....tutto questo dietro a un denaro di Lucca e allora.... e allora, auguri vecchio denaro di Lucca e auguri per le tue 100.000 letture, una volta concludevo i post così, oggi non posso fare altro..... LA STORIA CONTINUA......IL DENARO DI LUCCA PURE..... Mario
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  44. "*Nello Rosselli - Mazzini e Bakunin .... Di qui la necessità di estendere il nostro esame ai prezzi dei generi di consumo, o almeno (poiché difettano, al solito, per questo periodo, statistiche precise, che rilevino la media dei prezzi sul mercato italiano) del principale genere di consumo…. Nel 1862 il prezzo medio del frumento era di L. 28,52 al quintale. A un operaio che guadagnasse L. 1,30 al giorno (e, per citare un esempio concreto, un operaio tessile) eran necessarie circa 22 giornate di lavoro per acquistare un quintale di frumento. Il consumo medio di frumento per abitante è stato calcolato, grosso modo, in kg 128 annuali (ndr poco). Ed è evidente che questo dato sarà superiore al vero per le classi agiate, inferiore – se pur di poco – per le classi lavoratrici, il cui alimento fondamentale e, in qualche caso (in quegli anni) quasi esclusivo è costituito appunto dal pane. Con tre persone a carico, quell’operaio doveva dunque lavorare circa 111 giorni per guadagnare le 145 lire necessarie al solo frumento per la famiglia! Se dunque dal salario annuo dell'operaio (per 300 giorni lavorativi, a L. 1,30 al giorno, L. 390) si detraggono L. 145 per il solo frumento, vien fatto di domandarsi in qual modo l'operaio avrà potuto provvedere alla casa, al companatico, al vestiario, alla luce (non elettrica), alle tante altre spese indispensabili. …1903-Bersaglieri alle carceri di Sanremo (Forte) Non bisogna poi dimenticare l'elevatissimo numero di donne impiegate nell'industria. Pietro Ellena accertava nel 1875 che nelle industrie seriche, su 200 393 operai, si contava il 60,10% di donne; nelle industrie laniere su 24 930 il 31,15%; nelle industrie del cotone su 54 041, il 50,53%; nelle industrie della carta su 17 318, il 41,27%27. Nel '62 troviamo donne che lavorano 10, 11, 12 ore con salari di 50, 60, 70 centesimi al giorno; massimo, in pochissimi casi raggiunto, L. 1,20, 1,25. Grandi masse di fanciulli d'ambo i sessi erano impiegati nelle fabbriche, nelle miniere, ovunque, senza alcun controllo, senza alcuna protezione legislativa. Sulla attività di qualche nucleo operaio (cappellai, tipografi, sarti, ecc.) che verranno anch'esse citate nel corso di questo lavoro seguo per questa ricerca il già citato Geisser. Un tentativo analogo, ma per gli anni seguenti al 1871, era già stato fatto in «Annali Stat. it.», Roma 1904, p. 360. Dalle cifre che ho sott'occhio ricavo appunto questo approssimativo salario medio per i tessili dell'alta Italia. Questo calcolo ha un valore soltanto approssimativo. Com'è noto, in molti luoghi d'Italia il granoturco sostituiva allora e sostituisce oggi in parte il frumento. Il granoturco nel 1862 costava L. 19,91 al quintale. Per quanto mi sappia, l'unico tentativo, grossolano fin che si vuole, ma pur sempre interessante, di ricostruire il bilancio operaio intorno al 1861 è quello che in vari numeri de «L'Unità italiana», Milano, dicembre 1861, fece Gaetano Perelli. Nei suoi articoli intitolati Alimenti degli operai, il Perelli prese a base un guadagno indice di 20 e ne calcolò così l'impiego: 8 per il vitto, 3 per la pigione, 3 per l'educazione dei figli, 3 per vestiti e spese di casa, 1 per spese straordinarie, 1 per risparmio, 1 per passatempi. Fissò a due lire il salario medio giornaliero degli operai, avvertendo che, in base alle sue ricerche, gli pareva di «avere esagerato in piu'». Dunque L. 600 all'anno; delle quali L. 240 ossia L. 0,65 al giorno venivano assorbite in spese per alimenti. Le restanti 360 si suddividevano così: L. 90 per la pigione e per il vestiario; altrettante per l'educazione dei figli; 30 per spese straordinarie, 30 per risparmi e 30 per passatempi. Il calcolo del Perelli, interessante senz'altro perché compiuto da un contemporaneo, presenta evidenti difetti; arbitraria e inverosimile è la suddivisione delle spese nel bilancio, troppo elevato il salario assunto come medio; nonpertanto ci dà un'idea della realtà, che se mai pecca, a parer mio, di soverchio ottimismo. Op. cit.; GEISSER e MAGRINI, op. cit., pp. 806-9. (ndr da considerare in funzione percentuale partendo dall'assunto di uno stipendio mensile che stava fra le 300 e le 400 lire)" Fonte http://digilander.libero.it/fiammecremisi/statistiche.htm Sent from my GT-S6500 using Lamoneta.it Forum mobile app
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  45. Taglio: 2€ cc Nazione: Italia Anno: 2009 Tiratura: 1.985.000 Condizioni: 1x qFDC; 3x SPL Città: Roma Taglio: 1 Centesimo Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 9.637.000 Condizioni: 1x SPL; 2x BB; 3x MB Città: Roma Taglio: 2€ Nazione: Spagna Anno: 2010 Tiratura: 3.930.000 Condizioni: 2x qFDC (maledetta impronta...) Città: Roma Taglio: 2€ Nazione: Spagna Anno: 2012 Tiratura: 4.072.000 Condizioni: SPL Città: Roma Taglio: 2€ cc Nazione: Spagna Anno: 2009 EMU Tiratura: 7.900.500 Condizioni: SPL Città: Roma Taglio: 1€ Nazione: Spagna Anno: 2012 Tiratura: 3.372.000 Condizioni: SPL Città: Roma Taglio: 50 Centesimi Nazione: Spagna Anno: 2006 Tiratura: 3.950.004 Condizioni: BB Città: Roma Taglio: 50 Centesimi Nazione: Spagna Anno: 2007 Tiratura: 3.958.434 Condizioni: BB Città: Roma Taglio: 50 Centesimi Nazione: Spagna Anno: 2012 Tiratura: 4.072.000 Condizioni: SPL Città: Roma Taglio: 10 Centesimi Nazione: Spagna Anno: 2012 Tiratura: 3.672.000 Condizioni: qSPL Città: Roma Taglio: 1 Centesimo Nazione: Finlandia Anno: 1999 Tiratura: 8.010.000 Condizioni: BB Città: Roma Taglio: 1 Centesimo Nazione: Finlandia Anno: 2003 Tiratura: 6.543.000 Condizioni: SPL Città: Roma Taglio: 2 Centesimi Nazione: Finlandia Anno: 2004 Tiratura: 7.901.000 Condizioni: qSPL Città: Roma Taglio: 2€ cc Nazione: Finlandia Anno: 2010 Tiratura: 1.560.000 Condizioni: pare uscito ora dal rotolino, ma ha delle orribili impronte sopra :pissed: . Se non ci fossero lo avrei incapsulato, spacciato per FDC e venduto :lol: . Lo posso considerare qFDC oppure SPL? Fate voi, gestori del file. Città: Roma Note: News
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  46. Questo è un esempio dei colori che si possono sviluppare nel tempo sulla superficie di un tetradramma suberato di Alessandro Magno. Alexander the Great fourree tetradrachm, 13.9g (compared with about 17.0g for authentic specimens), copy of posthumous tetradrachm from Amphipolis, Macedonia, c. 315-294 BC, M.J. Price 486. Le ampie fratture nella placcatura d'argento, esponendo il sottostante nucleo di rame/bronzo, rivelano la natura del pezzo. Questo suberato è particolarmente interessante in quanto mostra i tre strati di un suberato d’argento: l'arancione è il nucleo di rame, mentre il verde è lo strato di "eutettico" che separa la placcatura d'argento dal nucleo di rame. L’eutettico è una miscela costituita da circa 72% d’argento e 28% di rame, caratterizzata da un punto di fusione più basso di quelli delle miscele alle altre composizioni e che si comporta alla fusione come un composto puro. Non è chiaro se lo strato di eutettico fosse una saldatura d'argento e rame applicata per consolidare il rivestimento d'argento al sottostante nucleo di rame oppure si fosse formato quando il tondello rivestito d’argento è stato riscaldato, parzialmente fuso e quindi è diffuso all’interno del rame. In entrambi i casi il rivestimento si pensa sia stato applicato prima che la moneta fosse coniata, dato che in altro caso i dettagli del disegno sarebbero stati compromessi. apollonia
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  47. Per riassumere la questione delle patine, i colori che percepiamo osservando nelle condizioni di illuminazione normale una moneta d’argento che ha sviluppato in superficie sottili strati di solfuro d’argento di vario spessore sono correlati, oltre che al nostro apparato visivo, all’interferenza che la luce bianca (quella che ci illumina nella media delle condizioni diurne) subisce quando viene rifratta e riflessa da tali strati verso i nostri occhi. L’interferenza può essere costruttiva per radiazioni di una determinata lunghezza d’onda e distruttiva per altre, in modo che parte dello spettro viene ridotto o cancellato e la somma di ciò che resta di esso dà la colorazione percepita. La formazione della patina può avvenire spontaneamente durante la conservazione delle monete, come ad es. sui citati dollari Morgan che sono rimasti per lungo tempo in sacchi di tela permeata come d‘uso di zolfo allo scopo di impedire che fosse rosicchiata dai topi. La tipica progressione del colore sulle monete a contatto con la tela è Pesca/Arancio-> Blu polvere -> Giallo brillante -> Magenta -> Blu reale -> Verde smeraldo -> Magenta scuro -> Grigio -> Prugna -> Carbone, ma sui dollari Morgan del sito segnalato in precedenza ho contato ben 65 patine diverse ed è impensabile che si siano formate tutte senza l’intervento dell’uomo. L’argento si può patinare ad es. ricoprendo la moneta di zolfo in polvere o di un gel ottenuto impastando lo zolfo con vaselina, oppure immergendola in una soluzione di solfuro di sodio o di potassio. E’ pure possibile ottenere forti tonalità di blu/magenta/viola/arancione scuro che però non si espandono in modo graduale tenendo la moneta in un contenitore chiuso per meno di 30 minuti accanto al tuorlo frantumato di un uovo sodo. Quando le lunghezze d'onda luminose riflesse da una moneta raggiungono un apparecchio fotografico invece del nostro occhio, la visione del colore può essere modificata dall’uso di filtri colorati creando false tonalità di colore. Inoltre c’è la possibilità di migliorare il colore di una fotografia con un software di fotoritocco come Photoshop. Quando una casa d’aste propone la stessa moneta proveniente da un’altra asta oppure ripropone una moneta rimasta invenduta con una fotografia di colore diverso dalla precedente, il collezionista può chiedersi legittimamente se questo è dovuto a un intervento diretto sul metallo oppure se le variazioni di colore, anche piuttosto marcate, sono da attribuire alla fonte di luce e alle condizioni utilizzate per la ripresa fotografica. Naturalmente dalle sole foto è difficile stabilire di cosa si tratta, ma nel caso della dramma di Chio richiamato da andreagcs in un post precedente e qui ripresentata con le sigle delle tre versioni fotografiche, è ragionevole supporre che vi sia stata una manipolazione sulla moneta T2010 successiva all’acquisizione originaria dall’asta Tkalec del 2010 dove la moneta appariva con la patina naturale. Si tratta naturalmente del mio parere che ho voluto esprimere ora, dopo che la RN2014 si è ‘accasata’ (hammer di 420 GBP da base 400), con i complimenti per l’acquirente che se la terrà sicuramente così com’è. apollonia
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  48. Dopo la digressione sulle emidramme di Sicione riprendo la discussione sulla patina delle monete d'argento. Una moneta d’argento si presenta di un bianco splendente (argenteo) perché riflette totalmente la luce bianca. Se però in superficie si forma uno strato sottile (film) trasparente per reazione dell’argento con altri elementi, in particolare lo zolfo che nello specifico forma solfuro d’argento, ha luogo il fenomeno dell’interferenza della luce che genera diversi colori. Per avere un’idea della varietà di gamme cromatiche dovute a questa trasformazione dell’argento in superficie basta collegarsi al sito http://www.jhonecash.com/coins/tonedmorgans.asp ed effettuare lo scrolling della pagina. Se poi uno vuol avere un’idea un po’ più precisa del fenomeno alla base dell’origine di questi colori affascinanti come quelli dei fiori o degli spettacoli naturali come l’arcobaleno, può far riferimento allo schema in cui A è la fonte luminosa, d lo spessore del film di solfuro d’argento e O l’osservatore (il nostro occhio). Osservando la superficie della moneta, il nostro occhio è raggiunto da due onde luminose sovrapposte, una riflessa dalla faccia superiore del film a contatto con l’atmosfera che percorre il cammino ottico ABC, e l’altra riflessa dalla faccia inferiore a contatto con il metallo, dopo aver subito la rifrazione nel passaggio dall’aria nel film, che percorre il cammino ottico ABEFG. Se il fascio incidente AB è di luce monocromatica che si sdoppia in uscita nelle onde parallele BC e FG, queste saranno in fase se il percorso addizionale all’interno del film (somma dei segmenti BE + EF) contiene un numero intero di lunghezze d’onda, mentre in caso contrario saranno fuori fase o addirittura in opposizione di fase. Quando fra le due oscillazioni vi è una perfetta sincronia, le due onde sovrapponendosi si rafforzano. Quando invece le due oscillazioni sono in opposizione di fase, sommandosi si annullano. Nelle situazioni intermedie si potrà avere, a seconda dei casi, un’interferenza additiva o invece sottrattiva e quindi rafforzamento o invece affievolimento di certe bande di colore. Di conseguenza, se la moneta è illuminata con luce bianca, che come noto contiene tutti i colori, le due onde per un determinato colore, cioè per una certa lunghezza d’onda, arrivano al nostro occhio in concordanza di fase e quindi vi è un rafforzamento, mentre per un altro colore risultano in opposizione di fase e quindi vi è estinzione. Per tutti gli altri colori a seconda dei casi si ha rafforzamento o affievolimento. Riassumendo, il ritardo dell’onda che percorre un cammino più lungo provoca l’eliminazione di una componente cromatica e quindi la comparsa del colore complementare. Ad es., se l’estinzione riguarda la componente blu, compare il giallo; se riguarda la componente verde, compare il rosso malva; se riguarda la componente gialla, compare il blu. In pratica l’eliminazione di una banda e quindi l’apparizione della tinta complementare ha luogo quando lo spessore del solfuro d’argento è tale che i raggi riflessi dalla superficie interna ed esterna risultano sfasati di mezza lunghezza d’onda o di un numero dispari di mezze lunghezze d’onda. Naturalmente al variare dello spessore del film variano sia i colori che si rafforzano sia quelli che si indeboliscono o addirittura si annullano, e pertanto varia la tinta che l’osservatore percepisce. Va ribadito che le diverse colorazioni dipendono dallo spessore del film (che può arrivare al massimo a circa 2000 nanometri, cioè due millesimi di millimetro, perché resti in gioco l’interferenza) e non dalla natura dei suoi costituenti o dalla presenza di pigmenti. apollonia
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  49. IMPORTANTE: Questa discussione raccoglie utili consigli per richiedere l'identificazione di una moneta moderna. Si invita chi volesse richiedere una identificazione ad aprire una discussione nuova dedicata al proprio esemplare e a non inserire la richiesta in questa discussione.
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  50. "Qui si parla e si dice comunque troppo!" Direi invece che qui si parla e si dice comunque...niente ! Perché alla fin fine, amico Renzo, il consiglio che può e deve comunque scaturire, in primis da voi moderatori, é: PRENDITI UN BUON LEGALE. A cosa servono allora le paginate di discussioni ? A cosa serve leggere post del tipo MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANO, PAESE DELLE BANANE, o peggio insulti più o meno "addolciti" verso le autorità ? Il caso di Antonio Bernardo é atipico nel panorama delle discussioni di questo tipo, lui si é presentato con tanto di nome e cognome, ma la quasi totalità di chi scrive si cela dietro ad uno pseudonimo. A mio avviso il problema di fondo comunque non cambia, che ci si presenti "in chiaro" o no: la nostra reazione a fronte di un fatto preoccupante, raccontato unicamente da chi ha subìto il provvedimento - é spesso spropositata ed emotiva. Facciamo dei processi mediatici senza poter sentire la controparte, senza un contraddittorio. Questo non mi pare abbia nulla a che vedere con la libertà d'espressione né con l'importanza che questa sezione ha (vorrei dire avrebbe) per gli utenti. Prova ne é che la mia proposta, tacciata d'essere una censura sotto mentite spoglie, avrebbe dovuto scatenare un putiferio, specie tra quanti sostengono l'importanza di questa sezione e la libertà di scrivere ciò che si vuole e invece......24 risposte e 704 visualizzazioni Mi vien da pensare che non siano questi i valori che si vogliono difendere, quanto la possibilità di farsi i c...i altrui ;) Un caro saluto p.s.: concordo pienamente con te in merito ad eventuali dialoghi che si potrebbero/dovrebbero instaurare col MIBAC
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