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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/28/14 in tutte le aree
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Buona serata Quante volte, ad ognuno di noi, è capitato di leggere un libro sulla storia di Venezia ed imbatterci nella riproduzione di documenti, talvolta in latino, ma spesso in volgare, nei quali vengono riportate trattazioni di mercanzie, oppure rogiti per l'acquisto di beni immobili e mobili, oppure ancora lasciti testamentari, ma anche stime fatte da notai o magistrati, dei beni lasciati da una persona defunta. A tanti di noi, sono sicuro, leggendo in queste riproduzioni che una tal merce costava 20 lire di grossi, oppure che una partita di pepe egiziano era pagata 200 ducati, o ancora che 100 pezze di “panni bastardi” erano costati all'imbarco in Inghilterra 1.335 ducati, ci siamo lasciati trasportare dalla fantasia, immaginando come poteva essere la visione di 1.335 ducati, messi così, tutti insieme; una bella montagnola d'oro zecchino monetato; e poi ancora la curiosità di sapere il costo della vita a quei tempi; i salari delle varie categorie di lavoratori, la paga dei soldati e degli uomini al remo che facevano tragitti per mare lunghi e pericolosi, sia per commerciare, sia per affrontare battaglie. Eh la fantasia … spesso però immaginiamo quelle monete e la loro quantità, con la logica dell'uomo moderno; se oggi noi teniamo in mano una moneta da €. 1,00, non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello che quella moneta possa avere valori differenti a seconda dell'uso che ne facciamo. Pensiamo solo per un attimo se per assurdo dovessimo comperare una cosa che costa €. 10,00 ed il commerciante di turno ci chiedesse 11 monete da €. 1,00... un bel pasticcio, non credete? E quante complicazioni...certamente questo è un esempio sui generis, fatto con una moneta moderna che ha un valore certo e condiviso; un valore fiduciario, contrariamente alle monete dell'epoca e delle quali sto scrivendo, monete che rappresentavano soprattutto il valore del metallo prezioso in esse contenuto. Alla luce di quanto sopra scritto, siete ancora sicuri che, leggendo su un libro che una merce è costata 1 o 10 o 100 lire di grossi, ci si riferisca esattamente a quello che ci immaginiamo? Da qualche giorno sto rileggendo una pubblicazione del 1959 di F. C. Lane che ho acquistato un paio di anni fa: “Le vecchie monete di conto veneziane ed il ritorno all'oro”; pubblicazione che, tra l'altro, non è facile da procurarsi; l'ho già letto e riletto più volte, eppure dopo un po', la memoria...... E allora, a beneficio degli Amici che desiderano approfondire le problematiche relative alle tante e differenti monete di conto in uso a Venezia, vi parlo (o meglio vi scrivo) di un paio di queste, delle quali tratta la suddetta pubblicazione e cioè della Lira manca e della Lira complida. Credo che per un appassionato di monetazione veneziana, soprattutto medioevale, sia importante anche immergersi in queste problematiche, anche se un po' ostiche. Mi auguro di essere sufficientemente chiaro; io ce l'ho messa tutta per esserlo. Alla base del sistema veneziano dogale c'era, all'origine, il denaro (o piccolo); moneta effettivamente coniata ed accompagnata, successivamente, da altre due monete coniate: il ½ denaro (o bianco) ed il ¼ di denaro (o quartarolo). Successivamente, sotto il dogato di Enrico Dandolo, si coniava una nuova moneta: il grosso. A quel punto le due monete principali, entrambe coniate, su cui si basava la monetazione veneziana, diventavano due: il denaro piccolo ed il denaro grosso (cioè il parvus ed il grossus). A queste due monete principali, venivano associati anche i loro multipli, cioè la libra denariorum venezianorum parvorum di 240 denarii parvi e la libra grossorum di 240 denarii grossi. La prima, riferita ai denari, era già in uso essendo la più vecchia ed era comunemente denominata con l'identificativo Libra Ven. Detto ciò, vediamo la genesi di queste due monete di conto. Per F. C. Lane, il motivo è da ascrivere ad una legge del 1254, nella quale si determinava il cambio ufficiale delle valute, prendendo atto, molto probabilmente, di quanto i mercanti ed i cambiavalute, già facevano da tempo nelle abituali transazioni. Abbiamo visto poc’anzi che la Libra Ven. era una unità di conto e stava a rappresentare 240 denari piccoli (denarii parvi); un debito pari ad una Libra Ven. poteva essere indistintamente pagato in grossi o in piccoli, se era pagato in grossi (tenuto conto che il grosso corrispondeva a 26 piccoli), il debitore doveva mettere sul tavolo del commerciante 9 grossi e 6 piccoli (9 x 26 = 234 + 6 = 240). Con la predetta legge, alla Libra Ven. veniva fissato un controvalore di 9 grossi e 5 piccoli, cioè 1 piccolo in meno. Il motivo, sempre stando alle argomentazioni del Lane, è che tra il pagamento di un dato importo fatto in piccoli ed il pagamento del medesimo importo fatto in grossi, i mercanti preferissero quest’ultima moneta; anzi, per incentivare i debitori ad usare i grossi, applicavano uno sconto di 1 piccolo. Lo stesso doveva essere accaduto anche per i cambiavalute che, al ricevimento di 9 grossi, offrivano 235 piccoli invece dei giusti 234 (9 x 26 = 234). Con l’uscita della legge, si veniva a creare un problema di non poco conto anche per coloro che usavano la Libra grossorum (già citata precedentemente); fino ad allora era valsa 240 grossi, oppure 26 Libre Ven. , mentre con l’uscita della legge, anche questa unità di conto seguiva di conseguenza la medesima variazione: Se si considerava la libra grossorum pari a 240 grossi, questa sarebbe equivalsa a Libre Ven. 26 e 1/9; Se si considerava la libra grossorum pari a 26 Libre Ven., questa sarebbe valsa 239 grossi. Come districarsi se non introducendo una distinzione tra i due tipi di libra grossorum; la “Libra complida” e la “Libra manca”. A ciascuna di esse veniva quindi mantenuto un proprio rapporto, diciamo, tradizionale e cioè, la “Libra complida” manteneva il valore di 240 grossi; la “Libra manca”, invece, quello di 26 Libre Ven. pari a 239 grossi. saluti luciano4 punti
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Buongiorno a tutti, dopo circa un mese di lavoro, e grazie ai diversi feed-back con incuso e Littore, ho portato a termine la compilazione, del Catalogo Cartamoneta della Repubblica Italiana, ad oggi consultabile da tutti. Le schede in questione, hanno inizio dalla 500.000 lire Raffaello e si arriva in senso decrescente, alla 50 lire Italia Elmata. In ogni scheda, è presente una descrizione del dritto e del verso di ogni Cartamoneta, ma anche note informative, sulla loro emissione, contrassegni di stato e numero di pezzi stampati per ogni serie; ma anche la descrizione della filigrana e dimensioni della cartamoneta. La scheda si completa, con l'inserimento della varie serie prodotte, distinguendo tra Serie ordinarie e Serie sostitutive; per ogni serie è evidenziata la firma dei Governatori e Cassieri dell'epoca, ma anche la tiratura e la rarità ed in casi particolari, anche il tipo di carta usata o la presenza o meno di fibrille fluorescenti; concludendo, con note infromative, che riguardano particolari Serie ordinarie emesse e messa in circolazione e fuori corso della Cartamoneta in oggetto. In alcuni casi, la tipologia della cartamoneta è stata unificata, come nel caso della 100.000 lire Caravaggio, ma anche la 50.000 lire Bernini, la 5.000 e 10.000 Titolo Provvisiorio, la 5.000 Repubbliche Marinare, 1.000 lire Busto d'Italia, 500 e 1.000 lire Barbetti, perchè, di per sè la cartamoneta era indentica in tutto, tranne che per l'anno d'emissione; mentre per altre, esiste una netta distinzione, come nel caso della 5.000 lire Colombo e la 1.000 Giuseppe Verdi. Inoltre, ho inserito, non solo io, immagini della maggior parte delle schede presenti nel Catalogo, per completare di fatto, ogni scheda. Proprio a tal proposito, inviteri tutti, ad arricchire ulteriormente la sezione immagini, in riferimento ad ogni Banconota emessa, ma soprattutto, in riferimento a quelle schede, di cui personalmente, non possego alcun pezzo. Frank73.4 punti
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Taglio: 50 cents Nazione: Olanda Anno: 2006 Tiratura: 100.000 Condizioni: BB Città: Palermo3 punti
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Grazie a tutti voi per le belle parole di apprezzamento :blush: La nomina mi è giunta davvero inaspettata, ringrazio @@Reficul e spero di poter continuare ancora a lungo a portare il mio modesto contributo al forum, dal quale, in termini di conoscenza numismatica, ho sicuramente ricevuto molto più di quanto ho dato. petronius :)3 punti
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Entra a far parte della mia piccola collezione, sostituendo il precedente esemplare, postato qualche giorno fa nella discussione a proposito delle satinature, questo nuovo esemplare di "Vetta d'Italia" 100 lire 1925 Dopo lunga e faticosa trattativa, finalmente ieri, al Convegno numismatico di Bologna l'ho ritirata!! Come va di moda dire da un pò di tempo a questa parte: un autentico gioiello numismatico, il miglior esemplare che ci sia capitato di osservare negli ultimi 10 anni!! :blum: :blum: :blum: :blum: Un po di auto celebrazione non guasta!! Un ringraziamento particolare va al buon Sebastiano che ha preferito privilegiare un modesto collezionista, permettendo così di far riposare questa bella moneta in una collezione! Renato P S Se le foto non sono all'altezza, prego il venditore di allegare le sue. Far torto con delle foto mediocri a questo esemplare è un delitto!!2 punti
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Per essere in tema con la trascorsa giornata, vi propongo una moneta papale (ma che rientra nelle medioevali) davvero rara! GIOVANNI II Giovanni XII ( Ottaviano dei conti di Tuscolo – Papa (955-964) Fu eletto papa a soli diciotto anni su pressioni della mamma Marozia: in un solo pomeriggio fu fatto diacono, prete, vescovo, cardinale e quindi reso eleggibile. Appassionato cacciatore, cavaliere, giocatore di dadi, si dedicava soprattutto alla caccia di compagne di letto: si accoppiava con la moglie del suo cameriere personale Rainer, esibendola in varie città e donandole croci dorate e calici preziosi del tesoro di San Pietro. Copulava con la concubina di suo padre, Stefanella e con la sorella di lei. Dormiva altresì con le proprie sorelle, intrattenendo rapporti con Anna, vedova di suo fratello e la di lei nipote. Gli piaceva stuprare pellegrine dirette a pregare sulle tombe dei santi apostoli Pietro e Paolo. Morì per “ motivi d’onore ”. Narra lo storico Liutprando :” Mentre si giaceva con la moglie di un paesano, costui lo sorprese e, in un accesso d’ira, lo uccise buttandolo dalla finestra”. La Chiesa si rammaricava che fosse morto senza ricevere il Santo Viatico. Non fu elevato alla gloria degli altari e neppure beatificato. Le sue monete sono molto rare e fanno riferimento all'imperatore Ottone, suo protettore. Nella figura: Giovanni XII (Ottaviano dei Conti di Tuscolo), 955-964 con Ottone I, 962-963. Denaro, AR 1,46 g. + DOM IOHANS PAPA intorno a OTTO disposto a croce. Rv. + SCS PETRVS intorno a mano aperta. CNI 11. Muntoni 4. Berman 80. MEC 1, –. (Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 50, 15.11.2008: aggiudicata per 5.750 euro)2 punti
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quote Giollo2: Quindi se ho capito bene l’ipotesi più probabile è un conio di martello con l’effige del rovescio circondata da un anello incavato (infatti nei tremissi con S.Michele il rovescio è sempre completo e mai “tagliato” alle estremità dall’anello) e un conio di incudine, di diametro maggiore, con l’effige del diritto. La battitura determina la formazione dell’anello, in rilievo sul rovescio, e l’inclinazione del bordo. Prendo spunto da questa ossrvazione di Giollo che, se vera, applicata alle foto degli stellati postati sopra porterebbe all'evidenza che per gli stellati il conio di diritto è quello con la stella radiata e il nome di zecca preceduta dall'appellativo Flavia. Mentre il conio di rovescio riporterebbe il nome del re, e l'anello apparirebbe in rilievo (convesso). La questione non è banale perché sovente si confonde il diritto con il rovescio per queste emissioni e un'indagine sulle tecniche di coniazione, come si sta portando avanti nella presente discussione permetterebbe di fare, tra le altre cose utili dette, un piccolo passo avanti anche in questa direzione (sempre che le ipotesi sottostanti fatte finora siano ovviamente valide). PS Mi spiace che Monbalda se la sia presa tanto per quella frase che avevo messo piu' che altro per i tanti amici che seguono la discussione e per i quali magari non tutti sono a conoscenza dell'evoluzione della monetazione e del trapasso tra il periodo longobardo e quello alto medioevale (di Lucca nella fattispecie). Non credo di aver male interpretato che l'esempio della croce di Alexander era appunto solo un esempio di come un particolare in rilievo potesse apparire in negativo sulla faccia opposta, e che nulla avesse naturalmente a che fare con la coniazione di secoli addietro, solo ho cercato di suggerire che secondo me la tecnica poteva essere ancora diversa (e se è stato interpretato male da chi legge posso essere stato io a spiegarmi male oppure l'altra persona a non aver interpretato correttamente - una questione che, al pari delle monete, ha sempre due facce - diamo magari il beneficio del dubbio.. :)) Anch'io leggo velocemente (anche se onestamente mi sforzo sempre per cercare di cogliere il senso di quanto si scrive) e in piu' spesso ho anche l'aggravante di esprimermi in modo criptico. Peggio di cosi... :rolleyes: Direi infine che una "giornata del tremisse" potrebbe essere un'ottima iniziativa per rilassarci tutti e uscire dai periodi di stress lavorativo. Avendo proposto per primo i tentativi empirici di coniazione per provare/trovare le tecniche utilizzate in antico, non posso che essere tra i principali sostenitori, e direi che una sede appropriata potrebbe essere proprio Lu^cca !2 punti
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Nel mio archivio l'ho annotata come variante FERDINANDVS. In effetti, se è quella che intendi per variante, non si vede spesso.2 punti
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Secondo me a rovescio e rappresentata l annona e non l abbondanza, mi sembra di vedere la prora della nave e il modio a terra sulla sinistra. http://wildwinds.com/coins/sear5/s3195.html2 punti
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Questo ha scritto Varesi e lo quoto (o meglio cito) perché condivido entrambe le affermazioni. Sugli stellati, che sono anche tra le emissioni più tarde, l'anello più ampio è senz'altro più stretto e vicino al bordo ma mi pare un aggiustamento di una tecnica di fatto è già adottata anche sui tremissi del periodo precedente. Senza aggiungere altri commenti vi invio con alcuni post di seguito un simpatico esercizio che ho fatto adesso in pausa da lavoro (e mentre la gatta dormiva) circa la presenza, la posizione e la dimensione degli anelli sulle due facce di alcune monete longobarde diverse, alcune delle quali postate in precedenza in questa disucssione. In rosso ho indicato il cerchio o anello che dir si voglia sul lato dove compare il busto dell'imperatore e/o il nome del sovrano; in verde quello sull'altra faccia, ribaltata e posizionata in modo da far corrispondere i tondelli correttamente. In entrambi i casi ho tirato la linea nel punto mediano e più rilevato dell'anello per quanto si poteva valutare dalle fotografie. Lascio a voi, se ne avrete, ulteriori considerazioni in merito. Buon divertimento e buona serata MB2 punti
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Prendo spunto dall'acquisto che ho fatto del libro di Giuseppe Ruotolo " Le zecche di Campobasso e Sansevero ( 1461 - 1463 ) " per riprendere questa discussione, almeno sulle monete di Sansevero, che sembrano aver attirato l'attenzione di alcuni appassionati oltre a quella di @@Giovanna. Nel 1903 il generale Giuseppe Ruggero pubblica una nota sulla RIN " Un tornese di Sansevero " in cui parla e descrive il pezzo ritenuto unico conservato nella Collezione reale. Moneta che era stata regalata al re quell'anno dal Sign. Emanuele Viviani di La Spezia. Il Ruggero parla di coniazione della moneta in un momento di autonomia della città nel periodo di circa la metà del XV secolo. Il Cagiati riprese successivamente l'argomento che viene poi inserito nel CNI con dati metrologici e fotografia della moneta stessa. Cagiati parla di Sansevero che non ebbe mai autonomia di diritto ma nel contempo dice che " in quei tempi era facile attribuirsela di fatto, per qualche tratto più o meno breve...." e il riferimento temporale è sempre la metà del XV secolo. Due sono gli esempi conosciuti, come già detto, dei tornesi di Sansevero, assomigliano a quelli di Campobasso, sono in rame e hanno fatture similari. Il Ruotolo sostiene essere verosimile il fatto che il conte Nicola di Monforte nel periodo in cui fece battere monete in Campobasso lo fece anche per Sansevero. C'erano anche intrecci parentali in tutto questo, il conte di Campobasso era genero di Paolo di Sangro, signore di Sansevero che aveva sposato la figlia Altabella. Furono monete per lucro, certo differenti dai tornesi coniati in Acaja che superavano una lega del 25% di argento, il Ruotolo illustra anche l'altro esemplare che differisce da quello del CNI per le leggende con le rappresentazioni nei campi invertite. Sempre il Ruotolo presenta anche un falso moderno e dice di averne visto un altro sempre opera dello stesso falsario ; ci sono falsi anche per Campobasso. Quindi tante osservazioni volendo, una zecca che non si sa dove fosse precisamente, forse nel centro abitato, pochi pezzi conosciuti, due in realtà, monete coniate per un breve lasso di tempo, per lucro a quanto pare, intrecci vari .....comunque una storia numismatica interessante, affascinante, da spunti ulteriori per chi volesse.....2 punti
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non per essere piantagrane...ma un aureo che pesa mezzo grammo in meno dei coevi, credo che sarebbe già stato giudicato e condannato come copia se non fosse proveniente da questa asta... per quanto mi riguarda, mezzo grammo di peso in meno, su un aureo mi danno parecchio da pensare, a prescindere da chi lo vende...sempre che i ponderali ancora valgano qualcosa......quindi mi piacerebbe che la NAC ci dicesse ( e ci mostrasse post vendita o prima, meglio ancora) se ha dati che motivino oltre ogni dubbio che il peso calante è spiegabile pur non inficiando la regola ponderale degli aurei del periodo...anche perché in mancanza di queste evidenze e/o riferimenti bibliografici( che sicuramente la NAC ha, ma che non ha inserito nella descrizione a beneficio degli ignoranti in materia come me) i dubbi vengono2 punti
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Ne ho uno molto simile (forse leggermente meglio al D/) pagato 70 € un paio di mesi fa al convegno di Bergamo. Bella moneta, mi dà grande soddisfazione :D2 punti
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vittoria complicata! conte nello spogliatoio avra' fatto fuoco e fiamme! ma e' andata! e ora che si inventera' garcia? attendiamo il 5 maggio! ma ora sotto col benfica!1 punto
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ciao amici,viste le innumerevoli uova pasquali regalate a destra e a manca,mi sono concesso un regalino anche per me,con molta fatica,ma ce 'ho fatta,viva la pasqua!numismatica hatria,sesterzio traiano(che gran imperatore,colui che si sedeva tranquillamente in mezzo al popolo durante gli spettacoli al circo massimo),gr.25,59,al rovescio l'abbondanza.1 punto
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Se vogliamo dargli un valore diciamo 1,2 euro in FDC, la serie completa 2009 credo stia sui 10, al di la di questo resta un bel ritrovamento, guardando sul file mi sono accorto che finora non ne sono state inserite, la tua quindi sarebbe la prima ad essere trovata in circolazione, potresti inserirla in "osservatorio rarità"...................... :good:1 punto
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è Valente DN VALEN-S PF AVG, pearl diademed, draped, cuirassed bust right / SECVRITAS-REIPVBLICAE, Victory advancing left, holding wreath and palm. la zecca non riesco a decifrarla - potrebbe essere Aquileia1 punto
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Quello che posso fare è postare il rovescio della prima moneta postata così per finire il casino che ho fatto per il quale chiedo scusa,se avete la possibilità di dividere le discussioni,se cancellare questa per evitare confusione fatelo non posso fare altro che dispiacermi per il disguido creato ciao carlo,1 punto
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Nella discussione iniziale c'e' scritto: A voi la parola, scatenate la "fantasia". Ed io, "fantasticando" (come del resto avevo premesso), non tengo conto delle varie problematiche reali quali costi di coniazione, personale, trasporto, materia prima utilizzata per la lega, gestione ecc. ecc. A proposito! il 5 euro : 5 grammi argento .600 - fino 3 grammi (1,25/1,50 euro di intrinseco) In buona sostanza la metà della precedente :D1 punto
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Grazie Dabbene per le ulteriori notizie. Nel frattempo mi sono arrivati i due libri che ho comprato da Christian, purtroppo non ho avuto ancora modo di leggerli, spero di poterlo fare al più presto. Ciao e grazie ancora. Giò1 punto
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Assolutamente nessuna lucidatura da queste foto, solo consueta debolezza da conio tipica per questo nominale. Il lustro si vede in maniera generosa anche sulla pancia del cavallo1 punto
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Ciao ricambio con affetto il saluto... Le passioni bisogna sempre coltivarle e fanno parte della nostra vita. Non coltivare il mio interesse sarebbe significato uscire comunque sconfitto da una situazione balorda....e invece no, perché l'esperienza mi ha dato ancora piú forza. La vita é un soffio e continuo con le mie passioni perché negarmele? Antonio1 punto
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@@orocash prendi per favore le misure e fai una bella foto a questa moneta per segnalarla tra le riproduzioni (o falsi) di monete genovesi (@@dizzeta se ci sei batti un colpo). Ti allego una foto del genovino d'oro al quale si ispira, corrispondente al disegno che ti ha già postato correttamente Matteo. Non solo non sono conosciute monete in argento di questo tipo (seppure un inedito sarebbe sempre bello da trovare), ma non è convincente la forma del tondello troppo circolare, e soprattutto il tipo di impronta sia dei tipi nel campo, sia delle lettere nelle legende, che uniti all'effetto del metallo sul fondo e a quella fessurazione della superficie vicino al bordo farebbero pensare anche ad un pezzo coniato in fusione. Un saluto a tutt* MB1 punto
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Grande Mario :D Le mie competenze in numismatica stanno crescendo ma per ora son basse :D Preferirei avere un premio speciale e dare l'opportunita' agli altri utenti di scegliere prima di me il libro che gli piace maggiormente, io prendo quello che rimane, con molto piacere. Ho da imparare tutto e da tutti, quindi, ogni libro, qualunque esso sia, sara' molto gradito e carico di succulento sapere ed amicizia :) Grazie ancora Re1 punto
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Per piacere, Monbalda, non rinunciare! Mi sembra che un po' troppi foristi dicano: o mi fate caso, o non partecipo più!. Tu dici: o mi riesco a spiegare, o non partecipo più!, il che è un po' la stessa cosa. Stiamo discutendo di una materia che davvero è molto ostica e della quale è difficile discuterne. Tante cose, parlandone a voce, diventano chiare, ma condensando gli stessi argomenti in poche linee scritte sul forum, spesso non sono così semplici da capire. Non è colpe né di chi scrive, né di chi legge. Bisogna tuttavia ch entrambi abiano la pazienza, l'uno di continuare a spiegarsi senza spazientirsi, e l'altro di sforzarsi di capire senza preconcetti. Quello che stai scrivendo, Monbalda, m'interesa moltissimo, così come mi stimolano gli spunti di Chievolan, le immagini di Varesi, l'articolo postato da Numa Numa. Ma faccio fatica a seguire la discussione, perché è molto complessa. Quindi invito coloro che scrivono a non restare delusi se chi legge, come me, non capisce: se non partecipa a una vostra riflessione, non è perché la stia ignorando, ma perché ci sta rimuginando sopra e prima di rispondere a quanto dite, vuole capire cosa avete detto.1 punto
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I Tedeschi usarono le truppe dell'Esercito Italiano e le formazioni della Milizia principalmente nella repressione delle bande partigiane, anche quando i soldati avrebbero preferito continuare a battersi al fronte contro gli anglo-americani, il nemico contro il quale avevamo intrapreso la guerra. Tra le pochissime eccezioni, gli scontri avuti ad Anzio e a Nettuno, che ci costarono perdite sanguinose. Una copertina della Domenica del Corriere ritrae un ufficiale della X che affronta i carri armati americano con il lancio di bombe a mano : un gesto coraggioso ma che denota ancora una volta come il destino fosse ormai segnato.1 punto
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La popolazione civile - in una guerra che imperversò sull'intero territorio - pagò prezzi elevatissimi, compreso quello degli stupri che, soprattutto nella zona attorno a Montecassino, furono commessi ad opera dei Goumiers marocchini della France Libre in numerosi, tristissimi casi, Per la propaganda però, venne usata l'immagine di un Africano nero (il cappello di quella foggia lo portavano le truppe del Sud-Africa) ritenuta più idonea a colpire l'immaginario di allora.1 punto
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Questo manifesto affisso dalla propaganda della R.S.I. avrebbe dovuto mostrare lo spirito vendicativo verso chi aveva tradito il fascismo, ma è anche un documento che attesta come ormai in Italia ci fosse una guerra civile in atto, non si parla più di una Vittoria finale....1 punto
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Era "un'aquila da 7 milioni di dollari"...complimenti per la ricostruzione storica, il pedigree della moneta e tutti gli altri spunti! Stavo cercando le differenze tra le aquile nelle monetazioni dei diversi paesi e mi imbatto in quella da 7 milioni!!:o Sent from my GT-S6500 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Secondo me non è stata lucidata, perchè il lustro si vede, è che la tipologia quadriga veloce presenta spesso delle debolezze al rovescio1 punto
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Mi sono iscritto al forum dopo aver trovato su google il link a un topic di petronius...ho preso anche appunti :D Mi aggiungo ai complimenti! Sent from my GT-S6500 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Allora hai una collezione simile alla mia:lol: che ancora questi acquisti 'al kilo' li faccio eccome! Personalmente trovo stimolante pescare dal mucchio monete sconosciute( anche al venditore) e catalogarle, spesso mi capita di trovare belle chicche! Per tutta questa mole di materiale ci vuole però uno strumento abbastanza economico, secondo me gli album sono la scelta migliore: ne esistono in commercio dotati di fogli bianchi da porre tra una pagina e l' altra nei quali annotare le caratteristiche delle monete. Poi hai parlato di monete d'argento, e quelle sono senz'altro da lasciare libere in vassoi, col tempo si patinano in modo uniforme ed acquistano un fascino tutto particolare! Quindi il mio consiglio ricapitolando: cataloga prima di tutto il materiale e il grado di rarità/valore; gli spiccioli più comuni e resistenti come tutti i rappen e i franchi post 1968(attenzione ai 5 franchi 1969 che sono in argento)puoi tenerli in album della nota marca che hai postato; i pezzi più rari o delicati come possono essere le monete in alta conservazione o quelle in rame ti conviene metterle in oblò; per l'argento invece valigetta e vassoi é la scelta migliore! Fermo restando i consigli validissimi che ti hanno dato coloro mi hanno preceduto che non riesco a citare con l'app mobile:D É ovvio poi che tu puoi scegliere quello che più ti piace, io per esempio tengo in oblò le monete in alta conservazione perché mi piace guardarle tutte e tenerle in mano e il cartoncino mi impedisce di fare danni! Sent from my GT-S6500 using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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sfotti sfotti...ieri ,mi sa ,che non ti sei aggiudicato nemmeno le medagliette che vendevano al mercatino di Bologna :blum:1 punto
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Mi permetto di postare le foto dello stesso esemplare ma con esposizione sensibilmente diversa Le "lineette" e/o i segnettini che si potrebbero notare sono tutti imputabili alla "doppia bustina" e, nello specifico, al riflesso della luce sull'acetato... Saluti a tutto il forum! P.S.: le foto non "rendono" neppure al 10% la reale qualitࠤel pezzo.... Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum1 punto
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Vi prego, arrivate ad una soluzione dell'enigma o mi tocca dare un tremisse ad antvwala per fare esperimenti di battuitura........1 punto
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@@renato tutto dipende dal prezzo cui si vuol spuntare... se si parte da 1 euro, e si vuol rischiare, la moneta la si piazzerà ad un prezzo attorno ai 50/60 euro... se la metti a 50 euro di base, magari, non la vendi. Stranezze di ebay!1 punto
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Buonasera effettivamente ha svolto appieno il suo ruolo.... a mio parere potrebbe essere un sestino in mistura emissione 1471-1483 come questo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PG9/11 punto
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Taglio: 1 cent Nazione: Italia Anno: 2003 Tiratura: 9.367.000 Condizioni: B+ Città: Milano1 punto
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Da spiccioli questa settimana, mio primo 2014 quarter-dollaro. Questo è anche il primo numero di parchi quarter dell'anno, celebrando il Tennessee (e North Carolina) Great Smoky Mountains National Park. Come con il penny sopra, questo quartiere ha la "D" che contrassegna come un prodotto della zecca di Denver. :) v. ------------------------------------------------------ From pocket change this week, my first 2014 quarter-dollar. This is also the first Parks quarter issue of the year, celebrating Tennessee’s (and North Carolina’s) Great Smoky Mountains National Park. As with the pennies above, this quarter has the “D” that marks it as a product of the Denver mint. :) v.1 punto
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Assolutamente no. Vietatissimo nonchè tecnicamente molto complesso... :P Saluti Simone - Curatore della sezione "Altri scambi"1 punto
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Buongiorno a tutti, stamattina facendo ricerche su due medaglie che ho ricevuto l'altro giorno da un mio amico, ho trovato questa discussione e inserisco le foto di queste medaglie del Gianduja.1 punto
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Erano proprio bravi ! Ma come cavolo facevano a lavorare sul così piccolo? Questo è un oboletto di Egina (Ag, 510-490 a.C.) acquistato nel 2012 Aegina è un'isoletta del Golfo di Saronico. Prima si chiamava Enone e poi prese il nome di Egina (era la figlia di certo Asopo, che Giove rapì e portò in quest'isola dove partorì Eaco che ...e via dicendo ...) roth371 punto
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