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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/29/14 in tutte le aree
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Zecca di Milano. Diametro mm.50. Anno 1802, medaglia distintivo per funzionari di polizia, esiste in bronzo, bronzo dorato e bronzo argentato. Esistono anche esemplari con appiccagnolo, il nastro deve avere un colore istituzionale rosso. E' certamente della zecca di Milano e non un'emissione privata per via di alcuni particolari inconfondibilmente già presenti in altre medaglie premio napoleoniche come ad esempio quella premio per le invenzioni agricole decretate dal vicerè Eugenio Napoleone il 9 settembre 1805. Rif. Brambilla 60, Von Heyden 100.4 punti
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Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano3 punti
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Direi di non andare oltre , grazie ! Cig ha fatto un'osservazione buttata li, anche a me non piace leggere degli errori, ma non per questo sono un professore io nè tantomento cig. Se avrete qualcosa da chiarire potete farlo tra di voi in privato, tanto anche con qualche piccolo errorino ortografico in questo Forum le risposte ai dubbi che si hanno arrivano sempre :good:3 punti
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Consigli per migliorare la conservazione? Beh, se fosse nelle mie mani, le farei un bagno prolungato di almeno cinque/sei giorni in acqua demineralizzata. La pulirei con pennello da barba e sapone neutro nell'intento di eliminare il terriccio e possibilmente qualche ossidazione. Quest’operazione la ripeterei due volte. Alla fine, dopo averla asciugata per bene, spalmerei delicatamente cera micro-cristallina renaissance; la farei asciugare e dopo, delicatamente, con un fazzoletto ovattato la pulirei dalla cera: operazione da ripetere due volte. Si verrà a creare un sottilissimo strato protettivo che la rivitalizzerà oltre che nel colore anche nei dettagli. Domanda: ma ... conviene acquistare acqua demineralizzata e un barattolo di cera per una sola moneta il cui costo, secondo me anche se con variante, non supera i 20/30€? :rolleyes:3 punti
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Ragazzi, avevo capito perfettamente il significato ma volevo far comprendere che farebbe piacere leggere messaggi in italiano, non in chissà che lingua... Ha con l' H si usa per il verbo avere !3 punti
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Mi associo a quel che ha scritto Vitellio nel messaggio #24 ( " da quello che vedo la moneta è autentica, il modulo e il bordo è tipico di questa emissione (ludi), la patina, le incrostazioni e le corrosioni sono naturali e convincenti, qualche problema di polverizzazione/cancro, pulizia non invasiva. ") Nel rovescio al centro nei piani , le corrosioni tipiche dopo l'asportazione dei sedimenti , a fianco della 4° colonna un grumo che non e stato eliminato, evidenti le striature di espansione del metallo ad ore 3 dalla leggenda al bordo ,con la sua patina genuina..... Sul dritto non intravvedo nessuna manipolazione tra i capelli e la corona di alloro Le crepe dietro il collo ..... probabile difetto della lega del tondello ,non riuscendo ad uniformare la patina . Sesterzio genuino , con i suoi sedimenti (rimasti) e patina naturale , ha subito una pulitura e nessun restauro. A prima vista ,per il suo tondello può dare qualche sensazione negativa , magari i sesterzi li lasciassero così al naturale.3 punti
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Per le doande più difficili lascio la parola agli esperti, però posso dirti che non è presente nel Pannuti Riccio perchè lì sono riportate solamente le monete coniate nella Zecca di Napoli :) Gaetano2 punti
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http://www.nobili-napoletani.it/Campofreda-Nicola.htm#7) Per gli appassionati di storia del Molise ........ e di medaglie premio. @@odjob @@Rex Neap hai visto il dritto di questa medaglia?2 punti
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E' ok, lo si vede da alcuni particolari inconfondibilmente buoni al dritto e al rovescio. Vai tranquillo, comunque invito ognuno che ci legge a postare il peso del proprio esemplare. Anche per il 10 tornesi del 1798 e per i due tornesi di Ferdinando II e Francesco II abbiamo differenze di peso tra un esemplare e l'altro abbastanza sostanziali.2 punti
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Fantastico risultato, Mario. Ti ringrazio per il tuo bellissimo intervento. Credo sia giusto celebrare. Senza presunzione alcuna da parte nostra, possiamo essere fieri di quanto è stato fatto. Se rileggessimo con attenzione tutta la discussione, con giusta cernita dei messaggi, verrebbe fuori un piccolo manuale "applicato" sulla monetazione enriciana lucchese in particolare e medievale in generale. E le precedenti tabelle di classificazione per i denari enriciani lucchesi sono state "polverizzate" :D. Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla discussione e anche a chi ci ha seguito solamente leggendo. In particolare un riconoscimento va a monbalda: senza di Lei, onestamente, non avremmo mai raggiunto tale risultato. Un bravo a tutti Cari saluti2 punti
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A volte alle porte delle 100.000 letture e dopo quasi cinque anni di interventi e visioni di denari di Lucca di ogni genere e tipo, qualche parola al vento, qualche riflessione è giusto anche dirla. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando iniziò il primo post qui scacchi su questa moneta che non si capiva bene, non la si riconosceva, da quel giorno è stato un crescendo rossiniano su questa moneta..... Possiamo dire tranquillamente un successo del forum, forse un record, ma anche inaspettato che questo possa essere capitato per una moneta così. Possiamo dirlo tranquillamente il collezionista classico sta alla larga da una moneta così, l'iconografia, la conservazione, il pedigree....è così, inutile nasconderlo. Quando iniziai a intervenire qui, ma fu così anche per altre medievali, i denari di Pavia, Asti, ne compravo uno ogni tanto, stiamo parlando di qualche anno fa, per qualche euro li compravi....,a volte è capitato più di una volta che invece dello sconto su un'altra moneta mi regalassero un denaro di Lucca. Moneta sottovalutata, non capita, non piaceva....moneta certamente non da asta o investimento, eppure in questa discussione piano, piano, uscì la dignità, l'affascinante, il misterioso che racchiudeva e racchiude.....il tempo gli ha dato ragione sia in termini scientifici, sia in termini di interesse, le letture di questa discussione lo dimostrano, ma anche sotto lo stesso aspetto commerciale. E' da tempo che non compro più un denaro di Lucca, o meglio uno l'ho preso ed è appena indietro due o tre pagine, per questa monetazione " è una bomba atomica ", il massimo che un appassionato può desiderare lo posso dire tranquillamente, ma recentemente vedendo, nonostante l'inerzia e la pigrizia della discussione, altri esemplari ho pensato di riprendermi magari un pezzo che non avesse anomalie, che fosse questa volta semplicemente bello stilisticamente. E allora ho visto i listini di qualche buon commerciante e ho visto per pezzi medi cifre sugli 80/90 Euro e quindi mi sono detto, o è diventato di moda, o i commercianti leggono lamoneta ? E allora anche un " bruttino, snobbato " denaro di Lucca può avere la sua rivincita, sia per studi, attenzione, collezionismo, anche quotazioni.....,potremmo chiamarlo se fosse un film : " La rivincita del denaro di Lucca ". Una moneta può essere tanto....questa lo ha dimostrato, i potenziali interessati c'erano e ci sono, pigramente arriveremo a 100.000 letture, personalmente ritenendo l'aspetto divulgativo il più importante mi auguro che quanto prima si possa pubblicare la seconda parte dell'articolo apparso sul Giornale della Numismatica sugli enriciani, che completerebbe l'argomento dopo quello sugli ottoniani che è già sul forum. Per una volta non monete, ma riflessioni, commenti, una discussione così, di commenti ne merita non uno ma tanti, e a volte come in tutte le cose della vita bisogna anche fermarsi un momento e riflettere su quanto è stato fatto e quanto si potrà ancora fare....ovviamente il merito è di tanti che hanno saputo cogliere quanto di intrigante c'è in questa moneta " la più uguale, ma nel contempo sempre diversa ". Mario2 punti
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Giovanni XII di certo è stato uno dei peggiori papi della Storia: soltanto Alessandro VI ne eguaglierà la bassa condotta morale. Dopo tutto questo personaggio è inserito in uno dei periodi più tetri dell'aristocrazia romana, periodo che è stato definito da alcuni come "pornocrazia". Va detto però che alcuni episodi e forzature saranno costruiti dalla cultura potestante nella politica antipapale del luteranesimo, come ad esempio la creazione della figura della "papessa Giovanna".2 punti
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ma davvero per qualcuno questa moneta è alterata/ripatinata/ripassata/ falsa? consiglio un veloce cambio di occhiali e/o di categoria collezionistica.... suggerisco le sorpresine Kinder..decisamente più semplici...1 punto
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bene, diamo per vero il fatto che il papa citato nella discussione fu una sciagura per la chiesa romana di quel periodo e sono giuste le considerazioni di Liutprand sulla grande confusione romana di quel tempo in cui varie famiglie romane si disputavano il potere attraverso l'elezione del sommo pontefice. anche altri papi di quei secoli non furono certo esempi di bonta' e carita'. vero anche che il luteranesimo fu feroce critico ( e non sempre a torto ) di molte personalita' della chiesa, prendendo di mira alcuni papi o fatti particolari. mi trovo in disaccordo su Alessandro VI, "figlio" del suo tempo, sicuramente piu' politico che pastore, fu in buona ( o cattiva ) compagnia con molti suoi colleghi pontefici del rinascimento. poi le storie riguardanti i suoi eccessi amorosi condivisi piu' o meno con i suoi figli mi sembrano davvero poco credibili. ovvio le mie sono considerazioni personali, saluti.1 punto
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Ho alcuni prezzi in lire di alimentari del 1861 Al chilo Pane: 0,40 Pasta: 0,60 Riso: 0,42 Farina: 0,25 Patate: 0,11 Carne bovina: 0,87 Carne suina: 1,10 Burro: 2,38 Zucchero: 1,49 Al litro: Latte: 0,23 Olio d’oliva: 1,43 Vino 0,65 Al pezzo Uova: 0,06 @ un centesimo era veramente poco, non veniva un chilo di farina... ma era sicuramente importante averli.1 punto
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Ciao, ovviamente una moneta in spl è una moneta che ha circolato,pochissimo ma ha circolato ;) Se vuoi un aiuto ulteriore mi sento di consigliarti in questo senso: prova a inserire foto più grandi, anche 1 foto per messaggio per sfruttare tutti i k che hai a disposizione, in modo da vedere tutti i dettagli come barba,baffi,corona ecc1 punto
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Sì .. certo, ma è un po' datato. @@Rex Neap ... non sbagli! Quella monetina ha fatto un bel po' di strada prima di arrivare dal suo tutore pro tempore. :blum:1 punto
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Ho ingrandito una parte del dritto ,ho dato una correzione automatica al colore . aggiungo altre due foto che evidenziano l'espansione di metallo ad ore 10 sul dritto e alcune parti di patina saltata .1 punto
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Ancora grazie a tutti per gli apprezzamenti! Ora avrà inizio una nuova è importante creazione, che riguarda il catalogo del Regno d'Italia, come non l'avete mai visto da nessun altra parte. A presto Frank731 punto
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E vabbè son ragazzi! Lasciali divertire. In un modo dovranno pur trascorrere le giornate, no?1 punto
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Volevo sapere se in tale articolo si menzionavano gli incisori abbinandoli ai rispettivi simboli. Nel periodo estivo di quest'anno è stato venduto dalla numismatica cbg.fr numismatique (ditta francese) il tornese nell'immagine a € 230,00 con conservazione dichiarata qBB Io acquistai per 80 € nel luglio 2011 un tornese della repubblica napoletana 1648 dalla Ditta Rinaldi indicato col n 87 nelle allegate tavole 5a e 5b ed ha come simbolo dell'incisore la mezza luna con le punte in alto. Per cui penso che il mercato è molto vario 5a_tavola_diritto_monete_nr87-106.pdf 5b_tavola_rovescio_monete_nr87-106.pdf1 punto
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Intanto vado fuori discorso per segnalare che nell'asta Varesi 64 appena conclusa questo grano e questo tornese hanno spuntato un'aggiudicazione di ben 280 euro l'uno. Che ne pensate? Avete visto che stile il grano? http://www.varesi.it/lista_asta_20120720_aperta.php @@Layer19861 punto
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intanto ti informo che per le prossime richieste devi postare una moneta per ogni discussione, allegando peso e diametro della moneta..1 punto
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è un peccato perchè il volto è ancora leggibile :) ...non è facile trovare queste monete in condizioni già di BB...1 punto
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Grazie maverick! Sono un nuovo utente e me ne accorgo solo adesso della sezione "identificazione monete". Corro subito ad aprire la discussione nell'altra sezione! ;) buona serata!1 punto
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Con i dati presenti in questa pagina dovresti avere un'indicazione del valore di un centesimo: http://seriestoriche.istat.it/index.php?id=6&user_100ind_pi1[uid_categoria]=21&cHash=d7a418f31b7f9e3ca2484ef4b1c5b24c1 punto
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Di questo se n'era già parlato in altre discussioni tempo fa , resta il fatto che questo rimane sempre un argomento molto interessante , sicuramente il potere d'acquisto di 1 centesimo dell'epoca era ben più elevato di quello moderno . Non so cosa si poteva comprare con questa monetazione in quel periodo , per mia conoscenza collezionistica , ti dico che un ventina d'anni più tardi al periodo da te descritto , con 15 centesimi si poteva spedire una cartolina postale .1 punto
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Tornando all'assunto originario della discussione (non che quello della coniazione sia menoninteressante - anzi - ma per fare un piccolo intermezzo) Ho ragionato ancora un po' sul discorso "ruggine" Immaginiamo per un momento che i coni siano stati davvero arruginiti ( e tanto) come si sarebbe manifestata la ruggine sul conio ? Come delle incrostazioni che rendono il conio non piu' liscio bensi frastagliato e incrostato Ora mi chiedo queste incrostazioni/impurita' non avrebbero dovuto riflettersi nel processo di coniazione in negativo, ovvero causando un effetto di mancanza di materiale nella moneta invece di manifestarsi come "eccesso" di materiale come appare nel pezzo CNG ? E' una domanda che mi/vi sto facendo, non un'affermazione ma solo la ricerca di una spiegazione a cosa possa essere successo a questo esemplare Qualcuno puo' mostrarci un esempio di moneta prodotta "con certezza" con coni arrugginiti, anche naturalmente di altre epoche ?1 punto
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Credo si riferisca all'epoca Napoleonica e ....credo di averla già vista in qualche asta diverso tempo fa!1 punto
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Concordo con la tua ipotesi, ed anche per me non è un falso... troppo "bella"! Allego un dettaglio della foto... forse sto invecchiando precocemente e la vista gioca brutti scherzi, ma a me sembra di vedere i segni di ribattitura1 punto
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@@donty , non è da str.. ma proprio contro il regolamento ebay: se l'azione è reiterata o segnalata dagli altri utenti, si rischia da un'ammonimento fino alla sospensione dell'account. Per questo esiste il prezzo di riserva: "Nota: non puoi annullare le offerte e chiudere anticipatamente le inserzioni per evitare la vendita di un oggetto che non ha raggiunto il prezzo desiderato. Questa procedura potrebbe essere considerata come una circonvenzione delle tariffe e delle commissioni. L'utilizzo di questa opzione per motivi non legittimi comporterà un'indagine da parte di eBay." http://pages.ebay.it/help/sell/end_early.html1 punto
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Giovedì sarà tosta ma è affrontabile! Io vedrò la partita "in trasferta" perchè sarò in Inghilterra. Personalmente preferirei che la Roma domenica vincesse e la Juve trionfasse lunedì a Torino. Pensateci: il 5 maggio allo Juventus Stadium, Juventus-Atalanta, la partita del saluto di Alex ai tifosi bianconeri !! http://www.youtube.com/watch?v=RxhD-HeMfJk1 punto
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Si, soprattutto per la proof del 2€. Ne è una riprova, che è stata esaurita dopo poche ore dall'emissione, e che nessuno la vende sotto i 30 a fronte di un prezzo di emissione di 20 se non ricordo male.1 punto
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DE GREGE EPICURI Su Price e Trell (fig. 64) c'è solo il R, che è migliore, ma non sono in grado di scannerizzartelo; non so se il volume sia in rete, temo di no. Rimanda però ad una immagine delle Bibliotèque de France, e forse quella la puoi vedere. La legenda dice: Berytus, Phoenicia: Galley rowing past the lighthouse on which a guard is posted. Septimius S. and Caracalla, AD 198-211, Paris.1 punto
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Ciao @@orocash, è una moneta strana, dal peso dovrebbe essere un quarto di follis di Massenzio, ma il rovescio non mi convince,. Sembra, infatti, essere un rovescio di un denario, Iunoni Reginae, tipo questo Non è che hai postato due monete differenti?1 punto
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Taglio: 50 cents Nazione: Olanda Anno: 2006 Tiratura: 100.000 Condizioni: BB Città: Palermo1 punto
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http://www.sixbid.com/browse.html?auction=1226&category=25730&lot=1125558 Lotto 107, medaglia in bronzo del 1825 coniata per il concilio provinciale palermitano, opus: fratelli Costanza, una medaglia di gran pregio ma non in alta conservazione, purtroppo i numerosi colpetti al bordo la penalizzano, ad ogni modo vale molto di più dei 450 euro di aggiudicazione (522 euro) a fronte dei 400 di partenza. Anche questo è a parer mio un ottimo acquisto.1 punto
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Riprendo questa mia vecchia discussione per raccontarvi la conclusione della storia, perchè finalmente il processo si è concluso e vi annuncio da subito chè l'epilogo fa cadere le braccia. Vi ricordo che i ladri che si erano introdotti nel mio appartamento, rubando (fra le altre cose) anche la mia collezione di monete, erano stati acciuffati qualche giorno, dopo mentre erano intenti a vendere della "presunta" refurtiva presso un "presunto" ricettatore. Erano stati trattenuti perchè io avevo riconosciuto una delle mie monete romane in mezzo alla "presunta" refurtiva in loro possesso (poi capirete il motivo del "presunta"). Sebbene i gli imputati fossero recidivi e già liberi sulla parola per un precendente furto in appartamento, anche questa volta erano stati rilasciati sulla parola in attesa di processo e, ovvimanete, erano contumaci. Per farla breve, gli imputati erano due, ma solo uno era in possesso della moneta da me riconosciuta, che è stata dichiarata dall'esperto presente in aula (cioè me medesimo, non c'era nessun esperto presente!) di valore contenuto. Per l'imputato trovato in possesso della moneta ha ricevuto 8 mesi per ricettazione (pena sospesa), perchè la refurtiva era di scarso valore e l'altro è stato prosciolto. Ma la beffa massima è stata che i due gentiluomini hanno richiesto la restituzione di tutta la "presunta" refurtiva sequertata al momento dell'arresto (un bel po' di gioelli, sfortunatamente non miei). Ora capite il perchè del "presunta". Quanti altri appartamenti dovranno svaligiare i due prima di farsi più di qualche giorno di galera? Rimandarli quantomeno al loro paese (Georgia) parrebbe brutto? No comment...1 punto
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"I risultati sono strepitosi e ci inducono a ben sperare nel futuro, anche se non sara' più sotto forma di campagne di scavi, che non ci possiamo più permettere, ma sarà con scavi mirati sulla base dei risultati della ricerca geofisica". Speriamo invece che non scàvino affatto almeno, restando sottoterra, poi non può crollare! Per lo meno fino ad ora intendo, visto che soldi per queste cose (di cui gli italiani potrebbero vivere senza fare altro) non ce ne sono e la Pompei (quella "vecchia", non questa qui "nuova") crolla ogni tre secondi... Ne abbiamo una e crolla, figurati se ne abbiamo due!1 punto
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Ci ho pensato molto prima di aprire questa discussione che, per la tematica trattata, rischia di essere fraintesa. A scanso di ogni equivoco, preciso dunque subito che non è sicuramente mia intenzione fare apologia e propaganda a un'ideologia lontanissima dal mio modo di pensare e che non condivido in nessuna, neanche minima, parte. L'intenzione, come già in altre discussioni simili (ma forse meno "rischiose") dedicate alla cartamoneta e più in generale alla circolazione monetaria della Seconda Guerra Mondiale, è invece quella di gettare uno sguardo, si spera il più approfondito possibile, a un periodo della nostra storia che, nonostante i connotati negativi, non va dimenticato, per evitare di ripeterne gli errori. E questo si può fare anche attraverso il collezionismo. A tale proposito voglio citare quanto scrive Roberto Ganganelli nell'editoriale del Giornale della Numismatica del dicembre scorso, sul collezionismo di cimeli del fascismo, quali possono essere anche le cartoline dell'epoca: "Il collezionismo in sé non rappresenta una forma di propaganda o di esaltazione politica; può, casomai, avere per oggetto manufatti che per loro natura erano funzionali - quando sono stati prodotti - a un'ideologia oppure a un regime. L'uso che il collezionista fa di questi oggetti è dettato solo dalla sua visione delle cose: può conservarli e studiarli per ciò che sono - testimonianze di un'epoca spesso non prive di fascino e pregio artistico - oppure appuntarseli sul petto e sfilare a testa rasata in un corteo di esaltati con improbabili uniformi addosso." E' evidente che, per questa discussione, vale la prima ipotesi, l'unico distintivo che mi sia mai appuntato sul petto è quello dell'Inter E ancora Ganganelli: "Ci troviamo di fronte ad oggetti che sono documenti storici e che come tali...vanno considerati sia, in primo luogo, dai collezionisti (che in generale sono persone intelligenti) che da quanti a vario titolo - come i reduci delle parti in causa, o i discendenti di ex-combattenti, partigiani, deportati - sentono ancora particolarmente vicino un periodo della storia d'Italia che ha segnato la nostra società in modo doloroso." Dopo aver di nuovo ribadito la mia totale condivisione di queste parole, preciso che le cartoline che mostrerò saranno, salvo diverse indicazioni, tutte autentiche e provenienti dalla mia collezione. Spero che, come sempre, avrete la pazienza di seguirmi, e di poter contare sulla vostra più che gradita collaborazione petronius1 punto
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Bronzo di Augustus ed Agrippa Roma AD 10-14 Augusto (imperatore romano 31 aC - 14 dC) a destra, ed il suo generale Agrippa a sinistra. Sono indicati come vincitori della grande guerra contro Marco Antonio e la sua amante Cleopatra VII, regina d'Egitto. Il coccodrillo è usato per simboleggiare l'Egitto incatenato ad una palma per indicare la sua sconfitta e l'occupazione da parte di Roma. Moneta concepita come propaganda anti-Cleopatra, si nota un'appendice in forma di gamba di un maiale, probabilmente utilizzate per una qualche forma di offerta religiosa.1 punto
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Ecco una moneta che è tra le più rappresentative dei persiani achemenidi ed allo stesso tempo una delle più enigmatiche. Posterò gli argomenti di Koray Konuk e di Leo Mildenberg a sostegno delle due ipotesi di attribuzione, di modo che ognuno possa farsi la propria opinione e poi votare. CARIA, Periodo Achemenide. Circa 350-334 aC. Ag Tetradracma (23mm, 14.83 gr). Coniata nel 350-341 aC circa. D / Gran Re o Eroe regale in posizione inginocchiata mentre scocca una freccia R / Satrapo persiano (?) a cavallo mentre scaglia una lancia che tiene nella sua mano destra, mano sinistra sulle redini. Konuk, Influences, Group 2; SNG Copenhagen (Persian Empire) 290-291 var. (symbol on rev.); Traité II 128; Babelon, Perses 623 var. (symbols on obv.); Pixodarus 1-11.1 punto
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ARCORE (MI) ora Prov. MONZA E BRIANZA D/ CONFRATERNITA ARCORE R/ 10 ottone, mm 231 punto
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A lungo, ma ancora oggi, si attribuiscono a Datames, a volte con un punto interrogativo, gli stateri che Le Rider nel suo articolo del 1997 attribuisce senza alcun dubbio a Tarkumuwa (opinione ripresa con convinzione anche dal De Callatay in un suo lavoro). Si è creduto di ritrovare nella legenda aramaica il nome di origine luvita di Datames, benché molti studiosi abbiano criticato seriamente questa ipotesi. Lamaire sembra aver trovato una lettura certa dei caratteri aramaici: Tarkumuwa e formula due ipotesi. O si tratta di un dinasta cilicio sconosciuto; oppure Tarkumuwa sarebbe il nome indigeno di Datames, il quale potrebbe aver avuto un doppio nome: luvita e persiano (iraniano nel testo di Le Rider), il primo utilizzato nei rapporti con la popolazione locale (quindi sulle emissioni cilicie) ed il secondo ne suoi rapporti con l'impero persiano. Quest'ipotesi è accettata dal Mosley in quanto Datames usò il suo nome in greco (ΔΑΤΑΜΑ) sulle monete di Sinope (vedi esempio del British Museum). Grazie a questa congettura del doppio nome, è possibile continuare ad interpretare i gruppi 2 e 3 di Tarkumuwa come la monetazione di Datames durante la sua rivolta. Mosley ha difeso questa opinione con numerosi argomenti. Per contro, Le Rider, nel suo lavoro del 1997, non è d'accordo e non crede che Tarkumuwa sia Datames. Questo perché, fa notare Le Rider, tutti sono concordi ad ammettere che il gruppo 1 di Tarkumuwa, strettamente legato al gruppo 2 di Pharnabazos, sia stato emesso da un leale rappresentante del Gran Re; queste monete erano (e sono) dei documenti ufciali, coniate con l'autorizzazione del Re e senza dubbio sotto il suo controllo; sarebbe quanto meno stupefacente che Datames, nominato comandante in capo dell'armata persiana, ebbe ad utilizzare su dei documenti ufficiali un nome locale, che non era quello con cui era conosciuto a Susa. Sarebbe dunque un notabile cilicio, che fu incaricato dal Re di prendere in mano, dopo la partenza di Pharnabazos, tutto ciò che la Cilicia aveva per missione d'apportare alla spedizione contro l'Egitto. Datames, appena designato come comandante in capo di questa spedizione fu inviato in Cataonia per sconfggere Aspis e non ritornò ad Aké che qualche mese più tardi. Queste occupazioni supplementari confdate a Datames spiegherebbero forse perché Artaserse II decise di delegare a Tarkumuwa la parte cilicia del dispositivo messo in opera contro Nectanebo. Tarkumuwa, in questa prospettiva, deve essere considerato come un servitore leale del Gran Re.1 punto
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Creerei una categoria a parte. Come la chiamiamo? "Gettoni di Necessità"?1 punto
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Quando si dice che il Gran Re era padrone dei quattro angoli del mondo... Ricostruzione mappa di Hecataeus di Mileto (c. 550 – c. 476 aC)1 punto
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